Piano Territoriale Regionale/Piano Paesaggistico Regionale
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- Annalisa Chiesa
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3 Piano Territoriale Regionale/Piano Paesaggistico Regionale Individuazione degli Ambiti geografici e delle Unità tipologiche di paesaggio regionali, tavola A PTR/PPR approvato con la deliberazione di Consiglio Regionale del 19/01/2010, n. 951 e pubblicato sul BURL n. 13 del 30 marzo 2010, 1 Supplemento Straordinario. Si evidenzia l ambito lecchese caratterizzato dalle seguenti unità tipologiche di paesaggio: - Fascia Alpina; - Fascia Prealpina; - Fascia Collinare; - Fascia Alta Pianura. Fascia Alta Pianura: Paesaggi delle valli fluviali escavate STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA
4 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Paesaggi delle valli fluviali escavate La suddivisione del PTR è uno dei criteri che hanno guidato la definizione delle. La metodologia completa è descritta nella relazione (cfr. Relazione Componente Paesaggio, rete ecologica e rete verde di ricomposizione paesaggistica, 2.3.1, pag.19). Le grandi valli fluviali, che incidono il territorio in direzione nord-sud e che, in alcuni tratti, si presentano fortemente incassate rispetto al livello della pianura, costituiscono le principali rotture di continuità della grande fascia urbanizzata dell alta pianura lombarda. Esse sono derivate dagli approfondimenti relativamente recenti dei fiumi alpini e prealpini: si tratta di ambiti a sé stanti e dotati di proprie peculiarità rispetto ai piani sopraelevati dell alta pianura urbanizzata e vanno considerate come sezioni particolari di un unico organismo che si sviluppa in continuo, dalla sorgente allo sbocco del Po. L importanza di questi contesti ambientali è ulteriormente sottolineata da alcuni fattori storici, quali l importante funzione commerciale e idraulica e l avvio della costruzione del sistema dei navigli, a partire dall alveo incavato dell Adda. Sistemi paesistici caratterizzanti: Sistemi naturali Sistemi insediativi Sistemi architettonici Sistemi agrari STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA delle vette e delle sommità collinari di versante fortificati X degli alpeggi fluviali X di altopiano sella terrazzo dell'architettura religiosa X agrari di fondovalle lacustri di fondovalle dell'archeologia industriale X dei terrazzamenti residuali X di conoide delle ville X agrari di conoide pedecollinari agrari di pianura X rivieraschi di strada X
5 La sponda fluviale di Calolziocorte e Olginate aperta sulla collina e il sistema ambientale dell Adda, con i laghi di Garlate, di Olginate e la palude di Brivio Comuni: AIRUNO, BRIVIO, CALCO, CALOLZIOCORTE, GARLATE, IMBERSAGO, LECCO, MONTE MARENZO, OLGINATE, PADERNO D ADDA, PESCATE, ROBBIATE, VALGREGHENTINO, VERCURAGO Circondari: LECCO, MERATE, VALLE S. MARTINO Comunità montane: COMUNITA MONTANA DEL LARIO ORIENTALE VALLE SAN MARTINO Parchi Regionali: PARCO ADDA NORD Riserve Naturali:- Monumenti Naturali: MONUMENTO NATURALE DELL AREA LEONARDESCA PLIS: - SIC: IT LAGO DI OLGINATE (ENTE GESTORE: PARCO ADDA NORD), IT PALUDE DI BRIVIO (ENTE GESTORE: PARCO ADDA NORD) ZPS: IT IL TOFFO (ENTE GESTORE: PARCO ADDA NORD) ECOMUSEO: ECOMUSEO DEL DISTRETTO DEI MONTI E DEI LAGHI BRIANTEI, ECOMUSEO DELLA VALLE SAN MARTINO, ECOMUSEO ADDA DI LEONARDO Estensione: 2392,11 ha. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Inquadramento territoriale
6 Orientamento e irraggiamento L andamento della segue quello del corso del Fiume Adda, da Nord Ovest a Sud Est. I versanti che godono di irraggiamento favorevole sono quelli a Est. Unità morfolitologiche: AD CAL3 e AD-SED Sottobacino del fiume ADDA litologia prevalente di tipo sedimentaria Inquadramento territoriale Caratteristiche morfologiche e acclività Caratteristica morfologica saliente di questa è la presenza dell ambito vallivo del Fiume Adda. Il fiume è il carattere morfologico che definisce la struttura paesistica dell ambito. Esso assume lungo il suo corso caratteristiche differenti, da nord a sud. Prima si allarga a disegnare i paesaggi dei laghi minori di Garlate ed Olginate poi si trasforma in area umida nella palude di Brivio per proseguire il suo corso verso la pianura incassata tra gli alti e ripidi versanti, che definiscono le valli fluviali incise dell alta pianura asciutta. Le morfologie mutevoli dei margini determinano lungo il corso del fiume paesaggi differenti e, conseguentemente, strutture insediative diverse. In corrispondenza dei laghi e della palude di Brivio troviamo basse rive densamente occupate dagli insedianti e chiuse dalle pareti verticali dei versanti che da Lecco giungono al Monte Albenza, a est, e i versanti del Monte Barro e del San Genesio, a ovest. Scendendo i margini sono definiti da dossi fluviali e in seguito dalle ripide scarpate della valle incisa. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Schema morfologico, disegno dei crinali e del reticolo idrografico
7 Carta geologica regionale, litologie prevalenti Caratteristiche litologiche Il corso d acqua che contraddistingue l suddivide anche le unità litologiche in sedimentaria e in sedimenti fluvio-glaciali. Litologia molto omogenea, caratterizzata da ghiaie e blocchi ferrettizzati e non, arenarie e marne e calcari e conglomerati nella sezione del sottobacino calcareo. Reticolo idrografico Fitto, orientato dai laghi verso la pianura brianzola a sud. Composto dal corso d acqua principale Adda e dai suoi affluenti. Elementi fisiografici Laghi Corsi d acqua Crinali Legenda Calcari Arenarie e Marne Conglomerati Ghiaie e blocchi ferrettizzati Ghiaie, blocchi, limi QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Inquadramento territoriale
8 Uso del suolo (confronto diacronico) Dall analisi delle soglie (dal 1950 ca. al 2008 ca.) si nota l attrattività dei laghi per le espansioni edilizie. Infatti, il paesaggio ha subito specialmente sulle coste dei laghi di Garlate e di Olginate un intenso sviluppo insediativo sia residenziale, che industriale. Le aree più a sud lungo l Adda, invece, hanno mantenuto la loro naturalità, grazie anche alle diverse zone umide che caratterizzano i lati del corso d acqua ca ca ca. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Inquadramento territoriale fonte: Banca dati Dusaf, SIT Regione Lombardia
9 Sistema paesistico ambientale Calolziocorte Lago di Olginate QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Inquadramento territoriale Diga sull Adda nei pressi di Robbiate Fiume Adda tra Airuno ed Olginate
10 Sistema boschivo forestale e tipologie vegetazionali ORNO- OSTRIETO GRUPPO DI SUBSTRATI: calcarei alterabili, calcarei e dolomitici massicci, sciolti, arenaceo- marnosi; Composizione attuale strato arboreo: Specie principali: Ostrya carpinifolia, Corylus avellana, Fraxinus excelsior, Fraxinus ornus, Quercus pubescens, Carpinus betulus, Fagus sylvatica, Pinus sylvestris, Quercus cerris, Tilia cordata, Tilia platyphyllos; Specie minoritarie: Acer campestre, Castanea sativa, Laburnum anagyroides, Prunus avium, Quercus ilex, Quercus petraea, Robinia pseudacacia, Sorbus aria, Sorbus torminalis, Taxus baccata, Ulmus minor; Varianti: con carpino bianco, con cerro, con faggio, con leccio, con pino silvestre, con tigli. Le specie Robinia pseudacacia e Prunusserotina sono altamente infestanti Le specie sopra riportate costituiscono il riferimento per opere di forestazione, riqualificazione forestale, formazione di fasce di vegetazione, tranne la Robinia pseudacacia in quanto non si tratta di specie autoctona. Fonti: - Del Favero R., a cura di, I tipi forestali nella Regione Lombardia, Cierre edizioni, Carta tipi forestali ecologicamente coerenti, Geoportale Regione Lombardia LEGENDA Abieteto Aceri-frassineto Alneto Aree boscate non classificate Betuleto Carpineto Castagneto Cembreta Cerreta Faggeta altimontana Faggeta montana Faggeta submontana Formazioni antropogene Formazioni arbustive Formazioni di maggiociondolo alpino Lariceto Larici-cembreto Lecceta Orno-ostrieto Pecceta altimontana Pecceta azonale Pecceta montana Pecceta secondaria montana Piceo-faggeto Pineta di pino silvestre Pioppeti Querceto di farnia Querceto di rovere Querceto di roverella Querco-carpineto Rimboschimenti Robinieto Saliceto QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Descrizione del sistema paesistico-ambientale
11 Cfr. NdA del PTCP: Art. 18 Classificazione della rete stradale e ferroviaria di rilevanza territoriale (P). Art. 21 Tutela paesaggistica della viabilità esistente e prevista (P). Art.26 Salvaguardia della capacità produttiva manifatturiera del territorio nella formazione dei PGT. Art. 32 Aree per la localizzazione di attività a elevata concentrazione di presenze. Cfr. Repertorio: Infrastrutture lineari. Descrizione del sistema paesistico-ambientale L area è attraversata da una viabilità caratterizzata da tratti stradali, prevalentemente a servizio di insediamenti residenziali e produttivi, lungo i quali per salvaguardare gli interessi paesaggistici e/o ecologici andrebbe evitata la previsione di nuovi insediamenti. Si individuano numerose aree produttive di interesse sovracomunale, e l area ad alta concentrazione di presenze di Calolziocorte. Si segnalano dei tracciati di progetto per la connessione al Sistema Viabilistico Pedemontano (SS639 dei laghi di Pusiano e Garlate: LeccoBergamo). QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Quadro Strutturale 1 Assetto insediativo
12 Cfr. NdA del PTCP: Art. 50. Centri e nuclei di antica formazione (P). Art. 51. Altri beni ed emergenze di rilevanza paesaggistica (P). Art. 52. Riconoscimento e tutela dei crinali e dei profili naturali del terreno (P). Descrizione del sistema paesistico-ambientale L è caratterizzata dalla presenza di numerose architetture storiche, specialmente lungo coste dei laghi. Queste sono raggiungibili mediante percorsi di interesse paesisticopanoramico e mediante la pista ciclo-pedonale che segue il corso dell Adda. Si segnalano emergenze geomorfologiche areali all altezza dei laghi e la presenza di elementi del sistema delle aree protette. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Quadro Strutturale 2 Valori paesistici e ambientali
13 Crf. NdA del PTCP: Art. 56 Ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (P). Art. 59 Ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica. Art. 60 Ambiti a prevalente valenza paesistica (P). Descrizione del sistema paesistico-ambientale Dato che le aree naturali si localizzano specialmente nella parte sud dell, sono stati individuati ambiti paesaggistici di interesse provinciale in corrispondenza delle sponde del fiume Adda, soprattutto nella zona umida adiacente a Airuno. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Quadro Strutturale 3 - Sistema rurale paesistico ambientale
14 Art. 10 (Beni culturali) Gli elenchi, con la relativa perimetrazione, sono reperibili presso le Soprintendenze per i beni architettonici e paesaggistici competenti per il territorio. Art. 136 (Bellezze individue e bellezze d insieme) COMUNE DI AIRUNO: DM 05/06/1967 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI BRIVIO: DM 06/06/1967 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. DM 01/07/1955 Dichiarazione di notevole interesse pubblico del giardino Tirossi. COMUNE DI CALCO: DM 05/06/1967 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI IMBERSAGO: DM 08/04/1969 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI LECCO: DM 15/04/1958 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della fascia costiera del Lago di Como. DM 19/06/1958 Dichiarazione di notevole interesse pubblico del giardino di Villa Manzoni Brini. DM 09/10/1958 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della parte alberata del giardino Belvedere. DM 13/12/1959 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona nella frazione di Chiuso. DM 13/12/1959 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona nella frazione di Pescarenico. DM 20/11/1961 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona denominata Vallo delle Mura. DM 14/07/1964 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona denominata Piano dei Resinelli. COMUNE DI PADERNO D'ADDA: DM 15/07/1969 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI ROBBIATE: DM 31/07/1969 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI VALGREGHENTINO: DM 05/06/1967 Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio comunale. COMUNE DI VERCURAGO: DM 14/06/1965 Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona detta Somasca. Art. 142, comma 1, lettere b) territori contermini ai laghi, c) corsi d acqua, f) parchi e riserve nazionali o regionali, g) territori coperti da boschi e foreste. Descrizione del sistema paesistico-ambientale Nei comuni afferenti all sono presenti diverse forme di tutela ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004 e s.m.i. Gli elenchi, con relativa perimetrazione, sono reperibili presso la Struttura Paesaggio della DG Sistemi Verdi e Paesaggio di Regione Lombardia. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla DGR 2727/2011 e al SIBA (Sistema Informativo Beni Ambientali).. Di seguito si riporta un sintetico elenco: QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Scenario 7 Le tutele paesistiche
15 Cfr. NdA del PTCP: Art. 53. Disposizioni particolari per il paesaggio lariano e il paesaggio dei laghi morenici (P). Descrizione del sistema paesistico-ambientale Caratteristiche e rilevanze L area interessata dall analisi di questo stralcio si riduce a quella d affaccio al Lago di Garlate e al Lago di Olginate. Analizzando la struttura insediativa, le fasce d affaccio sono state catalogate prevalentemente come tessuto urbano denso e rado con presenza di centri storici, ad eccezione di alcune aree ridotte esterne individuate come terrazzate e di alta naturalità. Per quanto riguarda l affaccio diretto sui laghi, si segnalano molti tessuti urbani, in corrispondenza dei grandi centri urbani (Calolziocorte, Garlate) e molti affacci naturali, in corrispondenza del primo tratto di Adda. QUALE PAESAGGIO ABBIAMO Scenario 9B Il paesaggio del Lario orientale e dei laghi morenici
16 Individuazione dei processi di degrado in essere e potenziali I macroambiti di rischio di degrado sono localizzati solamente sulle sponde dei laghi di Garlate e di Olginate dovuti alla presenza conurbazione di espansione insediative. Le sponde dell Adda al contrario sono individuate come un macroambito di rilevanza paesaggistica di tipo rurale di pianura, con la presenza di molte zone umide. Degrado potenziale 1. Fenomeni di urbanizzazione - conurbazioni che determinano la saldatura di diversi tessuti urbani localizzati lungo le sponde dei laghi di Garlate e di Olginate. Giudizio sintetico complessivo L area è connotata da molti elementi che determinano il rischio di degrado paesaggistico, specialmente sulle sponde dei laghi di Garlate e di Olginate. Cfr. NdA del PTCP: Art. 55. Riqualificazione degli ambiti degradati e prevenzione del rischio di degrado (P). VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Scenario 9C Il rischio di degrado paesaggistico fenomeni di contesto
17 Individuazione dei processi di degrado in essere e potenziali Degrado in essere 1. Fenomeni di urbanizzazione - interferenze di impianti tecnologici che comportano il degrado degli ecosistemi in corrispondenza delle aree boschive; 2. Fenomeni di urbanizzazione - costituiti da infrastrutture lineari che, se interessate da ampliamenti/varianti, potrebbero generare interferenze o squilibri paesistico ambientali; tra esse, la SP72. Degrado potenziale 1. Fenomeni di abbandono relativi al sistema boschivoforestale; 2. Fenomeni di urbanizzazione presenza di impianti tecnologici; 3.Fenomeni di urbanizzazione presenza di attrezzature sportive e campeggi sul lungo lago; 4. Fenomeni di urbanizzazione - insediamenti all interno della fascia PAI - rischio di degrado per gli insediamenti localizzati tra il lago di Olginate e il tratto iniziale dell Adda all interno della fascia PAI. Giudizio sintetico complessivo L area è connotata da molti elementi che determinano il rischio di degrado paesaggistico, specialmente sulle sponde dei laghi di Garlate e di Olginate. Cfr. NdA del PTCP: Art. 55. Riqualificazione degli ambiti degradati e prevenzione del rischio di degrado (P). VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Scenario 9C Il rischio di degrado paesaggistico fenomeni puntuali
18 Rete ecologica Carta di base Cfr. NdA del PTCP: Art.61. Rete Ecologica Provinciale. Quadro programmatico Date le caratteristiche ambientali, la Rete Ecologica Regionale (RER) individua l come elemento di primo livello, per la forte presenza dei laghi e dell Adda. Viene evidenziata la zona umida della palude di Brivio. VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Ambiti/aree di conservazione del capitale naturale
19 Modello di idoneità faunistica Il modello sottolinea la risorsa in termini ambientali e di servizi ecosistemici dell. Dal modello (Cfr. Monografia F) emergere il valore ambientale della valle fluviale dove si trovano i valori più alti, specie in corrispondenza della palude di Brivio. Il modello mette in evidenza l isolamento degli ecosistemi lacustri dal contesto a causa alla concentrazione dei tessuti insediativi e delle principali infrastrutture in riva al lago di Garlate e al lago di Olginate, causando una ingente perdita di habitat. Ciò induce un aumento di vulnerabilità degli ecosistemi, evidenziando la necessità di tutelarne la qualità in modo molto attento. VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Quadro programmatico
20 Rete ecologica Progetto Cfr. NdA del PTCP: Art. 61. Rete Ecologica Provinciale. Quadro programmatico La Rete Ecologica Provinciale (REP) esplicita le diverse caratteristiche della zona dei laghi e del corso d acqua. Mentre nel nord dell, altamente urbanizzata, è difficile creare una connessione ecologica, a sud è stato possibile dare origine ad un corridoio fluviale di primo livello che comprendesse l Adda e le zone umide adiacenti. In questo caso, soprattutto a nord, le zone tampone individuate divengono molto importanti per tutelare la connettività e isolare dai disturbi anche in riferimento alla perdita delle aree agricole tradizionali. Si segnala la presenza di elementi del sistema Rete Natura VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Ambiti/aree di conservazione del capitale naturale
21 Rete ecologica Varchi perimetrati I varchi di cui è stata effettuata una dettagliata perimetrazione sono quelli che rientrano nelle aree prioritarie di intervento. VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Quadro programmatico Cfr. NdA del PTCP: Art. 61. Rete Ecologica Provinciale.
22 Stante la vulnerabilità dei laghi dovuta all intensa conurbazione limitrofa, è necessario perseguire la riduzione dell impatto del tessuto insediativo e la riqualificazione degli spazi aperti residuali. Potenziamento dei servizi e della segnalazione dei nodi dell intermodalità dolce in prossimità degli interscambi tra percorsi, piste ciclabili e stazioni ferroviarie sul lungo lago e lungo l Adda. Cfr. NdA del PTCP: Art. 62 Rete Verde di ricomposizione paesaggistica. Quadro programmatico Ambiti costituenti la Rete Verde VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Rete verde di ricomposizione paesaggistica
23 Caratteri, criticità e potenzialità paesistico ambientali dell unità di paesaggio CARATTERI TIPOLOGIA PREVALENTE DI PAESAGGIO FLUVIALE caratterizzato da una matrice paesistico ambientale caratterizzata da ELEMENTI LACUALI E FLUVIALI FUNZIONE PREVALENTE DELL UDP NEL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE Si configura come un corridoio di collegamento ambientale tra lago a nordepianura a sudecome punto di incontro ecologico traesteovest. FUNZIONI PREVALENTI PROPRIE DELL UDP Le funzioni proprie sono legate alla risorsa acqua e al ciclo idrico, e di conseguenza alla fitodepurazione dell acqua anche per via della presenza di zone umide, le quali hanno ruolo importante dal punto di vista della biodiversità. ASPETTI STRUTTURALI In generale, l risulta nettamente suddivisa tra la parte lacuale a nord, maggiormente insediata, e la parte fluviale a sud che conserva caratteristiche naturali e paesaggistiche di grande importanza. Sistema boschivo forestale: le aree boschive sono molto ridotte e concentrate prevalentemente nel tratto lecchese finale dell Adda. Si segnala la presenza di cespuglieti nella zona umida presente tra Airuno e Monte Marenzo. Sistema rurale: le aree rurali sono localizzate in prossimità delle anse dell Adda e sono costituite da seminativi e da parti in assenza di specie. Sistema insediativo: insediamenti spesso concentrati e diffusi, generalmente organizzati lungo le infrastrutture In generale, nei tessuti insediativi e rurali si sono perse la grana fine e le direttrici originarie che caratterizzavano i paesaggi antropici fino agli anni 50. Commenti sugli indici Sprawl: elevato. Eterogeneità: in aumento. CRITICITA Commenti sugli indici Sprawl: da contenere, specialmente nella parte nord. Eterogeneità: l aumento di eterogeneità tra il 1950 e il 2000 è significativo di un paesaggio in transizione, in cui l aumento di nuovi elementi e la mancanza di una categoria predominante, determina un aumento del disordine territoriale. Negli ultimi decenni si assiste ad un consolidamento delle aree urbanizzate e ad una stabilizzazione dell eterogeneità. Abbandono delle attività rurali: aree agricole scomparse a favore degli insediamenti e delle zone umide. E aumentato il contrasto tra aree antropiche e aree naturali, le quali hanno perso gli elementi di assorbimento di disturbi rappresentati dalle aree rurali. Tendenza all isolamento: l, pur essendo un area di transizione tra il lago e la pianura, presenta un elevato rischio di isolamento, dovuto alle conurbazioni intense, rispetto a C3, C4, L6. Carico antropico sui laghi di Garlate e Olginate: si tratta di ecosistemi ad alta sensibilità che hanno già presentato criticità superiori alla propria capacità di resilienza; pertanto, è necessario calibrare qualsiasi intervento in modo tale che lavori a favore della qualità di tali ecosistemi, senza caricarli ulteriormente. POTENZIALITÀ Conservazione del capitale naturale Nonostante l avvenuta caotica urbanizzazione, presente nella parte lacuale a nord dell, la stessa conserva ambiti di rilevanza paesaggistica notevole nella parte fluviale a sud, ancorché minacciati dallo sviluppo urbano-infrastrutturale. Tali ambiti costituiscono opportunità di tutela e di riqualificazione sia per la conservazione della risorsa acqua e della biodiversità, che per il mantenimento della risorsa turismo. Valenze turistiche L ha il centro dell offerta turistica nel sistema laghi-fiume, che aumenta il valore paesaggistico complessivo e l attrattività anche delle circostanti. La valorizzazione può essere attuata mediante la messa a sistema con le vicine ottenendo così un offerta ampia e variegata ponendo attenzione al fragile equilibrio che li sostiene. Per quanto riguarda il tratto fluviale, questo si presta ad una frequentazione turistica ecocompatibile grazie al sistema di mobilità dolce che si sviluppa lungo tutto il suo corso (Ciclovia dell Adda). Al corso d acqua sono, inoltre, legate reminiscenze storiche e di cultura materiale, quali la tradizione navale (Brivio), i romitori e gli elementi evocativi lungo i tratti più impetuosi dell Adda, gli apparati e i manufatti idraulici finalizzati ai traffici commerciali via acqua (naviglio di Paderno, traghetti, ecc.) o a facilitare l afflusso idrico alle campagne, le difese militari dovute al ruolo storico di confine (Brivio), le centrali idroelettriche e gli altri insediamenti produttivi. Energetiche La presenza di strutture industriali e commerciali nella parte nord dell suggerisce l utilizzo delle coperture per l installazione di impianti fotovoltaici che potrebbero, se ben progettati, migliorarne anche l estetica. Conservazione insediamenti tradizionali E presente una ricchezza di patrimonio architettonico storico tradizionale non sempre valorizzato, il cui recupero è indubbiamente da privilegiare rispetto alle nuove costruzioni. Valenze rurali Si segnala l appartenenza dell ai: -paesaggi agrari di interesse storico colturale Paesaggio delle sistemazioni agrarie delle bonifiche - sistema rurale delle colline moreniche Monti di Brianza -sistema rurale delle colline moreniche I versanti, i dossi e le conche a foraggere e fruttiferi di Monte Marenzo e Calolziocorte. VERSO QUALE PAESAGGIO ANDIAMO Quadro programmatico PROGETTUALITA Cfr. QUADRO STRATEGICO Progettualità Progetti di Territorio e Banca Progetti
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