Capitolo 2 Pensiero sociale

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1 Capitolo 2 Pensiero sociale 1

2 La conoscenza sociale Cognizione sociale: Processi e strutture cognitive di natura consapevole o inconsapevole che influenzano il comportamento sociale e ne sono influenzate. Secondo il Modello dell individuo come elaboratore di informazioni, la cognizione: agisce come il programma di un computer che serve a elaborare, comprendere e memorizzare informazioni percettive e a pianificare il comportamento. 2

3 Come facciamo a conoscere la realtà sociale? La conoscenza sociale è frutto di un complesso intreccio tra: ciò che sta fuori di noi (la realtà) e ciò che la nostra mente attivamente costruisce e organizza La percezione umana non riproduce la realtà esterna, ma la ricostruisce (Bartlett, 1932; Koffka, 1935) 3

4 Modelli nella cognizione sociale - Modello della coerenza cognitiva - Modello dello scienziato ingenuo - Modello dell economizzatore cognitivo - Modello del tattico motivato - Modello dell infusione dell affetto 4

5 2.1.1 La formazione delle impressioni Processo attraverso il quale organizziamo le informazioni relative ad un individuo in una struttura coerente di conoscenze. «Ho avuto l impressione di una persona sensibile» «Ho capito che tu sei uno di quelli che vogliono sempre averla vinta» Attenzione: coerente non significa accurato 5

6 Salomon Asch (1946): modello configurazionale Le persone: sono concepite come unità psicologiche le diverse informazioni sono ricondotte ad un nucleo interpretativo unificante cioè una Gestalt (configurazione), che definisce il significato dei singoli elementi

7 2.1.1 Quali impressioni sono importanti? Asch (1946): nelle nostre menti alcuni attributi sono fortemente correlati a un gran numero di altri attributi. Tratti centrali: Nel modello configurazionale di Asch, tratti che hanno un influenza sproporzionata sulla configurazione delle impressioni finali. Tratti periferici: Nel modello configurazionale di Asch, tratti meno distintivi che hanno un influenza poco significativa sulla configurazione delle impressioni finali. 7

8 8 Presentation Title runs here l 00/00/00

9 2.1.1 Quali impressioni sono importanti? (cont.) G. Kelly (1955): le persone hanno convinzioni idiosincratiche e durature con cui si rappresentano gli altri, definite costrutti personali. Costrutti personali: Modi personali e idiosincratici con cui si rappresentano gli altri. D.Schneider (1973): le persone possono anche formulare più teorie implicite della personalità integrate. Teorie implicite della personalità: principi generali riguardanti quali tipi di caratteristiche si combinano insieme a formare determinati tipi di personalità 9

10 2.1.1 Quali impressioni sono importanti? (cont.) Le impressioni che si hanno su qualcuno sono influenzate dall ordine in cui si ricevono informazioni al suo riguardo. Effetto primacy: Le informazioni comunicate per prime hanno un influenza sproporzionata sulla cognizione sociale. Effetto recency: Le informazioni comunicate per ultime hanno un influenza sproporzionata sulla cognizione sociale. Impatta in presenza di scarse capacità cognitive, scarsa motivazione o disattenzione. 10

11 2.1.1 Quali impressioni sono importanti? (cont.) Asch (1946) Intelligente Operosa Impulsiva Critica Ostinata Invidiosa Invidiosa Ostinata Critica Impulsiva Operosa Intelligente 11

12 Effetto primacy in relazione alle caratteristiche di personalità Luchins (1957) Descrizione di un individuo costituita da 50% di comportamenti legati all estroversione (CE) 50% di comportamenti legati all introversione (CI) Un gruppo legge CE-CI Un gruppo legge CI-CE Domanda: con quale probabilità l individuo è gioviale? CE-CI: 78% CI-CE: 18% 12 Presentation Title runs here l 00/00/00

13 Effetto primacy in relazione alle competenze percepite Jones et al. (1968) Filmato in cui una persona eseguiva 30 prove logicomatematiche Gruppo1: la persona esegue correttamente 15 prove incluse nelle prime 20 Gruppo2: la persona esegue correttamente 15 prove incluse nelle ultime 20 Quante prove ha condotto correttamente? 13 Presentation Title runs here l 00/00/00

14 Effetto primacy in relazione alle competenze percepite Jones et al. (1968) Filmato in cui una persona eseguiva 30 prove logicomatematiche Gruppo1: la persona esegue correttamente 15 prove incluse nelle prime 20: 21 Gruppo2: la persona esegue correttamente 15 prove incluse nelle ultime 20: 15 Quante prove ha condotto correttamente? 14 Presentation Title runs here l 00/00/00

15 2.2 Schemi e categorie Schema: Struttura cognitiva che rappresenta la conoscenza di un concetto o di un tipo di stimolo, inclusi i suoi attributi e le loro relazioni. Influenza su: la codifica delle informazioni nuove, il ricordo di informazioni già acquisite le inferenze relative ai dati mancanti 15

16 Schemi di persona Contengono le informazioni utilizzate per descrivere le persone in base a tratti di personalità (simpatico, aggressivo) o altre caratteristiche che le distinguono (studente di psicologia, gioca a scacchi) Inducono aspettative che influenzano il ricordo di azioni la comprensione di nuove informazioni (Zadny e Gerard, 1974) 16 Presentation Title runs here l 00/00/00

17 Ricerca di Zadny e Gerard, 1974 Descrizione di uno studente che deve decidere il proprio curriculum universitario. Indica: esami conseguiti, interessi e hobby, oggetti e libri, vago quadro psicologico Poi si dice che lo studente si è iscritto a psicologia o chimica o conservatorio di musica Si chiede di rievocare le informazioni fornite sullo studente: risultano essere coerenti con la scelta fatta 17 Presentation Title runs here l 00/00/00

18 Schemi di ruolo Organizzano le conoscenze relative ai comportamenti attesi da una persona che occupa una determinata posizione nella struttura sociale. Il significato di un comportamento è compreso/accettato se lo schema è attivato il medico 18 Presentation Title runs here l 00/00/00

19 Schemi di ruolo Distinguiamo tra Ruoli acquisiti a cui attribuite certe caratteristiche di personalità (medico, ingegnere, attore, ) Ruoli ascritti (genere sessuale, etnia) Possono funzionare come stereotipi sociali: alle donne non piace la matematica 19 Presentation Title runs here l 00/00/00

20 Script o schemi di eventi Strutture di conoscenze relative a: le sequenze di azioni appropriate in un determinato contesto comprese le aspettative sul modo in cui si comporteranno gli altri 20 Presentation Title runs here l 00/00/00

21 Esempio: il copione da seguire al ristorante Verso le 13 Marcello entrò al ristorante e si sedette ad un tavolo. Il cameriere gli portò il menù. Marcello dette una rapida occhiata ai piatti del giorno e scelse una costata di manzo. Più tardi pagò il conto e tornò in ufficio 21 Presentation Title runs here l 00/00/00

22 Ricerca di Rosehan (1973) 12 falsi pazienti si presentano in ospedale dichiarando di sentire voci sconosciute Falso nome e falsa professione Tutte le altre informazioni su esperienze e relazioni sono veritiere Dopo il ricovero non manifestano ne lamentano sintomi Tutti ricevettero diagnosi di schizzofrenia in fase di remissione Media ricovero: 19 giorni 22 Presentation Title runs here l 00/00/00

23 Schemi di sè Contengono le informazioni relative a se stessi Più complessi degli schemi che riguardano gli altri Ne riparleremo parlando del capitolo 3 23 Presentation Title runs here l 00/00/00

24 2.2.1 Categorie e prototipi Categorie: insiemi sfuocati di caratteristiche organizzati attorno a un prototipo. Aria di famiglia: Qualità che definisce l appartenenza a una categoria. Prototipo: Rappresentazione cognitiva delle caratteristiche tipiche/ideali che definiscono una categoria. Esemplari: Istanze specifiche rappresentate dai singoli membri di una categoria. 24

25 2.2.2 Categorie e stereotipi Stereotipo (schemi di gruppi sociali): immagini semplificate, valutative e ampiamente condivise dei membri di un gruppo sociale. Etnocentrismo: Preferenza accordata a tutti gli aspetti del proprio gruppo di appartenenza rispetto agli altri quando gli stereotipi vengono applicati agli outgroup sono spesso dispregiativi (creano differenze) La stereotipizzazione è una scorciatoia cognitiva che ha una funzione adattiva. Gli stereotipi sono resistenti al cambiamento. Alcuni stereotipi sono acquisiti fin dall infanzia. Radicamento nella cultura Veicolati dai canali di comunicazione socio-culturali usuali 25

26 Stereotipi e accentuazione Principio di accentuazione: La categorizzazione accentua la percezione delle somiglianze all interno dei gruppi e delle differenze tra le categorie su aspetti che le persone credono correlati alla categorizzazione stessa. Categorizzazione sociale Effetto di assimilazione Tendenza ad attenuare le differenze tra gli elementi della categoria L effetto è più forte quando la categorizzazione e/o l aspetto hanno un importanza soggettiva. 26

27 Tajfel & Wilkes (1963) I partecipanti vedono una serie di 8 linee - La lunghezza tra le linee varia in maniera costante - compito dei soggetti: stimare la lunghezza delle 8 linee

28 Tre condizioni sperimentali: 1.Gruppo 1 Classificazione: le quattro più lunghe sono associate alla lettera A e le quattro più corte sono associate alla lettera B 2. Gruppo 2 Casualità: le lettere A e B sono associate in maniera casuale alle linee 3. Gruppo 3 Controllo: nessuna lettera 28

29 1. Gruppo 1 Classificazione: 29

30 Risultati Solo i soggetti nella condizione sperimentale di classificazione sottostimano le differenza tra linee appartenenti alla medesima categoria accentuano le differenze tra le due classi di stimoli A e B In particolare viene sovrastimata la differenza che esiste tra gli stimoli di confine: la più lunga tra le quattro più corte e la più corta delle quattro più lunghe 30

31 Funzioni degli stereotipi: cognitiva: riguarda il processo di semplificazione dell ambiente sociale attraverso la categorizzazione sociale di difesa: aiutano gli individui a difendere e legittimare i loro sistemi di valori sociale: creano o rafforzano le ideologie atte a spiegare azioni collettive verso altri gruppi di differenziazione: servono a differenziare positivamente il gruppo che li possiede dai gruppi di confronto Stereotipi sociali come rappresentazioni sociali: parti fondamentali dell ambiente, che influiscono sugli aspetti collettivi del comportamento sociale di masse di individui 31

32 Uso delle categorie Le persone tendono a usare categorie di base (Rosch, 1978): di ampiezza media priorità cognitiva perché più utili (per esempio, sedia piuttosto di mobile o sedia a dondolo ). rispondono alla necessità di considerare un individuo simile ad altri, ma anche diverso da altri: teoria della distinzione ottimale (Brewer, 1991) Distinzione ottimale: Le persone si sforzano di raggiungere un equilibrio tra spinte opposte tendenti all inclusione in una categoria e alla distinzione tra categorie. Bilanciamento tra differenziazione tra categorie e omogeneizzazione intragruppo 32

33 33 Presentation Title runs here l 00/00/00

34 2.2.3 Acquisizione e cambio degli schemi Acquisiamo o modifichiamo gli schemi attraverso incontri (diretti o tramite media diversi) con istanze che si inseriscono nella categoria. Cambio degli schemi (Rothbart, 1981) 1. per registrazione: progressivo accumulo di prove 2. per conversione: all improvviso dopo che si è accumulata una massa critica di prove discordanti 3. per formazione di sottotipi: per rimediare alla presenza di prove discordanti gli schemi possono formare una nuova sottocategoria. 34

35 2.3 Come percepiamo e ricordiamo gli altri Codifica sociale Codifica sociale: processo di rappresentazione degli stimoli esterni nelle nostre menti. 4 fasi principali (Bargh, 1984) 1. Analisi preattentiva: scansione automatica, inconscia, dell ambiente. 2. Attenzione focalizzata: identificazione e categorizzazione consapevole degli stimoli identificati. 3. Comprensione: attribuzione di significato agli stimoli. 4. Elaborazione inferenziale: collegamento dello stimolo ad altre conoscenze per rendere possibili inferenze complesse. 35

36 2.3.1 Codifica sociale (cont.) Salienza: Proprietà che distingue uno stimolo dagli altri e gli permette di attirare l attenzione. L attenzione spesso è guidata non dalle proprietà dello stimolo, ma dall accessibilità delle categorie o degli schemi che abbiamo in testa (Higgins, 1996). Accessibilità: Facilità nel richiamare categorie o schemi che abbiamo già in mente. Priming: Attivazione nella memoria di categorie o schemi accessibili, che influenzano il modo in cui elaboriamo nuove informazioni. 36

37 2.3.2 Come ricordiamo le informazioni? Rete di associazioni: Modello di memoria in cui nodi o idee sono collegati da legami associativi lungo i quali può propagarsi l attivazione cognitiva. Esistono due livelli di memoria: a lungo termine, un vasto magazzino di informazioni che può essere richiamato alla mente; a breve termine (o memoria di lavoro): insieme di informazioni molto più ristretto immediatamente presente alla coscienza e su cui l attenzione si focalizza in un momento specifico. 37

38 Figura 2.3 Memoria delle persone organizzata per individuo o per gruppo. 38 Presentation Title runs here l 00/00/00

39 2.4 Inferenza sociale L inferenza sociale è il modo in cui elaboriamo informazioni sociali per formarci impressioni sulle persone ed esprimere giudizi al loro riguardo. Processo bottom-up (induttivo): L informazione è elaborata sinteticamente a partire da singoli specifici dati. Processo top-down (deduttivo): L informazione è elaborata analiticamente a partire da costrutti psicologici o teorie (inclusi schemi e stereotipi) 39

40 2.4.1 Correlazione illusoria Correlazione illusoria: percezione di una correlazione tra stimoli/eventi, basata sulla loro manifestazione contemporanea 40

41 2.4.2 Scorciatoie inferenziali Euristiche: Scorciatoie cognitive che, nella maggior parte dei casi, forniscono alla maggioranza delle persone la capacità di produrre inferenze sufficientemente accurate. Il ricorso alle euristiche è più probabile nell elaborazione di giudizi complessi con fattori che diminuiscono accuratezza dei processi cognitivi ( es. stanchezza o poco tempo) 41

42 2.4.2 Scorciatoie inferenziali Euristica della rappresentatività: Scorciatoia cognitiva grazie alla quale gli esemplari vengono assegnati a categorie o tipi sulla base della somiglianza complessiva che essi presentano nei confronti della categoria. 42

43 2.4.2 Scorciatoie inferenziali Stefano è una persona silenziosa e compassata: benché apparentemente disposto ad aiutare gli altri, non mostra però vero interesse per la gente, né per i problemi quotidiani. Ha bisogno di dare ordine e chiarezza alla proprie esperienze e mostra una passione per il dettaglio. Qual è la sua professione: contadino, trapezista, bibliotecario, o bagnino? 43

44 2.4.2 Scorciatoie inferenziali Linda ha 31 è single, schietta e molto intelligente, ha studiato filosofia, da studentessa era molto coinvolta nei problemi sociali e di discriminazione e partecipava alle dimostrazioni antinucleari. Basandosi su questa descrizione è più probabile che: - A. Linda faccia la cassiera in una banca - B. Linda faccia la cassiera in una banca e sia un attivista di un gruppo femminista 44

45 2.4.2 Scorciatoie inferenziali Linda ha 31 è single, schietta e molto intelligente, ha studiato filosofia, da studentessa era molto coinvolta nei problemi sociali e di discriminazione e partecipava alle dimostrazioni antinucleari. Basandosi su questa descrizione è più probabile che: - A. Linda faccia la cassiera in una banca - B. Linda faccia la cassiera in una banca e sia un attivista di un gruppo femminista.mentre viene trascurata la probabilità di base. 45

46 2.4.2 Scorciatoie inferenziali (cont.) Euristica della disponibilità: Scorciatoia cognitiva in cui la frequenza o la probabilità del verificarsi di un evento si basano sulla velocità con cui vengono alla mente esemplari o associazioni. La stima può essere corretta ma è influenzata da: tendenza sistematiche nella ricerca di informazioni (i vicini ) particolare immaginabilità di un evento riferimento al sé 46

47 2.4.2 Scorciatoie inferenziali (cont.) Ancoraggio e accomodamento: In situazioni di incertezza, per emettere un giudizio o una stima le persone tendono ad ancorarsi a una conoscenza nota ed accomodarla sulla base di informazioni pertinenti. Simulazione di giuria: l ordine di giudizio incide sulla severità delle pene (Greenberg et al, 1986) se partivano con reati più gravi tendevano a dare pene più severe anche ai successivi e viceversa 47

48 2.5 Alla ricerca delle cause del comportamento Come attribuiamo la causalità e perché è importante? Persone come psicologi ingenui F. Heider (1958): teoria dell attribuzione che propone una distinzione tra fattori individuali e ambientali. Fattori individuali esempi di attribuzione interna (o disposizionale) Fattori ambientali esempi di attribuzione esterna (o situazionale) Attribuzione interna (o disposizionale): Processo di assegnazione delle cause del comportamento, nostro o altrui, a fattori interni o disposizionali. Attribuzione esterna (o situazionale): Assegnazione delle cause del comportamento, nostro o altrui, a fattori esterni o ambientali. 48

49 2.5.1 Come attribuiamo la causalità e perché è importante? (cont.) Persone come comuni scienziati Le persone si interrogano: il comportamento di un individuo è causato dalla disposizione interna a comportarsi in quel modo (personalità) o da fattori situazionali esterni? Modello della covariazione: Kelley (1967) Le persone assegnano la causa del comportamento al fattore che covaria più sistematicamente con il comportamento: presente quando l effetto è presente assente quando l effetto è assente. 49

50 2.5.1 Come attribuiamo la causalità e perché è importante? (cont.) Esempio: perché non capisco la lezione di X? distintività: il fatto di non capire la lezione è legato al docente X? O si verifica anche con altri docenti? coerenza temporale e nelle modalità: il fatto di non capire la lezione del docente X è limitato a questa mattina? O è sempre così? consenso: anche gli altri studenti non capiscono la lezione del docente X? In presenza di alta distintività, alta coerenza ed alto consenso, l attribuzione causale risulta a carico di X 50

51 51

52 2.5.2 Attribuzione causale in azione Teoria dell autopercezione: aumentiamo la conoscenza di noi stessi facendo autoattribuzioni inferiamo i nostri tratti dal nostro comportamento. Esempio: attraverso la cognizione attribuiamo un significato all attivazione corporea, associandole un emozione 52

53 2.5.2 Attribuzione causale in azione (cont.) Stile attribuzionale: Predisposizione individuale (personalità) alla base di un certo tipo di attribuzione causale del comportamento. Distinzione tra interni ed esterni (J. Rotter, 1966): Interni Tendono a fare attribuzioni interne (le cose accadono perché le facciamo accadere) Esterni Tendono a fare attribuzioni interne (le cose accadono per caso, fortuna, oppure agenti esterni) 53

54 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Inferenza corrispondente: processo di attribuzione del comportamento a disposizioni di fondo Scopo dell attribuzione è compiere inferenze corrispondenti: capire se il comportamento di una persona riflette disposizioni interne/qualità stabili. (Jones e Davis, 1965). Osservando le azioni di un soggetto e gli effetti prodotti, l osservatore deduce che una certa azione è causata da specifici tratti di personalità (disposizioni) di colui che agisce. 54

55 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Fattori che influiscono sull inferenza disposizionale: - analisi degli effetti non comuni - desiderabilità sociale - libera scelta - aspettative comportamentali legate ai ruoli Per l inferenza corrispondente l azione socialmente indesiderabile è lo strumento diagnostico di base più affidabile, poiché è il frutto dell infrazione di una norma sociale. 55

56 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Errore fondamentale di attribuzione Errore fondamentale di attribuzione: Tendenza sistematica che porta a sottostimare l impatto dei fattori situazionali e a sovrastimare il ruolo dei fattori disposizionali quali determinanti del comportamento altrui. Meno marcato nelle culture collettiviste 56

57 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Perché l errore fondamentale di attribuzione? Heider (1958): le cause vengono attribuite a fattori salienti dal punto di vista percettivo: l attore è percepito come figura saliente, la situazione rimane in ombra. 57

58 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Perché l errore fondamentale di attribuzione? Gilbert (1989): due fasi nel processo attribuzionale 1. Inizialmente attribuzione disposizionale automatica 2. Se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, si integra considerando influenze situazionali 58

59 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Nick Haslam ha evidenziato che in alcuni casi l errore fondamentale di attribuzione può assumere una forma estrema definita essenzialismo Essenzialismo: Tendenza a ritenere che il comportamento rifletta caratteristiche di fondo e immutabili, spesso innate, delle persone o dei gruppi a cui appartengono 59

60 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Effetto attore-osservatore Tendenza ad attribuire i propri comportamenti a cause esterne/situazionali e i comportamenti degli altri a cause interne Cause: -Centro dell attenzione: quando gli altri sono al centro dell attenzione li giudichiamo indipendentemente dal contesto. -Asimmetria dell informazione: abbiamo una conoscenza maggiore del nostro comportamento e sappiamo che è influenzato da fattori situazionali, dato che ci comportiamo in modi differenti a seconda del contesto. 60 Presentation Title runs here l 00/00/00

61 2.6 Tendenze sistematiche nell attribuzione delle motivazioni Falso consenso Tendenza a considerare proprio comportamento più diffuso di quanto effettivamente sia Cause: Ci circondiamo di persone simili a noi Grande salienza delle nostre opinioni: trascuriamo possibilità di opinioni alternative Diamo valore alle nostre opinioni sulla base di un consenso percepito 61 Presentation Title runs here l 00/00/00

62 2.6.4 Tendenze sistematiche a vantaggio del sé Tendenze sistematiche a vantaggio del sé: Distorsioni attribuzionali che proteggono o migliorano l autostima o il concetto di sé Autoaccrescimento: comportamenti positivi dipendono da noi Autoprotezione: Comportamenti negativi dipendono da fattori esterni Strategie autolesive: Attribuzioni a fattori esterni che sono espresse pubblicamente in maniera anticipata a proposito di un proprio possibile fallimento o di una scarsa prestazione in un evento imminente. Le persone usano questa tendenza sistematica quando prevedono di fallire. Favorire attribuzioni esterne da parte dell altro 62 Presentation Title runs here l 00/00/00

63 Ideologia Errore ultimo di attribuzione: tendenza ad attribuire a fattori interni i comportamenti negativi di un outgroup e quelli positivi di un ingroup e ad attribuire a fattori esterni i comportamenti positivi di un outgroup e quelli negativi di un ingroup Attribuzioni intergruppo: processo di assegnazione delle cause del comportamento proprio e altrui all appartenenza ad un gruppo Sono etnocentriche: giudizi sbilanciati in favore del gruppo a cui apparteniamo Ideologia: insieme di credenze sistematicamente correlate che ha come funzione primaria la spiegazione. Circoscrive il pensiero, rendendo difficile uscire dal confini che la delimitano 63

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