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1 Oratorio San Domenico Savio, Nocera Inferiore 28/03/2015 Seconda giornata di formazione Sport & Go Conoscere il bambino

2 Cosa è il CSI? Il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) è un associazione senza scopo di lucro che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell'uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio.

3 Quale è la filosofia del CSI? Educare attraverso lo sport in quanto vuole rispondere ad una domanda di sport qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Promuove lo sport come: strumento di prevenzione verso alcune particolari patologie sociali (quali la solitudine, le paure, i timori, i dubbi, le devianze dei più giovani); un'attività sportiva organizzata, continuativa, seria, promossa da educatori, allenatori, arbitri, dirigenti consapevoli del proprio "mandato" educativo; proposta sportiva nel rispetto delle età e dei bisogni di ciascun atleta, permettendogli in tal modo di scoprire il meglio di sé, di imparare a conoscere il proprio corpo, a valorizzarlo, a stimarlo.

4 Come vengono organizzate le attività sportive? Nonostante le attività organizzate siano del tutto simile a quelle portate avanti dalle Federazioni competenti, il Csi promuove una visione dello sport diversa basata sulla morale cattolica mettendo al centro la persona e l aggregazione; in quest'ottica ogni singolo cittadino può trovare uno "sport su misura", cioè una attività sportiva nella quale si confronta con altre persone di pari capacità tecnica (ad esempio, dividere atleti della stessa età con programmi tecnici diversificati e di difficoltà crescente).

5 Il motto del Centro Sportivo Italiano è: Ad ognuno il proprio sport", cioè uno sport dove ognuno può trovare opportunità per esprimere se stesso.

6 Quale è lo scopo di questo corso? Lo scopo di questo corso è quello di formare istruttori che siano in grado di assistere i giovanissimi nell avvicinarsi al mondo dell attività motoria e sportiva e di guidarli in un percorso di crescita sul piano culturale umano e sociale. Perché lo sport possa essere strumento di educazione, di crescita e di socializzazione.

7 Come è organizzato il corso 1 appuntamento: il bambino al centro del progetto educativo 3 appuntamento: i principi della formazione sportiva giovanile 4 appuntamento: polisportività, tecnica e tattica 5 appuntamento: giornata finale

8 1 appuntamento: il bambino al centro del progetto educativo Interventi vari sulla tematica

9 Le tappe evolutive dei bambini Il linguaggio dei bambini Argomenti proposti: Turgor e Proceritas secondo Stratz, accrescimento fisico del bambino. Stati evolutivi secondo Piaget, sviluppo dell'intelligenza. Gli stadi sociali secondo Erickson, sviluppo psicosociale. Comunicazione verbale e non verbale nel bambino. Implicazioni pratiche.

10 3 appuntamento:principi della formazione sportiva giovanile Polisportività La creazione del bagaglio motorio Organizzare un allenamento polisportivo Argomenti proposti: Rapporto fra polisportività e sport di prestazione. Apprendimento delle abilità motorie secondo Bernstein. L'importanza del bagaglio motorio di base. Tecniche di conduzione di allenamento poilisportivo e materiali.

11 4 appuntamento: polisportività, tecnica e tattica Dagli schemi motori alla costruzione delle abilità tecniche Dai giochi semplificati allo sviluppo di abilità tattiche Argomenti proposti: Il controllo motorio. L'apprendimento motorio, approccio cognitivo ed ecologico dinamico. Il gesto tecnico. Il gioco semplificato e l'apprendimento di abilità tecniche e tattiche. Implicazioni pratiche.

12 5 appuntamento Incontro di tutti i gruppi

13 Chi è il bambino? Quali sono le sue necessita? Come comunica?

14 Nascita Nel processo di sviluppo dell individuo si possono rilevare degli stadi, fasi o periodi, ciascuno con specifici tratti e compiti evolutivi. Se, per i più svariati motivi (es. relazioni inadeguate, accudimento inadeguato, malattie, traumi, ecc.), durante una delle tappe della crescita la persona non sviluppa appieno i compiti evolutivi ad essa connessi, si verificherà l arresto di un ambito più o meno ampio della crescita, che avrà effetti sulla tappa successiva e sull intero percorso.

15 Macroaree dello sviluppo Accrescimento fisico Sviluppo intelligenza Sviluppo psicosociale

16 Accrescimento Fisico (Secondo Stratz) Secondo Stratz (1904) il primo periodo dell'esistenza dell uomo è sicuramente il più delicato. Infatti dai 0 ai 18 anni circa, avvengono tutti i cambiamenti morfologici che portano a formare l uomo adulto. Dopo lunghi periodi di osservazione concluse che nello sviluppo vi erano due tipi di accrescimento che si alternano: suddivise l'accrescimento in periodi di turgor e di proceritas. Per turgor si intende l'aumento ponderale con modificazioni soprattutto a livello muscolare e adiposo, col termine proceritas l'aumento della statura a livello scheletrico

17 Accrescimento Fisico (Secondo Stratz) Le fasi sono le seguenti: 1. Turgor primus: 2-4 anni 1. Turgor primus: 2-4 anni 2. Proceritas prima: 5-7 anni 3. Turgor secundus: 8-11 anni 4. Proceritas secunda: periodo prepuberale 5. Turgor tertius: periodo postpuberale

18 Accresciemento Fisico (Secondo Stratz) Diversi autori concordano nello stabilire quali siano le attività più indicate per ogni fase: ETA - FASE ATTIVITA INDICATE 0-2 anni STIMOLAZIONI PROPRIOCETTIVE 2-4 anni Turgor primus STIMOLAZIONI PROPRIOCETTIVE E SCHEMI MOTORI DI BASE 5-7 anni Proceritas prima SCHEMI MOTORI DI BASE E PREVENZIONE POSTURALE 8-11 anni Turgor secundus ESERCIZI COORDINATIVI GENERALI E AVVIAMENTO ALLO SPORT Prepuberale proceritas secunda Post-Puberale turgor tertius CAPACITÀ MOTORIE - TROFISMO MUSCOLARE PREVENTIVO CONDIZIONAMENTO MUSCOLARE LAVORO QUANTITATIVO

19 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Piaget studiò e dimostrò l'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell'adulto e che lo sviluppo cognitivo (dell intelligenza) è legato alla capacità di adattamentoall'ambiente sociale e fisico, ciò spinge il bambino a formare strutture mentali sempre più complesse e organizzate lungo lo sviluppo. I fattori esterni quindi hanno un importanza fondamentale nel favorire oppure ostacolare lo sviluppo. Egli ritenne che nello sviluppo si procede nell alternarsi di fasi di assimilazionee di adattamento. Dopo i suoi studi creò una cronomappa sulle fasi dello sviluppo dell intelligenza.

20 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Età Fase Capacità 0-2 anni Stadio Sensomotorio Il neonato distingue se stesso dagli oggetti 2-7 anni Stadio del pensiero pre-operatorio Confronta e associa, esplora in modo intuitivo 7-11 anni Stadio delle operazioni concrete Sa usare operazioni logiche anni Stadio delle operazioni formali Utilizza il ragionamento ipotetico-deduttivo

21 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Stadio senso-motorio: periodo che va dalla nascita ai 2 Stadio senso-motorio: periodo che va dalla nascita ai 2 anni. Il neonato distingue se stesso dagli oggetti, cerca stimolazioni e osserva il mondo circostante. Prima che sia raggiunto il livello del linguaggio, i significati vengono definiti attraverso la manipolazione, così che l oggetto rimane "lo stesso oggetto" anche se cambia la sua collocazione e muta il punto di osservazione.

22 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Stadio del pensiero pre-operatorio: periodo che va dai 2 Stadio del pensiero pre-operatorio: periodo che va dai 2 anni ai 7 anni. Il bambino é egocentrico, incapace di assumere il punto di vista degli altri. Distingue gli oggetti per caratteristiche e crea generalizzazioni. Intorno ai 5 anni, il bambino é in grado di adoperare numerosi concetti, ma è "intuitivo", poiché non ha ancora sviluppato gli elementi necessari per un pensiero deduttivo.

23 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Stadio delle operazioni concrete: periodo che va dai 7 agli Stadio delle operazioni concrete: periodo che va dai 7 agli 11 anni. Il bambino é in grado di usare operazioni logiche. Il bambino acquisisce una più autonoma organizzazione mentale attraverso il progressivo allargamento dell esperienza e la conquista di una visione meno egocentrica della realtà.

24 Sviluppo dell intelligenza (Secondo Piaget) Stadio delle operazioni formali: periodo che va dagli 11 ai 15 anni. Si fanno gli ultimi passi verso il pensiero astratto e la concettualizzazione; il bambino é in grado di formulare un ragionamento ipotetico-deduttivo.

25 Sviluppo psicosiciale (Secondo Erickson) Erickson individua le fasi delle crescita della persona Erickson individua le fasi delle crescita della persona nell ambito psicologico e sociale. Tali fasi comportano l affrontare e superare conflitti interni ed esterni. In ogni fase sono presenti delle virtù emergenti e sono caratterizzate da un determinato raggio di interazioni sociali significative.

26 Sviluppo psicosiciale (Secondo Erickson) ETA CONFLITTI RELAZIONI VIRTU Infanzia fiducia e sfiducia Madre Speranza Prima fanciullezza autonomia, dubbio, vergogna Genitori Volontà Età del gioco iniziativa e senso di colpa Nucleo familiare Fermezza di propositi Età scolare industriosità e senso di inferiorità Vicinato e scuola Competenza Adolescenza identità e rifiuto; dispersione dell'identità Coetanei Fedeltà Giovinezza intimità e solidarietà, isolamento Partner e amici Amore Età adulta generatività, ripiegamento dell'io Ambito lavorativo Sollecitudine Età senile integrità dell'io e disperazione Piu ampio possibile Saggezza

27 Come comunica il bambino Possiamo definire la comunicazione semplicemente in questo modo: Scambio di informazioni attraverso uno o piu linguaggi La comunicazione frontale avviene attraverso: linguaggio verbale linguaggio non verbale

28 Come comunica il bambino linguaggio verbale: Il linguaggio verbale è dato dall insieme dei fonemi che formano le parole. Linguaggio non verbale: Componenti paralinguistiche (tono, frequenza, pause.) Componenti cinesiche ( atti comunicativi espressi dal corpo) Componente prossemica (la distanza fisica fra chi comunica) Componente aptica (contatto fisico)

29 Come comunica il bambino Il bambino non è in grado di organizzare una comunicazione verbale del tutto efficace e di padroneggiare la comunicazione non verbale perché il suo bagaglio evolutivo ancora non lo consente. Per lo stesso motivo inoltre non è in grado di decodificare pienamente i contenuti comunicativi che gli arrivano. Tale capacità sarà sviluppata durante tutto il suo percorso evolutivo. Bisogna quindi porre molta attenzione nel capire quello che ci vuole comunicare (sfruttando il messaggio accessorio non verbale) e bisogna sforzarsi per comunicare con lui in modo chiaro e semplice.

30 Come comunica il bambino Alcuni errori nella comunicazione verso il bambino: Contenuti non adeguati alla comprensione. Divergenza fra comunicazione verbale e non verbale. Mancanza di contatto visivo. Tono non adeguato al contenuto. Scherzare in modo incomprensibile al bambino...

31 Come comunica il bambino Bisogna tener comunque presente che la comunicazione è una espressione di tipo culturale e che nessun bambino si esprime allo stesso modo di un altro come del resto non lo fa nessun adulto. Da un punto di vista fenomenologico il modo di comunicare è espressione del singolo bambino, del suo stadio evolutivo e delle sue caratteristiche caratteriali. Comunicare nel modo corretto col bambino richiede attenzione, tempo e conoscenza reciproca.

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