ottobre gli approfondimenti tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie rapporto di previsione

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1 gli approfondimenti tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie a cura di: federica coroneo elena giarda cristiana moriconi ottobre rapporto di previsione 12

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3 11. tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie Questo capitolo analizza l impatto sulle famiglie di due disposizioni contenute nel d.l. 201/2011 del 6 dicembre 2011 recante Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici. La prima (art. 13) consiste nella disciplina della tassazione sugli immobili (e la sua anticipazione sperimentale al 2012) istituita dal d.l. 23/2011 recante Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale. La seconda (art. 19) consiste nella revisione della normativa sulle imposte di bollo sugli strumenti finanziari. L analisi è condotta utilizzando l Indagine sui Bilanci Familiari (Ibf) di Banca d Italia relativa al È stata reintrodotta l imposta sulle abitazioni di residenza e rivista la normativa sulle imposte di bollo sugli strumenti finanziari. La reintroduzione della tassa sugli immobili di proprietà (Imu) La nuova Imposta Municipale (Imu), volta a sostituire l Ici, è stata introdotta in via sperimentale a partire da quest anno e si applica al possesso di fabbricati e terreni, compresa l abitazione principale e le sue pertinenze. Una parte del gettito sarà acquisito dallo Stato, mentre un altra affluirà direttamente ai bilanci dei Comuni che avranno la possibilità di deliberare aumenti della loro aliquota, fino a un massimo dello 0.3 per cento, in relazione alle esigenze di bilancio. L Imu si applica al valore del patrimonio, valore che per legge è stabilito in 100 volte la rendita catastale. In attesa della riforma del catasto, il d.l. 201/2011 stabilisce che il valore dell immobile sia ottenuto applicando all ammontare delle rendite risultanti in catasto, rivalutate del 5 per cento (legge n. 662/1996), un moltiplicatore pari a 160. Due sono le aliquote di riferimento: 0.4 per cento sull abitazione principale e 0.76 per cento sulle altre abitazioni. Per l imposta dovuta sull abitazione principale vige una detrazione pari a 200 euro, incrementata di 50 euro per ciascun figlio residente e dimorante nell abitazione medesima, purché di età non superiore a 26 anni (fino al limite massimo di quattro figli). Per l Imu sono state riviste sia le aliquote che il metodo di calcolo della base imponibile. Le previsioni ex-ante su base annuale del gettito complessivo Imu riportano un valore pari a 20.1 miliardi di euro, di cui 3.4 miliardi per l abitazione principale e 16.8 miliardi per altri immobili e terreni (Relazione Tecnica d.l. 16/2012). Di questa seconda parte, si stima che 5.9 miliardi siano attribuibili alle seconde case (Cgia Mestre). Sulle abitazioni di residenza il Governo ha stimato un gettito ex-ante di 3.4 miliardi di euro Il Ministero dell Economia e delle Finanze comunica che, dopo la prima scadenza del 18 giugno, i versamenti totali ammontano a oltre 9.5 miliardi di euro. L importo medio dei versamenti è stato di circa di cui a giugno sono stati raccolti 1.6 miliardi. 1 Per un analisi preliminare sull impatto dell introduzione dell Imu sulle famiglie (su dati 2008) si veda il Cap. 9 nell edizione di gennaio 2012 di questo Rapporto. prometeia rapporto di previsione ottobre

4 gli approfondimenti 400 euro; su base annua tale importo si attesterà a circa il doppio. Nel dettaglio, il gettito Imu relativo alla prima abitazione è risultato pari a 1.6 miliardi di euro, che su base annua raggiungerà circa i 3.3 miliardi di euro. L Imu sugli altri immobili è stata, infine, pari a 7.9 miliardi con un importo medio di versamento di 500 euro. Chi pagherà e quanto? L introduzione di un nuovo tributo o la sua modificazione fanno nascere interrogativi su come si distribuirà il carico fiscale sulle famiglie e su quali effetti avrà in termini di riduzione del reddito disponibile e quindi di capacità di spesa. L analisi che segue vuole dare una prima risposta a questi quesiti. Per una valutazione dell impatto del tributo effettuata con un modello di microsimulazione si rimanda, per esempio, a Bordignon et al. (2011), di cui si riprendono qui alcuni aspetti, mentre per considerazioni sulla sua equità a Rizzi (2012) 2. La stima dell impatto sulle famiglie 3 Il 71.3 per cento delle famiglie italiane possiede almeno un immobile: l Imu colpirà quindi una larga parte della popolazione. Costruzione della base imponibile: riportare i valori di mercato ai valori catastali. Stima dell imposta media per famiglia: 202 euro per l abitazione di residenza e 687 euro per le abitazioni secondarie. Dato l elevato tasso di possesso di immobili nel nostro paese, il tributo ha una copertura molto ampia rispetto alla popolazione italiana. L introduzione dell Imu interesserà infatti il 71.3 per cento delle famiglie italiane, tante sono le famiglie che possiedono almeno un abitazione (17.2 milioni su un totale di 24.1 milioni di famiglie). Di queste il 79.2 per cento possiede solo l abitazione di residenza, il 17.4 per cento possiede anche altre abitazioni e il restante 3.5 per cento possiede solo altre abitazioni 4. In Ibf risulta che le famiglie possiedono un totale di 21.3 milioni di abitazioni (tra immobili di residenza, 16.6 milioni, e altri, 4.7 milioni), mentre l Agenzia del Territorio censisce un numero di abitazioni di proprietà delle famiglie pari a 29.6 milioni, dove la differenza è principalmente imputabile alla sottostima delle seconde abitazioni nei dati campionari. I dati Ibf riportano il valore di mercato degli immobili, così come dichiarato dai proprietari. E noto che il valore di mercato sia notevolmente superiore alle rendite catastali che sono alla base del calcolo del tributo. Per riportare i valori di mercato ai valori catastali si è fatto uso del rapporto tra i valori di mercato (quotazioni Omi, Osservatorio del mercato immobiliare dell Agenzia del territorio) e i valori imponibili potenziali ricostruiti sulla base delle attuali rendite catastali rivalutate del 5 per cento (valori Vip) a livello regionale 5. Le rendite catastali così ottenute sono state moltiplicate per 160 per ottenere la base imponibile Imu. In media, a livello nazionale, i valori Omi sono 3.59 e 3.85 volte superiori ai Vip rispettivamente per l abitazione principale e per le abitazioni secondarie. Tenendo conto delle detrazioni sull abitazione principale e delle detrazioni per i figli, il gettito ottenuto per l abitazione di residenza è pari a 3.3 miliardi di euro, per un valore medio per famiglia di 202 euro 6. Per le seconde abitazioni la stima del gettito è pari a 2.5 miliardi (che sale a 6.1 miliardi se si corregge per la sottostima dei possessi di seconde abitazioni in Ibf), per un ammontare medio di Bordignon, M., Pellegrino, S., Turati, G., Effetto Imu, ; Rizzi, D., Equa semplice e federalista: troppe qualità per l Imu, L analisi è effettuata solo sugli immobili di residenza e sulle abitazioni secondarie sulla base delle aliquote Imu nazionali dello 0.4 e 0.76 per cento rispettivamente per l abitazione di residenza e per le abitazioni secondarie. 4 Ibf sottostima il possesso di altre abitazioni oltre a quella di residenza, per le quali il tasso di risposta è pari al 40.2 per cento. A questo proposito, si veda Cannari, L., Faiella, I., (2008), House prices and housing wealth in Italy, in Banca d Italia, Household wealth in Italy. 5 Agenzia del Territorio, (2011), Gli immobili in Italia, Roma, Dipartimento delle Finanze e Agenzia del Territorio. 6 Dall analisi sono escluse le pertinenze relative all abitazione di residenza in quanto non chiaramente identificabili nella banca dati. 146 rapporto di previsione prometeia

5 11. tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie euro a famiglia. L abitazione principale Le famiglie con abitazione di residenza sono il 68.8 per cento (queste sono le famiglie potenzialmente tassabili), mentre le famiglie oggetto di imposizione sono il 51.2 per cento, per effetto della detrazione di 200 euro e delle detrazioni per i figli minori di 26 anni 7 (Tab. 11.1). Se applicassimo la normativa relativa all Ici vigente nel 2007, otterremmo che il 61.2 per cento di famiglie sarebbe assoggettato a tassazione sulla prima casa, circa 10 punti percentuali in più rispetto all Imu 8 (Tab. 11.1). In linea con Bordignon et al. (op. cit.), la nuova imposta risulta più progressiva rispetto all Ici 2007: si riduce il numero di famiglie con redditi più bassi assoggettate all imposta e il gettito proviene in misura relativamente maggiore dai decili più elevati di reddito. Famiglie potenzialmente tassabili: 68.8 per cento. Famiglie oggetto di imposizione: 51.2 per cento. Applicando la legislazione Ici 2007, le famiglie oggetto di imposizione aumenterebbero al 61.2 per cento. In termini di distribuzione dei redditi, non si osservano variazioni di rilievo tra la distribuzione pre e post tassazione: i redditi medi dei due decili più elevati si riducono dell 1 per cento, mentre quelli dei due decili inferiori dello 0.2 per cento, ma questo ha un impatto irrilevante sulla mediana e sugli indicatori di asimmetria della distribuzione. Non si osservano variazioni di rilievo tra la distribuzione pre e post tassazione. Come già evidenziato, per le famiglie proprietarie dell abitazione di residenza la spesa media annua sarà di 202 euro. Gli importi sono però molto variabili in base alla distribuzione del reddito: si parte da 49 euro pagati dalle famiglie con reddito disponibile appartenente al quartile più basso per arrivare a 383 euro delle famiglie con redditi nell ultimo quartile (Tab. 11.2). In base alla composizione familiare, le coppie senza figli pagheranno una media di 300 euro annui, mentre le coppie con figli 192 euro; i sin- Per la prima casa: 202 euro a famiglia, ma con forte variabilità in base alla distribuzione del reddito e alla tipologia familiare. Tab Possesso abitazione di residenza: Imu e Ici per decili di reddito disponibile familiare (valori percentuali) fam. proprietarie abit. residenza fam. con Imu positiva nel decile composizione gettito Imu fam. con Ici composizione positiva nel decile gettito Ici 1 decile decile decile decile decile decile decile decile decile decile Totale gettito (mld euro) n. famiglie totali (mln) 24.1 n. famiglie propriet. abit. resid. (mln) 16.6 n. famiglie con Imu positiva (mln) 12.3 n. famiglie con Ici positiva (mln) Questa tabella riprende la Tabella 2 in Bordignon et al. (2011), op. cit. 8 Si è ipotizzata un aliquota media pari allo 0.52 per cento e una detrazione media di 117 euro (Bordignon et al., 2011, op. cit.). prometeia ottobre

6 gli approfondimenti Il 14.8 per cento di famiglie possiede almeno un altra abitazione oltre a quella di residenza: l imposta sulle seconde case è di 687 euro in media. Il 55.1 per cento del gettito deriva dalle famiglie più ricche. Un caso particolare: le famiglie che possiedono solo un abitazione secondaria in cui non risiedono. gle con e senza figli rispettivamente 199 e 174 euro; i pensionati soli e in coppia rispettivamente 132 e 220 euro. Le abitazioni secondarie Dai dati Ibf risulta che il 14.8 per cento delle famiglie possegga abitazioni diverse dall abitazione principale. Senza tenere conto dei problemi di sotto-dichiarazione presenti nella banca dati, ciò dà luogo a un gettito di 2.5 miliardi di euro; se Tab Famiglie con abitazione di residenza: Imu per quartili di reddito disponibile familiare (euro) però si corregge per la sottostima, si ottiene un gettito di 6.1 miliardi di euro 9. Si stima che per le seconde abitazioni le famiglie pagheranno in media 687 euro, partendo dai 190 euro circa per le famiglie con i redditi nel primo quarto della distribuzione fino ai quasi 900 euro per le famiglie con redditi nell ultimo quarto, in corrispondenza del quale il 35.7 per cento possiede abitazioni secondarie (Tab. 11.3). In termini di raccolta di gettito, questo proviene per la gran parte dalle famiglie più ricche. Infatti nella prima metà della distribuzione del reddito, solo il 4.7 per cento di famiglie pagherà l Imu sulle seconde case, contribuendo al 6.6 per cento del gettito; nell ultimo decile di reddito, invece, il tributo sarà pagato dal 48.8 per cento di famiglie, contribuendo al 55.1 per cento del gettito. Tra le famiglie proprietarie di seconde abitazioni è interessante il caso di quelle che ne possiedono una sola e al tempo stesso non posseggono l abitazione di residenza, cioè le famiglie che hanno la residenza in un immobile diverso da quello di proprietà (Tab. 11.3). Di queste il 55.5 per cento dichiara di vivere in affitto: potrebbero essere le persone che per vari motivi (lavoro, personali, ecc.) hanno spostato la loro residenza in un altra città o semplicemente in un altro immobile, vivendo in affitto ma mantenendo la proprietà dell altro immobile. Tali famiglie pagano quindi l Imu sull immobile di proprietà che risulta essere un abitazione secondaria anche se è l unica posseduta. Di conseguenza l Imu pagata è molto più elevata rispetto a quanto pagherebbero se vi avessero la residenza (in media 336 euro contro 202 euro, si confronti l ultima colonna in Tab con la prima colonna in Tab. 11.2). E anche vero, però, che l abitazione di proprietà potrebbe dare origine a un reddito, in quanto locata, e quindi compensare in parte la maggiore Imu pagata (sebbene l esborso sia superiore a quello della precedente legislazione Ici sulle seconde case, al netto dell Irpef). Imu % famiglie 1 quartile quartile quartile quartile media totale Tab Possesso abitazioni secondarie: Imu per quartili di reddito disponibile familiare (euro) abitazioni secondarie "una sola abitazione secondaria (no abitazione di residenza)" Imu % famiglie Imu % famiglie Imu famiglie in affitto 1 quartile quartile quartile quartile media totale Per il problema e l entità della sottostima si faccia riferimento alla nota rapporto di previsione prometeia

7 11. tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie Tab Famiglie con abitazione di residenza e altre abitazioni: Imu per quartili di reddito disponibile (euro) Imu % famiglie con le due tipologie di abitazioni 1 quartile quartile quartile quartile media totale Per finire, per le famiglie che possiedono sia l immobile di residenza che altre abitazioni (12.4 per cento) l esborso medio annuo sarà di oltre mille euro, da 230 euro circa per le famiglie nel primo decile di reddito a oltre 1300 euro per le famiglie nel quarto più ricco, che sono anche quelle con la maggiore percentuale di possesso di entrambe le tipologie di immobili (31.9 per cento) (Tab. 11.4). Per il 12.4 per cento di famiglie che possiede entrambe le tipologie di immobili, l imposta media è di 1042 euro. La revisione dell imposta di bollo sulle attività finanziarie Per quanto riguarda la tassazione sugli strumenti finanziari, si propone una stima dell impatto sulle famiglie della revisione delle imposte di bollo introdotta dall articolo 19 del d.l. 201/2011. L applicazione del decreto distingue tra due macro gruppi di prodotti finanziari a cui applicare un diverso regime di tassazione: un imposta proporzionale per le comunicazioni alla clientela (gruppo 1) e un imposta fissa sugli estratti conto annuali (gruppo 2) (Tab. 11.5). Art. 19 del d.l.201/2011: revisione delle imposte di bollo sui prodotti finanziari. Imposizione diversa per due macro gruppi di prodotti. Nel dettaglio, dal 1 gennaio 2012, al valore di mercato dei prodotti appartenenti al gruppo 1 (anche quelli non soggetti a obbligo di deposito 10 ) viene applicata un imposta proporzionale pari allo 0.1 per cento nel 2012, che raggiungerà lo 0.15 per cento nel Sono previsti, inoltre, un ammontare minimo e un ammontare massimo rispettivamente di 34.2 e 1200 euro; dal 2013 tale tetto massimo verrà abolito. Imposta proporzionale su: certificati di deposito, titoli di Stato, azioni, obbligazioni, ecc. (gruppo 1). Lo stesso articolo definisce, inoltre, alcuni cambiamenti dell imposta di bollo sui conti correnti e l introduzione di tale tassazione sui libretti di risparmio e buoni fruttiferi postali (gruppo 2): Tab Prodotti soggetti all imposta di bollo in base al d.l. 201/2011 Imposta fissa su: conti correnti, libretti di risparmio e buoni fruttiferi postali (gruppo 2). prodotti finanziari anno di riferimento soggetti tassati modalità di attuazione delle nuove disposizioni gruppo 1 certificati di deposito, Pct, Bot, Cct, buoni del Tesoro poliennali, certificati del Tesoro zero-coupon, altri titoli di Stato, obbligazioni, fondi comuni di investimento, azioni di società quotate, gestioni patrimoniali, titoli esteri persone fisiche e altri soggetti persone fisiche e altri soggetti 1 con un minimo di e un massimo di 1200 euro 1.5 con un minimo di gruppo 2 depositi bancari o postali in c/c, depositi bancari o postali a risparmio, buoni fruttiferi postali (con giacenza maggiore di 5000 euro) persone fisiche altri soggetti persone fisiche euro dovuti se la giacenza media annuale è maggiore di 5000 euro 100 euro euro dovuti se la giacenza media annuale è maggiore di 5000 euro altri soggetti 100 euro 10 Fondi di investimento mobiliare e immobiliare, etf, conti per differenza e valute, con l esclusione dei fondi pensione e dei fondi sanitari. prometeia ottobre

8 gli approfondimenti a) per i conti correnti, l imposta di bollo è abolita, rispetto a quella già esistente nel 2011, per una giacenza media annua inferiore a 5000 euro, mentre sopra questa somma la tassazione si conferma fissa e pari a 34.2 euro se il cliente intestatario del conto è persona fisica 11. Nel caso in cui l intestatario sia diverso da persona fisica non viene considerata una soglia minima di applicazione e l importo risulta pari a 100 euro 12 ; b) per i libretti di risparmio e i buoni fruttiferi postali, il bollo viene introdotto per la prima volta con le stesse modalità dei conti correnti con l eccezione dei buoni fruttiferi postali per i quali la soglia minima per l esenzione è calcolata sul valore di rimborso. Le stime degli incrementi di gettito da parte del Governo. Per il 2012 il Ministero dell Economia e delle Finanze stima una variazione di gettito derivante dalla revisione (rispetto al d.l. 98/2011) dell imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari, pari a 1.2 miliardi di euro, mentre l incremento di gettito dovuto al d.l. 98/2011 rispetto alla legislazione precedente era stimato in 1.3 miliardi 13. La stima dell impatto sulle famiglie I correttivi apportati ai dati Ibf per stimare in modo più preciso l impatto delle disposizioni. Le famiglie che possiedono attività finanziarie interessate dalle revisioni della manovra di dicembre 2011 sono il 92.4 per cento. La stima dell impatto delle disposizioni di cui sopra ha richiesto in prima battuta una correzione delle dichiarazioni di possesso e di ammontare delle componenti di attività finanziarie contenute in Ibf, a causa della sottostima nazionale rispetto ai Conti Finanziari (Cf). Infatti il totale delle attività finanziarie ottenuto a partire dai dati dell indagine è pari a 0.7 miliardi di euro contro i 3.7 miliardi di euro dei Cf 14. Il principale motivo della sottostima va ricercata nella minore propensione delle famiglie più ricche a partecipare all indagine campionaria e nella reticenza delle famiglie che vi partecipano a fornire informazioni veritiere 15. La procedura di correzione implementata ha determinato un incremento del 93 per cento dei volumi Ibf, mantenendosi comunque al di sotto del dato pubblicato nei Conti Finanziari. Le famiglie che possiedono attività finanziarie interessate dalle revisioni della manovra di dicembre 2011 sono il 92.4 per cento. Di queste il 16.1 per cento registreranno un miglioramento rispetto alla legislazione precedente che non prevedeva la soglia minima di esenzione per i conti correnti, mentre il 37.4 per cento subiranno un peggioramento a causa dell estensione dell imposta di bollo a strumenti che in precedenza erano esenti. La percentuale di famiglie che possiedono prodotti finanziari, ma che risultano esenti dall imposta di bollo (poiché detengono conti correnti, libretti e buoni fruttiferi con giacenze inferiori a 5000 euro) è maggiore nei primi due quartili di reddito; di conseguenza, il contri- 11 L abolizione del bollo sui conti correnti per le giacenze inferiori a 5000 euro è un modo per venire incontro a tutti coloro che, come i pensionati, in base alle nuove norme sulla tracciabilità, dovranno aprire un conto corrente per l accredito delle pensioni sopra i 1000 euro. 12 L analisi qui presentata trascura gli altri soggetti diversi da persone fisiche. 13 Ministero dell Economia e delle Finanze (2012), Documento di Economia e Finanza Programma di Stabilità, Tav. VI.4 e Tav. VI Le correzioni vengono applicate alle componenti finanziarie soggette alle nuove imposte di bollo. 15 D Alessio, G., Faiella, I., (2002), Nonresponse behaviour in the Bank of Italy s Survey of Household Income and Wealth, Temi di discussione, n. 462, Banca d Italia. Bonci, R., Marchese, G., Neri, A., (2005), La ricchezza finanziaria nei conti finanziari e nell indagine sui bilanci delle famiglie italiane, Temi di discussione, n. 565, Banca d Italia. D Aurizio, L., Faiella, I., Iezzi, S., Neri, A., (2006), L under-reporting della ricchezza finanziaria nell indagine sui bilanci delle famiglie, Temi di discussione, n. 610, Banca d Italia. Neri, A., Ranalli, M.G., (2012), To misreport or not to report? The measurement of household financial wealth, Temi di discussione, n. 870, Banca d Italia. 150 rapporto di previsione prometeia

9 11. tassazione sugli immobili e bolli sulle attività finanziarie: una stima dell impatto sulle famiglie Tab Distribuzione per quartili di reddito disponibile del gettito e famiglie oggetto di tassazione (valori percentuali) famiglie con attività finanziarie di cui: famiglie esenti di cui: famiglie oggetto di tassazione composizione del gettito 1 quartile quartile quartile quartile media totale buto percentuale al gettito complessivo è ascrivibile soprattutto alla famiglie più ricche (55.7 per cento del totale) (Tab. 11.6). Il gettito stimato è di 1.5 miliardi di euro, di cui il 46 per cento imputabile ai prodotti soggetti ad aliquota proporzionale 16. Gli importi medi pagati per i bolli differiscono a seconda dei prodotti finanziari presenti nel portafoglio delle famiglie: per quanto riguarda i depositi in conto corrente, libretti di risparmio e buoni fruttiferi postali la spesa media familiare è pari a 49 euro (gruppo 2 in Tab. 11.7). Più oneroso è l esborso medio (126 euro) per quelle famiglie che detengono prodotti finanziari per cui l aliquota dell 1 per mille impone che importi al di sotto dei 34 mila euro siano tassati in base a una quota fissa di 34.2 euro e importi superiori in base a una imposta che aumenti proporzionalmente alla giacenza (gruppo 1). Imposta media di 126 e 49 euro per i prodotti rispettivamente del gruppo 1 e del gruppo 2. Tab Valori medi di imposta per quartili di reddito disponibile (euro) gruppo 1 gruppo 2 1 quartile quartile quartile quartile media totale La tassazione media dei prodotti del gruppo 1 in base alla distribuzione del reddito, come atteso, presenta un andamento crescente: per le famiglie del primo quartile si stima una spesa media di 41 euro, mentre per l ultimo 25 per cento l importo medio è di 184 euro (Tab. 11.7). E inoltre presente una variabilità crescente dell imposta media pagata all aumentare del reddito, che va dal 65 per cento tra le famiglie del nono e ultimo decile per annullarsi nei primi due decili. Gruppo 1: da 41 euro per le famiglie nel primo quartile di reddito a 184 per le famiglie nell ultimo. L impatto complessivo sulle famiglie Per concludere, si stima che le disposizioni descritte diano luogo a un gettito complessivo di 7.3 miliardi di euro 17. Per le famiglie, corrispondenti all 83.1 per cento del totale, su cui grava almeno una delle quattro tipologie di imposta, l esborso medio è di 364 euro; sul totale delle famiglie, incluse quelle che non sono soggette ad alcun tributo, il gettito ha un incidenza media di 303 euro (Tab. 11.8). L imposta media raggiunge, invece, 1670 euro per quei nuclei familiari (il 4.5 per cento delle famiglie) che possiedono almeno un altra abitazione oltre a quella di residenza e che risultano più sofisticati dal punto di vista finanziario (oltre ai conti correnti il loro portafoglio contiene altri strumenti finanziari). Per il 21.5 per cento delle famiglie, invece, che possiedono solo l abitazione di residenza e il cui portafoglio L 83.1 per cento delle famiglie, su cui grava almeno una delle quattro tipologie di tributo descritte, pagherà in media 364 euro annui. 16 La stima del gettito complessivo è da prendersi con cautela, viste le approssimazioni contenute nei dati. 17 Il gettito stimato sale a 11.0 miliardi se si corregge per le sotto-dichiarazioni delle abitazioni secondarie. prometeia ottobre

10 gli approfondimenti Tab Una sintesi dei risultati imposta media (euro) reddito medio (euro) incidenza imposta su reddito (%) % di famiglie Tutte le famiglie (incluse quelle che non pagano alcun tributo) Famiglie che pagano almeno una delle quattro tipologie di imposta Famiglie che possiedono solo abitazione di residenza e solo prodotti finanziari del gruppo 2 Famiglie che possiedono solo abitazione di residenza e prodotti finanziari di entrambi i gruppi Famiglie che possiedono abitazione di residenza, seconde case e prodotti finanziari di entrambi i gruppi Nota: per la definizione dei gruppi di prodotti finanziari si veda Tab si compone solo dei prodotti del gruppo 2, l esborso medio è di 284 euro, mentre per chi possiede anche prodotti del gruppo 1 l importo è di 468 euro. L incidenza delle imposte sul reddito disponibile familiare è del 2.3 per cento per i nuclei familiari più ricchi, cioè quel 4.5 per cento con entrambe le tipologie di abitazioni e di prodotti finanziari; mentre è dell 1.0 per cento per le famiglie che pagano almeno una delle quattro tipologie di tributo. 152 rapporto di previsione prometeia

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12 prometeia associazione per le previsioni econometriche via g. marconi 43, bologna, italia tel , fax

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