( ) L'ARCHITETTURA AROMA AL TEMPO DI PIO IX. Glanfl8nco Spegnesi. Edizioni Studlum IUAY VENEZIA AREA SERV BIBUOGAA~ICI E OOCUMENTAU

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Giuliano Gattini
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L'ARCHITETTURA AROMA AL TEMPO DI PIO IX (1830-1870) Glanfl8nco Spegnesi Edizioni

1 L'ARCHITETTURA AROMA AL TEMPO DI PIO IX ( ) Glanfl8nco Spegnesi Edizioni Studlum IUAY VENEZIA AREA SERV BIBUOGAA~ICI E OOCUMENTAU G 7717 BIBUOTECA a:t-.'tral:e \

2 La città di Roma mostra di avere nell'ottocento un destino diverso, sul piano urbanistico, rispetto alle grandi capitali europee. Essa rappresenta un proscenio particolare da cui riguardare gli episodi che caratterizzano la sua cultura architettonica in questi anni, come sede del potere temporale dei Papi e di quello di centro della cattolicità. Due ruoli non sempre ben distinti e mai come in questo periodo fonti di ambigue interpretazioni e contestazioni. Il prevalere del carattere «religioso» della città e quindi del magistero spirituale del Papa, nei confronti dell'azione contingente al momento politico, è conquista della contemporanea cultura storiografica. Anche il rapporto con l' architettura deve essere riproposto attraverso una presa di coscienza del valore reale del lungo pontificato di Pio IX, dei travagli che ad esso si accompagnarono e delle <<incomprensioni» a cui molti dei suoi atti diedero luogo. Gli architetti che operarono a Roma tra il 1830 e il 1870, impegnandosi come quelli del passato nel- 1' esaltazione dei contenuti morali della Chiesa romana, espressero con le loro opere un mondo figurativo che, pur rivolto con attenzione all'europa, continuò ad operare scelte in'dipendenti. Il confronto con l'antico, mai l'imitazione, in un certo senso la storia, era la sola possibile risposta che, dal proprio contesto religioso, politico e sociale, Roma poteva ancora esprimere autorevolmente. IUAV - VENEZIA AREA SERV. BIBLIOGRAFICI E DOCUMENTALI G 7717 BIBLIOTECA CENTRALE

3 GIANFRANCO SPAGNESI!.:ARCHITETTURA AROMA AL TEMPO DI PIO IX ( ) ISTITUTO UNIVERSITARIO ARCHITETTURA --VENEZIA AREA SERYIZl BIBLIOGRAFICI E DOCUMENTALI BIBLIOTECA CENTRALE INV EDIZIONI STUDIUM - ROMA I

4 INDICE Prefazione alla seconda edizione 9 Introduzione 15 I. La Roma di Pio IX: l'immagine della città 27 II. I successori di Giuseppe V aladier: Luigi Paletti, Pietro Camporese il giovane, Luigi Canina e Antonio Sarti La cultura architettonica romana nel primo ventennio dell'800, p Gli anni della formazione culturale della nuova generazione, p Autorevolezza e classicismo di Luigi Poletti, p Pietro Camporese il giovane fra tradizione e innovazione, p L'architettura archeologica di Luigi Canina, p La disponibilità figurativa di Antonio Sarti, p. 88. III. I protagonisti del «regno» di Pio IX: Virginio Vespignani e Andrea Busiri-Vici L'estrazione familiare e l'avvio alla «professione», p L'eclettismo aulico di Virginio Vespignani, p L'impegno professionale di Andrea Busiri-Vici, p. 123.

5 j 6 INDICE N. I <<restauri» e le grandi opere pubbliche 1. La ricostruzione del S. Paolo e i <<restauri» degli architetti di Pio IX, p Le grandi opere pubbliche: il Cimitero del Verano, il Quartiere Mastai e la Stazione Termini, p V. <<Professionisti>> ed architetti della Roma pontificia 173 Bibliografia essenziale 189

6 La città di Roma mo:,tr1 di avere nell'ottocento un destino diverso, sul piano urbanistico, rispetto alle grandi capitali europee. Essa rappresenta un proscenio particolare da cui riguardare gli episodi che caratterizzano la sua cultura architettonica in questi anni, come sede del potere temporaje dei Papi e di quello di centro della cattolicità. Due ruoli non sempre ben distinti e mai come in questo periodo fonti di ambigue interpretazioni e contestazioni. Il prevalere del carattere «religioso» della ciltò e quindi dcl magistero spirituale del Papa, nei confronti dell'azione contingente al momento polilico, è conquista della contemporanea cultura storiografica. Anche ij rapporto con I' architettura deve essere riproposto attraverso una presa di coscienza del valore reale del lungo pontificato di Pio IX, dci travagli che ad esso si accompagnarono e delle «incomprensioni» a cui molti dci suoi atri diedero luogo Gli architetti che operarono a Roma tra il 1830 e il 1870, impegnandosi come quelli dcl passato nel- 1' csaltazione dei contenuti morali della Chiesa romana, espressero con le loro opere un mondo figurativo che, pur rivolto con attenzione all'europa, continuò ad operare scehe indipendenti. Il confronto con l'antico, mai l'imitazione, in un certo senso la sloria, era la sola possibile risposta che, dal proprio contesto religioso, politico e sociale, Roma poteva ancora esprimere autorevolmente Gianfranco Spagnesi, architetto, già docence cli Storia dell'architettura nelle Università de L'Aquila e cli Firenze, è attualmente ordinario di Restauro architettonico nella Facoltà cli Architettura dell'università cli Roma «La Sapienzu, cli cui ha diretto dal 1993 al 1999 il Dipartimenco cli Storia deu' Architettura, Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici. Dal 1978 al 1992 è stato presidente del Centro Studi per la Storia dell'architettura. È autore di numerosi saggi critici sull'architettura e l'urbanistica antica e contemporanea e sui problemi del restauro dei centri storici. Le sue opere principali sono: G.A. De Rossi, architetto romano (1964); L'Aquila, problemi di forma e storia della città (1972); L'edilizia romana nella seconda metà del XIX secolo (1974); li Centro Storico di Roma, j/ Rione Campo Marzio (1979); li Palazzo De Maio e l'architettura barocca a Chieti (1981); Una storia per gli architetti (1988); LA Piazza del Quirinale e k scuderie papali (1990); Il Quartiere e il Corso del Rinascimento (1994); Alessandro Specchi e l'a/jernattva al bonominismo (1997) e Progetto e architetture del linguaggio classico (XV. XVI secolo) (1999). Ha inoltre CU rato le mostre: L'architettura a Roma al tempo di Pio IX (1978); Raffaello, l'architettura picta: percezione e realtà (1984); Il colore delle città antiche (1988).

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