LE UNITA LOCALI IN PROVINCIA DI PIACENZA ANNI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE UNITA LOCALI IN PROVINCIA DI PIACENZA ANNI"

Transcript

1 UFFICIO STATISTICA LE UNITA LOCALI IN PROVINCIA DI PIACENZA UN ANALISI ATTRAVERSO I DATI DELL ARCHIVIO ASIA DELL ISTAT ANNI Agosto 2009

2 INDICE PREMESSA L ARCHIVIO ASIA UNITA LOCALI LE UNITA LOCALI IN EMILIA ROMAGNA LE IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO LE UNITA LOCALI IN PROVINCIA DI PIACENZA Le unità locali per aree territoriali: le zone altimetriche Le unità locali per aree territoriali: le aree programma Il peso del comune capoluogo di provincia nell area Centrale IL SISTEMA PRODUTTIVO COMUNALE La struttura produttiva dei principali centri UNA LETTURA DI SINTESI

3 PREMESSA L archivio ASIA - Archivio Statistico delle Imprese Attive - Unità Locali, rappresenta un completamento importante nel sistema di archivi ASIA messi a punto dall Istat; esso fornisce informazioni relative alle unità locali presenti sul nostro territorio e viene aggiornato annualmente permettendo di monitorare l andamento del sistema produttivo. Attualmente sono disponibili i dati relativi alle unità locali per il triennio , che già consentono una analisi di carattere congiunturale oltre che strutturale. L analisi presentata, è preceduta da una breve nota informativa relativa all archivio ASIA, che chiarisce le modalità di costruzione del medesimo ed il grado di copertura delle informazioni fornite. Il sistema produttivo locale è esaminato con riferimento sia alle imprese presenti sul territorio provinciale con almeno una unità locale, che alle unità locali. Per entrambi i soggetti, imprese ed unità locali, sono analizzate la struttura e l evoluzione nel periodo disaggregando per dimensione e settore di attività. Con riferimento alle sole unità locali è inoltre proposto un approfondimento a livello territoriale per le macro aree territoriali, zone altimetriche ed aree programma individuate dal PTCP provinciale, e per il dettaglio comunale. 3

4 1. L ARCHIVIO ASIA UNITA LOCALI L Istat ha presentato a fine 2006 il Registro statistico delle unità locali delle imprese (ASIA Unità locali), realizzando un significativo passo avanti nel completamento del Sistema di archivi sulle imprese. Questo percorso é iniziato nel 1996 con la realizzazione del Censimento intermedio dell Industria e dei servizi, funzionale alla costruzione dell Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA) costituito in base al Regolamento del Consiglio Europeo n 2186/1993 relativo al coordinamento comunitario dello sviluppo dei registri d impresa utilizzati a fini statistici, in seguito sostituito dal nuovo Regolamento n 177/2008 che istituisce un quadro comune per i registri di imprese utilizzati a fini statistici. Così come ASIA Imprese, anche il Registro delle unità locali é oggetto di aggiornamenti annuali, consentendo di monitorare con tale cadenza la fotografia scattata al Censimento. Questi registri sono infatti costruiti con un preponderante utilizzo di archivi amministrativi il che permette l aggiornamento sistematico delle informazioni in essi contenute. Nello specifico, l archivio ASIA unità locali è il risultato di un processo di normalizzazione ed integrazione di informazioni provenienti da diverse fonti, sia amministrative che statistiche. L archivio ASIA Imprese costituite la base informativa di partenza cui riferire tutte le informazioni disponibili sulle singole unità produttive, quindi Istat realizza una indagine annuale specifica per supportare l archivio Asia Unità Locali attraverso cui sono acquisite informazioni sulle imprese plurilocalizzate di grandi dimensioni, mentre lo stato di attività e le caratteristiche delle imprese di piccola/media dimensione sono aggiornate attraverso modelli statistici che utilizzano le informazioni degli archivi amministrativi. I principali archivi amministrativi utilizzati sono: - gli archivi gestiti dall Agenzia delle Entrate per conto del Ministero dell economia e delle finanze, quali l Anagrafe tributaria, le Dichiarazioni annuali delle imposte indirette, le Dichiarazioni dell imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), ecc.; - gli archivi gestiti dalle Camere di Commercio Industria Artigianato, quali il Registro delle Imprese e il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD); - l archivio delle dichiarazioni contributive (Emens) gestito dall INPS; - l archivio delle utenze telefoniche gestito da Consodata Spa (Gruppo Seat-Pagine Gialle); - l archivio dell Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) - l archivio della Grande Distribuzione gestito dalla società AC-Nielsen - l archivio degli istituti di credito gestito dalla Banca d Italia. Il campo di osservazione di ASIA è costituito dalle unità economiche che esercitano arti e professioni nelle attività industriali, commerciali e dei servizi alle imprese e alle famiglie, che hanno svolto attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell anno di riferimento. Sono escluse dal campo di osservazione le attività economiche relative a: agricoltura, allevamento e silvicoltura (sezione A della classificazione NACE); caccia e pesca (sezione B); pubblica amministrazione e difesa (sezione L); assicurazione sociale obbligatoria; attività di organizzazioni ricreative n.c.a. (divisione 91); servizi domestici presso famiglie e convivenze (sezione P); organizzazioni ed organismi extraterritoriali (sezione Q). Inoltre sono escluse dall osservazione le unità classificate come istituzioni pubbliche e quelle private non profit, ad eccezione delle Cooperative sociali. Precisiamo che i dati degli archivi ASIA non sono immediatamente confrontabili con quelli censuari in ragione delle differenze sostanziali nelle definizioni e classificazioni utilizzate: in particolare è diverso il periodo di riferimento (le informazioni del Registro ASIA si riferiscono ad un dato medio dell anno di riferimento, mentre i dati censuari colgono la situazione di un determinato giorno) e le classificazioni delle unità economiche utilizzate (Ateco 2002 per i dati ASIA e Ateco 1991 per i dati censuari). 4

5 GLOSSARIO Riportiamo di seguito le definizioni fornite da Istat per le principali variabili, definizioni conformi a quanto disposto dal regolamento del Consiglio europeo n 696/1993. Impresa. E la più piccola combinazione di unità giuridiche (dove le unità giuridiche per il regolamento comunitario sono sia persone giuridiche la cui esistenza è riconosciuta dalla legge, sia persone fisiche che esercitano attività economica come indipendenti) che costituisce una unità organizzativa per la produzione di beni e di servizi che fruisce di una certa autonomia decisionale. Un imprese esercita una o più attività in uno o più luoghi. Un impresa può corrispondere ad una sola unità giuridica. Unità locale. Una unità locale corrisponde ad una impresa o ad una parte di un impresa situata in una località topograficamente identificata. In tale località, o a partire da tale località, una o più persone svolgono (lavorando eventualmente a tempo parziale) delle attività economiche per conto di una stessa impresa. Addetti. Lavoratori dipendenti e indipendenti che esercitano attività a tempo pieno o parziale nell impresa o nell unità locale, anche se temporaneamente assenti. Sono considerati lavoratori indipendenti: - i titolari, soci e amministratori delle imprese, a condizione che lavorino effettivamente nell unità locale, non siano iscritti ai libri paga, non siano renumerati con fattura, non abbiano un contratto di collaborazione professionale; - i soci di cooperativa che lavorano effettivamente nella società e che non percepiscono alcuna retribuzione contrattuale come corrispettivo, ne il versamento da parte della società di contributi previdenziali in qualità di lavoratori dipendenti; - i parenti o affini del titolare o dei titolari, che prestano lavoro senza corrispettivo di una prefissata retribuzione contrattuale ne il versamento di contributi previdenziali. Nel registro Asia tutte le imprese hanno almeno un addetto indipendente. I lavoratori dipendenti comprendono sia i residenti sia i non residenti che lavorano per le imprese localizzate sul territorio nazionale. Sono lavoratori dipendenti tutti i lavoratori iscritti nei libri paga anche se responsabili della gestione dell impresa, compresi i lavoratori a domicilio, stagionali, con contratto di formazione, con contratto a termine, i lavoratori in CIG, i soci di cooperativa iscritti nei libri paga, studenti che contribuiscono formalmente al processo produttivo in cambio di una renumerazione e/o formazione. Le persone occupate sono calcolate in termini di media annua. Attività economica. E la combinazione di risorse, quali attrezzature, manodopera, tecniche di fabbricazione, reti di informazione o di prodotti, che porta alla creazione di specifici beni o servizi. Le imprese e le unità locali sono classificate in base all attività economica esclusiva o principale secondo il criterio della prevalenza. Quando nell ambito della stessa unità sono esercitate più attività la prevalenza è individuata in base al valore aggiunto o al fatturato o al numero medio annuo di addetti. Per le unità locali nel caso di unità solo amministrative o ausiliare non amministrative, l attività economica è quella principale dell impresa di appartenenza. Sede dell impresa. La sede dell impresa è la sede amministrativa, dove per sede amministrativa si intende il luogo dove di fatto l impresa esplica i propri affari e dove sono ubicati i principali uffici amministrativo-gestionali. 5

6 2. LE UNITA LOCALI IN EMILIA ROMAGNA Prima di esaminare il sistema produttivo provinciale, forniamo un breve inquadramento del contesto regionale. In base ai dati dell archivio Asia Unità locali, a fine 2006 erano attive in Emilia Romagna unità locali con complessivi addetti, determinanti una dimensione media di 3,9 addetti per unità locale. La provincia di Bologna pesa sul sistema produttivo regionale per circa una quarto, seguita dalla provincia di Modena dove è localizzato il 16% delle unità locali rilevate in regione con il 17% del totale degli addetti; le province di Reggio Emilia e Parma hanno pesi all interno del sistema regionale pari al 10%-12%, le province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena all 8%-9% mentre i sistemi produttivi di Piacenza e Ferrara rappresentano il 6%-7% di quello della regione. Mormalizzando i dati territoriali attraverso la popolazione residente, si ottiene che nella regione sono attive una unità locale ogni 10 residenti ed il rapporto popolazione su addetti è di un addetto ogni 2,6 residenti. La provincia di Rimini presenta la maggiore densità di attività rispetto alla popolazione residente: una unità locale ogni 8,2 residenti ed un addetto ogni 2,4; valori minori rispetto al dato medio regionale caratterizzano anche le province di Modena, Bologna e Parma; Reggio Emilia e Forlì-Cesena sono in linea con i valori medi regionali, mentre nelle rimanenti province la densità è inferiore alla media regionale con valori molto bassi in particolare a Ferrara. UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA, ANNO 2006 RAPPORTI PROVINCE VALORI ASSOLUTE DISTRIBUZIONE % DIMENSIONE POPOLAZIONE UNITA' UNITA' MEDIA UNITA' ADDETTI ADDETTI ADDETTI LOCALI LOCALI LOCALI Piacenza ,2 5,9 3,75 10,79 2,88 Parma ,2 10,1 3,84 9,85 2,56 Reggio Emilia ,5 11,9 4,02 10,42 2,59 Modena ,9 17,3 4,22 10,06 2,38 Bologna ,4 24,2 4,03 9,77 2,42 Ferrara ,0 6,2 3,46 12,05 3,48 Ravenna ,1 8,2 3,92 10,98 2,80 Forlì-Cesena ,1 8,9 3,82 9,99 2,61 Rimini ,6 7,4 3,37 8,21 2,43 TOTALE ,0 100,0 3,90 10,11 2,59 La piccola dimensione delle unità locali caratterizza il sistema produttivo regionale: se la dimensione media regionale delle unità locali è di 3,9 addetti, questa scende a 3,4 a Rimini e Ferrara e raggiunge il valore massimo di 4,2 a Modena. Piacenza con unità locali di 3,8 addetti in media, si colloca appena al di sotto della media regionale. In tutte le province le piccolissime unità locali sono oltre il 93% del totale mentre le unità medio grandi rappresentano meno dell 1%. La dimensione prevalente delle unità locali, valutata in relazione alla distribuzione degli addetti per classe dimensionale delle unità locali, è quella piccola (ovvero oltre il 50% degli addetti è occupato in unità locali con meno di 20 addetti) in tutte le province tranne che a Ferrara e Rimini dove la dimensione prevalente è la piccolissima (più del 50% degli addetti occupati in unità locali con meno di 10 addetti). I sistemi produttivi con una presenza più significativa di unità di dimensione media e grande sono Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna: in queste province le unità locali di maggiore dimensione (oltre i 50 addetti) assorbono tra il 28% ed il 30% del totale provinciale degli addetti. 6

7 DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER CLASSE DIMENSIONALE DI ADDETTI DELL UNITA LOCALE. ANNO 2006 REGIONE Rimini Forlì-Cesena Ravenna Ferrara Bologna M odena Reggio Emilia Parma Piacenza 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% > 249 UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI DELLE NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER CLASSE DIMENSIONALE DI ADDETTI DELL UNITA LOCALE, ANNO 2006 CLASSE DI ADDETTI PROVINCE > 249 TOTALE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini TOTALE ADDETTI DELLE PROVINCE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini TOTALE Passando all analisi per settore di attività economica delle unità locali, appartengono al terziario, commercio e servizi, il 72% delle unità locali attive in regione cui fa capo il 58% del totale degli addetti: il settore dei servizi pesa per il 48% e 39% rispettivamente in termini di unità locali e relativi addetti ed il commercio per il 24% e 18%. Le unità locali industriali sono il 28% del totale a livello regionale ed assorbono il 42% degli addetti, di cui il 33% l industria in senso stretto ed il 10% il settore delle costruzioni. 7

8 Solo nelle province di Reggio Emilia e Modena l industria, anche escludendo le costruzioni, è il settore prevalente, mentre in tutte le altre è il settore dei servizi quello che genera la maggioranza relativa degli addetti, con un massimo nella provincia di Rimini dove occupa il 50% degli addetti ed il terziario nel complesso determina il 72% dell occupazione provinciale. DISTRIBUZIONE DELLE UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA DELL UNITA LOCALE. ANNO 2006 REGIONE Rimini Forlì-Cesena Ravenna Ferrara Bologna M odena Reggio Emilia Parma Piacenza 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA DELL UNITA LOCALE, ANNO 2006 PROVINCE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini TOTALE ADDETTI DELLE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini TOTALE

9 Rapportando le distribuzioni provinciali degli addetti per settore di attività economica a quella media regionale, si precisano meglio le specializzazioni settoriali dei singoli territori. Le province di Parma, Reggio Emilia e Modena presentano una chiara specializzazione industriale: Parma e Reggio sia nell industria in senso stretto che nelle costruzioni, Modena limitata all industria in senso stretto. INDICI DI SPECIALIZZAZIONE SETTORIALE PER PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA CALCOLATI SULLA DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI, ANNO 2006 PROVINCE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI Piacenza 0,84 1,06 1,11 1,07 Parma 1,02 1,13 0,93 0,98 Reggio Emilia 1,30 1,14 0,88 0,78 Modena 1,25 0,96 0,89 0,85 Bologna 0,92 0,83 0,99 1,11 Ferrara 0,93 1,08 1,17 0,96 Ravenna 0,82 1,08 1,03 1,12 Forlì-Cesena 0,97 1,10 1,15 0,93 Rimini 0,59 0,92 1,15 1,29 TOTALE 1,00 1,00 1,00 1,00 Dal lato opposto è chiaramente terziaria la specializzazione produttiva di Rimini e Bologna, di cui Rimini sia per servizi che commercio mentre Bologna si qualifica come polo di servizi; Piacenza e Ravenna affiancano ad una specializzazione terziaria un peso del settore delle costruzioni superiore a quello medio regionale; Ferrara e Forlì-Cesena infine evidenziano una specializzazioni in costruzioni e commercio. Uno sguardo infine alla dinamica del sistema produttivo nel 2006, anno ancora caratterizzato dalla fase espansiva. Il sistema regionale ha infatti mostrato in tale anno una crescita delle unità locali dell 1% e degli addetti delle medesime dell 1,6%. La provincia di Parma ha evidenziato i maggiori tassi di crescita, considerando congiuntamente le variazioni di unità locali ed addetti, viceversa l evoluzione meno positiva si è avuta a Ferrara. Nelle province di Bologna e Ravenna l incremento delle unità locali attive è stato superiore a quello medio regionale, ma non altrettanto la crescita degli addetti delle unità locali. Le maggiori crescite occupazionali si sono verificate a Rimini, Piacenza, Parma oltre che a Modena e Forlì-Cesena. La crescita ha interessato in misura relativamente diffusa le unità locali appartenenti a tutte le principali classi dimensionali: solo la classe delle piccole unità locali (10-19 addetti) ha registrato stazionarietà, mentre in quasi tutte le province il segmento delle unità locali medio-piccole ha mostrato una dinamica più favorevole. UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA, VARIAZIONI PERCENTUALI 2006/2005 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Rimini Piacenza Parma Modena Forlì- Cesena Ravenna Reggio Emilia Bologna ADDETTI Ferrara REGIONE

10 UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER CLASSE DIMENSIONALE DI ADDETTI DELL UNITA LOCALE, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 VARIAZIONI PERCENTUALI VARIAZIONI ASSOLUTE CLASSE DI ADDETTI CLASSE DI ADDETTI TOTALE PROVINCE > > 50 TOTALE Piacenza 0,5 1,1 3,1 6,3 0, Parma 2,1-1,8 3,4-3,2 1, Reggio Emilia 1,2-1,2 1,0-2,6 1, Modena 1,1-0,7 1,0 0,9 1, Bologna 1,3-0,2 2,7-0,8 1, Ferrara -0,1 0,9 9,2-3,6 0, Ravenna 1,3-0,6-0,2 0,0 1, Forlì-Cesena 1,5 2,6 5,4 0,0 1, Rimini 0,7 3,3 5,7 10,4 0, TOTALE 1,1 0,1 2,8-0,1 1, ADDETTI DELLE PROVINCE Piacenza 1,0 1,0 3,6 4,1 2, Parma 2,4-2,6 2,2 3,3 2, Reggio Emilia 1,7-1,3 2,3 0,9 1, Modena 1,4-0,2 1,8 3,9 1, Bologna 1,6-0,6 3,5-0,2 1, Ferrara 0,4-0,1 8,7-3,6 0, Ravenna 2,3-0,1 0,3 1,4 1, Forlì-Cesena 1,9 2,2 5,5-0,5 1, Rimini 1,4 3,9 3,3 10,3 3, TOTALE 1,6 0,0 3,1 1,6 1, UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI DELLE NELLE PROVINCE DELL EMILIA ROMAGNA PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA DELL UNITA LOCALE, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 VARIAZIONI PERCENTUALI VARIAZIONI ASSOLUTE SETTORE SETTORE TOTALE PROVINCE IND. COSTR. COM. SERV. IND. COSTR. COM. SERV. TOTALE Piacenza 0,0 2,5-0,7 1,0 0, Parma 0,8 3,6 0,2 2,6 1, Reggio Emilia 1,0 1,9 0,3 1,1 1, Modena -0,5 2,0-0,1 1,8 1, Bologna -0,1 3,0-0,4 1,9 1, Ferrara -3,0 1,1-0,7 0,9 0, Ravenna -0,6 4,2 0,4 1,1 1, Forlì-Cesena 0,5 3,7 0,2 2,0 1, Rimini -2,7 3,4-0,5 1,7 0, TOTALE -0,2 2,7-0,2 1,7 1, ADDETTI DELLE PROVINCE Piacenza 1,6 1,0 2,6 2,4 2, Parma 1,2 4,3 1,2 2,4 2, Reggio Emilia 0,1-0,6 1,6 3,2 1, Modena 0,4 1,3 1,6 4,2 1, Bologna -1,2 0,0 0,7 2,8 1, Ferrara -0,8-3,4 0,3 2,0 0, Ravenna 1,1 0,0 0,4 2,7 1, Forlì-Cesena -2,2 5,0 4,1 3,4 1, Rimini 1,0 3,4 4,3 3,5 3, TOTALE -0,1 1,1 1,7 3,1 1,

11 Dal punto di vista settoriale la crescita si è invece concentrata nel terziario, principalmente nei servizi. Alle unità locali dei servizi si deve infatti circa i 2/3 dell aumento complessivo degli addetti che nel 2006 sono cresciuti del 3,1% nella media regionale; in tutte le province il tasso annuo di crescita degli addetti delle unità locali del settore è stato maggiore del 2% con punte del 4,2% a Modena e del 3,5% a Rimini e Forlì-Cesena. A seguire il contributo del settore commercio (+1,7% il tasso di crescita medio regionale degli addetti del settore), con incrementi in termini di addetti particolarmente vivaci a Forlì-Cesena, Rimini e Piacenza; il settore ha visto tuttavia diminuire il numero di unità locali a seguito di un processo di trasformazione verso la grande distribuzione in cui è da tempo coinvolto. L industria in senso stretto è invece risultata nell insieme stazionaria a fronte di andamenti piuttosto diversificati nelle singole province (positivi a Piacenza, Parma, Ravenna e Rimini e negativi a Bologna, Forlì-Cesena e Ferrara); il settore delle costruzioni infine sembra essere coinvolto da un processo inverso rispetto al commercio, ovvero da un accentuarsi della frammentazione: a livello regionale infatti, alla crescita del 2,7% delle unità locali ha fatto riscontro un aumento degli addetti dell 1,1%; solo a Parma e Forlì-Cesena l incremento degli addetti è stato superiore a quello delle unità locali, inoltre il settore ha mostrato andamenti molto diversificati tra le province, dalla crescita intensa di Forlì-Cesena, Rimini e Parma alle flessioni di Ferrara. 11

12 3. LE IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO Con riferimento al territorio provinciale esaminiamo in primo luogo i dati inerenti le imprese presenti sul territorio piacentino, cui fanno capo le unità locali oggetto di analisi. L universo di riferimento in questa prima sezione, è costituito da tutte le imprese che hanno localizzato almeno una unità locale sul nostro territorio, più ampio quindi rispetto all universo delle imprese piacentine, che sono quelle che hanno la sede amministrativa in provincia di Piacenza. A fine 2006 le imprese presenti sono risultate , con complessive unità locali insediate sul territorio provinciale e addetti delle medesime unità locali. Al 2006 il sistema produttivo era ancora in una fase espansiva: le imprese con almeno una unità locale sul nostro territorio sono cresciute nell anno di 266 unità, +1,1% rispetto al 2005, le unità locali di 159 (+0,6% annuo) e gli addetti delle unità locali del 2,1%, corrispondenti a addetti rispetto al Complessivamente nel triennio , i dati dell archivio Asia unità locali, indicano una crescita occupazionale nel nostro territorio di circa addetti. LE IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI, ANNI IMPRESE UNITA LOCALI ADDETTI DELLE IMPRESE ADDETTI DELLE UL VALORI ASSOLUTI VARIAZIONI % 2006/2005 1,1 0,6 6,0 2,1 2005/2004 2,0 1,8 5,2 1,9 VARIAZIONI ASSOLUTE 2006/ / Le imprese presenti nella provincia si caratterizzano per la piccola dimensione. Mediamente sono presenti con 1,1 unità locali, e la dimensione media delle unità locali è di 3,8 addetti. Il 95% delle imprese ha una sola unità locale in provincia di Piacenza. Considerando le imprese presenti con una o due unità locali, si perviene ad un grado di copertura dell universo produttivo provinciale pari al 99,6% in termini di imprese, 98% di unità locali ed 88% di addetti. Differenziando invece le imprese in termini di classi di addetti, il 93% ha meno di 10 addetti, e queste imprese sono responsabili del 90% delle unità locali insediate sul nostro territorio, determinanti a loro volta il 44% dell occupazione rilevata. LE IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO PER NUMERO DI UNITÀ LOCALI, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI, ANNI N UL IMPRESE UL ADD. UL IMPRESE UL ADD. UL IMPRESE UL ADD. UL > TOTALE

13 La grande impresa, con oltre 250 addetti, costituisce meno dell 1% delle imprese presenti, ed esprime il 2,3% del totale delle unità locali provinciali cui fa capo il 21% circa degli addetti rilevati al 2006 nelle medesime unità locali. Le imprese piccole (10-19 addetti) e medio piccole (20-49) determinano ciascuna il 10% circa dell occupazione locale e la media impresa (50-249) il 13%. Incrociando i due parametri dimensionali dell impresa, numero di unità locali e classe di addetti, si ottiene che: le imprese con meno di 10 addetti ed una o due unità locali, sono il 92% del totale provinciale, cui fa capo il 90% delle unità locali ed il 44% degli addetti delle unità locali, ovvero queste piccolissime imprese rappresentano la IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO ED ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER CLASSE DIMENSIONALE DI ADDETTI DELL IMPRESA, ANNO FREQUENZE CUMULATE. > IMPRESE ADDETTI quasi totalità delle unità produttive ma meno del 50% dell occupazione locale. Con riferimento ai parametri dimensionali delle imprese, osservando le distribuzioni di unità locali e relativi addetti per classi dimensionali di imprese, si rileva una lenta ma costante tendenza alla riduzione del peso nel sistema produttivo locale delle imprese di piccolissima dimensione (meno di 10 addetti), e parallelamente una crescita del peso delle piccole e medie imprese fino alla classe dei 100 addetti, mentre una maggiore discontinuità caratterizza l andamento delle imprese grandi e medio grandi, la cui quota resta circa stabile nella media del periodo. DISTRIBUZIONE DELLE UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DI ADDETTI DELL IMPRESA, ADDETTI UNITA LOCALI 25,0 75,0 20,0 60,0 15,0 45,0 10,0 30,0 5,0 15,0 0, > 249 0, > La crescita del sistema locale nel 2006, appare un po più selettiva rispetto a quella dell anno precedente: ha interessato in particolare le imprese piccole e medie fino ai 100 addetti e le grandi imprese, classi queste che hanno registrato tassi di crescita maggiore dei valori medi provinciali. In termini di valori assoluti sono state le grandi imprese quelle che hanno maggiormente contribuito 13

14 alla crescita occupazionale, tuttavia considerando che variazioni negative degli addetti si sono verificate solo nelle unità locali di imprese di dimensione dai 100 ai 249 addetti, è possibile che i risultati siano in parte attribuibili a spostamenti delle imprese tra le due classi. Una crescita decisamente inferiore rispetto a quella conosciuta dal sistema nel suo complesso, ha invece caratterizzato le piccolissime unità. LE IMPRESE PRESENTI SUL TERRITORIO PIACENTINO PER CLASSI DI ADDETTI, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI, ANNI CLASSE DI ADDETTI IMPRESE UL ADD. UL IMPRESE UL ADD. UL IMPRESE UL ADD. UL > TOTALE IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER NUMERO DI UNITÀ LOCALI E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, ANNO 2006 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA N UL > 249 TOTALE IMPRESE > TOTALE UNITA LOCALI > TOTALE ADDETTI DELLE UNITA LOCALI > TOTALE

15 VARIAZIONI ANNUE PERCENTUALI ED ASSOLUTE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI DI IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA PER CLASSE DI ADDETTI DELLE IMPRESE, 2005/2004 E 2006/2005 8,0 6,0 VARIAZIONI PERCENTUALI VARIAZIONI ASSOLUTE 4, , ,0-2, ,0 2005/ / / /2005 < > 249 < > 249 Data la composizione del sistema locale di imprese, la gran parte della crescita occupazionale è stata determinata dalle imprese presenti con una sola unità locale, ma nella classe dimensionale delle grandi imprese, da rilevare le variazioni positive registrate dalle imprese presenti con più unità locali (in particolare da 3 a 9 unità). IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER NUMERO DI UNITÀ LOCALI E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, VARIAZIONI ASSOLUTE 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA N UL > 249 TOTALE IMPRESE > TOTALE UNITA LOCALI > TOTALE ADDETTI DELLE UNITA LOCALI > TOTALE

16 IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER NUMERO DI UNITÀ LOCALI E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, VARIAZIONI PERCENTUALI 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA N UL > 249 TOTALE IMPRESE 1 0,4 3,6 5,1 4,1 12,6-2,9 16,2 1,3 2 15,9-9,7 3,1-11,8 8,3 5,0 0,0-3,0 3-11,1 0,0 30,8 33,3-16,7-6,7 7, ,0-66, ,0 23,1 9, ,0 100,0-100,0 18,2 6, ,0 0,0-50,0-50, ,0 0,0 > ,3-33,3 TOTALE 0,5 2,0 4,5 1,2 14,4-3,7 11,3 1,1 UNITA LOCALI 1 0,4 3,6 5,1 4,1 12,6-2,9 16,2 1,3 2 15,9-9,7 3,1-11,8 8,3 5,0 0,0-3,0 3-11,1 0,0 30,8 33,3-16,7-6,7 7, ,5-69, ,6 24,6 11, ,0 87,5-100,0 17,7 8, ,0 0,0-45,5-50, ,0 0,0 > ,3-39,3 TOTALE 0,6 0,9 4,0-1,5 11,9-6,5-6,8 0,6 ADDETTI DELLE UNITA LOCALI 1-0,1 2,4 5,2 6,5 1,5-6,1 13,0 2,8 2 15,6-8,3-0,2-2,7 7,7-11,6 2,5-2,5 3-9,4 11,8 2,2 37,1 4,3 61,3 30, ,3-76, ,6 11,5 10, ,1 127,4-100,0 8,6 5, ,0-11,6-41,5-42, ,9-1,9 > ,0-30,0 TOTALE 0,1 1,0 4,1 3,3 7,6-9,5 7,3 2,1 Relativamente ai settori di attività economica, il 45% delle imprese e relative unità locali operanti sul territorio provinciale, con il 42% degli addetti complessivi, svolgono attività di servizi; a queste si aggiunge un 27% di imprese ed unità locali del commercio, che assorbono il 20% degli addetti delle unità locali della provincia, il che porta il terziario ad un peso sull economia provinciale pari al 73% in termini di unità produttive e 65% degli addetti. Nell ambito dell industria, le costruzioni hanno peso pari al 15-16% per unità produttive e 10% per addetti e l industria in senso stretto all 11-12% sull universo delle imprese e relative unità locali ed al 28% sull insieme degli addetti. I dati dell archivio Asia relativi al triennio confermano per altro la nota l evoluzione settoriale a livello di economia locale: a fronte di una riduzione del peso relativo dell industria, si IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA DELL'IMPRESA, ANNI ADDETTI DELLE UNITA' IMPRESE LOCALI SETTORE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE

17 verifica una espansione dei servizi, per ambedue i settori sia in termini di unità produttive che di addetti; il settore delle costruzioni, che al 2006 era ancora in fase espansiva, aumenta il suo peso per numerosità di imprese ed unità locali, ma non per addetti, e viceversa accade per il commercio che, a fronte di un minore peso come unità produttive, aumenta la quota relativa di addetti sul totale provinciale. Note sono anche le differenze strutturali esistenti tra i principali settori dell economia: la maggiore dimensione caratterizzante l industria, la frammentazione del settore delle costruzioni, il processo di aggregazione che interessa il commercio e la situazione più variegata che caratterizza i servizi, settore in cui coesistono strutture produttive estremamente diverse. DISTRIBUZIONE DELLE UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITA ECONOMICA DELL'IMPRESA, ANNI ,0 50,0 ADDETTI 40,0 40,0 30,0 30,0 20,0 20,0 10,0 10,0 0,0 INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI 0,0 INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI Considerando l andamento nel triennio l evoluzione della dimensione media delle unità locali delle imprese sintetizza i processi in atto. Le unità locali di industria e commercio, in particolare, aumentano progressivamente la propria dimensione, passando l industria da 8,6 a 8,8 addetti per unità locale e le unità locali commerciali da 2,6 a 2,8 addetti in media, ad indicare processi di ristrutturazione che coinvolgono ambedue i settori; anche per le unità locali terziarie si rileva un tendenza ad un leggerissimo incremento della dimensione media, che raggiunge nel 2006 i 3,5 addetti (era 3,4 nel 2004), mentre resta pressoché stabile, se non in lievissima diminuzione, la dimensione media delle unità locali del settore costruzioni, pari a 2,5 addetti, la minore dimensione all interno dei macro settori economici. E questo sicuramente il settore più frammentato e quello in cui probabilmente si concentra anche una certa quota di lavoro irregolare. La dimensione prevalente delle unità locali in base ai dati Asia 2006, è: nell industria la dimensione medio piccola (20-49 addetti), ovvero oltre il 50% degli addetti delle unità locali delle imprese industriali è occupato in unità di dimensione fino a 49 addetti, nei settori costruzioni e commercio è quella piccolissima (meno d 10 addetti) e nei servizi è la piccola (da 10 a 19 addetti). Nell economia locale, quindi, l impresa di dimensione media è tipica dell industria: nelle classi dimensioni da 10 a 249 addetti la maggioranza relativa degli addetti delle unità locali fa capo ad imprese industriali; mentre nelle due classi dimensionali estreme, meno di 10 addetti ed oltre 249, la maggioranza relativa degli addetti è occupata in unità locali di imprese operanti nei servizi. Commercio e costruzioni sono caratterizzati dalla piccolissima dimensione. 17

18 DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E CLASSE DI ADDETTI DELL IMPRESA, ANNO 2006 TOTALE SERVIZI COMMERCIO COSTRUZIONI INDUSTRIA 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% < > 249 La crescita economica del 2006, diversamente da quanto accaduto nel 2005, è risultata diffusa da un punto di vista settoriale, anche se con connotazioni diverse: il commercio ha continuato a perdere unità produttive, soprattutto quelle di minore dimensione, ed a espandere l occupazione, mostrando per altro il tasso di crescita medio annuo degli addetti più elevato, espansione concentratasi in particolare nelle unità locali delle imprese di dimensioni superiori ai 50 addetti; il settore delle costruzioni, all opposto, ha mostrato i maggiori tassi di crescita di imprese ed unità locali e la minore espansione di addetti; l industria a fronte di una stabilità nella numerosità di imprese presenti ha ampliato l occupazione e ciò soprattutto nella grande impresa; il settore dei servizi ha conosciuto una evoluzione positiva sia in termini di unità produttive che di addetti diffusa alla imprese di tutte le classi dimensionali ad eccezioni delle unità di imprese dai 100 ai 249 addetti e da 0 a 2 addetti. Volendo sintetizzare, alla crescita occupazionale delle grandi imprese (oltre 249 addetti) hanno contribuito imprese operanti nei settori industria, servizi e commercio; le imprese industriali e di servizi sono state determinanti la positiva evoluzione delle imprese medio piccole e viceversa le flessioni di quelle medio grandi; nel segmento delle medie imprese (50-99 addetti) solo l industria è risultata sofferente, in quello delle imprese piccole costruzioni e commercio hanno trainato l occupazione così come tra le piccolissime le imprese di servizi. VARIAZIONI ANNUE PERCENTUALI ED ASSOLUTE DEGLI ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DELL'IMPRESA, 2005/2004 E 2006/2005 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 VARIAZIONI PERCENTUALI VARIAZIONI ASSOLUTE 1, ,0 0-1, , ,0 INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI -600 INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI 2005/ / / /

19 Considerando l andamento nel biennio, sicuramente le imprese di servizi hanno rappresentato il volano della crescita: sono risultate infatti determinanti di oltre il 50% dell aumento degli addetti; a seguire il commercio con un incremento complessivo tra il 2004 ed il 2006 di oltre addetti ma una diminuzione delle unità locali e delle imprese, ed a distanza il settore delle costruzioni (+550 addetti nel biennio e +293 unità locali), mentre l industria con la crescita registrata nel 2006 ha sostanzialmente compensato la flessione del IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, ANNO 2006 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA SETTORE > 249 TOTALE IMPRESE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE ADDETTI DELLE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, VARIAZIONI ASSOLUTE 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA SETTORE > 249 TOTALE IMPRESE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE ADDETTI DELLE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE

20 IMPRESE PRESENTI IN PROVINCIA DI PIACENZA, RELATIVE UNITÀ LOCALI ED ADDETTI DELLE UNITÀ LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA E CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA, VARIAZIONI PERCENTUALI 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'IMPRESA SETTORE > 249 TOTALE IMPRESE INDUSTRIA -0,6 0,1 0,3 0,6 3,8-6,5 17,6 0,0 COSTRUZIONI 2,7 1,2 10,1-7,7 60,0-30,0-33,3 2,5 COMMERCIO -1,8 1,5 10,0-2,4 7,1 5,4 19,0-0,6 SERVIZI 1,3 3,5 3,5 8,2 21,4-2,3 10,0 1,9 TOTALE 0,5 2,0 4,5 1,2 14,4-3,7 11,3 1,1 INDUSTRIA -0,4-1,0 1,8 1,4 0,0-9,0 8,8-0,2 COSTRUZIONI 3,2 1,1 5,1-22,6 64,3-30,8-42,9 2,4 COMMERCIO -1,6 0,6 9,4-2,9-21,7 1,5 18,4-0,6 SERVIZI 1,3 1,8 2,1 3,8 39,7-7,3-13,3 1,0 TOTALE 0,6 0,9 4,0-1,5 11,9-6,5-6,8 0,6 ADDETTI DELLE INDUSTRIA -1,4 0,6 0,8 4,2-4,2-9,1 17,9 1,7 COSTRUZIONI 2,2-0,7 8,3 3,2 34,1-21,8-49,3 0,6 COMMERCIO -1,8 0,2 9,2-1,0 32,5 3,3 11,2 2,7 SERVIZI 0,8 2,5 3,1 4,5 15,0-13,4 4,6 2,4 TOTALE 0,1 1,0 4,1 3,3 7,6-9,5 7,3 2,1 20

21 4. LE UNITA LOCALI IN PROVINCIA DI PIACENZA In questa sezione soggetto di analisi sono le unità locali operative sul territorio provinciale e non più le imprese cui appartengono. Cambiando il soggetto di osservazione si modificano le distribuzioni delle unità locali e dei relativi addetti che sono ora calcolate con riferimento alla classe dimensionale ed al settore di attività dell unità locale. Come noto la struttura produttiva locale è caratterizzata dalla piccola dimensione; le unità locali attive a fine 2006 avevano una dimensione media di 3,8 addetti, in tendenziale leggera crescita, ma ancora molto piccola: il 94,2% delle unità locali insediate sul territorio della provincia di Piacenza ha meno di 10 addetti e meno dell 1% delle unità produttive ha una dimensione media o grande. Il 49% degli addetti è occupato presso le piccolissime unità locali (meno di 10 addetti), un quarto presso unità piccole e medio piccole (dai 10 ai 49 addetti) ed il restante 25% presso le medie e grandi strutture. PROVINCIA DI PIACENZA: FREQUENZE CUMULATE DELLE UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, ANNO 2006 > PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, ANNI ,0 25,0 20,0 15, ,0 5, ADDETTI 0, > 249 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, ANNI CLASSE DI ADDETTI UL ADDETTI UL ADDETTI UL ADDETTI > TOTALE L evoluzione conosciuta nel triennio dal sistema produttivo locale ha determinato un incremento del peso in termini occupazionali delle unità piccole (10-19 addetti), medio piccole (20-49 addetti) e medie fino a 100 addetti, a fronte di un leggero arretramento di quello delle piccolissime unità e delle unità di maggiore dimensione. Sono state infatti le unità appartenenti alle classi dimensionali intermedie quellei che hanno conosciuto l evoluzione più positiva nell intero periodo. 21

22 PROVINCIA DI PIACENZA: ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, VARIAZIONI ANNUE PERCENTUALI ED ASSOLUTE 2006/2005 E 2005/ ,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0-10,0 VARIAZIONI PERCENTUALI 2005/ / VARIAZIONI ASSOLUTE 2005/ /2005 < > 249 < > 249 Nel 2006 tuttavia, gli aumenti occupazionali sono stati sostenuti anche nelle unità locali di dimensione superiore ai 100 addetti, facenti capo alle grandi imprese. Incrociando infatti la dimensione dell unità locale con quella dell impresa di appartenenza, si osserva che, se è vero che il nostro sistema produttivo è dominato dall impresa molto piccola, per cui il 90% delle unità locali del territorio fa capo ad imprese con meno di 10 addetti e le imprese sono mediamente presenti con una sola unità locale nella provincia (quindi in linea di massima vi è una corrispondenza biunivoca tra classe dimensionale delle unità locali e delle imprese), occorre considerare che anche la presenza delle medie e grandi imprese sul nostro territorio avviene in buona parte attraverso unità locali di dimensione inferiore ai 10 addetti (tra il 40% ed il 60% delle unità locali che fanno capo ad imprese con oltre 50 addetti), e per circa un quarto attraverso unità locali di dimensione tra i 10 ed i 49 addetti. PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE E DELL IMPRESA, ANNO 2006 CLASSE ADDETTI CLASSE DI ADDETTI DELL IMPRESA DELL UNITA LOCALE > 249 TOTALE > TOTALE ADDETTI DELLE UL > TOTALE

23 Considerando quindi l andamento congiunturale degli addetti delle unità locali della provincia, sia dal lato della dimensione dell unità locale che dell impresa, emerge che, mentre la crescita degli addetti delle unità locali di dimensione minore ai 50 addetti attiene in massima parte ad imprese di dimensione corrispondente, le medie e grandi imprese influiscono sull evoluzione degli addetti delle unità locali anche delle classi dimensionali inferiori, in particolare a partire dalla classe medio piccola, e la grande impresa in particolare esercita influenza su quasi tutto il sistema di unità locali. PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE E DELL IMPRESA, VARIAZIONI ASSOLUTE 2006/2005 CLASSE ADDETTI CLASSE DI ADDETTI DELL IMPRESA DELL UNITA LOCALE > 249 TOTALE > TOTALE ADDETTI DELLE UL > TOTALE La distribuzione settoriale delle unità produttive localizzate nella provincia non subisce variazioni di rilievo passando dal soggetto impresa al soggetto unità locale. Il settore terziario, servizi e commercio, costituisce oltre il 60% del sistema economico locale (62,2% il totale addetti e 72% le unità locali). Nel settore servizi opera al 2006 il 46% delle unità locali con il 42% degli addetti totali, nel commercio il 27% delle unità locali con il 20% degli addetti complessivi, nell industria il 12% delle unità che assorbe il 27% degli addetti mentre il settore delle costruzioni ha un peso pari al 16% in termini di unità locali e 10% di addetti. Nel triennio il peso del terziario è aumentato complessivamente di circa un punto percentuale a fronte di analoga riduzione dell industria in senso stretto, mentre la quota occupazionale del settore delle costruzioni sul totale si è mantenuta pressoché stabile. Questo settore, come già precedentemente rimarcato, sembra essere stato interessato da un processo di frammentazione opposto a quello di aggregazione che ha coinvolto il commercio. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DELLE UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITÀ DELL UNITÀ LOCALE, ANNI ADDETTI % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI 23

24 : UNITÀ LOCALI, RELATIVI ADDETTI ED ADDETTI PER UNITÀ LOCALE, PER SETTORE DI ATTIVITÀ E CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, ANNO 2006 CLASSE DI ADDETTI DELL'UNITA' LOCALE SETTORE > 249 TOTALE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE ADDETTI DELLE UL INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE ADDETTI PER UL INDUSTRIA 1,3 5,1 13,6 30,1 68,6 149,2 315,3 8,8 COSTRUZIONI 1,2 4,6 12,3 26,4 66,4 101,0-2,5 COMMERCIO 1,3 4,4 13,3 30,9 67,8 134,2-2,8 SERVIZI 1,2 4,4 13,1 29,9 67,1 144,8 701,2 3,5 TOTALE 1,2 4,5 13,2 29,9 67,8 145,4 521,1 3,8 Nel 2006 l evoluzione congiunturale è stata positiva per tutti i settori economici, tuttavia i tassi medi annui di crescita nel terziario sono stati decisamente più sostenuti rispetto a quelli rilevati per l industria. Circa la metà della crescita sistemica, sia valutando la numerosità delle unità locali che degli addetti, è attribuibile al settore dei servizi (+1,0% e 2,4% i tassi di variazione contro lo 0,6% e 2,1% complessivi a livello provinciale e +965 addetti su un aumento totale di ); assai significativo è stato anche il contributo in termini di aumento degli addetti delle unità locali sia del commercio sia dell industria, mentre la minore crescita di addetti si rileva per le unità locali del settore costruzioni, dove viceversa si ha la maggiore espansione di unità produttive. Determinante il positivo andamento dell industria sono state le grandi unità produttive, positivo tuttavia anche il contributo delle unità da 3 a 9 addetti; nel commercio invece trainanti la crescita sono state le unità di media dimensione, e nei servizi sia quelle piccolissime che le medie; per il settore delle costruzioni infine è la crescita degli addetti è stata limitata alle imprese piccolissime PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI, PER SETTORE DI ATTIVITÀ E CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, VARIAZIONI ASSOLUTE 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'UNITA' LOCALE SETTORE > 249 TOTALE INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE ADDETTI DELLE UL INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE

25 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, VARIAZIONI PERCENTUALI 2006/2005 CLASSE DI ADDETTI DELL'UNITA' LOCALE SETTORE > 249 TOTALE INDUSTRIA -1,0 1,3 0,3 0,6-2,1 0,0 40,0 0,0 COSTRUZIONI 3,1-0,1 0,0 5,9 0, ,5 COMMERCIO -1,8 2,4 6,6 1,2 27,3 0,0 - -0,7 SERVIZI -0,3 5,9-1,1 7,6 11,8 11,1-11,1 1,0 TOTALE -0,2 3,3 1,1 3,1 6,1 6,3 7,1 0,6 ADDETTI DELLE UL INDUSTRIA -0,5 2,2 1,0 0,8-4,7-3,4 34,0 1,6 COSTRUZIONI 2,2-0,5-1,1-0,1-11, ,0 COMMERCIO -1,7 1,1 7,6 5,6 28,5 4,8-2,6 SERVIZI -0,8 4,7-2,4 7,4-1,1 13,8-1,0 2,4 TOTALE -0,6 2,5 1,0 3,6-0,4 5,4 6,9 2,1 e medio-grandi che hanno controbilanciato le flessioni delle unità appartenenti alle altre classi dimensionali. Il settore delle costruzioni, come già rilevato, è il più frammentato: la dimensione media delle unità locali è pari a soli 2,5 addetti ed il 72% degli addetti fa capo ad unità locali con meno di 10 addetti; nel commercio la dimensione media aumenta a 2,8 addetti per unità locale e la quota di addetti assorbita dalla piccolissima dimensione decresce al 66% del totale del settore; nei servizi la dimensione delle unità è in media di 3,5 addetti, in crescita negli anni, ma anche in questo settore le unità di piccolissima dimensione occupano ancora la maggioranza assoluta degli addetti, e solo nell industria prevale la dimensione medio piccola delle unità locali. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DELLE UNITÀ LOCALI E DEI RELATIVI ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITÀ E CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITÀ LOCALE, ANNO 2006 CLASSE DI ADDETTI DELL'UNITA' LOCALE SETTORE > 249 TOTALE INDUSTRIA 49,7 30,9 10,5 6,0 1,6 1,0 0,2 100,0 COSTRUZIONI 78,2 18,0 2,7 0,9 0,1 0,0 0,0 100,0 COMMERCIO 76,3 19,5 2,8 1,2 0,2 0,1 0,0 100,0 SERVIZI 77,0 18,9 2,3 1,1 0,3 0,3 0,1 100,0 TOTALE 73,8 20,4 3,5 1,7 0,4 0,3 0,1 100,0 ADDETTI DELLE UL INDUSTRIA 7,6 17,8 16,2 20,6 12,1 17,4 8,3 100,0 COSTRUZIONI 38,2 33,5 13,7 9,6 4,0 1,0 0,0 100,0 COMMERCIO 35,1 30,6 13,2 12,9 4,8 3,4 0,0 100,0 SERVIZI 26,9 24,2 8,7 9,4 6,3 10,7 13,8 100,0 TOTALE 24,4 24,7 12,2 13,2 7,4 10,1 8,1 100,0 Scendiamo ora nel dettaglio dei settori. Con riferimento all industria, al 2006 all industria manifatturiera appartiene l 11,5% delle unità locali stanziate nella provincia cui fa capo il 26,8% degli addetti totali. L industria metalmeccanica (sottosezioni DJ, DK e DL) ha un ruolo centrale nell economia locale: rappresenta oltre la metà dell industria manifatturiera piacentina, ovvero il 53% delle unità locali manifatturiere ed il 54% degli addetti delle medesime. Seguono per rilevanza i comparti dell industria alimentare con un peso del 13%-14%, a seconda che si faccia riferimento alle unità locali o agli addetti, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (6,8% degli addetti del totale unità locali manifatturiere) e dei mezzi di trasporto (6,4% addetti). Nell insieme i 25

26 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SEZIONE E SOTTOSEZIONE DI ATTIVITÀ DELL UNITÀ LOCALE, ANNI SEZIONE UL ADDETTI UL ADDETTI UL ADDETTI CB - ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI MANIFATTURIERE DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO DB - INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO DC - INDUSTRIE CONCIARIE, PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI DD - INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO DE - PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA DF - COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, ECC DG - PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI DH - ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE DI - PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI DJ PRODUZ.DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO DK - MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALL. E RIPARAZIONE DL - MACCHINE ELETTRICHE E APPARECC. ELETTRICHE ED OTTICHE DM - MEZZI DI TRASPORTO DN - ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE E PRODUZ.E DISTRIBUZ.ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA F - COSTRUZIONI G COMMERCIO Commercio autoveicoli e carburanti Commercio ingrosso Commerci dettaglio H - ALBERGHI E RISTORANTI I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA K - ATTIVITA' IMMOB., NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, ECC M - ISTRUZIONE N - SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI TOTALE PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI MANIFATTURIERE E RELATIVI ADDETTI PER SOTTOSEZIONE DI ATTIVITÀ DELL UNITÀ LOCALE, PERCENTUALE RISPETTO AL TOTALE MANIFATTURIERE, ANNO 2006 DF - COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, ECC. DC - CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI DG - PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI DN - ALTRE M ANIFATTURIERE DD - LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO DB -TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO DH - ARTICOLI IN GOM M A E M ATERIE PLASTICHE DE - PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAM PA ED EDITORIA DM - M EZZI DI TRASPORTO DL - MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE DI - PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI M INERALI NON M ETALLIFERI DA - ALIM ENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO DK - M ACCHINE ED APPARECCHI M ECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE DJ - METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 ADDETTI 26

27 comparti citati raggruppano oltre il 70% delle unità locali manifatturiere della provincia cui fa capo l 80% degli addetti della manifattura locale. A differenza del 2005, nel 2006 l evoluzione congiunturale delle unità locali industriali è stata positiva, controbilanciando le perdite dell anno precedente. Limitandosi alla industria manifatturiera, a fronte di una stazionarietà nella numerosità delle unità locali la crescita degli addetti è stata di 500 unità, con l apporto maggiore da parte delle grandi unità locali (>249 addetti) ed una crescita limitata nelle unità di dimensione compresa tra 3 e 9 addetti e tra 20 e 49 addetti e nei comparti: alimentare, materie plastiche e metalmeccanica in particolare. PROVINCIA DI PIACENZA: UNITÀ LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SEZIONE E SOTTOSEZIONE DI ATTIVITÀ E DELL UNITÀ LOCALE, VARIAZIONI 2006/2005 VAR.ASSOLUTE VAR.% SEZIONE DI ATTIVITA ECONOMICA UL ADDETTI UL ADDETTI CB - ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI 0 3 0,0 1,9 MANIFATTURIERE ,0 2,0 DA - INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO ,2 8,4 DB - INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO ,8-5,8 DC - INDUSTRIE CONCIARIE, PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 1 3 3,8 1,9 DD - INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 2 5 1,1 0,7 DE - PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA ,6 6,1 DF - COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO, ECC ,0 10,6 DG - PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI ,5 6,1 DH - ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE ,6 12,5 DI - PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI ,7-6,2 DJ - PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO ,0 4,2 DK - MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE ,4-1,7 DL - MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE ,3-3,0 DM - MEZZI DI TRASPORTO ,3 3,8 DN - ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE ,9-4,6 E PRODUZ.E DISTRIBUZIONEENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA ,5-13,3 F - COSTRUZIONI ,5 1,0 G COMMERCIO ,7 2,6 Commercio autoveicoli e carburanti ,3-0,1 Commercio ingrosso ,4 6,5 Commerci dettaglio ,5 0,9 H - ALBERGHI E RISTORANTI ,0 2,4 I - TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI ,1 7,1 J - INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ,2-3,2 K - ATTIVITA' IMMOBILI., NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, ECC ,0 1,4 M - ISTRUZIONE ,7 5,6 N - SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI ,2 3,7 O - ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI ,3 0,5 TOTALE ,6 2,1 In rallentamento è invece risultata la crescita del commercio nel 2006 rispetto all anno precedente (+504 gli addetti pari a +2,6% e -49 le unità locali) e sostanzialmente limitata al comparto del commercio all ingrosso. Suddividendo il settore nelle tre sottosezioni relative a commercio e riparazione di autoveicoli, commercio all ingrosso e commercio al dettaglio, il commercio all ingrosso che rappresenta il 35% del settore, registra nel 2006 una crescita di 9 unità locali e 429 addetti (+6,5% annuo), mentre il commercio al dettaglio, che copre quasi il 50% del settore, ha visto diminuire ulteriormente le unità locali e l incremento degli addetti è stato inferiore alle 100 unità, pari a meno dell 1% medio annuo. Nel caso del commercio all ingrosso la crescita degli addetti è avvenuta in particolare nelle unità di dimensione media e medio-piccola, nel caso del commercio al dettaglio sono state le unità di medie e piccola dimensione quelle che hanno maggiormente contribuito, quanto meno in termini di valore assoluto. In conseguenza è il 27

28 segmento del commercio all ingrosso che ha accresciuto maggiormente anche la dimensione media delle unità locali (da 2,7 addetti a 2,9), pur essendo la tendenza all aumento dimensionale comune a tutto il settore. Nel settore dei servizi, che rappresenta ormai quasi la metà del sistema produttivo locale (45% le unità locali e 42% i relativi addetti), è preponderante e crescente il ruolo del comparto dei servizi alle imprese (sezione K) che ha peso pari al 47% del settore in termini di unità locali ed al 35% in termini di addetti. Analogamente crescente anche il peso degli altri principali comparti: alberghi e ristoranti (sezione H) con il 21% degli addetti del terziario ed il 14% delle unità locali e trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (12% le unità locali e 19% i relativi addetti). Diminuisce invece il peso a livello locale del comparto degli altri servizi sociali e personali pari al 12% in termini di unità locali e 10% di addetti. Il comparto prevalente è anche il più frammentato, con una dimensione media delle unità locali di soli 2,6 addetti, e tendenzialmente in diminuzione, mentre la stessa supera i 5 addetti nelle unità del segmento alberghi e ristoranti e trasporti e magazzinaggio, che all opposto registrano un significativo incremento della dimensione media. Il comparto dei trasporti e magazzinaggio, di particolare rilevanza per l economia piacentina dato lo sviluppo relativamente recente della logistica, è l unico nel settore dei servizi, insieme a quello dei servizi sanitari, in cui risulti prevalente la dimensione piccola. E questo inoltre il segmento dove nel 2006 si è registrata la maggiore crescita di addetti: 500 unità (+7,1% medio annuo) su di un totale settoriale di 965; positiva e significativa anche la crescita occupazionale nei segmenti dei servizi alle imprese (k), servizi sanitari e ristorazione. Nel 2006, per altro, la dinamica positiva del settore servizi è risultata relativamente diffusa sia dal punto di vista della dimensione delle unità locali che dei comparti di attività delle stesse, anche se nel complesso le unità locali di dimensione media hanno contribuito in misura più elevata al positivo risultato, mentre le piccolissime unità sono state determinanti soprattutto nel segmento dei servizi alle imprese. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER SEZIONE DI ATTIVITÀ DELL UNITÀ LOCALE E CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITA LOCALE, ANNO 2006 TOTALE ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI ISTRUZIONE ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, ECC. INTERM EDIAZIONE M ONETARIA E FINANZIARIA TRASPORTI, M AGAZZINAGGIO E COM UNICAZIONI ALBERGHI E RISTORANTI COMMERCIO COSTRUZIONI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA M ANIFATTURIERE ESTRATTIVE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% >

29 4.1 Le unità locali per aree territoriali: le zone altimetriche Prima di scendere al dettaglio comunale dell analisi, consideriamo la distribuzione e le caratteristiche del sistema produttivo locale con riferimento alle principali aggregazioni territoriali: zone altimetriche ed aree programma individuate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Con riferimento in primo luogo alle zone altimetriche, è evidente che la morfologia del nostro territorio condiziona fortemente gli insediamenti produttivi ancor più di quelli residenziali, da cui la netta preponderanza dell area di pianura a livello di sistema produttivo. Oltre il 70% del sistema produttivo è localizzato nell area di pianura, cui fa capo il 76% degli addetti. Il sistema produttivo dell area collinare ha un peso inferiore al 25% sul totale provinciale, mentre l area montana risulta sostanzialmente marginale con meno del 5% delle unità locali provinciali ed il 2,6% degli addetti. Il rapporto addetti/popolazione in età attiva è pari al 63% in pianura, al 40% in collina ed al 32% in montagna; in pianura e collina cresce nel triennio, in montagna diminuisce. Anche la dimensione delle unità locali è inversamente proporzionale all altimetria territoriale, passando da 4,1 addetti in media in pianura a 3,2 per le unità locali insediate in comuni collinari a 2,1 per quelle localizzate in area montana. Nel triennio di osservazione, le unità localizzate in pianura e collina evidenziano una tendenza all incremento della dimensione media, viceversa UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI IN PROVINCIA DI PIACENZA PER ZONA ALTIMETRICA, ANNI DISTRIBUZIONE % ADDETTI PER ADDETTI/ ZONA ALTIMETRICA N ADDETTI UL ADDETTI UL POP ASIA 2006 PIANURA ,44 76,20 4,06 62,72 COLLINA ,77 21,19 3,21 39,93 MONTAGNA ,79 2,61 2,05 32,12 TOTALE ,00 100,00 3,75 54,73 ASIA 2005 PIANURA ,02 75,84 4,00 61,69 COLLINA ,08 21,37 3,15 39,69 MONTAGNA ,90 2,79 2,10 32,95 TOTALE ,00 100,00 3,70 53,98 ASIA 2004 PIANURA ,83 76,20 4,03 61,15 COLLINA ,15 20,90 3,07 38,36 MONTAGNA ,02 2,91 2,14 32,97 TOTALE ,00 100,00 3,69 53,22 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI, RELATIVI ADDETTI ED ADDETTI PER UNITA LOCALE PER CLASSE DIENSIONALE DELL UNITA LOCALE E ZONA ALTIMETRICA, ANNO 2006 ZONE CLASSI DI ADDETTI ALTIMETRICHE > 249 TOTALE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI DELLE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI PER PIANURA 1,2 4,6 13,3 30,0 68,0 145,4 560,7 4,1 COLLINA 1,3 4,5 12,8 29,8 67,1 145,6 263,4 3,2 MONTAGNA 1,2 4,2 14,0 28, ,0 PROVINCIA 1,2 4,5 13,2 29,9 67,8 145,4 521,1 3,8 29

30 quelle localizzate in montagna. In montagna quasi il 50% degli addetti è occupato in unità locali di dimensione inferiore ai 3 addetti, ed alle piccolissime imprese (meno di 10 addetti) fa capo l 82% degli addetti dell area, contro un peso pari al 58% delle piccolissime imprese in collina ed al 46% in pianura. La dimensione prevalente delle unità locali in pianura è infatti la piccola; la pianura è la zona tipica di insediamento delle unità locali di maggiore dimensione: sono localizzate qui l 87% delle unità con oltre 249 addetti cui compete il 93% degli addetti provinciali di grandi unità locali. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DELLE UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER ZONE ALTIMETRICHE E CLASSE DI ADDETTI, ANNO 2006 ADDETTI MONTAGNA COLLINA PIANURA TOTALE MONTAGNA COLLINA PIANURA TOTALE 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% DA 0 A 2 DA 3 A 9 DA 10 A 19 DA 20 A 49 DA 50 A 99 DA 100 A E OLTRE Con riferimento alla distribuzione settoriale delle unità locali e relativi addetti, abbiamo visto nei capitoli precedenti che il sistema produttivo locale è fortemente terziarizzato: le unità locali del terziario (servizi e commercio) sono il 73% del totale ed assorbono il 62% degli addetti con una tendenza alla crescita nel periodo di osservazione. In pianura il peso del terziario in termini di addetti raggiunge il 65,4% (45,2% servizi e 20,2% commercio), mentre nel sistema produttivo collinare gli addetti occupati in unità terziarie sono il 51% contro il 49% dell industria in senso largo; nell area montana il terziario pesa per il 63% e l industria per il 36%. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DELLE UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER ZONE ALTIMETRICHE E SETTORI DI ATTIVITA, ANNO 2006 ADDETTI 60,0 50,0 45,0 50,0 40,0 40,0 35,0 30,0 30,0 25,0 20,0 20,0 15,0 10,0 10,0 5,0 0,0 PROVINCIA PIANURA COLLINA M ONTAGNA 0,0 PROVINCIA PIANURA COLLINA M ONTAGNA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI 30

31 Il terziario nel triennio ha aumentato il proprio peso nella distribuzione sia in pianura che in collina, mentre lo ha diminuito in montagna dove è stato il settore delle costruzioni ad espandersi. Rapportando la distribuzione delle aree a quella provinciale si evidenziano le relative specializzazioni: emerge infatti una chiara specializzazione nel settore dei servizi dell area di pianura, industriale dell area collinare e nelle costruzioni in quella montana. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER ZONE ALTIMETRICHE E SETTORI DI ATTIVITA, ANNI PIANURA COLLINA MONTAGNA % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI PROVINCIA DI PIACENZA: INDICI DI SPECIALIZZAZIONE SETTORIALE PER ZONA ALTIMETRICA, ANNO 2006 ZONA SETTORE DI ATTIVITA ALTIMETRICA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE RISPETTO ALLE UNITA LOCALI PIANURA 0,95 0,92 0,99 1,05 1,00 COLLINA 1,21 1,16 1,03 0,87 1,00 MONTAGNA 0,73 1,32 0,99 0,96 1,00 RISPETTO AGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PIANURA 0,92 0,90 0,99 1,08 1,00 COLLINA 1,33 1,24 1,02 0,71 1,00 MONTAGNA 0,60 1,90 1,03 1,03 1,00 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI, RELATIVI ADDETTI ED ADDETTI PER UNITA LOCALE PER SETTORE DI ATTIVITA E ZONA ALTIMETRICA IN, ANNO 2006 ZONA SETTORE DI ATTIVITA' ALTIMETRICA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI DELLE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI PER PIANURA 9,3 2,6 3,0 3,9 4,1 COLLINA 8,3 2,3 2,4 2,4 3,2 MONTAGNA 3,9 1,9 1,6 2,0 2,0 PROVINCIA 8,8 2,5 2,8 3,5 3,8 31

32 Le dinamiche del triennio, particolarmente positive per servizi e commercio, hanno determinato l espansione del sistema produttivo dell area di pianura e collina a discapito di quello montano. Nel 2006, inoltre, la crescita pur settorialmente diffusa è risultata territorialmente concentrata nei comuni di pianura: le unità locali sono aumentate solo in questa area e diminuite nelle altre due; la crescita degli addetti di unità è stata determinata da un incremento di nell area di pianura (+2,6% medio annuo), 253 in collina (+1,2%) e una diminuzione di 115 addetti nell area montana (-4,4%), che segue la flessione del La crescita di unità locali e relativi addetti riscontrata nell area di pianura è imputabile per oltre la metà al settore dei servizi, mentre in collina l aumento più rilevante nel 2006 è stato nelle unità locali industriali. In montagna tutti i settori hanno registrato performance negative. PROVINCIA DI PIACENZA: ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER SETTORE DI ATTIVITA E ZONA ALTIMETRICA, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 E 2005/2004 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0-4,0-5,0 VARIAZIONI PERCENTUALI 2005/ / VARIAZIONI ASSOLUTE 2005/ /2005 PIANURA COLLINA MONTAGNA PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI ED ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITA E ZONA ALTIMETRICA, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 ZONA SETTORE DI ATTIVITA' TOTALE ALTIMETRICA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI VARIAZIONI ASSOLUTE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI DELLE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA VARIAZIONI PERCENTUALI PIANURA 0,2 3,7-0,1 1,5 1,2 COLLINA -0,1 0,3-1,9-0,3-0,6 MONTAGNA -2,8 0,4-2,9-1,5-1,6 PROVINCIA 0,0 2,5-0,7 1,0 0,6 ADDETTI DELLE PIANURA 1,6 2,6 3,1 2,9 2,6 COLLINA 1,7-0,9 1,6 1,3 1,2 MONTAGNA -1,8-8,8-2,6-4,0-4,4 PROVINCIA 1,6 1,0 2,6 2,4 2,1 32

33 Ancora, nell area di pianura la crescita è risultata diffusa a tutte le grandi classi dimensionali in cui si sono raggruppate le unità locali, in collina invece le variazioni positive sono state limitate alle unità locali medio grandi ed alle piccolissime unità, tra cui in particolare quelle di dimensione compresa tra 3 e 9 addetti. PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIENSIONALE DELL UNITA LOCALE E ZONA ALTIMETRICA IN, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 CLASSI DI ADDETTI ZONE ALTIMETRICHE > 249 TOTALE VARIAZIONI ASSOLUTE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA ADDETTI DELLE PIANURA COLLINA MONTAGNA PROVINCIA VARIAZIONI PERCENTUALI PIANURA 0,6 2,9 2,4 4,9 8,0 3,8 8,3 1,2 COLLINA -1,9 4,3-1,1 0,0 0,0 18,2 0,0-0,6 MONTAGNA -2,1 4,8-18,2-30, ,6 PROVINCIA -0,2 3,3 1,1 3,1 6,1 6,3 7,1 0,6 ADDETTI DELLE PIANURA 0,2 2,0 2,2 4,9 1,3 3,2 7,2 2,6 COLLINA -2,2 3,9-1,5 1,8-5,8 15,5 2,1 1,2 MONTAGNA -2,9 4,7-13,2-27, ,4 PROVINCIA -0,6 2,5 1,0 3,6-0,4 5,4 6,9 2,1 33

34 4.2 Le unità locali per aree territoriali: le aree programma Tra le aree di programmazione definite nell ambito del Piano Territoriale di Programmazione Provinciale (PTCP), l area Centrale, comprensiva del capoluogo, raggruppa il 61% delle unità locali attive al 2006 ed il 66% degli addetti (al proposito occorre considerare che il comune di Piacenza ha un peso nella distribuzione provinciale delle unità locali e relativi addetti del 43% e 46% rispettivamente e nell area del 70% circa); seguono l area Val d Arda-Val d Ongina, che comprende il comune di Fiorenzuola secondo per rilevanza nella provincia, con un peso sul sistema economico provinciale dell ordine del 15-16%, l area della Val Tidone-Val Luretta, al cui interno si colloca il comune di Castel San Giovanni, con un peso del 10% circa. Le altre tre aree individuate, Val Nure, Val Trebbia e Bassa Val d Arda, rappresentano ciascuna meno del 5% del sistema produttivo provinciale. La distribuzione del sistema produttivo tra le aree di programmazione non ha subito significative variazioni nel triennio , tranne che per un costante flessione dell incidenza del sistema della Val Nure. Considerando il rapporto addetti su popolazione in età attiva, emerge in maniera altrettanto significativa la centralità dell area Centrale, ma anche la significatività della Val d Arda-Val d Ongina il cui rapporto vale circa 50, area che si è rafforzata nel triennio, come anche le altre aree che raggruppano territorio non montano, tra queste in particolare la Bassa Val d Arda. UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI IN PROVINCIA DI PIACENZA PER AREE PROGRAMMA, ANNI DISTRIBUZIONE % ADDETTI PER ADDETTI/ AREE PTCP N ADDETTI UL ADDETTI UL POP ASIA 2006 AREA CENTRALE ,00 66,29 4,08 62,83 VAL TIDONE - VAL LURETTA ,65 9,09 3,20 41,20 VAL TREBBIA ,63 2,89 2,34 32,00 VAL NURE ,64 2,57 2,65 38,09 BASSA VAL D'ARDA ,05 3,74 3,46 44,72 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA ,02 15,43 3,61 49,75 PROVINCIA ,00 100,00 3,75 54,73 ASIA 2005 AREA CENTRALE ,58 65,84 4,02 61,77 VAL TIDONE - VAL LURETTA ,95 9,21 3,11 41,00 VAL TREBBIA ,64 2,94 2,34 32,01 VAL NURE ,71 2,63 2,62 37,81 BASSA VAL D'ARDA ,04 3,74 3,42 44,00 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA ,07 15,64 3,60 49,58 PROVINCIA ,00 100,00 3,70 53,98 ASIA 2004 AREA CENTRALE ,33 66,44 4,07 61,43 VAL TIDONE - VAL LURETTA ,82 8,98 3,06 39,59 VAL TREBBIA ,59 2,90 2,34 31,15 VAL NURE ,83 2,77 2,66 38,19 BASSA VAL D'ARDA ,06 3,51 3,19 40,78 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA ,36 15,40 3,48 48,28 PROVINCIA ,00 100,00 3,69 53,22 Relativamente alla dimensione delle unità locali, ancora si discosta dal resto del territorio l area Centrale con una dimensione prevalente delle unità pari alla piccola dimensione ed una dimensione media delle medesime di 4 addetti per unità produttiva; nelle altre aree programma la dimensione prevalente è invece la piccolissima, la dimensione media è di 3,5-3,6 addetti per unità in Val Arda-Val d Ongina e Val Tidone ed inferiore ai 3 addetti nelle altre aree. La presenza delle grandi unità locali (oltre 249 addetti) è sostanzialmente concentrata nell area Centrale, ed in misura residuale in Val d Arda-Val d Ongina; relativamente più distribuita sul territorio invece la presenza delle medie unità locali, che nelle quattro aree che non comprendono 34

35 territorio montano, assorbe quote di addetti comprese tra il 16% ed il 20% del totale delle aree. Le due aree Val Trebbia e Val Nure, il cui territorio è prevalentemente montano, si caratterizzano per la dominanza delle piccolissime unità, mentre la Bassa Val d Arda ha una presenza relativa più consistente rispetto al resto del territorio di imprese piccole e medio piccole. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DELLE UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER AREE PROGRAMMA E CLASSE DI ADDETTI, ANNI VAL D'ARDA BASSA VAL D'ARDA VAL TREBBIA VAL NURE VAL TIDONE AREA CENTRALE % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% DA 0 A 2 DA 3 A 9 DA 10 A 19 DA 20 A 49 DA 50 A 99 DA 100 A E OLTRE PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITA LOCALE E AREA PROGRAMMA, ANNO 2006 CLASSI DI ADDETTI AREE PTCP > 249 TOTALE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA ADDETTI DELLE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA Nel 2006 la crescita del sistema economico, a differenza di quanto verificatosi l anno precedente, è risultata territorialmente molto concentrata, sostanzialmente determinata dall evoluzione sistemica dell area Centrale. L incremento di 159 unità a livello provinciale deriva da una crescita di circa 200 nell area Centrale, pari al +1,3 annuo, da una flessione di 60 unità in Val Tidone Val Luretta 35

36 PROVINCIA DI PIACENZA: VARIAZIONI ANNUE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER AREA PROGRAMMA, 2005/2004 E 2006/ ,0 VARIAZIONI PERCENTUALI VARIAZIONI ASSOLUTE 8,0 6, ,0 2, , , ,0 2005/ / / /2005 AREA CENTRALE VAL TIDONE VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA AREA CENTRALE VAL TIDONE VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER CLASSE DIMENSIONALE DELL UNITA LOCALE E AREA PROGRAMMA, VARIAZIONI 2006/2005 CLASSI DI ADDETTI AREE PTCP > 249 TOTALE VARIAZIONI ASSOLUTE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA ADDETTI DELLE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA VARIAZIONI PERCENTUALI AREA CENTRALE 0,5 3,7 1,7 4,0 14,5 4,5 8,3 1,3 VAL TIDONE - VAL LURETTA -3,7 3,9 0,0 0,0-10,0 14,3 - -2,1 VAL TREBBIA -0,2 3,0 4,2-9,1 0, ,3 VAL NURE -2,0 3,3-20,0 9,1 0,0 0,0 - -1,4 BASSA VAL D'ARDA 0,1 3,2-4,2 25,0-20,0 50,0-1,0 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 0,0 1,3 3,6-3,0-5,3 0,0 0,0 0,3 PROVINCIA -0,2 3,3 1,1 3,1 6,1 6,3 7,1 0,6 ADDETTI DELLE AREA CENTRALE 0,2 2,7 1,0 3,1 5,5 3,7 7,2 2,8 VAL TIDONE - VAL LURETTA -4,3 2,9 0,8 4,6-11,4 14,5-0,7 VAL TREBBIA -1,4 2,7 8,5-9,4 3, ,2 VAL NURE -2,6 6,8-23,8 13,1 0,1-1,2 - -0,2 BASSA VAL D'ARDA -1,2 0,2-4,7 21,1-24,2 37,9-2,1 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 0,1 1,5 5,7 1,8-9,4 1,8 2,1 0,7 PROVINCIA -0,6 2,5 1,0 3,6-0,4 5,4 6,9 2,1 36

37 (-2,1%) e variazioni assolute dell ordine di poche decine di unità nelle altre aree. Analogamente alla crescita di addetti a livello provinciale, le unità locali insediate nell area Centrale hanno contribuito per (+2,8%) a fronte di variazioni massime di 108 unità delle altre aree; da segnalare l area della Bassa Val d Arda per la crescita in termini percentuali del +2,1% degli addetti, mentre nelle altre aree la crescita è stata inferiore all 1%. Dal punto di vista della dimensione delle unità locali, la crescita nell area Centrale è risultata diffusa a tutte le classi dimensionali con la sola eccezione delle piccole unità i cui addetti sono risultati sostanzialmente stazionari rispetto al I dati 2006 confermano le specializzazioni produttive delle aree programma già evidenziate nei lavori degli anni precedenti. Sintetizzando pertanto quanto dettagliato nelle precedenti analisi: l area Centrale è l unica che presenta una chiara specializzazione nel settore dei servizi; presenta invece una caratterizzazione industriale, con specializzazione sia nell industria in senso stretto che nelle costruzioni, il sistema produttivo delle aree Val Tidone-Val Luretta, Val d Arda-Val d Ongina e Val Nure, sebbene in Val d Arda-Val d Ongina i settori dell industria e dei servizi abbiano a livello occupazionale il medesimo peso; in Bassa Val d Arda ed in Val Trebbia, invece, sono i settori del commercio e delle costruzioni che presentano un peso superiore rispetto alla media provinciale, in Val Trebbia tuttavia anche il settore dei servizi riveste un ruolo preponderante in termini occupazionali per la vocazione turistica dell area. PROVINCIA DI PIACENZA: INDICI DI SPECIALIZZAZIONE SETTORIALE PER AREA PROGRAMMA, ANNO 2006 SETTORE DI ATTIVITA AREE PROGRAMMA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI TOTALE RISPETTO ALLE UNITA LOCALI AREA CENTRALE 0,93 0,91 0,96 1,07 1,00 VAL TIDONE - VAL LURETTA 1,19 1,20 1,04 0,86 1,00 VAL TREBBIA 0,78 1,20 1,05 0,96 1,00 VAL NURE 0,97 1,23 1,00 0,93 1,00 BASSA VAL D'ARDA 1,03 1,21 1,12 0,85 1,00 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 1,19 1,03 1,06 0,90 1,00 RISPETTO AGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI AREA CENTRALE 0,91 0,88 0,97 1,10 1,00 VAL TIDONE - VAL LURETTA 1,29 1,23 1,00 0,75 1,00 VAL TREBBIA 0,63 1,66 1,17 1,00 1,00 VAL NURE 1,13 1,34 0,85 0,91 1,00 BASSA VAL D'ARDA 1,06 1,48 1,35 0,67 1,00 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 1,25 1,07 1,03 0,81 1,00 UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER AREE PROGRAMMA E SETTORI DI ATTIVITA, ANNO ,0 50,0 ADDETTI 40,0 40,0 30,0 30,0 20,0 20,0 10,0 10,0 0,0 0,0 INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI 37

38 PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER AREE PROGRAMMA E SETTORI DI ATTIVITA, ANNI VAL D'ARDA BASSA VAL D'ARDA VAL NURE VAL TREBBIA VAL TIDONE AREA CENTRALE % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI Nel 2006, posto che il contributo determinante della crescita a livello locale è stato quello delle unità produttive localizzate nell area Centrale, la dinamica qui è risultata particolarmente positiva per il terziario, sia servizi (+855 addetti pari al +3,05) che commercio (+439 e +3,6%); positiva tuttavia anche per l industria in senso stretto e per le costruzioni ma con tassi di crescita e variazioni assolute inferiori alla media dell area. L industria ha conosciuto una positiva evoluzione anche in Val d Arda Val d Ongina e Val Trebbia; il settore delle costruzioni in Bassa Val d Arda e Val Trebbia, il commercio in Bassa Val d Arda ed i servizi in Val Tidone e Val Nure. Viceversa contributi negativi sono giunti dalle unità industriali localizzate in Val Tidone e Bassa Val d Arda, da quelle di costruzioni di Val Nure e Val d Arda- Val d Ongina e commerciali sempre in Val Nure, unica area a registrare una contrazioni complessiva del numero di addetti delle unita locali. PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI, RELATIVI ADDETTI ED ADDETTI PER UNITA LOCALE PER SETTORE DI ATTIVITA DELL UNITA LOCALE ED AREA PROGRAMMA, ANNO 2006 SETTORE DI ATTIVITA' TOTALE AREE PROGRAMMA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA ADDETTI DELLE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA

39 PROVINCIA DI PIACENZA: UNITA LOCALI E RELATIVI ADDETTI PER SETTORE DI ATTIVITA DELL UNITA LOCALE E AREA PROGRAMMA, VARIAZIONI ASSOLUTE E PERCENTUALI 2006/2005 SETTORE DI ATTIVITA' TOTALE AREE PROGRAMMA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI VARIAZIONI ASSOLUTE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA ADDETTI DELLE AREA CENTRALE VAL TIDONE - VAL LURETTA VAL TREBBIA VAL NURE BASSA VAL D'ARDA VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA PROVINCIA VARIAZIONI PERCENTUALI AREA CENTRALE -0,4 3,5 0,1 1,7 1,3 VAL TIDONE - VAL LURETTA -2,3-0,4-3,1-2,1-2,1 VAL TREBBIA 1,9 5,7-1,2-1,1 0,3 VAL NURE -7,0 2,3-4,2 0,5-1,4 BASSA VAL D'ARDA 3,3 5,9-0,6-0,7 1,0 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 3,2-0,7-1,1 0,8 0,3 PROVINCIA 0,0 2,5-0,7 1,0 0,6 ADDETTI DELLE AREA CENTRALE 2,1 2,1 3,6 3,0 2,8 VAL TIDONE - VAL LURETTA -1,2 1,6 1,1 2,5 0,7 VAL TREBBIA 2,2 6,8 0,2-3,1 0,2 VAL NURE 0,2-4,7-4,0 3,0-0,2 BASSA VAL D'ARDA -1,9 10,2 4,1 0,3 2,1 VAL D'ARDA - VAL D'ONGINA 2,8-6,0 0,7 1,0 0,7 PROVINCIA 1,6 1,0 2,6 2,4 2, Il peso del comune capoluogo di provincia nell area Centrale Determinante della struttura produttiva dell area Centrale è, come accennato in apertura del precedente paragrafo, il comune di Piacenza, il cui sistema produttivo rappresenta circa il 70% di quello complessivo dell area. In questa sede esaminiamo brevemente le caratteristiche dell area Centrale separando il capoluogo dai restanti comuni. L area Centrale escludendo il capoluogo ha un peso sul sistema produttivo provinciale pari al 17% in termini di unità locali ed al 20% in termini di addetti. La dimensione media delle unità locali è di 4,3 addetti, mentre nel capoluogo è 4,0; il rapporto addetti su popolazione attiva è pari a 50,4% contro il 70,3% del comune di Piacenza. Analizzando la struttura produttiva in relazione ai settori si evidenzia come il capoluogo rappresenti il poli terziario dell area oltre che dell intera provincia: il settore dei servizi costituisce nel comune di Piacenza oltre il 50% del sistema produttivo mentre nei restanti comuni dell area la specializzazione produttiva è marcatamente industriale: il 48% degli addetti è infatti occupato in unità locali dell industria in senso stretto, settore cui appartiene il 17% delle unità locali. Parimenti dal punto di vista della dimensione delle unità locali, l area Centrale senza il capoluogo, presenta una distribuzione degli addetti nettamente più spostata verso la media dimensione, tipica del settore industriale. Nel capoluogo, tuttavia, si ha una percentuale molto elevata di addetti nelle unità locali di grandi dimensione, pari al 14%. 39

40 5. IL SISTEMA PRODUTTIVO COMUNALE Concludiamo con una breve analisi del sistema produttivo a livello comunale. Scendendo ad un livello territoriale sempre più disaggregato diminuisce il livello di significatività dei dati soprattutto in un territorio come il nostro caratterizzato da comuni di piccola dimensione e piccole unità produttive. Dai dati comunali emerge chiaramente la centralità del capoluogo, già sottolineata in precedenza: il comune di Piacenza pesa infatti per quasi il 50% sul sistema economico provinciale: nel capoluogo sono localizzate unità locali, il 43% del totale, con addetti, pari al 46% del totale. Seguono per rilevanza gli altri due comuni demograficamente maggiori della provincia: Fiorenzuola che ha un peso del 6% in termini di unità produttive e del 6,5% in termini di addetti, e Castel San Giovanni dove ha sede il 4,6% delle unità locali della provincia con il 4,2% degli addetti. I sistemi produttivi dei comuni di Podenzano e Rottofreno hanno peso tra il 3% ed il 4% a livello provinciale, Alseno, Borgonovo, Cadeo, Carpaneto e Pontenure dell ordine del 2%. Considerando il rapporto tra gli addetti e la popolazione in età attiva è possibile evidenziare meglio le aree di maggiore concentrazione di attività produttive. Se infatti il rapporto vale 55 per l intera provincia, nei comuni di Calendasco, Fiorenzuola, Piacenza e Podenzano gli addetti delle unità locali sono il 70% della popolazione in età attiva dei medesimi comuni; il rapporto supera il valore provinciale anche nei comuni di Alseno, Caorso, Gragnano e Villanova. In tutti questi comuni si ha una dimensione delle unità locali in termini di addetti superiore rispetto alla media provinciale, situazione che si riscontra inoltre a Pontenure, Rottofreno e Vigolzone. Emerge pertanto dall insieme delle informazioni un sistema produttivo chiaramente concentrato nella zona di pianura con estensione nella prima collina centro-orientale che ha due centri nel capoluogo e nel comune di Fiorenzuola che, insieme ai comuni ad essi limitrofi, rappresentano le zone dove maggiore è la concentrazione localizzativa ed il sistema é più strutturato. PROVINCIA DI PIACENZA: DISTRIBUZIONE DEGLI ADDETTI DELLE UNITA LOCALI PER COMUNE, ANNO 2006 PROVINCIA DI PIACENZA: ADDETTI DELLE UNITA LOCALI IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE IN ETA ATTIVA, ANNO 2006 Piuttosto nette sono anche le differenziazioni in relazione alla specializzazione settoriale. Posto che il capoluogo rappresenta il polo terziario principale per l intero territorio provinciale, ad esso si affianca il comune di Fiorenzuola che negli anni va emergendo come centro terziario della Val d Arda, mentre ad ovest il comune di Castel San Giovanni non sembra assumere la medesima valenza. 40

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009 piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale monitoraggio del settore elettronico 1 trimestre 2009 Agenzia regionale del lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia 2 1

Dettagli

IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI

IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI Roma e provincia nel 2014 Indice I numeri più significativi... 2 Le conseguenze della Crisi economica... 3 Il contesto nazionale... 3 I numeri di Roma: la condizione occupazionale...

Dettagli

della provincia di Padova Sintesi anno 2015 A cura del Servizio Studi - Padova, marzo 2016

della provincia di Padova Sintesi anno 2015 A cura del Servizio Studi - Padova, marzo 2016 Indicatori del mercato del lavoro della provincia di Padova Sintesi anno 2015 A cura del Servizio Studi - Padova, marzo 2016 Principali indicatori del mercato del lavoro provinciale Fonti disponibili Inps

Dettagli

INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA. Torino, 10 marzo 2010

INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA. Torino, 10 marzo 2010 INDAGINE CONGIUNTURALE FRA LE IMPRESE EDILI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA Torino, 10 marzo 2010 L indagine congiunturale dell ANCE Piemonte, avviata a giugno del 2002 e svolta con cadenza semestrale,

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: marzo 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

Le imprese giovanili 1 in Piemonte

Le imprese giovanili 1 in Piemonte Le imprese giovanili 1 in Piemonte A fine 2015, le imprese giovanili registrate in Italia hanno raggiunto quota 623.755 unità, il 10,3% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TM21B ATTIVITÀ ATTIVITÀ COMMERCIO ALL INGROSSO DI ALTRE COMMERCIO ALL INGROSSO DI BEVANDE ALCOLICHE BEVANDE

STUDIO DI SETTORE TM21B ATTIVITÀ ATTIVITÀ COMMERCIO ALL INGROSSO DI ALTRE COMMERCIO ALL INGROSSO DI BEVANDE ALCOLICHE BEVANDE STUDIO DI SETTORE TM21B ATTIVITÀ 51.34.1 COMMERCIO ALL INGROSSO DI BEVANDE ALCOLICHE ATTIVITÀ 51.34.2 COMMERCIO ALL INGROSSO DI ALTRE BEVANDE Maggio 2005 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SM21B

Dettagli

Occupati - Totale economia livello, migliaia

Occupati - Totale economia livello, migliaia VALLE D AOSTA Le previsioni al 215: impiego di lavoro Nel corso del periodo 28-215 1, la Valle d Aosta sperimenterà una dinamica occupazionale positiva. L incremento medio annuo sarà dello.9 per cento,

Dettagli

Le retribuzioni medie si sono invece mantenute più o meno stabili intorno ai 2.400 euro mensili.

Le retribuzioni medie si sono invece mantenute più o meno stabili intorno ai 2.400 euro mensili. INTRODUZIONE La presente analisi si propone di approfondire l andamento economico che ha caratterizzato la città di Roma negli ultimi anni attraverso un quadro dei dati amministrativi INPS riguardanti

Dettagli

SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 2000 AL 2012

SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 2000 AL 2012 SEPARAZIONI E DIVORZI IN ITALIA ED IN EMILIA- ROMAGNA DAL 0 AL 2012 L Istat ha recentemente pubblicato i dati relativi alla rilevazione delle separazioni e dei divorzi condotta nel 2012 presso le cancellerie

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CREMONA REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CREMONA REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2015 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: Dicembre 2015 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

Nel quarto trimestre 2014, dati economici contrastanti denotano ancora un clima di grande incertezza

Nel quarto trimestre 2014, dati economici contrastanti denotano ancora un clima di grande incertezza Nel quarto trimestre 2014, dati economici contrastanti denotano ancora un clima di grande incertezza I dati sul comparto industriale manifatturiero cremonese del quarto trimestre 2014 vedono la ricomparsa

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI. Calabria REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 3 TRIMESTRE 2013 TAVOLE CONGIUNTURALI DELLE IMPRESE ATTIVE Elaborazioni a: Settembre 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità

Dettagli

+31,0% LA DOMANDA DI MUTUI NEL I TRIMESTRE 2016. LE RICHIESTE SI CARATTERIZZANO SEMPRE PIÙ PER IMPORTO CONTENUTO E PIANI DI RIMBORSO LUNGHI.

+31,0% LA DOMANDA DI MUTUI NEL I TRIMESTRE 2016. LE RICHIESTE SI CARATTERIZZANO SEMPRE PIÙ PER IMPORTO CONTENUTO E PIANI DI RIMBORSO LUNGHI. ! Barometro CRIF della domanda di mutui da parte delle famiglie +31,0% LA DOMANDA DI MUTUI NEL I TRIMESTRE 2016. LE RICHIESTE SI CARATTERIZZANO SEMPRE PIÙ PER IMPORTO CONTENUTO E PIANI DI RIMBORSO LUNGHI.

Dettagli

Ance Salerno: In Campania ed in provincia di Napoli boom di imprese con titolari stranieri

Ance Salerno: In Campania ed in provincia di Napoli boom di imprese con titolari stranieri Documento 1 Ance Salerno: In Campania ed in provincia di Napoli boom di imprese con titolari stranieri Napoli e la Campania guidano la graduatoria per incremento di imprese con il titolare straniero 1.

Dettagli

CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI

CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI 10 giugno 2013 I trimestre 2013 CONTI ECONOMICI TRIMESTRALI Prodotto interno lordo, valore aggiunto, consumi, investimenti, domanda estera Nel primo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo (PIL),

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Giugno 2013 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore UG41U Ricerche di mercato e sondaggi

Dettagli

Andamento meteorologico del mese

Andamento meteorologico del mese Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C

Dettagli

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ

REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ 8 gennaio 2016 III trimestre 2015 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Nel terzo trimestre del 2015 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è aumentato

Dettagli

EMILIA ROMAGNA. Le previsioni al 2016: impiego di lavoro

EMILIA ROMAGNA. Le previsioni al 2016: impiego di lavoro EMILIA ROMAGNA Le previsioni al 2016: impiego di lavoro Lo scenario di previsione relativo alle dinamiche occupazionali dell Emilia Romagna tra il 2010 e il 2016 1 indica una modesta crescita dell occupazione,

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WG41U ATTIVITÀ 73.20.00 RICERCHE DI MERCATO E SONDAGGI DI OPINIONE Marzo 2016 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore VG41U Ricerche di mercato e sondaggi

Dettagli

3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI WHITE ECONOMY

3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI WHITE ECONOMY Estratto dalla ricerca realizzata dal Censis per Unipol nell'ambito del programma "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali. 3. IL VALORE ECONOMICO E OCCUPAZIONALE DELLE ATTIVITÀ DI

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI

STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI STUDIO DI SETTORE TG42U ATTIVITÀ 74.40.2 AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI Luglio 2006 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TG42U Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari,

Dettagli

-5% -10% -15% -20% -25% -30%

-5% -10% -15% -20% -25% -30% 2 Premessa Le informazioni diffuse con i Bollettini mensili sulle entrate tributarie di Francia, Germania, Irlanda, Portogallo, Regno Unito e Spagna, pubblicati sui portali web istituzionali dalle Amministrazioni

Dettagli

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009

Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale Monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009 piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale monitoraggio del settore elettronico 4 trimestre 2009 La presente scheda è stata curata da Giorgio Plazzi, esperta dell Agenzia regionale

Dettagli

I LIBERI PROFESSIONISTI IN

I LIBERI PROFESSIONISTI IN I LIBERI PROFESSIONISTI IN PROVINCIA DI BRESCIA Brescia, 20 aprile 2015 a cura di Pietro Aimetti e Paola Zito OBIETTIVI DELLO STUDIO Analisi dei liberi professionisti residenti in provincia di Brescia

Dettagli

IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 2011 LA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI FOLIGNO

IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 2011 LA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI FOLIGNO COMUNE DI FOLIGNO Provincia di Perugia IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE 2011 LA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI FOLIGNO A cura di Umbertina Salvucci Servizio di Statistica del Comune di Foligno Revisione

Dettagli

Esame dei documenti di bilancio per il triennio 2015-2017. Dossier 1 Lavoratori atipici e mercato del lavoro

Esame dei documenti di bilancio per il triennio 2015-2017. Dossier 1 Lavoratori atipici e mercato del lavoro Esame dei documenti di bilancio per il triennio 2015-2017 Dossier 1 Lavoratori atipici e mercato del lavoro Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite

Dettagli

STUDIO DI SETTORE VK04U ATTIVITÀ ATTIVITÀ DEGLI STUDI LEGALI

STUDIO DI SETTORE VK04U ATTIVITÀ ATTIVITÀ DEGLI STUDI LEGALI STUDIO DI SETTORE VK04U ATTIVITÀ 69.10.10 ATTIVITÀ DEGLI STUDI LEGALI Maggio 2009 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore UK04U Attività degli studi legali è stata condotta analizzando i modelli

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI VIBO VALENTIA

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI VIBO VALENTIA CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 4 TRIMESTRE 2012 TAVOLE CONGIUNTURALI Elaborazioni a: gennaio 2013 Indice delle tavole Dati congiunturali a periodicità trimestrale Dinamismo

Dettagli

Anni Manodopera Materiali Trasporti Noli 2006 2,4 8,5 3,5 3,8 2007 4,5 9,3 3,3 3,4 2008 4,0 2,4 7,1 6,6 2009 4,0-14,8 0,9 1,6 2010 2,1 8,2 0,9 2,0

Anni Manodopera Materiali Trasporti Noli 2006 2,4 8,5 3,5 3,8 2007 4,5 9,3 3,3 3,4 2008 4,0 2,4 7,1 6,6 2009 4,0-14,8 0,9 1,6 2010 2,1 8,2 0,9 2,0 Direzione Affari Economici e Centro Studi INDICI ISTAT DEI COSTI DI COSTRUZIONE DI TRONCHI STRADALI Aggiornamento a febbraio 2016 L indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto di strada

Dettagli

13. Consumi di energia elettrica

13. Consumi di energia elettrica 13. Consumi di energia elettrica Il processo di sviluppo dei cosiddetti Paesi industrializzati tende a promuovere in misura sempre maggiore comportamenti di consumo energivori; in un tale contesto, l Italia

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UG58U ATTIVITÀ 55.20.10 VILLAGGI TURISTICI ATTIVITÀ 55.30.00 AREE DI CAMPEGGIO E AREE ATTREZZATE PER CAMPER E ROULOTTE

STUDIO DI SETTORE UG58U ATTIVITÀ 55.20.10 VILLAGGI TURISTICI ATTIVITÀ 55.30.00 AREE DI CAMPEGGIO E AREE ATTREZZATE PER CAMPER E ROULOTTE STUDIO DI SETTORE UG58U ATTIVITÀ 55.20.10 VILLAGGI TURISTICI ATTIVITÀ 55.30.00 AREE DI CAMPEGGIO E AREE ATTREZZATE PER CAMPER E ROULOTTE Settembre 2008 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TG58U

Dettagli

Le imprese delle donne: l economia al femminile in provincia di Chieti

Le imprese delle donne: l economia al femminile in provincia di Chieti Le imprese delle donne: l economia al femminile in provincia di Chieti Presentazione a cura di Paola Sabella - Presidente Comitato provinciale per la promozione dell imprenditorialità femminile Il Comitato

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VG52U ATTIVITÀ 82.92.10 IMBALLAGGIO E CONFEZIONAMENTO DI GENERI ALIMENTARI ATTIVITÀ 82.92.20 IMBALLAGGIO E CONFEZIONAMENTO DI GENERI NON ALIMENTARI Luglio 2012 Documento non definitivo

Dettagli

L Imprenditoria Femminile in provincia di Sondrio in pillole

L Imprenditoria Femminile in provincia di Sondrio in pillole FOCUS ECONOMIA 2016 N. 1 L Imprenditoria Femminile in provincia di Sondrio in pillole Ufficio Studi e Progetti Speciali - CCIAA Sondrio 1 Le imprese femminili 1 in provincia di Sondrio Le imprese femminili

Dettagli

Senato della Repubblica

Senato della Repubblica Ministero dello Sviluppo Economico Garante per la sorveglianza dei prezzi Senato della Repubblica Audizione del Garante per la sorveglianza dei prezzi La dinamica dei prezzi dei carburanti ALLEGATO A 6

Dettagli

IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA

IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA IL SELL-OUT MERCATO FARMACIE ITALIANE: ANNO 2015 PREMESSA METODOLOGICA a cura di NEW LINE RICERCHE di MERCATO Gennaio 2016 New Line Ricerche di Mercato svolge analisi basate sulla rilevazione delle vendite

Dettagli

Il lavoro a Milano Milano, 16 febbraio

Il lavoro a Milano Milano, 16 febbraio Il lavoro a Milano Milano, 16 febbraio 2009 PRIMA PARTE Gli indicatori del mercato del lavoro DATI DI FONTI ESTERNE Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di attività Occupazione per dimensioni

Dettagli

Progetto per la Gestione, lo Sviluppo e il Coordinamento dell Area Agricola

Progetto per la Gestione, lo Sviluppo e il Coordinamento dell Area Agricola Progetto per la Gestione, lo Sviluppo e il Coordinamento dell Area Agricola Roma, 5 Giugno 2002 Circolare n. 104 Allegati 1 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Direttori delle Agenzie Ai Coordinatori

Dettagli

STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ ERBORISTERIE

STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ ERBORISTERIE STUDI DI SETTORE UM35U ATTIVITÀ 47.75.20 ERBORISTERIE Settembre 2008 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM35U Erboristerie è stata condotta analizzando i modelli per la comunicazione dei dati

Dettagli

LA SINTESI DEL XVIII RAPPORTO ALMALAUREA SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI

LA SINTESI DEL XVIII RAPPORTO ALMALAUREA SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI LA SINTESI DEL XVIII RAPPORTO ALMALAUREA SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati delle 71 Università delle 73 aderenti fotografa

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM27A ATTIVITÀ 52.21.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA

STUDIO DI SETTORE UM27A ATTIVITÀ 52.21.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA STUDIO DI SETTORE UM27A ATTIVITÀ 52.21.0 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI FRUTTA E VERDURA Settembre 2007 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM27A - Commercio al dettaglio di frutta e verdura è stata

Dettagli

19 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA

19 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA 19 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA Febbraio 2015 www.odmconsulting.com 19 Rapporto sulle Retribuzioni in Italia Il 19 Rapporto sulle retribuzioni in Italia fornisce nel dettaglio le informazioni

Dettagli

Ottobre 2012 1. 1. La Cigo, la Cigs e la Cassa in deroga (settembre 2012 e primi nove mesi 2012)

Ottobre 2012 1. 1. La Cigo, la Cigs e la Cassa in deroga (settembre 2012 e primi nove mesi 2012) Dipartimento Mercato del Lavoro Osservatorio Cassa Integrazione, Occupazione, Politiche attive del lavoro Visita il portale dell Osservatorio: www.cisl.it/osservatoriomdl Ottobre 2012 1 Indice 1. La Cigo,

Dettagli

Le Statistiche della Regione Sardegna

Le Statistiche della Regione Sardegna Il Censimento della popolazione in Sardegna Il 27 aprile 2012 l Istat ha diffuso i risultati provvisori del 15 Censimento della popolazione e delle abitazioni 1. Il Servizio della Statistica Regionale,

Dettagli

Indagine sulle imprese del terziario di Pordenone gennaio 2011 STUDIO SUI SALDI INVERNALI

Indagine sulle imprese del terziario di Pordenone gennaio 2011 STUDIO SUI SALDI INVERNALI Indagine sulle imprese del terziario di Pordenone gennaio 2011 STUDIO SUI SALDI INVERNALI Pordenone, 14 febbraio 2011 Codice ricerca: 2010-210kr 2 presentazione del lavoro Scheda tecnica Obiettivi del

Dettagli

INAIL CHI SIAMO LE ATTIVITA CHE SVOLGIAMO I PUNTI DI INCONTRO. Monica Pedretti Sede INAIL di Varese

INAIL CHI SIAMO LE ATTIVITA CHE SVOLGIAMO I PUNTI DI INCONTRO. Monica Pedretti Sede INAIL di Varese INAIL CHI SIAMO LE ATTIVITA CHE SVOLGIAMO I PUNTI DI INCONTRO Monica Pedretti Sede INAIL di Varese INAIL ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI

Dettagli

Reti locali Mauro Nanni

Reti locali Mauro Nanni Reti locali Mauro Nanni Con il termine «rete locale» o LAN viene indicato l insieme degli apparati e delle linee di connessione che permettono di collegare tra di loro le stazioni di lavoro all interno

Dettagli

L ECONOMIA DI GENERE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA

L ECONOMIA DI GENERE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA L ECONOMIA DI GENERE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA novembre 2014 Via Morpurgo 4-33100 Udine - Tel. +39 0432 273223 273224 - fax +39 0432 512408 - email: unioncamerefvg@ud.camcom.it Le differenze di genere

Dettagli

20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Settembre 2015

20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA. Settembre 2015 20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA Settembre 2015 20 RAPPORTO SULLE RETRIBUZIONI IN ITALIA Introduzione Il 20 Rapporto sulle retribuzioni in Italia fornisce nel dettaglio le informazioni sul mercato

Dettagli

8. COMMERCIO E SERVIZI

8. COMMERCIO E SERVIZI 8. COMMERCIO E SERVIZI 8.1 Struttura e dinamica dei servizi Nel corso del 2009 è stata adottata una nuova classificazione delle attività economiche (ATECO 2007) che entra ancora più nel dettaglio dei vari

Dettagli

I PROTESTI DELLA PROVINCIA DI PERUGIA

I PROTESTI DELLA PROVINCIA DI PERUGIA I PROTESTI DELLA PROVINCIA DI PERUGIA IV TRIMESTRE 2009 A cura dell Ufficio Protesti e Prezzi e dell Ufficio Studi e Ricerche Economiche Camera di Commercio di Perugia Indice L andamento dei protesti nella

Dettagli

I giovani e il lavoro. in provincia di Padova. Dati 2010

I giovani e il lavoro. in provincia di Padova. Dati 2010 I giovani e il lavoro in provincia di Padova Dati 2010 A cura di Anna Basalisco Nota metodologica: I dati esposti sono di fonte CO Veneto SILL Veneto, elaborati dall Osservatorio sul Mercato del Lavoro

Dettagli

-RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL SERVIZIO DI CALL CENTER- Dott. Giovanni Goisis

-RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL SERVIZIO DI CALL CENTER- Dott. Giovanni Goisis -RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEL SERVIZIO DI CALL CENTER- Dott. Giovanni Goisis 1 Al fine di migliorare l efficienza delle prestazioni del proprio Ufficio Stranieri, la Questura di Bergamo ha introdotto

Dettagli

CONTRATTI COLLETTIVI E RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

CONTRATTI COLLETTIVI E RETRIBUZIONI CONTRATTUALI 25 settembre Agosto CONTRATTI COLLETTIVI E RETRIBUZIONI CONTRATTUALI Alla fine di agosto i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 6% degli occupati dipendenti

Dettagli

I lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni V rapporto IRES-FILLEA

I lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni V rapporto IRES-FILLEA I lavoratori stranieri nel settore delle costruzioni V rapporto IRES-FILLEA Roma, 13 dicembre 2010 A cura di: Emanuele Galossi Maria Mora La presenza immigrata nel settore delle costruzioni Secondo i dati

Dettagli

Povertà assoluta in Lombardia e nelle regioni del nord Italia - Anno 2014

Povertà assoluta in Lombardia e nelle regioni del nord Italia - Anno 2014 Lombardia Statistiche Report N 4 / 10 maggio 2016 Povertà assoluta in Lombardia e nelle regioni del nord Italia - Anno 2014 Sintesi A Milano una famiglia composta da una coppia e un bambino di 4-10 è considerata

Dettagli

Andamento economico del settore turistico in Italia nel 2014

Andamento economico del settore turistico in Italia nel 2014 Andamento economico del settore turistico in Italia nel 2014 Mauro Politi ISTAT XV Conferenza CISET- Banca d Italia L'ITALIA E IL TURISMO INTERNAZIONALE Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel

Dettagli

Cittadini stranieri nell area metropolitana di Bologna. Rapporto 2015

Cittadini stranieri nell area metropolitana di Bologna. Rapporto 2015 Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo Osservatorio delle immigrazioni Cittadini stranieri nell area metropolitana di Bologna. Rapporto 2015 Valerio Vanelli Bologna, 29 ottobre 2015 Il rapporto

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TG89U ATTIVITÀ VIDEOSCRITTURA, STENOGRAFIA E FOTOCOPIATURA

STUDIO DI SETTORE TG89U ATTIVITÀ VIDEOSCRITTURA, STENOGRAFIA E FOTOCOPIATURA STUDIO DI SETTORE TG89U ATTIVITÀ 74.85.1 VIDEOSCRITTURA, STENOGRAFIA E FOTOCOPIATURA Giugno 2006 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore SG89U Videoscrittura, stenografia e fotocopiatura è stata

Dettagli

Il territorio e la popolazione

Il territorio e la popolazione Il territorio e la popolazione 17 Superficie Il territorio Le Marche si estendono per una superficie di 9693,5 Km 2 (il 3,2% del territorio italiano), con una struttura geomorfologica costituita in prevalenza

Dettagli

Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio Settembre 2008

Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio Settembre 2008 21 novembre 2008 Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio Settembre 2008 L Istituto nazionale di statistica comunica che nel mese di settembre 2008 l'indice generale del valore

Dettagli

OPERE PUBBLICHE: LAVORI ESEGUITI IN EURO

OPERE PUBBLICHE: LAVORI ESEGUITI IN EURO 12 COSTRUZIONI 600 500 OPERE PUBBLICHE: LAVORI ESEGUITI IN EURO PER ABITANTE - ANNO 2000 501 400 300 387 255 Liguria 361 200 Italia 100 0 Imperia Savona Genova La Spezia 12.1 12.2 12.3 12.4 12.5 12.13

Dettagli

Rapporto annuale regionale

Rapporto annuale regionale Rapporto annuale regionale 2014 - Sicilia Appendice statistica Dati rilevati al 31 ottobre 2015 Sommario Tabelle regionali con cadenza semestrale relative agli infortuni 1 Tabelle regionali con cadenza

Dettagli

LA DINAMICA DEI PREZZI

LA DINAMICA DEI PREZZI LA DINAMICA DEI PREZZI SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI DELL INDAGINE PREZZI E MERCATI INDIS UNIONCAMERE 1. Il quadro d insieme Nel corso del 2012 i prezzi sono rimasti complessivamente stabili, nonostante

Dettagli

Corso di Laurea in Ottica e Optometria. Condizione occupazionale dei laureati ad un anno dalla laurea

Corso di Laurea in Ottica e Optometria. Condizione occupazionale dei laureati ad un anno dalla laurea AA 2014 2015 Corso di Laurea in Ottica e Optometria Condizione occupazionale dei laureati ad un anno dalla laurea http://almalaurea.it XVII indagine Premessa L indagine di Almalaurea si riferisce ai laureati

Dettagli

CONGIUNTURA COMMERCIO

CONGIUNTURA COMMERCIO CONGIUNTURA COMMERCIO I TRIMESTRE 2014 La riproduzione e/o diffusione parziale o totale delle tavole contenute nel presente volume è consentita esclusivamente con la citazione completa della fonte: Camera

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE YK04U ATTIVITÀ 69.10.10 ATTIVITÀ DEGLI STUDI LEGALI Marzo 2015 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore WK04U Attività degli studi legali, è stata condotta

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TM21D ATTIVITÀ COMMERCIO ALL INGROSSO DI CARNE FRESCA, CONGELATA E SURGELATA

STUDIO DI SETTORE TM21D ATTIVITÀ COMMERCIO ALL INGROSSO DI CARNE FRESCA, CONGELATA E SURGELATA STUDIO DI SETTORE TM21D ATTIVITÀ 51.32.1 COMMERCIO ALL INGROSSO DI CARNE FRESCA, CONGELATA E SURGELATA Luglio 2005 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM21D - Commercio all ingrosso di carne

Dettagli

Il mercato del lavoro in provincia di Padova

Il mercato del lavoro in provincia di Padova Il mercato del lavoro in provincia di Padova Dinamica assunzioni-cessazioni lavoratori dipendenti Gennaio - settembre 2015 3 Il mercato del lavoro in provincia di Padova Dinamica assunzioni-cessazioni

Dettagli

Le differenze nel livello dei prezzi in 20 comuni capoluogo

Le differenze nel livello dei prezzi in 20 comuni capoluogo Le differenze nel livello dei prezzi in 20 comuni capoluogo Aprile 2008 L Istat ha diffuso, per la prima volta, i risultati di una ricerca sui differenziali di livello dei prezzi al consumo relativi all

Dettagli

ESITI RILEVAZIONE PROVINCIALE INDAGINE CONOSCITIVA PRESENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLE SCUOLE BRESCIANE ANNO SCOLASTICO 2015-2016

ESITI RILEVAZIONE PROVINCIALE INDAGINE CONOSCITIVA PRESENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLE SCUOLE BRESCIANE ANNO SCOLASTICO 2015-2016 ESITI RILEVAZIONE PROVINCIALE INDAGINE CONOSCITIVA PRESENZA ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLE SCUOLE BRESCIANE ANNO SCOLASTICO 215-216 Premessa Con nota Prot. MIUR AOO USPBS R.U 16842 del 1/11/215

Dettagli

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese

Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese 30 Gennaio 2009 Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese Novembre 2008 L Istituto nazionale di statistica comunica i risultati della rilevazione sull occupazione, gli orari di lavoro e le retribuzioni

Dettagli

Disagio e benessere economico a Bologna: la variabilità dei redditi dei bolognesi nel 2013. novembre 2015

Disagio e benessere economico a Bologna: la variabilità dei redditi dei bolognesi nel 2013. novembre 2015 Disagio e benessere economico a Bologna: la variabilità dei redditi dei bolognesi nel 2013 novembre 2015 Questa breve nota costituisce un approfondimento del consueto studio annuale sui redditi dei bolognesi,

Dettagli

LE ASSICURAZIONI VITA

LE ASSICURAZIONI VITA I PRODOTTI VITA MULTIRAMO Il contesto prolungato di bassi tassi d interesse ha stimolato, non solo in Italia, la ricerca di soluzioni di investimento aggiuntive o alternative alle tradizionali forme di

Dettagli

Circolare N. 29 del 24 Febbraio 2016

Circolare N. 29 del 24 Febbraio 2016 Circolare N. 29 del 24 Febbraio 2016 Contributi volontari: modalità di determinazione per il 2016 Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che con la recente circolare n. 14 dell 29.11.2016,

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE

STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE STUDIO DI SETTORE UM16U ATTIVITÀ 47.75.10 COMMERCIO AL DETTAGLIO DI ARTICOLI DI PROFUMERIA, PRODOTTI PER TOLETTA E PER L IGIENE PERSONALE Ottobre 2008 PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TM16U

Dettagli

ASSISTENTE SOCIALE STATISTICHE. Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione?

ASSISTENTE SOCIALE STATISTICHE. Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione? ASSISTENTE SOCIALE STATISTICHE Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione? Laureati La principale facoltà che prepara gli ASSISTENTI SOCIALI è Scienze Politiche.

Dettagli

Domanda per la concessione del contributo previsto dall Asse IV del programma 2007-2013 POR-FESR

Domanda per la concessione del contributo previsto dall Asse IV del programma 2007-2013 POR-FESR ALLEGATO 4a - MODULO DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA PER PERSONE FISICHE CON PARTITA IVA Numero di protocollo (a cura della Provincia) Bollo 14,62 codice identificativo della marca da bollo (per invio con

Dettagli

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI

REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA FINCALABRA S.P.A. REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO 6 SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI FONDO UNICO PER L OCCUPAZIONE E LA CRESCITA (FUOC) FONDO PER L OCCUPAZIONE Avviso Pubblico per il finanziamento

Dettagli

Percorsi di istruzione/formazione/abbandono/ inserimento lavorativo

Percorsi di istruzione/formazione/abbandono/ inserimento lavorativo Percorsi di istruzione/formazione/abbandono/ inserimento lavorativo Una prima sperimentazione di integrazione delle fonti regionali Romina Filippini, Annelisa Giordano Istat Progetto Archimede Annalisa

Dettagli

ISTAT Indici del costo di costruzione di manufatti dell edilizia Aprile Giugno 2001

ISTAT Indici del costo di costruzione di manufatti dell edilizia Aprile Giugno 2001 settembre 21 ISTAT Indici del costo di costruzione di manufatti dell edilizia Aprile Giugno 21 Gli indici del costo di costruzione di manufatti dell edilizia misurano le variazioni dei costi diretti per

Dettagli

VALORE PENSIONE Piano individuale pensionistico di tipo assicurativo Fondo Pensione Documento sul regime fiscale (ed. 11/14)

VALORE PENSIONE Piano individuale pensionistico di tipo assicurativo Fondo Pensione Documento sul regime fiscale (ed. 11/14) VALORE PENSIONE Piano individuale pensionistico di tipo assicurativo Fondo Pensione Documento sul regime fiscale (ed. 11/14) Pagina 2 di 6 - Pagina Documento bianca sul regime fiscale Edizione 11.2014

Dettagli

Censimento della popolazione

Censimento della popolazione Censimento della popolazione Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Censimento della popolazione Il 9 Ottobre 2011 si è svolto in Italia

Dettagli

Il settore RESIDENZIALE

Il settore RESIDENZIALE 3.4 EMILIA ROMAGNA scheda regionale La regione Emilia Romagna segue sostanzialmente il trend nazionale: nel corso del quinquennio, all incremento costante in termini di stock non si riscontra una corrispondente

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE UD49U ATTIVITÀ 31.03.00 FABBRICAZIONE DI MATERASSI Luglio 2010 Documento non definitivo PREMESSA L evoluzione dello Studio di Settore TD49U - Fabbricazione di materassi, è stata condotta

Dettagli

I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE

I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE FINALITÀ DELL INDAGINE E CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE Nelle pagine seguenti sono presentati i risultati di un'indagine condotta

Dettagli

Il Bilancio preventivo prevede i seguenti stanziamenti per Titoli di Entrata e di Uscita:

Il Bilancio preventivo prevede i seguenti stanziamenti per Titoli di Entrata e di Uscita: CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO ALMALAUREA Relazione Contabile Preventivo 2015 CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO ALMALAUREA Relazione contabile al Bilancio Preventivo per l'esercizio 2015 1. Premesse alla formazione

Dettagli

RASSEGNA STAMPA. 16 maggio 2014. A cura dell Ufficio Comunicazione di CNA Forlì-Cesena

RASSEGNA STAMPA. 16 maggio 2014. A cura dell Ufficio Comunicazione di CNA Forlì-Cesena RASSEGNA STAMPA Comune che vai tasse che trovi: brutte sorprese per Forlì e Cesena Presentati i dati dell Osservatorio Permanente CNA sulla Tassazione di artigiani e PMI. 16 maggio 2014 A cura dell Ufficio

Dettagli

Indagine trimestrale sul settore alberghiero high level

Indagine trimestrale sul settore alberghiero high level Studi e Analisi presenta elaborazioni e indagini prodotte dal Centro Studi nei suoi ambiti d interesse Indagine trimestrale sul settore alberghiero high level Primo trimestre 2008 a cura di Maria Grazia

Dettagli

TAVOLE STATISTICHE PROVINCIALI SULLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO

TAVOLE STATISTICHE PROVINCIALI SULLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO TAVOLE STATISTICHE PROVINCIALI SULLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO Anno scolastico 2012/2013 Scuole, Alunni e Studenti STATISTICHE SULLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO 3 2015

Dettagli

Frumento tenero. Panificabile francese

Frumento tenero. Panificabile francese Aprile 2014 In sintesi Per tutto il 2013 e i primi mesi del corrente anno, il mercato del frumento e del mais è stato contraddistinto dalla strutturale volatilità che caratterizza le commodities, pur manifestando

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN UMBRIA NEL 2010

IL MERCATO DEL LAVORO IN UMBRIA NEL 2010 IL MERCATO DEL LAVORO IN UMBRIA NEL Introduzione Questa scheda ha lo scopo di illustrare per grandi linee la situazione occupazionale nella regione dell Umbria nell anno alla luce dei dati della Rilevazione

Dettagli

PRESTAZIONI SANITARIE SVOLTE DA CHIRURGHI CENTRI DI MEDICINA ESTETICA ALTRI STUDI MEDICI SPECIALISTICI E POLIAMBULATORI LABORATORI RADIOGRAFICI

PRESTAZIONI SANITARIE SVOLTE DA CHIRURGHI CENTRI DI MEDICINA ESTETICA ALTRI STUDI MEDICI SPECIALISTICI E POLIAMBULATORI LABORATORI RADIOGRAFICI STUDIO DI SETTORE WK10U ATTIVITÀ 86.21.00 SERVIZI DEGLI STUDI MEDICI DI MEDICINA GENERALE ATTIVITÀ 86.22.01 PRESTAZIONI SANITARIE SVOLTE DA CHIRURGHI ATTIVITÀ 86.22.03 ATTIVITÀ DEI CENTRI DI RADIOTERAPIA

Dettagli

Circolare N. 54 del 9 Aprile 2015

Circolare N. 54 del 9 Aprile 2015 Circolare N. 54 del 9 Aprile 2015 Contributi volontari: modalità di determinazione per il 2015 Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che con la recente circolare n. 57 dell 11.03.2015,

Dettagli

DOSSIER IL LAVORO AUTONOMO GIORNALISTICO (CO.CO.CO. E FREE LANCE) NEL SETTORE DELL INFORMAZIONE

DOSSIER IL LAVORO AUTONOMO GIORNALISTICO (CO.CO.CO. E FREE LANCE) NEL SETTORE DELL INFORMAZIONE DOSSIER IL LAVORO AUTONOMO GIORNALISTICO (CO.CO.CO. E FREE LANCE) NEL SETTORE DELL INFORMAZIONE Roma, 22 gennaio 2013 IL LAVORO AUTONOMO NEL GIORNALISMO Per una valutazione reale della dimensione del lavoro

Dettagli

Direzione Centrale Entrate. Roma, 29/01/2016

Direzione Centrale Entrate. Roma, 29/01/2016 Direzione Centrale Entrate Roma, 29/01/2016 Circolare n. 16 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Responsabili delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami professionali Al Coordinatore

Dettagli

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA STATISTICHE. Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione?

ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA STATISTICHE. Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione? ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA STATISTICHE Quale andamento ha il mercato del lavoro? Quali sono le previsioni di occupazione? Laureati La principale facoltà che prepara gli ADDETTI

Dettagli

DIREZIONE GENERALE PER L ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI, L INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE Servizio V

DIREZIONE GENERALE PER L ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI, L INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE Servizio V In data 11/12/012 è stata sottoscritta l ipotesi di accordo integrativo relativo al personale dirigente di 2^ fascia dell area 1^ concernente il fondo dei dirigenti per l anno 2011. L ipotesi di accordo

Dettagli