Piano pandemico svizzero Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

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1 Piano pandemico svizzero 2006 Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale

2 Sigla editoriale Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Editore: Ufficio federale della sanità pubblica Data di pubblicazione: luglio 2006 Versione attualizzata: novembre 2006 Ulteriori informazioni: UFSP, Settore di direzione Sanità pubblica, Divisione Malattie trasmissibili 3003 Berna, telefono +41 (0) , telefax +41 (0) , La presente pubblicazione è disponibile sul sito internet dell UFSP ( nelle lingue tedesco, francese, italiano e inglese. Immagini: archivio UFSP Illustrazione di copertina: CDC, Cynthia Goldsmith Direzione del progetto: Karim Boubaker Gruppo di pilotaggio: P.-A. Raeber, D. Koch, H. Matter, A. Birrer, K. Boubaker Testi/Redazione: Coordinamento: Linda Nartey, Sandra Oesterreicher Redazione: L. Amsler, A. Birrer, C. Benedetti, B. Cartier, E. Conne-Perréard, T. Eckert, P. Helbling, E. Käslin, C. Kozma, V. Masserey, K. Mühlemann, L. Nartey, J. Oberreich, S. Oesterreicher, P.-A. Raeber, J.-L. Richard, S. Szekeres, B. Toti, S. Walser, P. Zucs, J.-L. Zurcher Correzione bozze: W. Wettstein Traduzioni: Servizi linguistici UFSP Tedesco: Monica Doessegger Francese: Sophie Neuberg, Bernadette von Arx, Catherine Kugler Italiano: Cinzia Corda Stalder, Franca Ferretti, Chantal Gianoni, Flavia Molinari, Caterina Palella, Giovanna Planzi Inglese: bmp translations ag, Basel Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 2 di 251

3 La vie d un être humain est le bien le plus précieux puisque tous les autres en dépendent CNE, luglio 2006 Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 3 di 251

4 Prefazione In occasione della 7 a Conferenza europea sull influenza e la sua prevenzione tenutasi a Berlino nel 1993, i Paesi sono stati invitati a prepararsi a una possibile pandemia di influenza. Sotto la direzione dell'ufficio federale della sanità pubblica, il Gruppo di lavoro Influenza ha immediatamente dato inizio ai lavori e nel 2000 ha presentato una prima versione di un piano svizzero in caso di pandemia. Nel 2005 una serie di eventi importanti hanno reso necessaria la rielaborazione del documento: il propagarsi dell'influenza aviaria dall'asia all Europa e all'africa, l'appello lanciato dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS) alla comunità internazionale di riesaminare le proprie misure di preparazione a una pandemia e l'entrata in vigore, in Svizzera, dell'ordinanza sulla pandemia di influenza. Dal 2005 le autorità federali e cantonali, in collaborazione con attori della sanità pubblica e altri settori interessati, hanno intensificato i lavori di messa a punto dei provvedimenti di preparazione e risposta a un'eventuale pandemia. Nel quadro di tali lavori è stato elaborato anche il presente Piano pandemico svizzero I provvedimenti raccomandati nel piano tengono conto delle attuali conoscenze scientifiche e presuppongono una collaborazione interdisciplinare e partenariale, così come l'utilizzo delle strutture e delle sinergie esistenti. Poiché non è possibile risolvere tutti i problemi legati a una pandemia entro i confini nazionali, è necessario cooperare con altri Stati e organizzazioni internazionali. Una pandemia di influenza può provocare in Svizzera e nel mondo una crisi dei sistemi sanitari e trascinare tutti i settori della società in una grave situazione d'emergenza. Mediante provvedimenti adeguati occorre identificare per tempo un nuovo virus pandemico, arrestarne la diffusione nella natura e tra gli esseri umani e impedire così l'insorgere di una pandemia. Qualora ciò non fosse possibile, è indispensabile adoperarsi per contenere al massimo l impatto di un eventuale pandemia. Nel Piano pandemico svizzero 2006 sono definite le seguenti priorità strategiche: prevenire la comparsa o l'introduzione di un virus pandemico in Svizzera, limitare le conseguenze di un'eventuale pandemia mediante un'adeguata preparazione del sistema sanitario, garantire l'approvvigionamento di vaccini e farmaci antivirali, assicurare il funzionamento dei settori essenziali per la collettività, garantire l informazione della popolazione e delle autorità, così come degli specialisti interessati e dei partner internazionali. Il piano si basa sui dati scientifici attualmente disponibili, sulle raccomandazioni dell'oms e sulle esperienze registrate con le pandemie del passato. L obiettivo è di sensibilizzare tutti i settori potenzialmente toccati da una pandemia sull'importanza delle misure di preparazione. Nel contempo, il documento funge da base di riferimento per i piani operativi allestiti dai Cantoni, dagli ospedali e dalle imprese. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 4 di 251

5 Strumento di lavoro dinamico, il piano deve regolarmente essere aggiornato e adattato alle nuove conoscenze e situazioni, tanto più che i dati epidemiologici di una futura pandemia sono ancora sconosciuti. In stretta collaborazione con la Confederazione e i Cantoni, il Gruppo di lavoro Influenza provvederà affinché gli adeguamenti siano realizzati per tempo e corrispondano alle conoscenze scientifiche più recenti. Desideriamo esprimere i nostri sentiti ringraziamenti alle autorità cantonali e federali, ai membri del Gruppo di lavoro Influenza, alla Commissione federale per le vaccinazioni, alla Commissione nazionale d'etica e a tutte le istituzioni e persone che hanno partecipato ai lavori. Grazie alla loro preziosa collaborazione, la Svizzera dispone ora di una base strategica comune e coordinabile sul piano internazionale per poter rispondere a un'eventuale pandemia di influenza. Questi ringraziamenti si accompagnano al sincero auspicio che l'umanità sia risparmiata il più a lungo possibile da una pandemia. Prof. Thomas Zeltner Direttore dell'ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Dr. Markus Dürr Presidente della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS) Prof. Robert Steffen Presidente del Gruppo di lavoro Influenza Luglio 2006 Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 5 di 251

6 Piano pandemico svizzero 2006 Parte I: Introduzione Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 6 di 251

7 Indice 1 Introduzione Il Piano pandemico svizzero 2006 in sintesi Stato attuale delle conoscenze Conoscenze generali Conoscenze specifiche Microbiologia Epidemiologia Situazione internazionale Situazione nazionale L influenza: definizione e insorgenza Basi mediche Periodi pandemici e fasi secondo l OMS; possibili scenari per la Svizzera Ipotesi di lavoro e teorie nel quadro della preparazione a una pandemia influenzale Conseguenze economiche di una pandemia influenzale Principali basi legali vigenti in Svizzera Riferimenti bibliografici Link Elenco delle abbreviazioni Glossario Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 7 di 251

8 1 Introduzione Il presente Piano pandemico svizzero Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale si fonda sui dati scientifici attualmente disponibili, sul piano di preparazione a una possibile pandemia influenzale pubblicato dall Organizzazione mondiale della sanità (OMS; WHO global Influenza preparedness plan, 5/2005) e sul Regolamento sanitario internazionale (RSI, 2005), che entrerà in vigore in Svizzera il 15 giugno Per la sua elaborazione si è tenuto conto dei piani pandemici allestiti da altri Paesi, delle conoscenze degli esperti, delle esperienze registrate con pandemie d'influenza verificatesi in passato, delle esperienze più recenti (2006) maturate con casi di influenza aviaria (influenza dei polli, H5N1), nonché di modelli matematici. Il Piano pandemico svizzero 2006 è uno strumento di lavoro dinamico, periodicamente sottoposto a verifica e se necessario aggiornato nei contenuti - dal Gruppo di lavoro Influenza (GLI). L insorgere di una pandemia influenzale può provocare una crisi del sistema sanitario a livello nazionale e internazionale e una situazione di emergenza che tocca tutti i settori sociali. Perché possa trovarsi preparata a una simile situazione e reagire efficacemente e in modo coordinato, la Svizzera sta esaminando i possibili scenari e pianificando per tempo, in collaborazione con tutti gli organi competenti, le misure necessarie a fronteggiare un simile evento. Le misure previste nel Piano pandemico svizzero 2006 devono contribuire alla rapida identificazione e caratterizzazione di un nuovo sottotipo di virus influenzale e alla prevenzione della sua trasmissione interumana. Se non è più possibile contenere la diffusione di una pandemia, l obiettivo primario deve allora essere quello di limitarne la morbilità e la mortalità nella popolazione. Il Piano pandemico svizzero 2006, che fornisce le linee guida nazionali di risposta a una pandemia influenzale, è stato redatto dall Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) di concerto con il Gruppo di lavoro Influenza. Per i Cantoni, le imprese e le organizzazioni del settore pubblico e privato costituisce il documento di riferimento per la preparazione dei piani operativi. 1.2 Il Piano pandemico svizzero 2006 in sintesi Per potersi preparare a una pandemia di influenza è necessario riunire le conoscenze in materia, elaborare ipotesi di lavoro e sviluppare possibili scenari. Tuttavia, all insorgere di una pandemia può presentarsi una situazione parzialmente o anche completamente diversa da quella ipotizzata, che non può essere prevista sulla base delle conoscenze disponibili attualmente. Il presente Piano pandemico svizzero 2006 è composto di tre parti, che comprendono i fondamenti generali, l elencazione delle ipotesi elaborate, la descrizione dei relativi scenari e l insieme delle raccomandazioni per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale. La suddivisione in tre parti permette di strutturare le informazioni in modo più chiaro e di organizzarle secondo i temi e gli aspetti che richiedono un intervento. La parte I costituisce un introduzione generale all argomento. Oltre alle conoscenze attuali di base nel settore della microbiologia, della medicina e dell epidemiologia, nella prima parte sono illustrate le ipotesi di lavoro, le fasi pandemiche secondo l OMS e i possibili scenari di preparazione e risposta, in Svizzera, a una pandemia influenzale. Sono inoltre esposte considerazioni sulle possibili conseguenze economiche di una pandemia e le basi legali vigenti in Svizzera. La parte I è destinata agli operatori della sanità pubblica che intendono conoscere i principi e le ipotesi di lavoro su cui si fonda il presente piano. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 8 di 251

9 La parte II fornisce, per ognuna delle sei fasi pandemiche OMS e dei relativi scenari, una panoramica degli obiettivi, delle strategie e delle misure di preparazione e risposta nei seguenti ambiti: pianificazione e coordinamento monitoraggio dell influenza misure del settore sanitario impiego di antivirali e vaccini comunicazione fra le autorità e la popolazione competenze. Questa parte è essenzialmente rivolta alle persone che operano nel settore della salute, della politica e dell economia, chiamate a pianificare, coordinare e attuare le misure che s impongono nel quadro della preparazione e risposta a un eventuale pandemia. Nella parte III sono presentati i lavori in corso (situazione nel giugno 2006) e le misure di preparazione e risposta a una pandemia per alcuni temi centrali (monitoraggio dell influenza, provvedimenti in ambito sanitario, antivirali e vaccini) e per alcune questioni etiche e di comunicazione. Questa parte è destinata alle persone incaricate di attuare precisi provvedimenti (p.es. i datori di lavoro che nel capitolo 8 possono trovare informazioni sull argomento «Pandemia e aziende»). Il Piano pandemico svizzero 2006 si attiene alla definizione dell OMS (WHO global Influenza preparedness plan, 5/2005) che individua tre periodi pandemici e sei fasi: il periodo interpandemico (fasi 1 e 2) il periodo di allerta pandemico (fasi 3, 4, 5) il periodo pandemico (fase 6). Per poter rappresentare il possibile andamento di una pandemia in Svizzera sono stati delineati tre scenari per ciascuna delle fasi 3-5 e due scenari per la fase 6. Il Piano pandemico svizzero 2006 può essere scaricato gratuitamente dal sito internet dell UFSP ( L Ufficio provvederà a segnalare ai suoi partner e alle persone interessate gli aggiornamenti attraverso gli abituali canali d informazione. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 9 di 251

10 2 Stato attuale delle conoscenze 2.1 Conoscenze generali L influenza stagionale è una malattia infettiva acuta che si manifesta ogni anno con un incidenza diversa. Si parla di epidemia quando si registra un numero insolitamente elevato di casi di infezione in una popolazione, perlopiù limitati sul piano geografico. Una pandemia, invece, è caratterizzata da un aumento massiccio dei casi di infezione, limitato nel tempo ma diffuso su scala mondiale. Nel XX secolo, la Svizzera è stata colpita tre volte da una pandemia influenzale di dimensioni mondiali: nel 1918 dalla cosiddetta influenza «spagnola», nel 1957 dall «asiatica» e nel 1968 dall influenza «di Hong Kong». 2.2 Conoscenze specifiche Microbiologia I virus influenzali appartengono al genere Orthomyxovirus e, sulla base delle loro caratteristiche antigeniche, si suddividono nei tipi A, B e C, di cui però soltanto i tipi A e B sono epidemiologicamente rilevanti per l uomo. I virus influenzali sono racchiusi in un involucro (capside) e hanno un genoma a RNA costituito di otto segmenti. Sulla loro superficie sono presenti le proteine emoagglutinina (H) e neuroaminidasi (N) che svolgono un ruolo importante nella replicazione e nella diffusione del virus. Nei virus influenzali A che infettano l uomo sono stati descritti principalmente tre sottotipi dell emoagglutinina (H1, H2, H3) e due sottotipi della neuroaminidasi (N1 e N2). I virus influenzali di tipo B hanno una minore variabilità e finora non sono stati classificati in sottotipi. Particolari meccanismi molecolari, come i drift antigenici e gli shift antigenici, danno origine ai diversi sottotipi. Drift antigenico Definizione: per «drift antigenico» (chiamato anche «deriva antigenica») s intende una mutazione nel genoma dei virus influenzali che provoca modifiche puntuali della proteina di superficie (emoagglutinina, neuroaminidasi) e quindi delle caratteristiche antigeniche dei virus. Questi mutamenti continui sono responsabili delle ondate stagionali di influenza, in quanto la popolazione non è immunizzata contro il nuovo virus influenzale modificato, o lo è solo parzialmente. È a causa del drift antigenico che ogni anno il vaccino antinfluenzale deve essere adattato alle caratteristiche dei nuovi virus in circolazione. La sua composizione è stabilita da una commissione di esperti dell OMS sulla base di informazioni relative ai ceppi virali d influenza circolanti su scala mondiale. Shift antigenico Definizione: per «shift antigenico» (chiamato anche «spostamento antigenico») s intende una modifica del genoma di maggiore entità rispetto alla deriva antigenica. Tale modifica è provocata da un rimescolamento delle caratteristiche antigeniche (proteina di superficie) di due ceppi virali di diversi sottotipi e dà origine a un nuovo sottotipo. Durante lo spostamento antigenico possono subire modifiche sia l emoagglutinina sia la neuroaminidasi, sia entrambe contemporaneamente. Il fenomeno dello shift antigenico è stato descritto per i virus dell influenza A, ma non per quelli del tipo B e C. Lo spostamento antigenico è fortemente associato all insorgenza di pandemie. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 10 di 251

11 Nelle radicali mutazioni causate dallo shift antigenico possono di regola intervenire i seguenti due fenomeni: 1) il cosiddetto «salto di specie», ossia quando la mutazione permette al virus di adattarsi a una nuova specie (p.es. pandemia del 1918); 2) il riassortimento (scambio) di interi segmenti di genoma: fu il caso nel 1968, quando emerse un nuovo sottotipo di virus composto di un virus umano A/H2N2 e di un virus aviario A/H3 con sottotipo N sconosciuto; il virus che ne risultò (A/H3N2) diede origine alla pandemia di influenza cosiddetta «di Hong Kong». 2.3 Epidemiologia Secondo la definizione dell OMS, l epidemiologia studia la distribuzione spaziale e la frequenza delle malattie, le loro variabili fisiologiche e le conseguenze sociali per la popolazione, così come i fattori che influiscono su tale distribuzione. Di seguito sono presentati alcuni dati e fatti relativi all epidemiologia dell influenza (significato, insorgenza, caratteristiche) Situazione internazionale A livello mondiale, è dagli anni 1990 che ai Paesi viene chiesto di prepararsi a una nuova pandemia influenzale. In Europa, l incarico di elaborare piani d azione nazionali e istituire partenariati è stato conferito agli Stati in occasione della 7 a Conferenza europea sull influenza e la sua prevenzione tenutasi a Berlino nel Nel 1999 l OMS ha pubblicato un piano di risposta a una pandemia influenzale e ha emanato direttive per la preparazione su scala nazionale e subnazionale. Il piano è stato adeguato alle esigenze di una società moderna e globalizzata e agli sviluppi concreti registrati in particolare con i virus aviari dal 1999 (cfr. di seguito il paragrafo sull influenza aviaria). Nel 2005 è stato presentato agli Stati membri nella sua nuova versione, per consentire loro di migliorare ulteriormente le misure di preparazione. Lo sviluppo del sottotipo di virus influenzale H5N1, la sua diffusione su scala mondiale nelle popolazioni di uccelli selvatici, il passaggio del virus alle popolazioni avicole e la sua sporadica trasmissione all uomo hanno indotto l OMS nel 2005 a dichiarare la fase pandemica 3 (corrispondente alla prima fase del periodo di allerta pandemico), conformemente al suo nuovo piano di preparazione a una pandemia di influenza Situazione nazionale In Svizzera, il Dipartimento federale dell interno (DFI) ha istituito nel 1995 il Gruppo di lavoro Influenza (GLI), incaricandolo di dare seguito alle richieste scaturite nel quadro della 7 a Conferenza europea sull influenza e la sua prevenzione tenutasi a Berlino nel Nell aprile 2004 il GLI ha pubblicato il primo piano pandemico nazionale, che è servito come documento di base per l elaborazione del presente Piano pandemico svizzero Nel 2006 si sono registrati in Svizzera, per la prima volta dal 1930, singoli casi di influenza aviaria che hanno colpito esclusivamente volatili selvatici ma non volatili da cortile. Finora non si sono verificati nel Paese casi di trasmissione all uomo di questo sottotipo di virus influenzale (H5N1). Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 11 di 251

12 2.3.3 L influenza: definizione e insorgenza L influenza stagionale Ogni anno si verifica un ondata di influenza stagionale le cui caratteristiche epidemiologiche rispecchiano la variabilità delle caratteristiche antigeniche dei virus influenzali (drift antigenico). La diffusione dei virus dipende, fra l altro, dalla situazione immunitaria della popolazione. L influenza stagionale è una malattia respiratoria acuta che si manifesta soprattutto nei mesi invernali, nell emisfero nord della Terra, tra fine novembre e inizio aprile, con sintomi che colpiscono le vie aeree superiori e/o inferiori e sintomi sistemici che comprendono febbre, mal di testa, dolori muscolari e malessere generale. Nei gruppi a rischio (anziani, neonati e persone con patologie croniche e/o immunodepresse) l influenza è connessa a un accresciuta morbilità e mortalità. L influenza aviaria (influenza dei polli o peste aviaria) L influenza non si manifesta soltanto nell uomo, ma anche nel regno animale, fra vari mammiferi e uccelli. Gli agenti patogeni responsabili dell influenza aviaria (influenza dei polli) sono virus influenzali di tipo A. L influenza dei polli è riscontrata nelle specie di uccelli (soprattutto acquatici), perlopiù in una forma meno patogena nota come «Low Pathogenic Avian Influenza» (LPAI). La forma più severa, la «Highly Pathogenic Avian Influenza» (HPAI) o «peste aviaria classica», è una delle malattie degli uccelli selvatici e del pollame maggiormente temute nell economia avicola. È presente a livello mondiale, è altamente contagiosa e negli uccelli ha un tasso di mortalità che può raggiungere anche il 100 per cento. Nel sono stati isolati virus HPAI-H5N1 in diversi uccelli migratori: si può quindi dedurre che anche questa specie di volatili è fra i responsabili della diffusione geografica dell infezione. Nel 2006 sono stati scoperti in Svizzera, per la prima volta dal 1930, nuovi casi di uccelli migratori infettati con un virus dell influenza dei polli. Vi sono evidenze di trasmissione all uomo dei sottotipi H5, H7 e H9 dei virus dell influenza aviaria A. Dal 1997 diversi tipi di virus H5N1 originati da derive antigeniche hanno ripetutamente provocato malattie nell uomo. Nel periodo che va dall inizio del 2003 a metà del 2006, l OMS ha confermato un totale di 225 casi di infezione da influenza A (H5N1) nell uomo, di cui 128 con esito letale. Le infezioni e i decessi sono avvenuti in dieci diversi Paesi (Egitto, Azerbaigian, Cina, Gibuti, Indonesia, Iraq, Cambogia, Tailandia, Turchia e Vietnam). In questi casi, oltre al sottotipo H5N1 (cfr. sopra), hanno avuto un ruolo diversi altri virus dell influenza aviaria, quali l H9N2 e l H7N3: H9N2: ha provocato a Hong Kong, nel 1999 e nel 2003, infezioni autolimitanti del tratto respiratorio in alcuni bambini. Il virus H9N2 del 1999 presentava analogie con il virus H5N1 del 1997, ciò che lascia supporre un riassortimento fra i due ceppi virali. Il sottotipo altamente patogeno H7N7 è comparso nel 2003 nei Paesi Bassi, in alcuni volatili da cortile, e ha causato congiuntiviti soprattutto nelle persone venute direttamente a contatto con animali infetti e nei loro familiari. H7N3: nel 2004 ha provocato in Canada congiuntiviti nelle persone venute a contatto con pollame infetto. Quest incremento di casi di trasmissione dei virus dell influenza aviaria dal pollame all uomo ha fatto sì che i lavori di allestimento dei piani internazionali e nazionali di preparazione a una pandemia fossero accelerati e potenziati. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 12 di 251

13 Pandemia HxNy «HxNy» designa un nuovo sottotipo di virus influenzale derivante da sottotipi virali esistenti o suscettibili di svilupparsi a seguito dei meccanismi precedentemente descritti e in grado di scatenare una pandemia. Un simile virus non era noto al momento della redazione del presente Piano pandemico svizzero Il sottotipo virale H5N1 sembra possedere determinate caratteristiche che potrebbero renderlo capace di svilupparsi in un virus pandemico. Tuttavia, non si può prevedere se sarà effettivamente questo virus a provocare una pandemia influenzale. Il presupposto per l insorgenza di una pandemia è dato quando, dopo uno shift antigenico, si registrano evidenze della comparsa di un sottotipo di virus influenzale nuovo o sconosciuto e quando tale virus: è patogeno e virulento si trasmette da uomo a uomo, e colpisce persone che non sono immunizzate contro tale virus o che lo sono in misura insufficiente. Caratteristiche dell influenza Influenza stagionale Influenza pandemica Periodo d insorgenza ogni anno nei mesi invernali non prevedibile storicamente 2-3 volte ogni 100 anni indipendente dalle stagioni, più probabile nei mesi invernali Durata Gruppi a rischio di complicanze in Svizzera: ca. 10 settimane (fine novembre-inizio aprile) neonati persone > 65 anni persone con patologie croniche e/o immunodepresse una o più ondate in Svizzera la durata di un ondata pandemica è stimata a 8-12 settimane* non conosciuti (p.es soprattutto giovani adulti) Incidenza cumulativa della malattia (tasso d attacco o attack rate) Tasso di mortalità 2-5% della popolazione in Svizzera 6-14 ogni abitanti in Svizzera 25% della popolazione in Svizzera* 100 ogni abitanti in Svizzera* Modifica del genoma drift antigenico shift antigenico *Le ipotesi corrispondono allo scenario peggiore («worst case») Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 13 di 251

14 3 Basi mediche Nella tabella seguente sono riassunte le caratteristiche cliniche dell influenza. La tabella fornisce un quadro generale dell influenza stagionale, aviaria e pandemica. Le caratteristiche cliniche di una possibile influenza pandemica sono sconosciute e sono quindi formulate soltanto a titolo ipotetico. Influenza stagionale Influenza aviaria Influenza pandemica nell uomo Sottotipo virale H1N1, H3N2, H1N2 H5N1, H7N7, H9N2 HxNy Trasmissione interumana tramite: goccioline (droplets) contatto diretto forse contatto indiretto o aerosol Possibilità diagnostiche sintomi clinici colture virali PCR (tipizzazione), EIA, IF Periodo d incubazione 1-4 giorni, in media 2 giorni Periodo di contagiosità da 1 giorno prima della comparsa della malattia fino a 5 giorni dopo, nei bambini fino a 10 giorni dopo Sintomatologia clinica Complicanze più frequenti Incidenza cumulativa della malattia (tasso d attacco o attack rate) febbre alta (> 38 C), forte senso di malessere e debolezza generale, mialgie o dolori generalizzati; accessoriamente tosse, rinite, artralgie polmoniti bronchiti otiti 2-5% della popolazione in Svizzera Tasso di mortalità 6-14 ogni abitanti in Svizzera dai volatili all uomo tramite: goccioline (droplets) sintomi clinici PCR (tipizzazione), EIA, IF 2-5 giorni, evidenze fino a 8 giorni sconosciuto febbre > 38 C, tosse, raffreddore, mal di gola, dispnea, polmonite, diarrea come nell influenza stagionale insufficienza multiorgano sconosciuta sconosciuto, case fatality ratio per H5N1 > 50% probabilmente tramite: goccioline (droplets) contatto diretto da non escludere: aerosol sintomi clinici colture virali PCR (tipizzazione), EIA, IF sconosciuto, ipotesi: 1-4 giorni sconosciuto, ipotesi: da ca. 1 giorno prima della comparsa della malattia fino a 7 giorni dopo, in media 5-7 giorni, nei bambini fino a 21 giorni sconosciuta, ipotesi: come per l influenza stagionale sconosciute, probabilmente: polmonite scenario «worst case»: 25% della popolazione in Svizzera 100 ogni abitanti in Svizzera Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 14 di 251

15 Influenza stagionale Influenza aviaria nell uomo Influenza pandemica Prevenzione: vaccino vaccino trivalente di composizione nuova ogni anno in fase di sviluppo (monovalente) vaccino prepandemico: priming con il nuovo sottotipo virale per potenziare la reazione al vaccino pandemico imparentato vaccino pandemico (probabilmente monovalente): sviluppo del vaccino non appena è noto il virus pandemico Prevenzione: antivirali possibile, secondo l indicazione: inibitori della neuroaminidasi amantadina, rimantadina* inibitori della neuroaminidasi inibitori della neuroaminidasi amantadina, rimantadina* Terapia: antivirali possibile, secondo l indicazione: inibitori della neuroaminidasi amantadina, rimantadina* inibitori della neuroaminidasi inibitori della neuroaminidasi amantadina, rimantadina* Terapia: altro terapia sintomatica, antibiotici in caso di infezioni secondarie (polmonite) terapia sintomatica, antibiotici in caso di infezioni secondarie (polmonite) terapia sintomatica, antibiotici in caso di infezioni secondarie (polmonite) * non autorizzato in Svizzera Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 15 di 251

16 4 Periodi pandemici e fasi secondo l OMS, possibili scenari per la Svizzera Nel suo piano di preparazione a una pandemia influenzale (WHO global Influenza preparedness plan, 5/2005), l OMS definisce tre periodi pandemici e sei fasi: il periodo interpandemico (fasi 1 e 2) il periodo di allerta pandemico (fasi 3, 4, 5) il periodo pandemico (fase 6). Le fasi 1-6 comprendono l intero decorso, dalla comparsa di un nuovo sottotipo di virus influenzale nel regno animale fino alla diffusione della malattia nell uomo. L OMS dichiara la fase che corrisponde al livello di rischio esistente non appena i relativi criteri sono adempiuti, dopodiché i suoi Stati membri devono attivare i loro piani pandemici nazionali in base alla fase dichiarata. La dichiarazione di una fase ha la stessa valenza per tutti i Paesi del mondo, indipendentemente dal fatto se, o in che misura, un singolo Paese risulta colpito. Per tenere conto di queste situazioni nella pianificazione e nell attuazione degli opportuni provvedimenti, l OMS ha raccomandato ai suoi Stati membri di adeguare le fasi alle specificità nazionali e di suddividerle in possibili scenari. La Svizzera ha così delineato tre scenari per ciascuna delle fasi 3, 4 e 5 e due scenari per la fase 6. Sono scenari plausibili sulla scorta delle conoscenze attuali e delle conseguenti ipotesi riconosciute sul piano internazionale, ma che non si verificheranno necessariamente. È ipotizzabile, ad esempio, che nella fase 4 la Svizzera segua lo scenario 4.1 ma che, a seguito degli sviluppi a livello nazionale e internazionale, passi poi direttamente allo scenario 5.3. Il passaggio da una fase all altra, infatti, può essere graduale o, al contrario, rapido. Se in futuro le ipotesi dovessero essere modificate alla luce di nuove conoscenze, può anche darsi che delineino nuovi scenari. La classificazione in periodi pandemici, fasi e scenari riportata qui di seguito costituisce il punto di partenza per la parte II del presente Piano pandemico svizzero 2006, nella quale, per ogni fase e scenario, sono elencati i provvedimenti di preparazione e risposta nonché i servizi competenti per l attuazione. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 16 di 251

17 Periodo interpandemico Fase 1 Descrizione: non è stato isolato nell uomo nessun nuovo sottotipo di virus influenzale a livello mondiale. Obiettivo: aggiornare periodicamente, a livello globale, nazionale e subnazionale, i piani pandemici e le misure di preparazione in base alle nuove conoscenze. Strategia: in una simile situazione è necessario promuovere la vaccinazione antinfluenzale dei gruppi a rischio e del personale medico e infermieristico. Scenari per la Svizzera: nella fase 1 non sono previsti scenari particolari. Fase 2 Descrizione: come la fase 1. Tuttavia, un nuovo sottotipo di virus influenzale circolante negli animali rappresenta un rischio sostanziale di malattia per l uomo. Obiettivo: ridurre al minimo il rischio di trasmissione animale-uomo, individuare e notificare rapidamente eventuali casi di trasmissione. Strategia: come nella fase 1. La priorità va inoltre accordata alle misure per impedire l introduzione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) nelle popolazioni animali a rischio e per evitare l infezione delle persone esposte (p.es. personale operante nella lotta alle epizoozie). Scenari per la Svizzera: nella fase 2 non sono previsti scenari particolari. Periodo di allerta pandemico Fase 3 Descrizione: comparsa di casi isolati di infezione nell uomo con un nuovo sottotipo di virus influenzale, ma assenza di trasmissione interumana. In rari casi sono possibili eccezioni nelle persone che vivono o lavorano a contatto ravvicinato con animali i (p.es. pollame infetto). Obiettivo: caratterizzare rapidamente il nuovo sottotipo virale, individuare e notificare per tempo i casi di infezione nell uomo, adottare tempestivamente le opportune misure per i nuovi casi. Strategia: se non è possibile evitare l introduzione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) nelle popolazioni animali è necessario eliminare il virus per impedire l infezione delle persone esposte. È indispensabile individuare al più presto eventuali casi di infezione delle persone, qualora si manifestino nonostante le precauzioni adottate, e istituire un adeguato sistema di gestione dei contatti. A titolo di preparazione alle fasi seguenti occorre elaborare e prendere in esame una strategia atta a garantire l approvvigionamento di antivirali e vaccini. i Anche se fino a metà 2006 l infezione ha interessato solo il pollame, nel presente documento si parla genericamente di «animali» come di una possibile fonte di infezione, in quanto il piano pandemico ha valenza indipendentemente dal tipo di vettore della malattia. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 17 di 251

18 Scenari per la Svizzera: Scenario 3.1 La comparsa di casi isolati nell uomo è limitata al Paese di origine dell infezione, ma l epizoozia si diffonde in altri continenti (per l influenza aviaria, situazione corrispondente a quella di fine 2005). Possibili ripercussioni: aumenta il rischio che gli animali possano importare il virus in un altro Paese; possibile crollo delle importazioni e del consumo di prodotti animali (p.es. carne di pollame nel caso del virus H5N1). Obiettivo: impedire l introduzione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) nelle popolazioni animali della Svizzera. Scenario 3.2 Un nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) è isolato in animali morti o infetti ritrovati in Svizzera o nei Paesi confinanti (per l influenza aviaria, situazione corrispondente a quella d inizio 2006). Possibili ripercussioni: variano a seconda del tipo di animali infettati dal virus (selvatici o da allevamento); il commercio e le esportazioni sono a rischio; notevole risonanza mediatica, sia sul piano nazionale che su quello internazionale; cresce la preoccupazione della popolazione. Obiettivo: impedire la diffusione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) tra gli animali e l infezione delle persone. Scenario 3.3 Un caso di infezione umana con il nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) è accertato in Svizzera. Possibili ripercussioni: il Cantone competente fornisce assistenza all unico caso accertato (diagnosi, isolamento, prevenzione); notevole risonanza mediatica sia sul piano nazionale che su quello internazionale; cresce la preoccupazione della popolazione. Obiettivo: evitare infezioni secondarie nella persona colpita; proteggere da un eventuale contagio le persone che gravitano attorno all ammalato e, in particolare, il personale medico. Periodo di allerta pandemico Fase 4 Descrizione: piccoli cluster di infezione con primi casi di trasmissione interumana a diffusione chiaramente localizzata, ciò che fa supporre che il virus non si sia ancora ben adattato all uomo. Obiettivo: contenere la diffusione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) o ritardarla per guadagnare tempo al fine di mettere in atto le misure di preparazione e trovare un vaccino. Strategia: la priorità va data alle misure per evitare l importazione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) tramite le persone o gli animali. Se ciò non fosse possibile, è necessario tentare di interrompere la catena di trasmissione animale-uomo e interumana. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 18 di 251

19 Scenari per la Svizzera: Scenario 4.1 Primo focolaio di trasmissione interumana del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) registrato fuori della Svizzera. Possibili ripercussioni: in questa situazione possono essere decretate limitazioni del traffico di confine (p.es. traffico aereo con la regione colpita, viaggiatori di ritorno); manifestazioni internazionali possono essere annullate (come nel caso della SARS); possibile aumento dei rientri di Svizzeri residenti all estero. Obiettivo: impedire l introduzione del nuovo sottotipo di virus influenzale; individuare rapidamente eventuali viaggiatori entrati ammalati nel Paese al fine di contenere o ritardare la diffusione del virus. Scenario 4.2 Focolai(o) di trasmissione interumana del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) registrato/i fuori del continente o del Paese d origine dell infezione, ma non in Svizzera. Possibili ripercussioni: limitazioni severe dei viaggi da e per i Paesi colpiti e dei flussi di traffico internazionali. Obiettivo: impedire l introduzione del nuovo sottotipo di virus influenzale; individuare rapidamente eventuali viaggiatori entrati ammalati nel Paese per contenere un ulteriore diffusione dell infezione; adottare tutti i provvedimenti possibili per evitare la diffusione del virus in Svizzera. Scenario 4.3 Focolaio di trasmissione interumana del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) in Svizzera. Possibili ripercussioni: questa situazione può rappresentare un emergenza. Alle frontiere e negli aeroporti, il traffico dei viaggiatori può essere sottoposto a controlli in uscita e in entrata (analogamente alla crisi provocata dalla SARS). Il personale medico può essere fortemente sollecitato, risultando temporaneamente oberato. Anche settori non medici come l economia, la diplomazia e la sicurezza possono essere fortemente toccati. Obiettivo: adottare tutti i provvedimenti possibili per rallentare l insorgenza di una pandemia e guadagnare tempo per poter mettere in atto le misure di preparazione e risposta. Periodo di allerta pandemico Fase 5 Descrizione: grandi cluster di trasmissione interumana a diffusione ancora localizzata, ciò che indica che il virus migliora il suo adattamento all uomo, ma non è ancora pienamente trasmissibile. Obiettivo: intensificare al massimo gli sforzi per contenere o ritardare la diffusione del nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) al fine di evitare una pandemia e di guadagnare tempo per le contromisure. Strategia: come nella fase 4. Scenari per la Svizzera: gli scenari 5.1, 5.2 e 5.3 corrispondono a quelli per la fase 4 (4.1, 4.2, 4.3), eccetto che nella fattispecie i focolai sono più grandi e le probabilità di una trasmissione interumana sono in crescita. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 19 di 251

20 Periodo pandemico Fase 6 Decrizione: trasmissione diffusa e prolungata del nuovo sottotipo di virus influenzale, che si è trasformato in virus pandemico. Obiettivo: ridurre al minimo l impatto della pandemia. Strategia: garantire per quanto possibile il normale funzionamento delle strutture sociali ed economiche. Scenari per la Svizzera: la strategia e la portata precisa delle misure necessarie in questa fase dipenderanno perlopiù dalla maggiore o minore letalità del virus pandemico. Scenario 6.1 Un virus pandemico si trasmette in modo continuo tra le persone su scala mondiale, ma non ancora in Svizzera. Possibili ripercussioni: come nelle fasi 4.1/4.2 e 5.1/5.2; necessità urgente di un vaccino contro il virus pandemico. Obiettivo: intensificare al massimo gli sforzi per rallentare la diffusione della pandemia e guadagnare tempo per poter mettere in atto le necessarie misure di risposta. Scenario 6.2 Un virus pandemico si trasmette in modo continuo nella popolazione su scala mondiale e in Svizzera. Possibili ripercussioni: il sistema sanitario è sollecitato in misura molto maggiore che non nel caso dell influenza stagionale, con conseguente possibile sovraccarico. La pandemia ha un notevole impatto su tutti i settori della vita e della società. La situazione di crisi può portare a disordini sociali, forme di mercato nero e focolai di violenza. Obiettivo: è indispensabile mettere in atto tutto il possibile per arginare le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia. I sistemi sanitari e le strutture sociali ed economiche di importanza vitale devono essere salvaguardate e il loro funzionamento assicurato. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 20 di 251

21 5 Ipotesi di lavoro e teorie nel quadro della preparazione a una pandemia influenzale Per potersi preparare a una pandemia influenzale, della quale non è possibile prevedere con certezza l insorgenza, l evoluzione e la portata, è indispensabile formulare ipotesi che siano basate sulle conoscenze e le esperienze disponibili sinora e che tengano conto della situazione attuale del Paese. Qui di seguito è elencata una serie di teorie riconosciute sul piano internazionale e allo stesso tempo adeguate alle specificità svizzere. Le ipotesi corrispondono allo stato delle conoscenze del giugno 2006 e vengono aggiornate sul piano nazionale e internazionale non appena nuove informazioni sono disponibili. Ciò nonostante, nel caso di una pandemia la situazione reale può variare notevolmente, sia a livello nazionale che internazionale, a causa delle caratteristiche epidemiologiche assunte dal virus pandemico. Le misure di preparazione adottate dovrebbero tuttavia permettere di reagire il più rapidamente ed efficacemente possibile alle nuove contingenze. Ipotesi di lavoro e teorie 1. Caratteristiche e origine del virus 1.1 Il virus pandemico è un nuovo sottotipo del virus influenzale A. 1.2 Il nuovo sottotipo di virus influenzale (p.es. H5N1) si trasmette sporadicamente a persone che vengono a contatto con animali infetti (p.es. pollame), come nel caso di Hong Kong nel 1997, dei Paesi Bassi nel 2003, della Cina e di altri Paesi asiatici dal Simili casi di trasmissione si manifestano regolarmente laddove gli animali vivono a stretto contatto con le persone. Il fenomeno non sfocia però necessariamente in una pandemia. 1.3 Nella fase iniziale, una pandemia o un virus pandemico può manifestarsi dovunque nel mondo, anche in Svizzera. È tuttavia più probabile che una pandemia abbia origine in Asia, date le condizioni di vita in quei Paesi. 1.4 I virus influenzali di tipo A sono presenti nel regno animale in una moltitudine di sottotipi virali dai quali possono svilupparsi nuovi tipi pericolosi per l uomo. 1.5 Indipendentemente dall origine del nuovo sottotipo di virus influenzale isolato nell uomo, il potenziale di contagio interumano e la patogenicità del sottotipo non possono essere previsti in anticipo ma richiedono accertamenti rapidi. 2. Orizzonte temporale, evoluzione e durata di una pandemia 2.1 Una pandemia di influenza può insorgere in qualsiasi periodo dell anno, ma è più probabile che si manifesti nei mesi invernali. 2.2 Se un nuovo sottotipo di virus influenzale dovesse provocare focolai epidemici da qualche parte nel mondo, è probabile che prima o poi il virus a seconda della sua virulenza e dell incidenza cumulativa della malattia (tasso d attacco o attack rate) arrivi anche in Svizzera. 2.3 La globalizzazione (commerci e viaggi) aumenta il rischio che un nuovo sottotipo di virus influenzale si diffonda rapidamente su scala mondiale. Non è tuttavia possibile valutare con precisione questo rischio. 2.4 La diffusione di un nuovo sottotipo di virus influenzale dall epicentro (ipotesi: Asia) alla Svizzera è possibile in qualsiasi periodo dell anno, ma si può supporre che un ondata pandemica richiederà da 3 a 6 mesi per raggiungere il Paese. 2.5 Se un ondata pandemica raggiunge la Svizzera, si calcola che saranno necessarie da 2 a 3 settimane finché il virus si sarà diffuso in tutto il Paese. 2.6 Si stima che, dal momento in cui ha superato una determinata soglia (1,5 ILI/100 consultazioni mediche, pari a ~105 ILI/100'000 abitanti/settimana; ILI=Influenza-like illness, sindrome influenzale), un ondata pandemica (ondata d influenza) possa durare circa 12 settimane. Per le piccole istituzioni (p.es. scuole), l ondata potrebbe durare circa 2-3 settimane. 2.7 Sono possibili più ondate pandemiche; l intervallo tra le ondate è sconosciuto. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 21 di 251

22 3. Caratteristiche di trasmissione 3.1 L influenza è trasmessa perlopiù attraverso le vie aeree: a) tramite goccioline o droplets (> 5μm) di secrezioni delle vie respiratorie (quando persone infette parlano, tossiscono o starnutiscono); b) per contatto con una superficie contaminata da goccioline di secrezioni delle vie respiratorie; c) non è esclusa una trasmissione attraverso aerosol (particelle del diametro < 5μm). 3.2 Il periodo d incubazione dell influenza oscilla fra 1 e 4 giorni (in media 2 giorni). 3.3 Le persone infette risultano di regola contagiose da 1 giorno prima della comparsa dei sintomi fino a 7 giorni dopo (in media per 5-7 giorni); nei bambini e nelle persone immunodepresse la fase contagiosa dura più a lungo (fino a 21 giorni). 3.4 La maggior parte delle persone è a rischio di contagio, ma non tutte vengono contagiate e non tutte le persone infettate si ammalano. Per la Svizzera, gli scenari «worst case» prevedono un incidenza della malattia del 25 per cento (contro il 2-5% nel caso dell influenza stagionale). 4. Tassi d incidenza, di complicanze, di ospedalizzazione e di letalità 4.1 Tra il virus all origine dell influenza stagionale e un virus pandemico vi sono probabilmente grosse differenze a livello di propagazione, distribuzione secondo le classi di età e gravità della malattia. Tali differenze possono essere osservate solo al momento della trasmissione interumana. Per il presente documento si è partiti dal presupposto che l incidenza cumulativa della malattia (tasso d attacco o attack rate) nei bambini in età scolastica fosse del per cento, quindi maggiore che negli adulti (25%). 4.2 Si stima che, generalmente, il decorso della malattia sarà più grave rispetto all influenza stagionale. Di conseguenza, molte più persone potranno presentare sintomi influenzali in generale e polmonari in particolare, e potranno sviluppare complicanze secondarie. 4.3 A fini di pianificazione si presuppone che, in caso di pandemia, il 100 per cento delle persone ammalate ricorrerà a prestazioni mediche. La pianificazione deve quindi permettere alle strutture sanitarie di gestire un tasso di ospedalizzazione oscillante tra l 1,0 e il 2,5 per cento. Si stima inoltre che il 15 per cento delle persone ricoverate dovrà essere trattato nei reparti di cure intense (cfr. a questo proposito Piano pandemico nazionale 2006, parte III, capitolo 3 «Strumento di pianificazione per prepararsi a una pandemia»). 4.4 Rispetto alle fasi del periodo interpandemico, si verificherà un aumento della mortalità: secondo le stime, lo 0,4 per cento delle persone colpite dalla malattia soccomberà alle complicanze connesse alla pandemia influenzale. 4.5 Il numero di ospedalizzazioni e di decessi provocati da una pandemia può variare fino a un fattore 10 a seconda delle caratteristiche del virus pandemico. 4.6 L impatto di una pandemia di influenza sul sistema sanitario e sull economia è notevole; a seconda della sua intensità, l ondata pandemica può provocare rapidamente un sovraccarico di entrambi i settori. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 22 di 251

23 5. Assenteismo 5.1 Il tasso di assenteismo dal posto di lavoro dipende sia dall incidenza della malattia nella relativa classe di età, sia dalla necessità di assistere i familiari (p.es. bambini, nei casi di chiusura delle scuole). 5.2 La chiusura delle scuole ha forti ripercussioni sulla presenza dei lavoratori al loro posto di lavoro. 5.3 Secondo le stime, il 25 per cento dei lavoratori si assenta in media da 5 a 8 giorni dal lavoro, per un periodo di 12 settimane circa (pari alla durata di un eventuale ondata pandemica in Svizzera). 5.4 Secondo queste ipotesi, l assenteismo potrebbe raggiungere un picco del 10 per cento (incluse le assenze dovute alla necessità di assistere i familiari) - un tasso, questo, pari al doppio se non al triplo di quello che si registra in una situazione di normalità. 5.5 Il vaccino prepandemico fornisce un immunizzazione solo parziale contro il virus pandemico. 5.6 Se non sarà disponibile alcun vaccino (com è prevedibile in una prima ondata pandemica) e se non si adotteranno misure di prevenzione, il picco di assenteismo potrebbe anche essere largamente superato soprattutto nel caso delle persone professionalmente esposte alla malattia, come il personale infermieristico (in Gran Bretagna, nel 1957, l assenteismo del personale di cura raggiunse il 15%). 5.7 Tra i bambini, soprattutto fra quelli che vanno a scuola, una pandemia influenzale si diffonde molto più rapidamente, motivo per cui può essere necessaria la chiusura delle scuole. 5.8 A livello scolastico e comunale, un ritorno alla normalità è possibile già dopo 4 settimane dall insorgenza di un ondata pandemica. Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 23 di 251

24 6 Conseguenze economiche di una pandemia influenzale Il presente capitolo è una sintesi dei più recenti studi di macroeconomia condotti dall agenzia del Congresso americano che si occupa di questioni di bilancio («Congressional Budget Office», CBO), dal Ministero australiano delle finanze, da un istituto australiano indipendente di studi di politica internazionale («Lowy Institute for International Policy», Sydney ii ) e dall istituto «Mapi Values» di Bollington (Gran Bretagna). Quest ultimo è il leader mondiale nello sviluppo, nella valutazione e nell analisi internazionale dei dati per la protezione dei pazienti. Nei primi due studi (CBO e Ministero australiano delle finanze) sono analizzate le conseguenze macroeconomiche di una pandemia sul piano nazionale, mentre nella ricerca del Lowy Institute le ripercussioni sono esaminate sia sul piano mondiale che su quello regionale. Lo studio di Mapi Values è stato commissionato dall Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per valutare i costi dell influenza in Svizzera. Tutti gli studi citati prendono come punto di partenza le epidemie d influenza verificatesi in passato e le esperienze registrate nel 2003 con l epidemia di SARS. È difficile prevedere la gravità di una pandemia, così come i suoi effetti sull economia. Per quanto riguarda le caratteristiche epidemiologiche della pandemia (incidenza, età dei gruppi di popolazione colpiti ecc.), tra gli scenari elaborati dai singoli Paesi industrializzati non vi sono praticamente differenze. In Svizzera ci si deve pertanto aspettare conseguenze analoghe a quelle che potrebbero presentarsi nel resto dei Paesi occidentali che si preparano a una pandemia. In termini economici, i costi provocati da una pandemia sono legati all impiego di risorse materiali e di personale. In questo contesto si può fare una distinzione fra costi diretti del sistema sanitario e costi indiretti che sorgono al di fuori di esso. I costi diretti del sistema sanitario provengono soprattutto dalla maggiore domanda di prestazioni sanitarie durante la pandemia. Occorre prendere in considerazione anche i lavori di preparazione a questa situazione, i cui costi, però, risultano comparativamente inferiori. Nello studio svizzero del 2001, i costi diretti in caso di pandemia sono stati stimati a 400 milioni di franchi, contro i 300 milioni registrati mediamente per una stagione influenzale. In una situazione di pandemia, il sistema sanitario è sollecitato al massimo: i costi diretti supplementari causati dall influenza sono limitati dalle capacità del sistema stesso. Le prestazioni per l assistenza alle persone colpite dall influenza sono perciò fornite in parte a scapito delle prestazioni ordinarie, che sono rimandate fino a che la situazione non si è normalizzata. Il fatto di ritardare l erogazione di tali prestazioni fa sì che una parte della domanda venga a mancare. L effetto sui costi di tale «sostituzione di prestazioni» non è stato quantificato. Nel caso di una pandemia influenzale, si stima che i costi indiretti siano molto più elevati dei costi diretti. La maggior parte degli scenari prevede una riduzione di un terzo della forza lavoro per un periodo di 2-3 settimane. A ciò si aggiungono le assenze per la cura dei familiari o per evitare i rischi di esposizione e contagio. L ordine di grandezza di queste assenze è stimato al 20 per cento circa dell intera forza lavoro, per 3 mesi circa. Si ritiene che il calo della produttività interesserà tutti i settori dell economia, compreso quello sanitario. Alcuni settori saranno colpiti non solo da una penuria di forza lavoro, ma anche da un calo della domanda di prodotti e prestazioni. Come ha dimostrato la crisi della SARS, l insorgenza di una pandemia influenzale porterebbe quasi immediatamente a un crollo del traffico viaggiatori. In una situazione simile sarebbero evitati sia i viaggi lunghi sia i brevi spostamenti per il tempo libero. Il calo della domanda in quest ambito toccherebbe in particolare il settore dei trasporti, quello alberghiero e della ristorazione, così come la cultura e lo sport. A seconda della portata della pandemia, si può tuttavia prevedere una riduzione della domanda per la maggior parte dei beni di consumo e dei servizi, ad eccezione naturalmente di quelli strettamente connessi all influenza. Una pandemia si ripercuote ii Ufficio federale della sanità pubblica, Piano pandemico svizzero 2006, pagina 24 di 251

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