gruppo Scuola di politica Quaderno di formazione in materia di narcotraffico
|
|
- Alberta Zanella
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 gruppo Scuola di politica Quaderno di formazione in materia di narcotraffico
2 Introduzione Il fenomeno del narcotraffico rappresenta uno degli ambiti economicamente più proficui per la criminalità organizzata. Da qualunque punto di vista la questione venga affrontata, è di tutta evidenza che la lotta al narcotraffico coincida con quella alla criminalità organizzata internazionale, che opera con indici di elevata capacità, mobilità ed adattabilità. Trattandosi di un fenomeno estremamente complesso, interconnesso con innumerevoli fattori (non tutti riconducibili alle regole della domanda e dell offerta), comprensivo di diverse fasi (dalla coltivazione alla produzione, raffinazione, acquisizione dei mezzi di trasporto, distribuzione, consumo e riciclaggio dei relativi proventi), che coinvolgono attori diversi, il presente studio propone un analisi del fenomeno limitandosi agli aspetti di criminalità ed economia criminale. L analisi prende avvio da uno sguardo d insieme relativo al traffico internazionale sulla base dei dati riportati nel rapporto annuale stilato dall ufficio delle Nazioni Unite sulle Droghe e il Crimine (UNODC). Nonostante i dati proposti non possano essere letti con assoluta certezza, in particolare relativamente al traffico di cocaina (sul punto è intervenuto il centro di documentazione di Libera che ha posto alcune interessanti critiche sull analisi proposta dall ONU), il documento dimostra grande utilità nell offrire un idea generale sui traffici e i rapporti tra i paesi coinvolti. Dal contesto internazionale si passa poi all ambito nazionale e locale, con un particolare interesse per Liguria e Toscana e la provincia della Spezia. In questa fase il nostro studio ha attinto principalmente ai fatti di cronaca e alle operazioni condotte dalle forze dell ordine, le informazioni ricavate rivelano dati allarmanti sul coinvolgimento del nostro territorio: la Liguria in quanto zona strategica, dotata di un significativo apparato portuale, svolge un ruolo essenziale all'interno dei traffici, come ci dimostrano i sequestri di ingenti quantitativi di stupefacenti, soprattutto cocaina, avvenuti negli ultimi anni. Per concludere, l attenzione va agli strumenti di contrasto: la ricerca e l adozione di efficaci strumenti di lotta contro il traffico degli stupefacenti costituiscono i primari impegni assunti dall Italia a livello di Unione Europea, Schengen, ONU e di altri fori internazionali.
3 Le aree di produzione Secondo il Rapporto Narcotraffico 2012, pubblicato dall UNODC (United Nation Office on Drugs and Crime) nel 2010 l area totale di coltivazione della pianta di coca è stata di quasi ettari, il 30% in meno rispetto al Poiché invece il consumo è rimasto stabile, questa forte flessione si spiega prevalentemente con il crollo delle coltivazioni in Colombia, accompagnato da un incremento dei livelli di efficienza nella produzione. La coltivazione della pianta di coca interessa quasi tutto il Sudamerica. Le regioni settentrionali e quelle dell area andina sono le maggiori produttrici mondiali: la grande maggioranza della cocaina proviene dalle coltivazioni di Colombia, Bolivia e Perù. Nella tabella accanto è possibile osservare l estensione (in ettari) dell area coltivata a pianta di coca di questi paesi, e la sua variazione nel corso degli ultimi anni BOLIVIA COLOMBI A Colombia. È storicamente il maggiore produttore mondiale di cocaina: nel 2001 la Colombia produceva più del doppio di tutti gli altri paesi uniti insieme. Tuttavia, oggi la sua produzione è inferiore a quella peruviana e sembra destinata a calare ancora nei prossimi anni. Questa importante flessione si spiega con il forte programma di sradicamento della pianta di coca messo in atto dallo stato colombiano dai primi anni 2000, principalmente su pressione degli Stati Uniti. Bolivia e Perù. Le aree coltivate di questi paesi si concentrano prevalentemente nella regione andina, climaticamente più adatta alla pianta di coca. Entrambi stanno conoscendo un significativo aumento delle aree coltivate, grazie anche al forte calo colombiano. Il Perù, in particolare, oggi è probabilmente tornato ad essere il primo coltivatore mondiale come negli anni 90. Mentre la produzione vera e propria di cocaina avviene generalmente in laboratori situati negli stessi stati produttori, nella fase dello stoccaggio sono coinvolti anche gli altri paesi del Sudamerica, come Argentina, Brasile, Venezuela e l area caraibica, in funzione delle zone di transito dei traffici. Traffici Le modalità del traffico di cocaina si adattano alle caratteristiche di flessibilità e di globalità delle rotte commerciali. A livello mondiale, la cocaina è principalmente trasportata seguendo la via marittima (80%) e solo in parte quella aerea (20%). Le principali linee di transito mondiali si possono dividere in cinque rotte: Rotta latinoamericana. Dai paesi produttori la cocaina viene trasportata attraverso l Argentina e il Paraguay per giungere infine in Nord America (Canada e Stati Uniti).
4 Rotta del Nord Pacifico. Le coste occidentali americane sono raggiunte seguendo la via marittima che parte dal Messico. Rotta del Sud Pacifico. Questa rotta è percorsa principalmente dalle partite di cocaina prodotte in Perù e rivolte ai consumatori australiani e asiatici, dopo lo stoccaggio in Argentina. Rotta atlantica. Rappresenta il principale canale con l Europa: dai paesi produttori, la cocaina passa per il Venezuela, la Colombia, il Brasile o l Argentina per giungere principalmente ai porti baltici o iberici. Secondo il Rapporto di pubblica sicurezza del Reparto antidroga del Ministero dell Interno, esiste una variante strategica a questa rotta: ingenti partite di cocaina dal Sudamerica sostano lungo le coste africane (Ghana, Guinea e Nigeria) per proseguire o verso l Europa tramite vie terrestri, o verso gli Stati Uniti e il Canada, aggirando così i crescenti controlli alle frontiere meridionali delle autorità americane. Un importante fattore critico di successo di questa rotta africana consiste nella debolezza dei controlli e l alto tasso di corruzione delle autorità di polizia di questi paesi. Rotta dell Istmo. La cocaina prodotta in Colombia viene indirizzata attraverso i paesi dell Istmo e il Messico per giungere in Nord America. Il Messico, per la sua posizione geografica, è sempre stato un territorio centrale nel panorama delle rotte illegali del traffico di droga dirette da Sud verso il Nord America. In origine i narcos messicani curavano esclusivamente il trasporto della polvere bianca dall America Latina verso il continente nordamericano, apparendo quindi subalterni al cartello colombiano; in un secondo tempo, però, si è passati dallo smercio all autoproduzione, cui è seguito l affrancamento dai narcos di Bogotà. Negli anni, l invadenza dei messicani cresce: conquistano quote sempre più ampie di mercato, costruiscono basi logistiche sul continente americano e gestiscono il passaggio di confine. Con riguardo alla struttura dei narcos messicani, molti sono i tratti comuni con la ndrangheta un organizzazione orizzontale, imperniata su cellule autonome (chiara è la somiglianza con le ndrine), con notevole flessibilità organizzativa identiche le dinamiche con il mondo economico e politico. A tali caratteristiche si aggiunge un aspetto, quale l assetto paramilitare, mutuato invece dal modello colombiano. Forte di questa organizzazione, il Messico è riuscito a divenire il principale attore della rotta al confine messicano e statunitense, ritagliandosi così un ruolo privilegiato nello scacchiere mondiale del narcotraffico. Per quanto riguarda in particolare l Europa, i punti di approdo della cocaina sudamericana più utilizzati sono certamente quelli iberici. Da lì, la droga raggiunge Madrid e Barcellona, per proseguire poi verso l interno per via terrestre (Parigi, Amsterdam e Francoforte), oppure verso l area mediterranea per via marittima (prevalentemente i porti dell Italia meridionale, tra cui spicca quello di Gioia Tauro). Tuttavia viene anche utilizzata la direttrice costiera franco-italiana per l introduzione e diffusione di stupefacenti, lungo la tratta Marsiglia Nizza Genova. Altri punti di approdo importanti sono quelli inglesi e baltici, da cui la cocaina o viene smistata nei paesi europei, oppure riparte verso il Canada e negli Stati Uniti utilizzando corrieri di nazionalità europea.
5 Il quadro, tuttavia, si fa ancora più complesso se si considera che anche il territorio albanese sta divenendo una testa di ponte per la preparazione, lo stoccaggio e la diffusione della cocaina in Europa, e specialmente in Italia (attraverso gli scali marittimi di Pescara, Bari e Brindisi). Inoltre, vi sono nuove linee di penetrazione seguite da bande di paesi nordafricani che sfruttano la via marittima mediterranea. Consumo I principali mercati della cocaina sono l Europa e tutto il continente americano. Tuttavia, secondo il già citato rapporto dell UNODC, vi sono degli importanti cambiamenti in atto nella parte a valle della filiera della cocaina; mentre in Europa il consumo si è mantenuto stabile negli ultimi anni, negli Stati Uniti si riscontra un sensibile calo della domanda. Ciò è dovuto principalmente a due fattori: la drastica riduzione della produzione colombiana, principale fonte della cocaina smistata in America, che non è stata compensata da quella degli altri paesi coltivatori (come invece è successo in Europa) e l aumento delle misure di controllo alle frontiere da parte delle autorità statunitensi. Inoltre, stanno emergendo nuovi mercati in passato estranei a questo genere di droga: Cina, India, Sud-Est asiatico e Oceania iniziano a svolgere un ruolo sempre più critico nello sviluppo del narcotraffico. Il monopolio della ndrangheta: l unica direzione nel narcotraffico Secondo i dati dall Eurispes, nel 2010, il giro d affari della ndrangheta risulta di 42 miliardi di euro l anno, che equivale a circa il 3,6% del prodotto interno lordo nazionale italiano. Da solo, il traffico di droga vale ben 22,4 miliardi. Il traffico di cocaina rappresenta, nell universo mafioso, l introito più remunerativo, un attività che consente di moltiplicare rapidamente gli utili, l unica in cui non sia necessaria una manodopera stabile né grandi strutture, ma è anche il solo settore che richieda una specializzazione criminale: stabili e affidabili contatti con l estero, cartelli sudamericani, organizzazioni criminali dell Est Europa e asiatiche, etc. La ndrangheta presenta, complessivamente, tutte queste caratteristiche e si pone come soggetto cardine nel narcotraffico internazionale. L abilità dell organizzazione criminale nel narcotraffico si costruisce con il commercio dell eroina, ma si affina notevolmente con la cocaina: se già la ndrangheta s era acquisita un ruolo di primo piano, con il traffico di cocaina riesce ad assicurarsi un avamposto decisivo nello scacchiere mondiale e ad aprirsi nuovi spazi di comunicazione e fiducia con i cartelli latinoamericani, accreditandosi come principale interlocutore europeo. Fin dagli anni Ottanta, la ndrangheta vanta ottimi contatti con i trafficanti di eroina turchi, bulgari, e slavi. Con lo smantellamento del sistema sovietico, la forte instabilità nella penisola balcanica si traduce in un susseguirsi di guerre civili, penalizzando le attività legali tanto quanto quelle illegali. È in tale situazione che s inserisce l intermediazione ndranghetista, convincendo i trafficanti slavi ad abbandonare la rotta turca, deviandola oltre l Adriatico, in Calabria, e da lì raggiungere l Europa. Stabilizzata la penisola balcanica, le rotte calabresi sono tanto più sicure e comode che le precedenti non vengono più riaperte.
6 Ben presto si comprende che l eroina costituisce una discreta fonte di guadagno dopo pochi anni di sperimentazione del narcotraffico, la ndrangheta prende ben presto a investirvi tutte le risorse accumulate con i sequestri di persona degli anni 70 ma altrettanto in fretta risulta chiaro che è la cocaina il business del futuro. In questa evoluzione strategica e nel suo consolidamento, riveste un ruolo cruciale Roberto Pannuzzi, calabrese, uomo affidabile, dotato di notevoli risorse economiche e capace di gestire i primi passi di un traffico transcontinentale, forte di sicuri contatti disseminati tra Canada, Spagna, Francia e Sudamerica. Ricorda Francesco Forgione: «Pannuzzi è tra i primi ad intuire, già sul finire degli anni 80, che nel mercato della droga l eroina rappresenta il passato; il futuro è la cocaina». È Pannuzzi a sviluppare il primo tentativo della ndrangheta nel traffico della cocaina, collaborando in una joint-venture siculo calabrese: questa curiosa sinergia trova la propria ragione nella necessità di associare in nome di maggiori profitti l enorme liquidità calabrese ai numerosi contatti e avamposti operativi extracontinentali della mafia siciliana. Il sodalizio è però destinato a degenerare rapidamente: i primi carichi che seguono le vecchie rotte sicule dell eroina vengono puntualmente sequestrati, il che innervosisce i narcos colombiani, screditando i siciliani e incrinando la collaborazione siculo calabrese. Abbandonati i partner siciliani, ritenuti inaffidabili, Pannuzzi prende in mano la gestione del traffico, deviando i carichi successivi, originariamente diretti in Sicilia, verso i porti iberici, dove dispone di una macchina organizzativa efficiente e già collaudata. Tale autonomia e affidabilità del Pannuzzi accreditano la ndrangheta agli occhi del cartello colombiano: l organizzazione criminale calabrese, oltre ad avere un solida rete di contatti, è estremamente flessibile, capace di adattarsi, di fornire le basi d appoggio, gli uomini necessari ed è dotata di grande liquidità. Inoltre, altra caratteristica apprezzata è la struttura familistica che la rende invulnerabile, preservandola dal pentitismo. Oramai il rapporto privilegiato tra cartelli colombiani e ndrangheta appare ben consolidato e mutualmente conveniente: le capacità produttive dei primi giovano alla seconda, le cui capacità operative avvantaggiano i primi. Il continente europeo, prima sede dell espansione ndranghetista, si conferma la principale piazza dello smercio di stupefacenti per l organizzazione. Già sul finire degli anni Ottanta il BE- NELUX era crocevia di tutti i traffici che dall America Latina raggiungevano l Europa passando per il Nord Africa. Oggi i porti di ingresso variano in accordo con le famiglie, anche se tendenzialmente i principali snodi di transito sono in Olanda, Spagna e Italia (in prima fila Gioia Tauro). Uno sguardo sulla Liguria La relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia del dicembre 2012 definisce la Liguria «snodo del traffico internazionale» di sostanze stupefacenti. Più precisamente, agli occhi del consigliere Anna Canepa, la Liguria «per la sua posizione geografica e per i suoi porti, si rivela punto di collegamento tra il Nord e il Sud dell Italia e si conferma quale snodo centrale nel sistema di importazione in Italia degli stupefacenti (soprattutto da Paesi dell America meridionale e dalla Spagna). Tale circostanza evidente nel passato risulta confermata dai sequestri di rilevanti quantitativi di stupefacenti effettuati nel corso del periodo preso in considerazione». Conclusioni simili sono già state tratte in passato. Nella relazione del 2008, secondo il magistrato Carmelo Petralia «il significativo rilievo degli scali portuali e delle (ex) frontiere terrestri del-
7 la regione ligure nel sistema di importazione in Italia degli stupefacenti (soprattutto da Paesi dell America meridionale e dalla Spagna) risulta confermato, da un lato, dal numero e dal rilievo quantitativo dei sequestri di droga operati, e, dall altro lato, dal moltiplicarsi dei profili di collegamento investigativo che si sono presentati in relazione agli specifici contesti investigativi di volta in volta ricostruiti, in sé rivelatori dell operare di circuiti delinquenziali stabilmente organizzati e funzionalmente serventi le reti di commercio illegale». Non solo: menziona «il peculiare ruolo svolto, per così dire per vocazione, dal territorio ligure, quale luogo di ingresso, transito e diramazione verso altre regioni dell Italia del nord di consistenti quantitativi di hashish e cocaina, destinati ad essere immessi in molteplici e spesso differenziate reti di spaccio». La stessa dott.ssa Canepa, nella relazione per l anno 2010, afferma che «il porto genovese è ormai da tempo crocevia di traffici illeciti di sostanze stupefacenti ed è verosimile che le organizzazioni criminali sfruttino le opportunità offerte anche dal porto cittadino per introdurre nel territorio nazionale ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. In tale contesto, preme evidenziare gli enormi progressi compiuti dalla ndrangheta che, soprattutto nell ultimo decennio, grazie a canali di approvvigionamento diretto con i produttori sudamericani, ha acquisito una sorta di posizione monopolistica per quanto concerne l importazione di cocaina». Il rapporto Gli investimenti delle mafie curato dal centro di ricerca Transcrime e dall Università Cattolica del Sacro Cuore per conto del Ministero dell Interno ha provato a fare i conti in tasca al giro di affari criminali nel settore del traffico di stupefacenti: i risultati sono impressionanti. Solo per la Liguria, gli analisti hanno stimato margini di profitto variabili tra i 45 e i 66 milioni di euro con riferimento all anno 2009, e soltanto limitandosi a considerare il traffico di cocaina. Un dato tutt altro che trascurabile, che se considerate le debite proporzioni con le risorse demografiche liguri, pone la regione ai primi posti della classifica. Ancora nella relazione annuale della DNA per il 2012, il consigliere Caponcello fornisce un interessante ragguaglio circa le dimensioni delle attività di indagine giudiziaria relative al traffico di stupefacenti nell ambito di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia genovese: i procedimenti iscritti per il reato di cui all art. 74 D.P.R. 309/90 (associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti) dal luglio 2011 alla fine di giugno 2012 risultano tredici, per un totale di settantasette indagati; i procedimenti iscritti per il reato di cui all art. 73 del medesimo decreto (produzione, traffico e detenzione di stupefacenti) risultano invece diciotto, per un totale di cento e otto indagati. Il ruolo centrale della Liguria nelle dinamiche dei traffici internazionali è ribadita dai numerosi e ingenti sequestri di droga effettuati dalle forze dell ordine in tutta la regione. Già nel febbraio del lontano 1992, un operazione guidata dal ROS di Genova e Milano aveva portato al più consistente sequestro di cocaina mai effettuato fino ad allora in Italia: trecento chili di droga sottratti alle mani di un organizzazione attiva sulla rotta colombiana, i cui esponenti di spicco tredici personaggi legati al narcotraffico internazionale, ma anche alcuni italiani finiscono dietro le sbarre con accuse pesantissime. Il carico di cocaina era sbarcato a Genova direttamente dalla Colombia, su di una motonave battente bandiera jugoslava, che avrebbe invece dovuto trasportare del semplice pesce congelato. Molto genovese appare anche la storia dell operazione CARTAGINE, che tra nel marzo del 1994 ha portato al più grande sequestro di droga fino ad allora operato in Europa: cinque tonnellate e mezzo di droga, recuperate su di un container sbarcato nel porto di Genova e bloccato dagli investigatori nei pressi di Borgaro Torinese coinvolti nell indagine oltre novantacinque persone, in gran parte legate alle più importanti famiglia di ndrangheta. Saltano fuori i nomi pesanti dei Mazzaferro, dei Cataldo, dei Pesce, dei Morabito, degli Ierinò. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, sulle tratte che portano dalla Colombia, dal Brasile e da Panama alla Liguria, alla Lombardia e al Piemonte sono scivolate nel corso degli anni, dal 1991 al 1994, più di undici tonnellate di cocaina. I
8 proventi del traffico sono stati reimpiegati attraverso operazioni di riciclaggio: i carabinieri hanno rintracciato trentadue miliardi, solo una parte forse infinitesimale degli utili che si nascondono dentro il fiume di cocaina sudamericana. Nel novembre del 1995 finiscono agli arresti anche tre carabinieri, di cui due funzionari della direzione investigativa antimafia, precedentemente coinvolti in importanti operazioni contro le organizzazioni del narcotraffico internazionale. A tirare le fila dell accusa è il pentito Giovanni Gullà, già implicato in un indagine per l importazione di cinquantadue chili di cocaina dal Brasile. Pesantemente coinvolto risulta anche il colonnello Michele Riccio, già esponente di primo piano del ROS. Anche la provincia della Spezia si rivela tutt altro che secondaria nel grande scacchiere dei traffici internazionali, complice una singolare triangolazione con i porti di Genova e di Gioia Tauro in Calabria porti che La Spezia segue a ruota nella classifica dei principali terminali container del Mediterraneo italiano. Le maggiori testimonianze affiorano nella cronaca. Nel giugno del 2006 un operazione diretta dai carabinieri della Spezia e coordinata dalle procure di Milano e Firenze (operazione CAR WASH) porta al sequestro di trenta chilogrammi di cocaina e all arresto di oltre cinquanta persone: viene colpito un sodalizio dedito al traffico internazionale, e i suoi consolidati bacini di affari in Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna. Nell aprile del 2008, l operazione MANITOBA, condotta dalla Squadra Mobile della Spezia, scuote un organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti in città: risultano gravemente implicati, in qualità di responsabili del sodalizio, i due boss Maurizio Platania e Sebastiano Romano, nonché lo spezzino Stefano Alberghi; Platania e Alberghi erano già stati precedentemente coinvolti nell importante indagine sull autoparco milanese di via Salomone, che negli anni Novanta aveva smascherato gli interessi dei clan Santapaola e Cursoti nel narcotraffico del capoluogo lombardo. Nell aprile del 2009, il giudice Paolo Scippa emana condanne nei confronti dei maggiori imputati per un totale di circa ventiquattro anni di reclusione: i fascicoli messi assieme dalla Squadra Mobile mettono in luce i contatti tra la banda di malavitosi e fette della comunità cittadina: le intercettazioni telefoniche e ambientali rivelano che i trafficanti intrattengono legami con professionisti e imprenditori locali, personaggi insospettabili con il vizio della cocaina. Si segnala, nel gennaio del 2010, anche il sequestro di un chilo di cocaina nel corso di un operazione condotta dai carabinieri ai danni di una banda composta da sei cittadini spezzini e da due albanesi. Nel novembre dello stesso anno, la Guardia di Finanza della Spezia, con l operazione ORANGE, smantella un organizzazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti, composta per lo più da cittadini maghrebini, e provvista di basi operativi tra Modena, La Spezia, Nizza e l Olanda. Nel corso dell inchiesta vengono sequestrati tre chili e mezzo di droga, tra cocaina ed eroina. Il giro di affari stimato supera i tre milioni di euro. Nell aprile del 2011, l operazione MILLE E UNA NOTTE fa scattare quarantasette ordinanze di custodia cautelare, per un totale di cinquantasei indagati: nel mirino un organizzazione di trafficanti facente capo alle piazze di Sarzana e La Spezia e ramificata tra Liguria, Lombardia e Toscana. Vengono sequestrati quindici chili di droga. Nell estate del 2011, un inchiesta partita dall agenzia delle dogane del porto della Spezia conduce all arresto di Giordano Cargiolli e Alfredo Gradisca, nonché di un cittadino spagnolo e di un cittadino colombiano. Nei pressi di Pallerone, ad Aulla, scatta il sequestro di settecentocinquanta chilogrammi di cocaina, insieme a una minore quantità di hashish: la droga era nascosta nel doppio fondo di un container che, prima di sbarcare definitivamente alla Spezia, aveva fatto la spola tra Genova e Gioia Tauro, dopo essere salpata da Santo Domingo. Si tratta dell operazione CAUCE- DO. Ecco come ne parla la relazione annuale della DNA per il 2012: «Procedimento penale a carico
9 di otto persone tra i quali CARGIOLLI Giordano per il delitto di cui all'art. 74 D.P.R. 309/1990. In particolare in data 21 luglio 2011 è stato sequestrato nel porto della Spezia il quantitativo di circa kg. 760 di cocaina, occultata in un doppiofondo di un container e successivamente è stato sequestrato anche il quantitativo di kg 10 di hashish, occultato all interno di un doppiofondo esistente nell autovettura di uno degli indagati. Nella disponibilità degli associati venivano rinvenute e sequestrate otto autovetture munite di doppifondi, un furgone, pure munito di doppiofondo una Porsche PANAMERA (del valore di più di euro); nel doppiofondo di un auto venivano rinvenuti euro euro e l ulteriore somma di euro , mentre euro , in contanti, venivano sequestrati alla madre del Cargiolli che ne aveva la disponibilità». Nel gennaio del 2013, Giordano Cargiolli viene condannato in primo grado a diciotto anni di reclusione e a una multa di duecentomila euro; pene altrettanto gravi sono comminate anche ad altri coimputati. Il sequestro effettuato in occasione dell operazione CAUCEDO è ritenuto uno dei più importanti mai effettuati in Europa. Nel novembre del 2011 è il turno dell imprenditore carrarese Enrico Gazzo, che viene arrestato con l accusa di aver cercato di importare in Italia, attraverso il porto di Livorno, una tonnellata e mezzo di cocaina. Il prezioso carico valutato oltre i trecentocinquanta milioni di euro era stato intercettato dalle autorità peruviane a Lima, in procinto di avviarsi su di una nave mercantile diretta a Livorno. Il destinatario del carico ufficialmente si trattava di bentonite sodica era proprio Enrico Gazzo. Coinvolti nella vicenda anche alcuni cittadini spezzini e sarzanesi. Nel febbraio del 2012 l operazione BLACK HURRICANE, ancora una volta condotta dalle fiamme gialle della Spezia, smantella un sodalizio criminale, formato da cittadini nordafricani e italiani, dedito al traffico e allo smercio di stupefacenti tra La Spezia, Milano e Torino. Nel contesto dell operazione vengono sequestrati quasi dieci chili di stupefacenti. Fa seguito, nel marzo, l operazione MILLE E UNA NOTTE 2, coordinata dai carabinieri, che colpisce un organizzazione radicata alla Spezia, Trapani, Matera, Genova, Massa e Carrara. Il sistema di contrasto Nel tempo sono state elaborate, nelle competenti sedi internazionali e nazionali, specifiche normative volte a stabilire criteri di controllo sempre più incisivi e fondati, essenzialmente, su un sistema di autorizzazioni connesse all esercizio di attività inerenti alla produzione e al commercio delle sostanze stupefacenti, nonché su obblighi di comunicazione delle transazioni e su forme di controllo a destino delle sostanze medesime. La Convenzione di Vienna (Convenzione delle Nazioni Unite) del 20 dicembre 1988 contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, ratificata in Italia con la L. 328/1990, rappresenta la principale legislazione applicabile a livello internazionale. In sintesi, per le sostanze suscettibili d impiego nella produzione di droghe, la Convenzione disciplina: un sistema di sorveglianza del commercio internazionale; il sequestro delle sostanze destinate alla fabbricazione illecita di droga; lo scambio di informazioni sulle operazioni sospette; l osservazione e la documentazione delle transazioni commerciali relative a tali sostanze; le prescrizioni da adottare sui documenti doganali di trasporto e sugli altri documenti di spedizione; la tenuta dei documenti suddetti;
10 una serie di informazioni preventive sulle movimentazioni, quando siano richieste in via generale dal paese- di destinazione. La normativa dell'unione Europea La nuova disciplina comunitaria recante misure intese a scoraggiare la diversione di talune sostanze verso la fabbricazione illecita di stupefacenti o di sostanze psicotrope, nonché gli obblighi cui sono sottoposti gli operatori, è attualmente contenuta in due distinti regolamenti del Consiglio dell Unione Europea (relativi al commercio esterno e intracomunitario), nonché in un regolamento attuativo di entrambi. Tali strumenti sono volti a combattere la diversione delle sostanze fissando una serie di misure di controllo. Regolamento CE n 111/2005 del Consiglio dell Unione Europea del 22 dicembre 2004 recante norme per il controllo del commercio dei precursori di droghe tra la Comunità e i paesi terzi, con il quale vengono consolidati in un unico regolamento alcuni atti derivanti dal Regolamento CEE n 3677/90. Ciò allo scopo di migliorare la legislazione relativa agli aspetti esterni (regole da rispettare in occasione di scambi commerciali tra gli Stati membri e i paesi terzi) e per rafforzare i meccanismi di controllo intesi a prevenire la diversione di talune sostanze verso l illecita fabbricazione di stupefacenti o di sostanze psicotrope. Regolamento CE n 273/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell Unione Europea dell 11 febbraio 2004 relativo ai precursori di droghe, con il quale vengono consolidati in un unico regolamento alcuni atti derivanti dalla Direttiva CE 92/109. Ciò allo scopo di semplificare la legislazione relativa agli aspetti interni (regole da rispettare all interno della Comunità) e renderla di più facile applicazione, sia per gli operatori economici sia per le competenti autorità. Normativa nazionale La normativa nazionale è contenuta nel Testo Unico delle leggi in materia di sostanze stupefacenti approvato con DPR 9 ottobre 1990 n Nel Testo Unico del 1990, che ha subito un ultima modifica nel 2006, a seguito delle direttive europee, il legislatore ha definito gli obblighi ai quali sono tenute le persone fisiche e giuridiche che operano a livello di fabbricazione, trasformazione, importazione, esportazione, commercio e distribuzione delle sostanze chimiche classificate, prevedendo una serie di autorizzazioni, permessi e comunicazioni necessari per l espletamento di ognuna delle suddette attività. In particolare, la normativa vigente affida al Ministero della Salute e del Lavoro il rilascio delle autorizzazioni e dei permessi per l esercizio delle attività di produzione, detenzione, commercializzazione, importazione ed esportazione. Tali autorizzazioni hanno durata limitata nel tempo (solitamente due anni) e sono sottoposte a costante monitoraggio da parte della Direzione Centrale Servizi Antidroga, un organismo interforze, sottoposto al Dipartimento di pubblica sicurezza (Ministero dell interno), composto dalle tre forze di Polizia nazionali (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) attraverso il quale il Capo della Polizia (Direttore Generale della Pubblica Sicurezza) attua le direttive emanate dal Ministro dell Interno in materia di coordinamento e di pianificazione delle forze di polizia per la prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. A una prima parte dedicata alle competenze attribuite ai vari organi nella concessione delle autorizzazioni di cui sopra, segue il titolo VIII, sulla repressione delle attività illecite. Gli articoli ivi compresi elencano una serie di reati penali: produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope; associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti; agevolazione dell uso di sostanze stupefacenti o psicotrope; istigazione, proselitismo e induzione al reato di per-
11 sona minore; pubblicizzazione illecita di sostanze stupefacenti. Tali reati, spesso integrati con altre condotte illecite, sono puniti attraverso sanzioni pecuniarie e detentive a seconda della gravità del reato e dal tipo di sostanza coinvolta; le pene naturalmente si aggravano (vd. art. 80 del T.U.) nel caso di associazione finalizzata al traffico illecito, coinvolgimento di minore, traffico di quantità ingenti, uso di armi. Inoltre, lo straniero coinvolto in tali reati, una volta espiata la pena è sottoposto a espulsione. Particolare attenzione merita la norma introdotta con la L. 49/2006: questa, nel modificare il contenuto dell art. 73 del T.U. 309/90, ha previsto che le pene previste per la produzione ed il traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope (reclusione e sanzione pecuniaria) si applichino anche in caso di illecita produzione o commercializzazione di tutte le sostanze utilizzabili nella produzione clandestina di droghe, nonché la possibilità di eseguire consegne controllate delle sostanze chimiche sospettate di essere destinate a tale attività
L internazionalizzazione del sistema economico milanese
L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità
Dettagli17. Criminalità: le sostanze stupefacenti
17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliCONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA
CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso
DettagliLa droga controlla la tua vita? Nella tua vita e nella tua comunità. Nessuno spazio alla droga. Sandro Calvani Direttore UNICRI
La droga controlla la tua vita? Nella tua vita e nella tua comunità. Nessuno spazio alla droga. Sandro Calvani Direttore UNICRI Roma, 26 Giugno 2008 Nel 2007 la coltivazione di papavero da oppio a livello
DettagliIl D.lgs. 231/2007 in materia di antiriciclaggio, tra novità legislative, ruolo degli Organi e delle Autorità di Vigilanza ed impianto sanzionatorio
Il D.lgs. 231/2007 in materia di antiriciclaggio, tra novità legislative, ruolo degli Organi e delle Autorità di Vigilanza ed impianto sanzionatorio 1 La normativa Il D. lgs. 231/07 ha dato attuazione
DettagliLA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA
Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano
Dettagli1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a
Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia SOMMARIO 1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo 2. Evoluzione della struttura dell Industria molitoria italiana 3. L approvvigionamento
DettagliDirezione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure. Cosmetici e contraffazione
Direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure Cosmetici e contraffazione 20 dicembre 2013 Cosmetici e contraffazione Definizione Per cosmetico contraffatto
DettagliLa giornata della sicurezza: focus intersettoriale
La giornata della sicurezza: focus intersettoriale Roma, 20 novembre 2012 20 novembre 2012 Agenda 2 Rapine: andamento dal 2007 al 2011 Confronto con le banche (2007-2011) Rapine: analisi provinciale (2011)
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliLA CONTRAFFAZIONE IN CIFRE. La lotta alla Contraffazione in Italia nel quadriennio 2008 2011
DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE UIBM PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PR LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliUfficio studi IL LAVORO NEL TURISMO
Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliI FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI
I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi
DettagliAnno 2014. Rapporto ambientale
Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel
DettagliRisoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003
Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Risoluzione n. 150/E Roma, 9 luglio 2003 Oggetto: Depositi a garanzia di finanziamenti concessi ad imprese residenti aventi ad oggetto quote di fondi comuni di
Dettagli2. GLI INTERNATIONAL STUDENT A MILANO: QUANTI SONO
CAPITOLO 2 indagine QuAntitAtivA Maria Teresa Morana 1. INTRODUZIONE Gli studenti stranieri che decidono di studiare nel Comune di per un breve o lungo periodo possono scegliere tra i corsi di istruzione
DettagliANTIRICICLAGGIO Modalità operative per le sale bingo
ANTIRICICLAGGIO Modalità operative per le sale bingo Convegno ASCOB Roma 18 Luglio 2012 Dott. Franco Fantozzi Direttore Sicurezza e Compliance CODERE ITALIA SpA RICICLAGGIO: LE DIMENSIONI DEL FENOMENO
DettagliOsservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche
Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale
DettagliPiano straordinario contro le mafie. Reggio Calabria, 28 gennaio 2010
Piano straordinario contro le mafie Reggio Calabria, 28 gennaio 2010 Piano straordinario contro le mafie 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata
DettagliLA CRISI DELLE COSTRUZIONI
Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati
DettagliIl valore generato dal teatro alla Scala
Il valore generato dal teatro alla Scala Paola Dubini Centro ASK Università Bocconi Sintesi dei risultati Nello scorso mese di gennaio, il teatro alla Scala ha affidato al centro ASK dell Università Bocconi
DettagliUNO SGUARDO ALLA PORTUALITA ITALIANA IL RILANCIO DELLA PORTUALITÀ NAZIONALE
1 UNO SGUARDO ALLA PORTUALITA ITALIANA IL RILANCIO DELLA PORTUALITÀ NAZIONALE 2 UNO SGUARDO ALLA PORTUALITA ITALIANA 3 IMPORT EXPORT NAZIONALE ATTRAVERSO I PORTI QUANTITÀ Milioni di tonnellate IMPORT 199,8
DettagliREGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA
REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013
DettagliModelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015
Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190
DettagliAPPALTI e CONCESSIONI
DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.
DettagliPOLITICA DI COESIONE 2014-2020
INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo
DettagliIL SISTEMA DEI CONTI ECONOMICI NAZIONALI. a cura di Claudio Picozza
IL SISTEMA DEI CONTI ECONOMICI NAZIONALI a cura di Claudio Picozza 1 CONTABILITA NAZIONALE E CONTI ECONOMICI NAZIONALI La Contabilità Nazionale è rappresentata da l'insieme di tutti i conti economici che
DettagliTermina il periodo di transizione per la certificazione della Unione doganale russa
Termina il periodo di transizione per la certificazione della Unione doganale russa Il 15 marzo 2015 ha rappresentato la data di passaggio effettivo dal regime certificativo a quello dichiarativo per la
DettagliApprovato dal Consiglio di Amministrazione del 25 maggio 2012
Robert Bosch S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE G: REATI DI FALSO IN MATERIA DI MARCHI, BREVETTI E SEGNI DISTINTIVI Approvato
DettagliEasyMACHINERY ERPGestionaleCRM. partner
ERPGestionaleCRM partner La soluzione software per le aziende di produzione di macchine Abbiamo trovato un software e un partner che conoscono e integrano le particolarità del nostro settore. Questo ci
DettagliI principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.
I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni
DettagliTECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.
TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE C: REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO ED IMPIEGO
DettagliIL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA
REGOLAMENTO DEL 18 LUGLIO 2014 Regolamento per l organizzazione e il funzionamento della Unità di Informazione Finanziaria per l Italia (UIF), ai sensi dell art. 6, comma 2, del d.lgs. 21 novembre 2007,
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliRapporto ambientale Anno 2012
Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e
Dettagli,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+(
,/0(5&$72',&216802,/0(5&$72 '(//(25*$1,==$=,21,,7$/,$12(' (67(52(/(/252&$5$77(5,67,&+( 6(/(=,21('(,3$(6, Nella precedente ricerca si sono distinti, sulla base di indicatori quali la produzione, il consumo
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliLa Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013
La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso
DettagliLe funzioni di polizia giudiziaria dell Arpa. Le sanzioni amministrative e penali in campo ambientale.
ARPA EMILIA-ROMAGNA Le funzioni di polizia giudiziaria dell Arpa. Le sanzioni amministrative e penali in campo ambientale. Selezione pubblica per collaboratore amministrativo professionale (Cat. D) A cura
DettagliIl mercato mobiliare
Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente
DettagliRegolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.
Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione
DettagliM U L T I F A M I L Y O F F I C E
MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle
DettagliL investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno
L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo
DettagliControllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliCOMUNICATO STAMPA ROMA, 30 GENNAIO 2012
COMUNICATO STAMPA ROMA, 30 GENNAIO 2012 NON SOLO CONTRASTO ALL EVASIONE FISCALE E AGLI SPRECHI DI DENARO PUBBLICO. LA GUARDIA DI FINANZA È ANCHE LOTTA ALLE MAFIE, AL RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO, ALL USURA,
DettagliAbi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti
NOTA PER LA STAMPA DOCUMENTO DELL ABI A GOVERNO, AUTORITA E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti Non è cambiato lo spread per i tassi
DettagliLa gestione dinamica del nuovo Documento di Valutazione dei Rischi
La gestione dinamica del nuovo Documento di Valutazione dei Rischi Bologna, 12 Giugno 2009 STUDIO TECNICO PROF. NERI s.r.l. Via Borghi Mamo N. 15-40137 Bologna - TEL. 051.441065 - FAX 051.443045 WWW.STUDIONERI.COM
DettagliLa popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle
Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
DettagliCapitolo sette. Investimenti diretti esteri. Investimenti diretti esteri nell economia mondiale
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo sette Investimenti diretti esteri Investimenti diretti esteri nell economia mondiale 7-3 Il flusso di IDE è l ammontare di investimenti esteri realizzati in un dato
DettagliMerchant Banking NSW. 26 Giugno 2014. Strettamente riservato e confidenziale
Merchant Banking NSW Strettamente riservato e confidenziale 26 Giugno 2014 Tab 1 - Il mercato del capitale di rischio Elevata liquidità disponibile a livello globale e continua ricerca di alternative investment
DettagliCapo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente
Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18
DettagliATTIVITA DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA DELLA QUESTURA DI SALERNO E DEI COMMISSARIATI DI P.S.
ATTIVITA DI CONTRASTO ALLA CRIMINALITA DELLA QUESTURA DI SALERNO E DEI COMMISSARIATI DI P.S. Tipo di attività dal 01/05/2012 al 30/04/2013 Persone controllate 52.598 Persone sottoposte ad obblighi 19.349
DettagliANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA
ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare
DettagliDirettiva Macchine2006/42/CE
PAG. 1 DI 5 REV. 00 SAVE DATA: 09/10/12 PRINT DATA: 10/10/12 Direttiva Macchine2006/42/CE Definizione di immissione sul mercato Indicazioni tratte da Guida all applicazione della direttiva macchine 2006/42/CE
DettagliOutlook finanziario dell agricoltura europea
Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliL economia del Mediterraneo: rilevanza ed influenza per l Italia
L economia del Mediterraneo: rilevanza ed influenza per l Italia Direttore Generale Massimo DEANDREIS Università Bocconi Milano, 25 Maggio 2015 L incremento del traffico nel Mediterraneo Sta crescendo
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliQuestionario sui fabbisogni. di servizi per l internazionalizzazione delle aziende
Via Valentini, 14-59100 Prato tel. 0574 4551 - fax 0574 604595 www.ui.prato.it e-mail: uip@ui.prato.it Questionario sui fabbisogni di servizi per l internazionalizzazione delle aziende L IMPRESA E I MERCATI
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE
ATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE ENERGETICHE TRANSEUROPEE Audizione presso la 10ª Commissione Industria del Senato Claudio Moscardini Managing Director Gas & Power Roma, 21 Marzo
Dettagli2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro
2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro Nel 2004 (dopo 3 anni di crescita stagnante dovuta principalmente agli effetti degli attacchi terroristici dell 11 settembre e all
DettagliGuadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy
n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella
DettagliCostruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014
Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato
DettagliIL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA
CRESME IL MERCATO DEL NOLEGGIO DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI IN ITALIA Sintesi dello studio generale 2006 a cura di Federico Della Puppa I RISULTATI PRINCIPALI I risultati principali Prosegue
DettagliANALISI RICAMBI AUTO E MOTO 2008 2012
Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO AUTO E MOTO. RICAMBI E ACCESSORI
DettagliFEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI
SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati
DettagliQUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,
DettagliLinee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea
Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più
DettagliFonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia
IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono
DettagliIl Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con
Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ
Dettagliagevolare e accelerare lo scambio di informazioni e fornire assistenza nelle indagini.
DISEGNO DI LEGGE RECANTE RATIFICA ED ESECUZIONE DELL ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA LA COMUNITÀ EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI DA UN LATO, E LA CONFEDERAZIONE SVIZZERA, DALL ALTRO, PER LOTTARE CONTRO LA FRODE
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCONVENZIONE USA - SVIZZERA
CONVENZIONE USA - SVIZZERA CONVENZIONE TRA LA CONFEDERAZIONE SVIZZERA E GLI STATI UNITI D'AMERICA PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO, CONCLUSA IL 2 OTTOBRE 1996 ENTRATA
DettagliContabilità generale e contabilità analitica
1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,
DettagliRegolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio
Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio ARTICOLO 1 FINALITA Le finalità che la Città di Desio intende perseguire con il progetto di videosorveglianza
DettagliLa Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi
La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni
Dettagli5 per mille al volontariato 2007
Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione
DettagliDAI CONFINI ALLA GLOBALIZZAZIONE: LA GUARDIA DI FINANZA A TUTELA DELLA SICUREZZA ECONOMICO FINANZIARIA.
CENTRO ALTI STUDI PER LA DIFESA Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze 31 Corso di Cooperazione Civile Militare (COCIM) DAI CONFINI ALLA GLOBALIZZAZIONE: LA GUARDIA DI FINANZA A TUTELA DELLA SICUREZZA
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliDelibera n. 08/2013. VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del 30.03.2001;
1 Delibera n. 08/2013 Il Comitato Centrale per l Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l autotrasporto di cose per conto terzi, riunitosi nella seduta del 31 luglio 2013; VISTA
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliREGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina
DettagliIncentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più
Incentivi e Premi Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più efficiente. Premio è tutto ciò che ne deriva da un obiettivo ben formato raggiunto ed assimilato
DettagliEvoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane
Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21
Dettaglisuperiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono
13. Turismo Il turismo nel comune di Roma si conferma uno dei principali assi di sviluppo del territorio, costituendo, all interno del sistema economico e sociale, un elemento centrale di crescita, che
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GERARDINI. Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 7594 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GERARDINI Disposizioni in materia di raccolta e riciclaggio di pneumatici Presentata il 6
DettagliASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del 23.12.2014)
CIRCOLARE INFORMATIVA N. 2 FEBBRAIO 2015 ASSUNZIONI AGEVOLATE 2015: sgravi contributivi per chi assume a tempo indeterminato (Legge n. 190 del 23.12.2014) Gentile Cliente, con la presente desideriamo informarla
Dettagli