Misurare il benessere delle comunità locali Un film già visto? Enrico D Elia (USCI - MEF ISTAT)

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1 Misurare il benessere delle comunità locali Un film già visto? Enrico D Elia (USCI - MEF ISTAT)

2 La ricerca della felicità La costituzione americana e quella francese fanno riferimento esplicitamente alla «felicità» dei cittadini come obiettivo dei governi In Buthan, dal 1972, esistono oltre 70 indicatori della «Felicità Nazionale Lorda» e un piano quinquennale per migliorarli In Italia, alcuni provvedimenti, tra cui il decreto legge Crescita 2.0, prevedono la costruzione di un set di indicatori per la valutazione dell impatto delle politiche sul benessere dei cittadini 2

3 Il Pil non fa la felicità I padri della contabilità nazionale (Kuznets, Frisch, Stone, ecc.) sapevano perfettamente che il Pil non è sufficiente a misurare il benessere perché: il Pil è solo un flusso mentre il benessere dipende anche dallo stock di capitale privato e «sociale» a disposizione degli individui il benessere dipende anche da fattori immateriali (e non trattati sul mercato) come l ambiente, la salute, le relazioni sociali, le prospettive future, ecc. il benessere attuale dipende anche dalle aspettative sul futuro (assistenza, previdenza, mobilità sociale, ecc.) generalmente il Pil aumenta a scapito di altri fattori che determinano il benessere (tempo libero, ambiente, traffico, suolo, ecc.) 3

4 Il benessere al posto del PIL? Opportunità e rischi Misurare il benessere serve a valutare ed orientare le politiche ( cosa si misura determina cosa si fa ) PRO Perseguire il miglioramento del benessere, invece della sola produzione, incoraggia gli investimenti sociali (servizi pubblici, ambiente, ecc.) e la cura della persona (salute, cultura, socialità, ecc.) CONTRO Se tempo libero e opportunità di svolgere attività gratificanti entrano nella misura del benessere... allora la condizione di disoccupati, emarginati e pensionati appare meno grave Quindi un uso strumentale degli indicatori del benessere può promuovere un ridimensionamento del welfare Molti fattori che determinano il benessere sono strutturali, quindi si rischia di sottovalutare le crisi economiche congiunturali (che tuttavia possono aver pesanti effetti di «isteresi» su occupazione, crescita potenziale, ecc.) 4

5 Misure dirette Esistono varie esperienze di misura diretta del benessere Gallup e Healthways negli USA (paragone col giorno prima) Gallup World Poll su 150 paesi (valutazione su una scala da 0 a 10) La European Value Survey (EVS) e la World Value Survey (WVS) includono anche alcune domande qualitative sulla «felicità» Indice di «felicità» in tempo reale dell'università del Vermont basato sulle parole più usate su twitter (fortemente correlato con gli indici di borsa!) 5

6 Approccio univariato o multivariato? Il benessere è stato approssimato con varie elaborazioni sul Pil (con esclusioni e integrazioni), come il GPI, l ISEW, il PIQ, conti ambientali, ecc. Se il benessere ha molte «dimensioni» è meglio misurarlo tramite un insieme di indicatori, piuttosto che attraverso un singolo indicatore sintetico Questo approccio è quello seguito da OECD (con la BLI) e ISTAT (con il BES e il BEST) L ONU ha proposto un indicatore sintetico noto come HDI Il Sole 24 Ore pubblica annualmente un indice provinciale dello standard di vita Un indicatore sintetico può essere calcolato con varie tecniche sulla base di questi dati 6

7 La fabbrica del benessere Non sappiamo definire e misurare il benessere, ma sappiamo quali fattori lo determinano Ogni individuo «produce» il proprio benessere (B) utilizzando alcuni input (Y 1, Y 2,..., Y N ) e applicandovi lavoro e mezzi tecnici... come in una qualsiasi impresa B = f(y 1, Y 2,..., Y N ) Effetti sugli altri 7

8 Benessere La «tecnologia» del benessere Il benessere cresce meno dell ammontare delle risorse utilizzate (o disponibili) p.es.: un individuo con due auto non ha un benessere doppio di uno con una sola auto... perché non può guidarle contemporaneamente Produttività e rendimenti di scala decrescenti fanno sì che la relazione tra benessere e indicatori non è lineare Quindi la «formula» del benessere non può essere una media ponderata dii indicatori tipo: B = w 1 Y 1 + w 2 Y Ma deve essere almeno una funzione quadratica del tipo B = w 11 Y 1 + w 12 Y w 12 Y 2 + w 22 Y Quindi i pesi variano con il livello degli indicatori p.es: w 1 = w 11 +w* 12 Y 1 (con w* 12 = w 12 /w 11 ) Indicatore/i 8

9 Il benessere è soggettivo I primi economisti che si sono occupati di benessere (Pigou, Bergson, ecc.) compresero che il benessere (l utilità, la felicità, ecc.) è una condizione soggettiva e non comparabile tra individui diversi Le stesse condizioni oggettive possono avere effetti diversi (anche opposti) sul benessere di individui differenti Individui diversi possono essere ugualmente soddisfatti di vivere in condizioni molto differenti Arrow dimostrò che è impossibile concepire qualsiasi misura del benessere sociale (e quindi qualsiasi politica ottimale) se non è possibile un confronto interpersonale tra i livelli di benessere 9

10 Il proprio benessere dipende (anche) dagli altri Per Tinbergen il benessere dipende da: fattori individuali (reddito, ricchezza, salute, ecc.); dall interazione tra individui (ambiente naturale, sociale, economico, relazioni sociali, ecc.) Per misurare il benessere è indispensabile considerare anche esternalità dei comportamenti individuali (p.es: uso dell auto e traffico) accesso ai beni pubblici distribuzione delle risorse (p.es: equità dei redditi percepiti e dei prezzi dei fattori che producono benessere) 10

11 Benessere sociale Benessere individuale e collettivo Se il benessere individuale può far aumentare o diminuire quello degli altri, la «formula» per aggregare i livelli di benessere individuali non può essere la somma (anche ponderata) B = w 1 B 1 + w 2 B Ma deve essere almeno una funzione quadratica del tipo B = w 11 B 1 + w 12 B w 12 B 2 + w 22 B Esternalità negative Esternalità positive Benessere individuale 11

12 Benessere Benessere sociale Benessere locale e complessivo Esternalità negative Esternalità positive Indicatore/i Benessere individuale Il benessere calcolato a livello nazionale non è la somma dei livelli di benessere calcolati a livello locale (i pesi variano con il livello degli indicatori; si deve tener conto delle esternalità) La semplice media (anche ponderata) di un singolo indicatore locale non è un buon indicatore del benessere nazionale 12

13 Un esempio: i trasporti CASO A Consideriamo due comuni, ciascuno con una rete di trasporti interni efficientissima... ma mal collegati tra loro Il benessere locale (misurato separatamente in ciascun comune) sarà elevato (a parità di altre condizioni), ma quello complessivo sarà relativamente basso CASO B Consideriamo due comuni, ciascuno con una pessima rete di trasporti interni... ma ben collegati tra loro Il benessere locale sarà basso, ma quello complessivo sarà relativamente alto 13

14 Un altro esempio: i rifiuti CASO A Consideriamo due comuni, ciascuno con un sistema di raccolta rifiuti efficientissimo... che spediscono tutti i rifiuti all estero Il benessere locale (misurato separatamente in ciascun comune) sarà elevato (a parità di altre condizioni), ma quello complessivo sarà relativamente basso CASO B Consideriamo due comuni, ciascuno con un pessimo servizio di raccolta rifiuti... ma che ospitano due impianti di riciclaggio dei rifiuti all avanguardia Il benessere locale sarà basso, ma quello complessivo sarà relativamente alto 14

15 L ultimo esempio: il confronto tra paesi Supponiamo che il benessere (B) dipenda solo da reddito (Y) e tempo libero (L) Supponiamo che per i «ricchi» la formula del benessere sia B R = 0,4 Y + 0,6 L (con un reddito alto il tempo libero conta molto) e per i «poveri» diventi invece B P = 0,6 Y + 0,4 L (con un reddito basso il tempo libero conta poco) A seconda del livello di reddito di riferimento per i pesi, anche la «classifica» dei paesi può cambiare Benessere valutato Paese Y L dai ricchi dai poveri dei poveri dei ricchi Per i ricchi stanno meglio i poveri (e viceversa) Utilizzando i pesi corretti (che variano col reddito) nei due paesi c è lo stesso livello di benessere (conseguenze per i flussi migratori, per la tassazione «ottimale», per le politiche del lavoro, per il welfare, per la coesione sociale, ecc.) 15

16 Valutare le amministrazioni tramite il BES: opportunità e rischi Il BES si presta ad essere utilizzato come strumento di valutazione «obiettivo» dei risultati delle amministrazioni locali Si tratta di una grande opportunità per migliorare la gestione delle risorse indirizzandole al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e per aumentare la trasparenza della pubblica amministrazione Il rischio è che le amministrazioni siano indotte a migliorare gli indicatori statistici soprattutto attraverso operazioni di facciata o controproducenti (p.es.: scaricando i rifiuti fuori comune; non concedendo la residenza a disoccupati e poveri; sottraendo l acqua a comuni vicini, ecc.) 16

17 Alcune «lezioni apprese» A differenza del Pil, il benessere non è sommabile (tra aree, tra gruppi sociali, ecc.) Il «peso» da assegnare a ciascun indicatore non è costante, ma varia con il livello degli indicatori stessi (non linearità) Le misure locali del benessere sono generalmente incoerenti con quelle nazionali (è auspicabile un coordinamento tra produttori di dati) Per misurare il benessere locale è indispensabile considerare anche dati relativi ad aree più vaste (per tener conto delle esternalità positive e negative) Esistono diversi metodi di misura del benessere complementari tra loro (non necessariamente alternativi) E necessaria molta cautela per valutare l efficienza di una amministrazione locale in base a (qualsiasi) indicatore statistico di benessere 17

18 Quale ruolo per gli UCS La costruzione e la diffusione degli indicatori sul benessere locale offre grandi opportunità agli UCS Gli indicatori di benessere locale sono essenziali per il (buon) governo delle comunità locali (vedi il caso del Buthan) Nella elaborazione e nel monitoraggio degli indicatori è necessario coinvolgere le comunità e le amministrazioni locali (a causa delle non linearità) Sono indispensabili sinergie tra UCS perché il benessere locale dipende anche da quello di aree più vaste (a causa delle esternalità) Gli indicatori di benessere richiedono un opera di informazione/formazione, interpretazione e comunicazione che deve essere svolta dagli UCS 18

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