GLI INDICATORI DI ANOMALIA ED I MODELLI E SCHEMI DI COMPORTAMENTI ANOMALI. Kit Antiriciclaggio n. 2 del 28/01/2017.

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1 GLI INDICATORI DI ANOMALIA ED I MODELLI E SCHEMI DI COMPORTAMENTI ANOMALI Kit Antiriciclaggio n. 2 del 28/01/2017 1

2 Sommario SCHEDA DI SINTESI... 2 Gli indicatori di anomalia ed i modelli e schemi di comportamenti anomali... 2 L APPROFONDIMENTO... 6 Indicatori di anomalia (Decreto 16 aprile 2010)... 6 Reati Fiscali Oggetto Di S.O.S Il fenomeno della Frode all iva intracomunitaria Comunicazione della Uif del 15 Febbraio Antiriciclaggio e Trust Disposizioni antifrode I CASI Casi & Questioni LE DATE DA RICORDARE

3 SCHEDA DI SINTESI L APPROFONDIMENTO CASI & QUESTIONI 1

4 SCHEDA DI SINTESI Gli indicatori di anomalia ed i modelli e schemi di comportamenti anomali Per la rilevazione delle operazioni sospette gli indicatori di anomalia della UIF unitamente agli schemi e modelli di comportamenti anomali, costituiscono un valido supporto ai professionisti nella valutazione delle operazioni anche se, sia gli indicatori che gli schemi, non sono da intendersi né del tutto esaustivi, né tassativi. Le fattispecie suscettibili di prefigurare un operazione sospetta di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo non sono totalmente definite per cui la mera ricorrenza di una o più anomalie elencate negli indicatori non è motivo di per sé sufficiente per qualificare l esistenza di un ragionevole motivo di sospetto che porti all invio di una SOS; esso deve necessariamente fondarsi su una valutazione compiuta e ponderata di tutti gli elementi informativi a disposizione del professionista. INDICATORI DI ANOMALIA Gli indicatori di anomalia (art. 41, comma 2) consistono in un elencazione a carattere esemplificativo di connotazioni di operatività ovvero di comportamenti della clientela da ritenere anomali e potenzialmente caratterizzanti intenti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Gli indicatori hanno la funzione di ridurre i margini di incertezza connessi con valutazioni soggettive o con comportamenti discrezionali e contribuiscono altresì al contenimento degli oneri e al corretto e omogeneo adempimento degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette da parte dei soggetti obbligati. È compito della UIF elaborare e proporre gli indicatori di anomalia, che sono poi emanati con provvedimenti formali da autorità diverse, competenti in base alla natura del soggetto obbligato: MODELLI E SCHEMI DI COMPORTAMENTI ANOMALI I modelli e gli schemi rappresentativi di comportamenti anomali integrano gli indicatori di anomalia (art. 41, comma 2) come strumento di ausilio per l individuazione delle operazioni sospette da parte dei segnalanti; essi sono elaborati e diffusi dalla UIF, in base all art. 6, comma 7, lett. b) del decreto. Un ulteriore funzione di modelli e schemi, che pure si colloca nel solco degli obiettivi di un più efficace assolvimento degli obblighi di collaborazione attiva, è quella di fornire un feedback generalizzato alla platea dei soggetti obbligati relativamente a specifiche fattispecie di operatività, a complemento del flusso di ritorno delle archiviazioni (art. 48, comma 1). I modelli e gli schemi esemplificano prassi e comportamenti anomali ricorrenti e diffusi riscontrati dalla UIF con riguardo a determinati 2

5 la Banca d Italia, per gli intermediari finanziari e gli altri soggetti esercenti attività finanziaria; il Ministero di Giustizia, per i professionisti, sentiti gli ordini professionali; il Ministero dell Interno, per i restanti soggetti non finanziari e le pubbliche amministrazioni. INDICATORI DI ANOMALIA 1. Decreto del Ministro dell'interno del 25 settembre Determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l'individuazione delle operazioni sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo da parte degli uffici della pubblica amministrazione. 2. Provvedimento della Banca d'italia del 30 gennaio Indicatori di anomalia per le società di revisione e revisori legali con incarichi di revisione su enti di interesse pubblico. 3. Decreto del Ministero dell'interno del 27 aprile Modificazione del decreto 17 febbraio 2011 di determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l'individuazione delle operazioni sospette di riciclaggio da parte di talune categorie di operatori non finanziari. 4. Decreto del Ministero dell Interno del 17 febbraio Determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l individuazione di operazioni sospette di riciclaggio da parte di talune categorie di operatori non finanziari. 5. Decreto del Ministero della Giustizia del 16 aprile Determinazione degli indicatori di anomalia al fine di agevolare l'individuazione di operazioni sospette di riciclaggio da parte di settori di operatività o a specifici fenomeni riferibili a possibili attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Redatti sulla base dell esperienza maturata in sede di analisi finanziaria e avvalendosi del contributo delle competenti autorità investigative e di vigilanza, gli schemi mettono in correlazione particolari sequenze logico-temporali di fatti e comportamenti che l esperienza porta a ricondurre a determinati fenomeni criminali. MODELLI E SCHEMI DI COMPORTAMENTI ANOMALI 1. COMUNICAZIONE UIF del 24 settembre Schemi rappresentativi di comportamenti anomali ai sensi dell art. 6, co. 7, lett. b) del D.Lgs. 231/2007. Imprese in crisi e usura; 2. COMUNICAZIONE UIF del 13 ottobre Schema rappresentativo di comportamenti anomali ai sensi dell art. 6, comma 7, lett. b) del D.Lgs. n. 231 del Conti dedicati; 3. COMUNICAZIONE UIF del 5 febbraio Schema rappresentativo di comportamenti anomali ai sensi dell art. 6, comma 7, lett. b) del D.Lgs. n. 231 del Frodi informatiche; 4. COMUNICAZIONE UIF del 15 febbraio Schemi di comportamenti anomali ai sensi dell articolo 6, comma 7, lettera b) del D.Lgs. n. 231 del Operatività connessa con il rischio di frode all Iva intracomunitaria; 5. COMUNICAZIONE UIF dell 8 luglio Schemi di comportamenti anomali ai sensi dell articolo 6, comma 7, lettera b) del D.Lgs. n. 231 del Operatività connessa con l'abuso di finanziamenti pubblici; 6. COMUNICAZIONE UIF del 17 gennaio Schemi rappresentativi di comportamenti anomali. Operatività connessa con le frodi nell attività di leasing; 3

6 talune categorie di professionisti e dei revisori contabili. 6. Provvedimento recante gli indicatori di anomalia per gli intermediari. 7. Provvedimento del 27 maggio 2009 Indicazioni operative per l'esercizio di controlli rafforzati contro il finanziamento dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa. 7. COMUNICAZIONE UIF del 9 marzo Schemi rappresentativi di comportamenti anomali. Operatività riconducibile all'usura; 8. COMUNICAZIONE UIF del 16 marzo Schemi rappresentativi di comportamenti anomali. Operatività connessa con il rischio di frodi nell attività di factoring; 9. COMUNICAZIONE UIF del 23 aprile Schemi rappresentativi di comportamenti anomali. Operatività connessa con le frodi fiscali internazionali e con le frodi nelle fatturazioni; 10. COMUNICAZIONE UIF dell 11 aprile Schemi rappresentativi di comportamenti anomali. Operatività connessa con il settore dei giochi e delle scommesse; 11. COMUNICAZIONE UIF del 2 dicembre Schema rappresentativo di comportamenti anomali. Operatività connessa con l'anomalo utilizzo di trust. 4

7 SCHEDA DI SINTESI L APPROFONDIMENTO CASI & QUESTIONI 5

8 L APPROFONDIMENTO Indicatori di anomalia (Decreto 16 aprile 2010) A. Indicatori di anomalia connessi al cliente 1. Il cliente fornisce informazioni palesemente inesatte o incomplete ovvero false riguardo: la propria identità e quella dell eventuale titolare effettivo; lo scopo e la natura della prestazione richiesta; l attività esercitata ovvero la situazione finanziaria, economica e/o patrimoniale propria e/o dell eventuale gruppo di appartenenza; il potere di rappresentanza, l identità dei delegati alla firma, la struttura di proprietà o di controllo Il cliente utilizza documenti identificativi che sembrano contraffatti. 2. Il cliente si mostra riluttante a fornire ovvero rifiuta di fornire informazioni, dati e documenti comunemente acquisiti per l esecuzione dell operazione ovvero per il regolamento delle prestazioni Il cliente, all atto di esibire documenti di identità ovvero alla richiesta di fornire informazioni sull operazione o sulla prestazione, rinuncia immotivatamente ad eseguirla Il cliente rifiuta di fornire indicazioni sulle modalità di pagamento. 3. Il cliente mostra una inusuale familiarità con i presidi previsti dalla normativa in tema di adeguata verifica della clientela, di registrazione dei dati e di segnalazione di operazioni sospette, ovvero pone ripetuti quesiti in ordine alle modalità di applicazione di tali presidi. 4. Il cliente dimostra di non avere adeguata conoscenza della natura, dell oggetto o dello scopo della prestazione professionale richiesta, suscitando il dubbio che egli possa occultare di agire con finalità illecite per conto di un terzo Il cliente è accompagnato da altre persone - il cui ruolo non è stato accertato in occasione di contatti con il professionista - che sembrano avere un interesse diretto in merito alle modalità di esecuzione della prestazione. 5. Il cliente effettua operazioni di importo significativo ed è noto per essere stato sottoposto a procedimento penale, a misure di prevenzione o a provvedimenti di sequestro, ovvero è notoriamente contiguo (ad esempio familiare) a soggetti sottoposti a procedimento penale, a misure di prevenzione o a provvedimenti di sequestro, ovvero effettua operazioni con controparti note per essere state sottoposte a procedimenti penali, a misure di prevenzione o a provvedimenti di sequestro. 6

9 6. Il cliente è censito, è notoriamente contiguo (ad esempio familiare) a soggetti censiti ovvero richiede di effettuare operazioni con controparti censite nelle liste delle persone o degli enti attivi nel finanziamento del terrorismo. 7. Il cliente opera in Paesi con regime antiriciclaggio non equivalente a quello dei paesi della Comunità Europea e richiede ovvero pone in essere le seguenti operazioni, senza fornire ragionevoli motivi legati alla attività esercitata, al gruppo di appartenenza o a particolari condizioni adeguatamente documentate: o costituzione o trasferimento, nei predetti paesi, di diritti reali su beni immobili; o conferimento per la costituzione o l aumento di capitale, soprattutto se effettuato per importi consistenti, di società che hanno sede legale nei predetti paesi; o utilizzo, in qualità di soci, di imprese costituite in regime di trust nei predetti paesi; o trasferimento di partecipazioni o di diritti su quote o azioni, o su altri strumenti finanziari che danno diritto di acquisire tali partecipazioni o diritti, qualora venga interposto un soggetto estero con apparenti finalità di dissimulazione; o ricezione e/o trasferimento di fondi. B. Indicatori di anomalia connessi alle modalità di esecuzione delle prestazioni professionali 8. Richiesta di prestazioni professionali o del compimento di operazioni aventi oggetto ovvero scopo non compatibile con il profilo economico-patrimoniale o con l attività del cliente ovvero con il profilo economico patrimoniale o con l attività dell eventuale gruppo societario cui lo stesso appartiene Consulenza per l organizzazione di operazioni finanziarie non coerenti con l attività commerciale sottostante Prestazioni richieste da organismi non lucrativi per finalità non compatibili con quelle dichiarate o comunque proprie dell ente Richiesta di consulenza per l effettuazione di operazioni di finanza strutturata sui mercati internazionali per esigenze legate a un attività commerciale con l estero di dimensioni evidentemente contenute Acquisto di disponibilità a diverso titolo di beni, anche di lusso, di elevato valore, a fronte di un patrimonio, anche di gruppo, di importo ridotto Frequenti operazioni di acquisizione di partecipazioni o di altri diritti su imprese o aziende, non giustificate dal profilo economico - patrimoniale o dall attività del cliente ovvero dell eventuale gruppo societario cui lo stesso appartiene o da altri ragionevoli motivi. 7

10 8.6. Transazioni finanziarie di notevole importo, specie se richieste da società di recente costituzione, non giustificate dall oggetto della società, dall attività del cliente ovvero dell eventuale gruppo societario cui lo stesso appartiene o da altri ragionevoli motivi Acquisto di partecipazioni in imprese con modalità non coerenti con il profilo economico - patrimoniale o con l attività esercitata dal cliente ovvero dall eventuale gruppo societario cui lo stesso appartiene o da altri ragionevoli motivi. 9. Richiesta di prestazioni professionali con modalità inusuali e palesemente ingiustificate rispetto al normale svolgimento della professione o dell attività Richiesta di prestazione professionale a un professionista dislocato in località distante dalla zona di residenza o dalla sede effettiva dell attività del cliente in assenza di plausibili ragioni quali, a mero titolo esemplificativo, la cittadinanza straniera del cliente o del suo gruppo di appartenenza ovvero la specializzazione specifica del professionista in relazione alla prestazione professionale richiesta Ricorso a caselle postali o a indirizzi postali diversi dal domicilio fiscale o professionale, ovvero ad altre forme di domiciliazione di comodo Frequente rilascio da parte di persone fisiche di deleghe o procure al fine di evitare contatti diretti con il professionista Frequente richiesta di operazioni per conto di un soggetto terzo in assenza di ragionevoli motivi legati al tipo di attività esercitata o al rapporto tra le parti o a particolari condizioni adeguatamente documentate. 10. Richiesta di prestazioni professionali o di compimento di operazioni con configurazione illogica, specie se economicamente e finanziariamente svantaggiose per il cliente ovvero con modalità eccessivamente complesse rispetto allo scopo dichiarato Richiesta, in assenza di ragionevoli motivi, di modificare le condizioni e le modalità di svolgimento della prestazione professionale, specie se le modifiche richieste comportano ulteriori oneri a carico del cliente. C. Indicatori di anomalia relativi alle modalità di pagamento dell operazione 11. Proposta di regolare i pagamenti mediante strumenti del tutto incoerenti rispetto alla prassi corrente dell operazione richiesta, in assenza di ragionevoli motivi legati al tipo di attività esercitata, all eventuale gruppo societario cui il cliente appartiene o a particolari condizioni adeguatamente documentate Ricorso per importi rilevanti al contante, a libretti di deposito al portatore ovvero ad altri titoli al portatore, nonché a valuta estera e all oro. 8

11 11.2. Utilizzo frequente e ingiustificato di moneta elettronica non nominativa, specie se per importi complessivamente rilevanti. 12. Proposta di regolare i pagamenti secondo modalità tali da suscitare il dubbio che si intenda ricorrere a tecniche di frazionamento del valore economico dell operazione, in assenza di ragionevoli motivi legati all attività esercitata o a particolari condizioni adeguatamente documentate. 13. Richiesta, in assenza di ragionevoli motivi, di modificare le modalità di pagamento già convenute, soprattutto se sono proposti strumenti di pagamento non appropriati alla prassi comune dell operazione disposta. 14. Pagamento delle operazioni o delle prestazioni mediante mezzi di pagamento provenienti, a diverso titolo, da soggetti terzi estranei al rapporto negoziale e non riconducibili al gruppo di appartenenza del cliente, o comunque non collegati con il cliente, in assenza di ragionevoli motivi. D. Indicatori di anomalia relativi alla costituzione e alla amministrazione di imprese, società, trust ed enti analoghi 15. Richiesta, in assenza di ragionevoli motivi, di prestazioni professionali che, anche mediante operazioni di natura societaria, hanno lo scopo o l effetto di dissimulare o di ostacolare l identificazione del titolare effettivo dell attività ovvero di occultare l origine o la destinazione delle risorse finanziarie coinvolte Frequenti e ingiustificati cambiamenti nella titolarità o nella denominazione di società e aziende Costituzione e/o impiego di trust, nel caso in cui si applichi una normativa propria di Paesi con regime antiriciclaggio non equivalente a quello dei paesi della Comunità europea Costituzione e/o impiego di strutture di gruppo artificiosamente complesse e articolate, anche in relazione alla distribuzione delle partecipazioni e alla dislocazione all estero di una più società Costituzione e/o impiego di società partecipate da incapaci, salvo si tratti di imprese a conduzione familiare, ovvero conferimento di incarichi di responsabilità in società o enti a persone palesemente sprovviste delle necessarie capacità Rilascio di procure a gestire, amministrare e/o cedere beni, soprattutto se in un momento immediatamente successivo all acquisto del bene ovvero a favore di persone apparentemente non collegate al delegante. 16. Conferimenti o apporti di capitale in società o altri enti mediante beni in natura per importi palesemente sproporzionati a quelli di mercato. 9

12 E. Indicatori di anomalia relativi ad operazioni aventi a oggetto beni immobili o mobili registrati 17. Acquisto di beni a un prezzo molto elevato rispetto al profilo economico-patrimoniale del cliente o del gruppo di appartenenza in assenza di ragionevoli motivi o di specifiche esigenze. 18. Acquisto o vendita di beni a un prezzo palesemente sproporzionato rispetto al valore di mercato degli stessi in assenza di ragionevoli motivi o di specifiche esigenze. 19. Acquisto di beni effettuato con il rilevamento di azioni di società con sede in Paesi con regime antiriciclaggio non equivalente a quello dei paesi della Comunità europea in assenza di ragionevoli motivi o di specifiche esigenze. 20. Investimento in beni immobili in assenza di qualsivoglia legame con la località di ubicazione degli stessi e/o di convenienza economica dell investimento. 21. Acquisto di beni senza disporre di, ovvero senza acquisire, adeguate informazioni sulla localizzazione o sullo stato degli stessi, ovvero sull equità delle condizioni contrattuali. 22. Richiesta di consulenza in merito alla possibilità di acquistare o vendere beni in contanti per importi molto rilevanti. F. Indicatori di anomalia relativi ad operazioni contabili e finanziarie 23. Operazioni contabili aventi come scopo o come effetto quello di occultare disponibilità finanziarie, soprattutto se per importi rilevanti. 24. Operazioni di investimento di natura finanziaria con caratteri e per importi incoerenti rispetto al profilo economico-patrimoniale e/o alla attività esercitata dal cliente o dall eventuale gruppo societario cui lo stesso appartiene. 25. Operazioni di emissione e/o collocamento di strumenti finanziari, aventi caratteristiche e importi incoerenti rispetto al profilo economico - patrimoniale e/o all oggetto della società o dell eventuale gruppo societario cui la stessa appartiene. 26. Richiesta di finanziamenti effettuata sulla base di atti, rappresentati anche da titoli o certificati, talora anche di dubbia autenticità, attestanti l esistenza di cospicui depositi presso banche insediate in Paesi con regime antiriciclaggio non equivalente a quello dei paesi della Comunità europea. 10

13 27. Esecuzione, in assenza di giustificati motivi legati all attività esercitata, di successive operazioni di apertura e chiusura di conti e di altri rapporti continuativi, soprattutto se in Paesi con regime antiriciclaggio non equivalente a quello dei paesi della Comunità europea. 28. Utilizzo di conti di soggetti terzi, in particolare di società o enti, per l impiego di disponibilità personali del cliente, ovvero utilizzo di conti personali del cliente per l impiego di disponibilità di terzi, in particolare di società o enti, tali da suscitare il dubbio che siano perseguiti intenti dissimulatori. Altro valido supporto alla rilevazione delle operazioni sospette è dato dalla seguente documentazione: 1. QUADERNO UIF N. 1 - Flussi finanziari verso i paradisi fiscali: determinanti e anomalie; 2. QUADERNO UIF N. 2 - Casistiche di riciclaggio (Aprile 2015); 3. QUADERNO UIF N. 3 - I paradisi fiscali: caratteristiche operative, evidenze empiriche e anomalie finanziarie (Agosto 2015); 4. QUADERNO UIF N. 6 - L'utilizzo delle banconote di taglio elevato come potenziale strumento di riciclaggio: lo studio del 2011 con nota di aggiornamento (dicembre 2016); 5. QUADERNO UIF N. 7 - Casistiche di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (Dicembre 2016). REATI FISCALI OGGETTO DI S.O.S. -OMESSO VERSAMENTO IVA (OLTRE /ANNO) Entro il termine per il versamento dell acconto relativo al periodo di imposta successivo -OMESSA DICHIARAZIONE ANNUALE DEI REDDITI ED IVA o 770 se l ammontare dell imposta evasa e/o delle ritenute non versate supera euro. REATI FISCALI oggetto di S.O.S. D.Lgs. 74/2000 e s.m.i. (al 26/06/2015) OMESSO VERSAMENTO di RITENUTE CERTIFICATE (OLTRE /ANNO) Entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta Art. 2: Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti Art. 3: Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici Art. 4: Dichiarazione infedele imposta evasa Art. 5: Omessa dichiarazione Art. 8: Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti 11

14 I delitti fiscali non orientati alla creazione di capitali illeciti, ma al mero risparmio fiscale, costituiscono reati presupposto a quello di riciclaggio (Cassazione penale: sentenza n del 26 novembre 2009). Riciclaggio tramite false fatturazioni di proventi di natura illecita Il capitolo n.12 si concentra su un caso di riciclaggio di denaro tramite false fatturazioni. Trattasi di una società svolgente attività di facchinaggio, la quale riceveva un gran numero di bonifici da società terze, di importo elevato. Oltre agli ingenti bonifici, poi, erano presenti alcuni versamenti in denaro e di assegni, a cifra tonda di importi contenuti, spesso ritornati insoluti. I conti correnti presentavano poi ingenti prelevamenti da parte dell amministratore, e numerosi bonifici all estero a società di consulenza. Dalle analisi è emerso che la società in oggetto: emetteva false fatture a soggetti terzi, i quali potevano così beneficiare di indebiti vantaggi fiscali. I soggetti destinatari delle fatture pagavano poi mediante bonifico; restituiva parte delle somme alle società cui erano state emesse le false fatture, trattenendo una percentuale; la percentuale veniva reinvestita in prestiti usurai a soggetti in difficoltà economica, i quali emettevano assegni bancari spesso insoluti per la restituzione delle somme; le altre somme eccedenti venivano dirottate in Paesi esteri. Dal punto di vista oggettivo, invece, oltre a clausole particolarmente complesse rilevano anche situazioni in cui i beni siano per natura e consistenza incoerenti rispetto alle finalità o alla tipologia del trust oppure dei quali non sia nota la provenienza. Allo stesso modo deve prestarsi particolare attenzione a quei casi in cui il trust è collocato al vertice di una complessa catena partecipativa, soprattutto se con diramazioni in paesi o territori a rischio. 12

15 IL FENOMENO DELLA FRODE ALL IVA INTRACOMUNITARIA COMUNICAZIONE DELLA UIF DEL 15 FEBBRAIO 2010 IL PROFESSIONISTA è chiamato ad un costante e attento monitoraggio delle transazioni relative ai soggetti operanti nei settori commerciali (specie se l operatività è concentrata all estero) Verifica della congruità dei volumi e della frequenza delle transazioni con l attività economica svolta dal cliente. Verifica assetti costitutivi e proprietari dell impresa e la documentazione attestante le finalità economiche sottostanti alle transazioni Qualora emergano OPERAZIONI SOSPETTE riconducibili al fenomeno descritto, È NECESSARIO SEGNALARLE CON LA MASSIMA TEMPESTIVITÀ. OPERATIVITÀ CONNESSA CON IL RISCHIO DI FRODE ALL IVA INTRACOMUNITARIA SOTTO IL PROFILO SOGGETTIVO SOTTO IL PROFILO OGGETTIVO imprese in precedenza non operative, ovvero di recente costituzione, operanti in settori economici interessati dalla movimentazione di elevati flussi finanziari (ad esempio, il commercio di autoveicoli o di beni di largo consumo, quali i computer e i telefoni cellulari, nonché beni alimentari); imprese con capitale non superiore ai limiti minimi previsti, prive di unità operative (impianti, depositi, magazzini, esercizi aperti al pubblico) ovvero aventi sede in paesi a regime fiscalmente privilegiato o non equivalente nel contrasto al riciclaggio; imprese che, di norma, non chiedono affidamenti né sono titolari di altre attività finanziarie presso l'intermediario; imprese i cui soci o amministratori risultano di dubbio profilo reputazionale per precedenti vorticosa movimentazione del conto caratterizzata da flussi d importo molto rilevante in un ristretto periodo di tempo; movimentazione del conto caratterizzata prevalentemente da ricezioni o trasferimenti di fondi da/verso l estero per importi elevati; accrediti di assegni o bonifici di importo ingente disposti da operatori nazionali, ai quali fanno contestualmente seguito trasferimenti, tramite assegni o bonifici, verso altri Paesi della UE o verso paesi extra-ue; flussi in entrata contestualmente seguiti da trasferimenti di fondi privi di apparente giustificazione commerciale, in favore di altre società che non sembrano collegabili all attività svolta dal cliente; giri di fondi per importi ingenti effettuati fra imprese riconducibili ai medesimi soggetti; 13

16 penali, anche a carico di soggetti notoriamente contigui ai medesimi, ovvero sono gravati da procedure pregresse pregiudizievoli (quali protesti, fallimenti, ecc.) o risultano nullatenenti o irreperibili; imprese che presentano documentazione, all atto dell apertura del rapporto o dell operazione, che appare falsa o contraffatta o comunque non riconducibile all attività commerciale svolta; imprese che risultano cedute ovvero cessate poco tempo dopo la loro costituzione giri di fondi intercorsi per importi significativi con soci, specie se residenti o aventi sede in paesi a regime fiscalmente privilegiato o non equivalente nel contrasto al riciclaggio; cessione a terzi, a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato, di beni a contenuto tecnologico, di autoveicoli e in generale di beni agevolmente trasportabili e di largo consumo; cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di una sola impresa cliente o di un numero molto limitato d imprese clienti; movimentazione priva di addebiti per forniture (luce, gas, acqua), tributi (soprattutto versamenti IVA), previdenza sociale, o comunque caratterizzata da addebiti della specie in misura insignificante in rapporto ai volumi movimentati. ANTIRICICLAGGIO E TRUST I destinatari degli obblighi antiriciclaggio che a vario titolo entrano in rapporto con il trust (sia in fase d istituzione, sia in quella di esecuzione) devono prestare particolare attenzione alle caratteristiche e alle finalità del trust stesso. Notevole rilievo assumono quindi le fasi di adeguata verifica della clientela e l individuazione delle finalità in concreto perseguite, l identità dei beneficiari e del trustee, nonché le modalità di esecuzione del trust. Sono inoltre fondamentali le informazioni desunte dall atto istitutivo al fine di poter rilevare un possibile utilizzo distorto del trust e proprio per tale motivo è necessario assicurarsi che sia fornita l ultima versione dell atto istitutivo, in quanto non è infrequente che il medesimo sia oggetto di successive modifiche. Altro aspetto rilevante è dato dall accentramento dei ruoli in capo ad un unico soggetto. Infatti, sebbene nella pratica le diverse figure del disponente, del trustee, del beneficiario e del guardiano possano legittimamente non corrispondere ad altrettanti soggetti distinti, occorre considerare che nei casi di cumulo di ruoli in capo al medesimo soggetto appare più elevato il rischio che il trust sia utilizzato per realizzare situazioni di mera interposizione soggettiva per finalità improprie o illecite. 14

17 Deve, inoltre, essere valutata attentamente dal professionista l istituzione di trust da parte di soggetti che, in base alle informazioni disponibili, risultano in una situazione finanziaria di difficoltà o prossima all insolvenza ovvero siano stati sottoposti in passato a procedure fallimentari o di crisi, siano gravati da ingenti debiti tributari con l Amministrazione finanziaria oppure siano sottoposti ad indagini. Allo stesso modo deve destare sospetto la presenza del disponente fra i beneficiari di capitale o l indicazione dello stesso quale unico beneficiario, specie se non risulta chiaramente percepibile la causa istitutiva del trust. DISPOSIZIONI ANTIFRODE L art. 36 del D.L. 78/2010 (convertito dalla Legge 122/2010), recante disposizioni antifrode, ha modificato il primo comma dell art. 41, D.Lgs. 231/2007, aggiungendovi il seguente periodo: È un elemento di sospetto il ricorso frequente o ingiustificato a operazioni in contante, anche se non in violazione dei limiti di cui all art. 49, e, in particolare, il prelievo o il versamento in contante con intermediari finanziari di importo pari o superiore a euro. Inizialmente tale disposizione è stata vista come un indicatore di anomalia automatico, al ricorrere del quale la segnalazione dovrebbe essere necessariamente effettuata, indipendentemente da ulteriori valutazioni da parte del professionista. Questa interpretazione, ovviamente, non poteva che destare notevoli perplessità in capo ai soggetti tenuti al rispetto della disciplina antiriciclaggio. In data 11 ottobre 2010 è tuttavia stata emanata una circolare interpretativa del MEF (prot ), con la quale è stato chiarito che, con l integrazione dell art. 41, è stato introdotto un indicatore di anomalia che deve essere considerato nell ambito di una valutazione complessiva dell operazione e non può prescindere dai richiamati elementi oggettivi e soggettivi. Il nuovo indicatore è pertanto stato introdotto al solo fine di qualificare meglio i profili di sospetto. 15

18 SCHEDA DI SINTESI L APPROFONDIMENTO CASI & QUESTIONI 16

19 I CASI Casi & Questioni L indicatore di anomalia non è tassativo Sono un professionista. Un imprenditore individuale, al quale io presto la mia consulenza, effettua molteplici operazioni in contanti. Trattasi, tuttavia, di un importante bar, il quale si limita a pagare i fornitori con i contanti ricevuti dai clienti nel corso della giornata. In alcuni casi, inoltre, vengono versati in banca importi elevati (che, comunque, sono coincidenti con gli incassi della giornata). Tale comportamento può essere ricondotto ad un indicatore di anomalia, ma considerata la tipologia di attività svolta, la tipologia dei pagamenti e gli importi degli stessi, non ritengo che vi possa essere alcun rischio di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo. Il fatto che l operazione sia riconducibile ad un indicatore di anomalia mi obbliga ad effettuare una segnalazione di operazione sospetta? L art. 41 del D.Lgs. 231/2007 impone ai professionisti di inviare una segnalazione alla UIF quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Al fine di agevolare i professionisti nell individuazione delle operazioni sospette sono stati formulati appositi indicatori di anomalia dal Ministero della Giustizia il 16 aprile Gli indicatori non costituiscono un riferimento esaustivo e di per sé sufficiente per l individuazione delle operazioni da segnalare. Di conseguenza: a) l'impossibilità di ricondurre operazioni o comportamenti della clientela ad uno o più degli indicatori di anomalia può non essere sufficiente ad escludere che l'operazione sia sospetta. I professionisti valutano pertanto con la massima attenzione ulteriori comportamenti e caratteristiche dell'operazione che, sebbene non descritti negli indicatori, rilevino in concreto profili di sospetto; b) la mera ricorrenza di operazioni o comportamenti descritti in uno o più indicatori di anomalia non è motivo di per sé sufficiente per l'individuazione e la segnalazione di operazioni sospette, per le quali è necessario valutare in concreto la rilevanza dei comportamenti della clientela. Pertanto, qualora non si ravvisino elementi di sospetto, il professionista potrà tranquillamente non segnalare l operazione. Torna all inizio 17

20 LE DATE DA RICORDARE ARGOMENTO GIÀ PUBLICATI Identificazione del titolare effettivo Adeguata verifica della clientela - Quando e come farla Obblighi di conservazione e registrazione dei dati Circolazione del contante Le sanzioni in materia di antiriciclaggio Il recepimento della IV direttiva antiriciclaggio DEPENALIZZAZIONE: le sanzioni antiriciclaggio per i professionisti La segnalazione delle operazioni sospette Gli Indicatori di Anomalia ARGOMENTO DA PUBBLICARE Modalità di segnalazione delle operazioni sospette

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