1, , 208 1, 160, L , 232 ASPETTI OGGETTIVI

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1 DETASSAZIONE PREMI DI PRODUTTIVITÀ e WELFARE AZIENDALE ex art. 1, comma 182 e ss., L. 28 dicembre 2015, n. 208 come modificato dall art. 1, comma 160, L. 11 dicembre 2016, n. 232 ASPETTI OGGETTIVI a) Sono detassabili i premi di risultato di ammontare variabile, la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività misurabili e verificabili. b) I premi devono essere previsti da accordi collettivi di II livello (territoriali e/o aziendali) ex art. 51 D. Lgs. 81/2015. c) La defiscalizzazione è consentita per un importo massimo lordo di (fino al 2016 il limite era 2.000), innalzabile a (fino al 2016 il limite era 2.500) per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell organizzazione del lavoro. d) L agevolazione è prevista sia per le somme erogate in busta paga che per quelle erogate sotto forma di partecipazione agli utili di bilancio ai sensi dell art c.c. 1. Il comma 183 dell art. 1 della Legge di Stabilità 2016 prevede espressamente che ai fini della determinazione dei premi di risultato sia computato il periodo obbligatorio di congedo di maternità, escludendo quindi che eventuali indicatori stabiliti dalla contrattazione di II livello e riferiti ai giorni di presenza possano penalizzare le assenze per maternità. ASPETTI SOGGETTIVI Per quanto riguarda la parte datoriale, l agevolazione risulta riservata a: a) datori di lavoro del settore privato, compresi coloro che non svolgono attività commerciale; b) enti pubblici economici (posto che tali enti non rientrano tra le amministrazioni pubbliche); c) agenzie di somministrazione d) esercenti arti e professioni. Quanto ai lavoratori possono beneficiare della detassazione: a) solo i lavoratori dipendenti b) con contratto a tempo determinato o indeterminato c) il cui reddito annuale non supera (fino al 2016 il limite era ) 2. Il datore di lavoro può applicare la detassazione in automatico ai: - dipendenti in forza, cui ha rilasciato la Certificazione Unica per l intero anno precedente con reddito di lavoro dipendente non superiore a ; - dipendenti in forza per parte dell anno precedente cui, in seguito a conguaglio con tutti i redditi prodotti dal lavoratore in quell anno, ha rilasciato la Certificazione Unica con reddito di lavoro dipendente pari o inferiore a In caso di ulteriori redditi di lavoro non prodotti presso il medesimo datore di lavoro, il dipendente deve dare comunicazione dell eventuale superamento della soglia di e quindi della sua impossibilità di beneficiare dell agevolazione. La detassazione non opera, invece, in automatico e necessita di una specifica richiesta da parte del dipendente nei seguenti casi: 1 Trattasi di partecipazione agli utili indiretta, diversa da quella spettante al socio o all azionista; restano escluse da tale fattispecie le somme erogate ai lavoratori in qualità di azionisti della società. 2 Il limite reddituale deve essere calcolato tenendo conto dei redditi da lavoro dipendente conseguiti nell anno precedente a quello di applicazione dell agevolazione, anche se derivanti da più rapporti di lavoro, e deve comprendere anche le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati. Il reddito deve essere altresì determinato al lordo delle somme erogate a titolo di premio di produttività e soggette all imposta sostitutiva del 10%, tranne nel caso in cui tali somme siano convertite in misure di welfare aziendale escluse, entro limiti predeterminati, dalla formazione di reddito da lavoro dipendente. 1

2 - dipendenti assunti nell anno precedente per i quali non sia stato possibile effettuare il conguaglio con altri redditi dagli stessi prodotti; - dipendenti assunti nell anno corrente; - dipendenti part-time con altri rapporti di lavoro nell anno precedente. In tali casi il lavoratore dovrà autocertificare l ammontare del reddito di lavoro prodotto nell ultimo anno. Il lavoratore ha la possibilità di rinunciare alla detassazione, ciò può avvenire in due casi: quando il lavoratore ha altri redditi da lavoro dipendente (non comunicati al datore di lavoro) o quando la tassazione ordinaria risulta a lui particolarmente favorevole. Tale opzione deve essere espressa in forma scritta (non essendo previsto dalla legge un termine perentorio, si ritiene che la richiesta debba essere presentata entro la fine dell anno in tempo utile per consentire al datore di lavoro di effettuare gli adempimenti fiscali). Se il sostituto d imposta rileva che la tassazione sostitutiva è meno vantaggiosa per il lavoratore, può applicare la tassazione ordinaria anche in assenza di rinuncia scritta del dipendente, mettendolo a conoscenza. In merito al limite oggettivo di (o 4.000) comunque spetta al datore di lavoro vigilare sul non superamento dell importo massimo detassabile. Il valore di (o 4.000) è un limite massimo in capo al soggetto passivo d imposta: ne consegue che in caso di nuova assunzione, il datore di lavoro potrà applicare l agevolazione fiscale solo dietro dichiarazione del lavoratore attestante l importo già assoggettato ad aliquota del 10% presso il precedente datore. ASPETTI DI DIRITTO SINDACALE E CONTENUTO DEGLI ACCORDI COLLETTIVI La detassazione si applica ai premi di risultato, vale a dire somme di denaro, di ammontare variabile, legate ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Gli accordi devono contenere la definizione di incremento, i criteri di misurazione e verifica degli incrementi (il raggiungimento dei risultati deve essere verificabile tramite indicatori numerici o di altro genere individuati) e la definizione di un periodo rispetto a cui valutare gli incrementi; non deve essere prevista la corresponsione in misura fissa del premio di risultato; vanno invece previste di griglie che mettano in correlazione la corresponsione del premio con l incremento di produttività. ADEMPIMENTI 1) i premi devono essere previsti in accordi collettivi di II livello (territoriali e/o aziendali). 2) L accordo sindacale deve essere depositato in via telematica presso l Ispettorato Territoriale del Lavoro la (all epoca: Direzione Territoriale del Lavoro) competente (ai sensi e per gli effetti dell art. 14 D. Lgs. 151/2015). 3) Ai sensi dell art. 5 del Decreto interministeriale 25 marzo 2016, perché possa operare la detassazione il deposito dell accordo deve avvenire entro 30 giorni dalla sottoscrizione dello stesso unitamente ad un autodichiarazione di conformità dell accordo alle disposizioni del decreto redatta in conformità al modello allegato. Per completezza, va ricordato che il termine per il deposito di accordi per premi relativi all anno 2015 è scaduto il 14 maggio Soggetti legittimati alla sottoscrizione di accordi collettivi sono i sindacati più rappresentativi (e quindi le organizzazioni in possesso del requisito della maggiore rappresentatività comparata sul piano nazionale, quali CGIL, CISL, UIL), e le loro RSA o la RSU, da un lato, e, dall altro, le associazioni datoriali delegate o i singoli datori di lavoro 3. 3 Nelle ipotesi di accordi aziendali, per la parte datoriale non potrà che essere il singolo datore di lavoro a stipulare l accordo con le rappresentanze dei lavoratori che promanano da organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; per le realtà datoriali che non abbiano al proprio interno tali rappresentanze gli accordi potranno essere sottoscritti con le organizzazioni sindacali territoriali in possesso del requisito di rappresentatività. 2

3 DETASSAZIONE E WELFARE AZIENDALE L accordo può prevedere, in luogo della corresponsione del premio in busta paga, la conversione dello stesso in tutto o in parte in welfare aziendale su richiesta del lavoratore. Dal tenore letterale dell art. 1, comma 184, L. 28 dicembre 2015, n. 208, ai fini della conversione non appare possibile prescindere da un esplicita richiesta del lavoratore: è, cioè, necessario che sia l accordo a prevedere la possibilità di convertire il premio in benefits e che sia poi rimessa al singolo lavoratore la scelta 4. In tal caso il premio è completamente detassato. Le misure di welfare per i quali i lavoratori possono esercitare l opzione sono quelle di cui all art. 51, commi 2, 3 e 4, TUIR e quindi: - i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del Ministro della salute di cui all'articolo 10, comma 1, lettera e-ter), per un importo non superiore complessivamente ad 3.615,20 (art. 51, comma 2, lett. a)); - le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi, o, fino all'importo complessivo giornaliero di 5,29, aumentato a 7 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica, le prestazioni e le indennità sostitutive corrisposte agli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione (art. 51, comma 2, lett. c)); - le prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalità o a categorie di dipendenti, anche se affidate a terzi, ivi compresi gli esercenti servizi pubblici (art. 51, comma 2, lett. d)); - l'utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indicati nell'articolo 12 per le finalità di cui al comma 1 dell'art (art. 51, comma 2, lett. f)); - le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell'articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari (art. 51, comma 2, lett. f bis)); - le somme e le prestazioni erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti indicati nell art. 12 (art. 51, comma 2, lett. f ter)); - i contributi e i premi versati dal datore di lavoro a favore della generalità dei dipendenti o di categorie di dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana o il rischio di gravi patologie (art. 51, comma 2, lett. f quater)); - il valore delle azioni offerte alla generalità dei dipendenti per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta a 2.065,83, a condizione che non siano riacquistate dalla società emittente o dal datore di lavoro o comunque cedute prima che siano trascorsi almeno tre 4 In assenza di ulteriori disposizioni si deve ritenere che sia demandata alle parti solo la determinazione delle modalità di esercizio dell opzione o la possibilità di revoca. 5 Vale a dire: Le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto. 3

4 anni dalla percezione; qualora le azioni siano cedute prima del predetto termine, l'importo che non ha concorso a formare il reddito al momento dell'acquisto è assoggettato a tassazione nel periodo d'imposta in cui avviene la cessione (art. 51, comma 2, lett. g)); - i contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro o committente, sia volontari sia dovuti in base a contratti o accordi collettivi, anche aziendali, alle forme di previdenza complementare, ai sensi dell'articolo 10 del TUIR, per un importo non superiore ad 5.164,57 (art. 51, comma 2, lett. h)); - il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d'imposta a 258,23 (art. 51, comma 3); - l'erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro anche mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale, ad es. voucher (art. 51, comma 3 bis) 6 ; - auto concessa al dipendente ad uso promiscuo entro il limite del valore convenzionale stabilito annualmente dall ACI (art. 51, comma 4, lett. a)); - prestiti concessi ai dipendenti nel limite del 50% della differenza tra l'importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l'importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi (art. 51, comma 4, lett. b)); - fabbricati concessi in locazione, in uso o in comodato nel limite della differenza tra la rendita catastale del fabbricato aumentata di tutte le spese inerenti il fabbricato stesso, comprese le utenze non a carico dell'utilizzatore e quanto corrisposto dal lavoratore per il godimento del fabbricato stesso (art. 51, comma 4, lett. c)); - servizi di trasporto ferroviario di persone prestati gratuitamente nel limite dell'importo corrispondente all'introito medio per passeggero/chilometro, desunto dal Conto nazionale dei trasporti e stabilito con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per una percorrenza media convenzionale, riferita complessivamente ai soggetti di cui al comma 3, di chilometri (art. 51, comma 4, lett. c bis)). A queste si aggiungono per effetto dell introduzione dell art. 184 bis nella L. 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016) ad opera della L. 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Bilancio 2017): - i contributi alle forme pensionistiche (art. 1, comma 184 bis, lett. a); - i contributi di assistenza sanitaria (art. 1, comma 184 bis, lett. b); - le azioni offerte dal datore di lavoro ai dipendenti a condizione che non siano riacquistate dalla società emittente o dal datore di lavoro o comunque cedute prima che siano trascorsi almeno tre anni dalla percezione (art. 1, comma 184 bis, lett. c). Alcune di tali misure (precisamente quelle di cui all art. 51, comma 2 ed all ultimo periodo del comma 3 TUIR e quelle previste dal nuovo art. 184 bis citato non solo non soggiacciono all imposta sostitutiva, ma non concorrono altresì alla formazione di reddito di lavoro dipendente nel rispetto, tuttavia, dei limiti indicati dalle disposizioni di riferimento. L esclusione dei benefits dal reddito fiscale comporta l esclusione degli stessi dalla base imponibile contributiva e quindi la non maturazione di TFR. Proprio perché alcune delle misure sopra elencate possono essere fruite dal lavoratore nel rispetto di limiti quantitativi indicati dalle disposizioni di riferimento, la concessione da parte del datore di lavoro di tali misure a titolo di welfare aziendale deve avvenire osservando comunque anche tali limiti, oltre che di quelli 6 L art. 51, comma 3 bis, T.U.I.R. e l art. 6 del Decreto interministeriale 25 marzo 2016 consentono l erogazione da parte del datore di lavoro di beni, prestazioni, opere e servizi di cui ai commi 2 e 3 del menzionato art. 51 mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale. Il decreto interministeriale precisa che tali documenti (i) devono essere nominativi, (ii) non possono essere utilizzati da persone diverse dell avente diritto, (iii) non possono essere monetizzati o ceduti a terzi e (iiii) devono dare diritto ad una sola prestazione, servizio o bene. 4

5 soggettivo di ed oggettivo di previsti dalla L. n. 208/2015 come modificata dalla L. n.232/2016. Importante novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 è l interpretazione autentica della lettera f) dell art. 51, comma 2, TUIR: tale disposizione va quindi interpretata nel senso che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente e sono completamente detassati anche le opere ed i servizi riconosciuti dal datore di lavoro in conformità a disposizioni di contratto collettivo nazionale, di accordo interconfederale o di contratto collettivo territoriale. Tale precisazione consente di superare definitivamente l orientamento secondo cui i premi di risultato non possano essere convertiti in benefits, la cui corresponsione è già prevista dalla contrattazione nazionale, ma solo in quelli appositamente introdotti da accordi di II livello. Va ricordato che le misure di cui all art. 51, commi 2, 3 e 3 bis, TUIR, possono essere riconosciute ai lavoratori dai datori di lavoro in maniera volontaria, indipendentemente cioè dalla sottoscrizione di accordi di II livello con le organizzazioni sindacali. In tal caso continua ad operare il limite di deducibilità di cui all art. 100 TUIR 7. DETASSAZIONE E COINVOLGIMENTO PARITETICO DEI LAVORATORI NELL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE La Legge di Stabilità 2016, così come modificata dalla Legge di Bilancio 2017, prevede all art. 1, comma 189, l aumento del limite massimo detassabile fino ad un importo di per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell organizzazione del lavoro. Le modalità di attuazione di tale coinvolgimento sono specificati nell art. 4 del Decreto Interministeriale 25 marzo 2016, in cui si fa riferimento alla costituzione di gruppi di lavoro nei quali operano responsabili aziendali e lavoratori finalizzati al miglioramento o all innovazione di aree produttive o sistemi di produzione e che prevedono strutture permanenti di consultazione e monitoraggio degli obiettivi da perseguire e delle risorse necessarie nonché la predisposizione di rapporti periodici che illustrino le attività svolte ed i risultati raggiunti ; non costituiscono strumenti e modalità idonei, invece, i gruppi di lavoro di sola consultazione / addestramento / formazione. A cura di Chiara Pastore con la collaborazione del Team di Diritto del Lavoro 7 Art. 100 TUIR: Le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell'ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi. 5

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