Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 1. Enrico Resti. L Università Bocconi. Memorie di un testimone

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1 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 1 Enrico Resti L Università Bocconi Memorie di un testimone

2 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 2 Editing e aggiornamenti: Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa Associazione Amici della Bocconi, via Castelbarco, Milano stampa@istitutojavottebocconi.it - In copertina: foto di Mario Ruggeri, Archivio Università Bocconi, edificio di Via Roentgen Copyright 2011 EGEA S.p.A. Via Salasco, Milano Tel. 02/ Fax 02/ egea.edizioni@unibocconi.it Tutti i diritti sono riservati, compresi la traduzione, l adattamento totale o parziale, la riproduzione, la comunicazione al pubblico e la messa a disposizione con qualsiasi mezzo e/o su qualunque supporto (ivi compresi i microfilm, i film, le fotocopie, i supporti elettronici o digitali), nonché la memorizzazione elettronica e qualsiasi sistema di immagazzinamento e recupero di informazioni. Per altre informazioni o richieste di riproduzione si veda il sito Date le caratteristiche di Internet, l Editore non è responsabile per eventuali variazioni di indirizzi e contenuti dei siti Internet menzionati 1^ edizione: ottobre ^ edizione: settembre ^ edizione: novembre ^ edizione: agosto 2011 ISBN Impaginazione e stampa: La Cartolitografica BTM Arese (MI)

3 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 3 Indice Introduzione di Luigi Guatri 5 Premessa dell Autore di Enrico Resti 7 La libera Università per la crescita economica e morale della Nazione di Giovanni Spadolini 10 La nascita della libera Università. Gli antefatti 13 I primi passi 24 Dal 1914 al Il ventennio fascista 36 La ricostruzione e gli anni Cinquanta 51 Gli anni Sessanta 58 Il Sessantotto e la contestazione 65 Gli anni Settanta 67 Gli anni Ottanta 76 Gli anni Novanta 90 Il Duemila: da cent anni il futuro 109 Conclusioni dell Autore 124 DOPO IL 2005 La Bocconi oggi 126 Presidenti e rettori dalla fondazione a oggi 141 Sezione fotografica 142 Indice dei nomi 153 Info utili 159 3

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5 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 5 Introduzione Il libro che avete fra le mani è il frutto di un prezioso lavoro di ricerca e studio condotto da Enrico Resti in oltre 40 anni di lavoro nell Università Bocconi. Resti è stato il nostro direttore amministrativo dal 1971 al 1994 ed è scomparso il 6 marzo 2008, dopo una vita quasi interamente dedicata all ateneo di via Sarfatti 25 che ha visto, da protagonista, crescere e svilupparsi. Ed è indubbiamente a lui, testimone fidato e attento della tradizione Bocconi, che dedichiamo questa quarta edizione. Di pubblicazioni dedicate all Università Bocconi ne sono state scritte diverse, una fra tutte la prestigiosa Storia di una libera università di Marco Cattini, Aldo De Maddalena e Marzio Achille Romani, composta da ben tre volumi. Tuttavia ho saputo che spesso i nostri docenti, studenti e dipendenti interessati a conoscere la storia della struttura in cui insegnano, studiano e lavorano hanno letto con piacere il libro di Resti L Università Bocconi - Memorie di un testimone. Scritto con uno stile narrativo semplice e chiaro, ma nello stesso tempo in modo dettagliato e completo, il libro di Enrico Resti è tuttora considerato un valido strumento divulgativo della storia e della tradizione Bocconi. Questo libro viene infatti consegnato agli studenti delle scuole superiori in tutta Italia, durante le Giornate di Orientamento, dato in omaggio ai visiting professor, distribuito nelle manifestazioni e nei convegni Bocconi a relatori, ospiti e partecipanti. Ma non solo: in un periodo in cui la velocità e la proiezione verso il futuro diventano predominanti, quasi facendo passare in secondo piano il presente e ancor più il passato, credo fortemente nell utilità di una lettura che ci riporti alle nostre origini e radici bocconiane. E questa è una lettura che riconduce al passato, all inizio del Novecento quando una famiglia milanese consapevole di non poter lasciare eredi destina tutto il suo patrimonio alla fondazione della prima università di economia in Italia. Leggendo queste pagine, avrete modo di ripercorrere anche gli ultimi 109 anni della storia italiana da Einaudi e il periodo fascista 5

6 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 6 L Università Bocconi - Memorie di un testimone alla contestazione studentesca sessantottina, agli anni di piombo e a tangentopoli fino alla globalizzazione dei giorni nostri che, a diverso titolo, è transitata anche nelle aule Bocconi. Questa nuova edizione del libro di Enrico Resti è composta principalmente dal testo da lui scritto e curato tra il 1999 e il In questa nuova edizione, sono stati aggiunti l ultimo capitolo La Bocconi oggi e alcune foto legate all attualità. A nome dell Università Bocconi e dell Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa Associazione Amici della Bocconi, che ha curato la pubblicazione di questa edizione, voglio esprimere ai familiari di Enrico Resti tutta la nostra gratitudine e il nostro affetto per questo prezioso materiale sulla nostra storia lasciato in dono alla comunità bocconiana. Siamo ben consapevoli che oggi l informazione predilige sempre più canali web come YouTube, Skype e Twitter, solo per citare alcuni esempi. Tutti canali presenti anche sul nostro portale web Bocconi, che vengono utilizzati quotidianamente da studenti, docenti e personale. Tuttavia, anche in questa era del Web, il libro cartaceo occupa un suo spazio importante e irrinunciabile, anche al fianco dei nuovi colleghi digitali come gli ebook e relative tecnologie. Auguro quindi che queste pagine contribuiscano a far conoscere, e quindi stimare ed apprezzare, a un numero sempre più ampio di persone la nostra Bocconi, per quello che realmente è, con i suoi ideali, i suoi valori e le storie di uomini e donne che da oltre 100 anni testimoniano con il loro studio, la loro ricerca e il loro lavoro come l economia e la finanza possano essere vissuti con etica e morale. Un impegno, questo, che era il principale desiderio di Ferdinando Bocconi, già nel lontano 1902, quando fondò la nostra università. 6 Luigi Guatri Vicepresidente Università L. Bocconi Presidente Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa Associazione Amici della Bocconi

7 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 7 Premessa dell Autore Non omnis moriar. Q. Orazio Flacco, Carmina, libro III, 30, 60 Commerciale Luigi Bocconi di Milano, prima istituzione in Italia ad elevare alla laurea gli studi in campo economico, è nata nel 1902 dall iniziativa privata di Ferdinando L Università Bocconi, realizzata con l aiuto di Leopoldo Sabbatini, allo scopo di ricondurre l armonia tra la scuola e la vita e di educare e formare i giovani alla conoscenza dei problemi economici. Nel corso dei decenni ha sempre svolto la sua missione, in coerenza con i principi e i programmi del fondatore, restando una libera istituzione, aperta e pluralistica. In quanto tale, ha cercato di mantenersi indipendente da ogni ideologia o forza esterna condizionante, autonoma sia dal punto di vista economico che da quello scientifico e didattico, tesa al miglioramento dei servizi offerti ai propri studenti e ai propri laureati, rendendo così legittima la sua fama con il valore delle sue prestazioni. Essa infatti ha sempre perseguito obiettivi di eccellenza nell insegnamento, nella ricerca scientifica e nelle strutture, aggiornandosi e migliorandosi continuamente in rapporto all evoluzione degli scenari economici nazionali e internazionali, nell intento di favorire la formazione culturale e professionale dei giovani interessati agli studi economici, formazione non soltanto appagante dal punto di vista intellettuale, ma tale da creare nei giovani anche le condizioni per operare correttamente e incidere sulla realtà pubblica e privata. I suoi sforzi sono pertanto tesi a dare al Paese una classe dirigente nuova e a educare cittadini davvero europei, responsabili, capaci di interpretare la realtà e il cambiamento, di intervenire su di essi, di sentirsi parte di una comunità, nell impresa così come nella società, nel mondo del lavoro così come nella vita di tutti i giorni (Mario Monti). Negli anni Novanta, un articolato programma aveva disegnato il futuro dell Università, progettato e proposto nel Piano Bocconi 2000, che aveva previsto l aggiornamento e l adeguamento della didattica con l offerta di nuovi corsi, con l incremento degli spazi disponibili per professori e per studenti (aule, ambienti di studio e di ricreazione, uffici). 7

8 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 8 L Università Bocconi - Memorie di un testimone Successivamente nel 2004 la Bocconi, sotto la guida del rettore, Angelo Provasoli, pur mantenendo fede al compito affidatole dai fondatori, ha voluto continuare a interrogarsi sul modo migliore per proseguire con coerenza il cammino nel nuovo secolo e adoperarsi perché le giovani generazioni potessero adeguatamente prepararsi alle sfide che incontreranno nel futuro. Rinnovamento nella tradizione potrebbe quindi esprimere il processo portante che caratterizza la strategia complessiva dell Ateneo. Per far fronte alle nuove istanze e alle future esigenze, anche gestionali, gli organi di governo dell Università hanno deciso di avviare un nuovo ciclo di programmazione strategica con un orizzonte decennale, il cui scopo finale è quello di definire nuovi obiettivi, posizionamento di mercato, tipologia di offerta, priorità, risorse, sulla base dei risultati acquisiti e delle nuove situazioni emergenti, nonché nel rispetto del necessario equilibrio finanziario, prima garanzia di solidità e indipendenza della nostra Università. Questa è la sfida quotidiana che tutte le componenti bocconiane sotto la guida del Consiglio di amministrazione, delle Autorità accademiche e di un apposito Comitato per la programmazione strategica stanno affrontando. Sfida particolarmente importante e delicata che richiede entusiasmo, spirito costruttivo e forte propensione all innovazione; tutti fattori in stretta coerenza con il ruolo che ha sempre caratterizzato l attività della Bocconi nei suoi oltre cento anni di storia. Tornando all attività didattica e di formazione possiamo dire che la Bocconi concepisce l educazione come un processo permanente, che continua e si proietta su tutto l arco della vita professionale con l acquisizione di nuove conoscenze ed esperienze, e pertanto cura in particolar modo i corsi post lauream attraverso la SDA Scuola di Direzione Aziendale, che ha dato alle sue molteplici iniziative di formazione e di ricerca un forte incremento qualitativo e quantitativo. Ma è soprattutto ai suoi giovani studenti, italiani e stranieri, che la Bocconi si preoccupa di trasmettere non solo speranze per il loro futuro, ma soprattutto certezze. Infatti negli ultimi anni l Università ha proposto nuovi corsi di laurea e ha riprogettato i corsi già in funzione, adeguandone i contenuti e la didattica ai nuovi standard europei. Inoltre essa offre ai giovani vari servizi per studiare e per vivere nel miglior modo possibile il periodo universitario: dalla biblioteca alle 8

9 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 9 P REMESSA DELL AUTORE strutture informatiche modernissime, dallo studio delle lingue straniere alla fitta rete di contatti internazionali, dalle occasioni di incontro con le realtà economiche e produttive, sia italiane che estere, al soddisfacimento degli interessi culturali nei vari campi del sapere (il riferimento è al progetto extracurriculare Sapere a tutto campo). E poi ancora: dal programma di ampliamento delle strutture edilizie all aumento del numero dei docenti e dei vari collaboratori, dalla riorganizzazione di Istituti, Centri e Servizi allo sviluppo delle attività editoriali. Non possiamo infine dimenticare che la Bocconi si preoccupa, attraverso l ISU, del diritto allo studio, per dare la possibilità anche a studenti di condizioni economiche non agiate di frequentare l Università ed eventualmente ottenere una sistemazione nei vari collegi universitari. Oltre alla differenziazione dei contributi accademici a seconda del reddito familiare, mette a disposizione degli studenti una serie di agevolazioni e interventi di sostegno all accesso agli studi. Dulcis in fundo, mi piace citare fra le molte iniziative culturali ed editoriali a conclusione delle celebrazioni del Centenario, la riedizione del volume Storia di una libera Università di Cattini, De Maddalena e Romani, la cui pubblicazione vuole essere un gradito omaggio a quanti studenti, laureati, docenti e amici dell Università, le sono stati e le sono vicini in questi anni di prestigiose affermazioni che danno un tangibile consolidamento della sua fama e della sua eccellenza. Infine un grazie sincero a Mirka Giacoletto Papas e alla Direzione Centrale Sviluppo e Relazioni Esterne per le notizie e i dati forniti, utili per la redazione del volume, e a Salvatore Grillo e all ISU Bocconi per averne promosso e favorito la pubblicazione. Enrico Resti* novembre 2005 * Direttore amministrativo dell Università Bocconi dal 1971 al 1994 e autore di questo libro. 9

10 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 10 La libera Università per la crescita economica e morale della Nazione Se Piero Gobetti avesse conosciuto a fondo lui torinese e incantato dal modello della Fiat la parabola intera di Ferdinando Bocconi, un protagonista della Milano post-unitaria, non avrebbe certo esitato a comprenderlo fra i solitari eroi del capitalismo, in cui aveva collocato Giovanni Agnelli, con una scelta sostanzialmente condivisa da Gramsci. Ed in effetti la vita di Ferdinando Bocconi come creatore di ricchezza è straordinaria ed emerge, con lineamenti peculiari e inconfondibili, dal paesaggio di quell Italia povera che fu l Italia fra il 1870 e il 1900, prima ancora che spiccasse il volo del capitalismo, direi, adolescenziale del primo Giovanni Agnelli, il futuro senatore. Ferdinando Bocconi si preparò a realizzare il grande magazzino per la vendita di ogni genere di stoffe e di altri materiali di abbigliamento e, intorno alla metà degli anni Settanta, lo collocò nel centro di Milano, sviluppandolo con un ritmo prodigioso. Una crescita che anche nelle etichette ripercorse la storia dell Italia fanciulla. All inizio, come eco della cultura francese predominante, Aux villes d Italie ; successivamente intorno al 1880, dopo i primi brividi di un nazionalismo e colonialismo che escludeva le ingerenze straniere, l italianizzazione del nome, la scelta di Alle città d Italia. E quelle città d Italia accompagneranno la formazione di uno straordinario patrimonio, che culminerà nel termine dannunziano Rinascente, quasi in limine mortis dell uscita della famiglia dai grandi magazzini, già scomparso da dieci anni il fondatore della fortuna, Ferdinando, nominato senatore. Poche cifre danno il senso di una storia. Intorno al 1880 la casa Bocconi occupava nella sede centrale circa trecento impiegati ripartiti in trentuno sezioni, quante erano le categorie di merci vendute. E dava lavoro a circa duemila persone di Milano, oltre a quelli delle succursali di Torino, Genova, Trieste e Roma. Dieci anni più tardi, intorno al 1889, quando si inaugurò la nuova sede costruita appositamente in piazza Duomo e che era costata lire, i magazzini Bocconi occupavano persone e ave- 10

11 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 11 L A LIBERA U NIVERSITÀ PER LA CRESCITA ECONOMICA E MORALE DELLA N AZIONE vano un esposizione interna di merci per circa metri: i reparti più importanti erano le vendite di stoffe, abiti confezionati, biancheria, merceria, giocattoli, arredamento e mobili, profumeria [ ]. Il successo negli affari fu mitigato da un rapporto sofferto e tormentato, che culminerà nella tragedia del figlio Luigi, cui l Università Bocconi deve la sua nascita, e la sua conquistata e ben meritata fortuna. Il figlio primogenito partirà per l Africa nel 1896 come inviato della Riforma, il quotidiano crispino per eccellenza. Un po giornalista e un po combattente: inseguendo gli stessi sogni di evasione e di grandezza che percorrevano allora i romanzi di Salgari. E sarà ucciso ad Adua, in quella battaglia di Abbà Garimà del 1 marzo 1896, che travolgerà le speranze e i fantasmi dell Italia post-risorgimentale, iniziando la seconda e rattristata fase della vita di questo imprenditore geniale e instancabile [ ]. Ferdinando Bocconi, quale appare dalle pagine documentate e appassionate di Enrico Resti, fu un protagonista della vita economica milanese e quindi italiana. Anticipatore di molte teorie e tecniche della moderna distribuzione commerciale, lavoratore esigentissimo con se stesso e con i propri collaboratori e dipendenti, liberale nei convincimenti politici ma con qualche punta autoritaria nella gestione del suo impero commerciale, sorretto da quella fede nell uomo che riparava a tutte le delusioni e compensava tutte le smentite. E la libera università fu l approdo del suo umanesimo imprenditoriale. Al termine della sua lunga e operosa giornata, fiaccato dal dolore della scomparsa del figlio primogenito nelle lande africane, volle legare i suoi beni e il nome della sua famiglia ad una prestigiosa istituzione: nata per iniziativa privata, per un atto d amore e a motivo di un dolore, fra le più severe ed esclusive d Italia nel campo di quegli studi economici che egli continuava a chiamare, come i vecchi ambulanti da cui era partito, commerciale : la Bocconi, appunto. L Università Bocconi, la sua università, ha laureato negli scorsi decenni tanta parte dell élite del mondo economico, finanziario ed imprenditoriale italiano. Ed è tuttora una garanzia e un vanto la qualifica di bocconiano, non incrinata dal generale scadimento che ha scosso in tempi lontani e recenti tante università del nostro paese. Già Leopoldo Sabbatini, che dell ateneo fu il primo presidente e rettore, ci ricordò che il merito principale di Bocconi, nell impostare il suo programma di studi universitari, non fu solo quello di aver voluto 11

12 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 12 L Università Bocconi - Memorie di un testimone ricondurre l armonia tra la scuola e la vita, ma soprattutto quello di aver intuito il ruolo preminente della cultura e della scienza quale fondamento della crescita economica e morale della nazione. Il motto dell azienda commerciale fondata da Ferdinando Bocconi Fervet opus si addice ancora oggi, a tanti decenni di distanza, a tutti quegli studiosi, ricercatori e laureati nelle discipline aziendali ed economiche dell Università Bocconi, sempre in pieno fervore di iniziative e in crescente sviluppo. È un motto che ci dice ancora qualcosa: come testimonianza di una generazione di uomini forti che seppero avviare la trasformazione dell Italia un paese georgico ed arcadico, arretrato e provinciale in una nazione industriale moderna. Quella che sarebbe giunta alla posizione di quinta potenza industriale nel mondo, nonostante tutti gli errori e le insufficienze della classe dirigente di questi anni o decenni. Giovanni Spadolini 1990* * Questo intervento è tratto dalla prefazione di Giovanni Spadolini al volume di Enrico Resti, Ferdinando Bocconi il Fondatore (Egea, 1990). 12

13 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 13 La nascita della libera Università. Gli antefatti Non ci si può accostare alla storia dell Università Bocconi se prima non si risale a quella del suo ideatore e fondatore, Ferdinando Bocconi e ai motivi che ne hanno ispirato la sua istituzione. Né si può prescindere dal contesto storico in cui, agli inizi del secolo XX, sorse la libera Università con idee fortemente innovatrici nel campo della formazione culturale e professionale delle future leve di amministratori, di imprenditori e di operatori economici. Se si vuole tentare una corretta biografia del fondatore dell Università Bocconi ci si trova subito di fronte ad una questione controversa: il suo luogo di nascita. Infatti, anche se alcuni ritengono che egli sia nato a Lodi, la maggior parte degli autori indica invece Milano come città natale di Ferdinando Bocconi. Per dirimere la controversa questione e fugare ogni dubbio sul suo luogo di nascita, è bastato partire dall esame degli atti esistenti presso l Ufficio Anagrafe del Comune di Milano, dove risultano il luogo e la data della sua nascita (Milano, 11 novembre 1836) e quella della sua morte (5 febbraio 1908, sempre a Milano, in corso Venezia 70). Presso l Ufficio di Stato civile di Milano, infatti, è consultabile, con permesso speciale, la pratica di Ferdinando Bocconi, che contiene tutti i dati riguardanti il Nostro e i suoi familiari. Eccone la trascrizione: Bocconi Ferdinando di Roberto e di Bolletti Carolina, nato a Milano l 11 novembre 1836, morto a Milano il 5 febbraio 1908, battezzato nella Parrocchia S. Alessandro. Moglie: Griffini Claudia di Giovanni e di Mazzoni Elena, nata a Milano il 4 giugno 1847 crestaia, morta a Monza il 23 gennaio 1917 (Atti: 1570 PSC atto 9R2 Parte 2ªA). Figli: Luigi Cesare Roberto, nato a Milano 1 8 novembre 1869, presunto morto il 1 marzo 1896 (Atti 395 C II 79 del 1904); Ettore Ferdinando Achille, nato a Milano il 3 marzo 1871, morto a Milano nel 1932 (17 marzo); Ferdinando, nato a Milano il 25 febbraio 1873, morto a Milano il 26 dicembre 1913 (Atto 1491 R2 p. I n. 150). E con ciò riteniamo sia definitivamente chiusa la questione controversa relativa al luogo di nascita di Ferdinando Bocconi. 13

14 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 14 L Università Bocconi - Memorie di un testimone Se Ferdinando nacque a Milano, è però certo che a Lodi egli venne presto, nei primi anni della sua infanzia, accompagnato dai genitori, ed ivi frequentò la scuola primaria, della durata di tre anni. Dopo aver conseguito, come si usava allora, l Attestato di Proscioglimento, si dedicò giovanissimo al lavoro. Suo padre era sarto, ma per arrotondare i magri guadagni girava per le contrade, le borgate e i cascinali a vendere mercerie. Con Ferdinando vi erano i due fratelli, Giuseppe e Luigi, che pure aiutavano il padre Roberto. Costui rimase a Lodi ad esercitare i suoi commerci, poco più di un decennio, sia perché gli affari non prosperavano dato che il mercato delle campagne lodigiane non offriva grandi prospettive, sia per l attrattiva che esercitava Milano verso quanti erano dediti alle industrie, ai commerci e all artigianato. I Bocconi vennero quindi a Milano nella primavera del 1850, quando Ferdinando aveva quattordici anni, con molte idee in testa, anche se con pochi soldi in tasca. Dal 1850 al 1860, cioè dai 14 ai 24 anni, Ferdinando Bocconi assistette agli eventi che caratterizzarono quel decennio di storia italiana: la reazione austriaca ai moti del 1848, le repressioni feroci e i gravami fiscali, l atmosfera cupa di oppressione che avvolse Milano, fino alle riprese speranze del 1859 che divennero a poco a poco certezze. Anche l economia della città lombarda in quel decennio stagnò, risentendo della situazione politica generale, finché, col 1859, fra periodi di alterne vicende economiche, si ebbero i primi segni della ripresa dei commerci e del fiorire delle prime industrie. Ferdinando Bocconi, prima di gettarsi in nuove imprese imprenditoriali, fece parte nel 1861 della spedizione dell esercito italiano nella guerra contro il brigantaggio meridionale. Dopo due anni e dopo l esperienza militare, cominciò per Ferdinando Bocconi un periodo di intenso lavoro costruttivo e di nuove iniziative commerciali. Nel 1865 cessò l attività scomoda di venditore ambulante di stoffe e tentò, col fratello Luigi, la grande e fortunata avventura degli abiti pronti, reagendo a una mentalità conservatrice che allora imperava in fatto di abbigliamento. A quei tempi una schiera di artigiani lavorava a domicilio per i fratelli Bocconi, i quali decisero di metter bottega in via Santa Radegonda, la centralissima via accanto al Duomo, dove oggi si affaccia la Ri- 14

15 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 15 L A NASCITA DELLA LIBERA U NIVERSITÀ. GLI ANTEFATTI nascente. L avvenimento è fissato dai cronisti in data 4 giugno L emporio dei fratelli Bocconi costituì un richiamo per i milanesi e i forestieri per le novità presentate e per la varietà delle merci esposte. Si dice anche che questo negozio fu il primo a Milano a provare l esperimento della luce elettrica qualche anno dopo. Ferdinando, dopo altri tre anni di intenso lavoro, sposò, nel 1868, il 29 ottobre, Claudia Griffini, una piacente crestaia di 21 anni, che teneva bottega nella stessa via Santa Radegonda e che fu per lui moglie amorevole e valente collaboratrice. Dal loro matrimonio nacquero tre figli: Luigi ( ), Ettore ( ) e Ferdinando jr. ( ). Per cinque anni, dal 1865 al 1870, il primo negozio dei fratelli Bocconi rimase in via Santa Radegonda. Nel 1870 i Bocconi si trasferirono in corso di Porta Nuova, aprendo un nuovo negozio chiamato Magazzino Livornese, in cui si vendevano non solo abiti fatti e cappotti, ma anche biancheria, calzature e stoffe per arredamento. Qui si introdusse per la prima volta il prezzo fisso, novità che riscosse, dopo iniziali diffidenze, ampi consensi. Rimasero a Porta Nuova fino al 1877 e intanto maturavano tempi più propizi al commercio. A Milano in quegli anni si era in agitazione per la sistemazione urbanistica da dare alla piazza del Duomo, a cui si affacciava la recente galleria Vittorio Emanuele, fatta costruire dal Comune su progetto del Mengoni e inaugurata il 15 settembre Alcuni anni prima era stato costruito vicino al Duomo, in via Tommaso Grossi, un grande albergo di 400 stanze, il Confortable, moderno, con ascensori e montacarichi, acqua calda e fredda. Ferdinando, resosi conto della posizione strategica che occupava l albergo, concepì l idea di far diventare il palazzo sede della sua azienda commerciale. Così l accordo fu concluso nel L insegna, all ingresso dell edificio, diceva Aux Villes d Italie, titolo che cedeva al vezzo dell epoca di copiare dai francesi, poiché si credeva che tutto ciò che sapesse di moda e di costume non fosse pregiato se non provenisse dalla Francia. I Bocconi provvidero più tardi, nel 1880, a mutarne la denominazione in Alle città d Italia. Nel decennio che va dal 1870 a1 1880, durante il quale i Magazzini Fratelli Bocconi prosperarono in corso di Porta Nuova ( ) e poi nell ex albergo Confortable, altre succursali della casa madre 15

16 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 16 L Università Bocconi - Memorie di un testimone vennero aperte in diverse città: a Firenze, a Genova, a Trieste, a Roma, a Livorno, a Palermo, a Torino, a Napoli e persino a Parigi. Gli anni Ottanta furono ricchi di avvenimenti per Milano e per l Italia, avvenimenti dei quali il Bocconi fu testimone e vigile osservatore. La sua consolidata posizione di imprenditore, infatti, lo rendeva sensibile a tutti i progressi economici, alla cui evoluzione egli stesso partecipava. Nel 1881 fu realizzata a Milano la famosa Esposizione Nazionale, manifestazione voluta dalla borghesia produttiva milanese per fare il punto sulle conquiste economiche, tecniche, sociali e culturali del nostro Paese in un periodo storico di intensi cambiamenti. Per la verità, già dieci anni prima si era svolta a Milano, nel 1871, una Esposizione, per porre in mostra una seria e laboriosa rassegna delle forze produttrici del Paese, onde promuovere lo sviluppo delle industrie nazionali e lo studio dei provvedimenti più opportuni al loro incremento ma i risultati furono modesti e non conformi alle aspettative. A dieci anni di distanza, invece, l Esposizione, inaugurata il 5 maggio e chiusa l 11 novembre 1881, ebbe straordinario successo. L azienda dei Fratelli Bocconi prese parte attiva all importante manifestazione fieristica, non solo come espositrice, perché il Bocconi stesso contribuì attivamente e anche finanziariamente alla realizzazione della mostra, quale autorevole esponente della Camera di Commercio locale. Nell anno 1887, anno in cui fu inaugurata la sede di Roma nel palazzo di piazza Colonna, si avviò la costruzione della nuova sede milanese dei Magazzini Bocconi, che si estendevano sul terreno acquistato dal Bocconi tra via Santa Radegonda e via San Raffaele, fino all omonima chiesa con la facciata principale lungo la fiancata del Duomo. La costruzione si compì in due anni ed è rimasta ancora oggi in quella sede: la cerimonia inaugurale della nuova sede dei Magazzini Fratelli Bocconi avvenne il 22 ottobre 1889 alla presenza delle autorità cittadine, dei rappresentanti del mondo industriale e commerciale e di una folla di cittadini ammessi liberamente ai vari reparti. La nuova sede era costata lire di allora e aveva una esposizione di merci che si sviluppava per circa 2300 metri, impegnando l attività di persone. Durante questi anni di sicuri successi commerciali Ferdinando Bocconi, con altri operatori economici del mo- 16

17 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 17 L A NASCITA DELLA LIBERA U NIVERSITÀ. GLI ANTEFATTI mento, avvertì la necessità di creare qualche istituzione scolastica che avviasse i giovani all esercizio del commercio. Egli stesso, nella sua azienda, concepì l idea, quasi presago di una realtà che sarebbe nata 10 anni dopo, di offrire ai diplomati delle scuole commerciali e ai responsabili delle varie imprese, l opportunità di riunirsi per discutere temi professionali di comune interesse, per esaminare casi aziendali, per conoscere le possibilità di esportazione dei loro prodotti, acquisto delle merci a prezzi più convenienti e finanziamenti da parte degli istituti di credito. Il tutto con l apporto personale delle esperienze dei vari interessati e con la consulenza di esperti, provenienti dal mondo della scuola e dalla professione. Gli ultimi anni del secolo XIX furono anni difficili per l economia italiana. Il periodo fu definito come la grande depressione, che ovviamente non si limitò all Italia. Non si fa fatica a credere che l impresa di grande distribuzione concepita e attuata da Ferdinando Bocconi urtasse contro gli interessi di tanti commercianti al minuto, degli addetti a un settore che già allora risultava pletorico, sovradimensionato rispetto alle esigenze dei consumatori milanesi. Nonostante l innegabile azione calmieratrice dei prezzi e la varietà dei prodotti venduti nei magazzini, da quelli di largo consumo adatti a tutte le borse, a quelli più raffinati e voluttuari, nonostante i meriti civici e sociali di Ferdinando Bocconi, che aveva avviato un impresa che a quei tempi dava lavoro a migliaia di persone (si pensi che solo a Milano arrivarono a 3.100), le critiche non gli mancarono mai. Tuttavia continuò con tenacia e con successo a dirigere e a sviluppare la sua azienda, non trascurando comunque gli affetti familiari. I figli infatti erano la ragione principale della sua vita. Per loro volle scuole serie, maestri severi, disciplina rigorosa formatrice del carattere, e li mandò spesso all estero in Svizzera, in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e persino in America per apprendere non soltanto le lingue straniere (egli da adulto aveva imparato bene solo il francese) ma anche per prendere familiarità con i traffici e i commerci e per occuparsi delle imprese simili alla sua, per trarre ispirazione ed esempio per eventuali migliorie da apportare nei sistemi di approvvigionamento e di vendita. Il primogenito Luigi, con la sua morte, fu causa di una realizzazione di portata internazionale: l Università Bocconi. 17

18 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 18 L Università Bocconi - Memorie di un testimone Il secondo, Ettore, sposatosi con una nobile sarda, Donna Javotte Manca di Villahermosa ( ), fu sempre al fianco del padre fino alla sua morte; nel 1914 assunse la presidenza dell Università Bocconi e la esercitò fino al 1932, anno della sua morte. Infine Ferdinando jr. collaborò nella conduzione dei magazzini per circa 20 anni; purtroppo morì a 40 anni, il 26 dicembre Alla fine del 1800 il motto Fervet opus, che Ferdinando Bocconi aveva adottato, stava dimostrando la sua validità. L attività commerciale infatti ferveva e tutte le migliori novità erano presenti nei Magazzini Bocconi. Tre volte l anno i Cataloghi, diffusi in diverse migliaia di copie, illustravano i prodotti in vendita. In fatto di abbigliamento i Cataloghi Bocconi svolgevano il ruolo che oggi giocano le riviste di moda. Furono quindi anni positivi, nonostante la situazione politica del Paese impegnato in imprese coloniali. Il credito e il rispetto che Ferdinando Bocconi godeva avevano varcato i limiti cittadini e regionali e più volte, onorificenze a parte, erano a lui state rivolte proposte politiche perché mettesse a disposizione la sua esperienza non solo a favore dell azienda, ma dell intera collettività. Ma, in genere, egli fu sempre schivo dal comparire in veste di uomo politico, rifiutando di appartenere ad associazioni o a movimenti politici, divenire consigliere comunale o provinciale, oppure ancora farsi candidare alla Camera dei Deputati. Nel 1896 il figlio Luigi aveva 27 anni. Pochi mesi prima egli aveva compiuto verso la famiglia un gesto che taluni definirono di ribellione e di insofferenza, ma che va certamente compreso nel suo vero significato. Luigi aveva tutto dalla vita, senza preoccupazioni per il futuro. Gli mancava soltanto il contatto più da vicino con chi soffriva, con chi lavorava, con chi combatteva lontano da casa. Gli occorreva quindi un esperienza di vita in un ambiente diverso dal suo, dove invece trovava risolto ogni problema. Sembra infatti che, in tema di questioni sociali, egli non fosse del tutto d accordo con l impostazione paterna e che la sua situazione economica privilegiata gli arrecasse disagio, specie quando si confrontava con gran parte dei suoi coetanei. Il motivo di questa sua latente ribellione si fece perciò palese quando divenne attuale la questione della guerra d Africa e il suo dissenso dalle idee borghesi, legate al suo ambiente familiare, si manifestò apertamente. 18

19 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 19 L A NASCITA DELLA LIBERA U NIVERSITÀ. GLI ANTEFATTI Nei mesi precedenti l insuccesso africano, Ferdinando Bocconi aveva a lungo discusso col figlio, senza che i loro pareri potessero trovare un punto d incontro; così Luigi si era allontanato da casa senza avvertire la famiglia, che era del resto abituata alle lunghe sue assenze dovute ai suoi viaggi. È infatti risaputo che egli, con l intenzione di poter prendere in futuro una parte attiva nella conduzione dell azienda paterna, fu spesso all estero per lo studio delle lingue e per perfezionarsi negli affari, soggiornando specialmente a Monaco, Berlino, Hannover, Londra, Bradfort e New York. Ufficialmente egli si fece mandare in Africa grazie all interessamento di amici come inviato speciale de La Riforma, un giornale dell epoca, al seguito delle truppe italiane. In realtà si dice che si fosse arruolato come volontario e che a sue spese avesse equipaggiato un reparto di ascari, cosa abbastanza normale per quei tempi quando i volontari si arruolavano insieme all esercito regolare portando armi, cavalli e muli, masserizie e munizioni. A Roma, al Ministero della Guerra, il suo gesto fu giudicato nobile e disinteressato e costituì certamente un esempio per la gioventù dell epoca. Purtroppo la partecipazione alla campagna d Africa si concluse tragicamente. La versione ufficiale e più accreditata della fine di Luigi Bocconi dice che al tramonto del 1 marzo 1896 in una fase avversa della battaglia di Adua, che grazie all intervento degli ascari aveva avuto anche momenti di successo, Luigi Bocconi e il Colonnello Airaghi, mentre strenuamente si difendevano per coprire la ritirata dei loro uomini, furono uccisi sotto il sicomoro maledetto alle falde del Rajò. Ferdinando Bocconi seppe della disgrazia da una lettera scrittagli dallo stesso Luigi in data 28 gennaio 1896 da Roma, quasi fosse presago dell imminente sua fine, e che sarebbe stata recapitata ai genitori soltanto in caso di sua morte. I Bocconi angustiati per l evento fecero l impossibile pur di accertare la sorte del proprio congiunto. Le notizie raccolte furono discordi: chi lo riteneva prigioniero, chi lo giudicava ormai ucciso durante l assalto: quel che è più probabile è che Luigi Bocconi sia scomparso durante la ritirata, sopraffatto dall orda degli abissini che ne spogliarono il cadavere e lo resero irriconoscibile. Conclusione tragica alla quale purtroppo si dovette arrivare dopo l esame delle varie testimonianze. 19

20 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 20 L Università Bocconi - Memorie di un testimone Visto l insuccesso delle ricerche nei luoghi della sua scomparsa, delusa la speranza di ritrovare almeno il corpo del figlio e dargli una degna sepoltura, il vecchio Bocconi si incupì nel suo dolore lasciando sempre più a curare gli interessi dell azienda gli altri due figli, Ferdinando e Ettore, e dedicandosi al culto della memoria di quel figlio ribelle. L animo prostrato, ma non domato, di Ferdinando Bocconi seppe tuttavia reagire alla disgrazia. Col coraggio e la forza di carattere che sempre lo contraddistinsero concepì una realizzazione che, perpetuando la memoria del figlio, intitolasse a suo nome un istituto universitario per dare rigore scientifico agli studi e alle tecniche commerciali. Per attuare l iniziativa si avvalse del consiglio di Leopoldo Sabbatini, che era allora Segretario della Camera di Commercio di Milano e ascoltò, come risulta dagli atti d archivio dell Università, il parere e i suggerimenti dei più importanti operatori economici milanesi dell epoca. È del marzo 1902 il primo documento reso pubblico che parla della fondazione dell Ateneo. Eccone il testo: Nel marzo del 1898, ricorrendo il secondo anniversario della battaglia di Adua, io già aveva manifestato l intenzione di onorare la memoria di mio Figlio Luigi, smarritosi in quell infausta giornata, col dotare Milano di una Istituzione che da Lui prendesse nome e tornasse davvero utile alla Città nostra e al Paese. Incoraggiato dalle dimostrazioni di interessamento e di simpatia colle quali fu accolto il mio proposito, mi affermai nell idea di fondare in Milano una scuola di studi commerciali e, convintomi della necessità che l Istituzione dovesse essere veramente degna di un centro di tanta importanza commerciale e industriale come Milano, deliberai anzitutto di portare a L l assegno per la fondazione, che prima aveva stabilito nella somma di L Gli studi per l attuazione di tale idea mi persuasero della necessità che il nuovo Istituto dovesse sorgere ordinato in modo da assicurare quei risultati che sono, nella aspettazione di tutti, e che costituiscono una grande speranza per l avvenire economico della Nazione. Dovetti poi convincermi, accogliendo il consiglio del dott. Leopoldo Sabbatini, che avrei bene provveduto alle moderne esigenze di un alta cultura per le classi commerciali e industriali dando vita, non a una Scuola commerciale di carattere professionale, come già ne esistono in Italia, ma ad un Istituto di carattere scientifico, che porti negli studi commerciali il metodo e l ordinamento accettati per unanime 20

21 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 21 L A NASCITA DELLA LIBERA U NIVERSITÀ. GLI ANTEFATTI consenso in tutti i rami dell istruzione superiore e raggiunga sviluppo e grado veramente universitario. Il dott. Sabbatini si assunse il compito di svolgere e concretare un programma per l ordinamento dell istituzione secondo i concetti su espressi. E siccome, ad attuarlo, i mezzi da me prima stabiliti non sarebbero stati sufficienti, considerata anche la necessità di dare alla Scuola una sede propria e autonoma, così, nell accettare il programma Sabbatini, ho elevato a un milione la dotazione dell istituto e fondo l Università Commerciale Luigi Bocconi. Un mese dopo la sottoscrizione del documento, il 3 aprile 1902, egli comunicò alle Autorità, alla stampa, agli industriali e ai commercianti di tutta Italia, la prossima apertura dell Università con una lettera. Essa dice: Mi onoro di comunicare a V.S. Ill.ma che nel mese di ottobre del corrente anno l Università Commerciale Luigi Bocconi, da me fondata in Milano, accogliendo il programma del dott. Sabbatini, inizierà i suoi corsi di insegnamento. Questa nuova istituzione viene se non erro a soddisfare ad una elevata esigenza del tempo nostro. Sembra infatti che a prendere parte attiva, in un posto elevato, ai commerci e alle industrie più non basti quell insegnamento di carattere prevalentemente professionale, pratico, che è proprio delle scuole speciali ora esistenti. Sembra assolutamente necessaria una completa preparazione dei giovani alla soluzione dei più alti problemi della moderna economia, alla scientifica valutazione dei fenomeni economici e delle leggi che li governano. L Università Commerciale Luigi Bocconi intende appunto fornire quell alto grado di cultura economica che i tempi nuovi richiedono. Mediante uno studio completo, organico, delle varie scienze che esaminano in tutte le sue molteplici manifestazioni la vita economica; coordinando ai più elevati insegnamenti scientifici tutto un complesso di insegnamenti pratici, speciali, che rendono completa l educazione commerciale, l Università Luigi Bocconi mira a porre i giovani in grado di esercitare un azione diretta sulla produttività e sui traffici. Io confido che questa Istituzione così ordinata possa divenire importante fattore della cultura nazionale e schiuda ai giovani volenterosi una nuova via. È perciò che non posso astenermi dal far voto che i giovani in Italia troppo alieni dai commerci e dalle industrie vengano numerosi a chiedere al nuovo Istituto i fondamenti d una cultura che gioverà all avvenire economico del Paese e sarà anche per essi di sicuro vantaggio. 21

22 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 22 L Università Bocconi - Memorie di un testimone Così si arrivò al giorno della prima riunione del Consiglio direttivo dell Università, convocato dal fondatore per il giorno 5 luglio 1902 alle ore 14. Dopo le espressioni di gratitudine del presidente Sabbatini verso chi volle dotare Milano e l Italia di un così prestigioso istituto scientifico, e dopo i vari interventi dei consiglieri di compiacimento e di augurio per il successo e la prosperità dell istituzione, si passò subito ad affrontare i problemi pratici connessi al funzionamento della Facoltà, in primis alla nomina dei professori e ai relativi aspetti economici. Finalmente in ottobre venne il riconoscimento ministeriale: sulla Gazzetta Ufficiale del Regno n. 252 del 29 ottobre 1902 comparve la pubblicazione del R.D. 29 settembre 1902, istitutivo dell Università, eretta in ente morale. Non bisogna dimenticare che un iniziativa quale era quella promossa da Ferdinando Bocconi riusciva di grande utilità anche per lo Stato, con ordinamenti ancora inadeguati in tema di istruzione universitaria nel campo delle scienze economiche e commerciali. È quindi comprensibile come le Autorità ministeriali accogliessero con favore un iniziativa privata che si sarebbe accollata, a sue spese e a proprio rischio, l avviamento di una Facoltà universitaria di cui andava manifestandosi sempre più l esigenza. Il 10 novembre dello stesso anno l Università inaugurò i suoi corsi nella sede di piazza Statuto, alla presenza dei rappresentanti del governo e delle autorità civili, accademiche, militari e religiose. Si trattò di un avvenimento di importanza nazionale, tali furono il concorso di pubblico qualificato e la cospicua adesione all avvenimento attraverso messaggi da ogni parte d Italia e dall estero, come si può desumere dalla stampa dell epoca. Nel primo Statuto dell Università, pubblicato nel marzo del 1902, dopo l enunciazione degli scopi e dei mezzi per conseguirli, con molto senso di responsabilità e prudenza il fondatore aveva inserito un articolo che così recitava: Qualora al termine del primo decennio di esercizio scolastico si trovasse, a parere del Consiglio Direttivo, che la Scuola non avesse dato quei buoni risultati che se ne ripromettono, il Fondatore avrà Facoltà di destinare la somma di L , da lui versata come fondo patrimoniale intangibile, ad un altro scopo di pubblica utilità, sempre restando il patrimonio di proprietà della Fondazione Luigi Bocconi, che in nessun modo si dovrà perciò ritenere estinta. 22

23 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 23 L A NASCITA DELLA LIBERA U NIVERSITÀ. GLI ANTEFATTI Come è a tutti noto, l esperimento riuscì positivamente e, già un anno dopo, il successo si profilò più che lusinghiero. Nel giro di pochi anni si aggiunse il riconoscimento legale del diploma di laurea e lo Stato stesso si adeguò allo schema programmatico della Bocconi quando volle istituire presso le università statali le facoltà di economia e commercio. Nella pubblicazione del 1902 contenente lo Statuto erano anche precisati il Programma e le ragioni per le quali si era inteso istituire una nuova Università e le caratteristiche distintive dell Ateneo. Si tratta di un documento di indiscutibile valore storico che pone in luce lo stato dell istruzione tecnica e commerciale, l opportunità di innovare in tale campo di studi in costante sviluppo, e la missione che la nuova università si proponeva di assolvere. Ferdinando Bocconi aveva così esaurito un voto e mantenuto una promessa fatta alla memoria del figlio maggiore. Il suo cuore era stato provato dalle fatiche di una vita spesa per il lavoro e per il successo negli affari, ma soprattutto dal dolore per la morte del figlio. Gradualmente, ma inesorabilmente, le sue condizioni di salute peggiorarono. Dopo la realizzazione del suo desiderio di fondare l Università gli rimasero pochi anni di vita in cui ridusse enormemente l attività lavorativa, affidata alle cure dei figli, e dedicò le poche energie rimaste a seguire con trepidazione e affetto i primi passi della sua nuova creatura. Negli ultimi tempi la malattia di cuore si aggravò e lentamente lo condusse alla tomba. Il 5 febbraio 1908 egli si spense alle sei della sera, al tramonto di una giornata invernale e al tramonto di una lunga operosa giornata come quella della sua vita, nel suo palazzo di corso Venezia 70 a Milano. 23

24 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 24 I primi passi Grazie Ferdinando Bocconi nacque così la libera Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano da un iniziativa privata, per un atto d amore e a motivo di un dolore: tre presupposti che basterebbero da soli a garantire il valore dell istituzione, la validità della formula, la nobiltà dei fini (F. Cicogna). Per la verità vi era stato, nel maggio 1898, un precedente tentativo di istituire una Scuola Superiore di Commercio presso il Politecnico di Milano, a opera di Ferdinando Bocconi, Giuseppe Colombo, Ernesto De Angeli e Giovanni Battista Pirelli; ma la formula studiata da Leopoldo Sabbatini ebbe miglior seguito e maggiori consensi e pertanto l istituzione di una scuola di livello superiore ebbe giustamente il nome di Università per indicare il suo contenuto scientifico, le sue caratteristiche e il suo ordinamento tipicamente universitario. Leopoldo Sabbatini, che dell Ateneo fu fino al 1914 il primo presidente e il primo rettore, ricordò che il merito principale di Ferdinando Bocconi, nell impostare il suo programma di studi universitari, non fu solo quello di aver voluto ricondurre l armonia tra la scuola e la vita, ma soprattutto quello di aver intuito il ruolo preminente della cultura e della scienza quale fondamento della crescita economica e morale della nazione. È bene ricordare che prima del sorgere della Bocconi esistevano in Italia soltanto le tre Scuole Superiori di Commercio di Bari, Genova e Venezia, alle dipendenze del Ministero dell Agricoltura, Industria e Commercio, con corsi biennali o triennali, aperte di fatto ai soli licenziati della sezione di Ragioneria degli Istituti tecnici. Tali scuole avevano precipuo carattere di specializzazione professionale nelle discipline contabili e amministrative e rilasciavano, al termine degli studi, un diploma di licenza non di laurea che per la sezione speciale di Venezia costituiva titolo di abilitazione all insegnamento della Ragioneria. Il programma di Sabbatini si differenziava radicalmente da quello delle esistenti tre Scuole Superiori di Commercio. Dopo avere reso omaggio ai grandi vantaggi che dette scuole avevano apportato al Paese, poneva in rilievo come il loro indirizzo pro- 24

25 Resti_Interno_nuova_vers_Resti_Interno_30_agosto_ /10/11 09:38 Pagina 25 I PRIMI PASSI fessionale, diretto ad assicurare agli allievi una cultura di immediata applicazione pratica, dovesse essere trasformato in un più alto insegnamento per lo studio dei fenomeni economici e aggiungeva che per avere nella vita economica una parte effettiva era indispensabile essere in grado di conoscere, di valutare, di interpretare le leggi che governano il mondo economico. A questo risultato poteva giungere soltanto una cultura strettamente scientifica diretta a impartire ai giovani, forniti di conveniente preparazione intellettuale, quell alto grado di cultura economica che può loro consentire di esercitare un azione direttiva nei traffici e nelle industrie. Nei propositi di Sabbatini, l Università Bocconi doveva sorgere come Istituto di alti studi economici, articolato su quattro anni di insegnamento, analogo a quello universitario, nel quale la cultura scientifica doveva continuarsi e completarsi con una adeguata istruzione professionale al fine di assicurare la completa preparazione dei giovani per i compiti direttivi ai quali sarebbero stati chiamati. Gli imprenditori milanesi accolsero il sorgere della Bocconi con simpatia, ma senza eccessivo entusiasmo. Riportandoci alla mentalità dell epoca è facile comprendere come pochi si rendessero esatto conto delle idee che Sabbatini aveva posto a base del suo programma. I più favorevoli, riferendosi alla Bocconi e ai suoi futuri laureati, dicevano: li vedremo alla prova. L iniziativa della Bocconi incontrò, per contro, la piena ed efficace collaborazione dei più apprezzati docenti di discipline economiche, statistiche e giuridiche delle università dell Italia settentrionale, da Padova a Bologna, da Parma a Pavia, da Genova a Torino. Bisogna anche tenere presente che la Bocconi, per quanto eretta in ente morale, era al suo sorgere una scuola privata nel senso più rigoroso della parola, poiché il suo originario Statuto non prevedeva che dovesse conformarsi agli schemi dell insegnamento superiore vigenti presso istituzioni statali e neppure che dovesse essere posta sotto la sorveglianza di alcun Ministero. In tal caso, con lo Statuto allora vigente, aveva poco valore, dal punto di vista giuridico e pratico, il titolo di studio rilasciato, dopo un quadriennio di studi, consistente in un semplice certificato di laurea. Comunque l avventura ebbe inizio sotto i migliori auspici. 25

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