ANTROPOLOGIA CULTURALE

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1 ANTROPOLOGIA CULTURALE Dott.ssa Laura Pistorio Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 1

2 INDICE CAP. 1 L ANTROPOLOGIA E LO STUDIO DELLA CULTURA Geni, evoluzione e cultura Universalità semantica Razziologia scientifica Sociobiologia Lingua e cultura 7 CAP. 2 L ORGANIZZAZIONE DELLA VITA DOMESTICA Il rifiuto dell incesto Vantaggi sociali e culturali dell esogamia 12 CAP. 3 PARENTELA, RESIDENZA E DISCENDENZA Gruppi e discendenza cognatica Modelli di residenza postmatrimoniale Cause della discendenza bilaterale Elementi determinanti dei lignaggi Cause della patrilocalità Cause della matrilocalità Cause della avunculocalità 18 CAP. 4 GRUPPI STRATIFICATI: CLASSI, CASTE, MINORANZE, ETNIA 4.1 Coscienza di classe Classi contadine Caste 23 CAP. 5 RELIGIONE 25 CAP. 6 ARTE 29 CAP. 7 PERSONALITA E SESSO 30 CAP. 8 ANTROPOLOGIA DI UNA SOCIETA INDUSTRIALE 32 CAP. 9 STORIA DELLE TEORIE CULTURALI 34 CAP. 10 METODI DI RICERCA ANTROPOLOGICA Il viaggio e la ricerca sul campo L osservazione partecipante Rappresentare, Descrivere e Modellizzare le culture Altre La comparazione La traduzione 44 BIBLIOGRAFIA 46 Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 2

3 CAPITOLO 1 L ANTROPOLOGIA E LO STUDIO DELLA CULTURA 1. Geni, evoluzione e cultura; 2. Universalità semantica; 3. Razziologia scientifica; 4. Sociobiologia; 5. Lingua e cultura. Il termine Cultura indica le tradizioni socialmente apprese ed acquisite e i modi di vivere dei membri di una società, inclusa la loro maniera strutturata e reiterata di pensare, sentire ed agire (cioè di comportarsi). Secondo Tylor, la cultura è quell insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall uomo come membro di una società. SOCIETA : è un gruppo di persone che condividono un habitat comune e che dipendono l una dall altra per la propria sopravvivenza e per il proprio benessere. TRASMISSIONE DI CULTURA: la cultura di una società tende a rimanere simile da una generazione all altra. Si tratta di un esperienza di apprendimento sia conscia che inconscia, grazie alla quale la generazione più anziana induce ed obbliga quella più giovane ad adottare forme tradizionali di pensiero e di comportamento. È in primo luogo basata sul controllo che la generazione più anziana esercita sui mezzi per premiare e punire i bambini. La mancanza di comprensione del ruolo della trasmissione di cultura nel mantenimento dei modelli di comportamento e di pensiero di ogni gruppo è l elemento centrale del fenomeno conosciuto come etnocentrismo. ETNOCENTRISMO: consiste nella convinzione che i propri modelli di comportamento siano sempre normali, naturali, buoni, belli o importanti e che gli stranieri, nella misura in cui vivono in modo diverso, si conducano secondo schemi di comportamento selvaggi, inumani, disgustosi o irrazionali. RELATIVISMO CULTURALE: ogni modello culturale è intrinsecamente degno di rispetto quanto gli altri. L OBIETTIVITA SCIENTIFICA non nasce dall assenza di pregiudizi tutti ne hanno ma dal far sì che quelli di ciascuno non influenzino il risultato del processo di ricerca [Jorgensen, 1971]. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 3

4 DIVARIO GENERAZIONALE: la riproduzione di modelli culturali da una generazione all altra non è mai completa, vengono sempre aggiunti nuovi modelli o innovazioni. Negli ultimi tempi il ritmo delle innovazioni nelle società industriali ha raggiunto proporzioni allarmanti per quegli adulti che erano stati educati ad attendersi una continuità generazionale. La trasmissione di cultura spiega solo la continuità culturale, ma non può spiegare l evoluzione culturale. Un sempre maggior numero di adulti non sono stati efficienti nell indurre i propri figli a ripetere i loro modelli di pensiero e di comportamento. DIFFUSIONE: mentre la trasmissione di cultura concerne il passaggio di caratteristiche culturali da una generazione all altra, la diffusione concerne il passaggio di caratteristiche culturali da una cultura e da una società all altra. La maggior parte delle caratteristiche riscontrate in ogni società hanno avuto origine in un altra. Tuttavia, queste somiglianze non possono essere attribuite ad una qualche automatica tendenza alla diffusione delle caratteristiche. Le loro somiglianze possono essere generate dagli effetti di condizionamenti ambientali simili. D altra parte vi sono numerosi casi di società, in stretto contatto per centinaia di anni, che mantengono modi di vita radicalmente diversi: la resistenza alla diffusione è comune quanto la sua accettazione. EMICA ed ETICA: Il pensiero e il comportamento di coloro che condividono una cultura possono essere considerati da due punti di vista: da quello degli stessi membri della cultura in questione e da quello degli osservatori esterni. Nel primo caso, gli osservatori utilizzano concetti significativi e appropriati in rapporto ai membri della cultura studiata; nel secondo caso, utilizzano concetti significativi e appropriati in rapporto agli osservatori. La verifica dell attendibilità delle descrizioni e delle analisi emiche si basa su una loro corrispondenza con una visione del mondo che gli indigeni riconoscono come reale, significativa o appropriata. Nel condurre ricerche emiche, gli antropologi, tentano di acquisire una conoscenza delle categorie e delle regole che bisogna sapere per pensare ed agire come un indigeno. La verifica dell attendibilità delle conclusioni etiche risiede nella loro capacità di produrre teorie scientifiche sulle cause delle differenze e somiglianze socioculturali. MODELLI UNIVERSALI: per mettere a confronto una cultura con un altra, l antropologo deve raccogliere e riordinare dati culturali concernenti aspetti o parti ricorrenti, transculturali, dell intero complesso sociale e culturale. Vi è accordo fra gli antropologi sul fatto che il modello universale comprende comportamento e pensiero connessi con il modo di trarre sostentamento dall ambiente, avere figli, organizzare scambi di merci e di lavoro, vivere in gruppi familiari Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 4

5 e in comunità più ampie ed esplorare gli aspetti creativi, espressivi, ludici, estetici, morali ed intellettuali della vita umana. Non vi è accordo su quante suddivisioni di queste categorie dovrebbero essere riconosciute o su quale priorità si dovrebbe stabilire nel condurre la ricerca. [Secondo Harris sono tre: (1) INFRASTRUTTURA: consiste nelle attività etiche e comportamentali con cui ogni società soddisfa i bisogni minimi di sussistenza il modo di produzione e con le quali ognuna regola la crescita della popolazione il modo di riproduzione. (2) STRUTTURA: consiste nelle attività economiche, politiche, etiche e comportamentali con cui ogni società si organizza in gruppi che ripartiscono, regolano o scambiano merci e lavoro. (3) SOVRASTRUTTURA: consiste in comportamento e pensiero volto ad attività artistiche, ludiche, religiose ed intellettuali, oltre che in tutti gli aspetti mentali ed emici di una struttura ed infrastruttura culturale.] 1.1 GENI, EVOLUZIONE E CULTURA La capacità umana di acquisire cultura è un prodotto della SELEZIONE NATURALE, un processo che altera i genotipi attraverso successi riproduttivi differenziati e che non si identifica nella lotta per la sopravvivenza tra individui. La selezione naturale interviene sui geni, aumentando o diminuendo la frequenza delle varianti genetiche, di cui le mutazioni sono la causa principale. Alcune di queste varianti accrescono la capacità di adattamento (fitness) degli individui, altre la riducono. I biologi ammettono che la selezione naturale favorisce la cooperazione e l altruismo, all interno delle specie, con la stessa frequenza con cui stimola la competizione. APPRENDIMENTO: è un processo di mutamento comportamentale del tutto differente da quello indotto dalla selezione naturale e permette agli organismi di adattarsi a nuove situazioni contingenti e insolite possibilità o di trarre vantaggio da esse, indipendentemente dai mutamenti genetici. L apprendimento è un metodo più flessibile e rapido dell evoluzione genetica, di realizzare un successo riproduttivo. La frattura tra continuità evolutiva preistorica, che ha condotto agli esseri umani, e quella che ha portato agli attuali grandi primati, si è probabilmente verificata tra gli 8 e i 14 milioni di anni fa. 3 milioni di anni fa c erano almeno due tipi di ominidi: l Australopithecus e l Homo habilis (antichissimo antenato della nostra specie). Questi possedevano un cervello di dimensioni uguali a quello dei primati, ma avevano assunto la stazione eretta. L evoluzione del piede della nostra specie gettò le prime basi per un ulteriore evoluzione del cervello umano e della condizione di dipendenza dell uomo dalla Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 5

6 cultura. Per capire gli ultimi anni di evoluzione culturale, bisogna attribuire un importanza fondamentale ai processi culturali piuttosto che biologici. Strettamente connessa al decollo culturale è la facoltà, unicamente umana, di acquisire il linguaggio e gli schemi di pensiero che ne sono la struttura portante. Per riassumere le speciali caratteristiche del linguaggio umano, l uomo ha conseguito l universalità semantica. 1.2 UNIVERSALITA SEMANTICA Può trasmettere informazioni riguardanti aspetti, settori, caratteristiche, luoghi o avvenimenti appartenenti al passato, presente o futuro, sia effettivo che possibile, reale o immaginario, vicino o lontano. Il linguaggio umano è infinitamente produttivo dal punto di vista semantico: ad ogni messaggio che inviamo, possiamo sempre aggiungerne un altro il cui significato non può essere predeterminato dall informazione contenuta in messaggi precedenti. Un altro elemento dell universalità semantica è il distanziamento. Un messaggio è distanziato quando sia mittente che destinatario non hanno un immediato e diretto contatto sensorio con le circostanze o gli avvenimenti a cui il messaggio si riferisce. Questa è la capacità del linguaggio umano di trasmettere informazioni astratte. Un altra caratteristica è l arbitrarietà: mentre la maggior parte dei sistemi di comunicazione infraumana consiste in segnali geneticamente stereotipati, la forma fisica e il significato delle lingue umane non sono stati programmati nei nostri geni. Gli elementi del nostro codice mancano di qualunque legame fisico con gli avvenimenti e le caratteristiche che essi comunicano. Invece, molti sistemi di comunicazione animale, sono basati su elementi di un codice che somigliano o sono analoghi agli oggetti a cui si riferiscono. Benché anche noi umani comunichiamo frequentemente per mezzo di simboli iconografici, raramente gli elementi nel linguaggio parlato contengono nient altro che un arbitrario nesso con il loro significato. Si ottiene l universalità semantica grazie ad un numero notevolmente ridotto di suoni arbitrari, detti fonemi. Essi vengono percepiti come distinti (in contrasto con altri suoni) da coloro che parlano la propria lingua madre. Presi isolatamente, i fonemi sono privi di senso, ma quando sono coordinati in determinate sequenze, trasmettono un significato ben preciso. Gli elementi di base del linguaggio umano posseggono una duplicità di strutture, perché gli stessi suoni contrastivi si combinano e ricombinano tra loro per formare messaggi diversi. Secondo Harris, le cause delle somiglianze e delle differenze socioculturali vanno ricercate principalmente nella cultura stessa, più che nella biologia. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 6

7 1.3 RAZZIOLOGIA SCIENTIFICA Gli studiosi del XIX sec. ritenevano che gli asiatici, gli africani e i nativi americani potessero realizzare una società industriale solo lentamente e in modo inadeguato. Essi sostenevano di possedere prove scientifiche della superiorità intellettuale dei bianchi e affermavano che un invalicabile abisso li separava dal resto dell umanità. Queste teorie erano un comodo alibi per il colonialismo, lo sfruttamento e l asservimento di popoli incapaci di difendersi. Le spiegazioni culturali degli alti e dei bassi di diverse popolazioni umane sono scientificamente preferibili a quelle razziali, perché le prime dipendono da fattori ben più concreti e visibili (densità della popolazione, condizioni igieniche, ecc.) di ipotetici geni. L Europa non ha sempre posseduto la tecnologia più avanzata. 1.4 SOCIOBIOLOGIA Strategia di ricerca che tende a spiegare alcune differenze e somiglianze socioculturali in termini di selezione naturale. Essa si basa sul principio della capacità di adattamento complessivo, secondo cui la selezione naturale favorisce caratteristiche che diffondono i geni di un individuo aumentando non solo il numero dei suoi discendenti ma anche quello dei suoi parenti stretti portatori di molti degli stessi geni. Quindi si raggiunge il controllo dell evoluzione biologica se una caratteristica aumenta il totale complessivo dei geni di un individuo nelle generazioni successive e non unicamente il numero dei suoi discendenti. 1.5 LINGUA E CULTURA SISTEMI FONETICI: i fonemi consistono in suoni etici (con valore non soggettivo) detti foni. Perché costituiscano un efficace codice di elementi, i foni di una lingua devono essere nettamente distinguibili. Due foni non contrastano mai naturalmente fra loro. Se riusciamo a distinguere un fonema dall altro, ciò è dovuto solo al fatto che, parlando la nostra lingua madre, abbiamo imparato ad accettare e riconoscere come contrastivi alcuni suoni vocalici e consonantici [foni] piuttosto che altri. E la cultura, non la natura a renderli significativamente diversi. Suoni fortemente simili, ma non distintivi, sono definiti allofoni. Le più piccole unità linguistiche con un significato definito sono chiamate morfemi. Gli elementi che li costituiscono sono detti morfi. I morfemi sono una classe di allomorfi. I morfemi possono essere costituiti da singoli fonemi o da loro serie, in molte e differenti combinazioni e variazioni. I morfemi liberi costituiscono la totalità di un messaggio; i morfemi obbligati non possono mai formare da soli messaggi completi. GRAMMATICA. SINTASSI: è un insieme di regole inconsce per raggruppare i fonemi in morfemi e questi ultimi in frasi appropriate. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 7

8 L insieme di regole strutturali inconsce e la loro condivisione da parte dei membri di una comunità linguistica permettono agli esseri umani di produrre e interpretare un numero potenzialmente infinito di messaggi. Anche se gli esseri umani posseggono una capacità di acquisire il linguaggio che si è sviluppato come una caratteristica in sé unica della loro specie, non si inizierà mai automaticamente a parlare non appena si ascoltano gli altri. Impariamo la nostra lingua servendoci di loro, per formulare le nostre richieste e per rispondere a quelle di altri. La LINGUA, come tutti gli altri aspetti della cultura, è costantemente sottoposta a mutamenti che risultano da lievi variazioni fonologiche, morfemiche o grammaticali. Il processo di formazione dei dialetti e quello dell isolamento geografico sono responsabili di molte delle principali differenziazioni linguistiche. Molte lingue odierne, reciprocamente incomprensibili, sono figlie che discendono da genitori comuni. Ciò è verificabile tramite le somiglianze regolari che le lingue manifestano nelle loro caratteristiche fonologiche. In un epoca antica il Proto Germanico Occidentale non si distingueva da un gran numero di lingue, incluse le versioni arcaiche del latino, dell hindi, del persiano, del greco, del russo e del gaelico, facenti parte della famiglia linguistica indoeuropea: Proto Indo Europea. Le lingue possono anche cambiare, senza che si verifichi alcuna separazione geografica di differenti settori di una comunità linguistica. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 8

9 CAPITOLO 2 L ORGANIZZAZIONE DELLA VITA DOMESTICA 1. Il rifiuto dell incesto; 2. Vantaggi sociali e culturali dell esogamia Tutte le culture hanno attività e pensieri che possono correttamente essere compresi nell ambito della vita domestica, il cui centro è un luogo di residenza, un rifugio, una dimora o un domicilio dove hanno luogo alcune attività universalmente ricorrenti. In molte culture, esse comprendono la preparazione e la consumazione del cibo, pulire, rigovernare, educare i figli, dormire e avere rapporti sessuali. FAMIGLIA NUCLEARE: marito, moglie e figli costituiscono le fondamenta di ogni altra struttura familiare. Questo tipo di famiglia svolge delle funzioni vitali che non possono essere espletate con uguale efficacia da altri gruppi: 1) Sesso = la famiglia nucleare soddisfa i bisogni sessuali e riduce la forza distruttiva della loro competizione. 2) Riproduzione = la famiglia nucleare garantisce la protezione della femmina durante la sua lunga gravidanza e i mesi o anni di allattamento. 3) Educazione = la famiglia nucleare è essenziale per la trasmissione della cultura. Solo l uomo o la donna adulti e conviventi posseggono un adeguata conoscenza per trasmettere cultura ai figli di ambedue i sessi. 4) Sussistenza = date le caratteristiche comportamentali imposte alla femmina umana dal suo ruolo riproduttivo e le differenze anatomiche e fisiologiche tra uomo e donna, la divisione del lavoro secondo i sessi rende più efficace l attività di sussistenza. Ogni cultura possiede forme alternative di organizzazione domestica, ed esse sono spesso più importanti (coinvolgono una percentuale più alta della popolazione) della famiglia nucleare. Inoltre, le quattro funzioni possono essere facilmente svolte nell ambito di istituzioni alternative, anche del tutto esterne alla sfera domestica. POLIGAMIA: il matrimonio plurimo è presente, in una certa misura, in almeno il 90% delle culture. In una sua forma, la poliginia, diverse mogli condividono un solo marito; nell altra, la poliandria, più mariti hanno una sola moglie in comune. I matrimoni plurimi creano situazioni domestiche molto diverse da un punto di vista comportamentale e mentale, da quelle dei matrimoni monogamici. Il modo di riprodursi è differente, in particolare nella poliginia, dal momento che è più facile controllare la frequenza delle nascite quando è il marito ad avere molte mogli. Possono realizzarsi modelli di allattamento e cura dei neonati più differenziati quando la madre Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 9

10 dorme da sola con i figli, mentre il padre ha ogni notte una moglie diversa come compagna. Nelle società che praticano la poliginia, una delle ragioni principali per cui ci si sposa una seconda volta è quella di suddividere il carico di lavoro e di aumentare la produzione di energia nell ambito domestico. FAMIGLIA ESTESA: in un rilevante numero di società, la vita domestica è dominata da gruppi più ampi di una semplice famiglia nucleare o poligamica. La famiglia estesa è un gruppo domestico formato da fratelli e sorelle, i loro consorti, figli e/o genitori e prole sposata. Nelle tradizionali famiglie estese [cinesi], il matrimonio è di solito monogamico e una coppia anziana dirige la forza lavoro domestica e combina i matrimoni. Probabilmente esistono tante società con famiglie estese perché quelle nucleari mancano spesso di un sufficiente potenziale umano, maschile e femminile, per svolgere sia compiti domestici che di sussistenza in modo efficiente. Le famiglie estese forniscono una maggiore quantità di lavoro collettivo e realizzano una varietà più grande di attività simultanee. GRUPPI DOMESTICI CON UN SOLO GENITORE: milioni di bambini in tutto il mondo vengono allevati in gruppi domestici in cui è presente solo un genitore (a causa di divorzio o morte di uno dei due). Ciò può anche derivare dall incapacità o dall indisponibilità a sposarsi. La forma più comune di soluzione domestica non nucleare con un solo genitore è quella in cui la madre è presente e il padre assente. Queste famiglie vengono chiamate MATRIFOCALI [la madre può accettare per brevi periodi una serie di uomini, ma possono esservi lunghi periodi in cui non convive con nessuno]. La rilevante presenza a livello mondiale della matrifocalità è stata privata della sua importanza dalla tendenza a considerare queste unità domestiche come aberranti o patologiche. I gruppi domestici formati da madre-bambino sono spesso il risultato della povertà e quindi vengono connesse a mali sociali e considerati poco auspicabili, ma non c è alcuna prova che queste soluzioni domestiche siano di per sé patologiche, instabili o contrarie alla natura umana della famiglia nucleare. I gruppi familiari estesi e matrifocali sfumano impercettibilmente in matrilocali. MATRIMONIO: è l insieme di sentimenti, comportamenti e regole riguardanti unioni di convivenza eterosessuale e la riproduzione in ambiti domestici. Altri legami, come matrimoni fra non-conviventi, matrimoni uomo-uomo o donna-donna, comportano differenti implicazioni ecologiche, demografiche, economiche ed ideologiche. Kathleen GOUGH considera l esistenza dei mariti rituali [v. presso i Nayar] come una prova dell universalità del matrimonio, poiché solo i figli nati da donne ritualmente sposate erano considerati legittimi, anche se rimaneva incerta l identità del padre. Nella cultura Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 10

11 euroamericana si parla anche spesso di matrimonio nel caso di duraturi legami fra conviventi omosessuali: quindi ogni riferimento al sesso delle persone dovrebbe essere omesso nella definizione del matrimonio, allo scopo di rappresentare adeguatamente tali casi. Quando nella cultura occidentale ci si rifiuta di definire matrimonio tali legami, si manifesta un ingiusta tendenza a considerarli come relazioni meno rispettabili o autentiche. Ma non vi è alcuna prova scientifica che nessuno di loro sia meno auspicabile o umano, a patto che non comportino coercizione, abuso e sfruttamento di uno dei due compagni. IL MATRIMONIO NELLE FAMIGLIE ESTESE: nelle famiglie estese, il matrimonio deve essere visto essenzialmente nel contesto degli interessi del gruppo. Gli individui si uniformano a quelli della famiglia estesa: un nucleo domestico più ampio non trascura mai i propri interessi in merito alle funzioni produttive, riproduttive e sessuali dei coniugi e dei figli. Il matrimonio è descritto come una alleanza fra gruppi. La natura corporativa del matrimonio, in molte società, è rivelata dallo scambio di persone o beni di valore tra i rispettivi gruppi domestici in cui sono nati lo sposo e la sposa. La forma più semplice di queste transazioni è definita scambio di sorelle e comporta la reciproca attribuzione delle sorelle dello sposo per compensare la perdita di donne in ogni gruppo. Presso molti popoli, gli interessi corporativi si esprimono attraverso un istituzione conosciuta come prezzo-della-sposa: colui che riceve una moglie dà in cambio articoli di valore a colui che gliela concede. Coloro che ricevono una moglie non la posseggono in senso totale: devono aver cura di lei altrimenti i suoi fratelli e padri (padre e zii paterni) chiederanno che gli sia resa. Il servizio-per-la-sposa (o del-pretendente) consiste nel compensare i parenti della moglie lavorando per loro durante parecchi mesi o anni. Questo servizio viene applicato dove la produzione è in aumento, la terra abbonda e il lavoro di ulteriori donne e figli è considerato insufficiente e risulta funzionale agli interessi fondamentali del gruppo corporativo. Invece di pagare un prezzo della sposa alla famiglia di quest ultima, quella dello sposo può chiedere un pagamento inverso, la dote. L opposto del prezzo della sposa è il prezzo-dello-sposo: lui va a lavorare per la famiglia della fidanzata, la quale ricompensa quella dell uomo per la perdita delle sue capacità produttive e riproduttive. 2.1 IL RIFIUTO DELL INCESTO il matrimonio tra membri dello stesso gruppo è ampiamente proibito. Marito e moglie devono provenire da nuclei distinti. I membri dello stesso gruppo familiare devono sposarsi all esterno (esogamicamente). Alcune forme di endogamia sono un universalmente proibite (padre/figlia; madre/figlio). Nell emica delle società occidentali le relazioni sessuali e i matrimoni tra sorella e Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 11

12 fratello, padre e figlia, madre e figlio, sono definiti INCESTO. Le spiegazioni della proibizione dell incesto nella famiglia nucleare rientrano in due categorie principali: 1) quelle che sottolineano la componente istintuale e 2) quelle che pongono l accento sui vantaggi culturali e sociali dell esogamia. ISTINTO: la teoria del rifiuto istintivo dell incesto si basa su testimonianze riscontrate in Taiwan e Israele, secondo le quali bambini di sesso opposto non imparentati fra loro, allevati insieme durante l infanzia sviluppano un avversione sessuale reciproca. Essa è considerata come prova dell esistenza di meccanismi a base genetica, che causano avversione sessuale fra coloro che crescono assieme. Si è attribuita la ragione di tale rifiuto alla selezione naturale e si è dedotto che individui privi di tale avversione e uniti in rapporti incestuosi tendessero ad avere una fitness ridotta. È vero che presso molte popolazioni numerose del giorno d oggi, l incesto porta ad un alto numero di nati morti e di bambini congenitamente malati o menomati, ma è piuttosto dubbio se la stessa regola sia applicabile a popolazioni poco numerose, organizzate in bande e società di villaggio. L unione fra consanguinei porta alla graduale eliminazione dei geni nocivi: se un piccolo gruppo incrociato in questo senso riesce a superare il più elevato indice iniziale di presenza di tali geni, raggiungerà alla fine un equilibrio genetico con una percentuale molto più bassa di geni negativi. Ma in molte popolazioni gli esiti negativi risultano molto più numerosi di quelli positivi. I popoli di oggi sono portatori di un più grosso carico di geni negativi rispetto ai villaggi e ai piccoli gruppi demograficamente stabili. La teoria del rifiuto istintivo dell incesto è difficile da conciliare con la diffusissima presenza delle pratiche endogame che vengono condotte parallelamente a quelle esogame; la diffusa preferenza per alcune forme di matrimonio fra cugini si oppone alla conclusione che l esogamia sia l espressione di un istinto formato dai nocivi effetti dell unione fra consanguinei. Tale teoria è anche contraddetta dall esistenza di una forte attrazione sessuale tra padre e figlia e tra madre e figlio. Gli psicoanalisti sottolineano che figli e genitori di sesso opposto provano un forte desiderio inconscio di avere rapporti sessuali reciproci. 2.2 VANTAGGI SOCIALI E CULTURALI DELL ESOGAMIA Il rifiuto dell incesto nella famiglia nucleare e altre forme di esogamia presenti in gruppi domestici possono essere spiegati in termini di vantaggi demografici, economici ed ecologici che non sono necessariamente gli stessi in ogni società. A piccoli gruppi costituiti da unità che si riproducono unicamente fra stretti consanguinei verrebbero interdette la mobilità e la flessibilità territoriali, essenziali per la loro strategia di sussistenza. L ESOGAMIA è essenziale per l efficace utilizzazione del potenziale produttivo e riproduttivo di una Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 12

13 popolazione ridotta. Inoltre, si è spesso trascurato che i rapporti sessuali fra padre e figlia e tra madre e figlio rappresentano una forma di adulterio. Il tabù dell incesto potrebbe essere interpretato come una difesa delle relazioni di scambio contro l onnipresente tentazione di tenere per sé i propri figli. Dopo la nascita dello stato, le alleanze esogamiche tra gruppi domestici continuarono a provocare importanti conseguenze infrastrutturali [aumento della capacità produttiva e riproduttiva dei gruppi]. Con l evolversi di forme di mercato basate su prezzi di mercato, la famiglia allargata tende ad essere sostituita da unità domestiche nucleari. Le alleanze familiari perdono parte della loro precedente importanza adattiva. MATRIMONI PREFERENZIALI: la presenza diffusissima dell esogamia comporta la necessità di proteggere gli interessi corporativi dei gruppi domestici con leggi che stabiliscono chi deve sposarsi e con chi. Una di queste è quella che prevede il matrimonio preferenziale tra cugini incrociati. In taluni casi, la reciprocità matrimoniale si realizza attraverso numerosi matrimoni fra gruppi domestici, che si scambiano le donne ciclicamente: i connubi circolari. Un altra diffusa manifestazione prevede che per mantenere la reciprocità o per ottemperare al contratto di matrimonio per il quale è stato pagato un prezzo-della-sposa, il fratello di una donna deceduta prematuramente può permettere che il vedovo si sposi con una o più sorelle della moglie morta. Questa usanza è nota come sororato. Connessa a questa è il levirato, le prestazioni delle vedove di un uomo sono mantenute all interno dell unità domestica facendole sposare con uno dei cognati. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 13

14 CAPITOLO 3 PARENTELA, RESIDENZA E DISCENDENZA 1. Gruppi e discendenza cognatica; 2. Modelli di residenza postmatrimoniale; 3. Cause della discendenza bilaterale; 4. Elementi determinanti dei lignaggi; 5. Cause della patrilocalità; 6. Cause della matrilocalità; 7. Cause della avunculocalità. PARENTELA: sono due i concetti o principi mentali contenuti ovunque nell organizzazione della vita domestica. Il primo è quello di affinità (o alleanza), ovvero di relazioni stabilite tramite matrimonio. Il secondo è quello di discendenza (o stirpe). Le persone in relazione tra loro attraverso la discendenza o la combinazione di legami di affinità e di nascita, sono congiunti, o parenti (kin). L insieme di concetti formati dalle convinzioni e dalle aspettative condivise reciprocamente da tali congiunti è definito parentela. DISCENDENZA: le relazioni parentali spesso vengono confuse con quelle biologiche, ma il significato emico della discendenza non coincide con quello biologico. Gli antropologi distinguono fra il genitore culturalmente definito e il genitore biologico. La discendenza consiste nella convinzione che determinate persone abbiano un ruolo importante nel concepimento, nella nascita e nell allevamento di determinati bambini. La discendenza comporta la preservazione di alcuni aspetti dell essenza o anima delle persone nelle generazioni future ed è quindi una forma simbolica di immortalità. Nelle tradizioni popolari occidentali le coppie sposate sono legate ai figli sulla base della convinzione che uomo e donna forniscano contributi ugualmente importanti nella procreazione del bambino. I parenti di sangue (consanguinei) vengono distinti da quelli divenuti tali solo per matrimonio (affini). Nonostante i molti e diversi tipi di teorie circa la natura dei ruoli nella procreazione, vi è la consapevolezza, diffusa in tutto il mondo, che alcune azioni collegano sia il marito che la moglie al processo di riproduzione, anche se marito e moglie possono esservi connessi in modo diseguale e con aspettative ampiamente differenti per quanto concerne diritti e obblighi. REGOLE DI DISCENDENZA: il nome di una persona, la famiglia, la residenza, il rango, la proprietà e lo status etnico e nazionale fondamentali possono dipendere tutti da tali iscrizioni derivanti dalla discendenza, e che non sono frutto di alcuna acquisizione, ma unicamente del semplice fatto di essere nati e di stare al mondo [status ascritti e status acquisiti sono presenti in tutte le culture]. Gli antropologi distinguono due tipi principali di regole di discendenza: nella DISCENDENZA COGNATICA ci si serve sia della stirpe Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 14

15 materna che paterna per determinare diritti, doveri e privilegi. Nella DISCENDENZA UNILINEARE, i legami di parentela sono ristretti unicamente agli uomini o alle donne. La forma più diffusa di classificazione parentale è quella della DISCENDENZA BILATERALE, ovvero la determinazione della parentela, in modo uguale e simmetrico, lungo i rami generazionali di ascendenza e discendenza materni e paterni, attraverso gli individui di ambedue i sessi. La seconda forma di classificazione parentale è definita DISCENDENZA AMBILINEARE: le linee genealogiche che partono da ego non tengono conto del sesso dei legami parentali, ma le linee si estendono in tutte le direzioni. Vi sono anche due grandi varietà di discendenza unilineare: la DISCENDENZA PATRILINEARE (ego segue le linee genealogiche ascendenti e discendenti solo attraverso i maschi. Nel passaggio da una generazione all altra hanno valore soltanto le linee maschili: i figli delle donne vengono esclusi dalla genealogia) e la DISCENDENZA MATRILINEARE. Una delle conseguenze logiche più rilevanti della discendenza unilineare è che essa confina i figli di fratelli di sesso opposto in categorie distinte, come nel caso dei cugini. I figli di un fratello e di una sorella sono definiti cugini incrociati, quelli di due fratelli e di due sorelle sono cugini paralleli. Gli antropologi distinguono un ulteriore tipo di regola di discendenza, la DISCENDENZA DOPPIA (o BILINEARE), in cui ci si ricollega contemporaneamente alla discendenza matrilineare e a quella patrilineare attraverso il padre. La moderna cultura euroamericana è fortemente bilaterale nella composizione di gruppi parentali e per quanto concerne l eredità di beni e proprietà. Tuttavia il cognome è patronimico: segue la linea di discendenza patrilineare. I gruppi unici di congiunti esercitano una grande influenza sul modo di pensare e di comportarsi delle persone, in situazioni domestiche ed extradomestiche. I gruppi di parentela hanno bisogno di essere formati da parenti conviventi, cioè non devono necessariamente essere dei gruppi domestici. 3.1 GRUPPI A DISCENDENZA COGNATICA 1) VARIETA BILATERALE: La discendenza bilaterale, applicata ad una serie indefinitamente ampia di parenti e ad un numero indeterminato di generazioni, porta al concetto di un tipo di gruppo definito come parentado. I parenti compresi nel parentado di ego possono essere considerati vicini o lontani a seconda del numero di legami genealogici che li separano o uniscono, ma non esiste alcun principio definito o costante per formulare tali valutazioni o per delimitare l estensione della cerchia parentale. È impossibile, per dei gruppi domestici coresidenti, essere costituiti da parentadi ed è molto difficile per questi ultimi mantenere interessi corporativi per quanto riguarda la terra e le persone. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 15

16 2) VARIETA AMBILINEARE: il carattere aperto ed ego-centrato del parentado bilineare può essere superando specificando uno più antenati da cui deriva la discendenza attraverso maschi e/o femmine. Il gruppo che ne risulta condivide logicamente la stessa appartenenza, indipendentemente dall individuo che ego prende in considerazione nel computo di parenti. I n questo caso si ha un lignaggio cognatico: esso si basa sull assunto che tutti i membri del gruppo di discendenza sono in grado di indicare i precisi legami genealogici che li collegano al fondatore del lignaggio. Una diffusa alternativa (nei clan scozzesi ambilineari) è che la discendenza proveniente dal capostipite sia convenuta piuttosto che dimostrata [=clan cognatico]. GRUPPI A DISCENDENZA UNILINEARE: quando la discendenza unilineare è sistematicamente provata in rapporto ad un particolare antenato, il gruppo di parenti che ne risulta è definito PATRILIGNAGGIO o MATRILIGNAGGIO. Ambedue contengono lo stesso insieme di persone, indipendentemente dalla prospettiva genealogica da cui sono considerati. Ciò li rende idealmente adatti a formare gruppi domestici conviventi e a gestire congiuntamente interessi riguardanti le persone e la proprietà. Tuttavia, a causa dell esogamia, ambedue i sessi non possono continuare a convivere oltre la giovinezza. Alcuni lignaggi comprendono tutte le generazioni e i discendenti collaterali del capostipite e sono definiti lignaggi massimi. Quelli che ne comprendono solo tre sono chiamati lignaggi minimi. Quando la discendenza unilineare derivante da un determinato antenato è convenuta piuttosto che dimostrata, il gruppo che ne deriva è definito CLAN PATRILINEARE (patriclan) o MATRILINEARE (matriclan). I lignaggi possono comprendere altri lignaggi e i clan degli altri clan (sottoclan). 3.2 MODELLI DI RESIDENZA POSTMATRIMONIALE Gli antropologi convengono sul fatto che un importante elemento determinante delle regole di discendenza sia il modello di residenza scelto dopo il matrimonio. Le forme di residenza postmatrimoniale influenzano le regole della discendenza, poiché stabiliscono chi entrerà a far parte di un gruppo domestico, chi lo abbandonerà e che vi rimarrà. Queste diverse forme costituiscono, nei gruppi domestici, dei distinti nuclei di parenti, che corrispondono agli apporti e alle sottrazioni di membri causati dagli spostamenti delle coppie sposate. Gli spostamenti sono influenzati dalle circostanze demografiche, tecnologiche, economiche ed ecologiche in cui la gente si trova a vivere. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 16

17 3.3 CAUSE DELLA DISCENDENZA BILATERALE La discendenza bilaterale è associata con varie combinazioni di residenza neolocale, ambilocale e bifocale. Di solito, questi tipi riflettono un altro grado di mobilità e flessibilità nella famiglia nucleare. Ad es. i cacciatori-raccoglitori (i Kung-San) hanno legami di parentela bilaterali, e un modello di residenza postmatrimoniale alternata (BILOCALE: cambio alternativo di residenza, dai parenti del marito a quelli della moglie). Questa flessibilità e mobilità sono vantaggiose per chi deve basarsi per il proprio sostentamento sulla caccia e sulla raccolta. Nelle società euroamericane la bilateralità è associata con uguali flessibilità e mobilità delle famiglie nucleari. Queste riflettono un modello NEOLOCALE di residenza (separata sia dai parenti del marito che da quelli della moglie) che si dimostra vantaggioso per cogliere le occasioni di lavoro retribuito e per far fronte alla sostituzione di forme di scambio mediate attraverso i parenti con altre basate su un economia fondata sul prezzo di mercato. 3.4 ELEMENTI DETERMINANTI DEI LIGNAGGI E DEI CLAN COGNATICI Questi sono associati con l AMBILOCALITA : la coppia sposata sceglie di rimanere in modo relativamente permanente con il gruppo domestico della moglie o del marito. Ciò comporta una forma relativamente più sedentaria di vita di villaggio e anche una capacità potenziale maggiore di sviluppare interessi corporativi nei confronti delle persone e delle proprietà. Tutti i gruppi di discendenza cognatici bilaterali e ambilineari sono costituiti da unità con un potenziale corporativo minore di quello dei gruppi a discendenza unilineare. Questi ultimi, con lo sviluppo dell orticultura e di una più sedentaria vita di villaggio, e in seguito alla guerra e all aumento della densità demografica, accrebbero la necessità di rafforzare l unità e la solidità esclusiva del gruppo e l identificazione con il territorio. Esiste dunque uno stretto rapporto statistico tra un accresciuto affidamento sull agricoltura, in contrasto con le attività di caccia e raccolta, e la sostituzione dei gruppi a discendenza cognatica con quelli a discendenza unilineare. I gruppi a discendenza unilineare sono strettamente associati con l uno o l altro tipo di residenza unilocale cioè quelli patrilineare con la PATRILOCALITA (presso il padre del marito) e quelli patrilineari con la MATRILOCALITA (presso la madre della moglie). Nella DISCENDENZA PATRILINEARE, padri, fratelli e figli maschi formano il nucleo del gruppo domestico, che in quella MATRILINEARE è costituita da madri, sorelle e figlie. Con l AVUNCULOCALITA (presso lo zio materno del marito), i fratelli della madre e i figli maschi della sorella formano il nucleo dell unità domestica. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 17

18 3.5 CAUSE DELLA PATRILOCALITA La maggioranza delle società conosciute possiede modelli di discendenza e forme di residenza centrati sulla figura maschile. È difficile evitare la conclusione che la ragione della prevalenza della patrilocalità nelle società di villaggio è quella per cui la cooperazione fra maschi è in un certo qual modo più importante di quella fra donne. Ad es. gli uomini sono più efficienti nel combattimento e le donne hanno minore mobilità durante la gravidanza e l allattamento. Il fatto che siano i soli uomini ad usare le armi per la guerra e la caccia porta al controllo maschile degli scambi e della politica. La patrilocalità, strutturando i gruppi domestici attorno ad un nucleo di padri, fratelli e figli maschi facilita la cooperazione militare fra uomini ed evita di schierarli su fronti opposti quando un villaggio ne attacca un altro. 3.6 CAUSE DELLA MATRILOCALITA I gruppi a discendenza matrilineare non si formeranno in modo indipendente a meno che la matrilocalità non sia una consuetudine postmatrimoniale. Quando guerra, caccia e commercio smettono di essere delle scorrerie rapide su brevi distanze per trasformarsi in spedizioni verso località remote che durano parecchi mesi, la matrilocalità è più vantaggiosa della patrilocalità. La matrilocalità struttura l unità domestica intorno ad un nucleo permanente di madri, figlie e sorelle che hanno imparato a cooperare fra loro fin dalla nascita e che identificano l azione di badare alle scorte con i loro personali interessi materiali e sentimentali. I gruppi domestici che praticano la matrilocalità corrono meno il rischio di essere disgregati a causa della prolungata assenza di maschi adulti. 3.7 CAUSE DELL AVUNCULOCALITA Nelle società matrilineari e matrilocali, i maschi sono riluttanti a cedere il controllo dei propri figli ai membri dei gruppi parentali delle loro mogli. Essi non accettano facilmente il fatto che siano i figli, piuttosto che le figlie, a doversi allontanare al momento del matrimonio. A causa di questa contraddizione, i sistemi matrimoniali presso i quali è in vigore la residenza matrilocale tendono a ritornare a modelli patrilineari e patrilocali non appena vengono a cessare o si attenuano le cause responsabili dell allontanamento dei maschi dal villaggio natale e dai gruppi domestici originari. Il modo più diffuso per risolvere le tensioni tra gli interessi maschili e la matrilinearità è quello di sviluppare modelli di RESIDENZA AVUNCULOCALE. Risiedendo presso il fratello della propria madre, il maschio va a vivere presso gli zii materni nella loro unità domestica matrilineare, e sarà sua moglie a raggiungerlo. Il nucleo maschile dell unità domestica che risiede presso lo zio materno del marito viene ad Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 18

19 essere formato da un gruppo di fratelli e dai figli maschi delle loro sorelle (i loro nipoti). Il motivo è quello di mantenere una confraternita maschile con interessi comuni nel nucleo residente del gruppo di discendenza matrilineare. È probabile che l avunculocalità si verifichi perché i maschi seguitano a governare gli affari dei gruppi patrilineari quando la guerra continua ad essere presente. Le donne sono state raramente in grado di controllare gruppi parentali patrilineari allo stesso modo in cui gli uomini sono riusciti a governare quelli matrilineari. Di conseguenza, sono i maschi e non le femmine a dominare, di fatto, sia i gruppi patrilineari che la maggior parte di quelli matrilineari conosciuti, anche quando le donne non cambiano residenza al momento del matrimonio. Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 19

20 CAPITOLO 4 GRUPPI STRATIFICATI: CLASSI, CASTE, MINORANZE, ETNIA 1. Coscienza di classe; 2. Classi contadine; 3. Caste Tutte le società costituite a livello statuale sono organizzate in gruppi gerarchici: le classi. Una CLASSE consiste in un certo numero di persone con rapporti simili nei confronti nell apparato di controllo delle società a livello statale e che dipendono da un analoga quantità o mancanza di potere circa la ripartizione della ricchezza e i privilegi connessi con l accesso alle risorse e alla tecnologia. Tutte le società statuali hanno almeno due classi organizzate gerarchicamente: GOVERNANTI e GOVERNATI. Il POTERE consiste nella capacità di controllare l energia. Il controllo energetico consiste nel possesso dei mezzi per lavorare, spostare, modellare e distruggere minerali, vegetali, animali e persone. Il potere consiste nel controllo sulla gente e sulla natura. Molta dell energia spesa dalle classi subordinate, nelle società stratificate, viene prodotta in condizioni stabilite o imposte dalla classe al governo e per assolvere compiti voluti da quest ultima. Le GERARCHIE DI CLASSE: comprendono sia le donne che gli uomini, mentre le GERARCHIE SESSUALI si riferiscono alla dominazione di una delle due parti sull altra, sia all interno delle singole classi che fra di esse. Diversamente dalle gerarchie di classe, quelle sessuali sono presenti nei piccoli gruppi, nei villaggi e nei domini come anche negli stati. I gruppi della stessa fascia d età vengono spesso associati con una diseguale distribuzione del potere. Le differenze gerarchiche tra adulti, giovani e bambini sono universali. 4.1 COSCIENZA DI CLASSE La classe è un aspetto della cultura in cui vi sono nette differenze tra i punti di vista emico ed etico. Molti sociologi accettano la distinzione di classe come reale e importante solo quando è coscientemente avvertita dalla gente che ne fa parte e ha effetto su di essa. Essi sostengono che, perché un gruppo sia considerato classe, i suoi membri devono avere coscienza della loro personale identità, manifestare un comune senso di solidarietà e impegnarsi in tentativi organizzati di promuovere e proteggere gli interessi collettivi. Alcuni Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 20

21 ritengono che le classi esistono solo quando persone con forme e quantità simili di potere sociale si uniscono in organizzazioni collettive come i partiti e i sindacati. Altri credono che le caratteristiche più importanti delle gerarchie di classe sia l effettiva concentrazione di potere in alcuni gruppi e la sua assenza in altri indipendentemente dalla consapevolezza di tali differenze e a prescindere dall esistenza di organizzazioni collettive. Da un punto di vista etico e comportamentale, la classe può esistere anche quando i suoi membri negano di costituirne una. I ceti subordinati, che mancano di coscienza di classe, non sono esenti dalla dominazione di quelli al potere. Le classi dominanti, pur contenendo elementi antagonistici e competitivi, dominano coloro che mancano di potere sociale. I membri dei ceti dominanti non hanno bisogno di formare organizzazioni permanenti ereditarie, monolitiche, cospirative, allo scopo di proteggere e accrescere la loro influenza. La coscienza è quindi un elemento nella lotta fra le classi (può portare allo scoppio di un conflitto di classe organizzato) ma non è la causa delle differenze fra di esse. Il possesso di larga parte del potere da parte di una classe rispetto ad un altra, permette ai membri di quella più potente di sfruttare i membri della classe più debole. Non c è un significato generale di sfruttamento : se in conseguenza delle ricompense date o prese dalla classe governativa, il benessere economico di tutte le altre migliora costantemente, sarebbe inesatto definire i responsabili di questo miglioramento come degli sfruttatori. Lo SFRUTTAMENTO esiste quando vi sono le seguenti condizioni: 1) la classe subordinata soffre delle privazioni in merito a necessità fondamentali, quali il cibo, l acqua, l aria, la luce, il riposo, le cure mediche, l alloggio e i trasporti; 2) la classe dominante gode di lussi in abbondanza; 3) i lussi di cui beneficia dipendono dal lavoro del ceto subordinato; 4) le privazioni subite da quest ultimo sono provocate dal fatto che la classe dominante si guarda bene dall esercitare il suo potere in modo da produrre beni necessari, invece che di lusso, e ridistribuirli alla classe subordinata. 4.2 CLASSI CONTADINE La maggior parte delle persone viventi fa parte di un qualche tipo di classe contadina. I contadini sono ceti subordinati di produttori di cibo delle società statali, che utilizzano tecnologie pre-industriali nella produzione alimentare. I contadini di ogni epoca e luogo sono strutturati come inferiori. Si possono distinguere tre tipi di classe contadina: 1) CONTADINI FEUDALI: vengono sottoposti al controllo di una classe dominante, decentralizzata ed ereditaria. Essi ereditano la possibilità di usare un particolare appezzamento di terra in cambio del privilegio di procurarsi il loro stesso cibo, corrispondendo al signore un affitto in natura o in denaro. La Tutti i diritti sono riservati all Accademia Eraclitea degli Studi e concessi in licenza alla ISSEA s.a. 21

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