Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica

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1 Istituto di Medicina e Psicologia Sistemica Scuola di Specializzazione in PSICOTERAPIA SISTEMICO RELAZIONALE Direttore: Prof. Giuseppe Ruggiero Via Francesco Giordani, Napoli Tel/Fax imeps@libero.it Sito Web:

2 3 Il processo di elaborazione del lutto nel pensiero psicoanalitico e nel pensiero sistemico

3 Ogni briciola di crescita è un pezzo di lutto, un lembo di sofferenza, una perdita e una pena P.C. Racamier

4 Il lutto e la depressione sono il filo che lega il romanzo interno di ogni uomo, il destino tragico del doversi separare dalle vecchie rappresentazioni per sopravvivere. R. Rossi

5 Definizioni Lutto: dal lat. Luctus, lugeo, piangere Cordoglio: dal lat. Cordolium, dolore che ferisce il cuore Lutto: insieme dei comportamenti individuali e sociali relativi alla perdita di una persona significativa. Cordoglio: dolore associato a tale evento, che rappresenta sia l espressione personale della sofferenza che la partecipazione emotiva di altre persone ad essa.

6 Definizioni Il lutto si caratterizza non solo come esperienza emozionale, ma anche come esperienza socioculturale che coinvolge l intera collettività.

7 Morte e cultura, mito e rito sono profondamente interconnessi

8 Il lutto nel pensiero psicoanalitico

9 Lutto e Malinconia Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato, nella malinconia impoverito e svuotato è l Io stesso S. Freud

10 Definizione di Lutto secondo Bowlby Insieme dei processi psicologici, consci ed inconsci, generati da una perdita

11 Lutto sano Tentativo riuscito da parte di un individuo di accettare l esistenza di un cambiamento nel suo ambiente esterno, seguito dalla modifica del suo mondo rappresentativo interiore e dalla riorganizzazione dei suoi comportamenti di attaccamento.

12 Non il dolore in sé è formativo, ma le vie che permettono una sua completa elaborazione. F. Roustang

13 Fasi del processo di elaborazione del lutto Fase del torpore e/o stordimento Fase dello struggimento e della ricerca della persona cara Fase della disperazione Fase della riorganizzazione

14 Reazioni emotive che accompagnano le diverse fasi del processo di elaborazione del lutto Stordimento Rabbia Ambivalenza Disperazione Pena Accettazione

15 Obiettivi: Accettazione consapevole della perdita. Stabile ristrutturazione cognitiva ed emotiva del sé, che tenga conto della perdita. Riconoscimento autentico del dolore che si sta provando, della sua sensatezza e legittimità.

16 Durata Il percorso individuale dell elaborazione del lutto può avere durata variabile, ma normalmente si svolge nell arco di 1 anno.

17 Il lutto patologico o complicato Il soggetto sente l oggetto perduto come una parte ineliminabile di sé da cui non può separarsi se non separandosi da se stesso, nel timore che il distacco da quell oggetto lasci un vuoto incolmabile. In questo caso il dolore del lutto da normale diventa patologico.

18 Quadri del lutto patologico o complicato Lutto evitato Congelamento (la stanza del congiunto diventa un museo) Idealizzazione Mantenimento della rabbia e della colpa Rifiuto di dire addio

19 Quadri del lutto patologico o complicato Lutto cronico Incapacità a parlare del congiunto, anche dopo anni, senza provare un dolore intenso ed insopportabile. Eventi non correlati al congiunto attivano dolore e depressione Temi di perdita e disperazione emergono nella conversazione quotidiana. Incapacità a riprendere la propria vita quotidiana.

20 Quadri del lutto patologico o complicato Lutto ritardato Eventi di perdita recenti o altri eventi attivano risposte eccessive, con ricomparsa di temi legati alla morte, ormai lontana, del proprio caro.

21 Quadri del lutto patologico o complicato Lutto inibito Scarsa attenzione per la propria salute. Abuso di stupefacenti, alcool o farmaci. Preoccupazioni continue e pensieri di morte. Incontrollabilità dei comportamenti. Disturbi psicosomatici. Sviluppo di sintomi simili a quelli che accusava il congiunto. Decisioni impulsive senza riflessioni.

22 Quadri del lutto patologico o complicato Psicopatologia Sviluppo di franchi quadri psichiatrici duraturi (depressione maggiore, psicosi breve, disturbi alimentari, disturbi d ansia acuta, ecc.)

23 Fattori facilitanti la comparsa di lutto complicato Storia di disfunzioni del contesto familiare. Assenza o inadeguatezza dei sistemi di supporto sociale. Perdite multiple nella storia individuale. Antecedenti di sofferenza psicologica o di disturbi del comportamento. Tendenza alla repressione delle emozioni e alla somatizzazione. Difficoltà relazionali con il defunto, quando era ancora in vita. Possibili vantaggi secondari nel mantenimento della risposta inadeguata al lutto.

24 Oblio che cancella: non tollera che qualcosa sia accaduto e che noi ne siamo stati colpiti

25 Oblio che preserva: mantiene nascosto il dolore in un luogo al quale si può sempre riaccedere, ma non invade più la nostra esistenza

26 Non si può essere padroni della propria vita. Non si possono controllare gli eventi, tanto meno le proprie reazioni emotive di fronte agli imprevisti

27 Per diventare un terreno che possa servire da terreno di coltura di semi, le foglie morte devono marcire, fino a diventare irriconoscibili. È questa la sofferenza trasformata dall oblio sempre presente, che si è mutato in un sapere fecondo.

28 L evento doloroso può diventare l occasione per affinare le nostre percezioni ed allargare la nostra visione del mondo, modificando le prospettive e le gerarchie delle cose e dei rapporti

29 La sofferenza può renderci più umani, avvicinarci un po di più al nostro posto di stella in cerca di una galassia. F. Roustang

30 A copp o muorto se canta o miserere Sul morto si canta il Miserere Come i riti funebri sono concentrati sul defunto, quelli del lutto coinvolgono i vivi.

31 Il lutto nel pensiero sistemico: La dimensione relazionale del dolore

32 Non è facile avere a che fare con una persona che muore e non è facile per chi muore avere a che fare con se stesso E. Rasy

33 La morte di Ivan Illic L. Tolstoi E gli dava tormento questa menzogna, gli dava tormento che non volessero riconoscere quello che tutti sapevano e anche lui sapeva, e che invece insistessero a mentirgli in faccia a proposito di questa tremenda sua situazione e tanto facessero da costringere lui stesso a prendere parte a questa menzogna

34 Una morte dolcissima Simone de Beauvoir Per me, mia madre era esistita sempre e non avevo mai pensato che l avrei vista scomparire un giorno, un giorno assai prossimo. La sua fine si situava, come la sua nascita, in un tempo mitico. Quando dicevo a me stessa: è in età di morire, pronunciavo parole vuote, come tante altre. Poiché, in realtà, se la paragoniamo a quella che avrebbe potuto essere, la sua morte fu dolce.

35 La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella nuova generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull albero della vita. Einstein A.

36 La morte in famiglia

37 Il dolore isola e connette al tempo stesso, comunque costringe a comunicare, modificando la dinamica e l organizzazione intrinseca del contesto relazionale in cui si struttura. G. Ruggiero

38 Il dolore, la malattia, la morte non sono mai eventi che ci riguardano come individui singoli, ma segnano precise linee di corrispondenza tra noi ed i nostri antenati, rimettendo in moto i processi di scambio e di reciprocità all'interno del più vasto campo emozionale transgenerazionale.

39 Chi muore in famiglia? Una persona cara. Ruoli e legami. L unità familiare. Le speranze, i sogni e l immagine del futuro

40 Modello evolutivo-adattativo Da una prospettiva sistemico-familiare, la perdita è un processo transazionale che coinvolge i vivi e i morti in un ciclo vitale condiviso, che ha in sé sia l irrevocabilità della morte sia la continuità della vita. F. Walsh, M. McGoldrick

41 Modello evolutivo-adattativo. Un approccio basato sulla resilienza familiare promuove la capacità dei membri di una famiglia di affrontare la morte e il dolore per chi muore, come pure la possibilità per chi resta di continuare a vivere e ad amare pienamente, nonostante la perdita subita. Walsh, McGoldrick

42 Modello evolutivo-adattativo Reazioni alla perdita in famiglia: Fase di diniego ed evitamento condiviso Triangolazione della persona scomparsa, con meccanismi di idealizzazione. Rabbia e ira. Graduale accettazione Walsh, McGoldrick

43 Modello evolutivo-adattativo Fattori di rischio e fattori protettivi nei processi di adattamento familiare alla perdita: Sistemi di credenze Modelli organizzativi Processi comunicativi Walsh, McGoldrick

44 Modello evolutivo-adattativo In particolare, l efficacia delle strategie di coping familiare sarà influenzata da: Qualità dell organizzazione familiare Flessibilità o rigidità della sua struttura. Livello di coesione tra i membri all interno e all esterno della famiglia. Capacità di tollerare le differenze nelle reazioni e nei tempi di ciascun componente. Età, ruolo e funzione della persona scomparsa. Natura e modalità della morte. Walsh, McGoldrick

45 Modello evolutivo-adattativo Secondo molti Autori, (Bowen, Kubler- Ross, Bonfils, McGoldrick) è fondamentale aprire la comunicazione intorno alla morte, cioè condividere il dolore e il riconoscimento della perdita, al fine di reinvestire in altre relazioni e compiti di sviluppo.

46 Modello evolutivo-adattativo Una narrazione condivisa che ripercorra la storia familiare può aiutare i suoi componenti a condividere prospettive differenti, a chiarire incomprensioni, a collocare offese e delusioni nel contesto del disagio familiare, a recuperare gli aspetti amorevoli e premurosi delle relazioni e a rinnovare i rapporti congelati in vecchi conflitti. Walsh

47 Modello evolutivo-adattativo Sistema comunicativo aperto: in cui un individuo è libero di comunicare ad un altro una notevole quantità di pensieri intimi, sentimenti, fantasmi, che l interlocutore può accogliere e rilanciare.

48 Modello evolutivo-adattativo Sistema comunicativo chiuso: riflesso emotivo automatico che consente a ciascuno di proteggersi dall ansia dell altro. Il silenzio che circonda la morte poggia non solo su un processo intrapsichico di negazione, ma anche su tre sistemi di relazione chiusi, dando origine alla cosiddetta congiura del silenzio : Il paziente La famiglia L equipe curante

49 Modello evolutivo-adattativo Lutto familiare complicato: Il tempo si ferma. Le relazioni si irrigidiscono. La famiglia ricorre alla negazione e all evasione in attività frenetiche, droghe, alcool, fantasmi, miti.

50 Modello evolutivo-adattativo Onda d urto emotiva: Fitto intreccio di contraccolpi sotterranei costituito da eventi vitali gravi che possono prodursi ovunque nel sistema familiare esteso nei mesi o negli anni che seguono un evento di grave significato emotivo, di solito dopo la morte. Essa non è direttamente correlata alle reazioni di dolore e di lutto ed opera sulla base di una rete sotterranea di dipendenza emotiva reciproca tra i membri della famiglia. Ad essa sono riconducibili i sintomi più vari, somatici, comportamentali e relazionali, che possono comparire in un arco di tempo lungo sia nella stessa generazione che in quelle successive M. Bowen

51 Modello evolutivo-adattativo Lutti non risolti sull asse verticale che lega le generazioni possono far sentire i loro effetti anche sull asse orizzontale, nei punti di passaggio delle diverse fasi del ciclo di vita. Gelcer, Vannotti.

52 Modello evolutivo-adattativo Il lutto non risolto cementa le generazioni nel ricordo e non nella vita. Il risultato è un arresto del tempo e degli scambi intergenerazionali che viene sfidato dalla sintomaticità di un membro della terza generazione.

53 Modello evolutivo-adattativo Lutto anticipatorio: reazioni emotive individuali nella fase terminale della malattia. (Rolland) Perdita anticipatoria: risposte emotive ed interazionali intense nel corso di tutta la malattia. (Rolland) Perdite ambigue: come nella sindrome di Alzheimer o di altre affezioni mentali croniche (paziente fisicamente presente, ma psicologicamente assente). (Boss).

54 Modello simbolico-trigenerazionale Affrontare la morte come passaggio di eredità materiali e morali. Tra i compiti fondamentali del familiare vi è quello di riattualizzare il rapporto tra i vivi e i morti, attraverso il trasferimento del sistema dei valori V. Cigoli