PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA

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1 UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA FESR CCI N 2007 IT 161 PO 008 (Novembre 2007) 1/396

2 4.4. Asse IV Qualità della Vita e Inclusione Sociale Istruzione Considerata la specifica situazione della Regione Calabria, ed in particolare lo stato critico degli edifici scolastici, è stato concordato che il Programma regionale può intervenire sulle stesse priorità del Programma Operativo Nazionale Ambienti per l Apprendimento, in maniera integrata e complementare, ferma restando un intesa specifica in tal senso. Il PON interverrà prevalentemente nelle aree urbane ed il POR Calabria FESR nelle aree interne e periferiche che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica. La Regione Calabria ed il Ministero della Pubblica Istruzione sottoscriveranno un Protocollo d Intesa nel quale saranno esplicitati gli interventi a titolarità regionali e la mappa con l individuazione delle aree di intervento Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi Migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture e dei servizi scolastici nelle aree interne e periferiche della regione che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica. (Obiettivo Specifico 4.1). La scuola è un servizio pubblico essenziale per lo sviluppo civile ed economico della Calabria 140. In alcune aree territoriali della Calabria, che presentano criticità legate a situazioni di esclusione sociale e/o di legalità, la funzione di servizio della scuola assume una valenza ancora più rilevante. E necessario rafforzare e qualificare in queste aree territoriali la presenza delle Istituzioni scolastiche rendendole più accoglienti, più aperte al territorio e più funzionali alle maggiori funzioni richieste attraverso un intervento straordinario che utilizzi in modo sinergico tutte le risorse disponibili comunitarie, nazionali e regionali. Per rendere più attrattive ed efficienti queste scuole è necessario intervenire sia sulla qualità fisica delle strutture e degli edifici scolastici sia sulle tecnologie e sugli ambienti per l apprendimento. L Amministrazione, con il supporto del Ministero della Pubblica Istruzione, definirà gli standard di qualità ai quali le strutture e i servizi scolastici dovranno uniformarsi. La strategia regionale dovrà sostenere, nelle aree interne e marginali, l apertura della scuola al mondo esterno con interventi finalizzati a: - integrare le attività scolastiche con le politiche di sviluppo territoriale; - sostenere la formazione permanente degli adulti. In questo contesto le azioni proposte contribuiranno a sostenere le politiche di coesione sociale e di contrasto allo spopolamento nelle aree più in ritardo di sviluppo della regione. La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei paragrafi successivi. Obiettivo Operativo Migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture scolastiche e dei servizi complementari alla didattica e accrescere la diffusione, l accesso e l uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione nelle scuole. 140 La dotazione infrastrutturale e tecnologica delle scuole calabresi rappresenta uno dei punti di maggiore criticità del sistema scolastico regionale. Come specificato nell analisi: - il 12,3% degli edifici scolastici presenta una vetustà superiore ai 50 anni ; - il 30% degli edifici scolastici sono ospitati in strutture non progettate per uso scolastico; - solo il 30% di edifici scolastici possiede il certificato di collaudo e di abitabilità; - in diversi edifici è stata riscontrata la presenza di amianto; - molti edifici scolastici presentano criticità rispetto al rischio sismico e/o non sono stati adeguati alla normativa introdotta con DPCM del n /396

3 Per migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture scolastiche, anche alle popolazioni locali, dovranno essere realizzati: - interventi per migliorare la qualità e la funzionalità delle scuole; - interventi per migliorare la sostenibilità ambientale della scuola (risparmio energetico, risanamento idrico, gestione dei rifiuti, isolamento acustico, messa in sicurezza degli edifici, etc.); - interventi per consentire l accessibilità ai servizi scolastici alle persone diversamente abili; - interventi per la realizzazione di infrastrutture per la realizzazione di attività complementari alla didattica (impianti sportivi, biblioteche, laboratori, etc.). In parallelo sarà necessario innovare i processi di apprendimento anche attraverso una maggiore e più consapevole utilizzazione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Si fa riferimento in particolare: - all innovazione tecnologica degli ambienti didattici e alla produzione e utilizzazione di moduli didattici multimediali e interattivi; - alla messa in rete delle scuole della regione con l obiettivo di condividere metodologie, strumenti, contenuti, competenze ed esperienze per la realizzazione delle attività scolastiche; - alla realizzazione e utilizzazione di adeguati sistemi informativi per rendere più efficace l organizzazione e la gestione delle scuole e delle attività scolastiche; - alla realizzazione di infrastrutture e servizi telematici per permettere l accesso ad internet alle scuole localizzate nelle aree interne e rurali. - all apertura della scuola al mondo esterno con priorità alla formazione permanente degli adulti; - all accesso ad internet delle scuole localizzate nelle aree interne e rurali Linee di intervento Linea di Intervento Azioni per migliorare la qualità, l accessibilità, la sostenibilità ambientale e la funzionalità delle scuole. La Linea di Interveto prevede la realizzazione di operazioni finalizzate a rendere le scuole più gradevoli e vivibili attraverso: - la cura dell isolamento acustico degli ambienti didattici, il miglioramento delle condizioni termoigrometriche, illuminotecniche e di salubrità delle aule, la messa in sicurezza degli edifici scolastici; - la realizzazione di interveti per consentire l accessibilità ai servizi scolastici alle persone diversamente abili; - la realizzazione o la riqualificazione di palestre, campi sportivi e in generale strutture per le attività fisico-motorie, la pratica sportiva e le attività complementari (giardini didattici, laboratori artistici/musicali, biblioteche, etc.); - il miglioramento dell efficienza energetica degli edifici scolastici attraverso: i) la riduzione della dispersione del calore (rinnovo di infissi, doppi vetri, isolamento delle pareti non soleggiate etc); ii) l utilizzo di sistemi efficienti per gli impianti di riscaldamento / condizionamento; iii) utilizzo di sistemi di illuminazione a basso consumo di energia; iv) utilizzo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici); v) utilizzo di sistemi di intelligent building per la gestione e il controllo degli impianti elettrici e termici; - la riduzione della produzione dei rifiuti e raccolta differenziata: i) riduzione dell utilizzo della carta nell attività didattica; ii) raccolta differenziata; iii) riciclaggio dei rifiuti; - l organizzazione di mezzi di trasporto collettivo per gli studenti funzionali ai piani di apertura delle scuole con particolare priorità alle aree rurali e periferiche (scuolabus e altre forme di trasporto collettivo). La Linea di Intervento prevede inoltre, per le scuole localizzate in aree interne e rurali, l acquisizione di tecnologie per l accesso alla rete internet ad alta velocità. A seguito di questi interventi le scuole assumono, in queste aree interne, la funzione di centro di riferimento per la formazione e il life long learning per tutti i cittadini. 235/396

4 Linea di Intervento Realizzazione del Portale dell istruzione in Calabria.. La realizzazione del Portale, sulla base di analoghe esperienze realizzate in altre Regioni, dovrà permettere: - il miglioramento dell accessibilità di studenti, insegnanti, genitori e di tutti coloro che lavorano nel mondo dell istruzione a servizi, strumenti tecnologici e multimediali, risorse didattiche, corsi on line e informazioni; - la costruzione di percorsi didattici innovativi e la condivisione di esperienze e buone pratiche; - il supporto alla creazione di una comunità scolastica virtuale basata sulla condivisione di un progetto educativo comune e sulla cooperazione tra i Soggetti interessati (istituzioni scolastiche, docenti, famiglie, studenti, etc,). Linea di Intervento Azioni per favorire l apertura della scuola al mondo esterno con priorità alla formazione permanente degli adulti. La Linea di Intervento è finalizzata a rendere disponibili all interno delle scuole le metodologie e gli strumenti necessari: - ai giovani, per sviluppare le competenze chiave a un livello che li prepari alla vita lavorativa, e che consenta il pieno sviluppo delle loro potenzialità e il raggiungimento di migliori condizioni di vita; - agli adulti, per sviluppare, aggiornare e potenziare le loro competenze nel contesto di un processo di apprendimento permanente per tutto l arco della vita. In particolare si prevede la realizzazione di: - laboratori per l apprendimento delle lingue; - laboratori per l apprendimento delle competenze informatiche di base; - ambienti attrezzati multifunzionali per la realizzazione di dimostrazioni, di proiezioni e di videoconferenze; - contenuti digitali locali di qualità per tutti gli ordini di scuola e per tutte le discipline. Linea di Intervento Laboratori scientifici per favorire l apprendimento della matematica e delle scienze. Questa linea di intervento sostiene la diffusione della cultura scientifica nelle scuole attraverso l insegnamento delle discipline matematiche e scientifiche utilizzando una didattica sperimentale. Gli interventi previsti sono finalizzati a: - dotare le istituzioni scolastiche (del I e del II ciclo) di laboratori e strumenti per l apprendimento della matematica e delle scienze; - promuovere la realizzazione di laboratori integrati in cui sia possibile disporre di ambienti per realizzare esperimenti, effettuare misure accurate degli input e degli output, visualizzare gli andamenti dei fenomeni e interpretarli scientificamente grazie all uso di sensori e software specifici. I Laboratori possono costituire la base per realizzare attività che possono attrarre nelle aree interne e marginali della regione gruppi di studenti provenienti da altre scuole Esperienze simili sono state realizzate negli Stati Uniti e in Italia ( 236/396

5 Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori Obiettivi Operativi Linee di Intervento Codici Categorie di Spesa Beneficiari Migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture scolastiche e dei servizi complementari alla didattica e accrescere la diffusione, l'accesso e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle scuole Azioni per migliorare la qualità, l accessibilità, la sostenibilità ambientale e la funzionalità delle scuole. 75 Regione Calabria Realizzazione del Portale dell'istruzione in Calabria. 75 Regione Calabria Azioni per favorire l'apertura della scuola al mondo esterno con priorità alla formazione permanente degli adulti. Laboratori scientifici per favorire l'apprendimento della matematica e delle scienze Amministrazioni Provinciali, Enti Locali. Istituti Scolastici.. Ministero della Pubblica Istruzione. Regione Calabria. Amministrazioni Provinciali, Enti Locali. Istituti Scolastici.. Ministero della Pubblica Istruzione. 237/396

6 Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Obiettivo Specifico Migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture e dei servizi scolastici nelle aree interne e periferiche della regione che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica. Obiettivo Operativo Migliorare la qualità delle strutture scolastiche e dei servizi complementari alla didattica e accrescere la diffusione, l'accesso e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle scuole. N Interventi per migliorare la qualità e la funzionalità delle scuole per tipologia, di cui interventi per consentire l accessibilità ai servizi scolastici alle persone diversamente abili ( ). N di interventi per migliorare la sostenibilità ambientale delle scuole, di cui interventi per l efficienza ed il risparmio energetico, la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata, l organizzazione di mezzi di trasporto collettivo per gli studenti ( ). Unità di Misura Numero Valore Atteso (50) Numero 50 Portale dell istruzione regionale ( ). Numero 1 N Laboratori e ambienti attrezzati multifunzionali realizzati ( ). Numero 25 N Laboratori finalizzati all apprendimento della matematica e delle scienze creati per tipologia di istituti che li hanno creati ( ). Numero 20 Obiettivo Specifico Obiettivo Specifico Migliorare la qualità e l accessibilità delle strutture e dei servizi scolastici nelle aree interne e periferiche della regione che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica. Indicatore di Risultato Unità di Misura Risparmio energetico. % Quota di energia elettrica prodotta da FER. % Percentuale di rifiuti smaltiti attraverso la raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti. Percentuale edifici scolastici adeguati alle norme di sicurezza. Orario medio dell orario di apertura delle scuole. Percentuale di studenti 15enni con al massimo il primo livello di competenze in lettura. Percentuale di studenti 15enni con al massimo il primo livello di competenze in matematica. % % di scuole Ore per Giorno Tasso di abbandono alla fine del secondo anno delle scuole secondarie superiori. % Percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi. % Fonte Valore Attuale (Anno 2006) Valore Atteso 2013 n.d. -15% n.d. +10% n.d. 30% n.d. 70% 5 7 % (OCSE- test PISA) % (OCSE- test PISA) 47,5 21 DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto 1,8 ( ) 1,3 19,6 10,0 La Regione Calabria si impegna a completare la rilevazione dei valori attuali dei quattro indicatori di risultato ancora non definiti. 238/396

7 Inclusione Sociale Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi Migliorare la qualità e l equità della partecipazione sociale e lavorativa, attraverso maggiore integrazione e accessibilità dei servizi di protezione sociale, di cura e conciliazione e del lavoro, con particolare attenzione alle pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione (Obiettivo Specifico 4.2). La Regione Calabria ha elaborato il Piano degli Interventi e dei Servizi Sociali e gli Indirizzi per la Definizione dei Piani di Zona (Triennio ). Il Piano, che costituisce il riferimento strategico ed operativo dell Asse Prioritario e dell Asse III del POR Calabria FSE , assegna un ruolo fondamentale all accoglienza, alla famiglia, alla relazione ed al lavoro. A seguito dell approvazione del Piano degli Interventi e dei Servizi Sociali saranno definiti i Piani di Zona 142. La strategia di intervento dell Asse è finalizzata, in questo ambito di riferimento, ed in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1080/2006, a sostenere: - Investimenti nella sanità e nelle infrastrutture sociali che contribuiscano allo sviluppo regionale e locale e ad aumentare la qualità della vita (art. 4, comma 11 del Regolamento (CE) n. 1080/2006). In quest ambito di intervento si prevede la realizzazione di investimenti per la realizzazione di infrastrutture per: - Rafforzare i diritti dei minori, sostenere la conciliazione tra lavoro e responsabilità familiari. - Qualificare i servizi per l assistenza e il sostegno all autonomia degli anziani e dei diversamente abili. - Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione. - Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la sperimentazione del modello della Casa della Salute. - Iniziative locali per lo sviluppo e supporto alle infrastrutture che forniscono servizi zonali per creare nuovi posti di lavoro, laddove tali azioni esulano dal campo d'applicazione del Regolamento (CE) n. 1081/2006 (art. 4, comma 3 del Regolamento (CE) n. 1080/2006).. Il Piano degli Interventi e dei Servizi Sociali sarà attuato in stretto coordinamento con il Piano per l Occupazione e il Lavoro.. La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei paragrafi successivi. Obiettivo Operativo Rafforzare i diritti dei minori e qualificare i servizi per l assistenza e il sostegno all autonomia degli anziani e dei diversamente abili. Rafforzare i diritti dei minori e potenziare i servizi per conciliare lavoro e responsabilità familiari. L Obiettivo Operativo, in coerenza con quanto previsto dalla Legge 285/97, prevede interventi finalizzati a: - realizzare strutture (asili nido, centri diurni per l infanzia, baby parking, etc.) per permettere ai genitori di conciliare le loro responsabilità familiari con l attività lavorativa; - realizzare spazi di socializzazione e per il tempo libero per gli adolescenti; - realizzare centri diurni per adolescenti anche attraverso la chiusura e la trasformazione degli Istituti; - realizzare case famiglia, comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti interpersonali analoghi a quelli di una famiglia; 142 La Legge 328/2000 introduce il concetto di Zona come ambito territoriale elementare del sistema sociale. 239/396

8 - realizzare comunità di recupero per minori con disturbi psichiatrici e con problemi di giustizia, anche al fine di evitare ricorsi a strutture fuori Regione. Qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all autonomia degli anziani e dei diversamente abili. La strategia regionale 143 è centrata sul sostegno, attraverso un sistema adeguato di servizi, della domiciliarietà 144 degli anziani e dei soggetti diversamente abili, sia di quelli che vivono nell ambito di una famiglia sia di quelli che vivono da soli e non hanno il supporto di alcuna rete di assistenza informale. In quest ambito l Obiettivo Operativo sostiene il potenziamento e la qualificazione della rete di strutture, anche residenziali, che forniscono servizi agli anziani e ai soggetti diversamente abili per i quali i servizi resi a domicilio non risultino possibili o adeguatamente efficaci.. Inoltre per i soggetti diversamente abili si prevede il miglioramento dell accessibilità agli impianti sportivi e ricreativi. Obiettivo Operativo Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione. Contrastare la povertà e migliorare la qualità della vita dei senza fissa dimora e degli immigrati. Il contrasto alla povertà 145 rappresenta uno degli obiettivi strategici ripetutamente indicati come prioritari a livello europeo e confermati tali anche nel Piano Nazionale. La strategia di intervento per contrastare le povertà non può limitarsi a mere forme di sostegno economico come spesso accaduto fino ad adesso, ma deve prevedere una forte sinergia tra le politiche di prima accoglienza e di riconoscimento dei diritti essenziali, le politiche attive del lavoro e le politiche formative. Un altra categoria di persone che, in molti casi, vivono ai margini della società in condizioni di degrado sono gli immigrati 146. Anche in questi casi è necessario attivare gli strumenti necessari per garantire i servizi di prima accoglienza e i diritti essenziali di sopravvivenza ai cittadini immigrati che arrivano in Calabria. In questo contesto è necessario qualificare il sistema della accoglienza, sia in termini strutturali, che di servizi, soprattutto per le persone maggiormente esposte alle situazioni di nuove schiavitù 143 La Legge 23/2003 definisce chiaramente che, per il Soggetto non autosufficiente, è prioritario il poter mantenere il proprio domicilio, i ritmi di vita e le conoscenze familiari, le reti di relazioni informali. E quindi fondamentale sostenere sia il mantenimento in famiglia che la stessa domiciliarizzazione indipendente del soggetto, e favorirne una partecipazione attiva e lavorativa alla società. 144 Il sostegno della domiciliarietà, che rimane un diritto esigibile, viene riconosciuto come principio base anche nella Legge 328/2000 la quale prevede esplicitamente che una riserva di risorse del Fondo Nazionale per le politiche sociali venga devoluta a questo scopo. 145 La condizione di povertà relativa (nella quale una famiglia consuma meno della metà del consumo medio pro-capite) coinvolge l 11,9% delle famiglie italiane pari a 7,5 milioni di persone. Circa la metà di queste si trovano in condizioni di povertà assoluta nella quale non possono soddisfare i bisogni essenziali. Analizzando il problema della povertà è possibile oggi individuare i seguenti due gruppi di Soggetti che vivono situazioni di disagio e di esclusione sociale: - le povertà tradizionali costituite dai portatori di bisogni più tradizionali, persone in condizioni di disagio grave e conclamato e quasi sempre multidimensionale: persone in stato di povertà estrema e senza un domicilio, tossicodipendenti o alcooldipendenti, persone con disagio psichico, anziani poveri e soli, detenuti ed ex-detenuti, immigrati poveri e/o clandestini, richiedenti asilo, ex-prostitute, nuclei familiari problematici, nomadi, persone che hanno interrotto ogni vincolo sociale; - le nuove povertà che sono in forte crescita e sono caratterizzate da situazioni di sofferenza (spesso di natura economica) che, se non affrontate, possono aggravarsi 145. Si tratta di Soggetti, che spesso si rifiutano di riconoscersi come utenti dei servizi sociali e che a volte oppongono resistenza ad interventi che vadano oltre l erogazione di contributi. Rientrano in questo gruppo: i nuclei familiari monoreddito e i nuclei monogenitoriali a basso reddito (spesso madri sole con figli), a volte anche privi di reti di sostegno e spesso immigrati (dall estero e da altre zone d Italia), i lavoratori con basse retribuzioni, pensionati, gli adulti 40-50enni senza lavoro, i lavoratori precari e le famiglie che accumulano situazioni di debito. La crescita di queste nuove forme di povertà è legata alle problematiche socioeconomiche degli ultimi anni (precarizzazione del lavoro, alto costo per l abitazione, etc.). 146 La crescita del numero di cittadini immigrati che vivono e lavorano in Calabria richiede la definizione e l attuazione di adeguate politiche per l integrazione in grado di affrontare compiutamente la complessità della problematica rispetto alla condizione sociale dei cittadini stranieri, dei bisogni che essi esprimono e delle diverse situazioni di provenienza e di presenza in Calabria. 240/396

9 connesse alla tratta, fenomeno che non è più considerabile come episodico e circoscritto allo sfruttamento sessuale. In questo contesto l Obiettivo Operativo è finalizzato ad affrontare prioritariamente i problemi connessi alla prima accoglienza e alla sopravvivenza dei senza fissa dimora e degli immigrati, attraverso il potenziamento e la realizzazione di centri di prima e seconda accoglienza, con l obiettivo di creare le necessarie condizioni per avviare, attraverso le politiche ordinarie, un successivo percorso di integrazione sociale e lavorativa. Prevenire e contrastare la violenza intra ed extrafamiliare La violenza sulle donne non è solo un problema delle donne, poiché è la negazione della libertà, della cittadinanza e del progresso 147. Il fenomeno, trasversale per tempi, luoghi, culture, sta assumendo dimensioni sempre più estese e rilevanti, poiché colpisce tutte le categorie e le classi sociali.. E necessario pertanto contrastare con maggiore efficacia la gravità di quella che ormai costituisce una vera e propria emergenza sociale 148. L Obiettivo Operativo è finalizzato ad affrontare prioritariamente i problemi connessi alla prima accoglienza delle vittime, attraverso la realizzazione di centri antiviolenza e di case di accoglienza, per garantire loro sia la necessaria ospitalità temporanea sia l avvio di percorsi personalizzati di uscita dalla violenza. Obiettivo Operativo Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la sperimentazione del modello della Casa della Salute. La Regione Calabria, per avviare la realizzazione del processo di modernizzazione dei servizi sanitari e sociali, attraverso la costruzione del secondo pilastro della sanità pubblica da affiancare agli ospedali, intende progettare e sperimentare il modello della Casa della Salute. La Casa della Salute è una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l insieme delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione, nell ambito di uno specifico territorio compreso in un distretto sanitario (per un bacino corrispondente nella prima fase di attuazione a circa abitanti). In particolare la Casa della Salute deve: - garantire la continuità assistenziale e terapeutica nell arco delle 24 ore e sette giorni su sette; - assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della domanda; - operare per programmi condivisi, sulla base del Programma delle Attività Territoriali del distretto (PAT), del Piano Sociale di Zona (PSZ) e del Piano Integrato di Salute (PIS) laddove adottato; - promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini, soprattutto delle loro organizzazioni, assicurando forme di programmazione dei servizi e di valutazione dei risultati nei vari presidi e servizi; - contribuire a realizzare l attività interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, terapisti ed integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali; - organizzare e coordinare le risposte da dare ai cittadini nelle sedi più idonee, privilegiando il domicilio e il contesto sociale delle persone; - sviluppare programmi di prevenzione per tutto l arco della vita, basati su conoscenze epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini; - mantenere rapporti regolari di collaborazione con l ospedale di riferimento, anche in relazione alla definizione di protocolli per accessi e dimissioni programmate e protette; - favorire il controllo collegiale delle attività, e la valutazione dei risultati interni ed esterni ai servizi; Le vittime subiscono danni fisici, psicologici, sociali e conseguenze a tutti i livelli: casa, salute, comportamento, relazioni sociali, educazione, libertà di vivere la propria vita. La violenza domestica si manifesta in diverse forme, quali l aggressione fisica, l abuso, la violenza sessuale, le minacce, l intimidazione. La violenza di genere come fenomeno ascrivibile alla tipologia del disagio sociale, alla tipologia delle donne che vivono, lavorano, hanno una famiglia in un determinato territorio, non viene intercettata dai servizi sociali e pare avulsa dal contesto sociale, diversamente dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla tossicodipendenza o dall emarginazione. 241/396

10 - offrire occasioni di formazione permanente degli operatori. Obiettivo Sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo. I giovani, rappresentano il futuro della società calabrese. Le loro personalità e le loro capacità determineranno quello che potrà diventare domani la Calabria. Pertanto tutelarne la crescita, lo sviluppo e l istruzione rappresenta la migliore garanzia per una società più giusta, onesta e produttiva. La strategia regionale di intervento è finalizzata a favorire la socializzazione dei giovani, soprattutto nelle aree che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e la loro partecipazione attiva ai processi di sviluppo finalizzata a favorirne l inserimento lavorativo. L obiettivo è garantire ai giovani occasioni di crescita personale, opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, strumenti per avviare percorsi individuali e collettivi di inserimento lavorativo, contribuendo nel contempo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Nello specifico l Obiettivo Operativo prevede - la realizzazione o la qualificazione di centri sociali, di centri zonali e di aree attrezzate, con priorità alle aree interne e marginali utilizzando, utilizzando, ove disponibili, beni immobili confiscati o beni immobili non utilizzati di proprietà o nella disponibilità degli Enti Locali; - la realizzazione di micro attività imprenditoriali promosse e realizzate da giovani, con priorità alle aree interne e marginali, e inserite all interno del processo della programmazione territoriale e della progettazione integrata. Per la realizzazione delle iniziative imprenditoriali potranno essere utilizzati, ove disponibili, beni immobili confiscati o beni immobili non utilizzati di proprietà o nella disponibilità degli Enti Locali Linee di intervento Linea di Intervento Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e dei giovani e sostenere la centralità della famiglia nella cura e nell assistenza agli anziani e ai diversamente abili e favorire il sistema di assistenza domiciliare. La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni. Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e potenziare i servizi per conciliare lavoro e responsabilità familiari. Le azioni, che potranno essere previste sono le seguenti: - azioni di sostegno per la prima infanzia e gli adolescenti, ed in particolare: - realizzazione e qualificazione di asili nido, nidi d infanzia, centri diurni per l infanzia, baby parking e ludoteche, sia pubblici che localizzati all interno delle imprese; - realizzazione di spazi di gioco guidato di libero accesso per i bambini (inclusi quelli residenti in zone ad alta dispersione) finalizzati a favorire la socializzazione, la tolleranza, il rispetto e un rapporto positivo nelle relazioni interpersonali e nei quali sia anche prevista la presenza di operatori di supporto alle funzioni genitoriali; - realizzazione e qualificazione di centri diurni protetti per adolescenti, sviluppati in collaborazione con scuole e parrocchie; - azioni per sostenere il recupero e l integrazione sociale dei minori con problematiche, ed in particolare: - realizzazione di gruppi appartamento, ovvero strutture abitative nelle quali adolescenti privi di validi supporti familiari sono accompagnati da operatori esperti nel loro percorso di autonomizzazione. Azioni per realizzare infrastrutture per qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all autonomia degli anziani. I servizi di assistenza agli anziani e di sostegno alla loro autonomia rientrano nelle attività ordinarie delle politiche sociali regionali. Per qualificare e potenziare tali servizi è necessario garantire la presenza di una rete di strutture, anche residenziali, il cui accesso sia riservato ai soggetti per i quali i servizi resi a domicilio non risultino possibili o adeguatamente efficaci. 242/396

11 In questo contesto la Linea di Intervento sostiene la realizzazione, il potenziamento e la riqualificazione delle seguenti tipologie di strutture: Centri Diurni, Comunità Familiare, Comunità Alloggio, Case Protette, Residenza Socio-Assistenziale, Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.). La realizzazione e la gestione delle strutture residenziali prima descritte può essere attivata sia da Soggetti pubblici che da Soggetti privati 149. La Linea di Intervento prevede inoltre l acquisizione delle tecnologie per la realizzazione di servizi di telesoccorso e teleassistenza per gli anziani. Azioni per qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all autonomia dei diversamente abili. I servizi di assistenza ai diversamente abili e di sostegno alla loro autonomia rientrano nelle attività ordinarie delle politiche sociali regionali. Per qualificare e potenziare tali servizi la Linea di Intervento sostiene: - l abbattimento delle barriere nelle abitazioni dei soggetti diversamente abili e la realizzazione di interventi di domotica (acquisizione di tecnologie), - la realizzazione o l adeguamento di impianti sportivi e ricreativi per garantirne la fruibilità, ai soggetti diversamente abili; - la realizzazione o l adeguamento di centri diurni e strutture residenziali o semi-residenziali per i soggetti diversamente abili.. Linea di Intervento Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione. La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni: - Azioni per contrastare la povertà e migliorare la qualità della vita dei senza fissa dimora e degli immigrati. la Linea di Intervento sostiene gli investimenti, attuati da Istituzioni Pubbliche e Organismi No Profit, per la ristrutturazione e l adeguamento di immobili, l acquisto di arredi e attrezzature finalizzati alla realizzazione di: - centri di prima accoglienza che offrano pernottamenti per brevi periodi e servizi di base quali servizi igienici, doccia, pasti caldi, cambio vestiti, - centri di seconda accoglienza che offrano oltre ai servizi di base anche la possibilità agli utenti di essere accompagnati attraverso un percorso di reintegro nella società. - Azioni per la prevenzione ed il contrasto alla violenza intra ed extra familiare, La Linea di Intervento sostiene gli investimenti, attuati da Istituzioni Pubbliche e Organismi No Profit, per la ristrutturazione e l adeguamento di immobili, l acquisto di arredi e attrezzature finalizzati alla realizzazione di - centri antiviolenza finalizzati a sostenere le donne nella realizzazione di percorsi personalizzati di uscita dalla violenza: - case di accoglienza per garantire ospitalità temporanea, sicurezza, anonimato e segretezza alle donne che si trovano in condizioni di necessità o di emergenza a causa di violenze sessuali o maltrattamenti in famiglia. I Centri Antiviolenza e le Case di Accoglienza potranno essere realizzati riutilizzando i beni confiscati. Linea di Intervento Azioni per la progettazione e la realizzazione di una Rete Sperimentale di Case per la Salute. La Linea di Intervento sostiene la progettazione e la realizzazione di una Rete Sperimentale di Case per la Salute in Calabria in coerenza con le Linee Guida del Ministero della Salute. L istituzione della Casa della Salute deve favorire, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, la unitarietà e l integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociosanitarie, principi 149 In conformità alla normativa comunitaria e nazionale in materia di aiuti alle imprese. 243/396

12 fondamentali, affermati esplicitamente dal D. Lgs. 229/99 e dalla Legge 328/2000. A tal fine la Casa della Salute: - deve essere un insieme di attività organizzate in aree specifiche ciascuna finalizzata ad offrire al cittadino una risposta immediata ai suoi bisogni di assistenza sanitaria e socio- sanitaria, concentrando in tal modo in un unica struttura la gran parte dell offerta di servizi extra-ospedalieri del territorio di riferimento 150 ; - deve essere una sede fisica e insieme un centro attivo e dinamico della comunità locale per la salute e il benessere, in grado di raccogliere la domanda dei cittadini e di organizzare la risposta nelle forme e nei luoghi più appropriati; - deve assicurare il coordinamento e l integrazione delle attività sanitarie, sociali e sociosanitarie nell area di riferimento. Le Linee Guida del Ministero della Salute prevedono che le Case della Salute, ciascuna delle quali dovrebbe avere un bacino di utenza variabile da a abitanti, siano organizzata nelle seguenti Aree e Servizi: i) Area del CUP, del Segretariato Sociale e del Coordinamento con le Farmacie; ii) Area dei Servizi Sanitari; iii) Area dei Servizi Socio-Sanitari; iv) Area dei Servizi Sociali. La Regione Calabria, in coerenza con il Piano Sanitario, definirà il numero e la localizzazione delle Case della Salute da progettare e realizzare per l avvio della sperimentazione all interno della Rete. Le attività che saranno realizzate sono le seguenti: - Progettazione di modelli tipo di Casa della Salute. Il modello tipo dovrà definire la struttura logistica, gli impianti e le attrezzature necessarie, il modello organizzativo e gestionale generale, i modelli di erogazione/fruizione dei singoli servizi, le risorse professionali necessarie, il piano finanziario degli investimenti, i costi annui di gestione, l analisi costi/benefici dell investimento, la sostenibilità della gestione. - Realizzazione delle Case della Salute sperimentali previste dal Piano Sanitario. Per la realizzazione degli investimenti relativi agli immobili potranno essere utilizzate le risorse dell Asse VIII Città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali. Inoltre potranno essere attivate forme di Partenariato Pubblico Privato (PPP). - Monitoraggio e valutazione della sperimentazione della Rete delle Case della Salute e adeguamento dei modelli tipo di Casa della Salute. Per la realizzazione delle Case della Salute si potranno utilizzare strutture sanitarie o amministrative dismesse, per esempio a seguito della riconversione di piccoli ospedali o presidi da ristrutturare, ma anche edifici messi a disposizione dei Comuni, beni confiscati alla criminalità organizzata, sedi specificamente progettate ed edificate. Linea di Intervento Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo. La Linea di Intervento sostiene gli investimenti per la realizzazione, la ristrutturazione o l adeguamento di immobili, l acquisto di arredi e attrezzature per la realizzazione di: - centri sociali e centri giovanili, con priorità a quelli localizzati nelle aree che presentano condizioni di maggiore esclusione; - centri zonali e aree attrezzate per la localizzazione e l erogazione di servizi per la creazione e l avvio di nuove micro iniziative imprenditoriali. Per la realizzazione dei centri sociali e giovanili, dei centri zonali e delle aree attrezzate per le microimprese si potranno utilizzare edifici messi a disposizione dagli Enti Locali e beni confiscati alla criminalità organizzata.. La Linea di Intervento sostiene la creazione di nuove micro iniziative imprenditoriali promosse da giovani c attraverso: 150 Solo alcune attività, caratterizzare da una sufficiente autonomia di gestione, dovrebbero essere ubicate in una sede diversa, per esempio le Residenze Sanitarie Assistenziali o gli Hospice 244/396

13 - la ristrutturazione e l adeguamento degli immobili e degli impianti (confiscati o a disposizione degli Enti Locali e non utilizzati) da concedere in uso, secondo le normative vigenti, ai giovani che promuovono le micro iniziative imprenditoriali. Gli interventi di ristrutturazione e adeguamento degli immobili sono realizzati dagli Enti Locali; - l erogazione di aiuti in de minimis per la realizzazione delle micro iniziative imprenditoriali costituite dai giovani. 245/396

14 Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori Obiettivi Operativi Rafforzare i diritti dei minori e qualificare i servizi per l assistenza e il sostegno all autonomia degli anziani e dei diversamente abili Linee di Intervento Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e dei giovani e sostenere la centralità della famiglia nella cura e nell assistenza agli anziani e ai diversamente abili e favorire il sistema di assistenza domiciliare. Codici Categorie di Spesa 79 Beneficiari Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in House ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente. Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie Agenzie in House ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione. 79 Enti Locali. Società miste partecipate da Enti Pubblici. Enti e Istituzioni Ecclesiastiche. Imprese e loro consorzi Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la sperimentazione del modello della Casa della Salute Azioni per la progettazione e la realizzazione di una Rete Sperimentale di Case per la Salute. 76 Organizzazioni No Profit. Regione Calabria. Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere. Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in House ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente Sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo. 79 Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie Agenzie in House ai sensi della normativa comunitaria e nazionale vigente. Enti Locali. Enti e Istituzioni Ecclesiastiche. Organizzazioni Non Governative (ONG). 246/396

15 Agenzie di Sviluppo Locale. Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Obiettivo Specifico Migliorare la qualità e l equità della partecipazione sociale e lavorativa, attraverso maggiore integrazione e accessibilità dei servizi di protezione sociale, di cura e conciliazione e del lavoro, con particolare attenzione alle pari opportunità e alle azioni di anti discriminazione. Obiettivo Operativo Rafforzare i diritti dei minori e qualificare i servizi per l assistenza e il sostegno all autonomia degli anziani e dei diversamente abili. Obiettivo Operativo Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione. Obiettivo Operativo Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la sperimentazione del modello della Casa per la Salute. Obiettivo Operativo Sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo Unità di Misura Valore Atteso 2013 N Posti in asili nido creati ( ). Numero N Spazi per l infanzia (baby parking, ludoteche, spazi giochi, centri diurni ecc.) creati ( ). Numero 50 N Spazi (diurni e protetti) per adolescenti creati ( ). Numero 50 N Posti in strutture abitative per adolescenti privi di validi supporti familiari create ( ). Numero 100 N Posti in centri (diurni, comunità familiari, comunità alloggio, RSA, ecc.) per anziano creati ( ). Numero N Centri sociali per anziani creati ( ). Numero 50 N Servizi di telesoccorso e di teleassistenza realizzati/potenziati ( ) Numero 50 N Interventi, inclusi quelli di domotica, per ridurre le condizioni di disabilità nelle abitazioni ( ) Numero 50 N Posti in centri diurni, strutture residenziali o semi-residenziali per soggetti diversamente abili creati ( ). Numero 200 N Posti in centri di prima e seconda accoglienza creati ( ). Numero 200 N Centri antiviolenza creati ( ). Numero 10 N Posti in case di accoglienza per donne creati ( ). Numero 200 N Case della Salute sperimentali create ( ). Numero 7 N Centri sociali e centri giovanili creati ( ). Numero 30 N Centri zonali e aree attrezzate per di microimprese creati ( ). Numero 30 N Micro attività imprenditoriali finanziate ( ). Numero /396

16 Obiettivo Specifico Obiettivo Specifico Migliorare la qualità e l equità della partecipazione sociale e lavorativa, attraverso maggiore integrazione e accessibilità dei servizi di protezione sociale, di cura e conciliazione e dei sistemi di formazione, apprendimento e lavoro, con particolare attenzione alle pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione. Indicatore di Risultato Diffusione del servizio di asilo nido (Obiettivo di Servizio QRSN). (Percentuale dei comuni (sul totale dei comuni della regione) che hanno attivato il servizio di asilo nido). Presa in carico dell utenza per il servizio di asili nido (Obiettivo di Servizio QRSN). (Percentuale di bambini fino al compimento dei tre anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido sul totale della popolazione in età 0-3 anni). Incidenza del costo dell ADI sul totale della spesa sanitaria regionale per l erogazione dei LEA. Percentuale di anziani che riceve assistenza domiciliare integrata rispetto al totale della popolazione anziana in età superiore ai 65 anni. (obiettivo di servizio QRSN). Percentuale persone senza fissa dimora assistite da centri di prima e seconda accoglienza. Unità di Misura Percentuale persone diversamente abili interessate dagli interventi di assistenza. % Percentuale di persone immigrate assistite dai centri di prima accoglienza, di cui di cui donne. Numero di utenti dei servizi contro la violenza attivati. Percentuale utenti delle Case della Salute realizzate rispetto al totale della popolazione residente. % % % % % % Numero % Fonte DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto DPS Istat BD Indicatori Regionali di Contesto Valore Attuale (Anno) 6,10 (2004) 1,4 (2004) 0,53 (2005) Valore Atteso ,8 1,6 3,5 n.d 20% n.d 5% n.d 10% (1/2) n.d. 8,7 248/396

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