Prima della votazione del Poc sono intervenuti per dichiarazione di voto i consiglieri:

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1 Unità organizzativa Ufficio stampa I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE Ravenna, 6 febbraio 2015 Prima della votazione del Poc sono intervenuti per dichiarazione di voto i consiglieri: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), dichiarazione fornita dal consigliere: Ritengo che la nuova Darsena nasca morta perché questo Poc è una bella costruzione teorica, ma non ha alcuna possibilità di essere realizzato entro i cinque anni di validità del piano, se si escludono le parti relative ai nuovi centri commerciali e ai condomini e villette residenziali, di cui non c è alcun bisogno e che anzi rischia di mettere viepiù in ginocchio le attività commerciali - piccole, medie o grandi - prive del marchio cooperativo e di abbattere il mercato dell edilizia. Definisco il Poc patacca urbanistica perché sarebbe dovuto essere uno degli elementi centrali del dossier di candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura. Si voleva far credere all Europa che nel 2019 la città sarebbe stata in grado di presentare un quartiere modello. In realtà si prospettano solo progetti vecchi, peraltro a macchia di leopardo, nel segno delle solite speculazioni edilizie. Le opere pubbliche strategiche, tre delle quali fondamentali (bonifica del Candiano, piano degli scarichi fognari e del traffico) non saranno realizzate, dovendosi aspettare fondi speciali dell Unione europea, dello Stato e della Regione, tutti da inventare e altamente improbabili. Così pure per le idee più qualificanti, quali il Parco delle Arti e il Parco dell archeologia industriale. Non piace che parli di colata cementizia, ma quale espressione dovrei usare di fronte alla concentrazione del 30 per cento della potenzialità edificatoria dell intero territorio comunale in Darsena? I tecnici del Comune hanno lavorato intensamente e con grande professionalità. Mi dispiace molto per loro e per i cittadini che si sono impegnati nel processo partecipativo La Darsena che Vorrei ; loro ci hanno messo anima e cuore ma il risultato finale non è certo quello che si aspettavano. Nereo Foschini (Ncd), dichiarazione fornita dal consigliere: Ci stiamo apprestando a votare il POC Darsena, cioè l atto che dovrebbe delineare e regolamentare lo sviluppo futuro di questa importante parte della Città. Il POC, infatti, è lo strumento principe di pianificazione del territorio che un Amministrazione ha a disposizione per garantire una crescita equilibrata del territorio, evitando disuguaglianze e sperequazioni. Purtroppo non sempre, anzi quasi mai, questi obiettivi sono stati perseguiti, a cominciare dal PTCP: si è continuato ad andare nella direzione di un sempre maggiore consumo del territorio ed in particolare avvantaggiando la realizzazione di grandi esercizi commerciali, specie quelli di marca Coop. Basti ricordare, in ordine ravvicinato di tempo, lo sviluppo della grande rete distributiva nella vicina Forlì, l enorme insediamento di Faenza, a Ravenna il raddoppio dell attuale struttura Iper, la realizzazione del centro commerciale nelle adiacenze della concessionaria Fiat, il supermercato in via di Roma, il futuro insediamento nella sede del Mercato coperto e via dicendo. Per non parlare poi dei rimanenti insediamenti, sempre a marca Coop, presenti ormai in tutte le realtà della Provincia. Oltretutto, in tutte queste autorizzazioni di nuovi insediamenti (almeno quelli più recenti) è mancata tutta una serie di politiche compensative a favore del commercio tradizionale

2 e di contrappeso Unità per organizzativa questa enorme generosità Ufficio nei stampa confronti del sistema cooperativo da parte delle giunte locali. In altre parole a fronte di questi sviluppi insediativi non vi è stata alcuna compensazione con interventi specifici per migliorare le infrastrutture e i servizi per il piccolo commercio, proprio a tutela della loro sopravvivenza. Ed ora, tanto per restare in tema, con il POC Darsena il Comune di Ravenna non si scosterà da questi indirizzi con l approvazione dell ennesimo grande centro commerciale di dieci mila metri in quel comparto, come se il territorio della Provincia presentasse carenze di questa tipologia distributiva. La scelta contenuta nel POC rappresenta un vero insulto al buon senso; oltretutto slegata da ogni logica, se si tiene conto, peraltro, della brusca frenata della spesa e della compressione dei consumi, delle palesi difficoltà, come già detto, dei negozi tradizionali e dei numerosi turnover dei piccoli esercizi commerciali. Si continua ad ignorare il fatto che i centri cittadini, a cominciare da quello di Ravenna, sono unici al mondo anche per merito delle piccole imprese commerciali le quali concorrono a renderlo vivo e appetibile, pur in condizioni di abbandono quasi totale da parte del governo locale, il quale addirittura, insiste ad assumere provvedimenti e decisioni penalizzanti e vessatorie su vari fronti. Il POC Darsena è arrivato in Consiglio al termine di un percorso che ha impegnato gli uffici e la CCAT in un opera di esame e di discussione delle 64 osservazioni pervenute che si è concretizzata nella delibera che oggi viene proposta. Permangono però alcuni interrogativi di fondo. Il primo problema è quello delle risorse, senza le quali questo rimane un libro dei sogni. Che si sappia attualmente progetti non ce ne sono: tutto è fermo in attesa dell approvazione del POC. Insomma i progetti più o meno grandi di cui si è parlato in questi anni devono ancora affrontare tutto l iter burocratico. L impressione che si ha è che al di là delle sigle (POC, RUE, PUA) e dei piani pensati sulla carta, poco si farà in Darsena se non si trovano imprenditori disposti a spendere e soprattutto se la burocrazia non farà loro perdere la voglia di investire. Altro problema fondamentale è la bonifica del Candiano, che a detta dell Assessore Asioli si potrà fare ricorrendo a non meglio specificati fondi europei. Appare superfluo osservare che questa operazione è condizione preliminare ai vari interventi previsti quali: riqualificare edifici industriali dismessi, edificare nuovi palazzi, realizzare strade, parcheggi, aree verdi pubbliche (il Parco delle arti sulla riva destra e il Parco dell archeologia industriale sulla sinistra), e avviare nuove attività commerciali affacciate sull acqua del Candiano, o addirittura galleggianti sul canale. Nessuno impegnerà risorse se il Candiano rimarrà una sorta di fogna a cielo aperto. Rimane, infine, il nodo del superamento della stazione ferroviaria: è quasi certo, senza essere profeti, che i vari progetti di spostamento difficilmente verranno finanziati dalle Ferrovie dello Stato e quindi se si vuole creare un minimo di collegamento tra la Darsena e la Città si dovranno individuare soluzioni alternative, altrimenti l integrazione avverrà solo a parole ed il quartiere Darsena resterà un corpo separato, vanificando buona parte della filosofia del POC Darsena stesso. Queste in buona sostanza sono solamente alcune delle motivazoni che ci inducono ad esprimere e giustificano il nostro voto contrario.

3 Unità organizzativa Ufficio stampa Paolo Guerra (Lega Nord) ha dichiarato voto contrario dicendo: L approvazione del Poc Darsena porta con sé la realizzazione di 15mila metri quadri di centri commerciali. Si arriverà così, in tutto il territorio comunale, a 58mila metri quadri, 17mila dei quali già realizzati. E evidente che quando si devono riqualificare quartieri c è bisogno di prevedere aree commerciali, ma il Comune ragiona sulla Darsena da tanto tempo; doveva necessariamente sapere che vi avrebbe previsto grandi spazi commerciali; e sapendolo avrebbe dovuto agire diversamente sul resto del territorio comunale. Se a tutto questo aggiungiamo gli annunci fatti sulle estensioni delle zone a traffico limitato in centro storico, che costituiscono un ulteriore segnale di pericolo per quanto riguarda la sopravvivenza del piccolo e medio commercio, è evidente che a nostro parere i campanelli di allarme sono molti e che ci sono diverse cose che andrebbero riviste. Un altra occasione mancata del Poc è poi il collegamento della città con il mare e con il porto. È' poi mancato il collegamento con il distretto portuale per i lavoratori e i marittimi che sono a Marina di Ravenna. Cosa che si sarebbe potuta ottenere con una metro di superficie che più volte ho proposto sin dalle prime commissioni sul Poc darsena. Francesca Santarella (Movimento 5 Stelle): Abbiamo lavorato molto e a lungo sul Poc, evidenziando tante criticità, in relazione al tombamento di una fascia della testata del Candiano, all apertura di centri commerciali grandissimi, alle altezze, alla mancanza della Valsat, all inserimento della torre Iter, a un piano che non ci sembra adeguatamente strutturato rispetto alla nostra visione del quartiere come tuttuno anziché semplice sequenza di lotti. Tuttavia, dall adozione a oggi ci sembra che qualcosa sia cambiato in meglio, ad esempio per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, e le parole dell assessore Asioli sul tema dell architettura industriale fanno auspicare che si possa andare verso una valorizzazione delle poche ma preziose realtà presenti. Per questo ci asterremo, in segno di fiducia e apertura di credito, sperando in quattro cose: che ci si muova celermente alla ricerca di fondi; che ci sia un coordinamento efficace tra chi realizzerà i progetti e gli organi istituzionali, che il piano venga rispettato, senza procedere a continue varianti, e che il percorso partecipativo che ha costituito l avvio del Poc possa in qualche modo continuare. Alberto Fussi (Pri), dichiarazione fornita dal consigliere: Secondo il Gruppo P.R.I. è auspicabile e positivo che oggi il Consiglio comunale si accinga ad approvare l aggiornamento dello strumento urbanistico attuativo della Darsena di città e che l Autorità portuale pensi alla bonifica del Candiano, perché con queste due novità vengono superate le rigidità del passato. Di queste novità, la prima (POC) è costituita dalla volontà esplicita di iniziare una collaborazione con i privati senza i quali nessuna ristrutturazione della Darsena sarebbe possibile e questo si fa incentivandoli alla riqualificazione del patrimonio edilizio di proprietà, anche attraverso usi temporanei, realizzando attività e servizi di livello generale, non solo residenziali. In più incontri con alcuni proprietari, di destra e sinistra Candiano, abbiamo convenuto che il successo di queste nuove idee urbanistiche, di ristorazione e di accoglienza, deve essere fondato sul ribaltamento della consuetudine che vede il pubblico costruire solo nel pubblico.

4 Vogliamo dire Unità che i primi organizzativa servizi dovranno Ufficio crescere stampa all interno di aree private perché in Darsena la proprietà pubblica è limitata: solo così si costituiranno condizioni di sostegno finanziario interessanti sotto il profilo del ritorno economico. Condividiamo anche l idea portante di realizzare un unico ambito territoriale che si sviluppi dalla città al mare, valorizzando quella Ravenna porta sul mare che recupera a funzioni urbane un area industriale di 136 ettari, in gran parte dismessi, ma con ambiti operativi interessanti. In questo momento, caratterizzato da una grave stagnazione economica e immobilità del comparto edile, l approvazione di un nuovo strumento sulla Darsena deve favorire anche quei piccoli interventi, come il restauro di alcuni immobili non più utilizzati, che possono generare fenomeni di interesse pubblico e di innovazione. Il nuovo strumento urbanistico ripensa la Darsena di città in una dimensione non limitata alle sole manifestazioni partecipative della Darsena che vorrei, pure ammirevoli, ma disegna una strategia di un certo interesse per i fondi finanziari e i grandi capitali di investimento. Per la prima volta, e questa è la seconda novità, prendiamo l impegno di promuovere queste offerte e l amministrazione comunale è disponibile a trattare incentivi e modalità con quella flessibilità e sveltezza amministrativa che la nostra burocrazia non aveva mai consentito. Nel contempo dobbiamo anche tener presente che infrastrutture come la nuova E55, il potenziamento delle linee ferroviarie e il miglioramento dei collegamenti in genere sono essenziali affinché Ravenna attragga nuovi investitori e non solo turisti. I consiglieri del gruppo P.R.I. Alberto Fussi e Roberto Ravaioli Andrea Tarroni (Pd): Esprimiamo grande soddisfazione per l approvazione del Piano Operativo Darsena, uno strumento attuativo che aggiunge un importante tassello all impegno di questa Amministrazione per la ripresa economica e che favorisce la riqualificazione del territorio e la limitazione del consumo di suolo. La Darsena è il cuore pulsante del futuro della nostra città e gli emendamenti presentati dal nostro gruppo consiliare sono mirati alla sostenibilità economica e ambientale degli interventi e alla valorizzazione dell archeologia industriale, temi di estrema importanza per uno sviluppo di qualità. Esprimiamo quindi l'orgoglio profondo del gruppo del Partito democratico per aver tradotto in uno strumento urbanistico fondamentale per lo sviluppo della città, un patrimonio straordinario di idee che è sorto anche grazie al processo partecipativo "La Darsena che vorrei" che ha coinvolto e reso protagonisti migliaia di ravennati. Oggi nasce la nuova Darsena di città, ma ora ci sono finalmente tutti i presupposti perché nasca davvero la Darsena dei cittadini". Diego Rubboli (Federazione della sinistra): La settimana scorsa ho sottolineato le tante criticità che per me presenta questo piano. Non nego però l eventualità che tali criticità possano avere una qualche soluzione positiva. Per questo mi asterrò (si allega intervento di Rubboli della settimana scorsa). Sarah Ricci (Sel) ha dichiarato il voto di astensione del proprio gruppo ricordando di avere espresso delle criticità nell intervento della settimana scorsa; tuttavia ci asterremo, perché non vogliamo rischiare di gettare al vento l ultima possibilità che Ravenna ha di cambiare in positivo il

5 proprio volto. Unità Speriamo organizzativa però che le criticità Ufficio trovino stampa soluzione e che le nostre preoccupazioni non si avverino. Alberto Ancarani (Forza Italia) ha motivato il suo voto contrario sottolineando il ritardo con il quale si arriva all approvazione di questo strumento. Oggi, vista la situazione di crisi, ci troviamo davanti a un piano che è un libro di sogni irrealizzabili, ma se non aveste accumulato tutto questo ritardo e aveste approvato il Poc prima, alcuni di quei sogni, in un quadro economico migliore, si sarebbero potuti realizzare. Alcuni di essi peraltro ci piacciono anche. L unica cosa che non ci piace è la sola che si realizzerà: i centri commerciali. Un altra cosa che proprio non mi piace è la cosiddetta via di spina : prevedere una strada nella quale si viaggi a una corsia a trenta chilometri orari è emblematico di come si governi male la futura pianificazione di un nuovo quartiere.