PROBLEMATICHE SOCIALI, CULTURALI E PSICOLOGICOINDIVIDUALI DELLA TERZA ETA

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1 LA PIANTA del LAVORO LA BASE D IMPIANTO PER LAVORARE CON GLI ANZIANI affetti da Demenza, E LA MOTIVAZIONE, che deve essere sostenuta e fatta crescere solidamente; LA LINFA VITALE E LA COMPETENZA, che va data sapientemente e costantemente, L ACQUA, INDISPENSABILE perché LA PIANTA SOPRAVVIVA E DIA FRUTTI E L AMORE PER IL PROPRIO LAVORO,MA QUESTO NON SI TROVA NE SUI LIBRI, NE VIENE FORNITO CON CORSI, DIPLOMI O LAUREE.

2 PROBLEMATICHE SOCIALI, CULTURALI E PSICOLOGICOINDIVIDUALI DELLA TERZA ETA ESISTONO MECCANISMI SOCIO-CULTURALI E PSICOLOGICI CHE PORTANO L ANZIANO ALL AUTOISOLAMENTO,ALLA PERDITA DELL AUTOSTIMA,E A VERE E PROPRIE FORME DI DEPRESSIONE CON DECADIMENTO PSICOFISICO. I MECCANISMI SOCIO-CULTURALI E PSICOLOGICI SONO FORTEMENTE INTERCONNESSI; INTERCONNESSO E CIOE IL SOCIO-CULTURALE E LO PSICOLOGICO INDIVIDUALE. PER QUANTO RIGUARDA I MECCANISMI SOCIO-CULTURALI, IMPORTANTE E STATO IL PASSAGGIO DALLA FAMIGLIA PATRIARCALE ALLARGATA ALLA FAMIGLIA NUCLEARE, CON PERDITA DEL PRESTIGIO DEL RUOLO DELL ANZIANO E SUA PROGRESSIVA EMARGINAZIONE.

3 PROBLEMATICHE SOCIALI, CULTURALI E PSICOLOGICOINDIVIDUALI DELLA TERZA ETA PER QUANTO ATTIENE INVECE LA SFERA DELLO PSICOLOGICO-INDIVIDUALE, IL PENSIONAMENTO AD ESEMPIO E VISSUTO SPESSO DALL ANZIANO COME DEFINITIVA USCITA E SEPARAZIONE DAL MONDO PRODUTTIVO, CON CONSEGUENZE DEPRESSIVE TALORA RILEVANTI. L INGRESSO NELLA TERZA ETA SIGNIFICA SPESSO AVERE NELLA PROPRIA STORIA DI VITA UN ACCUMULO DI SITUAZIONI STRESSANTI, SPESSO DI PERDITE AFFETTIVE E DI SCONFITTE. POI CI SONO I REALI CAMBIAMENTI PSICOFISICI DELLA SENESCENZA, I QUALI PERO, IN RELAZIONE AL CONTESTO SOCIO-CULTURALE E ALLO PSICOLOGICO-INDIVIDUALE, POTREBBERO ESSERE VISSUTI BEN DIVERSAMENTE DA COME LO SONO OGGI NELLA NOSTRA SOCIETA.

4 PARTIAMO ALLORA DALLA DEFINIZIONE DI ALCUNI CONCETTI ESSENZIALI: COSA E LA TERZA ETA IN SENSO PSICOLOGICO: 1)-E UNA TAPPA FONDAMENTALE IN SENSO PSICOLOGICO QUALE MOMENTO DELICATO DI PASSAGGIO DA UNA SITUAZIONE DI EQUILIBRIO AD UN ALTRA DIVERSA. ESEMPI DI ALTRE TAPPE FONDAMENTALI: a)-nascita b)-ingresso nell età scolare c)-adolescenza d)-ingresso nel mondo del lavoro e)-adolescenza f)-matrimonio g)-divenire Padri e Madri h)-fase di svincolo dei figli i))-divenire nonni l) Pensionamento e Vedovanza Etc. Etc.

5 COSA ACCADE QUINDI DA UN PUNTO DI VISTA PSICOLOGICO ALL INGRESSO NELLA TERZA ETA? NEL DETERMINARE LA SITUAZIONE PSICOLOGICA DI UN INDIVIDUO ALL INGRESSO NELLA TERZA ETA CONCORRONO SIA FATTORI PSICOLOGICOINDIVIDUALI SIA FATTORI SOCIALI,E QUESTI SPESSO SONO STRETTAMENTE INTERCONNESSI TRA LORO. TRA I FATTORI SOCIALI RICORDIAMO: -Pensionamento ed uscita dal ciclo produttivo -Situazione di reddito e di autonomia economica o meno -organizzazione dei Servizi sociali e sanitari per gli anziani nel territorio Altro

6 TRA I FATTORI PSICOLOGICO-INDIVIDUALI RICORDIAMO: -IMPORTANZA DI COME SONO STATE SUPERATE TUTTE LE PRECEDENTI TAPPE FONDAMENTALI DELLA VITA. -SOLITUDINE O PRESENZA DI FAMILIARI -VISSUTO DI PERDITA DEL PROPRIO RUOLO SOCIALE -ED ALTRO

7 LA TERZA ETA NON E PIU UNA CATEGORIA OMOGENEA OGGI SI PARLA DI: TERZA ETA TRA 65 e 75 ANNI QUARTA ETA TRA 75 e 85 ANNI QUINTA ETA SOPRA GLI 85 ANNI DI VITA

8 INVECCHIAMENTO FISIOLOGICO a)-mantenimento DI BUONE PERFORMANCES (aspetti cognitivi,memoria etc.) b)-mantenimento DI NORMALI INTERESSI ED ATTITUDINI. c)-mantenimento DI BUONE RELAZIONI SOCIALI d)-buon LIVELLO DI INTEGRAZIONE NEL CONTESTO SOCIALE, DI ATTITUDINI ETC.

9 INVECCHIAMENTO PATOLOGICO a)-marcata RIDUZIONE DELLE PERFORMANCES (relativamente agli aspetti cognitivi,alla memoria etc.) b)-riduzione DEGLI INTERESSI E DELLE ATTITUDINI. c)-chiusura IN SE STESSI E LIMITAZIONE DELLE NORMALI RELAZIONI SOCIALI. d)-spesso DEPRESSIONE CHE ASSUME LE CONNOTAZIONI DI UNA DEPRESSIONE INVOLUTIVA. e)-malattie DEGENERATIVE ED INVOLUTIVE CEREBRALI SENILI

10 FATTORI DI STRESS NELL INVECCHIAMENTO A)- FATTOTI BIOLOGICI: -INVECCHIAMENTO DEL CORPO -SENESCENZA INTELLETTIVA B)-FATTORI PSICOLOGICI: -SENTIMENTI VITALI -INTERESSI -SPINTE PULSIONALI -TENDENZA ALL ISOLAMENTO -INTERESSE PER SE STESSI -VULNERABILITA ALLE FRUSTRAZIONI

11 C)- FATTORI SOCIALI: -PENSIONAMENTO - RAPPORTI CON GLI ALTRI -VEDOVANZA -PROBLEMI FAMILIARI

12 CHI SONO QUESTI ANZIANI LA TERZA ETA NON E PIU UNA CATEGORIA OMOGENEA OGGI SI PARLA DI: TERZA ETA TRA I 65 ED I 75 ANNI QUARTA ETA TRA I 75 E GLI 85 ANNI QUINTA ETA OLTRE GLI 85 ANNI DI VITA ETA MEDIA OGGI 78,4 anni i M 83,8 anni le F ETA MEDIA NEL anni in meno

13 LE PATOLOGIE NEURO-PSICHIATRICHE DELLA TERZA ETA A)- NEVROSI DELLA TERZA ETA B)- DEPRESSIONE C)- DEMENZE D)- SINDROMI CONFUSIONALI E)- L ALCOLISMO

14 I DISTURBI NEVROTICI NELL ANZIANO SECONDO L EPOCA DI INSORGENZA DISTURBI NEVROTICI NELL ANZIANO SINTOMATOLOGIA (Soggetti Nevrotici che diventano Anziani) Si presentano analogamente alle forme classiche di Nevrosi,ma con una accentuazione dei tratti cenestopatici-ipocondriaci. EVOLUZIONE Possono andare incontro ad un certo miglioramento (soprattutto le forme ossessivo-compulsive.

15 I DISTURBI NEVROTICI NELL ANZIANO SECONDO L EPOCA DI INSORGENZA DISTURBI NEVROTICI DELL ANZIANO SINTOMATOLOGIA (Soggetti Anziani che diventano Nevrotici) Si presentano con sintomi misti appartenenti a forme nosograficamente distinte:si caratterizzano per la ripetizione di pochi sintomi. EVOLUZIONE Generalmente evolvono in forme croniche.

16 LE NEVROSI DELL ANZIANO A)-DEPRESSIONE B)-DISTURBI D ANSIA C)-IPOCONDRIA D)-DISTURBI OSSESSIVO-COMPULSIVI E FOBICI E)-MANIFESTAZIONI ISTERICHE

17 LA DEPRESSIONE NELL ANZIANO O DEPRESSIONE INVOLUTIVA A)-Uno degli argomenti di chi sostiene l autonomia nosografica della DEPRESSIONE INVOLUTIVA è quello di descriverne un suo particolare assetto sintomatologico:la copertura da parte di disturbi e disagi di ordine somatico,l ansia e l agitazione,la polarizzazione ipocondriaca,talora la sospettosità e le idee di riferimento. B)-Certi aspetti della sintomatologia depressiva dell anziano derivano dall associarsi della sindrome base con le caratteristiche proprie dell età. C)-La Depressione nell anziano tende a mettere in evidenza l aspetto strutturale della personalità con quadri ipocondriaci nelle personalità nevrotiche e con sintomatologia delirante in quelle ad impronta psicotica.

18 SINTOMI CHIAVE DELLA DEPRESSIONE PESSIMISMO:Visione pessimistica di sé,del mondo,del futuro: disistima,sentimento di svalutazione,senso di inutilità, inadeguatezza,colpa. Impoverimento idee-valori (famiglia,religione,società,amicizie,lavoro). Non più speranza,senso di inaiutabilità. ANEDONIA: Perdita degli interessi, non progettualità, non compiti da realizzare,non obiettivi,non programmi,non sfide. RALLENTAMENTO: Perdita dell efficienza,indecisione,insicurezza, Limite alle iniziative ed all azione. Perdita di energia,lentezza di Pensiero e di Parole, Attività motoria diminuita o afinalistica.

19 FORME CLINICHE PIU FREQUENTI DI DEPRESSIONE NELL ANZIANO A)-DEPRESSIONE MASCHERATA B)-DEPRESSIONE PSEUDODEMENZIALE C)-DEPRESSIONE SINTOMATICA O SECONDARIA

20 CRITERI PER LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE FRA DEPRESSIONE E DEMENZA DEPRESSIONE SI PRECISA RAPIDA STABILE FLUTTUANTE PRESENTE FREQUENTE -EPISODI PRECEDENTI -INSORGENZA -EVOLUZIONE -UMORE -DEFICIT COGNITIVO -COSCIENZA D. COGNIT. -AUTOCRITICA -TENTATIVO DI NASCONDERE O GIUSTIFICARE I SINTOMI RARO -DISTURBI ORIENTAMENTO E MEMORIA DA DISINTERESSE E DISTRAZIONE -ESPER. DIMENTICATE PASSATE E RECENTI -ATTEN.,CONCENTRAZIONE CONSERVATE DEMENZA NO SFUMATA LENTA FLUTTUANTE STABILE ASSENTE RARA FREQUENTE AUTENTICI RECENTI RIDOTTE

21 CRITERI PER LA DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA DEPRESSIONE E DEMENZA -RISPOSTE -COLPA -COMPORTAMENTO -FASE PEGGIORE -SONNO -CURA PERSONALE -PERDITA EFFICIENZA MENTALE -TEST EFFICIENZA MENTALE DEPRESSIONE NON SO SI CORRETTO MATTINA INSONNIA E RISVEGLIO PRECOCE TRASCURATEZZA DEMENZA ERRATE NO SCORRETTO SERA E NOTTE INVERSIONE RITMO S-V SPORCO SOGGETTIVA OBIETTIVA VARIABILITA DI RISULTATI COSTANZA DI RISULTATI

22 DEPRESSIONI SECONDARIE A)-MORBO DI PARKINSON B)-DEPRESSIONE ED ICTUS C)-DEPRESSIONE IATROGENA

23 DEPRESSIONE E RISCHIO DI SUICIDIO ANNO 2003 POPOLAZIONE GENERALE centomila/abit. ANZIANI>65 ANNI centomila/abit. ITALIA 5,0 x 13,4 x

24 LE DEMENZE -MORBO DI ALZHEIMER-PERUSINI (80-85% di tutte le demenze). -DEMENZA DI NIEMAN-PICK -DEMENZA MULTIINFARTUALE O VASCOLARE ATEROSCLEROTICA. -QUADRI DI DEMENZA DA ALTRE CAUSE (DA ALCOLISMO ETC.).

25 LE DEMENZE A)-DEMENZE PRIMITIVE: MALATTIA DI ALZHEIMER -ad esordio precoce -ad esordio tardivo MALATTIA DI NIEMANN-PICK B)-DEMENZE SECONDARIE: La più frequente: -LA DEMENZA VASCOLARE O MULTI-INFARTUALE -e da altre cause

26 STADI EVOLUTIVI DELLE DEMENZE -STADIO LIEVE O FASE DI ESORDIO -STADIO INTERMEDIO O MODERATO -STADIO GRAVE O TERZO STADIO

27 ALCUNI DATI EPIDEMIOLOGICI MALATI DI ALZHEIMER OGGI IN ITALIA PERSONE MALATI DI ALZHEIMER OGGI NEL MONDO 26,6 MILIONI DI PERSONE COSTI A LIVELLO MONDIALE AD OGGI 600 MILIARDI DI DOLLARI OGNI ANNO COSTI STIMATI NEL 2030 NEL MONDO + 85% INCIDENZA (il numero di nuovi casi ogni anno su 1000 persone varia con l aumentare dell età: -2,5 tra 65 e 69 anni -9 tra i 75 ed i 79 anni -40,2 tra 85 ed 89 anni

28 SINDROMI CONFUSIONALI CAUSE PIU COMUNI DI SINDROME CONFUSIONALE NELL ANZIANO -BRONCOPOLMONITE,POLMONITE -INFLUENZA -INFEZIONI DELLE VIE URINARIE -FRATTURE -INTERVENTI CHIRURGICI -EPISODI VASCOLARI CEREBRALI -CRISI DISMETABOLICHE (UREMIA,ACIDOSI,IPERAMMONIEMIA) -SCOMPENSI ELETTROLITICI -RISTAGNO INTESTINALE -CAMBIAMENTO DI AMBIENTE (VIAGGI,TRASLOCHI,RICOVERI IN OSPEDALE,ISTITUZIONALIZZAZIONE) -INTOSSICAZIONE DA FARMACI -ALCOOL PSICOSI CONFUSIONALE POST-TRAUMATICA

29 LE SINDROMI DELIRANTI GRUPPO A: CONNOTATE DA TEMI DELIRANTI DI COLPA E DI ROVINA. GRUPPO B: CONNOTATE DA TEMI DELIRANTI DI DANNEGGIAMENTO MATERIALE DA PARTE DELL AMBIENTE VICINO. GRUPPO C: CONNOTATE DA TEMI PERSECUTORI PROPRIAMENTE DETTI. TRATTAMENTO DEI SINTOMI

30 CAUSE O CONCAUSE DI DISTURBI DELLA MEMORIA NEGLI ANZIANI NON DOVUTI A DETERIORAMENTO DEMENZIALE -RIDUZIONE DELLE AFFERENZE: -per difetti sensoriali -per isolamento -CALO DELL INTERESSE: -per Depressione -SOVRACCARICO DISORDINATO DI INPUT -per ansia -IPOSSIGENAZIONE CEREBRALE PER: -ipoventilazione polmonare -disordini cardio-circolatori -fumo -ALCOOL -FARMACI -sedativi -benzodiazepine -anticolinergici -neurolettici

31 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? Negli ultimi quindici anni sono stati fatti importanti passi avanti sia nel campo della ricerca sia in campo terapeutico e soprattutto riabilitativo, pur rimanendo ancora il morbo di Alzheimer una malattia progressiva che porta agli esiti che abbiamo sopra accennato. Quali quindi i progressi? 1 scoperta ed utilizzo di nuovi farmaci cosiddetti anticolinesterasici (Memac, Aricept ed altri) che, con una adeguata selezione dei pazienti (solo in pz. di gravità da lieve a moderata ed in fase di esordio od iniziale della malattia) possono rallentarne la progressione, con un miglioramento della qualità della vita, soprattutto se in associazione con interventi strutturati di stimolazione cognitiva. Sono i Farmaci afferenti al Progetto Cronos.

32 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? 2 L inserimento di nuovi metodi di valutazione standardizzata multidimensionale (VDM) adottati e validati a livello internazionale quale il RUG III (Resources Groups Utilization), attuato in molte regioni italiane come l Umbria con il Progetto Atlante ed il sistema di valutazione VAOR (Valutazione Anziani Ospiti in Residenza).Questa metodica consente l elaborazione per ogni anziano ospite in Residenza di precisi PVC (Protocolli di Valutazione Clinica) tramite i quali è possibile per ogni utente l elaborazione di uno specifico P.A.I.(Piano Assistenziale Individualizzato). Questa metodica di studio e valutazione consente peraltro approfondimenti e studi statistico epidemiologici e criteri di valutazione precisi sul mix assistenziale di ogni residenza con i relativi carichi e la determinazione dei relativi costi e tariffe.

33 TAPPE DEL PROGETTO RIABILITATIVO VALUTAZIONE DEFINIZIONE STRATEGIE PIANIFICAZIONE PROGETTO VERIFICA PERIODICA DEI RISULTATI CONCLUSIONE DEL PROGRAMMA DEFINIZIONE OBIETTIVI RIDEFINIZIONE PERIODICA DI OBIETTIVI E STRATEGIE

34 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? 3- Il progressivo utilizzo di tecniche riabilitative di tipo cognitivo che ha consentito anch esso un netto miglioramento della qualità della vita dei pz. affetti da demenza. 4- L attivazione graduale in struttura di numerosi progetti strutturati che utilizzano le così dette terapie non convenzionali quali l ergoterapia, l arteterapia ed appunto non ultima per importanza la Musicoterapia, scientificamente validati,che migliorano appunto il deterioramento cognitivo ed intervengono sugli aspetti emotivi-affettivi. Grazie a tutto questo vi è stato un capovolgimento culturale rispetto all approccio alle demenze ed in particolare al morbo di Alzheimer.Da una rinuncia aprioristica anche del mondo medico ad ogni agire terapeutico a fronte della sola diagnosi di morbo di Alzheimer si è passati ad un atteggiamento diverso in cui si vedono possibili diversi interventi di tipo terapeuticoriabilitativo, che possono migliorare nettamente la qualita della vita dei pazienti.

35 COSA SI PUO FARE OGGI PER I MALATI DI ALZHEIMER? Si è inoltre passati da una concezione arcaica di strutture per anziani concepite quali case di riposo od ospizi ove concludere la propria esistenza, senza alcuna distinzione dei singoli bisogni e delle diversificate risposte ad una tendenza a diversificarne le tipologie a seconda dei diversi bisogni assistenziali e sanitari. Si è passati da situazioni in cui, nell assenza di ogni agire terapeutico-riabilitativo, veniva rafforzata esclusivamente la passività dell anziano affetto da demenza e favorito ed accelerato il declino cognitivo ad una progettazione mirata e differenziata degli interventi terapeutico-riabilitativi od anche prevalentemente assistenziali per nuclei di utenti differenziati per tipologia e per livello di gravità. Ciò grazie anche alle nuove potenzialità di strumenti valutativi standardizzati.

36 LE STRUTTURE PER ANZIANI Conseguentemente all andamento demografico, le strutture per anziani hanno avuto in Italia un rapido sviluppo nel corso degli ultimi 15 anni, con un incremento progressivo dei posti letto fino ad una stima attuale di circa pari al 2% della popolazione anziana. All interno di questa tipologia assistenziale va ricompresa anche l assistenza di tipo semiresidenziale, rappresentata essenzialmente dai Centri Diurni. Negli ultimi anni è avvenuto anche nella Regione Umbria, ed è tuttora in corso,un progressivo incremento dei posti letto in ambito residenziale e semiresidenziale,anche se essi sono ancora oggi di poco superiori all 1% della popolazione anziana residente,con un numero particolarmente ridotto per quanto riguarda i posti in RSA. Dal momento che la necessità di tali servizi è in continua crescita,in accordo anche con l obiettivo stabilito nel documento sui LEA relativamente ai posti residenziali e semiresidenziali, che è notevolmente superiore rispetto all offerta attuale, nei prossimi anni sarà necessario un progressivo incremento della disponibilità di tali servizi.

37 LE STRUTTURE PER ANZIANI IN UMBRIA ESISTONO DUE PRINCIPALI TIPI DI STRUTTURE RESIDENZIALI PER L ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE ANZIANA DISABILE: -LE RESIDENZE PROTETTE (RP) CHE SONO DESTINATE AI PAZIENTI CRONICI STABILIZZATI CHE NON POSSONO ESSERE GESTITI A DOMICILIO. -LE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI (RSA).ESSE RIENTRANO NELL AMBITO DELLE COSIDDETTE CURE INTERMEDIE, QUELLE CIOE CHE SONO SITUATE TRA L OSPEDALE DA UNA PARTE E L ASSISTENZA DOMICILIARE O RESIDENZIALE PERMANENTE DALL ALTRA, DOVENDO GARANTIRE UNA SERIE DI PRESTAZIONI CHE CONSENTONO IL PASSAGGIO DEI PAZIENTI DALL AMBITO OSPEDALIERO A QUELLO TERRITORIALE SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA.

38 LE STRUTTURE PER ANZIANI ED INOLTRE ABBIAMO LE STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI O CENTRI DIURNI ALZHEIMER

39 LE STRUTTURE PER ANZIANI AFFERENTI AL SETTORE SOCIALE II UMBRIA IN BASE AL NUOVO REGOLAMENTO RECENTEMENTE APPROVATO SONO LE SEGUENTI: CASA DI QUARTIERE ( SEMIRESIDENZIALE) SINO A TRENTA OSPITI CON LIEVI DISAUTONOMIE. GRUPPO APPARTAMENTO (RESIDENZIALE) SINO A 6-8 OSPITI (anch essi con lievi disautonomie). RESIDENZA SERVITA (RESIDENZIALE) CON IL MEDESIMO TARGET D UTENZA,POTRA PRESENTARE SOLUZIONI DIVERSIFICATE DI ACCOGLIENZA,DALLA CAMERA SINGOLA A QUELLA DOPPIA, AI MINI APPARTAMENTI PER COPPIE,AL GRUPPO APPARTAMENTO.

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