Red Hat Network Satellite 5.5

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1 Red Hat Network Satellite 5.5 Reference Guide Edizione 4 Red Hat Network Satellite Last Updated:

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3 Red Hat Network Satellite 5.5 Reference Guide Red Hat Network Satellite Edizione 4 Red Hat Gruppo di documentazione

4 Nota Legale Copyright 2010 Red Hat, Inc. This document is licensed by Red Hat under the Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported License. If you distribute this document, or a modified version of it, you must provide attribution to Red Hat, Inc. and provide a link to the original. If the document is modified, all Red Hat trademarks must be removed. Red Hat, as the licensor of this document, waives the right to enforce, and agrees not to assert, Section 4d of CC-BY-SA to the fullest extent permitted by applicable law. Red Hat, Red Hat Enterprise Linux, the Shadowman logo, JBoss, OpenShift, Fedora, the Infinity logo, and RHCE are trademarks of Red Hat, Inc., registered in the United States and other countries. Linux is the registered trademark of Linus Torvalds in the United States and other countries. Java is a registered trademark of Oracle and/or its affiliates. XFS is a trademark of Silicon Graphics International Corp. or its subsidiaries in the United States and/or other countries. MySQL is a registered trademark of MySQL AB in the United States, the European Union and other countries. Node.js is an official trademark of Joyent. Red Hat Software Collections is not formally related to or endorsed by the official Joyent Node.js open source or commercial project. The OpenStack Word Mark and OpenStack logo are either registered trademarks/service marks or trademarks/service marks of the OpenStack Foundation, in the United States and other countries and are used with the OpenStack Foundation's permission. We are not affiliated with, endorsed or sponsored by the OpenStack Foundation, or the OpenStack community. All other trademarks are the property of their respective owners. Sommario Benvenuti alla RHN Satellite Reference Guide.

5 Indice Indice. INTRODUZIONE ALLA GUIDA ALTRO ANCORA 4. CAPITOLO PANORAMICA DI... RED..... HAT.... NETWORK MODULO UPDATE IL MODULO MANAGEMENT IL MODULO PROVISIONING IL MODULO DI MONITORING NOTIFICHE ERRATA ED INSTALLAZIONI PROGRAMMATE DEL PACCHETTO SICUREZZA, CONTROLLO QUALITÀ E RED HAT NETWORK 9. CAPITOLO CLIENT RHN_REGISTER COME UTILIZZARE RHN_REGISTER 10. CAPITOLO PACKAGE UPDATER COME USARE IL PACKAGE UPDATER APPLET DEL PACKAGE UPDATER AGGIORNAMENTO DEI PACCHETTI DALLA LINEA DI COMANDO CON YUM 21. CAPITOLO SITO WEB..... DI... RED..... HAT..... NETWORK NAVIGAZIONE LOG IN NEL SITO WEB DI RHN PAGINA PANORAMICA DI RHN SISTEMI ERRATA CANALI CONFIGURAZIONE PROGRAMMA UTENTI MONITORING PAGINA AMMIN PAGINA DI "AIUTO" 120. CAPITOLO MONITORING PREREQUISITI RED HAT NETWORK MONITORING DAEMON (RHNMD) PACCHETTO MYSQL NOTIFICHE PROBE TROUBLESHOOTING 133. CAPITOLO ORGANIZZAZIONI MULTIPLE MODELLI DI SATELLITE CONSIGLIATI PER L'UTILIZZO CON ORGANIZZAZIONI MULTIPLE AMMIN ORGANIZZAZIONI CREAZIONE DI UNA ORGANIZZAZIONE COME GESTIRE GLI ENTITLEMENT COME CONFIGURARE I SISTEMI IN UNA ORGANIZZAZIONE ORGANIZATIONAL TRUSTS AMMIN UTENTI 149. CAPITOLO RHN..... SATELLITE E.. SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI IMPOSTAZIONE DEL SISTEMA HOST PER I VOSTRI SISTEMI VIRTUALI IMPOSTAZIONE DEI SISTEMI VIRTUALI 156 1

6 Reference Guide 7.3. COME OPERARE CON I VOSTRI SISTEMI VIRTUALI 159. CAPITOLO COBBLER REQUISITI DI COBBLER SINCRONIZZAZIONE ED AVVIO DEL SERVIZIO COBBLER AGGIUNTA DI UNA DISTRIBUZIONE AL COBBLER COME AGGIUNGERE UN PROFILO A COBBLER COME AGGIUNGERE UN SISTEMA A COBBLER MODELLI DI RIFERIMENTO DI COBBLER COME UTILIZZARE KOAN 169. CAPITOLO UNIX SUPPORT GUIDE INTRODUZIONE PREPARAZIONE/CONFIGURAZIONE DEL SATELLITE SERVER PREPARAZIONE DEL SISTEMA CLIENT DI UNIX REGISTRAZIONE E AGGIORNAMENTI DEL CLIENT UNIX COMANDI REMOTI 184. APPENDICE A.... RHN..... REGISTRATION CLIENT A.1. CONFIGURAZIONE DI RHN REGISTRATION CLIENT 186 A.2. AVVIO DEL RHN REGISTRATION CLIENT 187 A.3. REGISTRAZIONE DI UN ACCOUNT UTENTE 190 A.4. REGISTRAZIONE DI UN PROFILO DEL SISTEMA 192 A.5. FINE DELLA REGISTRAZIONE 196 A.6. ABILITARE IL VOSTRO SISTEMA 198 A.7. CLIENT DI REGISTRAZIONE DI RHN IN MODALITÀ DI TESTO 199. APPENDICE B.... TOOL DELLA LINEA DI... COMANDO PER..... LA... GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE B.1. RED HAT NETWORK ACTIONS CONTROL 200 B.2. RED HAT NETWORK CONFIGURATION CLIENT 201 B.3. RED HAT NETWORK CONFIGURATION MANAGER 203. APPENDICE C.... ACCESSO API.... PER..... RHN C.1. UTILIZZO DELLA CLASSE AUTH ED ACQUISIZIONE DELLE SESSIONI 211 C.2. COME OTTENERE IL SYSTEM_ID 211 C.3. COME DETERMINARE IL SID 211 C.4. VISUALIZZAZIONE DEL CID 211 C.5. COME OTTENERE IL SGID 212 C.6. ETICHETTE DEL CANALE 212 C.7. ESEMPIO DI SCRIRPT API 213. APPENDICE D.... PROBE D.1. DIRETTIVE SU PROBE 215 D.2. APACHE 1.3.X E 2.0.X 216 D.3. BEA WEBLOGIC 6.X E VERSIONE PIÙ RECENTE 218 D.4. GENERAL 223 D.5. LINUX 227 D.6. LOGAGENT 237 D.7. MYSQL D.8. NETWORK SERVICES 242 D.9. ORACLE 8I, 9I, 10G, E 11G 250 D.10. RHN SATELLITE 260. APPENDICE E.... DIARIO DELLE REVISIONI

7 Indice. INDICE ANALITICO

8 Reference Guide INTRODUZIONE ALLA GUIDA Benvenuti alla Red Hat Network Satellite 5.5 Reference Guide. La RHN Reference Guide vi guiderà attraverso la registrazione dei sistemi con Red Hat Network e all'uso dei suoi numerosi contenuti. Poichè Red Hat Network offre una varietà di livelli di servizio che vanno dal modulo Update di base al pacchetto Monitoring più avanzato, alcuni contenuti di questa guida potrebbero non essere applicabili. Tale concetto potrebbe essere particolarmente vero nel caso del sito web di RHN, il quale riporta categorie selezionate, pagine, e schede a seconda del livello di servizio dell'account utilizzato per il log in. Consultate il Capitolo 4, Sito web di Red Hat Network per determinare i servizi disponibili in base alle sottiscrizioni dell'account. A seconda della versione di Red Hat Enterprise Linux installata e ai nuovi contenuti, Red Hat Network Registration Client e Red Hat Update Agent potrebbero risultare diversi dalla versione descritta su questo manuale. Utilizzate Red Hat Network per aggiornare queste applicazioni prima di far riferimento all'ultimissima versione di questo manuale. Tutte le versioni di questo manuale sono disponibili con i formati HTML e PDF su Per una panoramica delle offerte RHN Satellite consultare le descrizioni disponibili su e 1. ALTRO ANCORA La Red Hat Network Reference Guide è in costante espansione poichè nuovi contenuti e nuovi servizi di Red Hat Network vengono resi disponibili. Le versioni HTML e PDF di questo e di altri manuali sono disponibili all'interno della sezione Aiuto, del sito web di RHN Satellite e su NOTA Anche se questo manuale riporta le informazioni più aggiornate possibili, vi preghiamo di leggere le Note di rilascio di RHN per le informazioni non disponibili prima della finalizzazione della nostra documentazione. Le note sono disponibili sul sito web di RHN e su La seguente documentazione di RHN è stata tradotta per questa release di RHN Satellite: RHN Satellite Reference Guide, RHN Satellite Installation Guide, RHN Client Configuration Guide, RHN Channel Management Guide, e le Note di rilascio di RHN Satellite. La documentazione tradotta è disponibile su in Red Hat Network Satellite Inviateci i vostri suggerimenti Se desiderate inviarci un suggerimento relativo alla Red Hat Network Satellite Reference Guide, vi preghiamo di inviare un report su Bugzilla ( nei confronti della componente Documentation_Reference_Guide (Prodotto: Red Hat Network Satellite, Versione: 520). 4

9 CAPITOLO 1. PANORAMICA DI RED HAT NETWORK CAPITOLO 1. PANORAMICA DI RED HAT NETWORK Red Hat Network è una soluzione basata su internet per la gestione di un sistema Red Hat Enterprise Linux singolo, o di una rete di sistemi Red Hat Enterprise Linux. Tutte le Security Alert, le Bug Fix Alert e le Enhancement Alert (conosciute come Errata Alerts), possono essere scaricate direttamente da Red Hat o dalla vostra collezione personale. È possibile ottenere gli aggiornamenti direttamente sul sistema appena disponibili. Ecco riportati i componenti principali di Red Hat Network: il Red Hat Update Agent il sito web di Red Hat Network, sui server RHN centrali, su di un RHN Satellite, o servito attraverso un RHN Proxy Server il Red Hat Network Daemon Red Hat Update Agent (up2date) fornisce il collegamento iniziale a Red Hat Network. Red Hat Enterprise Linux 3 ed i nuovi sistemi utilizzano Red Hat Update Agent per registrarsi con RHN. La registrazione consiste in una creazione di una password e di un nome utente RHN unici, eseguendo altresì il probing dell'hardware per creare un Profilo Hardware ed il probing dei pacchetti software installati sul vostro sistema per creare un Profilo del Pacchetto. Queste informazioni vengono inviate a RHN, il quale a sua volta ritorna un ID unico del sistema. Terminata la registrazione Red Hat Update Agent abilita la sottoscrizione al canale, le installazioni dei pacchetti e la gestione dei Profili del sistema. Il Red Hat Update Agent, come componente di base di RHN, è stato creato per gestire un sistema singolo. Permette al super utente del sistema di visualizzare e applicare gli Errata al sistema stesso. La web interface di RHN facilita la gestione, il monitoring ed il provisioning di numerosi di sistemi, inclusa la configurazione del Red Hat Update Agent per ogni sistema. Red Hat Network Daemon (rhnsd) (rhnsd) viene eseguito nel background come un servizio, esso esegue il probe di Red Hat Network per aggiornamenti e notifiche ad intervalli di tempo regolari. Questo demone è necessario se desiderate programmare gli aggiornamenti o altre azioni attraverso l'ausilio del sito web. Red Hat Enterprise Linux 5 utilizza l'applicazione rhn_register presente nel Capitolo 2, Client rhn_register, mentre Red Hat Enterprise Linux 3 e 4 presentano una funzionalità di registrazione interne al Red Hat Update Agent. Red Hat Network permette di eseguire una selezione usando tre moduli di riferimento per determinare il livello di servizio: Update Management Provisioning NOTA Per un grafico di confronto dei moduli RHN consultare MODULO UPDATE 5

10 Reference Guide Il servizio Update di RHN è l'ideale per un utente con un sistema Red Hat Enterprise Linux oppure con un piccolo numero di sistemi Red Hat Enterprise Linux. La sottoscrizione aggiornata al modulo Update è acquistabile su Con ogni sottoscrizione Update riceverete i seguenti servizi: Scaricare il Software Per coloro che hanno acquistato le sottoscrizioni di Red Hat Network, le immagini ISO sono disponibili per un download immediato. Accesso prioritario durante i periodi di carico elevato Quando Red Hat rilascia un erratatum molto grande, agli utenti con un Priority Access verrà garantito un accesso immediato ai pacchetti aggiornati. Accesso al supporto di RHN Tutti gli utenti che hanno acquistato un prodotto RHN riceveranno un supporto web di base, per tutte le loro domande riguardanti RHN. Notifica Errata, Sistemi Multipli Le sottoscrizioni per i sistemi multipli vi permettono di ottenere una Notifica Errata per l'errata di tutti i sistemi in questione. Da notare che solo una viene inviata per ogni Erratum, senza tener conto del numero dei sistemi interessati. Aggiornamenti errata, sistemi multipli Ottenete rapidamenti gli aggiornamenti necessari per ogni sistema, con un semplice clic di un pulsante IL MODULO MANAGEMENT In aggiunta ai contenuti offerti con il livello di sottoscrizione di RHN Update, il servizio di sottoscrizione RHN Management permette di gestire la rete di sistemi Red Hat Enterprise Linux, utenti, e gruppi del sistema attraverso la sua interfaccia System Set Manager. RHN Management si basa sul concetto di una organizzazione. Ogni cliente di Red Hat con un livello di Gestione (Management) possiede l'abilità di scegliere gli utenti che presentano privilegi di amministrazione nei confronti dei gruppi del sistema. Un Amministratore dell'organizzazione possiede un controllo generale su ogni organizzazione di Red Hat Network con l'abilità di aggiungere e rimuovere sistemi e utenti. Quando gli utenti, ad eccezione dell'amministratore Satellite, eseguono il login all'interno del sito web, essi possono solo visualizzare i sistemi che loro stessi possono amministrare. Per poter creare un account in grado di conferire i diritti necessari ai sistemi ad un RHN Management andate su e fate clic sul link Crea Login, sotto i campi Accedi. Sulla pagina Crea un login di Red Hat, fate clic su Crea un nuovo login corporativo. Dopo aver creato un account corporativo, sarete in grado di aggiungere gli utenti desiderati al suo interno. I contenuti disponibili di Red Hat Network dipendono dal tipo di livello di sottoscrizione per ogni sistema Red Hat Enterprise Linux. Con ogni sottoscrizione Management, riceverete la funzionalità fornita agli utenti Update, in più riceverete: Confronto del profilo del pacchetto Confrontate l'insieme del pacchetto con insiemi di sistemi simili con un solo clic. Ricerca dei sistemi Eseguite una ricerca in base ad un certo numero di criteri: pacchetti, informazioni networking, ed anche hardware asset tag. Grouping del sistema Web server, server database, workstation ed altri sistemi incentrati su altri carichi di lavoro, possono essere raggruppati in modo da amministrare ogni insieme semplicemente. 6

11 CAPITOLO 1. PANORAMICA DI RED HAT NETWORK Amministratori multipli È possibile conferire agli amministratori il diritto di accedere a particolari gruppi di sistemi facilitando così la gestione del sistema di organizzazioni molto grandi. System Set Manager È possibile ora eseguire le azioni su di un gruppo di sistemi invece di un singolo sistema, lavorare con membri di un gruppo del sistema predefinito, oppure con una serie di sistemi ad-hoc. Installare un pacchetto software per ogni sistema, sottoscrivere i sistemi ad un nuovo canale, oppure applicare tutti gli errata con una sola azione. Batch Processing Per ottenere un elenco di pacchetti non aggiornati per un certo numero di sistemi, potrebbe esser necessario per un amministratore di sistema seguire un procedimento molto complesso. Il servizio di Management (gestione) di Red Hat Network è in grado di eseguire tale operazione in pochi secondi IL MODULO PROVISIONING Poichè risulta essere il livello di servizio più elevato, il RHN Provisioning racchiude tutti i contenuti offerti nei livelli di servizio Update e Managementdi RHN. Tale livello è stato creato in modo da permettervi di impiegare e gestire la vostra rete di sistemi Red Hat Enterprise Linux, utenti e gruppi del sistema. Come il modulo di gestione "Management", il Provisioning si basa su di una organizzazione ben precisa. Tale concetto però viene ampliato permettendo anche gli utenti che presentano entitlement di Provisioning di eseguire il kickstart, una riconfigurazione, un controllo ed al recupero dei valori del sistema in modo semplice e veloce. In aggiunta a tutti i contenuti elencati nei livelli di servizio minori, il Provisioning è in grado di fornire: Kickstarting I sistemi con entitlement di Provisioning possono essere reinstallati attraverso RHN, tramite una serie di opzioni nuove stabilite all'interno dei profili di kickstart. Le opzioni includono il tipo di bootloader, il fuso orario, i diversi pacchetti inclusi/esclusi, e la gamma di indirizzi IP abilitati. Anche le chiavi GPG e SSL possono essere pre-configurate. Configurazione client Gli utenti RHN Satellite possono utilizzare RHN per gestire i file di configurazione sui sistemi con un entitlement di Provisioning. Essi altresì possono caricare i file sui canali di configurazione personalizzati presenti su Satellite, verificare i file di configurazione locali rispetto a quelli conservati su Satellite, ed impiegare i file di Satellite. Snapshot Rollbacks Gli utenti con un livello di Provisioning hanno la possibilità di ripristinare il profilo del pacchetto e le impostazioni RHN dei sistemi. Gli utenti di RHN Satellite possono anche eseguire un roll back dei file di configurazione locali. Ciò è possibile in quanto le istantanee vengono catturate ogni qualvolta si verifica un'azione su di un sistema. Queste istantanee sono in grado di identificare i gruppi, i canali, i pacchetti ed i file di configurazione. NOTA Le Snapshot rollback supportano la possibilità di invertire determinate modifiche del sistema ma non in ogni scenario. Per esempio, è possibile ripristinare un set di pacchetti RPM ma tale azione non è supportata se eseguita attraverso livelli di aggiornamento multipli. Informazioni del sistema personalizzate Gli utenti che utilizzano il Provisioning sono in grado di identificare qualsiasi tipo di informazione relativa ai sistemi registrati sviluppare chiavi specifiche desiderate e di assegnare i valori ricercabili per la chiave in questione, per ogni 7

12 Reference Guide sistema avente un entitlement di Provisioning. Per esempio, questa caratteristica permetterà di identificare il luogo nel quale ogni sistema può risiedere e di eseguire una ricerca attraverso tutti i sistemi registrati in base alla loro posizione IL MODULO DI MONITORING Gli entitlement di monitoring sono disponibili per gli utenti di RHN Satellite con sistemi Red Hat Enterprise Linux. Il Monitoring permette ad una organizzazione di installare alcuni probe che possono rilevare immediatamente gli errori e identificare così la perdita di prestazione prima che si raggiungano livelli critici. Usato in modo corretto, l'entitlement di Monitoring permette di avere una panoramica sulle applicazioni, sui servizi e sui dispositivi di ogni sistema. In modo particolare il Monitoring è in grado di fornire: Probe Possono essere eseguite decine di verifiche su ogni sistema. T ali verifiche vanno dai semplici controlli ping, ai programmi personalizzati remoti creati per ritornare dati utili. Notifiche Gli Avvisi di allerta possono essere inviati ad indirizzi e pager, con dei metodi di contatto identificati da un amministratore al momento in cui lo stato di un probe cambia. Ogni notifica probe può essere inviata con un metodo diverso o ad un indirizzo. Stato centrale I risultati di tutti i probes vengono riportati su di una singola pagina chiamata Stato di Probe, con i sistemi in questione suddivisi a seconda dello stato. Riporto Selezionando un probe ed identificando la metrica particolare ed un periodo, sarete in grado di generare dei grafici capaci di verificare così il comportamento di probe. Ciò può rivelarsi molto utile nel prevedere ed impedire la verifica di errori. Suite di probe È possibile assegnare contemporaneamente ad un sistema, o ad un set di sistemi, alcuni gruppi di probe. In questo modo sistemi simili vengono controllati e configurati allo stesso modo, eliminando così la necessità di dover eseguire una configuraziine singola. Filtri di notifica Le notifiche dei probe possono essere ridirezionate ad un altro destinatario, arrestate, oppure inviate ad un destinatario aggiuntivo per un periodo di tempo specifico in base ad un criterio ben specifico, ad un metodo di notifica, ad uno scout o in base ad una organizzazione NOTIFICHE ERRATA ED INSTALLAZIONI PROGRAMMATE DEL PACCHETTO Red Hat Network può essere configurato in modo da inviare le di notifica ogni qualvolta sono disponibili i pacchetti software nuovi o aggiornati e disponibili attraverso RHN. Potrete ricevere una per Erratum, senza tener conto del numero di sistemi coinvolti. Sarete in grado di programmare anche le installazioni dei pacchetti o l'aggiornamento degli stessi. I benefici includono: Minore perdita di tempo e una gestione più semplice da parte degli amministratori di sistema quando utilizzano l'elenco degli errata di Red Hat Minore vulnerabilità grazie all'applicazione degli aggiornamenti rilasciati da Red Hat quando disponibili. Elenco filtrato di aggiornamenti del pacchetto (i pacchetti che non sono necessari alla vostra rete, non verranno inclusi) 8

13 CAPITOLO 1. PANORAMICA DI RED HAT NETWORK Metodo affidabile di gestione per sistemi multipli aventi una configurazione simile 1.6. SICUREZZA, CONTROLLO QUALITÀ E RED HAT NETWORK T utte le operazioni eseguite fra i sistemi e Red Hat Network sono codificate, e tutti i pacchetti RPM vengono firmati con la firma GNU Privacy Guard (GPG) di Red Hat, per assicurarne la loro autenticità. Red Hat Network presenta i seguenti contenuti sulla sicurezza: Il profilo del sistema disponibile su è accessibile solo con una password e nome utente verificati da RHN. Dopo la registrazione del sistema client viene emesso un certificato digitale il quale viene utilizzato per autenticare il sistema durante ogni operazione eseguita tra il client e Red Hat Network. Il file può essere letto solo dall'utente root presente sul sistema client. Tutte le notifiche ed i messaggi vengono firmati da Red Hat con una firma elettronica utilizzando GPG. RPM può essere utilizzato per verificare l'autenticità del pacchetto prima della sua installazione. Red Hat codifica tutte le operazioni utilizzando un collegamento di tipo Secure Sockets Layer (SSL). Tutti i pacchetti vengono provati e verificati dal Red Hat Quality Assurance Team, prima che gli stessi vengano aggiunti all'elenco di Errata di Red Hat e Red Hat Network. 9

14 Reference Guide CAPITOLO 2. CLIENT RHN_REGISTER Red Hat Enterprise Linux presenta un'applicazione chiamata rhn_register. Questa applicazione funziona con il RHN Hosted basato su yum e con il client RHN Satellite chiamato Package Updater (o pup) che sostituisce up2date. Per maggiori informazioni su pup, consultate il Capitolo 3, Package Updater. L'applicazione rhn_register normalmente viene eseguita come parte del processo di configurazione firstboot dopo l'installazione. Nel primo avvio di un nuovo sistema Red Hat Enterprise Linux 5 o 6, firstboot utilizza rhn_register per registrare il sistema con RHN COME UTILIZZARE RHN_REGISTER Sono presenti tre scenari nei quali è necessario eseguire rhn_register esternamente al processo firstboot: Processo di registrazione non eseguito durante firstboot Reinstallazione del sistema Il sistema verrà spostato in un nuovo account È possibile usare rhn_register in base alla situazione descritta: Se non avete eseguito alcuna registrazione avviare rhn_register selezionando Applicazioni (menu principale sul pannello) Tool del sistema Package Updater. (Verrà richiesto di inserire la password di root.) Il Package Updater se eseguito su un sistema non ancora registrato, attiverà rhn_register se non è presente alcun file /etc/sysconfig/rhn/systemid sul sistema. Alternativamente è possibile eseguire il comando rhn_register come utente root sulla linea di comando. Se avete eseguito la registrazione ed il file /etc/sysconfig/rhn/systemid è presente sul sistema, usare rhnreg_ks insieme alle chiavi di attivazione per registrare nuovamente il sistema senza la creazione di un duplicato della voce in RHN Satellite. Per maggiori informazioni consultare Sezione , «Dettagli del sistema Dettagli Satellite». La Figura 2.1 riporta un avvertimento visualizzato quando si esegue rhn_register, esso indica una registrazione avvenuta. Figura 2.1. Verifica della registrazione 10

15 CAPITOLO 2. CLIENT RHN_REGISTER Se siete sicuri di voler eseguire nuovamente il processo di registrazione sapendo di poter duplicare il sistema su Red Hat Network, selezionate il pulsante Si, Continua. In caso contrario usare rhnreg_ks e le chiavi di attivazione. Figura 2.2. Registrazione per gli aggiornamenti software La pagina Registrazione per gli aggiornamenti software riassume le fasi necessarie per il processo di registrazione. Per conoscere i benefici di Hosted e Satellite, selezionate Perchè devo collegarmi a RHN. Altrimenti cliccate Avanti per continuare. 11

16 Reference Guide Figura 2.3. Selezionare una posizione per l'aggiornamento La pagina Selezionare una posizione per l'aggiornamento vi permette di selezionare l'origine dei vostri aggiornamenti software - da RHN Hosted o da RHN Satellite Server o Proxy Server. Per Satellite o Proxy, il pulsante di selezione associato ed inserire l'url del vostro Satellite o Proxy nel campo Posizione di Red Hat Network Se eseguite un collegamento ad internet attraverso un HTTP Proxy, selezionare il pulsante Configurazione di rete avanzata. Nella finestra successiva utilizzate i campi appropriati per il vostro HTTP proxy; Se il vostro Proxy necessita di una autenticazione, inserite qui il nome utente e la password. Una volta terminato premere il pulsante Chiudi per continuare. A questo punto vi ritroverete nella pagina Selezionare una posizione per l'aggiornamento. Premere Avanti per continuare. 12

17 CAPITOLO 2. CLIENT RHN_REGISTER Figura 2.4. Inserire le informazioni del vostro account Nella pagina Inserire le informazioni del tuo account sarà necessario inserire le informazioni relative al login di RHN (se ne avete già uno). Se ne siete sprovvisti ma l'organizzazione ne possiede uno, contattate l'amministratore dell'organizzazione e chiedete di crearne uno per voi. In caso contrario potreste non essere associati con l'organizzazione e le risorse relative. 13

18 Reference Guide Figura 2.5. Creare il profilo del vostro sistema La pagina Creare il profilo del vostro sistema vi permette di selezionare un nome del profilo per il sistema da registrare. Il nome predefinito per qualsiasi sistema è quello dell'hostname, sebbene è possibile modificarlo a vostra discrezione. È possibile riportare le informazioni hardawre e del pacchetto a RHN. A tal proposito è consigliato riportare queste informazioni; così facendo permetterete a RHN di sotoscrivere automaticamente il vostro sistema ai canali figlio e di base più appropriati al vostro sistema. Se desiderate, è possibile selezionare Visualizza profilo hardware o Visualizza profilo del pacchetto per visualizzare le informazioni caricate da rhn_register per RHN o Satellite in questa fase. NOTA Questa registrazione automatica non sottoscrive automaticamente il vostro sistema ai canali figlio facoltativi, come ad esempio al canale Tool di RHN. Se desiderate registrare un sistema e sottoscriverlo automaticamente ad un set di canali da voi scelti, considerate l'utilizzo di un profilo kickstart o rhnreg_ks e delle chiavi di attivazione. 14

19 CAPITOLO 2. CLIENT RHN_REGISTER Figura 2.6. Controlla le informazioni per la sottoscrizione del sistema La pagina Controlla le informazioni per la sottoscrizione del sistema mostra le informazioni relative al canale figlio e di base ai quali è stato sottoscritto il sistema. Ricontrollate i canali e successivamente premete Avanti per continuare. 15

20 Reference Guide Figura 2.7. Fine impostazione aggiornamenti software La pagina Fine impostazione aggiornamenti software indica l'esito positivo della registrazione di un sistema Red Hat Enterprise Linux 5 con RHN. Da qui non è necessario fare alcuna azione per ricevere gli aggiornamenti software. Una icona del pacchetto apparirà nell'angolo in alto sulla destra del desktop quando gli aggiornamenti risultano essere disponibili. Fate clic sull'icona per applicare gli aggiornamenti disponibili. Selezionate Fine per uscire dal wizard. NOTA Se non siete in possesso di alcun entitlement per questo sistema, la pagina finale indicherà che la registrazione è fallita. Ciò non significa che il profilo del sistema non è stato conservato da RHN, ma stà ad indicare che non riceverete automaticamente gli aggiornamenti senza intervenire manualmente. È possibile eseguire un login sull'interfaccia web di RHN o Satellite, ed acquistare gli entitlement aggiuntivi o richidere un entitlement dal vostro amministratore di Satellite. Fate clic sul pulsante Abbandona impostazione aggiornamento software per uscire dal wizard Versione a linea di comando di rhn_register È disponibile anche una versione a linea di comando di rhn_register che vi permette di registrare il sistema per un accesso al RHN o Satellite senza un ambiente desktop grafico. 16

21 CAPITOLO 2. CLIENT RHN_REGISTER Digitare rhn_register ad un prompt della shell. Se siete in una finestra della shell e desiderate eseguire la versione non grafica, digitate rhn_register --nox in modo da non aprire il client grafico. Figura 2.8. versione a linea di comando di rhn_register L'interfaccia a linea di comando dell'interfaccia di rhn_register presenta le stesse schermate di configurazione della versione grafica del desktop. Tuttavia per navigare la schermata è necessario usare i tasti direzionali presenti sulla tastiera e quindi muoversi a sinistra o destra, e per evidenziare le diverse opzioni di scelta. Premere la barra spaziatrice per selezionare un tipo di azione. Premere Tab per muoversi attraverso gli elementi di navigazione come ad esempio le caselle di teso, le caselle (marcate con una x quando selezionate), ed i pulsanti di selezione (contrassegnati da un asterisco quando selezionate). 17

22 Reference Guide CAPITOLO 3. PACKAGE UPDATER In base alla versione di Red Hat Enterprise Linux i sistemi registrati con il Satellite possono aggiornare i sistemi client direttamente tramite i tool e le applicazioni installati sul sistema. Per Red Hat Enterprise Linux dispone di PackageKit per visualizzare, gestire, aggiornare ed installare i pacchetti. L'applicazione viene discussa in dettaglio nel Capitolo 6 della Red Hat Enterprise Linux 6 Deployment Guide. Per Red Hat Enterprise Linux 5, usare Package Updater (o pup) per mantenere i sistemi aggiornati. Il Package Updater (pup) è l'applicazione per l'aggiornamento del desktop di Red Hat Enterprise Linux 5 e 6. Utilizzando questo tool è possibile aggiornare i pacchetti e leggere le informazioni sui pacchetti aggiornati, come ad esempio le informazioni relative ai bug fix, alle security alert, ai miglioramenti e molto altro COME USARE IL PACKAGE UPDATER Per iniziare il Package Updater dal desktop, aprite Applicazioni (il menu principale sul pannello) Tool del sistema Package Updater. Per avviare il Package Updater dall'interfaccia a linea di comando (CLI), digitare pup per aprirlo. Figura 3.1. Interfaccia del Package Updater 18

23 CAPITOLO 3. PACKAGE UPDATER Se sono disponibili aggiornamenti multipli, essi verranno elencati e contrassegnati con alcuni segni in modo da poter scegliere quale file aggiornare. Alcuni pacchetti (per esempio i pacchetti kernel) potrebbero avere una freccetta circolare al loro fianco, e ciò stà ad indicare la necessità di riavviare il sistema dopo aver eseguito l'aggiornamento del pacchetto. Per visualizzare le informazioni sull'aggiornamento di qualsiasi pacchetto, selezionate il pacchetto e fate clic sulla freccetta accanto a Dettagli aggiornamento. Quando sarete pronti ad aggiornare il pacchetto fate clic su Applica aggiornamenti. Il programma di aggiornamento risolverà le dipendenze e vi notificherà quando un pacchetto dovrà essere installato per soddisfare una dipendenza per un pacchetto aggiornato. Figura 3.2. Dipendenza del pacchetto Selezionate Continua per accettare la dipendenza e continuare con l'aggiornamento. Se usate Package Updater per la prima volta il programma richiederà di importare la chiave di sicurezza GPG di Red Hat, la quale verifica che il pacchetto è stato firmato ed è certificato per Red Hat Enterprise Linux. 19

24 Reference Guide Figura 3.3. Come importare la chiave GPG Selezionate Importa chiave per accettare la chiave e continuare con il processo di aggiornamento. Una volta completato l'aggiornamento potrà esservi richiesto di riavviare il sistema per l'implementazione delle modifiche. Figura 3.4. Prompt per il riavvio È possibile eseguire il riavvio ora o più avanti, ma è consigliato selezionare Riavvia ora per poter utilizzare i pacchetti aggiornati APPLET DEL PACKAGE UPDATER Red Hat Enterprise Linux 5 presenta anche un programma eseguito sul pannello desktop grafico che controlla periodicamente la presenza di aggiornamenti del server Satellite o RHN, ed informa altresì gli utenti della presenza di nuovi aggiornamenti. 20

25 CAPITOLO 3. PACKAGE UPDATER Figura 3.5. Applet del Package Updater L'Applet del Package Updater resta nell'area di notifica nel pannello desktop e controlla periodicamente la presenza di nuovi aggiornamenti. L'applet vi permette altresì di eseguire alcuni compiti di gestione dei pacchetti selezionando l'icona di notifica e scegliendo tra le seguenti azioni: Ricarica Controlla RHN o il Satellite per nuovi aggiornamenti Visualizza aggiornamenti lancia l'applicazione Package Updater in modo da poter visualizzare tutti gli aggiornamenti disponibili in dettaglio, e configura gli aggiornamenti a vostra discrezione. Applica aggiornamenti Scarica ed installa tutti i pacchetti aggiornati. Abbandona chiude l'applet 3.3. AGGIORNAMENTO DEI PACCHETTI DALLA LINEA DI COMANDO CON YUM La base del Package Updater è il Yum package manager, sviluppato dall'università di Duke per migliorare l'installazione degli RPM. yum ricerca i repositori supportati per pacchetti e dipendenze corrispondenti, in modo da installarli insieme ed alleviare le problematiche relative alle dipendenze. Red Hat Enterprise Linux 5 usa yum per ottenere ed installare i pacchetti. up2date non è disponibile su Red Hat Enterprise Linux 5, il quale utilizza Yum (Yellowdog Updater Modified). L'intero stack di tool che installa ed aggiorna il software in Red Hat Enterprise Linux 5, si basa ora su Yum. Ciò include l'installazione iniziale tramite il programma d'installazione Anaconda, fino ad ospitare i tool di gestione come pirut Comandi yum i comandi yum vengono generalmente digitati nel modo seguente: yum command [package_name] Per impostazione predefinita Yum cercherà automaticamente di controllare tutti i repositori configurati per risolvere tutte le dipendenze dei pacchetti durante una installazione o un aggiornamento. Di seguito viene riportato un elenco dei comandi yum più comunemente usati. Per un elenco completo di comandi yum disponibili consultate la man yum. yum install package_name 21

26 Reference Guide Usato per installare l'ultimissima versione di un pacchetto o di un gruppo di pacchetti. Se nessun pacchetto corrisponde al nome del pacchetto specificato, essi verranno considerati come shell wildcard, e quindi ogni corrispondenza verrà installata. yum update package_name Usato per aggiornare pacchetti specificati all'ultimissima versione disponibile. Se nessun pacchetto è stato specificato yum cercherà di aggiornare tutti i pacchetti installati. Se usate l'opzione --obsoletes (es. yum --obsoletes package_name, yum processerà i pacchetti obsoleti. Per questo motivo i pacchetti obsoleti verranno rimossi e sostituiti attraverso gli aggiornamenti. yum check-update Questo comando vi permette di determinare la disponibilità degli aggiornamenti per i vostri pacchetti. yum ritorna un elenco di tutti gli aggiornamenti da tutti i repositori se disponibili. yum remove package_name Usato per rimuovere i pacchetti specificati insieme a qualsiasi altro pacchetto dipendente sul pacchetto rimosso. yum provides package_name Usato per determinare quali pacchetti forniscono un file specifico o funzionalità. yum search parola chiave Questo comando viene utilizzato per trovare qualsiasi pacchetto contenente la parola chiave specificata nella descrizione, sommario, nei campi del nome del pacchetto e del packager degli RPM in tutti i repositori supportati. yum localinstall percorso assoluto per il filename Usato quando si utilizza yum per installare un pacchetto posizionato localmente nella macchina. 22

27 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Potete utilizzare il sito web di Red Hat Network per gestire simultaneamente sistemi multipli di Red Hat Enterprise Linux, incluso la visualizzazione degli Errata Alert, applicare gli aggiornamenti errata e installare i pacchetti. Questo capitolo identifica tutte le categorie, le pagine e le tabelle presenti all'interno del sito web, spiegandone il loro utilizzo NAVIGAZIONE La Barra di navigazione superiore è suddivisa in schede. Gli Amministratori di Satellite saranno in grado di visualizzare la suddetta Barra di navigazione superiore. Da notare che solo gli uttenti di RHN Satellite potranno visualizzare il Monitoring e le schede di Ammin. Figura 4.1. Barra di navigazione superiore RHN Satellite La Barra di navigazione di sinistra è suddivisa in pagine. I link sono suddivisi in base al contesto, e potranno variare leggermente tra le interfacce web non-satellite e RHN Satellite. Quanto segue è un esempio della Barra di navigazione di sinistra per la scheda Utenti. Figura 4.2. Barra di navigazione di sinistra Utenti Alcune pagine presentano delle sottoschede. Le suddette schede offrono dei livelli aggiuntivi di granularità, eseguendo compiti per gli utenti e per i sistemi. Quanto segue rappresenta un menu di tutte le sottoschede riguardanti i Dettagli del sistema. Questo sistema presenta degli entitlement di Management e Provisioning ma non di Monitoring: Figura 4.3. Sottoschede dettagli del sistema Categorie e pagine Questa sezione riporta tutte le categorie e le pagine principali (quelle collegate alle barre di navigazione superiore e di sinistra), presenti all'interno del sito web di RHN. Non vengono riportate le numerose sottopagine, schede e sottoschede accessibili tramite la barra di navigazione di sinistra e dalle pagine individuali. Ogni area del sito web viene affrontata in dettaglio in questo capitolo: Panoramica Per poter ottenere l'aiuto necessario, visualizzare e gestire le informazioni del vostro account primario. 23

28 Reference Guide Panoramica Per ottenere una rapida panoramica del vostro account. Esso è in grado di notificare se i sistemi necessitano di attenzione, fornisce un link rapido per il loro accesso, e mostra gli Errata Alert più recenti per il vostro account. Il vostro Account Aggiornate il vostro profilo personale e gli indirizzi. Vostre preferenze Indicate se desiderate ricevere le di notifica sull'errata Alert per i vostri sistemi, impostate il numero di elementi da visualizzare simultaneamente, per gli elenchi del sistema e per gli elenchi del gruppo del sistema, impostate il vostro fuso orario, ed identificate le vostre opzioni di contatto. Preferenze locale È possibile configurare la lingua, il fuso orario ed altri tipi di valori personalizzabili del vostro locale. Gestione sottoscrizione Gestisce gli entitlement del sistema aggiuntivi e di base, come ad esempio Management, Provisioning, e Virtualization. Sistemi Gestite da qui tutti i vostri sistemi (incluso i sistemi del virtual guest). Panoramica (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) Per visualizzare un sommario dei sistemi o dei gruppi del sistema, mostrando il numero di Errata Alert presente su ogni sistema ed i sistemi che ne hanno diritto. Sistemi (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) Selezionate e visualizzate i sottoinsiemi dei sistemi seguendo un criterio specifico, come ad esempio i Sistemi virtuali, Senza alcun entitlement, Recentemente registrati, Proxy ed Inattivi. Gruppi di sistemi (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) Per elencare i gruppi di sistemi e creare gruppi aggiuntivi. System Set Manager (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) Per eseguire alcune azioni su un insieme di sistemi, incluso la programmazione degli errata updates, la gestione dei pacchetti, l'elenco e la creazione di nuovi gruppi, e la gestione degli entitlement del canale. Ricerca avanzata (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) Ricerca veloce di tutti i sistemi tramite un criterio ben preciso, come ad esempio il nome, il tipo di hardware, i dispositivi, i dettagli del sistema, il networking, i pacchetti e la posizione. Chiavi di attivazione (È necessario un entitlement di Gestione o di Provisioning) Per generare una chiave di attivazione per un sistema con entitlement RHN. La suddetta chiave può essere utilizzata per garantire un livello specifico di entitlement o di appartenenza ad un gruppo per un sistema appena registrato con il comando rhnreg_ks. Profili archiviati (È necessario un entitlement di Provisioning) Per visualizzare i profili utilizzati per il provisioning dei sistemi. Informazioni personalizzate del sistema (È necessario un entitlement di Provisioning) Per creare e modificare le chiavi d'informazione del sistema contenenti valori completamente personalizzabili in grado di essere assegnati durante il provisioning dei sistemi. 24

29 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Kickstart (È necessario un entitlement di Provisioning) Per visualizzare e modificare i diversi aspetti dei profili di kickstart utilizzati per il provisioning dei sistemi. Errata Visualizzate e gestite qui i vostri Errata Alerts. Errata Elenca gli Errata Alert e scarica gli RPM associati. Ricerca avanzata Ricerca gli Errata Alerts in base a criteri specifici, come ad esempio sinopsi, tipo di advisory e nome del pacchetto. Gestisci Errata Gestione dell'errata per i cnali dell'organizzazione. Clona Errata Clona errata per una organizzazioneper facilitarne la replica e la distribuzione attraverso una organizzazione. Canali Visualizzate e gestite i canali RHN disponibili, ed i file da essi contenuti. Canali Software Visualizzate un elenco di tutti i canali software e dei canali applicabili ai vostri sistemi. Ricerca del pacchetto Ricerca dei pacchetti utilizzando il nome intero o parziale dei pacchetti stessi, una descrizione o un sommario, con il supporto di ricerche limitate alle piattaforme supportate. Gestisci canali software (È necessario un entitlement di Provisioning) Per creare e modificare i canali usati per implementare i file di configurazione. Configurazione Per mantenere il controllo e gestire i canali di configurazione, le azioni ed il file di configurazione individuali. Panoramica Una panoramica generale contenente un sommario sulla configurazione Canali di configurazione Elenca e crea i canali di configurazione dai quali ogni sistema sottoscritto può ricevere i file di configurazione. File di configurazione Elenca e crea i file dai quali i sistemi ricevono l'input di configurazione. Sistemi Elenco dei sistemi che possiedono i file di configurazione gestiti attraverso RHN. Programma Per essere aggiornati sulle azioni programmate. Azioni in attesa Elenca le azioni programmate non ancora completate. Azioni fallite Elenca le azioni programmate che risultano fallite. Azioni completate Elenca le azioni programmate che sono state completate. Le suddette azioni possono essere archiviate in qualsiasi momento. Azioni archiviate Elenca le azioni completate selezionate per essere archiviate. Utenti (È necessario un entitlement di Provisioning) Per visualizzare e gestire gli utenti dell'organizzazione. Elenco utenti È necessario un entitlement di Provisioning) Per elencare gli utenti dell'organizzazione. 25

30 Reference Guide Monitoring (È necessario un entitlementi di Monitoring) Per eseguire i probe e ricevere le notifiche riguardanti i sistemi. Stato (È necessario un entitlementi di Monitoring) Per visualizzare i probe in base al loro stato. Notifica (È necessario un entitlementi di Monitoring) Per visualizzare i metodi di contatto stabiliti per l'organizzazione. Suite di Probe (È necessario un entitlementi di Monitoring) Per gestire l'infrastruttura di monitoring utilizzando le suite dei probe di monitoring applicabili ad uno o più sistemi assegnati. Scout Config Push (È necessario un entitlementi di Monitoring) Per visualizzare lo stato dell'infrastruttura di monitoring. Ammin (visibile solo agli amministratori di Satellite) Elenca, crea e gestisce una o più organizzazioni Satellite, dalle quali gli amministratori di Satellite possono assegnare gli entitlement del canale, creare ed assegnare amministratori per ogni organizzazione, insieme ad altri compiti aggiuntivi. Organizations Elenca e crea nuove organizzazioni Sottoscrizioni Elenca e gestisce il software e gli entitlement del sistema per tutte le organizzazioni presenti in Satellite. Utenti Elenca tutti gli utenti presenti su Satellite attraverso tutte le organizzazioni. Fate clic sul nome utente desiderato per modificare i privilegi amministrativi dell'utente in questione. NOTA Gli utenti creati per compiti amministrativi possono solo essere creati da un organization administrator, e non dal Satellite administrator. Configurazione di Satellite Per eseguire modifiche generali sulla configurazione del Satellite, incluso le impostazioni Proxy, la configurazione del Certificato, la configurazione dello Script di bootstrap, modifiche all'organizzazione e per riavviare il server di Satellite. Task Engine Status configura il demone eseguito sul server di Satellite, eseguendo altresì operazioni generiche come la pulizia del database, gli Errata mailing, ed altri compiti eseguiti nel background Icone Errata Alert Nel corso di Red Hat Network troverete tre icone di Errata Allert. rappresenta una Security Alert. rappresenta un Bug Fix Alert. rappresenta una Enhancement Alert. All'interno della pagina Panoramica, fate clic sull'errata advisory per poter visualizzare le informazioni sull'erratum, oppure fate clic sul numero dei sistemi interessati, per visualizzare quelli interessati dall'errata Alert. Entrambi i link vi direzioneranno sulle tabelle della pagina Informazioni sull'errata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni Errata». 26

31 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Ricerca rapida In aggiunta alla funzionalità di Ricerca avanzata dei pacchetti, Errata, Documentazione e sistemi offerta con alcune categorie, RHN Satellite offre anche un tool di Ricerca rapida Nella parte alta di ogni pagina. Per poterlo utilizzare, selezionate l'oggetto della ricerca (Sistemi, Pacchetti, Documentazione e Errata) e digitate la parola chiave per la ricerca del nome corrispondente. Successivamente fate clic sul pulsante Cerca. I risultati appariranno nella parte inferiore della pagina. Se avete fatto un errore di battitura durante la ricerca, il motore di ricerca di Satellite offre una stringa approssimata (o stringa fuzzy) corrispondente, dandovi risultati simili alle vostre richieste di ricerca. Per esempio, se desiderate eseguire una ricerca per un determinato sistema di sviluppo chiamato test-1.example.com registrato con Satellite, ma avete fatto un errore di battitura tset nella vostra richiesta di ricerca, il sistema test-1.example.com apparirà comunque nei risultati della ricerca. NOTA Se aggiungete una distribuzione o registrate un sistema su Satellite, questo processo potrà richiedere diversi minuti per la sua indicizzazione ed apparire nei risultati della ricerca. Per ricerche avanzate del sistema consultate la Sezione 4.4.5, «Ricerca avanzata». Per ricerche avanzate dell'errata consultate la Sezione 4.5.3, «Ricerca avanzata». Per ricerche avanzate dei pacchetti consultate la Sezione 4.6.2, «Ricerca pacchetto». Per ricerche avanzate della Documentazione consultate la Sezione , «Ricerca» Sistemi selezionati In modo simile, vicino alla parte superiore della pagina, si trova un tool in grado di controllare i sistemi selezionati per il loro utilizzo all'interno del System Set Manager. Esso è in grado di identificare il numero selezionato di sistemi in qualsiasi momento, fornendo i contenuti disponibili ai sistemi stessi. Facendo clic sul pulsante Annulla, tutti i sistemi verranno deselezionati, mentre facendo clic sul pulsante Gestione, verrà lanciato il System Set Manager con i sistemi selezionati. Questi sistemi possono essere selezionati in modo diverso. Solo i sistemi con almeno un entitlement di Gestione sono disponibili per la selezione. Su tutti gli elenchi del sistema e dei gruppi di sistemi è presente una colonna Seleziona per tale scopo. Selezionate le caselle accanto ai sistemi o ai gruppi, e fate clic sul pulsante Aggiorna elenco sotto la colonna. Il tool dei sistemi selezionati verranno modificati per riflettere il nuovo numero di sistemi pronti all'uso con il System Set Manager. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager» Elenchi Elenchi tramite i quali vengono riportate le informazioni di numerose categorie. I suddetti elenchi presentano alcuni contenuti comuni per la navigazione. Per esempio, sarete in grado di navigare virtualmente attraverso tutti gli elenchi, selezionando le freccette indietro ed avanti sia nella parte superiore che nella parte inferiore sulla destra della tabella. Alcuni elenchi offrono anche la possibilità di riprendere gli oggetti in modo alfabetico, selezionando le lettere situate sopra la tabella stessa LOG IN NEL SITO WEB DI RHN 27

32 Reference Guide In un Web browser, andate su RHN visualizzerà la pagina di login mostrata qui di seguito, se non avete eseguito una delle due procedure qui riportate: Avete recentemente eseguito un login nel vostro account su Avete eseguito un login recente all'interno di RHN, oppure avete visitato la pagina di verifica del nuovo account. Se recentemente avete eseguito un login su o verrete automaticamente autenticati e ridiretti sulla pagina Panoramica. Figura 4.4. Sito web di RHN Se non avete ancora registrato il sistema, oppure se non avete un account redhat.com, createne uno nuovo seguendo il link Per saperne di più in Circa, e successivamente selezionando Crea Login. Dopo aver creato un nuovo account utente, è necessario registrare il vostro sistema prima di usare RHN. Dopo aver registrato il sistema con Red Hat Network consultate e completate i campi relativi al nome utente e password, con le stesse informazioni utilizzate durente una registrazione. Una volta completato, fate clic sul pulsante Log In. NOTA Se i campi non risultano ancora visibili, fate clic sul Sign In nella parte alta della schermata per poterli visualizzare. Se non avete precedentemente accettato l'agreement T7 ed i Termini del sito di RHN, vi sarà richiesto di accettare ora prima di poter procedere. Per leggerne il loro contenuto fate clic sul titolo, 28

33 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK così facendo aprirete una nuova finestra. Quando sarete pronti a procedere, selezionate la casella preposta per l'accetazione degli agreement, e successivamente premete il tasto Continua. NOTA Per poter utilizzare RHN sarà necessario accettare sia i termini del Sito che il T7 agreement. Una volta accettato gli agreement e premuto Continua, RHN visualizzerà la pagina Panoramica 4.3. PAGINA PANORAMICA DI RHN Dopo aver eseguito il login sull'interfaccia web di Red Hat Network la prima pagina visualizzata è Panoramica. Questa pagina contiene informazioni importanti sui sistemi, incluso i sommari sullo stato del sistema, le azioni e gli Errata Alert. NOTA Se non avete mai utilizzato l'interfaccia web di RHN, vi consigliamo di consultare la Sezione 4.1, «Navigazione» per una migliore conoscenza della struttura e dei simboli utilizzati all'interno dell'interfaccia. Figura 4.5. Panoramica Questa pagina è stata suddivisa in diverse aree funzionali, le più critiche vengono riportate nella sezione iniziale. Gli utenti possono scegliere di visualizzare le suddette aree con un ordine a loro desiderato selezionando Panoramica Preferenze. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.3.2, «Pagina "Preferenze"». 29

34 Reference Guide La sezione Compiti mostra tramite il web i compiti più comuni svolti da un amministratore. Fate clic sui link per essere direzionati sulla pagina all'interno di RHN, la quale vi permetterà di eseguire il compito in questione. Sulla destra sono riportati i Sistemi Inattivi. Se un sistema non ha eseguito il check in con RHN, esso verrà riportato in questa sezione. Questa procedura permette ad un amministratore di selezionare molto velocemente i sistemi interessati, ed eseguire processi di troubleshooting. (È necessario un entitlement di Monitoring) Gli utenti che hanno abilitato Monitoring sul proprio Satellite, possono scegliere se includere un elenco di tutti i probe con uno stato Warning. (È necessario un entitlement di Monitoring) Gli utenti che hanno abilitato Monitoring sul proprio Satellite, possono scegliere se includere un elenco di tutti i probe con uno stato Critical. La sezione Sistemi critici mostra i sistemi con uno stato critico presenti all'interno della vostra organizzazione. Essa fornisce un link rapido per visualizzare i suddetti sistemi, e visualizza un sommario di tutti gli errata update che devono essere ancora applicati ai sistemi. Selezionate il nome del sistema da visualizzare all'interno della pagina Informazioni del sistema, ed applicate gli errata update. Sotto l'elenco è presente un link che si riferisce alla pagina dei sistemi Scaduti La sezione Azioni recentemente programmatepermette all'utente di visualizzare tutte le azioni insieme al rispettivo stato: fallite, completate oppure ancora in attesa. Qualsiasi azione programmata entro trenta giorni viene considerata un'azione recente. Fate clic sull'etichetta di qualsiasi azione per poter visualizzare la pagina contenente le informazioni per l'azione interessata. Sotto l'elenco viene riportato un link per la pagina Azioni in attesa il quale riporta tutte le azioni che non sono state ancora selezionate dai sistemi client. La sezione Security Errata rilevanti riporta i Security Errata disponibili non ancora applicati ai sistemi client del vostro sistema. È importantissimo applicare i suddetti security errata in modo da rendere sicuri i vostri sistemi. Sotto questa sezione sono presenti i link per tutti gli errata e per gli errata applicabili ai vostri sistemi. La sezione finale riporta i Gruppi di sistemi elenca i gruppi (se presenti), ed indica se i sistemi interessati presenti all'interno dei gruppi indicati sono stati aggiornati. Facendo clic sui link in questa sezione verrete direzionati sulla pagina Gruppi di sistemi, dalla quale potrete selezionare i Gruppi di sistemi da utilizzare con System Set Manager. La pagina Sistemi recentemente registrati elenca i sistemi aggiunti sul Satellite negli ultimi 30 giorni. Fate clic sul nome del sistema per andare alla pagina Dettagli del sistema per il sistema desiderato. Per ritornare su questa pagina fare clic su Panoramica sulla barra di navigazione di sinistra Pagina "Il tuo Account" La pagina Il vostro Account vi permette di modificare le vostre informazioni personalizzate, come ad esempio il nome, la password ed il titolo. Per poter modificare qualsiasi delle suddette informazioni, apportate la modifica desiderata nei campi di testo, e fate clic sul pulsante Aggiorna nell'angolo inferiore destro. Ricordate, se modificate la password di Red Hat Network (quella usata per eseguire il log in su redhat.com e RHN), per motivi di sicurezza non sarete in grado di visualizzarla durante il suo 30

35 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK inserimento. Sempre per motivi di sicurezza, la password verrà visualizzata sotto forma di 12 asterischi senza tener in considerazione il numero effettivo dei caratteri digitati. Sostituite gli asterischi nei campi Password e Conferma Password con la nuova password Indirizzi La pagina Indirizzi vi permette di gestire i vostri indirizzi di posta, di consegna e per il pagamento insieme ai numeri di telefono associati. È necessario fare clic su Modifica questo indirizzo sotto l'indirizzo da modificare, eseguite le modifiche, e fate clic su Aggiorna Modifica Se scegliete di ricevere le Errata Alert o i sommari giornalieri per i sistemi, sulla pagina Preferenze, l'indirizzo presente nella pagina Il tuo Account è l'indirizzo al quale Red Hat Networ invia le di notifica. Per modificare il vostro indirizzo preferito, fate click su Cambia nella barra di navigazione di sinistra. Fatto questo vi verrà richiesto di specificare il nuovo indirizzo . Inseritelo e fate clic sul pulsante Aggiorna. A questo punto verrà inviata una di conferma al nuovo indirizzo ; rispondendo alla suddetta il nuovo indirizzo verrà attivato. Da notare che gli indirizzi fasulli, come ad esempio quelli che terminano con "@localhost", verranno filtrati e respinti Disattivazione account La pagina Disattivazione Account fornisce il modo per cancellare il servizio di Red Hat Network. Fate clic sul pulsante Disattivazione Account per disabilitare l'account. L'interfaccia web ritorna una schermata di login. Se cercate di eseguire nuovamente un login, verrà visualizzato un messaggio di errore che vi indicherà di contattare l'amministratore di Satellite dell'organizzazione. Da notare che se siete il solo Amministratore di Satellite dell'organizzazione, non sarete in grado di disattivare l'account Pagina "Preferenze" Le pagine Preferenze permette di configurare le opzioni di Red Hat Network, incluso: Notifiche Scegliete se desiderate ricevere le di notifica, ogni volta una Errata Alert risulta essere applicabile ad uno o più sistemi presenti nel vostro account RHN. IMPORTANTE Questa impostazione permette agli utenti di sistemi di Gestione e Provisioning di ricevere un sommario giornaliero di eventi riguardanti il sistema. Essi includono azioni che possono interessare i pacchetti, come ad esempio gli aggiornamenti programmati degli Errata Updates, i processi di riavvio del sistema, oppure l'impossibilità di esecuzione del check in. In aggiunta alla selezione di questa casella, è necessario identificare ogni sistema per poter includerlo in questa riassuntiva. (Per impostazione predefinita tutti i sistemi di Gestione e Provisioning sono presenti all'interno del sommario.) Tale operazione può essere eseguita attraverso la pagina Dettagli del sistema, oppure attraverso l'interfaccia System Set Manager per sistemi multipli in modo simultaneo. Da notare che RHN invierà questi sommari solo per verificare gli indirizzi . Per disabilitare tutti i messaggi deselezionate questa casella. 31

36 Reference Guide Dimensione pagina di elenco di RHN Numero massimo di oggetti presenti all'interno di un elenco su di una pagina singola. Se un numero maggiore di oggetti è presente nell'elenco, facendo clic sul pulsante Successivo verrà visualizzato il gruppo successivo di oggetti. La suddetta preferenza viene applicata agli elenchi del sistema, agli elenchi Errata, agli elenchi dei Pacchetti e così via. Pagina d'inizio "Panoramica" seleziona le sezioni riguardanti le informazioni visualizzate sulla pagina d'inizio Panoramica. Selezionate la casella sulla sinistra della sezione delle informazioni che desiderate includere. Dopo aver modificato le suddette opzioni, fate clic sul pulsante Salva preferenze, nell'angolo in basso a destra Preferenze locale Panoramica La pagina Preferenze locale permette ad ogni utente di adattare la propria interfaccia RHN all'ora locale ed alla lingua preferita. Selezionate il fuso orario appropriato dal menù Fuso orario, e successivamente selezionate il pulsante Salva Preferenze per poterle applicare. Quando le preferenze della lingua sono impostate su Usa Impostazioni del Browser, RHN utilizza le preferenze del browser dell'utente (come ad esempio Firefox), per poter determinare la lingua da utilizzare per l'interfaccia web. Quando una delle lingue elencate viene selezionata, l'utente sarà in grado di visualizzare l'interfaccia web della lingua in questione ogni volta che esegue un login, senza tener presente delle impostazioni del browser. La scelta di una lingua preferita si può dimostrare utile per utenti che viaggiano spesso in altre nazioni. Per selezionare una lingua predefinita, fate clic sul pulsante di selezione sulla sinistra della lingua desiderata, e successivamente su Salva Preferenze per applicare le modifiche Gestione sottoscrizione Per utilizzare tutte le funzioni di RHN, i vostri sistemi devono essere abilitati sottoscritti ad un livello di servizio di RHN. Utilizzate la pagina Entitlement del sistema per configurare i sistemi aventi diritto ai diversi servizi. Sono disponibili sei entitlement primari: Update gestisce un singolo sistema Red Hat Enterprise Linux. Include gli Errata Alerts, Errata Updates programmati, l'installazione dei pacchetti ed il Red Hat Update Agent. Gestione gestisce sistemi multipli con amministratori multipli di sistema. In aggiunta alle caratteristiche di Update, include anche la gestione dei gruppi di sistemi, la gestione utente, e l'interfaccia System Set Manager per eseguire velocemente le azioni su sistemi multipli. Provisioning offre il più alto livello di funzionalità. Da usare per predisporre sistemi multipli che avranno bisogno di una reinstallazione e riconfigurazione molto frequenti. Provisioning fornisce i tool necessari per eseguire il kickstart di una macchina, per la gestione dei propri file di configurazione, per l'esecuzione di snapshot rollback e per l'inserimento di informazioni personalizzate ricercabili del sistema, insieme a tutte le funzionalità incluse all'interno del livello di servizio di Gestione. Monitoring controlla lo stato di sistemi multipli. Questa offerta fornisce i probe per il controllo delle metriche del sistema, fornendo agli Amministratori una notifica ogni qualvolta si verifica un cambiamento. Tali notifiche avvisano gli amministratori su eventuali perdite di prestazioni del sistema, prima che il suo stato generale diventi critico. Virtualizzazione viene applicata ai sistemi host virtuali. Gli host virtuali con questo tipo di entitlement possono registrare fino ad un massimo di quattro sistemi guest, senza violare il 32

37 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Service Level Agreement di RHN. È possibile sottoscrivere i sistemi guest a qualsiasi canale con una etichetta di gruppo virtualization-free, e senza consumare gli entitlement del canale. La sottoscrizione di un guest a qualsiasi canale che non appartiene al virtualization-free, come ad esempio un Directory Server o un canale RHN Satellite, consumerà un entitlement aggiuntivo del canale. Virtualization Platform viene applicata anche sui sistemi host virtuali. I sistemi host ai quali viene applicato questo entitlement, possono registrare un numero illimitato di guest virtuali senza invalidare il vostro Service Level Agreement. I guest di un host con questo entitlement, possono sottoscriversi su qualsiasi canale che possiede una etichetta di gruppo del contenuto virtualization-platform-free, senza consumare entitlement del canale. La sottoscrizione di un guest a qualsiasi canale che non appartiene al virtualizationplatform-free, come ad esempio un Directory Server o un canale RHN Satellite, consumerà un entitlement aggiuntivo del canale. NOTA I due entitlement di virtualizzazione sono applicati in modo specifico ai sistemi host. I sistemi guest presenti su host non registrati, vengono trattati allo stesso modo di un sistema fisico ogni guest consuma un canale ed un entitlement del sistema Entitlement del sistema La pagina Entitlement del sistema permette di visualizzare, aggiungere e rimuovere gli entitlement per i sistemi registrati. Red Hat Network Satellite vi permette di applicare e rimuovere gli entitlement desiderati e di modificare la struttura di Red Hat Network. Per abilitare un entitlement di base selezionate la casella sulla sinistra del sistema, e successivamente su Imposta su entitlement di Management Per gli entitlement aggiuntivi, selezionate la casella del sistema, seguto dall'entitlement desiderato dalla casella a tendina, e per finire Aggiungi Entitlement. Se selezionando un entitlement non si verifica alcun processo di aggiornamento delle informazioni presenti all'interno della tabella, allora sarà necessario acquistare entitlement aggiuntivi. Controllate il numero delle sottoscrizioni disponibili. Gli utenti non-rhn Satellite possono acquistare un numero maggiore di entitlement; per fare questo fate clic sul link Compra ora sulla sinistra della pagina. Quando un entitlement scade, l'ultimo sistema avente diritto allo stesso livello di servizio (ad esempio Gestione) non avrà più alcun entitlement. Per esempio, se siete in possesso di 10 sistemi Red Hat Enterprise Linux AS con Entitlement di gestione, e se uno degli entitlement RHN o una delle sottoscrizioni del sistema operativo scade, verrà rimosso l'entitlement o la sottoscrizione in questone all'ultimo sistema Entitlement di virtualizzazione Questa pagina viene visualizzata solo se avete applicato gli entitlement di Virtualizzazione o Virtualization Platform. Essa vi permette di valutare velocemente se avete utilizzato questi entitlement nel modo migliore. La prima scheda su questa pagina mostra qualsiasi host con un entitlement di Virtualizzazione con un numero di sistemi guest più elevato rispetto al numero massimo permesso dal service level agreement di Red Hat Network. Se desiderate aggiornare i suddetti sistemi con gli entitlement di Piattaforma di 33

38 Reference Guide virtualizzazione disponibili, fate clic sul nome del profilo del sistema in questione. In questo modo visualizzerete la pagina Informazioni del sistema. Selezionate il link Modifica proprietà presente sulla pagina, e modificate gli entitlement aggiuntivi del sistema. La seconda scheda mostra qualsiasi host con un entitlement di Piattaforma di virtualizzazione con meno di quattro guest. È consigliabile declassare gli entitlement dei suddetti sistemi ad un entitlement di Virtualizzazione. Per fare questo fate clic sul nome del profilo del sistema verso il quale desiderate eseguire la modifica, e successivamente modificate gli entitlement aggiuntivi dalla pagina risultante Informazioni del sistema. La terza scheda mostra i sistemi guest non associati con un sistema host con entitlement virtuale sul Satellite (ne Virtualizzazione e ne Piattaforma di virtualizzazione). Questi sistemi consumano gli stessi entitlement del sistema e software del sistema fisico standard. Per convertire i suddetti sistemi ad un entitlement Flex Guest aggiungere un entitlement di Virtualizzazione o di Piattaforma di virtualizzazione sul sistem host registrato con Satellite. La quarta scheda elenca le Utenze dell'entitlement Flex Guest o i guest associati con un host registrato con il Satellite con entitlement di Virtualizzazione o di Piattaforma di virtualizzazione. La quarta scheda elenca i Guest che consumano gli entitlement regolari, o i sistemi obsoleti registrati con versioni precedenti di Satellite che consumano entitlement standard e non Flex Guest Entitlement del canale software I canali software presenti in questa pagina sono canali basati sulle sottoscrizioni alle quali l'organizzazione possiede un accesso a pagamento. La tabella elenca ogni sistema operativo supportato che può essere gestito tramite RHN, il numero dei suddetti sistemi registrati con RHN, e per finire il numero restante di entitlement per il sistema operativo in questione. Selezionando il nome del canale visualizzerete una pagina contenente le informazioni sui canali associati con l'entitlement del canale stesso. Facendo clic sul numero dei sistemi visualizzerete l'elenco dei sistemi con l'entitlement in questione Organization Trust La pagina Organization Trust mostra i fidati presenti con l'organizzazione alla quale viene associato l'utente registrato. La suddetta pagina elenca i Canali condivisi dall'organizzazione con altri presenti nell'impostazione dei fidati. È possibile filtrare l'elenco dei fidati tramite una parola chiave utilizzando la casella di testo Filtra per organizzazione e successivamente facendo clic su Vai. Per maggiori informazioni sulle Organizational Trust consultate la Sezione 6.6, «Organizational Trusts» SISTEMI Facendo clic su Sistemi nella barra di navigazione superiore, verrà visualizzata la categoria Sistemi. Le pagine presenti all'interno della categoria Sistemi, permettono di selezionare i sistemi in modo da eseguire su di essi le azioni e creare così i Profili desiderati Panoramica (Sono necessari gli entitlement di Gestione o di Provisioning) La pagina Panoramica fornisce un sommario dei sistemi, incluso il loro stato, il numero associato di Errata e di pacchetti insieme al livello 34

39 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK degli Entitlement. Facendo clic sul nome di un sistema verrete direzionati sulla pagina corrispondente Dettagli del sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema». Facendo clic su Visualizza i gruppi di sistemi, nella parte superiore della pagina Panoramica, verrete direzionati all'interno di un sommario simile che riporta i gruppi di sistemi. Tale sommario identifica lo stato del gruppo, insieme al numero dei sistemi contenuti. Facendo clic sul numero dei sistemi verrete direzionati sulla scheda Sistemi della pagina Informazioni sul gruppo di sistemi, mentre facendo clic sul nome verrete direzionati sulla scheda Dettagli. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni gruppo di sistemi». Per andare direttamente sul System Set Manager, fate clic sul pulsante Usa gruppo, nella sezione Gruppi di sistemi della pagina Panoramica. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager» Pagina "Sistemi" La pagina Sistemi, visualizza un elenco di tutti i vostri sistemi registrati. L'elenco Sistemi contiene diverse colonne con informazioni riguardanti ogni singolo sistema: Seleziona I sistemi senza entitlement o Aggiornati non possono essere selezionati. Per selezionare i sistemi selezionare le caselle appropriate. Così facendo i sistemi selezionati verranno aggiunti al System Set Manager. Al termine di questo processo potrete usare System Set Manager per azioni simultanee sui sistemi in questione. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager». Stato Mostra il tipo di Errata Alert applicabile al sistema oppure conferma che il sistema è aggiornato. Alcune icone sono collegate alle pagine in grado di fornire una risoluzione. Per esempio, l'icona standard degli Aggiornamenti è collegata alla scheda Aggiorna dell'elenco dei pacchetti, mentre l'icona Critical Update si collega direttamente alla pagina Conferma Aggiornamento. Altresì, l'icona Impossibile eseguire il Check in, è collegata alle istruzioni per la risoluzione del problema. Il sistema è aggiornato Errata critico disponibile, aggiornamento fortemente consigliato Aggiornamenti disponibili e consigliati Sistema bloccato; Azioni proibite Kickstart eseguito sul sistema Aggiornamenti programmati Il sistema non esegue il checkin correttamente (da 24 ore o un periodo maggiore) Il sistema non ha diritto ad alcun servizio di aggiornamento Errata Numero totale di Errata Alert applicabili al sistema. 35

40 Reference Guide Pacchetti Numero totale di aggiornamenti del pacchetto per il sistema. Include i pacchetti provenienti dall'errata Alert, insieme ai nuovi pacchetti provenienti da altre entità. Per esempio immaginate un sistema client che presenta una versione più vecchia di un particolare pacchetto. Se il suddetto client risulta essere registrato sul canale di base appropriato di RHN (come ad esempio Red Hat Enterprise Linux 5), il canale in questione potrebbe presentare una versione aggiornata del pacchetto. In questo caso, il pacchetto apparirà all'interno dell'elenco di aggiornamenti disponibili. Sistema Il nome del sistema configurato quando registrato. Il nome di default risulta essere l'hostname del sistema. Facendo clic sul nome di un sistema verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema. Per maggiori informazioni consultare la Sezione , «Informazioni sul sistema». Canale di base Il canale primario per il sistema in base alla propria distribuzione del sistema operativo. Per maggiori informazioni consultare la Sezione 4.6.1, «Canali software». Entitlement Sistema avente, o meno, diritto ad un livello di servizio. I link presenti sulla barra di navigazione di sinistra presenti sotto Sistemi, vi permettono di selezionare e visualizzare gli insiemi predefiniti dei vostri sistemi. Tutte le opzioni descritte, possono essere applicate all'interno di queste pagine Pagina "Tutti" La pagina Tutti contiene l'insieme predefinito dei sistemi. Visualizza ogni sistema sul quale sono presenti i permessi di gestione. Un utente possiede il permesso di gestione di un sistema, se egli risulta essere il solo utente all'interno della sua organizzazione, se l'utente risulta essere un Amministratore di Satellite, oppure se il sistema è membro di un gruppo nel quale l'utente risulta avere diritti di amministrazione Pagina "Sistemi virtuali" Per visualizzare questa pagina selezionate Sistemi seguito dalla sottotabella Sistemi della barra di navigazione di sinistra, e successivamente Sistemi Virtuali. La suddetta pagina elenca ogni host virtuale conosciuto da RHN Satellite, insieme ai sistemi guest su host corrispondenti. Sistema Questa colonna visualizza il nome di ogni sistema guest. Aggiornamenti Questa colonna indica se i sistemi guest possiedono errata non ancora appllicati. Stato Questa colonna indica se il guest è in esecuzione, sospeso oppure se è stato arrestato. Canale di base Questa colonna indica il canale di base al quale il guest è attualmente sottoscritto. Solo i guest registrati con RHN vengono visualizzati in blu. Facendo clic sull'hostname di un sistema guest, sarete in gardo di visualizzare la pagina Dettagli del sistema del sistema in questione. 36

41 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Pagina "Non aggiornati" La pagina Non aggiornati visualizza i sistemi che presentano gli Errata Alert applicabili, i quali non sono stati applicati Pagina "Senza entitlement" (È necessario un entitlement di Gestione o di Provisioning) La pagina Senza entitlement visualizza i sistemi non aventi ancora diritto al servizio offerto da Red Hat Network Pagina "Non raggruppati" La pagina Non raggruppati visualizza i sistemi che non sono stati ancora assegnati ad un gruppo specifico Pagina "Inattivi" La pagina Inattivi visualizza tutti i sistemi che non sono stati in grado di eseguire un check-in con RHN, per un periodo uguale o maggiore a 24 ore. Quando Red Hat Update Agent si collega a RHN per controllare se sono disponibili gli aggiornamenti oppure se è stata programmata un'azione, tali processi vengono considerati come processi di check-in. Se visualizzate un messaggio che indica che i check-in non sono stati eseguiti, il client di RHN presente sul vostro sistema, non è in grado di raggiungere Red Hat Network. Ciò indica: Il sistema non risulta avere alcun diritto al servizio offerto da RHN. I Profili che resteranno senza alcun entitlement per una durata di 180 giorni (6 mesi), verranno rimossi. Il sistema risulta avere un entitlement, ma il Red Hat Network Daemon è stato disabilitato sul sistema. Il sistema si trova dietro un firewall che impedisce i collegamenti attraverso https (porta 443). Il sistema si trova dietro un proxy server HTTP non correttamente configurato. Il sistema risulta essere collegato ad un RHN Proxy Server o RHN Satellite configurato in modo non corretto. Il sistema stesso risulta non essere stato configurato in modo corretto, indicando il server RHN errato. Il sistema non risulta essere presente sulla rete. Sono esistenti alcuni ostacoli tra il sistema ed i server di RHN Recentemente registrati La pagina Recentemente registrati visualizza qualsiasi nuovo sistema registrato in un determinato periodo. Utilizzate il menu a tendina per specificare i nuovi sistemi registrati in giorni, settimane, in periodi di 30 e 180 giorni ed annuali Proxy La pagina Proxy visualizza i sistemi RHN Proxy Server registrati sull'account RHN Sistemi duplicati 37

42 Reference Guide La pagina Sistemi duplicati elenca i sistemi correnti e qualsiasi entitlement attivo o inattivo ad essi associato. Gli entitlement attivi sono evidenziati in grigio mentre quelli inattivi e cioè gli entitlement che non hanno eseguito alcun checkin con il Satellite in un periodo di tempo specificato da Un profilo del sistema è inattivo se il proprio sistema non ha eseguito un checkin da: sono evidenziati in giallo e le caselle relative sono state selezionate per impostazione predefinita per la rimozione in caso di necessità tramite la selezione del pulsante Cancella selezionati. È possibile filtrare gli entitlement duplicati in base all'indirizzo IP, Hostname, o Indirizzo MAC facendo clic sulla rispettiva intestazione. Per un ulteriore livello di filtraggio inserire l'indirizzo MAC, l'indirizzo IP o l'hostname del sistema nella casella corrispondente Filtra per:. Per confrontare fino a 3 entitlement duplicati contemporaneamente fare clic su Confronta sistemi nella colonna Ultimo checkin. I componenti inattivi dei sistemi sono evidenziati in giallo. Successivamente sarà possibile determinare i sistemi inattivi o duplicati e cancellarli facendo clic su Cancella profilo del sistema. Selezionare il pulsante Conferma rimozione per confermare la selezione fatta Informazioni sul sistema Facendo clic sul nome di un sistema su qualsiasi pagina, RHN mostrerà la pagina Dettagli del sistema per quel client. Da qui è possibile modificare le informazioni visualizzate, oppure rimuovere il sistema facendo clic sul link cancella sistema nell'angolo in alto sulla destra. NOTA Il link cancella sistema nell'angolo alto sulla destra di questa schermata, si riferisce solo al profilo del sistema. Cancellando il profilo del sistema host, non verrà rimossa o distrutta la registrazione dei sistemi guest. Ricordiamo che se cancellate il profilo del sistema guest, lo stesso sistema non verrà rimosso dall'elenco dei guest per il suo host, e non ne risulterà l'arresto o la pausa del guest. Tale azione però rimuoverà la vostra abilità di gestirlo tramite RHN. Se cancellate accidentalmente il profilo di un sistema da RHN sarà possibile registrare nuovamente il sistema in questione. La pagina Dettagli del sistema viene suddivisa nelle seguenti schede: Dettagli Software Configurazione Provisioning Monitoring Gruppi Eventi Le seguenti sezioni affrontano in dettaglio le suddette schede e le relative sottotabelle. 38

43 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Dettagli del sistema Dettagli Questa pagina non è accessibile dalle barre di navigazione standard. Tuttavia facendo clic sul nome di un sistema in qualsiasi posto nell'interfaccia web sarete in grado di visualizzare questa pagina. La scheda predefinita visualizzata su questa pagina, è la sottotabella Dettagli Panoramica. Sono altresì disponibili altre schede a seconda del livello corrente del sistema Dettagli del sistema Dettagli Panoramica La pagina di riassunto di questo sistema visualizza il messaggio sullo stato del sistema, e le seguenti informazioni sulla sua chiave: Info del sistema Messaggio sullo stato del sistema Questo messaggio indica lo stato attuale del vostro sistema in relazione a RHN. NOTA Se sono disponibili gli aggiornamenti per qualsiasi sistema avente diritto, allora verrà visualizzato il seguente messaggio Aggiornamenti critici disponibili. Per applicare i suddetti aggiornamenti fate clic sul link aggiorna ora. ID del sistema Un identificatore unico generato ogni qualvolta il sistema si regista con RHN. NOTA L'ID del sistema può essere utilizzato per eliminare i profili doppi da RHN. Confrontate l'id del sistema presente su questa pagina, con le informazioni conservate sul sistema client all'interno del file /etc/sysconfig/rhn/systemid. All'interno del file, l'id corrente del sistema viene elencato sotto "system_id". Il valore inizia dopo i caratteri "ID-" Se il valore presente nel file non corrisponde al valore presente nel profilo, lo stesso profilo non risulta essere quello più recente e quindi può essere rimosso. Hostname L'hostname come definito all'interno del sistema client. Queste informazioni per i sistemi Red Hat Enterprise Linux vengono trovate spesso in /etc/hostname. Indirizzo IP L'indirizzo IP del client. Kernel Il kernel installato e funzionante sul sistema client. Registrato La data e l'ora della registrazione del sistema con RHN, e della creazione di questo profilo. Checkin 39

44 Reference Guide La data e l'ora dell'ultimo check in del sistema con RHN. Ultimo avviato La data e l'ora dell'ultimo avvio o riavvio del sistema. NOTA I sistemi con un entitlement di Gestione possono essere riavviati da questa schermata. Selezionate Programma riavvio del sistema Fornite la data e l'ora più prossima entro la quale può essere eseguito il riavvio. Fate clic sul pulsante Programma riavvio nella parte bassa sulla destra. Quando il client esegue il check in dopo il periodo d'avvio programmato, RHN indicherà al sistema di eseguire un riavvio. Bloccatto Indica se un sistema è stato bloccato. Per i sistemi bloccati non è possibile programmare le azioni attraverso l'interfaccia web, fino a quando il blocco non viene rimosso. Ciò non impedisce l'applicazione degli auto-errata updates attraverso l'interfaccia web. Per impedire l'applicazione degli auto-errata updates, deselezionate Auto Errata Update dalla sottotabella Dettagli del sistema Dettgli Proprietà. Il blocco di un sistema può aiutarvi a prevenire le modifiche accidentali di un sistema. Per esempio, il suddetto sistema può far parte di un ambiente di produzione, sul quale non desiderate ricevere alcun aggiornamento o alcun nuovo pacchetto fino a quando non decidete di sbloccarlo. IMPORTANTE Bloccando un sistema all'interno di una interfaccia web, non impedirete lo svolgimento di azioni originate dal sistema client. Per esempio, se un utente esegue il login direttamente sul client eseguendo up2date, il comando up2date installerà gli errata disponibili anche se il sistema risulta bloccato sull'interfaccia web. Altresì, bloccando un sistema non sarete in grado di limitare il numero di utenti in grado di accedere al sistema tramite l'interfaccia web. Se desiderate limitare l'accesso al sistema associate il sistema stesso ad un Gruppo di sistemi, ed assegnatelo ad un Amministratore del Gruppo di sistemi. Per maggiori informazioni sui gruppi del sistema consultate la Sezione 4.4.3, «Gruppi di sistemi». È possibile anche bloccare sistemi multipli tramite il System Set Manager. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «System Set Manager Misc Blocco dei sistemi». (È necessario avere un entitlement di Provisioning) Viene altresì visualizzato lo stato OSA per i sistemi client registrati su di un Satellite con un entitlement di Provisioning e con OSA abilitato. Push permette agli utenti di Satellite di iniziare immediatamente i propri compiti su sistemi con un 40

45 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK entitlement di Provisioning, senza attendere il check in dei sistemi con RHN. La programmazione delle azioni tramite push è simile al processo di programmazione di qualsiasi altra azione, ad eccezione del fatto che il compito inizia immediatamente invece di aspettare l'intervallo prestabilito. In aggiunta alla configurazione di Satellite, ogni sistema client che riceverà azioni tramite push dovrà essere in possesso del pacchetto osad, ed il suo servizio dovrà essere in esecuzione. Consultate la sezione Come abilitare Push per i Client della RHN Satellite Server Installation Guide per informazioni. Canali sottoscritti Canale di base La prima riga indica il canale di base al quale questo client è sottoscritto. Il canale di base dovrebbe corrispondere al sistema operativo del sistema. Canali figlio Le righe di testo di seguito riportate, le quali dipendono dal canale di base, rappresentano i canali figlio. Esempi sono il canale Red Hat Network Tools ed il canale RHEL AS Extras. NOTA Il link finale sotto Canali sottoscritti, rappesenta il link Altera sottoscrizioni del canale. Fate clic su questo link per eseguire una selezione dai canali figlio e di base disponibili per questo sistema. Una volta terminato, fate clic sul pulsante Modifica sottoscrizioni per confermare i cambiamenti. Proprietà del sistema Nome del profilo Questo nome modificabile per il profilo del sistema, viene impostato per default sull'hostname del sistema stesso. Esso serve per distinguere il profilo di questo sistema dagli altri profili. Entitlement L'entitlement di base attualmente applicato a questo sistema. Notifiche Indica le opzioni di notifica per questo sistema. Potete scegliere se ricevere le di notifica sulla disponibilità di errata updates per questo sistema. In aggiunta, è possibile includere i sistemi aventi un entitlement di Gestione all'interno della riassuntiva giornaliera. Auto Errata Update Indica se il sistema è stato configurato per ricevere automaticamente gli aggiornamenti. Descrizione Queste informazioni vengono generate automaticamente al momento della registrazione. È possibile modificarle in modo da includere tutte le informazioni desiderate. Posizione Se inserito, questo campo mostra l'indirizzo fisico del sistema. 41

46 Reference Guide Il link finale presente sulla pagina è Modifica queste proprietà. Facendo clic su questo link, aprirete la sottotabella Dettagli del sistema Proprietà. Su questa pagina, modificate qualsiasi testo da voi selezionato, e successivamente cliccate il pulsante Aggiorna proprietà per confermare Dettagli del sistema Dettagli Proprietà Questa sottotabella vi permette di alterare le seguenti proprietà di base del vostro sistema: Nome del profilo Per default questo è l'hostname del sistema. Tuttavia è possibile alterare il nome del profilo in modo da permettervi di distinguere questo profilo dagli altri. Entitlement di base Selezionate un canale di base per il sistema, dagli entitlement di base disponibili. Entitlement aggiuntivi Se disponibili, applicate un entitlement di Monitoring, Provisioning, Virtualizzazione o Piattaforma di virtualizzazione al sistema. Notifiche Scegliete se ricevere o meno le notifiche riguardanti questo sistema, e se includere il sistema stesso all'interno del sommario giornaliero. (Per default tutti i sistemi con un entitlement di Gestione e di Provisioning vengono inclusi all'interno del sommario.) Questa impostazione permetterà di essere aggiornati sulla presenza di tutte le advisory riguardanti il sistema. Ogni qualvolta viene creato un aggiornamento per il sistema, verrà inviata una notifica tramite . Il sommario giornaliero riporta gli eventi del sistema che interessano i pacchetti come ad esempio gli Errata Update programmati, i processi di riavvio del sistema, o gli errori durante il check in. In aggiunta all'inclusione del sistema, è necessario selezionare sulla pagina Vostre preferenze della categoria Panoramica, la ricezione delle di notifica. Auto-errata update Se è stata selezionata questa casella, gli errata disponibili verranno applicati automaticamente sul sistema al momento del check in. La suddetta azione si verifica senza l'intervento dell'utente. Desideriamo informare gli utenti che Red Hat non consiglia l'utilizzo della funzione auto-update per sistemi in abienti di produzione, poichè i conflitti che ne possono derivare tra i pacchetti e gli ambienti possono causare errori del sistema. Il Red Hat Network Daemon deve essere abilitato sul sistema per poter utilizzare questa funzione. Descrizione Per default questa casella registra il sistema operativo, la release e l'architettura del sistema al momento della registrazione. È possibile modificare queste informazioni a vostro piacimento. I campi restanti registrano l'indirizzo fisico sul quale è conservato il sistema. Per confermare qualsiasi cambiamento su questi campi, fate clic sul pulsante Aggiorna priorità. 42

47 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK NOTA La maggior parte di queste proprietà può essere impostata contemporaneamente per sistemi multipli attraverso l'interfaccia System Set Manager. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager» Dettagli del sistema Dettagli Note (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Questa sottoscheda permette di eseguire un comando remoto sul sistema se lo stesso possiede un entitlement di Provisioning. Prima di fare ciò, è necessario configurare il sistema in modo da poter accettare questi tipi di comandi. Come prima cosa sottoscrivete il sistema al canale RHN Tools ed utilizzate up2date per installare i pacchetti rhncfg, rhncfg-client, e rhncfg-actions. yum update rhncfg rhncfg-client rhncfg-actions Eseguite il login sul sistema come utente root, ed aggiungete il seguente file nella directory di configurazione RHN locale: allowed-actions/scripts/run. Create la directory necessaria sul sistema target: mkdir -p /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script Create un file vuoto run nella directory in questione, in modo da utilizzarlo come un flag per RHN, segnalando il permesso di abilitare i comandi remoti: touch /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run Una volta completato il setup, aggiornate la pagina in modo da visualizzare i campi di testo per i comandi remoti. Successivamente potrete identificare su questa pagina un utente specifico, un gruppo, ed un periodo di timeout, insieme allo stesso script. Selezionate una data e l'ora per iniziare il tentativo di esecuzione del comando, per poi cliccare Programma comando remoto Dettagli del sistema Dettagli Satellite (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Una chiave di attivazione specifica per questo Profilo del sistema. Le chiavi di riattivazione, disponibili solo per sistemi che possiedono un entitlement di Provisioning, includono l'id di questo sistema, la cronologia, i gruppi ed i canali. Queste chiavi possono essere utilizzate solo una volta con l'utilità della linea di comando rhnreg_ks, per eseguire una nuova registrazione del sistema e ottenere nuovamente tutte le impostazioni di Red Hat Network. Diversamente dalle chiavi di attivazione tipiche, le quali non risultano associate con un ID specifico del sistema, le chiavi qui create non vengono visualizzate all'interno della pagina Chiavi di attivazione. È possibile combinare le chiavi di riattivazione con le chiavi di attivazione in modo da raggruppare le impostazioni di chiavi multiple per il profilo di un sistema. Per esempio: rhnreg_ks --server=<server-url> --activationkey=<reactivation-key>, <activationkey> --force 43

48 Reference Guide AVVERTIMENTO Quando eseguite il kickstart di un sistema con un proprio RHN già esistente, il profilo di kickstart utilizza la chiave di attivazione specifica del sistema qui creata, per registrare nuovamente il sistema, ottenendo così le altre impostazioni del RHN. Per questo motivo non dovreste rigenerare, cancellare o utilizzare questa chiave (con rhnreg_ks), durante l'esecuzione di un kickstart basato sul profilo, in caso contrario kickstart fallirà Dettagli del sistema Dettagli Hardware Questa sottoscheda fornisce informazioni dettagliate sul sistema, incluso il networking, BIOS, storage, ed altri dispositivi. Essa verrà visualizzata solo se avete scelto di includere il profilo hardware per questa macchina durante la registrazione. Se il profilo hardware sembra incompleto o non aggiornato, fate clic sul pulsante Programma aggiornamento Hardware, per programmare un aggiornamento del Profilo hardware per il sistema. Quando il demone RHN eseguirà il collegamento con RHN, esso aggiornerà il Profilo del sistema con l'ultimissimo elenco hardware Dettagli del sistema Dettagli Note Questa sottotabella fornisce l'opportunità di creare alcune note relative al sistema. Per aggiungere una nuova nota, fate clic sul link crea nuova nota, digitate il soggetto e le informazioni necessarie, e successivamente cliccate il pulsante Crea. Per modificare una nota, fate clic sul suggetto corrispondente nell'elenco delle note, apportate i vostri cambiamenti e fate clic su Aggiorna. Per rimuovere una nota, fate clic sul soggetto corrispondente all'interno dell'elenco delle note, e successivamente sul link cancella nota Dettagli del sistema Dettagli Proxy (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Questa scheda fornisce le informazioni completamente personalizzabili relative al sistema. Diversamente da Note, le Informazioni personalizzate sono strutturate, formalizzate e possono essere localizzate tramite una semplice ricerca. Prima di fornire informazioni personalizzate su di un sistema, è necessario essere in possesso delle Chiavi informazioni personalizzate. Tale operazione viene eseguita tramite la pagina Informazioni personalizzate del sistema, disponibile sulla barra di navigazione di sinistra. Per informazioni consultate la Sezione 4.4.8, «Informazioni personalizzate del sistema». Una volta create una o più chiavi, sarà possibile assegnare un valore per questo sistema selezionando il link crea nuovo valore. Cliccate sul nome della chiave nell'elenco risultante, ed inserite un valore all'interno del campo Descrizione, e successivamente Aggiorna chiave Dettagli del sistema Dettagli Proxy Attiva un RHN Proxy Server. Questa scheda è disponibile solo per sistemi con un entitlement di Provisioning. Selezionate una versione di RHN Proxy Server e fate clic sul pulsante Attiva Proxy, per iniziare i processi di installazione e di attivazione. Per informazioni dettagliate consultate la RHN Proxy Server Guide e la Client Configuration Guide. 44

49 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Dettagli del sistema Dettagli Satellite Visualizza il certificato di un Red Hat Network attivo. È possibile disattivare qui un vecchio certificato e caricarne uno nuovo se necessario. Questa scheda necessita di un entitlement di Provisionig. Per informazioni dettagliate su come attivare un Satellite, consultate la RHN Satellite Installation Guide Dettagli del sistema Software Questa scheda insieme alle sottotabelle che l'accompagnano, vi permette di gestire il software del sistema: errata, pacchetti e profili dei pacchetti, insieme all'appartenenza al canale software Dettagli del sistema Software Errata Questa scheda secondaria contiene un elenco di Errata Alerts applicabili al sistema. Consultate la Sezione 4.1.2, «Icone Errata Alert» per il significato delle icone su questa scheda. Per applicare gli aggiornamenti, selezionateli e successivamente fate clic sul pulsante Applica Errata. Controllate gli aggiornamenti da applicare sulla pagina di conferma, per poi selezionare il pulsante Conferma. Dopo la conferma, l'azione viene aggiunta all'elenco Azioni in attesa sotto Programma. Gli errata precedentemente programmati non possono essere selezionati per un aggiornamento. Al posto di una casella è disponibile una icona a forma di orologio che, se selezionata, permetterà la visualizzazione della pagina Dettagli azione. Per assistere l'utente nel determinare la programmazione di un aggiornamento, è presente una colonna Stato all'interno della tabella Errata. I valori possibili sono: Nessuno, In attesa, Selezionato, Completato e Fallito. Questa colonna identifica solo l'ultimissima azione relativa ad un Erratum. Per esempio, se un'azione fallisce e se la stessa viene riprogrammata, questa colonna mostra solo uno stato Sospeso dell'erratum (con nessun riferimento sul fallimento dell'azione precedente). Facendo clic su di uno stato diverso da Nessuno, verrete direzionati sulla pagina Dettagli Azione. Questa colonna corrisponde alla scheda Sistemi interessati della pagina Dettagli Errata Dettagli del sistema Software Pacchetti Questa sottotabella vi permette di gestire i pacchetti sul sistema. (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Durante la selezione dei pacchetti da installare, aggiornare o rimuovere, gli utenti che utilizzano il Provisioning hanno l'opzione di eseguire automaticamente un comando remoto, prima o dopo l'installazione del pacchetto. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Dettagli Note». Pacchetti Il display di default della scheda Pacchetti descrive le opzioni a voi disponibili, e fornisce i mezzi necessari per aggiornare l'elenco dei vostri pacchetti. Per aggiornare o completare un elenco non aggiornato, possibilmente a causa di una installazione manuale dei pacchetti, fate clic su Aggiorna elenco pacchetti nell'angolo in basso sulla destra di questa pagina. La prossima volta che il demone di RHN esegue un collegamento con RHN, esso aggiornerà il vostro Profilo del sistema con l'ultimissimo elenco di pacchetti installati. Elenca/Rimuovi Elenca i pacchetti installati e permette la loro rimozione. Visualizza ed organizza i pacchetti in base al nome, architettura e la data di installazione sul sistema. Esegue una ricerca dei pacchetti desiderati digitandoli nella casella Filtra per nome del pacchetto o cliccando la lettera o numero corrispondente al primo carattere del nome del pacchetto. Fate clic sul nome del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto relativa. Per cancellare i pacchetti dal 45

50 Reference Guide sistema, selezionate la casella corrispondente e fate clic su Rimuovi pacchetti nell'angolo in basso sulla destra della pagina. A questo punto verrà visualizzata una pagina di conferma con tutti i pacchetti interessati. Fate clic sul pulsante Conferma per rimuovere i pacchetti. Aggiorna Visualizza un elenco di pacchetti con una nuova versione disponibile, basata sulle versioni dei pacchetti presenti nei canali del sistema. Fate clic sul nome più recente del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto corrispondente. Per aggiornare immediatamente i pacchetti, selezionateli e fate clic su Aggiorna pacchetti. Per scaricare i pacchetti come file.tar, selezionateli e successivamente fate clic su Scarica pacchetti. Installa Vi permette di installare i nuovi pacchetti sul sistema dai canali disponibili. Fate clic sul nome del pacchetto per visualizzare la pagina Dettagli del pacchetto corrispondente. Per installare i pacchetti, selezionateli e fate clic sul pulsante Installa i pacchetti selezionati. Verifica Convalida i pacchetti installati sul sistema con il database RPM corrispondente. Tale operazione è equivalente all'esecuzione di rpm -V. In modo specifico, questa scheda vi permette di confrontare i metadati dei pacchetti del sistema, con le informazioni provenienti dal database come ad esempio il checksum del file, la dimensione del file, i permessi, il proprietario, il gruppo ed il tipo. Per verificare i pacchetti selezionateli e successivamente fate clic su Verifica pacchetti selezionati, confermando la suddetta azione. Una volta terminato, sarà possibile visualizzare i risultati selezionando questa azione all'interno della scheda Cronologia sotto Eventi. Profili Conferisce la possibilità di confrontare i pacchetti su questo sistema, con quelli dei profili salvati e di altri sistemi di Gestione e di Provisioning. Per eseguire un confronto con un profilo salvato, selezionate quello desiderato dal menu a tendina, e successivamente fate clic sul pulsante Confronta. Per eseguire un confronto con un altro sistema, selezionatelo dal menu a tendina e successivamente fate clic sul pulsante Confronta. Per creare un profilo salvato in base al sistema esistente, fate clic su Crea profilo del sistema, inserite le informazioni desiderate e fate clic su Crea profilo. I suddetti profili vengono salvati all'interno della pagina Profili salvati collegata con la barra di navigazione di sinistra. (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Una volta confrontati i profili del pacchetto, gli utenti del Provisioning hanno la possibilità di sincronizzare i pacchetti del sistema selezionato con i pacchetti del profilo con il quale è stato eseguito il confronto. Da notare che tale azione potrebbe cancellare i pacchetti sul sistema non presenti nel profilo e installare i pacchetti dal profilo stesso. Per installare pacchetti specifici selezionate le caselle corrispondenti presenti nel profilo. Per eseguire la rimozione di pacchetti precedentemente installati sul sistema, selezionate i pacchetti che presentano la dicitura Solo questo sistema.. Per sincronizzare i pacchetti del sistema con il profilo confrontato, selezionate la casella master nella parte alta della colonna. Successivamente fate clic su Sincronizza pacchetti con. Sulla schermata di conferma controllate nuovamente le modifiche e selezionate il periodo entro il quale eseguire l'azione, per poi fare clic su Programma sincronizzazione Dettagli del sistema Software Canali Software I canali software forniscono un metodo preciso per determinare i pacchetti disponibili ad un sistema per un processo d'installazione o aggiornamento in base ai rispettivi sistemi operativi, ai pacchetti ed 46

51 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK alla funzionalità. Fate clic sul nome del canale per visualizzare la propria pagina Dettagli canale. Per modificare i canali figlio associati con questo sistema utilizzate le caselle corrispondenti ai canali interessati e successivamente fate clic su Modifica sottoscrizioni; a questo punto potrete visualizzare un messaggio con l'avvenuta modifica oppure visualizzare un messaggio d'errore. Per modificare il canale di base del sistema, selezionate il nuovo canale dal menu a tendina e successivamente Modifica canale di base. Per maggiorni informazioni consultate la Sezione 4.6.1, «Canali software» Dettagli del sistema Configurazione Sandbox (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Questa scheda insieme alle sottoschede corrispondenti è utile per la gestione dei file di configurazione associati con il sistema. I suddetti file di configurazione possono essere gestiti solo per il sistema corrente, oppure distribuiti tramite un Canale di configurazione. La seguente sezione descrive queste ed altre opzioni disponibili sulle sottoschede Dettagli del sistema Configurazione. NOTA Per gestire la configurazione di un sistema è necessario aver installato gli ultimissimi pacchetti rhncfg*. Consultate Sezione 4.7.1, «Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione» su come abilitare o disabilitare le azioni programmate per un sistema. Questa sezione è disponibile ad utenti normali con un accesso ai sistemi con una configurazione abilitata di Red Hat Enterprise Linux. In modo analogo ai canali software, i canali di configurazione contengono i file da installare sui sistemi. Mentre gli aggiornamenti software vengono forniti da RHN, i file di configurazione vengono gestiti solo dall'organizzazione. Altresì diversamente dai pacchetti software, alcune versioni di file di configurazione possono essere utili ad un sistema in qualsiasi momento. Ricordate, solo l'ultimissima versione può essere implementata Dettagli del sistema Configurazione Panoramica Questa sottoscheda fornisce un accesso alle statistiche di configurazione del sistema e ai compiti più comuni usati per gestire i file di configurazione. È possibile modificare le impostazioni elencate all'interno delle Statistiche di configurazione, semplicemente cliccando sul testo in blu per l'impostazione corrispondente. Alternativamente è possibile eseguire qualsiasi compito relativo al Red Hat Enterprise Linux sulla destra della schermata, facendo clic su uno dei link corrispondenti Dettagli del sistema Configurazione File gestiti Questa sottotabella elenca tutti i file di configurazione attualmente associati con il sistema. Filename Questa colonna mostra sia il nome che il percorso d'implementazione per questo file. Revisione Questa colonna aumenta ogni qualvolta viene eseguita una modifica sul file gestito. Dal canale di configurazione Questa colonna indica il nome del canale che contiene il file, oppure visualizza (l'override del sistema) per i file disponibili solo per questo sistema. 47

52 Reference Guide Override Se questo file di configurazione sovrascrive un altro file, il file sovrascritto viene elencato in questa colonna insieme al suo canale host. Se desiderate implementare uno qualsiasi di questi file sul sistema client, sovrascrivere qualsiasi cambiamento eseguito localmente, selezionate la casella sulla sinistra del file e successivamente fate clic sul pulsante Implementa configurazione. Sulla schermata seguente, scegliete l'ora entro la quale eseguirete l'implementazione, e successivamente fate clic su Programma implementazione per confermare. NOTA Selezionando Filename di un file (override di un sistema), sarà possibile modificarne i contenuti. La colonna Override identifica il file di configurazione in un canale senza sottoscrizioni che sostituirà lo stesso file in un canale con sottoscrizioni corrente. Per esempio, se un sistema possiede '/etc/foo' dal canale 'bar', e '/etc/foo' dal canale 'baz' si trova all'interno della colonna Override, allora la rimozione della sottoscrizione dal canale 'bar' comporterà l'applicazione del file proveniente dal canale 'baz'. Altresì, se la colonna 'Override' non presenta alcuna informazione per un dato percorso del file, la rimozione della sottoscrizione da un canale fornendo il file, comporterà che il file in questione non risulterà più gestito (anche se il file non verrà rimosso dal sistema) Dettagli del sistema Configurazione Confronta file Questa sottotabella confronta un file di configurazione salvato su Satellite con il file esistente sul client. (Non confronta, per esempio, le versioni dello stesso file salvato su diversi canali.) Selezionate i file nei confronti dei quali desiderate visualizzare le differenze, fate clic sul pulsante Confronta file, selezionate l'ora entro la quale eseguire diff, e successivamente fate clic su Programma confronto per confermare. Dopo aver terminato tale processo potrete tornare su questa pagina per visualizzare i risultati Dettagli del sistema Configurazione Gestisci canali di configurazione Questa sottotabella vi permette di eseguire una sottoscrizione e di ordinare i canali di configurazione che possono essere associati al sistema, iniziando da quello più basso. La sottotabella Elenca/Rimuovi sottoscrizione dai canali contiene un elenco di sottoscrizioni del canale di configurazione del sistema. Selezionate la casella situata accanto al canale desiderato, e successivamente il pulsante Rimuovi sottoscrizione, per rimuovere la sottoscrizione al canale. La sottotabella Sottoscrivi ai canali elenca tutti i canali di configurazione disponibili. Per sottoscriversi ad un canale selezionate la casella situata accanto al canale desiderato e successivamente su Continua. Per eseguire una sottoscrizione a tutti i canali di configurazione fate clic su Seleziona tutti e successivamente Continua. La pagina Visualizza/Modifica posizioni verrà caricata automaticamente. La sottoscheda Visualizza/Modifica posizione permette agli utenti di conferire una priorità per mezzo della quale i file di un canale di configurazione particolare vengono considerati. Più alta è la posizione del canale all'interno dell'elenco, maggiore è la precedenza rispetto ad altri file presenti in un canale con una posizione più bassa (per esempio, il canale con una posizione più alta potrebbe avere un file httpd.conf con precedenza rispetto al file di un canale con una posizione più bassa) 48

53 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Dettagli del sistema Configurazione Override locali Questa sottoscheda contiene i file di configurazione predefiniti per il sistema, permettendovi una loro gestione. Se non esiste alcun file sarà possibile utilizzare i link aggiungi file, carica file, e aggiungi directory all'interno della pagina descrizioni, in modo da associare i file con questo sistema. Le suddette schede corrispondono a quelle presenti all'interno della pagina Dettagli canale di configurazione ed interessano l'organizzazione e sono disponibili solo per gli Amministratori della configurazioine. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Configurazione Canali di configurazione Dettagli del canale di configurazione». Se esiste un file fate clic sul nome in modo da visualizzare la pagina Dettagli file di configurazione. Per informazioni consultate la Sezione 4.7.4, «File di configurazione». Per replicare il file all'interno di un canale di configurazione, selezionate la casella corrispondente e successivamente il pulsante Copia sul canale di configurazione, per poi selezionare il canale di destinazione. Per rimuovere un file selezionatelo per poi fare clic su Cancella file selezionati Dettagli del sistema Configurazione Sandbox Questa sottotabella vi permette di manipolare i file di configurazione senza implementarli. Il suddetto sandbox vi permette di utilizzare un'area all'interno della quale è possibile utilizzare i file senza interessare i vostri sistemi. Per aggiungere i file selezionte il link importa nuovi file, inserite il percorso sul file presente nel vostro sistema locale, e selezionate il pulsante Aggiungi. Pigiate il pulsante Importa File per confermare Dettagli del sistema Provisioning (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Questa scheda rende possibile la programmazione ed il controllo di kickstart, permettendo altresì di ritornare il sistema al suo stato precedente. Kickstart è una utilità di Red Hat la quale permette di automatizzare il processo di reinstallazione di un sistema. Le Snapshot rollbacks permettono di invertire alcune modifiche fatte sul sistema. Per esempio, è possibile ripristinare un set di pacchetti RPM ma tale azione non è supportata se eseguita attraverso livelli di aggiornamento multipli. Entrambe le funzioni sono descritte nelle sezioni seguenti Dettagli del sistema Provisioning Kickstart (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Questa sottoscheda viene ulteriormente suddivisa in Stato sessione la quale riporta il progresso dei kickstart precedentemente programmati, e Programma( attraverso la quale è possibile configurare e programmare un kickstart per questo sistema. La scheda Programma vi permette di programmare il sistema selezionato per un processo kickstart. Selezionate il vostro profilo dall'elenco dei profili kickstart disponibili, l'ora entro la quale iniziare kickstart, e successivamente fate clic sul pulsante Programma Kickstart e termina per iniziare il processo. È possibile alterare prima le impostazioni kickstart selezionando il pulsante Configurazione avanzata. NOTA È necessario creare un profilo kickstart prima che lo stesso possa essere visualizzato su questa scheda. Se non avete creato alcun profilo, allora consultate la Sezione , «Crea un nuovo profilo kickstart» prima di programmare kickstart per il sistema desiderato. 49

54 Reference Guide La scheda Variabili può essere utilizzata per creare le variabili kickstart, le quali sostituiscono i valori nei file di kickstart. Per definire una variabile create una coppia valore-nome (name/value) nella casella di testo. Per esempio, se desiderate eseguire il kickstart di un sistema il quale farà parte di una rete di un dipartimento specifico (per esempio Engineering), create una variabile del profilo per impostare l'indirizzo IP e l'indirizzo del server di gateway, per una variabile utilizzata da qualsiasi sistema che utilizza quel profilo. Aggiungere la seguente riga alla casella di testo Variabili. IPADDR= GATEWAY= Per utilizzare la variabile del sistema è possibile usare il nome della variabile all'interno del profilo da sostituire nel valore. Per esempio la sezione network di un file kickstart potrà somigliare alla seguente: network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$ipaddr --gateway=$gateway $IPADDR sarà , e $GATEWAY sarà NOTA Nei file kickstart è presente una gerarchia durante la creazione e l'utilizzo delle variabili. Le suddette variabili kickstart del sistema hanno la precedenza sulle variabili del Profilo, le quali a loro volta hanno una precedenza sulle variabili di Distribuzione. La comprensione di questa gerarchia potrà mitigare una eventuale confusione durante l'utilizzo delle variabili con kickstart. L'utilizzo delle variabili rappresenta solo una parte dell'infrastruttura di Cobbler per la creazione dei moduli di riferimento condivisibili tra sistemi e profili multipli. Per maggiori informazioni sui modelli di riferimento Kickstart e Cobbler consultate il Capitolo 8, Cobbler Dettagli del sistema Provisioning Snapshot (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Le Snapshot (istantanee) permettono di eseguire un rollback del profilo del pacchetto del sistema, dei file di configurazione e delle impostazioni di RHN. Le snapshot vengono catturate ogni qualvolta viene intrapresa un'azione su di un sistema con un entitlement di Provisioning. La sottotabella Snapshot elenca tutte le snapshot per il sistema, incluso il motivo per il quale ne è stata eseguita una, insieme al numero dell'etichette applicate. Per ritornare su di una configurazione precedente fate clic su Motivo, per sapere il perchè è stata eseguita una snapshot, e successivamente ricontrollate le potenziali modifiche sulle sottoschede presenti, iniziando con Rollback. NOTA Le Snapshot rollbacks supportano la possibilità di invertire determinate modifiche del sistema ma non in ogni scenario. Per esempio, è possibile ripristinare un set di pacchetti RPM ma tale azione non è supportata se eseguita attraverso livelli di aggiornamento multipli. Ogni sottotabella fornisce i cambiamenti apportati al sistema durante il rollback: 50

55 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK appartenenze al gruppo sottoscrizioni del canale pacchetti installati sottoscrizioni del canale di configurazione file di configurazione etichette snapshot Se siete soddisfatti con la revisione, ritornate alla sottotabella Rollback e fate clic su Ritorna alla Snapshot. Per visualizzare nuovamente l'elenco fate clic su Ritorna all'elenco snapshot Dettagli del sistema Provisioning Etichette delle Snapshot Fornisce il mezzo attraverso il quale è possibile aggiungere delle descrizioni allo snapshot più recente del vostro sistema. Ciò può essere usato per indicare eventi significativi, come ad esempio una configurazione conosciuta o un aggiornamento eseguito con successo. Per etichettare lo snapshot più recente fate clic su crea nuova etichetta del sistema, inserite un termine descrittivo all'interno del campo Nome etichetta, e successivamente fate clic su Etichetta Snapshot Corrente. A questo punto sarà possibile eseguire il revert utlizzando questa etichetta, cliccando direttamente il nome corrispondente nell'elenco delle Etichette snapshot. Per cancellare le etichette selezionate le caselle corrispondenti e fate clic su Rimuovi etichette confermando l'azione Dettagli del sistema Virtualizzazione Questa scheda vi permette di creare un nuovo guest virtuale su di un sistema host, o di modificare lo stato dei guest virtuali. La scheda Virtualizzazione presenta due sottotabelle, Dettagli e Kickstart. Queste tabelle saranno uguali sia per il guest che per l'host virtuale, ma la loro funzionalità può essere utile solo per gli host virtuali. Non è possibile creare un sistema guest il quale viene eseguito su di un altro sistema guest Dettagli del sistema Virtualizzazione Dettagli Dettagli è la scheda di default. Per i sistemi host è possibile visualizzare una tabella dei guest virtuali del sistema host. Per ogni sistema guest vengono fornite le seguenti informazioni: Stato Questo campo indica se il sistema virtuale è in esecuzione, sospeso, arrestato oppure se si è arrestato inaspettatamente. Aggiornamenti Questo campo indica se l'errata applicabile al guest deve essere ancora applicato. Canale software di base Indica il canale di base al quale il guest è sottoscritto. 51

56 Reference Guide NOTA Se un sistema guest non si è registrato con Satellite, queste informazioni vengono visualizzate in testo semplice all'interno della tabella. Se ricoprite un incarico di Amministratore del gruppo di sistemi assegnato ai sistemi guest, è possibile che un utente sia in grado di visualizzare il messaggio Non avete i permessi per accedere a questo sistema all'interno della tabella. Ciò è dovuto poichè è possibile assegnare guest virtuali su di un host singolo ad un certo numero di Amministratore del gruppo di sistem. Solo gli utenti con privilegi di Amministratore del gruppo di sistemi sul sistema host sono in grado di creare guest virtuali Dettagli del sistema Monitoring È possibile visualizzare questa scheda solo per i sistemi registrati ad un RHN Satellite all'interno dei quali è stato abilitato il Monitoring, con un entitlement di Monitoring. Nel suo interno sono riportati tutti i probe di controllo del sistema. La colonna Stato mostra le icone dello stato di ogni probe. Per una descrizione dei suddetti stati consultate la Sezione 4.10, «Monitoring». Facendo clic su Descrizione Probe verrete direzionati sulla pagina Stato corrente corrispondente. La colonna Stringa stato visualizza l'ultimo messaggio ricevuto dal probe. Per aggiungere un probe al sistema selezionate il link crea nuovo probe, nell'angolo alto sulla destra della pagina completando i campi corrispondenti. Consultate la Sezione 5.5.1, «Gestione dei probes» per maggiori informazioni. Una volta aggiunto il probe desiderato sarà necessario riconfigurare l'infrastruttura di Monitoring in modo da poterlo riconoscere. Per informazioni consultate la Sezione , «Scout Config Push». Una volta eseguito il probe i risultati saranno disponibili sulla pagina Stato corrente. A tal proposito consultate la Sezione , «Stato corrente». Per rimuovere un probe dal sistema selezionate il nome corrispondente, e successivamente fate clic sul link cancella probe nell'angolo in alto sulla destra. Per finire, selezionate il pulsante Cancella Probe per completare il processo Dettagli del sistema Gruppi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa scheda permette di gestire l'associazione del gruppo di un sistema Dettagli del sistema Gruppi Elenca/Abbandona (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa sottoscheda elenca i gruppi ai quali appartiene il sistema e permette di cancellare le associazioni interessate. Solo gli Amministratori del gruppo di sistemi e gli Amministratori Satellite sono in grado di rimuovere il sistema dai gruppi. Gli utenti senza un ruolo amministrativo sono in grado solo di visualizzare la pagina Ricontrolla questa appartenenza al gruppo del sistema. Per rimuovere il sistema dai gruppi, selezionate le caselle corrispondenti dei gruppi e fate clic sul pulsante Abbandona gruppi selezionati. Fate clic sul nome del gruppo per andare sulla pagina Dettagli gruppo del sistema corrispondente. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni gruppo di sistemi» Dettagli del sistema Eventi In attesa 52

57 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Elenca i gruppi ai quali il sistema può essere sottoscritto. Solo gli Amministratori del gruppo di sistemi e gli Amministratori di Satellite sono in grado di aggiungere il sistema ai gruppi. Gli utenti senza un ruolo amministrativo sono in grado solo di visualizzare la pagina Ricontrolla l'appartenenza al gruppo di questo sistema. Per aggiungere il sistema ai gruppi, selezionate le caselle corrispondenti dei gruppi e fate clic sul pulsante Sottoscrivi ai gruppi selezionati Dettagli del sistema Eventi Mostra le azioni passate, presenti e future sul sistema, in aggiunta qui è possibile cancellare gli eventi In attesa. Le seguenti sezioni descrivono le sottotabelle della scheda Eventi e le funzionalità disponibili Dettagli del sistema Eventi In attesa Elenca gli eventi programmati non ancora iniziati. È necessario completare un'azione prerequisita prima di eseguire una data azione. Se l'azione in questione possiede un prerequisito, nessuna casella risulterà disponibile per cancellare l'azione. Al contrario verrà visualizzata una casella situata accanto all'azione prerequisita, la cancellazione della suddetta azione causerà il fallimento del processo. Le azioni possono essere concatenate in questo modo, così l'azione 'a' necessita dell'azione 'b' la quale necessita a sua volta dell'azione 'c'. L'azione 'c' sarà la prima ad essere eseguita e per questo motivo avrà una casella al suo fianco fino a quando non sarà completata con successo - se qualsiasi azione presente all'iterno di questa catena fallisce, a loro volta le restanti azioni falliranno. Per rimuovere la programmazione di un evento in attesa, selezionate l'evento e cliccate il pulsante Cancella eventi situato nella parte bassa della pagina. Le icone seguenti indicano il tipo di eventi di seguito elencati: Evento del pacchetto Evento Errata Evento preferenze Evento del sistema Dettagli del sistema Eventi Cronologia Il display di default della scheda Eventi elenca il tipo e lo stato degli eventi falliti già verificatisi oppure in procinto di fallire. Per visualizzare le informazioni di un evento, fate clic sul sommario corrispondente nell'elenco Cronologia del sistema. Per visualizzare nuovamente la tabella, fate clic su Ritorna all'elenco della cronologia nella parte bassa della pagina Gruppi di sistemi (È necessario essere in possesso di un entitlement di Gestione o di Provisioning) La pagina Gruppi di sistemi permette a tutti gli utenti con entitlement di Gestione e di Provisioning di RHN di visualizzare l'elenco Gruppi di sistemi. Solo gli Amministratori del gruppo di sistemi e l'amministratore Satellite possono eseguire i seguenti compiti: 1. Creare gruppi di sistemi. (Consultare la Sezione , «Creazione dei gruppi».) 53

58 Reference Guide 2. Aggiungere i sistemi ai gruppi. (Consultare la Sezione , «Aggiunta e rimozione dei sistemi in gruppi».) 3. Rimuovere i sistemi dai gruppi. (Consultare la Sezione , «Informazioni sul sistema».) 4. Assegnare i permessi del gruppo di sistemi agli utenti. (Consultare la Sezione 4.9, «Utenti».) L'elenco dei Gruppi del sistema mostra tutti i gruppi del sistema. L'elenco Gruppi del sistema contiene diverse colonne per ogni gruppo: Seleziona Queste caselle permettono di aggiungere i sistemi in gruppi al System Set Manager. Per selezionare i gruppi, selezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante Aggiorna situato sotto la colonna. Tutti i sistemi presenti nei gruppi selezionati vengono aggiunti al System Set Manager. È possibile usare System Set Manager per eseguire azioni simultanee. Se desiderate aggiungere solo i sistemi comuni in tutti i gruppi, selezionateli e successivamente fate clic sul pulsante Lavora con l'intersezione. Per aggiungere tutti i sistemi presenti all'interno dei gruppi, selezionateli e fate clic sul pulsante Lavora con l'unione. Ogni sistema comparirà solo una volta, senza tener conto del numero dei gruppi ai quali appartiene. Per informazioni consultare la Sezione 4.4.4, «System Set Manager». Aggiornamenti Mostra il tipo di Errata Alert applicabile al gruppo, o conferma l'aggiornamento dello stesso. Facendo clic sull'icona dello stato di un gruppo verrete direzionati sulla scheda Errata della pagina Informazioni gruppo di sistemi. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni gruppo di sistemi». Le icone dello stato riportano un diverso stato di attenzione: Tutti i sistemi all'interno del gruppo sono aggiornati Errata critico disponibile, aggiornamento fortemente consigliato Aggiornamenti disponibili e consigliati Nome del gruppo Il nome del gruppo come riportato durante la sua creazione. Il nome deve essere sufficientemente esplicito in modo da differenziare facilmente il nome stesso da quelli dei gruppi restanti. Facendo clic sul nome di un gruppo, verrete direzionati sulla tabella Dettagli della pagina Informazioni gruppo di sistemi relativa. Per informazioni consultate la Sezione , «Informazioni gruppo di sistemi». Sistemi Numero totale di sistemi presenti all'interno del gruppo. Facendo clic sul numero verrete direzionati sulla tabella Sistemi, della pagina Informazioni gruppo di sistemi del gruppo in questione. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni gruppo di sistemi». Utilizza in SSM Facendo clic sul pulsante Usa gruppo in questa colonna, verrà caricato il gruppo dalla fila in questione, e verrà lanciato immediatamente il System Set Manager. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager» Creazione dei gruppi Per poter aggiungere un nuovo gruppo, fate clic sul pulsante crea nuovo gruppo nell'angolo in alto sulla destra. Digitate un nome ed una descrizione, facendo clic successivamente su Crea gruppo. Assicuratevi di utilizzare un nome in grado d'indificare in modo chiaro questo gruppo. Il nuovo gruppo 54

59 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK apparirà nell'elenco dei Gruppi del sistema Aggiunta e rimozione dei sistemi in gruppi I sistemi possono essere aggiunti e rimossi dai gruppi del sistema solo in due posizioni: nella tabella Sistemi Target della pagina Informazioni sul gruppo del sistema, e sulla tabella Gruppi della pagina Dettagli del sistema. Il processo è in entrambi i casi molto simile. Selezionare i sistemi da aggiungere e rimuovere, e fare clic sul pulsante Aggiungi sistemi o Rimuovi sistemi Informazioni gruppo di sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Nella parte superiore di ogni pagina Informazioni gruppo di sistemi sono presenti due link: lavora con il gruppo e cancella gruppo. Facendo clic su cancella gruppo verranno cancellati solo i gruppi in questione, tale funzione deve essere utilizzata con cautela. Facendo clic su Lavora con il gruppo essa funzionerà in modo simile al pulsante Usa gruppo, dall'elenco Gruppi di sistemi, e cioè verranno caricati i sistemi del gruppo e verrà lanciato immediatamente il System Set Manager. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.4.4, «System Set Manager». La pagina Informazioni sul gruppo del sistema viene suddivisa nelle seguenti tabelle: Informazioni gruppo di sistemi Dettagli (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Fornisce il nome del gruppo e la sua descrizione. Per modificare queste informazioni fate clic su Modifica proprietà del gruppo, eseguite le modifiche nei campi appropriati e fate clic sul pulsante Modifica dettagli Informazioni gruppo di sistemi Sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenca i sistemi membri del gruppo. Facendo clic sui link presenti all'interno della tabella, verrete direzionati sulle tabelle corrispondenti nella pagina Dettagli del sistema, associate al sistema stesso. Per rimuovere i sistemi dal gruppo, selezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante Rimuovi dal gruppo nella parte bassa della pagina. Ricordate che facendo clic sul suddetto pulsante, i sistemi presenti in RHN non verranno cancellati. Tale operazione potrà essere eseguita attraverso le pagine System Set Manager o Informazioni sul sistema. Consultate rispettivamente la Sezione 4.4.4, «System Set Manager» o Sezione , «Informazioni sul sistema» Informazioni gruppo di sistemi Sistemi target (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Sistemi Target Elenca tutti i sistemi presenti nella vostra organizzazione. Questa scheda permette di aggiungere i sistemi ad un gruppo di sistemi specifico. Selezionate i sistemi utilizzando solo le caselle situate nella parte sinistra, e fate clic sul pulsante Aggiungi sistemi nell'angolo in basso a destra della pagina Informazioni gruppo di sistemi Errata (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenco di Errata rilevanti per i sistemi presenti nel gruppo di sistemi. Facendo clic sull'advisory verrete direzionati sulla scheda Dettagli della pagina Informazioni Errata. (Per maggiori informazioni consultate la 55

60 Reference Guide Sezione , «Informazioni Errata».) Facendo clic sul numero dei sistemi interessati, verranno elencati tutti i sistemi indirizzati dall'errata. Per applicare gli Aggiornamenti Errata in questo elenco, selezionate i sistemi e fate clic sul pulsante Applica Errata Informazioni gruppo di sistemi Ammin (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenca tutti gli utenti dell'organizzazione in grado di gestire i gruppi del sistema. Gli Amministratori di Satellite vengono identificati in modo chiaro. Gli Amministratori del gruppo del sistema vengono segnati con un asterisco (*). Per poter modificare gli utenti del gruppo del sistema, selezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante Aggiorna Informazioni gruppo di sistemi Probe (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Elenca tutti i probe assegnati ai sistemi nel gruppo. Lo Stato mostra lo stato di un probe. Selezionate il singolo Sistema per informazioni sul probe e per eseguire le modifiche alla configurazione relativa. Fate clic su Probe per generare un riporto personalizzabile sul monitoring System Set Manager (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Numerose azioni eseguite per i sistemi individuali attraverso la pagina Dettagli del sistema, possono essere eseguite per sistemi multipli tramite il System Set Manager, incluso: Applicazione degli aggiornamenti Errata Aggiornamenti dei pacchetti alle versioni più recenti disponibili Aggiunta/rimozione dei sistemi per/dai gruppi del sistema Sottoscrizione/annullamento sottoscrizione dei sistemi per/dai canali Aggiornamento profili del sistema Modifica preferenze del sistema, come ad esempio download programmato e installazione dei pacchetti Esegue contemporaneamente un processo kickstart su diversi sistemi abilitati al Provisioning Imposta la sottoscrizione e la posizione dei canali di configurazione per i sistemi abilitati al Provisioning Inserisce una etichetta alle istantanee più recenti dei sistemi selezionati con entitlement di Provisioning Riporta i sistemi con un entitlement di Provisioning sulle istantanee precedenti Esegue i comandi remoti sui sistemi con un entitlement di Provisioning Prima di eseguire le azioni desiderate su sistemi multipli, è necessario selezionare i sistemi che desiderate modificare. Per fare questo fate clic sul link Elenco dei sistemi, selezionate le caselle desiderate, e fate clic sul pulsante Aggiorna elenco. È possibile accedere al System Set Manager in tre modi: 56

61 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK 1. Fate clic sul link System Set Manager nell'area di navigazione di sinistra. 2. Fate clic sul pulsante Usa Gruppo nell'elenco Gruppi del sistema. 3. Controllate il link Lavora con il gruppo sulla pagina Informazioni gruppo del sistema System Set Manager Pamoramica (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di gestione.) Descrizione delle varie opzioni disponibili nelle schedi restanti System Set Manager Sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenco di sistemi selezionati. Per rimuovere i sistemi da questo insieme, selezionateli e fate clic sul pulsante Rimuovi System Set Manager Errata (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenco di aggiornamenti Errata applicabili all'insieme di sistemi correnti. Selezionate il numero presente all'interno della colonna Sistemi per visualizzare i sistemi ai quali verranno applicati gli Errata. Per applicare gli aggiornamenti, selezionare l'errata e fate clic sul pulsante Applica Errata System Set Manager Pacchetti (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Opzioni per la modifica dei pacchetti presenti sul sistema all'interno delle seguenti sottoschede (Fate clic sul numero presente all'interno della colonna dei sistemi, per poter visualizzare i sistemi presenti nel System Set Manager ai quali viene applicato un dato pacchetto): Durante la selezione dei pacchetti da installare, aggiornare o rimuovere, gli utenti che utilizzano il Provisioning hanno l'opzione di eseguire automaticamente un comando remoto, prima o dopo l'installazione del pacchetto. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Dettagli Note» System Set Manager Pacchetti Aggiornamento (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Un elenco di tutti i pacchetti installati su sistemi selezionati in grado di essere aggiornati. Per permettere l'aggiornamento del pacchetto, i sistemi devono essere registrati su di un canale il quale a sua volta fornisce il pacchetto al sistema in questione. Se sono presenti versioni multiple del pacchetto, è da notare che solo l'ultimissima versione disponibile ad ogni sistema verrà aggiornata. Selezionate i pacchetti da aggiornare, e successivamente fate clic sul pulsante Aggiorna pacchetti System Set Manager Pacchetti Installazione (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Elenco dei canali dai quali è possibile riprendere i pacchetti. L'elenco è composto da tutti i canali sui quali i sistemi risultano essere registrati; un pacchetto verrà installato su di un sistema solo se il sistema risulta essere registrato sul canale di provenienza del pacchetto stesso. Fate clic sul nome del canale e selezionate i pacchetti presenti nell'elenco. Successivamente fate clic sul pulsante Installa pacchetti System Set Manager Pacchetti Rimozione 57

62 Reference Guide Elenco di tutti i pacchetti installati sui sistemi selezionati che desiderate rimuovere. Verranno visualizzate versioni multiple se all'interno dei sistemi nel System Set Manager è presente più di una versione. Selezionate i pacchetti da cancellare e successivamente fate clic su Rimuovi pacchetti System Set Manager Verifica (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Un elenco di tutti i pacchetti installati con contenuti, file checksum, ed altre informazioni verificabili. Durante il check in successivo, la verifica emette il comando rpm --verify per il pacchetto specificato. Se sono presenti alcune differenze le stesse verranno visualizzate all'interno della pagina Dettagli del sistema, relativa al sistema in questione. Selezionate la casella situata accanto a tutti i pacchetti da verificare, e successivamente fate clic sul pulsante Verifica pacchetti. Nella pagina successiva, selezionate Programma azioni ASAP, oppure scegliete una data ed un orario per la verifica e successivamente fate clic su Programma verifiche System Set Manager Patch (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di gestione.) Tool per la gestione delle patch per i client di Solaris. Le patch possono essere installate o rimosse tramite l'utilizzo delle sottoschede System Set Manager Patch Cluster (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di gestione.) Tool per la gestione di patch cluster per i client di Solaris. Le patch possono essere installate o rimosse tramite l'utilizzo delle sottoschede System Set Manager Gruppi (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di gestione.) Tool per la creazione dei gruppi e per la gestione dell'appartenenza del gruppo. Queste funzioni sono accessibili solo agli Amministratori di Satellite ed agli Amministratori del gruppo di sistemi. Per poter aggiungere un nuovo gruppo, fate clic su crea nuovo gruppo in alto sulla destra. All'interno della pagina seguente, digitate il nome del gruppo e la descrizione utilizzando il pulsante Crea gruppo. Per aggiungere o rimuovere i sistemi selezionati all'interno dei gruppi del sistema, usate i pulsanti di selezione appropriati e fate clic sul pulsante Altera Appartenenza System Set Manager Canali (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di gestione.) Opzioni per la gestione delle associazioni del canale attraverso le seguenti sottoschede: System Set Manager Canali Sottoscrizioni canale (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Per eseguire una registrazione oppure per interrompere qualsiasi sottoscrizione di un sistema selezionato presente in qualsiasi canale, selezionate i pulsanti appropriati e fate clic su Modifica sottoscrizioni. Ricordate, le registrazioni ai canali utilizza gli entitlement dei canali stessi per ogni sistema presente nel gruppo selezionato. Se non sono disponibili un numero sufficiente di entitlement, non tutti i sistemi saranno registrati. I sistemi dovranno registrarsi ad un canale di base, prima di registrarsi su di un canale figlio. 58

63 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK System Set Manager Configurazione (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) In modo simile alle opzioni della tabella Dettagli del sistema Canali Configurazione, le sottoschede possono essere utilizzate per registrare i sistemi selezionati sui canali di configurazione, implementando e confrontando i file di configurazione sui sistemi. I canali vengono creati nell'interfaccia Gestisci canali di configurazione, all'interno della categoria Canali. Per informazioni sulla creazione dei canali, consultate la Sezione 4.7.2, «Panoramica». Per gestire la configurazione di un sistema è necessario installare gli ultimissimi pacchetti rhncfg*. Per informazioni su come abilitare e disabilitare le azioni programmate per un sistema, consultate la Sezione 4.7.1, «Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione» System Set Manager Configurazione Implementa File (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) Utilizzate questa sottoscheda per distribuire i file di configurazione dal repositorio centrale presenti su RHN sui sistemi selezionati. La tabella elenca i file di configurazione associati con qualsiasi sistema selezionato. Selezionando il conteggio del sistema, verranno visualizzati i sistemi precedentemente registrati sui file. Per registrare i sistemi selezionati sui file di configurazione disponibili, selezionate le caselle corrispondenti ad ogni file desiderato. Una volta terminato, fate clic su Impiega configurazione e programmate l'azione da intraprendere. Da notare che i file utilizzati, sono quelli che possiedono l'ultimissima versione al momento della programmazione, e non tengono in considerazione delle versioni che possono apparire prima che l'azione venga eseguita System Set Manager Configurazione Confronta File (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) Utilizzate questa sottoscheda per convalidare i file di configurazione presenti sui sistemi selezionati rispetto alle copie presenti nel repositorio centrale su RHN. La tabella elenca i file di configurazione associati con qualsiasi sistema selezionato. Selezionando il proprio conteggio del sistema, verranno visualizzati i sistemi precedentemente registrati sul file. Per confrontare i file di configurazione impiegati sui sistemi con quelli presenti in RHN, selezionate la casella di ogni file da convalidare. Successivamente fate clic su Analizza differenze e programmate l'azione. Da notare che i file confrontati presenteranno, al momento della programmazione, l'ultimissima versione e non verranno considerate successive versioni prima che l'azione in questione venga eseguita. Successivamente andate alla ricerca dei risultati presenti all'interno della categoria Programma, oppure all'interno d ella tabella Dettagli del sistema Eventi System Set Manager Configurazione Sottoscrivi ai canali (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) Registra i sistemi sui canali di configurazione a seconda dell'ordine delle preferenze. Questa scheda è disponibile solo per gli Amministratori di Satellite e Amministratori della configurazione. Inserire un numero all'interno della colonna Posizione, per eseguire la registrazione al canale. In questo modo verrà stabilito l'ordine attraverso il quale i canali vengono utilizzati, iniziando dal numero 1. I canali che non presenteranno dei valori numerici, non verranno associati ai sistemi selezionati. Il vostro canale di configurazione locale annullerà sempre tutti gli altri canali. Una volta stabilito l'ordine dei canali di configurazione, è necessario decidere come gli stessi verranno implementati sui sistemi selezionati. I tre pulsanti situati sotto i canali riflettono le vostre opzioni. Selezionando Sottoscrivi con la 59

64 Reference Guide priorità più alta, tutti i canali presenti verranno posizionati prima di qualsiasi altro canale sul quale i sistemi selezionati sono attualmente registrati. Selezionando Sottoscrivi con priorità più bassa, tutti i canali interessati verranno posizionati dopo i canali sui quali i sistemi selezionati risultano essere registrati. Facendo clic su Sostituisci sottoscrizioni esistenti, verrà rimossa qualsiasi associazione esistente, eseguendo in modo corretto, un avvio con i canali presenti in questa tabella, lasciando ogni sistema con gli stessi canali di configurazione e con lo stesso ordine. Nei primi due casi, se uno o più canali di configurazione presenti nella graduatoria risultano essere presenti nell'elenco dei canali di configurazione esistenti del sistema, i canali duplicati verranno rimossi e aggiunti nuovamente in accordo alla nuova posizione, riordinando così effettivamente i canali esistenti del sistema. Quando esiste tale conflitto, verrà visualizzata una pagina di conferma in modo da assicurare che l'azione da eseguire, risulti essere un'azione desiderata. Una volta apportato il cambiamento, verrà visualizzato un messaggio nella parte superiore della pagina, che indica l'avvenuto aggiornamento System Set Manager Configurazione Rimuovi sottoscrizione dai canali (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Gli amministratori possono rimuovere la sottoscrizione dai canali di configurazione selezionando la casella corrispondente al nome del canale, e successivamente Rimuovi sottoscrizione dei sistemi System Set Manager Configurazione Abilita configurazione (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Gli amministratori possono abilitare la gestione del canale di configurazione selezionando la casella corrispondente al nome del canale, e successivamente Abilita RHN Configuration Management. È possibile programmare il suddetto processo selezionando Programma installazione pacchetto non prima del, ed utilizzando i menu a tendina per configurare la data e l'ora, e successivamente Abilita RHN Configuration Management System Set Manager Provisioning (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di Provisioning.) Opzioni per i sistemi di provisioning attraverso le seguenti sottoschede: System Set Manager Provisioning Kickstart (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Utilizzate questa sottoscheda per installare nuovamente Red Hat Enterprise Linux sui sistemi selezionati abilitati al Provisioning. Per programmare kickstart su questi sistemi, selezionate una distribuzione, identificatene il tipo (indirizzo IP o manuale), e selezionate Continua. Successivamente selezionate le opzioni desiderate presenti nella schermata successiva. Se uno dei sistemi si collega al RHN tramite un RHN Proxy Server, selezionate il pulsante Conserva la configurazione esistente, oppure Utilizza RHN Proxy. Se desiderate eseguire kickstart attraverso un RHN Proxy Server, scegliete il proxy desiderato utilizzando l'elenco disponibile di fianco al pulsante Utilizza RHN Proxy. Tutti i sistemi selezionati eseguiranno kickstart attraverso il proxy da voi scelto. Fate clic sul pulsante Programma Kickstart per confermare la vostra scelta. Una volta programmato in modo corretto kickstart per i sistemi selezionati, la web interface vi presenterà la pagina System Set Manager System Set Manager Provisioning Etichetta di sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Utilizza questa scheda per aggiungere delle descrizioni utili alle snapshot più recenti dei sistemi selezionati. Per inserire una etichetta alle snapshot più recenti del sistema, inserite un termine descrittivo nel campo Etichetta 60

65 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK del nome, selezionando successivamente il pulsante Etichetta delle Snapshot correnti System Set Manager Provisioning Rollback (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Utilizzate questa sottoscheda per eseguire un rollback dei sistemi selezionati con un entitlement di Provisioning sulle snapshot precedentemente contrassegnate con una etichetta. Fate clic sul nome del'etichetta, selezionate i sistemi da invertire e fate clic su Rollback dei sistemi System Set Manager Provisioning Comando remoto (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Provisioning) Utilizza questa scheda per digitare i comandi remoti sui sistemi selezionati aventi un entitlement di Provisioning. È necessario aver creato un file run sui sistemi client per far sì che questa funzione venga abilitata. Consultate per maggiori informazioni la descrizione della sottoscheda Configurazione della tabella Canali. Potrete altresì identificare un utente specifico, un gruppo ed un periodo di timeout, insieme allo stesso script di questa pagina. Selezionate una data ed un orario per iniziare ad eseguire il comando e successivamente fate clic su Programma il comando remoto System Set Manager Misc (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Misc Aggiornamento dei Profili del sistema e delle preferenze per il set di sistemi attraverso i seguenti link: System Set Manager Misc Aggiornmenti profili del sistema (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Facendo clic su Aggiorna profilo hardware e successivamente sul pulsante Conferma Ricarica, verrà programmato un aggiornamento del profilo hardware. Facendo clic su Aggiorna profilo del pacchetto, e successivamente sul pulsante Conferma Ricarica, verrà programmato un aggiornamento del profilo del pacchetto System Set Manager Misc Informazioni personalizzate del sistema (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Selezionando Imposta un valore personalizzato per i sistemi selezionati seguito dal nome di una chiave, sarete in grado di fornire dei valori per tutti i sistemi selezionati. Inserite le informazioni e fate clic sul pulsante Imposta valori. Selezionando Rimuovi un valore personalizzato dai sistemi selezionati seguito dal nome di una chiave, sarete in grado di rimuovere i valori per tutti i sistemi selezionati. Fate clic sul pulsante Rimuovi valori per finalizzare la rimozione System Set Manager Misc Riavvio dei sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Selezionate i sistemi appropriati e fate clic sul link Riavvia i sistemi, i sistemi in questione verranno impostati in modo da eseguire un riavvio. Per cancellare immediatamente questa azione, fate clic sul link elenco dei sistemi che apparirà all'interno del messaggio di conferma nella parte superiore della pagina, selezionate i sistemi e fate clic su Annulla azione System Set Manager Misc Blocco dei sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Selezionate i sistemi appropriati e successivamente fate clic sul link Blocca sistemi, in modo da evitare qualsiasi azione 61

66 Reference Guide attraverso RHN in grado di interessare i sistemi. Tale procedura può essere invertita facendo clic sul link Sblocca sistemi System Set Manager Misc Rimozione dei sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Facendo clic su Cancella i profili del sistema, e successivamente su Conferma cancellazione, cancellerete in modo permanente i profili selezionati System Set Manager Misc Aggiunta e rimozione degli entitlement Add-On (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Selezionate, tramite i pulsanti di selezione, se Aggiungere, Rimuovere, o non eseguire alcnua modifica, Nessuna Modifica,all'interno degli entitlement dei sistemi selezionati. Fate clic sul pulsante Modifica Entitlement per confermare la selezione System Set Manager Misc Preferenze del sistema (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Selezionando i pulsanti Si e No, e successivamente facendo clic su Modifica preferenze modificherete le preferenze di notifica per i sistemi selezionati. Le preferenze in questione possono essere applicate sui sistemi in modo individuale attraverso la sottoscheda Proprietà della pagina Dettagli del sistema. Per informazioni consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Dettagli Proprietà». Ricevi notifiche di Aggiornamento/Errata Questa impostazione è in grado di mantenervi sempre aggiornati su tutte le advisory riguardanti i vostri sistemi. Ogni qualvolta viene reso disponibile un aggiornamento per il vostro sistema, il quale risulta essere sotto la vostra supervisione, verrà inviata una di notifica. Includi il sistema nel sommario giornaliero Tale impostazione include i sistemi selezionati, all'interno di sommari giornalieri di eventi riguardanti i sistemi stessi. (Per impostazione predefinita tutti i sistemi con entitlement di Gestione e di Provisioning vengono inclusi all'interno del sommario.) Questi eventi sono azioni in grado di interessare i pacchetti, un esempio possono essere gli Errata Updates programmati, i riavvii del sistema o l'impossibilità di eseguire il check in. Oltre ad includere i sistemi qui è necessario scegliere di ricevere le notifiche nella pagina Preferenze della categoria Il tuo RHN. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 4.3.2, «Pagina "Preferenze"». Da notare che RHN invierà questi sommari solo agli indirizzi verificati. Applicazione automatica di Errata rilevanti Questa impostazione vi permette di ottenere in modo automatico, tutti gli aggiornamenti Errata che riguardano il sistema selezionato. Ciò significa che tutti i pacchetti associati con l'errata, verranno aggiornati senza l'intervento dell'utente. È importante ricordare agli utenti che Red Hat non consiglia l'utilizzo dell'aggiornamento automatico con i sistemi di produzione, poichè i conflitti che si possono creare tra i pacchetti e gli ambienti possono causare errori all'interno del sistema Ricerca avanzata (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) La pagina Ricerca sistema vi permette di eseguire una ricerca attraverso i sistemi in base a criteri specifici. I suddetti criteri includono informazioni personalizzate del sistema, dettagli del sistema, hardware, dispositivi, interfaccia, networking, pacchetti e posizioni. 62

67 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Le ricerche possono essere raffinate utilizzando il menu a tendina Campi da cercare, il quale è impostato su Nome/Descrizione per impostazione predefinita. Il seguente elenco contiene le informazioni del menu a tendina Campi da ricercare. DMI Info Il Desktop Management Interface (DMI) è lo standard per la gestione dei componenti sul sistema. È possibile eseguire una ricerca dei sistemi RHN Satellite utilizzando i seguenti metodi DMI: Sistema Numeri o nomi del prodotto, Nomi dei produttori, Numeri seriali, ed altre informazioni che possono essere unici per un sistema BIOS Informazioni del supporto BIOS come ad esempio la versione ed il nome del rivenditore BIOS, supporto hardware abilitato nel BIOS, e molto altro Asset Tag Un identificatore unico assegnato da un dipartimento IT (o rivenditore) ad un sistema per migliorarne il monitoraggio, gestione ed inventario Posizione La posizione fisica di un sistema, incluso: Indirizzo L'indirizzo del sistema o set di sistemi Compilazione La compilazione o sito in un indirizzo Stanza La stanza del sistema o del server all'interno di una compilazione Rack La posizione designata all'interno di una stanza del server dov'è situato un sistema. Dettagli Gli identificatori unici assegnati ad un sistema dagli amministratori del sistema ed in particolare dagli Amministratori Satellite incluso: Nome/Descrizione Il nome assegnato ad un sistema dall'ammanistraatore Satellite previa aggiunta al server RHN Satellite. ID Un identificatore unico ad un sistema o set di sistemi. Informazioni personalizzate Informazioni relative al sistema uniche al sistema stesso. Etichetta della Snapshot Il nome assegnato ad una nuova o precedente snapshot del sistema Kernel in esecuzione Il kernel in esecuzione corrente su di un sistema registrato ad un Satellite Hardware È possibile eseguire una ricerca dei sistemi tramite componenti particolari presenti nel sistema, incluso: Modello CPU Il nome del modello dalla CPU (come ad esempio Pentium o Athlon) CPU MHz Minore di Esegue una ricerca dei sistemi con un processore con velocità minore di quella designata dall'utente in Megahertz. CPU MHz Maggiore di Esegue una ricerca dei sistemi con un processore con velocità maggiore di quella designata dall'utente in Megahertz. Numero di CPU Minore di Esegue una ricerca dei sistemi con un numero di processori minore di quella indicata dall'utente. 63

68 Reference Guide Numero di CPU Maggiore di Esegue una ricerca dei sistemi con un numero di processori maggiore di quella indicata dall'utente. RAM Minore di Esegue una ricerca dei sistemi con una memoria minore di quella indicata dall'utente. RAM Maggiore di Esegue una ricerca dei sistemi con una memoria maggiore di quella indicata dall'utente. Pacchetti La ricerca dei sistemi può essere eseguita in base ai pacchetti installati (e non ancora installati) presenti sul sistema. Pacchetti installati Filtra i sistemi in base a particolari pacchetti installati Pacchetti necessari Filtra i sistemi in base a pacchetti particolari da installare Attività È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alla quantità di tempo trascorsa dal primo o dall'ultimo check-in con RHN Satellite Giorni dall'ultimo check-in La quantità di tempo (in giorni) trascorsa dall'ultimo check-in dei sistemi sul RHN Satellite. Giorni dal primo check-in La quantità di tempo (in giorni) trascorsa dal primo check-in dei sistemi sul RHN Satellite Informazioni della rete È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alle informazioni specifiche di networking come ad esempio l'indirizzo IP. Hostname Il nome associato con un sistema registrato su RHN Satellite Indirizzo IP L'indirizzo di rete del sistema registrato con RHN Satellite Dispositivi Hardware È possibile eseguire una ricerca dei sistemi in base alle informazioni hardware specifiche come ad esempio i nomi del driver e del dispositivo o tramite gli ID del rivenditore. Descrizione Informazioni sommario del dispositivo, nome/numero del modello o marca (ad esempio Intel 82801HBM/HEM) Driver Il driver del kernel o nome del modulo (come ad esempio tulip.o o iwl3945) ID del dispositivo Il numero esadecimale corrispondente per il dispositivo installato nel sistema. ID del rivenditore Il numero esadecimale corrispondente al rivenditore del dispositivo installato nel sistema. Le selezioni delle attività (per esempio i Giorni trascorsi dopo l'ultimo checkin), possono essere particolarmente utili per la ricerca e la rimozione dei Profili scaduti. Inserite la parola chiave, selezionate i criteri di ricerca, utilizzate i pulsanti di selezione per identificare se interrogare tutti i sistemi o solo quelli caricati nel System Set Manager, successivamente fate clic su Cerca. Potete anche selezionare la casella Inverti risultato, per elencare quei sistemi che non corrispondono ai criteri selezionati. I risultati verranno visualizzati nella parte inferiore della pagina. Per informazioni sull'uso dell'elenco dei sistemi consultate la Sezione 4.4.2, «Pagina "Sistemi"». 64

69 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Chiavi di attivazione (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Gli utenti di RHN Management e Provisioning con un ruolo di Amministratore della chiave di attivazione (incluso gli Amministratori Satellite), possono generare le chiavi di attivazione attraverso il sito web di RHN. Queste chiavi possono essere usate per registrare un sistema Red Hat Enterprise Linux, predisporre un sistema al livello di servizio di RHN, e registrarlo a canali specifici e a gruppi di sistemi attraverso l'utilità della linea di comando rhnreg_ks. NOTA Le chiavi di attivazione specifiche del sistema create attraverso la sottotabella Riattivazione della pagina Dettagli del sistema, non vengono visualizzate in questo elenco, poichè esse non possono essere riutilizzate attraverso i sistemi Gestione delle chiavi di attivazione Per generare una chiave di attivazione: 1. Selezionate Sistemi => Chiavi di attivazione dalla barra di navigazione superiore e di sinistra. 2. Fate clic sul link crea nuova chiave nell'angolo in alto a destra. AVVERTIMENTO In aggiunta ai campi sotto riportati, gli utenti di RHN Satellite sono in grado di popolare il campo Chiave. Questa stringa di caratteri definita dall'utente può essere emessa con rhnreg_ks per registrare i sistemi client con Satellite. Non inserite virgole all'interno della chiave.tutti gli altri caratteri vengono accettati. Le virgole possono creare problemi, poichè esse vengono usate come caratteri separatori quando vengono incluse contemporaneamente due o più chiavi di attivazione. Per informazioni consultate Sezione , «Uso contemporaneo di chiavi di attivazioni multiple». 3. Fornite le seguenti informazioni: Descrizione Descrizione definita dall'utente per identificare la chiave di attivazione generata. Limiti Utilizzo Il numero massimo di sistemi sottoscritti che possono essere registrati contemporaneamente sulla chiave di attivazione. Per un uso illimitato lasciare in bianco questo campo. Cancelando un profilo del sistema ridurrete il conteggio di una unità, mentre registrando un profilo con la chiave, aumenterete il suddetto conteggio di una unità. Canale di base Il canale primario per la chiave. Se non è stata eseguita alcuna selezione, è possibile eseguire una selezione da tutti i canali figli, anche se i sistemi possono essere registrati solo su canali applicabili. 65

70 Reference Guide Entitlement aggiuntivi Rappresentano gli entitlement supplementari per la chiave, ed includono il Monitoring, Provisioning, Virtualization, e Virtualization Platform. Tutti i sistemi verranno registrati su questo livello insieme alla chiave. Default Universale Luogo nel quale la chiave può essere considerata come chiave di attivazione primaria per la vostra organizzazione. Fate clic su Crea chiave. Figura 4.6. Chiavi di attivazione Dopo aver creato la chiave unica, la stessa apparirà nell'elenco delle chiavi di attivazione insieme al numero di volte che la chiave è stata utilizzata. Da notare che solo gli Amministratori della chiave di attivazione sono in grado di visualizzare tale elenco. A questo punto sarà possibile associare i canali figlio ed i gruppi con la chiave, in modo che i sistemi registrati con essa verranno automaticamente registrati ai canali figli ed ai gruppi. Per modificare le informazioni di una chiave, come ad esempio i canali oppure i gruppi, fate clic sulla descrizione relativa presente all'interno dell'elenco, eseguite la vostra modifica all'interno della tabella appropriata, e fate clic sul pulsante Aggiorna chiave. Per dissociare i canali ed i gruppi da una chiave, deselezionateli dai rispettivi menu facendo clic su Ctrl in corrispondenza dei nomi in questione. Per rimuovere interamente una chiave selezionate cancella chiave nell'angolo in alto a destra della pagina modifica. 66

71 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Durante la registrazione, un sistema può essere impostato per essere sottoscritto ad un canale di base con una chiave di attivazione. Tuttavia se la chiave di attivazione specifica un canale di base non compatibile con il sistema operativo dei sistemi, la registrazione fallirà. Per esempio, un Red Hat Enterprise Linux AS v.4 per un sistema x86, non potrà eseguire una registrazione con una Chiave di Attivazione che specifica un Red Hat Enterprise Linux; ES v.4 per un canale di base x86. Un sistema potrà sempre eseguire la registrazione ad un canale di base personalizzato. Se non desiderate utilizzare una chiave per attivare il sistema, potete disabilitarla deselezionando la casella corrispondente, presente sotto la colonna Abilitata nell'elenco delle chiavi. La chiave a sua volta può essere riabilitata selezionando nuovamente la casella. Dopo aver eseguito i cambiamenti, fate clic su Aggiorna chiavi nell'angolo destro nella parte inferiore della pagina Uso contemporaneo di chiavi di attivazioni multiple (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) È importante che gli utenti del Provisioning siano a conoscenza che le chiavi di attivazione multiple possono essere incluse sulla linea di comando oppure in un profilo kickstart. Ciò permetterà di aggregare i vari aspetti delle diverse chiavi, senza la necessità di ricreare una nuova chiave specifica al sistema desiderato, semplificando così il processo di registrazione e di kickstart, rallentando la crescita dell'elenco di chiavi. Senza questa abilità di stacking, l'organizzazione avrà bisogno di almeno sei chiavi di attivazione per poter gestire quattro gruppi server e per registrare un server a due gruppi. Tenendo presente le due versioni del sistema operativo, Red Hat Enterprise Linux 4 e 5, è necessario possedere un numero doppio di chiavi di attivazione. A tale scopo una organizzazione più grande avrà bisogno di almeno di una dozzina di chiavi. Fate attenzione prima di registrare chiavi di attivazioni multiple, poichè la presenza di conflitti tra alcuni valori causano il fallimento della registrazione. I conflitti presenti nei seguenti valori, non comporteranno alcun errore, in tal senso verrà applicata una combinazione di valori: pacchetti software, canali figlio software, e canali di configurazione. Se siete in presenza di un conflitto tra le rimanenti proprietà, esso verrà risolto nel seguente modo: canali software di base errore nella registrazione entitlement errore nella registrazione impossibile configurare la flag configurazione della gestione impostata Non utilizzate le chiavi di attivazione specifiche del sistema, insieme ad altre chiavi di attivazione; in questo evento la registrazione fallirà. Ora serete pronti ad usare contemporaneamente chiavi multiple di attivazione. Tale procedura verrà eseguita utilizzando una virgola con rhnreg_ks oppure in un profilo kickstart all'interno della scheda Post della pagina Informazioni Kickstart. Per informazioni consultare Sezione , «Crea un nuovo profilo kickstart» Profili archiviati Gli utenti di Provisioning di RHN sono in grado di creare dei profili del pacchetto attraverso la sottotabella Profili della tabella principale Pacchetti, all'interno della pagina Dettagli del sistema. I profili in questione vengono visualizzati sulla pagina Profili archiviati, dove gli stessi possono essere modificati oppure cancellati. Per modificare un profilo, fate clic sul nome desiderato presente nell'elenco, modificate il nome e la descrizione, e fate clic su Aggiorna profilo. Per visualizzare il software associato al profilo, fate 67

72 Reference Guide clic sulla sottotabella Pacchetti. Per rimuovere interamente il profilo, fate clic su cancella il profilo archiviato, nell'angolo in alto a destra della pagina Informazioni personalizzate del sistema (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Provisioning) Gli utenti del RHN Provisioning possono includere informazioni completamente personalizzabili relative ai sistemi. Diversamente dalle note, le informazioni qui presenti risultano essere più formali e possono essere utilizzate all'interno di ricerche. Per esempio, potreste decidere di identificare un asset tag per ogni sistema. Per fare questo è necessario creare una chiave asset all'interno della pagina Informazioni personalizzate del sistema. Fate clic su crea nuova chiave nell'angolo alto a destra della pagina. Inserite una etichetta descrittiva insieme ad una descrizione, come ad esempio Asset e Posizione esatta di ogni sistema, facendo successivamente clic su Crea chiave. Di seguito la chiave comparirà all'interno dell'elenco chiavi informazioni personalizzate. Una volta creata la chiave, potrete assegnarle un valore attraverso la scheda Informazioni personalizzate presente nella pagina Dettagli del sistema. Consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Dettagli Proxy» per maggiori informazioni rhn-custom-info In aggiunta all'interfaccia web di Satellite per la creazione e l'elenco di informazioni delle chiavi personalizzate, è disponibile per gli amministratori che non hanno un accesso all'interfaccia web un tool della linea di comando chiamato rhn-custom-info il quale esegue le stesse azioni del prompt della shell. Di seguito viene riportato come utilizzare rhn-custom-info: rhn-custom-info options key1 value1 Per esempio: rhn-custom-info --username=admin --password=f00b4rb4z --serverurl=satellite.example.com --list-values Il comando elenca le chiavi personalizzate ed i rispettivi valori per il server di Satellite satellite.example.com Per maggiori informazioni consultare il file d'aiuto digitando rhn-custom-info -h File di kickstart (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) I file di configurazione di kickstart permettono agli amministratori di creare un ambiente in grado di automatizzare le installazioni del sistema che richiedono un periodo di tempo molto esteso, come ad esempio workstation e server multipli. I file kickstart possono essere creati, modificati, gestiti e personalizzati usando l'interfaccia basata sul web di Satellite. RHN Satellite contiene anche il server per l'installazione Cobbler, il quale permette agli amministratori di eseguire processi d'installazione senza supervisione utilizzando un server Pre-Execution Environment (PXE), permette l'installazione e configurazione di sistemi guest para-virtualizzati e 68

73 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK completamente virtualizzati, e la reinstallazione di sistemi in esecuzione. Per maggiori informazioni su come configurare Cobbler ed il programma di assistenza relativo, Koan, consultare il Capitolo 8, Cobbler. Per soddisfare i requisiti di provisioning degli utenti RHN Satellite rende disponibile una interfaccia per lo sviluppo dei profili kickstart utilizzabili per l'installazione di Red Hat Enterprise Linux o di altri sistemi operativi, su sistemi nuovi o precedentemente registrati. Ciò abiliterà una installazione automatica dei sistemi seguendo specifiche particolari. IMPORTANTE Se i sistemi sono collegati ai server RHN Hosted, allora sarà necessario un albero d'installazione esterno per ogni distribuzione sulla quale eseguire kickstart. Il suddetto albero può essere posizionato in qualsiasi posizione accessibile dal sistema target tramite HTTP. Se i sistemi sono collegati tramite RHN Proxy Server allora sarà possibile posizionare l'albero di installazione in /var/www/html/pub/ sul Proxy. I RHN Satellites sono già in possesso di un albero per ogni distribuzione di Red Hat e per questo motivo non necessitano di alberi separati. Anche se un sistema esegue un collegamento tramite RHN Proxy Server per Satellite, i suddetti alberi risulteranno disponibili per kickstart. Consultate la Sezione , «Kickstart Distribuzioni» per informazioni su come impostare gli alberi di installazione. Red Hat cercherà di rendere disponibili gli alberi kickstart per ogni release di Red Hat Enterprise Linux (RHEL) prima della data corrispondente al General Availability (GA). Il processo di generazione, prova e convalida degli alberi, prima della loro pubblicazione, potrebbe causare ritardi ed andare oltre la data del GA della versione RHEL. 69

74 Reference Guide Figura 4.7. Panoramica di kickstart Questa pagina visualizza lo stato di kickstart sui vostri sistemi client: il tipo ed il numero dei profili da voi creati, ed il progresso dei sistemi nei confronti dei quali avete programmato di eseguire il kickstart. In alto sulla destra si trova la sezione Azioni di Kickstart, la quale contiene una serie di link per le azioni di gestione per i vostri profili kickstart. Prima di affrontare le varie opzioni di kickstart disponibili su questa pagina, la sezione successiva fornisce alcune informazioni introduttive riguardanti kickstart Introduzione a kickstart Numerosi amministratori di sistema preferiscono utilizzare un metodo automatizzato d'installazione per installare Red Hat Enterprise Linux sulle proprie macchine. Per far fronte a tale tendenza Red Hat ha creato il metodo di installazione kickstart. Utilizzando kickstart, un amministratore di sistema sarà in grado di creare un file singolo contenente tutte le risposte alle domande formulate durante un processo di installazione. I file di kickstart possono essere conservati su di un sistema server singolo e letti dai singoli computer durante l'installazione. Questo metodo d'installazione può supportare l'utilizzo di un file kickstart singolo per l'installazione di Red Hat Enterprise Linux su macchine multiple, risultando così ideale per amministratori di sistema e di rete. Le immagini di base, i file kickstart ed altro contenuto è accessibile utilizzando HTTP tramite l'url del server di Satellite. Per esempio per accedere i file kickstart per Red Hat Enterprise Linux ES 4 Update 5 per 32bit sul server Satellite, l'url di base deve essere 70

75 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK seguito dal nome del pacchetto che desiderate scaricare, ad esempio: La Red Hat Enterprise Linux System Administration Guideaffronta kickstart in modo approfondito ed è disponibile su: Spiegazione di kickstart Prima di eseguire sulla macchina un kickstart basato sulla rete, è necessario verificare i suddetti eventi nell'ordine seguente: 1. Dopo averlo posizionato sulla rete ed abilitato, il PXE logic della macchina trasmette il proprio indirizzo MAC insieme ad una richiesta. 2. Se non avete utilizzato un indirizzo IP statico, il server DHCP riconosce la richiesta e conseguentemente estende una offerta per informazioni di rete necessarie per l'avvio della nuova macchina. Ciò include un indirizzo IP, il gateway predefinito da utilizzare, la maschera di rete, l'indirizzo IP del server TFTP o HTTP contenente il programma del bootloader, ed il percorso completo compreso il nome del file del programma in questione (relativo al root del server). 3. La macchina quindi applicherà le informazioni per il networking, inizializzando una sessione con il server in modo da richiedere il programma del bootloader. 4. Una volta caricato il bootloader, esso andrà alla ricerca dei propri file di configurazione sul server sul quale è stato precedentemente caricato. Questo file indica quale kernel e quali opzioni, come ad esempio la RAM disk (initrd) image iniziale, devono essere eseguite sulla macchina che state per avviare. Se assumiamo che il programma del bootloader sia SYSLINUX, questo file si trova all'interno della directory pxelinux.cfgsul server, e risulta essere l'equivalente esadecimale del nuovo indirizzo IP della macchina. Per esempio un file di configurazione del bootloader per Red Hat Enterprise Linux AS 2.1 dovrebbe contenere: port 0 prompt 0 timeout 1 default My_Label label My_Label kernel vmlinuz append ks= initrd=initrd.img network apic 5. La macchina accetta e decomprime init image ed il kernel, avvia il kernel stesso, ed inizializza una installazione kickstart con le opzioni fornite dal file di configurazione del bootloader, incluso il server contenente il file di configurazione di kickstart. 6. Il suddetto file di configurazione di kickstart guida la macchina alla posizione dei file d'installazione. 7. La nuova macchina viene creata in base ai parametri stabiliti all'interno del file di configurazione di kickstart Prerequisiti di kickstart 71

76 Reference Guide Anche se Red Hat Network ha facilitato il processo di provisioning dei sistemi, sarà ancora necessario predisporre l'infrastruttura in modo tale da gestire correttamente i processi kickstart. Per esempio, prima di creare i profili kickstart sarà necesario considerare: Anche se il server DHCP non è necessario per l'esecuzione di kickstart, esso semplificherà la configurazione delle impostazioni della rete nel file kickstart. Sarà altresì possibile eseguire l'avvio dalla rete. Se non siete in possesso di un server di rete e state utilizzando gli indirizzi IP statici, selezionate un IP statico durante lo sviluppo del profilo kickstart. È possibile utilizzare un server FTP invece di eseguire l'hosting degli alberi della distribuzione kickstart tramite HTTP. Se eseguite un kickstart bare metal: 1. Configurare DHCP in modo da assegnare i parametri di networking richiesti, e la posizione del programma del bootloader. 2. Specificare quale kernel da utilizzare all'interno del file di configurazione del bootloader, insieme alle opzioni Creazione di ISO kickstart avviabili Anche se è possibile programmare kickstart per un sistema registrato su di un nuovo sistema operativo e profilo del pacchetto, è utile anche poter eseguire kickstart per un sistema non registrato con RHN, o non in possesso di un sistema operativo. Un metodo comune per eseguire quanto detto è rappresentato dalla creazione di un CD-ROM avviabile, il quale viene inserito all'interno di un sistema target. Una volta riavviato il sistema, il CD-ROM verrà avviato e la configurazione kickstart verrà caricata dai server di RHN o dal vostro Satellite, procedendo così all'installazione di Red Hat Enterprise Linux in base al profilo kickstart da voi creato. Per fare questo copiate i contenuti di /isolinux presente sul primo CD-ROM della distribuzione target. Successivamente modificate il file isolinux.cfg su 'ks'. Modificate poi la sezione 'ks' nel seguente modo: label ks kernel vmlinuz append text ks={url} initrd=initrd.img lang= devfs=nomount ramdisk_size=16438 \ {ksdevice} Gli URL di kickstart IP addressed-based saranno simili a quanto segue: La distribuzione kickstart selezionata dall'ip range, dovrebbe corrispondere alla distribuzione dalla quale state eseguendo il processo di compilazione, in caso contrario potrebbero verificarsi alcuni errori. {ksdevice} è facoltativo e somiglierà a quanto segue: ksdevice=eth0 È possibile modificare la distribuzione per un profilo kickstart all'interno della stessa famiglia, ad esempio da Red Hat Enterprise Linux AS 4 a Red Hat Enterprise Linux ES 4, semplicemente specificando la nuova etichetta di distribuzione. Da notare che non sarà possibile modificare le versioni (da 2.1 a 3) o gli aggiornamenti (da U1 a U2). 72

77 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Successivamente sarà possibile personalizzare ulteriormente isolinux.cfg, come ad esempio aggiungere le opzioni di kickstart, messaggi d'avvio diversi, oppure periodi di timeout più corti. Creare le ISO in modo simile a quello riportato nella sezione Creazione di un CD-ROM d'avvio per l'installazione della Red Hat Enterprise Linux 3 Installation Guide. Alternativamente digitare il comando: mkisofs -o file.iso -b isolinux.bin -c boot.cat -no-emul-boot -boot-loadsize 4 \ -boot-info-table -R -J -v -T isolinux/ Da notare che isolinux/ è il percorso relativo per la directory contenente i file isolinux dal CD di distribuzione, mentre file.iso è il file ISO di output, posizionato nella directory corrente. Successivamente sarà possibile copiare le ISO sul CD-ROM. Per utilizzare il disco in questione (assumendo che abbiate lasciato l'etichetta per l'avvio di kickstart in "ks"), avviate il sistema e digitate "ks" al prompt. Quando pigiate il tasto Invio, il processo kickstart dovrebbe avviarsi Interazione di kickstart con PXE In aggiunta alle installazioni basate sul CD-ROM, RHN supporta processi kickstart attraverso il Pre- Boot Execution Environment (PXE). Tale processo è meno propenso ad errori rispetto all'utilizzo dei CD, e permette l'esecuzione del kickstart bare metal, eseguendo altresì una integrazione con ambienti PXE/DHCP esistenti. Per utilizzare questo metodo assicuratevi che i vostri sistemi abbiano delle network interface cards (NIC) in grado di supportare PXE, installate e configurate un server PXE ed assicuratevi che DHCP sia in esecuzione; successivamente posizionate i file appropriati su di un server HTTP per l'implementazione. Una volta creato il profilo kickstart, utilizzate l'url presente nella pagina Informazioni Kickstart, come per le installazioni basate sul CD-ROM. Per ottenere informazioni specifiche per l'esecuzione di kickstart PXE, consultate il capitolo Installazioni di rete PXE della Red Hat Enterprise Linux 5 System Administration Guide. NOTA Previa esecuzione del Network Booting Tool, come descritto nella Red Hat Enterprise Linux 4: System Administration Guide, assicuratevi di selezionare "HTTP" come protocollo, includendo il domain name di RHN Satellite nel campo Server, se desiderate utilizzarlo per la distribuzione dei file d'installazione. Le seguenti sezioni descrivono le opzioni di kickstart disponibili dalla pagina Sistemi Kickstart Profili kickstart 73

78 Reference Guide Figura 4.8. Profili kickstart Questa pagina elenca tutti i profili per la vostra organizzazione insieme al loro stato, se attivi, insieme all'albero di distribuzione alla quale si riferisce il profilo. Sarà possibile creare un nuovo profilo kickstart selezionando il link crea nuovo profilo kickstart, caricare o incollare i contenuti di un nuovo kickstart utilizzando carica nuovo file kickstart, o modificando un profilo esistente selezionando il nome del profilo Crea un nuovo profilo kickstart Fate clic sul link Crea nuovo profilo Kickstart della pagina Sistemi Kickstart, per avviare il wizard in grado di popolare i valori di base per un profilo kickstart. 1. Nella prima riga inserire una etichetta del profilo kickstart. Questa etichetta non può contenere spazi, quindi utilizzare i trattini (-) o i trattini bassi (_) come separatori. 2. Selezionare un Canale di base per questo profilo contenente i pacchetti basati su di una architettura specifica ed una versione di Red Hat Enterprise Linux, ad esempio Red Hat Enterprise Linux (v.5 per 32-bit x86). 3. Selezionare un albero sul quale poter eseguire un kickstart per questo profilo. Il menu a tendina del suddetto albero viene popolato solo se avete creato una o due distribuzioni per il canale di base selezionato. 4. Selezionare il Tipo di Virtualizzazione dal menu a tendina. Per maggiori informazioni sulla virtualizzazione consultare il Capitolo 7, RHN Satellite e Sistemi client virtualizzati. NOTA Se non desiderate utilizzare il profilo kickstart per creare i sistemi guest virtuali, selezionate Guest virtualizzato KVM. 74

79 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK 5. Sulla seconda pagina selezionate (o inserite) l'url dell'albero di kickstart. 6. Sulla terza pagina selezionate una password root per il sistema. Assicuratevi di seguire i consigli relativi alla password presenti nella sezione Sicurezza della Password della Red Hat Enterprise Linux Security Guide, disponibile su In base al canale di base, il vostro nuovo profilo kickstart appena creato può essere sottoscritto ad un canale che non possiede i pacchetti necessari. Per la funzione corretta di kickstart è necesario che i pacchetti di seguito riportati siano presenti nel canale di base di kickstart: pyopenssl, rhnlib, libxml2-python, e spacewalk-koan insieme ai pacchetti associati. Per risolvere questa problematica assicuratevi una corretta impostazione dei seguenti: Assicuratevi che il canale software figlio rhn-tools, per il canale di base del profilo di kickstart, sia disponibile alla vostra organizzazione. In caso contrario è necessario richiedere gli entitlement per il canale software rhn-tools all'amministratore di Satellite. Assicuratevi che il canale figlio rhn-tools per questo canale di base del profilo kickstart, sia disponibile al vostro Satellite. In caso contrario, contattare l'amministratore di Satellite e richiedere un satellite-sync di rhn-tools. Assicuratevi che rhn-kickstart ed i pacchetti associati corrispondenti a questo kickstart siano disponibili nel canale figlio rhn-tools di kickstart. In caso contrario, è necessario renderli disponibili per questo profilo kickstart per una sua funzione corretta. La fase finale del wizard presenta la scheda Dettagli di Kickstart Dettagli. Su questa scheda e su altre sottoschede, quasi ogni opzione per il nuovo profilo kickstart può essere personalizzata. Terminata la creazione sarà possibile accedere al profilo kickstart scaricandolo dalla pagina Dettagli kickstart selezionando la pagina File di Kickstart e successivamente Scarica file di kickstart Se il file di kickstart non è gestito da Satellite sarà possibile accederlo tramite il seguente percorso URL: Nell'esempio sopra riportato, ARCH è l'architettura del file di kickstart, VARIANT può essere sia il client che il server, e VERSION è la release di Red Hat Enterprise Linux associato con il file kickstart. Le seguenti sezioni descrivono le opzioni di kickstart disponibili su ogni sottoscheda Dettagli di Kickstart Variabili Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning. Figura 4.9. Dettagli di kickstart 75

80 Reference Guide La figura sopra riportata mostra le sottotabelle disponibili su Dettagli di Kickstart. Dalla tabella Dettagli di Kickstart Dettgli sarà possibile: Rinominare il profilo Modificare il sistema operativo installato facendo clic su (Modifica) Modificare il Tipo di Virtualizzazione NOTA La modifica del Tipo di Virtualizzazione potrebbe richiedere alcune modifiche al bootloader del profilo di kickstart e alle opzioni della partizione, e possibilmente la sovrascrittura delle impostazioni personalizzate dell'utente. Consultare la scheda Partizionamento per verificare qualsiasi impostazione nuova o modificata. Modificare la quantità di Memoria Virtuale (in Megabyte di RAM) assegnata ai guest virtuali sui quali è stato eseguito kickstart con questo profilo. Modificare il numero di CPU Virtuali per ogni guest virtuale Modificare il Percorso dello storage virtuale dall'impostazione predefinita in /var/lib/xen/ Modificare la quantità di Spazio del disco virtuale (in Gigabyte) assegnato ad ogni guest virtuale Modificare il Bridge virtuale per il networking del guest virtuale Disattivare il profilo deselezionando la casella Attivo, in modo da non poterlo più usare per programmare un processo di kickstart. Controllare se abilitare il login per gli script %post personalizzati per il file /root/kspost.log Controllare se abilitare il login per gli script %pre personalizzati per il file /root/ks-pre.log Controllare se conservare il file ks.cfg e tutti i frammenti %include per la directory /root/, di tutti i sistemi sui quali è stato eseguito kickstart con questo profilo. Selezionate se desiderate, o meno, questo profilo come default per tutti i kickstart della vostra organizzazione, tramite la selezione o la deselezionando della casella corrispondente. Aggiungere qualsiasi Opzione del Kernel nella casella di testo corrispondente. Aggiungere qualsiasi Opzione Post Kernel nella casella di testo corrispondente. Inserite i commenti a voi utili per la distinzione di questo profilo dagli altri profili Dettagli Kickstart Sistema operativo 76

81 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Da questa pagina sarà possibile eseguire le seguenti modifiche al sistema operativo installato dal profilo kickstart: Modifica del canale di base Selezione dai canali di base disponibili, come ad esempio Red Hat Enterprise Linux v.5 per 32-bit x86. Gli amministratori di Satellite possono visualizzare un elenco contenente tutti i canali di base attualmente sincronizzati con i rispettivi Satellite. Canali figlio Sottoscrizione a qualsiasi canale figlio disponibile del canale di base, ad esempio il canale rhntools*. Alberi disponibili Utilizzare il menu a tendina per scegliere gli alberi disponibili associati al canale di base. Posizione del file La posizione esatta dalla quale viene montato l'albero di kickstart. Questo valore viene determinato al momento della creazione del profilo. È possibile visualizzarlo su questa pagina ma non è possibile modificarlo Dettagli Kickstart Variabili È possibile utilizzare le variabili di kickstart per sostituire i valori nei profili di kickstart. Per definire una variabile create una coppia nome-valore (nome/valore) nella casella di testo. Per esempio, se desiderate eseguire il kickstart di un sistema facente parte di una rete di un dipartimento specifico (per esempio Engineering), è possibile creare una variabile del profilo per impostare l'indirizzo ip e l'indirizzo del server di gateway, su di una variabile la quale verrà utilizzata da qualsiasi sistema che usa quel profilo. Aggiungere la seguente riga nella casella di testo Variabili. IPADDR= GATEWAY= Per usare la variabile del profilo utilizzare il nome della variabile all'interno del profilo da sostituire nel valore. Per esempio, la sezione network di un file kickstart somiglia alla seguente: network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$ipaddr -- gateway=$gateway $IPADDR sarà , e $GATEWAY sarà NOTA Nei file kickstart è presente una gerarchia durante la creazione e l'utilizzo delle variabili. Le suddette variabili kickstart del sistema hanno la precedenza sulle variabili del Profilo, le quali a loro volta hanno una precedenza sulle variabili di Distribuzione. La comprensione di questa gerarchia potrà mitigare una eventuale confusione durante l'utilizzo delle variabili con kickstart. 77

82 Reference Guide L'utilizzo delle variabili rappresenta solo una parte dell'infrastruttura di Cobbler per la creazione dei moduli di riferimento condivisibili tra sistemi e profili multipli. Per maggiori informazioni sui modelli di riferimento Kickstart e Cobbler consultate il Capitolo 8, Cobbler Dettagli Kickstart Opzioni avanzate Tramite questa pagina è possibile impostare su on e off le diverse opzioni d'installazione tramite la selezione o la deselezione delle caselle corrispondenti. Per la maggior parte delle installazioni le opzioni di default sono corrette. La Red Hat Enterprise Linux System Administration Guideaffronta in dettaglio ogni singola opzione Dettagli Kickstart Kickstart Bare Metal (Per visualizzare questa scheda sarà necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Questa scheda fornisce le informazioni necessarie per eseguire il kickstart dei sistemi non attualmnte registrati con RHN. Utilizzando le istruzioni presenti sulla schermata sarà possibile eseguire il kickstart dei sistemi utilizzando il media d'avvio (CD-ROM) o tramite l'indirizzo IP Dettagli del sistema Dettagli Figura Dettagli del sistema (Per visualizzare questa scheda sarà necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) La figura sopra riportata mostra le schede disponibili su Dettagli del Sistema. Dalla sottotabella Dettagli del sistema Dettagli sarà possibile: Eseguire una selezione tramite il DHCP e l'ip statico a seconda della vostra rete Scegliere il livello di SELinux configurato sui sistemi nei confronti dei quali è stato eseguito kickstart Abilitare il configuration management oppure il remote command execution su sistemi nei quali è stato eseguito kickstart Modificare la password root associata con questo profilo Dettagli del sistema Locale (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Da questa scheda è possibile modificare il fuso orario associato con i sistemi kickstart Dettagli del sistema Partizionamento (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Da questa scheda è possibile indicare le partizioni da creare durante l'installazione. Per esempio: partition /boot --fstype=ext3 --size=200 partition swap --size=2000 partition pv.01 --size= grow 78

83 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK volgroup myvg pv.01 logvol / --vgname=myvg --name=rootvol --size= grow Dettagli del sistema File Preservation (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Se avete precedentemente creato un elenco per il file preservation è possibile includere l'elenco in questione come parte di kickstart. Tale operazione non permetterà ai file presenti sull'elenco di essere sovrascritti durante il processo d'installazione. Consultate la Sezione , «Kickstart File Preservation» per informazioni su come creare un elenco per il file preservation Dettagli del sistema GPG e SSL (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Da questa scheda selezionare le chiavi GPG e/o i certificati SSL da importare sul sistema in questione durante la sezione %post di kickstart. Per utenti Satellite questo elenco include il certificato SSL usato durante l'installazione del Satellite. NOTA Qualsiasi chiave GPG che desiderate importare sul sistema sul quale avete eseguito kickstart, deve essere in un formato ASCII e non binario Dettagli del sistema Troubleshooting (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Da questa scheda è possibile modificare le informazioni per la soluzione dei problemi hardware: Bootloader Per alcuni sistemi headless è consigliabile selezionare il bootloader non grafico LILO. Parametri del kernel Inserire qui i parametri del kernel in grado di assistervi alla identificare dei problimi harware Software Gruppi di pacchetti Figura Software (Per visualizzare questa scheda sarà necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) La figura sopra riportata mostra le schede disponibili in Software. Inserite i gruppi del pacchetto all'interno del campo di questa pagina, come ad che desiderate installare sul sistema sul quale avete eseguito kickstart. Se desiderate sapere quale gruppo risulta disponibile, e quali sono i pacchetti da essi contenuti, consultate il file RedHat/base/ dell'albero del vostro kickstart. Gli utenti di Satellite molto probabilemente potranno visualizzare il suddetto file su /var/www/satellite/rhn/kickstart/<kickstart label>/redhat/base/comps.xml. 79

84 Reference Guide Software Profili del pacchetto (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di provisioning.) Se avete precedentemente creato un Profilo del pacchetto da uno dei sistemi registrati sarà possibile utilizzare quel profilo come template per i file da installare su di un sistema sul quale avete eseguito kickstart. Consultate Sezione , «Dettagli del sistema Software Pacchetti» per maggiori informazioni sui profili del pacchetto Chiavi di attivazione Figura Chiavi di attivazione La scheda Chiavi di attivazione, la quale non presenta alcuna sottotabella, vi permette di selezionare le Chiavi di attivazione da includere come parte del profilo kickstart. Le suddette chiavi, che devono essere create prima del profilo kickstart, saranno usate durante la registrazione dei sistemi sui quali avete eseguito kickstart Script Figura Script La scheda Script, la quale non presenta alcuna sottotabella, rappresenta il luogo dove %pre e %post sono stati creati. Questa pagina elenca qualsiasi script precedentemente creato per questo profilo kickstart. Per creare un nuovo script di kickstart: 1. Fate clic sul link aggiungi nuovo script di kickstart nella parte alta sulla destra 2. Inserite il percorso sul linguaggio di scripting usato per creare lo script, come ad esempio /usr/bin/perl 3. Inserite lo script completo all'interno della casella grande di testo NOTA Il menu a tendina evidenzia la sintassi del linguaggio script selezionato, e non è usato per una sua definizione. 4. Indicate se questo script deve essere eseguito nella sezione %pre o %post del processo kickstart. 5. Indicate se il suddetto script deve essere eseguito esternamente all'ambiente chroot. Consultate la sezione Script post installazione della Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide, per maggiori informazioni sull'opzione nochroot 80

85 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK NOTA RHN supporta le inclusioni dei file separati all'interno della sezione Dettagli partizione del profilo kickstart. Per esempio, è possibile generare dinamicamente un file di partizione in base al tipo di macchina ed al numero di dischi presenti al momento dell'esecuzione di kickstart. Questo file può essere creato tramite uno script %pre e posto sul sistema, come ad esempio /tmp/part-include. Successivamente potrete far riferimento al suddetto file includendo la seguente riga all'interno del campo Dettagli partizione della scheda Dettagli del sistema Partizionamento: %include /tmp/part-include File di Kickstart Figura File di Kickstart (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) La scheda File di Kickstart, la quale non presenta alcuna sottotabella, permette di visualizzare o scaricare il profilo kickstart generato dalle opzioni scelte nelle precedenti schede Kickstart Bare Metal (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) Elenca gli indirizzi IP associati con i profili kickstart creati dall'organizzazione. Fate clic sul range o sul nome del profilo per accedere alle diverse schede della pagina Dettagli di Kickstart Kickstart Chiavi GPG e SSL (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning. Elenca le chiavi ed i certificati disponibili per la loro inclusione nei profili kickstart, fornendo altresì la possibilità di crearli nuovi. Ciò è importante per gli utenti di RHN Satellite o RHN Proxy Server poichè i sistemi sui quali è stato eseguito kickstart necessitano di una importazione della chiave del server all'interno di RHN, e di una successiva associazione con i profili kickstart rilevanti. Importatela creando qui una nuova chiave e successivamente eseguite l'associazione col profilo all'interno della sottotabella Chiavi GPG e SSL della pagina Dettagli di Kickstart. NOTA Durante l'uso di canali e RPM personalizzati creare una chiave GPG personalizzata per questi pacchetti. Consultare la Client Configuration Guide per informazioni su come importare, se necessario, le chiavi GPG personalizzate. La posizione della chiave GPG deve essere aggiunta al profilo kickstart. La chiave GPG personalizzata dovrà essere aggiunta ai sistemi client, in caso contrario l'installazione kickstart fallirà. Per sviluppare un nuovo certificato/chiave, fate clic sul link crea nuovo cert/chiave archiviata, nell'angolo alto sulla destra della pagina. Inserite una descrizione, selezionate il tipo, caricate il file e fate clic sul pulsante Crea chiave. Da notare che sarà necessaria una descrizione 81

86 Reference Guide unica. IMPORTANTE La chiave GPG da voi caricata su RHN deve avere un formato ASCII. Utilizzando una chiave GPG con un formato binario, causerete il fallimento di anaconda e quindi anche del processo kickstart Kickstart Distribuzioni (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) La pagina Distribuzioni permette di trovare e creare alberi d'installazione personalizzati da utilizzare per il processo di kickstart. NOTA La pagina Distribuzioni non mostra le distribuzioni di Red Hat precedentemente fornite. Esse sono disponibili all'interno del menu a tendina Distribuzioni della pagina Dettagli di Kickstart. Prima di creare una distribuzione è necessario creare un albero d'installazione come descritto nel capitolo Installazioni Kickstart della Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide. Il suddetto albero deve trovarsi in una directory pubblica su di un server HTTP o FTP. IMPORTANTE Ricordiamo agli utenti di RHN Satellite che i canali importati con satellite-sync, sono disponibili automaticamente e non necesitano di alcuna creazione di alberi d'installazione separati. I suddetti alberi sono disponibili ai sistemi client che eseguono kickstart attraverso Satellite. Anche se è possibile accedere ai file da un cleint nonkickstarting, questa funzionalità non risulta essere supportata e potrà essere rimossa in futuro. Per creare una nuova distribuzione inserite una etichetta (senza spazi) nel campo Etichetta di distribuzione, come ad esempio my-orgs-rhel-as-5. Nel campo Percorso albero, inserite il percorso del disco locale sul server di RHN Satellite. Il percorso deve presentare l'intero albero kickstart per una distribuzione incluso il kernel, initrd e le informazioni sul repositorio ma escludendo gli RPM. Selezionate la distribuzione corrispondente dai menu a tendina Canale di base e Generazione installatore, come ad esempio Red Hat Enterprise Linux (v. 5 per 32-bit x86) e Red Hat Enterprise Linux 5 rispettivamente. Una volta terminato, fate clic sul pulsante Crea distribuzione kickstart Kickstart Distribuzioni Variabili È possibile utilizzare le variabili di kickstart per sostituire i valori nei profili di kickstart. Per definire una variabile create una coppia nome-valore (nome/valore) nella casella di testo. Per esempio, se desiderate eseguire il kickstart di un sistema facente parte di una rete di un dipartimento specifico (per esempio Engineering), è possibile creare una variabile del profilo per impostare l'indirizzo ip e l'indirizzo del server di gateway, su di una variabile la quale verrà utilizzata da 82

87 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK qualsiasi sistema che usa quel profilo. Aggiungere la seguente riga nella casella di testo Variabili. IPADDR= GATEWAY= Per poter utilizzare la variabile, usare il nome della variabile all'interno del profilo da sostituire nel valore. Per esempio, la sezione network di un file kickstart somiglierà alla seguente: network --bootproto=static --device=eth0 --onboot=on --ip=$ipaddr -- gateway=$gateway $IPADDR sarà , e $GATEWAY sarà NOTA Nei file kickstart è presente una gerarchia durante la creazione e l'utilizzo delle variabili. Le suddette variabili kickstart del sistema hanno la precedenza sulle variabili del Profilo, le quali a loro volta hanno una precedenza sulle variabili di Distribuzione. La comprensione di questa gerarchia potrà mitigare una eventuale confusione durante l'utilizzo delle variabili con kickstart. L'utilizzo delle variabili rappresenta solo una parte dell'infrastruttura di Cobbler per la creazione dei moduli di riferimento condivisibili tra sistemi e profili multipli. Per maggiori informazioni sui modelli di riferimento Kickstart e Cobbler consultate il Capitolo 8, Cobbler Kickstart File Preservation (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di provisioning.) Raccoglie gli elenchi di file da proteggere e da implementare nuovamente sui sistemi durante il kickstart. Per esempio, se siete in possesso di numerosi file di configurazione personalizzati, i quali sono situati su di un sistema sul quale eseguire kickstart, inseriteli qui come un elenco ed associate l'elenco stesso con il profilo kickstart da utilizzare. Per poter utilizzare questa funzione, fate clic sul link crea nuovo elenco di file preservation nella parte alta, ed inserite sulla pagina risultante l'etichetta rilevante insieme a tutti i file e le directory da conservare. Inserite i percorsi assoluti su tutti i i file e le directory e successivamente fate clic su Crea elenco. IMPORTANTE Anche se il file preservation è molto utile, esso presenta delle limitazioni. Come prima cosa ogni elenco è limitato ad una dimensione totale di 1MB. Ed ancora, dispositivi speciali come ad esempio /dev/hda1 e /dev/sda1, non sono supportati. Per finire è possibile inserire solo i nomi delle directory e dei file, nessuna wildcard per espressioni regolari può essere inclusa. Una volta terminato è possibile includere l'elenco del file preservation all'interno del profilo kickstart da utilizzare sui sistemi contenenti i file in questione. Consultate la Sezione , «Crea un nuovo profilo kickstart» per informazioni dettagliate ERRATA 83

88 Reference Guide Selezionate la tabella Errata dalla barra di navigazione superiore, per controllare la disponibilità e l'applicazione dell'errata per i vostri sistemi. La prima pagina ad essere visualizzata risulterà essere Panoramica Errata. La suddetta pagina visualizza gli errata rilevanti, i quali risultano essere errata applicabili su almeno uno dei sistemi verso il quale avete un accesso amministrativo, e sul quale lo stesso errata non è stato ancora applicato. NOTA Se desiderate ricevere una ogni qualvolta vengono emessi gli Errata Update per il vostro sistema, andate su Panoramica Preferenze e selezionate Ricevi notifiche . Red Hat emette tre tipi o categorie di Errata Update: Security Update, Bug Fix Update, e Enhancement Update. Ogni Errata Update è composto da una descrizione del problema e dalla sua soluzione, incluso i pacchetti RPM necessari per risolvere il problema stesso. Vengono utilizzate delle icone per identificare i tre tipi di Errata Update: Security Update disponibili, aggiornamento fortemente consigliato Bug Fix disponibili e consigliati Migliaramenti disponibili Viene fornito un sommario di ogni erratum sotto forma di elenchi. In questo modo sarete in grado di essere informati in modo tempestivo sul tipo, sulla severità (per le Security Update) e sul soggetto dell'erratum, insieme al numero di sistemi interessati. In aggiunta alle pagine descritte all'interno di questo capitolo, è possibile visualizzare l'errata a seconda del prodotto tramite: Errata rilevanti Come mostrato in Figura 4.15, «Elenco errata», la pagina Errata rilevanti visualizza un elenco personalizzato di Errata Update applicabili ai vostri sistemi registrati. L'elenco fornisce un sommario di ogni Errata Update, incluso il tipo,la severità (per Security Update), il numero dell'advisory, il sinopsi, i sistemi interessati e la data di aggiornamento. 84

89 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Figura Elenco errata Facendo clic sull'advisory verrete direzionati sulla scheda Dettagli della pagina Informazioni sull'errata. Cliccando sul numero dei sistemi associati, verrete direzionati sulla tabella dei Sistemi interessati, della pagina Informazioni Errata. Consultate la Sezione , «Informazioni Errata» per maggiori informazioni Tutti gli Errata La pagina Tutti gli Errata, mostra un elenco di tutti gli Errata Update rilasciati da Red Hat. Funziona in modo simile alla pagina Errata rilevanti, e cioè facendo clic sull'advisory o sul numero dei sistemi interessati verrete così direzionati sulle tabelle della pagina Informazioni Errata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni Errata» Come applicare gli aggiornamenti Errata Gli Errata Update includono un elenco di pacchetti aggiornati necessari per applicare l'errata Update. Per applicare i suddetti aggiornamenti il vostro sistema deve essere in grado di ricevere gli aggiornamenti stessi. È possibile applicare tutti gli Errata Update per un sistema facendo clic su Sistemi Sistemi sulla barra di navigazione superiore e di sinistra. Fate clic sul nome di un sistema avente diritto, e 85

90 Reference Guide salezionate la tabella Errata della pagina Informazioni del sistema risultante. Quando appare l'elenco Errata rilevanti, fate clic su Seleziona tutti e poi Applica Errata nell'angolo basso a destra della schermata. Vengono elencati solo gli Errata non programmati o che non hanno avuto successo. Gli aggiornamenti in attesa verranno esclusi dall'elenco. In aggiunta, gli utenti per la Gestione possono applicare gli aggiornamenti Errata utilizzando due metodi: Per poter applicare un Agiornamento Errata specifico su uno o più sistemi, trovate l'aggiornamento all'interno degli elenchi Errata. Nella tabella, fate clic sul numero dei sistemi interessati, a questo punto verrete direzionati sulla tabella Sistemi interessati della pagina Informazioni Errata. Successivamente, selezionate individualmente i sistemi da aggiornare e fate clic sul pulsante Applica Errata. Ricontrollate l'elenco dei sistemi da aggiornare presente sulla pagina di conferma, per poi selezionare il pulsante Conferma. Per poter applicare più di un Errata Update su uno o più sistemi, selezionate i sistemi interessati tramite l'elenco Sistemi, e fate clic sul pulsante Aggiorna elenco. Fate clic sul link System Set Manager sulla barra di navigazione di sinistra, per poi selezionare la scheda Sistemi. Dopo aver controllato la selezione dei sistemi corretti fate clic sulla scheda Errata, selezionate gli Errata Update da applicare, e successivamente il pulsante Applica Errata. Potete scegliere di applicare gli errata appena possibile (quando Red Hat Network Daemon presente sui sistemi client esegue una connessione a RHN), oppure programmare una data ed una ora per gli Aggiornamenti Errata. Successivamente fate clic sul pulsante Programma aggiornamenti. A questo punto è possibile seguire il processo degli Errata Update attraverso l'elenco Azioni in attesa. Per maggiori informazioni consultate Sezione 4.8, «Programma». IMPORTANTE Se utilizzate l'installazione dei pacchetti programmati essi verranno installati tramite il demone di RHN. A tale scopo abilitare il demone di RHN sui sistemi. Le seguenti regole vengono applicate sugli aggiornamenti Errata: Ogni pacchetto risulta essere il membro di uno o più canali. Se un sistema selezionato non risulta essere sottoscritto ad un canale contenente il pacchetto, il pacchetto stesso non verrà installato su quel sistema. Se versioni più recenti del pacchetto risultano essere già presenti sul sistema, il pacchetto non verrà installato su quel sistema. Se versioni più vecchie del pacchetto risultano essere già presenti nel sistema, il pacchetto verrà aggiornato Informazioni Errata Se fate clic sull'advisory di un Errata Update nelle pagine Rilevanti o Tutti, verrà visualizzata la pagina Informazioni Errata relativa. Questa pagina viene suddivisa nelle seguenti tabelle: Informazioni Errata Informazioni Questa scheda visualizza l'erratum Report emesso da Red Hat Al suo interno è presente una panoramica sull'erratum, incluso il livello di severità (per le security update), la data di emissione, e qualsiasi data di aggiornamento. Le suddette informazioni vengono seguite da descrizioni brevi ma 86

91 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK dettagliate dell'erratum e dalle fasi necessarie per risolvere il problema. Sotto l'etichetta Canali interessati vengono riportati tutti i canali contenenti il pacchetto interessato. Facendo clic sul nome del canale verrà visualizzata la scheda Pacchetti della pagina Informazioni sul canale. Per maggiori informazioni consultare la Sezione , «Informazioni canali software». Vengono elencate subito dopo Correzioni le voci specifiche di Bugzilla risolte da questo erratum. Facendo clic su qualsiasi testo per il riassunto delle informazioni verrà aperta la voce di Bugzilla interessata su Nota bene, per poter visualizzare la voce in questione sarà necessario avere un account di Bugzilla. I Security update elencano in particolare il tipo di vulnerabilità come riportato da Queste informazioni sono riportate sotto l'etichetta CVE Red Hat fornisce informazioni sul security update in formato OVAL. OVAL è un linguaggio di verifica e di vulnerabilità aperto promosso da Mitre, Facendo click sul link di seguito riportato l'etichetta Oval scaricherà queste informazioni sul vostro sistema Informazioni Errata Pacchetti Fornisce i link di ogni pacchetto RPM aggiornato a seconda del canale. Facendo clic sul nome del pacchetto, verrà visualizzata la pagina relativa alleinformazioni sul pacchetto Informazioni Errata Sistemi interessati Elenca i sistemi interessati dall'errata Update. Qui potete applicare gli aggiornamenti. (Consultate la Sezione , «Come applicare gli aggiornamenti Errata».) Facendo clic sul nome di un sistema verrete direzionati sulla pagina relativa Informazioni sul sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema». Per far sì che l'utente sia a conoscenza della programmazione di un aggiornamento, è presente all'interno della tabella dei sistemi interessati, una colonna rappresentante lo Stato dei sistemi. I valori possibili sono: Nessuno, In attesa, Selezionato, Completato e Fallito. La suddetta colonna identifica solo l'ultimissima azione relativa ad una Errata. Per esempio, se un'azione fallisce, e se la stessa viene riprogrammata, la colonna mostrerà uno stato di Sospesa (senza indicare il fallimento della precedente azione). Selezionando uno stato diverso da Nessuna, verrete direzionati sulla pagina Informazioni sull'azione. A questo punto, la colonna corrisponde ad uno sulla tabella Errata della pagina Informazioni del sistema Ricerca avanzata La pagina Ricerca erratum vi permette di eseguire una ricerca attraverso l'errata seguendo criteri specifici. 87

92 Reference Guide Figura Ricerca erratum Tutti i campi Esegue la ricerca degli errata in base ai sinopsi, descrizione, argomento o soluzione. Erratum Advisory Il modo attraverso il quale il Red Hat Security Response Team codifica l'advisory, ad esempio: RHBA-2007:0530 È possibile eseguire le ricerche in base all'anno (ad esempio 2007), dal tipo di Advisory (RHBA per Bug fixes, RHEA per i Miglioramenti e RHSA per le Security advisories), o in base al nome dell'advisory come nell'esempio sopra riportato. Nome del pacchetto Gli utenti interessati a pacchetti specifici possono eseguire la ricerca in base al nome del pacchetto, ad esempio: kernel La ricerca del pacchetto può avere i suoi benefici poichè i suoi risultati verranno raggruppati in base all'advisory. Per esempio, la ricerca dei bug relativi al kernel, potrebbe ritornare risultati dove tutti i pacchetti con il termine kernel appaiono raggruppati in base all'advisory al quale il bug si riferisce. Nome CVE Il nome assegnato al Security advisory (RHSA) dal progetto Common Vulnerabilities and Exposures su Per esempio: 88

93 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK CVE È possibile altresì filtrare i risultati della ricerca in base al tipo di errata emesso. Selezionate o deselezionate le caselle situate accanto al tipo di advisory da ricercare. Bug Fix Advisory Errata contenente le correzioni da apportare riportate dall'utente o scoperte durante il processo di sviluppo o di test. Security Advisory Errata che corregge una problematica relativa alla sicurezza identificata durante il processo di sviluppo, testing o riportata dagli utenti o da un software security clearing house. Un security advisory generalmente presenta uno o più nomi CVE associati con ogni vulnerabilità presente in un erratum. Product Enhancement Advisory Errata contenete nuove funzioni, una funzionalità migliorata, o migliori prestazioni nel software del pacchetto CANALI Se fate clic sulla tabella Canali sulla barra di navigazione superiore, appariranno sia la categoria Canali che i link. Le pagine nella categoria Canali permettono di visualizzare e gestire i canali ed i pacchetti associati con il vostro sistema. In aggiunta, qui potete ottenere le immagini ISO Canali software La pagina Canali software è la prima pagina ad apparire nella categoria Canali. Un canale software risulta essere un elenco di pacchetti Red Hat Enterprise Linux raggruppati a seconda del loro uso. I canali vengono utilizzati per selezionare i pacchetti da installare su di un sistema. Sono disponibili due tipi di canali software: canali di base e canali figlio Canali di base Un canale di base consiste in un elenco di pacchetti basati su un'architettura specifica ed una versione di Red Hat Enterprise Linux. Per esempio, tutti i pacchetti in Red Hat Enterprise Linux 5 per l'architettura x86 costituiscono un canale di base. L'elenco di pacchetti in Red Hat Enterprise Linux 5 per l'architettura Itanium costituiscono un canale di base differente. Un sistema deve essere sottoscritto solo ad un canale di base. Il suddetto canale viene assegnato automaticamente durante la registrazione in base alla versione di Red Hat Enterprise Linux e sull'architettura selezionata. Nel caso di canali pubblici gratuiti, l'azione avrà successo. Nel caso di canali di base pagati, quest'azione fallirà se un entitlement associato non risulta essere esistente Extended Update Support (EUS) In aggiunta ai canali di base per versioni più importanti di Red Hat Enterprise Linux, sono presenti alcuni canali per eseguire l'aggiornamento delle versioni di Red Hat Enterprise Linux i quali sono separati in base all'architettura e presentano canali figlio. I canali Extended Update Support (EUS) sono idonei per amministratori che preferiscono usare una versione principale o aggiornata di Red Hat Enterprise Linux e personalizzare gli aggiornamenti dei pacchetti per la versione interessata, invece di aggiornare i propri sistemi ad una nuova versione la quale installa un nuovo tipo di software, di driver hardware e di funzioni sui sistemi di produzione. Per esempio, gli amministratori possono standardizzare i propri sistemi desktop implementando Red Hat Enterprise Linux 5.1 per x86, mentre gestiscono i server su Red Hat Enterprise Linux 4.5 per AMD64 e EM64T. Essi possono utilizzare la propria versione per tutta la durata del supporto di EUS, 89

94 Reference Guide utilizzando così una versione software sempre sicura ed aggiornata. In aggiunta, gli amministratori possono installare aggiornamenti software critici senza l'introduzione di bug provenienti da nuove funzioni o nuovi software non ancora testati Canali figlio Un canale figlio è un canale associato con un canale di base il quale presenta pacchetti aggiuntivi. Per esempio, una organizzazione può creare un canale figlio associato con Red Hat Enterprise Linux 5 per l'architettura x86, la quale contiene pacchetti aggiuntivi necessari solo per l'organizzazione, come ad esempio l'engineering application personalizzata. Un sistema può essere registrato su canali figlio multipli del proprio canale di base. Solo i pacchetti inclusi nei canali sottoscritti del sistema, possono essere installati oppure aggiornati su quel sistema. Altresì, gli utenti di RHN Satellite e RHN Proxy Server possiedono una facoltà di gestione del canale. Tale facoltà o autorità, conferisce loro la possibilità di creare e gestire i propri canali personalizzati. Per maggiori informazioni consultate la Guida alla gestione dei canali di RHN. NOTA Assicuratevi di non creare canali figlio per i sistemi client che contengono pacchetti non compatibili con il sistema. I canali figlio altresì non devono contenere copie di contenuto provenienti dai canali rhn-tools o rhel-virtualization poichè i pacchetti dei suddetti canali sono usati per identificare i canali stessi durante la sottoscrizione automatica dei sistemi utilizzando l'interfaccia utente web. I pacchetti specifici sono rhncfg (usato per identificare il canale rhn-tools) e libvirt (usato per identificare il canale rhel-vt). I canali possono essere suddivisi a seconda della loro importanza rispetto al vostro sistema ed includono Tutti i canali, Canali di Red Hat, Canali popolari, I miei canali, Canali condivisi, e Canali ritirati Tutti i canali Come mostrato in Figura 4.17, «Tutti i canali», la pagina Tutti i canali viene mostrata per default quando si seleziona Canali software nella barra di navigazione sinistra. Seguendo tale procedura, sarà possibile visualizzare un elenco di canali associati al vostro sistema. I link all'interno di questo elenco vi direzioneranno su diverse tabelle della pagina Informazioni sul canale software. Facendo clic sul nome di un canale verrete direzionati sulla scheda Dettagli. Facendo clic sul numero dei pacchetti verrete direzionati sulla scheda Pacchetti. Mentre facendo clic sui numeri dei sistemi verrete direzionati sulla scheda Sistemi registrati. Per informazioni consultate la Sezione , «Informazioni canali software». 90

95 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Figura Tutti i canali Canali di Red Hat La pagina Canali di Red Hat mostra i canali di Red Hat insieme ai propri canali figlio disponibili. Le versioni di Red Hat Enterprise Linux sincronizzate direttamente dal RHN Hosted, sono elencate in questo canale Canali popolari La pagina Canali popolari mostra i canali software più sottoscritti da parte dei sistemi registrati alla organizzazione. È possibile raffinare maggiormente la ricerca utilizzando il menu a tendina in modo da elencare solo i canali con un determinato numero di sistemi sottoscritti I miei canali La pagina I miei canali mostra tutti i canali software che appartengono alla vostra organizzazione che includono i canali di Red Hat ed i canali personalizzati. È possibile raffinare maggiormente la ricerca usando la casella di testo per filtrare in base al nome del canale Canali condivisi La pagina Canali condivisi mostra i canali presenti nella vostra organizzazione condivisi con altri membri fidati della vostra organizzazione. Per maggiori informazioni sui membri fidati della vostra organizzazione e sulla condivisione dei canali consultate la Sezione 6.6.2, «Condivisione contenuto dei canali tra organizzazioni fidate». 91

96 Reference Guide Canali ritirati La pagina Canali ritirati visualizza i canali disponibili alla vostra organizzazione, che hanno raggiunto la fine del proprio ciclo di vita. I suddetti canali non riceveranno alcun aggiornamento Informazioni canali software Se fate clic sul nome di un canale, apparirà la pagina Informazioni sui canali software. La suddetta pagina viene suddivisa nelle seguenti tabelle: Informazioni sui canali software Informazioni Informazioni generali sul canale e sul canale genitore, nel caso di un canale figlio. Questa è la prima tabella che sarete in grado di visualizzare quando selezionate un canale. Verranno visualizzate informazioni essenziali sul canale stesso, come ad esempio il sommario, la descrizione ed il tipo di architettura. (Per visualizzare questa casella è necessario avere un entitlement di Gestione.) In aggiunta, può essere visualizzata dagli Amministratori Satellite e dagli Amministratori del canale una casella sottoscrivibile globalmente. Ciò segna il comportamento di default di ogni canale, permettendo ad ogni utente di sottoscrivere ad esso i sistemi. Deselezionando questa casella e facendo clic su Aggiorna, verrà visualizzata la tabella Sottoscrittori, la quale può essere utilizzata per garantire alcuni permessi al canale. Gli Amministratori Satellite e gli Amministratori del canale possono sempre sottoscrivere i sistemi a qualsiasi canale. (Per questa funzione è necessario avere un enetitlement di Gestione) Solo i clienti con canali di base personalizzati possono modificare il compito del canale di base del sistema. Tale procedura può essere eseguita in due modi attraverso l'ausilio del sito web: Gli utenti che possiedono un canale di base personalizzato, possono assegnare il sistema a quel canale di base. Gli utenti possono modificare le proprie sottoscrizioni dal canale di base personalizzato,ad un canale di base, basato sulla distribuzione, più appropriato. NOTA La variante di distribuzione del canale di base del sistema, deve corrispondere alla variante installata presente sul sistema. Per esempio, un sistema che presenta Red Hat Enterprise Linux AS v.4 per x86, non può essere registrato ad un Red Hat Enterprise Linux ES v.4 per un canale di base x Informazioni sui canali software Errata Elenco di Errata che influenzano il canale. L'elenco mostra i tipi di avvisi, i nomi, i sommari e le date di emissione. Facendo click su di un tipo di avviso, verrete direzionati sulla rispettiva pagina delle Informazioni sull'errata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni Errata» Informazioni sui canali software Pacchetti Elenco dei pacchetti presenti nel canale. Per poter scaricare i pacchetti come.tar file, selezionateli, e successivamente fate clic sul pulsante Scarica pacchetti, nell'angolo in basso a sinistra della pagina. Facendo clic sul nome del pacchetto verrete direzionati sulla pagina Informazioni sul pacchetto. Questa pagina visualizza un insieme di tabelle contenenti le informazioni sul pacchetto, 92

97 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK incluso il tipo di architettura sul quale è in esecuzione, la dimensione del pacchetto, la data di creazione, le sue dipendenze, le modifiche al log, l'elenco di file presenti nel pacchetto, le versioni più recenti e l'elenco dei sistemi che presentano il tipo di pacchetto in questione. Da qui è possibile scaricare i pacchetti come RPM o SRPM. Se state cercando un pacchetto specifico oppure un sottoinsieme di pacchetti, potete utilizzare il filtro presente nella parte alta dell'elenco. Per fare questo, inserite una stringa all'inizio, nel mezzo o alla fine del nome del pacchetto. Per esempio, digitando ks all'interno del filtro, è possibile ottenere ksconfig, krb5-workstation, e links. È importante ricordare che il filtro riconosce le lettere minuscole da quelle maiuscole Informazioni sul canale software Sistemi registrati Elenco dei sistemi aventi diritto e registrati al canale. L'elenco mostra i nomi dei sistemi, i canali di base, ed il livello dei rispettivi Entitlement. Facendo clic sul nome del sistema, verrete direzionati sulla rispettiva pagina delle Informazioni del sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema». (Per questa funzione sono necessari gli entitlement di Gestione) Se siete in presenza di un canale figlio, all'interno di questa scheda avrete la possibilità di annullare la sottoscrizione dal canale dei sistemi selezionati. Utilizzate le caselle per selezionare i sistemi facendo clic sul pulsante Annulla sottoscrizione nell'angolo in basso a destra Informazioni sul canale software Sistemi target Elenco di sistemi aventi diritto, ed in grado di essere registrati sul canale. Questa tabella appare solo per i canali figlio. Utilizzate queste caselle per selezionare i sistemi, successivamente fate clic sul pulsante Registra nell'angolo in basso a destra. Verrete informati tramite un messaggio sull'esito positivo o negativo del processo. Tale procedura può essere eseguita attraverso la tabella Canali sulla pagina Informazioni del sistema. Consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema» per maggiori informazioni Ricerca pacchetto 93

98 Reference Guide Figura Ricerca pacchetto La pagina Ricerca pacchetto vi permette di eseguire una ricerca dei pacchetti seguendo vari criteri: Free Form una ricerca generale usata dagli utenti i quali non conoscono completamente le informazioni dei pacchetti ed i contenuti relativi. Solo nome Una ricerca più dettagliata per utenti che desiderano visualizzare pacchetti specifici e non informazioni più generali. Nome e Descrizione Ricerche ancora più specifiche per determinati nomi del pacchetto o programmi, i quali anche se non risultano nel nome del pacchetto, possono risultare all'interno della riga di descrizione (per esempio, eseguendo una ricerca per l'apache HTTP Server, ed il nome vero e proprio del pacchetto di Red Hat Enterprise Linux è httpd). Nome e Sommario Simile ad una ricerca Nome e Descrizione, questa ricerca utilizza un criterio il quale si basa sul nome del pacchetto e sul sommario relativo. Quindi, una ricerca del "web browser" può generare molteplici risultati i quali includono sia il browser grafico che quello di testo. Il campo Formato libero vi permette di eseguire una ricerca aggiuntiva utilizzando i nomi dei campi, da voi aggiunti alle interrogazioni di ricerca e sui risultati filtrati utilizzando la parola chiave di quel campo. 94

99 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Per esempio, se desiderate eseguire una ricerca di tutti i pacchetti di Red Hat Enterprise Linux 5 con la parola java nella descrizione e sommario, digitare quanto segue utilizzando il campo Formato libero: summary:java and description:java Altri nomi del campo supportati di ricerca per la Documentazione includono: name Ricerca i nomi del pacchetto per una parola chiave particolare version Esegue una ricerca della versione di un particolare pacchetto filename Esegue la ricerca dei filename di un pacchetto per una parola chiave specifica description Esegue una ricerca del campo di informazioni dettagliate dei pacchetti per una particolare parola chiave summary Esegue la ricerca del sommario per una parola chiave in particolare arch Esegue la ricerca in base all'architettura (ad esempio x86, x86_64, or s390) Insieme ai criteri di ricerca sarà possibile limitare le ricerche ai soli Canali rilevanti ai vostri sistemi, facendo clic sulla casella interessata. È possibile altresì limitare la ricerca in base al tipo di piattaforma o architettura. Le scelte possono includere IA-32, IA-64, s390, s390x, x86_64, PPC, Sparc Solaris, e i386 Solaris Gestione Canali software Questa tabella permette agli amministratori di creare, clonare e cancellare i canali personalizzati. Questi canali possono contenere delle versioni alterate di canali basati sulla distribuzione, o sui pachetti personalizzati Gestione canali software Informazioni del canale La scheramata di default della tabella Gestione dei Canali Software rappresenta un elenco di tutti i canali disponibili. Il suddetto elenco include i canali personalizzati, basati sulla distribuzione, ed i canali figlio. Per poter clonare un canale esistente, fate clic sul link clona canali nella parte alta a destra sulla schermata, selezionate il canale da clonare dal menu a tendina, e selezionate il pulsante Crea Canale. La schermata successiva presenta le varie opzioni per il nuovo canale, incluso l'architettura di base e le opzioni GPG. Eseguite le vostre selezioni e fate clic sul pulsante Crea Canale per completare il processo. Per creare un nuovo canale, fate clic sul link crea nuovo canale nella parte alta sulla destra della schermata. Selezionate le varie opzioni per il nuovo canale, incluso l'architettura di base e le opzioni GPG. Esguite le vostre scelte e fate clic sul pulsante Crea Canale. Da notare che la creazione di un canale seguendo questa modalità, darà luogo ad un canale vuoto, cioè senza pacchetti. In questo caso sarà necessario caricare i pacchetti software o aggiungere i pacchetti da un altro canale. Sarete in grado altresì di includere gli Aggiornamenti Errata all'interno del vostro canale personalizzato Gestione canali software Informazioni del canale Informazioni del canale Questa schermata elenca le selezioni da voi fatte durante il processo di creazione del canale. Questa 95

100 Reference Guide pagina include la casella Sottoscrvibile Globalmente, la quale permette a tutti gli utenti di registrarsi al canale Gestione canali software Informazioni del canale Manager Questa scheda permette di selezionare gli utenti in grado di modificare o cancellare questo canale. Gli Amministratori di Satellite e gli Amministratori del canale possono modificare o cancellare qualsiasi canale. Per permettere ad un utente di modificare il canale, selezionare la casella situata accanto al nome dell'utente e fate clic sul pulsante Aggiorna. Per permettere a tutti gli utenti di gestire il canale, selezionate il pulsante Seleziona Tutti, seguito dal pulsante Aggiorna. Per rimuovere l'abilità di gestione di un canale ad un utente specifico, deselezionate la casella corrispondente al nome dell'utente, e succesivamente fate clic sul pulsante Aggiorna Gestione canali software Informazioni del canale Errata Questa sottotabella permette ai channel manager di elencare, rimuovere, clonare ed aggiungere Errata ai propri canali personalizzati. I canali personalizzati non clonati da una distribuzione, non saranno in grado di aggiungere Errata, fino a quando non saranno presenti nel loro interno dei pacchetti. Solo gli Errata che corrispondono all'architettura di base del canale, e applicati ad un pacchetto presente in quel canale, potranno essere aggiunti al canale in questione. Per finire, solo gli Errata clonati o personalizzati possono essere aggiunti ai canali personalizzati. Gli Errata possono essere inclusi in un canale personalizzato, se essi sono stati selezionati durante la creazione del canale Gestione canali software Informazioni del canale Pacchetti Questa sottotabella risulta essere simile alla sottotabella Errata. Essa permette ai Channel Administrator ed agli Organization Administrator di elencare, rimuovere, confrontare e aggiungere i pacchetti sui canali personalizzati. Per poter elencare ogni pacchetto presente nel canale, fate clic sul link Elenca / Rimuovi pacchetti. Selezionate ogni casella corrispondente ai pacchetti che desiderate rimuovere, e successivamente fate clic sul pulsante Rimuovi pacchetti nell'angolo in basso sulla destra della schermata. Per aggiungere i pacchetti, fate clic sul link Aggiungi pacchetto. Scegliete un canale dal quale selezionare i pacchetti dal menu a tendina, e fate clic sul pulsante Visualizza per continuare. Selezionate le caselle sulla sinistra di ogni pacchetto che desiderate aggiungere al canale, e successivamente fate clic sul pulsante Aggiungi pacchetto nell'angolo in basso sulla destra della schermata. Per confrontare i pacchetti presenti all'interno del canale corrente con quelli di un altro canale, selezionate il canale scelto dal menu a tendina, e fate clic sul pulsante Confronta. Tutti i pacchetti presenti su entrambi i canali verranno confrontati, e i risultati verranno visualizzati sulla schermata successiva. Queste informazioni includono l'architettura e la versione di ogni pacchetto. Per rendere i due canali identici tra loro, fate clic sul pulsante Esegui Merge nella parte bassa a destra. La schermata seguente vi permetterà di selezionare il modo di risoluzione dei conflitti. Fate clic sul pulsante Anteprima di Merge, per visualizzare i risultati del processo di unione senza apportare alcuna modifica ai canali. Per finire, selezionate i pacchetti desiderati e fate clic su Esegui Merge dei Pacchetti, seguito dal pulsante Conferma, per eseguire tale processo Gestione canali software Gestione pachetti software 96

101 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Questa tabella vi permette di gestire i pacchetti software personalizzati presenti all'interno della vostra organizzazione. Potrete visualizzare un elenco di tutti i software personalizzati, oppure visualizzare solo i pacchetti presenti in un canale personalizzato specifico. Per selezionare il canale che contiene i pacchetti personalizzati che desiderate visualizzare, selezionate il canale in questione dal menu a tendina, e fate clic sul pulsante Visualizza Gestione canali software Gestione repositori Questa scheda permette di aggiungere e gestire i repositori dei pacchetti di terzi o personalizzati e collega gli stessi ad un canale esistente. La funzione per i repositori attualmente supporta i repositori yum. Per creare un nuovo repositorio selezionare Crea nuovo repositorio nella parte alta sulla destra della pagina Gestisci repositori. La schermata Crea repositorio richiederà l'inserimento di una Etichetta del repositorio (ad esempio È possibile inserire anche URL che indicano elenchi speculari e URL per download diretti. Dopo aver terminato fare clic su Crea repositorio. Per collegare un repositorio appena creato ad un canale software esistente selezionare Gestisci canali software dal menu e successivamente selezionare il canale che desiderate usare. Dalla pagina Dettagli del canale selezionate la scheda Repositori e successivamente la casella per il repositorio che desiderate collegare, fatto questo selezionate Aggiorna repositori. Per sincronizzare i pacchetti da un repositorio personalizzato sul vostro canale fate clic su Sinc dalla scheda Repositori del canale e confermate selezionando il pulsante Sinc. È possibile eseguire una sincronizzazione dalla linea di comando usando il comando spacewalkrepo-sync. Per esempio: spacewalk-repo-sync --channel=<channel_name> --url=< Per esempio per sincronizzare il repositorio Fedora 13 per l'architettura i386 inserire quanto segue: spacewalk-repo-sync --channel=fedora-13-i url= CONFIGURAZIONE Questa scheda rappresenta il portale per la gestione dei file e canali di configurazione, indica se gli stessi sono centralmente gestiti o se limitati ad un sistema singolo. È necessario essere un Amministrtore della configurazione o un Amministratore di Satellite per poter visualizzare la scheda Configurazione. Altresì è necessario avere almeno un entitlement di Provisioning per poter visualizzare la suddetta scheda. I file centralmente gestiti sono file disponibili per sistemi multipli; le modifiche apportate ad un file singolo in un canale di configurazione centrale, possono interessare numerosi sistemi. In aggiunta, sono anche presenti i canali di configurazione locali. Ogni sistema con un entitlement di Provisioning possiede un canale di configurazione centrale (chiamato anche canale override), ed un canale Sandbox. Sia la gestione della configurazione centrale che quella locale vengono affrontati in dettaglio all'interno di questo capitolo Preparazione dei sistemi alla gestione della configurazione 97

102 Reference Guide Per poter gestire la configurazione di un sistema tramite RHN è necessario installare sul sistema in questione il file config-enable ed avere i tool appropriati. I suddetti tool potrebbero essere già presenti se avete eseguito il kickstart del sistema attraverso una funzionalità di gestione della configurazione. In caso contrario essi sono disponibili all'interno del canale figlio di RHN Tool per la vostra distribuzione. Scaricate ed installate gli ultimissimi pacchetti rhncfg*. Essi sono: rhncfg Le funzioni e librerie di base necessari a tutti i pacchetti rhncfg-*. rhncfg-actions Il codice necessario per eseguire le azioni per la configurazione, programmate tramite il sito web di RHN. rhncfg-client Una interfaccia della linea di comando per le funzioni del client del sistema RHN Configuration Management. rhncfg-management Una interfaccia della linea di comando usata per gestire la configurazione di RHN. Successivamente sarà necessario abilitare il vostro sistema alla programmazione delle azioni necessarie per la configurazione. È possibile eseguire tale procedura attraverso il comando rhnactions-control sul sistema client. Il suddetto comando è incluso nell'rpm rhncfg-actions. RHN Actions Control (rhn-actions-control) è in grado di abilitare o disabilitare le modalità specifiche relative ad azioni eseguibili. Consultate la Sezione B.1, «Red Hat Network Actions Control» per maggiori informazioni Panoramica La pagina Panoramica configurazione permette di controllare lo stato dei file di configurazione, insieme ai sistemi interessati. Sommario della configurazione Questa schermata fornisce alcune informazioni relative ai vostri file di configurazione. Facendo clic sul qualsiasi testo in blu, sarete in grado di visualizzare un elenco appropriato di sistemi rilevanti, di informazioni relative al canale, o un elenco di file di configurazione. Azioni per la configurazione Questa schermata offre un accesso diretto ai compiti di gestione più comuni della configurazione. È possibile visualizzare o creare file o canali, oppure abilitare il configuration management sui vostri sistemi. File di configurazione recentemente modificati L'elenco qui riportato indica i file modificati, i canali ai quali essi appartengono, ed il periodo nel quale sono stati modificati. Se ultimamente non è stato modificato alcun file, allora non verrà visualizzato alcun elenco. Fate clic sul nome del file interessato per visualizzarlo sulla pagina Dettagli del file in questione. Fate clic sul nome del canale interessato per visualizzarlo sulla pagina Dettagli del canale del canale in questione. Implementazioni configurazione recentemente programmate Ogni azione programmata viene elencata qui insieme al suo stato. Ogni compito programmato e relativo alla configurazione, come ad esempio l'abilitazione del configuration management su di un sistema per impiegare un file di configurazione specifico, viene visualizzato in questa sezione. Ciò vi permetterà di controllare velocemente se i vostri compiti hanno avuto successo, e di intraprendere azioni per correggerne eventuali errori. Facendo clic sul testo blu sarete in grado di visualizzare le pagine Dettagli del sistema Programma per ogni specifico sistema. 98

103 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Canali di configurazione Come precedentemente riportato, RHN è in grado di gestire file e canali di configurazione locali e centrali. Il configuration management centrale vi permette d'implementare i file di configurazione su sistemi multipli. Il configuration management locale vi permette invece di specificare gli override, oppure i file di configurazione che non sono stati modificati, sottoscrivendo il sistema ad un canale centrale. I canali di configurazione centrali devono essere creati tramite il link presente su questa pagina. I canali di configurazione locali non vengono creati qui, essi vengono creati automaticamente per ogni sistema al quale viene conferito un entitlement di Provisioning. Fate clic sul nome del canale di configurazione da portare sulla pagina dettagli del canale. Se fate fate clic sul numero dei file presenti all'interno del canale, verrete direzionati sulla pagina Elenca/Rimuovi File del canale in questione. Se fate clic sul numero di sistemi sottoscritti al canale di configurazione, verrete direzionati sulla pagina Sistemi Sistemi sottoscritti. Per creare un nuovo canale di configurazione centrale: 1. Cliccate il link crea nuovo canale di configurazione nella parte alta a destra della schermata. 2. Inserite un nome per il canale. 3. Inserite una etichetta per il canale. Questo campo deve contenere solo caratteri alfanumerici, "-", "_", e "." 4. Inerite una descrizione per il canale. È necessario inserire una descrizione, in questo caso non vi è alcuna restrizione sui caratteri utilizzabili. Questo campo è in grado di contenere qualsiasi informazione utile per la distinzione di questo canale da altri canali. 5. Pigiate il pulsante Crea Canale di configurazione per creare il nuovo canale. La pagina seguente risulta essere un sottoinsieme della pagina Dettagli del canale; essa presenta tre sottotabelle: Panoramica, Aggiungi file, e Sistemi. La pagina Dettagli del canale viene affrontata in dettaglio su Sezione , «Configurazione Canali di configurazione Dettagli del canale di configurazione» Configurazione Canali di configurazione Dettagli del canale di configurazione Panoramica Questa sottotabella è molto simile alla pagina Panoramica sulla configurazione. Le Informazioni sul canale fornisce le informazioni sullo stato per i contenuti del canale. Le Azioni per la configurazione fornisce un accesso ai compiti di configurazione più comuni. La differenza più sostanziale è rappresentata da Proprietà del canale. Facenco clic sul link Modifica proprietà, sarà possibile modificare il nome, l'etichetta e la descrizione del canale. Elenca/Rimuovi file Questa tabella, visualizzata solo se i file di configurazione risultano presenti all'interno del canale di configurazione, elenca i file contenuti dal canale stesso. È possibile rimuovere i file, copiare l'ultimissima versione all'interno di un set di override locali oppure all'interno di altri canali di configurazione centrali. Selezionate le caselle corrispondenti ai file che desiderate modificare, e successivamente pigiate uno dei pulsanti corrispondenti all'azione desiderata situati nella parte bassa della schermata. 99

104 Reference Guide Aggiungi file La tabella Aggiungi File presenta tre sottotabelle le quali a loro volta vi permetteranno di Creare, Importare, o Creare i file di configurazione da includere nel canale. Carica file Per caricare un file all'interno di un canale di configurazione andate alla ricerca del file interessato sul sistema locale, popolate tutti i campi e fate clic sul pulsante Carica file di configurazione. Il campo Filename/Percorso è il percorso assoluto dove il file verrà implementato. È altresì possibile indicare l'ownership (il nome utente ed il nome del gruppo) ed i Permessi da conferire al file durante la sua fase d'implementazione. Se SELinux è abilitato sul client sarà possibile configurare i Contesti di SELinux per abilitare gli attributi del file richiesti (come ad esempio utente, ruolo e tipo di file) che ne permettono il suo utilizzo sul sistema. Per maggiori informazioni sulla configurazione del contesto del file di SELinux consultate la Red Hat Enterprise Linux Security-Enhanced Linux User Guide. Per finire, se il file di configurazione include una macro inserite il simbolo che segna l'inizio e la fine della macro. Importa file Da questa pagina è possibile importare i file da altri canali di configurazione, incluso ogni canale localmente gestito. Selezionate la casella corrispondente al file che desiderate importare, e successivamente pigiate il pulsante Importa file di configurazione NOTA Una icona sandbox indica che il file elencato si trova attualmente in un canale sandbox locale. I file in un canale sandbox del sistema, vengono considerati in uno stato sperimentale e possono risultare non stabili. Fate attenzione durante la loro implementazione in un canale di configurazione centrale. Crea file Da questa pagina è possibile creare un file di configurazione, directory o link simbolico per l'inclusione nel canale di configurazione. Come prima cosa scegliere se creare un file di testo, directory o link simbolico (symlink) nella sezione Tipo di File. Indicare il percorso assoluto insieme al quale il file verrà implementato nella casella Filename/Percorso. Se state creando un link simbolico indicare il file di destinazione ed il percorso nella casella di testo Filename di destinazione del link simbolico/percorso. Inserire il Nome utente ed il Nome del gruppo per il file nella sezione Ownership, insieme alla Modalità permessi del file per il file. Se SELinux è abilitato sul client sarà possibile configurare i Contesti di SELinux per abilitare gli attributi del file richiesti (come ad esempio utente, ruolo e tipo di file) che ne permettono il suo utilizzo sul sistema. Per maggiori informazioni sulla configurazione del contesto del file di SELinux consultate la Red Hat Enterprise Linux Security-Enhanced Linux User Guide. 100

105 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Se il file di configurazione include una macro inserire un simbolo che contrassegna l'inizio e la fine della macro. Successivamente inserire il contesto del file di configurazione nel campo Contenuti del File utilizzando il menu a tendina per selezionare il linguaggio di programmazione appropriato. Per finire, pigiare il pulsante Crea file di configurazione per creare un nuovo file. Implementa file Questa scheda viene visualizzata se sono presenti all'interno del canale alcuni file. È possibile implementare tutti i file pigiando il pulsante Implementa tutti i file, oppure selezionando i file desiderati e successivamente pigiando il pulsante Implementa i file selezionati. A questo punto vi verrà chiesto di selezionare a quale sistema desiderate applicare i file. I sistemi elencati risultano essere sottoscritti a questo canale. Se desiderate applicare il file su di un sistema non presente in questo elenco, come prima cosa sottoscrivete quel sistema al canale, successivamente pigiate il pulsante Conferma ed Implementa sui sistemi selezionati, in modo da implementare i file in questione. Sistemi Questa tabella, la quale presenta due sottotabelle, vi permette di gestire i sistemi sottoscritti al canale di configurazione. Sistemi sottoscritti Questa sottotabella contiene un elenco di tutti i sistemi sottoscritti al canale corrente. Facendo clic sul nome del sistema, verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema per il sistema in questione. Sistemi target Questa sottotabella contiene un elenco dei sistemi abilitati per il configuration management ma non ancora sottoscritti al canale. Per aggiungere un sistema al canale di configurazione, selezionate la casella corrispondente al nome del sistema e pigiate Sottoscrivi sistema File di configurazione Questa tabella vi permette di gestire i vostri file di configurazione in modo indipendente. Sia i file localmente gestiti che quelli gestiti centralmente possono essere raggiunti per mezzo di sottotabelle. NOTA Per default la dimensione massima del file per i file di configurazione è 128KB. Se desiderate modificare il suddetto valore, cercate o create la seguente riga nel file /etc/rhn/default/rhn_web.conf: web.maximum_config_file_size=128 È necessario altresì trovare e modificare la seguente riga nel file /etc/rhn/default/rhn_server.conf allo stesso valore: maximum_config_file_size= Modificate il valore in entrambi i file da al valore desiderato in byte. 101

106 Reference Guide File gestiti centralmente I file gestiti centralmente sono quei file disponibili per i sistemi multipli. La modifica di un file all'interno di un canale gestito centralmente, potrebbe risultare in alcune modifiche di numerosi sistemi. Questa pagina elenca tutti i file attualmente conservati all'interno dei vostri canali di configurazione centrali. Fate clic su Percorso di un file, in modo da visualizzare la pagina Dettagli file di configurazione per quel file. Selezionate il nome del canale di configurazione da visualizzare sulla pagina Dettagli del canale del canale che contiene il file. Facendo clic sul numero dei sistemi potrete visualizzare un elenco dei sistemi attualmente sottoscritti sul canale che contiene quel file. Per finire, facendo clic sui sistemi che eseguono l'override sarete in grado di visualizzare un elenco di sistemi che presentano una versione locale (o override), dei file di configurazione (ciò significa che il file centralmente gestito non verrà implementato su quei sistemi.) File gestiti localmente I file di configurazione gestiti localmente sono quei file applicabili ad un solo sistema. Essi possono trovarsi all'interno del sandbox del sistema, oppure possono essere file implementabili sul sistema in qualsiasi momento. I file locali hanno una priorità più elevata rispetto ai file gestiti centralmente - ciò significa che se un sistema viene sottoscritto ad un canale di configurazione con un determinato file, e se lo stesso possiede una versione gestita localmente del file, allora verrà implementata la versione gestita localmente. Questa pagina elenca tutti i file di configurazione locali (override) per i sistemi. Ciò include i canali di configurazione locali ed il canale sandbox per ogni sistema con un entitlement di Provisioning. Fate clic su Percorso del file, per andare sulla pagina Dettagli file di configurazione per il file desiderato. Cliccate sul nome del sistema al quale appartiene per poter visualizzare le pagine Dettagli del sistema Configurazione Configurazione Panoramica per il sistema in questione Come includere le macro nei vostri file di configurazione Nella gestione tradizionale dei file è necessario caricare e distribuire ogni file in modo separato, anche se presente una distinzione nel nome, e se il numero delle varianti è nell'ordine delle centinaia o delle migliaia. RHN affronta questa tendenza permettendo l'inclusione delle macro, o variabili, all'interno del file di configurazione da esso gestito per i sistemi aventi diritto al Provisioning. In aggiunta alle variabili per le informazioni del sistema personalizzate, sono supportate le seguenti macro standard: rhn.system.sid rhn.system.profile_name rhn.system.description rhn.system.hostname rhn.system.ip_address rhn.system.custom_info(key_name) rhn.system.net_interface.ip_address(eth_device) rhn.system.net_interface.netmask(eth_device) rhn.system.net_interface.broadcast(eth_device) 102

107 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK rhn.system.net_interface.hardware_address(eth_device) rhn.system.net_interface.driver_module(eth_device) Per utilizzare questa potentissima funzione, caricate o create un file di configurazione attraverso la pagina Informazioni canale di configurazione. Successivamente aprite la pagina Dettagli file di configurazione corrispondente, ed includete le macro supportate da voi scelte. Assicurtevi che i delimitatori usati per eseguire un offset delle vostre variabili, corrispondono a qualli impostati nei campi Delimitatore Inizio Macro e Delimitatore Fine Macro, e che non entrino in conflitto con altri caratteri presenti nel file. I delimitatori devono essere composti da due caratteri e non possono contenere il simbolo percentuale (%). Ad esempio, è possibile essere in possesso di un file applicabile a tutti i vostri server che differisce solo per il proprio indirizzo IP e hostname. Invece di gestire un file di configurazione separato per ogni server, è possibile creare un file singolo come ad esempio server.conf, con incluso delle macro hostname e indirizzo IP come di seguito riportato: hostname={ rhn.system.hostname } ip_address={ rhn.system.net_interface.ip_address(eth0) } Previo conferimento del file ad ogni singolo sistema, sia attraverso un'azione programmata nel sito web di RHN, che attraverso la linea di comando con Red Hat Network Configuration Client (rhncfgclient), le variabili verranno sostituite con l'hostname e con l'indirizzo IP del sistema, come riportato sul Profilo del sistema di RHN. Nel file di configurazione sopra riportato la versione implementata è simile al seguente: hostname=test.example.domain.com ip_address= Per catturare le informazioni personalizzate del sistema, inserite l'etichetta della chiave all'interno della macro delle informazioni personalizzate (rhn.system.custom_info). Per esempio se avete sviluppato una chiave etichettata "asset", potete aggiungerla alla macro delle informazioni personalizzate in un file di configurazione, in modo da sostituire il valore su qualsiasi sistema che lo contiene. La macro sarà simile a quanto segue: asset={@ Previa implementazione del file su di un sistema contenente un valore per quella chiave, la macro viene tradotta, risultando in una stringa simile alla seguente: asset=example#456 Per includere un valore di default, per esempio se è necessario prevenire la generazione di errori, aggiungetela alla macro delle informazioni personalizzate nel modo seguente: asset={@ rhn.system.custom_info(asset) = 'Asset Il suddetto default viene sovrascritto dal valore presente su ogni sistema che lo contiene. Utilizzando Red Hat Network Configuration Manager (rhncfg-manager) non verrà alterato o tradotto alcun file, poichè il tool è 'system agnostic' rhncfg-manager non dipende dalle impostazioni del sistema. I file binari non possono essere interpolati. 103

108 Reference Guide Sistemi Questa pagina riporta le impostazioni sullo stato del vostro sistema in relazione alla configurazione. Sono presenti due sottotabelle: Sistemi gestiti e Sistemi Target Sistemi gestiti Questa pagina è il display predefinito per la pagina Configurazione Sistemi. I sistemi qui visualizzati sono stati predisposti per una implementazione del file di configurazione, vengono altresì visualizzati sia i file gestiti centralmente che localmente. Cliccando sul nome del sistema, verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema Configurazione Panoramica per il sistema. Facendo clic sul numero di file locali verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema Configurazione Visualizza/Modifica File File gestiti localmente, la quale vi permette di gestire il file locali (override) applicabili al sistema. Facendo clic invece sul numero dei canali di configurazione gestiti centralmente verrete direzionati sulla pagina Dettagli del sistema Configurazione Gestisci i canali di configurazione Elenca/Rimuovi sottoscrizione dai canali. Ciò vi permetterà di rimuovere la sottoscrizione dai canali desiderati Sistemi target Questa pagina riporta i sistemi non predisposti per l'implementazione del file di configurazione, oppure i sistemi non ancora sottoscritti ad un canale di configurazione. La tabella presenta tre colonne le quali identificano il nome del sistema, se il sistema è stato predisposto per l'implementazione del file di configurazione, ed un elenco delle fasi da completare prima della predisposizione del sistema. Selezionando la casella corrispondente al nome del profilo e successivamente pigiando il pulsante Abilita il RHN Configuration Management, tutte le fasi della predisposizione che possono essere automatizzate vengono programmate da RHN. NOTA Ricordiamo che è ancora necessario eseguire manualmente alcune fasi per poter abilitare l'implementazione del file di configurazione; a tal proposito vengono fornite sulla schermata, tutte le informazioni necessarie per asistervi durante questa fase PROGRAMMA Se fate clic sulla scheda Programma sulla barra di navigazione superiore, appariranno i link e la categoria Programma. Queste pagine vi permetteranno di avere un resoconto delle azioni avvenute all'interno dei vostri sistemi. Un'azione è un incarico RHN programmato, che deve essere eseguita su uno o più sistemi client. Per esempio, è possibile programmare un'azione in modo da applicare degli Aggiornamenti Errata per un sistema. Red Hat Network mantiene una cronologia delle seguenti azioni: 1. Alterazione del pacchetto (installazione, aggiornamento, e rimozione) 2. Azioni di rollback del pacchetto 3. Riavvio del sistema 4. Aggiornamenti Errata 5. Alterazione del file di configurazione (impiego, caricamento e differenze 'diff') 104

109 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK 6. Aggiornamenti del profilo hardware 7. Aggiornamenti del profilo dell'elenco del pacchetto 8. Inizializzazione di kickstart 9. Comandi remoti Ogni pagina nella categoria Programma rappresenta uno stato Azioni in attesa Come mostrato in Figura 4.19, «Programma - Azioni in attesa», la pagina Azioni in attesa viene mostrata per default quando si seleziona Programma nella barra di navigazione superiore. Esso mostra tutte le azioni che sono state iniziate e che sono ancora in corso. Figura Programma - Azioni in attesa Azioni fallite Azioni non completate. Se un'azione ritorna un errore, essa verrà visualizzata qui Azioni completate Azioni che hanno avuto successo. 105

110 Reference Guide Azioni archiviate Azioni che avete scelto di conservare per un ulteriore controllo Elenco delle azioni Su ogni pagina, ogni riga rappresenta un evento singolo programmato, oppure un'azione in grado di influenzare sistemi multipli, interessando un certo numero di pacchetti. L'elenco contiene una serie di informazioni: Seleziona Utilizza le caselle presenti in questa colonna per selezionare le azioni. Dopo aver selezionato le suddette azioni, sarete in grado sia di aggiungerle al vostro elenco di selezione, che di muoverle sull'elenco delle Azioni archiviate. Se archiviate un'azione in attesa, essa non verrà cancellata; L'icona dell'azione verrà spostata dall'elenco delle Azioni sospese su quello delle Azioni archiviate. Azione Tipo di azione da eseguire come ad esempio l'aggiornamento errata o l'installazione dei pacchetti. Facendo clic sul nome dell'azione, verrete direzionati sulla pagina Dettagli azione. Consultate la Sezione , «Dettagli azione» per maggiori informazioni. Il prima possibile Il primo giorno ed ora disponibili per l'esecuzione dell'azione. Riusciti Numero di sistemi sui quali l'azione ha avuto successo. Falliti Numero di sistemi sui quali l'azione è stata eseguita ma senza successo. In corso Numero di sistemi sui quali l'azione in questione viene eseguita. Totale Numero totale di sistemi sui quali l'azione è stata programmata Dettagli azione Se fate clic sul nome di un'azione, sarete in grado di visualizzare la pagina Dettagli azione. La suddetta pagina viene suddivisa nelle seguenti tabelle: Dettagli azione Informazioni Informazioni generali sull'azione. Essa sarà la prima scheda visualizzata una volta fatto clic sull'azione. Sarete in grado di visualizzare il tipo di azione, programmare l'amministrazione e l'esecuzione dell'azione stessa e di usufruire della disponibilità di note utili. Facendo clic sulla Errata Advisory, verrete direzionati sulla pagina Informazioni sull'errata. L'errata advisory apparirà solo se l'azione risulta essere un aggiornamento errata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni Errata» Dettagli azione Sistemi completati Elenco dei sistemi sui quali l'azione ha avuto successo. Facendo clic sul nome del sistema verrete direzionati sulla pagina Informazioni del sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema» Dettagli azione Sistemi in corso Elenco di sistemi sui quali è stata eseguita un'azione. Per cancellare un'azione selezionare il sistema utilizzando la casella appropriata e fare clic sul pulsante Rimuovi programmazione dell'azione. 106

111 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Facendo clic sul nome del sistema verrete direzionati sulla pagina Informazioni del sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema» Dettagli azione Sistemi con errori Elenco dei sistemi sui quali si è cercato di eseguire una azione fallendo. Qui è possibile riprogrammare le azioni. Facendo clic sul nome del sistema verrete direzionati sulla pagina Informazioni del sistema. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema» UTENTI (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Solo gli Amministratori di Satellite possono visualizzare la scheda Utenti sulla barra di navigazione superiore. Se fate clic sulla scheda Utenti, appariranno i link e la categoria degli Utenti stessi. Queste pagine vi permettono di modificare e garantire i permessi a coloro che amministreranno i gruppi del vostro sistema. Fate clic su Elenco utenti per modificare gli utenti all'interno dell'organizzazione. Per aggiungere nuovi utenti alla vostra organizzazione fate clic sul link crea nuovo utente sulla destra della pagina. La pagina successiva sarà la pagina Crea utente. Qui potrete inserire i valori necessari relativi al nuovo utente. Selezionate il pulsante Crea Login una volta completati tutti i campi. RHN ora invia una all'indirizzo specificato, ed è in grado altresì di reindirizzare l'utente sulla pagina Utenti Elenco Utenti. Se desiderate selezionare i permessi e le opzioni per l'utente appena creato, selezionate il nome corrispondente dall'elenco. Facendo questo, visualizzerete la pagina Informazioni utente per l'utente in questione, ed al suo interno saranno presenti diverse sottoschede contenenti le opzioni desiderate. Consultate la Sezione , «Elenco utenti Attivi Informazioni utente» per maggiori informazioni Elenco utenti Attivi (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Questa scheda elenca tutti gli utenti attivi del RHN account. Vengono visualizzate le seguenti informazioni di base riguardanti ogni utente: nome utente, nome effettivo dell'utente, ruoli e data dell'ultimo sign in. Come mostrato in Figura 4.20, «Elenco utenti», ogni riga all'interno di Elenco utenti rappresenta un utente all'interno dell'organizzazione. Sono presenti quattro colonne che riportano le informazioni su ogni utente: Nome utente Il nome di login dell'utente. Se fate clic su di un nome utente, la pagina Informazioni utente verrà visualizzata. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Elenco utenti Attivi Informazioni utente» Nome reale Il nome completo dell'utente (prima il cognome). Ruoli Elenco dei privilegi dell'utente, come ad esempio Amministratore dell'organizzazione 'Organization Administrator', Amministratore del canale 'Channel Administrator' e utente normale. Gli utenti possono avere molteplici ruoli. Ultimo sign in Mostra quando l'utente ha eseguito l'ultimo log in all'interno di RHN. 107

112 Reference Guide Figura Elenco utenti Elenco utenti Attivi Informazioni utente (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione.) La pagina Informazioni utente permette agli Amministratori di Satellite di gestire i permessi e le attività di tutti gli utenti. Inclusa all'interno della pagina Informazioni utente è la possibilità di cancellare o disabilitare gli utenti. È possibile disabilitare gli utenti direttamente tramite l'interfaccia web di RHN. Gli utenti di RHN Satellite saranno in grado di disabilitare o rimuovere gli utenti direttamente dai loro sistemi, mentre gli utenti non-satellite dovranno contattare il Customer Service per poter eseguire tale procedura. Gli utenti possono essere disabilitati o cancellati dagli Amministratori di Satellite, oppure potranno disabilitare direttamente i propri account. Gli utenti precedentemente disabilitati non potranno eseguire il login sull'interfaccia web di RHN, inoltre essi non saranno in grado di programmare alcuna azione. Gli Amministratori di Satellite non potranno essere rimossi fino a quando non verrà rimosso il loro ruolo dall'account. Le azioni programmate dall'utente prima della propria disabilitazione, resteranno in coda alle azioni da eseguire. Per una maggiore flessibilità, gli utenti disabilitati potranno essere riattivati dagli Amministratori di Satellite. 108

113 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK La funzione di cancellazione degli utenti dall'interfaccia web è permessa solo ed esclusivamente agli utenti di RHN Satellite. Il ruolo di Amministratore di Satellite deve essere rimosso dall'utente prima che lo stesso possa essere cancellato. AVVERTIMENTO La cancellazione di un utente risulta essere irreversibile, per questo motivo esercitatela con molta cautela. Considerate prima la disabilitazione dell'utente, in modo da poter valutare l'effetto che una cancellazione potrebbe avere sulla vostra infrastruttura. Per disattivare un utente: 1. Navigate all'interno della scheda Informazioni utente. 2. Verificate che l'utente non sia un Amministratore di Satellite. In caso contrario deselezionate la casella corrispondente al ruolo e fate clic sul pulsante Conferma, nella parte bassa sulla destra della schermata. 3. Fate clic sul link disattiva utente nella parte alta a destra della schermata. 4. Fate clic sul pulsante Disattiva utente nella parte bassa a destra per confermare. Per cancellare un utente: 1. Navigate all'interno della scheda Informazioni utente. 2. Verificare che l'utente in questione non sia un Amministratore di Satellite, e se necessario, rimuovere il suddetto ruolo. 3. Fate clic sul link cancella utente nella parte alta sulla destra. 4. Fate clic sul pulsante Cancella utente per cancellare in modo permanente l'utente. Per informazioni sulla disattivazione dell'account consultate la Sezione , «Disattivazione account» Elenco utenti Attivi Informazioni utente Dettagli (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Gestione) Questa è la scheda Informazioni utente predefinita, tale scheda è in grado di visualizzare il nome utente, il nome il cognome, l'indirizzo ed i ruoli dell'utente. Tutte queste informazioni sono modificabili. Per fare questo, eseguite le vostre modifiche e fate clic sul pulsante Aggiorna. Ricordate, quando modificate una password visualizzerete solo degli asterischi. Per delegare i compiti all'interno dell'organizzazione, Red Hat Network fornisce numerosi ruoli con diversi livelli di responsabilità e accesso. Questo elenco descrive i permessi di ogni ruolo e le varie differenze: Utente Conosciuto come un Utente del gruppo del sistema, esso rappresenta il ruolo standard per qualsiasi utente appena creato. Può essere garantita alla persona in questione un 109

114 Reference Guide accesso per la gestione dei gruppi del sistema e dei canali software. I sistemi devono trovarsi all'interno dei gruppi del sistema ai quali l'utente stesso presenta i permessi per la loro gestione, oppure gli stessi sistemi devono essere visibili. Tuttavia ricordate, che tutti i canali sottoscrivibili globalmente possono essere utilizzati da tutti. Amministratore chiave di attivazione Questo ruolo è stato creato per gestire la raccolta di chiavi di attivazione dell'organizzazione. Grazie a questo ruolo è possibile creare, modificare e cancellare qualsiasi chiave all'interno dell'account. Amministratore del canale Questo ruolo possiede un accesso completo ai canali software e alle associazioni relative presenti all'interno dell'organizzazione. Necessita di RHN Satellite o RHN Proxy Server. La persona che ricopre questo ruolo sarà in grado di modificare i canali di base dei sistemi, rendere i canali globalmente sottoscrivibili e creare nuovi canali. Amministratore della configurazione Questo ruolo permette all'utente di gestire la configurazione dei sistemi all'interno della organizzazione, utilizzando sia l'interfaccia basata sul web di RHN Satellite sia Red Hat Network Configuration Manager. Amministratore monitoring Questo ruolo permette la programmazione dei probe ed il controllo di un'altra infrastruttura di monitoraggio. Il suddetto ruolo è disponibile solo sulla versione 3.6 di RHN Satellite abilitato al Monitoring o su di una versione più recente. Amministratore Satellite Questo ruolo permette l'esecuzione di qualsiasi funzione disponibile all'interno di Red Hat Network. In quanto master account per l'organizzazione, la persona che ricopre il suddetto ruolo sarà in grado di alterare i privilegi di tutti gli altri account e condurre qualsiasi altro compito disponibile per gli altri ruoli. Come altri ruoli è possibile l'esistenza di Amministratori Satellite multipli. Amministratore gruppo di sistemi Questo ruolo occupa un gradino inferiore rispetto all'amministratore Satellite, esso possiede un controllo completo attraverso i sistemi ed i gruppi del sistema nei confronti dei quali è in grado di accedere. Questa persona sarà in grado di creare nuovi gruppi, cancellare qualsiasi gruppo assegnato, aggiungere sistemi ai gruppi, e gestire l'accesso di utenti ai gruppi. Anche se è possibile per un Amministratore Satellite rimuovere i diritti di Amministratore Satellite di un altro utente, è impossibile rimuovere i diritti di Amministratore Satellite all'ultimo Amministratore Satellite restante. È possibile rimuovere i propri privilegi se non si è l'ultimo Amministratore Satellite. Per assegnare un nuovo ruolo ad un utente, selezionate la casella appropriata. Ricordate che agli Amministratori di Satellite viene garantito automaticamente un accesso di gestione a tutti gli altri ruoli contrassegnati da caselle disabilitate. Per garantire ad un utente la possibilità di gestire i sistemi di configurazione, selezionate la casella Amministratore configurazione. Se soddisfatti delle modifiche apportate fate clic su Aggiorna Elenco utenti Attivi Informazioni utente Gruppi di sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa scheda visualizza un elenco di gruppi che l'utente può gestire. Gli Amministratori di Satellite possono utilizzare le caselle per impostare i permessi di accesso dell'utente per ogni gruppo di sistemi. Selezionate o deselezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante Aggiorna permessi per salvare le modifiche. Gli Amministratori di Satellite possono selezionare uno o più gruppi predefiniti per l'utente in questione. Quando l'utente registra un sistema, quel sistema viene assegnato al gruppo (o gruppi) selezionato. Ciò permette all'utente di avere un accesso immediato al sistema appena registrato, se l'utente stesso possiede i permessi corretti per uno o più gruppi ai quali il sistema è stato assegnato. I gruppi nei quali questo utente può accedere sono preceduti con un (*). 110

115 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Elenco utenti Attivi Informazioni utente Sistemi (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa scheda elenca tutti i sistemi nei confronti dei quali l'utente possiede il permesso di accesso. Questi sistemi provengono dai gruppi di sistemi assegnati all'utente nella scheda precedente. Potete selezionare un set di sistemi con il quale lavorare selezionando le caselle sulla sinistra dei sistemi, e successivamente il pulsante Aggiorna Elenco. Utilizzate la pagina System Set Manager per eseguire le azioni sui sistemi interessati. Facendo clic sul nome di un sistema verrete direzionati sulla pagina corrispondente Dettagli del sistema. Per maggiori informazioni consultare la Sezione , «Informazioni sul sistema» Elenco utenti Attivi Informazioni utente Permessi del canale (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa scheda elenca tutti i canali disponibili per l'organizzazione. Potrete garantire all'utente il permesso di sottoscrizione al canale per ogni canale elencato, selezionando la casella sulla sinistra del canale e facendo clic sul pulsante Aggiorna permessi. I permessi conferiti attraverso lo stato di Amministratore Satellite, Amministratore del canale o a causa di un canale registrabile globalmente, non presentano alcuna casella, al contrario viene mostrata una icona di selezione Elenco utenti Attivi Informazioni utente Permessi del canale Sottoscrizioni (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Identifica i canali sui quali l'utente potrebbe sottoscrivere i sistemi. Per modificare i canali, selezionate o deselezionate le caselle appropriate e fate clic sul pulsante Aggiorna permessi. Notate che i canali sottoscrivibili attraverso lo stato di gestione dell'utente o le impostazioni globali del canale, non possono essere alterati. Essi vengono identificati con una icona di controllo Elenco utenti Attivi Informazioni utente Permessi del canale Gestione (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Identifica i canali che l'utente potrebbe gestire. Per poterli modificare selezionate e deselezionate le caselle appropriate, e fate clic sul pulsante Aggiorna permessi. Tale stato non abilita l'utente alla creazione di nuovi canali. Notate che i canali gestibili automaticamente attraverso lo stato di gestione dell'utente, non possono essere alterati. Essi vengono identificati con una icona di controllo. Ricordate, gli Amministratori di Satellite e gli Amministratori del canale possono sottoscrivere o gestire qualsiasi canale Elenco utenti Attivi Informazioni utente Preferenze (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa pagina permette di configurare la ricezione delle di notifica da parte dell'utente, il numero di voci visualizzate per pagina, ed il fuso orario dell'utente. Eseguite la selezione e fate clic sul pulsante Salva Preferenze per eseguire l'aggiornamento. Notifica Determina se l'utente in questione riceva o meno una ogni qualvolta un Errata Alert viene applicato ad uno o più sistemi presenti nel suo account, insieme ad un sommario degli eventi del sistema stesso. Dimensione della pagina di elenco di RHN Numero massimo di oggetti visualizzati in un elenco, su di una pagina singola. Se un numero maggiore di oggetti è presente nell'elenco, facendo clic sul pulsante Successivo verrà visualizzato il gruppo di oggetti successivo. Questa preferenza viene applicata sulla panoramica degli elenchi del sistema dell'utente, sugli elenchi Errata, elenchi dei pacchetti e così via. 111

116 Reference Guide Fuso orario Impostare il fuso orario dell'utente in modo tale che le azioni programmate siano organizzate in accordo all'ora del fuso orario in questione. Opzioni di contatto di Red Hat Identificate in quale modo ( , telefono, fax o tramite posta) Red Hat possa contattare l'utente. Per poter modificare una di queste opzioni, eseguite le vostre modifiche e fate clic sul pulsante Salva Preferenze Elenco utenti Attivi Informazioni utente Indirizzi Questa scheda elenca gli indirizzi associati con l'acount dell'utente. Per aggiornare queste informazioni, fate clic sul link Modifica questo indirizzo, eseguite le modifiche e fate clic sul pulsante Aggiorna Elenco utenti Attivi Informazioni utente Metodi di notifica (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa scheda elenca gli indirizzi e pager designati per ricevere gli alert dai probes di Monitoring. Per creare un nuovo metodo, fate clic su crea nuovo metodo e completate i campi in questione. Se riceverete questi alert tramite il pager, selezionate la casella associata per ricevere i messaggi inviati con un formato più breve. Quando avete terminato, fate clic su Crea metodo. Il metodo creato verrà visualizzato sull'apposito elenco dal quale potrà essere modificato e cancellato. Qui è anche possibile cancellare i metodi di notifica. Se tale metodo è collegato ai probe, allora sarete in grado di visualizzare un loro elenco. Notate che se siete un Amministratore del Monitoring e non siete in grado di gestire il sistema in questione, le Dettagli del sistema e la pagina Stato attuale di probe, non risulteranno essere accessibili tramite i link presenti nei rispettivi nomi. Un Amministratore di Satellite possiede un accesso completo a tutti gli aspetti del vostro account di RHN Elenco utenti Disattivati (Per visualizzare questa scheda è necessario un entitlement di Gestione) Questa pagina elenca tutti gli utenti che sono stati disattivati. Per poter riattivare qualsiasi utente presente in questo elenco, fate clic sulla casella sulla sinistra e selezionate il pulsante Riattiva seguito dal pulsante Conferma. Gli utenti riattivati mantengono i permessi e le associazioni ai gruppi posseduti in precedenza, prima della loro disabilitazione. Facendo clic su qualsiasi Nome Utente, verrete direzionati sulla pagina Informazioni Utente Elenco utenti Tutti La pagina Tutti elenca tutti gli utenti che appartengono alla vostra organizzazione. In aggiunta ai campi elencati nelle due schermate precedenti, la scheda di utenti include un campo Stato. Il suddetto campo indica se l'utente sia Attivo o se invece è stato Disattivato. Gli utenti disattivati non saranno in grado di indicare il proprio stato. Fate clic sul nome utente per andare sulla pagina Informazioni Utente dell'utente desiderato MONITORING Se fate clic sulla scheda Monitoring nella barra superiore di navigazione, sarà possibile visualizzare i link insieme alla categoria Monitoring. Queste pagine, che richiedono il possesso degli entitlement di Monitoring, permettono di visualizzare i risultati dei probe impostati per sistemi con un entitlement di Monitoring e di gestirne la configurazione dell'infrastruttura. 112

117 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Iniziate il processo di monitoraggio di un sistema attraverso la scheda Probe della pagina Informazioni del sistema. Consultate la Sezione , «Informazioni sul sistema» per una descrizione della tabella e Appendice D, Probe per un elenco dei probe disponibili Stati di Probe (Per visualizzare questa scheda è necessario essere in possesso di un entitlement di Monitoring.) Per impostazione predefinita la pagina Stati di probe verrà visualizzata se si seleziona Monitoring nella barra di navigazione superiore. La pagina Stati di Probe visualizza un sommario del conteggio dei probes nei vari stati, e fornisce una interfaccia semplice in grado di rilevare velocemente i probe problematici. Da notare che il totale delle verifiche presente nelle tabelle della parte superiore della pagina, potrebbe non corrispondere al numero di probe visualizzato nelle tabelle inferiori. I conteggi situati nella parte superiore includono i probe per tutti i sistemi presenti nella vostra organizzazione, mentre le tabelle visualizzano i probe eseguiti solo sui sistemi ai quali avete accesso, attraverso il ruolo di System Group Administrator. Altresì il conteggio dei probe qui mostrato potrebbe essere sfasato di un massimo di un minuto. Il seguente elenco descrive ogni stato ed identifica le icone ad essi associati: Critico - Il probe ha altrepassato il limite CRITICO. Avvertenza - Il probe ha oltrepassato il limite di AVVERTENZA. Sconosciuto - Il probe non è in grado di eseguire un riporto accurato delle metriche o dei dati relativi allo stato. Sospeso - Il probe è stato programmato per una esecuzione ma non è stato ancora eseguito o non può essere eseguito. OK - Il probe è in esecuzione correttamente. La pagina Stati di Probe contiene le tabelle per ogni stato insieme alla tabella in grado di elencare tutti i probe. Ogni tabella contiene delle colonne che indicano lo stato di probe, il sistema monitorato, i probe utilizzati, e la data ed ora dell'ultimo aggiornamento dello stato. Facendo clic sul nome del sistema presente all'interno delle suddette schede verrete direzionati sulla scheda Monitoring della pagina Informazioni del sistema. Selezionando il nome desiderato potrete visualizzare la pagina Stato corrente. Da lì sarete in grado di modificare il probe, cancellarlo, e di generare i riporti basati sui propri risultati. I dati del Monitoring e le informazioni sullo stato di probe precedentemente disponibili solo attraverso l'interfaccia web di Satellite, possono ora essere esportati come file CSV. Selezionate i link Scarica CSV su tutte le pagine relative al Monitoring, per scaricare i file CSV contenenti informazioni rilevanti. I dati esportati possono includere e non limitarsi a quanto segue: Stati di probe Tutti i probe in un particolare stato (OK, WARN, UNKNOWN, CRITICAL, PENDING) Una cronologia degli eventi di Probe 113

118 Reference Guide Stati di Probe Critical (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) I probes che hanno superato i propri limiti CRITICAL, o che hanno semplicemente raggiunto uno stato critico. Per esempio, alcuni probe raggiungono il loro stato critico (invece di quello sconosciuto), quando oltrepassano il loro periodo di scadenza 'timeout' Stati di Probe Warning I probes che hanno oltrepassato i propri limiti di WARNING Stati di Probe Unknown (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Probe non sono in grado di raccogliere le metriche necessarie per determinare il loro stato. La maggior parte dei probe entrano in uno stato di unknown 'sconosciuto' quando oltrepassano il loro periodo di timeout. Ciò potrebbe significare che il limite di timeout deve essere aumentato, in caso contrario non sarà possibile eseguire il collegamento col sistema monitorato. È possibile anche che i parametri di configurazione dei probes non siano corretti, e per questo motivo i propri dati non risultano essere reperibili. Per finire, il suddetto stato potrebbe indicare che si è verificato un errore al software Stati di Probe Pending Informazioni riguardanti i probes non ricevute da RHN. Tale stato è indicativo di una verifica che risulta essere stata programmata, ma che non è stata ancora eseguita. Se tutte le verifiche sono in uno stato di In attesa, la vostra infrastruttura di monitoring potrebbe avere alcuni problemi Stati di Probe OK (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Probe eseguiti con successo senza alcuna eccezione. Questo è lo stato desiderato per tutti i probe Stati di Probe Tutti (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Tutti i probe programmati sui sistemi presenti nell'account, elencati in ordine alfabetico in base al nome del sistema Stato corrente Identifica lo stato della verifica selezionata e quando la stessa è stata eseguita per l'ultima volta, fornendo altresì la possibilità di generare un riporto sulla verifica. Anche se tale pagina fà parte del monitoring, essa risulta essere disponibile nella tabella Probes, all'intenro della pagina Informazioni del sistema, poichè la propria configurazione risulta essere specifica al sistema monitorato. Per poter visualizzare un riporto su probe, selezionate una durata utilizzando i campi data, e scegliete se desiderate visualizzare dati metrici, la cronologia dei cambiamenti oppure entrambi i riporti. Per ottenere i dati metrici selezionate il tipo di metrica desiderata, e decidete (utilizzando le caselle) se i risultati devono essere visualizzati in modo grafico, tramite un log di errore o seguendo entrambi i 114

119 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK metodi. Successivamente fate clic su Genera riporto nella parte inferiore della pagina. Se non esistono dati riguardanti le metriche di probe, verrà visualizzato un messaggio che indica:no DATA SELECTED TIME PERIOD AND METRIC Notifica (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Identifica i metodi di contatto stabiliti per l'organizzazione. Questi metodi contengono gli indirizzi o pager ideati per ricevere i messaggi d'allerta provenienti dai probe. Qui sulla schermata di default Notifica, vengono elencati i metodi di notifica disponibili per la vostra organizzazione. I suddetti metodi vengono elencati a seconda del tipo di utente ad essi applicati. Per creare un nuovo metodo di notifica fate clic sul nome dell'utente al quale applicare la notifica. A questo punto apparirà la pagina Informazioni Utente Metodi di notifica. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Elenco utenti Attivi Informazioni utente Metodi di notifica». Fate clic sul titolo del metodo di notifica per modificarne le proprietà Notifica Filtri I filtri di notifica vi permettono di creare delle regole per un utilizzo duraturo, permettendovi di sospendere, ridirezionare, di essere a conoscenza automaticamente della presenza di notifiche standard, oppure di inviare notifiche supplementari. Il tutto vi assisterà nella gestione delle comunicazioni con probe frequenti o di tipo verbose Notifica Filtri di notifica Filtri attivi Questa risulta essere la schermata di default per la tabella Filtri di notifica. Vengono elencati tutti i filtri attivi disponibili per la vostra organizzazione. Fate clic sul nome del filtro per modificarne le sue proprietà. Per creare un filtro di notifica, fae clic sul link crea nuovo filtro di notifica nella parte alta sulla destra della schermata. Configurate ogni opzione e fate clic sul pulsante Salva Filtro, per creare un nuovo filtro. 1. Descrizione: Inserire un valore che vi permetta di distinguere il suddetto filtro dagli altri. 2. Tipo: Determina il tipo di azione che il filtro deve intraprendere: ridireziona, accetta, sospende, o integra informazioni alla notifica in ingresso. 3. Invia a: Le opzioni Ridireziona Notifica e Notifica Supplementare nella seconda fase, richiedono un indirizzo al quale inviare le notifiche. Le opzioni restanti non necessitano di alcun indirizzo Scopo: Determina quale componente è soggetto all'zione del filtro. 5. Organizzazione/Scout/Probe: Questa opzione vi permette di selezionare l'organizzazione, lo scout o il probe ai quali viene applicato il suddetto filtro. Per poter selezionare degli oggetti multipli da questo elenco, tenere premuto il tasto Ctrl mentre cliccate i nomi degli oggetti. Per poter selezionare una gamma di oggetti, tenere pigiato il tasto Shift mentre cliccate sul primo e sull'ultimo oggetto della gamma. 6. Probe con Stato: Seleziona quale stato sia in relazione al filtro. Per esempio, potreste scegliere di creare una notifica supplementare solo per i probe con uno stato critical. Deselezionate ogni casella corrispondente agli stati che devono essere ignorati dal filtro. 115

120 Reference Guide 7. Notifiche inviate a : Questo è il metodo con il quale viene inviata la notifica se non viene eseguito alcun tipo di filtro. Per esempio potreste ridirezionare tutte le notifiche di un utente, se quest'ultimo risulta essere in vacanza, lasciando inalterate le altre notifiche provenienti dal probe. 8. Corrispondi Output: Seleziona in modo preciso i risultati della notifica inserendo qui una espressione regolare. Se la sezione "Message:" della notifica non corrisponde alla espressione regolare, allora il filtro non viene applicato. 9. Ricorrente: Selezionate se il filtro deve essere costantemente eseguito oppure eseguito in tempi prestabiliti. Un filtro ricorrente 'recurring filter' viene eseguito diverse volte in un periodo di tempo più piccolo, rispetto alla durata del filtro stesso. Per esempio, un filtro ricorrente può essere eseguito per 10 minuti ogni ora, tra l'inizio e la fine della durata del filtro in questione. Un filtro non ricorrente viene eseguito continuamente tra il tempo di inizio e quello di fine del filtro. 10. Inizio: Inserire una data ed un orario di inizio delle operazioni da parte del filtro. 11. Fine: Inserire una data ed un orario di fine operazioni del filtro. 12. Recurring Duration: La durata entro la quale il filtro risulta attivo. Questo campo, applicabile solo ai filtri ricorrenti, avrà luogo al momento dell'inizio sopra pecificato. Qualsiasi notifica generata all'esterno della durata specificata, non verrà filtrata. 13. Recurring Frequency: La frequenza con la quale viene attivato il filtro. I filtri di notifica non possono essere cancellati. Tuttavia un filtro può essere cancellato impostando la data di fine attività nel passato. (Da notare che la data di fine attività del filtro, deve essere uguale o successiva alla data di inizio, altrimenti la modifica desiderata fallirà.) Un altro metodo è quello di selezionare un set di filtri dalla pagina Attivi e fare clic sul pulsante Filtri di notifica scaduti. Così facendo il filtro verrà cancellato, visualizzando la tabella Filtri scaduti Notifica Filtri di Notifica Filtri Scaduti Questa tabella elenca tutti i filtri di notifica scaduti. I suddetti filtri vengono conservati in modo indefinito; tale processo di conservazione permette alle organizzazioni di reciclare i filtri più utili in base alle proprie esigenze, fornendo altresì una cronologia per eventuali operazioni di troubleshooting Suite di Probe Le Suite di Probe vi permettono di configurare ed applicare uno o più probe ad uno o più sistemi. Esse possono essere configurate una sola volta, e poi applicate a qualsiasi gruppo di sistemi. Tale processo permette di risparmiare tempo e conferisce una certa continuità per il Monitoring dei clienti. Per creare e applicare una Suite di Probe, create prima una Suite di Probe vuota, successivamente configurate i probe da essa contenuti, e per finire applicate la Suite sui sistemi selezionati. 1. Dal Monitoring pagina Suite di Probe, selezionare il link crea suite di probe. Inserire un nome facilmente distinguibile per la Suite di Probe. Potreste scegliere di aggiungere una breve descrizione della Suite. Per continuare fate clic su Crea Suite di Probe 2. Aggiungere e configurare i probe che compongono la suite. Fate clic sul link crea nuovo probe in alto a destra. 116

121 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK 3. Come descritto nella Sezione , «Dettagli del sistema Monitoring», configurate il probe e fate clic sul pulsante Crea Probe in basso a destra. Ripetere questo processo fino a quando sono stati aggiunti tutti i probe desiderati. NOTA Sendmail deve essere configurato in modo corretto sul vostro RHN Satellite e su ogni sistema client sul quale la suite di probe verrà applicata, installare il demone rhnmd il quale deve essere in esecuzione. Per informazioni aggiuntive consultate la RHN Satellite Installation Guide 4. A questo punto è necessario aggiungere i sistemi sui quali viene applicata la Suite di Probe. Per continuare fate clic sul link aggiungi sistemi alla suite di probe, nella parte alta a destra della schermata. 5. La pagina successiva visualizza un elenco di tutti i sistemi con gli entitlement di Monitoring. Selezionate le caselle corrispondenti ai sistemi sui quali desiderate applicare la Suite di Probe ed il monitoring scout da utilizzare, e successivamente fate clic sul pulsante Aggiungi sistemi alla suite di probe per completare la creazione della Suite di Probe. Potete cancellare o scollegare i probe dalla suite. Scollegando un probe, verranno dissociati i probe dalla suite, convertendoli in probe specifici al sistema per il sistema specificato. Ciò significa che le modifiche ai probe scollegati, influenzeranno solo il sistema interessato. Cancellando un probe, rimuoverete il probe stesso dalla Suite di ogni sistema. Per rimuovere i probe dalla Suite di Probe: 1. Dal Monitoring pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare. 2. Selezionate la sottotabella Probe. 3. Selezionate la casella corrispondente al probe che desiderate rimuovere. 4. Fate clic sul pulsante Cancella probe dalla Suite di Probe È possibile altresì rimuovere un sistema dalla Suite di Probe. A tale scopo sono disponibili due modalità. La prima è quella di separare il sistema dalla Suite di Probe. Quando eseguite questa procedura il sistema avrà ancora gli stessi probe ad esso assegnati. Tuttavia, ora avrete la possibilità di configurare questi probe individualmente senza influenzare altri sistemi. Per maggiori informazioni su come rimuovere i probe da un sistema individuale, consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Monitoring». Per scollegare un sistema dalla suite: 1. Dal Monitoring pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare. 2. Selezionate la sottotabella Sistemi. 3. Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe. 4. Fate clic sul pulsante Scollega sistema dalla Suite di Probe Il secondo metodo è quello di rimuovere il sistema dalla suite. Tale procedura rimuove il sistema dalla suite stessa, e cancella tutti i probe in esecuzione dal sistema. 117

122 Reference Guide NOTA La suddetta azione cancella tutti i probe della Suite di Probe dal sistema insieme alla cronologia Time Series e ai dati di Event Log. Tale azione risulta essere irreversibile. Per rimuovere un sistema dalla Suite di Probe e cancellare tutti i probe associati dal sistema: 1. Dal Monitoring pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare. 2. Selezionate la sottotabella Sistemi. 3. Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe. 4. Fate clic sul pulsante Rimuovi sistema dalla Suite di Probe E per finire, come con i Probe singoli, è possibile scaricare un file CSV contenente informazioni sulle Suite di Probe. Selezionate il link Scarica CSV nella parte bassa della pagina Monitoring Suite di Probe, per scaricare il file Scout Config Push Visualizza lo stato del'infrastruttura di monitoring. Ogni qualvolta viene eseguita una modifica alla vostra configurazione di monitoring, come ad esempio l'aggiunta di un probe ad un sistema, oppure la modifica dei limiti stessi di probe, è necessario riconfigurare la vostra infrastruttura di monitoraggio. Eseguite tale procedura selezionando la casella del server di RHN, facendo clic su Push Scout Config. La tabella su questa pagina identifica la data e l'ora delle azioni di invio 'push' richieste e completate. Facendo clic sul nome del server aprirete la chiave pubblica SSH del Red Hat Network Monitoring Daemon corrispondente. Ciò permetterà di copiare ed incollare la chiave SSH sui sistemi controllati dallo scout. Tale processo è necessario per eseguire il collegamento del demone Red Hat Network Monitoring Daemo sul Satellite Config generali (Per visualizzare questa scheda è necessario avere un entitlement di Monitoring.) Racoglie le informazioni applicabili in modo universale all'infrastruttura di Monitoring. Modificando qualsiasi cosa su questa pagina verranno annullati tutti i servizi di Monitoring presenti su RHN Satellite. Altresì, è possibile programmare il riavvio delle azioni per i servizi di Monitoring presenti su tutte le RHN Proxy Server abilitate al Monitoring che si collegano al Satellite in questione. Tale operazione viene eseguita in modo che i servizi di Monitoring presenti sui server, siano in grado di eseguire immediatamente il caricamento della propria configurazione. Generalmente i valori di default forniti con gli altri campi sono accettabili, poichè essi derivano dalla vostra installazione di Satellite. Tuttavia, potete utilizzare i campi presenti in questa pagina, per alterare la vostra configurazione di Monitoring. Per esempio, qui sarete in grado di modificare il server di scambio posta. Questa pagina permette altresì di alterare la destinazione di tutte le amministrative provenienti da Satellite. Una volta terminato, fate clic su Aggiorna configurazione PAGINA AMMIN 118

123 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK La pagina Ammin permette agli utenti di RHN Satellite di gestire la configurazione di base di Satellite, incluso la creazione e gestione della funzione Organizzzioni di RHN Satellite. Solo l'amministratore Satellite è in grado di accedere alla pagina Ammin Ammin Organizzazioni La funzione organizzazioni multiple permette agli amministratori di creare e gestire organizzazioni multiple sul Satellite. Tale funzione permette agli amministratori di usare un software appropriato e gli entitlement su numerose organizzazioni, e di controllare l'accesso ai compiti di gestione dei sistemi di una organizzazione. Per maggiori informazioni su come usare la funzione organizzazioni multiple consultate il Capitolo 6, Organizzazioni multiple Ammin Configurazione di Satellite Generale Questa scheda viene suddivisa in sottoschede che vi permetteranno di configurare numerosi aspetti di RHN Satellite. Una volta apportati i cambiamenti desiderati sarà importante riavviare Satellite, tale procedura sarà presente all'interno della scheda finale Ammin Configurazione di Satellite Generale La pagina Configurazione di Satellite Configurazione Generale vi permetterà di alterare le impostazioni di base di Satellite, come ad esempio l'indirizzo dell'amministratore, e se il processo di Monitoring sia stato o meno abilitato Ammin Configurazione di Satellite Monitoring La pagina Configurazione di RHN Satellite Monitoring vi permette di configurare gli aspetti riguardanti il monitoring di Satellite. Il mail exchanger locale ed il dominio locale principale, vengono utilizzati per inviare i messaggi di notifica agli amministratori riguardanti il monitoring. Ciò è necessario solo se desiderate ricevere le notifiche di allerta dai probe, in caso affermativo fornite il server di posta (exchanger) ed il dominio da utilizzare. Da notare che sendmail deve essere configurato per gestire il ridirezionamento delle di notifica. Una volta terminato fate clic su Aggiorna Config Ammin Configurazione di Satellite Certificato La pagina Configurazione di RHN Satellite Certificato permette di caricare un nuovo certificato di Satellite. Per identificare il percorso del certificato fate clic su Cerca, navigate all'interno del file, ed una volta individuato selezionatelo. Per inserire il contenuto aprite il certificato con un editor di testo, copiate tutte le linee ed incollatele direttamente all'interno di un campo di testo nella parte bassa. Per continuare fate clic su Aggiorna. Se ricevete alcuni errori relativi al DNS, assicuratevi che Satellite sia stato configurato correttamente Ammin Configurazione di Satellite Script Bootstrap La pagina Configurazione di RHN Satellite Bootstrap permette di creare uno script bootstrap in grado di ridirezionare i sistemi client dai server RHN centrali su Satellite. Questo script, da posizionare all'interno della directory /var/www/html/pub/bootstrap/ di Satellite, riduce sensibilmente lo sforzo richiesto per riconfigurare tutti i sistemi, i quali per default, ottengono i pacchetti dai server RHN centrali. I campi in questione vengono popolati con valori provenienti da fasi di installazione precedenti. Assicuratevi che queste informazioni siano accurate. Le caselle offrono la possibilità di includere i contenuti interni di security SSL e GNU Privacy Guard (GPG), entrambi consigliati. In aggiunta è possibile abilitare l'accettazione del comando remoto e la 119

124 Reference Guide gestione remota della configurazione dei sistemi, designati a ricevere il processo di bootstrap. Entrambi questi processi risultano essere molto utili per il completamento della configurazione del client. Per finire, se state utilizzando un server proxy HTTP, completate i campi interessati. Una volta terminato fate clic su Genera lo script di Bootstrap Ammin Configurazione di Satellite Organizzazioni La pagina Configurazione RHN Satellite Organizzazioni contiene le informazioni sulla funzione Organizzazioni di RHN Satellite, insieme ai link usati per iniziare a creare e configurare le organizzazioni. Per informazioni su come configurare le Organizzazioni consultate la Sezione , «Ammin Organizzazioni» Ammin Configurazione di Satellite Riavvio La pagina Configurazione RHN Satellite Riavvia contiene la fase finale del processo di configurazione di Satellite. Selezionate il pulsante Riavvia per riavviare Satellite ed incorporare tutte le opzioni di configurazione aggiunte nelle schermate precedenti. Il processo di riavvio richiederà quattro o cinque minuti prima di terminare PAGINA DI "AIUTO" Le pagine Aiuto forniscono un accesso alla suite completa di documentazione e supporto disponibile per gli utenti di RHN. Fate clic su Aiuto nella categoria Panoramica, per visualizzare un elenco di opzioni a voi disponibili Reference Guide La pagina Reference Guide vi permetterà di visualizzare questo documento il quale rappresenta il set più completo di istruzioni per l'utilizzo di Red Hat Network. Da notare che i link di altre guide tecniche possono apparire sulla barra di navigazione di sinistra, a seconda del livello dell'entitlement e dell'offerta del prodotto dell'acount, con il quale avete eseguito il login Satellite Installation Guide L'implementazione di un RHN Satellite pienamente funzionale richiede più di una semplice installazione software e del database. I sistemi client devono essere configurati in modo da utilizzare Satellite. I pacchetti personalizzati ed i canali devono essere creati per un loro uso ottimale. Poichè tali compiti vanno oltre l'installazione di base, essi vengono affrontati in dettaglio in altre guide e nel RHN Satellite Installation Guide. Informazioni dettagliate sul RHN Satellite server e sulla sua installazione e configurazione iniziale Proxy Guide Il RHN Proxy Server è un meccanismo package-caching che riduce i requisiti della larghezza di banda per i server Satellite e RHN, e permette l'impiego dei pacchetti personalizzati. I clienti Proxy memorizzano gli RPM nella cache, come ad esempio gli Aggiornamenti Errata di Red Hat o gli RPM personalizzati generati dalle proprie organizzazioni, in un server interno posizionato centralmente. I sistemi client ricevono i suddetti aggiornamenti dal Proxy invece di accedere internet in modo individuale. La RHN Proxy Server Installation Guide fornisce le informazioni dettagliate relative all'installazione del server di RHN Proxy e sulla sua configurazione iniziale. 120

125 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK Client Configuration Guide Per impostazione predefinita tutte le applicazioni client di Red Hat Network sono configurate in modo da comunicare con i server di Red Hat Network centrali. Quando si esegue il collegamento dei client al RHN Satellite o RHN Proxy Server, molte di queste impostazioni devono essere alterate. L'alterazione di queste impostazioni client per uno o due sistemi può essere relativamente semplice. Un ambiente enterprise molto grande, contenente centinaia o migliaia di sistemi, potrà trarre vantaggio dalle fasi di riconfigurazione di seguito elencate. Il Client Configuration Guide è un manuale contenente le pratiche migliori per assistere gli utenti di RHN Satellite e RHN Proxy Server a configurare in modo efficiente i propri sistemi client Channel Management Guide Un canale software rappresenta una raccolta di pacchetti software all'interno di Red Hat Network e RHN Satellite. I canali possono essere indicayi come repositori. Essi sono in grado di separare i pacchetti in base ad alcune regole molto importanti. Per esempio: Per esempio un canale può contenere pacchetti di una versione Red Hat Enterprise Linux specifica. Esso può contenere pacchetti per una applicazione o una famiglia di applicazioni. Gli utenti possono anche definire i canali per le proprie esigenze particolari; per esempio un canale che contiene pacchetti per tutti i laptop dell'organizzazione. La Channel Management Guide documenta la creazione e la gestione di canali personalizzati utilizzando RHN Satellite Note di rilascio La pagina Note di rilascio elenca tutte le note che accompagnano ogni release recente di Red Hat Network. Le suddette note descrivono tutte le modifiche più significative presenti in ogni ciclo della release, e vanno dai maggiori miglioramenti della user interface, alle modifiche meno importanti relative alla documentazione API Documentazione per l'utilizzo dell'application Programming Interface (API) di Red Hat Network, per la creazione dei tool e dei programmi per l'automatizzazione dei compiti comuni tramite Red Hat Network. La pagina API contiene una panoramica delle API, insieme ai link per le descrizioni dettagliate di varie chiamate API disponibili agli amministratori e sviluppatori. È disponibile altresì una pagina FAQ per le risposte alle questioni comuni relative alle API di Red Hat Network. Per finire, è disponibile una pagina Esempi di Script la quale mostra agli utenti alcuni esempi sul codice utilizzando le chiamate API Ricerca La pagina Ricerca documentazione presenta un motore di ricerca molto potente che indicizza e ricerca le documentazioni relative a RHN Satellite e RHN Proxy Server. 121

126 Reference Guide Figura Ricerca documentazione Gli utenti possono eseguire una ricerca della documentazione online disponibile e filtrare i risultati utilizzando il menu a tendina Cosa cercare: Contenuto & Titolo Esegue una ricerca sia in base al titolo che al contenuto di tutti i documenti disponibili Formato libero Esegue una ricerca dei documenti e degli indici per qualsiasi parola chiave corrispondente, tale ricerca aumenta il numero dei risultati. Contenuto Esegue solo una ricerca del contenuto della documentazione per risultati corrispondenti più specifici. Titolo Esegue una ricerca dei titoli della documentazione prescelta, questo è un tipo di ricerca specifica. Il campo Formato libero permette altresì di eseguire una ricerca utilizzando i nomi dei campi aggiunti alle interrogazioni di ricerca ed al filtro dei risultati nel campo interessato. Per esempio, se desiderate eseguire una ricerca di tutti i manuali di Satellite usando la parola Virtualization nel titolo, e kickstart nel contesto, allora digitate quanto di seguito riportato nel campo Formato libero: title:virtualization and content:kickstart Altri nomi dei campi supportati per una ricerca della Documentazione includono: url Esegue una ricerca dell'url attraverso una parola chiave 122

127 CAPITOLO 4. SITO WEB DI RED HAT NETWORK title Esegue una ricerca dei titoli attraverso una parola chiave content Esegue una ricerca del contenuto per la documentazione in base ad una parola chiave Se si ottengono numerose pagine con i risultati della ricerca, sarà possibile limitare il numero di risultati visibili per ogni pagina selezionando Visualizza quantità per pagina dal menu a tendina, il quale può offrire dai 10 ai 500 risultati per pagina. Per navigare attraverso le pagine cliccare sulle parentesi angolari destra o sinistra (> per andare avanti o < per andare indietro) 123

128 Reference Guide CAPITOLO 5. MONITORING L'entitlement Monitoring di Red Hat Network permette di eseguire un insieme di azioni ideate per mantenere i sistemi in corretta esecuzione ed efficienti. Con questo tipo di entitlement sarete in grado di controllare le risorse del sistema, i servizi di rete, i database ed entrambe le applicazioni standard e personalizzate. Il Monitoring è in grado di fornire sia informazioni in tempo reale che quelle riguardanti la cronologia sulle modifiche dello stato, insieme ai dati metrici specifici. Oltre ad essere informati immediatamente sulla presenza di errori e sul degrado delle prestazioni prima di raggiungere il livello critico, verrete anche informati sulla necessità di condurre una pianificazione sulla capacità e degli eventi ad essa correlati. Per esempio, i risultati di un probe sulla registrazione dell'utilizzo della CPU attraverso i sistemi, risulterà avere un enorme valore per il bilanciamento dei carichi sui sistemi in questione. Per il sistema di monitoraggio sono disponibili due componenti: il sistema di monitoraggio stesso ed il monitoring scout. Il sistema di monitoraggio esegue funzioni backend, come ad esempio l'archiviazione dei dati per il monitoring e l'esecuzione, viene eseguito solo sul Satellite. Il monitoring scout esegue tutti i probe e raccoglie i dati relativi al monitoring. Il monitoring scout può essere abilitato per la sua esecuzione su di un Satellite o su sistemi RHN Proxy. L'uso del monitoring scout sul RHN Proxy permette di scaricare il lavoro dal server di Satellite, fornendo così una scalabilità ai probe. Il Monitoring rende possibile la creazione di metodi di notifica, l'installazione dei probes sui sistemi, un controllo regolare dello stato di tutti i probe, e la generazione dei riporti in grado di visualizzare i dati sulla cronologia per un sistema o per un servizio. Il suddetto capitolo cerca di identificare i compiti comuni associati con l'entitlement di Monitoring. Ricordate, virtualmente tutte le modifiche che interessano la vostra infrastruttura di Monitoring, devono essere finalizzate aggiornando la vostra configurazione attraverso la pagina Scout Config Push PREREQUISITI Prima di implementare il Monitoring di RHN con la vostra infrastruttura, assicuratevi di avere tutti i tool necessari. Come minimo avrete bisogno di: Entitlement di Monitoring Questi entitlement sono necessari per tutti i sistemi da controllare. Il Monitoring è supportato solo sui sistemi Red Hat Enterprise Linux. RHN Satellite con Monitoring I sistemi con Monitoring devono essere collegati ad un Satellite con un sistema operativo di base Red Hat Enterprise Linux AS 4, Red Hat Enterprise Linux 5 o una versione più recente. Consultate la RHN Satellite Installation Guide disponibile in Aiuto, per le istruzioni sull'installazione. Amministratore del Monitoring Questo ruolo deve essere garantito a tutti gli utenti che istallano i probe, per la creazione dei metodi di notifica, o che alterano in alcun modo l'infrastruttura di monitoring. (Ricordate, l'amministratore di Satellite eredita in modo automatico le caratteristiche di ogni altro ruolo presente all'interno dell'organizzazione, e quindi sarà in grado di eseguire tali compiti.) Assegnare questo ruolo attraverso la pagina Informazioni utente. Red Hat Network monitoring daemon Questo demone, insieme con la chiave SSH per lo scout, deve essere presente sui sistemi da monitorare per poter eseguire i processi interni di controllo. Potreste, tuttavia, essere in grado di eseguire i suddetti probe utilizzando il demone SSH già esistente (sshd). Per informazioni sull'installazione consultate la Sezione 5.2, «Red Hat Network Monitoring Daemon (rhnmd)» e un breve elenco di probe che richiedono questo tipo di collegamento sicuro. Per un elenco completo di probes disponibili, consultate l'appendice D, Probe. 124

129 CAPITOLO 5. MONITORING Come abilitare il monitoring Il monitoring è disabilitato per impostazione predefinita e sarà necessario abilitarlo prima di poterlo utilizzare. 1. Eseguite un log in come Amministratore satellite e navigate attraverso Ammin Configurazione RHN Satellite Aabilita Monitoring. Fate clic su Aggiorna per salvare le impostazioni. 2. Per confermare le modifiche riavviate i servizi. Andate sulla scheda riavvia per riavviare Satellite. Tale azione imposterà Satellite in modalità offline per qualche minuto. 3. Confermate l'abilitazione del monitoring controllando la disponibilità di una scheda Monitoring sotto Configurazione RHN Satellite. 4. Per abilitare il monitoring scout andate su Ammin Configurazione RHN Satellite Monitoring+Abilita Monitoring Scout. Fate clic su Aggiora config per salvare le modifiche. NOTA È consigliato lasciare i valori relativi alla configurazione del monitoring sui rispettivi valori predefiniti. Ricontrollare la sezione Configurazione di Sendmail della Red Hat Network RHN Satellite Installation Guide per maggiori informazioni su come utilizzare le notifiche RED HAT NETWORK MONITORING DAEMON (RHNMD) Per ottenere il massimo da un entitlement di monitoring, Red Hat suggerisce l'installazione del Red Hat Network monitoring daemon sui vostri sistemi client. Basato su OpenSSH, rhnmd permette a RHN Satellite di comunicare in modo sicuro con il sistema client in modo da poter accedere ai processi interni e recuperare lo stato di probe. Notare che il Red Hat Network Monitoring Daemon ha come requisito la possibilità da parte dei sistemi controllati di abilitare i collegamenti sulla porta È possibile installare il demone utilizzando sshd senza utilizzare la porta in questione. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH» Probes che necessitano del demone Per poter eseguire i seguenti probe è necessario stabilire sui sistemi client un collegamento cifrato attraverso il Red Hat Network monitoring daemon o sshd: Linux::CPU Usage Linux::Disk IO Throughput Linux::Disk Usage Linux::Inodes Linux::Interface Traffic Linux::Load 125

130 Reference Guide Linux::Memory Usage Linux::Process Counts by State Linux::Process Count Total Linux::Process Health Linux::Process Running Linux::Swap Usage Linux::TCP Connections by State Linux::Users Linux::Virtual Memory LogAgent::Log Pattern Match LogAgent::Log Size Network Services::Remote Ping Oracle::Client Connectivity General::Remote Program General::Remote Program with Data Notate che tutti i probe presenti su Linux presentano questo requisito Installazione di Red Hat Network Monitoring Daemon Installate il Red Hat Network Monitoring Daemon per poter preparare i sistemi al monitoring utilizzando i probe identificati nella Sezione 5.2.1, «Probes che necessitano del demone». Da notare che le fasi presenti in questa sezione risultano essere facoltative se desiderate usare sshd per ottenere i collegamenti sicuri tra l'infrastruttura di RHN monitoring ed i sistemi controllati. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH». Il pacchetto rhnmd è disponibile all'interno del canale RHN Tools su tutte le distribuzioni di Red Hat Enterprise Linux. Per poterlo installare: 1. Registrate i sistemi da monitorare sul canale RHN Tools associato al sistema. Tale processo può essere eseguito in modo individuale, attraverso la sottotabella Informazioni del sistema Canali Software, oppure simultaneamente per tutti i sistemi tramite la tabella Informazioni sul canale Sistemi target. 2. Una volta eseguita la registrazione, aprite la tabella Informazioni del sistema Pacchetti, e cercate il pacchetto rhnmd (sotto la lettere 'R'). 3. Per poter aprire la pagina Informazioni sul pacchetto fate clic sul nome del pacchetto stesso. Andate sulla tabella Sistemi target, selezionate i sistemi desiderati, e fate clic su Installa i pacchetti. 4. Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 5.2.4, «Come installare la chiave SSH». 126

131 CAPITOLO 5. MONITORING 5. Avviate il Red Hat Network monitoring daemon su tutti i sistemi client utilizzando il comando: service rhnmd start 6. Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, accettate i valori di default rispettivamente per l'utente RHNMD e la Porta RHNMD: su nocpulse e Come configurare SSH Se non desiderate installare il Red Hat Network monitoring daemon e aprire la porta 4545 sui sistemi client, potrete configurare sshd in modo da fornire il collegamento cifrato necessario tra i sistemi e RHN. Ciò potrebbe risultare particolarmente utile se sshd è già in esecuzione. Per configurare il demone al controllo: 1. Assicuratevi che il pacchetto SSH sia installato sui sistemi da controllare: rpm -qi openssh-server 2. Identificate l'utente da associare con il demone, esso può essere qualsiasi utente disponibile sul sistema, sul quale è possibile inserire la chiave SSH all'interno del file ~/.ssh/authorized_keys. 3. Identificate la porta utilizzata dal demone, come riportato nel proprio file di configurazione /etc/ssh/sshd_config. Il default risulta essere la porta Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 5.2.4, «Come installare la chiave SSH». 5. Avviate sshd su tutti i sistemi cleint utilizzando il comando: service sshd start 6. Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, inserite i valori derivati dalle fasi 2 e 3 nei campi Utente RHNMD e Porta RHNMD Come installare la chiave SSH Se usate rhnmd o sshd, è necessario installare la chiave SSH pubblica del Red Hat Network monitoring daemon sui sistemi da controllare in modo da poter completare il collegamento sicuro. Per installarla: 1. Sull'interfaccia Satellite, navigate all'interno della pagina Monitoring Scout Config Push, facendo clic sul nome dello Scout che controllerà il sistema client. La chiave id_dsa.pub SSH verrà visualizzata sulla pagina risultante. 2. Copiate la stringa relativa al carattere (iniziando con ssh-dss, e finendo con l'hostname del server RHN). 3. Selezionate i sistemi ai quali inviare la chiave. Selezionate Sistemi dal menu e successivamente le caselle accanto ai sistemi desiderati ai quali inviare la chiave SSH. Fate clic sul pulsante Gestisci nella parte alta per terminare. 4. Dal System Set Manager, fate clic su Esegui comandi remoti e successivamente digitate nella casella Script la seguente riga: 127

132 Reference Guide #!/bin/sh cat <<EOF >> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys Premere Invio ed incollare la chiave SSH. Il risultato dovrebbe essere simile al seguente: #!/bin/sh cat <<EOF>> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys ssh-dss AABBAB3NzaC3kc3MABCCBAJ4cmyf5jt/ihdtFbNE1YHsT0np0SYJz7xk hzokuuwnzmouqj7exotbgeczjzlppozgzaepw1vuhxfa/l9xixvsv8k5qmcu70h0 1gohBIder/1I1QbHMCgfDVFPtfV5eedau4AAACAc99dHbWhk/dMPiWXgHxdI0vT2 SnuozIox2klmfbTeO4Ajn/Ecfxqgs5diat/NIaeoItuGUYepXFoVv8DVL3wpp45E 02hjmp4j2MYNpc6Pc3nPOVntu6YBv+whB0VrsVzeqX89u23FFjTLGbfYrmMQflNi j8yyngrepimfhi= EOF 5. Impostate una data e l'ora per l'azione e fate clic su Programma comando remoto. Quando la chiave è presente e sarà accessibile tutti i probes interessati dovrebbero abilitare i collegamenti ssh tra l'infrastruttura di monitoring ed il sistema controllato. Succesivamente potrete programmare l'esecuzione dei probe che necessitano del demone di monitoring nei confronti dei sistemi appena configurati PACCHETTO MYSQL Se il RHN Satellite verrà utilizzato per servire i sistemi client abilitati al monitoring nei confronti dei quali desiderate eseguire i probe MySQL, allora è necessario configurare il pacchetto mysql sul RHN Satellite. Per un elenco di tutti i probe disponibili consultate Appendice D, Probe. Registrate Satellite sul canale di base di Red Hat Enterprise Linux e successivamente installate il pacchetto mysql tramite up2date, yum o RHN Hosted. Una volta terminato, Satellite potrà essere utilizzato per programmare i probe MySQL NOTIFICHE In aggiunta alla possibilità di poter visualizzare lo stato di probe all'interno dell'interfaccia RHN, è possibile ricevere una notifica ogni qualvolta varia lo stato di un probe. Tale procedura risulta essere particolarmente importante durante il monitoring dei sistemi mission-critical. Per questo motivo, Red Hat consiglia di sfruttare questa caratteristica. Per abilitare le notifiche di probe all'interno di RHN identificare un server di scambio posta ed un dominio di posta durante l'installazione di RHN Satellite, ed aver configurato sendmail per gestire in modo corretto la posta in arrivo. Per maggiori informazioni consultate il capitolo Installazione della RHN Satellite Installation Guide Creazione dei metodi di notifica Le notifiche vengono inviate tramite un metodo di notifica, oppure tramite un indirizzo o pager associato con un utente RHN specifico. Anche se l'indirizzo è legato ad un account particolare dell'utente, esso potrebbe servire amministratori multipli per mezzo di un alias o una mailing list. A loro volta ogni account utente è in grado di contenere metodi multipli di notifica. Per poter creare un metodo di notifica: 128

133 CAPITOLO 5. MONITORING 1. Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring. 2. Navigate all'interno della tabella Informazioni utente Metodi di notifica, e fate clic su crea nuovo metodo. 3. Inserite una etichetta intuitiva e descrittiva per il nome del metodo, come ad esempio DBA day , e fornite l'indirizzo o pager corretto. Ricordate, le etichette per tutti i metodi di notifica, saranno disponibili in un elenco singolo durante la creazione di probe, per questo motivo esse devono essere uniche alla vostra organizzazione. 4. Se desiderate inviare messaggi abbreviati al pager, selezionate allora la casella di controllo. Il suddetto formato contiene solo lo stato di probe, l'hostname del sistema, il nome di probe, l'orario del messaggio, e l'id d'invio. Il formato standard e quindi più lungo, visualizza testi aggiuntivi di messaggio, informazioni su probe e sul sistema, e le istruzioni per la risposta. 5. Una volta terminato, fate clic su Crea metodo. Il nuovo metodo apparirà all'interno della scheda Informazioni utente Metodi di notifica e sulla pagina Notifica sotto la categoria principale Monitoring. Fate clic sul suo nome per apportare una modifica o per cancellarlo. 6. Durante l'aggiunta dei probe, selezionate la casella Notifiche probe, selezionando il nuovo metodo di notifica presente sul menu a tendina. Da notare che i metodi di notifica assegnati ai probe, non possono essere cancellati fino a quando non si rimuove l'associazione corrispondente Ricezione delle notifiche Se create alcuni metodi di notifica, associandoli ai probe, allora dovete essere pronti anche alla loro ricezione. Queste notifiche arriveranno sottoforma di brevi messaggi di testo inviati sia agli indirizzi , che agli indirizzi pager. Ecco un esempio di una di notifica: Subject: CRITICAL: [hostname]: Satellite: Users at 1 From: "Monitoring Satellite Notification" (rogerthat01@redhat.com) Date: Mon, 6 Dec :42: To: user@organization.com This is RHN Monitoring Satellite notification 01dc8hqw. Time: Mon Dec 06, 21:42:25 PST State: CRITICAL System: [hostname] ([IP address]) Probe: Satellite: Users Message: Users 6 (above critical threshold of 2) Notification #116 for Users Run from: RHN Monitoring Satellite Come potete vedere, le di notifica più lunghe contengono virtualmente ogni informazione necessaria per conoscere il probe associato. In aggiunta al comando di probe, del tempo di esecuzione, del sistema monitorato, e dello stato, il messaggio contiene l'id d'invio, il quale risulta essere una stringa di carattere unica, che rappresenta il messaggio preciso ed il probe. Nel messaggio sopra riportato, l'id d'invio è 01dc8hqw. 129

134 Reference Guide Per necessità, le notifiche del pager contengono solo le informazioni più importanti, e cioè il soggetto del messaggio della (contenente lo stato, il sistema, il probe, e l'orario), e l'id d'invio. Ecco un esempio della notifica del pager: CRITICAL: [hostname]: Satellite: Users at 21:42 PST, notification 01dc8hqw Ridirezionamento delle notifiche Dopo aver ricevuto una notifica sarete in grado di ridirezionarla implementando le regole avanzate di notifica presenti all'interno di una di conferma. Abilitare la ridirezione della risposta della aprendo /etc/aliases ed aggiungendo la seguente riga: rogerthat01: " /etc/smrsh/ack_enqueuer.pl" Una volta impostato il parametro rispondere alla di notifica ed includere l'opzione desiderata. Di seguito sono riportate le opzioni possibili, o i tipi di filtro: ACK METOO Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito la ridirezione, in aggiunta alla destinazione di default. ACK SUSPEND Sospende il metodo di notifica per un periodo di tempo specificato. ACK AUTOACK Non modifica la destinazione della notifica, ma automaticamente riconosce le alert corrispondenti appena inviate. ACK REDIR Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito un processo di ridirezionamento, invece della destinazione di default. Il formato della regola deve essere filter_type probe_type duration _address, dove filter_type risulta essere uguale ad uno dei seguenti comandi avanzati, probe_type indica check o host, duration indica il tempo necessario per eseguire una procedura di ridirezionamento, e _address corrisponderà al destinatario. Per esempio: ACK METOO host 1h boss@domain.com La capitalizzazione non sarà necessaria. La durata può essere elencata in minuti (m), ore (h), oppure in giorni (d). Gli indirizzi sono necessari solo per eseguire le procedure di ridirezionamento (REDIR), e per notifiche (METOO) supplementari. La descrizione del tipo d'azione contenuta all'interno della risultante, risulterà essere il comando di default inserito dell'utente. Il contenuto elencato risulterà essere il riassunto dell'azione, come ad esempio ack redirect by user@domain.com dove l'utente sarà uguale al mittente dell' . NOTA Potete arrestare o ridirezionare tutte le notifiche di probe, rispondendo alle di notifica con una variante del comando ack suspend host. Tuttavia non è possibile arrestare le notifiche probe di Satellite rispondendo con ack suspend host, o utilizzando altri tipi di comandi per il ridirezionamento. È necessario per questi probe, modificare le notifiche all'interno della web interface di Satellite. 130

135 CAPITOLO 5. MONITORING Filtraggio delle notifiche Poichè le notifiche possono essere generate ogni qualvolta si verifica una modifica allo stato di probe, piccoli cambiamenti nella rete potrebbero risultare in un flusso elevatissimo di notifiche. La creazione, cancellazione, e l'applicazione dei filtri di notifica viene affrontata in modo dettagliato nella Sezione , «Notifica Filtri» Cancellazione dei metodi di notifica In teoria la rimozione dei metodi di notifica dovrebbe risultare facile tanto quanto la loro creazione. Dopotutto non è necessario popolare alcun campo per poter eseguire la cancellazione, ed è presente un pulsante per tale scopo. Sfortunatamente l'esistenza di un rapporto tra metodi e probe, potrebbe complicare questo processo. Le seguenti fasi vi aiuteranno nella rimozione di un metodo di notifica: 1. Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring. 2. Navigate sulla pagina Monitoring Notifiche, e fate clic sul nome del metodo da rimuovere. 3. Sulla tabella Informazioni utente Metodi di notifica, fate clic su cancella metodo. Se il metodo non è associato con alcun probe, visualizzerete una pagina di conferma. Fate clic su Confirma cancellazione. A questo punto il metodo di notifica è stato rimosso. NOTA Poichè sia il nome del metodo di notifica che l'indirizzo possono essere modificati, considerate aggiornare il metodo invece di cancellarlo. Ciò ridirezionerà le notifiche di tutti i probe, senza modificarli, creando quindi un nuovo metodo di notifica. 4. Se il metodo è stato associato con uno o più probe, visualizzerete un elenco di probe che utilizzano il metodo ed i sistemi ai quali i probe stessi sono collegati. Fate clic sul nome dei probe per andare direttamente sulla tabella Informazioni del sistema Probes. 5. Sulla tabella Informazioni del sistema Verifiche, selezionate un altro metodo di notifica e fate clic su Aggiorna probe. 6. Ora potete ritornare sulla pagina Monitoring Notifiche e cancellare il metodo di notifica PROBE Ora che il Red Hat Network monitoring daemon è stato installato e che i metodi di notifica sono stati creati, potrete iniziare a installare i probe sui sistemi con un entitlement di monitoring. Se un sistema presenta un entitlement di monitoring, all'interno della pagina Informazioni del sistema apparirà la scheda Probe. È proprio qui che sarete in grado di eseguire molti dei compiti relativi ai probe Gestione dei probes Per aggiungere un probe al sistema, il sistema stesso dovrà aver diritto al monitoring. Ancora, è necessario avere un accesso al sistema stesso sia come utente root del sistema attraverso il ruolo di Amministratore gruppi di sistemi, o come Amministratore Satellite. Successivamente: 131

136 Reference Guide 1. Registratevi sul sito web di RHN come Amministratore Satellite o come Amministratore gruppi di sistemi. 2. Navigate all'interno della tabella Informazioni del sistema Probes facendo clic su crea un nuovo probe. 3. Nella pagina Creazione probe del sistema, completate tutti i campi necessari. Come prima cosa selezionate il Gruppo di comando di probe. Tale operazione modificherà l'elenco dei probe disponibili insieme ad altri campi e requisiti. Per un elenco completo basato sul gruppo di comandi dei probes, consultate l'appendice D, Probe. Per poter usare determinati probe è necessario installare Red Hat Network monitoring daemon sul sistema client. 4. Selezionate il Comando probe desiderato ed il Monitoring Scout, generalmente RHN Monitoring Satellite, ma possibilmente un RHN Proxy Server. Inserite una breve ed unica descrizione per il probe. 5. Selezionate la casella Notifiche Probe per poter ricevere le notifiche dopo il cambiamento dello stato di un probe. Utilizzate il menu a tendina Intervallo di controllo dei Probe, per determinare quando inviare le notifiche. Selezionando 1 minute (e la casella Notifica probe), riceverete le notifiche ogni minuto, ogni qualvolta probe supererà i suoi limiti CRITICO o AVVERTENZA. Consultate la Sezione 5.4, «Notifiche» per creare i metodi di notifica e come accettare i relativi messaggi. 6. Utilizzate i campi Utente RHNMD e Porta RHNMD, se appaiono, per forzare probe a comunicare tramite sshd, invece di utilizzare il Red Hat Network monitoring daemon. Per informazioni consultare la Sezione 5.2.3, «Come configurare SSH». In caso contrario accettate i valori di default nocpulse e Se appare il campo Timeout, ricontrollate i valori di default e regolateli in modo da far fronte alle vostre esigenze. La maggior parte dei timeout risultano in uno stato di UNKNOWN. Se le metriche dei probe sono basate su intervalli di tempo, assicuratevi che il timeout non risulti essere inferiore al tempo limite selezionato. In caso contrario, le metriche non avranno alcuno scopo, poichè il probe raggiungerà il tempo di scadenza prima di superare qualsiasi valore limite. 8. Se applicabile utilizzate i campi restanti per stabilire i limiti di allerta di probe. I valori CRITICO e AVVERTENZA determinano in quale punto probe ha modificato il suo stato. Per maggiori informazioni su questi limiti consultate la Sezione 5.5.2, «Come stabilire i limiti». 9. Una volta terminata tale operazione fate clic su Crea Probe. Ricordate, è necessario confermare le modifiche apportate alla configurazione per il monitoring sulla pagina Scout Config Push. Per cancellare un probe, navigate attraverso la sua pagina Stato attuale (facendo clic sul nome del probe presente sulla tabella Informazioni del sistema Probe), e fate clic su cancella probe. Per finire, confermare la rimozione Come stabilire i limiti La maggior parte dei probe offerti da RHN contengono dei limiti di allerta che, una volta superati, indicano un cambiamento dello stato. Per esempio, il probe Linux::CPU Usage, vi permette d'impostare i limiti CRITICAL e WARNING per la quantità di CPU utilizzata. Se il sistema monitorato riporta 75 percento della CPU, ed il limite WARNING è stato impostato su 70, il probe entrerà in uno stato di WARNING. Alcuni probe offrono una certa varietà dei suddetti limiti. 132

137 CAPITOLO 5. MONITORING Per poter ottenere il massimo dai vostri entitlement di monitoring e quindi evitare le notifiche false, Red Hat consiglia l'esecuzione dei probe senza alcuna notifica per un determinato periodo di tempo, in modo tale da stabilire una prestazione di base per ogni sistema. Anche se il valore di base offerto potrebbe risultare ideale, ogni organizzazione presenta un ambiente diverso che potrebbe richiedere una modifica dei suddetti limiti Monitoraggio del server di RHN In aggiunta al monitoring di tutti i sistemi client sarà possibile utilizzare RHN per controllare lo stesso server di RHN, sia esso RHN Satellite che RHN Proxy Server. Per poter controllare il server di RHN identificate un sistema controllato dal server e andate sulla scheda Informazioni del sistema Probe, del sistema in questione. Fate clic su crea nuovo probe e selezionate il Gruppo di comando del probe Satellite. Successivamente completate i campi rimanenti. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 5.5.1, «Gestione dei probes». Anche se il server di RHN appare esser controllato dal sistema client, probe verrà eseguito dal server stesso. I limti e le notifiche funzioneranno normalmente. NOTA Qualsiasi probe che richiede un collegamento al Red Hat Network monitoring daemon non potrà essere utilizzato con un RHN Satellite o RHN Proxy Server sui quali il software di Monitoring risulta essere in esecuzione. Ciò include numerosi probe nel gruppo di comandi di Linux, i probe del Log Agent e quelli del Remote Program. Utilizzate i probe del gruppo di comandi di Satellite per controllare i RHN Satellite ed i RHN Proxy Server. Nel caso di Proxy scout, i probe vengono elencati sotto il sistema per il quale essi riportano i dati TROUBLESHOOTING Anche se tutte le attività relative al monitoring vengono condotte attraverso il sito web di RHN, Red Hat permette l'accesso ad alcuni tool di diagnosi della linea di comando in grado di determinare la causa dell'errore. Per poter utilizzare i suddetti tool è necessario diventare un utente nocpulse sul server di RHN che esegue il monitoring. Come prima cosa eseguite il log in all'interno del server di RHN come utente root. Successivamente selezionate l'utente nocpulse attraverso il seguente comando: su - nocpulse Ora potrete utilizzare i tool di diagnosi descritti all'interno di questa sezione Come esaminare i probe tramite rhn-catalog Per eseguire il troubleshooting di un probe è necessario ottenere l'id del probe stesso. Potrete ottenerlo eseguendo rhn-catalog sul server di RHN come l'utente nocpulse. L'output somiglierà al seguente: 2 ServiceProbe on example1.redhat.com ( ): test 2 3 ServiceProbe on example2.redhat.com ( ): rhel2.1 test 4 ServiceProbe on example3.redhat.com ( ): SSH 133

138 Reference Guide 5 ServiceProbe on example4.redhat.com ( ): HTTP L'ID di probe risulta essere il primo numero presente sulla riga, mentre il suo nome (inserito nel sito web di RHN), risulta essere la voce finale della stessa riga. Per esempio, l'id 5 di probe corrisponde al probe HTTP. Ancora, potete passare le opzioni --commandline (-c) e --dump (-d), insieme all'id di probe, a rhn-catalog, in modo da ottenere informazioni aggiuntive: rhn-catalog --commandline --dump 5 L'opzione --commandline produce i parametri di comando impostati per probe, mentre --dump riprende qualsiasi altra informazione, incluso i limiti alert, i metodi e gli intervalli di notifica. Il comando sopra riportato risulterà in un output simile al seguente: 5 ServiceProbe on example4.redhat.com ( ): linux:cpu usage Run as: Unix::CPU.pm --critical=90 --sshhost= warn=70 --timeout=15 --sshuser=nocpulse --shell=sshremotecommandshell --sshport=4545 Una volta ottenuto l'id utilizzatelo con rhn-rhnprobe per poter esaminare l'output di probe. Per informazioni consultate la Sezione 5.6.2, «Visualizzazione dell'output di rhn-runprobe» Visualizzazione dell'output di rhn-runprobe Ora che siete riusciti ad ottenere l'id di probe tramite rhn-catalog, potrete utilizzarlo insieme con rhn-runprobe, in modo da poter esaminare l'output completo di probe. Notate che per default, rhnrunprobe funziona in modalità test, ciò significa che nessun risultato verrà inserito all'interno del database. Ecco le sue opzioni: Tabella 5.1. Opzioni rhn-runprobe Opzioni Descrizione --help Elenca le opzioni disponibili ed esce. --probe=probe_id Esegue probe con questo ID. --prob_arg=parameter Annulla ogni parametro di probe dal database. --module=perl_module Nome del pacchetto di un codice alternativo da eseguire. --log=all=level Imposta il livello di log per un pacchetto o per un prefisso. --debug=level Imposta un livello di debugging numerico. --live Esegue il probe, ordina i dati ed invia le notifiche (se necessario). È necessario includere l'opzione --probe e --log con i relativi valori. L'opzione --probe assume il 134

139 CAPITOLO 5. MONITORING probeid come proprio valore e l'opzione --log prende come valore "all" (per tutti i run level), ed il livello di verbosità numerico. Ecco un esempio: rhn-runprobe --probe=5 --log=all=4 Il comando sopra riportato necessita di un output di probe per probeid 5, per tutti i run level, con un livello più alto di verbosità. In modo più specifico, potrete fornire i parametri di comando derivati da rhn-catalog: rhn-runprobe 5 --log=all=4 --sshuser=nocpulse --sshport=4545 Ciò produrrà un output verbose che riproduce il tentativo di esecuzione di probe. Gli errori vengono chiaramente identificati. 135

140 Reference Guide CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE RHN Satellite supporta la creazione e la gestione di organizzazioni multiple all'interno di una installazione Satellite, e permette una divisione dei sistemi, del contenuto e delle sottoscrizioni tra gruppi specifici e diverse organizzazioni. Questo capitolo guida l'utente attraverso i compiti per l'impostazione di base e ne spiega i concetti per la gestione e la creazione di organizzazioni multiple all'interno di RHN Satellite MODELLI DI SATELLITE CONSIGLIATI PER L'UTILIZZO CON ORGANIZZAZIONI MULTIPLE I seguenti esempi riportano due scenari possibili utilizzando la funzione organizzazioni multiple (o multi-org) L'installazione o l'aggiornamento a RHN Satellite 5.1, o versione più recente, non necessita di un utilizzo della funzione multi-org. È possibile creare organizzazioni aggiuntive sul Satellite ed iniziare ad utilizzare quelle organizzazioni nel modo a voi desiderato. È una buona prassi creare una organizzazione aggiuntiva ed utilizzarla a scopo di prova per un set limitato di sistemi/utenti e comprendere pienamente l'impatto di un Satellite con organizzazioni multiple sulle politiche e sui processi dell'organizzazione Satellite gestito centralmente per una organizzazione con dipartimenti multipli Nel primo scenario RHN Satellite viene gestito da un gruppo centrale all'interno di un'azienda o di un'altra organizzazione (consultare la Figura 6.1, «Gestione centralizzata di Satellite per organizzazioni con dipartimenti multipli»). L'amministratore Satellite dell'organizzazione 1 (l'organizzazione amministrativa creata durante la configurazione di Satellite) usa l'organizzazione 1 (l'organizzazione amministrativa') come area di staging per gli entitlement e le sottoscrizioni del sistema e software. Le responsabilità dell'amministratore di Satellite includono la configurazione di Satellite (qualsiasi compito disponibile con l'area Ammin dell'interfaccia web), la creazione e rimozione di organizzazioni aggiuntive di Satellite, e l'assegnazione e rimozione degli entitlement e sottoscrizioni del sistema e software. In questo esempio le organizzazioni aggiuntive sono mappate in dipartimenti interni ad una compagnia. Un modo per decidere a che livello dividere i vari dipartimenti di una organizzazione, è quello di considerare il modo attraverso i quali i dipartimenti acquistano gli entitlement e le sottoscrizioni per l'utilizzo con RHN Satellite. Per mantenere un controllo centralizzato sulle organizzazioni all'interno di un Satellite, create un account per un Amministratore dell'organizzazione in ogni organizzazione creata, in modo tale da poter accedere l'organizzazione interessata per qualsiasi motivo. 136

141 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE Figura 6.1. Gestione centralizzata di Satellite per organizzazioni con dipartimenti multipli Gestione decentralizzata di organizzazioni di terze parti multiple In questo esempio Satellite viene gestito da un gruppo centrale, ma ogni organizzazione viene considerata separatamente senza alcuna relazione o legame con le altre organizzazioni presenti sul Satellite. Ogni organizzazione potrebbe essere un cliente del gruppo che gestisce la stessa applicazione Satellite. Mentre un Satellite con organizzazioni facenti parte della stessa compagnia, potrebbe rappresentare un ambiente più tollerante per la condivisione dei sistemi e del contenuto tra le organizzazioni stesse, in questo esempio 'decentralizzato' il processo di condivisione sarà meno tollerabile. Gli amministratori saranno in grado di assegnare gli entitlement in quantità specifiche ad ogni organizzazione. Ogni organizzazione avrà un accesso a tutti i contenuti di Red Hat sincronizzati con Satellite, se l'organizzazione possiede gli entitlement del canale software per il contenuto. Tuttavia, se una organizzazione invia un contenuto personalizzato alla propria organizzazione, esso non sarà disponibile alle altre organizzazioni. Ciò significa che non sarà possibile fornire contenuto personalizzato a tutte o parte delle organizzazioni, senza inviare il contenuto in questione singolarmente ad ogni organizzazione. Con questo scenario gli Amministratori Satellite potrebbero riservare un account in ogni organizzazione in modo da avere sempre un login d'accesso. Per esempio, se state utilizzando Satellite per fornire servizi di hosting gestiti per gruppi esterni, è possibile riservare un account a voi stessi in modo da accedere ai sistemi presenti in quella organizzazione ed inoltrare il contenuto. 137

142 Reference Guide Figura 6.2. Gestione decentralizzata di Satellite per organizzazioni con dipartimenti multipli Suggerimenti generali per l'utilizzo di Multi-Org Senza considerare il modello specifico scelto nella gestione del vostro multi-org Satellite, i seguenti suggerimenti possono essere utili. Non è consigliato utilizzare l'organizzazione amministrativa (organizzazione #1) per la resgitrazione dei sistemi e la creazione degli utenti in qualsiasi situazione, a meno che non si desidera utilizzare Satellite con organizzazione singola, oppure se si è in processo di migrare da un Satellite con organizzazione singola ad uno con organizzazioni multiple. Ciò è causato dai seguenti motivi: 1. L'amministrazione organizzativa viene considerata come un caso particolare per quanto riguarda gli entitlement. È possibile aggiungere o rimuovere gli entitlement a questa organizzazione, rimuovendoli o aggiungendoli da altre organizzazioni presenti sul Satellite. 2. L'organizzazione amministrativa viene intesa come area di staging per le sottoscrizioni e gli entitlement. Quando associate Satellite con un nuovo certificato qualsiasi nuovo entitlement verrà garantito all'organizzazione per default. Per rendere i nuovi entitlement disponibili ad altre organizzazioni presenti sul Satellite, sarà necessario assegnare esplicitamente gli entitlement ad altre organizzazioni dell'organizzazione amministrativa Il certificato ha meno entitlement rispetto a quelli da me usati Se avete ricevuto un nuovo certificato Satellite con un numero minore di entitlement rispetto a quelli utilizzati dalle organizzazioni sul vostro Satellite, allora non sarete in grado di attivare questo nuovo certificato durante il caricamento attraverso l'interfaccia web di Satellie, Ammin Configurazione 138

143 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE di Satellite Certificato, o tramite il profilo del sistema Satellite nella scheda Satellite, o eseguendo il comando rhn-satellite-activate. A questo punto riceverete un errore il quale indica che non è presente un numero sufficiente di entitlement nel certificato. Sono disponibili diversi modi per ridurre l'utilizzo di un entitlement di Satellite in modo da poter attivare il vostro nuovo certificato. Red Hat consiglia di valutare l'utilizzo di ogni entitlement dell'organizzazione presente sul Satellite e decidere di conseguenza quali organizzazioni possono abbandonare alcuni entitlement e continuare ad operare in modo corretto. Successivamente sarà possibile contattare ogni amministratore dell'organizzazione direttamente, e richiedere di rimuovere gli entitlement o cancellare i profili del sistema di qualsiasi sistema estraneo presente nell'organizzazione. Se siete in possesso di un login per l'accesso alle suddette organizzazioni, allora sarete in grado di eseguire questa operazione. Se avete eseguito un login come amministratore di Satellite, allora non sarete in grado di ridurre gli entitlement assegnati ad una organizzazione al di sotto del numero di entitlement che l'organizzazione ha associato attivamente con i profili del sistema. In alcune situazioni vi troverete costretti a rimuovere gli entitlement avendo a disposizione una quantità di tempo molto limitata, e possibilmente senza avere accesso ad ogni organizzazione per poterlo fare da soli. In questa circostanza è disponibile una opzione in Multi-Org Satellite, la quale permette all'amministratore di Satellite di ridurre gli entitlement rispetto all'utilizzo previsto. Per fare questo è necessario essere registrati all'interno dell'organizzazione amministrativa. Per esempio, dopo aver eseguito il login all'interno dell'organizzazione amministrativa, se al vostro certificato risultano mancare cinque entitlement di gestione del sistema per essere in grado di coprire tutti i sistemi registrati sul vostro Satellite, allora verranno rimossi gli entitlement ai cinque sistemi registrati per ultimi all'organizzazione in questione. Di seguito viene descritto il seguente processo: 1. Nel file /etc/rhn/rhn.conf, impostare web.force_unentitlement=1 2. Riavviare Satellite 3. Ridurre gli entitlement assegnati alle organizzazioni desiderate tramite la scheda Sottoscrizioni di ogni organizzazione, o tramite le schede Organizzazioni dei singoli entitlement. 4. Un certo numero di sistemi all'interno dell'organizzazione dovrebbe avere uno stato di unentitled 'senza entitlement'. Il numero di sistemi senza gli entitlement all'interno di una organizzazione, dovrebbe essere uguale alla differenza tra il numero totale di entitlement rimossi dall'organizzazione, ed il numero di entitlement non applicati sui sistemi da parte dell'organizzazione. Per esempio, se avete rimosso 10 entitlement dall'organizzazione nella fase 3 e l'organizzazione possiede 4 entitlement non utilizzati dai sistemi, allora 6 sistemi presenti nell'organizzazione saranno sprovvisti di entitlement. Se siete in possesso del numero necessario di entitlement dovreste essere in grado di attivare il vostro certificato Satellite. Da notare che la modifica della variabile web.force_unentitlement è necessaria solo per la riduzione degli entitlement assegnati di una organizzazione al di sotto del numero di entitlement utilizzati. Se una organizzazione possiede un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli da essa utilizzati attivamente, allora non sarà necessario impostare questa variabile per una loro rimozione Il certificato ha un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli da me utilizzati Se avete ricevuto un nuovo certificato Satellite con un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli utilizzati dalle organizzazioni sul vostro Satellite, qualsiasi entitlement aggiuntivo verrà assegnato all'organizzazione amministrativa. Se eseguite un login nell'interfaccia web come 139

144 Reference Guide amministratore di Satellite, sarà possibile assegnare i suddetti entitlement ad altre organizzazioni. Gli entitlement precedentemente assegnati ad altre organizzazioni non verranno interessati AMMIN ORGANIZZAZIONI L'interfaccia web Organizzazioni permette agli amministratori di visualizzare, creare e gestire organizzazioni multiple presenti sul Satellite. Gli amministratori possono assegnare gli entitlement del sistema e quelli software attraverso varie organizzazioni, e controllare l'accesso di una organizzazione ai compiti di gestione dei sistemi. Figura 6.3. Ammin La pagina Organizzazioni contiene un elenco di organizzazioni presenti sul Satellite, con il conteggio di Utenti e Sistemi assegnati ad ogni organizzazione. La pagina Organizzazioni contiene anche una pagina Fidate per ogni entità fidata dell'organizzazione stabilita. A tale scopo consultate la Sezione 6.6, «Organizational Trusts» Ammin Organizzazioni Dettagli Selezionando una organizzazione verrà visualizzata la pagina Dettagli nella quale viene fornito agli amministratori un sommario di vari aspetti dell'organizzazione. Utenti attivi Il nuemero di utenti presenti nell'organizzazione Sistemi Il numero di utenti sottoscritti all'organizzazione Gruppi del sistema Il numero di gruppi sottoscritti all'organizzazione Chiavi di attivazione Il numero di chiavi di attivazione disponibile all'organizzazione. Profili Kickstart Il numero di profili kickstart disponibili all'organizzazione. 140

145 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE Canali di configurazione Il numero di canali di configurazione disponibili all'organizzazione. Da questa pagina è possibile cancellare l'organizzazione facendo clic sul link Cancella organizzazione La pagina Dettagli presenta tre sottoschede: Utenti, Sottoscrizioni, e Fidate CREAZIONE DI UNA ORGANIZZAZIONE È possibile accedere alla pagina Crea nuova organizzazione all'interno dell'interfaccia web di RHN Satellite tramite Ammin Organizzazioni Crea nuova organizzazione. Gli amministratori possono creare nuove organizzazioni ed assegnare entitlement, gruppi, sistemi ed utenti per il gruppo, in modo tale che le organizzazioni stesse siano in grado di eseguire compiti amministrativi in modo indipendente senza interessare altre organizzazioni. Figura 6.4. Creazione di una nuova organizzazione 1. Inserire il Nome dell'organizzazione nella casella di testo. Il nome dovrà contenere un minimo di 3 ed un massimo di 128 caratteri. 2. Come creare un amministratore per l'organizzazione: 1. Inserire un Login desiderato per l'amministratore dell'organizzazione, esso dovrà contenere un minimo di 3 ed un massimo di 128 caratteri. 2. Creare una Password desiderata e Confermarla. 3. Digitare l' dell'amministratore dell'organizzazione. 4. Inserire il Nome ed il Cognome dell'amministratore dell'organizzazione. 141

146 Reference Guide 3. Fate clic sul pulsante Crea organizzazione per completare il processo. Una volta creata la nuova organizzazione la pagina Organizzazioni mostrerà all'interno dell'elenco la nuova organizzazione. NOTA Gli Amministratori Satellite dovrebbero considerare la possibilità di conservare l'account di Amministratori dell'organizzazione amministrativo, in modo da poter eseguire un login all'interno di questa organizzazione se desiderato. Se il Satellite è stato configurato per una autenticazione PAM, evitate di usare account PAM per l'account dell'amministratore dell'organizzazione amministrativa all'interno delle nuove organizzazioni. Al contrario, create un account locale a Satellite per gli amministratori dell'organizzazione e riservate gli account autenticati con PAM per i login Satellite con meno privilegi, così facendo scoraggerete gli utenti ad eseguire login frequenti nel Satellite con privilegi più elevati, poichè è più probabile fare errori all'interno di questi account. Altresì, considerate la creazione di un nome per il login dell'account di Amministratore dell'organizzazione (per esempio, orgadmin-mktg o eng-dept-admin), per corrispondere i nomi di login di ammin con l'organizzazione COME GESTIRE GLI ENTITLEMENT Un compito importante dopo aver creato una nuova organizzazione è quello di assegnare gli entitlement di management system alla nuova organizzazione. Gli entitlement di management system sono un requisito di base per il funzionamento di una organizzazione con Satellite. Il numero di entitlement di gestione assegnati ad una organizzazione è equivalente al numero massimo di sistemi che possono essere registrati all'organizzazione in questione sul Satellite, senza considerare il numero di entitlement software disponibili. Per esempio, se sono presenti 100 entitlement Red Hat Enterprise Linux Client ma solo 50 entitlement di sistema di gestione per una organizzazione, solo 50 sistemi saranno in grado di essere registrati a quella organizzazione. È necessario conferire ad ogni organizzazione anche gli entitlement del canale software RHN Tools. Il canale RHN Tools contiene vari client software necessari per una funzionalità estesa di Satellite, come ad esempio i client necessari per la gestione della configurazione ed il supporto di kickstart, insieme al pacchetto rhn-virtualization, necessario per gli entitlement dei guest virtuali Xen e KVM per il conteggio corretto in base al numero di sottoscrizioni Red Hat Enterprise Linux ad essi associati. Accedere alla scheda Sottoscrizioni tramite Ammin Organizzazioni Dettagli Sottoscrizioni. La scheda Sottoscrizioni presenta due sottoschede per la gestione degli entitlement del sistema e del canale software per l'organizzazione Ammin Sottoscrizioni Entitlement canale software La pagina Entitlement canale software su Satellite elenca tutti gli entitlement presenti sul Satellite, per tutte le organizzazioni, insieme al loro utilizzo. A tal proposito fate clic su Nome Entitlement per informazioni più dettagliate. La scheda Dettagli per l'entitlement del canale software, contiene le informazioni sull'accesso al canale software conferito dopo la sottoscrizione all'entitlement. 142

147 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE La scheda Organizzazioni permette agli amministratori di Satellite di modificare il numero di canali software disponibili ad ogni organizzazione. Digitare il numero (all'interno della gamma presente in Valori possibili) e fare clic sul pulsante Aggiorna corrispondente a quella organizzazione. NOTA Gli Amministratori dell'organizzazione che creano un canale personalizzato possono utilizzare solo quel canale all'interno della propria organizzazione se non è presente una 'Organizational Trust' tra le organizzazioni che desiderano condividere il canale. Per maggiori informazioni sulla fiducia nell'organizzazione consultare la Sezione 6.6, «Organizational Trusts». La scheda Organizzazioni contiene anche le informazioni sull'utilizzo esteso nella sezione Utilizzo entitlement per l'intero sistema, incluso: Totali Numero di entitlement del canale totali disponibili per Satellite. Disponibili Il numero di entitlement attualmente disponibili per l'assegnazione. In uso Il numero di entitlement attualmente in uso da tutte le organizzazione (esclusa l'organizzazione di base), in rapporto al numero totale degli entitlement assegnati. Per esempio se la colonna Totali è 100 e la colonna Disponibili è 70, ciò significa che 30 entitlement sono assegnati alle organizzazioni. La colonna In uso mostra quanti di questi 30 entitlement sono utilizzati dalle organizzazioni ad eccezione dell'organizzazione di base. Quindi, se la colonna In uso mostra 24 of 30 (80%), ciò significa che 24 entitlement dei canali sono stati distribuiti alle organizzazioni Satellite (ad eccezione dell'organizzazione di base) su 30 totali assegnati Ammin Sottoscrizioni Entitlement del sistema La pagina Entitlement del sistema su Satellite elenca tutti gli entitlement del sistema su Satellite, di tutte le organizzazioni, insieme al rispettivo uso. Fare clic sul nome dell'entitlement per maggiori informazioni. Gli entitlement del sistema includono Management, Provisioning, Monitoring, e Virtualizzazione. Inserire il valore interessato di assegnazioni degli entitlement del sistema nella casella di testo, senza eccedere il limite indicato all'interno dei Valori possibili. La scheda Dettagli per l'entitlement del sistema, contiene le informazioni relative all'entitlement insieme al tipo di accesso. La scheda Organizzazioni permette agli amministratori di Satellite di modificare il numero di assegnazioni dell'entitlement del sistema disponibile ad ogni organizzazione. Digitare il numero (all'interno della gamma indicata in Valori possibili), e successivamente fare clic su Conferma modifiche di quella organizzazione. La scheda Organizzazioni per l'entitlement del sistema, contiene anche le informazioni dettagliate sull'utilizzo all'interno della sezione "Utilizzo entitlement per l'intero sistema", incluso: Totale assegnato Numero di entitlement totali disponibili per l'intero Satellite. Utilizzo entitlement Il numero di entitlement attualmente usati. 143

148 Reference Guide Utilizzo organizzazione mostra il numero di organizzazioni con un accesso all'entitlement COME CONFIGURARE I SISTEMI IN UNA ORGANIZZAZIONE Dopo aver creato una organizzazione ed assegnato gli entitlement necessari, sarà possibile assegnare i sistemi ad ogni organizzazione. È possibile registrare un sistema con una particolare organizzazione in due modi: 1. Registrazione tramite Login e Password Se fornite un login ed una password creati per una organizzazione specifica, il sistema verrà registrato a quella organizzazione. Per esempio, se user-123 è un membro dell'organizzazione Central IT su Satellite, il seguente comando su qualsiasi sistema registrerà quel sistema all'organizzazione Central IT del vostro Satellite: rhnreg_ks --username=user password=foobaz NOTA I parametri --orgid (per Red Hat Enterprise Linux 4 e 5) e --orgpassword (in RHEL 4) in rhnreg_ks non sono relativi alla registrazione di Satellite o al supporto di organizzazioni multiple di RHN Satellite. 2. Registrazione tramite una chiave di attivazione È possibile registrare un sistema ad una organizzazione utilizzando una chiave di attivazione dell'organizzazione. Le chiavi di attivazione registreranno i sistemi all'organizzazione nella quale è stata creata la chiave di attivazione usata. Le chiavi di attivazione rappresentano un buon metodo di registrazione se desiderate abilitare gli utenti alla registrazione dei sistemi in una organizzazione, senza fornire un login d'accesso all'organizzazione stessa. Se desiderate spostare i sistemi tra diverse organizzazioni, potrete automatizzare questo processo con gli script utilizzando le chiavi di attivazione. NOTA Con RHN Satellite le chiavi di attivazione hanno un nuovo formato, i primi caratteri delle chiavi sono usati per indicare l'organizzazione (tramite il numero ID) che detiene l'attivazione ORGANIZATIONAL TRUSTS Le organizzazioni possono condividere le proprie risorse stabilendo una organizational trust in Satellite. Una organizational trust è bidirezionale, ciò significa che quando un Amministratore Satellite stabilisce un rapporto di fiducia con due o più organizzazioni, l'amministratore dell'organizzazione di ogni organizzazione è libero di condividere una quantità di risorse in base alle proprie esigenze. L'Amministratore dell'organizzazione determina quali risorse possono essere condivise e usate con altre organizzazioni fidate. NOTA Solo gli amministratori dell'organizzazione sono in grado di condividere il proprio contenuto personalizzato; Gli amministratori di Satellite possono solo assegnare entitlement software e del sistema ad ogni organizzazione. 144

149 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE Come stabilire una Organizational Trust Un Amministratore Satellite è in grado di creare un rapporto di fiducia tra due o più organizzazioni. Per fare questo fate clic su Organizzazioni, sul menu della pagina principale Ammin. Selezionate il nome di una delle organizzazioni, e all'interno della pagina Dettagli selezionate la scheda Fidate. Sulla scheda Fidate è presente un elenco di tutte le altre entità fidate sul RHN Satellite. Qui è possibile utilizzare la casella di testo Filtra per organizzazione, per raffinare la ricerca ad un elenco di organizzazioni specifiche. Figura 6.5. Organizational Trusts Selezionate la casella di testo accanto ai nomi delle organizzazioni che desiderate includere nell'organizational trust con l'organizzazione attuale, e successivamente fate clic sul pulsante Modifica fidate Condivisione contenuto dei canali tra organizzazioni fidate Una volta stabilita l'organizational trust le organizzazioni potranno condividere il contenuto, come ad esempio canali software personalizzati, con altre organizzazioni fidate. A tale scopo sono disponibili tre livelli di condivisione dei canali applicabili ad ogni canale per un controllo più dettagliato dell'accesso. NOTA Le organizzazioni non possono condividere i canali di Red Hat poichè essi sono disponibili a tutte le organizzazioni con entitlement a quei canali. 145

150 Reference Guide Per condividere un canale personalizzato con un'altra organizzazione, seguire le seguenti fasi: 1. Eseguite il login su Satellite con il nome utente dell'amministraore dell'organizzazione. 2. Fate clic sulla scheda Canali 3. Sul menu laterale fate clic su Gestisci canali software. 4. Fate clic sul canale personalizzato che desiderate condividere con altre organizzazioni. 5. Dalla sezione Controllo accesso al canale della pagina Dettagli, sono disponibili tre tipi di condivisioni in Condivisione organizzativa. Privata Per rendere privato il canale; in questo modo le altre organizzazioni non potranno accedere al canale in questione ad eccezione del proprietario del canale stesso. Protetta Permette l'accesso al canale da parte di organizzazioni fidate da voi scelte. NOTA Con la selezione di Protetta potrete visualizzare una pagina separata che vi richiederà di confermare il conferimento dell'accesso al canale alle organizzazioni tramite le selezione di Conferisci accesso e conferma. Pubblica Permette a tutte le organizzazioni fidate di accedere al canale personalizzato. Fate clic sul pulsante di scelta accanto alla vostra selezione e successivamente Aggiorna canale. Ora qualsiasi altro Amministratore dell'organizzazione fidato, al quale è stato conferito l'accesso al canale fidato, potrà permettere ai propri sistemi client di installare e aggiornare i pacchetti dal canale condiviso. NOTA Se siete in possesso di un sistema sottoscritto ad un canale condiviso, e l'amministratore dell'organizzazione del canale condiviso modifica i permessi d'accesso al canale, in tal caso il sistema in questione perde il canale. Se invece viene modificato il permesso del canale di base, allora il sistema non avrà alcun canale di base sulla pagina Sistemi e non riceverà alcun aggiornamento MIgrazione dei sistemi da una organizzazione fidata ad un'altra In qggiunta alla condivisione dei canali software le organizzazioni fidate possono migrare i sistemi su altre organizzazioni fidate tramite l'utilità migrate-system-profile. L'utilizzo di migrate-system-profile si basa sulla linea di comando ed utilizza i systemid e orgid come argomenti, per specificare ciò che è stato spostato e la sua organizzazione di destinazione. Per usare il comando migrate-system-profile è necessario aver installato il pacchetto spacewalk-utils. Non è necessario aver eseguito il login sul server Satellite per poter usare migrate-system-profile; tuttavia se non eseguite tale operazione sarà necessario specificare l'hostname e l'indirizzo IP del server come switch della linea di comando. 146

151 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE NOTA Quando una organizzazione esegue una migrazione di un sistema con il comando migrate-system-profile, il sistema non conserverà alcun entitlement o sottoscrizione al canale dell'organizzazione originale. Tuttavia la cronologia del canale verrà conservata e sarà accessibile dal nuovo Amministratore dell'organizzazione, semplificando così il resto del processo di migrazione il quale include la sottoscrizione ai canali di base ed il conferimento degli entitlement Come utilizzare migrate-system-profile Determinare l'id del sistema da migrare, l'id dell'organizzazione nella quale verrà migrato il sistema e l'hostname o l'indirizzo IP del server di Satellite se eseguite il comando da un'altra macchina. L'utilizzo tramite la line di comando è il seguente: migrate-system-profile --satellite {SATELLITE HOSTNAME OR IP} -- systemid={system ID} --to-org-id={destination ORGANIZATION ID} Per esempio, se il Dipartimento delle Finanze (creato come organizzazione all'interno di RHN Satellite con OrgID 2), desidera migrare una workstation (con SystemID ) da Engineering ma l'amministratore dell'organizzazione del Dipartimento delle Finanze non possiede un accesso shell per il server di RHN Satellite. L'hostname di RHN Satellite è satserver.example.com. L'Amministratore dell'organizzazione del Dipartimento delle Finanze digiterà quanto di seguito riportato da un prompt della shell: migrate-system-profile --satellite satserver.example.com -- systemid= to-org-id=2 Successivamente verrà richiesto all'amministratore dell'organizzazione stesso di inserire il nome utente e la password (a meno che non siano stati specificati utilizzando --username= e -- password= sulla linea di comando). L'Amministratore dell'organizzazione sarà in grado di visualizzare il sistema nella pagina Sistemi dopo il login nell'interfaccia web di RHN Satellite. L'Amministratore dell'organizzazione del Dipartimento delle Finanze potrà terminare il processo di migrazione assegnando una canale di base e conferendo gli entitlement al client, come fatto per ogni sistema registrato alla propria organizzazione disponibile dalla pagina Cronologia nella scheda Eventi. 147

152 Reference Guide Figura 6.6. Cronologia del sistema NOTA L'Amministratore Satellite è in grado di migrare un sistema da una organizzazione fidata ad un'altra organizzazione presente nell'organizational trust. Tuttavia gli Amministratori dell'organizzazione possono solo migrare un sistema dalla propria organizzazione ad un'altra presente all'interno della organizational trust. Gli Amministratori Satellite che desiderano migrare numerosi sistemi contemporaneamente possono usare l'opzione --csv di migrate-system-profile, così facendo verrà automatizzato il processo usando un elenco separato da virgole di sistemi da migrare. Una riga all'interno del file CSV dovrebbe contenere l'id del sistema da migrare insieme all'id dell'organizzazione di destinazione nel seguente formato: systemid,to-org-id per esempio systemid potrà essere , mentre to-org-id potrebbe essere 4. Quindi un file CSV compatibile somiglierà al seguente: , , ,4 Per maggiori informazioni su come utilizzare migrate-system-profile consultate le pagine del manuale digitando man migrate-system-profile, oppure per una schermata d'aiuto di base digitate migrate-system-profile -h. 148

153 CAPITOLO 6. ORGANIZZAZIONI MULTIPLE 6.7. AMMIN UTENTI La pagina Utenti di Satellite contiene un elenco di tutti gli utenti presenti sul Satellite di tutte le organizzazioni. NOTA Sarete in grado di modificare le informazioni degli utenti dell'organizzazione solo se avete eseguito un login come Amministratore dell'organizzazione. Facendo clic su Nome utente verrà visualizzata la pagina Dettagli utente. Consultate la Sezione 4.9, «Utenti» per maggiori informazioni sulla configurazione dell'utente Ammin Organizzazioni Dettagli Utenti La scheda Utenti elenca gli utenti assegnati all'organizzazione incluso i nomi veri, gli indirizzi ed un segno il quale indica se l'utente è un amministratore dell'organizzazione. Se siete un Amministratore dell'organizzazione potrete selezionare il nome utente per visualizzare la pagina Detagli utente per l'utente in questione. Per informazioni sulla gestione degli utenti consultare la Sezione , «Elenco utenti Attivi Informazioni utente». NOTA È necessario eseguire un login come Amministratore dell'organizzazione per poter modificare i dettagli degli utenti per una organizzazione. Gli Amministrtori Satellite non sono in grado di modificare le informazioni riguardanti gli utenti dell'organizzazione. 149

154 Reference Guide CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI Per poter gestire i sistemi client è necessario sincronizzare prima il contenuto dei server centrali di RHN con Satellite. RHN consiglia sincronizzare almeno i seguenti canali: Per Red Hat Enterprise Linux 5: Red Hat Enterprise Linux Server (v. 5 per 32-bit x86) rhel-i386-server-5 (e tutti i canali figlio) Red Hat Network Tools per RHEL Server (v. 5 per 32-bit x86) rhn-tools-rhel-i386-server-5 Red Hat Enterprise Linux Server Virtualization (v. 5 per 32-bit x86) hel-i386-server-vt-5 (e tutti i canali figlio) Per Red Hat Enterprise Linux 6: Red Hat Enterprise Linux Server (v. 6 per 64-bit x86_64) rhel-x86_64-server-6 (e tutti i canali figlio) Red Hat Network Tools per RHEL Server (v. 6 per 32-bit x86) rhn-tools-rhel-i386-server IMPOSTAZIONE DEL SISTEMA HOST PER I VOSTRI SISTEMI VIRTUALI Prima di creare i sistemi guest è necessario predisporre il vostro sistema host. Per fare questo create un profilo kickstart Red Hat Enterprise Linux Server, successivamente utilizzare il profilo kickstart in questione per installare il sistema operativo sull'host. Una volta completato queste fasi sarà possibile procedere alla preparazione dei guest virtuali Creare un profilo kickstart per i sistemi guest 1. Eseguite un login sull'interfaccia web di Satellite. Navigate fino ad arrivare alla schermata Panoramica Kickstart, facendo clic sul link Gestisci Kickstart nel widget Compiti all'interno de Il vostro RHN, oppure selezionando la scheda Sistemi, seguita dalla sottotabella Kickstart nella barra di navigazione di sinistra. 2. Sulla pagina Panoramica Kickstart selezionate il link Crea nuovo profilo kickstart nel widget Azioni Kickstart nell'angolo alto sulla destra Inserite una etichetta per il vostro profilo la quale vi permetterà di distinguerlo dagli altri profili. Per le istruzioni restanti prenderemo in considerazione come etichetta hostsystem-for-virtual-guests. 2. Per il campo Canale di Base, selezionate Red Hat Enterprise Linux (v.5 o 6 per $ARCH) (dove $ARCH è l'architettura del sistema host. 150

155 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI NOTA È possibile installare un Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 a 32-bit su di un sistema host a 64-bit. Tuttavia, se desiderate fare ciò fate attenzione che i vostri sistemi guest eseguano anche la versione a 32-bit di Red Hat Enterprise Linux. 3. All'interno del campo Kickstartable Tree, selezionate ks-rhel-$arch-server-5 (or 6) dove $ARCH è l'architettura del sistema host. 4. Per il campo Tipo di virtualizzazione selezionate Host Para-virtualizzato. NOTA Se state modificando il Tipo di virtualizzazione di un profilo kickstart esistente, fate attenzione perchè potreste modificare anche le opzioni della partizione e del bootloader, sovrascrivendo così qualsiaisi personalizzazione fatta dall'utente. Assicuratevi di controllare la scheda Partizionamento in modo da verificare le impostazioni quando modificate il Tipo di virtualizzazione. 5. Per finire, fate clic su Successivo nella parte bassa sulla destra della schermata per poter continuare con la fase successiva. NOTA Se uno dei campi non presenta le opzioni sopra riportate ciò potrebbe significare la mancata esecuzione corretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dei server di Red Hat. 4. Selezionate la posizione dei file di distribuzione per l'installazione del sistema host. Su questa schermata dovrebbe esserci una Posizione di download predefinita già selezionata. Fate clic sul pulsante Successivo per continuare con la Fase 3. NOTA Se la posizione di download predefinita risulta mancante, ciò potrebbe significare la mancata esecuzione corretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dal server di Red Hat. 5. Selezionate una password root da impostare sul sistema host interessato e successivamente selezionate Fine per terminare la creazione del profilo. 6. A questo punto srà possibile visualizzare il nuovo profilo kickstart appena creato. Potrete navigare attraverso le diverse schede del profilo e modificare le impostazioni come desiderate, ma tale modifica non è necessaria poichè le impostazioni predefinite dovrebbero funzionare correttamente per la maggior parte dei casi. Per poter avviare ed arrestare il guest usando l'interfaccia web di Satellite sarà necessario includere il pacchetto acpid. 151

156 Reference Guide Kickstart del sistema host Successivamente eseguite kickstart sul sistema host utilizzando il profilo kickstart appena creato. Si possono verificare tre diversi scenari per l'esecuzione di kickstart nei confronti del sistema host. Vi preghiamo di leggere i suddetti scenari seguendo le istruzioni per quello a voi interessato: Red Hat Enterprise Linux non è installato sul sistema host Come prima cosa create un CD d'avvio per iniziare il processo kickstart sul sistema host. Sarete in grado di utilizzare il profilo kickstart precedentemente creato per l'host in questione. Da notare che sarà necessario un accesso fisico alla macchina da utilizzare per poter seguire le fasi riportate: 1. Per creare un CD d'avvio per il vostro host sarà a vostra disposizione una ISO, utilizzando ssh per eseguire il login all'interno del vostro Satellite. Essa si troverà all'interno del vostro Satellite nella seguente posizione: /var/satellite/rhn/kickstart/ks-rhel-i386-server-5/images/boot.iso NOTA È possibile utilizzare una chiavetta USB flash-memory per avviare il sistema ed eseguire kickstart. A tal proposito consultate la Red Hat Enterprise Linux System Administration Guide (disponibile su US/Red_Hat_Enterprise_Linux/index.html). Da notare che l'hardware del sistema host deve supportare l'avvio tramite questi dispositivi. 2. Inserite il CD d'avvio nel drive e riavviate il sistema assicurando che l'unità CD-ROM sia stata impostata come dispositivo d'avvio primario nel BIOS del sistema. 3. Dopo il riavvio dovreste essere in grado di visualizzare un prompt d'avvio. Digitate il seguente comando per iniziare il vostro kickstart: linux \ ks= profile label you created earlier NOTA Per alcuni sistemi potreste aver bisogno di aggiungere ksdevice=eth0 al comando, oppure disabilitare uno dei due o più NIC presenti nel BIOS del sistema, per evitare una possibile confusione durante il processo kickstart. 4. Il processo kickstart per il sistema host dovrebbe ora iniziare. Per il suo completamento dovrebbero essere necessari quindici minuti circa. Previo corretto completamento di kickstart, sarete in grado di rendere disponibile un sistema host per il guest virtuale, il quale risulterà registrato con Satellite È stato installato Red Hat Enterprise Linux 6 sul sistema host Registrare il sistema host con Satellite e controllate se sono stati installati i pacchetti kvm necessari. Se i suddetti pacchetti non sono presenti, installateli usando Satellite. 152

157 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI NOTA Su Red Hat Enterprise Linux 6, la virtualizzazione è supportata solo su macchine a 64- bit Intel e AMD. NOTA Su Red Hat Enterprise Linux 6 non è supportato l'host di virtualizzazione xen. 1. Come prima cosa registrate il sistema host su Satellite. Utilizzate ssh per collegarvi sul sistema host. Eseguite la registrazione emettendo il seguente comando come utente root: rhnreg_ks --serverurl= \ --username=username --password=password NOTA Se il sistema host è stato già registrato su di un server Red Hat Networ diverso, aggiungete --force al comando. 2. Successivamente aprite il profilo del sistema host all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Eseguite il login all'interno dell'interfaccia web del vostro Satellite su Fate clic sulla scheda Sistemi sulla barra di navigazione. A questo punto dovreste visualizzare il sistema host appena registrato - fate clic sul nome del profilo corrispondente per accedere alla pagina relativa del profilo del sistema. 3. Assicuratevi che il sistema abbia un accesso ai canali software necessari in modo da accedere al software richiesto per ospitare i guest virtuali. Dalla pagina del profilo del sistema host, fate clic sul link Altera sottoscrizioni del canale nella parte alta sulla destra della pagina del profilo sotto l'intestazione Canali sottoscritti. Selezionate le caselle Virtualizzazione RHEL e Red Hat Networ Tool per il server di RHEL, e successivamente fate clic su Modifica sottoscrizioni sotto l'elenco dei canali. 4. La fase successiva è quella di controllare se è stato installato il software necessario per poter ospitare un guest virtuale sul sistema. Sul sistema host emettete il seguente comando come utente root: rpm -q qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst Se rpm indica che i suddetti pacchetti non sono stati installati, installateli eseguendo il seguente comando come utente root sul sistema: yum install qemu-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst 5. Riavviare la macchina per implementare le modifiche o usare il comando modprobe appropriato per il processore: modprobe kvm_intel oppure: 153

158 Reference Guide modprobe kvm_amd 6. Sarà necessario installare ed eseguire il pacchetto osad per far si che il vostro sistema host sia in grado di rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Per installare: yum install -y osad dopo l'installazione iniziate il processo osad: /sbin/service osad restart 7. Il vostro sistema host dovrebbe essere pronto per il provisioning del guest virtuale di RHN È stato installato Red Hat Enterprise Linux 5 sul sistema host Registrate il sistema host sul Satellite e controllate se i pacchetti xen o kvm necessari sono stati installati sul sistema. In caso contrario installateli utilizzando Satellite 1. Come prima cosa registrate il sistema host su Satellite. Utilizzate ssh per collegarvi sul sistema host. Eseguite la registrazione emettendo il seguente comando come utente root: rhnreg_ks --serverurl= \ --username=username --password=password NOTA Se il sistema host è stato già registrato su di un server Red Hat Networ diverso, aggiungete --force al comando. 2. Successivamente aprite il profilo del sistema host all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Eseguite il login all'interno dell'interfaccia web del vostro Satellite su Fate clic sulla scheda Sistemi sulla barra di navigazione. A questo punto dovreste visualizzare il sistema host appena registrato - fate clic sul nome del profilo corrispondente per accedere alla pagina relativa del profilo del sistema. 3. Assicuratevi che il sistema abbia un accesso ai canali software necessari in modo da accedere al software richiesto per ospitare i guest virtuali. Dalla pagina del profilo del sistema host, fate clic sul link Altera sottoscrizioni del canale nella parte alta sulla destra della pagina del profilo sotto l'intestazione Canali sottoscritti. Selezionate le caselle Virtualizzazione RHEL e Red Hat Networ Tool per il server di RHEL, e successivamente fate clic su Modifica sottoscrizioni sotto l'elenco dei canali. 4. La fase successiva è quella di controllare se è stato installato il software necessario per poter ospitare un guest virtuale sul sistema. Sul sistema host emettete il seguente comando come utente root: rpm -q xen kernel-xen rhn-virtualization-host Per kvm emettere il seguente comando come utente root: 154

159 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI rpm -q kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst Se rpm indica che i suddetti pacchetti non sono stati installati, installateli eseguendo il seguente comando come utente root sul sistema: yum install xen kernel-xen rhn-virtualization-host Per utenti kvm, installateli eseguendo il seguente comando come utente root: yum install kvm kmod-kvm rhn-virtualization-host python-virtinst Per Xen modificate il file di configurazione /etc/grub.conf per poter avviare il nuovo kernel xen predefinito. Per fare questo selezionate le righe in grub.conf che si riferiscono al kernel xen, dall'inizio della riga title fino alla fine della riga initrd, copiate le righe, cancellatele ed incollatele in modo da essere le prime voci del kernel in grub.conf. Assicuratevi altresì che il valore della variabile di default nella parte alta di grub.conf, sia stata impostata su '0'. NOTA Se avete la necessità di aggiornare il kernel sul sistema host, il kernel standard risulterà essere la scelta predefinita dopo il riavvio. Per essere sicuri che il kernel Xen venga selezionato per default modificate il seguente valore nel file /etc/sysconfig/kernel: DEFAULTKERNEL=kernel Modificare il valore su kernel-xen: DEFAULTKERNEL=kernel-xen 5. Riavviare la macchina per implementare le modifiche o usare il comando modprobe appropriato per il processore: modprobe kvm_intel oppure: modprobe kvm_amd 6. Riavviate il sistema all'interno del kernel xen. Il sistema non dovrebbe eseguire un avvio automatico nel kernel xen durante il processo di riavvio ma se desiderate, è possibile eseguire un controllo al solo scopo di troubleshooting utilizzando il comando uname -r, per controllare se il kernel in esecuzione risulta essere un kernel xen. Se non riuscite a visualizzare la stringa xen all'interno del nome del kernel, ciò sognifica che l'avvio non è stato eseguito all'interno del kernel corretto. 155

160 Reference Guide NOTA Se xen e kernel-xen sono stati precedentemente installati sul sistema, allora non sarà necessario riavviare il sistema stesso dopo l'installazione di rhnvirtualization-host. 7. Sarà necessario installare ed eseguire il pacchetto osad per far si che il vostro sistema host sia in grado di rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Per installare: yum install -y osad dopo l'installazione avviare il processo osad: /sbin/service osad restart 8. Il vostro sistema host dovrebbe essere pronto per il provisioning del guest virtuale di RHN IMPOSTAZIONE DEI SISTEMI VIRTUALI Per poter operare con i sistemi guest virtuali è necessario prima creare un profilo kickstart che vi permetterà di fornire facilmente guest virtuali, e successivamente rendere disponibili i guest Creare un profilo kickstart per i sistemi guest 1. Eseguite un login all'interno dell'interfaccia web di Satellite. Visualizzate la schermata Panoramica Kickstart facendo clic sul link Gestisci Kickstart nel widget Compiti in Panoramica, oppure cliccando Sistemi nella barra di navigazione superiore Kickstart dalla barra di navigazione di sinistra. 2. Sulla pagina Panoramica Kickstart fate clic sul link Crea nuovo profilo Kickstart nel widget Azioni Kickstart nell'angolo alto sulla destra. 3. La pagina successiva rappresenta la Fase 1 del processo di creazione del profilo kickstart: 1. Inserite un'etichetta per il profilo che vi permetterà di distinguerlo dagli altri profili. Una scelta consigliata potrebbe essere guest-system. 2. Per il campo Canale di Base selezionate Red Hat Enterprise Linux $PRODUCT (v.5 o 6 per $ARCH) dove $ARCH è l'architettura del sistema operativo del vostro sistema host, e $PRODUCT rappresenta il Server o il Client. NOTA Red Hat Enterprise Linux Client 5 o 6 potrebbe non essere disponibile per la selezione se non avete eseguito la sincronizzazione dei canali software del client con Satellite. 156

161 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI NOTA Da notare che le etichette dei canali Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 e Red Hat Enterprise Linux 5 o 6 Desktop, si riferiscono rispettivamente al 'server' e al 'client'. 3. Per il campo Kickstartable Tree, è necessario selezionare ks-rhel-$arch- $PRODUCT-5 dove $ARCH risulta essere l'architettura del vostro sistema host e $PRODUCT può essere 'server' o 'client', a seconda di quale prodotto utilizzato per il vostro guest. 4. Selezionate Guest Para-virtualizzati per il campo Tipo di virtualizzazione. NOTA Se state modificando il Tipo di virtualizzazione di un profilo kickstart esistente, fate attenzione perchè potreste modificare anche le opzioni della partizione e del bootloader, sovrascrivendo così qualsiaisi personalizzazione fatta dall'utente. Assicuratevi di controllare la scheda Partizionamento in modo da verificare le impostazioni quando modificate il Tipo di virtualizzazione. 5. Per finire, fate clic su Successivo nella parte bassa sulla destra della schermata per poter continuare con la fase successiva. 4. Nella Fase 2 del processo di creazione del profilo kickstart, selezionate la posizione dei file di distribuzione per l'installazione del vostro sistema guest. Dovrebbe essere presente una Posizione di Download predefinita già completa e selezionata per voi sulla schermata. Fate clic su Successivo su questa schermata, per arrivare alla Fase 3. NOTA Come nella fase precedente se la posizione di download predefinita è mancante, ciò potrebbe significare l'esecuzione incorretta della sincronizzazione del contenuto del canale software con il Satellite dal server di Red Hat. 5. Nella Fase 3 del processo di creazione del profilo kickstart, selezionate una password root per il sistema guest sul quale state eseguendo il provisioning, e per terminare la creazione del profilo fate clic su Successivo. Ciò completerà la creazione del profilo kickstart. Dopo aver completato la Fase 3 dovreste essere in grado di visualizzare i dettagli del profilo. È possibile navigare attraverso le schede del profilo e modificare le impostazioni in modo a voi più opportuno, ma tale operazione non dovrebbe essere necessaria poichè le impostazioni predefinite dovrebbero funzionare correttamente per la maggior parte dei casi. Anche se l'interfaccia vi permette di assegnare una quantità minore, vi consigliamo di assegnare almeno 2GB per il vostro sistema guest con questo profilo kickstart Provisioning dei sistemi guest 1. Eseguite un login sull'interfaccia web di Satellite. Andate alla ricerca del vostro profilo del sistema cliccando sulla scheda Sistemi nella barra di navigazione superiore, e selezionate il nome del sistema. 157

162 Reference Guide 2. Per programmare il kickstart per un sistema guest, andate su Virtualizzazione Provisioning nel profilo del sistema host. Per il campo Nome Guest selezionate guest1. Per i campi Assegnazione memoria, CPU virtuali, e Storage, i valori di default dovrebbero andare bene. Modificateli a vostro piacimento, considerando il suggerimento fornito per ogni campo all'interno dell'interfaccia. Per il campo Profilo Kickstart, selezionate il profilo del sistema guest creato nell'ultima fase. 3. Per finire, fate clic su Programma Kickstart e termina nell'angolo basso sulla destra dello schermo. A questo punto verrete direzionati sulla pagina Stato di Kickstart dove potrete seguire il progresso del processo kickstart del guest. Dopo circa dieci o quindici minuti la schermata dovrebbe indicare il completamento corretto di kickstart. Per visualizzare il nuovo guest fate clic su Virtualizzazione del profilo del sistema host sul Satellite. Per visualizzare un elenco dei sistemi virtuali navigate su Sistemi Sistemi Sistemi Virtuali. NOTA Se non siete in grado di visualizzare il messaggio guest Inizia kickstart per uno Xen sulla pagina Stato di Kickstart, subito dopo il kickstart del guest, ciò indicherà la mancanza di osad sul vostro host. I sistemi host necessitano del pacchetto osad per poter rispondere ai comandi inviati da Satellite, come ad esempio start, pause, resume, e shutdown. Se osad non risulta essere installato e quindi non è in esecuzione il sistema host non riceverà questi comandi dall'interfaccia web per 2.5 ore, oppure durante l'esecuzione successiva del demone di RHN. È possibile controllare se osad è stato, o meno, installato e se lo stesso è in esecuzione, tramite il campo Stato di OSA all'interno del profilo del sistema host sul Satellite. Se il campo non esiste oppure se non indica alcun errore da parte del sistema durante il tentativo di contatto del sistema stesso con Satellite, allora sarà necessario installare yum (utilizzando il comando yum install -y osad) prima di poter fornire il guest ad un host. NOTA Durante il kickstart del guest è possibile ricevere il seguente messaggio dalla pagina Kickstart Status: Il processo d'installazione sul sistema guest non comunica con RHN da n minuti. Ciò può essere causato dalla sospensione del processo d'installazione, o dalla lentezza del processo stesso causato dalle limitazioni hardware. Per poter risolvere questo problema è disponibile un log del processo d'installazione. Se non sono trascorsi più di venti minuti siate pazienti e non preoccupatevi se visualizzate questo messaggio. Per controllare se kickstart è in esecuzione, controllate il log d'installazione ed assicuratevi che non siano presenti errori, e durante l'aggiornamento della pagina realtiva allo Stato di kickstart, controllate che il campo Richiesta ultimo file continui ad essere aggiornato. 158

163 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI 4. Ripetete le fasi sopra riportate se desiderate registrare guest aggiuntivi sul vostro host. È importante ricordare che è possibile fornire solo un guest per volta. Se cercate di programmare un kickstart del guest durante un altro processo kickstart, il processo in corso verrà cancellato e verrà iniziato quello appena programmato. 5. Visualizzate il sistema del guest virtuale appena creato tramite l'interfaccia web di Satellite, facendo clic sulla scheda Virtualizzazione nel profilo del sistema host. Successivamente fate clic sul nome del profilo del vostro sistema virtuale. A questo punto verrete direzionati sul profilo del sistema Satellite corrispondente Gestione degli entitlement del guest virtuale RHN Satellite presenta gli entitlement Flex Guest che permettono di assegnare gli entitlement ai guest virtuali senza consumare un entitlement standard riservato ai sistemi fisici. Per gestire gli entitlement Flex Guest fate clic su Panoramica -> Gestione sottoscrizione -> Entitlement di virtualizzazione -> Utenze di entitlement Flex Guest. Questa pagina elenca tutti i guest virtuali che consumano entitlement Flex Guest. Per l'identificazione e la conversione di un guest virtuale che utilizza entitlement standard selezionare Guest che utilizzano entitlement regolari COME OPERARE CON I VOSTRI SISTEMI VIRTUALI Dopo aver impostato il vostro sistema virtuale sarà possibile eseguire una gestione e personalizzazione attraverso diversi metodi, incluso un collegamento via SSH o tramite l'interfaccia di gestione della virtualizzazione sul sistema host. NOTA Questa sezione si riferisce principalmente agli host xen. In Red Hat Enterprise Linux 6, xen non è attualmnete supportato e kvm è il metodo di virtualizzazione consigliato Esecuzione di un login sui sistemi virtuali tramite SSH 1. In questo caso sarà necessario trovare l'indirizzo IP del sistema virtuale. Per fare ciò navigate attraverso le schede Sistemi Sistemi Virtuali, facendo clic sul nome del profilo del sistema virtuale. 2. Sulla pagina del profilo del sistema virtuale, sarà possibile trovare l'indirizzo IP nella parte sinistra della colonna delle informazioni all'interno del campo Indirizzo IP. 3. Collegatevi all'indirizzo IP utilizzando ssh come utente root, e la password da voi impostata per il sistema virtuale nel profilo kickstart precedentemente creato Come accedere alla console tramite l'host 1. Come prima cosa collegatevi al sistema host e determinate il numero ID del guest con il quale desiderate lavorare. Eseguite il collegamento al sistema host tramite ssh, e successivamente emettete il seguente comando: xm list 159

164 Reference Guide Ciò dovrebbe fornirvi un elenco di tutti i guest da voi creati sul vostro Satellite, con il loro numero ID. Su questo elenco andate alla ricerca del guest guest1, creato precedentemente. Se per esempio è stato assegnato al suddetto guest un ID di 2, allora: 2. Eseguite il seguente comando per accedere alla console del sistema virtuale: xm console 2 A questo punto dovreste essere in grado di visualizzare un prompt di login sul guest1. 3. Eseguite un login sul guest1 come utente root, utilizzando la stessa password impostata nel profilo kickstart da voi usato per il sistema. (Potrebbero essere presenti alcuni messaggi sulla schermata. In questo caso pigiate il tasto Invio per ricevere un nuovo prompt di login.) 4. Per abbandonare la console guest e ritornare al prompt del comando del sistema host, potete pigiare simultaneamente i tasti Ctrl e ] Installazione software tramite l'interfaccia web di Satellite 1. Andate alla ricerca del profilo del sistema virtuale nella vostra interfaccia web di Satellite, eseguite il login e navigate tramite le schede Sistemi Sistemi Sistemi Virtuali, e successivamente facendo clic sul nome del profilo del sistema virtuale. 2. All'interno del profilo del sistema virtuale, fate clic sulla scheda Software Pacchetti. 3. Fate clic su Installa nuovi pacchetti nel menu Pacchetti. 4. Selezionate i pacchetti che desiderate installare e fate clic sul pulsante Installa i pacchetti selezionati, nell'angolo basso sulla destra della schermata. 5. Ricontrollate i dettagli dell'installazione del pacchetto e pigiate il pulsante Conferma nell'angolo basso sulla destra della schermata. 6. L'installazione del pacchetto avverrà quando il sistema guest eseguirà nuovamente il check in con Satellite. Per forzare l'installazione in modo da eseguirla immediatamente, potete eseguire il comando rhn_check sul sistema guest Installazione software usando Yum dal sistema virtuale Il vostro sistema virtuale registrato sul Satellite è parte del processo di provisioning del guest, quindi sarà possibile utilizzare il comando yum per installare ed aggiornare il software. Per esempio, installate l'editor di testo vim emettendo il seguente comando: yum install -y vim-enhanced Riavviare i guest al riavvio dell'host Per impostazione predefinita, quando un sistema host esegue il riavvio i guest non vengono riavviati e devono essere iniziati manualmente dall'amministratore. Tuttavia il servizio rhn-virtualization-host è in grado di riavviare automaticamente i guest in presenza di un riavvio del sistema host. 160

165 CAPITOLO 7. RHN SATELLITE E SISTEMI CLIENT VIRTUALIZZATI Per utilizzare questo servizio seguire le seguenti fasi: 1. Trovate il file di configurazione del guest sull'host in /etc/sysconfig/rhn/virt/. Esso verrà nominato dall'uuid, ma il file corretto può essere trovato utilizzando il comando grep ricercando il nome del guest all'interno dei file UUID. 2. Una volta trovato il file UUID corrispondente al vostro sistema guest, create un link simbolico dal file UUID per la directory /etc/sysconfig/rhn/virt/auto/. ln -s /etc/sysconfig/rhn/virt/guest_uuid.xml /etc/sysconfig/rhn/virt/auto/ Rimozione dei sistemi virtuali La rimozione di un sistema virtuale è un processo a fasi multiple. 1. Come prima cosa arrestate il sistema virtuale che desiderate rimuovere. Per fare questo andate alla ricerca del profilo del sistema host sull'interfaccia web di Satellite, fate clic sulla scheda virtualizzazione, e deselezionate i sistemi virtuali che desiderate rimuovere. Terminate questo processo eseguendo l'arresto tramite il pulsante Arresta i sistemi nella parte bassa della schermata. 2. Successivamente cancellate il sistema virtuale dal Satellite. È possibile eseguire questa operazione deselezionando la casella sistema virtuale, e pigiando il pulsante Cancella sistema nella parte bassa della schermata> NOTA Vi preghiamo di attendere almeno due minuti dopo l'arresto del sistema di virtualizzazione, prima di poterlo rimuovere. In caso contrario il sistema virtuale potrebbe non arrestarsi correttamente e voi potreste cancellarlo quando il sistema stesso risulta ancora in esecuzione. Se cancellate un sistema virtuale da Satellite mentre lo stesso è ancora in esecuzione, esso apparirà nuovamente sul Satellite quando verrà eseguito il check in. Se si dovesse verificare tale problema, arrestate il sistema in questione, fate trascorrere due minuti, e successivamente cancellatelo. 3. Cancellate l'immagine del disco per il sistema virtuale che desiderate rimuovere. L'immagine del disco per guest1 sarà disponibile per esempio, sul sistema host in questa posizione: /var/lib/xen/disk-images/guest1.disk Cancellatela con il seguente comando: rm /var/lib/xen/disk-images/guest1.disk 4. Per finire, è necessario cancellare i file di configurazione di RHN dal sistema host. Determinate il file di configurazione di RHN per guest1, eseguendo il seguente comando: grep guest1 /etc/sysconfig/rhn/virt/*.xml E cancellate il file indicato. Per esempio: 161

166 Reference Guide rm /etc/sysconfig/rhn/virt/14e5cfbf ad74b260c2f6b.xml 5. A questo punto avrete cancellato un sistema guest dal vostro sistema host e da Satellite. 162

167 CAPITOLO 8. COBBLER CAPITOLO 8. COBBLER RHN Satellite presenta il server Cobbler che permette agli amministratori di centralizzare le proprie infrastrutture per il provisioning e l'installazione del sistema. Cobbler è un server per l'installazione che raccoglie i vari metodi per le installazioni del sistema non visionate dall'utente (unattended), server, workstation o sistemi guest in una impostazione completamente virtualizzato o paravirtualizzato. Cobbler presenta diversi tool per assistervi alla pre-installazione, gestione dei file kickstart, gestione dell'ambiente di installazione e molto altro. Le caratteristiche di Cobbler includono: Analisi ambiente d'installazione utilizzando il comando cobbler check Configurazione Multi-site installation server con cobbler replicate Creazione modelli di riferimento kickstart e gestione utilizzando Cheetah template engine e Kickstart Snippets Automatizzazione installazione guest della macchina virtuale con il tool del client koan 8.1. REQUISITI DI COBBLER Per usare Cobbler come un server d'avvio PXE controllare le seguenti linee guida: Se pianificate di usare Cobbler per l'installazione dei sistemi utilizzando PXE è necessario aver installato e configurato tftp-server. Se desiderate usare Cobbler per l'avvio PXE dei sistemi per l'installazione, è necessario avere la possibilità di comportarsi come un server DHCP per il Cobbler PXE booting, o accedere al vostro server DHCP di rete /etc/dhcp.conf e modificare next-server sull'hostname o indirizzo IP del vostro server Cobbler Come configurare Cobbler con /etc/cobbler/settings La configurazione di Cobbler viene eseguita principalmente all'interno del file /etc/cobbler/settings. Il file contiene diverse impostazioni configurabili ed offre spiegazioni dettagliate per ogni impostazione e sui loro effetti nei confronti della funzionalità di Cobbler. Inoltre sono contenuti i suggerimenti sulla modifica delle impostazioni per i rispettivi ambienti. Per un corretto funzionamento di Cobbler è possibile lasciare la maggior parte delle impostazioni nella loro posizione predefinita. Per maggiori informazioni su come configurare le impostazioni di Cobbler consultate il file /etc/cobbler/settings, il quale documenta ogni impostazione in dettaglio Servizi necessari per Cobbler Cobbler richiede l'uso di alcuni servizi. Per un suo correto funzionamento abilitare i suddetti servizi Configurazione di Cobbler con DHCP Cobbler supporta l'installazione kickstart bare-metal dei sistemi configurati per eseguire gli avvii dalla rete utilizzando un server d'avvio PXE. Per implementare in modo corretto un server per l'installazione di Cobbler, gli amministratori dovranno avere un accesso amministrativo al server DHCP della rete o implementare DHCP sullo stesso server di Cobbler. 163

168 Reference Guide Come configurare un server DHCP esistente Se impiegate un server DHCP su un altro sistema presente sulla rete, è necessario avere un accesso amministrativo al server DHCP per poter modificare il file di configurazione DHCP, in modo che esso faccia riferimento al server Cobbler e all'immagine d'avvio PXE. Come utente root sul server DHCP, modificate il file /etc/dhcpd.conf ed aggiungete una nuova classe con opzioni per l'esecuzione della PXE boot installation. Per esempio: allow booting; allow bootp; class "PXE" { match if substring(option vendor-class-identifier, 0, 9) = "PXEClient"; next-server ; filename "pxelinux.0"; } Seguendo ogni azione dell'esempio sopra riportato: 1. L'amministratore abilita l'avvio dalla rete con il protocollo bootp. 2. Successivamente l'amministratore crea una classe chiamata PXE la quale, se un sistema configurato per avere prima PXE come propria priorità d'avvio, identifica se stessa come PXEClient. 3. Il server DHCP dirige il sistema verso il server di Cobbler su E per finire il server DHCP ripristina il file del bootloader pxelinux Configurazione di Xinetd e TFTP per Cobbler Xinetd è un demone che gestisce una suite di servizi, incluso TFTP, il server FTP usato per trasferire l'immagine d'avvio ad un client PXE. Per configurare TFTP è necessario prima abilitare il servizio tramte Xinetd. Per fare questo modificate /etc/xinetd.d/tftp come utente root e cambiate la riga disable = yes in disable = no. Prima che TFTP possa iniziare a servire l'immagine d'avvio pxelinux.0 è necessario avviare il servizio Xinetd. chkconfig --level 345 xinetd on /sbin/service xinetd start Il comando chkconfig abilita il servizio xinetd per tutti i runlevel dell'utente, mentre il comando /sbin/service abilita xinetd immediatamente Configurazione di SELinux e IPTables per il supporto Cobbler Red Hat Enterprise Linux viene installato con il supporto SELinux in aggiunta al firewall sicuro abilitato per default. Per configurare correttamente un server di Red Hat Enterprise Linux in modo da utilizzare Cobbler configurare prima il sistema e le precauzioni della rete per permettere i collegamenti da e per il server Cobbler Configurazione di SELinux 164

169 CAPITOLO 8. COBBLER Per abilitare SELinux ad un supporto di Cobbler è necessario impostare i valori booleani di SELinux su abilita i componenti del servizio web HTTPD. Eseguire il comando come utente root sul server Cobbler: setsebool -P httpd_can_network_connect true -P è molto importante poichè abilita un collegamento persistente HTTPD attraverso tutti i processi d'avvio del sistema Configurazione di IPTables Una volta aver configurato SELinux è necessario configurare IPTables per permettere il traffico di rete in entrata ed in uscita sul server Cobbler. Se avete un set esistente di regole per il vostro firewall usando IPTables, sarà necessario aggiungere le seguenti regole per poter aprire le porte relative al Cobbler. Di seguito viene riportato un elenco di ogni regola necessaria insieme ai servizi associati. Per TFTP: /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 69 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m udp -p udp --dport 69 -j ACCEPT Per HTTPD: /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 80 -j ACCEPT /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport 443 -j ACCEPT Per Cobbler e Koan XMLRPC: /sbin/iptables -A INPUT -m state --state NEW -m tcp -p tcp --dport j ACCEPT Una volta inserite le regole per il firewall assicuratevi di salvare la configurazione del firewall stesso: /sbin/iptables-save 8.2. SINCRONIZZAZIONE ED AVVIO DEL SERVIZIO COBBLER Una volta configurati tutti i prerequisiti specificati in cobbler check sarà possibile avviare il servizio Cobbler. Avviare il server di Satellite con il seguente comando: /usr/sbin/rhn-satellite start 165

170 Reference Guide AVVERTIMENTO Non arrestate o avviate il servizio cobblerd autonomamente dal servizio Satellite poichè così facendo potreste causare una serie di errori ed altre problematiche. Usare sempre /usr/sbin/rhn-satellite per avviare o arrestare RHN Satellite AGGIUNTA DI UNA DISTRIBUZIONE AL COBBLER Se tutti i prerequisiti di Cobbler sono stati soddisfatti ed ora Cobbler è in esecuzione, sarà possibile aggiungere una distribuzione al Cobbler se siete in possesso del contenuto sul server Cobbler. Per informazioni sulla creazione e la configurazione delle distribuzioni kickstart dall'interfaccia RHN Satellite, consultate la Sezione , «Kickstart Distribuzioni». Utilizzo di cobbler per creare una distribuzione dalla linea di comando nel modo seguente: cobbler distro add --name=string --kernel=path --initrd=path --name=string è una etichetta usata per differenziare una scelta fatta per una distribuzione rispetto ad un'altra (per esempio, rhel5server) --kernel=path specifica il percorso per il file immagine del kernel --initrd=path specifica il percorso del file immagine dell'initial ramdisk (initrd) COME AGGIUNGERE UN PROFILO A COBBLER Terminata la configurazione di una distribuzione per Cobbler è possibile aggiungere i profili su Cobbler. I profili Cobbler associano una distribuzione alle opzioni aggiuntive, come ad esempio i file kickstart. I profili sono le unità principali del provisioning, ed è necessario avere almeno un profilo Cobbler per ogni distribuzione aggiunta. Per esempio, è possibile creare due profili per un web server e una configurazione desktop. Mentre entrambi i profili utilizzano la stessa distribuzione, essi sono per tipi diversi d'installazione. Per informazioni sulla creazione e configurazione dei profili kickstart dall'interfaccia RHN Satellite consultate la Sezione , «Profili kickstart». Di seguito viene riportato l'utilizzo di cobbler per la creazione dei profili tramite la linea di comando: cobbler profile add --name=string --distro=string [--kickstart=url] [-- virt-file-size=gigabytes] [--virt-ram=megabytes] --name=string è l'etichetta unica per il profilo, come ad esempio rhel5webserver o rhel4workstation. 166

171 CAPITOLO 8. COBBLER --distro=string specifica la distribuzione che verrà usata per questo particolare profilo. Le distribuzioni sono state aggiunte in Sezione 8.3, «Aggiunta di una distribuzione al Cobbler». L'opzione --kickstart=url specifica la posizione del file kickstart (se disponibile). L'opzione --virt-file-size=gigabytes permette l'impostazione della misura del file immagine del guest virtuale. Il default è 5 gigabyte se non specificato. L'opzione --virt-ram=megabytes specifica quanti megabyte di RAM fisica può essere consumata da un sistema del guest virtuale. Il default è 512 megabyte se non specificato COME AGGIUNGERE UN SISTEMA A COBBLER Una volta create le distribuzioni ed i profili per Cobbler sarà possibile aggiungere successivamente i sistemi. I record del sistema mappano una parte di hardware sul client con un profilo cobbler assegnato sul quale verrà eseguito. NOTA Se state eseguendo il provisioning solo tramite i menu PXE e koan, non sarà necessario creare i record del sistema anche se essi sono utili per il kickstart templating specifico del sistema, o per stabilire se è necessario installare un contenuto specifico su un sistema. Se è disponibile un ruolo specifico per un determinato client, in tal caso i record del sistema devono essere creati. Per informazioni sulla creazione e configurazione dei kickstart dall'interfaccia RHN Satellite consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Provisioning». Il seguente comando aggiunge un sistema alla configurazione del Cobbler: cobbler system add --name=string --profile=string --mac=aa:bb:cc:dd:ee:ff --name=string è una etichetta unica per il sistema, come ad esempio engineeringserver o frontofficeworkstation. --profile=string specifica uno dei nomi del profilo aggiunti in Sezione 8.4, «Come aggiungere un profilo a Cobbler». L'opzione --mac=aa:bb:cc:dd:ee:ff permette ai sistemi con un indirizzo MAC specifico, nei confronti dei quali è stato eseguito kickstart, di ricevere automaticamente il profilo associato con il record del sistema Per maggiori opzioni, ad esempio l'impostazione di indirizzi IP e dell'hostname, consultate la pagina man di Cobbler digitando man cobbler al prompt della shell MODELLI DI RIFERIMENTO DI COBBLER All'interno dell'interfaccia web di RHN Satellite sono disponibili alcune funzioni per la creazione delle variabili per il loro utilizzo con i profili e le distribuzioni kickstart. Per esempio, per creare una variabile del profilo kickstart consultate la Sezione , «Dettagli Kickstart Variabili». Le variabili kickstart sono parte di una modifica infrastrutturale in Satellite per supportare il templating nei file kickstart. Nel contesto dei file kickstart, i template rappresentano dei campi contenenti le descrizioni usate per la creazione dei file kickstart e non per la creazione di kickstart specifici. 167

172 Reference Guide Questi modelli di riferimento (template) vengono condivisi da vari profili e sistemi che possiedono le propri variabili e valori corrispondenti. Queste variabili modificano i tamplate ed un template engine analizza il template e i dati della variabile in un file kickstart utilizzabile. Cobbler utilizza un template engine avanzato chiamato Cheetah il quale fornisce un supporto per i template, per le variabili e per gli snippets. I vantaggi derivati dall'utilizzo dei modelli di riferimento includono: Contenuti molto potenti che permettono agli amministratori di creare e gestire un numero molto grande di profili o sistemi in modo semplice, o di creare manualmente i kickstart per ogni situazione specifica. Anche se i template possono divenire complessi e comportare la presenza di cicli, condizioni ed altre caratteristiche e sintassi complesse, essi possono essere usati in modo semplice per creare i file kickstart Come usare i modelli di riferimento I template di kickstart possono avere valori statici per alcune entità comuni, come ad esempio PXE image filename, indirizzi della sottorete e percorsi comuni come ad esempio /etc/sysconfig/network-scripts/. Tuttavia la differenza tra template e file kickstart standard è nell'utilizzo da parte dei primi delle proprie variabili. Per esempio un file kickstart standard può avere un networking simile al seguente: network --device=eth0 --bootproto=static --ip= netmask= gateway= nameserver= Tuttavia in un kickstart template file, il passaggio del networking potrebbe somigliare al seguente: network --device=$net_dev --bootproto=static --ip=$ip_addr -- netmask= gateway=$my_gateway --nameserver=$my_nameserver Queste variabili verranno sostituite con i valori impostati nelle variabili del vostro profilo kickstart o all'interno delle variabili del sistema. Se sono state definite le stesse variabili nelle informazioni del profilo e in quelle del sistema, allora le variabili del sistema avranno precedenza. Per maggiori informazioni sui template di kickstart consultate la pagina del progetto Cobbler sul seguente URL: Kickstart Snippets Se avete configurazioni comuni uguali su tutti i template di kickstart e sui profili, è possibile utilizzare la caratteristica Snippets di Cobbler per trarre vantaggio sul riutilizzo del codice. Gli snippets di kickstart sono sezioni del codice di kickstart invocabili da una fuzione $SNIPPET() la quale verrà analizzata da Cobbler e sostituita dai contenuti di snippet. Per esempio, se siete in possesso di una configurazione comune della partizione del disco fisso per tutti i server: clearpart --all part /boot --fstype ext3 --size=150 --asprimary 168

173 CAPITOLO 8. COBBLER part / --fstype ext3 --size= asprimary part swap --recommended part pv.00 --size=1 --grow volgroup vg00 pv.00 logvol /var --name=var vgname=vg00 --fstype ext3 --size=5000 Potete prendere lo snippet in questione, salvarlo su di un file (my_partition) e posizionarlo in /var/lib/cobbler/snippets/ in modo da renderlo accessibile al Cobbler. Successivamente usate snippet tramite la funzione $SNIPPET() nei vostri template kickstart. Per esempio: $SNIPPET('my_partition') Ogni qualvolta viene invocata la suddetta funzione, il parser Cheetah sostituirà la funzione con lo snippet del codice contenuto nel file my_partition Per maggiori informazioni sugli snippet di kickstart consultate la pagina del progetto Cobbler al seguente URL: COME UTILIZZARE KOAN Sia che stiate eseguendo il provisioning del guest su di una macchina virtuale o che stiate reinstallando una nuova distribuzione su di un sistema in esecuzione, koan opera insieme a Cobbler in modo da servire i sistemi durante la loro esecuzione Utilizzo di Koan per il provision dei sistemi virtuali Se avete creato un profilo della macchina virtuale come riportato in Sezione 8.4, «Come aggiungere un profilo a Cobbler», è possibile utilizzare koan per inizializzare l'installazione di un guest virtuale sul sistema. Per esempio, se avete creato un profilo Cobbler modo simile al seguente: cobbler add profile --name=virtualfileserver --distro=rhel-i386-server-5 - -virt-file-size=20 --virt-ram=1000 Questo profilo è per un fileserver in esecuzione di Red Hat Enterprise Linux 5 con una dimensione dell'immagine guest di 20GB ed una RAM del sistema di 1GB. Per identificare il nome di un profilo del sistema del guest virtuale eseguite quanto di seguito riporato con koan: koan --server=hostname --list=profiles Questo comando elenca tutti i profili disponibili creati con cobbler profile add. Successivamente iniziate il processo di creazione del file immagine ed avviate l'installazione del sistema del guest virtuale: 169

174 Reference Guide koan --virt --server=cobbler-server.example.com -- profile=virtualfileserver --virtname=marketingfileserver Il comando specifica che un sistema del guest virtuale è stato creato dal server Cobbler (hostname cobbler-server.example.com) utilizzando il profilo virtualfileserver. L'opzione virtname specifica una etichetta per il guest virtuale il quale viene, per impostazione predefinita, etichettato con l'indirizzo MAC del sistema. Una volta completata l'installazione del guest virtuale, esso può essere utilizzato come qualsiasi altro sistema del guest virtuale Come utilizzare Koan per reinstallare i sistemi in esecuzione Si potranno verificare in alcuni casi situazioni nelle quali è necessario installare nuovamente una macchina durante la sua esecuzione con un diverso sistema operativo. koan è in grado di sostituire un sistema in esecuzione con una nuova installazione dai profili Cobbler disponibili. Per sostituire un sistema in esecuzione ed installarne uno nuovo eseguite il seguente comando sul sistema stesso: koan --replace-self --server=hostname --profile=name Questo comando, quando eseguito sul sistema in esecuzione da sostituire, avvierà il processo di provisioning e sostituirà il proprio sistema usando il profilo in --profile=name sul server Cobbler specificato in --server=hostname. 170

175 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE 9.1. INTRODUZIONE Questo capitolo documenta la procedura di installazione, identificando altresì le differenze nella funzionaltà di Red Hat Network quando utilizzato per gestire i sistemi client basati su UNIX. RHN offre un supporto UNIX per assistere gli utenti durante il processo di migrazione da UNIX a Linux. A causa delle limitazioni di questo compito, le caratteristiche offerte per UNIX client management non risultano essere complete tanto quanto quelle disponibili per la gestione dei sistemi Red Hat Enterprise Linux. Le sezioni seguenti specificano le varianti UNIX supportate, le caratteristiche RHN supportate dal sistema di gestione di UNIX, i prerequisiti per la gestione di un sistema UNIX con RHN, insieme alla procedura di installazione per i client di UNIX Varianti di UNIX supportate Le seguenti varianti, versioni ed architetture di UNIX sono supportate da RHN Satellite: Tabella 9.1. Versioni ed architetture di Solaris supportate: Versioni di Solaris sun4m sun4d sun4u sun4v sun4us x86 Solaris 8 si no si n/a no no Solaris 9 si n/a si n/a no si Solaris 10 n/a n/a si si no si Prerequisiti Di seguito vengono riportati i requisiti per il supporto UNIX: RHN Satellite 5.0 o versioni più recenti Un certificato Satellite con entitlement di Management Entitlement di Management per ogni client di UNIX Pacchetti RHN per UNIX incluso python, pyopenssl, ed i pacchetti del Red Hat Network Client. Pacchetti Sunfreeware in grado di fornire librerie di supporto. Alcuni di questi pacchetti sono anche presenti su RHN Satellite. Per un elenco completo consultate la Sezione 9.3.1, «Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi» Caratteristiche incluse Le seguenti caratteristiche sono state incluse con UNIX support service level all'interno di RHN: Il Red Hat Network Service Daemon (rhnsd), il quale aziona il rhn_check in base ad un intervallo configurabile 171

176 Reference Guide Il Red Hat Network Configuration Client (rhncfg-client), il quale esegue tutte le azioni di configurazione programmate dal Satellite Il Red Hat Network Configuration Manager (rhncfg-manager), il quale abilita la gestione dalla linea di comando dei canali di configurazione di RHN Il programma rhn_check, il quale esegue il check in con Satellite, ed esegue qualsiasi azione programmata dal server Tutte le funzionalità Management-level, come ad esempio il grouping, il confronto del profilo del pachetto, e l'utilizzo del System Set Manager in modo da amministrare contemporaneamente i sistemi multipli Una caratteristica di Provisioning chiamata Comando Remoto, che permette agli utenti di programmare dei comandi root-level, su qualsiasi client gestito attraverso il sito web di Satellite, sempre se il client sia stato configurato in modo da abilitare la suddetta azione Differenze di funzionalità Le seguenti funzionalità di RHN operano in modo diverso in un ambiente UNIX: Red Hat Update Agent per UNIX offre un set più piccolo di opzioni rispetto alla sua controparte di Linux, e si affida al toolset nativo del sistema operativo per l'installazione dei pachetti, invece di rpm - Per un elenco preciso di opzioni consultate la Sezione , «Aggiornamento attraverso la linea di comando». L'applicazione RHN Push è stata modificata in modo simile per poter caricare tipi di file UNIX nativi, incluso i pacchetti, le patch ed i patch cluster. Dal pacchetto Solaris, il patch ed i patch cluster file risultano essere diversi dai file rpm, il meccanismo per il caricamento del canale risulta essere differente. Per Solaris sono presenti due applicazioni nel pacchetto rhnpush: Il primo, solaris2mpm, è una utilità RHN in grado di creare un file MPM per ogni pacchetto Solaris o patch. Il formato neutrale del file MPM permette a Satellite di comprendere e gestire i file caricati. Il secondo, rhnpush, è stato esteso in modo da poter gestire MOM insieme ai file RPM. In caso contrario esso opera in modo identico alla versione Linux di rhnpush. La categoria Canali del sito web di RHN, è stata allargata in modo da facilitare lo storage e l'installazione di tipi di file UNIX nativi Funzionalità escluse Le seguenti funzionalità di RHN non sono disponibili con UNIX support system: Tutte le funzionalità del Provisioning-level, come ad esempio il kickstarting ed il rollback del pacchetto, con l'eccezione della gestione del file di configurazione Tutte le opzioni relative all'errata, poichè in UNIX il concetto di Aggiornamenti Errata non viene compreso File sorgenti per i pacchetti In aggiunta, i file answer non sono ancora supportati. Tale supporto è previsto per release future. 172

177 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE Non vi è alcun supporto per IPV6 per sistemi Solaris. In aggiunta il riposizionamento dei file RHAT*.pkg durante l'installazione non è ancora supportato PREPARAZIONE/CONFIGURAZIONE DEL SATELLITE SERVER È necessario configurare Satellite per poter supportare i client UNIX, prima che i file necessari risultino essere disponibili all'impiego da parte dei sistemi client. Tale processo può essere eseguito seguendo le modalità riportate a seconda se avete installato il server di Satellite: 1. Durante l'installazione di Satellite: Abilitate il supporto UNIX su Satellite selezionando la casella "Abilita Supporto Solaris" durante il processo di installazione, come di seguito mostrato: Figura 9.1. Abilitazione del supporto UNIX durante l'installazione di Satellite 2. Dopo aver installato Satellite: Abilitate il supporto UNIX configurando Satellite dopo la sua installazione. Per fare questo, selezionate Tool di Satellite nella barra del menù superiore, e successivamente selezionate Configurazione Satellite sulla barra di navigazione sinistra. Nella schermata seguente selezionate la casella Abilita Supporto Solaris, come di seguito indicato: 173

178 Reference Guide Figura 9.2. Abilitazione del supporto UNIX dopo l'installazione di Satellite Fate clic sul pulsante Aggiorna Configurazione per confermare le modifiche. 3. Per finire, sarà necessario creare un canale di base al quale i vostri sistemi client devono essere sottoscritti, questo poichè RHN non fornisce alcun contenuto UNIX; come risultato, non sarà possibile utilizzare satellite-sync per creare il canale desiderato. Per creare un canale Solaris eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite come Amministratore di Satellite o come certificate authority. Andate sulla scheda Canale, e successivamente da Gestisci canali software della barra di navigazione di sinistra. Fate clic sul link crea nuovo canale nella parte alta sulla destra della schermata risultante. Fornite un nome e l'etichetta per il vostro nuovo canale, e successivamente selezionate Sparc Solaris o i386 Solaris in base all'architettura del client PREPARAZIONE DEL SISTEMA CLIENT DI UNIX Prima che i sistemi client basati su UNIX siano in grado di usufruire dei vantaggi offerti da Red Hat Network, gli stessi devono essere pronti al collegamento: 1. Scaricate ed installate gzip insieme alle librerie third-party necessarie. 2. Scaricate la RHN application tarball dal Satellite sul client, installandone i contenuti. 3. Successivamente implementate i certificati SSL necessari per un collegamento sicuro. 4. Configurate le applicazioni client da collegare al RHN Satellite. 174

179 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE Una volta terminato, i vostri sistemi saranno pronti a ricevere gli aggiornamenti di RHN. Le seguenti sezioni affrontano in dettaglio queste fasi Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi Questa sezione vi guida attraverso il processo di download ed installazione di applicazioni third-party, e delle applicazioni RHN dal Satellite su client UNIX. Di primaria importanza è il Red Hat Update Agent per UNIX (up2date), il quale fornisce un link tra i vostri sistemi client e Red Hat Network. La versione specifica a UNIX del Red Hat Update Agent risulta essere limitata in funzionalità rispetto alla propria controparte di Linux, ma è in grado di permettere una registrazione del sistema e di facilitare le installazioni del pacchetto e dei patch. Consultate la Sezione 9.4, «Registrazione e aggiornamenti del client Unix» per una descrizione dettagliata delle opzioni del tool. NOTA Al momento della registrazione all'interno del client Solaris è consigliato inserire il comando bash. Se la shell BASH risulta disponibile, verrà conferito al sistema un comportamento molto simile a quello di Linux Installazione dei pacchetti Third-Party L'installazione delle applicazioni RHN non può procedere se le seguenti utility e librerie risultano mancanti: gzip libgcc openssl zlib L'utilità gzip viene fornita dal pacchetto SUNWgzip e può essere scaricata tramite Sulle versioni recenti di Solaris, le librerie necessarie vengono fornite dai seguenti pacchetti nativi installati: SUNWgccruntime SUNWopenssl* SUNWzlib Per versioni più vecchie di Solaris è possibile scaricare i seguenti pacchetti tramite SMClibgcc o SMCgcc SMCossl SMCzlib 175

180 Reference Guide Utilizzate il comando pkginfo per verificare se un pacchetto sia stato installato sul client. Per esempio, per la ricerca di un pacchetto che contenga all'interno del suo nome "zlib", eseguite il comando di seguito riportato: # pkginfo grep zlib NOTA I nomi dell'archivio del pacchetto di Solaris differiscono dal nome del pacchetto installato. Per esempio, l'archivio del pacchetto libgcc<version>-sol<solarisversion>-sparc-local.gz diviene SMClibgcc dopo l'installazione Configurazione percorso di ricerca della libreria Per abilitare l'utilizzo delle librerie installate durante la fase precedente da parte di Solaris, è necessario aggiungere la loro posizione all'interno del percorso di ricerca della libreria. Per fare questo controllate prima il percorso corrente di ricerca della libreria:": # crle -c /var/ld/ld.config Prendete nota del Percorso corrente della libreria di ricerca. Successivamente modificate il percorso in modo da includere anche i componenti mostrati qui di seguito. Da notare che l'opzione -l resetta il valore invece di aggiungerlo, quindi se sono stati precedentemente impostati alcuni valori all'interno del vostro sistema, aggiungeteli al parametro -l. Su sparc: # crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib Su x86: # crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib:/usr/sfw/lib Scaricare i pacchetti client di RHN Scaricate il tarball appropriato dei pacchetti dalla directory /var/www/html/pub/ del vostro Satellite. Se siete in grado di utilizzare un GUI web browser come Mozilla, andate sulla directory /pub di Satellite, e salvate il tarball appropriato sul vostro client: Se è necessario scaricare il tarball dalla linea di comando, allora potreste utilizzare ftp per trasferire il file dal Satellite al client. Utilizzando gzip sarete in grado di decomprimere il tarball. In tal senso i seguenti pacchetti dovrebbero essere presenti: RHATpossl 176

181 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE RHATrcfg RHATrcfga RHATrcfgc THATrcfgm RHATrhnc RHATrhnl RHATrpush RHATsmart SMClibgcc e SMCosslg possono essere inclusi all'interno del tarball Installazione dei pacchetti RHN Dalla directory non compressa utilizzate il tool d'installazione nativo della variante UNIX in modo da installare ogni pacchetto. Per esempio su Solaris utilizzate il comando pkgadd. Rispondete "si" ad ogni prompt durante l'installazione del pacchetto. Ecco come potrebbe procedere una installazione tipo: # pkgadd -d RHATpossl p24.6.pkg all # pkgadd -d RHATpythn rhn.4.sol9.pkg all # pkgadd -d RHATrhnl p23.pkg all... NOTA È possibile utilizzare -n di pkgadd, il quale esegue il comando in modalità noninterattiva. Tuttavia ciò potrebbe causare il fallimento 'silenzioso' durante l'installazione di alcuni pacchetti su Solaris 10. Continuate fino a quando ogni pacchetto è stato installato all'interno del percorso specifico di RHN: /opt/redhat/rhn/solaris/ Integrazione dei pacchetti RHN all'interno di PATH Aggiungete al vostro PATH i pacchetti in modo da renderli disponibili ad ogni login. Per fare questo aggiungete i seguenti comandi allo script di login: # PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/bin # PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/bin # PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin # export PATH Per abilitare l'accesso alle pagine man del RHN client command, aggiungetele al vostro MANPATH. Per fare questo aggiungete i seguenti comandi al vostro script di login: 177

182 Reference Guide # MANPATH=$MANPATH:/opt/redhat/rhn/solaris/man # export MANPATH Alternativamente è possibile accedere alle pagine man direttamente dalla linea di comando tramite il seguente comando: # man -M /opt/redhat/rhn/solaris/man <man page> Per finire, aggiungere le librerie di Red Hat al vostro PATH come fatto in precedenza con libgcc, openssl e zlib. crle -c /var/ld/ld.config -l <current library paths>:/opt/redhat/rhn/solaris/lib Implementazione certificati SSL del client Per assicurare un trasferimento sicuro dei dati Red Hat consiglia vivamente l'utilizzo di SSL. RHN Satellite è in grado di facilitare l'implementazione SSL attraverso la generazione dei certificati necessari durante la propria installazione. Il certificato rigurdante il server viene installato automaticamente sullo stesso Satellite, mentre il certificato client viene posto nella directory /pub/ del Web server di Satellite. Per installare il certificato seguite le fasi di seguito riportate per ogni client: 1. Scaricate il certificato SSL dalla directory /var/www/html/pub/ di RHN Satellite sul sistema client. Il certificato verrà nominato in modo simile a RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT. Potrete accedere al suddetto certificato tramite web sul seguente URL: 2. Spostate il certificato SSL del client sulla directory RHN-specifica per la vostra variante di UNIX. Per Solaris tale operazione può essere eseguita con un comando simile al seguente: mv /path/to/rhn-org-trusted-ssl-cert /opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/ Una volta terminato, il nuovo certificato client verrà installato nella directory appropriata per il vostro sistema UNIX. Se siete in possesso di un gran numero di sistemi da predisporre per il RHN management, sarà possibile creare uno script per questo processo. Ora è necessario riconfigurare le applicazioni client di RHN in modo da riferirsi al nuovo certificato SSL installato. Per informazioni consultate la Sezione 9.3.3, «Configurazione dei client» Configurazione dei client La fase finale prima della registrazione dei sistemi client con Red Hat Network è quella della riconfigurazione delle rispettive applicazioni in modo da utilizzare il nuovo certificato SSL ed ottenere gli aggiornamenti da RHN Satellite. Entrambe queste modifiche possono essere effettuate modificando il file di configurazione del Red Hat Update Agent, il quale fornisce una funzionalità di registrazione e di aggiornamento. Seguite le fasi di seguito riportate su ogni sistema client: 178

183 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE 1. Come utente root andate sulla directory di configurazione di RHN per il sistema. Per Solaris il percorso completo è /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/. 2. Aprite il file di configurazione up2date in un editor di testo. 3. Trovate la voce serverurl ed impostate i valori per il fully qualified domain name (FQDN) per il vostro RHN Satellite: serverurl[comment]=remote server URL serverurl= 4. Assicuratevi che l'applicazione si riferisca al RHN Satellite anche quando SSL è disabilitato, impostando il valore nosslserverurl per il Satellite: nosslserverurl[comment]=remote server URL without SSL nosslserverurl= 5. Con il file di configurazione up2date ancora aperto, trovate la voce sslcacert ed impostatene il valore sul nome e la posizione del certificato SSL descritto nella Sezione 9.3.2, «Implementazione certificati SSL del client», per esempio: sslcacert[comment]=the CA cert used to verify the ssl server sslcacert=/opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/rhn-org-trusted-ssl- CERT I sistemi client sono ora pronti per la registrazione con Red Hat Network e alla gestione del Satellite REGISTRAZIONE E AGGIORNAMENTI DEL CLIENT UNIX Ora che avete installato i pacchetti relativi a RHN, implementato SSL e riconfigurato i vostri sistemi client in modo da eseguire un collegamento con il RHN Satellite, sarete pronti ad iniziare la registrazione dei sistemi e ottenere quindi gli aggiornamenti Registrazione dei sistemi Unix Questa sezione descrive il processo di registrazione di RHN per i sistemi UNIX. È necessario utilizzare rhnreg_ks per eseguire questa fase, l'utilizzo delle chiavi di attivazione per registrare i vostri sistemi è facoltativo. Le suddette chiavi vi permetteranno di predeterminare le impostazioni presenti all'interno di RHN, come ad esempio i canali di base ed i gruppi del sistema, e come applicarle automaticamente sui sistemi durante la loro fase di registrazione. Poichè la generazione delle chiavi ed il loro utilizzo vengono affrontati in modo più dettagliato in altri capitoli, questa sezione si concentrerà sulle differenze presenti quando applicate sulle varianti UNIX. Per una descrizione più completa di questo processo consultate la Sezione , «Gestione delle chiavi di attivazione». Per registrare i sistemi UNIX con il RHN Satellite, eseguite le seguenti fasi nell'ordine di seguito riportato: 1. Eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite e fate clic sulla tabella Sistemi nella barra di navigazione superiore, seguito da Chiavi di attivazione nella barra di navigazione di sinistra. Successivamente fate clic sul link crea nuova chiave nell'angolo in alto a destra 179

184 Reference Guide della pagina. 2. Sulla seguente pagina selezionate il canale di base creato alla fine della Sezione 9.2, «Preparazione/Configurazione del Satellite Server». 3. Dopo aver creato la suddetta chiave, fate clic sul nome corrispondente all'interno dell'elenco Chiavi di attivazione, per migliorare le proprie impostazioni RHN associando il software, i canali di configurazione ed i gruppi del sistema. 4. Aprite un terminal sul sistema client da registrare, ed eseguite un login come utente root. 5. Utilizzate rhnreg_ks insieme con l'opzione --activationkey, per registrare il client con Satellite. La stringa di caratteri della chiave può essere copiata direttamente dall'elenco di Chiavi di attivazione all'interno del sito web. Il comando sarà simile al seguente: rhnreg_ks --activationkey=b25fef ef bd9f3af 6. Tornate sul sito web, fate clic sul nome della chiave di attivazione, ed assicuratevi che il nuovo sistema compaia all'interno della tabella Sistemi Attivati Acquisizione degli aggiornamenti Gli aggiornamenti dei pacchetti con UNIX vengono gestiti in modo molto diverso rispetto a Linux. Per esempio, Solaris si affida ai Patch Clusters per aggiornare contemporaneamente pacchetti multipli, mentre i sistemi operativi di Red Hat utilizzano gli Errata Updates per associare gli aggiornamenti stessi ai pacchetti specifici. In aggiunta, Solaris utilizza i file di risposta per automatizzare le installazioni interattive dei pacchetti, tale procedura non viene compresa da Linux, mentre Red HAt offre il concetto dei pacchetti sorgenti. Per questo motivo, la suddetta sezione cerca di evidenziare le differenze nell'utilizzo dei tool di RHN sui sistemi UNIX. (Nota: RHN non supporta i file di risposta di Solaris con la release corrente, tale supporto verrà implementato nelle release future.) Nonostante le differenze, come ad esempio un numero non sufficiente di Errata, il canale e le interfacce di gestione del pacchetto presenti all'interno del sito web di RHN su Satellite, funzionano in modo piuttosto simile per i sistemi UNIX. I canali software creati per servire le varianti di UNIX, possono essere creati in modo del tutto simile ai canali personalizzati descritti nella RHN Channel Management Guide. La differenza sostanziale è presente nell'architettura. Durante la creazione di un canale software UNIX, assicuratevi di selezionare l'architettura appropriata del canale di base per i sistemi da servire. Suddividere i pacchetti in canali di base e canali figlio in base alla loro natura. Per esempio, su Solaris, i pacchetti d'installazione dovrebbero andare nel canale di base di Solaris, mentre le patch e Patch Cluster dovrebbero risiedere nel canale figlio del canale di base di Solaris. I pacchetti Extra di installazione, possono risiedere in canali figlio Extra. RHN affronta le patch in modo simile ai pacchetti; le suddette patch vengono elencate ed installate nello stesso modo e con la stessa interfaccia dei pacchetti normali. Le patch vengono numerate da Solaris, e avranno nomi simili al seguente "patch-solaris ". La versione di una patch di Solais viene estratta dal metadata originale di Solaris, e la release è sempre 1. I Patch Cluster sono un gruppo di patch installate sotto forma di una unità. RHN mantiene informazioni sull'ultima installazione, con esito positivo, di un Patch Cluster sul sistema. Tuttavia i Patch Cluster non vengono controllati sul client come entità installate, quindi non appaiono nei pacchetti installati o all'interno dell'elenco delle patch. I nomi dei Patch Cluster somiglieranno al seguente "patch-clustersolaris-7_recommended". La versione viene rappresentata da una stringa riportante la data, come ad esempio " ", e la release è sempre 1 ed epoch è sempre

185 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE Caricamento pacchetti sul Satellite RHN non fornisce alcun contenuto UNIX; qualsiasi pacchetto Solaris, patch o Patch Clusters deve essere caricato su Satellite in un formato comprensibile da un sistema client. Il pacchetto in questione può essere gestito e distribuito su altri sistemi. RHN ha creato solaris2mpm in modo da tradurre i pacchetti Solaris, le patch ed i patch cluster in un formato comprensibile da parte di Satellite solaris2mpm Come precedentemente affrontato nella Sezione 9.1.4, «Differenze di funzionalità», solaris2mpm è parte integrante di RHN Push per Solaris. Il contenuto inviato ad un canale Solaris su Satellite deve essere prima in formato.mpm. Un file.mpm è un archivio contenente una descrizione dei dati relativi al pacchetto ed il pacchetto/pacth stesso. Il comando solaris2mpm deve essere eseguito col client e mai su Satellite. NOTA solaris2mpm necessita di uno spazio disponibile uguale a tre volte la misura di qualsiasi pacchetto, patch o Patch Cluster da convertire. Nornalmente lo spazio in /tmp/ verrà utilizzato a tale scopo. L'opzione --tempdir vi permette di specificare se necessario un'altra directory. File multipli possono essere specificati sulla linea di comando di solaris2mpm. Di seguito viene riportato un esempio: # solaris2mpm RHATrpush pkg RHATrpush pkg Opening archive, this may take a while Writing out RHATrpush sparc-solaris.mpm Opening archive, this may take a while Writing out RHATrpush sparc-solaris.mpm Poichè non è stata specificata alcuna directory, i file.mpm risultanti vengono scritti sulla directory /tmp/. Da notare che il nome del file.mpm risultante, include l'architettura del client sul quale è stato creato, in questo caso Sparc Solaris. Il formato generale dei nomi del file mpm è: name-version-release.arch.mpm Patch clusters sono "esplosi" in ogni cluster vengono generati file.mpm per ogni patch, insieme ai file.mpm "meta" di livello superiore, contenenti informazioni sull'intero cluster. Di seguito sono riportate le opzioni di solaris2mpm: Tabella 9.2. opzioni di solaris2mpm Opzioni Descrizione --version Mostra il numero della versione del programma ed esce -h, --help Mostra queste informazioni ed esce -?, --usage Stampa le informazioni relative all'utilizzo del programma ed esce 181

186 Reference Guide Opzioni Descrizione --tempdir=<tempdir> Directory temporanea dalla quale poter lavorare --select-arch=<arch> Seleziona l'architettura (i386 o Sparc) per pacchetti usati su architetture multiple rhnpush con file.mpm La versione Solaris di rhnpush funziona come una utility standard, con l'aggiunta di una funzione che gli permette di gestire i file.mpm. Di seguito viene riportato un esempio sul suo utilizzo: % rhnpush -v --server testbox.example.com --username myuser -c solaris-8 \ RHATrpush *.mpm Red Hat Network password: Connecting to Uploading package RHATrpush sparc-solaris.mpm Uploading package RHATrpush sparc-solaris.mpm NOTA I file.mpm del Patch cluster devono essere inviati simultaneamente, insieme o subito dopo mai prima, ai file.mpm per le patch contenute nel cluster in questione. Utilizzate solaris2mpm su ogni pacchetto, patch o patch cluster che desiderate gestire tramite Satellite, e successivamente utilizzate RHN Push per caricarli sul canale creato appositamente per loro Aggiornamento attraverso il sito web Per installare i pacchetti o le patch su di un sistema individuale, fate clic sul nome del sistema corrispondente nella categoria Sistemi, selezionare i pacchetti dagli elenchi Installa o Aggiorna della tabella Pacchetti o Patches, e fate clic su Installa/Aggiorna pacchetti selezionati. Per eseguire un comando remoto mentre installate il pacchetto, fate clic su Esegui Comando Remoto invece di Conferma. Per istruzioni consultate la Sezione 9.5, «Comandi remoti». Per installare contemporaneamente i pacchetti o le patch su sistemi multipli, selezionate i sistemi e fate clic su System Set Manager sulla barra d navigazione di sinistra. Successivamente, nella tabella Pacchetti, selezionate i pacchetti dagli elenchi Aggiorna o Installa e fate clic su Installa/Aggiorna Pacchetti. Per completare l'azione, programmate gli aggiornamenti rhnsd Sui sistemi ed Hat Enterprise Linux il demone rhnsd, il quale indica al sistema client di eseguire un check in con RHN, viene avviato automaticamente al momento dell'avvio. Sui sistemi Solaris, rhnsd non viene avviato per default al momento dell'avvio, ma può essere avviato dalla linea di comando nel seguente modo: rhnsd --foreground --interval=

187 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE La posizione di default per rhnsd è /opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin/rhnsd. Di seguito vengono riportate le opzioni disponibili per rhnsd su Solaris: Tabella 9.3. Opzioni rhnsd Opzioni Descrizione -f, --foreground Eseguito in primo piano -i, --interval=mins Collega a Red Hat Network ogni MIN minuti -v, --verbose Registra tutte le azioni su syslog -h, --help Conferisci questo elenco d'aiuto -u, --usage Conferisci questo elenco d'aiuto -V, --version Stampa versione programma Aggiornamento attraverso la linea di comando In modo simile al sito web, l'utilizzo di Red Hat Update Agent da parte della linea di comando viene interessato dalle limitazioni di UNIX package management. Detto questo, è posibile eseguire la maggior parte delle funzioni principali tramite il comando up2date. La differenza più importante è l'assenza di tutte le opzioni che riguardano i file sorgenti. Consultate la Tabella 9.4, «Argumento della linea di comando dell'update Agent» per un elenco completo di opzioni disponibili per i sistemi UNIX. La versione della linea di comando di Red Hat Update Agent accetta i seguenti argomenti sui sistemi UNIX: Tabella 9.4. Argumento della linea di comando dell'update Agent Argomento Descrizione --version Mostra le informazioni sulla versione del programma. -h, --help Mostra questo messaggio di aiuto ed esce. -v, --verbose Mostra output aggiuntivi. -l, --list Elenca le ultimissime versioni di tutti i pachetti installati. -p, --packages Aggiorna i pacchetti associati con questo profilo del sistema. --hardware Aggiorna questo profilo hardware del sistema su RHN. --showall Elenca tutti i pacchetti disponibili per il download. --show-available Elenca tutti i pacchetti disponibili che non sono attualmente installati. 183

188 Reference Guide Argomento Descrizione --show-orphans Elenca tutti i pacchetti attualmente installati ma che non sono presenti all'interno dei canali ai quali il sistema è sottoscritto. --show-channels Mostra i nomi del canale insieme ai nomi del pacchetto dove appropriato. --installall Installa tutti i pacchetti disponibili. Utilizzare con l'opzione -- channel. --channel=channel Specifica da quale canale aggiornare utilizzando le etichette dei canali. --get Riprende il pacchetto specificato senza risolvere le dipendenze COMANDI REMOTI Insieme al supporto UNIX, RHN offre la possibilità di digitare comandi remoti su sistemi client attraverso il sito web RHN di Satellite. Questa caratteristica vi permette di eseguire virtualmente qualsiasi applicazione (compatibile) o script, su qualsiasi sistema presente all'interno del vostro dominio, senza aprire alcun teminale Abilitazione dei comandi Insieme alla flessibilità offerta dal tool in questione è da tener presente anche i rischi ad esso connessi. La suddetta caratteristica garantisce un prompt BASH di root con accesso amministrativo, al sistema presente sul sito web. Tale tendenza può essere controllata attraverso lo stesso meccanismo 'config-enable', utilizzato per determinare su quale sistema è posibile gestire i rispettivi file di configurazione attraverso Red Hat Network. Per maggiori informazioni consultate la Sezione , «Dettagli del sistema Configurazione Sandbox». In breve, è necessario creare una directory ed un file sul sistema UNIX, che indicano a RHN la possibilità di eseguire sulla macchina i comandi remoti. La directory deve essere chiamata script, il file run, ed entrambi devono essere posizionati all'interno della directory /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/ specifica alla vostra variante UNIX. Per esempio, in Solaris digitare questo comando per creare la diretory: mkdir -p /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script Digitare questo comando in Solaris per creare il file richiesto: touch /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowedactions/script/run 184

189 CAPITOLO 9. UNIX SUPPORT GUIDE Come digitare i comandi È possibile programmare un comando remoto in diversi modi: su di un sistema individuale, contemporaneamente su sistemi multipli, e per accompagnare un'azione relativa ad un pacchetto. Per eseguire un comando remoto su di un sistema individuale, aprite la pagina Informazioni del sistema, fate clic sulla sottotabella Comando Remoto. (Da notare che questa sottotabella appare solo se il sistema presenta un entitlement di Provisioning.) Su questa pagina stabilite le impostazioni per il comando in questione. Potrete identificare un utente specifico, un gruppo ed un periodo di timeout, insieme allo stesso script. Scegliete l'ora e la data entro le quali inizierete a digitare il comando, facendo clic sul link Programma Comando Remoto. In modo simile, è possibile digitare un comando remoto su sistemi multipli contemporaneamente attraverso il System Set Manager. Selezionate i sistemi, andate su System Set Manager, fate clic sulla scheda Provisioning e raggiungete la sezione Comando Remoto. Da li potrete eseguire contemporaneamente un comando remoto sui sistemi selezionati. Per eseguire un comando remoto con l'azione di un pacchetto, programmate l'azione attraverso la tabella Pacchetti della pagina Informazioni del sistema, e fate clic su Esegui Comando Remoto durante la conferma dell'azione. Usate i comandi di selezione nella parte alta, per determinare se il comando deve essere eseguito prima o dopo l'azione del pacchetto, stabilite le impostazioni per il comando, e fate clic su Programma installazione/aggiornamento del pacchetto. Notate che l'installazione di pacchetti multipli che presentano comandi remoti differenti, richiede la programmazione di installazioni separate, o la combinazione dei comandi all'interno di uno script singolo. 185

190 Reference Guide APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT Prima di usare Red Hat Network è necessario creare un nome utente, una password ed un Profilo del sistema. RHN Registration Client vi guiderà attraverso questo processo. A.1. CONFIGURAZIONE DI RHN REGISTRATION CLIENT Per avviare l'interfaccia grafica di configurazione dell'applicazione per il collegamento attraverso un server proxy HTTP, digitate il seguente comando al prompt della shell: rhn_register --configure Apparirà la finestra mostrata in Figura A.1, «Configurazione del RHN Registration Client». Figura A.1. Configurazione del RHN Registration Client Per avviare la versione della linea di comando, utilizzate il comando: rhn_register --nox --configure Presenta un maggior numero di opzioni di configurazione rispetto alla versione grafica. Visualizzerete un elenco di opzioni con i rispettivi valori attuali: 0. enableproxyauth No 1. nosslserverurl 2. oeminfofile /etc/sysconfig/rhn/oeminfo 3. enableproxy No 4. networksetup Yes

191 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT httpproxy 6. proxyuser 7. serverurl 8. proxypassword 9. debug No Enter number of item to edit <return to exit, q to quit without saving>: Inserite il numero di oggetti che desiderate modificare, inserendo successivamente il nuovo valore per l'opzione. Una volta terminata la vostra configurazione, premete Invio per salvare le modifiche ed uscire. Premere q e poi Invio, per uscire senza salvare le modifiche. Per abilitare un server proxy le opzioni più comuni da configurare sono enableproxy e httpproxy. Per poter abilitare un server proxy, cambiare il valore per enableproxy su Yes, ed il valore di httpproxy sul nome del server proxy e sul numero della porta nel formato HOST:PORT. Per esempio, per utilizzare il server proxy squid.mysite.org sulla porta 3128, cambierete il valore su squid.mysite.org:3128. Se avete bisogno di un nome utente proxy ed una password, impostate enableproxyauth su Yes per abilitare l'autentiicazione nome utente/password per il proxy, e impostate proxyuser e proxypassword per il nome utente e password appropriati per il proxy. Per baipassare SSL, modificate il protocollo per serverurl, da https a http nel file /etc/sysconfig/rhn/rhn_register. A.2. AVVIO DEL RHN REGISTRATION CLIENT È necessario essere root per poter registrare un sistema con RHN. Se avviate RHN Registration Client come utenti normali verrà richiesto di inserire la password root prima di proseguire. IMPORTANTE Se il nome utente compare all'interno di un account di una organizzazione più grande fate attenzione quando eseguite la registrazione dei vostri sistemi. Per default, tutti i sistemi registrati con RHN Registration Client, finiscono nella sezione Non raggruppati, di sistemi visibili solo dagli Amministratori Satellite. Per poter mantenere la gestione di questi sistemi Red Hat consiglia alla vostra organizzazione di creare una chiave di attivazione associata con un gruppo specifico del sistema, garantendovi così i permessi al gruppo in questione. Successivamente potrete registrare i vostri sistemi utilizzando la chiave di attivazione, trovando immediatamente i profili del sistema all'interno di RHN. Per avviare RHN Registration Client, utilizzare uno dei seguenti metodi: 1. Sul desktop di GNOME andate su Applicazioni => Programmi => Sistema => Red Hat Network 2. Sul desktop di GNOME andate su Applicazioni => Sistema => Red Hat Network 3. Digitate il comando rhn_register sul prompt della shell (per esempio un XTerm or GNOME terminal) 4. Se non state eseguendo il Sistema X Window digitate il comando rhn_register su di un prompt della shell. Per informazioni consultate la Sezione A.7, «Client di registrazione di RHN in modalità di testo». 187

192 Reference Guide AVVERTIMENTO Insieme al supporto per il Secure Sockets Layer (SSL) è necessario utilizzare Python o versioni più recenti. In caso contrario, le informazioni passate non verranno cifrate. Se siete in possesso di una versione più recente di Python, visualizzerete il messaggio in Figura A.2, «Utilizzo di Python o di una versione più recente». Per determinare la versione di Python sul sistema utilizzate il comando rpm -q python. È fortemente consigliato utilizzare la versione Python oppure una versione più recente. Figura A.2. Utilizzo di Python o di una versione più recente Se avete precedentemente registrato il sistema e se provate a registrarlo nuovamente verrà visualizzata una casella di dialogo come in Figura A.3, «Avvertenza: Questo sistema risulta essere già registrato». Se continuate, verrà sovrascritto il file esistente del Certificato Digitale (/etc/sysconfig/rhn/systemid), creando così un Profilo del sistema diverso. Facendo questo non sarete più in grado di utilizzare il Profilo precedente del sistema assicuratevi di aver fatto la scelta giusta prima di selezionare Yes. Se annullate una registrazione esistente del sistema, potrete cancellare il profilo non utilizzato, tramite il sito web Figura A.3. Avvertenza: Questo sistema risulta essere già registrato La schermata iniziale di RHN Registration Client riporta una breve panoramica dei servizi disponibili e delle fasi necessarie alla registrazione (consultate Figura A.4, «Schermata di benvenuto» ). Per continuare il processo di registrazione, fate clic su Successivo. Se fate clic su Cancella, il processo 188

193 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT di registrazione terminerà senza inviare alcuna informazione. Figura A.4. Schermata di benvenuto Red Hat è impegnata a fondo per la protezione della vostra privacy (consultate Figura A.5, «Dichiarazione sulla privacy di Red Hat»). Le informazioni raccolte durante il processo di registrazione di Red Hat Network, vengono utilizzate per creare un Profilo del sistema. Tale profilo risulta essere essenziale se desiderate ricevere le notifiche di aggiornamento sul sistema. 189

194 Reference Guide Figura A.5. Dichiarazione sulla privacy di Red Hat A.3. REGISTRAZIONE DI UN ACCOUNT UTENTE Prima di poter creare un Profilo del sistema, è necessario creare un account utente. Le sole informazioni necessarie in questa sezione risultano essere un nome utente, una password ed un indirizzo valido. Nella schermata mostrata in Figura A.7, «Creare una password ed un nome utente unico» è necessario selezionare un nome utente ed una password. Una volta eseguito il log in su Red Hat Network sarà possibile modificare le preferenze, visualizzare il Profilo del sistema esistente, oppure ottenere gli ultimissimi pacchetti software di Red Hat. È necessario selezionare un nome utente unico. Se ne inserite uno già in uso, comparirà un messaggio di errore (consultate Figura A.6, «Errore: Il nome utente scelto è già esistente»). Provate nomi utente diversi fino a quando non ne troverete uno non ancora utilizzato. 190

195 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT Figura A.6. Errore: Il nome utente scelto è già esistente NOTA Se siete già un membro di redhat.com, potrete utilizzare la stessa password e lo stesso nome utente. Tuttavia, dovrete ancora continuare con il processo di registrazione per poter creare il vostro Profilo del sistema. Il vostro nome utente presenta le seguenti restrizioni: Non può contenere alcuno spazio Non può contenere i seguenti caratteri &, +, %, o ' Non vi è alcuna differenza tra minuscolo e maiuscolo, eliminando così la possibilità di duplicare nomi utente con la sola differenza di avere lettere minuscole e maiuscole. In aggiunta vengono applicate le seguenti restrizioni sia al nome utente che alla password: Deve essere lunga almeno quattro caratteri Non può contenere alcun tab Non può contenere alcun carattere per il ritorno a capo Le password distinguono le maiuscole dalle minuscole per ovvi motivi. Se avete già registrato una macchina e creato un Profilo del sistema, allora potrete aggiungere una nuova macchina al vostro account. Eseguite RHN Registration Client sulla nuova macchina che desiderate aggiungere, ed inserite la password e il nome utente di Red Hat Network esistenti. La nuova macchina verrà aggiunta al vostro account esistente e potrete eseguire un log in su Red Hat Network, con la password e nome utente, per visualizzare tutti i sistemi simultaneamente. 191

196 Reference Guide Figura A.7. Creare una password ed un nome utente unico La maggior parte degli utenti possono lasciare vuota la sezione Org Info. Se avete un account esistente, contattate il vostro Amministratore Satellite per assicurare che il vostro sistema venga aggiunto all'account in questione. Tale procedura richiederà l'inserimento dell'id dell'organizzazione con la rispettiva password all'interno dei campi di testo. Se i valori risultano validi, il sistema verrà aggiunto all'account di Red Hat Network dell'organizzazione. L'Amministratore Satellite sarà in grado di creare un account utente attraverso la categoria Utenti del sito web di RHN. Consultate la Sezione 4.9, «Utenti» per maggiori informazioni. Per continuare fate clic su Successivo. A.4. REGISTRAZIONE DI UN PROFILO DEL SISTEMA Ora che avete un account utente, potrete creare un Profilo del sistema capace di contenere informazioni hardware e software sul sistema Red Hat Enterprise Linux. Le informazioni sul profilo del sistema software vengono utilizzate da Red Hat Network per determinare le notifiche di aggiornamento del software da ricevere. A.4.1. Profilo sistema hardware Dopo aver creato un nome utente ed una password per l'account di Red Hat Network, RHN Registration Client verifica il sistema andando alla ricerca delle seguenti informazioni: 192 Versione di Red Hat Enterprise Linux Hostname

197 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT Indirizzo IP Modello CPU Velocità della CPU Quantità di RAM Dispositivi PCI Misure del disco Mount point La fase successiva è quella di scegliere un nome del profilo per il vostro sistema, come mostrato in Figura A.8, «Profilo del sistema - Hardware». Il valore predefinito risulta essere quello dell'hostname per il sistema. Potrete modificarlo in modo da avere una stringa più descrittiva come ad esempio Server for Support Team. Alternativamente, potete inserire un numero seriale o di identificazione del computer per il sistema. Se non desiderate inserire alcuna informazione sull'hardware o sulla rete all'interno del vostro Profilo del sistema, deselezionate Includi informazioni hardware e di rete (consultate Figura A.8, «Profilo del sistema - Hardware»). Fate clic su successivo per continuare con il processo di registrazione. Figura A.8. Profilo del sistema - Hardware A.4.2. Profilo del sistema software 193

198 Reference Guide Il profilo del sistema software consiste in un elenco di pacchetti RPM per i quali desiderate ricevere le notifiche. RHN Registration Client mostra un elenco di pacchetti RPM elencati nel database di RPM sul vostro sistema, e vi permette di personalizzare l'elenco deselezionando i pacchetti. A Raccolta delle informazioni del database RPM Solo i pacchetti selezionati durante questa parte della registrazione verranno inclusi nel Profilo del sistema, in tal modo potrete ricevere solo le notifiche sui pacchetti presenti nel suddetto Profilo. Così facendo se desiderate utilizzare una versione più vecchia di un pacchetto e se lo deselezionate dall'elenco, esso non verrà sostituito con una nuova versione. Questo elenco di pacchetti RPM può essere modificato attraverso il sito web di Red Hat Network oppure utilizzando Red Hat Update Agent. La Figura A.9, «Wizard di registrazione» mostra la barra di progresso visualizzata durante il processo di raggruppamento di tutti i pacchetti RPM installati sul vostro sistema, da parte di RHN Registration Client. Tale operazione potrebbe richiedere una certa quantità di tempo a seconda del sistema. Figura A.9. Wizard di registrazione Una volta creato l'elenco dei pacchetti RPM, l'elenco stesso verrà mostrato in Figura A.10, «Informazioni sul pacchetto RPM». Deselezionando Includi i pacchetti RPM installati su questo sistema nel mio Profilo, escluderete queste informazioni dal vostro Profilo del sistema. 194

199 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT Figura A.10. Informazioni sul pacchetto RPM A Scelta dei pacchetti RPM da escludere dal Profilo del sistema Per default, tutti i pacchetti RPM presenti nel database RPM vengono inclusi nel Profilo del sistema in modo da essere aggiornati da Red Hat Network. Per escludere un pacchetto, deselezionatelo dall'elenco tramite la casella situata vicino al nome del pacchetto stesso. Per esempio, la Figura A.11, «Selezionare i pacchetti RPM da escludere dal Profilo del sistema» mostra che i pacchetti procmail, procps, e psgml sono stati omessi dall'elenco. Selezionate quale pacchetto è da escludere dal Profilo del sistema, successivamente fate clic su Successivo per continuare con il processo di registrazione. 195

200 Reference Guide Figura A.11. Selezionare i pacchetti RPM da escludere dal Profilo del sistema A.5. FINE DELLA REGISTRAZIONE Come visto in Figura A.12, «Termine della raccolta di informazioni per il Profilo del sistema», l'ultima fase della registrazione consiste nel confermare se desiderate inviare il Profilo del sistema a Red Hat Network. Se a questo punto scegliete Cancella, nessuna informazione verrà inviata. Facendo clic su Successivo il Profilo di RHN verrà registrato. 196

201 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT Figura A.12. Termine della raccolta di informazioni per il Profilo del sistema Figura A.13, «Invio del profilo del sistema a Red Hat Network» mostra la barra dello stato visualizzata durante l'invio del profilo. Questo processo potrà richiedere una certa quantità di tempo a seconda della velocità del collegamento. Figura A.13. Invio del profilo del sistema a Red Hat Network RHN Registration Client mostra la schermata Registrazione terminata (Figura A.14, «Registrazione terminata» una volta che il vostro profilo è stato inviato correttamente. Fate clic su Fine per uscire da RHN Registration Client. Dopo aver completato la fase di registrazione, è necessario abilitare il vostro sistema ad un livello di servizio di RHN. Per informazioni consultate la Sezione A.6, «Abilitare il vostro sistema». 197

202 Reference Guide Figura A.14. Registrazione terminata A.6. ABILITARE IL VOSTRO SISTEMA Ora che avete registrato il vostro sistema sarà necessario abilitarlo per poter ricevere i pacchetti aggiornati. In altre parole è necessario registrarlo ad una delle offerte dei livelli di servizio. Per abilitare un sistema andate su ed eseguite il log in utilizzando la stessa password e stesso nome utente appena utilizzati con RHN Registration Client. Fate clic su Sistemi sulla barra di navigazione superiore e successivamente su Entitlement dei sistemi nella barra di navigazione di sinistra. La pagina Entitlement del sistema visualizza quanto segue: un elenco del sistema per il quale l'utente è in grado di selezionare un livello di entitlement gli entitlement correnti vengono applicati a ciascuno dei suddetti sistemi pulsanti che consentono ad un utente di modificare il livello dell'entitlement una panoramica sul numero e sui tipi di entitlement acquistati e disponibili per l'organizzazione Per poter modificare il livello di entitlement di uno o più sistemi, selezionate la casella sulla sinistra dei sistemi interessati, e fate clic sul pulsante appropriato per il livello di entitlement desiderato. Da notare che è necessario applicare un entitlement Management ad un sistema prima di poter aggiungere un entitlement di Provisioning. È possibile modificare entitlement per qualsiasi livello disponibile in ogni istante. 198

203 APPENDICE A. RHN REGISTRATION CLIENT NOTA La rimozione di un entitlement necessario (come ad esempio Provisioning), non cancellerà un'azione precedentemente programmata (come ad esempio kickstart). Modificando gli entitlement selezionati per i vostri sistemi, il numero di entitlement disponibili verrà aggiornato nella parte bassa della schermata. A.7. CLIENT DI REGISTRAZIONE DI RHN IN MODALITÀ DI TESTO Se state eseguendo il Sistema x window, RHN Registration Client verrà avviato in modalità di testo. È possibile forzare RHN Registration Client con il seguente comando in modo da eseguirlo in modalità di testo: rhn_register --nox Le schermate per la modalità di testo di RHN Registration Client sono quasi identiche alle schermate per RHN Registration Client versione grafica. Alcuni testi nella versione modalità di testo risultano essere più brevi a causa dello spazio ristretto all'interno dell'interfaccia. Tuttavia sono presenti un numero uguale di schermate e di campi in entrambe le versioni. Qundi se state utilizzando la versione in modalità di testo potrete ancora seguire le istruzioni presenti nella Sezione A.2, «Avvio del RHN Registration Client». Figura A.15. Schermata di benvenuto in modalità di testo 199

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