Università degli Studi di Catania Corso di Laurea in Infermieristica. Laboratorio Didattico DISPOSITIVI SANITARI PER L ASSISTENZA IL DEFIBRILLATORE
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1 IL DEFIBRILLATORE La defibrillazione precoce rappresenta il 3 anello della sopravvivenza umana e nell ambito della rianimazione cardiopolmonare, è una pratica terapeutica fondamentale in grado di erogare una scarica controllata di corrente elettrica per ripristinare efficacemente e quindi correggere anomalie del ritmo cardiaco in un breve periodo di tempo. Rilasciando grandi quantità di corrente elettrica, essa permetterà al cuore di riprendere la propria attività contrattile. È il trattamento terapeutico d eccellenza in caso di fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso. In queste condizioni patologiche, le fibre muscolari del cuore tremano e non si contraggono simultaneamente per pompare il sangue, effettuando una defibrillazione si erogherà una scarica elettrica che interromperà il fremito delle fibre muscolari cardiache, queste potranno resettarsi per poi iniziare a contrarsi simultaneamente. Dopo aver raggiunto un ritmo organizzato, il miocardio può iniziare a contrarsi in modo efficace e a generare un polso, ripristinando così la circolazione spontanea. Lo strumento che consente l identificazione dei ritmi cardiaci disfunzionali, l erogazione della scarica elettrica e una efficace defibrillazione precoce è il Defibrillatore Automatico Esterno (AED). È un dispositivo computerizzato, semplice e sicuro che in autonomia analizza e interpreta il ritmo cardiaco, informa l operatore se è indicato lo stato di Shock e quindi la Scarica è consigliata o meno (un solo pulsante ON/OFF). Il suo utilizzo è previsto in contesti non ospedalieri e permette ai soccorritori laici e al personale sanitario di eseguire una defibrillazione senza rischi. L American Health Association (AHA 2011) suggerisce che è utile quando il paziente è incosciente, non respira e non ha polso. In ambiente ospedaliero, diversamente, si usano i Defibrillatori Semi-automatici Esterni (DAE) che consentono all operatore di cliccare il pulsante Analizza per iniziare l analisi del ritmo e di schiacciare il 1
2 pulsante Shock per rilasciare lo shock, se c è l indicazione (due pulsanti: ON/OFF e SHOCK). In questo modello cambia radicalmente l approccio in quanto dopo aver attaccato gli elettrodi ed acceso, è il dispositivo stesso ad effettuare i controlli sul paziente, predisporsi per la scarica e consigliare il rilascio dello shock attraverso lo specifico pulsante rosso all operatore. L utilizzo di questa versione deve essere associato ad un regolare attestato BLSD da parte dell operatore; evidenziando come i rischi oltre che per il paziente su cui viene usato ma anche per chi lo utilizza, diminuiscono radicalmente con questa versione. La forza della scarica è preselezionata e una volta che sono posizionate le piastre pregelificate autoadesive e connesse mediante cavi al dispositivo acceso preventivamente, bisogna seguire le istruzioni fornite dal defibrillatore. Una volta arrivato il dispositivo, bisogna posizionarlo al lato del paziente, vicino al soccorritore che lo userà, così da consentire un accesso rapido ai comandi del dispositivo, una facile collocazione delle placche e di permettere ad un secondo soccorritore di eseguire la RCP dal lato opposto della vittima senza interferire con il funzionamento del defibrillatore. Esistono 4 passaggi universali per qualunque modello di dispositivo utilizzato, le Linee Guida suggeriscono di eseguire i primi due passaggi entro 30 secondi dall arrivo del dispositivo al lato della vittima: 1) ACCENDERE IL DAE guida l operatore nelle fasi successive: - aprire la custodia o il coperchio. - ACCENDERE (alcuni dispositivi si accendono automaticamente all apertura della custodia). 2
3 2) POSIZIONARE LE PLACCHE sul torace nudo del paziente: - Scegliere le dimensioni delle piastre adatte all età del paziente (per bambini di età inferiore a 8 anni si utilizzeranno placche pediatriche incluse nella confezione). - Togliere la protezione adesiva dalle placche. - Attaccare le placche adesive sul torace: una piastra sulla parte superiore destra rispetto lo sterno del paziente direttamente sotto la clavicola, la seconda piastra collocarla lateralmente al capezzolo sinistro in modo che il bordo superiore della placca sia ad alcuni centimetri sotto l ascella posizionamento anterolaterale. Se presente più di un operatore, uno dovrà continuare le compressioni toraciche mentre l altro posizionerà le placche. pediatrica < 8 ANNI. ** Posizionamento piastre in età - Collegare i cavi di connessione all apparecchio (alcuni sono precollegati). 3
4 3) ALLONTANARSI dal paziente e ANALIZZARE IL RITMO: - Assicurarsi che nessuno tocchi il paziente, compreso il secondo operatore che stava effettuando le compressioni. - Gridare ad alta voce Via Io, Via Voi, Via Tutti e premere il pulsante per l analisi del ritmo che durerà all incirca secondi (I movimenti causano artefatti durante l analisi). - Il dispositivo comunicherà con una voce sintetizzata o verrà visualizzato sul display dello stesso se la scarica elettrica sarà necessaria. 4) SE CONSIGLIA LA SCARICA, COMUNICARE DI ALLONTANARSI: - Accertarsi che nessuno tocchi il paziente, prima di erogare la scarica. - Enunciare ad alta voce Via Io, Via Voi, Via Tutti. - Verificare che nessuno sia a contatto con la vittima per evitare shock elettrici accidentali al personale di assistenza. - Premere il pulsante SCARICA. - La scarica provocherà una contrazione improvvisa dei muscoli del paziente. - Se il defibrillatore è completamente automatico, lo shock sarà dato automaticamente. 5) Se non è necessaria una scarica o comunque dopo l erogazione di ogni scarica bisogna RIPRENDERE IMMEDIATAMENTE L RCP, iniziando con le compressioni toraciche, prima di analizzare nuovamente il ritmo cardiaco. Le Linee Guida dell AHA affermano che l efficacia dell erogazione della scarica diminuisce significativamente per ogni 10 secondi aggiuntivi trascorsi tra l ultima compressione toracica e l erogazione della scarica. Per minimizzare questo intervallo di tempo è auspicabile una straordinaria coordinazione tra l operatore che pratica le compressioni e l altro operatore che utilizza il defibrillatore, nonché competenza professionale. CONDIZIONI PARTICOLARI (L.G. AHA, 2011): Il paziente ha un torace villoso: le placche non potrebbero aderire efficacemente alla cute del torace, di conseguenza il defibrillatore non sarà in grado di analizzare il ritmo cardiaco e produrrà un messaggio vocale Controllare gli elettrodi o le placche. È 4 necessario radere le aree di posizionamento delle placche sul torace con un rasoio disponibile nella custodia di trasporto.
5 Le Linee Guida dell AHA affermano che l efficacia dell erogazione della scarica diminuisce significativamente per ogni 10 secondi aggiuntivi trascorsi tra l ultima compressione toracica e l erogazione della scarica. Per minimizzare questo intervallo di tempo è auspicabile una straordinaria coordinazione tra l operatore che pratica le compressioni e l altro operatore che utilizza il defibrillatore, nonché competenza professionale. CONDIZIONI PARTICOLARI (L.G. AHA, 2011): Il paziente ha un torace villoso: le placche non potrebbero aderire efficacemente alla cute del torace, di conseguenza il defibrillatore non sarà in grado di analizzare il ritmo cardiaco e produrrà un messaggio vocale Controllare gli elettrodi o le placche. È necessario radere le aree di posizionamento delle placche sul torace con un rasoio disponibile nella custodia di trasporto. Il paziente è in acqua: l acqua è un buon conduttore di elettricità e la defibrillazione in tale condizione provocherebbe uno shock all operatore che la esegue. Se il paziente è immerso bisogna estrarlo dall acqua e asciugarlo rapidamente prima di posizionare le placche adesive, se non lo si asciuga efficacemente, ciò determinerebbe un rilascio di corrente inadeguato al cuore. Se il paziente giace sulla neve o in una piccola pozzanghera, le Linee Guida autorizzano l uso del defibrillatore. Il paziente è portatore di pacemaker/defibrillatori impiantato: accertarsi della loro presenza, essi sono facilmente identificabili perché creano un rigonfiamento duro, palpabile e visibile (cicatrice sovrastante) a livello della cute del torace o in addome superiore. Se si applicano le placche al di sopra del dispositivo medico impiantato quest ultimo può bloccare l erogazione della scarica al cuore. Se il pacemaker impiantato sta erogando scariche (visibili per la contrazione dei muscoli pettorali) è consigliato aspettare secondi per consentire al dispositivo impiantato di finire il ciclo di trattamento prima di erogare una scarica con il defibrillatore. Il paziente presenta cerotti transdermici medicati (di nitroglicerina, nicotina, antidolorifico, per terapia ormonale sostitutiva o ipertensiva): se si applicano le placche a tal livello, non solo il cerotto blocca la trasmissione di energia ma può causare piccole ustioni cutanee. È utile provvedere alla sua rimozione e alla pulizia dell area prima dell applicazione delle placche. 5
6 Bibliografia/Sitografia Craven, R.C., & Hirnle, C.J. (2007). Principi fondamentali dell assistenza infermieristica. Milano: Casa Editrice Ambrosiana. Kozier, B., Erb, G., Berman, A., & Snyder, S. (2006). Nursing Clinico. Tecniche e procedure. Napoli: EdiSES. Suzanne C. Smeltzer, Brenda G. Bare, Janice L. Hinkle, Kerry H. Cheever (2010), Brunner Suddarth. Infermieristica medico-chirurgica, Milano: Casa Editrice Ambrosiana. Timby, B. K. (2011). Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base. McGraw-Hill. Carpenito-Moyet, L. J. (2011, 2 Ed.) Piani di assistenza infermieristica e documentazione. Milano, Casa Editrice Ambrosiana. Sandra M. Nettina, (2008) Vademecum Dell Infermiere, Casa editrice Piccin Pamela Lynn (2013) Manuale di tecniche e procedure infermieristiche di Taylor Casa Editrice Piccin 6
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