MEDICINA INTEGRATA IN AMBITO PSICOGERIATRICO

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1 MEDICINA INTEGRATA IN AMBITO PSICOGERIATRICO

2 CHI SONO QUESTI ANZIANI LA TERZA ETA NON E PIU UNA CATEGORIA OMOGENEA OGGI SI PARLA DI: TERZA ETA TRA I 65 ED I 75 ANNI QUARTA ETA TRA I 75 E GLI 85 ANNI QUINTA ETA OLTRE GLI 85 ANNI DI VITA ETA MEDIA OGGI 78,4 anni i M 83,8 anni le F ETA MEDIA NEL anni in meno

3 L INVECCHIAMENTO INVECCHIAMENTO FISIOLOGICO a)-mantenimento di buone performances (aspetti cognitivi, memoria etc.) b)-mantenimento di normali attitudini ed interessi c)-mantenimento di buone relazioni sociali d)-buon livello di integrazione nel contesto sociale di appartenenza

4 L INVECCHIAMENTO INVECCHIAMENTO PATOLOGICO a)-marcata riduzione delle performances (relativamente agli aspetti cognitivi, alla memoria etc.). b)-riduzione degli interessi e delle attitudini. c)-chiusura in se stessi e limitazione delle normali relazioni sociali. d)-spesso depressione, che assume le connotazioni di una Depressione Involutiva. e)-malattie degenerative ed involutive cerebrali senili.

5 LE DEMENZE -MORBO DI ALZHEIMER-PERUSINI (80-85% di tutte le demenze). -DEMENZA DI NIEMAN-PICK -DEMENZA MULTIINFARTUALE O VASCOLARE ATEROSCLE- ROTICA. -QUADRI DI DEMENZA DA ALTRE CAUSE (DA ALCOLISMO ETC.).

6 ALCUNI DATI EPIDEMIOLOGICI MALATI DI ALZHEIMER OGGI IN ITALIA PERSONE MALATI DI ALZHEIMER OGGI NEL MONDO 26,6 MILIONI DI PERSONE COSTI A LIVELLO MONDIALE AD OGGI 600 MILIARDI DI DOLLARI OGNI ANNO COSTI STIMATI NEL 2030 NEL MONDO + 85% INCIDENZA (il numero di nuovi casi ogni anno su 1000 persone varia con l aumentare dell età: -2,5 tra 65 e 69 anni -9 tra i 75 ed i 79 anni -40,2 tra 85 ed 89 anni

7 STADI EVOLUTIVI DELLE DEMENZE -STADIO LIEVE O FASE DI ESORDIO -STADIO INTERMEDIO O MODERATO -STADIO GRAVE O TERZO STADIO

8 COSA ACCADE NELLE DEMENZE DAL PUNTO DI VISTA FUNZIONALE COMPROMISSIONE PRIMARIA DEI PROCESSI DI ATTENZIONE E CONCEN- TRAZIONE. CONSEGUENTE ALTERAZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE O RECENTE O DI FISSAZIONE DEI RICORDI, CHE E LA PRIMA AD ESSERE COINVOLTA. SUCCESSIVA E PROGRESSIVA ALTERAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE O REMOTA. PROGRESSIVE ALTERAZIONI DEL LINGUAGGIO.

9 COSA ACCADE QUINDI NEI PROCESSI INVOLUTIVI CEREBRALI O DEMENZE? Con il progredire dei danni organici si ha una progressiva destrutturazione cognitiva ed emotiva del paziente.

10 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? Negli ultimi quindici anni sono stati fatti importanti passi avanti sia nel campo della ricerca sia in campo terapeutico e soprattutto riabilitativo, pur rimanendo ancora il morbo di Alzheimer una malattia progressiva che porta agli esiti che abbiamo sopra accennato. Quali quindi i progressi? 1 scoperta ed utilizzo di nuovi farmaci cosiddetti anticolinesterasici (Memac, Aricept ed altri) che, con una adeguata selezione dei pazienti (solo in pz. di gravità da lieve a moderata ed in fase di esordio od iniziale della malattia) possono rallentarne la progressione, con un miglioramento della qualità della vita, soprattutto se in associazione con interventi strutturati di stimolazione cognitiva. Sono i Farmaci afferenti al Progetto Cronos.

11 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? 2 L inserimento di nuovi metodi di valutazione standardizzata multidimensionale (VDM) adottati e validati a livello internazionale quale il RUG III (Resources Groups Utilization), attuato in molte regioni italiane come l Umbria con il Progetto Atlante ed il sistema di valutazione VAOR (Valutazione Anziani Ospiti in Residenza).Questa metodica consente l elaborazione per ogni anziano ospite in Residenza di precisi PVC (Protocolli di Valutazione Clinica) tramite i quali è possibile per ogni utente l elaborazione di uno specifico P.A.I.(Piano Assistenziale Individualizzato). Questa metodica di studio e valutazione consente peraltro approfondimenti e studi statistico epidemiologici e criteri di valutazione precisi sul mix assistenziale di ogni residenza con i relativi carichi e la determinazione dei relativi costi e tariffe.

12 TAPPE DEL PROGETTO RIABILITATIVO VALUTAZIONE DEFINIZIONE STRATEGIE PIANIFICAZIONE PROGETTO DEFINIZIONE OBIETTIVI VERIFICA PERIODICA DEI RISULTATI RIDEFINIZIONE PERIODICA DI OBIETTIVI E STRATEGIE CONCLUSIONE DEL PROGRAMMA

13 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? 3- Il progressivo utilizzo di tecniche riabilitative di tipo cognitivo che ha consentito anch esso un netto miglioramento della qualità della vita dei pz. affetti da demenza. 4- L attivazione graduale in struttura di numerosi progetti strutturati che utilizzano le così dette terapie non convenzionali quali l ergoterapia, l arteterapia ed appunto non ultima per importanza la Musicoterapia, scientificamente validati,che migliorano appunto il deterioramento cognitivo ed intervengono sugli aspetti emotivi-affettivi. Grazie a tutto questo vi è stato un capovolgimento culturale rispetto all approccio alle demenze ed in particolare al morbo di Alzheimer.Da una rinuncia aprioristica anche del mondo medico ad ogni agire terapeutico a fronte della sola diagnosi di morbo di Alzheimer si è passati ad un atteggiamento diverso in cui si vedono possibili diversi interventi di tipo terapeutico-riabilitativo, che possono migliorare nettamente la qualita della vita dei pazienti.

14 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? Si è inoltre passati da una concezione arcaica di strutture per anziani concepite quali case di riposo od ospizi ove concludere la propria esistenza, senza alcuna distinzione dei singoli bisogni e delle diversificate risposte ad una tendenza a diversificarne le tipologie a seconda dei diversi bisogni assistenziali e sanitari. Si è passati da situazioni in cui, nell assenza di ogni agire terapeutico-riabilitativo, veniva rafforzata esclusivamente la passività dell anziano affetto da demenza e favorito ed accelerato il declino cognitivo ad una progettazione mirata e differenziata degli interventi terapeutico-riabilitativi od anche prevalentemente assistenziali per nuclei di utenti differenziati per tipologia e per livello di gravità. Ciò grazie anche alle nuove potenzialità di strumenti valutativi standardizzati.

15 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA LA RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA PUO COMPRENDE- RE STIMOLI VERBALI E NON VERBALI E, IN MODO MULTI- SENSORIALE, STIMOLI INERENTI LA MEMORIA VISIVA, U- DITIVA, OLFATTIVA, TATTILE E GUSTATIVA. I PROGRAMMI DI STIMOLAZIONE COGNITIVA RIGUARDA- NO ABITUALMENTE LA CAPACITA DI GIUDIZIO E DI ASTRAZIONE, IL LINGUAGGIO, LA PIANIFICAZIONE DI PROGRAMMI FINALIZZATI A SPECIFICI OBIETTIVI. GLI INTERVENTI FINALIZZATI A MIGLIORARE LA MEMO- RIA PROCEDURALE (QUELLA CHE PRESIEDE ALLE NOR- MALI ATTIVITA QUOTIDIANE E UNA MEMORIA DI TIPO AUTOMATICO) SI SONO DIMOSTRATI UTILI NEL MIGLIO- RARE I TEMPI DI ESECUZIONE DI ALCUNE ATTIVITA DEL- LA VITA QUOTIDIANA E POTREBBERO AVERE FAVOREVO- LI RIPERCUSSIONI SULLA QUALITA DELLA VITA DEL PA- ZIENTE E DEI FAMILIARI.

16 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA ANCHE L IMPIEGO DI AUSILI MNESICI ESTERNI (DIARI,SE- GNAPOSTO, SUONERIE) SI E DIMOSTRATO EFFICACE, NEI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA DI ALZHEIMER LIEVE NEL MIGLIORARE LA MEMORIA PER FATTI PERSONALI, PER APPUNTAMENTI E NEL FAVORIRE IL LIVELLO DI IN- TERAZIONE SOCIALE DEL PAZIENTE. NELL AMBITO DEGLI INTERVENTI PSICOTERAPICI UNO SPAZIO A SE OCCUPA LA TERAPIA DI REMINESCENZA (RASSEGNA DI VITA, RIEVOCAZIONE DI MOMENTI SIGNI- FICATIVI) CHE SI FONDA SULLA NATURALE TENDENZA DA PARTE DELL ANZIANO A RIEVOCARE IL PROPRIO PAS- SATO; IL RICORDO E LA NOSTALGIA POSSONO ESSERE FONTE DI SODDISFAZIONE ED IDEALIZZAZIONE.

17 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA L OBIETTIVO DI QUESTO APPROCCIO CONSISTE NEL FAVORIRE QUESTO PROCESSO SPONTANEO E RENDERLO PIU CONSAPEVOLE E DELIBERATO;NEL PAZIENTE DEMENTE VIENE IMPIEGATA PER IL RECUPERO DI ESPERIENZE PIACEVOLI DELLA PROPRIA VITA ANCHE TRAMITE L AUSILIO DI OGGETTI E FOTOGRAFIE. UN ALTRA TECNICA RIABILITATIVA E LA RIMOTIVAZIONE IL CUI SCOPO CONSISTE NELLA RIVITALIZZAZIONE DEGLI INTERESSI PER GLI STIMOLI ESTERNI,NELLO STIMOLARE GLI ANZIANI A RELAZIONARSI CON GLI ALTRI E AD AFFRONTARE E DISCUTERE ARGOMENTI CONTINGENTI.

18 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA TRA LE TECNICHE RIABILITATIVE PER LE QUALI E STATA DIMOSTRATA L EFFICACIA PIU EVIDENTE NEI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA DI ALZHEIMER VI SONO LA TERAPIA DI RIORIENTAMENTO NELLA REALTA (R.O.T), LE TERAPIE BASATE SULLA STIMOLAZIONE DELLA MEMORIA AUTO- MATICA (PROCEDURALE) E L IMPIEGO DI AUSILI MNESICI ESTERNI. LA R.O.T. (REALITY ORIENTATION THERAPY=TERAPIA DI ORIENTAMENTO ALLA REALTA ) SI PREFIGGE DI RIORIENTARE IL PAZIENTE CONFUSO RISPETTO ALL AMBIENTE, AL TEMPO E ALLA PROPRIA STORIA PERSONALE. LA R.O.T. SI E DIMOSTRATA EFFICACE IN PAZIENTI AFFETTI DA COMPROMISSIONE COGNITIVA LIEVE NEL RALLENTARE L EVOLUZIONE DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER; LA R.O.T. E UN INTERVENTO DESTINATO ALLA RIABILITAZIONE DI PAZIENTI CON DEFICIT MNESICI, EPISODI CONFUSIONALI E DISORIENTAMENTO TEMPORO SPAZIALE. IL PRINCIPALE OBIETTIVO DELLA R.O.T. CONSISTE NEL RIORIENTARE IL PAZIENTE, PER MEZZO DI RIPETUTE STIMOLAZIONI, RISPETTO ALLA PROPRIA STORIA PERSONALE, ALL AMBIENTE ED AL TEMPO.

19 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA ESISTONO DUE PRINCIPALI MODALITA DI R.O.T.: FORMALE ED INFORMALE. LA R.O.T. INFORMALE PREVEDE UN PROCESSO DI STIMOLAZIONE CONTINUA CHE IMPLICA LA PARTECIPAZIONE DI OPERATORI SANITARI E FAMILIARI, I QUALI, DURANTE I LORO CONTATTI COL PAZIENTE, NEL CORSO DELLA GIORNATA, FORNISCONO RIPETUTAMENTE INFORMAZIONI AL PAZIENTE. E FONDAMENTALE CHE NEL CORSO DELLA GIORNATA VENGANO RICORDATE AL MALATO ALCUNE INFORMAZIONI IMPORTANTI CIRCA L ORIENTAMENTO TEMPORALE E SPAZIALE. FIN DAL RISVEGLIO, DA PARTE DEI FAMILIARI, E UTILE COMUNICARE AL PROPRIO CARO INFORMAZIONI APPARENTEMENTE BANALI: IL GIORNO, LA STAGIONE, IL NOME DEGLI ALTRI FAMILIARI. LA CONTINUA RIPETIZIONE DELLE INFORMAZIONI AIUTA IL MALATO A CONSERVARLE MAGGIORMENTE NEL TEMPO. COME INTERVENTO COMPLEMENTARE ALLA R.O.T. INFORMALE, E STATA SVILUPPATA UNA R.O.T. FORMALE CHE CONSISTE IN SEDUTE GIORNALIERE CONDOTTE CON GRUPPI DI 4-6 PERSONE, OMOGENEE PER GRADO DI DETERIORAMENTO, DURANTE LE QUALI UN OPERATORE IMPIEGA UNA METODOLOGIA DI STIMOLAZIONE STANDARDIZZATA.

20 TECNICHE DI RIABILITAZIONE DELLA MEMORIA LA TERAPIA DI VALIDAZIONE L obiettivo è soprattutto quello di creare una relazione empatica fra pz. e terapista. E una terapia applicabile sia individualmente che in gruppo (5/10 pz.con patologia involutiva da moderata a severa). Si basa sulla capacità del terapista di immedesimarsi nei ricordi, nei vissuti e nei sentimenti del pz.al fine di creare contatti emotivi significativi con lui. E finalizzata a migliorare la relazione interpersonale con il pz. più severamente compromesso. La Validation Therapy di gruppo prevede una sessione alla settimana nella quale ciascun membro svolge un ruolo specifico da concordare all inizio della terapia. L incontro di gruppo, della durata variabile di 30/60 minuti, prevede abitualmente quattro momenti distinti dedicati alla Musica, al Colloquio, all esercizio motorio ed al cibo.

21 LA COMUNICAZIONE CON IL PZ. AFFETTO DA DEMENZA SI BASA SU DI UN RAPPORTO EMPATICO CON IL PZ. E LA COMUNICAZIONE CON IL PZ. PREVEDE CHE VENGANO ACCETTATI LA REALTA NELLA QUALE IL PZ.VIVE ED I SUOI SENTIMENTI ANCHE SE QUESTI SONO COLLOCATI LONTANO NEL TEMPO.LE SUE SCARSE RISORSE COGNITIVE RESIDUE, ALMENO NELLE FORME PIU MODERATE O SEVERE, RENDEREBBERO VANI I TENTATIVI DI RIPORTARE IL PZ. QUI ED ORA. CONCETTO DI REGRESSIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA DEMENZA CHE SI CONFIGURA QUALE UNA VERA E PROPRIA DESTRUTTURAZIONE EMOTIVA E COGNITIVA.

22 APPROCCI DI RIABILITAZIONE COGNITIVA DELLE DEMENZE: IN CONCLUSIONE : -VARI APPROCCI: A)- R.O.T. =TERAPIA DI ORIENTAMENTO ALLA REALTA (è un approccio globale). B)- 3R Therapy (ROT, RIMOTIVAZIONE,REMINESCENZA) C)- TERAPIA DI REMINESCENZA D)- TERAPIA DI VALIDAZIONE E)- MEMORY TRAINING F)- APPROCCIO SELETTIVO ALLE FUNZIONI MNESICHE G)- STIMOLAZIONE DELLA MEMORIA PROCEDURALE H)- MNEMOTECNICHE I)- METODO DEI LOCI L)- ASSOCIAZIONE NOME FACCIA M)- PEGWORDS ( PAROLE APPIGLIO) DR. Bergami Antonio

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