Studio per la riqualificazione fluviale del fiume Lambro nel Comune di Carate Brianza (opportunità Fiume Lambro 16 )

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1 Studio per la riqualificazione fluviale del fiume Lambro nel Comune di Carate Brianza (opportunità Fiume Lambro 16 ) Azione Lambro 16

2 INDICE 1. PREMESSA 2. INDIRIZZI DI RIQUALIFICAZIONE E CONTENIMENTO DEL DEGRADO PAESAGGISTICO-AMBIENTALE 3. INQUADRAMENTO DELL AREA 3.1. PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) 3.2. PTC PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO 3.3. PTCP PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA 3.4. PGT COMUNE DI CARATE BRIANZA 4. STATO DI FATTO 4.1. DESCRIZIONE AREA 4.2. PROGETTI IN CORSO 5. LINEE D AZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL AREA Pagina 2 di 24

3 1. PREMESSA Il presente studio ha come oggetto la definizione di linee d azione per la sistemazione idraulico ambientale proposte sul fiume Lambro ed in particolare per la riqualificazione dell area occupata dagli edifici industriali dell ex Mobilificio Bernini, situato in Comune di Carate Brianza. Nell atlante delle criticità questa zona è stata segnalata in modo particolare per problematiche legate alla qualità dell habitat che risulta scadente essendo l area occupata da edifici dismessi. Nell atlante delle opportunità la zona in oggetto è stata giudicata idonea, per gli spazi a disposizione, per la creazione di zone di fitodepurazione e zone di esondazione controllata del corso d acqua. Inoltre la zona potrebbe essere valorizzata tramite la demolizione dello stabilimento dismesso, la creazione di aree verdi e la valorizzazione delle vie di roccia per arrampicata già presenti sulle pareti rocciose attualmente retrostanti all edificio. Pagina 3 di 24

4 2. INDIRIZZI DI RIQUALIFICAZIONE E CONTENIMENTO DEL DEGRADO PAESAGGISTICO-AMBIENTALE L Atlante del territorio del sottobacino idrografico del Po Lambro-Olona individua l area oggetto del presente intervento per la rilevanza di tipo paesaggistico ambientale come area boscata e parco regionale. È stata inoltre rilevata la presenza di beni storico architettonici. La distribuzione di tale rilevanza viene illustrata in Figura 1. Area di Figura 1 Rilevanze paesaggistico ambientali Pagina 4 di 24

5 In figura 2 sono invece rappresentate le possibili situazioni di degrado o rischio di degrado ambientale; tuttavia risulta che nell area interessata non sono presenti rilevanti fattori di degrado ambientale. Area di Figura 2 Situazioni di degrado o rischio di degrado paesaggistico ambientale Pagina 5 di 24

6 3. INQUADRAMENTO DELL AREA Il seguente studio riguarda un area posta lungo il fiume Lambro in Comune di Carate Brianza, al confine con il comune di Triuggio. In particolare l area in oggetto è quella occupata dagli edifici dell ex Mobilificio Bernini posto al termine della via Fiume, sulla sponda destra del fiume Lambro. Di seguito, in Figura 3, viene presentato l inquadramento cartografico dell area. Comune di Carate Area di intervento Fiume Lambro Figura 3 Individuazione area opportunità Lambro 12 Di seguito verrà presentato un quadro normativo completo per quanto riguarda l area di intervento analizzata. Verranno riportati in sintesi gli indirizzi della normativa del PAI, del PTC del Parco Regionale della Valle del Lambro della pianificazione provinciale e comunale PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) Pagina 6 di 24

7 Il Piano di Assetto Idrogeologico è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate le norme e le azioni d uso riguardante le fasce fluviali individuate nelle tavole di piano. L area oggetto del seguente studio, in base alla normativa, non rientra in nessuna delle fasce identificate dal P.A.I. tranne che per un tratto, corrispondente alla fascia perifluviale, in cui ricade nella fascia A. Area di intervento Figura 4 Delimitazione fasce fluviali dell area di intervento (P.A.I.) Nella Fascia A il Piano persegue l obiettivo di garantire le condizioni di sicurezza assicurando il deflusso della piena di riferimento, il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, e quindi favorire, ovunque possibile, l evoluzione naturale del fiume in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazioni delle opere d arte, nonché a quelle di mantenimento in quota dei livelli idrici di magra. Nella Fascia A sono vietate: - le attività di trasformazione dello stato dei luoghi, che modifichino l assetto morfologico, idraulico, infrastrutturale, edilizio, fatte salve le prescrizioni dei successivi articoli; - la realizzazione di nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, l ampliamento degli stessi impianti esistenti, nonché l esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, Pagina 7 di 24

8 così come definiti dal D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 3, let. l); - la realizzazione di nuovi impianti di trattamento delle acque reflue, nonché l ampliamento degli impianti esistenti di trattamento delle acque reflue, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 3, let. m); - - la realizzazione di complessi ricettivi all aperto; - il deposito a cielo aperto, ancorché provvisorio, di materiali di qualsiasi genere. 3. Sono per contro consentiti: - i cambi colturali, che potranno interessare esclusivamente aree attualmente coltivate; - gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati e alla eliminazione, per quanto possibile, dei fattori incompatibili di interferenza antropica; - le occupazioni temporanee se non riducono la capacità di portata dell'alveo, realizzate in modo da non arrecare danno o da risultare di pregiudizio per la pubblica incolumità in caso di piena; - - il miglioramento fondiario limitato alle infrastrutture rurali compatibili con l'assetto della fascia; - l adeguamento degli impianti esistenti di trattamento delle acque reflue alle normative vigenti, anche a mezzo di eventuali ampliamenti funzionali. - - gli interventi consentiti debbono assicurare il mantenimento o il miglioramento delle condizioni di drenaggio superficiale dell area, l assenza di interferenze negative con il regime delle falde freatiche presenti e con la sicurezza delle opere di difesa esistenti PTC PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO L area oggetto del seguente studio è segnalata nel PTC del Parco Regionale della Valle del Lambro come ambito produttivo incompatibile ed è stata inoltre segnalata la presenza di elementi di archeologia industriale (Art. 20) (Figura 5). Inoltre la zona è individuata nel sistema delle aree fluviali e lacustri (Art. 10) ed in tale zona è anche previsto il passaggio della pista ciclopedonale Milano Ghisallo ancora in fase progettuale. Pagina 8 di 24

9 Area di intervento Figura 5 Articolazione del territorio (PTC Parco della Valle del Lambro) Per quanto riguarda gli ambiti produttivi incompatibili il PTC del Parco riporta quanto segue: Art. 20 Ambiti produttivi incompatibili ed elementi di archeologia industriale 1. Con apposita simbologia sono individuati gli ambiti produttivi, insistenti nel sistema delle aree fluviali e lacustri, la cui presenza si ponga in contraddizione con gli obiettivi di tutela ambientale e naturalistica perseguiti con il presente piano. 2. In relazione a tali ambiti produttivi incompatibili, i Comuni debbono avviare nel periodo successivo all entrata in vigore del Piano Territoriale di Coordinamento l attività di pianificazione urbanistica indirizzandola all individuazione di aree preferibilmente già dotate di urbanizzazioni, all esterno del perimetro del Parco o, dove impossibile, all interno del sistema degli aggregati urbani, da assoggettare eventualmente a Piano di Insediamenti Produttivi. Tali aree, una volta acquisite, dovranno essere appositamente ed esclusivamente riservate al trasferimento delle attività produttive insediate negli ambiti incompatibili, anche mediante permuta totale o parziale, con conguaglio pecuniario, delle rispettive aree di proprietà comunale e di proprietà privata. 3. Con l approvazione di un Programma Convenzionato di Riqualificazione di cui al precedente art. 5 comma 6, il comune potrà autorizzare interventi di recupero del complesso immobiliare destinato ad essere liberato dagli impianti produttivi incompatibili, definendo gli Pagina 9 di 24

10 indici massimi di utilizzazione edificatoria dello stesso. In tale ambito il Programma Convenzionato di Riqualificazione potrà consentire un recupero parziale delle volumetrie, finalizzato a garantire il diradamento dell edificato esistente, con destinazioni d uso ammissibili residenziali e terziarie, nonché con obbligo di prevalente cessione, anche in aree limitrofe, degli standards urbanistici dovuti. Nel Programma Convenzionato di Riqualificazione dovranno essere previsti tutti gli interventi necessari alla migliore tutela dell ambiente, ivi compresa la piantumazione di essenze arboree ed arbustive, la sistemazione di aree degradate ed inquinate e la demolizione di manufatti incoerenti col quadro paesisticoambientale. I soggetti attuatori dovranno depositare adeguate garanzie in ordine all esatto adempimento degli obblighi assunti. 4. Gli insediamenti di archeologia industriale individuati nelle tavole di piano risultano significativi come memoria delle attività produttive del passato, delle tecnologie impiegate, dell organizzazione del lavoro e dell architettura. Nell ambito del Programma Convenzionato di Riqualificazione dovrà essere posta particolare attenzione nel valorizzare tali elementi, rispettandone le caratteristiche architettoniche, anche sulla base dei criteri minimi di tutela paesistica di cui al successivo art. 26 e delle disposizioni particolari contenute nel regolamento paesistico. Qualora i soggetti attuatori del Programma Convenzionato di Riqualificazione recuperino tali porzioni immobiliari caratterizzate come elementi di archeologia industriale cedendone la proprietà al comune ove insistano, quali standards e a scomputo degli oneri urbanizzativi dovuti, la relativa volumetria non viene computata ai fini del raggiungimento del limite di volumetria recuperabile individuato al comma 3, fermo restando che la volumetria complessivamente recuperata non può in alcun caso eccedere quella legittimamente preesistente alla data di adozione del piano territoriale. 5. Sino alla data di approvazione del Programma Convenzionato di Riqualificazione, nelle aree di cui al presente articolo sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di adeguamento igienico-sanitario e tecnologico, comunque subordinati al preventivo ed obbligatorio parere del Parco Regionale della Valle del Lambro. L articolo 26 inerente ai criteri di tutela paesistica citato nell articolo 20 riporta i seguenti indirizzi: Art. 26 Tutela storico-paesistica 1. Nel territorio ricompreso nel perimetro del Parco Regionale della Valle del Lambro ogni intervento edificatorio o di trasformazione nell uso del territorio deve rivelarsi pienamente Pagina 10 di 24

11 compatibile con il quadro paesistico, nel rispetto delle tipologie tradizionali dei luoghi e con divieto assoluto di ogni alterazione dei caratteri ambientali-architettonici consolidati Il regolamento paesistico definisce ed approfondisce le prescrizioni tecnico-estetiche condizionanti l attività edilizia e di trasformazione del territorio, fornendo i criteri e gli indirizzi irrinunciabili per il corretto esercizio delle funzioni amministrative in materia paesistica da parte del Parco Regionale della Valle del Lambro. Il regolamento paesistico individua le visuali significative di interesse sovracomunale meritevoli di tutela, indicando anche adeguate fasce di rispetto, e le relative indicazioni cui i comuni consorziati debbono attenersi, promuovendo la realizzazione di una rete di percorsi e di fruizione panoramica e ambientale. Le prescrizioni di tutela dovranno garantire la permanenza, la continuità e la leggibilità degli antichi tracciati; in particolare dovranno essere vietati gli interventi che possano cancellare od alterare i tracciati stessi e dovrà essere garantita la leggibilità di tali tracciati con i segni che l hanno storicamente caratterizzati, come allineamenti degli edifici, visuali significative, alberature, muri di contenimento, edicole sacre, recinzioni e cancelli, opere di presidio, opere d arte e cippi stradali. 7. In sede di variante generale di adeguamento degli strumenti urbanistici, i Comuni sono tenuti ad individuare e a sottoporre a specifiche prescrizioni di tutela ove rivestano interesse storico-testimoniale, le seguenti strutture, in parte segnalate con apposita simbologia nella cartografia del piano, considerando in modo particolare gli aspetti relazionali e di sistema che legano tra loro manufatti storico-architettonici, percorsi e nuclei di antica formazione: architetture tipiche della zona e architetture contadine tradizionali; manufatti idraulici quali chiuse, sbarramenti, molini, centrali idroelettriche, lavorieri, acquedotti, argini, canali e condotti; Infine per ciò che interessa il sistema delle aree fluviali e lacustri il PTC del Parco riporta quanto segue: Art.10 Aree fluviali e lacustri Pagina 11 di 24

12 1. Le disposizioni di cui al presente articolo disciplinano la tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d acqua ricompresi nel perimetro del Parco Regionale della Valle del Lambro, nonché delle relative rive, sponde, fasce di rispetto ed aree agricole pregevoli di contorno, acclarando il naturale ed intrinseco valore paesistico ed ambientale d insieme proprio di tali beni. Il piano territoriale persegue nel sistema delle aree fluviali e lacustri l obiettivo di assicurare massima tutela alle risorse idriche e naturalistiche, impedendo ogni impropria forma di utilizzazione e trasformazione del territorio e dei corsi d acqua. 2. Nelle aree di cui al presente articolo è vietata ogni nuova edificazione ad eccezione degli edifici destinati all attività agricola ed alle serre e tunnel di copertura per l attività florovivaistica nel limite del 20% della superficie aziendale, quando sia impossibile una localizzazione diversa secondo quanto accertato dai competenti uffici agricoli delle Province, fermo restando che debbano essere collocati ad una distanza di almeno 100 metri dalle sponde dei laghi, dei fiumi e dei corsi d acqua. 3. Nelle aree di cui al presente articolo, fatta esclusione per l ambito della Riserva Naturale Riva Orientale del Lago di Alserio è ammessa, previo parere preventivo ed obbligatorio del Parco Regionale della Valle del Lambro, che ne verifica la compatibilità con le disposizioni e gli obiettivi del presente piano, la realizzazione delle seguenti opere: d) impianti per la depurazione delle acque, l approvvigionamento idrico nonche quelli a rete per lo scolo delle acque ed opere di captazione e distribuzione delle acque ad usi irrigui; e) sistemi tecnologici per lo smaltimento dei reflui, per il trasporto dell energia e delle materie prime e/o dei semilavorati; I progetti preliminari ed esecutivi di tali opere dovranno dimostrare la compatibilità rispetto alle caratteristiche ambientali e paesistiche del territorio interessato direttamente ed indirettamente dall opera stessa, con riferimento ad un tratto significativo del corso d acqua coinvolto e ad u adeguato intorno. 4. Nelle aree di cui al presente articolo, sempre alle condizioni e nei limiti derivanti dal rispetto delle altre disposizioni del Piano, possono essere localizzati, previo parere obbligatorio e vincolante del Parco Regionale della Valle del Lambro: a) parchi-gioco le cui attrezzature siano amovibili e/o precarie, con l esclusione di ogni opera comportante impermeabilizzazione del suolo; Pagina 12 di 24

13 b) percorsi pedonali pubblici e spazi di sosta ad uso pubblico per mezzi di trasporto non motorizzati; c) corridoi ecologici ad uso pubblico e sistemazioni a verde ad uso pubblico destinabili ad attività di tempo libero; f) infrastrutture di bonifica e di difesa del suolo nonché opere di difesa idraulica e simili; Gli interventi di regimazione del corso del fiume dovranno rispettare le caratteristiche orografiche dello stesso e dovranno evitare l impiego di materiali litoidi non autoctoni, nonché dovranno privilegiare tecniche, nel rispetto delle disposizioni tecniche regionali, di ingegneria naturalistica, rispettando le seguenti direttive: aumento delle aree di pertinenza fluviale; alveo divagante e consolidato a verde; alveo allargato; alveo riportato in superficie; difesa passiva delle acque; impiego di materiali vegetali. 8. Gli interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione, ristrutturazione urbanistica di complessi edificati e fabbricati insistenti nel sistema delle aree fluviali e lacustri possono intervenire solo nell ambito di Programmi Convenzionati di Riqualificazione approvati con i contenuti e le modalità di cui al precedente art. 5 comma 6. Nell ambito di tali programmi non è ammesso individuare destinazioni d uso produttive. Sono ammesse le destinazioni d uso residenziale e terziaria, anche extra-agricole. 9. Tutti gli interventi di edificazione e trasformazione territoriale individuati come ammissibili nei commi precedenti, debbono intervenire nel rispetto delle prescrizioni minime di tutela paesistica di cui al successivo art. 26 e delle prescrizioni del Regolamento Paesistico PTCP PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA L area individuata, compresa nei confini del Parco Regionale della Valle del Lambro, è soggetta a vincolo idrogeologico ed in particolare l ambito da tutelare è quello che riguarda il sistema dei Pagina 13 di 24

14 fiumi torrenti e corsi d acqua pubblici e relative sponde. Nelle immediate vicinanze è individuata un area boscata (Figura 6). Area di intervento Figura 6 Vincoli e tutele paesistico ambientali (PTCP Monza e Brianza) Per quanto riguarda gli ambiti a rischio idrogeologico il PTCP della Provincia di Monza e della Brianza percepisce le disposizioni del PAI relativamente alla prevenzione del rischio. In riferimento alla tavola dei sistemi geologici e idrogeologici (Figura 7), l area oggetto del seguente studio è stata identificata dal piano come ambito vallivo e dei corsi d acqua (Art. 11) e il Fiume Lambro è identificato come reticolo idrografico naturale (Art.10). Pagina 14 di 24

15 Area di intervento Figura 7 Sistema geologico e idrogeologico (PTCP Monza e Brianza) L articolo 10, relativo al sistema della acque superficiali, riconosce alcuni obiettivi principali: - tutelare e riqualificare e i corsi d acqua arrestando i processi di degrado fluviale in atto - favorire i naturali processi di dinamica fluviale e di autodepurazione delle acque e lo sviluppo degli ecosistemi sostenuti dai corsi d acqua - migliorare la capacità di laminazione delle piene delle aree prospicienti i corsi d acqua; - ricostruire gli equilibri del sistema fluviale ripristinando le relazioni di carattere idraulico, ecosistemico e paesaggistico coerentemente con i caratteri storico-architettonici del contesto. Per quanto riguarda l ambito vallivo dei corsi d acqua (Art. 11) il piano riconosce come obiettivo principale la valorizzare dei caratteri che connotano il territorio dal punto di vista morfologico, attraverso la conservazione e la tutela degli elementi geomorfologici quali parti integranti del paesaggio naturale, concorrendo altresì alla stabilizzazione di potenziali fenomeni di instabilità idrogeologica. Gli indirizzi del piano indicano che in queste aree deve essere favorito il naturale scorrimento delle acque fluviali, l evoluzione delle relative dinamiche geomorfologiche ed ecosistemistiche e la permeabilità dei terreni. Le prescrizioni inoltre non ammettono nuove edificazioni nelle aree incluse negli ambiti vallivi dei corsi d acqua PGT COMUNE DI CARATE BRIANZA Pagina 15 di 24

16 Per quanto riguarda la pianificazione comunale di seguito sono riportati lo stralcio della tavola dell uso del suolo (Figura 8) e della tavola dei vincoli (Figura 9). Area di intervento Figura 8 Uso del suolo in corrispondenza dell area di intervento (estratto del PGT di Carate Brianza) In particolare il Piano di Governo del Territorio, relativamente all uso del suolo, individua l area interessata come ambito produttivo non attivo parzialmente o totalmente. Nei dintorni dell area di interesse sono state individuate aree boscate. La tavola del PGT corrispondente ai vincoli individua l area all interno dei confini del Parco Regionale della Valle del Lambro e in particolare riconosce su tale area il vincolo idrogeologico e il vincolo corrispondente alle aree comprese all interno dei 150 m dalle sponde del corso d acqua. Inoltre individua il fiume Lambro come reticolo idrico principale Pagina 16 di 24

17 Area di intervento Figura 9 Vincoli in corrispondenza delle aree di intervento (estratto del PGT di Carate Brianza) Il piano di governo del territorio del Comune di Carate Brianza, all interno del Piano delle Regole, individua l area in oggetto come area di recupero e precisamente la classifica come AR21. A tal proposito è stata redatta una scheda in cui sono stati individuate delle direttive progettuali per il recupero di tali aree. Pagina 17 di 24

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19 4. STATO DI FATTO 4.1. DESCRIZIONE AREA L area in oggetto, che si estende su una superficie di circa mq, è situata nel Comune di Carate Brianza al confine con il Comune di Triuggio. In particolare l area si trova sulla sponda destra del fiume Lambro in fondo alla via Fiume ed è occupata dagli edifici dell insediamento industriale dismesso dell ex Mobilificio Bernini. Il tratto fluviale si presenta fittamente vegetato e selvaggio in sponda destra, mentre la sponda sinistra appare estremamente curata, essendo probabilmente adibita a parco privato. Il letto fluviale presenta una pendenza modesta e una larghezza di circa 20 m, con sponde di altezza pari a circa 50 cm (Figura 10). In destra idraulica, subito a valle dello stabilimento dismesso, sono visibili anche i resti di un canale che molto probabilmente doveva servire alle attività del mobilificio. Figura 10 Vista dell'alveo del fiume Lambro L edificio è costituito essenzialmente da due corpi di fabbrica di tre piani fuori terra più un piano seminterrato edificati sui fianchi del canale. L elemento più caratteristico dell intero fabbricato è Pagina 19 di 24

20 senza dubbio l altissima ciminiera che si eleva sul lato sud dell edificio. Intorno al corpo di fabbrica principale sorgono alcune costruzioni minori: sul piazzale nord l edificio del custode, nel cortile sud un edificio ad uso ufficio, sempre nel cortile sud un corpo di fabbrica ad uso produttivo (un solo piano di altezza incastonato fra edificio principale e il basamento della ciminiera) e, infine, un silos in lamiera di ferro poggiante su struttura di cemento armato e una serie di tettoie e zone coperte in pessimo stato di manutenzione (Figura 11). Infine un sentiero ciclopedonale costeggia il muro di cinta che corre lungo il lato ovest dell edificio; dall altro lato del sentiero si erge una parete di roccia a strapiombo, in alcuni punti utilizzata da alcuni climbers (Figura 12). Figura 11 Edifici dismessi dell'ex Mobilificio Bernini Pagina 20 di 24

21 Figura 12 Parete rocciosa a lato del sentiero pedonale Nell atlante delle criticità questo tratto è stato segnalato soprattutto per quanto riguarda la qualità dell habitat e delle acque. In alveo sono presenti opere di rinforzo spondale costituite da blocchi di calcestruzzo. Le fasce perifluviali, laddove presenti, sono ricoperte da vegetazione boschiva, erbosa o colturale. In molti punti tale fascia di vegetazione è completamente assente a causa della eccessiva vicinanza degli edifici industriali e residenziali a ridosso del fiume, oppure semplicemente a causa di una linea di difesa spondale che interrompe il continuum arboreo. La qualità delle acque sembra buona anche se in tale tratto si riscontra la presenza di alcuni rifiuti solidi sulle sponde che devono molto probabilmente essere stati trasportati dal fiume. Nell atlante delle opportunità questa zona è stata giudicata idonea per interventi di riqualificazione e valorizzazione attraverso la demolizione dello stabilimento dismesso, la creazione di aree verdi e la valorizzazione delle vie di roccia per arrampicata già presenti sulle pareti rocciose attualmente retrostanti all edificio. Sono state inoltre proposti interventi per quanto riguarda il miglioramento della qualità delle acque attraverso la creazione di aree di fitodepurazione o in alternativa la creazione di aree di esondazione naturale volte alla prevenzione del rischio idraulico. Pagina 21 di 24

22 4.2. PROGETTI IN CORSO Attualmente sull area occupata dagli edifici industriali dell ex Mobilificio Bernini è in corso un iter progettuale finalizzato alla sua riqualificazione. Nel 2008 è stato presentato dallo studio dell Architetto Giancarlo Colombo una proposta di Programma Integrato di Intervento per la conversione dell edificio industriale, presente nell area, ad uso residenziale. Nella relazione di progetto è riportato come obiettivo principale la valorizzazione degli elementi architettonici più significativi e che maggiormente sono legati alle attività industriali di cui l edificio principale è memoria storica e che risulta, tra l altro, essere ben conservato e rimasto fedele, nella forma e nella struttura, all impianto originario. La relazione riporta quanto segue: Le strutture dell edificio verranno mantenute e restaurate e rimarranno inalterate anche le aperture e i serramenti (i quali saranno sostituiti per consentire elevati standard di comfort e di isolamento termo-acustico ma che manterranno comunque il disegno originario). Una parte del volume eliminato nelle zone centrali dell edificio saranno recuperate nell ala che si affaccia sul Lambro ovviamente rispettando le modalità costruttive, la successione seriale e la forma e le dimensioni delle aperture. Il silos e la struttura in cemento armato che la sostiene, nonché le varie tettoie saranno demolite recuperando spazi da destinare al verde e all accesso ai box dell interrato. Per quanto riguarda i piazzali e i cortili verrà recuperata la maggior superficie di verde possibile definendo comunque delle zone di parcheggi in superficie per le auto che si vanno ad aggiungere a quelli previsti recuperando come autorimessa tutto il piano interrato. Inoltre verrà recuperata e valorizzata la ciminiera ritenuta l elemento più caratteristico dell intero insediamento e verrà data maggiore visibilità al canale che serviva a convogliare le acque alla turbina (anch essa ancora presente e da recuperare come memoria storica), che oggi risulta essere molto nascosto e che il progetto vuole recuperare anche scenograficamente come specchio d acqua. Pagina 22 di 24

23 5. LINEE D AZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL AREA Valutando il quadro normativo relativo all area di interesse e le soluzioni progettuali proposte nei progetti in corso sono state identificate delle possibili linee d azione per la riqualificazione dell area che tengono conto di tutte le prescrizioni volte alla tutela del patrimonio storico e naturale del territorio. La proposta progettuale presentata dallo studio dell Architetto Colombo risulta coerente con le prescrizioni della pianificazione comunale vigente e con la norme del PCT del Parco della Valle del Lambro. Tuttavia sono state riscontrate alcune criticità progettuali in base alle quali sono stati ipotizzati vari accorgimenti e suggerimenti: - verifica della compatibilità idraulica dei piani interrati in progetto che potrebbero subire danni a seguito di un innalzamento del livello del fiume Lambro e del canale di derivazione; - verifica la delimitazione delle fasce fluviali A e B del PAI, poiché parte dell edificato esistente risulta compreso in tali fasce; - per quanto riguarda il canale di derivazione oltre ad un recupero scenografico potrebbe essere previsto un suo utilizzo a scopo ecologico; infatti potrebbe essere realizzata una lanca, opportunamente connessa al fiume Lambro, con scopi di fitodepurazione delle acque. La destinazione d uso residenziale, pur non essendo un ipotesi economicamente vantaggiosa a causa dell attuale crisi economica presente nel nostro paese risulta, tuttavia, rimane la destinazione d uso più funzionale. Ciò nonostante si potrebbe però pensare di destinare una parte degli edifici recuperati ad altri scopi. Per esempio si potrebbe adibire a strutture museali, gallerie d arte, etc, quella parte di edificato dove sorge attualmente la turbina che da progetto verrà recuperata come memoria storica del complesso industriale. La destinazione d uso ricettiva permetterebbe di rendere fruitiva una zona ora non accessibile a causa della presenza di alte mura di cinta dell edificio. A tal proposito si potrebbe prevedere una maggiore accessibilità dell area attraverso percorsi ciclopedonali, all interno del complesso residenziale, in collegamento con quelli esistenti e il potenziamento di questi ultimi, in maniera tale da creare un collegamento di tali zone con il centro abitato di Carate Brianza posto a ovest dell area, ad un dislivello di circa 20 m. Pagina 23 di 24

24 In alternativa, tra le destinazioni d uso previste dal PGT del Comune di Carate Brianza, quella ricettiva risulta la più attuabile. La riqualificazione dell area a tale scopo porterebbe tuttavia alla luce problematiche legate ai collegamenti di tale zona con i servizi di trasporto pubblico. In definitiva, rivedendo il progetto alla luce delle considerazioni sovraesposte, l ipotesi di una riqualificazione a scopo residenziale dell area risulta la più vantaggiosa e realizzabile. Pagina 24 di 24

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