FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE SISTEMA FONDI ZENIT MC

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1 FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE SISTEMA FONDI ZENIT MC RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2015 ZENIT MC BREVE TERMINE ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO ZENIT MC PIANETA ITALIA ZENIT MC EVOLUZIONE ZENIT MC PARSEC ZENIT MC MEGATREND ZENIT SGR S.p.A. Società sottoposta all attività di direzione e coordinamento di P.F.M. Finanziaria S.p.A. Via Privata Maria Teresa, Milano Capitale Sociale Euro i.v. Cod. Fiscale e Registro Imprese di Milano P.IVA R.E.A. Milano Iscr. Albo Gestori di OICVM n. 14 e Iscr. Albo Gestori di FIA n. 13 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia

2 RELAZIONE SEMESTRALE DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE SISTEMA FONDI ZENIT MC AL 30 GIUGNO 2015 PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE 2 RISCHI ASSUNTI E TECNICHE DI GESTIONE DEI RISCHI DI PORTAFOGLIO 4 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC BREVE TERMINE 5 NOTA ILLUSTRATIVA 8 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO 10 NOTA ILLUSTRATIVA 13 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PIANETA ITALIA 15 NOTA ILLUSTRATIVA 18 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC EVOLUZIONE 20 NOTA ILLUSTRATIVA 23 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PARSEC 25 NOTA ILLUSTRATIVA 28 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC MEGATREND 30 NOTA ILLUSTRATIVA 33 1

3 PRINCIPI CONTABILI E CRITERI DI VALUTAZIONE La contabilità dei Fondi è tenuta in Euro e i prospetti contabili sono stati redatti in unità di Euro, senza cifre decimali, a eccezione del valore della quota, che viene calcolato in millesimi di Euro. La relazione semestrale dei Fondi comuni di investimento mobiliare Zenit MC Breve termine, Zenit MC Obbligazionario, Zenit MC Pianeta Italia, Zenit MC Evoluzione, Zenit MC Parsec e Zenit MC Megatrend (di seguito i Fondi ) è stata redatta in conformità agli schemi stabiliti dalla Banca d Italia con Provvedimento del 8 maggio 2012 Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio come modificato con il regolamento di modifica emanato dalla Banca d Italia il 19 gennaio 2015, e fa riferimento all ultimo giorno di valorizzazione delle quote del semestre, il 30 giugno La relazione semestrale di ciascun Fondo si compone della situazione patrimoniale ed è accompagnata dalla nota illustrativa, che ha lo scopo di fornire indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio nel semestre, sia sulle prospettive di investimento in relazione all evoluzione dei mercati nei settori di interesse per il Fondo. Principi contabili I principi contabili e i criteri di valutazione, di seguito elencati, utilizzati nella redazione della relazione semestrale dei Fondi, sono coerenti con quelli utilizzati nel corso del semestre per la predisposizione del prospetto di calcolo del valore unitario della quota. L affidamento dell incarico del calcolo del valore della quota dei Fondi alla Banca Depositaria non ha comportato modifiche ai principi contabili e ai criteri di valutazione adottati per il calcolo del valore della quota nel corso dell anno e utilizzati nella redazione della relazione semestrale e della relazione annuale. i) Registrazione delle operazioni Le compravendite di titoli e altre attività finanziarie sono contabilizzate nel portafoglio dei Fondi alla data di effettuazione, indipendentemente dalla data di regolamento delle stesse. Le sottoscrizioni di titoli di nuova emissione sono contabilizzate nel portafoglio dei Fondi al momento in cui l effettiva assegnazione è certa, e, in tutti gli altri casi, nei termini previsti dal programma di offerta ovvero dagli usi e consuetudini di Borsa. Gli interessi attivi, gli altri proventi e gli oneri a carico del Fondo, al netto di eventuali ritenute fiscali, vengono registrati secondo il principio della competenza temporale, anche mediante l iscrizione di ratei e risconti. I dividendi sono registrati il giorno di quotazione ex cedola del relativo titolo e sono rilevati per l ammontare al lordo delle ritenute d imposta per i titoli italiani e per l ammontare al netto delle ritenute d imposta per i titoli esteri. La rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote di partecipazione ai Fondi viene effettuata con le modalità previste dal Regolamento di ciascun Fondo. Per le operazioni di pronti contro termine, la differenza fra il prezzo d acquisto a pronti e il prezzo di rivendita a termine è stata distribuita in proporzione al tempo trascorso lungo la durata del contratto. Gli utili e le perdite da realizzo riflettono la differenza fra i costi medi ponderati di carico e i valori realizzati con le vendite; i costi ponderati di carico rappresentano i valori dei titoli alla fine dell esercizio precedente, modificati dai costi medi di acquisto del periodo. Le differenze di cambio derivanti dalla movimentazione di titoli esteri e dalla conversione in Euro delle voci in valuta estera (titoli, debiti/crediti, conti valutari) sono contabilizzate in voci separate dei Rendiconti di gestione, tenendo distinte quelle realizzate da quelle da valutazione. Per la conversione in Euro delle divise estere vengono utilizzati i tasso di cambio WM/Reuters Closing Spot Rate, calcolato giornalmente dalla società WM sulla base delle transazioni rilevate sul circuito Reuters con un fixing alle ore GMT. I differenziali su operazioni di futures, registrati secondo il principio della competenza sulla base della variazione dei prezzi di chiusura del mercato di contrattazione, sono rappresentati dalla somma dei margini, diversi da quelli iniziali, versati agli organismi di compensazione ovvero introitati dagli stessi. ii) Valutazione dei titoli La valutazione degli strumenti finanziari è effettuata sulla base dei criteri disciplinati dal Provvedimento Banca d Italia del 8 maggio 2012: Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio, come modificato con il regolamento di modifica emanato dalla Banca d Italia il 19 gennaio In particolare, ii prezzo di riferimento, utilizzato per la valutazione dei titoli e degli strumenti finanziari in portafoglio, è determinato sulla base dei criteri di seguito descritti. 2

4 Strumenti finanziari quotati Per strumenti finanziari quotati si intendono quelli negoziati in mercati regolamentati o emessi recentemente e per i quali sia stata presentata la domanda di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato ovvero nella delibera di emissione sia stato previsto l impegno a presentare tale domanda. Il valore degli strumenti finanziari quotati è determinato in base all ultimo prezzo disponibile rilevato sul mercato di negoziazione. Per gli strumenti trattati su più mercati, si fa riferimento al mercato dove si formano i prezzi più significativi, avendo presenti le quantità trattate presso lo stesso e l operatività svolta dal Fondo. Strumenti finanziari non quotati Per strumenti finanziari non quotati si intendono i titoli non ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati; titoli individualmente sospesi dalla negoziazione da oltre tre mesi; titoli per i quali i volumi di negoziazione poco rilevanti e la ridotta frequenza degli scambi non consentono la formazione di prezzi significativi; titoli emessi recentemente per i quali, pur avendo presentato domanda di ammissione alla negoziazione su di un mercato regolamentato ovvero previsto l impegno alla presentazione di detta domanda nella delibera di emissione sia trascorso un anno dalla data di emissione del titolo senza che esso sia stato ammesso alla negoziazione. I titoli non ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati, diversi dalle partecipazioni, sono valutati al costo di acquisto, rettificato al fine di ricondurlo al presumibile valore di realizzo sul mercato, individuato su un ampia base di elementi di informazione, oggettivamente considerati, concernenti sia la situazione dell emittente e del suo paese di residenza, sia quella del mercato. Strumenti finanziari derivati Per gli strumenti finanziari derivati quotati viene effettuato il confronto tra la valutazione espressa dal broker/clearer, utilizzato per il calcolo dei margini giornalieri di variazione, e quella fornita dagli infoproviders di riferimento (Bloomberg/Telekurs). Gli strumenti finanziari derivati trattati over the counter (OTC) sono valutati al valore corrente (costo di sostituzione) secondo le pratiche prevalenti sul mercato. Tali pratiche sono basate su metodologie di calcolo affermate e riconosciute dalla comunità finanziaria, e tengono conto di tutti gli elementi rilevanti di informazione disponibili ed essere applicate su base continuativa, mantenendo costantemente aggiornati i dati che alimentano le procedure di calcolo. iii) Regime commissionale La commissione di gestione a carico di ciascuna classe di quota di ogni comparto è contabilizzata sulla base del principio della competenza temporale, nella misura prevista per ogni classe di quota in accordo con il Regolamento del Fondo. La ripartizione assicura che ciascuna classe sia gravata di una quota di oneri proporzionali alla stessa. iv) Regime di tassazione Fino al 30 giugno 2011, a norma del disposto contenuto nel Decreto Legislativo n. 461 del 21 Novembre 1997 sul risultato della gestione del Fondo, maturato in ciascun anno, la Società di Gestione del Risparmio ha calcolato e rilevato un ammontare pari al 12,50% del risultato medesimo a titolo di debito o credito di imposta. Tale modalità di calcolo incideva sul valore quotidiano delle quote posseduto dai partecipanti. Dal 1 luglio 2011 è entrato in vigore il nuovo regime di tassazione dei Fondi comuni di investimento di diritto italiano. A partire dal 1 luglio 2011 la tassazione avviene in capo ai singoli partecipanti al momento della percezione dei proventi e non più in capo al Fondo. La riforma, pertanto, ha introdotto un nuovo meccanismo di calcolo della tassazione che non incide più quotidianamente sul valore delle quote possedute dai partecipanti, poiché il prelievo fiscale è applicato solo al momento del disinvestimento. Con il nuovo meccanismo di calcolo e prelievo, introdotto dalla riforma del regime di tassazione, il calcolo e il prelievo è effettuato sul c.d. risultato realizzato" ed è direttamente a carico del sottoscrittore al momento del disinvestimento. In breve, al momento del disinvestimento, o della cessione di quote a terzi, è applicata la ritenuta di legge (20%) sull'incremento di valore delle quote avvenuto tra la data di sottoscrizione (o, se le quote erano possedute al 30 giugno 2011, sull'incremento di valore delle quote tra il 30 giugno 2011) e la data del loro disinvestimento. v) Destinazione degli utili Tutti i Fondi gestiti da Zenit SGR S.p.A. sono del tipo ad accumulazione; tutti i proventi conseguiti dai Fondi, inclusi i plusvalori realizzati, non sono quindi distribuiti ai Partecipanti, ma vengono patrimonializzati nei Fondi stessi. 3

5 RISCHI ASSUNTI E TECNICHE DI GESTIONE DEI RISCHI DI PORTAFOGLIO Nell ambito della gestione finanziaria, assume particolare rilevanza l attività di Risk Management, che consiste sia nel supportare ex ante l attività di investimento nella costruzione di portafogli con determinate caratteristiche di rischio rendimento, sia nel controllarne ex post il profilo di rischio. Il sistema di gestione dei rischi, attuato da Zenit SGR, per il controllo dei portafogli dei Fondi comuni appartenenti al sistema Fondi Zenit MC si articola in una pluralità di livelli e di tecniche. Innanzitutto, vi è un controllo quotidiano, effettuato separatamente dalla società di gestione e dalla Banca depositaria, dei limiti normativi e regolamentari di ciascun Fondo. Tale attività di verifica nel corso del primo semestre 2015 ha consentito di rilevare un anomalia segnalata in base alla normativa vigente alle Autorità di Vigilanza. Relativamente al rischio di mercato, è attuato un controllo quotidiano sulla volatilità dei portafogli, confrontata con il livello massimo previsto dall indicatore di rischio rendimento di ciascun prodotto. Nel corso del primo semestre 2015, questa attività di verifica ha rilevato scostamenti limitati e temporanei non confermati dall analisi a posteriori della volatilità dei rendimenti; una sintesi dei risultati ottenuti è stata periodicamente messa a disposizione del Consiglio di Amministrazione della società. Con cadenza mensile, i portafogli dei prodotti sono stati analizzati con un modello multifattoriale di calcolo del rischio assoluto e relativo (per i Fondi a benchmark), che ha portato a delineare per ciascun Fondo i principali fattori e le leve di gestione del rischio di mercato. Per quanto riguarda il rischio di credito, i titoli inseriti nel portafoglio sono stati analizzati periodicamente tenendo in considerazione vari fattori correlati, quali differenziali rispetto a curve di tassi, rating assegnati da agenzie accreditate, modelli di probabilità di default. L analisi ha permesso di evidenziare un numero contenuto di emissioni potenzialmente rischiose, nessuna delle quali è tuttavia sfociata in eventi creditizi. Infine, con riguardo al di rischio di liquidità, le analisi periodiche condotte hanno rilevato un numero contenuto di emissioni obbligazionarie illiquide o scarsamente liquide inserite nei portafogli dei Fondi, la cui presenza non ha tuttavia messo a rischio i diritti dei partecipanti e la pronta liquidabilità delle quote. Sui alcuni Fondi azionari, sono state rilevate posizioni non facilmente liquidabili in tempi brevi stante le condizioni di mercato; anche in questo caso, peraltro, non si sono avuti pregiudizi ai diritti dei partecipanti. 4

6 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC BREVE TERMINE RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

7 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC BREVE TERMINE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

8 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC BREVE TERMINE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

9 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC BREVE TERMINE NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Breve Termine mostra, alla fine del primo semestre 2015, un patrimonio intorno ai 23,5 milioni di Euro, sostanzialmente stabile rispetto alla fine del Il rendimento semestrale della classe I è stato di +1.22%, mentre quello della classe R di +0.98% L evento catalizzatore dei mercati obbligazionari, nel corso del primo trimestre 2015, è stato l atteggiamento espansionistico della Banca Centrale Europea che, pur non avendo mai fatto mancare il supporto formale ai mercati nel corso degli ultimi anni, da gennaio ha concretizzato la sua azione con l acquisto diretto di titoli di debito statale. Immediata la risposta dei rendimenti dei titoli periferici e non, che si riducono lungo tutta la curva delle scadenze. I tassi core fino a scadenze quinquennali mostrano rendimenti negativi, mentre i tassi decennali al loro livello minimo raggiungono quota 0.07% per il Bund tedesco e 1.15% per il BTP italiano. Dall altra parte dell oceano la Federal Reserve si sta preparando ad uscire dalla politica di tassi a zero a fronte dei miglioramenti economici che oltre ad evidenziare una crescita positiva, seppur non particolarmente alta, mostrano un mercato del lavoro in ottima ripresa con inizio di pressioni inflazionistiche anche sul fronte salari, preludio ad una forte ripresa dei consumi. Correlato a ciò, le aspettative di divergenza tra le politiche monetarie di Fed Boe e Bce hanno innescato ampi movimenti valutari di rafforzamento di dollaro e sterlina. L appetito per il rischio dovuto a politiche monetarie ultra espansive ha innescato anche un forte restringimento degli spread sulle obbligazioni corporate in particolar modo quelle dal merito creditizio più basso. Questo scenario è stato incrinato, nel corso del secondo trimestre, dall ormai ciclico problema della Grecia della sostenibilità del suo debito e di un suo eventuale nuovo default con ipotesi di uscita dall Euro. Il default di uno stato sovrano europeo è già stato affrontato ed è probabile che le autorità monetarie e politiche, forti degli effetti vissuti non ricadranno nuovamente negli stessi errori, ma per i mesi di maggio e giugno i mercati hanno continuato a soffrire per l incertezza che ne deriva. Di natura più strutturale, invece, la reazione dei mercati alle ultime rilevazioni dell inflazione: le operazioni di politica monetaria straordinaria implementate dalla Bce sono state guidate dallo spettro che l Europa potesse entrare in una distruttiva spirale deflattiva, causata sia dalla recessione economica sia dall andamento di alcune materie prime. Dopo mesi di indicatori discendenti, finalmente si inizia ad evidenziare una possibile inversione di trend che impatta sulle aspettative a lungo termine dei tassi di interesse. La reazione del Bund non si è fatta attendere, toccando l 1% di rendimento per poi assestarsi in zona 0.8%. Questo è sicuramente l aspetto che peserà di più nei prossimi anni sui mercati del reddito fisso ma, con rilevazioni di inflazione marginalmente positive a fronte di un target di politica monetaria che la vorrebbe in zona 2%, il tema sembra ancora lontano dall essere di estrema attualità e di forte impatto sulla redditività obbligazionaria. Si prevede ancora un atteggiamento positivo verso il rischio credito, sia governativo sia corporate, ma si sottolinea una maggiore prudenza legata ad eventi esogeni che potrebbero provocare spike di breve periodo che potrebbero essere sfruttati in ottica di trading. La composizione del Fondo si è mantenuta pressoché invariata per tutto il corso del semestre, con un allocazione che prevedeva tra il 50 e il 55% investito in titoli governativi quasi esclusivamente periferici europei, e tra il 30 e il 35% in titoli corporate. La dinamica maggiormente riscontrabile è il progressivo incremento della duration post annuncio QE: da un valore medio iniziale di 1 anno, il semestre si chiude sui livelli di 1,50 grazie alla riduzione di liquidità o titoli dalla scadenza entro l anno a favore di scadenze 5 7 anni. In relazione al rischio di credito, il Fondo è stato esposto, per quanto riguarda la sua componente governativa, ai paesi considerati più fragili quali Italia Spagna e Portogallo, mentre nella sua componente corporate si è usciti completamente dai titoli subordinati bancari, ma si è rimasti ben esposti al settore assicurativo. Si continua a credere che i titoli Minibond possano apportare un buon pick up di rendimento, il Fondo mantiene quindi un esposizione verso titoli illiquidi per circa il 3%. Una delle leve di performance particolarmente utilizzata nel corso del semestre è stata quella valutaria, circa il 10% del patrimonio: l overweight più forte è quello legato alla valuta statunitense, con buone posizioni anche in sterline, e attraverso la costruzione un basket di valute emergenti (Lira turca, Real brasiliano, Rupia indiana, Rand sudafricano e Dollaro messicano) per circa l 1.25% 8

10 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 9

11 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

12 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

13 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

14 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC OBBLIGAZIONARIO NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Obbligazionario mostra, alla fine del primo semestre del 2015, un incremento del patrimonio di circa 2,2 milioni di Euro, evidenziando il prevalere delle sottoscrizioni rispetto ai rimborsi. Il rendimento semestrale della classe I è stato di +3,17%, mentre quello della classe R +2.93% L evento catalizzatore dei mercati obbligazionari nel corso del primo trimestre 2015 è stato l atteggiamento espansionistico della Banca Centrale Europea che, pur non avendo mai fatto mancare il supporto formale ai mercati nel corso degli ultimi anni, da gennaio ha concretizzato la sua azione con l acquisto diretto di titoli di debito statale. Immediata la risposta dei rendimenti dei titoli periferici e non, che si riducono lungo tutta la curva delle scadenze. I tassi core fino a scadenze quinquennali mostrano rendimenti negativi, mentre i tassi decennali al loro livello minimo raggiungono quota 0,07% per il Bund tedesco e 1,15% per il BTP italiano. Dall altra parte dell oceano la Federal Reserve si sta preparando ad uscire dalla politica di tassi a zero a fronte dei miglioramenti economici che, oltre ad evidenziare una crescita positiva seppur non particolarmente alta, mostrano un mercato del lavoro in ottima ripresa con inizio di pressioni inflazionistiche anche sul fronte salari, preludio ad una forte ripresa dei consumi. Correlato a ciò, le aspettative di divergenza tra le politiche monetarie di Fed, Boe e Bce hanno innescato ampi movimenti valutari di rafforzamento di dollaro e sterlina. L appetito per il rischio, dovuto a politiche monetarie ultra espansive, ha innescato anche un trend molto positivo sui mercati azionari, in particolar modo della periferia europea, e un forte restringimento degli spread sulle obbligazioni corporate in particolar modo quelle dal merito creditizio più basso. Questo scenario è stato incrinato nel corso del secondo trimestre, dall ormai ciclico problema della Grecia della sostenibilità del suo debito e di un suo eventuale nuovo default con ipotesi di fuoriuscita dall Euro. Il default di uno stato sovrano europeo è già stato affrontato ed è probabile che le autorità monetarie e politiche, forti degli effetti vissuti, non ricadranno nuovamente negli stessi errori, ma per i mesi di maggio e giugno i mercati hanno continuato a soffrire per l incertezza che ne deriva. Di natura più strutturale invece la reazione dei mercati alle ultime rilevazioni dell inflazione: le operazioni di politica monetaria straordinaria implementate dalla Bce sono state guidate dallo spettro che l Europa potesse entrare in una distruttiva spirale deflattiva, causata sia dalla recessione economica sia dall andamento di alcune materie prime. Dopo mesi di indicatori discendenti, finalmente si inizia ad evidenziare una possibile inversione di trend che impatta sulle aspettative a lungo termine dei tassi di interesse. La reazione del Bund non si è fatta attendere, toccando l 1% di rendimento per poi assestarsi in zona 0,8%. Questo è sicuramente l aspetto che peserà di più nei prossimi anni sui mercati del reddito fisso ma, con rilevazioni di inflazione marginalmente positive a fronte di un target di politica monetaria che la vorrebbe in zona 2%, il tema sembra ancora lontano dall essere di estrema attualità e di forte impatto sulla redditività obbligazionaria. Si prevede ancora un atteggiamento positivo verso l asset class azionaria e il rischio credito, sia governativo sia corporate, ma si sottolinea una maggiore prudenza legata ad eventi esogeni che potrebbero provocare spike di breve periodo che potrebbero essere sfruttati in ottica di trading. La composizione del Fondo che, all inizio dell anno evidenziava una parità tra investito in titoli governativi e titoli corporate, ha subito nel corso del semestre un progressivo incremento della prima asset class a discapito della seconda, per poter maggiormente sfruttare l impatto del QE europeo. Proprio per questa ragione si è proceduto anche all incremento della duration media di portafoglio che passa da 3,9 a 4,7, grazie alla riduzione di liquidità o titoli dalla scadenza entro l anno a favore di scadenze 7 10 anni e del trading sul segmento trentennale italiano. In relazione al rischio di credito, il Fondo è stato esposto, per quanto riguarda la sua componente governativa, ai paesi considerati più fragili quali Italia Spagna e Portogallo, con inserimenti tattici di future su USA e Germani per mitigare i momenti di avversione al rischio, mentre nella sua componente corporate si è usciti completamente dai titoli subordinati bancari, ma si è rimasti ben esposti al settore assicurativo e si è man mano incrementata la quota di titoli High Yield a discapito degli Investment Grade. Si continua a credere che i titoli Minibond possano apportare un buon pick up di rendimento, il Fondo mantiene quindi un esposizione verso titoli illiquidi di circa 5%. Una delle leve di performance particolarmente utilizzata nel corso del semestre è stata quella valutaria, circa il 20% del patrimonio: l overweight più forte è quello legato alla valuta statunitense, con buone posizioni anche in sterline, e attraverso la costruzione un basket di valute emergenti (Lira turca, Real brasiliano, Rupia indiana, Rand sudafricano e dollaro messicano) per circa il 3%. L elevata propensione al rischio legata alle politiche monetarie straordinarie ci ha portato ad incrementare anche la quota di investito in titoli azionari che dall 8% arriva quasi al suo limite di regolamento (14.5%). 13

15 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 14

16 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PIANETA ITALIA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

17 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PIANETA ITALIA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

18 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PIANETA ITALIA SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

19 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PIANETA ITALIA NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Pianeta Italia mostra, alla fine del primo semestre 2015, un incremento del valore della classe I del 21,89% mentre la classe R è aumentata del 21,84%. Il patrimonio si attesta intorno ai 22,3 milioni di Euro. Il primo semestre del 2015 è stato positivo per il mercato azionario italiano, con l indice FTSE All share (benchmark di riferimento del Fondo) che ha guadagnato il 19,11% e, se teniamo conto anche dei dividendi, il 21,67%. Il primo semestre è stato caratterizzato da un primo quadrimestre marcatamente positivo con una fase di maggiore cedevolezza dei corsi azionari a partire dalla metà di Aprile. Le aspettative prima e la reale implementazione del QE dopo, da parte della Bce, hanno fornito il comburente necessario per il rialzo dei listini azionari europei ed italiano in particolare. L Italia ha decisamente sovraperformato i restanti listini dell eurozona per le forti aspettative legate ad una probabile ripresa, alla implementazione delle attese riforme ed per il gap valutativo che esprimeva. In Gennaio l indice di riferimento è partito con una iniziale debolezza che poi è andata trasformandosi in marcato e costante rialzo. Forte la correlazione fra i diversi settori quasi tutti con ritorni positivi. In particolare bene i titoli legati ai consumi, industria, tecnologia e telecomunicazioni. Zenit MC Pianeta Italia si è visto da subito favorito dal sovrappeso dei consumer services, industriali e tecnologia. Sovrappesi che si sono mantenuti per l intero semestre. Ad un buon Gennaio è seguito un fortissimo Febbraio con l annuncio ufficiale del QE da parte della BCE. Ancora bene tutti i settori in territorio positivo. Forti i finanziari, ovviamente beneficiati dal QE, e l healthcare. Deciso recupero dei titoli Oil & Gas. Rimangono fanalini di coda il settore delle Utilies e quello delle Telecomunicazioni. Marzo ancora al rialzo con buon apprezzamento del settore Technology dove il Fondo rimaneva sovrappesato. Il mese di Aprile invece ha segnato, a partire dalla seconda metà, l inizio di una fase di consolidamento dei risultati conseguiti dai listini azionari europei ed italiani. I listini azionari italiani hanno registrato leggeri segni negativi complice anche l avvicinarsi delle scadenze greche. Anche in Aprile il Fondo a ha sovraperformato il suo indice di riferimento (benchmark) come nei 4 mesi precedenti. Maggio ha riportato un flebile segno positivo con best performer i settori delle Telecomunicazioni e delle Utilities. Giugno ha visto invece i listini azionari italiani scendere del 4% circa per le preoccupazioni di contagio derivanti dalla mancanza di soluzione della vicenda greca. Unico settore positivo le Telecomunicazioni. La strategia del Fondo nel semestre ha previsto quindi un sovrappeso di allocazione che ha privilegiato temi ciclici ed in particolare il settore dei consumi discrezionali di beni e di servizi e il settore industriale. Sostanzialmente equalweight rispetto al benchmark la componente finanziaria con sottopeso di energetici, utilities e Telecom. Forte caratterizzazione della componente mid small cap. Sui mercati azionari si mantiene un atteggiamento costruttivo in termini di asset allocation, che resta in sovrappeso: l esposizione azionaria netta sarà quindi tendenzialmente over rispetto al benchmark, con intervallo 70% 110%. Si mantiene un netto sovrappeso small medium caps e si intensificherà l attività di trading, sia sui singoli titoli sia tramite futures su indici. In un ottica di diversificazione del rischio, si potrebbe allocare fino al 15% del portafoglio in titoli area Euro. 18

20 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 19

21 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC EVOLUZIONE RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

22 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC EVOLUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

23 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC EVOLUZIONE SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

24 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC EVOLUZIONE NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Evoluzione mostra, alla fine del primo semestre 2015, un incremento del patrimonio di circa Euro. L incremento è da imputare alle buone performance ottenute nel semestre, mentre il prevalere dei rimborsi rispetto alle sottoscrizioni ha contribuito negativamente. Il rendimento semestrale della classe I è stato di +7,39%, mentre quello della classe R di +6,88% Lo scenario economico non si discosta particolarmente dalle tendenze degli ultimi trimestri: la crescita mondiale rimane contenuta, i paesi sviluppati e alcuni degli emergenti potrebbero beneficiare nel corso di quest anno dello shock positivo generato dal calo dei costi energetici, mentre in altre aree emergenti, soprattutto quelle meno equilibrate sotto il profilo finanziario, i tassi di crescita sono messi a rischio dai possibili aumenti dei tassi sul dollaro. Quest ultimo fattore potrebbe giocare un ruolo decisivo nel corso dei prossimi mesi: il consenso degli analisti e alcuni segnali da parte della Federal Reserve sembrano indicare un imminente rialzo dei tassi, al più tardi nelle sedute autunnali dedicate alla politica monetaria. Benché non certo inatteso, il mutamento di politica da parte della Banca Centrale statunitense eserciterà qualche effetto sia sui mercati obbligazionari, sia su quelli azionari; inoltre, rimarcando la crescente divergenza con la politica monetaria della Banca Centrale Europea, sempre più espansiva, genererà presumibilmente una pressione al rialzo sul dollaro e più in generale un influsso sui mercati valutari. In Europa, il tema Grecia ha catalizzato l attenzione degli investitori nella parte finale del secondo trimestre e per tutto il successivo mese di luglio: il fragile accordo raggiunto in extremis ha ancora una volta messo a nudo la debolezza della governance dell area dell Euro e, allo stesso tempo, la mancanza di possibili alternative; fintanto che il sistema bancario europeo non sarà messo in sicurezza rispetto al debito sovrano, è lecito attendersi che ciclicamente possano riemergere episodi critici che vadano a colpire anche i mercati finanziari dell area. Per quanto riguarda i mercati azionari, la visione rimane comunque relativamente positiva, soprattutto per quanto riguarda le piazze europee, dove le valutazioni appaiono ancora interessanti, alla luce di un rafforzamento degli utili societari attesi, che segue il miglioramento di alcuni indici congiunturali. Non mancano tuttavia gli elementi da tenere sotto controllo, a partire dall ipotesi di un rialzo dei tassi negli Stati Uniti e, a livello regionale, dall evoluzione della crisi greca e dalla volatilità del mercato azionario cinese, che rischia di danneggiare un sistema finanziario ancora immaturo come quello del gigante asiatico. A livello di allocazione geografica, quindi, rimane la preferenza per l area Euro rispetto agli Stati Uniti. A livello settoriale, la preferenza rimane sui comparti ciclici dell area Euro esposti al dollaro e alla possibile ripresa della domanda interna, oltre che sul settore bancario europeo; eventuali altre esposizioni in sovrappeso avranno una chiave eminentemente tattica. Anche sui mercati obbligazionari, in particolare per quanto riguarda quelli europei, lo scenario rimane sostanzialmente positivo, per effetto del sostegno della Banca Centrale e degli indicatori congiunturali. I maggiori rischi provengono dalla crisi greca a livello regionale e, più in generale, dall impatto del futuro rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. In tale ottica, restiamo favorevoli agli high yield, in modo selettivo, e al comparto dei Minibond italiani; rimaniamo invece complessivamente neutrali sui mercati emergenti. Il portafoglio del Fondo nel corso del semestre ha mantenuto un focus importante sul mercato azionario europeo il quale ha contribuito molto positivamente ai risultati complessivi. All interno di tali posizioni sono rientrati componenti anche importanti di investimenti nei paesi periferici. Tra le esposizioni sui mercati asiatici il Fondo è stato esposto alla Cina mediante sottoscrizione di quote di OICR; da tale esposizione si è preso beneficio nel corso del semestre. Relativamente agli investimenti obbligazionari detenuti dal Fondo la focalizzazione si è mantenuta sui titoli corporate in quanto caratterizzati da rendimenti migliori rispetto agli omologhi investimenti governativi. Per caratterizzare maggiormente il Fondo e per sfruttare le dinamiche corporate si sono inserite in trading varie nuove emissioni, dai subordinati assicurativi e bancari, a corporate industriali sia senior sia convertibili. Una componente variabile tra il 10% ed il 15% del Fondo è stata inoltre destinata ad investimenti di tipo long/short, ossia in esposizioni su titoli azionari coperti dal rischio di mercato mediante derivati; tale attività ha contribuito positivamente al risultato del Fondo sia in termini di performance sia in termini di bassa rischiosità di questa componente del portafoglio. In termini di esposizione azionaria il Fondo ha mantenuto una esposizione ai mercati azionari flessibile e pronta ad adattarsi alle situazioni ed opportunità di mercato, mantenendo tuttavia mediamente un elevato livello d investito in linea con la relativa positività delle prospettive di crescita economica. 23

25 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 24

26 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PARSEC RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

27 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PARSEC SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

28 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PARSEC SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

29 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC PARSEC NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Parsec mostra alla fine del primo semestre 2015 un patrimonio in crescita di circa Tale incremento è da imputarsi ai positivi risultati del semestre, mentre l apporto netto delle sottoscrizioni e dei rimborsi è sostanzialmente neutro. Il rendimento semestrale della classe I è stato di +9,89%, mentre quello della classe R di +9.28%. Lo scenario economico non si discosta particolarmente dalle tendenze degli ultimi trimestri: la crescita mondiale rimane contenuta, i paesi sviluppati e alcuni degli emergenti potrebbero beneficiare nel corso di quest anno dello shock positivo generato dal calo dei costi energetici, mentre in altre aree emergenti, soprattutto quelle meno equilibrate sotto il profilo finanziario, i tassi di crescita sono messi a rischio dai possibili aumenti dei tassi sul dollaro. Quest ultimo fattore potrebbe giocare un ruolo decisivo nel corso dei prossimi mesi: il consenso degli analisti e alcuni segnali da parte della Federal Reserve sembrano indicare un imminente rialzo dei tassi, al più tardi nelle sedute autunnali dedicate alla politica monetaria. Benché non certo inatteso, il mutamento di politica da parte della Banca Centrale statunitense eserciterà qualche effetto sia sui mercati obbligazionari, sia su quelli azionari; inoltre, rimarcando la crescente divergenza con la politica monetaria della Banca Centrale Europea, sempre più espansiva, genererà presumibilmente una pressione al rialzo sul dollaro e più in generale un influsso sui mercati valutari. In Europa, il tema Grecia ha catalizzato l attenzione degli investitori nella parte finale del secondo trimestre e per tutto il successivo mese di luglio: il fragile accordo raggiunto in extremis ha ancora una volta messo a nudo la debolezza della governance dell area Euro e, nello stesso tempo, la mancanza di possibili alternative; fintanto che il sistema bancario europeo non sarà messo in sicurezza rispetto al debito sovrano, è lecito attendersi che ciclicamente possano riemergere episodi critici che vadano a colpire anche i mercati finanziari dell area. Per quanto riguarda i mercati azionari, la visione rimane comunque relativamente positiva, soprattutto per quanto riguarda le piazze europee, dove le valutazioni appaiono ancora interessanti, alla luce di un rafforzamento degli utili societari attesi, che segue il miglioramento di alcuni indici congiunturali. Non mancano tuttavia gli elementi da tenere sotto controllo, a partire dall ipotesi di un rialzo dei tassi negli Stati Uniti e, a livello regionale, dall evoluzione della crisi greca e dalla volatilità del mercato azionario cinese, che rischia di danneggiare un sistema finanziario ancora immaturo come quello del gigante asiatico. A livello di allocazione geografica, quindi, rimane la preferenza per l area Euro rispetto agli Stati Uniti. A livello settoriale, la preferenza rimane sui comparti ciclici dell area Euro esposti al dollaro e alla possibile ripresa della domanda interna, oltre che sul settore bancario europeo; eventuali altre esposizioni in sovrappeso avranno una chiave eminentemente tattica. Anche sui mercati obbligazionari, in particolare per quanto riguarda quelli europei, lo scenario rimane sostanzialmente positivo, per effetto del sostegno della Banca Centrale e degli indicatori congiunturali. I maggiori rischi provengono dalla crisi greca, a livello regionale, e più in generale dall impatto del futuro rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. In tale ottica, restiamo favorevoli agli high yield, in modo selettivo, e al comparto dei Minibond italiani; rimaniamo invece complessivamente neutrali sui mercati emergenti. Il portafoglio del Fondo nel corso del semestre ha sfruttato ampiamente le sue caratteristiche di flessibilità, modulando tempo per tempo le esposizioni detenute all interno dei mercati in cui investe, adattandosi in questo modo alle mutevoli condizioni di mercato. In ogni caso l esposizione azionaria del Fondo non è mai scesa sotto il 45% in linea con la relativa positività delle prospettive di crescita economica soprattutto europea; condizione che porta a prediligere gli investimenti di natura azionaria. In termini di allocazione geografica il Fondo ha mantenuto una maggiore esposizione in Europa, con particolare attenzione ai paesi periferici, tali investimenti sono stati attuati mediante fondi specializzati e derivati. Le esposizioni sui mercati emergenti hanno riguardato la Cina e la Turchia, da tali posizioni si è preso parziale beneficio nel corso del semestre. Per quanto riguarda l asset allocation, si è scelto di mantenere una componente superiore al 20% degli attivi investiti all interno di OICR di natura flessibile sempre con l obbiettivo di meglio adattare gli investimenti alle condizioni dei diversi mercati. Sul mercato dei corporate si è mantenuto un Fondo dedicato ai nuovi strumenti di debito ibrido, che incorporano quindi anche un rischio capitale a fronte di una remunerazione significativamente superiore alle normali obbligazioni societarie. La politica di gestione attuata prevede anche l impiego di future su indici di mercati azionari, sia al fine di coprire il rischio di mercato, sia come strumento per incrementare l esposizione del Fondo in modo rapido e flessibile. 28

30 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 29

31 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC MEGATREND RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO

32 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC MEGATREND SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

33 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC MEGATREND SITUAZIONE PATRIMONIALE AL

34 RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ZENIT MC MEGATREND NOTA ILLUSTRATIVA AL 30 GIUGNO 2015 Il Fondo Zenit MC Megatrend mostra, alla fine del primo semestre 2015, una marginale riduzione di circa Euro; tale variazione è da imputare al prevalere dei rimborsi rispetto alle sottoscrizioni, mentre la performance ha contribuito positivamente. Il rendimento semestrale della classe I è stato di +9,.73%, mentre quello della classe R di +9,23%. Lo scenario economico non si discosta particolarmente dalle tendenze degli ultimi trimestri: la crescita mondiale rimane contenuta, i paesi sviluppati e alcuni degli emergenti potrebbero beneficiare nel corso di quest anno dello shock positivo generato dal calo dei costi energetici, mentre in altre aree emergenti, soprattutto quelle meno equilibrate sotto il profilo finanziario, i tassi di crescita sono messi a rischio dai possibili aumenti dei tassi sul dollaro. Quest ultimo fattore potrebbe giocare un ruolo decisivo nel corso dei prossimi mesi: il consenso degli analisti e alcuni segnali da parte della Federal Reserve sembrano indicare un imminente rialzo dei tassi, al più tardi nelle sedute autunnali dedicate alla politica monetaria. Benché non certo inatteso, il mutamento di politica da parte della Banca Centrale statunitense eserciterà qualche effetto sia sui mercati obbligazionari, sia su quelli azionari; inoltre, rimarcando la crescente divergenza con la politica monetaria della Banca Centrale Europea, sempre più espansiva, genererà presumibilmente una pressione al rialzo sul dollaro e più in generale un influsso sui mercati valutari. In Europa, il tema Grecia ha catalizzato l attenzione degli investitori nella parte finale del secondo trimestre e per tutto il successivo mese di luglio: il fragile accordo raggiunto in extremis ha ancora una volta messo a nudo la debolezza della governance dell area Euro e, nello stesso tempo, la mancanza di possibili alternative; fintanto che il sistema bancario europeo non sarà messo in sicurezza rispetto al debito sovrano, è lecito attendersi che ciclicamente possano riemergere episodi critici che vadano a colpire anche i mercati finanziari dell area. Per quanto riguarda i mercati azionari, la visione rimane comunque relativamente positiva, soprattutto per quanto riguarda le piazze europee, dove le valutazioni appaiono ancora interessanti, alla luce di un rafforzamento degli utili societari attesi, che segue il miglioramento di alcuni indici congiunturali. Non mancano tuttavia gli elementi da tenere sotto controllo, a partire dall ipotesi di un rialzo dei tassi negli Stati Uniti e, a livello regionale, dall evoluzione della crisi greca e dalla volatilità del mercato azionario cinese, che rischia di danneggiare un sistema finanziario ancora immaturo come quello del gigante asiatico. A livello di allocazione geografica, quindi, rimane la preferenza per l area Euro rispetto agli Stati Uniti. A livello settoriale, la preferenza rimane sui comparti ciclici dell area Euro esposti al dollaro e alla possibile ripresa della domanda interna, oltre che sul settore bancario europeo; eventuali altre esposizioni in sovrappeso avranno una chiave eminentemente tattica. Nel corso del semestre l allocazione geografica del Fondo ha visto sempre prediligere gli investimenti europei rispetto alle esposizioni in Usa che ha avuto un peso orientativo del 20%, mantenuta stabile nel corso del semestre l allocazione in Giappone che ha contribuito positivamente ai risultati complessivamente ottenuti. All interno degli investimenti europei molto presenti sono state le posizioni sui paesi periferici attraverso fondi specializzati o operatività in future; tale strategia è in linea con le attese di un miglioramento più che proporzionale delle economie che maggiormente hanno risentito della recessione economica. Per quanto riguarda le esposizioni sul mercato americano si sono predilette le società a minore capitalizzazione rispetto agli investimenti nelle blue chips; in quest area importante il contributo positivo dal cambio del Dollaro il quale è stato sfruttato appieno. Posizioni sui mercati emergenti hanno riguardato la Cina e la Turchia, da tali posizioni si è preso parziale beneficio nel corso del semestre. La politica di gestione attuata prevede anche l impiego di future su indici di mercati azionari, sia al fine di coprire il rischio di mercato, sia come strumento per incrementare l esposizione del Fondo in modo rapido e flessibile. 33

35 Si fornisce, di seguito, l elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo, nel quale sono indicati, almeno i primi cinquanta (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 per cento delle attività. Per ciascuno di detti strumenti finanziari è indicato il valore assoluto e l incidenza percentuale rispetto al totale delle attività. Elenco analitico degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della relazione semestrale, in ordine decrescente di valore 34

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