LAVORI DI REALIZZAZIONE DI OPERE DI URBANZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA NELL AMBITO DI INSEDIAMENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
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- Erica Bello
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2 LAVORI I REALIZZAZIONE I OPERE I URBANZZAZIONE PRIMARIA E SECONARIA NELL AMBITO I INSEIAMENTI I EILIZIA RESIENZIALE PUBBLICA Relazione di calcolo impianto elettrico Verifica statica palo di illuminazione Calcolo Illuminotecnico 1
3 Sommario Premessa... 3 escrizione generale dell'impianto... 4 Prescrizioni generali... 4 imensionamento dispositivi di protezione e linee di distribuzione... 5 Calcolo Elettrico... Errore. Il segnalibro non è definito. Calcolo basamenti per pali illuminazione... 7 SCHEA TECNICA... 7 BASAMENTI IN CALCESTRUZZO PER PALI... 7 PRESSIONE EL VENTO... 8 COEFFICIENTE PER LA IMENSIONE EL PALO... 9 COEFFICIENTE I COMPORTAMENTO INAMICO EI PALI I ILLUMIAZIONE... 9 COEFFICIENTE TOPOGRAFICO f... 9 COEFFICIENTE I ESPOSIZIONE Ce(z) PRESSIONE EL VENTO I RIFERIMENTOq(10) VELOCITA I RIFERIMENTO EL VENTO Vref, FORZE OVUTE ALLA PRESSIONE EL VENTO NORMATIVA I RIFERIMENTO CALCOLO ILLUMINOTECNICO
4 Premessa La presente relazione è a corredo del progetto dell'impianto elettrico dell'illuminazione in via G. Salvatore. Si sono adottati per l illuminazione armature contenenti luci a led montati su pali singoli aventi le seguenti caratteristiche: - Flusso luminoso lampade: lm - Potenza lampade: 83 W Tali lampade hanno la caratteristica, cosi come previsto dalla normativa Regione Puglia n. 15/2005 e Regolamento Regionale n. 13/2006 di poter essere collegate ad un regolatore di flusso che consenta dopo la mezzanotte di diminuire la potenza assorbita del 30%. Le armature sono montate su pali aventi altezza fuori terra di 6.30 mt e basamento in cls di 1 mc, così come riportato nei calcoli statici. Il numero delle armature utilizzate è scaturito dal calcolo illuminotecnico, riportato nell apposita relazione. i seguito sono riportati i calcoli relativi all impianto elettrico a e l analisi di staticità dei pali di sostegno delle armature. 3
5 escrizione generale dell'impianto La relazione e il progetto relativo sono stati redatti seguendo le indicazioni prescritte dalle seguenti norme, leggi e decreti: Legge n. 186 del 1/3/68, "disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici";.p.r. 547 del , "norme per la prevenzione degli infortuni su/lavoro"; CE/ ; CE/ "Apparecchiature di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)"; CE/17-41 "contattori elettromeccanici per usi domestici e similari, norme generali per gli impianti elettrici utilizzatori"; CE/ "Apparecchiature a bassa tensione - Parte 1: Regole generali"; CE/ "Apparecchiature a bassa tensione - Parte 5-1: ispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - ispositivi elettromeccanici per circuiti di comando"; CE/ 23-3/1; V3 "Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata"; CE/ 23-9;V2 "Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare - Parte 1: Prescrizioni generali"; CE/ 64-8; edizione 7 (2012) "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua" CE/11-17 Fase Linee in cavo CE/ V2 sez.714 -Impianti di illuminazione situati all'esterno CE/17-13 Quadri elettrici di bassa tensione CE/ Quadri elettrici per uso domestico e similare CE/ Fase. 1772G - Guida per l'uso dei cavi a bassa tensione Norme UN/11248 UNI EN13201/21314 Legge della Regione Puglia n. 15/2005 e Regolamento Regionale n. 13/2006 L'alimentazione del nuovo impianto avverrà direttamente dal contatore dell'ente fornitore di energia. L alimentazione viene fornita in bassa tensione, con Vn=230 V. Per le normative CEI, relativamente alla classificazione dell'impianto secondo la tensione nominale, l'impianto elettrico è classificato di l categoria: 50 < V > 1000V; riguardo alla tipologia di collegamento a terra dell'impianto, il sistema è di Tipo TT. Prescrizioni generali Tutti gli impianti da installare dovranno rispettare le sotto indicate prescrizioni generali. ispositivi e apparecchiature l componenti dovranno essere scelti conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative norme in modo da non causare effetti dannosi sugli altri componenti e sulla rete di alimentazione. l componenti dell'impianto e gli apparecchi utilizzatori fissi dovranno essere installati in modo da facilitare il funzionamento, il controllo l'esercizio e l'accesso alle connessioni. l dispositivi di manovra e protezione, nelle condizioni in cui c'è la possibilità di confusione che ingeneri pericolo, dovranno portare scritte o altri contrassegni che ne permettano l'identificazione. Tipi di cavi e tubi 4
6 l conduttori impiegati dovranno essere di rame ed in ogni caso di sezione non inferiore a 1,5 mmq. ovranno essere del tipo multipolari FG07R non propaganti la fiamma. Eventuali cavi di collegamento con apparecchi mobili dovranno essere non propaganti la fiamma e di lunghezza minima e le prese a spina fisse dovranno essere il più vicino possibile alla posizione in cui verrà installato l'apparecchio. l conduttori, ai fini di una efficace sicurezza in fase di future manutenzione degli impianti, dovranno rispettare le colorazioni imposte dalle Norme internazionali e dalle tabelle CEI-UNEL, ovvero: al BLU è riservata la funzione di neutro; Inoltre, si riserveranno le seguenti funzioni identificative: al NERO,MARRONE e GRIGIO quella di conduttori di fase e di ritorno; Nei quadri i conduttori dovranno essere identificati in ogni terminazione con appositi segna cavi. l tubi protettivi saranno in PVC flessibili del tipo pesante, resistenti alle prove di cui alla tab.iv di delle norme C.E.I l raggi di curvatura degli stessi, se è il diametro esterno del tubo, dovranno essere >=12 mentre il diametro del tubo protettivo dovrà essere >=1,4 il diametro del fascio dei cavi che ospita. Le scatole di derivazione da inserire in eventuali getti di calcestruzzo o all'interno di pozzetti di derivazione, avranno caratteristiche tali da sopportare le sollecitazioni tecniche e meccaniche. Esse saranno indeformabili e presenteranno un sufficiente grado di infiammabilità ed autoestinguenza ed un grado di protezione lp non inferiore a 55. Saranno provviste di coperchio di chiusura mediante almeno 4 viti. Non ospiteranno cavi a tensione diversa e, per i collegamenti che si andranno ad effettuare al loro interno, dovranno essere utilizzati morsetti o cappellotti, facendosi esplicito divieto all'uso di nastrature. Ove non presenti altre indicazioni, le derivazioni ai singoli punti luce e agli apparecchi di manovra saranno effettuate con cavi da 1,5 mmq mentre le dorsali utilizzeranno cavi da 2,5 mmq alloggiati entro tubazione in PVC pesante. imensionamento dispositivi di protezione e linee di distribuzione Tutti gli impianti da installare dovranno rispettare le sotto indicate prescrizioni generali: l conduttori attivi devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompono automaticamente il circuito quando si produce un sovraccarico pericoloso o un corto circuito. Protezione dai sovraccarichi La protezione da sovraccarichi pericolosi sarà realizzata a mezzo di interruttori automatici magnetotermici opportunamente scelti in modo tale da interrompere la corrente qualora questa superi la portata della conduttura da proteggere. In sostanza, per un corretto coordinamento tra conduttura e dispositivo dovranno essere sempre soddisfatte entrambe le condizioni: dove: IB rappresenta la corrente di impiego (corrente nominale del carico); 5
7 lz rappresenta la portata della conduttura (corrente che la conduttura può sopportare senza sovrascaldarsi); IN la corrente nominale del dispositivo di protezione (interruttore automatico o fusibile); lf è la corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione. Utilizzando dispositivi di protezione rispondenti alla Norma CEI 23.3, l'equazione di rispondenza diviene unica: ovunque verificata. Protezione contro i corto circuiti La massima corrente di corto circuito ipotizzabile è stata fissata in 6KA. Tutti gli interruttori automatici installati avranno un potere di interruzione non inferiore alla corrente di corto circuito e assicureranno sempre la seguente condizione termica: dove: Ice è la massima corrente di cortocircuito ipotizzabile; ti è il tempo il tempo di intervento del dispositivo; s è la sezione del conduttore (in mm 2 ); K è un coefficiente relativo al tipo di cavo determinabile dalla tabella CEI 64-8 Protezione dai contatti diretti Tutte le apparecchiature elettriche installate dovranno riportare il marchio di qualità IMQ o CE e avere un grado di protezione almeno pari a IP4X, dovranno, inoltre, essere assicurati un corretto utilizzo delle apparecchiature e un'idonea manutenzione in modo da assicurare la qualità dell'isolamento nel tempo. Protezione contro i contatti indiretti Le apparecchiature utilizzate sono di classe 2 e dunque non necessitano di impianto protezione contro i contatti indiretti. 6
8 INSERIRE CALCOLO ELETTRICO Calcolo basamenti per pali illuminazione SCHEA TECNICA ati tecnici: Altezza fuori terra: 6300 mm Altezza totale: 7100 mm iametro base: 159 mm iametro in cima: 120 mm Spessore: 4 mm Peso: 34 Kg Materiale: Acciaio BASAMENTI IN CALCESTRUZZO PER PALI Il progetto prevede la predisposizione di basamenti prefabbricati in calcestruzzo per pali d illuminazione, tale scelta conferisce vantaggi nella rapidità di posa e facilità di installazione dei pali senza particolari problemi di controlli dimensionali. I pali dovranno essere posizionati all interno del plinto in modo che la parte interrata sia quella richiesta e che la protezione a base palo si venga a trovare nella zona d incastro. Il basamento tipo, dovendo sostenere un palo di 9 m, dovrà avere la dimensione di 1000x1000x1000 mm con peso 24000N affinché il momento stabilizzante risulti essere minore di quello ribaltante generato prevalentemente dalle forze del vento. I basamenti dovranno essere completi di pozzetto ispezionabile, il quale dovrà essere posizionato nelle immediate vicinanze del palo, con chiusino avente luce netta minima pari a 40x40 cm e completo di fori di aggancio per apertura con attrezzo apri-chiusini. Verifica a ribaltamento del basamento per pali Si è proceduto come prescritto dalla normativa vigente in materia ossia calcolando il momento resistente (Ms) e quello ribaltante (Mr) generato dalla forza del vento, rispetto al piano d appoggio del blocco e verificando la seguente relazione: Ms Mr 7
9 Il momento resistente è stato calcolato considerando il basamento del palo come un blocco di fondazione parallelepipedo utilizzando quindi la seguente relazione: M γ b c 0.85 P a /2 N m ove: b: base del blocco 1 [m] c: altezza interrata del blocco1 mt γ: peso specifico del terrenotrascurato nel calcalo: P: peso del blocco e della struttura che insiste su di esso: peso del basamento + peso del palo+ peso proiettore = [N] a: lato del basamento = 1 [m] In questa fase, a margine di sicurezza, si è deciso di non considerare il contributo del terreno quindi il primo termine è nullo: M γ b c 0.85 P a / N m Il momento ribaltante Mr viene valutato in funzione delle forze orizzontali che agiscono sul palo, costituite unicamente dall azione del vento. PRESSIONE EL VENTO La pressione caratteristica del vento q(z), in N/m2, per qualsiasi specifica altezza del suolo,z, deve essere ottenuta dall equazione seguente: q z δ β f Ce q q(10) è la pressione del vento di riferimento che tiene conto dell ubicazione geografica del palo per l illuminazione pubblica ; è un coefficiente che dipende dalle dimensioni del palo; è un coefficiente che dipende dal comportamento dinamico del palo; e dipende dal periodo proprio di oscillazione T e dallo smorzamento del sistema palo/apparecchio di illuminazione che tiene conto del comportamento dinamico del palo dovuto a raffiche di vento; f è un coefficiente topografico; Ce: coefficiente di esposizione. Questo valore è stato ricavato considerando la categoria di appartenenza dell area in cui si andrà ad installare la nuova rete di illuminazione secondo la normativa vigente. L area di interesse è stata considerata di categoria III. i seguito è stata riportata la tabella riassuntiva in cui vengono descritte le IV categorie di terreno. 8
10 COEFFICIENTE PER LA IMENSIONE EL PALO Tanto maggiore è una superficie esposta al vento, tanto minore è la probabilità che la pressione massima, sui cui si basano i calcoli, agisca sulla superficie totale. Il coefficiente δ tiene conto del minore carico dovuto al vento risultante su un componente, in funzione delle dimensioni della superficie. La dimensione fondamentale della superficie esposta al vento corrisponde alla dimensione maggiore in una direzione. Per un palo per illuminazione pubblica, detta dimensione è l altezza nominale, in metri. Il valore del coefficiente δ si ottiene dall equazione: δ 1 1 h 0.93 COEFFICIENTE I COMPORTAMENTO INAMICO EI PALI I ILLUMIAZIONE Il coefficiente β dipende dal periodo proprio di oscillazione T e dallo smorzamento del sistema"palo/apparecchio di illuminazione" e tiene conto dell aumento del carico derivante dal comportamento dinamico di un palo per illuminazione pubblica dovuto a raffiche divento. Fig.1: Coefficiente di comportamento dinamico dei pali COEFFICIENTE TOPOGRAFICO f Salvo diversa indicazione, il coefficiente topografico f deve essere assunto uguale a 1.Quando è specificata l altezza della pendenza, f deve essere fissato a 1 se tale altezza è minore o uguale a 5 m. 9
11 COEFFICIENTE I ESPOSIZIONE Ce(z) Il coefficiente di esposizione tiene conto della variazione della pressione del vento in funzione dell altezza dal suolo, e dipende dalla categoria di terreno. La categoria di terreno appropriata per l installazione di un palo per illuminazione pubblica deve essere decisa sulla base della tabella 1. Tab. 1: Calcolo del coefficiente di esposizione PRESSIONE EL VENTO I RIFERIMENTOq(10) Il valore di q(10) tiene conto dell ubicazione geografica del palo per illuminazione pubblica. Esso viene derivato dalla velocità del vento di riferimento Vref (in m/s), per mezzo dell equazione seguente: q 0.5 ρ C V N m N m dove: Vref è definita come la velocità media del vento nell arco di 10 min a 10 m di altezza da un terreno di categoria II (vedere prospetto 1), con una probabilità annuale di superamento di 0,02 (generalmente considerata come avente un periodo medio di ritorno di 50 anni). Ed è dato Vref = CALT Vref,0 Vref,0è il valore di base della velocità del vento di riferimento a 10 m sul livello del mare, ottenuta dalle carte del vento CALT è un coefficiente di altezza fissato a 1,0; ρ è la massa volumica dell aria. La massa volumica dell aria è influenzata dall altezza e dipende dalla temperatura e dalla pressione previste nella regione in caso di raffiche del vento eccezionali. ρ è fissato a 1,25 kg/m3; 10
12 Cs è il coefficiente di conversione di Vref per i pali per illuminazione pubblica, il requisito usuale è di un periodo medio di ritorno di 25 anni, per cui il fattore Cs dovrebbe essere fissato a 0.92 VELOCITA I RIFERIMENTO EL VENTO Vref,0 La velocità di riferimento del vento Vref,0viene derivata dalla ENV e dal documento di Applicazione Nazionale Allegato. Nel caso in esame 27 m/s. Stabilita la categoria di appartenenza dell area, da valori tabellati nella normativa UNI EN è possibile ricavare il coefficiente di esposizione in base all altezza del palo di illuminazione Ce = 2.04 Quindi la pressione del vento è pari a: q 0.5 ρ C V N m N m FORZE OVUTE ALLA PRESSIONE EL VENTO La forza orizzontale in N, esercitata su qualsiasi parte del fusto perpendicolare del palo risulta: F A c q z dove: Fc è la forza orizzontale parziale, in N, dovuta all azione della pressione del vento al centro della superficie della sezione di fusto del palo considerata; Ac è la superficie proiettata, in metri quadrati, su un piano verticale perpendicolare alla direzione del vento, della sezione di fusto del palo considerata; c è il coefficiente di forma della sezione di fusto del palo considerata; q(z) è la pressione di progetto del vento, espressa in N/m2, all altezza z, in metri, sul livello del suolo. I valori di z dovrebbero essere misurati al centro della superficie della sezione di fusto del palo considerata. 3.7 MOMENTO RIBALTANTE OVUTO ALLA PRESSIONE EL VENTO E AI PESI PROPRI Il momento ribaltante calcolato rispetto alla base del blocco: M F L N m 11
13 Visto che: M M 2.13 Il basamento per pali scelto, secondo la normativa vigente, presenta le caratteristiche necessarie per essere installato. NORMATIVA I RIFERIMENTO i seguito sono riportati le principali leggi e normative tecniche a cui riferirsi nella realizzazione degli impianti di pubblica illuminazione. Regione Puglia, legge Regionale n. 15, del 23 Novembre 2005 Misure urgenti per il contenimento dell inquinamento luminoso e per il risparmio energetico REGOLAMENTO REGIONALE 22 agosto 2006, n. 13: Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico. Norma CEI34-33: Apparecchi di illuminazione. Parte II. Prescrizioni particolari apparecchi per l illuminazione stradale. UNI EN :2013 : Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-1: Progettazione e verifica - Specifica dei carichi caratteristici UNI EN :2013 : Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-2: Progettazione e verifica - Verifica tramite prova UNI EN :2013 : Pali per illuminazione pubblica - Parte 3-3: Progettazione e verifica - Verifica mediante calcolo EC UNI EN 40-5:2003: Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di acciaio.m. Infrastrutture 14 gennaio 2008 (Nuove norme tecniche per le costruzioni) 12
14 LAVORI I REALIZZAZIONE I OPERE I URBANZZAZIONE PRIMARIA E SECONARIA NELL AMBITO I INSEIAMENTI I ELIZIA RESIENZIALE PUBBLICA Verifica illuminotecnica 1
15 INICE Premessa... 3 Materiali utilizzati... Errore. Il segnalibro non è definito. Calcoli illuminotecnici rotatoria... Errore. Il segnalibro non è definito. 2
16 Premessa La normativa di riferimento seguita è legge della Regione Puglia n. 15/2005 ed il regolamento Regionale n. 13/2006 e la norma UNI L articolo 5 della Legge della Regione Puglia n. 15/2005 impone le prescrizioni seguenti: Gli apparecchi illuminanti devono avere una intensità massima di 0 cd/klm a 90 gradi (cioè in direzione orizzontale) ed oltre (cioè verso l alto); Le lampade da utilizzare devono essere ad elevata efficienza luminosa, quali le lampade a vapori di sodio ad alta o bassa pressione; La luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare e gli illuminamenti devono essere non superiori ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza, ovvero dai criteri ed elementi guida seguenti: c1) La classificazione delle strade deve essere conforme a quanto disposto dal. M. del 5 novembre 2001; c2) Il rapporto fra interdistanza ed altezza delle sorgenti luminose deve essere non inferiore a 2.5 c3) I valori di luminanza media mantenuta di tutte le superfici illuminate non devono essere superiori, fatte salve diverse disposizioni tecniche, a 1 cd/mq (vale per le strade). Gli impianti devono essere corredati di dispositivi in grado di ridurre, in relazione alla riduzione del flusso di traffico nelle ore notturne, il flusso emesso dalle lampade in misura non inferiore al 30% rispetto al pieno regime, salvo che le condizioni d uso non siano tali da compromettere la sicurezza. Tali prescrizioni sono state tutte rispettate nel progetto utilizzando lampade con versione bipotenza : mezzanotte virtuale con sistema stand alone con riduzione automatico del flusso. UNI11248-Selezionedellecategorieilluminotecniche La norma UNI propone una classificazione delle strade e definisce il metodo per determinare la classe illuminotecnica per ogni specifico tratto di strada in funzione di alcuni parametri di influenza (es. complessità del campo visivo, zone di conflitto, indice di rischio, luminosità dell'ambiente, tipo di sorgente, flusso di traffico, etc.). Stabilita la categoria illuminotecnica della strada, in fase di progettazione di un impianto è possibile determinare Infatti le caratteristiche fotometriche per l'impianto di illuminazione stradale in funzione di un insieme di parametri di influenza cosi come determinato dalla UNI EN13201/2/3/4. La norma UNI fornisce le informazioni necessarie per identificare la classe illuminotecnica di riferimento che dipende esclusivamente dal tipo di strada; la categoria illuminotecnica di progetto 3
17 invece, si definisce a partire da quella di riferimento, incrociando una serie di requisiti e condizioni proposte dalle norme UNI EN13201/2/3/4 per la stessa categoria di strada. Infine, potranno essere individuate delle categorie illuminotecniche di esercizio, che specificano come potranno variare i requisiti illuminotecnici in funzione della variabilità, nel tempo, dei fattori di influenza; ad esempio è possibile indicare di quanto si potrà ridurre la prestazione illuminotecnica in riferimento ad riduzione del flusso di traffico in certi periodi o fasce orarie. La Norma UNI identifica sei classi stradali: per ogni classe sono inoltre introdotte delle sottoclassi in funzione della localizzazione della strada e del limite di velocità. La classificazione della strada deve essere comunicata al progettista dal committente o dal gestore della strada, valutate le reali condizioni ed esigenze. Nella tabella 1 sono riportate le classi stradali previste, le sottoclassi e le categorie illuminotecniche di riferimento corrispondenti. Parametro di influenza Tipo di strada Flusso di traffico Complessità del campo visivo Zona di conflitto ispositivi rallentatori Indice di rischio di aggressione Pendenza media Indice del livello luminoso dell'ambiente Pedoni 4
18 A1 A2 B c Massimo Elevata Normale - - Assente E F Normale Assenti Normale Piste ciclabili Ambiente urbano Non ammessi <=2% TABELLA2 -PARAMETRII INFLUENZA(SERILEVANTI)CONSIERATI PERLECATEGORIE ILLUMINOTECNICHE I RIFERIMENTO INIVIUATI INTABELLAl. A questa prima classificazione il progettista applica quella che è definita come "analisi dei rischi", ovvero una valutazione di tutta quelle caratteristiche specifiche dell'ambiente urbano di riferimento che possono portare ad individuare una diversa categoria illuminotecnica di progetto. Molti elementi di valutazione e il loro peso in termini di rischi sono presentati nella norma attraverso diverse tabelle e processi decisionali, ma è lasciata anche libertà al progettista di valutare aspetti secondo lui importanti. UNI EN Requisiti prestazionali La norma assegna ad ogni categoria illuminotecnica di progetto i valori di prestazione corrispondenti, in termini, a seconda dei casi, di luminanza, illuminamento, uniformità e controllo dell'abbagliamento. Ovvero, definita la classe o le classi illuminotecniche di progetto e di esercizio mediante la UNI 11248, i valori dei requisiti fotometrici possono essere ricavati mediante le tabelle riportate nella UNI EN UNI EN Calcolo delle Prestazioni Stabilisce le modalità per il calcolo delle prestazioni fotometriche degli impianti di illuminazione stradale. UNI EN Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche efinisce le modalità di misura delle prestazioni illuminotecniche degli impianti di illuminazione stradale. Prestazioni che dovranno essere valutate in sede di collaudo e, se richiesto, in sede di manutenzione e controllo nel tempo. Le classi CE L'illuminazione, in accordo con le norme citate, è stata classificata come segue: CLASSE CE2 - illuminamento medio orizzontale strada = 20 Lux con coefficiente di uniformità U=0,4 e luminanza di 1,5 cd/mq. I risultati dei calcoli illuminotecnici effettuati sono riportati di seguito. 5
19 IALux4.9byIALGmbH Pagina6
20 ata: Eventuali verifiche ad impianto realizzato potranno evidenziare, rispetto ai valori nominali ottimali del presente tabulato, qualche deviazione in relazione alle tolleranze delle caratteristiche delle lampade e dei reattori, della tensione di rete e dei posizionamenti e puntamenti degli apparecchi di illuminazione. CalcuLuX Road
21 ata: Indice 1. Visualizzazioni Vista Pianta Vista frontale 5 2. Indice Palificazione aggiuntiva Ulteriori calcoli 6 3. Risultati dei calcoli Singola carreggiata: Tavola di testo Singola carreggiata: Curve iso Singola carreggiata: Curve Isocolore Singola carreggiata: Iso Apparecchi Apparecchi di progetto 12 Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 2/12
22 ata: Visualizzazioni 1.1 Vista 3- Z Y X BGP303 M Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 3/12
23 ata: Pianta Y(m) X(m) BGP303 M Scala 1:750 Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 4/12
24 ata: Vista frontale Z(m) X(m) BGP303 M Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 5/12 Scala 1:50
25 ata: Indice 2.1 Palificazione aggiuntiva Apparecchi di progetto: Codice Nr Tipo di apparecchio 8 BGP303 M Tipo di lampada 1 * LE73/740 Flusso (lm) 1 * 7560 Nr e codice X (m) Posizione Y (m) Z (m) Angoli di puntamento Rot. Tilt90 Tilt0 1 * 1 * 1 * 1 * 1 * * 1 * 1 * Ulteriori calcoli Valori ottenuti: Calcolo Singola carreggiata Tipo di calcolo Illuminamento Orizzontale Unita' lux Med Min/Med 5 Min/Max 3 Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 6/12
26 ata: Risultati dei calcoli 3.1 Singola carreggiata: Tavola di testo Reticolo Tipo di calcolo : Singola carreggiata a Z = -0 m : Illuminamento Orizzontale (lux) X (m) Y (m) < > Continua > Medio Min/Med Min/Max Fatt. Manut Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 7/12
27 ata: < Continua Reticolo Tipo di calcolo : Singola carreggiata a Z = -0 m : Illuminamento Orizzontale (lux) X (m) Y (m) Medio Min/Med Min/Max Fatt. Manut Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 8/12
28 10 20 ata: Singola carreggiata: Curve iso Reticolo Tipo di calcolo : Singola carreggiata a Z = -0 m : Illuminamento Orizzontale (lux) Y(m) X(m) BGP303 M Medio Min/Med Min/Max Fatt. Manut Scala 1:750 Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 9/12
29 ata: Singola carreggiata: Curve Isocolore Reticolo Tipo di calcolo : Singola carreggiata a Z = -0 m : Illuminamento Orizzontale (lux) Y(m) X(m) BGP303 M Medio Min/Med Min/Max Fatt. Manut Scala 1:750 Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 10/12
30 ata: Singola carreggiata: Iso 3 Reticolo Tipo di calcolo : Singola carreggiata a Z = -0 m : Illuminamento Orizzontale (lux) X(m) Y(m) Medio Min/Med Min/Max Fatt. Manut Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 11/12
31 ata: Apparecchi 4.1 Apparecchi di progetto ClearWay BGP303 1xLE73/740 M iagramma 120 o intensita' 150 o luminose(candele/ o 150 o lumen) 120 o 90 o 90 o Rendimento luminoso: verso il basso : 0.85 verso l'alto : 0 totale : 0.85 Reattore : - Flusso di lampada : 7560 lm Potenza totale apparecchio : 82.5 W Codice di misura : LVM Nota: apparecchio versione speciale del codice di misura: 60 o 60 o 30 o o 30 o C = 180 o C = 0 o C = 270 o C = 90 o C = o Imax C = 12.5 o Philips Lighting B.V. - CalcuLuX Road Pagina: 12/12
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