LE INFEZIONI DA COCCHI GRAM POSITIVI IN PISCICOLTURA
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- Regina Salvi
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1 LE INFEZIONI DA COCCHI GRAM POSITIVI IN PISCICOLTURA Le infezioni da cocchi Gram positivi, anche identificate con il termine generico di Streptococcosi, sono patologie a diffusione cosmopolita che colpiscono pesci sia dulciacquicoli che marini. A breve distanza dal primo isolamento in Italia, avvenuto nel corso dell estate 1991 (Ghittino et al., 1991), la Streptococcosi si è diffusa in numerose troticolture ed è ormai presente in diversi distretti dell Italia Settentrionale (Ghittino & Prearo, 1993). Le Streptococcosi possono essere sostenute da diversi agenti eziologici, fra i quali alcuni patogeni in acque con temperature superiori a 15 C (acque calde), come Lactococcus (L.) garvieae, Streptococcus (S.) agalactiae, S. iniae, S. parauberis ed altri patogeni in acque con temperature inferiori a 12 C (acque fredde), come Vagococcus (V.) salmoninarum e L. piscium. Tali infezioni sono accomunate e caratterizzate dal fatto di colpire selettivamente pesci di grossa taglia (peso superiore ai 50 grammi) e di provocare comparsa di un evidente esoftalmo; il novellame risulta invece pressoché refrattario (Eldar & Ghittino, 1999; Ghittino & Pedroni, 2001). Le Streptococcosi d acqua calda sono di gran lunga le più importanti; vengono spesso annoverate tra le patologie dominanti e sono responsabili di notevoli danni economici in varie forme di piscicoltura. 4
2 Le Streptococcosi d acqua fredda sono esclusive dei salmonidi e, in alcuni Paesi (Spagna, Francia, Italia) vengono considerate patologie emergenti (Ghittino & Prearo, 1992; Toranzo et al., 1995; Ghittino et al., 2004). Alcune specie di cocchi Gram positivi isolate nei pesci possono essere patogene (S. iniae) o considerate potenzialmente patogene (L. garvieae) anche per l uomo. Mentre per le prime sono stati documentati casi di trasmissione della malattia in seguito a manipolazione di pesci infetti, per le seconde non è finora stato dimostrato un contagio da pesce a uomo (Ghittino et al., 2004). L. garvieae è stato isolato negli Stati Uniti da infezioni del tratto urinario, sangue, lesioni epidermiche e processi polmonari (Elliot et al., 1991), in Canada da pazienti affetti da endocardite batterica (Fefer et al.,1998). Infezioni da Lactococcus garvieae L infezione da L. garvieae è apparsa in Europa nei pesci a partire dalla fine degli anni ottanta e si è poi diffusa a macchia d olio nelle troticolture di numerosi Paesi (Spagna, Francia, Italia, Regno Unito, Germania, Danimarca, Grecia, Turchia, Israele), associata all instaurarsi di sepsi generalizzata (Ghittino & Prearo, 1992; Domenech et al., 1996; Michel et al., 1997; Ghittino & Pedroni, 2001; Eldar, 2004; Ghittino et al., 2004). Un indagine retrospettiva indica come L. garvieae non debba essere considerato un nuovo patogeno dei pesci; analisi recente di materiale 5
3 archiviato mostra che L. garvieae è presente in Estremo Oriente come patogeno in piscicoltura già da oltre cinquanta anni; la prima descrizione risale alla fine degli anni cinquanta in Giappone, dove il primo caso venne diagnosticato in un allevamento intensivo per la produzione di trota iridea (Hoshina et al., 1958). Sono stati apportati nel tempo numerosi cambiamenti alla tassonomia: Nel 1991 è stata proposta come nuova specie, Enterococcus seriolicida, nel tentativo di raggruppare cocchi Gram positivi isolati in un focolaio di streptococcosi in Seriola quinqueradiata (Kusuda et al., 1991; Eldat et al., 1996). Studi più approfonditi sulla posizione tassonomica, basati sull omologia del DNA, riconoscono tale stipite batterico sinonimo di L. garvieae (Domenech et al., 1993; Eldar et al., 1996; Teixeira et al., 1996). I vari ceppi di L. garvieae costituiscono un gruppo geneticamente omogeneo; va considerato che nonostante l alta omologia genetica (oltre 90%), la diversificazione fenotipica è alta; vengono infatti distinti almeno 13 biogruppi. Alla fine degli anni novanta una indagine epidemiologica, basata sull utilizzo di RFLP ribotyping, ha dimostrato che l evoluzione dei ceppi italiani (dei quali si è ipotizzata una probabile origine giapponese) e spagnoli, ha seguito dei percorsi autonomi (Eldar et al., 1999). Questi dati sono stati parzialmente confermati da tecniche complementari (PFGE, RAPD) (Eldar, 2004). Nel corso degli ultimi anni si è potuto avere una visione più ampia del raggruppamento epidemiologico dei vari ceppi di L. garvieae. I dati dimostrano che la scissione tra ceppi italiani e spagnoli si è mantenuta a 6
4 livello fenotipico, genetico e sierologico. Di contro, la popolazione dei ceppi francesi di L. garvieae appare alquanto eterogenea. Questo dato è probabilmente legato al processo evolutivo che, nel Paese Transalpino, non ha ancora assunto connotazioni definitive (Eldar, 2004). La Lattococcosi in Italia è considerata la principale responsabile del calo del 40% della produzione annua di trote, passata dalle tonnellate (t) del 1995 alle recenti t (Ghittino et al., 2003). La sua prevalenza risulta molto alta negli allevamenti di pianura, riforniti da acque di superficie. Le perdite sono ingenti in considerazione della taglia dei soggetti colpiti e della elevata mortalità causata; può raggiungere il 50-60% della biomassa quando la temperatura dell acqua supera i 20 C (Alborali & Carboni, 1997; Fabris, 2004). La Lattococcosi nella trota iridea (Oncorhynchus mykiss) evolve in forma setticemica acuta, con pesanti mortalità (30-80%) durante il periodo estivo (maggio-ottobre) (Ghittino et al., 2004; Vendrell et al., 2006). La trasmissione avviene per via orizzontale, per contatto diretto con pesci infetti, attraverso l alimento e l acqua utilizzata in allevamento (Alborali & Carboni, 1997). I segni clinici sono rappresentati da letargia, anoressia, melanosi e tipico esoftalmo bilaterale, con evidente protrusione dei globi oculari; alla necroscopia si osserva una peculiare diatesi emorragica, con panoftalmite, cheratite, lieve anemia branchiale, meningite, pericardite, teleangectasia epatica, emorragie viscerali, splenomegalia ed enterite emorragica (Ghittino et al., 2004). L. garvieae può causare infezioni setticemiche ed urinarie nell uomo, in particolare nei soggetti immunocompromessi (Vendrell et al., 2006). 7
5 Nessun caso è però stato finora segnalato fra gli operatori degli allevamenti ittici o degli impianti di lavorazione del pesce, nonostante l ampia diffusione della Lattococcosi. Il sospettato ruolo zoonosico dei ceppi ittici di L. garvieae andrebbe pertanto ridimensionato (Eldar et al., 1999; Ghittino et al., 2004; Vendrell et al., 2006). INFEZIONI DA ALTRI COCCHI GRAM POSITIVI Streptococcus agalactiae L infezione da S. agalactiae rappresenta, sin dagli anni ottanta, il principale problema sanitario negli allevamenti israeliani di tilapie (ibridi di Oreochromis sp.) (Eldar et al., 1994). Causa una mortalità che raggiunge il 40% annuo, preceduta da esoftalmo mono-bilaterale (sintomo che può essere considerato patognomonico), in assenza di lesioni microscopicamente evidenti che giustifichino una mortalità così elevata. Il batterio è particolarmente virulento a temperature delle acque superiori ai C ed ha uno spiccato tropismo cerebrale (Ghittino et al., 2004). 8
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