LA GESTIONE DEI PALLET

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA GESTIONE DEI PALLET"

Transcript

1 Centro di Ricerca sulla Logistica Università Carlo Cattaneo LIUC Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Gestionale LA GESTIONE DEI PALLET indagine presso gli operatori di logistica integrata A cura di: Fabrizio Dallari e Gino Marchet

2 GLI AUTORI: Fabrizio Dallari è professore associato presso l Università Carlo Cattaneo - LIUC, dove è titolare dei corsi di Logistica e Supply Chain Management. E direttore del C-LOG, il Centro di Ricerca sulla Logistica della LIUC. Svolge attività di ricerca e di consulenza nell area dei sistemi produttivi, logistici e dei trasporti. E autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali e di 5 libri. Gino Marchet è professore ordinario di Logistica Industriale e di Impianti Industriali presso il Politecnico di Milano. E direttore dell Osservatorio Material Handling del Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca e consulenza presso primarie aziende italiane. E autore di tre libri e di oltre 80 pubblicazioni nel settore specifico. RINGRAZIAMENTI: Si desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa ricerca, portando la loro testimonianza aziendale arricchita dalla profonda esperienza sul tema: Cab-Log, Luigi Baffetta e Martino Schivo DHL, Massimo Manini, Vittorio De Amici Fercam, Davide Aonso, Sergio Bergamelli e Marcello Corazzola Europrogea, Giotta Lucifero, Gabriele Cozzoli Fiege Logistics, Andrea Sassaroli e Fabio Englaro Kuene Nagel, Marco Candiani e Emanuela Rosone Norbert Dentressangle, Fabrizio Fravia, Marino Atzeni e Anna Cuccuglielli Number 1, Loredana Igne e Vittorio Viganò Riboni, Alberto Riboni STI, Francesca Sali Da ultimo un sincero ringraziamento ai giovani collaboratori, Nicola Brenda e Manolo Mizzi, per il prezioso contributo nella realizzazione di questa ricerca Finito di stampare in data 06/06/2008

3 INDICE Introduzione 1 Focus della ricerca: i 3PL 3 INTRODUZIONE Lo scambio alla pari del pallet EPAL (interscambio) rappresenta la metodologia di gestione del pallet più comune nel settore della distribuzione moderna in Italia. In Europa, e in particolar modo in Regno Unito, Francia e Spagna, sono altrettanto diffusi i sistemi di noleggio pallet (pooling). Framework di riferimento Assesment dei costi di gestione dei pallet Risultati dell indagine Considerazioni finali L interscambio prevede la restituzione contestuale di un numero di pallet equivalenti in quantità e qualità ai pallet ricevuti (interscambio immediato). Qualora ciò non sia possibile si ricorre all interscambio differito, ovvero si posticipa la restituzione dei pallet generando oneri e costi aggiuntivi per chi si trova a monte della filiera. Nonostante l interscambio differito debba teoricamente rappresentare un eccezione, da questo studio emerge che è la modalità operativa più diffusa nel settore del largo consumo in Italia, sia per la presenza di un mercato parallelo che sottrae illecitamente i pallet dal sistema, sia per le difficili relazioni logistiche e commerciali che da sempre minano la collaborazione fra le parti coinvolte nei processi di scambio. Con lo scopo di analizzare nel dettaglio i processi di scambio e, in seguito, i costi di gestione dei pallet per gli attori della filiera del largo consumo è stato avviato un Osservatorio Pallet, istituito presso il C-Log (Centro di Ricerca sulla Logistica) dell Università Carlo Cattaneo LIUC. L idea di fondo è quella di valutare, periodicamente, le dinamiche inerenti la gestione dei pallet per le aziende della distribuzione moderna (produttori di beni di largo consumo, GD e DO, operatori logistici e trasportatori). Nella prima fase sono stati valutati le modalità e i costi di gestione dei pallet per alcune importanti aziende della Grande Distribuzione Organizzata 1. In questo rapporto si riportano invece i risultati della seconda fase, che ha avuto come oggetto di studio gli Operatori di Logistica Integrata (3PL). Per questa categoria di attori la gestione dei pallet assume una particolare rilevanza, soprattutto 1 F. Dallari, G. Marchet, Il ruolo dei pallet nei moderni sistemi distributivi, ed. Lampi di Stampa, settembre 2007 in virtù della posizione intermedia occupata nella filiera distributiva: interfacciandosi con diversi attori subiscono, da un lato, le modalità e le politiche di gestione del pallet scelte dai produttori (i loro committenti); dall altro devono sottostare alle condizioni di alcuni clienti dei loro committenti (la Grande Distribuzione in primis), che non li riconoscono come loro fornitori. 1

4 Figura 1 Supply Chain dei beni di largo consumo Questa ricerca è stata condotta con il patrocinio di Assologistica 2 (Associazione Italiana Imprese di Logistica), che ha favorito l incontro tra il team di ricerca e i principali player operanti in Italia nel settore dei servizi di logistica conto terzi. Assologistica inoltre, attraverso Cultura & Formazione, è intervenuta direttamente in fase di promozione della ricerca, aprendo un contatto diretto con i vertici delle aziende selezionate, in modo da ottenere un forte coinvolgimento nel progetto da parte degli intervistati. Il tema è di grande attualità per le società di trasporto, logistica e spedizioni; ne è una dimostrazione la presa di posizione da parte di alcune associazioni di categoria (Fedespedi e Anita, sino ad ora) che hanno annunciato (e in parte attuato) la presa di posizione contro l obbligo da parte dei propri associati di sottostare alle regole dell interscambio. Mutuando la stessa metodologia d indagine sviluppata nella prima fase (aziende della 2 Assologistica rappresenta circa 250 soci tra società e gruppi, che impiegando circa addetti diretti. Assologistica si pone l obiettivo di promuovere sia in Italia che all estero l efficacia e l immagine del sistema logistico nazionale nonché la qualità delle imprese aderenti distribuzione moderna) si è proceduto inizialmente adattando il modello di costo riguardante le attività e i processi di gestione dei pallet vuoti alla realtà dei 3PL. Successivamente, anche grazie al confronto con alcune aziende pilota e con il comitato di guida del progetto, è stato definito il questionario utilizzato per le interviste. Dalle interviste condotte su un campione di 10 aziende sono stati elaborati sia i costi unitari di gestione dei pallet (riportati in forma anonima), sia alcuni indicatori di sintesi per una immediata confrontabilità delle strategie di gestione adottate. In seguito alla validazione dei risultati, avvenuta nel corso di focus group con i diretti interessati, è stato possibile infine evidenziare le maggiori complessità proprie della gestione dei pallet, delineando alcune linee guida per il miglioramento dei processi di scambio. 2

5 FOCUS DELLA RICERCA: I 3PL Il 3PL è un fornitore di servizi cui un azienda (committente) affida la gestione di una parte del proprio processo logistico: dalle attività di trasporto alle attività di stoccaggio, picking, gestione dell ordine fino ad eventuali attività accessorie (packaging, rilavorazioni, assistenza clienti, gestione resi, reverse logistics etc.). È un soggetto che si colloca al centro della catena distributiva, essendo a contatto diretto, a monte, con propri committenti (aziende manifatturiere di beni di largo consumo) e, a valle, con i destinatari delle merci (Distribuzione moderna, Grossisti, etc.) e con i trasportatori, mentre l interazione diretta con il punto di consegna avviene nel caso specifico in cui il 3PL sia anche fornitore di servizi di trasporto con mezzi e personale propri. Ciò avviene di rado in Italia, dove spesso i 3PL si avvalgono di cooperative di facchinaggio per le attività più operative 3 e acquistano sul mercato i servizi di autotrasporto. Tabella 2 Il mercato italiano dei servizi logistici conto terzi: primi 203PL operanti in Italia per fatturato (elaborazioni C-Log da fonti varie) FATTURATO % FATTURATO FATTURATO Assetto Aziende Totale (2006) Largo Logistica Proprietario Mln Consumo Mln 1 CEVA LOGISTICS Ceva Logistics S.p.A. 2 NUMBER 1 LOGISTICS GROUP G. e R. F.lli S.p.A. 3 DHL EXEL SUPPLY CHAIN DHL Holding 4 KUEHNE + NAGEL KN Investments S.L: (E) 90%, KN Manag. (CH) 5 GEODIS ZUST AMBROSETTI Geodis (F) 6 SAIMA AVANDERO ABX Italy S.r.l. (ABX Worldwide SA - B) 7 CAVALIERI TRASPORTI Cavalierifin S.r.l. (70%), T.F.E. (F) 30% 8 FERCAM % Fercam Finance, 40% T. Baumgartner 9 FIEGE LOGISTICS Fiege Holding 10 ND LOGISTICS ITALIA ND Logistics Sas (F), Gruppo ND 11 CAB LOG Fam. Bortolato 12 BERTOLA SERVIZI LOGISTICI 41 n.d. 41 Azionisti privati 13 ITALTRANS BB Holding 14 SO.GE.MA D. Logistics Hofheim Ag (D) 15 DISPENSA CULINA LOGISTICS Culina Logistics GmbH 16 LD LAZIALE DISTRIBUZIONE G. Bursese 85%, C. Caseario 12%, A. Longhi 3% 17 NYK LOGISTICS NYK Holdings (Eur.) B.V. 98%, Poseidon 2% 18 C.L.O Società cooperativa (544 soci lavoratori) 19 ITALSEMPIONE Azionisti privati 20 ZANARDO SERVIZI LOGISTICI Fam. Zanardo Nella ricerca sono state analizzate e successivamente confrontate le prestazioni di 10 società di servizi di logistica integrata operanti nel settore FMCG (Fast Moving Consumer Goods) e aderenti ad Assologistica. 3 F.Dallari, G.Marchet, Rinnovare la supply Chain ed. Il Sole 24 Ore,

6 Il campione è stato individuato dal comitato guida della ricerca in base a tre criteri di differenziazione, in modo da ottenere un confronto dei costi e delle modalità di gestione dei pallet tra magazzini appartenenti a diverse categorie: rilevanza in termini di fatturato rispetto al mercato italiano, per verificare l influenza sulle prestazioni dovuta alla movimentazione di elevati volumi di merci e alle relazioni con numerosi committenti (Cab Log, Dhl, Fercam, Kuehne Nagel, Norbert Dentressangle, Number 1); estensione dell area geografica presidiata, per verificare l eventuale correlazione tra modalità e costi di gestione e mercato di competenza (Fiege Logistics, Consorzio Europrogea); magazzino mono-cliente o multi-cliente, per verificare la correlazione tra costi di gestione e numero di committenti (Riboni, Società Trasporti Industriali STI). Per la scelta del campione d indagine non sono stati considerati 3PL con accordi esclusivi di noleggio pallet, in quanto il loro costo dipende dalla politica commerciale delle società di pooling (ad esempio Chep o Lpr) e dai rapporti con i committenti per i quali operano FRAMEWORK DI RIFERIMENTO Al fine di rendere confrontabili i risultati dei casi analizzati, l analisi è stata focalizzata su un unico magazzino pilota per ciascun 3PL, in cui sono gestite le scorte di uno o più committenti (aziende di produzione di beni di largo consumo), escludendo pertanto i casi in cui il 3PL gestisce anche (o esclusivamente) un CeDi. Così facendo è possibile confrontare le prestazioni dei diversi 3PL, a prescindere dall estensione del loro network e dalla loro copertura geografica (nazionale o regionale). Inoltre è stato definito un perimetro di competenza dell operatore logistico, all interno del quale poter individuare i flussi e i costi rilevanti ai fini dell indagine. In figura 3 sono riportate le 15 attività principali sostenute da un 3PL. Alcune riguardano i pallet vuoti: ad esempio il controllo dei pallet di ritorno dai punti vendita (11); altre i pallet pieni: ad esempio il controllo delle unità di carico palletizzate ricevute dai fornitori (2). 4

7 Gli attori con cui il 3PL interagisce in questo processo sono: i committenti (aziende di produzione) che hanno un contratto di outsourcing con il 3PL; i trasportatori (padroncini o società di autotrasporto) che effettuano le consegne in diretta o via transit point verso i destinatari finali; i destinatari, siano essi punti vendita finali, centri distributivi della distribuzione moderna o magazzini di società commerciali; rivenditori, riparatori o smaltitori di pallet, con cui i 3PL scambiano, acquistano o mandano a riparare i pallet. Figura 2 Sintesi delle principali fasi logiche che riguardano la gestione PRODUTTORI/RIPARATORI/ COMMERCIANTI Pallet nuovo Pallet rotti, da o riparato riparare o in eccesso Interscambio differito pallet COMMITTENTI UdC pallettizzate Interscambio immediato pallet 1 Ricevimento merci (UdC) da commitente 2 Controllo, registrazione, ripalletizzazione 3 Interscambio immediato con fornitori 4 Polmone operativo dei pallet presso il magazzino di un 3PL Pallet per picking, sostituzione rotti, etc Pallet rotti o in eccesso 1 RICEVIMENTO Ubicazione a stock (movimentazione UdC) 6 Preparazione ordini - picking 7 Controllo merci in uscita 8 Svuotamento posto picking 9 Consegna a trasportatori Rientro pallet resi 7 SPEDIZIONE 11 Scarico, ispezione e separazione pallet resi 12 Interscambio differito con i committenti Carico pallet da riparare/smaltire TRASPORTATORE 10 9 PUNTI DI CONSEGNA 14 Scarico pallet riparati/acquistati 15 Attività amministrative/contabili pallet vuoti UdC pallettizzate L interscambio dei pallet tra 3PL e committente può essere contestuale o differito, con frequenza stabilita (ad esempio mensilmente); dai casi analizzati è emerso un frequente ricorso all interscambio differito. L azienda committente preferisce, in genere, ricevere carichi completi di pallet idonei per alimentare direttamente le proprie linee di produzione, anziché farsi restituire di volta in volta le rispettive quantità di pallet consegnati. Per diverse ragioni (ad esempio se la distanza è notevole o per motivazioni contrattuali), committente e 3PL possono accordarsi per il pagamento di un corrispettivo al posto della restituzione dei pallet (fatturazione). 5

8 Il recupero dei pallet dai punti di consegna è l aspetto più critico dell intero processo di gestione: tale attività è infatti indispensabile sia per garantire l operatività del magazzino sia per consentire l interscambio con i committenti. L interscambio viene effettuato anche per il recupero dei pallet vuoti, in prossimità dei punti di consegna; nel caso di interscambio differito, una volta terminato lo scarico viene consegnato al trasportatore un buono pallet valido per il ritiro differito. Tuttavia è proprio in questa fase che si generano i contenziosi sulla qualità del pallet secondo lo standard EPAL, promosso in Italia da Indicod-ECR. L intestazione dei buoni pallet è un aspetto di massima importanza, poiché identifica il soggetto su cui andrà a gravare il rischio del mancato recupero. Il destinatario è libero di decidere a chi intestare i buoni pallet:al 3PL o al suo committente. In quest ultimo caso, se non viene riconosciuto alcun risarcimento dei buoni pallet da parte dei punti di consegna, il 3PL può restituire gli attestati di debito al committente ed ottenere una riduzione del proprio debito per una quantità di pallet pari ai buoni consegnati. Qualora il soggetto debitore sia un Ce.Di. (elevati volumi di merci, ampi spazi per lo stoccaggio dei pallet vuoti, interazioni frequenti con il 3PL), l interscambio è usualmente differito e il recupero dei pallet viene effettuato tipicamente a carico completo con viaggi di recupero dedicati (circa 450 pallet a viaggio). Qualora il soggetto debitore sia invece un punto vendita finale (difficile stoccaggio dei vuoti, interazioni saltuarie) è più frequente l interscambio immediato al momento della consegna, fase in cui spesso si generano problemi sulla qualità dei pallet resi. La gestione della contabilità tra 3PL e punti di consegna appare decisamente più complessa rispetto a quella effettuata per il processo di scambio tra 3PL e committente; si pensi ad esempio al numero rilevante (ma anche alle diverse tipologie) di punti di consegna rispetto ai quali si deve mantenere un bilancio tra dare/avere. In alcuni casi il 3PL cede al trasportatore la responsabilità del recupero dei pallet presso i punti di consegna: in questo scenario, ancora poco diffuso nella realtà logistica italiana, è usuale riconoscere al trasportatore una franchigia, a copertura di eventuali comportamenti poco collaborativi da parte dei punti di consegna. Se questo è vero per le società di trasporto di medie dimensioni, occorre segnalare che i piccoli trasportatori subiscono il potere contrattuale dei 3PL che spesso non riconoscono né franchigie né costi per il recupero dei pallet e che addebitano ai trasportatori i pallet non restituiti a valori di mercato medi. 6

9 ASSESSMENT DEI COSTI DI GESTIONE PALLET L indagine è stata svolta per mezzo di interviste dirette ai responsabili logistici presso i magazzini dei 103PL, raccogliendo dati aggiornati sulle modalità di gestione, sull entità dei flussi ed infine sui costi relativi alle attività di gestione (fisica e amministrativa). Per ciascuna azienda, nel corso di più visite e sopralluoghi, sono stati coinvolti il responsabile del magazzino, il responsabile dei trasporti e il responsabile o l addetto della gestione dei pallet. Il questionario d indagine è stato articolato in tre sezioni: Informazioni generali: per inquadrare la dimensione e il contesto, l organizzazione e l assetto operativo dell azienda intervistata; Caratteristiche del magazzino campione: per individuare le specificità dell impianto sia in termini di caratteristiche tecniche sia in relazione alla tipologia di clienti e di contratti di outsourcing in essere; Gestione dei pallet. Per mappare il processo fisico e amministrativo, dall ingresso dei pallet sino al rientro dai punti di consegna e per rilevare puntualmente i dati di flusso e i costi sostenuti in ciascuna fase del processo. Al termine di ciascuna intervista è stata redatta una scheda di dettaglio, che è stata successivamente validata nel corso di un ulteriore incontro di allineamento con l intervistato. Inoltre per ciascuna azienda è stato costruito uno schema dei flussi e una tabella riassuntiva riprendente il costo unitario di gestione del pallet, declinato secondo 7 voci di costo: 1. costo annuo equivalente dell investimento nel parco pallet: l investimento nel parco pallet sostenuto dal 3PL in occasione dell apertura del magazzino (ed eventuali ampliamenti successivi) o a seguito dell attivazione di un nuovo contratto di outsourcing è stato valorizzato su base annua e ripartito su un periodo convenzionale di 10 anni in quote attualizzate secondo un tasso nominale annuo del 4%. Il periodo di 10 anni non si riferisce alla durata del pallet (che impatta sulle voci di costo, reintegro e riparazione e/o smaltimento) ma alla durata dell immobile e delle relative scaffalature. 2. reintegro: relativo agli esborsi annuali legati all acquisto di pallet e/o alla estinzione dei debiti verso i committenti (al netto dei crediti verso i trasportatori o punti vendita). Può essere un ricavo, e dunque assumere segno negativo, nel caso in cui i crediti verso trasportatori o punti di consegna superino tali esborsi. 7

10 3. trasporto di ritorno: in questa voce si considerano tutti quei costi sopportati dal 3PL e che non gli sono riconosciuti. Pertanto non coincide con il vero costo dell attività di trasporto di ritorno: ad esempio in questa voce non rientra il costo sostenuto dal trasportatore cui il 3PL affida la consegna, che subisce rilevanti inefficienze sia per le attese dovute alla restituzione dei pallet presso i punti di scarico, sia in relazione alla minore capacità di carico disponibile sul mezzo a seguito dell interscambio. Nel caso il servizio del trasporto di ritorno non sia retribuito, il costo è stimato sulla base dell incidenza percentuale del costo di recupero dei pallet vuoti sulle tariffe in essere con i trasportatori ove esplicitato contrattualmente, o in caso contrario stimato in base alla percorrenza media tra magazzino centrale o centrale pallet e filiali. 4. riparazione e/o smaltimento: esborsi per pallet riparati, internamente o presso riparatori certificati Epal, al netto di eventuali ricavi da smaltimento (vendita pallet rotti a riparatore). In caso di smaltimento la voce può quindi rappresentare un ricavo, quantificato in funzione del numero di pallet venduti e del prezzo medio di vendita per l anno considerato. Può essere nullo se i pallet vengono barattati con un commerciante/riparatore (3 Epal rotti per 1 Epal usato è il criterio più diffuso). In questo caso il numero di pallet barattati viene considerato per quantificare l entità del reintegro annuo (voce di costo 2). 5. gestione fisica: stimato sul numero di risorse umane equivalenti (Full Time Equivalent FTE) impiegate presso il magazzino per la gestione fisica del pallet (ispezione dei pallet pieni e vuoti, selezione e movimentazione dei vuoti) e sul loro costo pieno aziendale. Viene incluso anche il costo dei carrelli e di altre attrezzature per la gestione fisica dei pallet vuoti. 6. costo area di stoccaggio dei pallet vuoti: calcolato in base alla superficie destinata allo stoccaggio temporaneo dei pallet vuoti presso il magazzino del 3PL, comprese le aree di accesso e manovra, valutata sulla base del canone di affitto annuo corrisposto dal 3PL e riferito alle aree, siano esse coperte o scoperte. 7. gestione amministrativa: valorizzata sulla base del costo aziendale delle FTE impiegate sia presso il magazzino campione sia presso la sede centrale del 3PL per le funzioni amministrative legate alla gestione dei pallet: dalla contabilità dei buoni alla gestione dei saldi dare/avere, dalla gestione dei contenziosi al rapporto con i riparatori di pallet. Comprende anche la quota dei sistemi informativi dedicati a supportare gli addetti nel controllo e nella contabilità di pallet e buoni verso fornitori, trasportatori e punti di consegna. 8

11 Tutte le voci di costo sono state rilevate o stimate su base annua. Per l attribuzione dei costi a risorse (umane, tecnologiche, etc.) impiegate solo parzialmente nell attività di gestione pallet, si è fatto riferimento alla quota parte di impiego della risorsa stessa. Sono invece state escluse voci di carattere finanziario (es. oneri finanziari) e straordinario, in quanto imputabili alla struttura di debito dell impresa anziché alle capacità gestionali. Infine, per comparare i costi risultanti dalla presente ricerca con quelli evidenziati dallo studio relativo agli operatori della Grande Distribuzione Organizzata, il costo unitario di gestione dei pallet è stato normalizzato dividendo i costi attribuiti per il volume annuo di pallet in ingresso (tutti i dati sono riferiti al 2007). Va ricordato che il costo unitario è specifico delle sole attività di gestione degli Operatori Logistici e non comprende i costi sostenuti dalle imprese manifatturiere, da quelle distributive né dai trasportatori. RISULTATI DELL INDAGINE I risultati dello studio sulle 10 società analizzate sono stati volutamente resi anonimi e i valori riportati fanno riferimento a sole 7 aziende per ridurre ulteriormente la riconoscibilità. La ricerca ha evidenziato differenti modalità di gestione dei pallet in termini di aspetti contrattuali, risorse dedicate e logiche di movimentazione fisica, che si sono tradotte in scostamenti sensibili dei valori unitari dei costi di gestione delle aziende analizzate (si veda tabella 2). Tabella 2 Sintesi dei costi di gestione delle aziende analizzate Operatori Logistici Voci di costo ( /pallet) A B C D E F G 1. Costo annuo eq. dell investimento - 0,05-0, ,18 2. Reintegro annuale 0,15 0,49 0,27 0,39-0,11 0,20-0,56 3. Trasporto di ritorno 0, ,14 0,53 0,51 0,14 4. Riparazione e/o smaltimento - 0,01 0,03 0, ,01-5. Gestione fisica 0,16 0,13 0,29 0,09 0,13 0,21 0,52 6. Area stoccaggio pallet vuoti 0,01 0,03 0,01 0,05 0,06 0,01 0,07 7. Gestione amministrativa 0,16 0,14 0,21 0,11 0,19 0,27 0,41 Costo unitario pallet ( /pallet) 1,00 0,85 0,81 0,94 0,80 1,19 0,76 9

12 I costi unitari variano da 0,75 euro/pallet a 1,19 euro/pallet. Prima di procedere con l analisi dei costi unitari totali per ciascuna delle 7 aziende campione (identificate con le lettere dalla A alla G), si analizzerà la tabella focalizzandosi su ciascuna delle 7 voci di costo individuate: 1. Costo annuo equivalente dell investimento nel parco pallet In oltre il 50% delle aziende intervistate questa voce è nulla, in quanto i Committenti forniscono in comodato d uso il parco pallet al 3PL. In due casi (B e G) il 3PL detiene la proprietà di parte del polmone operativo, che viene pertanto soggetto ad un costo annuo di ripartizione. Nel caso D il parco pallet è considerato dall operatore come un bene soggetto a svalutazione. 2. Reintegro annuale Rappresenta la voce di costo con il maggiore valore di scostamento tra il minimo (-0,56 euro/pallet) e il massimo (0,49 euro/pallet); per due delle aziende analizzate (E e G) questa voce è addirittura negativa rappresentando quindi per il 3PL un ricavo. Tale voce infatti dipende dalla capacità, da parte del 3PL, di gestire a proprio vantaggio i rapporti contrattuali con trasportatori e committenti, ad esempio concordando franchigie attive in grado di compensare le perdite fisiologiche. Solo in uno dei casi analizzati (G) la responsabilità sulla gestione dei pallet viene ribaltata sia ai trasportatori sia alle cooperative di magazzino. 3. Trasporto di ritorno Rappresenta un costo superiore al 40% del costo unitario totale di gestione per 3 delle aziende analizzate (A, E ed F), nelle quali l attività di trasporto non è terziarizzata e il 3PL sostiene direttamente un costo relativo al trasporto di ritorno. Tale costo è solitamente imputabile al numero di viaggi organizzati per il recupero differito dei pallet e, qualora il trasporto fosse terziarizzato, alla capillarità della rete operativa del 3PL. Nei casi D e G la scarsa capillarità del network determina un maggior costo di recupero dei vuoti, dovendo altresì riconoscere ai trasportatori compensi straordinari. Nei restanti casi, (B e C) il recupero dei pallet dai punti di consegna o dalle filiali dei trasportatori non comporta un esborso. 4. Riparazione e/o smaltimento L attività di riparazione rappresenta un costo trascurabile rispetto al costo totale di gestione, poiché in linea generale i 3PL preferiscono barattare i pallet che hanno subito dei danneggiamenti anziché farli riparare. In un caso (F) i pallet rotti vengono venduti a terzi in cambio di un compenso, pertanto la voce rappresenta un ricavo. 5. Gestione fisica L attività di gestione fisica rappresenta ovviamente un costo ineludibile per tutte le aziende intervistate in quanto voce legata all operatività necessaria all erogazione del servizio logistico; in linea generale, maggiore è il flusso di pallet annuale del magazzino campione più il costo unitario di questa attività si riduce, in virtù delle economie di scala. Mediamente si è rilevato un costo unitario per la gestione fisica di 0,22 euro/pallet. 10

13 6. Area stoccaggio pallet vuoti Il costo relativo a questa voce dipende sostanzialmente da due fattori: l ubicazione dell area (se interna o esterna al magazzino) e il canone di affitto del magazzino. Il costo unitario di affitto varia da un minimo di 38 euro/m 2 ad un massimo di 72 euro/m 2. Rispetto al costo totale di gestione questa voce risulta la meno rilevante, influendo al massimo sul 10% del costo totale. 7. Gestione amministrativa Nel tentativo di ridurre furti, mancanze o buoni pallet inesigibili, il 3PL può decidere di dedicare risorse nell attività di gestione amministrativa (sia in termini di personale sia di sistemi informativi). Tale voce di fatto è complementare al reintegro annuale, in quanto rappresenta una proxy della capacità del 3PL di contenere le perdite o ridurre il tempo di recupero dei pallet. Nel caso dell azienda G ad esempio, caratterizzato dal maggiore costo unitario di gestione amministrativa (0,41 euro/pallet), corrisponde il costo di reintegro più basso (-0,56 euro/pallet). Al fine di confrontare le prestazioni delle aziende prese in esame ed analizzarne le differenti scelte gestionali sono stati utilizzati dieci indicatori (tabella 3): Tabella 3 Gli indicatori di performance per ciascuna delle aziende analizzate con riferimento al magazzino campione Operatori Logistici Indicatori A B C D E F G 1 - Parco pallet (pallet) 2 - Flusso IN (pallet/anno) ** * * *** *** * * 3 - Indice di rotazione (rotazioni/anno) 13,5 8,2 7,8 15,1 13,5 13,0 6,8 4 - Tasso annuo di reintegro (%/anno) 4,1 7,4 3,7 10,9 1,0 2,2 4,8 5 Vita media pallet (anni) 1,8 1,7 3,4 0,6 7,1 3,5 3,1 6 - Incidenza buoni pallet non riscossi (%/anno) 3,1 0,8 5,7 0,7 3,3 8,0 2,0 7 - Attività magazzino (Flusso OUT/IN) 1,30 1,05 1,00 1,00 0,97 1,19 3,00 8 Distanza media PdC (km) Valore medio franchigia attiva (% pallet IN) , Valore medio franchigia passiva (% pallet OUT) ,8 1, pallet; pallet; pallet * pallet/anno; ** pallet/anno; *** pallet/anno INDICATORE 1 Parco pallet (pallet). Il parco pallet indica il numero di pallet presenti all interno dei magazzini analizzati, compresi eventuali pallet vuoti stivati negli spazi esterni, e l ammontare dei pallet in circolazione all interno del network distributivo, sia vuoti sia ancora da svuotare. Mediamente si hanno valori intorno ai pallet, fatta eccezione per quei magazzini (B, D e G) parzialmente impiegati per attività di smistamento e/o consolidamento merci (es. cross-docking), che presentano valori inferiori. 11

14 INDICATORE 2 - Flusso pallet in ingresso (pallet/anno). Indica il numero di pallet in ingresso da produttori/committenti nell arco di un anno. Esso è quasi sempre costituito da differenti tipologie di pallet (ad esempio Epal, Eur, Chep etc.) e riflette in parte l ambito operativo del magazzino (es. centro logistico nazionale, magazzino regionale). In genere, flussi elevati incidono positivamente sui costi delle attività di gestione fisica e amministrativa, in quanto amplificano l effetto delle economie di scala. INDICATORE 3 - Indice di rotazione (rotazioni/anno). E dato dal rapporto fra i pallet in ingresso al magazzino in un anno (indicatore 2) ed il parco pallet dell operatore per quel magazzino (indicatore 1); esprime pertanto l indice di rotazione medio della merce. Mediamente tra tutti i casi analizzati si hanno circa 12 rotazioni/anno, il che significa avere all interno del network un ammontare di pallet equivalente al flusso di 4-5 settimane. INDICATORE 4 - Tasso annuo di reintegro (%/anno). E dato dal rapporto fra i pallet reintegrati in un anno (acquistati, riparati e/o ricavati dal baratto) ed il numero di pallet in ingresso al magazzino (indicatore 2). L indice riflette le diverse problematiche affrontate dagli operatori nella gestione dei pallet movimentati all interno del circuito distributivo e viene influenzato dalle politiche societarie e/o dalla natura degli accordi stipulati con i soggetti coinvolti nei processi di scambio (es. gestione debito pallet, entità delle franchigie). Pertanto sono emerse notevoli differenze tra i casi analizzati, da un minimo di 1% a un massimo del 10%. INDICATORE 5 - Vita media pallet (anni). E dato dal rapporto fra il parco pallet (indicatore 1) ed i pallet Epal reintegrati in un anno. Tale indice misura la vita media del pallet all interno del circuito distributivo e riflette la capacità di ciascun operatore nel conservare il parco pallet, ancorché siano di sua proprietà o in comodato d uso. In media risulta pari a 2,8 anni, ma la variabilità è notevole (da 0,6 anni a 7,1 anni). INDICATORE 6 Incidenza buoni pallet non riscossi (%/anno). E dato dal rapporto fra il numero di pallet risultati inesigibili in seguito al mancato recupero dei buoni pallet ricevuti dai punti di consegna nell arco dell anno ed il flusso in ingresso (indicatore 2). L indicatore quantifica in che misura il ricorso all interscambio differito oltre l anno di esercizio da parte dei punti di consegna possa condizionare l interscambio immediato fra gli operatori ed i rispettivi committenti. INDICATORE 7 - Attività di magazzino. E dato dal rapporto fra il flusso pallet in uscita ed il flusso pallet in entrata (nell anno considerato). Esso riflette l intensità dell attività di picking e la necessità di avere un adeguato polmone operativo di pallet ed è influenzato dalle funzioni ricoperte dal magazzino all interno della rete (es. consolidamento merci provenienti da filiali). 12

15 INDICATORE 8 - Distanza media punti di consegna (km). Tale valore corrisponde alla media pesata fra la distanza di ciascun magazzino dai rispettivi punti di consegna, ponderata con i relativi flussi annui. L indicatore influenza in modo significativo l entità del costo eventualmente sostenuto per il trasporto di ritorno. INDICATORE 9 - Valore medio della franchigia attiva (% dei pallet in ingresso). Tale valore rispecchia l atteggiamento dei committenti nei confronti dei 3PL per quanto concerne i processi di scambio pallet. Quanto più la franchigia riconosciuta al 3PL è elevata tanto più sarà in grado di sanare le perdite e le rotture di pallet senza oneri aggiuntivi. Per ciascun 3PL si hanno valori medi in relazione ai diversi contratti stipulati con i clienti gestiti nel magazzino campione. Il valore medio complessivo delle franchigie attive è del 5,2%. INDICATORE 10 - Valore medio della franchigia passiva (% dei pallet in uscita). In questo caso i valori medi di ciascun operatore riflettono esclusivamente le differenze in termini di valori percentuali, poiché le franchigie sono tutte applicate sul flusso di pallet in uscita affidati ai trasportatori terzi. Per quanto concerne il campione analizzato le franchigie sono concesse prevalentemente alle medie-grandi società di trasporto, dotate di un proprio network, mentre i padroncini sono in genere tenuti a restituire l intero ammontare di pallet Epal affidatigli, in ragione di un raggio d azione ristretto. Il valore medio complessivo delle franchigie passive è del 1,8%. 13

16 CONSIDERAZIONI FINALI I 7 casi riportati mostrano un tasso di reintegro annuo che arriva a superare il 10% (con una relativa vita stimata del pallet pari a 0,6 anni), perlopiù a causa delle notevoli difficoltà riscontrate nella gestione dei processi di interscambio con gli attori della filiera distributiva. In particolare i punti di consegna, in virtù del loro potere contrattuale, tendono ad assumere comportamenti poco collaborativi (mancata restituzione dei pallet, restituzione di pallet di bassa qualità). Vanno inoltre sottolineate sia l influenza negativa del mercato parallelo, sia la scarsa volontà dei committenti nel riconoscere le reali problematiche affrontate dagli operatori; ne risulta pertanto una gestione affannosa, spesso orientata al compromesso e soggetta a numerose variabili. I costi di gestione, variabili da 0,75 e 1,19 euro/pallet, sono espressione di singole voci che differiscono notevolmente fra le varie aziende, ad indicare contesti operativi e capacità gestionali differenti. Si hanno ad esempio aziende che, sfruttando le economie di scala derivanti da una gestione multicommittente, riescono a mitigare l incidenza degli oneri di gestione fisica ed amministrativa, risultando tuttavia maggiormente soggette alle perdite, e di conseguenza a maggiori oneri di reintegro. Altre aziende che al contrario denotano difficoltà nel dimensionare adeguatamente le risorse dedicate alla gestione dei pallet; altre ancora che cercano di superare le problematiche relative all interscambio ricorrendo a politiche contrattuali aggressive nei confronti di cooperative e trasportatori, soprattutto mediante le franchigie. Figura 3 Correlazione tra i costi unitari e l entità delle franchigie attive G Franchigia > 5 % pallet/anno pallet/anno pallet/anno C B Costo unitario < 0,85 /pallet E Costo unitario > 0,85 /pallet D A F Franchigia < 5 % 14

17 La complessità delle attività connesse alla gestione dei pallet è tale da rendere difficoltosa anche l apparente semplice descrizione dei flussi. Ciò non agevola la comprensione da parte dei committenti e spiega in parte l eterogeneità dei comportamenti degli stessi, che solamente in alcuni casi accettano di riconoscere a priori un costo di gestione del pallet al 3PL. Durante l indagine inoltre, è emerso con chiarezza come la questione pallet riguardi, oltre agli attori principali della supply chain dei beni di largo consumo (produttori, distributori e 3PL) una ulteriore figura critica: i trasportatori che operano per conto dei 3PL e che sostengono a loro volta dei costi per la gestione pallet. Pertanto in questo studio non sono stati contemplati i costi legati, ad esempio, alle attese per la riconsegna dei pallet vuoti presso i punti di consegna o le inefficienze derivanti dalla perdita di capacità di carico dovuta allo stivaggio dei pallet sul mezzo. Relativamente al campione d indagine analizzato, è stato possibile confrontare i risultati ottenuti dalle 10 aziende appartenenti ai tre differenti criteri analizzati. Volendo generalizzare, è possibile affermare che i 3PL più rilevanti, in termini di fatturato, riescono solo in parte a sfruttare le economie di scala, poiché spesso sono penalizzati dalle difficoltà riscontrate durante le fasi di recupero. Minori complessità sono invece state riscontrate nelle aziende che gestiscono il magazzino per conto di un solo mandatario, in quanto i buoni pallet sono riconducibili ad un unico committente che, nel caso di divergenze, si attiva direttamente per il recupero dei pallet pressi i punti di consegna. I 3PL operanti nelle regioni del Centro-Sud Italia si trovano invece a dover incentivare i trasportatori per quanto riguarda le operazioni di recupero pallet presso i punti di consegna, siano essi recuperati con interscambio differito o con interscambio immediato, nonostante il servizio sia in linea teorica incluso nelle tariffe concordate con il trasportatore. In definitiva siamo di fronte ad uno scenario ove gli operatori logistici occupano una posizione non privilegiata, che li rende particolarmente esposti alle attuali inefficienze del sistema di interscambio, peraltro riscontrate anche nella precedente indagine presso le aziende della GDO, e per la quale non si intravedono miglioramenti immediati. Il costo di gestione pallet sembra infatti destinato ad aumentare, anche in virtù dei maggiori costi di acquisto dei pallet, siano essi nuovi oppure usati. Risulta evidente l assenza di una collaborazione con i committenti che ostacola i 3PL nell applicare procedure gestionali standard che consentirebbero di capitalizzare la gestione di una pluralità di contratti. Questo determina un innalzamento delle tariffe che si traduce in maggiori costi di gestione dei pallet anche per gli stessi produttori e/o aziende della GDO. 15

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015

IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA INCONTRO PARTI SOCIALI 23/7/2015 PREMESSA IL FONDO PENSIONE E ARTICOLATO NELLA GESTIONE ORDINARIA E NELLA GESTIONE INTEGRATIVA CARATTERIZZATE DA NORME DIVERSE PER QUANTO

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TG73A ATTIVITÀ 63.11.3 ATTIVITÀ 63.11.4 ATTIVITÀ 63.12.1 MOVIMENTO MERCI RELATIVO AD ALTRI

STUDIO DI SETTORE TG73A ATTIVITÀ 63.11.3 ATTIVITÀ 63.11.4 ATTIVITÀ 63.12.1 MOVIMENTO MERCI RELATIVO AD ALTRI STUDIO DI SETTORE TG73A ATTIVITÀ 63.11.3 MOVIMENTO MERCI RELATIVO A TRASPORTI FERROVIARI ATTIVITÀ 63.11.4 MOVIMENTO MERCI RELATIVO AD ALTRI TRASPORTI TERRESTRI ATTIVITÀ 63.12.1 MAGAZZINI DI CUSTODIA E

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

LA GESTIONE DEI PALLET

LA GESTIONE DEI PALLET Centro di Ricerca sulla Logistica Università Carlo Cattaneo LIUC Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Gestionale LA GESTIONE DEI PALLET NELLA FILIERA DEL LARGO CONSUMO A cura di: Fabrizio Dallari

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SG82U ATTIVITÀ 74.40.1 - STUDI DI PROMOZIONE PUBBLICITARIA ATTIVITÀ 74.14.5 - PUBBLICHE RELAZIONI

STUDIO DI SETTORE SG82U ATTIVITÀ 74.40.1 - STUDI DI PROMOZIONE PUBBLICITARIA ATTIVITÀ 74.14.5 - PUBBLICHE RELAZIONI STUDIO DI SETTORE SG82U ATTIVITÀ 74.40.1 - STUDI DI PROMOZIONE PUBBLICITARIA ATTIVITÀ 74.14.5 - PUBBLICHE RELAZIONI Aprile 2002 1 STUDIO DI SETTORE SG82U Numero % sugli invii Invii 8.416 Ritorni 4.988

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

IAS 18: Ricavi. Determinazione dei ricavi

IAS 18: Ricavi. Determinazione dei ricavi IAS 18 Ricavi Determinazione dei ricavi Il ricavo deve essere determinato in base al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante, al netto di eventuali sconti commerciali e riduzioni legate alla

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

LA LOGISTICA INTEGRATA

LA LOGISTICA INTEGRATA dell Università degli Studi di Parma LA LOGISTICA INTEGRATA Obiettivo: rispondere ad alcuni interrogativi di fondo Come si è sviluppata la logistica in questi ultimi anni? Quali ulteriori sviluppi sono

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

TEMI D ESAME. Valore contabile Valore corrente Brevetti 20.000 35.000 Magazzino 26.000 22.000

TEMI D ESAME. Valore contabile Valore corrente Brevetti 20.000 35.000 Magazzino 26.000 22.000 TEMI D ESAME N.1 QUESITO In data 1 gennaio 2005 Alfa S.p.A. ha acquistato una partecipazione dell 80% in Beta S.p.A., pagando un prezzo pari a euro 60.000. Il patrimonio netto contabile di Beta alla data

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna Osservatorio regionale sul credito dell UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE INDAGINE DICEMBRE 2012 DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI FORLI - CESENA 1.1 L assetto finanziario

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico

La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico La gestione delle scorte tramite il punto di riordino ed il lotto economico 1. Introduzione Le Scorte sono costituite in prevalenza da materie prime, da accessori/componenti, da materiali di consumo. Rappresentano

Dettagli

al budget di cassa mensile

al budget di cassa mensile un esempio molto semplice : dal bilancio previsionale al budget di cassa mensile Lo stato patrimoniale dell anno x : ATTIVO PASSIVO Cassa 5.000 Fornitori Clienti 300.000 Banche Scorte 100.000 Capitale

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Progetto Atipico. Partners

Progetto Atipico. Partners Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre

Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Relazione attività di Tutorato specializzato a.a. 2013/2014 I semestre Nel mese di marzo, a chiusura del primo semestre, l Ufficio Orientamento e Diritto allo Studio ha monitorato il servizio di tutorato

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI

LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI Nel corso del 2002 si è svolta la

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Il sistema delle operazioni tipiche di gestione

Il sistema delle operazioni tipiche di gestione Il sistema delle operazioni tipiche di gestione 1 LA GESTIONE Sistema delle attività svolte sul capitale per la realizzazione della funzione di CREAZIONE DI UTILITÀ propria di ogni azienda Il capitale

Dettagli

RISOLUZIONE N. 117/E

RISOLUZIONE N. 117/E RISOLUZIONE N. 117/E Direzione Centrale Normativa Roma, 5 novembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica Opere ultrannuali Costi relativi ai SAL liquidati in via provvisoria al subappaltatore Articoli 93

Dettagli

Gruppo di ricerca RAEE. Sintesi secondo workshop

Gruppo di ricerca RAEE. Sintesi secondo workshop Gruppo di ricerca RAEE Sintesi secondo workshop Il secondo Workshop I lavori del secondo incontro del Gruppo di Ricerca RAEE hanno avuto come argomento di analisi la filiera logistica del sistema RAEE

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

WAREHOUSE MANAGEMENT DESTINATARI CONTENUTI DOCENTE Andrea Payaro

WAREHOUSE MANAGEMENT DESTINATARI CONTENUTI DOCENTE Andrea Payaro WAREHOUSE MANAGEMENT WAREHOUSE MANAGEMENT Il corso mira a creare le abilità di base necessarie a progettare e svolgere lo stoccaggio e il prelievo corretto delle merci. Inoltre si vuole delineare un quadro

Dettagli

Milano, 30 marzo 2004

Milano, 30 marzo 2004 Milano, 30 marzo 2004 Gruppo TOD S: crescita del fatturato (+8.1% a cambi costanti). Continua la politica di forte sviluppo degli investimenti. 24 nuovi punti vendita nel 2003. TOD S Il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari

Il marketing dei servizi. La gestione degli intermediari Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si

Dettagli

ANALISI DEL PRODOTTO

ANALISI DEL PRODOTTO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL PRODOTTO Il 2013 ha fatto segnare ancora variazioni negative nell erogazione del credito concesso alle famiglie, ma si registrano alcuni

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

Controllo di Gestione

Controllo di Gestione Pianificazione e controllo del business aziendale Controllo di Gestione In un contesto altamente complesso e competitivo quale quello moderno, il controllo di gestione ricopre un ruolo quanto mai strategico:

Dettagli

BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO

BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO BOLOGNA TO BUSINESS BENEFICI DELLA ESTERNALIZZAZIONE SUL CONTO ECONOMICO Analisi economica: i prezzi ombra Quello che interessa, nell'analisi costi-benefici, è la redditività dal punto di vista della massimizzazione

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

INVENTORY MANAGEMENT. Case studies

INVENTORY MANAGEMENT. Case studies INVENTORY MANAGEMENT INVENTORY MANAGEMENT Il corso ha la finalità di fornire i metodi e gli strumenti necessari per una corretta pianificazione delle scorte nel sistema produttivo e distributivo e per

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Finanziare il Fotovoltaico Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Novembre 2009 Indice 1. Finanziare il fotovoltaico: il caso della XYZ Srl 2.

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 NOME: BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 COGNOME: N. DI MATRICOLA: Utilizzando lo spazio sottostante a ciascun quesito: 1) Il candidato, dopo avere brevemente spiegato

Dettagli

FRANCHISING DI: commercializzazione prodotti Erogazione di servizi produzione. Licenza commerciale o esercizio di vicinato

FRANCHISING DI: commercializzazione prodotti Erogazione di servizi produzione. Licenza commerciale o esercizio di vicinato SCHEDA PROGETTO E PROFILO RICHIESTO PER L AVVIO DELL INIZIATIVA Le informazioni riportate in questo documento sono fornite dal franchisor e costruite sull analisi storica dell andamento dei punti vendita.

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI

SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF

Dettagli

Camozzi & Bonissoni. L applicazione dei principi contabili internazionali agli immobili. Francesco Assegnati. Camozzi & Bonissoni

Camozzi & Bonissoni. L applicazione dei principi contabili internazionali agli immobili. Francesco Assegnati. Camozzi & Bonissoni L applicazione dei principi contabili internazionali agli immobili Francesco Assegnati Camozzi & Bonissoni Studio Legale e Tributario Galleria San Carlo 6 20122 Milano www.camozzibonissoni.it Iter normativo

Dettagli

Fiscal News N. 103. La rilevazione del finanziamento soci. La circolare di aggiornamento professionale 24.03.2015. Premessa

Fiscal News N. 103. La rilevazione del finanziamento soci. La circolare di aggiornamento professionale 24.03.2015. Premessa Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 103 24.03.2015 La rilevazione del finanziamento soci Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie Sotto il profilo giuridico l ordinamento

Dettagli

Economia dei gruppi e bilancio consolidato. Esempi di quesiti d esame. (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) * * *

Economia dei gruppi e bilancio consolidato. Esempi di quesiti d esame. (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) * * * Economia dei gruppi e bilancio consolidato Esempi di quesiti d esame (limitatamente alla parte dedicata al bilancio consolidato) Q. 1 Il Candidato, ricorrendo alla costruzione del foglio di lavoro di stato

Dettagli

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione 1 L attività economica L attività umana diventa attività ECONOMICA quando comporta l uso di beni, risorse ovvero di mezzi scarsi, per la

Dettagli

I Tempi e Metodi nella Logistica Produttiva: un caso aziendale

I Tempi e Metodi nella Logistica Produttiva: un caso aziendale I Tempi e Metodi nella Logistica Produttiva: un caso aziendale È possibile parlare di logistica produttiva? Ed è possibile parlare di tempi e metodi nell ambito della logistica aziendale? Sempre più la

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Allegato 2 CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI PER LA LOGISTICA DEL GIOCO DEL LOTTO

Allegato 2 CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI PER LA LOGISTICA DEL GIOCO DEL LOTTO Allegato 2 CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI PER LA LOGISTICA DEL GIOCO DEL LOTTO 1 CAPITOLATO TECNICO SERVIZIO DI MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI PER LA LOGISTICA DEL GIOCO

Dettagli

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari

IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari IAS 40 - OIC 16: Investimenti immobiliari Roma, marzo/maggio 2015 Finalità e ambito di applicazione Un investimento immobiliare è una proprietà immobiliare posseduta per: Percepire canoni d affitto Ottenere

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Luglio 2010 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Modena ha l obiettivo di sintetizzare

Dettagli

PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A.

PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A. PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A. Tomo 1 Modulo1 1. Le società di persone. Gestire il sistema delle rilevazioni con

Dettagli

La riorganizzazione della Supply Chain secondo i principi lean :

La riorganizzazione della Supply Chain secondo i principi lean : Consulenza di Direzione Management Consulting Formazione Manageriale HR & Training Esperienza e Innovazione La riorganizzazione della Supply Chain secondo i principi lean : un passo chiave nel percorso

Dettagli

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE

NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE NOTA A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI DELLA UIL UN OPERAZIONE VERITA SULLA GESTIONE FINANZIARIA DEI FONDI PENSIONE Le ultime settimane sono caratterizzate da una situazione non facile

Dettagli

Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE. Anno Accademico 2014-2015

Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE. Anno Accademico 2014-2015 Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE Anno Accademico 2014-2015 Parte speciale: la logica e il sistema delle rilevazioni

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

CUSTOMER SATISFACTION 2011

CUSTOMER SATISFACTION 2011 DIREZIONE REGIONALE MOLISE CUSTOMER SATISFACTION 2011 REPORT DI SINTESI DELLE SEDI DELLA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO e sedi di pertinenza ( Isernia e Termoli) Rilevazione 2011 della soddisfazione dell utenza

Dettagli

Calcolare il costo dei prodotti

Calcolare il costo dei prodotti Calcolare il costo dei prodotti Metodi alternativi a confronto Prima Puntata www.studiobarale.it Parte 1 di 6 Obiettivi spiegare le diverse metodologie di calcolo dei costi di prodotto, mostrandone logiche

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l.

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. 1 Finanziare il Fotovoltaico In Italia certamente non manca la disponibilità di strumenti finanziari in grado di garantire

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali La gestione dei rischi operativi e degli altri rischi Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali Mario Seghelini 26 giugno 2012 - Milano

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli