Il vero ausilio è la presa in carico del del paziente: nessun dispositivo può essere efficace se ha come conseguenza il far dimenticare il paziente

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1 Il vero ausilio è la presa in carico del del paziente: nessun dispositivo può essere efficace se ha come conseguenza il far dimenticare il paziente ed il rischio cui va incontro.

2 Obiettivi: identificazione del paziente a rischio di sviluppare LdP e valutazione dei fattori di rischio Interventi 1. Valutare, entro 6 ore dal ricovero, il rischio di sviluppare LdP attraverso scale e/o indici. (Scala di Braden) 2. Tutte le valutazioni del rischio dovrebbero essere documentate, registrate e messe a disposizione di tutti gli operatori che si occupano della persona 3. Le scale devono essere utilizzate come un ausilio di memoria e non devono mai sostituire il giudizio clinico 4. Il rischio di LdP dovrebbe essere rivalutato periodicamente 5. Se alla valutazione iniziale il paziente risulta non a rischio di sviluppare ldp la valutazione dovrebbe essere ripetuta solo se vi è un cambiamento delle condizioni cliniche 6. La pressione e la frizione contribuiscono al danno tissutale e dovrebbero essere rimossi o contenuti 7. Valutare idratazione e umidificazione della cute (l incontinenza urinaria e fecale e la perdita di sostanze biologiche dalle ferite possono determinare irritazione cutanea) Livello delle prove Evidenza III Evidenza III Forza della raccomandazi one C Evidenza I Forza della raccomandazi one A LG AHCPR Evidenza III Evidenza II Evidenza II Operatori formati Medici Infermieri OSS

3 Obiettivi: mantenimento e miglioramento del grado di tolleranza del tessuto alla pressione al fine di evitare lesioni Interventi 1. Ispezione cutanea di tutti i pazienti a rischio almeno 1 volta al giorno, con particolare attenzione alle salienze ossee (documentare le ispezioni). 2. Ridurre al minimo i fattori ambientali che possono causare la disidratazione della pelle, ossia scarsa umidità (meno del 40%) ed esposizione al freddo. La pelle secca deve essere trattata con prodotti idratanti come le creme. 3. Non massaggiare la cute in corrispondenza delle prominenze ossee. 4. La cute dovrebbe essere pulita non appena si sporca e ad intervalli regolari utilizzando detergenti delicati. La frequenza della pulizia deve essere personalizzata secondo i desideri del paziente, ma il lavaggio frequente rimuove i lipidi cutanei. Non utilizzare acqua troppo calda. Ridurre al minimo la forza e la frizione applicata alla cute, soprattutto sulle prominenze ossee. 5. In presenza di incontinenza, sudorazione ecc cambiare spesso il pannolone; utilizzare dei prodotti barriera e/o films protettivi. 6. Fare attenzione ai segni di eritema persistente, eritema che non scolora alla pressione, bolle secche che possono indicare lo sviluppo incipiente di LdP: documentare ogni cambiamento della cute. Livello delle prove Evidenza A Forza della raccomandazi one C LG. AHCPR (Prova III B) Forza della raccomandazi one B LG. AHCPR Forza della raccomandazi one C LG. AHCPR Evidenza III Evidenza III Operatori formati Infermieri OSS

4 E DI FONDAMENTALE IMPORTANZA LEGGERE LA LESIONE PRIMA DI FORMULARE UNA DIAGNOSI PER STABILIRE IL GIUSTO TRATTAMENTO

5 OSSERVARE IL LETTO DI FERITA IL MARGINE IL BORDO MA NON PERDERE MAI DI VISTA LA CUTE PERILESIONALE

6 CUTE PERILESIONALE PORZIONE DI CUTE CHE SI ESTENDE FINO A 8/10 CM OLTRE IL MARGINE DELL'ULCERA

7 QUANDO LA CUTE PERILESIONALE E DANNEGGIATA MACERATA TROPPO SECCA LA LESIONE NON PUO' GUARIRE

8 OSSERVARE BORDO MARGINE LETTO DI FERITA CUTE PERILESIONALE EPITELIZZAZIONE TESSUTO MACERAZIONE SECCHEZZA INFEZIONE/INFIAMMAZIONE

9 SBRIGLIAMENTO Lo sbrigliamento, o debridement, è una tecnica medica ed infermieristica che prevede la rimozione di tessuto lacerato, devitalizzato o contaminato. Lo sbrigliamento è perciò la rimozione del tessuto morto, danneggiato o infetto per migliorare la salute del tessuto residuo

10 1 stadio Eritema fisso su cute intatta, non reversibile alla digitopressione, è il segnale che annuncia l ulcerazione prossima della cute 2 stadio Ferita a spessore parziale che coinvolge l epidermide e/o il derma. L ulcera è superficiale e si preannuncia clinicamente come un abrasione, una vescicola o una piccola cavità 3 stadio Ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto sottocutaneo che si può estendere fino alla sottostante fascia, senza attraversarla. L ulcera si presenta clinicamente come una cavità che può essere sottominata 4 stadio Ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi o danno ai muscoli, ossa e strutture di supporto (tendini, capsule articolari, ecc.) NON stadiabile Area livida Necrosi a totale copertura della lesione Sospetto danno profondo del tessuto: profondità sconosciuta (senza lesione cutanea)

11 Un area di cute livida o di color porpora intenso, in corrispondenza di una prominenza ossea, con cute integra, può indicare un danno profondo dei tessuti. La pressione dovrebbe essere rimossa e la zona attentamente controllata AREA LIVIDA

12 SOSPETTA LESIONE PROFONDA

13 Effetto Iceberg

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15 Stadiazione Colore

16 SCORE INIZIALE VALUTAZIONE WBP MEDICAZIONE PERIODO/TEMPO SCORE FINALE RIVALUTAZIONE

17 TIME T I M E

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20 INFEZIONE/INFIAMMAZIONE Segni di cellulite periulcerosa (rubor, tumor, calor, dolor, e functio lesa) Ulcera in estensione Slough ed essudato con caratteri di pus maleodorante ed abbondante Cambiamento peggiorativo del tessuto di granulazione

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22 Cellulite Cambiamento/aumento Dolore Crepitus Aumento dell essudato Pus Essudato sieroso con infiammazione Eritema diffuso Tessuti vivi diventano fibrinosi Calore nei tessuti circostanti Arresto della guarigione della ferita nonostante l applicazione di misure approppriate La ferita si estende nonostante lo scarico pressorio ( mobilizzazione ) Tessuto di granulazione fragile con facilità al sanguinamento Maleodore/Edema

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24 E stato infatti dimostrato che la conta batterica varia considerevolmente da un punto all altro della lesione e che il numero di batteri è in continuo cambiamento; ne consegue che un singolo campione biologico non è in grado di precisare se essi sono in crescita o in diminuzione L utilizzo di esami colturali a scopo diagnostico non è significativo in quanto si possono avere risultati positivi anche in assenza di segni clinici, nei quali casi non risulta necessaria una terapia antisettica o antibiotica Una corretta diagnosi clinica dello squilibrio batterico sul letto di ferita dovrebbe essere fatto esclusivamente con l osservazione e la clinica

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26 Esistono numerosi falsi positivi e falsi negativi derivati da campioni prelevati in modo non corretto Un campione raccolto in modo non corretto può alterare il risultato dell esame in modo significativo in quanto le superfici delle ferite cutanee o delle ulcere sono frequentemente colonizzate da batteri provenienti dall ambiente circostante, compromettendo la terapia

27 Gli Antisettici Ipoclorito: questa sostanza è da considerarsi obsoleta per la detersione Perossido d'idrogeno: azione irritante ed azione antibatterica limitata. Non deve mai essere utilizzata in cavità chiuse (rischio di embolie) Iodo povidone: azione ridotta in presenza di pus o essudato. Può dare reazioni d'ipersensibilità da contatto. Clorexidina: è tossica per i tessuti ma ha una bassa incidenza di dermatiti da contatto. Argento: Le medicazioni a rilascio di ioni argento a contatto con la ferita agiscono ad ampio spettro (possono colorare la cute perilesionale ed letto di ferita)

28 ANTISETTICI non consigliati: Nitrato d argento (Cancerogeno) Eosina (Essiccante) Alcool (Dolore) Perossidi (Attività limitata)

29 Consigliati IODATI Opportuno usarli in formulazione garze in quanto veicolati da sostanze grasse che mantengono l ambiente umido No in infezione da Pseudomonas (pare che in presenza di iodio si moltiplichi!!) Di prima scelta nelle lesioni a rischio del. Piede diabetico

30 Consigliati Argento Forse l antisettico più antico ed efficace Indicato anche in prevenzione di lesioni a rischio di infezione Utilizzato a questo scopo fin dall antichità

31 L'Argento possiede vantaggi (rispetto ad altri antisettici): Ampio spettro d azione battericida (membrana cellulare, ac. nucleico e organuli citoplasmatici) su batteri aerobi ed anaerobi MRSA e VRE virus miceti e protozoi Bassa capacità d'indurre resistenza Scarsa citotossicità perchè rilasciato lentamente Effetto antiflogistico e riparativo tissutale Reazioni allergiche rare x Assorbimento sistemico (impossibile da raggiungere con le formulazioni attuali)

32 Consigliati PHMB PHMB poli-biguanide azione antimicrobica su ampio spettro di agenti patogeni

33 DACC (dialchilcarbamoilcloruro) Le medicazioni agiscono attraverso un meccanismo d azione puramente fisico i batteri presenti nella lesione sono irreversibilmente captati nella medicazione e resi incapaci di riprodursi

34 La guarigione di una lesione viene disturbata nel suo procedere sia dalla essiccazione che dall eccesso di essudato.

35 PRECISIAMO CHE: In ambiente occlusivo la migrazione epiteliale è molto più rapida; in caso di essicamento della ferita lo scivolamento epiteliale è molto più lento e difficoltoso.

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37 P.U.S.H. Tool P.S.S.T. W.B.S.

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39 Quattro tipi di medicazioni avanzate: Quelle che assorbono e trattengono I fluidi (idrocolloidi e schiume di poliuretano) Quelle che assorbono solamente (granuli alginati e idrofibre) Quelle che mantengono l'ulcera in ambiente umido ( film di poliuretano) Quelle che cedono liquidi (idrogeli)

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41 Idrogeli Descrizione: gel amorfo a base di acqua (fino al 70%), e glicerina si liquefà diminuendo di viscosità durante l'assorbimento dell'essudato Indicazioni: lesioni necrotiche, escara, fibrina lesioni infette associata a medicazioni secondarie Vantaggi: capacità idratante promuove il debridment autolitico effetto anestetico Precauzioni: controindicati nelle lesioni con intensa essudazione. Modalità d'uso: applicare su lesioni cavitarie mantenendolo in sede con medicazione secondaria. Agisce per 72 ore: se presente macerazione perilesionale utilizzare meno prodotto

42 Idrocolloidi Descrizione: è una medicazione composta da gelatina, pectina, CMC. Indicazioni: utilizzata come medicazione primaria che come medicazione secondaria per: essudazione media ulcere con tessuto necrotico da rimuovere (autolisi) Vantaggi: è conformabile, assorbente, impermeabile verso contaminanti esterni, promuove il debridement autolitico può essere associata a bendaggio elastocompressivo. Precauzioni: si può arricciare ai lati ( inconveniente superabile fissando la placca con una pellicola trasparente); può emanare cattivo odore dovuto alla liberazione di tessuto necrotico Modalità d'uso: viene sostituita con una media che varia da 3 a 7 giorni sostituzioni giornaliere non si giustificano in termini costo/ beneficio

43 Alginati Descrizione: medicazione a base di sali di Ca e di Na dell'acido alginico (alga bruna). Gli ioni Ca+ sostituiscono gli ioni Na+ nell'essudato Indicazioni: ulcere con essudazione medio/alta e cavitarie lesioni contaminate od infette Vantaggi: alta capacità assorbente ed emostatica forma un gel all'interno della lesione che mantiene un ambiente umido Precauzioni: controindicata su lesioni secche e necrotiche Modalità d'uso: applicare senza stipare nelle lesioni cavitarie

44 Idrofibre escrizione: medicazione in TNT composto da soffici fibre drocolloidali CMC Na che tendono a gelificare dopo 'assorbimento dell'essudato che viene trattenuto senza ropagazione ndicazioni: ulcere con essudazione medio/alta lesioni ontaminate od infette e cavitarie antaggi: alta capacità assorbente on adesione alla lesione con rimozione integra della medicazione recauzioni: controindicata su lesioni secche e necrotiche odalità d'uso: applicare senza stipare; possono richiedere med.

45 Schiume di Poliuretano Descrizione: è una medicazione assorbente, quindi indicata nelle lesioni moderatamente e altamente essudanti Indicazioni: lesioni a spessore parziale o totale (sono antiaderenti) possono essere usate anche sotto compressione Vantaggi: semplicità d'uso, utile in combinazione con bendaggio elastocompressivo. Precauzioni: controindicata su lesioni non essudanti, con fondo secco evitare l'utilizzo con ossidanti (ipoclorito e H2O2) Modalità d'uso: nelle lesioni cavitarie il riempimento deve avvenire per circa la metà in quanto la schiuma assorbendo l'essudato si espande fino a riempire la cavità

46 Pellicole Trasparenti Descrizione: sono sottili membrane trasparenti di polietilene e poliuretano semimpermeabili Indicazioni: protezione preventiva di sedi ad alto rischio e soggette a frizione ulcere con essudazione minima utili come medicazione secondaria Vantaggi: trasparente, permette d'ispezionare la lesione Precauzioni: sconsigliata su lesioni con essudato medio/intenso, in presenza di tessuto perilesionale fragile Modalità d'uso: può essere lasciata in sede fino a sette giorni

47 COME TOGLIERE CORRETTAMENTE UN FILM

48 Collagenasi Descrizione: contiene l'enzima collagenolitico clostridiopeptidasi A e proteasi Indicazioni: promuove lo sbrigliamento del tessuto necrotico esteso in ambiente umido (sol. fisiologica) Vantaggi: stimola la formazione di tessuto di granulazione (adatto al trattamento domiciliare) Precauzioni: azione limitata nel tempo richiede medicazioni quotidiane e l'utilizzo di una medicazione secondaria Modalità d'uso: inattivato dai comuni antisettici a base di iodio e metalli pesanti/detergenti/pomate antibiotiche (tetracicline)

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56 Il dolore non va trascurato,sottostimato, ma va ascoltato,capito, curato. Anche quando il soggetto non è più in grado dicomunicare, il dolore da sintomo (ri-)diventa segno (Trabucchi)

57 BUON LAVORO

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