PERIODICO SEMESTRALE DI AGGIORNAMENTO FINANZIARIO. Dicembre 2010

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1 PERIODICO SEMESTRALE DI AGGIORNAMENTO FINANZIARIO Dicembre

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3 L alta volatilità dei mercati finanziari, la concorrenza sempre più intensa e la normativa ancora più articolata impongono agli asset manager di rivedere le proprie strategie. Risulterà quindi fondamentale esprimere la capacità di: elaborare scenari di mercato attraverso la costante lettura delle principali variabili macroeconomiche; leggere i bisogni del Cliente ed essere costantemente all avanguardia nell innovazione, potenziando l efficacia commerciale; considerare la normativa come un opportunità. In un contesto di mercato in costante cambiamento, la parola d ordine dovrà essere quindi sempre di più aggiornamento professionale. E con questo obiettivo che in questo numero di Euromobiliare News desideriamo condividere quelli che sono stati e quelli che saranno alcuni tra i fattori evolutivi più rilevanti a livello di mercato, domanda e normativa. Con un intervista a Paola Bianco faremo un bilancio sull anno in corso, soffermandoci in particolare sulla crisi dei titoli governativi, e analizzeremo anche quali possono essere le prospettive per il I Paesi Emergenti rappresenteranno ancora un opportunità di investimento? Insieme a Federico Marzi, invece, approfondiremo alcuni aspetti relativi all evoluzione delle caratteristiche del risparmiatore e in particolare ai cambiamenti nelle aspettative. Infine, con un intervista a Marzio Andreini faremo il punto su una delle novità di maggiore impatto normativo, la nuova UCITS IV, che introduce alcune importanti innovazioni in tema di passaporto del gestore, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi di gestione collettiva del risparmio, ponendo le basi per una profonda trasformazione del mercato finanziario, con l obiettivo di incrementarne l efficienza e l integrazione a livello europeo. Vi auguro una buona lettura Fulvio Albarelli

4 INDICE IL PUNTO SUI MERCATI COME È CAMBIATO IL RISPARMIATORE FOCUS SULLA UCITS IV EUROMOBILIARE AM SGR PARTECIPA AL SALONE DEL RISPARMIO 2011 pag. 05 pag. 06 pag. 08 pag. 10

5 IL PUNTO SUI MERCATI Intervista a Paola Bianco 5 Il 2010 si sta concludendo, proviamo a fare un bilancio? Il 2010 per un investitore italiano ed europeo in genere si sta rivelando interessante per quanto concerne le classi di investimento a profilo di rischio più elevato. In particolare hanno convinto sia l azionario sia i crediti a livello globale che mostrano una performance a doppia cifra. Va sottolineato che la debolezza della moneta unica ha contribuito positivamente alla performance degli investimenti al di fuori dell area euro. I crediti, che nel 2009 sono stati favoriti da un trend di chiusura degli spread di dimensioni imponenti, tipico della fase di uscita da una recessione, nel 2010 hanno beneficiato di due fattori principali: la continuazione del trend di chiusura degli spread, sebbene in misura più contenuta, ma soprattutto la discesa dei rendimenti dei governativi, che si è concentrata nel secondo e terzo trimestre dell anno. Per quanto riguarda l azionario l area emergente ha, anche quest anno, sovraperformato l indice mondiale, tuttavia con un differenziale inferiore. Fra i paesi sviluppati gli Stati Uniti e il Giappone (complice anche l effetto valutario) hanno offerto ritorni superiori all Europa. Il panorama azionario europeo appare disomogeneo: da un lato Germania e Scandinavia i cui indici mostrano risultati largamente positivi, specchio anche di una ripresa economica forte. Dall altro i paesi periferici che hanno sottoperformato, a fronte delle tensioni sul debito sovrano, di una situazione economica asfittica ed anche, e l Italia ne è un esempio, della debolezza del settore finanziario. Quest ultimo è stato fra i peggiori a livello globale. Come si sono comportati i titoli di stato? Sul fronte del reddito fisso, i titoli governativi tedeschi e americani sono stati protagonisti di un considerevole movimento di apprezzamento che ha portato i rendimenti ai minimi storici sulla scorta delle crisi greca e irlandese, dei timori che il rallentamento di metà ciclo dell economia americana fosse il preludio di una nuova recessione, delle attese di una ulteriore manovra di acquisto sul mercato aperto da parte della FED (il Quantitative Easing 2). Solo nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una inversione di tendenza con rendimenti in rialzo su tutte le scadenze. I periferici di area euro hanno sofferto di un allargamento dei differenziali di rendimento rispetto ai corrispondenti tedeschi, che in novembre hanno raggiunto i massimi storici dall introduzione della moneta unica. Il tema del rischio sovrano, legato alla capacità dei paesi periferici di ripagare il debito, ha radici differenti: nel caso della Grecia si tratta genuinamente di problemi di debito pubblico, nel caso dell Irlanda è l insolvenza del sistema bancario, e la successiva statalizzazione degli istituti, che ha ingenerato l aumento del debito. Ciò nonostante le misure adottate a livello di Economic and Monetary Union (EMU) e di Fondo Monetario Internazionale (IMF), con i pacchetti di aiuti, di singoli paesi in termini di politica fiscale restrittiva, non sono dissimili. I tempi per una completa risoluzione di questa crisi non sono immediati e sarà necessario passare attraverso una trasformazione del sistema europeo rispetto a come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Quali sono le prospettive per il prossimo anno? Per il 2011, in uno scenario di buona crescita economica e di progressiva normalizzazione delle politiche monetarie, soprattutto da parte delle Banche Centrali americana ed europea, è ragionevole continuare ad enfatizzare gli investimenti rischiosi, specialmente l azionario. Wall Street presenta ancora buone prospettive, ma le migliori sorprese potrebbero venire dal mercato giapponese e dai listini del vecchio continente che appaiono eccessivamente penalizzati in termini di valutazioni. I mercati emergenti rappresentano ancora un opportunità di investimento? I mercati emergenti continuano a rappresentare un opportunità in una prospettiva di lungo periodo, in quanto continueranno a mantenere tassi di crescita economica superiori a quelli dei paesi sviluppati; tuttavia nei prossimi 12 mesi potrebbero risentire di politiche monetarie meno accomodanti in relazione alla necessità di calmierare l inflazione. Un attenta selezione geografica risulterà premiante.

6 6 COME È CAMBIATO IL RISPARMIATORE A cura di Federico Marzi Il primo Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori in Italia del Centro Studi Einaudi risale al febbraio del 1984 e si basa su dati raccolti durante l anno Le principali indicazioni che emersero nel rapporto furono le seguenti: fra coloro che hanno risparmiato, il 46% dichiara di averlo fatto in modo casuale; il risparmiatore italiano pone come prioritario l obiettivo dell acquisto della casa; la formazione del risparmio è collegata all insicurezza per il futuro; il risparmiatore tende ad assumere un comportamento abitudinario, con una scarsa attenzione alla diversificazione delle proprie attività; l importanza dei rendimenti appare relativamente minore rispetto alla salvaguardia del valore del capitale; emerge una carenza di informazione in merito all investimento del patrimonio. A Ottobre scorso, a distanza di 28 anni dalla prima rilevazione, è stata presentata l indagine ACRI IPSOS sull approccio al risparmio in Italia nel 2010 e ne è emerso che i desiderata delle famiglie italiane non sembrano essere cambiati molto: famiglie prudenti e preoccupate, ma non sfiduciate di fronte alla crisi economica e alle prospettive future. L indagine mette a fuoco il rapporto degli italiani con il portafoglio e definisce di attendismo prudente e preoccupato il loro atteggiamento verso il risparmio, gli investimenti e i consumi. In questo quadro, che riflette la lunga crisi economica e finanziaria, si inserisce la bassa propensione al rischio della maggior parte dei risparmiatori, evidenziata nel 66% della popolazione. A manifestare poi una ridotta o quasi nulla propensione al rischio sono rispettivamente il 29 e il 37%. Si mostra invece aperto verso il rischio il 24% della popolazione, cui si aggiunge un 10% di italiani effettivamente propensi al rischio. Ne deriva un assioma consolidato per gli investitori italiani: cash is queen. Come investono oggi i propri risparmi gli italiani? La percentuale di Italiani che preferisce tenere i soldi in casa o sul conto corrente sale al 68%, con una vera e propria impennata rispetto al 2008 (era il 60%) e il 2009 (62%). Ammonta poi al 18% degli italiani la fetta che si sente lontano da ogni forma di investimento, preferendo la liquidità o la spesa. Al secondo posto c è la casa, che resta l investimento ideale per il 54% della popolazione: un dato, questo, costante negli ultimi tre anni ma modificato dal punto di vista geografico con una crescita spiccata di questa preferenza nel Nord Est e un decremento nel Nord Ovest del Paese. La preferenza per l investimento immobiliare cresce al 58% (dal 52% di un anno fa) anche tra coloro che effettivamente hanno risparmi da impiegare. Nello stesso gruppo, raddoppia la propensione per gli strumenti finanziari più rischiosi (dall 8% del 2009 al 16%), mentre si riduce la propensione per gli stru-

7 menti considerati più sicuri (dal 26% del 2009 al 20% nel 2010) e l attendismo (dal 14% al 6%). Tra i prodotti di risparmio posseduti, risultano in crescita i fondi comuni (dal 13% dell anno scorso al 14% attuale, ma nel 2002 il dato era del 18%), in calo i Bot (dall 8 al 7%) e i prodotti pensionistici (dal 25 al 23%). In netta discesa, tra 2009 e 2010, anche la propensione a investire in obbligazioni corporate, passata dal 26 al 20%. Come è cambiato chi investe in Fondi Comuni? Dallo studio Assogestioni I fondi comuni nel portafoglio delle famiglie italiane - Caratteristiche della clientela, struttura delle domanda, scelte allocative pubblicato 17 novembre 2010, risulta che il trend degli ultimi sette, otto anni ( ) non mostra differenze rilevanti per quanto riguarda le caratteristiche dei sottoscrittori. E leggermente incrementata la percentuale di donne (da 40,1% nel 2002 a 42,5% nel 2008), è aumentata l età media, ma la spiegazione è piuttosto facile: i giovani, nel complesso, non hanno risorse da destinare al risparmio. E quando le hanno, si tratta comunque di capitali contenuti. La concentrazione degli investimenti in poche mani conferma questa valutazione: il 10% dei sottoscrittori detiene circa la metà degli asset complessivi. E si contrappone all idea dei fondi come strumento di investimento popolare, adatto a tutti, anche a chi non ha grandi risorse da destinare al risparmio. I fondi d investimento sono percepiti come strumento rischioso, assimilato all investimento azionario benché i dati di mercato evidenzino masse per oltre il 60% di fondi liquidità ed obbligazionari. In Italia investe in fondi chi altrove investe in azioni. Non si è compreso che non si tratta di un prodotto unico, ma di molti prodotti con caratteristiche diverse, e che anche la soluzione con il livello di rischio più alta, come può essere un fondo azionario, grazie alla diversificazione è comunque meno rischiosa dell investimento diretto in un singolo titolo. Quali sono gli obiettivi dei risparmiatori italiani? Per identificarli possiamo fare affidamento sulla tradizionale domanda del questionario su cui si basa il Rapporto del Centro Einaudi sul Risparmio, consistente nell indicare quali tra i seguenti fattori siano più importanti per le decisioni di impiego del risparmio: il rendimento immediato, ossia il reddito che l investimento può generare in un anno e che può essere incassato; la sicurezza di non perdere una parte rilevante del capitale investito; la liquidità dell investimento; l aumento del capitale in un arco di tempo pluriennale. Una rappresentazione dell orientamento prevalente è fornita dal «diamante del risparmio», che il Rapporto utilizza da diversi anni e che ci dà un quadro chiaro di cosa cerchi oggi nel 2010 anche dal risparmio gestito il nostro cliente. Prodotti sempre più in grado di proteggere e conservare il capitale del cliente con un occhio sempre maggiore al rendimento di breve periodo è quello che ci viene chiesto; prodotti che, pur soddisfando questi requisiti, non vincolino i nostri investitori e siano in grado di generare valore nel tempo quello che dovremmo cercare di consegnare al cliente finale. 7 Rendimento di lungo periodo Rendimento di breve periodo Sicurezza Liquidità FONTE: RAPPORTO DEL CENTRO EINAUDI SUL RISPARMIO

8 8 FOCUS SULLA UCITS IV Intervista a Marzio Andreini La prima versione della direttiva UCITS è stata introdotta in Europa ormai da oltre vent anni. Quali sono le ragioni alla base della decisione del legislatore comunitario di modificarla? La normativa relativa agli UCITS (acronimo inglese che identifica gli Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari, OICVM) si pone come obiettivo quello di creare un mercato europeo dei fondi comuni di investimento attraverso un ampliamento delle opportunità di investimento sia per gli operatori del settore sia per gli investitori, grazie anche alla riformulazione della disciplina relativa alla commercializzazione dei fondi su base transfrontaliera. Tale direttiva ha subìto, nel corso degli anni, ripetute modifiche, affinché potesse mantenersi adeguata all evoluzione dei mercati finanziari. Nonostante le modifiche apportate oggi il mercato evidenzia ancora alcune inefficienze: barriere alla commercializzazione di fondi negli altri Stati dell Unione Europea, proliferazione di fondi caratterizzati da dimensioni sub-ottimali, mancanza di flessibilità nell organizzazione della catena del valore dell industria, documentazione di vendita non sempre comprensibile per gli investitori. Alla luce delle mutate caratteristiche del mercato e soprattutto dell intensificarsi delle pressioni competitive esercitate da prodotti finanziari concorrenti dei fondi, si è resa impellente l esigenza di porre rimedio a tali inefficienze con un aggiornamento della normativa. Con quali strumenti la UCITS IV intende migliorare l efficienza del settore del risparmio gestito? La direttiva UCITS IV consente ai gestori di beneficiare dell introduzione di un passaporto europeo con caratteristiche rinnovate, di sviluppare attività su base transfrontaliera, di conseguire significativi risparmi di costi grazie alle economie di scala derivanti da operazioni di fusione tra OICVM (Fondi, Sicav e ETF) e dalla creazione di strutture cosiddette master-feeder, di fornire agli investitori un informativa più semplice e comprensibile. Si intende in tal modo agevolare nell interesse degli investitori la formazione di un offerta di OICVM più ampia e caratterizzata da costi verosimilmente più contenuti rispetto a quelli attuali. Quali sono i punti della direttiva che potrebbero avere un maggiore impatto sulla nostra realtà? I punti su cui dovremo focalizzare la nostra attenzione sono in particolare: la possibilità di realizzare fusioni transfrontaliere dei Fondi, l introduzione delle strutture master/feeder e la maggior attenzione posta sulla trasparenza verso i clienti con il Key Information Document (KID). Parliamo della fusione transfrontaliera dei Fondi. In che cosa consiste e quali sono i vantaggi e i limiti? La disciplina comunitaria consente la fusione tra gli OICVM, a livello sia nazionale che transfrontaliero, a prescindere dalla forma legale che essi assumono. Mediante l introduzione di norme comuni sulle procedure di fusione, la direttiva UCITS IV offre la possibilità agli OICVM di sfruttare le relative economie di scala, attraverso una significativa riduzione dei costi e un miglioramento delle performance, con un evidente vantaggio anche per gli investitori. La realizzazione delle efficienze ipotizzate a regime è però condizionata dalla volontà dei legislatori di rimuovere gli ostacoli domestici a tale processo, in primis i diversi regimi fiscali a cui sono soggetti i fondi comuni (ad esempio, la tassazione sul maturato per quanto riguarda l Italia). In cosa consiste una struttura

9 master-feeder e quali possono essere, in concreto, le sue possibili applicazioni? Una struttura master-feeder si caratterizza per l investimento da parte dell OICVM denominato feeder di tutte o quasi tutte le sue attività in un altro OICVM denominato master. In particolare la direttiva UCITS IV prevede che almeno l 85% delle attività dell OICVM feeder debbano essere investite nell OICVM master. Il restante 15% può essere invece detenuto in attività liquide, in strumenti finanziari derivati, in beni mobili e immobili. Agli OICVM feeder, che possono essere domiciliati anche in Stati diversi da quello dell OICVM master, è vietato investire in più di un OICVM master. La struttura master-feeder rappresenterà un elemento molto importante per aumentare l efficienza delle società che intendono proporre prodotti identici o similari sia nella versione domestica, sia nella versione armonizzata destinata a una pluralità di investitori europei. Il maggior vantaggio di questo modello risiede, infatti, nella possibilità di concentrare gli sforzi gestionali ed operativi in un unico fondo principale, il master appunto, domiciliato nel paese giudicato più idoneo sotto il profilo normativo, operativo ed infrastrutturale e di creare all occorrenza dei fondi clone destinati a soddisfare esigenze specifiche dei diversi mercati domestici. Oltre a migliorare in modo significativo l efficienza degli asset manager questa struttura prevista dalla UCITS IV avrà un impatto importante anche sotto il profilo commerciale e consentirà di canalizzare prodotti di elevata qualità in strumenti domestici tarati su specifici distributori o su particolari segmenti di investitori. Tutto questo anche a vantaggio dei clienti finali che potranno accedere a soluzioni d investimento non sempre alla loro portata, in una veste più consona alle loro esigenze, beneficiando delle competenze e del potere negoziale di un asset manager professionale. Come le Key Information Document (KID) consentiranno di compiere passi in avanti nella direzione di una maggior tutela dell investitore sotto il profilo della trasparenza? L industria, i consumatori e le stesse autorità di vigilanza hanno evidenziato che il prospetto semplificato (attuale documento informativo per i sottoscrittori) non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, poiché si è rivelato, nella prassi, un documento eccessivamente articolato, denso di informazioni e oggettivamente complesso, oltre che scarsamente idoneo a consentire un agevole confronto tra i diversi OICVM. Al fine di rimuovere tali criticità, la direttiva UCITS IV prevede che gli investitori debbano ricevere un documento denominato Informazioni essenziali per gli investitori (in inglese Key Information Document, KID), contenente un informativa breve e facilmente comprensibile che permetta di conoscere le principali caratteristiche dell OICVM (ad esempio obiettivi e politica di investimento, costi e oneri, ecc.), in modo che questi possano valutare se tale strumento finanziario risponde o meno alle loro esigenze. Quando entrerà in vigore la nuova direttiva UCITS IV? 9 La direttiva UCITS IV dispone che gli Stati membri dell Unione Europea provvedano al suo recepimento nei rispettivi ordinamenti nazionali entro il 1 luglio del 2011.

10 10 Euromobiliare AM SGR partecipa al Salone del Risparmio 2011 Il 6, 7 e 8 aprile 2011 si terrà a Milano la nuova edizione del Salone della Gestione del Risparmio, il più importante evento italiano interamente dedicato al settore del risparmio gestito. Un appuntamento annuale in cui si riuniscono tutti gli operatori del settore, organizzato da Assogestioni con l obiettivo di favorire lo sviluppo di relazioni commerciali all interno del mercato, rafforzare l identità del settore del risparmio gestito e contribuire alla sua crescita. Euromobiliare Asset Management SGR partecipa all evento come sostenitore. PERCHE PARTECIPIAMO? Questa è stata una delle domande più frequenti nei mesi che hanno preceduto il Salone La risposta? L hanno data soprattutto gli oltre 80 sponsor, partner e collaboratori che hanno partecipato alla precedente edizione, oppure i 6000 partecipanti che hanno affollato Palazzo Mezzanotte nel corso delle tre giornate, ma anche perché: 1. Perchè il Salone rappresenta un imperdibile occasione di visibilità, networking e promozione per tutti gli operatori del settore, le società di servizi e i professionisti che lavorano a stretto contatto con l industria del risparmio gestito. 2. Perchè il Salone si rivolge a un target di partecipanti su misura per le società sponsor, che hanno l opportunità di entrare in contatto con investitori istituzionali, promotori finanziari e risparmiatori, presentare i propri prodotti, confrontarsi con i competitor e costruire occasioni di business con altre realtà del settore. 3. Perchè il calendario prevede tre giornate ricche di incontri, attività e presentazioni: più di 45 conferenze e seminari, oltre a corsi di formazione gratuiti accreditati da FPA Italia. 4. Perchè hanno visitato il Salone più di 50 giornalisti nel corso della prima edizione e hanno contribuito alla realizzazione degli oltre 95 articoli e servizi apparsi sui media prima e dopo l evento. 5. Perchè tutto questo si svolge a Milano, la capitale finanziaria italiana, un punto di riferimento per l intera comunità economico-finanziaria nazionale e internazionale. SALONE 2011 L edizione 2011 del Salone sarà dedicata agli investimenti di lungo termine. I relatori e i partecipanti si confronteranno sugli strumenti, le regole e le strategie per far comprendere al risparmiatore l importanza di una visione di lungo termine nella gestione dei propri investimenti. La struttura dei lavori è simile a quella dell edizione precedente: le prime due giornate sono dedicate agli operatori e ai professionisti del settore, con una serie di incontri caratterizzati da un taglio B2B, mentre la terza è aperta anche al pubblico. Nel corso del Salone troveranno spazio anche quattro progetti culturali legati al mondo del risparmio: un concorso per gli studenti delle scuole superiori, una mostra-concorso di arti visive, un percorso didattico sulla storia dell asset management e una guida per gli investitori, basata sui principi della finanza comportamentale. Una serie di iniziative pensate per stabilire un dialogo diretto con i risparmiatori e gli studenti, più di 1000 nella scorsa edizione. L edizione 2011 del Salone del Risparmio si svolgerà a Milano presso l Edificio Grafton, il nuovo centro congressi dell Università Commerciale L. Bocconi. Un punto di riferimento economico e culturale per la città e per la comunità finanziaria, scelto per consentire alla manifestazione di crescere e di dialogare in modo ancora più diretto con operatori del settore e risparmiatori.

11 11 EUROMOBILIARE NEWS PERIODICO SEMESTRALE DI AGGIORNAMENTO FINANZIARIO DI EUROMOBILIARE ASSET MANAGEMENT SGR Anno III 2010 n. 7 Direttore Responsabile Simona Besana Redazione Simona Besana, Clelia Cameroni, Cristina Forti Hanno collaborato Fulvio Albarelli, Marzio Andreini, Paola Bianco, Federico Marzi Editore DM Group Progetto grafico e stampa MIA - Mind in Action Srl Via Dario Gaiti, Correggio (RE) Registrazione al Tribunale di Milano n. 18 del 10/01/08 INFORMATIVA AI SENSI DELL ART. 13 DEL D.LGS N La informiamo che i Suoi dati sono conservati nel data base informatico del titolare e responsabile del trattamento: Euromobiliare Asset Management SGR SpA. I Suoi dati saranno utilizzati dalla nostra società solo per l invio di materiale informativo. Ai sensi dell art. 7 del citato D.Lgs., Lei ha diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i Suoi dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti, mediante comunicazione scritta a Euromobiliare Asset Management SGR SpA - corso Monforte, Milano.

12 Euromobiliare Asset Management SGR SpA Gruppo Bancario Credito Emiliano - CREDEM Corso Monforte 34, Milano telefono fax cap. soc. euro i.v. R.E.A. Milano Albo Banca d Italia n. 19 Cod. Fisc e Reg. Imp partita IVA Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento (ex art c.c.) da parte di Credito Emiliano SpA

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