Comune di Petriolo Provincia di Macerata

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1 Comune di Petriolo Provincia di Macerata RICHIESTA CONCESSIONE ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTO MINI- IDROELETTRICO IN SPONDA DESTRA DEL TORRENTE FIASTRA IN LOC. FIASTRA 1. RELAZIONE DELLE EMISSIONI DIFFUSE [D.LGS 152/2006 S.M.I. - L.R. M. 3/2012 [D.G.P. 213/2009 ARPAT (PROVINCIA DI FIRENZE)] [P.A.I.] - N.T.A. Studio di Geologia Lander Il rappresentante legale petriolo, febbraio 2015 Geologi specialisti - Dr. Stefano PIERUCCI e Dr. Fabio ROSSI SEDE LEGALE: Via Roma n Urbisaglia (MC) SEDE OPERATIVA: Via Goito, Civitanova M arche (MC) CONTATTI info@ studiolander.it Partita IVA: Proprietà riservata - vietata la riproduzione, anche parziale, senza autor izzazione preventiva Reserved property - forbidden reproduction, par tial also, without preventive authorization 1

2 I N D I C E 1. PREMESSA UBICAZIONE SITO DI PROGETTO EMISSIONI DIFFUSE COMPUTO EMISSIONI PRODUZIONE, TRASPORTO E MANIPOLAZIONE MATERIALI POLVERULENTI CICLO ATTIVITÀ DI CANTIERAGGIO DATI PER LO SVILUPPO DEL CALCOLO SCORTICO E SBANCAMENTO DEL MATERIALE SUPERFICIALE TRANSITO DI MEZZI SU STRADE NON ASFALTATE RIEPILOGO EMISSIONI RECETTORI SENSIBILI INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

3 1. P R E M E S S A Nel presente documento tecnico sono esposti i risultati relativi la Verifica delle Emissioni diffuse relative alla realizzazioen di impianto mini-idroelettrico da realizzarsi in C.da Fiastra nel Comune di Petriolo (MC). Il presente documento costituisce parte integrante della Verifica di assoggettabilità a V.I.A. redatta ai sensi della L.R. 3/2012 s.m.i. Il presente documento è stato redatto in conformità con quanto previsto da: - D.L. 152/2006 smi - L.R. Marche. n. 3/2012 smi - D.G.P. 213/2009 ARPAT (Provincia di Firenze) - Allegati 1 e 2 2. UBICAZIONE L'opera di presa e relativo impianto è geograficamente individuato nella sezione C.T.R. della cartografia tecnica regionale n Petriolo [Cfr. Tav. I sotto]. TAV. I COROGRAFIA 3

4 L opera di presa oggetto di progetto è catastalmente identificabile al foglio n. 13 del Comune di Petriolo, direttamente ed interamente in area demaniale; pertanto priva di numerazione particellare (Cfr. TAV. II seguente). TAV. II STRALCIO CATASTALE 3. S ITO DI P R O G E T T O L'area in cui si svolgono le attività in progetto è rappresentata da una zona sub-pianeggiante, isolata nel contesto territoriale e lontana da centri abitati, con assenza nelle vicinanze di situazioni morfologiche naturali e/o artificiali tali da potere convogliare e/o accelerare il normale scorrimento dei venti (Cfr. Tav, III sotto e IV pagina seguente). TAV. III FOTO SATELLITARE 4

5 TAV. IV STRALCIO C.T.R. 4. E M IS S IONI DIF F US E Per la stima delle Emissioni diffuse, come anticipato, si è fatto riferimento alle Linee guida di cui alla D.G.P. 213/2009 della Provincia di Firenze che si riferiscono sia al PM10 (ma anche alle PTS (polveri totali sospese) sia ai PM2,5. I metodi di valutazione e di stima delle emissioni indicati nelle Linee guida sono quelli proposti e validati dall US-EPA (con alcuni adattamenti e semplificazioni), e contenuti nel documento: AP-42 "Compilation of Air Pollutant Emission Factors. Ogni fase di attività capace di emettere polveri viene classificata tramite il codice SCC (Source Classification Codes). Le emissioni di PM10 (PTS e PM2.5) sono in genere espresse in termini di rateo emissivo orario e- spresso in chilogrammi all'ora (Kg/h). Per la stima delle emissioni diffuse, le operazioni esplicitamente considerate sono esplicitate di seguito (in parentesi vengono indicati i riferimenti all AP-42 dell US-EPA): 5

6 I. Processi relativi alle attività di frantumazione e macinazione del materiale e all attività di agglomerazione del materiale (AP ) II. Scotico e sbancamento del materiale superficiale (AP ) III. Formazione e stoccaggio di cumuli (AP ) IV. Erosione del vento dai cumuli (AP ) V. Transito di mezzi su strade non asfaltate (AP ) VI. Utilizzo di mine ed esplosivi (AP ) 5. C O M P UT O E M IS S IONI Nel sito di progetto, delle 6 voci AP-42/US-EPA di cui al capitolo precedente, solo 2 (due), la n. II e la n. V, sono applicabili ovvero le voci: II) Scotico e sbancamento del materiale superficiale (AP ) V) Transito di mezzi su strade non asfaltate (AP ) Per il calcolo delle emissioni diffuse si utilizza nel Sistema Internazione il megagrammo (dove 1 Mg = 1000 Kg), equivalente al metric tonne (1 metric tonne = 1000 Kg). 5.1 Produzione, trasporto e manipolazione materiali polverulenti. L'attività che sarà svolta nel sito di progetto sarà ovviamente limitata alla sola fase di cantieraggio, ciò in quanto la fase di e- sercizio non produrrà alcun impatto. L allegato V - Parte I, alla Parte quinta del D.Lgs. 152/2006 indica le misure di mitigazione da prescrivere nelle fasi di produzione e manipolazione, trasporto, carico e scarico, stoccaggio e nel caso di materiali polverulenti contenenti specifiche categorie di sostanze (tabelle A1, A2 e B). A tale proposito si dichiara che le sostanze emesse indicate nelle tabelle citate o sono assenti (la maggior parte) oppure sono contenute nei limiti previsti dalla normativa. 5.2 Ciclo attività di cantieraggio. La totalità dell area risulta allo stato corrente naturale e scoperta, non si presentano problematiche di demolizioni relativamente ai manufatti esistenti e/o di contaminazione dei suoli. Come in quasi tutti i cantieri edili, si presenterà invece la necessità di movimentazione dei terreni all interno dell area in oggetto in quanto è prevista la realizzazione di manufatti (impianto idroelettrico). Le movimentazioni di terreno definibili come tali saranno date esclusivamente dalla circolazione degli automezzi pesanti per le fasi di cantiere e dalla messa in opera delle fondazioni, così come una fase di scotico e livellamento del terreno superficiale ove verrà ubicato l'impianto e la cabina. Simili lavorazioni comporteranno l escavazione di terreno superficiale e profondo, il quale verrà e- sclusivamente riutilizzato all interno dell area stessa, per la realizzazione di risagomature, profili altimetrici e ripascimenti. 6

7 Essendo previste per il sostegno dell'impianto fondazioni profonde indirette di media profondità, infisse tramite sistema ad elica continua (C.F.A. - Continuos Flight Auger) [ 1 ], i volumi di terreno asportato saranno comunque molto limitati. Tali lavorazioni provocheranno un inquinamento temporaneo atmosferico (presenza di cantieri in opera), legato esclusivamente al traffico indotto (mezzi di trasporto pesanti per lo sgombro dei terreni di risulta) ed alle lavorazioni Dati per lo sviluppo del calcolo. I dati necessari per procedere al calcolo delle emissioni dei vari processi sono disponibili una volta che sono note le caratteristiche e tipologie della lavorazione, nonché gli orari e la lunghezza dei percorsi effettuati dai mezzi meccanici, peso dei mezzi d'opera, peso medio dei veicoli ecc.. Per l'area di progetto, taluni dei dati utili possono essere schematizzati come segue: TIPOLOGIA PARAMETRO durata complessiva dei lavori giorni 15 materiale da rimuovere da scavi fondali ( 2 ) 10 mc materiale da rimuovere per livellamenti ( 3 ) 103 mc Durata del lavoro 8 ore al giorno peso medio dei mezzi di trasporto 44 ton viaggi al giorno dei mezzi di trasporto 2 al giorno contenuto di silt nelle aree non pavimentate 10% Scortico e sbancamento del materiale superficiale (AP ). L attività di scotico (rimozione degli strati superficiali del terreno) e sbancamento del materiale superficiale viene effettuata di norma con ruspa e/o escavatore e, nel nostro caso, anche tramite sonda telescopica per le fondazioni, secondo quanto indicato al paragrafo Heavy construction operations dell AP- 42. Nello specifico, lo scavo produce delle emissioni di PTS11 con un rateo di 5.7 kg/km, che risulta pari a: PM10 = 60%PTS = 3.42 kg/km. 1 Trattasi di una modalità di messa in opera delle fondazioni profonde tramite palo trivellato a clochea continua gettato in opera con calcestruzzo pressato. caratteristica significative sono rappresentate da: assenza dei fanghi bentonitici o di tubi forma di rivestimento, drastica riduzione della quantità di terreno estratto (nell'ordine del 75% 80%), assenza di decompressione, silenziosità ed assenza di vibrazione, rapidità ed economia. la sequenza esecutiva garantisce infatti una produzione giornaliera molto elevata e rende il palo C.F.A. economicamente vantaggioso rispetto a tutti gli altri tipi di pali trivellati. Si rappresenta che simile sistema è ancora poco diffuso nelle nostre zone dato che il mercato è consolidato dalla presenza di numerose ditte che oramai operano con il sistema classico. 2 In linea generale, in assenza dei calcoli strutturali, sono preventivabili in linea massimale n. 12 pali di fondazione del diametro nominale di 0,80 metri ed infissi per 6 ml nel sottosuolo. Il volume legato risulta indi pari a circa: 36 mc. Di questi 36 mc, con il sistema di fondazione-trivellazione C.F.A., soltanto il 25% 30% circa di terreno verrà portato in superficie e dunque circa 10 mc. 3 La superficie impegnata dall'impianto e dalla cabina è minimale. Nello specifico massimale abbiamo: Cabina = 6 mq; Impianto = 65 mq; Opera di presa = 60 mq; Strada accesso = 75 mq. Totale = 206 mq 0,60 m (scotico) =123,6 mc. 7

8 Nella tabella sottostante sono riportati i fattori di emissione per il PM10 previsti dalle Linee Guida e relativi alle operazioni di trattamento del materiale superficiale. SCAVO DI FONDAZIONE (Drilling overburder). La condizione di progetto è contemplata nell'scc (Drilling overburder), nel quale il fattore di emissione per metro cubo espresso in chilogrammi è pari a: 0,072 Kg. Il volume complessivo di materiale estratto e movimentato al giorno: 2,5 mc/g Il numero totale di fori effettuati per scavo di fondazione è: 12 I tempi di messa in opera fondale sono previsti in 4 giorni (pari a: 32 ore complessive) Il corrispondente rateo emissivo per questa voce è pertanto pari a: 78,13 g/h Alla voce suddetta si aggiungono le voci (truck loading overburden) e (truck unloading overburden). Alla prima corrisponde un rateo emissivo: 0,0075 Kg per ogni Mg di materiale caricato. Alla seconda corrisponde un rateo emissivo: 0,0005 Kg per ogni Mg di materiale caricato. Dato che nel Sistema Internazione 1 Mg corrisponde a 1000 Kg, e computando un peso di volume del materiale pari a 17,5 t/mc, dato ricavato dalla Relazione di Modellazione geologica, abbiamo rispettivamente: (truck loading overburden): 2,46 g/h (truck unloading overburden) 0,16 g/h avendo considerato il 60%PTS del particolato come PM10 essendo il terreno estratto umido se non completamente bagnato come nel caso di progetto. 8

9 Una ultima voce è la (buldozing overburden). Essa è definita dalla relazione: E 0,3375 s 1,4 M dove: "s" contenuto di silt del suolo espresso in percentuale (%) "M" contenuto di umidità del materiale espresso in percentuale (%) Si postula che il contenuto di silt (s) del materiale sia pari al 10% e che lo stato di umidità (M) del materiale estratto sia pari al 50%. Il corrispondente rateo emissivo per questa voce: 26,78 g/h avendo considerato il 60%PTS del particolato come PM10 essendo il terreno estratto umido. 1,5 ESCAVAZIONE MATERIALE E LIVELLAMENTO. L'attività di scotico e di sbancamento superficiale viene eseguita con un apripista modello Dozer e secondo quanto indicato nel paragrafo Heavy construction operations dell'ap-42, produce emissioni di PTS1 con un rateo di 5,7 kg/km. In particolare abbiamo utilizzato l'scc (SCC source classification code) nel quale il fattore di emissione per metro cubo espresso in chilogrammi è calcolato con la formula: 0,7 4 H 9,3 10 0,30 E 0,3 M dove: "H" è l'altezza di caduta in m = 2,5 mt (altezza media camion) "M" contenuto di umidità del materiale espresso in percentuale (%) = 50% Inserendo i valori nell'espressione precedente abbiamo: E = 0,00127 kg/h Il volume complessivo di materiale estratto e movimentato al giorno: 5,15 mc/g I tempi di messa in opera del livellamento/sterro sono previsti in 4 giorni Il corrispondente rateo emissivo per questa voce: 51,51 g/h avendo considerato il 60%PTS del particolato come PM10 essendo il terreno estratto umido. Alla voce suddetta si aggiungono le voci (truck loading overburden) e (truck unloading overburden). Alla prima corrisponde un rateo emissivo: 0,0075 Kg per ogni Mg di materiale caricato. Alla seconda corrisponde un rateo emissivo: 0,0005 Kg per ogni Mg di materiale caricato. 9

10 Dato che nel Sistema Internazione 1 Mg corrisponde a 1000 Kg, e computando un peso di volume del materiale pari a 17,5 t/mc, dato ricavato dalla Relazione di Modellazione geologica, abbiamo rispettivamente: (truck loading overburden): 25,35 g/h (truck unloading overburden) 1,69 g/h avendo considerato il 60%PTS del particolato come PM10 essendo il terreno estratto umido se non completamente bagnato come nel caso di progetto.. Una ultima voce è la (buldozing overburden). Essa è definita dalla relazione: E 0,3375 s 1,4 M dove: "s" contenuto di silt del suolo espresso in percentuale (%) "M" contenuto di umidità del materiale espresso in percentuale (%) Si postula che il contenuto di silt (s) del materiale sia pari al 10% e che lo stato di umidità (M) del materiale estratto sia pari al 50%. Il corrispondente rateo emissivo per questa voce: 26,78 g/h avendo considerato il 60%PTS del particolato come PM10 essendo il terreno estratto umido. 1,5 5.5 Transito di mezzi su strade non asfaltate (AP ). Il transito dei camion su piste e strade non asfaltate è la criticità più significativa nella valutazione delle emissioni diffuse. Per il calcolo dell emissione di particolato dovuto al transito di mezzi su strade non asfaltate si ricorre al modello emissivo proposto nel paragrafo Unpaved roads dell AP-42. Il rateo emissivo orario risulta proporzionale a (i) il volume di traffico ed (ii) il contenuto di limo (silt) del suolo, inteso come particolato di diametro inferiore a 75 µm. Il fattore di emissione lineare dell i-esimo tipo di particolato per ciascun mezzo EFi (kg/km) per il transito su strade non asfaltate all interno dell area industriale è calcolato secondo la formula "Unpaved road": dove: i S W EFi K i 12 3 a b i EFi è il fattore di emissione lineare in kg/km i particolato (PTS, PM10, PM2,5) s contenuto di limo del suolo in percentuale in massa (%) W il peso medio veicolo in t 10

11 Ki, ai, bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato: Sulla base dei dati di progetto, gli automezzi di cantieraggio giungono percorrendo quasi esclusivamente strade asfaltate, fatta eccezione per l'ultimo breve tratto che devia dalla strada lungo Fiastra sino al cantiere. Tale tratto è lungo 14 ml. Nello specifico, facendo riferimento ai dati di progetto, possiamo ipotizzare: - 2 viaggi al giorno, - percorso complessivo di 35 ml (per arrivare ad uscire dall'area di progetto, immettersi nel tratto asfaltato e manovrare all'interno dell'area). - autocarri da 44 ton - giornata lavorativa di otto ore. - contenuto in silt del materiale che costituisce la pista pari al 10%, Inserendo questi dati nell espressione Unpaved road abbiamo: s silt 10 % W peso medio autocarri 44 Ton numero medio viaggi 2 adim lunghezza percorso 0,035 Km ore di lavoro 8 ore fattore emissivo Emissione per viaggi Emissione oraria 1,202 Kg/Km 0,0421 Kg/viag 10,52 g/h 11

12 6. RIEPILOGO EMISSIONI La sommatoria delle emissioni di particolato delle varie fasi delle lavorazioni e movimentazione computate nei paragrafi precedenti può essere letta nella sottostante tabella. SOMMATORIA EMISSIONI SENZA ABBATTIMENTO TIPO ATTIVITÀ EMISSIONI (g/h) FONDAZIONI Drilling overburden 78,13 truck loading overburden 2,46 truck unloading overburden 0,16 buldozing overburden 26,78 SCOTICO E LIVELLAMENTI Heavy construction operations preliminary 51,51 truck loading overburden 25,35 truck unloading overburden 1,69 buldozing overburden 26,78 TRANSITO MEZZI SU TRATTI NON ASFALTATI 10,52 TOTALE 223,38 Si rappresenta che i computi sono stati effettuati in maniera cautelativa, considerando per la voce più importante, "Drilling overburden," l'emissione come costituita completamente dalla frazione PM10. 12

13 7. RECETTORI SENSIBILI Nella figura seguente e nella tabella sono stati individuati i principali recettori presenti nell'intorno dell'area di progetto, sulla base della fotto satellitare più recente (digital globe 2014). D C imp B A RECETTORE SENSIBILE DISTANZA (METRI) A 235 B 246 C 293 D 300 I recettori sensibili sono rappresentati da taluni insediamenti, compresi tra 235 metri e 300 metri, laddove la distanza a titolo cautelativo è stata considerata dal bordo dell'area di impianto. Le quote topografiche dei recettori effettivamente sensibili sono collocate a medesime altezze (ci troviamo in zona pressoché sub-pianeggiante). Tale fattore di dispersione in senso orizzontale rappresenta un elemento neutro/positivo in quanto la dispersione negativa si realizza dall'alto verso il basso. 13

14 8. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI La computazione delle emissioni di particolato derivanti dall'intero processo di trattamento rifiuti pari a 223,38 g/h 224 g/h (Cfr. Cap. 7). Si rappresenta che i valori sono stati calcolati in maniera fortemente cautelativa rispetto a quelli effettivi, in un ordine superiore di almeno del 35% 40%, sia in relazione alle ore ed alle giornate effettivamente lavorate nonché ai reali quantitativi trattati ed accumulati (Cfr. Note 1, 2 e 3 del presente documento). Nel seguito si riporta la tabellazione n. 13, di cui all'allegato 1 al D.G.P. 213/2009, contenenti i valori soglia di emissione PM10. Poiché il recettore sensibile più prossimo all'area di progetto, denominato recettore A", è collocato ad una distanza di 235 ml (con tutti gli altri recettori sensibili posizionati a distanze superiori - Cfr. Cap. 7), ed giorni di emissione sono inferiori a 100, dalla tabulazione si ottiene un valore soglia di emissione PM10 pari a: 2044 g/h. Tale valore è nettamente superiore a quello calcolato: 224 g/h. Sulla scorta di quanto sopra, già nelle condizioni di SOGLIA ASSOLUTE, NON sono necessarie operazioni di abbattimento delle emissioni diffuse. Nelle Linee Guida è tuttavia specificato che quando l emissione calcolata è compresa tra la metà del valore soglia e la soglia assoluta, poiché sussiste la possibilità di superamento dei limiti dovuta alle differenze tra le condizioni reali e quelle adottate per le simulazioni, in tali situazioni appare preferibile una valutazione diretta dell impatto o una valutazione modellistica specifica che dimostri con strumenti e dati adeguati la compatibilità dell emissione. In relazione a ciò, il dato calcolato deve essere confrontato con i valori di cui alla Tab. 16 all'allegato 1 - Linee Guida - Deliberazione della Giunta Provinciale di Firenze n. 213 del 3 novembre 2009, in funzione della distanza del recettore sensibile più prossimo all'area di impianto che è stato individuato a 70 ml dal sito di progetto (Cfr. Cap. 8), Dalla lettura della tabella 16 (Cfr. pagina seguente), per valori di particolato inferiori a 493 g/h (nello specifico 224 g/h), per un numero di giorni di attività inferiori a 100, l impianto risulta assolutamente compatibile con la macrozona in oggetto, in quanto il primo recettore sensibile più vi- 14

15 cino si trova ad una distanza di molto superiore a 150 ml dalle sorgenti emissive (precisamente a circa 224 ml dal margine dell impianto). Sulla scorta di quanto sopra, anche nelle condizioni di SOGLIA RELATIVE, NON sono necessarie o- perazioni di abbattimento delle emissioni diffuse (nessuna azione). 224 g/h << 493 g/h <<< 2044 g/h Per massima diligenza, al fine di minimizzare gli impatti emissivi, verranno comunque programmati le seguenti azioni: - transito dei veicoli all'interno dell'area di progetto e non asfaltata a velocità inferiore a 20 Km/h; - nelle operazioni di drilling e movimentazione gli automezzi verranno utilizzati nelle condizioni di minima altezza di carico/scarico; 15

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