Il credito a Pistoia e Prato

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1 Centro Studi Centro Studi Il credito a Pistoia e Prato Gennaio 2014

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3 Premessa I dati più recenti sul credito a livello locale confermano in buona parte le tendenze emerse a partire dal La contrazione dei finanziamenti al sistema produttivo si è però accentuata, sia come risultato della selezione attenta degli impieghi da parte degli intermediari, sia sulla scorta di una congiuntura debole, che ha ridotto l attività corrente ed ha suggerito cautela nei progetti. A Pistoia la flessione tendenziale dell accordato per cassa all intero settore produttivo si è portata a -6,4%, in accelerazione rispetto alla prima parte dell anno, ma in linea con la media degli ultimi due anni (-8,2% considerando le sole banche). A Prato ha raggiunto il -10,1% (-13,4% considerando le sole banche): si tratta del tasso di contrazione più elevato dall inizio della crisi. Punte particolari di riduzione dell accordato (-15,8% a Pistoia, -16,4% a Prato) e di crescita della quota di utilizzo (+9,9 punti a Pistoia, + 10,8 punti a Prato) sono state raggiunte nel settore delle costruzioni. La riduzione dei finanziamenti utilizzati trova la sua contropartita anche nel passaggio di partite a sofferenza, il cui tasso di crescita nell'intero settore produttivo si è però portato al di sotto della media italiana sia a Pistoia che a Prato. L impatto sulla struttura produttiva e l attività corrente di questa lunga fase di riduzione del credito risulta amplificata dalla sua stessa durata. E chiaro, inoltre, che i valori medi non possono, per loro stessa natura, evidenziare gli aspetti più problematici. Sarebbe tuttavia importante capire se esistono le premesse per una svolta, in direzione di un possibile miglioramento generalizzato dell economia, anche all interno di un evoluzione ancora negativa per la maggior parte degli indicatori. In effetti, alle radici della riduzione del credito si intravedono diverse aree di tensione, la cui ampiezza è sottolineata dalla rilevanza degli importi in sofferenza, che sembrano però coesistere, anche nei medesimi settori, con altre aree, dove la riduzione persistente del credito sembra legata soprattutto alla debolezza della congiuntura. Alcuni elementi farebbero inoltre pensare a rapporti più distesi o quantomeno all inizio di un percorso in tale direzione. In senso positivo, a Prato il livello dei tassi sui finanziamenti a revoca al settore produttivo si è ulteriormente ridotto e nelle attività industriali i margini disponibili si sono leggermente ampliati; a Pistoia, sempre nelle attività industriali, l accordato è rimasto pressoché fermo è gli sconfinamenti si sono ridotti (la quota di utilizzo è però ulteriormente cresciuta, fino a livelli particolarmente elevati: 11,3 punti più della media italiana nel comparto a breve termine), in generale, i casi di crescita degli sconfinamenti hanno trovato contropartita nell aumento dell importo garantito. Qualche elemento che potrebbe prefigurare una inversione di tendenza o, quantomeno, una normalizzazione, si è fatto strada nei dati sui finanziamenti oltre il breve termine, con indicazioni abbastanza definite di interruzione nella caduta delle erogazioni per acquisto e, in certi casi, anche 3

4 per costruzione, pure in presenza di importi particolarmente ridotti, rispetto ai livelli di qualche anno fa. Sia a Pistoia che a Prato, il settore delle attività industriali presenta un evoluzione relativamente migliore, nel confronto con gli altri settori, degli indicatori postumi di rischio. Sotto questo profilo Pistoia si distingue in modo positivo anche nel confronto con le altre province italiane. Secondo il Centro Studi Confindustria, anche ipotizzando uno scenario relativamente favorevole, il credito fornito dalle banche potrebbe essere insufficiente a finanziare la ripresa nei prossimi due anni e diventa quindi indispensabile pensare a forme alternative di finanziamento per le aziende. Una spia per questa esigenza è fornita, anche a livello locale, dalla quota crescente che i finanziamenti non bancari rappresentano sul totale del credito erogato al sistema produttivo, in particolare nel settore delle attività industriali. I tassi di interesse sembrano ancora relativamente elevati, in un confronto con i migliori riferimenti europei, nonostante la discesa dei principali rendimenti di riferimento e la medesima resistenza al ribasso si osserva a livello locale. Resta cruciale il risultato della verifica sui bilanci delle principali banche europee nell ottica della realizzazione dell unione bancaria. Avvertenza La Banca d Italia mette a disposizione del pubblico una nutrita serie di dati statistici relativi all attività creditizia (base informativa pubblica). Quando si vogliono utilizzare queste informazioni per le finalità dell analisi economica, vengono alla luce diverse limitazioni, di cui si deve tener conto per evitare interpretazioni scorrette e al limite fuorvianti. Il motivo per cui i dati sono raccolti non è infatti rappresentato dall analisi economica, tantomeno di livello territoriale, bensì il supporto per l attività di vigilanza sulle banche e gli intermediari finanziari e creditizi svolta dalla Banca d Italia (dati statistici dalla matrice dei conti di vigilanza) ovvero la valutazione della rischiosità degli affidamenti (dati statistici della centrale dei rischi). Nel primo caso, ovvero per i dati provenienti dalla matrice di vigilanza, la rilevazione è di tipo censuario, cioè riguarda la totalità dei rapporti intrattenuti dagli intermediari soggetti a vigilanza, mentre è tipicamente soggetta a soglie per i dati provenienti dalla centrale dei rischi. Un altra tipologia di dati è quella che deriva da rilevazioni condotte su un campione di banche, come le rilevazioni sui tassi di interesse. Un elemento di particolare difficoltà è rappresentato dal cambiamento, peraltro abbastanza frequente, dei criteri adottati per la rilevazione dei diversi fenomeni, cambiamento che può dipendere dal corretto adempimento di obblighi legali (per esempio, il cambiamento negli standard contabili adottati conduce a classificare in modo diverso, nel corso del tempo, le medesime partite) e, in certi casi, dalle modifiche alla metodologia sottostante la rilevazione o dei criteri di classificazione. Si tratta di cambiamenti che possono determinare anche una diversa classificazione dei medesimi prestiti nel corso del tempo. Un elenco non esaustivo delle (molte) discontinuità delle serie storiche, collegate al cambiamento dei criteri di classificazione, è riportato nell appendice del Bollettino Statistico della Banca d Italia. Fa parte della metodologia correntemente adottata dalla Banca d Italia per le proprie pubblicazioni il calcolo delle serie storiche delle variazioni sulla base di dati preventivamente depurati dalle operazioni di riclassificazione e di cartolarizzazione. Si tratta di informazioni che non fanno parte della base informativa pubblica, su cui è basato questo lavoro. Anche per questo motivo, si possono osservare differenze fra i dati qui riportati, basati esclusivamente sul contenuto della base informativa pubblica, e quelli presenti in altre fonti. Per i dati relativi ad ambiti territoriali ristretti come quello provinciale, inoltre, intervengono limitazioni sul dettaglio delle informazioni disponibili per il pubblico, probabilmente dettate dall opportunità di nascondere andamenti che potrebbero essere troppo facilmente riferiti a particolari soggetti. Pur con tutte queste limitazioni, adottando le precauzioni sempre necessarie per la lettura di fenomeni complessi, i dati forniscono indicazioni utili per valutare anche a livello provinciale l evoluzione di molti aggregati significativi dell attività creditizia. Le valutazioni e conclusioni espresse appartengono ovviamente soltanto al Centro Studi di Confindustria Pistoia e Prato 4

5 La situazione generale Nelle valutazioni delle aziende, la diffusione di indicazioni più incoraggianti sull'evoluzione della congiuntura è stata accompagnata da indicazioni migliori per le condizioni di liquidità e l accesso al credito. Si tratta di segnali particolarmente tenui. Nell'ultima parte dell'anno, le valutazioni delle aziende italiane sul livello di liquidità rispetto alle esigenze operative 1 sono rimaste ferme sui livelli del terzo trimestre, anche se migliorate rispetto ai minimi di inizio Le previsioni, soprattutto da parte delle aziende di minore dimensione, sembrano invece scontare un possibile peggioramento nei primi mesi del Progressi di entità inferiore hanno riguardato, in generale, le valutazioni sulle condizioni di accesso al credito 2. In senso positivo, anche durante gli ultimi mesi del 2013 ha continuato a ridursi la quota di aziende che ha ottenuto credito con un aggravio delle condizioni rispetto al periodo precedente ed è leggermente diminita, pur restando relativamente elevata, la quota di aziende che "non ha ottenuto il credito richiesto" per rifiuto della banca. L'impressione che se ne trae è quella di un sistema che, avendo in parte metabolizzato una disponibilità di credito strutturalmente inferiore, resta tuttavia alla ricerca di un diverso equilibrio, ammesso che questo sia possibile. Un problema particolare è rappresentato dalle aziende più piccole, caratterizzate da una dipendenza normalmente superiore dal credito bancario. In definitiva, la riduzione del credito al sistema produttivo è proseguita in modo accentuato. La Banca d'italia 3 ha rilevato una contrazione dei prestiti alle imprese del -8,4% nei tre mesi terminanti a novembre. Le determinanti individuate dalle banche 4 sono state, oltre alla ridotta domanda, l'applicazione di criteri ulteriormente restrittivi - la restrizione dei criteri di erogazione del credito non ha in pratica conosciuto interruzioni a partire dall'inizio della crisi -, soprattutto verso i segmenti più rischiosi della clientela, con la applicazione di maggiori margini. 1 Indagine Istat sul clima di opinioni delle aziende industriali, media di tre mesi 2 il saldo delle valutazioni fornite dalle aziende con meno di 50 addetti si discosta di poco, in positivo, rispetto ai livelli molto bassi del Banca d Italia, bollettino economico di gennaio Bank Lending Survey di ottobre 2013 e gennaio

6 Resta elevata la differenza fra i tassi praticati alle aziende italiane e i migliori tassi europei, in particolare per i piccoli prestiti a breve termine al settore produttivo 5 L'interrogativo maggiore riguarda il supporto che il sistema del credito potrà fornire per una ripresa economica che non sia soltanto anemica. La composizione dei diversi fattori che stanno alla base della possibilità di ripresa nell'erogazione del credito sembra suggerire un percorso non privo di incognite 6. Le condizioni di raccolta sono generalmente migliorate, ma soprattutto grazie all'incremento dei depositi, con indicazioni non univoche dal punto di vista della raccolta obbligazionaria e della provvista interbancaria 7. Si può ipotizzare che con l'avvio della ripresa il miglioramento delle condizioni di reddito influisca positivamente sugli elementi della raccolta interna, mentre i miglioramenti sembrano più contenuti sul canale interbancario, tenendo anche conto del ruolo tuttora rilevante del canale alternativo rappresentato dai fondi resi disponibili dalla BCE. Sempre in senso favorevole, il modello gestionale prevalente delle banche italiane prevede una leva normalmente bassa, inferiore rispetto agli altri paesi europei. Si tratta di una circostanza che ha limitato le pressioni nei confronti delle banche italiane soprattutto durante la prima fase della crisi. La ridotta leva finanziaria ha consentito di limitare i danni nel momento in cui molti istituti nel mondo sono entrati in crisi a causa di dotazioni molto ridotte di capitale e facendo affidamento su una notevole disponibilità di finanziamenti all'ingrosso, inoltre, i principali istituti italiani sono riusciti a migliorare in modo marcato i requisiti di capitale negli ultimi anni. Il rischio di credito e la redditività attesa dei prestiti rappresentano ovviamente un problema, anche tenendo conto del rapporto sfavorevole esistente con i rendimenti delle obbligazioni pubbliche, così come la capacità strutturale delle banche italiane di generare utili 8. La possibilità di ripresa nell'erogazione del credito è in parte legata all'esito della valutazione dei bilanci bancari avviata dalla BCE. Un esito favorevole potrebbe migliorare la posizione delle banche italiane dal punto di vista della raccolta, riaprire i canali interbancari e, insieme, consentire una maggiore tolleranza al rischio. 5 Sulla base della rilevazione armonizzata BCE, a dicembre in Italia il tasso medio sulle nuove operazioni al settore produttivo, non scoperto, fino a un anno e fino a 1 milione di Euro, era superiore di 2,2 punti rispetto alla Francia 6 Il CSC (nota n. 2 del 2014) ha delineato alcuni scenari alternativi sull'evoluzione del credito nei prossimi anni che prefigurano, anche nello scenario più favorevole, un livello non trascurabile di domanda insoddisfatta di prestiti nel biennio , il che rende urgente lo sviluppo di canali di finanziamento non bancari 7 Banca d Italia, bollettino economico, gennaio Mediobanca R&S: Le maggiori banche europee nel primo semestre

7 Tassi di interesse L'assenza, anche a livello locale, di un movimento complessivo al ribasso dei tassi di interesse, pure in presenza di un contesto certamente non espansivo per l'economia e nonostante il rientro dei tassi di interesse dei principali titoli guida, sembra il risultato congiunto della percezione acuta del rischio e dell'esigenza delle banche di mantenere su livelli accettabili la redditività dei prestiti, durante un periodo generalmente caratterizzato da vincoli crescenti sui requisiti patrimoniali. Il comparto dei rischi a scadenza si contraddistingue per il carattere estremamente contenuto dei movimenti osservati. Per i crediti erogati al settore produttivo, nel terzo trimestre del 2013 il livello medio è rimasto uguale rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, sia a Pistoia che a Prato. Soltanto rispetto ai primi due trimestri dell'anno a Pistoia si riscontra una lieve crescita. L'evoluzione a livello locale sembra contenere qualche piccolo elemento di maggior tensione rispetto alla media della Toscana e dell'italia, dove nel comparto a scadenza si è visto un sia pur minimo movimento a ribasso (un decimo di punto per la media dei prestiti) durante lo stesso periodo. Tassi attivi sui finanziamenti per cassa - medie trimestrali settembre 2013 (2013-III) settembre 2012 (2012-III) differenza operazioni Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia autoliquidanti 5,2 5,8 5,6 5,2 5,1 5,8 5,4 5,2 +0,2 +0,1 +0,2 +0,0 settore a scadenza 3,2 3,1 3,0 3,0 3,2 3,1 3,1 3,1-0,0 +0,0-0,1-0,1 produttivo a revoca 9,5 9,5 9,2 8,0 9,2 9,7 8,7 7,9 +0,3-0,2 +0,5 +0,0 autoliquidanti 7,3 5,8 5,2 4,9 5,2 6,0 5,2 5,1 +2,1-0,2 +0,0-0,1 famiglie a scadenza 2,7 2,7 2,9 3,0 2,8 2,9 3,0 3,1-0,1-0,2-0,1-0,1 consumatrici a revoca 6,0 5,2 5,7 5,3 5,3 5,4 5,6 5,5 +0,7-0,2 +0,1-0,2 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP Il comparto dei crediti autoliquidanti mostra un sia pur lieve incremento nel tasso medio, sia a Pistoia (due decimi di punto) che a Prato (un decimo di punto in più rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente). Si tratta di una evoluzione simile, ma si direbbe leggermente più accentuata, rispetto alla media della Toscana, da confrontare con una media nazionale assolutamente stazionaria. Si tratta di variazioni molto limitate, che non cambiano la valutazione di una stazionarietà sostanziale a partire dalla seconda parte del Si conferma il livello leggermente più elevato dei tassi pratesi 9. I tassi di interesse sui crediti a revoca mostrano una ulteriore lieve discesa a Prato, che corrisponde ad un ulteriore rientro rispetto ai livelli anormalmente elevati, soprattutto nel confronto con le altre province italiane, che avevano contraddistinto gli anni precedenti e, al contrario, una 9 i dati sui "numeri computistici" suggeriscono una tenuta degli importi per le operazioni autoliquidanti a Pistoia e, al contrario, una riduzione progressiva e consistente a Prato. Si tratta di indicazioni coerenti con l'andamento dei finanziamenti per cassa nel comparto a breve termine e potrebbero rimandare a motivazioni diverse, con una maggiore rilevanza dei fattori di domanda nel caso di Pistoia ed una maggiore rilevanza dei fattori legati alla valutazione di un rischio sistemico nel caso di Prato 7

8 risalita a Pistoia. In entrambe i casi il livello dei tassi a revoca resta superiore sia alla media della Toscana che rispetto alla media nazionale. Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d Italia Bip. Riferimento: media trimestrale dei tassi di interesse al III trimestre 2013 Il confronto con le altre province italiane mostra una posizione relativa sostanzialmente inalterata sia di Prato che di Pistoia durante l'ultimo anno e mezzo, poco al di sopra del livello mediano nel confronto che comprende tutte le province italiane e, anche restringendo l'attenzione alle sole province del centro-nord, comunque all'interno del gruppo centrale che comprende la maggior parte dei casi 10. Nel caso di Pistoia la crescita dei tassi nel comparto a revoca potrebbe essere messa in relazione con la crescita degli sconfinamenti nel terzo trimestre. A Prato il permanere di un livello relativamente elevato sembra includere in modo maggiore elementi di valutazione del rischio. E un impressione rafforzata dall'evoluzione recente del rapporto sofferenze/affidato il cui tasso di crescita è rimasto su livelli significativi nonostante qualche indizio di minor tensione comparso durante il periodo più recente fra il 25-esimo e 75-esimo percentile della distribuzione dei tassi a revoca nelle province del centro-nord Italia 11 Indizi circa la dimensione non trascurabile delle aree di tensione sono forniti dalle statistiche sui "numeri computistici" relativi ai rischi a revoca, che si riferiscono ad importi piuttosto elevati nel caso di Prato, diminuiti poco durante il periodo della crisi nonostante la riduzione complessiva degli affidamenti (circa il 10% inferiori rispetto al A Pistoia, a settembre, i numeri sono inferiori per circa il 30% rispetto al periodo ante 2009, in Italia, per circa il 8

9 Crediti autoliquidanti Rappresentano finanziamenti concessi per consentire alla clientela di avere la immediata disponibilità di crediti non ancora scaduti vantati nei confronti di terzi, per cui l intermediario segnalante abbia il controllo dei flussi di cassa. Il rapporto coinvolge quindi oltre all'intermediario e al cliente anche un terzo soggetto debitore di quest'ultimo. A titolo esemplificativo, le operazioni incluse sono rappresentate da anticipo per operazioni di factoring, anticipo salvo buon fine (ri.ba.), anticipo su fatture, anticipi su documenti rappresentativi i crediti commerciali (cambiali, polizze marittime, titoli rappresentativi di merce), sconto di portafoglio su ordini confermati, anticipo all esportazione (fatture nei confronti di clientela considerata solvibile dalla banca o con assicurazione Sace), finanziamento a fronte di cessione del credito ai sensi dell'articolo 1260 del Codice Civile, prestiti contro cessione di stipendio, acquisto di crediti a titolo definitivo. Si tratta in generale di operazioni caratterizzate da un livello basso di rischio per l istituto. Crediti a scadenza In questo caso manca la presenza di un terzo creditore e la categoria presenta un livello di rischio leggermente superiore a quello dei rischi autoliquidanti. Si tratta di operazioni di finanziamento con scadenza fissata contrattualmente e prive di una fonte di rimborso predeterminata, come per esempio anticipazioni attive, anticipi su crediti futuri connessi con operazioni di factoring, aperture di credito in conto corrente dalle quali l'intermediario può recedere prima della scadenza contrattuale solo per giusta causa, leasing mutui, finanziamenti a valere su fondi di terzi in amministrazione comportanti l'assunzione di un rischio per l'intermediario, sconto di portafoglio finanziario diretto, prestiti personali, prestiti subordinati, solo se stipulati sotto forma di contratto di finanziamento, pronti contro termine e riporti attivi, altre sovvenzioni attive, qualora il soggetto debitore non versi in stato di insolvenza. Crediti a revoca Si tratta dei prestiti sia a tempo indefinito, che per un periodo prefissato, per cui la banca può recedere, ovvero chiedere il rientro immediato, senza che ci siano particolari motivazioni specifiche. Nella categoria rientrano le aperture di credito in conto corrente concesse per elasticità di cassa con o senza una scadenza prefissata per le quali l'intermediario si sia riservato la facoltà di recedere indipendentemente dall'esistenza di una giusta causa. In questo caso, dei fidi a revoca, non è necessario che l'intermediario invochi un evento particolare, ma si riserva di revocare il fido in qualunque momento, senza uno specifico preavviso particolare (di norma i classici quindici giorni). Il livello di rischio per la banca è superiore a quello dei rischi a scadenza, perché manca una tempistica stabilita entro la quale il prestito deve venire restituito. La revoca, inoltre, costituisce di solito un sintomo negativo in ordine ai rapporti e alla solvibilità del cliente. In questa categoria confluiscono inoltre i crediti scaduti e impagati derivanti da operazioni riconducibili alla categoria di censimento rischi autoliquidanti, vale a dire il cosiddetto insoluto. 20%. Si tratta di indicazioni da assumere con una certa cautela, vista la natura campionaria della rilevazione sui tassi di interesse 9

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11 Impieghi Ad ottobre 2013 la riduzione dell'esposizione del sistema bancario nei confronti dell'intero sistema produttivo pistoiese e pratese 12 è proseguita, con una certa accentuazione rispetto alla prima parte dell anno. A Prato, la variazione tendenziale ha raggiunto -5,6%, un dato sostanzialmente allineato alla media nazionale, mentre a Pistoia la riduzione è stata più contenuta, del -1,2%, inferiore sia alla media italiana che alla media della Toscana. Impieghi totali (consistenze, milioni di Euro) Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Amministrazioni pubbliche ,0-1,2-2,5-4,3-8,5 +6,5-2,9-5,6 Societa' finanziarie e assicurative ,8-17,0-1,4-4,8-45,3-16,2 +3,9-4,8 Settore produttivo ,2-5,6-2,5-5,2-1,1-5,1-2,7-5,0 Societa' non finanziarie ,8-5,9-2,4-5,6-0,7-5,4-2,7-5,3 Quasi soc. non finanziarie non artigiane ,3-3,3-2,6-3,9 +0,1-3,3-2,7-3,8 Quasi soc. non finanziarie artigiane ,9-7,2-4,3-6,5-1,2-6,9-4,1-6,2 Famiglie produttrici ,1-2,5-2,8-2,6-4,3-2,1-2,5-2,7 Famiglie consumatrici ,2-0,8 +0,0-0,8-0,5-1,0-0,4-1,2 Totale clientela ordinaria ** ,2-4,1-1,7-3,9 +1,3-0,9 +1,3-1,4 **residente e non residente, non IMF *trend stimato con procedura stl Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP ottobre 2013 ottobre 2012 var.% tendenziale trend* - var.% tendenziale Nel confronto con le famiglie consumatrici (a Pistoia -0,2% tendenziale, a Prato -0,8%), la riduzione del credito al settore produttivo resta quindi nettamente superiore, riflettendo ovviamente anche la diversa struttura dell'esposizione, nel caso delle famiglie connotata in modo significativo dai finanziamenti a lungo termine per acquisto di abitazioni. I dati sui finanziamenti oltre il breve termine contengono inoltre qualche indicazione migliore soprattutto per le erogazioni legate all acquisto di abitazioni. 12 gli "impieghi" corrispondono all'intera esposizione delle banche, indipendentemente dalla forma tecnica - per cassa o crediti di firma - e dalla classificazione delle partite - in bonis, in sofferenza etc. 11

12 A Pistoia, il contenimento della flessione degli impieghi nel settore produttivo è legato alla tenuta dei finanziamenti erogati nei confronti dei soggetti più strutturati (società e quasi società non finanziarie) 13. Nel caso delle microaziende 14 Pistoia si è invece distinta in modo negativo, con un tasso di riduzione dell'esposizione (-5,1% tendenziale ad ottobre) sensibilmente superiore sia a Prato (-2,5%) che alla Toscana (-2,8%) che alla media italiana (-2,6%). Impieghi vivi per branca di attività e dimensione (consistenze, milioni di Euro) Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Imprese medio-grandi ,5-10,2-6,3-8,8 Imprese piccole ,3-6,9-6,2-6,4 Settore produttivo ,8-9,7-6,3-8,3 Famiglie consumatrici etc ,8-2,6-0,8-1,8 altri ,3-4,7-1,9-4,6 Totale clientela ordinaria residente ,0-7,3-4,0-5,7 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP ottobre 2013 ottobre 2012 var.% tendenziale La riduzione degli impieghi vivi 15 è stata nettamente superiore rispetto al totale degli impieghi (nei confronti dell'intero sistema produttivo: -4,8% tendenziale ad ottobre a Pistoia, -9,7% 13 la tenuta degli impieghi nei confronti dei soggetti pistoiesi più strutturati sembra trovare una corrispondenza con l'analogo andamento degli impieghi vivi nelle imprese medio-grandi e nelle attività industriali, con i finanziamenti per cassa a breve termine e con i finanziamenti erogati al primo 1% di affidati 14 settore istituzionale delle "famiglie produttrici, che comprende imprese individuali e piccole società di persone 15 Rispetto agli impieghi, gli impieghi vivi non comprendono le sofferenze e il pronti contro termini attivo. Gli impieghi prescindono dalla forma tecnica dell erogazione e, in particolare dal tipo di impegno (crediti di firma - garanzie - o per cassa). Va da sé che gli impieghi vivi, secondo le definizioni fornite, comprendono anche crediti che potrebbero anche essere classificati come difficilmente recuperabili (partite deteriorate, incagliate), ma non ancora classificati come sofferenze. Per le finalità di questo rapporto, le serie degli indici calcolati sugli impieghi vivi, a partire da giugno 2010 sono state ribasate sul valore del mese di maggio Le serie originali presentano una discontinuità evidente e segnalata in corrispondenza del mese di giugno, dovuta a due fatti che hanno inciso in modo rilevante sulla rilevazione: l applicazione dei criteri IAS, che ha comportato la reiscrizione di passività in precedenza cancellate e la adozione di criteri di classificazione delle attività economiche coerenti con la classificazione Ateco L andamento degli impieghi vivi distinti per ramo di attività economica è stato ricostruito a partire da due serie pubblicate in modo distinto nella base informativa pubblica della Banca d Italia, disponibili per il periodo fino a maggio e a partire da giugno 2010, ipotizzando una continuità sostanziale dei concetti. In particolare, per il calcolo degli indici, i dati a partire da giugno 2010 sono stati ribasati sul livello del mese precedente (maggio 2010). Si tratta di una operazione accettabile solo come livello di prima approssimazione (tuttavia inevitabile, data l assenza di dati di 12

13 tendenziale a Prato, rispettivamente di meno e di più rispetto al dato nazionale: -8,3%), ed evidenzia la continua riduzione del rapporto fra impieghi vivi e impieghi (nel settore produttivo l 84,5% a Pistoia, l 82,2% a Prato, rispetto ad una media nazionale dell 87,5%), dovuta all emergere delle sofferenze. Impieghi vivi per ramo di attività ateco (consistenze, milioni di Euro) Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Attività industriali ,4-9,5-6,2-9,1 Costruzioni ,0-9,2-10,0-9,0 Servizi ,7-9,9-5,6-8,3 altri settori produttivi ,1-20,2-2,6-1,9 Totale attività produttive ,8-9,7-6,3-8,3 altre non produttive ,7-2,7-1,1-3,1 Totale comprese non produttive ,0-7,3-4,0-5,7 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP ottobre 2013 ottobre 2012 var.% tendenziale Differenze importanti compaiono nei dati pistoiesi relativi ai singoli settori. In particolare, la contrazione "media" del -4,8% è il risultato di una crescita degli impieghi nelle attività industriali 16, riconducibile con tutta probabilità a situazioni circoscritte (+2,4%), di una riduzione nei servizi (- 7,7%) e di una flessione ancora più marcata nelle costruzioni (-10,0%) A Prato l'evoluzione è stata invece sostanzialmente simile fra i settori (fra -9,9% nei servizi e -9,2% nelle costruzioni). Anche per gli impieghi vivi la variabile dimensionale è particolarmente significativa per spiegare i differenti andamenti riscontrati. Nel caso di Pistoia, sono le imprese piccole 17 a mostrare la dettaglio sulle riclassificazioni operate). i confronti che prendono in considerazione termini successivi alla data della discontinuità non sono ovviamente influenzati dalla riclassificazione operata 16 si veda la nota imprese individuali e piccole società di persone, con meno di 20 addetti 13

14 contrazione più importante (-8,3%), mentre a Prato la riduzione maggiore è legata alle imprese medio-grandi (-10,2%) 18. Impieghi Si tratta di tutti i finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari, indipendentemente dalla forma tecnica, al lordo delle poste rettificative e al netto dei rimborsi. L aggregato è quindi idoneo a descrivere l esposizione complessiva del sistema bancario nei confronti della clientela. Secondo le annotazioni al Bollettino Statistico della Banca d Italia l'aggregato comprende: mutui, scoperti di conto corrente, prestiti contro cessione di stipendio, anticipi su carte di credito, sconti di annualità, prestiti personali, factoring, altri investimenti finanziari (per es. carta commerciale, rischio di portafoglio, prestiti su pegno, impieghi con fondi di terzi in amministrazione), sofferenze ed effetti insoluti e al protesto di proprietà. L'aggregato e' al netto delle operazioni pronti contro termine, comprende le sofferenze e il protesto di proprietà. Corrisponde ai prestiti vivi aumentati delle sofferenze. Da ottobre 2008, gli impieghi sono calcolati al valore nominale, in precedenza erano calcolati al valore contabile; da dicembre 2008 l aggregato degli impieghi comprende il leasing, secondo la definizione IAS; da dicembre 2008 l aggregato non comprende i riporti e comprende invece i conti correnti di corrispondenza. La fonte dei dati è la matrice dei conti di vigilanza. Si tratta quindi di una rilevazione censuaria, che comprende la totalità dei rapporti in essere intrattenuti dagli operatori soggetti a vigilanza. L aggregato imprese private risulta quasi coincidente con le società non finanziarie (a meno delle associazioni fra imprese non finanziarie e delle imprese pubbliche ). Nei dati originali, si osserva uno scalino molto pronunciato fra maggio e giugno 2010, per il credito erogato alle famiglie consumatrici. Mentre non sono presenti annotazioni particolari nella base dati pubblica della Banca d Italia, si può ritenere che esso dipenda dalla applicazione dei nuovi criteri contabili IAS, che ha comportato la reiscrizione in bilancio di attività e corrispondenti passività precedentemente omesse. Ai fini di quanto esposto, sembra invece irrilevante la nuova classificazione delle attività economiche secondo Ateco2007, dal momento che la classificazione dei soggetti adottata per gli impieghi prende in considerazione i settori istituzionali (famiglie, imprese etc). Impieghi vivi si tratta dei finanziamenti erogati, al netto delle sofferenze e dei pronti contro termini. La rilevazione presenta una discontinuità metodologica particolarmente evidente in corrispondenza del mese di giugno A partire da tale data, la applicazione dei nuovi criteri contabili IAS ha comportato la reiscrizione in bilancio di attività e corrispondenti passività precedentemente omesse. Inoltre, la nuova classificazione delle attività economiche secondo Ateco2007 ha probabilmente comportato uno spostamento di soggetti fra le diverse categorie. Nel caso in cui non si fosse determinato alcuno spostamento di soggetti fra le diverse categorie, conseguente al cambiamento dei criteri di classificazione statistica, sulla sola base della applicazione dei criteri IAS, quindi, le serie a partire da giugno 2010 dovrebbero teoricamente presentare uno scostamento sistematico in aumento rispetto alle precedenti serie. Questo è in effetti quanto si osserva anche per Pistoia a livello dell intero settore produttivo. Il fatto che a partire dalla stessa data sia diminuito il livello delle serie relative all industria manifatturiera e relativa ai servizi (e sia al contempo aumentato il livello della serie relativa all edilizia) sembra quindi essere verosimilmente da collegare alla nuova classificazione delle attività economiche (spostamento di unità statistiche precedentemente classificate come manifatturiere e di servizi verso l edilizia). Società Comprende le unità istituzionali dotate di personalità giuridica che producono beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita. La loro attività è distinta da quella dei proprietari. Comprende le società di capitali, i consorzi, le cooperative, le holding. Quasi-società Comprende gli organismi senza personalità giuridica che dispongono di una contabilità completa e il cui comportamento economico e finanziario si differenzia da quello dei proprietari, nel senso che la relazione de facto tra l unità produttiva e i proprietari è analoga a quella esistente tra una società di capitali e i suoi azionisti. Sono comprese nell ambito delle quasi-società : 1) le società in nome collettivo e in accomandita semplice e inoltre 2) le società semplici, le società di fatto e le imprese individuali (artigiani, agricoltori, piccoli imprenditori, liberi professionisti e comunque tutti coloro che svolgono un attività in proprio), queste ultime sempre che abbiano un numero di addetti superiore alle cinque unità. Famiglie produttrici le società semplici, le società di fatto, le imprese individuali, la cui funzione principale sia produrre beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita, con numero di addetti fino a cinque unità. Imprese piccole Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto, e imprese individuali con meno di 20 addetti, comprese le famiglie produttrici. Imprese medio-grandi Società di capitali e altre società non finanziarie con almeno 20 addetti. Attività industriali Sezioni Ateco 2007 B (estrazione minerali), C (attività manifatturiere), D (energia elettrica, gas, vapore, aria condizionata), E (acqua, fogne, rifiuti), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Costruzioni Sezione Ateco 2007 F (costruzioni), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Servizi Sezioni Ateco 2007 G (commercio e riparazioni), H (trasporto e magazzinaggio), I (alloggio e ristorazione), J (informazione e comunicazione) K (finanziarie e assicurative) L (immobiliari), M (professionali scientifiche e tecniche), N (noleggio, agenzie di viaggi), O (amministrazione pubblica), P (istruzione), Q (sanità e assistenza), R (artistiche, sportive, intrattenimento), S (attività di servizi), T (famiglie e convivenze come datori di lavoro), per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). Altre attività produttive Sulla base delle definizioni precedenti, per differenza, dovrebbe comprendere la sola sezione Ateco 2007 A (Agricoltura), sempre per attività svolte nel settore istituzionale delle attività produttive (diverso da pubblica amministrazione, società finanziarie e assicurative, famiglie consumatrici). 18 società con almeno 20 addetti 14

15 Finanziamenti per cassa A settembre 2013 la riduzione dei finanziamenti per cassa 19 accordati all'intero settore produttivo, a Prato e Pistoia, si è accentuata rispetto alla prima parte dell'anno. Nel caso di Pistoia la flessione tendenziale è aumentata a -6,4% dopo -5,6% nel primo trimestre e - 5,4% nel secondo). A Prato la riduzione ha raggiunto il -10,1% tendenziale, più accentuata rispetto al secondo trimestre (-8,4%) ed al primo (-7,3%). In una prospettiva temporale leggermente più lunga, il tasso di contrazione dell'accordato a Pistoia non si è però discostato molto dai valori riscontrati a partire dal 2012; nel caso di Prato, invece, la flessione del periodo più recente si inserisce in un percorso di peggioramento che dura in modo pressoché ininterrotto a partire dal Finanziamenti per cassa - importo accordato - tutte le scadenze (Milioni di Euro) settembre 2013 settembre 2012 var% tendenziale Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali ,0-9,5-6,0-8,5 imprese Costruzioni ,2-16,6-16,1-13,3 imprese Servizi ,4-15,4-8,7-9,7 imprese Altri ,7-15,2-6,3-0,0 Famiglie produttrici ,1-12,9-10,0-10,7 Totale settore produttivo ,2-13,4-8,8-9,7 Attivita' non produttive ,4-6,5-13,9-5,9 Totale comprese non produttive ,0-12,2-10,5-8,3 imprese Attivita' industriali ,9-7,9-6,1-7,7 imprese Costruzioni ,8-16,4-13,8-12,0 imprese Servizi ,8-9,9-6,4-8,6 imprese Altri ,3 +0,0-3,8 +2,6 Famiglie produttrici ,8-7,6-6,2-6,6 Totale settore produttivo ,4-10,1-7,1-8,5 Attivita' non produttive ,8-1,2-8,0-2,8 Totale comprese non produttive ,4-7,9-7,4-6,2 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP 15 banche Totale soggetti segnalanti alla C.R. Anche questa volta la flessione di Prato resta leggermente superiore rispetto alla media italiana, quella di Pistoia leggermente inferiore. Una conferma delle tendenze in corso è anche rappresentata dalla riduzione più accentuata dei finanziamenti delle banche rispetto al complesso dei finanziamenti accordati, con qualche differenza fra i dati pistoiesi e pratesi. A Pistoia la riduzione dell'accordato delle banche è proseguita, ma con un tasso leggermente inferiore (-8,2% tendenziale) 19 Come nel caso degli impieghi vivi, la rilevazione dei finanziamenti per cassa non comprende le sofferenze, ma sono comprese le operazioni pronti contro termine attive. A differenza della rilevazione sugli impieghi vivi, che deriva dalla matrice dei conti di vigilanza ed è quindi censuaria e copre tutti gli impieghi nei confronti dei soggetti non bancari, la rilevazione sui finanziamenti per cassa ha come fonte le segnalazioni alla centrale dei rischi ed è soggetta a soglie di censimento, ovvero non comprende i finanziamenti inferiori ad una certa soglia (30mila Euro da gennaio 2009). Rispetto alle tabelle degli impieghi e degli impieghi vivi, che riportano dati riferiti alle sole banche, le tabelle dei finanziamenti per cassa si riferiscono alla totalità dei soggetti segnalanti alla centrale dei rischi (salvo diversa indicazione). Comprendono, oltre alle banche, le finanziarie e gli altri intermediari che, in base alle normative vigenti, sono tenuti alle segnalazioni. La rilevazione permette di confrontare l andamento dei finanziamenti accordati con l importo utilizzato, l importo coperto da garanzie e i margini disponibili e la presenza di sconfinamenti

16 rispetto al punto di massima contrazione di metà A Prato il tasso di riduzione dell'accordato delle banche a settembre 2013 (-13,4% tendenziale) è invece il più elevato dall'inizio della crisi. Le differenze fra Prato e Pistoia nell'evoluzione dei finanziamenti accordati sono spiegate in massima parte dalla dinamica differente nel settore delle attività industriali, dove l'accordato pistoiese è rimasto sostanzialmente stazionario, salvo oscillazioni limitate a partire dall'inizio del 2013, nonostante una crescita consistente della quota di utilizzo. Anche nell ultimo trimestre l'evoluzione che si osserva a Pistoia ha presentato caratteri peculiari, che potrebbero forse essere messe in relazione con situazioni circoscritte 20. A Prato, nello stesso periodo, la riduzione è invece proseguita all'incirca con i medesimi tassi di contrazione visti a partire dal Si tratta di un evoluzione che corrisponde alle dinamiche riscontrate su scala nazionale 21. In Italia, a settembre 2013, la riduzione dell'accordato alle attività produttive è stata leggermente superiore a quella dell'utilizzato (circa 0,6 punti percentuali di differenza). Come conseguenza, si è prodotto un ulteriore lieve aumento della quota di utilizzo (+0,4 punti percentuali rispetto ad un anno prima). I dati più recenti confermano quindi le tendenze che hanno caratterizzato tutta la 20 Dati sufficientemente disaggregati non sono disponibili nella base informativa pubblica, ma la tenuta dei finanziamenti per cassa nel settore dell'industria a Pistoia potrebbe essere messa ragionevolmente in relazione con l andamento analogo che si osserva per gli impieghi nel settore istituzionale delle società non finanziarie, imprese medio grandi, ed anche con la tenuta dei finanziamenti per cassa erogati al primo 1% di affidati 21 durante tutto il periodo della crisi, a partire dall'inizio del 2009, la riduzione dei finanziamenti nel settore delle attività industriali a Prato, è stata pari a -18%, uguale alla media italiana 16

17 "crisi" e soprattutto il periodo che inizia dalla seconda metà del 2011, durante il quale il sistema creditizio si è impegnato in modo in particolare per ottimizzare l'impiego di capitale tramite l'eliminazione delle posizioni considerate a rischio e l'orientamento verso segmenti caratterizzati da maggiore redditività attesa. L'esistenza di aree di tensione è segnalata dalla ulteriore crescita degli sconfinamenti (+0,9 punti in rapporto all'utilizzato), che tuttavia appare in linea con quella delle garanzie (+0,8 punti). La contemporanea presenza di aree di debolezza della domanda sembra invece suggerita dalla corrispondente crescita dei margini disponibili, avvenuta "nonostante" l'incremento dell'utilizzo complessivo. Rispetto a questo scenario "medio" i dati territoriali di dettaglio mostrano un evoluzione particolarmente difforme fra i settori. Finanziamenti per cassa - tutti i soggetti segnalanti alla C.R. - tutte le scadenze (Milioni di Euro) Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali 71,4 66,1 64,0 64,6 67,7 66,8 64,5 64,2 +3,7-0,7-0,5 +0,4 imprese Costruzioni 94,1 92,0 93,8 89,9 84,2 81,3 89,8 87,0 +9,9 +10,8 +4,0 +2,9 imprese Servizi 80,7 85,3 82,4 74,7 81,0 85,1 81,4 74,9-0,3 +0,2 +0,9-0,2 imprese Altri 80,9 91,4 90,1 84,9 80,4 91,4 87,8 84,6 +0,5 +0,0 +2,3 +0,3 Famiglie produttrici 92,6 91,1 93,9 92,4 92,4 90,9 93,3 91,2 +0,2 +0,2 +0,6 +1,2 Totale settore produttivo 80,5 79,8 79,2 74,8 78,6 78,5 78,5 74,4 +1,8 +1,3 +0,7 +0,4 Attivita' non produttive 93,9 94,2 90,4 87,6 94,8 95,7 86,5 86,1-0,9-1,5 +3,9 +1,5 Totale comprese non produttive 84,2 83,6 83,2 80,1 83,0 82,7 81,4 79,1 +1,2 +0,8 +1,8 +1,0 imprese Attivita' industriali 30,6 37,1 38,2 37,5 34,3 36,3 37,8 37,5-3,7 +0,8 +0,4 +0,0 imprese Costruzioni 18,8 16,1 14,9 17,2 22,1 27,6 17,2 18,3-3,3-11,5-2,3-1,1 imprese Servizi 22,3 19,9 21,0 28,8 21,9 18,7 21,4 27,8 +0,4 +1,2-0,4 +1,0 imprese Altri 20,2 17,1 13,7 18,1 20,2 11,4 15,3 18,1-0,0 +5,7-1,6 +0,1 Famiglie produttrici 10,9 11,7 9,7 10,6 11,1 12,0 10,2 11,6-0,2-0,3-0,5-1,0 Totale settore produttivo 23,2 25,0 24,4 28,6 24,4 25,8 24,7 28,3-1,1-0,8-0,3 +0,3 Attivita' non produttive 7,5 6,9 17,2 13,7 6,5 5,4 15,6 14,8 +1,0 +1,6 +1,6-1,0 Totale comprese non produttive 18,8 20,3 21,8 22,4 19,5 20,8 21,4 22,9-0,7-0,5 +0,4-0,5 imprese Attivita' industriali 2,9 4,9 3,5 3,3 2,9 4,7 3,6 2,7-0,1 +0,2-0,1 +0,6 imprese Costruzioni 13,7 8,8 9,2 7,9 7,5 10,9 7,8 6,1 +6,2-2,1 +1,4 +1,7 imprese Servizi 3,8 6,1 4,1 4,7 3,6 4,4 3,5 3,6 +0,1 +1,6 +0,6 +1,1 imprese Altri 1,4 6,3 4,2 3,6 0,0 0,0 3,6 3,1 +1,4 +6,3 +0,6 +0,5 Famiglie produttrici 3,9 3,1 3,8 3,2 3,7 3,2 3,7 3,0 +0,2-0,1 +0,1 +0,2 Totale settore produttivo 4,6 6,0 4,6 4,6 3,8 5,4 4,1 3,7 +0,8 +0,6 +0,5 +0,9 Attivita' non produttive 1,4 1,2 8,4 1,5 1,5 1,1 2,5 1,0-0,0 +0,0 +6,0 +0,5 Totale comprese non produttive 3,6 4,6 6,1 3,2 3,1 4,2 3,5 2,5 +0,5 +0,4 +2,6 +0,7 imprese Attivita' industriali 12,7 8,0 11,3 11,9 11,4 7,7 12,2 11,7 +1,3 +0,2-0,9 +0,2 imprese Costruzioni 53,8 62,6 58,8 51,7 50,0 58,5 57,8 49,2 +3,8 +4,1 +1,1 +2,5 imprese Servizi 37,7 35,8 37,5 28,8 37,2 34,6 36,6 28,0 +0,5 +1,2 +0,9 +0,8 imprese Altri 42,1 45,7 56,6 43,4 42,3 51,4 56,3 43,8-0,3-5,7 +0,4-0,4 Famiglie produttrici 63,4 67,6 66,8 63,6 61,7 67,2 65,7 61,6 +1,7 +0,5 +1,1 +2,0 Totale settore produttivo 34,5 31,3 35,0 29,0 33,8 30,6 34,9 28,2 +0,7 +0,8 +0,2 +0,8 Attivita' non produttive 82,3 85,0 61,0 46,1 81,9 86,4 56,8 45,4 +0,4-1,3 +4,2 +0,6 Totale comprese non produttive 47,8 45,5 44,4 36,1 46,8 44,3 42,8 35,1 +1,0 +1,2 +1,6 +1,0 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP settembre 2013 settembre 2012 differenza Importo utilizzato / accordato operativo (in %) margini disponibili / accordato operativo (in %) sconfinamento / utilizzato (in %) importo garantito / accordato operativo (in %) 17

18 Un andamento peculiare riguarda il settore delle attività industriali pistoiesi, che si caratterizza in modo difforme rispetto alle dinamiche prevalenti per una accelerazione nella crescita dell'utilizzato a settembre (+2,5% tendenziale) rispetto alla prima parte dell'anno che, insieme alla riduzione dell'accordato (-2,9%) hanno determinato una crescita di +3,7 punti nella quota di utilizzo ed una riduzione corrispondente (-3,7 punti in rapporto all utilizzato) nei margini disponibili, diminuiti del -13,3% rispetto ad un anno prima. La crescita dell'utilizzato non ha mostrato elementi evidenti di anomalia. In effetti, la crescita della quota di utilizzo ha riguardato soprattutto il comparto a breve termine, legato in modo più diretto con il finanziamento dell'attività economica corrente (+4,8 punti in più in rapporto all'accordato rispetto ad un anno prima). Come controprova, gli sconfinamenti sono rimasti fermi e si sono addirittura ridotti in rapporto all'accordato (-0,1 punti), mentre l'importo garantito è ulteriormente aumentato (+1,3 punti in rapporto all'accordato), sottolineando la prudenza crescente che caratterizza l'erogazione dei prestiti anche verso un settore peraltro non caratterizzato in modo evidente dalla crescita degli elementi di rischio. In assoluto, il livello di utilizzo dei finanziamenti per cassa da parte del settore industriale pistoiese sembra decisamente elevato, superiore di 11,3 punti alla media nazionale nel comparto a breve termine e di 8,5 punti per le altre scadenze. sempre nel settore delle attività industriali, a Prato la riduzione consistente dell'accordato (-7,9% tendenziale, rispetto ad un anno prima) ha però accompagnato una flessione leggermente superiore dell'utilizzato (-8,8% tendenziale) e si è quindi determinata una lieve riduzione nella quota di 18

19 utilizzo (-0,7 punti in rapporto all'accordato), ed una lieve crescita dei margini disponibili (+0,8 punti in rapporto all'accordato). La riduzione della quota di utilizzo è riferibile al comparto a breve termine, più legato al finanziamento corrente dell'attività produttiva (-1,4 punti) e sembra quindi da collegare in buona parte alla debolezza dell'attività. Nelle scadenze superiori al breve termine si è invece prodotto un certo incremento (+0,3 punti in rapporto all'accordato). La lieve crescita degli sconfinamenti (+0,2 punti in rapporto all'utilizzato rispetto ad un anno prima) è in linea con l'aumento dell'importo garantito. Nel settore dei servizi l andamento dell'accordato non è stato troppo diverso rispetto alla media delle attività produttive, sia a Pistoia che a Prato, e la riduzione dell'utilizzato (-7,2% tendenziale a Pistoia, -9,7% a Prato) è stata sostanzialmente in linea con quella dell'accordato (-6,8% tendenziale a Pistoia, -9,9% a Prato). Nella media si è quindi prodotta una stabilità sostanziale della quota di utilizzo (-0,3 punti a Pistoia, +0,2 punti a Prato, rispetto ad un anno prima). Il dato globale sembra il risultato di dinamiche non uniformi. L'impressione nasce dalla crescita contemporanea dei margini disponibili, il che farebbe pensare ad un livello contenuto della domanda, ed anche dello sconfinamento, il che rappresenta invece probabilmente la spia di situazioni di tensione 22. Lo sconfinamento è infatti aumentato sia in valore assoluto che in rapporto all'utilizzato (+0,1 punti a Pistoia, rispetto ad un anno prima, +1,6 punti a Prato). In una valutazione di più lungo periodo, tuttavia, nel caso di Prato il livello assoluto resta inferiore rispetto ai massimi di settembre 2011 ed è soltanto leggermente superiore nel rapporto all'utilizzato 23. A Pistoia la riduzione è invece apprezzabile rispetto al livello massimo raggiunto ad 2012, sia in termini assoluti che nel rapporto con l'utilizzato. Rispetto all'evoluzione degli sconfinamenti, sia a Pistoia che a Prato la crescita dell'importo garantito, in rapporto all'accordato, risulta sostanzialmente corrispondente. Una crescita estremamente marcata della quota di utilizzo, nettamente superiore rispetto alla media nazionale (+2,9 punti percentuali rispetto ad un anno prima) ha riguardato il settore delle costruzioni, sia a Pistoia (+9,9 punti) che a Prato (+10,8 punti). In entrambe i casi è il risultato di una flessione dell'accordato (-15,8% tendenziale a Pistoia, -16,4% a Prato) accompagnata dalla riduzione molto minore dell'utilizzato (rispettivamente, - 5,9% a Pistoia, -5,3% a Prato). Nel caso di Pistoia la crescita della quota di utilizzo è avvenuta con un incremento importante degli sconfinamenti (+6,2 punti in rapporto all'utilizzato), incremento che sembra localizzato solo nel terzo trimestre potrebbe forse essere ricondotto a situazioni circoscritte, ancorché di dimensione significativa. A Prato si è invece determinata una riduzione Questo tipo di evoluzione si osserva soprattutto nel caso di Prato, dove però potrebbe essere ragionevole l'ipotesi di un legame con dinamiche simmetriche, in senso questa volta positivo, nel settore delle costruzioni 23 a Prato la somma dello sconfinamento nel settore dei servizi, che comprende le attività immobiliari, e nelle costruzioni è sostanzialmente stazionaria da metà 2011 e da settembre 2012 nel rapporto con l'utilizzato 24 forse da leggere insieme all'evoluzione simmetrica nel settore dei servizi 19

20 A Prato e Pistoia, per l'intero settore produttivo, l'evoluzione degli sconfinamenti a partire dalla seconda parte del 2011 (soprattutto se si considera come un evento isolato la risalita già segnalata del terzo trimestre a Pistoia, nel settore delle costruzioni), è stata però complessivamente meno negativa rispetto alla media della Toscana ed anche rispetto alla media italiana. In Italia, rispetto a settembre 2011, la crescita è stata del +37%, in Toscana del +19%. A Prato gli sconfinamenti sono rimasti praticamente fermi (diminuiti dell'1,5%) ed a Pistoia, anche considerando l'impennata localizzata del terzo trimestre, sono aumentati soltanto del +15% (al secondo trimestre erano invece diminuiti del -8%). Concentrazione dei finanziamenti per cassa (Milioni di Euro. Banche, finanziamenti per cassa) Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia primo 1% 40,5 40,7 51,6 61,8 38,7 40,9 51,2 61,2 +1,9-0,2 +0,3 +0,6 1%-10% 30,0 33,8 24,7 19,7 31,2 33,3 24,8 19,7-1,1 +0,4-0,1-0,1 10%-100% 29,5 25,6 23,7 18,5 30,2 25,8 23,9 19,1-0,7-0,2-0,2-0,5 Mln. di Euro ,5-12,2-8,6-7,4 Numero di soggetti ,1-10,0-8,4-10,7 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP settembre 2013 settembre 2012 quota su totale Milioni di Euro, numero soggetti differenza var % tendenziale L'analisi per fascia di affidati mostra la sostanziale stabilità dei finanziamenti erogati al primo 1% degli affidati per importi maggiori il che, nel caso di Pistoia, rappresenta una conferma di andamenti già riscontrati a partire da metà del 2012, mentre costituisce una novità nel caso di Prato. La contemporanea ulteriore riduzione degli importi erogati agli affidati per importi inferiori ha quindi determinato un certo aumento della concentrazione degli affidamenti in direzione della prima fascia nel caso di Pistoia, concentrazione che resta tuttavia inferiore rispetto ai valori medi nazionali. Finanziamenti per cassa Crediti per cassa, al netto delle sofferenze, censiti dalla Centrale dei rischi, accordati o erogati, esclusi i crediti di firma. Si tratta di una rilevazione soggetta a soglie (Da gennaio 2009, 30mila Euro). Non sono comprese le attività cedute e non cancellate. L'utilizzato dei "finanziamenti per cassa" si differenzia dagli "impieghi" per l'assenza delle sofferenze e per la presenza dei "pronti contro termine". Nell'ammontare relativo alla quota assistita da garanzia reale, se il fido e' coperto da privilegio, l'importo garantito non comprende l'effettivo controvalore della garanzia, vista la difficoltà di determinare l'importo relativo. Accordato operativo: Ammontare del credito direttamente utilizzabile dal cliente in quanto riveniente da un contratto perfezionato e pienamente efficace. 20

21 Qualità del credito La crescita del rischio di credito, misurato a posteriori dall'ingresso in sofferenza, ha condizionato in modo particolarmente negativo l'erogazione dei finanziamenti all'economia e, insieme al peggioramento della redditività degli intermediari 25, è stato uno dei meccanismi attraverso cui è stata alimentata la spirale negativa fra stretta del credito e recessione. L'aumento delle perdite su crediti rappresenta un elemento negativo di erosione del capitale bancario e sollecita la realizzazione dei necessari accantonamenti. Mentre è purtroppo ovvio che la riduzione delle sofferenze accumulate e dei prestiti deteriorati richiederà tempo 26, diventa cruciale individuare eventuali elementi di appiattimento nel profilo delle sofferenze che possano prefigurare l'uscita dal tunnel della recessione e quindi condizioni più distese di erogazione dei prestiti. Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d Italia Bip. Riferimento: stima del trend al III trimestre 2013 sul tasso trimestrale di ingresso in sofferenza calcolato dalla Banca d Italia Indicazioni di livello locale sull'evoluzione del rischio di credito sono fornite dal tasso di ingresso in sofferenza calcolato dalla Banca d'italia 27. Come osservazione di tipo generale, la crisi ha determinato una crescita generalizzata dell'indicatore, con una distribuzione territoriale piuttosto 25 la Banca d'italia ha esortato ad aumentare la redditività bancaria, caduta ai minimi negli ultimi anni con l'obbiettivo di generare risorse interne che consentano di alimentare la dotazione di capitale 26 l'iscrizione a sofferenza rappresenta la fase terminale di un percorso che inizia con la classificazione della posizione come "deteriorata", in diverso grado. La cancellazione della sofferenza, con iscrizione a perdita, richiede elementi certi e precisi. Il costo della gestione delle sofferenze è legato anche ad elementi di tipo fiscale, che limitano la deducibilità degli accantonamenti per perdite su crediti. Una risposta parziale è stata fornita dalle norme della legge di stabilità che accelerano la deducibilità fiscale degli accantonamenti a copertura delle perdite su crediti. E' inoltre importante che i criteri fissati ai fini della valutazione delle garanzie prestate dai clienti per la Asset Quality Review della BCE siano stati in linea con quelli, rigorosi, utilizzati dalle banche italiane. Questo dovrebbe contribuire a mantenere un profilo favorevole, per il sistema italiano nel suo complesso, nel confronto con le banche dell'area 27 si tratta di un indicatore a posteriori. Il metodo di calcolo utilizzato della Banca d'italia tiene conto di elementi non altrimenti riportati nella base informativa pubblica, quali le sofferenze cancellate nel trimestre, le riclassificazioni, le cartolarizzazioni, in modo da ottenere la omogeneità degli elementi al numeratore (nuove sofferenze) e del denominatore (finanziamenti esposti al rischio di trasformarsi in sofferenza alla fine del trimestre 21

22 caratteristica. Ancora, come considerazione di tipo generale, si può osservare che la posizione relativa di Prato e Pistoia, nel confronto con le altre province italiane, è stata decisamente favorevole fino all'inizio degli anni 2000 ed è successivamente peggiorata, mantenendosi però sempre all'interno di un "gruppo centrale" che comprende la metà delle province italiane caratterizzate da un livello intermedio del rapporto, almeno per quanto riguarda il tasso calcolato in base al numero di soggetti. Tasso di decadimento trimestrale dei finanziamenti per cassa (banche, finanziare ed enti particolari segnalanti) settembre 2013 (2013-III) settembre 2012 (2012-III) differenza Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Imprese famiglie produttrici numero di soggetti 0,94 0,92 0,92 0,85 0,73 0,89 0,82 0,71 +0,22 +0,04 +0,11 +0,13 numero di soggetti (media*) 1,03 0,88 0,88 0,87 0,88 0,78 0,75 0,73 +0,16 +0,10 +0,13 +0,14 importi 0,78 0,81 1,07 1,19 1,53 0,77 0,86 0,78-0,75 +0,04 +0,21 +0,41 importi (media*) 1,08 1,67 1,54 1,16 1,20 1,34 0,96 0,76-0,12 +0,34 +0,58 +0,39 numero di soggetti 0,75 1,01 0,66 0,60 0,79 0,99 0,73 0,57-0,04 +0,02-0,07 +0,03 numero di soggetti (media*) 0,75 0,84 0,67 0,63 0,70 0,77 0,63 0,56 +0,05 +0,07 +0,05 +0,07 importi 0,81 1,37 0,81 0,70 1,61 0,96 0,94 0,70-0,79 +0,41-0,14 +0,01 importi (media*) 0,88 1,03 0,89 0,81 1,06 0,84 0,81 0,68-0,18 +0,19 +0,07 +0,12 numero di soggetti 0,86 0,95 0,81 0,74 0,75 0,92 0,78 0,65 +0,11 +0,03 +0,03 +0,09 totale settore numero di soggetti (media*) 0,91 0,87 0,80 0,77 0,80 0,78 0,70 0,66 +0,11 +0,09 +0,09 +0,11 produttivo importi 0,79 0,84 1,04 1,15 1,54 0,78 0,87 0,77-0,75 +0,06 +0,17 +0,37 importi (media*) 1,05 1,64 1,47 1,13 1,18 1,31 0,94 0,76-0,12 +0,33 +0,53 +0,37 * ultimi 4 trimestri Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP Soltanto nel periodo più recente, in particolare post-2011 e soprattutto nel caso di Prato, la posizione relativa del territorio, dal punto di vista del tasso di ingresso in sofferenza calcolato in base agli importi per l intero settore produttivo, è peggiorata in modo sensibile, riflettendo l'emergere di sofferenze significative, ancorché relativamente concentrate 28. Una scomposizione settoriale della crescita delle sofferenze in rapporto all'utilizzato 29 porterebbe ad attribuire in modo prevalente la deviazione negativa a settori diversi rispetto alle attività industriali (all'inizio servizi, 28 lo stesso periodo presenta un'aumento dell'importo medo delle sofferenze per affidato 29 Utilizzando i dati disponibili per il pubblico nella base informativa della Banca d Italia si è utilizzato l espediente di calcolare i contributi settoriali alla crescita delle sofferenze in rapporto all utilizzato iniziale. Si tratta di un indicatore che non è assimilabile al tasso di ingresso in sofferenza calcolato dalla Banca d Italia. 22

23 quindi, costruzioni) 30. Utilizzando lo stesso indicatore, nel caso di Pistoia, il settore delle attività industriali si è distinto in positivo, con un regresso nella crescita del rapporto nel confronto con le altre province italiane 31. I dati più recenti disponibili (terzo trimestre 2013) contengono poche e circoscritte indicazioni di normalizzazione. Importo utilizzato considerato in sofferenza come % dell'importo utilizzato (valori in Euro. Banche, finanziamenti per cassa) settembre 2013 settembre 2012 differenza Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali 14,4 21,7 18,3 12,0 14,0 17,4 13,6 9,6 +0,3 +4,3 +4,6 +2,4 imprese Costruzioni 19,4 20,6 21,4 17,1 15,7 14,6 14,8 12,0 +3,7 +6,0 +6,6 +5,1 imprese Servizi 15,4 16,0 13,4 11,3 11,2 12,6 10,3 8,5 +4,2 +3,4 +3,1 +2,8 imprese Altri 4,5 7,1 13,6 12,0 3,4 0,0 11,1 10,7 +1,0 +7,1 +2,5 +1,2 Famiglie produttrici 19,3 29,1 19,4 18,3 15,5 23,3 15,6 15,1 +3,9 +5,8 +3,8 +3,3 Totale settore produttivo 15,8 19,3 16,6 13,1 12,8 14,9 12,4 10,0 +3,0 +4,4 +4,1 +3,1 Attività non produttive 13,7 13,4 5,9 5,5 10,7 9,8 4,7 4,7 +3,1 +3,6 +1,3 +0,8 Totale comprese non produttive 15,3 18,1 13,3 10,1 12,3 13,9 10,0 7,9 +3,0 +4,2 +3,3 +2,2 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - bip A Pistoia, nell'intero settore produttivo, la crescita del numero dei soggetti in sofferenza (+15,6% tendenziale alla fine del terzo trimestre 2013) è stata leggermente superiore alla media nazionale (+12,5%), soprattutto a causa di tassi di incremento più elevati nel settore delle costruzioni e dei servizi. Sostanzialmente in linea, invece, il dato delle attività industriali (+11,9% rispetto a +10,2%). In termini di importi, la crescita pistoiese nelle attività industriali e nelle costruzioni è stata sensibilmente inferiore alla media italiana (per le attività industriali: +5,7% rispetto a +18,1%), con una lieve riduzione dell'importo medio, mentre una crescita superiore alla media nazionale ha riguardato il settore dei servizi. In rapporto all'utilizzato, la crescita dell'incidenza nel settore dei servizi ha pressoché pareggiato la riduzione nel settore delle costruzioni e delle attività industriali, dimodoché l'incidenza complessiva 30 si deve osservare che nei medesimi settori, tanto a Prato che a Pistoia, si è assistito se non ad un rientro - è il caso delle costruzioni a Pistoia -, quantomeno ad una stabilizzazione del rapporto nel periodo più recente 31 il dato va valutato anche alla luce di un livello iniziale piuttosto elevato, nel caso delle attività industriali pistoiesi, del rapporto fra sofferenze ed utilizzato. Tuttavia, è innegabile che durante il periodo della crisi la crescita del rapporto sia stata sensibilmente più rapida nella maggior parte delle altre province italiane 23

24 delle sofferenze per il totale delle attività produttive è cresciuta con un tasso uguale a quello italiano (+3,1 punti in più, in rapporto all'utilizzato, rispetto ad un anno prima). A Prato, il tasso di crescita del numero di soggetti in sofferenza nell'intero settore produttivo (+11,7% tendenziale) è stato leggermente inferiore rispetto alla media italiana, grazie ad un incremento molto minore nel settore delle attività industriali (circa la metà: +5,1% tendenziale a Prato rispetto a +10,2% in Italia). Il tasso di incremento è stato invece superiore nei settori delle costruzioni e dei servizi. E' leggermente diversa la valutazione in termini di importi. Nelle attività industriali la crescita è stata appena inferiore alla media (+17,1% rispetto a +18,1%), ma la contemporanea riduzione dell'importo utilizzato ha prodotto una crescita dell'incidenza delle sofferenze superiore rispetto alla media italiana (+4,3 punti in rapporto all'utilizzato rispetto ad un anno prima, da confrontare con una crescita media nazionale di +2,4 punti). Il settore dei servizi si caratterizza per la riduzione dell'importo medio, ma, anche in questo caso, la contemporanea riduzione dell'utilizzato ha condotto ad un aumento dell'incidenza superiore rispetto alla media italiana. Il settore delle costruzioni presenta gli indicatori più negativi, con una crescita del numero di soggetti, degli importi e dell'incidenza rispetto all'utilizzato superiori rispetto alla media nazionale. Nella scomposizione settoriale del tasso di crescita delle sofferenze in rapporto all'utilizzato, durante l ultimo trimestre, a Pistoia, si osserva un contributo particolarmente ridotto del settore delle attività industriali. A Prato le attività industriali hanno fornito un contributo non trascurabile, 24

25 anche se più contenuto rispetto al trimestre precedente. Tenendo anche conto dell'aumento dell'importo medio e del ridotto tasso di crescita del numero di soggetti, è ragionevole pensare che la crescita sia riconducibile a situazioni relativamente circoscritte, ancorché "pesanti". La crescita dell'importo medio per affidato che si osserva in alcuni ambiti circoscritti sembra, appunto, localizzata. Non si è infatti tradotta, in generale, una maggiore concentrazione delle sofferenze in direzione della fascia degli affidati per importi superiori, né a Pistoia né a Prato, dove si evidenzia anzi un regresso dell'incidenza della prima fascia di affidati sul monte delle sofferenze, parti a -1,9 punti rispetto ad un anno prima a Pistoia e -0,8 punti a Prato. Importo utilizzato considerato in sofferenza (Milioni di Euro. Banche, finanziamenti per cassa) settembre 2013 settembre 2012 var % tendenziale Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali ,7 +17,1 +31,7 +18,1 imprese Costruzioni ,1 +44,1 +37,2 +35,5 imprese Servizi ,7 +10,2 +24,6 +22,7 imprese Altri ,0 n.s. +20,9 +13,1 Famiglie produttrici ,9 +16,9 +18,0 +14,3 Totale settore produttivo ,5 +19,2 +28,2 +22,9 Attività non produttive ,4 +27,5 +17,7 +14,0 Totale comprese non produttive ,4 +20,3 +26,7 +20,9 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - bip Numero di soggetti in sofferenza (Milioni di Euro. Banche, finanziamenti per cassa) settembre 2013 settembre 2012 var % tendenziale Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia imprese Attivita' industriali ,9 +5,1 +9,5 +10,2 imprese Costruzioni ,2 +20,3 +20,8 +17,2 imprese Servizi ,3 +15,9 +15,9 +14,2 imprese Altri ,0 +40,0 +11,0 +10,0 Famiglie produttrici ,2 +11,5 +13,7 +10,9 Totale settore produttivo ,6 +11,7 +14,3 +12,5 Attività non produttive ,7 +12,9 +13,2 +10,9 Totale comprese non produttive ,9 +12,3 +13,7 +11,4 Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - bip 25

26 Sofferenze comprendono la totalità dei rapporti per cassa in essere con soggetti in stato d'insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle eventuali svalutazioni (sofferenze lorde), ovvero al netto dei passaggi a perdita eventualmente effettuati (sofferenze nette). Numero affidati soggetti (persone fisiche, persone giuridiche, cointestazioni) a nome dei quali siano pervenute, alla data di riferimento, una o più segnalazioni alla Centrale dei rischi a fronte della concessione di crediti per cassa o di firma. Tasso di decadimento trimestrale dei finanziamenti per cassa Il tasso di decadimento in un determinato trimestre é dato dal rapporto fra due quantità. Il denominatore è costituito dall'ammontare di credito utilizzato da tutti i soggetti censiti in Centrale dei rischi e non considerati in sofferenza alla fine del trimestre precedente. Il numeratore è pari all'ammontare di credito utilizzato dai soggetti che sono entrati in sofferenza rettificata nel corso del trimestre di rilevazione. I dati più recenti forniti dalla Banca d Italia sono calcolati secondo una procedura che permette di rappresentare meglio l effettiva rischiosità. Gli importi del denominatore sono quelli d'inizio periodo e, dal 2005, sono depurati dagli eventuali crediti ceduti, nel trimestre di riferimento, a intermediari non partecipanti alla Centrale dei rischi. Gli importi del numeratore sono quelli di fine periodo in modo da rappresentare l'esposizione che ha determinato l'ingresso in sofferenza rettificata dei soggetti coinvolti. Inoltre, se per un certo trimestre il numeratore è pari a zero, e di conseguenza è nullo anche il tasso di decadimento, entrambi i valori non vengono rappresentati nelle tavole; viceversa è sempre disponibile il valore del denominatore. 26

27 Finanziamenti oltre il breve termine I dati del terzo trimestre 2013 relativi a Pistoia e Prato presentano qualche limitato elemento di novità, che potrebbe anche essere letto come prima indicazione di interruzione delle dinamiche particolarmente negative registrate negli anni recenti. Si tratta di indicazioni che nella maggior parte dei casi emergono soltanto nel confronto congiunturale, ovvero rispetto ai trimestri immediatamente precedenti. Investimenti oltre il breve termine - erogazioni nel trimestre (Banche. Milioni di Euro. Totale tasso applicato) settembre 2013 (III-2013) settembre 2012 (III-2012) variazione % Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Pistoia Prato Toscana Italia Investimenti non finanziari costruzione di abitazioni ,3-74,5-56,2-30,8-20,8-60,5-36,7-26,8 costruzione non abitazioni ,4 +178,5 +39,6-12,5 +12,3 +8,4 +7,5-6,6 --opere del genio civile n.s. +664,8-75,1 n.s. -22,0 +62,7 +48,7 --fabbricati non residenziali ,4 +59,0 +35,7-6,9-5,6 +28,2 +5,0-11,6 Totale investimenti in costruzioni ,4-44,3-32,8-25,1-5,8-37,4-20,2-20,1 Macch. attr., mezzi di trasp. e vari ,9 +1,9-14,2-34,2-31,5-41,7-10,6-45,9 altri investimenti acq. immobili ab. Famiglie ,0 +42,2 +0,2-7,0-22,4 +9,1-4,7-5,9 acq. immobili non ab. Famiglie ,0-73,8-54,6-46,4-115,4-78,2-47,1-47,7 --acquisto abitazioni altri soggetti ,2-83,5-70,5-63,4-137,2-88,7-78,3-67,3 --acquisto di altri immobili ,1-67,4-37,0-19,6-99,1-68,8-20,2-19,9 Totale acquisto di immobili ,6 +13,8-16,0-17,6-40,3-8,0-15,0-17,8 acq. beni durevoli famiglie cons ,0-25,7-22,6-22,9-22,8-30,5-23,6-21,8 investimenti finanziari ,1 +102,4-34,3-21,1 +1,1-61,0-75,2-22,3 altre destinazioni ,9 +38,7-35,3-0,8-20,6 +10,6-30,8-0,1 Destinazioni non acquisto immobili ,7 +36,2-34,8-3,6-19,7 +3,0-35,5-3,1 Totale ,7 +19,9-32,0-10,5-23,0-6,4-30,9-11,9 * trend stimato con procedura stl Fonte: elaborazioni CS Confindustria Pistoia e Prato su dati Banca d'italia - BIP trend* - variazione % Nel terzo trimestre del 2013 l'importo dei finanziamenti oltre il breve termine erogati per investimenti localizzati a Pistoia si è ridotto del -25,7% rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente, mentre è aumentato a Prato (+19,9% tendenziale). Il dato pratese potrebbe nascondere elementi non ricorrenti. La valutazione al netto dei fattori stagionali ed erratici presenta ancora una flessione (-6,4%), anche se più contenuta rispetto alla media italiana (-11,9%). Il dato di Prato trova la sua spiegazione soprattutto nella crescita importante della voce residuale, ma importante (il 70% dei finanziamenti erogati nel terzo trimestre 2013), delle "altre destinazioni", diverse dagli investimenti finanziari e dalla costruzione ed acquisto di immobili. Sono cresciuti però anche i finanziamenti per "acquisto di immobili" (+13,8% tendenziale), essenzialmente grazie all'incremento dei finanziamenti per acquisto di immobili delle famiglie. Nonostante la crescita delle erogazioni, lo stock di finanziamenti in essere nello specifico comparto ha continuato a ridursi sia a Pistoia (-5,3%) che a Prato (-2,9%). A Prato, le erogazioni legate ai finanziamenti per acquisto di immobili hanno mostrato una certa normalizzazione. Sono state in crescita nel terzo trimestre e sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto ai periodi immediatamente precedenti, dopo un periodo di caduta accentuata. Il recupero sembra riconducibile soltanto all'acquisto di abitazioni di famiglie consumatrici e 27

28 riproduce, si direbbe tuttavia con una certa maggiore vivacità, dinamiche di tipo analogo presenti anche su scala regionale e nazionale, oltre che a Pistoia. Anche il dato complessivo ancora persistentemente negativo di Pistoia si spiega essenzialmente attraverso le erogazioni di finanziamenti per "altre destinazioni" (-21,9%), mentre le voci legate al settore della costruzione di immobili sono state in crescita (+8,4% tendenziale), ancorché nell'ambito di importi ridotti in valore assoluto, così come le erogazioni di finanziamenti per "acquisto di altri immobili" diversi dalle abitazioni (+17,1% tendenziale). Si tratta di dati che, presi in modo isolato, sono legati probabilmente ad elementi non ricorrenti (la valutazione sui dati di trend presenta una flessione), tuttavia, in un orizzonte di medio periodo, si vede che l'ultimo trimestre presenta in effetti qualche elemento di stabilità che fa seguito ad un periodo prolungato di caduta accentuata. Se confermata anche nei trimestri successivi, si tratterebbe di 28

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