Relazione Sanitaria Regione Lazio Anno 2011 V 1.0

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1 DIREZIONE PROGRAMMAZIONE E RISORSE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Relazione Sanitaria Regione Lazio Anno 2011 V 1.0

2 SOMMARIO 0 Introduzione Scopo del Documento Sintesi e Struttura dei Contenuti Fonti e Rappresentazione dei Dati Ringraziamenti Contesto La struttura demografica Popolazione per classi di età Condizioni di Salute Accesso degli anziani alle cure sanitarie Il contesto demografico Il Ricorso al Pronto Soccorso La sorveglianza delle malattie infettive Le vaccinazioni in età pediatrica La vaccinazione antinfluenzale Comportamenti Collegati alla Salute Il Campione Attività Fisica Comportamenti Sedentari Abitudini Alimentari e Stato Nutrizionale Frequenza e Regolarità dei Pasti Consumo di Frutta e Verdura Consumo di dolci e bevande gassate Stato Nutrizionale Comportamenti a rischio Uso di sostanze Conclusioni Infortuni e Malattie da Lavoro Introduzione Elementi di Contesto Occupazionale Infortuni sul Lavoro Malattie Professionali Incidenti Domestici Incidenti Stradali Organizzazione Regionale Quadro generale Ripartizione dei Posti Letto per Aziende Sanitarie Il Personale del SSR Personale dipendente per azienda sanitaria e per ruolo Sistemi Informativi Introduzione Flussi di Struttura (Anagrafi dei Presidi Fisici, Grandi Apparecchiature, Risorsa di Personale) Flussi di Attivita Flussi Relativi ad Attività di Ricovero...60 Relazione Sanitaria 2011 Pag. 2 di 169

3 1.6.2 RECUP - Il Sistema Regionale di Gestione delle Prenotazioni delle Prestazioni Sanitarie Specialistiche e Ambulatoriali SIO - Sistema Informativo Ospedaliero SIAS - Sistema Informativo dell'assistenza Specialistica SIES Sistema Informativo dell Emergenza Sanitaria RAD-R Sistema Informativo RAD-Riabilitazione Il Sistema Informativo Sanitario dell Emergenza Sanitaria Territoriale (SIEST) FarmED - Sistema Informativo dei Farmaci ad Erogazione Diretta SIAD - Sistema Informativo dell'assistenza Domiciliare SIRA - Sistema Informativo delle Residenze Assistenziali SIAR - Sistema Informativo per l Assistenza Riabilitativa SIMI Sistema Informativo delle Malattie Infettive SIPSO - Sistema Informativo per i Programmi di Screening Oncologici Assistenza Sanitaria Area Prevenzione - Assistenza Sanitaria Collettiva in Ambiente di Vita e di Lavoro Sicurezza alimentare Vigilanza e Controllo degli Alimenti Riflessioni Conclusive Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Organizzazione Attività Sanità Veterinaria Organizzazione dei Servizi Veterinari della Regione Lazio, Struttura e Funzioni Il Controllo in Allevamento Il Controllo sulle Produzioni Animali Igiene Urbana Area Distrettuale Guardia Medica Medicina e Pediatria di Base Medico di Medicina Generale (MMG) Pediatri di Libera Scelta (PLS) Assistenza Specialistica Ambulatoriale Assistenza Territoriale Ambulatoriale, Domiciliare, Semiresidenziale e Residenziale Attività Consultoriale Assistenza Riabilitativa alle Persone con Disabilità (Ex Art. 26 L. 833/78) Servizi Tossicodipendenze (SERT) Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) ed Altre Strutture Area Ospedaliera Ricoveri per Acuti Generalità Area Ostetrico-Neonatale Unità di Terapia Intensiva Neonatale Area Pediatrica Ricoveri post-acuzie La riabilitazione ospedaliera La lungodegenza medica Trapianti Organi e Tessuti Relazione Sanitaria 2011 Pag. 3 di 169

4 Attività di Donazione Trasfusionale Sistema dell Emergenza Livello Territoriale: ARES Il contesto L offerta La domanda soddisfatta Assistenza Farmaceutica Distribuzione Diretta dei Farmaci Assistenza Penitenziaria Strutture penitenziarie Detenuti Assistenza sanitaria a Detenuti Specialistica Ricoveri Farmaci Bibliografia Relazione Sanitaria 2011 Pag. 4 di 169

5 0 Introduzione 0.1 Scopo del Documento Lo scopo del presente documento è di fornire gli elementi, relativi all anno 2010, per conoscere quale sia stata la richiesta di salute della popolazione del Lazio, quale l offerta messa a disposizione dall organizzazione regionale e poter vedere, in un unico documento, quali siano state le attività, in termini qualitativi e quantitativi delle strutture che erogano servizi sanitari. 0.2 Sintesi e Struttura dei Contenuti Il presente documento è articolato in tre capitoli principali illustrati brevemente di seguito. Il capitolo 1 Contesto, fornisce dati strutturali in riferimento alla popolazione ed alla organizzazione del sistema sanitario regionale nelle sue articolazioni. Inoltre il capitolo evidenzia gli elementi principali caratteristici dello stato di salute della popolazione al 2010 ed una breve presentazione sui sistemi informativi sanitari regionali. Il capitolo 2 Assistenza Sanitaria, presenta l offerta proposta dalla Regione per soddisfare la richiesta di salute della propria popolazione. Lo schema del capitolo ripercorre la struttura dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), presentando i dati in forma tabellare sia di struttura che di attività, evidenziando i principali indicatori. Il capitolo 3 Relazione Sanitaria 2011 Pag. 5 di 169

6 Bibliografia elenca i riferimenti bibliografici utilizzati nella redazione del presente documento. 0.3 Fonti e Rappresentazione dei Dati Fonti: dati strutturali: NSIS dati demografici: ISTAT dati attività: Sistemi Informativi Regionali, NSIS, LAit e ASP Laziosanità altri dati: INAIL, ISS, IZSLT, Nella redazione del presente documento si è prestata particolare attenzione alla normalizzazione e rappresentazione omogenea dei dati. È tuttavia possibile riscontrare lievi disallineamenti nella rappresentazione dei dati, come ad esempio nella popolazione residente, nella dotazione di posti letto o delle strutture. Ciò è imputabile, in parte al processo di estrazione dei dati provenienti da sistemi diversi e non integrati tra loro, in parte alle diverse metodologie di analisi adottate dai molteplici attori intervenuti nell elaborazione dei dati. 0.4 Ringraziamenti La presente relazione è stata curata dall Area Servizio Informativo Sanitario della Regione Lazio che provvede annualmente alla sua realizzazione, secondo quanto previsto dai compiti istituzionali, avvalendosi della collaborazione delle strutture interne più direttamente coinvolte e del contributo di Lait, ASP Laziosanità, ed altre strutture esterne. Si ringrazia il Prof. Ferdinando Romano, Direttore della Direzione Regionale Programmazione e Risorse del S.S.R., per aver reso possibile la realizzazione della presente Relazione. Si ringraziano tutti i referenti nominati dalle strutture : Giovanni Gasparella, Fabrizio Di Vona, (redazione ed elaborazione dati - Area Servizio Informativo Sanitario), Elena Lo Presti (referente per la Direzione Regionale Assetto Istituzionale, Prevenzione e Assistenza Territoriale), Aldo Rosano, Paolo Papini, Cinzia Torri (referenti per ASP Laziosanità), Gianluca Vesentini e Alessandro Ferretti (referenti per LAit S.p.A.), Stefano Cataldi (referente per ARES 118). Relazione Sanitaria 2011 Pag. 6 di 169

7 Si ringraziano inoltre tutte le persone che, direttamente o indirettamente, hanno contribuito alla realizzazione della presente relazione, in particolare: Ugo Della Marta (Sanità Veterinaria), Maurizio Di Giorgio (Area Sicurezza Nei Luoghi Di Lavoro), Patrizio Pezzotti, Donatella Mandolini, Sara Farchi, Rita De Giuli, Alessandra Barca, Andrea Gaddini, Claudia Storace, Alessandra Sperati, Domenico Di Lallo, Irene Silvestri, Maria Letizia Giarrizzo, Stefano Genio e Letizia Orzella (ASP Laziosanità) Angelo Pernasetti, Giorgio Di Nuccio (LAit S.p.A.) Maria Cristina Martorana, Carla Gargiulo (Centro Regionale Sangue) Relazione Sanitaria 2011 Pag. 7 di 169

8 1 Contesto 1.1 La struttura demografica Negli ultimi quindici anni nel Lazio si è registrato un aumento della popolazione residente superiore del 4,0% rispetto a quello nazionale, passando progressivamente dai 5,2 milioni di abitanti nel 1994 ai 5,7 nel 2010, con un incremento pari al 10,2% (Tabella 1 e Tabella 2). In una scala ordinata rispetto ai valori assoluti, la provincia di Roma mostra l incremento maggiore (+393 mila unità), mentre seguono, rispettivamente, la provincia di Latina, in cui la crescita è di oltre 65 mila unità, quella di Viterbo, che si attesta di poco sotto i 36 mila, fino ai valori delle province di Frosinone e Rieti con una crescita rispettiva di circa 16 e 15 mila unità. Anno Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Italia Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Tabella 1 Popolazione residente per provincia al 01/01 di ciascun anno. Anni Valori assoluti In una scala ordinata rispetto ai valori relativi, invece, la crescita maggiore si registra nella provincia di Latina, dove i residenti aumentano dell 13,6%; seguono Viterbo con +12,7%, Roma con +10,5%, Rieti con +10,0% e Frosinone con un aumento del 3,3%. (Tabella 2). Nel 2010, i residenti nel Lazio aumentano dell 1,0% rispetto al 2009, in leggera flessione rispetto al trend dell anno precedente, e si può rilevare che tale incremento è dovuto prevalentemente alla crescita della popolazione nella provincia di Roma (+ 44,6 mila abitanti). A livello provinciale è comunque Latina a presentare la variazione percentuale più elevata (+1,10% tra il 2009 e il 2010), seguito da Roma (+1,09%), Viterbo (+0,83%), Rieti (+0,60%) e Frosinone (+0,19%). Relazione Sanitaria 2011 Pag. 8 di 169

9 Anno* Frosinone Latina Rieti Roma Viterbo Lazio Italia 1995/1994 0,2 0,6 0,3-0,2 0,6-0,1 0,0 1996/1995 0,2 0,3 0,1-0,2 0,4-0,1 0,0 1997/1996 0,2 0,3 0,5-0,3 0,4-0,1 0,1 1998/1997 0,0 0,0 0,0-0,2 0,2-0,2 0,0 1999/1998 0,0 0,0 0,1-0,3 0,2-0,2 0,0 2000/1999 0,0 0,0 0,2-0,2 0,0-0,1 0,0 2001/2000-0,1 0,0 0,1 0,0 0,3 0,0 0,1 2002/2001 0,0 0,0 0,2 0,0 0,3 0,0 0,1 2003/2002 0,1 1,2 0,7 0,5 0,7 0,6 0,6 2004/2003 0,5 2,9 2,1 0,9 1,5 1,1 1,0 2005/2004 0,3 1,5 1,0 1,3 1,4 1,2 1,0 2006/2005 0,5 0,9 0,7 0,6 0,9 0,7 0,5 2007/2006 0,0 0,8 0,4 4,5 0,8 3,4 0,6 2008/2007 0,7 1,6 1,2 1,2 1,8 1,2 0,8 2009/2008 0,4 1,5 1,4 1,2 1,5 1,2 0,7 2010/2009 0,2 1,1 0,6 1,1 0,8 1,0 0,5 2010/1994 3,3 13,6 10,0 10,5 12,7 10,2 6,2 Media Annua 0,2 0,8 0,6 0,6 0,7 0,6 0,4 Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità *Per gli anni i dati si riferiscono alla ricostruzione intercensuaria della popolazione Tabella 2 - Popolazione residente per provincia al 1 /01 di ciascun anno. Anni Valori percentuali L incremento demografico registrato nel 2010 rispetto all anno precedente ha riguardato in misura maggiore i comuni della provincia (+33,6 mila abitanti, pari a +1,28%) rispetto ai cinque capoluoghi considerati nel loro complesso (+21,5 mila unità, pari a +0,72%). Andando ad analizzare il dettaglio delle singole province emerge che Roma e Viterbo presentano la differenza più marcata, rispettivamente per un aumento della popolazione residente negli altri comuni della Provincia e nel Capoluogo. Infatti gli abitanti dei comuni della provincia di Roma registrano una crescita pari al 1,82% ( +25,2 mila in valore assoluto) a fronte dello 0,71% (+19,4 mila unità) della Capitale, mentre i cittadini residenti nei comuni della provincia di Viterbo aumentano del 0,89% (+2,2 mila abitanti) contro lo 0,59% del capoluogo (+0,4 mila abitanti). Per ciò che riguarda le altre province si osserva che solo Rieti presenta lo stesso comportamento di Roma e Viterbo con un incremento nella provincia maggiore di quello del capoluogo (cioè un aumento di +0,75% pari a 0,8 mila abitanti) mentre Latina e Frosinone presentano un andamento opposto, con un incremento maggiore nel capoluogo rispetto al resto della provincia (rispettivamente +1,06% contro +1,25% a Latina e +0,18% contro +0,30% a Frosinone,). Relazione Sanitaria 2011 Pag. 9 di 169

10 Capoluogo Altri Comuni Totali V.A. % V.A. % V.A. % Frosinone ,30% ,0 0,18% ,19% Latina ,25% ,0 1,06% ,10% Rieti ,26% ,0 0,75% ,60% Roma ,71% ,0 1,82% ,09% Viterbo ,59% ,0 0,89% ,83% Lazio ,72% ,0 1,28% ,98% Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Tabella 3 Popolazione residente nei capoluoghi e negli altri comuni delle Provincie del Lazio variazioni in valore assoluto e percentuale Nella tabella successiva (Tabella 4) si riportano i tassi generici di natalità e mortalità per gli anni , per tutte le Regioni e Province Autonome. Si può notare come tali valori, per la Regione Lazio, si mantengano sostanzialmente in linea con i valori nazionali per tutto il quinquennio di riferimento. Natalità Mortalità Regioni Abruzzo 8,5 8,7 8,8 8,5 8,7 10,1 10,4 10,3 10,9 10,6 Basilicata 8,4 8,2 8,3 8 7,8 9,6 9,7 9,5 9,6 9,6 Calabria 9, ,9 8,7 9 9,2 9,4 9,0 Campania 10,8 10,7 10,5 10,3 10,0 8,1 8,5 8,5 8,6 8,7 Emilia-Romagna 9,4 9,5 9,7 9,7 9,4 10,8 10,9 11, ,7 Friuli-Venezia Giulia 8,6 8,7 8,6 8,5 8,4 11,3 11,2 11,7 11,5 11,4 Lazio 9,8 9,5 10,2 9,7 9,5 9,1 9 9,2 9,5 9,4 Liguria 7,5 7,6 7,7 7,6 7,4 13,1 13,1 13,4 13,5 13,3 Lombardia ,2 10,1 9,9 8,9 8,9 9,3 9,2 9,1 Marche 9 9,1 9,4 9,3 9,0 10,3 10,4 10,5 10,4 10,4 Molise 7,7 7,8 7,8 7,4 7,9 11,2 10,7 11,1 10,8 10,8 Piemonte 8,7 8,8 9 8,8 8,6 10,9 10,8 11,2 11,2 10,9 Puglia 9,3 9,4 9,4 9,3 9,1 8 8,5 8,4 8,7 8,5 Sardegna 8 8 8,1 8,1 8,1 8,4 8,6 8,7 9 8,7 Sicilia 10 9,8 9,9 9,8 9,5 9,2 9,6 9,5 9,8 9,5 Toscana 8,7 8,8 9,1 8,7 8, ,2 11,4 11,4 11,1 Trentino-Alto Adige 10,7 10,7 10,7 10,4 10,4 8,4 8,3 8,4 8,3 8,3 Bolzano-Bozen 11,1 11, ,3 10,6 7,6 7,5 7,8 8,9 7,6 Trento 10,3 10,1 10,5 10,5 10, ,6 9,0 Umbria 9 9,1 9,3 8,8 8,8 10, , ,0 Valle d'aosta 10 9,9 10,2 10,3 9, ,2 9, ,0 Veneto 9,9 9,9 10 9,8 9,5 8,9 9,1 9,2 9,1 9,1 ITALIA 9,5 9,5 9,6 9,4 9,3 9,5 9,6 9,8 9,8 9,7 Nord 9,5 9,6 9,7 9,5 9,3 9,9 9,9 10,2 10,1 10,0 Nord-ovest 9,4 9,4 9,6 9,5 9,3 9,9 9,9 10,2 10,1 10,0 Nord-est 9,6 9,7 9,8 9,6 9,4 9,8 9,9 10,1 9,9 9,9 Centro 9,3 9,2 9,7 9,2 9, ,3 10,2 10,2 Mezzogiorno 9,6 9,6 9,6 9,4 9,3 8, ,2 9,0 Sud 9,7 9,7 9,6 9,5 9,3 8, ,1 8,9 Isole 9,5 9,4 9,4 9,3 9,2 9 9,4 9,3 9,6 9,3 Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Popolazione al 31/12 Tabella 4 Tassi generici di natalità e mortalità (per 1000 abitanti). Anni per Regioni Relazione Sanitaria 2011 Pag. 10 di 169

11 1.1.1 Popolazione per classi di età La tabella seguente indica la distribuzione degli assistiti per classe di età per le singole ASL del Lazio per gli anni 2009 e anni anni anni da 75 anni in poi TOTALI ASL % % % % % RMA ,29% ,27% ,21% ,09% ,24% RMB ,75% ,36% ,83% ,84% ,49% RMC ,48% ,96% ,06% ,57% ,51% RMD ,94% ,61% ,18% ,17% ,16% RME ,21% ,07% ,05% ,88% ,25% RMF ,06% ,56% ,46% ,12% ,81% RMG ,74% ,42% ,02% ,89% ,46% RMH ,73% ,73% ,72% ,03% ,97% VT ,72% ,74% ,73% ,61% ,83% RI ,08% ,82% ,50% ,18% ,60% LT ,74% ,02% ,08% ,69% ,10% FR ,52% ,21% ,03% ,13% ,19% TOTALE REGIONE ,00% ,99% ,95% ,92% ,98% Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Tabella 5 - Distribuzione degli assistiti per classe di età e per ASL anni con variazione percentuale Il prossimo grafico (Figura 1) mostra la cosiddetta piramide delle età della popolazione residente nella Regione Lazio: essa mostra una forte erosione alla base assumendo quella che viene chiamata forma a trottola. Tale andamento evidenzia l'invecchiamento della popolazione del Lazio che è dovuto alla diminuzione del tasso di natalità e al contemporaneo aumento della capacità di sopravvivenza e quindi della speranza di vita. Popolazione residente al 1 gennaio 2010 Maschi Femmine Età Popolazione residente Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Figura 1 Distribuzione popolazione del Lazio per classi di età e sesso 2010 F Relazione Sanitaria 2011 Pag. 11 di 169

12 Il grafico successivo mostra il dettaglio della distribuzione degli stranieri residenti nella Regione Lazio sempre per classi di età e sesso. Età Stranieri residenti al 1 gennaio e più Maschi Femmine Stranieri residenti Fonte: dati Istat - Elaborazione Area Servizio Informativo - Assessorato Sanità Figura 2 Distribuzione popolazione stranieri residenti del Lazio per classi di età e sesso Condizioni di Salute Accesso degli anziani alle cure sanitarie Il contesto demografico Il primo gennaio 2010, la popolazione residente nel Lazio di ultrasessantacinquenni era pari a persone, di cui il 58% erano donne. All'interno di questa fascia di popolazione gli ultrasettantacinquenni erano , di cui 62% erano donne. Gli ultraottantacinquenni erano invece di cui il 69% donne. La percentuale di ultrasessantacinquenni nel Lazio era pari al 19,8% di poco inferiore al valore nazionale La Tabella 6 mostra la distribuzione della popolazione anziana nelle 12 Aziende Sanitarie della Regione e ne riporta l'indice di vecchiaia (I.V.), ossia il rapporto tra la popolazione ultrasessantacinquenne e la popolazione della fascia di età 0-14 anni moltiplicato per 100. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 12 di 169

13 ASL Popolazione ultrasessantacinquenne Indice di Totale vecchiaia RMA RMB RMC RMD RME RMF RMG RMH VT RI LT FR TOTALE Fonte dati ISTAT Tabella 6 - Distribuzione della popolazione anziana per classe di età e Indice di Vecchiaia per Asl di residenza - Anno 2010 L'Azienda con un maggior numero di anziani in termini assoluti è la Roma B, mentre l'indice vecchiaia più elevato è quello della ASL Roma A (I.V.=201,1), seguita da quelle di Rieti (I.V.=186,3) e dalla Roma C (I.V.=175,7). Le Aziende Sanitarie con popolazioni più giovani sono la Roma H (I.V.=107,9) e la Roma F (I.V.=109,7) I dati sopra riportati mostrano bene come, seppure con una certa disomogeneità geografica, la popolazione anziana costituisca una quota rilevante della popolazione residente nella regione. L'invecchiamento della popolazione richiede un attenzione particolare in termini di assistenza sanitaria, poiché maggiori saranno l incidenza e la prevalenza di malattie cronico-degenerative e le richieste di percorsi sanitari terapeutici, riabilitativi ed assistenziali in grado di rispondere a bisogni complessi del paziente anziano. Tra le fonti a disposizione per analizzare il ricorso alle cure sanitarie da parte della popolazione anziana, in questa sede sono stati analizzati i dati del Sistema Informativo dell'emergenza Sanitaria e quelli del Sistema Informativo Ospedaliero. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 13 di 169

14 Il Ricorso al Pronto Soccorso Nel 2010 gli accessi in pronto soccorso di anziani ultrasessantacinquenni residenti nella Regione sono stati , pari al 22,6% del totale degli accessi. La Tabella 7 ne illustra la distribuzione per classe di età e per ASL residenza. ASL Totale RMA N % 39,5 39,9 20,6 100,0 RMB N % 42,5 41,6 15,9 100,0 RMC N % 38,5 41,4 20,1 100,0 RMD N % 43,4 39,7 16,9 100,0 RME N % 40,5 40,6 18,9 100,0 RMF N % 44,6 39,1 16,3 100,0 RMG N % 41,8 42,0 16,2 100,0 RMH N % 44,7 39,8 15,5 100,0 Viterbo N % 39,3 41,8 18,9 100,0 Rieti N % 36,9 42,0 21,1 100,0 Latina N % 43,8 40,2 16,1 100,0 Frosinone N % 38,2 43,4 18,4 100,0 Attribuzione errata N % 40,6 40,6 18,8 100,0 Totale N % 41,3 41,0 17,7 100,0 Tabella 7 - Accessi in Pronto Soccorso nella popolazione anziana del Lazio. Distribuzione per classe di età e Asl di residenza Anno 2010 Complessivamente il 41,3% degli accessi degli anziani era attribuibile alla fascia di età più giovane (65-74), il 41% alla classe di età ed il 17,7% alla classe di età più anziana (85+). Il tasso di accessi in PS per 100 abitanti, aumenta al crescere dell'età, passando da 30,1 nella classe di età a 53,9 nella classe di età 85+. Analogamente anche la gravità degli accessi aumenta al crescere dell'età, come evidenziato dalla Tabella 8 che riporta le percentuali di accessi che hanno avuto come esito un ricovero in ospedale, sempre distinte per classe di età ed ASL di residenza. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 14 di 169

15 ASL Totale RMA 23,7 34,9 45,3 32,6 RMB 21,3 29,9 37,2 27,4 RMC 23,2 35,0 47,9 33,0 RMD 22,0 30,9 36,8 28,0 RME 24,6 36,4 47,2 33,6 RMF 30,2 44,3 56,7 40,0 RMG 23,5 33,2 40,6 30,3 RMH 21,0 30,1 38,4 27,3 Viterbo 29,5 42,4 51,5 39,0 Rieti 33,7 51,0 65,0 47,5 Latina 24,5 35,2 47,2 32,4 Frosinone 29,3 42,6 53,7 39,6 Attribuzione errata 30,8 46,2 50,0 40,6 Totale 24,5 35,7 46,0 32,9 Tabella 8 -Percentuale di accessi in PS seguiti da ricovero in ospedale per ASL di residenza e classe di età Anno 2010 Tra gli anziani la percentuale di accessi in pronto soccorso, seguiti da ricoveri in ospedale è complessivamente pari al 32,9, ma cresce radicalmente con l'età passando dal 24,5% della classe anni al 46% della classe 85+. Questo trend si osserva in tutte le Aziende Sanitarie seppure la percentuale complessiva vari notevolmente nelle diverse Aziende (valore minimo: ASL Roma H 27,3% - valore massimo ASL Rieti 47,5%) La relazione tra gravità dell'accesso ed età è ulteriormente confermata dalla Tabella 9 che riporta la distribuzione complessiva degli accessi per classe di età e triage. Triage Totale N % N % N % N % Rosso , , , ,0 Giallo , , , ,8 Verde , , , ,7 Bianco , , , ,2 Non eseguito 505 0, , , ,3 Totale Tabella 9 - Distribuzione per classe di età e triage degli accessi in pronto soccorso (età 65+) Anno 2010 La percentuale di codici Rossi e Gialli passa dal 35% nella classe al 55,3% nella classe 85+, è invece pari al 42,9% per gli accessi di tutti gli ultrasessantacinquenni, mentre nella popolazione generale è pari al 21%. Questi dati suggeriscono che l'accesso al PS dei pazienti anziani è affetto da un minor grado di inappropriatezza rispetto alle classi di età più giovani. Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta ai bisogni specifici di tali pazienti, che spesso, oltre alle problematiche sanitarie direttamente determinanti l'accesso in pronto soccorso, presentano un quadro pluripatologico complesso ed una marcata fragilità. Per tali pazienti l'allontanamento dal contesto familiare e l'accesso in pronto soccorso possono costituire di per sé un evento traumatico e destabilizzante. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 15 di 169

16 1.2.2 La sorveglianza delle malattie infettive La Tabella 10 riporta l andamento temporale delle notifiche delle malattie infettive incluse nelle prime 3 classi del SIMI, delle diagnosi di HIV e dei casi di AIDS, nel periodo nel Lazio. Non sono riportati dati per ASL, né sotto forma di tassi di incidenza. I dati relativi al 2010 sono ancora in corso di elaborazione con l eccezione di morbillo, tubercolosi e micobatteriosi, HIV e AIDS. A fronte di una popolazione residente che ha avuto un leggero incremento negli ultimi dieci anni, si è verificata una riduzione del numero di notifiche per gran parte delle malattie infettive, soprattutto quelle per cui le politiche vaccinali attuate hanno garantito buoni livelli di copertura. Il fenomeno più evidente che si osserva nel Lazio, per quanto riguarda le malattie infettive, è la riduzione nel corso degli ultimi 10 anni di alcune patologie nei confronti delle quali specifiche misure di profilassi erano state adottate. In particolare la maggior parte delle tendenze positive è legata al miglioramento delle coperture vaccinali (DPT, IPV), all introduzione di nuove campagne di vaccinazione (HBV, MPR) o all offerta attiva e gratuita del vaccino (Hib). Il morbillo e la rosolia sono state oggetto di una campagna straordinaria di vaccinazione nel periodo che ha determinato il raggiungimento, per i nuovi nati, di un livello di copertura vaccinale elevato, in grado di rallentare la circolazione dei virus ma non di interromperla. Inoltre la copertura vaccinale negli adolescenti resta a livelli non elevati. Si è modificata di conseguenza l epidemiologia delle due malattie che si manifestano con periodici focolai epidemici a carico principalmente di adolescenti e giovani adulti e periodi interepidemici durante i quali il numero di casi è estremamente basso. In particolare, nel corso del 2010, si è verificata una vasta epidemia di morbillo che ha interessato in modo diffuso l intero territorio regionale e che ha fatto registrare casi notificati. L aumento dei casi si è manifestato a partire dal mese di maggio 2010, ha raggiunto un picco nei mesi estivi e una diminuzione nell ultima parte dell anno pur non raggiungendo i livelli pre-epidemia. Si nota inoltre una diminuzione dei casi di parassitosi intestinali e rickettsiosi probabilmente legata al miglioramento delle condizioni igienico sanitarie nella nostra Regione anche se non in misura sufficiente da avere un effetto generalizzato su tutte le patologie infettive. Allo stesso tempo la riduzione delle notifiche non è generalizzata a tutte le malattie infettive e, mentre alcune hanno mantenuto un incidenza simile a dieci anni fa, per altre si registra un leggero aumento dei casi (tubercolosi) o addirittura un aumento marcato (legionella). Relazione Sanitaria 2011 Pag. 16 di 169

17 CLASSE DESCRIZIONE I Botulismo n.d. Colera 1 n.d. Difterite 1 n.d. Influenza con isolamento virale n.d. Tetano n.d. Tifo esantematico 1 n.d. Trichinosi 7 1 n.d. II III Blenorragia Gonorrea n.d. Brucellosi n.d. Diarree infettive non da salmonella n.d. Epatite virale A n.d. Epatite virale B n.d. Epatite virale C n.d. Epatite virale nanbnc n.d. Epatite virale non specificata n.d. Febbre tifoide n.d. Legionellosi n.d. Leishmaniosi cutanea n.d. Leishmaniosi viscerale n.d. Leptospirosi n.d. Listeriosi n.d. Meningite meningococcica n.d. Meningite purulenta a eziologia sconosciuta n.d. Meningo-encefalite acuta virale n.d. Morbillo Parotite epidemica n.d. Pertosse n.d. Rickettsiosi n.d. Rosolia n.d. Salmonellosi non tifoidee n.d. Scarlattina n.d. Sifilide n.d. Varicella n.d. Tubercolosi polmonare Tubercolosi extra-polmonare Tubercolosi polm. + extrapolm Micobatteriosi non tubercolare Lebbra Malaria n.d. Rosolia in gravidanza n.d. HIV AIDS Tabella 10 - Malattie di classe I, II e III del Sistema Informativo delle Malattie Infettive e dei casi di nuova diagnosi di infezione da HIV e di AIDS; distribuzione per anno di notifica. Lazio, Anche se alcune patologie hanno riportato una minore incidenza nel corso degli ultimi dieci anni, la maggior parte delle patologie infettive per cui non sono previste specifiche misure di profilassi o vaccinali ha mantenuto una incidenza stabile. E necessario intensificare gli interventi di promozione della salute aumentando il contributo della prevenzione primaria. Campagne di informazione, educazione e comunicazione sono necessarie per adottare stili di vita che riducano la trasmissione di patologie infettive Relazione Sanitaria 2011 Pag. 17 di 169

18 e per promuovere la strategia vaccinale adottata dalla nostra Regione. Nel panorama generale vanno fatte alcune considerazioni per due patologie con l obiettivo di adottare specifiche misure di controllo e di allocazione di risorse. La tubercolosi ha interrotto la tendenza alla riduzione dei casi notificati, che si era manifestata negli anni 80. Questo fenomeno è principalmente associato all aumento della popolazione straniera ed in particolare di quella proveniente dall Europa orientale. Inoltre, si è osservato in alcuni casi un ritardo nell effettuazione della diagnosi di tubercolosi con conseguente ritardo nella strategia di controllo della trasmissione dell infezione a contatti secondari del caso indice. Per quanto riguarda l infezione da HIV, le nuove diagnosi sono stabili da ormai un decennio. Sebbene le nuove diagnosi di infezione non corrispondano esattamente alle nuove infezioni, si evidenzia la necessità di un rilancio delle strategie di prevenzione per ridurre il rischio di contrarre nuove infezioni. Mostrano invece un andamento in lieve diminuzione i casi di AIDS (e delle morti, dato non riportato in tabella) e questo è sicuramente dovuto all efficacia delle terapie antiretrovirali di combinazione che riducono notevolmente il rischio di progressione della malattia conclamata. Tuttavia, questa è una patologia infettiva con caratteristiche di malattia cronica poiché il virus non può essere eradicato; come conseguenza, è necessaria una somministrazione giornaliera di farmaci antiretrovirali ed un monitoraggio molto frequente in centri specialistici. Questo ha un impatto notevole sia in termini di costi sia di impatto sull utilizzo dei servizi sanitari. Si stima che c erano, alla fine del 2010, oltre persone HIV positive seguite dalle strutture sanitarie della regione e che il numero dei casi prevalenti è in continuo aumento (circa ogni anno). Va infine sottolineato che esiste una quota di persone infette non diagnosticate. Non esistono stime per l Italia di quale sia questa quota ma in altri paesi europei è stimata intorno al 25% dei prevalenti. Strategie mirate all effettuazione del test diagnostico in particolari gruppi a rischio permetterebbe di ridurre la quota di persone HIV-positive non consapevoli del proprio stato infettivo e di conseguenza di ridurre il rischio di ospedalizzazione e di morte. Inoltre, la riduzione della quota di infetti non consapevoli verosimilmente permetterebbe di ridurre il numero delle nuove infezioni poiché la riduzione dei comportamenti a rischio è legata anche alla consapevolezza di essere infetti Le vaccinazioni in età pediatrica Il calendario vaccinale regionale prevede obiettivi di copertura superiori al 95% per sette vaccinazioni dell età evolutiva, garantendone la gratuità. Per altre vaccinazioni è prevista la partecipazione alla spesa da parte della famiglia, oppure l offerta gratuita è ristretta a particolari gruppi di età o specifiche categorie a rischio. La Tabella 11 riporta le coperture vaccinali per le vaccinazioni proposte nel calendario vaccinale dal 1999 al Nel Lazio la copertura è stimata come rapporto tra numero di cicli vaccinali completati e il numero di nuovi nati residenti all epoca dell inizio del ciclo vaccinale. Ciò comporta che il tasso di copertura può risultare sovrastimato in quanto le vaccinazioni vengono offerte ai cittadini indipendentemente dalla loro residenza. Per ovviare a tale distorsione a partire dal 2008 si è fatto riferimento all anagrafe degli assistiti invece che a quella comunale. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 18 di 169

19 Per quanto riguarda la vaccinazione anti-hpv, questa è offerta attivamente e gratuitamente alle bambine nel corso del dodicesimo anno di vita. La vaccinazione è stata introdotta nel 2008 con la chiamata attiva delle bambine appartenenti alla coorte di nascita 1997 (la vaccinazione è stata inoltre offerta gratuitamente alle ragazze nate tra il 3 marzo e il 31 dicembre 1996 che ne hanno fatto richiesta) ed è proseguita nel corso del 2009 e del 2010 con la chiamata attiva delle bambine della coorte di nascita 1998 e L obiettivo previsto è il raggiungimento di una copertura del 95%, con tre dosi di vaccino, entro i cinque anni dall inizio del programma di vaccinazione, cioè per le ragazze nate nel 2001, che saranno invitate attivamente alla vaccinazione nel 2012, e la cui copertura sarà valutata al 31 dicembre Per il monitoraggio delle coperture vaccinali è stato implementato un sistema informativo webbased con la creazione di un server regionale unico in cui confluiscono i dati delle anagrafi vaccinali delle ASL, i risultati sono riportati in Tabella 12 Per quanto riguarda la vaccinazione per la varicella è difficile fornire un quadro di copertura preciso. Poiché la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente ad alcuni gruppi a rischio di qualsiasi età e agli adolescenti suscettibili dal compimento del decimo al compimento del quindicesimo anno di vita (la malattia colpisce molti bambini nei primi anni di vita) è difficile stimare il denominatore e quindi le coperture calcolate risultano poco significative. Complessivamente nel 2010 sono stati vaccinati per varicella con la prima dose soggetti di tutte le età. Le coperture dell antipneumococco risultano in costante crescita anche se nel 2010 si registra una leggera flessione rispetto all anno precedente (87.7% vs 88,9%), mentre quelle dell anti-meningococco hanno raggiunto valori intorno al 65%. Infine, la vaccinazione anti-rotavirus è stata inclusa nel calendario vaccinale nel 2008, senza obiettivi di copertura e con offerta a partecipazione alla spesa. I soggetti vaccinati con la prima dose nel corso del 2010 sono stati Relazione Sanitaria 2011 Pag. 19 di 169

20 Vaccino 1999* VACCINAZIONI CON OBIETTIVI DI COPERTURA > 95%, OFFERTA ATTIVA E GRATUITA PER TUTTA LA POPOLAZIONE Anti-epatite B Anti-polio , Anti-difterite , Anti-tetano , Anti-pertosse Anti-morbillo , Anti-rosolia , Anti-parotite Anti- Haemophilus Influenzae b VACCINAZIONI DISPONIBILI A PARTECIPAZIONE DELLA SPESA, OFFERTA GRATUITA PER ALCUNI GRUPPI D ETÀ E SPECIFICHE CATEGORIE Anti-varicella** Vedere descrizione nel testo Anti-pneumococco Anti-meningococco C VACCINAZIONE DISPONIBILE A PARTECIPAZIONE DELLA SPESA Anti-rotavirus Vedere descrizione nel testo *Coperture 0-6 anni; coperture 0-24 mesi.. Nota: le coperture vaccinali vengono valutate annualmente con il metodo amministrativo routinario. Il numeratore è dato dal n di terze dosi (1 dose per MPR) somministrate nella fascia 0-24 mesi, il denominatore è riferito ai nuovi nati residenti dei due anni precedenti. I dati di popolazione utilizzati per il calcolo dei denominatori, nel periodo , derivano dal Comune di Roma per le ASL RMA, RMB, RMC, RMD, RME, e dall ISTAT per le ASL RMF, RMG, RMH, LT, FR, VT, RI. Per l anno 2008, 2009, 2010 i nuovi nati sono stati ricavati dall elenco degli assistiti della Regione Lazio. Tabella 11 - Vaccinazioni dell'età evolutiva. Coperture vaccinali (%), Lazio N residenti 1 dose 2 dose 3 dose Totale dosi 1 dose 2 dose 3 dose Coorte di nascita % 13.3% 7.2% 1999 Coorte di nascita % 50.1% 38.2% 1998 Coorte di nascita % 63.1% 62.1% 1997 Coorte di nascita % 42% 41.7% 1996 Tabella 12 - Vaccinazione anti-papillomavirus (HPV). Percentuali di bambine vaccinate per coorte di nascita al 31 dicembre La vaccinazione antinfluenzale La campagna con offerta attiva e gratuita del vaccino antinfluenzale, realizzata nel Lazio per la prima volta in via sperimentale nella stagione e rivolta principalmente ai soggetti di età 65 anni, ai soggetti con patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze, al personale sanitario di assistenza e ai soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, si fonda sul coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale (MMG), dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) e delle Aziende USL. Essa prevede un sistema di incentivi tarato sul grado di raggiungimento di specifici obiettivi di performance e recepisce ed adatta le raccomandazioni ministeriali attraverso l elaborazione di un Protocollo operativo dedicato. L organizzazione della campagna contempla, inoltre, l implementazione di Relazione Sanitaria 2011 Pag. 20 di 169

21 un sistema informativo (SI-CVA Sistema Informativo della Campagna di Vaccinazione Antinfluenzale), ai fini anche di valutazione dell intervento, che raccoglie dati nominativi dei soggetti vaccinati e dati relativi alla vaccinazione (data, n ordinale della dose, luogo, motivo della vaccinazione e tipo di vaccino utilizzato), mediante software proprietario finalizzato alla registrazione e gestione dei dati delle vaccinazioni effettuate dai MMG/PLS e dai Servizi aziendali. A partire dalla stagione si è registrato un sensibile aumento dell attività vaccinale per la prevenzione dell influenza, in termini sia di numero di soggetti vaccinati che di coperture vaccinali (Tabella 13). Nell ambito della principale categoria bersaglio, gli anziani di età 65 anni, il numero di soggetti vaccinati è aumentato da poco più di nel a circa nel , con un valore massimo di circa nella stagione ; la copertura vaccinale sugli anziani è passata nello stesso periodo dal 45,7% al 63,3%, con un valore massimo pari al 71,5% nella stagione Anche le vaccinazioni in persone con età minore di 65 anni, incluse nelle altre categorie target della campagna, sono aumentate, sia in valore assoluto che in termini di peso relativo, fino a superare ormai un terzo delle vaccinazioni rendicontate. Ai fini di una corretta interpretazione dei tassi di copertura vaccinale nella popolazione anziana (principale indicatore di processo/risultato dell intervento), va considerato come la stagione mostri una riduzione della copertura regionale (-4.3%, dal 72.6% al 68.3%) che a livello aziendale si concentra nelle Aziende USL del Comune di Roma. Tale fenomeno è dovuto principalmente all eccezionale aumento della numerosità della popolazione residente del Comune di Roma di fonte ISTAT, verificatosi fra il 01/01/2006 ed il 01/01/2007 ( residenti), dovuto al recupero della quota di popolazione residente sfuggita al censimento del 2001, ed evidenzia che i tassi di copertura vaccinale, calcolati a partire dalla stagione e fino alla stagione , sovrastimarono il livello effettivo di copertura vaccinale raggiunto nella popolazione anziana sia a livello regionale sia ed in particolare per le Aziende USL del Comune di Roma. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 21 di 169

22 Indicatore MMG partecipanti (valore assoluto) MMG partecipanti (%) Vaccinazioni rendicontate Soggetti vaccinati residenti regione Lazio Soggetti vaccinati 65 anni Soggetti vaccinati 65 anni (% su soggetti vaccinati ) Soggetti vaccinati < 65 anni (valore assoluto) Soggetti vaccinati < 65 anni (% su soggetti vaccinati ) Soggetti vaccinati totali Soggetti vaccinati 65 anni (valore assoluto) Soggetti vaccinati 65 anni (% su soggetti vaccinati) Soggetti vaccinati < 65 anni (valore assoluto) Soggetti vaccinati < 65 anni (% su soggetti vaccinati) Tasso copertura soggetti 65 anni (%) Obiettivo copertura DGR soggetti 65 anni (%)* Vaccini acquistati Vaccini inutilizzati/non rendicontati Vaccini inutilizzati/non rendicontati (%) Vaccinazioni registrate dai MMG/PLS con sw ASP (% sul tot)** Vaccinazioni registrate dai MMG/PLS su cartaceo (% sul tot) * DGR nn del 26 settembre 2000, 1220 del 3 agosto 2001, 1756 del 23 novembre 2001, 1201 del 9 agosto 2002, 839 del 5 settembre 2003, 844 del 3 settembre 2004, 732 del 4 agosto 2005, 513 del 4 agosto 2006, 697 del 14 settembre 2007, 621 del 5 agosto 2008 e 395 del 17 settembre Decreto del Presidente in qualità di Commissario ad acta n. 57 del 4 agosto ** Il software ASP per la registrazione controllata dei dati relativi alle vaccinazioni effettuate dai MMG/PLS è stato realizzato per la prima volta nella stagione Tabella 13 - Principali indicatori di processo/risultato delle campagne di vaccinazione antinfluenzale; Lazio / Comportamenti Collegati alla Salute In questa sezione sono riportate alcune delle informazioni pubblicate sul Rapporto sui dati regionali HSBC Regione Lazio (il Rapporto è scaricabile dal sito ). La ricerca HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) è un progetto internazionale, patrocinato dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha lo scopo di descrivere e comprendere fenomeni e comportamenti correlati con la salute nella popolazione pre-adolescente. La ricerca HBSC raccoglie informazioni sui comportamenti collegati alla salute tra i ragazzi di 11, 13 e 15 anni. Lo strumento utilizzato per la raccolta delle informazioni è un questionario elaborato da un gruppo di ricerca multidisciplinare e internazionale, parzialmente integrato da alcune domande relative a fumo e alcol inserite su iniziativa del gruppo nazionale di coordinamento. Relazione Sanitaria 2011 Pag. 22 di 169

23 Il questionario comprende sei sezioni riguardanti: dati anagrafici (età, sesso, struttura famigliare); classe sociale (occupazione e livello di istruzione dei genitori); indicatori di benessere percepito (stato di salute e di benessere); autostima (valutazione del proprio aspetto fisico e del grado di accettazione di sé); rete di sostegno socio-affettivo (rapporto con i genitori, i coetanei, l ambiente scolastico); comportamenti collegati alla salute (attività fisica e tempo libero, abitudini alimentari e igiene orale, alcol e fumo). Nel seguito vengono riportati i risultati dell indagine su alcuni comportamenti come l attività fisica, l uso della televisione e dei videogiochi, la frequenza di utilizzo di tecnologie quali telefoni cellulari e computer, le abitudini alimentari. Particolare significato assume la diffusione di scorretti stili di vita negli adolescenti, età in cui, all esigenza di mantenere uno stato di buona salute, si aggiunge quella di favorire una crescita sana, attraverso l acquisizione di stili di vita salutari Il Campione Il campione era costituito da un totale di studenti di cui: il 37% di 11 anni, il 34% di 13 anni ed il 28% di 15 anni. Il 47,3% era rappresentato da ragazze (Tabella 14) Maschi Femmine Totale % n % n % n 11 anni 36, , , anni 34, , , anni 28, , , Fonte: Rapporto HBSC Regione Lazio Tabella 14 - Composizione del campione per età e genere Attività Fisica Per attività fisica non si intende solo la pratica di sport organizzati e regolarmente praticati, ma l insieme dei movimenti del corpo che favoriscono il dispendio di energia. Numerosi studi hanno rilevato che praticare regolarmente una sufficiente attività motoria produce notevoli benefici psico-fisici, tra i più importanti: riduce i rischi cardiovascolari, previene o ritarda lo sviluppo dell ipertensione e dell osteoporosi, aumenta le capacità cardio-vascolari, mantiene le funzioni metaboliche, abbassando il rischio di incidenza di sviluppo del diabete di tipo 2, permette un corretto sviluppo scheletrico e muscolare, contribuisce al bilancio energetico prevenendo obesità e sovrappeso ed inoltre abbassa i livelli di stress, migliora l autostima e la soddisfazione di sé, diminuendo il rischio di depressione (Boreham et al., 2001; WHO, 2008; Alfermann et al., 2000). E documentata inoltre in letteratura la relazione tra inattività ed esiti di sovrappeso ed obesità per i preadolescenti (Vieno et al., 2005). Relazione Sanitaria 2011 Pag. 23 di 169

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