IL METODO SPEDITIVO NEL SIT PER L EMERGENZA DA RISCHIO CHIMICO- INDUSTRIALE. Pasquale DI DONATO
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1 IL METODO SPEDITIVO NEL SIT PER L EMERGENZA DA RISCHIO CHIMICO- INDUSTRIALE Pasquale DI DONATO
2 Cos è il Metodo Speditivo? Controllo di attività comportanti rischi di incidente rilevante è regolato da: DPR 175/88 D. lgs 334/99 Il DPR 175/88 stabilisce che: il proprietario: si doti di un piano di emergenza interno rediga il Rapporto di Sicurezza il prefetto: predisponga il piano di emergenza esterno
3 1994 LINEE GUIDA per la Pianificazione di emergenza esterna per impianti a rischio di incidente rilevante. Oltre ai criteri generali cui attenersi per la pianificazione una metodologia speditiva per l individuazione delle zone di impatto cui estendere una pianificazione di emergenza anche provvisoria.
4 Criteri per la Pianificazione Provvisoria Informazioni generiche (sostanze, quantitativi, modalità di stoccaggio) Valutazione distanze standard Determinazione prima e seconda zona di impatto METODO SPEDITIVO Criteri generali di pianificazione PIANIFICAZIONE PROVVISORIA
5 IL METODO SPEDITIVO INFORMAZION I IN ENTRATA SOSTANZA MODALITA DI DETENZIONE QUANTITA TABELLA1 TABELLA2 TABELLA3 TABELLA4 Numeri di riferimento Numero di riferimento Categoria degli effetti DISTANZA STANDARD ESTENSIONE SUPERFICIALE FORMA DELL AREA INFORMAZIONI IN USCITA
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7 La distanza standard è un intervallo di distanze. Il raggio della prima zona di impatto è dato da: R1=(Q-Q1)/(Q2-Q1)*(D2-D1)+D1 Il raggio della seconda zona è dato da: R2=I*R1 I è detto coefficiente di impatto è dato da: I= *(LC50/IDLH) 1/2
8 SIT E METODO SPEDITIVO per la VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Rapidità e facilità di esecuzione, possibilità di iterazione che lo rendono facilmente integrabile con un SIT. Realizzazione database tabelle Overlay dati socio-economici con indirizzo geografico RISCHIO
9 Nel test sperimentale il database delle tabelle del Metodo Speditivo è stato creato mediante lo stesso sw SIT. METODO SPEDITIVO Carta tecnica regionale Sezioni di censimento Piano Regolatore CARTA DEL RISCHIO
10 Attraverso opportune query al al database, si si determinano i i due due raggi cui cui estendere le le aree aree di di impatto.
11 Analisi spaziale per la valutazione delle aree di impatto Overlay dati socio-economici per l analisi qualitativa e quantitativa dell impatto del potenziale incidente
12 PRG e M.S. nel SIT: possibilità di integrazione in un ottica di prevenzione del rischio. Il RISCHIO è generalmente espresso da: R=P*V la strategia di intervento si esplica attraverso la definizione di politiche e norme vincolistiche. Gli interventi di mitigazione hanno efficacia solo se programmati in sede di pianificazione territoriale ed urbanistica
13 PIANIFICAZIONE D EMERGENZA Programma di Previsione e Prevenzione Strumento conoscitivo del territorio rispetto alle varie ipotesi di rischio; non ha capacità prescrittiva nei confronti del territorio. Piano di Protezione Civile Ha efficacia in situazioni di emergenza. VALUTAZIONE DEL RISCHIO
14 PIANIFICAZIONE URBANISTICA INTEGRA ZIONE Ha capacità prescrittiva nei confronti del territorio MITIGAZIONE DELLA VULNERABILITA
15 PIANIFICAZIONE EMERGENZA Individuazione misure di MITIGAZIONE Attuazione MITIGAZIONE Analisi conoscitive territorio CARTA del RISCHIO PRG Redazione/ Gestione PRG Sistema Informativo Territoriale
16 Nel caso oggetto di studio, la verifica all interno del PRG delle aree di massimo impatto ha messo chiaramente in rilievo la presenza di forti contraddizioni. L impianto a rischio di incidente rilevante è localizzato in una zona di PRG destinata ad Artigianato e Piccola Industria
17 Aree di espansione edilizia all interno delle aree di massimo impatto. Compromissione del fiume
18 CONCLUSIONI E necessaria e possibile l integrazione in un ottica di mitigazione del rischio e di gestione della pianificazione urbanistica Esigenza di integrazione avvertita dalla legislazione: D. lgs 334/99 Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose ; L art.14: Controllo dell urbanizzazione L.R. 41/1997 della regione Lombardia Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti
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