Scenari di letteratura e programmazione nazionale. Andrea Vanner Assessorato Bilancio Regione Piemonte

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1 Scenari di letteratura e programmazione nazionale Andrea Vanner Assessorato Bilancio Regione Piemonte

2 FINANZIAMENTO SSN dopo l entrata in vigore del D.Lgs 56/2000 sul federalismo fiscale, le fonti di finanziamento del SSN, in relazione alla loro origine, sono rappresentate da: risorse regionali, quali IRAP e addizionale IRPEF, compartecipazione all IVA, accise sulla benzina, ulteriori trasferimenti dal settore pubblico (regioni, province, comuni, ecc ), risorse proprie delle aziende sanitarie (tra cui i ticket versati dai cittadini); risorse statali, quali Fondo Sanitario Nazionale per il finanziamento di quota parte dei costi per i LEA, per quelli derivanti da accordi internazionali, dal funzionamento di alcuni enti particolari del SSN e dalla realizzazione di specifici obiettivi previsti da leggi speciali. Risorse pubbliche aggiuntive vengono destinate al finanziamento degli investimenti e della ricerca in campo sanitario.

3 la legge di riforma sanitaria 23 dicembre 1978, n. 833, dove la disciplina del finanziamento veniva affidata all art. 51, il quale istituiva il fondo sanitario nazionale alimentato dal meccanismo erariale, attraverso le imposte generali, e dai contributi regionali Il finanziamento del Servizio sanitario nazionale era, dunque, garantito dal trasferimento dei mezzi finanziari confluenti nel fondo sanitario nazionale alle Regioni e, nell ambito di queste, alle singole unità sanitarie locali. A queste ultime, la legge di riforma attribuiva la gestione dei servizi sanitari, devolvendo al Comune la competenza amministrativa in materia. La tutela della salute si veniva a configurare alla stregua di un diritto finanziariamente condizionato. Il giudice delle leggi, infatti, aveva più volte ribadito che, nel bilanciamento dei valori costituzionali che il legislatore deve compiere al fine di dare attuazione al diritto alla tutela della salute, deve entrare anche la considerazione delle esigenze relative all equilibrio della finanza pubblica.

4 d.lgs. n. 502/1992 (riforma bis), ha introdotto il principio secondo il quale l individuazione dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza, è effettuata in coerenza con l entità del finanziamento assicurato al Servizio sanitario nazionale I versamenti sanitari dei soggetti residenti confluivano direttamente nel bilancio delle Regioni, alle quali venivano attribuiti poteri gestionali. In tal modo l amministrazione centrale si affrancava dall obbligo di ripianare i disavanzi della salute, visto che si rinviava alla Regione la facoltà di garantire con proprie risorse la copertura di prestazioni superiori ai livelli assistenziali. Tuttavia, il complesso dei contributi non era in grado di finanziare tutte la prestazioni sanitarie; da qui l esigenza di mantenere in vigore il fondo sanitario nazionale, con un ruolo di tipo integrativo.

5 La cd. riforma ter d.lgs. n. 229/1999: l individuazione dei Lea deve essere realizzata contestualmente all individuazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio sanitario nazionale. Una diversa configurazione del diritto alla tutela della salute. Infatti, come ricordato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 309 del 1999, le esigenze della finanza pubblica non possono assumere, nel bilanciamento del legislatore, un peso talmente preponderante da comprimere il nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione

6 Il d.lgs. n. 56/2000 ha dato l avvio alla riforma della finanza regionale, modificando il modello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale ed introducendo il federalismo fiscale nel nostro ordinamento.

7 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO L. 42/2009 (Federalismo Fiscale) DLgs 68/2011 (Costi Standard) DLgs 118/2011 (Armonizzazione dei Bilanci) Definizione del fabbisogno standard = livello corretto di spesa da finanziare Definizione costo standard = prezzo corretto per il livello di spesa definito Benchmark = strumento per definire il costo standard

8 il Costo Standard, deve essere determinato in relazione alla soddisfazione di un Fabbisogno Standard, attribuendo alla misurazione dello scostamento fra costi effettivi e standard una rilevanza suscettibile di valutazione diretta da parte dell utenza una esposizione sintetica dei dati di bilancio, con evidenziazione delle risorse finanziarie umane e strumentali utilizzate dall'ente nel perseguimento delle diverse finalità istituzionali, dei risultati conseguiti con riferimento a livello di copertura ed alla qualità dei servizi pubblici forniti ai cittadini e dell' eventuale relativo scostamento tra costi standard e costi effettivi, predisposta sulla base di un apposito schema tipo definito Analisi dei costi sostenuti per le funzioni riconducibili al vincolo di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e alle funzioni fondamentali di cui al medesimo articolo 117, secondo comma, lettera p),dellacostituzione, nonché dei relativi costi e fabbisogni standard, anche al fine di consentire una comparazione tra i costi e i fabbisogni effettivi e i costi e fabbisogni standard

9 Spesa vs. PIL Si prevede un aumento della pressione della spesa standard sul Pil Italia, da oggi al 2030, compresa tra 1 e 1,5 p.p.. A questi aumenti si devono sommare, nel caso non si riuscisse a riassorbile, inefficienze pari allo 0,25-0,3% del Pil. E rappresenta solo una parte dell incremento di incidenza che ci si può attendere a mediolungo per esigenze sanitarie. In particolare, non comprende la spesa per assistenza continuata ai non autosufficienti ( Ltc ) e non comprende le esigenze di spesa in conto capitale. La prima componente conta per 1 p.p. di Pil oggi e crescerà continuamente almeno sino a 1,7 p.p. nel 2060 ( Programma di Stabilità dell Italia ), ma potenzialmente anche oltre se si tiene conto dei driver extra demografici. La seconda componente (inefficienze) è più difficile da quantificare, perché storicamente sottovalutata e neppure contabilizzata in maniera adeguata. Se le due componenti fossero incluse, la dinamica della spesa complessiva risulterebbe significativamente più forte, in linea con le più recenti proiezioni Ecofin, Ocse e Fmi, che mettono in guardia su un potenziale quasi raddoppio del peso sul Pil di qui a 50 anni.

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