Quadro generale L ultimo mese dell anno è stata sostanzialmente positivo per gli investitori, anche se caratterizzato da una significativa

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1 Quadro generale L ultimo mese dell anno è stata sostanzialmente positivo per gli investitori, anche se caratterizzato da una significativa volatilità, e segnato, soprattutto, da un evoluzione diversa dalle aspettative del quadro macroeconomico statunitense: in occasione dell incontro di metà dicembre, infatti, la Federal Reserve ha deciso di ridurre l ammontare di titoli acquistati sul mercato secondario da 85 a 75 miliardi di Dollari, avviando il tapering delle misure di quantitative easing annunciato nei mesi passati. La Banca Centrale statunitense ha accompagnato la propria decisione commentando positivamente la dinamica del mercato del lavoro e mettendo in evidenza l ulteriore consolidamento degli ultimi mesi, con la prospettiva di una discesa del tasso di disoccupazione sotto la soglia del 7% e di un graduale rallentamento ed interruzione dell acquisto di titoli di Stato entro la fine del La decisione è giunta relativamente inattesa, poiché la maggior parte degli analisti attendeva un intervento nel primo trimestre del nuovo anno, ma ampiamente supportata dai dati economici, ed in particolare dall eccezionale incremento del PIL statunitense del terzo trimestre dell anno, con una crescita superiora al 4% su base annua. La sorpresa è stata accolta con favore dai mercati: gli indici azionari sono tornati a crescere, dopo un mese di movimenti laterali, raggiungendo nuovi massimi da inizio anno, mentre i tassi di interesse sono cresciuti, tornando in prossimità dei livelli raggiunti a settembre, ma nell ambito di un trend iniziato alla fine del mese di ottobre e senza aumenti rilevanti della volatilità. Sino ad ora, quindi, la Fed sembra essere riuscita nel proprio intento di riavviare una ripresa virtuosa dell economia statunitense, basata sulla domanda interna e sull occupazione, in un contesto di continua difficoltà dell area Euro e di rallentamento della crescita dei paesi emergenti, cominciando ora a gestire la fase di allentamento del proprio sostegno. Dopo le incertezze dei mesi passati, la Banca Centrale statunitense appare ora decisa ad indicare un percorso graduale ma chiaro e definito riguardo le prossime decisioni, scontando un miglioramento continuo della ripresa in atto, cercando di consentire un adeguamento graduale dei mercati finanziari ed evitando i repentini aggiustamenti osservati alla fine del primo semestre del I presupposti sono positivi e ciò potrebbe permettere un ulteriore apprezzamento del mercato azionario statunitense, nonostante le valutazioni già elevate, a fronte di uno scenario meno favorevole, invece, per gli strumenti obbligazionari, penalizzati dalle prospettive di rialzo dei tassi di interesse; nel medio periodo, però, sarà importante valutare l impatto della minore liquidità e la dinamica dei flussi sulle classi di attività più rischiose rispetto all effetto di migliori aspettative riguardo l evoluzione del quadro macroeconomico. Nell area Euro, invece, la situazione rimane la medesima osservata nei mesi precedenti: dopo mesi di recessione, l economia è tornata a crescere a livello aggregato, con valori modesti ma positivi anche in alcune paesi periferici come la Spagna, ma soltanto la Germania presenta prospettive significativamente positive nel medio periodo. Anche nel caso in cui l interruzione della fase di contrazione dell economia europea venisse confermata nei prossimi mesi, la crescita appare troppo contenuta per consentire un adeguato recupero rispetto ai valori attuali e sostenere il peso delle politiche fiscali restrittive imposte a livello comunitario e la dinamica dei mercati finanziari rimarrà condizionata dall evoluzione del quadro statunitense piuttosto che dalle vicende domestiche.

2 Macroeconomic Data Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 5-dic EC BCE Annuncio tassi DIC 0,25% 0,25% 0,25% 13-dic EC Produzione industriale area Euro m/m OTT 1,1% 0,2% 1,1% 10-dic FR Produzione industriale m/m OTT 0,1% -0,3% -0,5% 9-dic GE Produzione industriale m/m OTT 0,7% -1,2% -0,9% 0-gen IT Produzione industriale m/m OTT 0,2% 0,5% 0,2% 9-dic GE Esportazioni m/m OTT -0,5% 0,2% 1,7% 6-dic GE Ordini di fabbrica OTT -1,0% -2,2% 3,3% 29-nov GE Vendite al dettaglio m/m OTT 0,5% -0,8% -0,4% 4-dic EC Vendite al dettaglio m/m OTT 0,0% -0,2% -0,6% 22-nov IT Vendite al dettaglio m/m SETT 0,1% -0,3% -0,3% 20-nov IT Ordini Industriali m/m OTT n.d. -2,5% 1,6% 29-nov IT Disoccupazione OTT 12,5% 12,5% 12,5% 29-nov EC Disoccupazione OTT 12,2% 12,1% 12,2% 14-nov FR PIL t/t 3 TRIM 0,0% -0,1% 0,5% 14-nov GE PIL t/t 3 TRIM 0,3% 0,3% 0,3% 14-nov IT PIL t/t 3 TRIM -0,1% 0,0% -0,1% 14-nov SP PIL t/t 3 TRIM 0,1% 0,1% 0,1% 14-nov EC PIL t/t 3 TRIM 0,1% 0,1% 0,3% L economia dell area dell Euro è cresciuta in misura contenuta nel terzo trimestre dell anno, mentre gli indicatori di fiducia pubblicati a novembre sono coerenti con un incremento del PIL anche nel quarto trimestre dell anno; il quadro macroeconomico rimane in ogni caso eterogeneo e l incremento dell output gap sarà destinato a penalizzare l occupazione; in particolare, la domanda aggregata è destinata a migliorare, sorretta dalla politica monetaria accomodante della BCE e l attività economica dell intera area dovrebbe anche beneficiare del rafforzamento della domanda di esportazioni; tuttavia, l andamento dell economia reale è più solido nei paesi core, mentre la debolezza dei paesi periferici e la loro fragilità finanziaria rischiano di condizionare l andamento dell intera area nei prossimi mesi. A livello aggregato, il PIL relativo al terzo trimestre è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, sorretto in particolare dalla dinamica della produzione; le vendite al dettaglio sono scese dello 0,2% a ottobre, mentre la produzione industriale è cresciuta dello 0,2%, in misura sensibilmente inferiore alle aspettative; permane invece la debolezza del mercato del lavoro: la disoccupazione dell intera area è scesa leggermente, ma si attesta ad un livello elevato, pari al 12,1%. In Germania, le rilevazioni macroeconomiche sono state miste, sia sul fronte della produzione, sia sul fronte della domanda: il PIL del terzo trimestre è cresciuto dello 0,3%, mentre la produzione industriale si è ridotta dell 1,2% a ottobre e gli ordini di fabbrica sono diminuiti in misura superiore alle attese, del 2,2%; le vendite al dettaglio si sono ridotte dello 0,8% rispetto a settembre mentre l andamento delle esportazioni continua a essere positivo, nonostante il rafforzamento dell Euro, con una crescita però moderata, pari allo 0,2%.

3 In Italia, le rilevazioni macroeconomiche confermano il deterioramento dell economia reale, benché si osservino deboli segnali di ripresa, in particolare sul fronte della produzione: il PIL del terzo trimestre è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, ponendo fine alla lunga fase di contrazione, iniziata a metà del 2011; tuttavia, le rilevazioni relative all ultimo trimestre dell anno confermano la fase di stagnazione: a settembre, le vendite al dettaglio si sono ridotte dello 0,3%; a ottobre, gli ordini industriali sono scesi del 2,5% rispetto al mese precedente; a parziale bilanciamento, la produzione industriale è leggermente aumentata, in misura pari allo 0,5%; le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste stazionarie e la disoccupazione si attesta al 12,5%; La BCE ha deciso di mantenere il tasso di interesse ufficiale allo 0,25%: il contesto macroeconomico fragile, le prospettive di crescita del PIL al sotto della capacità produttiva potenziale, l assenza di pressioni inflazionistiche e il materializzarsi di rischi di deflazione lasciano presagire un livello basso dei tassi per un periodo di tempo prolungato. Le rilevazioni ultime macroeconomiche e, in particolare, il miglioramento degli indici di fiducia e degli indicatori anticipatori dell area relativi all ultimo trimestre dell anno confermano la graduale ma fragile ripresa in atto: permangono infatti elementi di debolezza, anche legati all andamento dell Euro, in particolare contro il dollaro, e correlati con le strategie di politica monetaria, e legati alla dinamica dei paesi periferici.

4 Macroeconomic Data United States Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 6-dic US Reddito personale OTT 0,3% -0,1% 0,5% 12-dic US Vendite al dettaglio NOV 0,6% 0,7% 0,4% 6-dic US Variazione salari non agricoli NOV 185k 203k 204k 6-dic US Disoccupazione NOV 7,2% 7,0% 7,3% 5-dic US Ordini di fabbrica OTT -1,0% -0,9% 1,7% 27-nov US Ordini di beni durevoli OTT -2,0% -2,0% 3,7% 17-dic US Indice dei prezzi al consumo m/m NOV 0,1% 0,0% -0,1% 17-dic US CORE CPI m/m NOV 0,1% 0,2% 0,1% 17-dic US Indice dei prezzi al consumo a/a NOV 1,3% 1,2% 1,0% 17-dic US CORE CPI a/a NOV 1,7% 1,7% 1,7% 16-dic US Produzione industriale NOV 0,6% 1,1% -0,1% 5-dic US PIL t/t 3 TRIM 3,6% 4,1% 3,6% La ripresa statunitense prosegue a ritmo sostenuto: la crescita è stata decisamente superiore aspettative nel terzo trimestre e le rilevazioni continuano a essere positive: le condizioni dell occupazione migliorano, anche se gradualmente, la propensione al consumo delle famiglie americane è cresciuta e il settore immobiliare si sta rafforzando, gli utili delle imprese relativi al terzo trimestre sono positivi e gli investimenti fissi sono in crescita. Il PIL relativo al terzo trimestre del 2013 è cresciuto del 4,1% ed è stato rivisto al rialzo (rispetto alla stima precedente pari al 3,6%): la crescita è stata sostenuta in particolare dai consumi privati, da un accelerazione degli investimenti, anche fuori dal settore immobiliare, e da un incremento delle esportazioni. Le ultime rilevazioni sono state invece sostanzialmente in linea con le aspettative: a ottobre, il reddito personale si è ridotto dello 0,3%, mentre a novembre le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,7%, in misura leggermente superiore alle attese. Il mese di novembre è stato relativamente positivo per la dinamica del mercato del lavoro: il numero di occupati nel settore privato continua a crescere e in misura superiore alle attese; tuttavia, il tasso di disoccupazione si è leggermente ridotto al 7%, contrariamente alle aspettative, pur essendo ancora distante dall obiettivo dichiarato della Federal Reserve. I dati relativi all economia reale hanno offerto segnali solo parzialmente incoraggianti: gli ordini di fabbrica e gli ordini di beni durevoli si sono entrambi ridotti in misura rispettivamente pari allo 0,9% e al 2,2%; a parziale bilanciamento, la produzione industriale è cresciuta dell 1,1% rispetto a ottobre, in misura sensibilmente superiore alle attese. A novembre, l indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato su base mensile, mentre è cresciuto dell 1,2% su base annua; la componente core è invece cresciuta dello 0,2% su base mensile, con una crescita dell 1,7% su base annua; i dati mostrano l assenza di pressioni inflazionistiche di breve periodo, in particolare riflettendo il calo dei prezzi dei beni energetici e delle materie prime. Le prospettive per l economia statunitense rimangono positive nel medio periodo, grazie alla maggiore solidità dei consumi, al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e alla ripresa di quello immobiliare; la FED ha però ufficialmente dichiarato che comincerà a ridurre acquisti di titoli a partire da gennaio 2014, inizialmente di dieci miliardi al mese; di conseguenza, i minori stimoli derivanti da una politica monetaria meno espansiva, unita agli effetti presumibilmente negativi della stretta fiscale, della riduzione della spesa pubblica, potrebbero condizionare la ripresa in atto.

5 Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P 500 MSCI World (Euro) Price Performance Price Performance Price Performance ,69% 1,23% -4,96% ,06% 6,06% -1,60% ,20% 1,71% -3,27% FTSE MIB 1750 Topix 320 MSCI Emerging Mkt (Euro) Price Performance Price Performance Price Performance ,42% 2,13% -6,39% ,78% 3,81% -1,52% 277-7,67% -0,88% -3,51% Nel corso delle ultime settimane i principali mercati azionari sono stati caratterizzati da una dinamica negativa, in attesa della decisione della Fed su tempistiche e modalità di riduzione degli stimoli monetari ( tapering ). In particolare, è si accentuata la dicotomia tra gli indici statunitensi e quelli europei: la correzione è stata, infatti, più evidente in Europa, che perde forza relativa sulla debolezza dei paesi periferici, i quali mostrano maggiore volatilità, mentre gli indici statunitensi, nonostante l instabilità degli ultimi giorni, si mantengono vicino ai massimi da inizio anno, in un contesto in cui la congiuntura rimane favorevole, con gli ultimi dati macro che evidenziano un ulteriore miglioramento dell economia. Da fine novembre l indice FTSE MIB ha perso oltre sei punti percentuali, l indice S&P 500 quasi cinque, mentre la perdita dell indice statunitense è stata più contenuta e pari a poco più di un punto percentuale e mezzo. I risultati da inizio anno confermano una maggiore forza relativa dei mercati statunitensi, con un rendimento del 27%, contro una crescita del mercato europeo prossima al 14%. L indice mondiale nel corso del mese di dicembre si è deprezzato di circa tre punti percentuali, ottenendo da inizio anno un rendimento di poco superiore al 16%. In relazione al mercato azionario dei paesi emergenti, nonostante il recupero rispetto ai minimi raggiunti a fine giugno, il rendimento dell indice MSCI Emerging Market da inizio anno rimane negativo di oltre sette punti percentuali e mezzo in valore assoluto. Dopo il rally di novembre, anche sull equity giapponese si è osservata una lieve flessione: i risultati rimangono comunque positivi per il trimestre in corso e la crescita complessivamente ottenuta da inizio anno rimane significativa e prossima al 47%.

6 Market Monitor Fixed Income Indices 200 Citigroup EGBI 510 Citigroup WGBI 270 JP Morgan GBI-EM Price Performance Price Performance Price Performance 196 2,51% 1,43% -0,30% 470-7,29% -1,92% -1,19% ,70% -1,93% -0,37% 160 Citigroup AGBI Price Performance 13-dic dic set nov ,64% -1,20% -0,68% Nel corso delle ultime settimane la dinamica dei titoli di Stato è stata moderatamente negativa per tutti gli indici, nonostante permangano delle differenze: l indice mondiale mantiene un impostazione negativa da fine ottobre, subendo da fine novembre un ulteriore perdita di poco superiore al singolo punto percentuale, mentre l indice europeo, nonostante la lieve correzione subita nel corso delle ultime settimane, pari a trenta centesimi, conserva un trend crescente, ottenendo nel trimestre in corso risultati positivi: da inizio anno, il mercato europeo ha ottenuto un risultato positivo prossimo ai due punti percentuali e mezzo, mentre l indice internazionale continua a mostrare maggior segni di debolezza, con un rendimento negativo di oltre sette punti percentuali in valore assoluto, penalizzato dall apprezzamento dell euro verso le principali valute estere. L andamento dei mercati obbligazionari dei paesi emergenti rimangono caratterizzati da un elevata volatilità, influenzato soprattutto dalle prospettive di liquidità dei prossimi mesi: tuttavia, dopo la contrazione osservata a partire da metà ottobre, la perdita subita negli ultimi giorni è stata contenuta e prossima a quaranta centesimi, mentre la perdita dell indice asiatico è stata prossima a settanta centesimi; da inizio anno i risultati rimangono fortemente negativi: la perdita dell indice generale emerging market è pari a quasi dodici punti percentuali, mentre quella dell indice AGBI è di poco superiore ai sette punti percentuali e mezzo in valore assoluto.

7 Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices 235 BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) 205 BarCap Euro Inflation Linked Bond 305 BarCap US Inflation Linked Bond (USD) Price Performance Price Performance Price Performance 210-5,27% -0,91% -0,95% 193-3,73% -0,25% -0,73% 271-8,74% -1,60% -0,95% 300 DJUBS Commodities 110 WTI Crude Oil 1750 Golds Price Performance Price Performance Price Performance 254-9,27% -0,77% 1,53% 97 5,21% -4,50% 4,18% ,06% -6,78% -1,17% Nel corso delle ultime settimane la dinamica delle obbligazioni indicizzate all inflazione è stata negativa su tutti i mercati: da fine mese novembre sia il mercato globale sia quello statunitense hanno subito una perdita prossima al singolo punto percentuale, mentre più contenuta è stata la perdita dell indice europeo, prossima a settanta centesimi; da inizio anno le perdite maggiori si hanno avute sul mercato statunitense (-8,70%), mentre più contenute sono state le perdite subite sul mercato mondiale (-5,30%) e sul mercato europeo (-3,70%). Le ultime settimane sono state positive per il mercato delle materie prime: l indice generale di commodities si è apprezzato di oltre un punto percentuale e mezzo, trainato da un incremento delle quotazioni del petrolio, che ha raggiunto quota 97 dollari al barile, guadagnando oltre quattro punti percentuali; si è deprezzato, invece, l indice rappresentativo dell oro, subendo una perdita di poco superiore al singolo punto percentuale. Da inizio anno solo l indice rappresentativo del petrolio ha ottenuto un rendimento positivo (+5%), mentre negativo è stato il risultato ottenuto sia dall indice generale (-9,3%) sia, in misura maggiore, da quello rappresentativo dell oro (-26%).

8 Market Monitor German Interest Rates 0,15 0,10 0,05 0,00-0,05 GE 1YR 0,35 0,30 0,25 0,15 0,10 0,05 0,00-0,05 GE 2YRS 1,20 1,00 0,80 0,60 GE 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,16 0,03% 0,06% 0,07% 0,25 0,26% 0,08% 0,13% 0,82 0,52% 0,02% 0,16% 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 GE 10YRS 2,90 2,80 2,70 2,60 2,50 2,40 2,30 2,20 2,10 2,00 GE 30YRS Price Variation Price Variation 13-dic dic set nov dic dic set nov-13 1,83 0,51% 0,05% 0,14% 2,68 0,50% 0,09% 0,06% Nel corso delle ultime settimane il livello dei tassi d interesse dei titoli tedeschi è aumentato su tutte le scadenze inferiori ai dieci anni, mentre è rimasto stabile solo sul tratto lunghissimo della curva: i titoli a due e cinque anni offrono rispettivamente lo 0,25% e lo 0,82%, subendo il movimento più evidente con una variazione mediamente pari a quindici centesimi, mentre i tassi ad uno e dieci anni sono cresciuti di circa dieci centesimi e offrono rispettivamente lo 0,16% e l 1,83%; il tasso trentennale, invece, non ha subito particolari movimenti, offrendo un rendimento del 2,70% circa. Da inizio anno, le variazioni più evidenti hanno interessato le scadenze superiori a cinque anni, con una crescita dei tassi d interesse prossima a cinquanta centesimi; sul segmento più breve della curva, invece, mentre il tasso a due anni è cresciuto di circa venticinque centesimi, il tasso ad un anno è rimasto sostanzialmente invariato.

9 Market Monitor Italian Interest Rates 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 IT 1YR 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 IT 2YRS 4,00 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 IT 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,79-0,59% -0,38% 0,07% 1,16-0,83% -0,73% -0,02% 2,64-0,67% -0,62% 0,02% 5,00 4,80 4,60 4,40 4,20 4,00 3,80 3,60 IT 10YRS 5,50 5,30 5,10 4,90 4,70 4,50 IT 30YRS Price Variation Price Variation 13-dic dic set nov dic dic set nov-13 4,09-0,41% -0,34% 0,03% 4,88-0,19% -0,29% -0,06% Il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato italiani è rimasto sostanzialmente invariato sulle scadenze comprese tra i due e i dieci anni, mentre si è osservato un movimento divergente sulle scadenze a brevissimo e lungissimo termine: mentre il tasso ad un anno è aumentato di dieci centesimi, ora pari allo 0,80%, il tasso trentennale è diminuito di dieci centesimi ed è ora pari al 4,88%. Da inizio anno i tassi sono diminuiti su tutte le scadenze, con movimenti più evidenti sulle scadenze a breve e medio termine, con variazioni comprese tra i sessanta e gli ottanta centesimi; sul segmento più lungo, invece, il tasso a dieci anni è diminuito di circa quaranta centesimi mentre il tasso trentennale di circa venti centesimi.

10 Market Monitor US Interest Rates 0,15 0,10 0,05 US 1YR 0,55 0,50 0,45 0,35 0,30 0,25 0,15 US 2YRS 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 US 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,13-0,01% 0,05% 0,02% 0,32 0,08% 0,01% 0,04% 1,53 0,81% 0,15% 0,16% 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 US 10YRS 4,00 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 US 30YRS Price Variation Price Variation 13-dic dic set nov dic dic set nov-13 2,86 1,11% 0,25% 0,12% 3,87 0,92% 0,19% 0,06% Il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato statunitensi è rimasto sostanzialmente invariato sulle scadenze a breve termine, con il tasso ad un anno pari allo 0,13% e quello a due anni pari allo 0,32%, mentre è cresciuto sulle scadenze a medio e lungo termine: il tasso quinquennale è cresciuto di venti centesimi, superando la soglia dell 1,50%, il Treasury decennale è cresciuto di circa quindici centesimi ed è pari al 2,85%, rimanendo comunque al di sotto della soglia massima del 3% raggiunta ad agosto, e il tasso trentennale è cresciuto di circa dieci centesimi, con un tasso prossimo al 3,90%. Da inizio anno, il segmento medio-lungo della curva è stato interessato da un evidente aumento dei tassi d interesse, più marcato sul tasso decennale con un incremento di oltre un punto percentuale, mentre sui titoli ad uno e due anni il livello dei tassi è rimasto pressoché invariato.

11 Market Monitor UK Interest Rates 0,55 0,45 0,35 0,25 0,15 0,05 UK 1YR 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 0,15 0,05 UK 2YRS 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 UK 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,39 0,06% 0,00% -0,01% 0,48 0,15% 0,03% 0,02% 1,64 0,79% 0,12% 0,10% 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 UK 10YRS 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 UK 30YRS Price Variation Price Variation 13-dic dic set nov dic dic set nov-13 2,90 1,07% 0,18% 0,13% 3,61 0,51% 0,07% 0,01% Il mercato dei titoli di Stato del Regno Unito è stato interessato da un incremento dei tassi d interesse su tutta la curva: il movimento sul segmento più breve e su quello più lungo della curva è stato lieve, con il tasso ad un anno pari allo %, quello a due anni pari allo 0,50% e quello trentennale a 3,60%, non subendo particolari variazioni rispetto ai livelli osservati lo scorso mese, mentre il movimento sui titoli quinquennali e decennali è stato prossimo ai quindici centesimi, con tassi rispettivamente dell 1,65% e del 2,90%. Da inizio anno il livello dei tassi d interesse sul tratto breve della curva ha subito un lieve rialzo, mentre movimenti importanti hanno interessato i titoli con scadenza superiore ai cinque anni: in particolare, il tasso decennale ha subito una variazione positiva prossima al singolo punto percentuale.

12 Market Monitor Japanese Interest Rates 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 JPY 1YR 0,16 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 JPY 2YRS 0,45 0,35 0,30 0,25 0,15 0,10 0,05 JPY 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,08-0,02% -0,01% 0,00% 0,10 0,00% -0,01% 0,01% 0,22 0,04% -0,02% 0,04% 1,00 0,90 0,80 0,70 0,60 0,50 JPY 10YRS 2,05 1,95 1,85 1,75 1,65 1,55 1,45 1,35 1,25 1,15 JPY 30YRS Price Variation Price Variation 13-dic dic set nov dic dic set nov-13 0,70-0,10% 0,01% 0,09% 1,74-0,24% 0,04% 0,10% I livelli dei tassi d interesse dei titoli giapponesi sono rimasti pressoché invariati rispetto a quelli osservati lo scorso mese: il tasso dei titoli con scadenza ad uno e due anni rimane pari a circa dieci centesimi, quello dei titoli quinquennali prossimo a venti centesimi, mentre si è osservato un lieve aumento, inferiore a dieci centesimi, sulle scadenze più lunghe, con il rendimento del decennale pari allo 0,70% e del trentennale all 1,75%. Da inizio anno, i rendimenti sono rimasti sostanzialmente invariati sulle scadenze a breve e medio termine; sul segmento più lungo della curva i livelli dei tassi d interesse sono, invece, diminuiti di dieci centesimi per il titolo decennale e di circa venticinque centesimi per il titolo trentennale.

13 Market Monitor Euro vs Currencies 1,40 1,38 1,36 1,34 1,32 1,30 1,28 1,26 USD 0,88 0,87 0,86 0,85 0,84 0,83 0,82 0,81 0,80 GBP JPY Price Performance Price Performance Price Performance 1,37 3,95% 1,38% 0,97% 0,84 3,63% 0,70% 1,42% 141,64 23,90% 6,58% 1,75% 1,27 1,26 1,25 1,24 1,23 1,22 1,21 1,20 CHF Price Performance 13-dic dic set nov-13 1,22 1,20% -0,18% -0,81% Nel corso delle ultime settimane l Euro si è apprezzato nei confronti delle principali valute: in particolare, continua l apprezzamento nei confronti dello Yen giapponese, con il cambio euro - yen che ha superato la soglia dei 141, ed è tornato ad apprezzarsi sia nei confronti del dollaro statunitense, con il cambio euro-dollaro a 1,37, e nei confronti della divisa inglese. Si è, invece, rafforzato il franco svizzero, con il cambio pari a 1,23. Da inizio anno l Euro si è apprezzato nei confronti di tutte le valute. L apprezzamento più significativo è stato nei confronti dello Yen giapponese, prossimo al 24%; l indebolimento della valuta nipponica è da imputarsi al perseguimento da parte della BoJ di misure di politica monetaria espansiva al fine di raggiungere un target di inflazione al 2%. La sterlina inglese si è deprezzata di circa tre punti percentuali e mezzo, il dollaro statunitense di quasi quattro punti percentuali, mentre il movimento complessivo sul franco svizzero è stato più contenuto, subendo un deprezzamento di poco superiore all 1% circa.

14 Market Monitor Money Market 0,24 Euribor 3 Month 0,29 EONIA 0,80 Future Euribor 3M 0,23 0,22 0,21 0,19 0,24 0,19 0,14 0,09 0,60 0,18 0,04 0,00 Price Variation Price Variation Price Variation 0,28 0,10% 0,06% 0,05% 0,15 0,02% -0,03% -0,13% 0,33 0,07% 0,01% 0,09% 0,80 Future Euribor 3M Marzo ,60 0,00 Price Variation 13-dic dic set nov-13 0,36 0,01% -0,07% 0,09% Dopo il taglio dei tassi d interesse avvenuto a novembre, il Presidente della BCE nel corso della riunione di dicembre ha mantenuto i tassi invariati, confermando il tasso di interesse di rifinanziamento al minimo storico, pari allo 0,25%, il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,75% e il tasso di interesse sui depositi detenuti dalle banche presso la BCE allo 0%, ribadendo che il tasso di riferimento rimarrà al livello attuale o ad un livello più basso per un lungo periodo di tempo. Il tasso Euribor a tre mesi è aumentato nel corso delle ultime settimane e si colloca attualmente ad un livello dello 0,29%. Anche il tasso EONIA è aumentato rispetto al livello osservato lo scorso mese, posizionandosi su un livello relativamente più basso, pari allo 0,15%. I contratti future sull Euribor a tre mesi in scadenza a marzo e settembre 2014 offrono attualmente un rendimento implicito pari mediamente a circa trentacinque centesimi, subendo un incremento di circa quindici centesimi rispetto ai livelli dello scorso mese.

15 Market Monitor Fondi di Fondaco 123,00 Fondaco Euro Cash 145 Fondaco Euro Gov Beta 125 Fondaco World Gov Active Beta 122, , , Price Performance Price Performance Price Performance 122,54 1,25% 0,30% 0,05% 139,29 2,38% 1,41% -0,35% 106,57-9,50% -2,28% -1,24% 108 Fondaco Global Opportunities 102,30 Fondaco Lux Euro Cash 110 Fondaco Lux Asia Maximum Bond , , Price Performance Price Performance Price Performance 103,23-1,42% 0,57% -0,50% 102,24-0,03% 0,00% -0,01% 94,59-8,91% -1,82% -0,86% Il fondo monetario italiano Fondaco Euro Cash ha subito una leggera contrazione nei primi giorni di dicembre per poi recuperare nei giorni successivi, ottenendo da inizio anno un rendimento positivo dell 1,25%; il valore della quota del fondo monetario lussemburghese, coerentemente con le caratteristiche del fondo, è rimasto stabile nel corso delle ultime settimane, subendo una variazione negativa pari ad un centesimi in valore assoluto da inizio anno, in linea con il mercato di riferimento. Il fondo obbligazionario governativo europeo Fondaco Euro Gov Beta ha sofferto soprattutto in prossimità di inizio mese, per poi recuperare parzialmente le perdite: da fine novembre il risultato è stato negativo di trentacinque centesimi e il suo risultato da inizio anno è positivo e pari al 2,40%. Il fondo obbligazionario governativo internazionale Fondaco World Gov Active Beta ha perso ancora valore nel corso delle ultime settimane: la contrazione subita nella prima metà di dicembre è stata superiore al singolo punto percentuale e il risultato da inizio anno è significativamente negativo e pari a nove punti percentuale e mezzo in valore assoluto. Anche la dinamica del fondo Fondaco Lux Asia Max è stata negativa negli ultimi giorni, subendo una correzione di circa novanta centesimi: il risultato da inizio anno è fortemente negativo e prossimo a nove punti percentuale in valore assoluto. Il valore della quota del fondo Fondaco Global Opportunities è diminuita nel mese di dicembre di cinquanta centesimi, ottenendo un risultato da inizio anno negativo di quasi un punto percentuale e mezzo.

16 Il presente documento è stato redatto da Fondaco SGR S.p.A. per i propri clienti istituzionali ( operatori qualificati ai sensi dell art. 31 del Regolamento Intermediari della Consob). Esso è distribuito dal giorno 30/12/2013. Le informazioni e le opinioni contenute in questo documento si basano su fonti ritenute attendibili, ma l esattezza e la completezza delle stesse non è garantita da Fondaco SGR. Il documento è fornito a solo scopo informativo: esso non costituisce proposta contrattuale, offerta o sollecitazione all acquisto e/o vendita di strumenti finanziari o, in genere, all investimento, né costituisce consulenza in materia di investimenti. Fondaco SGR non fornisce alcuna garanzia di raggiungimento di qualunque previsione e/o stima contenuto nel documento stesso. Le informazioni o le opinioni ivi contenute possono variare senza alcun conseguente obbligo di comunicazione in capo a Fondaco SGR. Pertanto, né Fondaco SGR, né i suoi amministratori, dipendenti e collaboratori, possono essere ritenuti responsabili (per colpa o altro) per danni derivanti dall utilizzo o dal contenuto del presente documento. E vietata la riproduzione e/o la ridistribuzione, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, del presente documento, non espressamente autorizzata.

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