Tecniche statistiche di analisi del cambiamento
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1 Tecniche statistiche di analisi del cambiamento 10-Introduzione all Analisi delle sequenze (vers. 1.4, 13 novembre 2017) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
2 Introduzione Questa è la tipica situazione dei dati di una ricerca Ogni colonna è una variabile misurata Ogni riga è un caso statistico Si tratta di una fotografia istantanea scattata al tempo T 0. Se ci sono (ci saranno) dei cambiamenti nelle misurazioni, noi non siamo interessati G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
3 Introduzione Questa è una situazione leggermente diversa, ma comune Una variabile è stata misurata più volte: all inizio (_b [base]), prima (_p) e dopo (_d) un certo evento Ogni misurazione è una fotografia scattata al tempo T 0, T 1, T 2 Si assume però che tutti i casi statistici abbiano le misurazioni per ciascun tempo T i Se manca è perché in quel particolare T i non si è potuto rilevare G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
4 Introduzione Immaginiamo di aver video-registrato delle mamme che parlano con il proprio bambino piccolo mentre stanno giocando Una madre potrebbe dire Tesoro. Guarda i giocattoli, che belli. Ne vuoi uno? Sì che lo vuoi. Ecco prendi questo! Rosso. Bello vero? Un altra potrebbe dire Ecco i giocattoli. Questo è tutto colorato. Tieni! Prendilo! Ci sono delle differenze, una parla di più e l altra di meno; una è affettuosa, l altra sbrigativa. Tesoro è un vezzeggiativo; Tieni e prendi sono degli ordini; Ne vuoi uno? è una domanda G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
5 Introduzione Possiamo spezzare in unità di senso ( frasi ) Madre 1 Tesoro. Guarda i giocattoli, che belli. Ne vuoi uno? Sì che lo vuoi. Ecco prendi questo! Rosso. Bello vero? Madre 2 Ci sono i giocattoli. Questo è tutto colorato. Tieni! Prendilo! Già così, la prima dice 7 frasi, la seconda 4. Se però pensiamo che la registrazione potrebbe essere di 10 minuti... G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
6 Introduzione Ipotizziamo di aver codificato le frasi con delle sigle e di aver codificato 5 minuti dell episodio di gioco. Potremmo avere: Madre 1 (83 unità) re nc qo re c ad re da c da an qa nc c da qo ad da i da ro da ad da c ad da nc da c re da c rm da c da c w c qo c qo re da qo c da c da c nc da nc c da c da re nc w nc w da rm c da c da c da c qo ad da nc da nc c qe da w nc Madre 2 (35 unità) qa qe re am da c an ae c da c da ae ad c qe an da c da re ae re c op da c da nc re qe da c da c w Non si tratta di una fotografia, ma di un flusso di misurazioni nel tempo poi codificate Non assumiamo che le sequenze temporali siano tutte di uguale durata Non assumiamo che le informazioni raccolte siano tutte sempre presenti G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
7 Introduzione Potremmo decidere di contare quante volte una madre ha detto ogni categoria Categ Madre1 Madre2 Significato da 23 9 Dirige l azione del bambino qa 1 1 Domanda su un azione qe 1 3 Domanda su oggetti dell ambiente c 20 9 Parole convenzionali ( dai ) Ma perderemmo le informazioni temporali, la sequenza delle categorie L analisi sequenziale si occupa proprio di questo: studiare come i comportamenti si sviluppano nel tempo G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
8 Introduzione: cos è una sequenza Madre 1 (83 unità) re nc qo re c ad re da c da an qa nc c da qo ad da i da ro da ad da c ad da nc da c re da c rm da c da c w c qo c qo re da qo c da c da c nc da nc c da c da re nc w nc w da rm c da c da c da c qo ad da nc da nc c qe da w nc Madre 2 (35 unità) qa qe re am da c an ae c da c da ae ad c qe an da c da re ae re c op da c da nc re qe da c da c w da c (dirigere l azione+parola convenzionale) è una sequenza che compare spesso, in entrambe le madri ma ce ne sono anche altre... ad es. da nc (dirigere l azione+non classificabile) G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
9 Definizioni introduttive Definiamo alcuni concetti Schema di codifica: determinati comportamenti legati ad un certo ambito (linguaggio, gioco,...) che vengono utilizzati per codificare un flusso comportamentale Codice: una qualsiasi etichetta di un particolare comportamento di uno schema di codifica Mutualmente escludentisi ed esaustivi (ME&E): quando lo schema di codifica utilizza codici che NON possono comparire in contemporanea (esclusivi) e permettono di codificare TUTTO il flusso comportamentale (esaustivi) Codici senza indicazione di tempo: lo schema di codifica prende in considerazione frammenti di comportamento ben identificabili (hanno un inizio e una fine) senza considerarne la durata Codici con indicazione di tempo: lo schema di codifica prende in considerazione frammenti di comportamento tenendo in considerazione la loro durata G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
10 Definizioni Alcuni altri concetti Occorrenza: quando viene rilevato/misurato un comportamento; il tipo di comportamento è indicato dal codice che gli viene associato Co-occorrenza: due o più comportamenti che possono accadere contemporaneamente (appartenenti a due schemi di codifica diversi) Antecedente (Given): un comportamento che precede un altro comportamento (Es.: a b c d) Conseguente (Target): un comportamento che segue un altro comportamento (Es.: a b c d) Ritardo (o lag) 0: quando i codici sono co-occorrenti Ritardo (o lag) 1: quando un conseguente segue immediatamente all antecedente (Es.: a b c d) Ritardo (o lag) n: quando un conseguente dista dall antecedente di n comportamenti (conseguente incluso); es.: a b c d, corrisponde a un ritardo di 3 G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
11 Tipi di codifiche teoriche Senza indicazioni di tempo Evento (Event): un solo schema di codifica che considera frammenti di comportamento ME&E che non hanno un indicazione di tempo Multievento (Multievent): 2 o più schemi di codifica ciascuno ME&E che non hanno indicazione di tempo Con indicazioni di tempo Intervallo (Interval): 1 o più schemi di codifica in cui ciascuno utilizza un tempo campionato (ogni codice corrisponde ad un intervallo temporale di ampiezza predefinita, as es. 1 secondo, 1 minuto...) Tempo (Timed): 1 o più schemi di codifica in cui ciascuno utilizza un tempo continuo (in teoria non campionato) indicato da un orario di inizio e uno di fine Stato (State): 1 o più schemi di codifica di tipo Event o Multievent a cui è associato un indicazione generica di tempo. G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
12 Come scrivere i dati sequenziali Per gestire i dati sequenziali serve un modo diverso dalla solita tabella dei dati (ad es. quelle usate in SPSS, PSPP, Jasp,...) Bakeman & Quera (1992) hanno inventato un modo per gestire questo tipo di dati e hanno creato delle norme per lo scambio di dati sequenziali, Sequential Data Interchange Standard (o SDIS) si tratta di una sorta di linguaggio con delle regole da rispettate per comunicare in modo preciso: il tipo di dati che sono stati raccolti descrivere le unità statistiche utilizzati associare ad ogni caso statistico, i dati corrispondenti G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
13 Come analizzare i dati sequenziali Bakeman & Quera (1992) hanno anche scritto un software con cui si possono gestire i dati e fare le analisi (GSEQ, disponibile per Windows (ma eseguibile in Mac o Linux tramite WineHQ, Altri programmi che si occupano di registrare e codificare sequenze video (come Mangold s INTERACT o Noldus The Observer), possono esportare i dati in SDIS (o esiste un convertitore, vedi anche cap. 4 di Gnisci, Bakeman (2000) G. Rossi (Dip. Psicologia) Tsac / 13
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