Il Sistema di gestione per la qualità
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- Lucio Di Mauro
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1 Qualità nella Sanità Gestione del miglioramento e del rischio aziendale Formazione
2 Il Sistema di gestione per la qualità è uno strumento finalizzato a costituire la base per la pianificazione delle attività delle organizzazioni nell ottica del miglioramento continuo e della soddisfazione del cliente
3 Nelle strutture sanitarie deve emergere la consapevolezza dei miglioramenti ottenibili attraverso l adozione di un sistema di gestione. Una crescita positiva sia nei riguardi degli utenti che del contesto sociale in cui la struttura opera.
4 L applicazione della normativa ISO 9001:08 al settore sanitario introduce schemi organizzativi che garantiscono l applicazione delle metodologie diagnostiche/terapeutiche prescelte, assicurando al cliente/utente prestazioni con caratteristiche di qualità costanti nel tempo.
5 L efficacia di un Sistema Qualità non può prescindere dall applicazione di norme volontarie nei servizi sanitari quali: linee guida, metodiche diagnostiche, profili diagnostico-terapeuticisuggeriti da Società Scientifiche e ritenuti di riferimento da parte della struttura che li applica.
6 I criteri fondamentali per valutare la qualità delle prestazioni nel campo dei servizi sanitari sono efficacia, efficienza, equità, eticae soddisfazione dei clienti.
7 Possiamo, cioè definire di qualità le prestazioni che : migliorano effettivamente lo stato di salute riducono i rischi per la salute o per l ambiente, Rispondono, in modo pertinente ed equo, ai bisogni ed alle aspettative dei singoli e della collettività; si sviluppano nell ambito delle conoscenze e delle possibilità delle tecnologie attuali e nei limiti delle risorse disponibili nel contesto; rispettano i principi etici; producono soddisfazione dei clienti, degli operatori e degli amministratori.
8 Al fine di Misurare l efficacia e l efficienza di un Sistema Qualità, devono essere definiti indicatori di processo.
9 PER SAPERE SE SI MIGLIORA DOBBIAMO MISURARE.. GLI INDICATORI..
10 M I S U R isurabile mportante emplice tilizzabile isolvibile Rilevabile in modo riproducibile Pertinente ad un problema frequente o con notevoli conseguenze Chiaro Utilizzato Risolvibilecon le risorse disponibili A ccettabile Da chi deve rilevarlo e applicarlo
11 M I S U R A isurabile mportante emplice tilizzabile isolvibile ccettabile UN INDICATORE E IL PUNTO DI PARTENZA PER IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA
12 1 SELEZIONARE CHE COSA MISURARE 2 DEFINIRE LE MODALITA DI RILEVAZIONE 3 IDENTIFICARE LE CORRETTE FONTI DI RILEVAZIONE 4 RACCOGLIERE ED ELABORARE I DATI 5 RIDEFINIRE LE MODALITA DI RILEVAZIONE
13 OCCORRE DEFINIRE: 1. MODALITA' DI RILEVAZIONE (SISTEMATICA O A CAMPIONAMENTO) 2. RESPONSABILITA' (CHI) (occorre definire e sensibilizzare i responsabili di rilevazione)
14 LA LEGGE 502/92 DEFINISCE L INDICATORE DI QUALITA : AGGREGAZIONE DI DATI RELATIVI A PIU SOGGETTI O PROCEDURE CHE CONSENTE DI MISURARE LA QUALITA DELL ASSISTENZA EROGATA DA UN SINGOLO OPERATORE, UN SERVIZIO O UN SISTEMA SANITARIO E DI TRARNE INDICAZIONI PER MIGLIORARLA
15 .. Sono informazioni cruciali e selezionate che aiutano a misurare cambiamenti in relazione a bisogni prioritari e permettono di monitorare specifici aspetti di politica sanitaria o di fattori rilevanti alla determinazione di politiche sanitarie o correlate (OMS 1981)
16 . Rappresentano informazioni selezionate allo scopo di misurare i cambiamenti che si verificano nei fenomeni osservati e, conseguentemente, per orientare i processi decisionali (decreto 24/07/1995)
17 Variabili quantitative o parametri qualitativi che registrano un certo fenomeno, ritenuto appunto indicativo di un fattore di qualità (Ministero della Sanità 1996)
18 Informazioni selezionate allo scopo di conoscere fenomeni di interesse, misurandone i cambiamenti e, conseguentemente, contribuendo ad orientare i processi decisionali dei diversi livelli istituzionali (Ministero della Salute, decreto 12/12/2001 pubblicato suppl. ord. N 34 alla GURI del 09/02/2002)
19 INDICATORE NUMERATORE DENOMINATORE Media Somma delle misure dei risultati di ciascuna osservazione Numero di osservazioni
20 INDICATORE NUMERATORE DENOMINATORE Proporzione Conteggiodelle osservazioni con risultato positivo ( o negativo) Numero delle osservazioni
21 INDICATORE NUMERATORE DENOMINATORE Tasso (esempio: incidenza e prevalenza) Conteggio delle osservazionicon un determinato attribuito) Numero delle osservazioniper periodo temporale
22 INDICATORE NUMERATORE DENOMINATORE Rapporto Numero osservazioni con un determinato attributo A Numero osservazioni con un determinato attributo B
23 INDICATORE Evento Sentinella Misura del risultato negativo
24 Indicatori di domanda e accessibilità: Riguardano la disponibilità dei servizi, l accessibilità e la dimensione della Indicatori di risorse: Misurano l intensità delle risorse impiegate nelle varie attività Indicatori di attività: Riguardano quantitativamente l attività svolta Indicatori di risultato: Riguardano i risultati conseguiti Indicatori di qualità: Riguardano i vari aspetti della qualità
25 N ore apertura ambulatorio/popolazione N utentiin listadi attesa>7 giorni N utentiin listadi attesa> 30 giorni Indice di fuga N tipologie di prestazioni ambulatoliari erogate/tot. tipologie Totale fatturato/costi personale interno/esterno Totale fatturato/spese manutenzione
26 N esami/n medici N ore di utilizzo settimanali delle grandi apparecchiature N pazienti con più ricoveri nell anno/tot ricoveri N casi di infezioni ospedaliere/ N trattamenti Tempio medio di attesa Definizione di percorsi e/o protoc.diagn./terap. Intergrazione con i servizi territoriali
27 Questionari di gradimento N richiestedi consensoinformato/n tot necessarioper la legge Possibilità di prenotare telefonicamente le prestazioni ambulatoriali Indicedi attrazione(numerodi pazientinon residenti/tot. ricov.) Tempi di attesaper
28 AUDIT CLINICI La valutazione di efficacia delle prestazioni avviene anche attraverso gli Audit Clinici, che consistono in un attività, dei medici e del personale sanitario, di riesame delle proprie attività, attraverso un analisi dei risultati, rispetto a standard riconosciuti.
29 I COSTI DEGLI EVENTI AVVERSI
30 I COSTI DEGLI EVENTI AVVERSI Costi diretti allungamento tempi di degenza costi delle cure per ridurre il danno costi assicurativi legali
31 Costi indiretti costi legati al danno del paziente effetti sul/sui responsabili del danno immagine
32 Costi nascosti Il danno deriva da una cattiva organizzazionemche causa bassa produttività,bassaqualità,sprechi
33 Alcuni interessi economici in gioco cause anno (ipotizzando corretto il dato) equivalgono a circa perizie, richieste dalle Assicurazioni, dai Pazienti e dalla Magistratura (CTU) parcelle relativeaspeselegali
34 Chi guadagna e chi perde in questa situazione Paziente parte lesa???? Operatori sanitari coinvolti???? StruttureSanitarie?????? Assicurazioni?????? Broker!?!? Periti!?!? Avvocati!?!? Formatori!?!?
35 Brevi Cenni di Risk Management
36 Cosa è il RiskManagement? Nel campo della qualità delle cure, è un sistema che permette di riconoscere: gli eventi che possono portare a conseguenze sfortunate o di danno, la severità di tali conseguenze, come possono essere tenute sotto controllo (prevenute e trattate in modo corretto). Il Sistema permette di prevenzione degli errori e dei danni da eventi avversi.
37 Risk Management Attività cliniche ed amministrative intraprese per identificare, valutare e ridurre i rischi per i pazienti, per lo staff, per i visitatori e i rischi di perdita per l organizzazione stessa. JCAHO, 2001(Joint Commission on the Accreditation of Healthcare Organizations)
38 Rischi correlati alla gestione dell Ente: Direzione e gestione del personale. Rischi correlati alla gestione delle informazioni. Rischi correlati alla proprietà di beni. Rischi correlati alle cure dei pazienti Rischio Clinico. Rischi ambientali Rischi finanziari. Rischi fiscali.
39 Rischio Clinico EVENTO AVVERSO Per evento avverso si intende un evento riguardante un paziente e che non è conseguenza della malattia o della terapia. Gli eventi avversi sono l oggetto del rischio clinico.
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41 Il Risk Management è un sistema di gestione centrato sulle Non Conformità. Non può essere visto in modo separato dal sistema di gestione per la qualità; laddove questo è implementato il risk management deve esserne parte integrante.
42 In tale ottica il Risk Management può essere visto come un Attività continua e coordinata di identificazione degli errori e dei rischi di errore.
43 Quali obiettivi/competenze deve avere una attività di gestione del rischio sanitario?: Valutare la dimensione del rischio, Definire e organizzare il flusso informativo del rischio, Elaborare ed interpretare i dati del rischio, Analizzare gli eventi, Attivare azioni correttive, Attivare azioni preventive, Gestire la comunicazione e dell informazione.
44 Tre tipologie di rischio rischio per il degente (e visitatore) attraverso la lettura codificata degli eventi sentinella (rischio clinico) rischio per l operatore attraverso la rilevazione degli infortuni nel lavoro (rischio infortuni) rischio per l organizzazione attraverso l analisi delle coperture assicurative, dei relativi costi e delle pratiche di contenzioso (rischio assicurativo)
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