IL RESTAURO DELLE cd. MISURE DI CERVIA Analisi del degrado e progetto delle operazioni di restauro conservativo

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1 Claudia Tedeschi - Restauro Specialistico IL RESTAURO DELLE cd. MISURE DI CERVIA Analisi del degrado e progetto delle operazioni di restauro conservativo Lions Club di Cervia Comune di Cervia Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna Claudia Tedeschi Ditta Individuale Ravenna, 15 Aprile 2015

2 IL RESTAURO DELLE cd. MISURE DI CERVIA Analisi del degrado e progetto delle operazioni di restauro conservativo Ravenna Aprile 2015 Claudia Tedeschi - Restauro Specialistico Lastra con La vera matrice delle misure di Cervia e una piccola vasca. In seguito agli accordi intercorsi con l ing. O. Zattoni (membro rappresentante del Lions Club di Cervia committente dei lavori in oggetto), previa autorizzazione della Soprintendenza di Ravenna e del Comune di Cervia, si intende dare avvio ai lavori di restauro della cd. Vera matrice delle giuste misure di Cervia (da ora Matrice), di una piccola vasca posta immediatamente al di sotto della Matrice e di una lastra con misure lineari situata nel loro fianco sinistro. Tali opere, collocate oggi nella muratura del Municipio di Cervia si affacciano sulla Piazzetta delle Erbe e sono costituite da materiale lapideo di diversa genesi (calcare sedimentario e roccia magmatica). L opera in calcare bianco risale al 1636 mentre non si possiedono datazioni relativamente per la piccola vasca in basso e la lastra verticale a sinistra. Anche la provenienza attualmente rimane sconosciuta (Cervia Vecchia?) mentre appare chiara la loro funzione (almeno della lastra in calcare bianco e quella in roccia granitica) riferita alle unità di misura a cui gli abitanti di Cervia dovevano adeguarsi. Tali opere non sono pertinenti solo alla comunità cervese: esse sono presenti, con le relative differenze dimensionali, anche a Rimini, Longiano, Verucchio, Forlimpopoli, Bologna, etc. Misure rilevate: (lastra calcarea bianca: m 1,59x0,68 circa; vasca: m 0,57x0,62; lastra roccia magmatica: m 0,38x1,63). Lastra in roccia magmatica con incisioni verticali (misure lineari?)

3 La vera matrice delle misure di Cervia La Matrice presenta una serie di unità tipologiche con i relativi nomi incisi in italiano e in dialetto romagnolo riguardanti le sagome di elementi laterizi utilizzati per opere edilizie e di rivestimento: Tavella per i soffitti, Coppo per le coperture, Quadre per i pavimenti, Mattone per le murature. Inoltre, sono indicate alcune misure lineari tra le quali il Brazzo da marzaro ovvero del commerciante o il Piede di marangone ossia del falegname. Ai lati della lastra sono rappresentate due misure curve: il Gavalo maggiore e il Gavalo migiano. Entrambi rappresentano le sagome (maggiore e mediana) di un quarto di un elemento circolare in legno curvato per la costruzione di ruote di carro, carrozze, mulini, etc. Non era riferito soltanto ad elementi in legno ma i Gavoli (qui a Cervia Gavalo) potevano essere anche in laterizio per la costruzione di particolari murature (pozzi, etc.). Seguono poi le misure lineari: inciso sulla superficie del Gavalo maggiore si nota la misura delle Fassine, o meglio del legaccio (ströpla) che indicava la circonferenza minima della fascina: esso è rappresentato in basso con la tipica capitozzatura del ramo e in alto con il ricciolo indicante la piega che con il tempo il legaccio assumeva seccando; il Passo di tela per le stoffe; la Lunghezza e Altezza del passo de zocchi (della legna), etc. (In fase di cantiere saranno rilevate accuratamente le misure di ogni elemento al fine di poter operare considerazioni, approfondimenti ed eventuali comparazioni con le misure di altri centri). Bibliografia storica essenziale L. Bolognini, Il muratore italiano, Bologna, C. Dupin, Geometria e meccanica delle arti e mestieri e delle Belle Arti, [trad. G. Laderchi], Bologna, Dettagli della Matrice: Coppo e Mattone 2

4 La Matrice presenta tracce di un vecchio restauro evidente per una serie di stuccature eseguite nelle fessurazioni della lastra e una grossolana ricostruzione di una frattura (forse passante) posta sul lato destro. La pietra mostra, inoltre, una superficie piuttosto arida (frutto probabilmente di una vecchia pulitura aggressiva?) che alterna zone molto bianche e macchie scure disseminate lungo la superficie prodotte dai depositi coerenti sicuramente di non nuova formazione. Specialmente nei sottosquadri si evidenziano macchie grigio-giallastre (colonizzazione biologica?) che saranno meglio determinate in sede di cantiere. La lastra è costellata da numerose macro e micro fessurazioni rivelando un degrado differenziale generato con probabilità dalla natura della pietra stessa. Depositi incoerenti infine, interessano tutta la lastra dovuti anche all esposizione della stessa in ambiente esterno. Sono stati rilevati i seguenti degradi riferiti alla *Norma UNI Beni Culturali- Lapidei: Degradazione differenziale*: perdita di materiale dalla superficie che evidenzia l eterogeneità della tessitura e della struttura. Deposito superficiale*: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante. Fratturazione o fessurazione*: soluzione di continuità nel materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti. Macchia*: Variazione cromatica localizzata della superficie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale (concentrazione di pirite nei marmi) sia alla presenza di materiale estraneo (acqua, prodotti di ossidazione di materiali metallici, sostanze organiche, vernici, microrganismi). Mancanza*: perdita di elementi tridimensionali (brano di una decorazione a rilievo, ecc.). Patina biologica*: strato sottile, omogeneo, costituito prevalentemente da microrganismi, variabile per consistenza, colore e adesione al substrato. Pellicola*: strato superficiale trasparente o semitrasparente di sostanze coerenti fra loro e estranee al materiale lapideo (pellicola protettiva, pellicola con funzioni estetiche, pellicola ad ossalati, ecc.). Vecchia ricostruzione di una mancanza a causa della fratturazione lapidea (forse passante) Vecchia stuccatura di una fessurazione Depositi coerenti: macchie grigiastre Depositi coerenti: macchie grigio-giallastre 3

5 La piccola vasca posta al di sotto della Matrice presenta caratteristiche di riuso (unità di misura? acqua santiera? mortaio?). Ancorata alla muratura mostra due protuberanze laterali, un foro circolare oblungo in posizione centrale e due incisioni verticali sul fronte. Nel Acquasantiera (prima del XII sec.) proveniente da Istia (GR); antico mortaio (s.d.) proveninte da Sessa Aurunca tempo è stata aggiunta una rete metallica, ancorata meccanicamente a contatto con la lastra della Matrice al fine di scoraggiare un uso improprio dell opera. Il manufatto appare molto degradato specialmente nella parte inferiore: la perdita di materiale ha lentamente provocato un indebolimento della pietra generando inoltre un grave distacco di parti. I cicli gelivi hanno svolto un ruolo determinante per l avanzamento del degrado determinando forti stress meccanici all interno della pietra. La presenza della rete metallica (ferro), collocata in un precedente intervento, ha prodotto macchie di ossidazione contaminando anche la pietra soprastante (Matrice). Sono stati rilevati i seguenti degradi: Degradazione differenziale*: perdita di materiale dalla superficie che evidenzia l eterogeneità della tessitura e della struttura. Deposito superficiale*: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante. Disgregazione*: decoesione con caduta del materiale sotto forma di polvere o minutissimi frammenti. Erosione*: asportazione di materiale dalla superficie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta. Fratturazione o fessurazione*: soluzione di continuità nel materiale che implica lo spostamento reciproco delle parti. Macchia*: Variazione cromatica localizzata della superficie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale (concentrazione di pirite nei marmi) sia alla presenza di materiale estraneo (acqua, prodotti di ossidazione di materiali metallici, etc. Vasca lapidea: sono evidenti due protuberanze laterali, il foro centrale, due incisioni in alto e la rete metallica Macchia, degrado causata dalla presenza della rete metallica ancorata meccanicamente fra la lastra delae Matrice e la vasca Erosione della pietra e distacco di parti 4

6 La lastra in granito dalla forma verticale presenta sul fronte incisioni di varia lunghezza e con probabilità anch essa si ascrive al gruppo dei riferimenti delle unità di misura, in questo caso solo lineari. Si tratta di incisioni di varie lunghezze stabilite da un piccolo segno orizzontale al termine della misura. Il deterioramento del granito, la cui costituzione mineralogica presenta diverse fasi cristalline, è abbastanza complesso. I minerali contenuti mostrano, infatti, rispetto agli agenti aggressivi ambientali comportamenti e diversi gradi di deterioramento. In questo caso sono stati rilevati i seguenti degradi: Degradazione differenziale*: perdita di materiale dalla superficie che evidenzia l eterogeneità della tessitura e della struttura. Deposito superficiale*: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile, generalmente scarsa coerenza e scarsa aderenza al materiale sottostante. Erosione*: asportazione di materiale dalla superficie che nella maggior parte dei casi si presenta compatta. Macchia*: Variazione cromatica localizzata della superficie, correlata sia alla presenza di determinati componenti naturali del materiale (concentrazione di pirite nei marmi) sia alla presenza di materiale estraneo (acqua, prodotti di ossidazione di materiali metallici, etc. Scagliatura*: presenza di parti di forma irregolare, spessore consistente e non uniforme, dette scaglie, generalmente in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Disgregazione, Erosione, Macchia, Scagliatura, Lastra con le incisioni Stato di fatto della base della lastra Dettaglio delle incisioni verticali Segni orizzontali identificativi del termine della lunghezza 5

7 Al fine di eseguire il restauro conservativo delle opere in oggetto si propongono le seguenti operazioni fermo restando l autorizzazione della Soprintendenza preposta con la quale si intende definire complessivamente l intero progetto. Descrizione Unità di misura Area d intervento 1 Rilevamento dello Stato di Conservazione mq 2,78 (cod ) 2 Rimozione di depositi superficiali incoerenti a secco, con pennellesse, spazzole e aspiratori; mq 2,78 inclusi gli oneri relativi alla protezione delle superfici circostanti (cod b 3 Rilievo grafico e fotografico generale con misure Ad 3 opera 4* Ristabilimento della coesione mediante impregnazione per mezzo di pennelli, siringhe, pipette, a seguito della pulitura; inclusi gli oneri relativi alla rimozione degli eccessi del A progetto prodotto consolidante, su superfici mediamente lavorate situate in ambiente esterno (cod a) 5 Rimozione di depositi superficiali coerenti, incrostazioni, concrezioni, fissativi alterati mq 2,78 mediante applicazione di compresse imbevute di soluzione blanda di bicarbonato d ammonio, inclusi gli oneri relativi ai saggi per la scelta della soluzione e dei tempi di applicazione idonei e alla successiva rimozione meccanica dei depositi solubilizzati mediante pennellesse, spazzole, bisturi, specilli (cod a) 6 Rimozione e assorbimento di ossidi di ferro mediante applicazione di sostanze complessanti dmq 1 a tampone o a pennello (cod ) 7 Fase finale di rifinitura per l asportazione dei residui di depositi compatti e aderenti con mq 2 mezzi meccanici manuali (bisturi) (cod ) 8 Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali che mq 0,50 per composizione possono interagire con la pietra o che hanno perduto la loro funzione conservativa o estetica (cod d) 9 Rimozione di elementi metallici (rete) che per condizione di ossidazione risultino impropri Cad. 1 a causa certa di degrado della pietra (cod a) 10 Trattamento per l arresto dell ossidazione di elementi metallici Cad. 1 (cod b) 11 Distacco di frammenti o parti pericolanti di dimensioni limitate la cui mancanza di Cad.? adesione provochi rischio di crollo o difficoltà di ricollocamento nella posizione corretta (cod a) (da verificare in sede di cantiere) 12 Riadesione di scaglie e frammenti di peso e dimensioni limitate mediante resina epossidica Cad.? ( c) (da verificare in sede di cantiere) 13 Stuccatura con malta tradizionale senza aggiunta di sostanze chimiche nei casi di ml 2 fessurazioni, fratturazioni, mancanze profonde massimo 3 cm operazione eseguibile su tutti i tipi di materiale, inclusi gli oneri relativi ai saggi per la composizione di malte idonee per colorazione e granulometria, alla lavorazione superficiale della stessa e alla pulitura di eventuali residui dalle superfici circostanti: (cod a) 14 Microstuccatura con malta tradizionale senza aggiunta di sostanze chimiche nei casi di mq 2 esfoliazione, microfratturazione, microfessurazione, scagliatura, etc., per impedire o rallentare l accesso di acqua all interno della pietra degradata (cod a) 15 Integrazione di parti mancanti di pietra al fine di restituire unità di lettura, inclusi gli oneri relativi alla lavorazione superficiale con caratteristiche morfologiche e cromatiche simili alla superficie originale (da concordare con la Soprintendenza preposta) ( a) 16 Protezione superficiale con polisilossano di manufatti e monumenti in pietra per rallentarne il degrado (cod c) mq 2,78 N. B.: Il contenuto di questo progetto preliminare è di proprietà di Claudia Tedeschi Restauro Specialistico, pertanto è vietata ogni forma di utilizzazione, divulgazione o riproduzione. 6

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