Dall esecuzione alla programmazione vaccinale nell adulto: evoluzione di vaccini e vaccinazioni nel setting della Medicina Generale
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- Alessio Bonfanti
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1 Dall esecuzione alla programmazione vaccinale nell adulto: evoluzione di vaccini e vaccinazioni nel setting della edicina enerale Formazione a distanza per edici di edicina enerale
2 Lezione 4.2 Le linee di indirizzo della onferenza Stato Regioni e Province utonome aria orongiu
3 La onferenza Stato -Regioni, in generale La onferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano opera nell ambito della comunità nazionale per favorire la cooperazione tra l attività dello Stato e quella delle Regioni e le Province utonome, costituendo la "sede privilegiata" della negoziazione politica tra le mministrazioni centrali e il sistema delle autonomie regionali. La conferenza Stato-Regioni: è la sede dove il overno acquisisce l avviso delle Regioni sui più importanti atti amministrativi e normativi di interesse regionale; persegue l obiettivo di realizzare la leale collaborazione tra mministrazioni centrale e regionali; si riunisce in una apposita sessione comunitaria per la trattazione di tutti gli aspetti della politica comunitaria che sono anche di interesse regionale e provinciale.
4 La modifica del titolo della parte della ostituzione ha comportato l attribuzione alle regioni della gestione della sanità. D altra parte per le loro peculiari caratteristiche, specificamente la loro contagiosità, le malattie infettive rappresentano un problema nazionale che non riconosce confini amministrativi e richiede risposte coordinate.
5 La onferenza Stato -Regioni, i vaccini La onferenza Stato-Regioni è la sede in cui vengono sanciti gli accordi strategici per il raggiungimento degli obiettivi del Piano sanitario nazionale in tema di vaccinazioni. La onferenza Stato-Regioni nella seduta del 24 luglio 2003 ha sancito un accordo tra il inistero della salute e le regioni al fine di implementare politiche di intervento di comune interesse tra le regioni e per raggiungere gli obiettivi strategici e generali individuati nel Piano sanitario nazionale.
6 La onferenza Stato Regioni dal 2003 La onferenza Stato-Regioni ha concretamente indicato cinque priorità su cui è articolato l accordo stesso, tra cui: lo sviluppo della politica dei L (inclusa la definizione di indicatori pertinenti e aggiornati per il monitoraggio e la verifica dell applicazione dei L stessi); le cure primarie (incluso un processo di riordino della rete ospedaliera pediatrica e una riqualificazione della stessa); la comunicazione istituzionale (che include campagne di educazione alla salute, incluse le vaccinazioni).
7 onferenza Stato -Regioni e accini La onferenza Stato-Regioni approva il Piano nazionale vaccini, con lo scopo di fornire linee di indirizzo per lo svolgimento delle attività vaccinali in modo che esse siano coordinate e allineate a quelle della comunità internazionale per il raggiungimento di obiettivi operativi uniformi su tutto il territorio nazionale. La necessità di un opera sinergica, nel caso delle malattie infettive, è particolarmente importante al fine del controllo della diffusione dei microrganismi responsabili delle infezioni. n particolare, il piano individua: le percentuali di copertura vaccinale attese; le modalità operative; i requisiti dei servizi; le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate.
8 Dall ntesa Stato Regioni
9 l Piano azionale di Prevenzione accinale
10 ccordo 2013 ccordo, ai sensi dell articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il overno, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per la proroga del Piano azionale Prevenzione Rep.tti n. 53/SR del 7 febbraio
11 n cui si conviene omissis 4. di procedere alla riprogrammazione dei propri Piani regionali di Prevenzione per l anno 2013 nei termini di seguito indicati: aggiornamento del quadro strategico in relazione a nuove proposte progettuali; inclusione di nuovi progetti redatti tenendo conto dell ntesa Stato - Regioni 10 febbraio 2011; missis. rimodulazione della struttura (essenzialmente: obiettivi specifici, risultati attesi, target) dei progetti del PRP ; esplicitazione degli indicatori di output (prodotti o prestazioni) o di processo o di proxy di outcome, coerenti con l obiettivo che si intende raggiungere; estensione (in termini di ambito territoriale e target coinvolto) dei progetti pilota o di quelli che prevedono una copertura non rappresentativa della Regione; orientamento, in maniera più incisiva, nei confronti delle tematiche dell equità e delle disuguaglianze; 5. di avviare i lavori per l elaborazione del nuovo piano nazionale della prevenzione per il quinquennio
12 Piano nazionale per l eliminazione del morbillo e della rosolia congenita l Piano, approvato dalla onferenza Stato-Regioni nella seduta del 13 novembre 2003, poneva l obiettivo, che doveva essere raggiunto nel 2007, di eliminare il morbillo a livello nazionale e di ridurre l incidenza dellarosoliacongenitaamenodiuncasoogni nati. l piano in merito alle malattie prevenibili mediante vaccinazione, sottolineava la necessità di continuare a perseguire gli obiettivi già fissati e di elaborare strategie efficaci per i cosiddetti nuovi vaccini ( anti-pneumococco, anti-meningococco, anti HP, anti-varicella) ndicava le azioni prioritarie quali la necessità di introdurre apposite anagrafi vaccinali informatizzate, alfine di: conoscere lo stato vaccinale di ciascuno; sollecitare chi non si presenta; individuare i gruppi di popolazione non sufficientemente vaccinati; misurare i progressi rispetto agli obiettivi; stabilire correlazioni tra dosi somministrate ed eventuali eventi avversi.
13 Piano nazionale per l eliminazione del morbillo e della rosolia congenita enivano inoltre tracciate specifiche linee guida in ordine alla sorveglianza degli effetti collaterali dei vaccini, con una tempistica dell insorgenza dei sintomi e dei possibili interventi. Tra le azioni prioritarie erano inoltre previste: La definizione di un programma di formazione, rivolto a tutti i principali operatori del settore ed articolato in relazione alle diverse professionalità coinvolte. li obiettivi che si poneva il programma erano rivolti essenzialmente a migliorare le capacità tecniche e di comunicazione ed aumentare la motivazione e le conoscenze del personale. La strategia della comunicazione, in grado di diffondere una capillare conoscenza delle malattie e dei vantaggi delle vaccinazioni, anche attraverso il ricorso ai media.
14 Dopo otto anni uovo Piano Le coperture non sono state raggiunte e anche nel 2013 si sono avute epidemie di morbillo in diverse Regioni. l nuovo Piano per l eliminazione del morbillo e della rosolia congenita(porc) approvato in onferenza Stato Regioni il 23 arzo 2011 si prefigge di eliminare orbillo e Rosolia nel nostro Paese.
15 Le strategie del nuovo Piano di eliminazione prevedono: il miglioramento della sorveglianza di morbillo, rosolia, rosolia in gravidanza e rosolia congenita il miglioramento dell indagine epidemiologica dei casi di morbillo, inclusa la gestione dei focolai epidemici l utilizzo di azioni che hanno dimostrato evidenza di efficacia nell aumentare i livelli di, per raggiungere >95% per due dosi di vaccino PR, a livello nazionale, regionale e in tutte le sl e >90% in tutti i distretti l utilizzo delle occasioni opportune per proporre o somministrare il vaccino PR
16 Le strategie del nuovo Piano di eliminazione prevedono: iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni inclusi gli adolescenti, i giovani adulti e i soggetti a rischio (operatori sanitari e scolastici, gruppi difficili da raggiungere quali i nomadi) l individuazione di laboratori di riferimento regionali nelle Regioni che non li hanno già individuati un maggior coinvolgimento e formazione dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e privati, ginecologi e figure professionali coinvolte nella diagnosi di rosolia congenita strategie per identificare le donne in età fertile suscettibili alla rosolia e vaccinarle prima di una eventuale gravidanza, incluso l utilizzo delle occasioni opportune strategie per vaccinare le donne nel post partum e post interruzione di gravidanza il miglioramento della comunicazione e della disponibilità di informazioni scientifiche relative a morbillo e rosolia da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazione generale.
17 Precise responsabilità regionali Le Regioni e Province utonome hanno la responsabilità di garantire che tutte le SL partecipino al programma verificando la disponibilità delle risorse operative necessarie. approfondimento sul sito del ministero della Salute oews.jsp?id=1479&tipo=new
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