Obblighi Amministrativi ed enti di erogazione: come gestirli
|
|
- Floriana Olimpia Berardi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Assemblea Annuale di Assifero Venezia 7 Maggio 2010 Obblighi Amministrativi ed enti di erogazione: come gestirli Avv. Roberto Randazzo
2 Sommario La Responsabilità Amministrativa degli Enti ex D.Lgs. 231/2001 Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro ex D.Lgs. 81/2008 La protezione dei dati personali ex D.Lgs. 196/2003 I Conflitti di Interesse
3 Il Decreto Legislativo 231/2001 Il D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231 (di seguito il Decreto ) introduce il concetto di responsabilità amministrativa da parte degli enti in conseguenza della commissione di determinati reati (previsti direttamente dal Decreto, ovvero da leggi speciali che ne richiamano espressamente la disciplina, es. Reati Transnazionali), nell interesse o a vantaggio degli enti, da parte di Amministratori, Direttori, Rappresentanti o di Soggetti sottoposti alla loro direzione o vigilanza. La responsabilità dell ente è diretta e autonoma e si aggiunge a quella delle persone fisiche: è salvaguardato il principio della personalità della responsabilità penale (art. 27 Costituzione).
4 Il Decreto Legislativo 231/2001 I soggetti destinatari del Decreto L art. 1 del Decreto stabilisce che le disposizioni in esso previste si applicano: agli enti forniti di personalità giuridica alle società e alle associazioni anche prive di personalità giuridica alle società estere che operano in Italia Non si applicano: allo Stato agli enti pubblici territoriali (es. Regioni, Province, Comuni) agli altri enti pubblici non economici nonché agli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale (ordini professionali, ACI, ASL, INPS, CNR, INAIL, ISTAT, ENASARCO, scuole).
5 Il Decreto Legislativo 231/2001 I soggetti destinatari del Decreto: gli enti non profit Le disposizioni di cui al Decreto si applicano anche agli enti non profit. Anche tali enti possono, infatti, incorrere nella realizzazione dei reati tipici presupposti dal Decreto, in particolare: i reati contro la pubblica amministrazione (quali ad esempio corruzione, malversazione ai danni dello Stato); i reati societari (quali ad esempio false comunicazioni sociali in danno dei creditori, operazioni in pregiudizio dei creditori, illecita influenza sull assemblea); i reati di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo; i reati di omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime in violazione delle misure di sicurezza sul lavoro.
6 Il Decreto Legislativo 231/2001 Le sanzioni L art. 9 del Decreto stabilisce le sanzioni amministrative dipendenti da reato, che sono: la sanzione pecuniaria; le sanzioni interdittive (può prevedere anche la chiusura definitiva dell impresa, solo in determinati casi); la confisca; la pubblicazione della sentenza. La sanzione pecuniaria si applica a tutte le ipotesi di responsabilità dell ente, mentre quella interdittiva solo nei casi espressamente previsti dal Decreto. In ipotesi di condanna, inoltre, è sempre prevista la confisca del prezzo o del profitto di reato e può essere disposta la pubblicazione della sentenza qualora venga applicata una sanzione interdittiva.
7 Il Decreto Legislativo 231/2001 Esenzione dalla responsabilità L art. 6 del Decreto stabilisce che l ente non risponde del reato commesso se prova la sussistenza delle seguenti condizioni: aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; aver affidato ad un organismo dell ente (l Organismo di Vigilanza), dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, il compito di vigilare sul funzionamento e sull osservanza dei modelli, curandone il loro aggiornamento; il reato è stato commesso (ad opera di una persona fisica) eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione; non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell organismo incaricato.
8 Il Decreto Legislativo 231/2001 Il modello di organizzazione, gestione e controllo Individua le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati; prevede specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; individua le modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; prevede gli obblighi di informazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza sul funzionamento e l'osservanza del Modello; introduce un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello.
9 I reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro D.lgs. 81/2008 Questa categoria di illecito è stata introdotta ad opera dell art. 9 della legge n. 123 del 3 agosto 2007, la quale ha ulteriormente ampliato, con l introduzione dell art. 25-septies, l ambito dei reati presupposto ex Decreto 231/2001. L art. 25-septies, modificato ad opera del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. L art. 25-septies, modificato ad opera del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 Testo Unico sulla Sicurezza (TU) e, recentemente, ad opera del D.Lgs. 106/2009, fa riferimento ai reati di cui agli artt. 589 c.p. (omicidio colposo) e 590 terzo comma c.p.(lesioni personali colpose gravi o gravissime), commessi con la violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro.
10 I reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro D.lgs. 81/2008 Ai sensi dell art. 2, lettera dd), del TU sulla Sicurezza, per modello di organizzazione e di gestione si intende: un modello organizzativo e gestionale per la definizione e l attuazione di una politica aziendale per la salute e la sicurezza, ai sensi dell art. 6, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli artt. 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi con la violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro. L art. 30 del TU sulla Sicurezza individua alcuni principi che devono essere previsti nel modello di organizzazione e gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità dell ente.
11 I reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro L omicidio colposo Omicidio Colposo (art. 589 c.p.) Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da 1 a 5 anni. Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni 12. Sanzioni Pecuniarie ex D.Lgs. 231/01: in relazione al delitto disciplinato dal primo comma dell art. 25-septies del Decreto, la sanzione pecuniaria è pari a 1000 quote. In relazione al delitto di cui al secondo comma dell art. 25-septies del Decreto, la sanzione pecuniaria è non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote Sanzioni Interdittive ex D.Lgs. 231/01: 1) interdizione dall'esercizio dell'attività; 2) sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; 3) divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; 4) esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; 5) divieto di pubblicizzare beni o servizi. Per il delitto di cui al primo comma, per un periodo massimo di un anno. Per il delitto di cui al secondo comma, per un periodo non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno.
12 I reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro Lesioni personali colpose Lesioni personali colpose (art. 590, comma III, c.p.) [ ] Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da Euro 500 a Euro 2000 e la pena per lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni. Nei casi di violazione delle norme di circolazione stradale, se il fatto è commesso da soggetto in stato di ebbrezza alcolica ai sensi dell art. 186, comma 2, lettera c del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, ovvero da soggetto sotto l effetto di sostanza stupefacenti o psicotrope la pena per le lesioni gravi è della reclusione da sei mesi a due anni e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da un anno e sei messi a quattro anni. Sanzioni Pecuniarie ex D.Lgs. 231/01: non superiore a 250 quote Sanzioni Interdittive ex D.Lgs. 231/01: 1) interdizione dall'esercizio dell'attività; 2) sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; 3) divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; 4) esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; 5) divieto di pubblicizzare beni o servizi. Per un periodo massimo di sei mesi.
13 Aree a rischio nell ambito della sicurezza sul lavoro In merito a questi reati, le Linee Guida di Confindustria evidenziano l impossibilità di escludere a priori alcun ambito di attività della società, in quanto i reati in esame potrebbero riguardare tutti i casi in cui vi sia, in seno all azienda, una violazione degli obblighi e delle prescrizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ne consegue che le potenziali aree a rischio che l ente potrebbe Ne consegue che le potenziali aree a rischio che l ente potrebbe individuare riguardano tutte le attività svolte dallo stesso, comprese quelle svolte dal personale esterno (ad es. fornitori di servizi in base a contratti d appalto, d opera o somministrazione), nonché quelle attività realizzate in associazione con partner (in caso di joint venture, anche in forma di ATI, consorzi, ecc.) o tramite la stipula di contratti di somministrazione, appalto o con società di consulenza o liberi professionisti.
14 La protezione dei dati personali D.Lgs. 196/03 Il Codice in materia di protezione dei dati personali disciplina il trattamento dei dati personali, anche detenuti all estero, effettuato da chiunque è stabilito nel territorio dello Stato e garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell'interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all'identità personale e al diritto alla protezione dei dati personali. Per trattamento dei dati personali, si intende qualunque operazione svolta con o senza l ausilio di strumenti elettronici, concernenti la raccolta, la registrazione, l organizzazione, la conservazione, l elaborazione, la modificazione, la selezione, l estrazione, il raffronto, l utilizzo, l interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati, anche se non registrati in una banca dati. Per dato personale il Codice intende qualunque informazione relativa a persona fisica, giuridica, ente o associazione, identificati o identificabili.
15 La protezione dei dati personali D.Lgs. 196/03 Le principali figure soggettive previste dal Codice della Privacy: Il titolare del trattamento dei dati personali, è la persona giuridica, fisica, la pubblica amministrazione o qualsiasi altro ente, associazione, od organismo cui competono le decisioni in ordine alle finalità, alle modalità della trattamento dei dati personali e agli strumenti utilizzati ivi compreso il profilo della sicurezza. E utile rilevare che nel caso in cui il trattamento dei dati sia effettuato da una persona giuridica, è l entità nel suo complesso che esercita un potere decisionale autonomo sulle finalità del trattamento. Nel caso di una persona giuridica, titolare è sempre l ente e non le persone fisiche che rappresentano l ente, vi è quindi una distinta soggettività giuridica tra l ente titolare del trattamento, e le persone fisiche che lo rappresentano.
16 La protezione dei dati personali D.Lgs. 196/03 Il titolare non è soggetto ad alcun atto di nomina, essendo sufficiente individuare il soggetto che possiede le caratteristiche previste dal Codice, ed ha l obbligo di: rendere all interessato l informativa sul trattamento dei suoi dati. L informativa è un atto con il quale il titolare del trattamento fornisce all interessato una serie di notizie sul trattamento dei dati che si accinge ad effettuare; acquisire dall interessato ove richiesto e nelle forme previste il consenso al trattamento dei dati (comuni o sensibili). Ai sensi dell articolo 23 del Codice: Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici e' ammesso solo con il consenso espresso dell'interessato. Il consenso può riguardare l'intero trattamento ovvero una o più operazioni dello stesso. Il consenso e' validamente prestato solo se e' espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se e' documentato per iscritto, e se sono state rese all'interessato le informazioni di cui all'articolo Il consenso e' manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili. Il responsabile: la figura del responsabile, non è obbligatoria, nel senso che il titolare può e non deve nominare uno o più responsabili. L art. 29 del Codice stabilisce, infatti, che il responsabile è designato dal titolare facoltativamente.
17 La protezione dei dati personali D.Lgs. 196/03 I dati personali oggetto di trattamento devono essere: trattati in modo lecito e secondo correttezza; raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi; esatti e, se necessario, aggiornati; pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; conservati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati; i dati personali trattati in violazione della disciplina rilevante in materia di trattamento dei dati personali non possono essere utilizzati.
18 Conflitti di interesse Si verifica un conflitto di interessi ogni qual volta un membro dell organo direttivo faccia valere un interesse collidente con quello dell ente. Il conflitto di interessi tra l ente ed un componente dell organo direttivo sorge solo ed esclusivamente se il contenuto e le modalità della delibera siano tali da determinare una concreta divergenza di interessi, e sempre che vi sia stato effettivamente un danno per l ente. Dovrebbero allora prevedersi delle clausole all interno degli statuti finalizzata a tutelare l ente dalle possibili commistioni di interessi ad essa estranei, mediante la garanzia della correttezza formale delle deliberazioni adottate dai suoi amministratori.
19 Conflitti di interesse Ad esempio si ritiene che l amministratore non dovrebbe manifestare il proprio diritto di voto quando l adunanza debba prendere una decisione che lo vede coinvolto direttamente o indirettamente. Il conflitto di interessi potrebbe essere causa di annullamento delle deliberazioni dell organo direttivo quando il componente in conflitto riesca con il suo voto a fare approvare una delibera a sé vantaggiosa e che possa arrecare un danno all ente. In presenza di un conflitto di interessi, la fonte della responsabilità è costituita dal compimento dell azione in sé e per sé considerata, dalla sua illegittimità conseguente all essere stata compiuta in violazione di precisi canoni generali e specifici di comportamento, e dalla dannosità della scelta gestionale, senza che, peraltro, possa rilevare il merito di tale scelta.
20 Conflitti di interesse Le previsioni del Codice Civile In generale, è fatto divieto all amministratore di perseguire interessi, propri o di terzi, incompatibili con quelli della società. L art c.c. stabilisce che gli amministratori non possono esercitare un attività concorrente, nè rivestire cariche sociali in società concorrenti, salvo autorizzazione dell assemblea. L art c.c. definisce le procedure necessarie e le conseguenze in caso di conflitto di interessi.
21 Conflitti di interesse La gestione disinteressata Se l amministratore non osserva le procedure previste dall art. 2391, 1 comma, le deliberazioni del C.d.A, se possono recare danno alla società, possono essere impugnate entro 90 giorni. L amministratore in conflitto di interessi risponde dei danni derivanti alla società dalla sua azione od omissione. L amministratore risponde dei danni derivanti alla società dalla utilizzazione a vantaggio proprio o di terzi di dati, notizie o opportunità d affari appresi nell esercizio del suo incarico.
22 GRAZIE Avv. Roberto Randazzo
INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300
INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 La norma applica a tutti i casi di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul
DettagliModifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231
Articolo 300 D.Lgs. 81/08 Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 1. L articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è sostituito dal seguente: «Art. 25-septies (Omicidio
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 231/01
DECRETO LEGISLATIVO 231/01 Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto per la prima volta nell ordinamento giuridico italiano il principio della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
DettagliDlgs D.lgs. 231/01. e Modelli di organizzazione, gestione e controllo
Dlgs D.lgs. 231/01 Responsabilità amministrativa delle società e Modelli di organizzazione, gestione e controllo 1 D.lgs. 231/2001: introduce 2 grandi novità per l ordinamento italiano (Necessità di allinearsi
DettagliICT SECURITY N. 52 Gennaio/Febbraio 2007 Sicurezza informatica e responsabilità amministrativa degli enti. Autore: Daniela Rocca
Sommario - I fatti illeciti a vantaggio o nell interesse dell organizzazione - Le fattispecie di reato rilevanti - I modelli di organizzazione e controllo e la mappatura dei processi a rischio Il D. Lgs.
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001 n. 231 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2001)
DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001 n. 231 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2001) Disciplina della responsabilita' amministrativa delle persone giuridiche, delle societa' e delle
DettagliPARTE SPECIALE Sezione VII. Sicurezza e salute sul lavoro
PARTE SPECIALE Sezione VII Sicurezza e salute sul lavoro PARTE SPECIALE Sezione VII Sommario 1.Le fattispecie dei reati presupposto (Art. 25 septies D. Lgs. 231/01)... 3 2.Processi Sensibili... 4 3.Regole
DettagliLA RESPONSABILITA DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA EX D. LGS. 231/2001. 28 aprile 2009
LA RESPONSABILITA DEGLI ENTI E DELLE SOCIETA EX D. LGS. 231/2001 28 aprile 2009 Relatore: Co-relatore: Avv. Riccardo Nalin Ing. Andrea Semino D. LGS. 231/2001 Responsabilità Amministrativa Persone Giuridiche
DettagliTrattamento dei dati personali
Trattamento dei dati personali CODICE DELLA PRIVACY II 1 GENNAIO 2004 E ENTRATO IN VIGORE IL D.Lgs. N.196 DEL 30 GIUGNO 2003. TALE DECRETO E IL NUOVO TESTO UNICO PER LA PRIVACY. IL NUOVO CODICE IN MATERIA
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliREGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato
Dettaglideleghe di responsabilità Roberto Frigerio Presidente Comitato Affari Legali Federchimica
D.Leg. 231/01 e Testo Unico sulla Sicurezza; deleghe di responsabilità Roberto Frigerio Presidente Comitato Affari Legali Federchimica Schema della Presentazione 1) Il Comitato Affari Legali di Federchimica
DettagliDisciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica,
Decreto Legislativo 231/2001 Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità
DettagliLa responsabilità penale dell amministratore e del legale rappresentante di una società
La responsabilità penale dell amministratore e del legale rappresentante di una società Se non vi è prova certa su queste condizioni, il proprietario di un azienda. risponde anche penalmente dell operato
DettagliIl quadro sanzionatorio per il datore di lavoro per violazione delle norme. salute dei lavoratori
Il quadro sanzionatorio per il datore di lavoro per violazione delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori Bastia Umbra, 21 maggio 2012 dr. Armando Mattioli Art. 15. (Misure
DettagliLa responsabilità amministrativa degli enti si estende ai delitti in materia di trattamento dei dati personali. Novità introdotte dal D.l. n. 93/2013.
La responsabilità amministrativa degli enti si estende ai delitti in materia di trattamento dei dati personali. Novità introdotte dal D.l. n. 93/2013. Il D.l. 14 agosto 2013, n. 93, entrato il vigore lo
DettagliDecreto legislativo 231/01 e Sistemi di Gestione
Decreto legislativo 231/01 e Sistemi di Gestione Ivo Caldera Coordinatore Gruppo di Studio AFI Sicurezza e Igiene Ambientale RISK MANAGEMENT E BUSINESS CONTINUITY Milano, 26 marzo 2015 26/03/15 Ivo Caldera
DettagliIl sistema delle sanzioni per le violazioni delle norme sulla sicurezza
Il sistema delle sanzioni per le violazioni delle norme sulla sicurezza Milano, 21 ottobre 2010 Conseguenze derivanti dalla inosservanza delle norme sulla sicurezza NORMATIVA SANZIONE CODICE DEI CONTRATTI
DettagliStrumenti digitali e privacy. Avv. Gloria Galli
Strumenti digitali e privacy Avv. Gloria Galli Codice in materia di protezione dei dati personali: Decreto legislativo n. 196 del 30/06/2003 Art. 4. Definizioni trattamento, qualunque operazione o complesso
DettagliManuale Informativo. Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali
Manuale Informativo Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali INDEX Il D.Lgs. 196/2003 Termini e Fondamenti Gli attori Organizzazione e Responsabilità
DettagliCodice Penale art. 437
Codice Penale art. 437 TITOLO VI Dei delitti contro l'incolumità pubblica Dei delitti di comune pericolo mediante violenza Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. [I]. Chiunque
DettagliPARTE SPECIALE 2. Reati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro
PARTE SPECIALE 2 Reati commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro 1. Funzione della Parte Speciale - 2 - Obiettivo della presente Parte
DettagliACAM Ambiente S.p.A.
ACAM Ambiente S.p.A. Modello di organizzazione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 Impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare Approvato con determinazione A.U. del 23.12.2014 1/10 Sommario
DettagliINFORMATIVA SULLA PRIVACY. Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196
INFORMATIVA SULLA PRIVACY Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196 Il sito www.worky-italy.com (di seguito, il Sito ) tutela la privacy dei visitatori
DettagliAvv. Carlo Autru Ryolo
Gestione della responsabilità amministrativa L'apparato organizzativo della D.Lgs. 231/01 e il Sistema di Gestione della Responsabilità Amministrativa L'APPARATO ORGANIZZATIVO DELLA D.LGS. 231/01 Disciplina
DettagliREALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?
13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo
DettagliProcedura automatizzata per la gestione del prestito - FLUXUS
Procedura automatizzata per la gestione del prestito - FLUXUS corso di formazione per il personale dell Università e degli Enti convenzionati con il Servizio Catalogo Unico TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
DettagliRegolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196,
Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, relativo alla individuazione dei tipi di dati e delle operazioni eseguibili in tema di trattamento
DettagliLA RESPONSABILITÀ DA REATO DELLE SOCIETÀ ALLA LUCE DEL T.U. SULLA SICUREZZA SUL LAVORO
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori LA RESPONSABILITÀ DA REATO DELLE SOCIETÀ ALLA LUCE DEL T.U. SULLA SICUREZZA
DettagliD.lgs. 231/2001 Modelli di Organizzazione. CONFAPI Bari, 19 novembre 2010
D.lgs. 231/2001 Modelli di Organizzazione CONFAPI Bari, 19 novembre 2010 Decreto Legislativo 231/2001 Ha introdotto la c.d. responsabilità amministrativa e penale delle Società. Reato Responsabilità individuale
DettagliSezione Reati ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Reati ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ELENCO DELLE
DettagliCorso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza
Corso di aggiornamento per coordinatori CEFAS 13 febbraio 2013 Ing. Giancarlo Napoli e Dott. Sandro Celli Corso di aggiornamento per coordinatori della sicurezza Responsabilità amministrativa delle persone
DettagliCliccare sul titolo della FAQ per leggere la risposta relativa
Cliccare sul titolo della FAQ per leggere la risposta relativa Integrazione SGSL UNI INAIL con ISO 14001 : come si può integrare un SGSL UNI INAIL in un sistema gestione ISO 14001 già esistente?nel dettaglio:
DettagliOrganizzazione della prevenzione aziendale
Organizzazione della prevenzione aziendale La normativa e le figure coinvolte Sicurezza sul lavoro? Non solo 81/08 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA la Repubblica tutela la salute come fondamentale
DettagliCOMUNE DI PARMA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA AI FINI DELLA SICUREZZA URBANA
COMUNE DI PARMA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA AI FINI DELLA SICUREZZA URBANA Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 164/39 in data 21/12/2009 Indice Art. 1 - Oggetto
DettagliREGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL COMUNE
REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA DEL COMUNE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NR. 23 DD. 23.08.2011 Allegato alla delibera consigliare n. 23 dd.23.08.2011
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliCERTIQUALITY STEFANO ALDINI
CERTIQUALITY Procedure semplificate, D.Lgs. 231 ed efficacia dei Modelli Organizzativi per la prevenzione delle responsabilità: il ruolo delle verifiche indipendenti dei sistemi di gestione della salute
DettagliCOMUNE DI CAVERNAGO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA
REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale il 24 febbraio 2015 Pagina 1 di 7 ARTICOLO 1 OGGETTO Il presente Regolamento disciplina
DettagliREATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
ALLEGATO 2 REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1) CORRUZIONE La corruzione consiste in un accordo tra un privato ed un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio mediante il
DettagliIl decreto 231: quadro di riferimento e guida interpretativa Prima parte
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO SISTEMI DI COMPLIANCE E DECRETO LEGISLATIVO 231 DEL 2001 Il decreto 231: quadro di riferimento e guida interpretativa Prima parte Avv. Francesco Santi 1 20
DettagliStudio legale Avv. Paolo Savoldi Bergamo, Via Verdi, 14. SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO
SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO PERCHE NON SMETTERE DI FARE L IMPRENDITORE EDILE? Mozzo(BG) 27 Marzo 2009 Hotel Holiday Inn Express MANABILE PER LE IMPRESE EDILI SUGLI ADEMPIMENTI PREVISTI
DettagliREGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME SULLA TUTELA DELLE PERSONE E DI ALTRI SOGGETTI RISPETTO AL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME SULLA TUTELA DELLE PERSONE E DI ALTRI SOGGETTI RISPETTO AL TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI Art.1 Ambito di applicazione 1. Il presente regolamento è adottato in attuazione
DettagliREGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO
DettagliBenefici della Certificazione Sicurezza OHSAS 18001:2007
Benefici della Certificazione Sicurezza OHSAS 18001:2007 Premessa Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle
Dettaglila tutela davanti al giudice ed al Garante
la tutela davanti al giudice ed al Garante le forme di tutela: il Garante il Codice prevede 3 forme di tutela: Amministrativa, dinanzi al Garante Giurisdizionale Risarcitoria (vignetta tratta dal sito
DettagliREGOLAMENTO PER LE PUBBLICAZIONI DI ATTI E DOCUMENTI SUL SITO INTERNET DEL COMUNE
REGOLAMENTO PER LE PUBBLICAZIONI DI ATTI E DOCUMENTI SUL SITO INTERNET DEL COMUNE Approvato con deliberazione di C.C. n. 3 del 29.01.2010 INDICE Art. 1 Oggetto del regolamento Art. 2. Diffusione di dati
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE FORENSE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Ufficio studi
1. D: Cosa accade ai COA attualmente in carica? F.A.Q. R: Sono prorogati di diritto sino al 31 Dicembre 2014 (art. 65 co. 2). 2. D: Quali sono le cause di incompatibilità per i Consiglieri del COA e quando
DettagliSTANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO
DettagliREATI PENALI SPECIFICI PER LE SOCIETA QUOTATE IN BORSA. Hanno contribuito
Responsabilità degli amministratori in ambito penale tipologie di reati specifici per le società quotate in borsa REATI PENALI SPECIFICI PER LE SOCIETA QUOTATE IN BORSA a cura di Margherita Gardi per il
Dettaglifra questi in particolare sono da ricordare
La responsabilità penale è quella in cui incorre un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio che compia uno dei reati contro la pubblica amministrazione previsti dal codice penale, fra questi
DettagliModello Organizzativo ex D.Lgs. 231/01
Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/01 1 1. PREMESSA Il presente documento costituisce il Modello di Organizzazione e di Gestione ex D.Lgs. n. 231/2001, che sarà adottato dal CORISA- CONSORZIO DI RICERCA
DettagliIndice LE CONDOTTE TIPICHE -------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
IL DELITTO DI ABUSO DI UFFICIO: APPROFONDIMENTI PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO Indice 1 LE CONDOTTE TIPICHE --------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliIL SISTEMA GIURIDICO ITALIANO
Studio Legale Associato Tosello & Partners Modello D.Lgs. 231/01 integrato con l art. 30 D.Lgs. 81/08 La responsabilità degli amministratori per mancata adozione del Modello 231 secondo la giurisprudenza
DettagliModelli Organizzativi di controllo e di gestione ex D.Lgs. 231/01
Studio Porcaro Commercialisti Modelli Organizzativi di controllo e di gestione ex D.Lgs. 231/01 La responsabilità amministrativa dipendente da reato delle persone giuridiche Studio Porcaro Commercialisti
DettagliI Sistemi di Gestione della Sicurezza dalla legge 123/07 al nuovo Testo Unico
I Sistemi di Gestione della Sicurezza dalla legge 123/07 al nuovo Testo Unico Art.11. della legge 300/2000 Delega al Governo per la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche
DettagliEDIZIONE 1 23 Agosto 2013 REV. 1 PAG. 1 DI 11 Risorsa Sociale Gera d Adda Via Dalmazia, 2 24047 Treviglio (BG) Tel. 0363 3112101
SISTEMA DISCIPLINARE EDIZIONE 1 23 Agosto 2013 REV. 1 PAG. 1 DI 11 SOMMARIO PREMESSA... 3 1. IL MODELLO DI ADOTTATO DA RISORSA SOCIALE GERA D ADDA... 4 2. IL SISTEMA DISCIPLINARE DI RISORSA SOCIALE GERA
Dettagli2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.
LEGGE REGIONALE 20 novembre 2007, n. 17 Disciplina dell'attività di acconciatore e di estetista (B.U. 29 novembre 2007, n. 104) INDICE DELLA LEGGE Art. 1 (Oggetto) Art. 2 (Competenze della Regione, delle
DettagliINFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it
INFORMATIVA SUL DIRITTO ALLA PRIVACY PER LA CONSULTAZIONE DEL SITO WEB www.arlatighislandi.it redatto ai sensi del decreto legislativo n 196/2003 2 GENNAIO 2014 documento pubblico 1 PREMESSA 3 SEZIONE
DettagliSpett/le COMUNE DI PISTOIA Piazza Duomo, 1 51100 P I S T O I A
Spett/le COMUNE DI PISTOIA Piazza Duomo, 1 51100 P I S T O I A (Il presente modulo deve essere compilato in stampatello, indicando tutti i dati richiesti) Il/La sottoscritto/a nato/a il residente a, via/p.zza
DettagliParte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita
Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ADOTTATO DA COMAG s.r.l.
DettagliPIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Fondazione Provinciale Bresciana per L Assistenza Minorile onlus PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Triennio 2014 2016 Indice Articolo 1. Articolo 2. Articolo 3. Articolo 4. Articolo 5. Articolo
DettagliLINEE GUIDA PER GLI ORGANISMI DI VIGILANZA
LINEE GUIDA PER GLI ORGANISMI DI VIGILANZA Sommario PREMESSA... 2 1. COMPITI DELL ORGANISMO DI VIGILANZA... 2 1.1 PIANO DI ATTIVITA... 3 1.2 RELAZIONE FINALE... 4 2. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL ORGANISMO
DettagliCodice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori
Codice Deontologico Approvato dall Assemblea Ordinaria dei Consorziati con Delibera del 28/09/2011 INDICE 1. Premessa 2. Destinatari 3. Scopo 4. Principii, doveri, responsabilità e modelli di comportamento
DettagliAMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del
Dettagli4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro
4. Modello in tema di tutela della sicurezza sul lavoro 4.1 Previsioni del d.lgs. 81/2008 Il d.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 ha sostanzialmente innovato la legislazione in materia di sicurezza e salute
DettagliRegolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali
CITTA DI RONCADE Provincia di Treviso Via Roma, 53 31056 - RONCADE (TV) Tel.: 0422-8461 Fax: 0422-846223 Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali Approvato con delibera di Consiglio
DettagliCircolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA
Circolare n.9 / 2010 del 13 ottobre 2010 CONTROLLO SUL LAVORO E PRIVACY: LE ULTIME NOVITA La tutela della riservatezza nella gestione del rapporto di lavoro è una tematica particolarmente complessa e delicata
DettagliMODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
Presentazione MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ex D.Lgs. 231/01 Pag 1 di 6 PREMESSA Con l introduzione nell ordinamento giuridico italiano del D.Lgs. 8 giugno 2001, n.231 qualsiasi soggetto giuridico
DettagliApplicazione del Testo Unico sulla Privacy: Responsabilità e sistema sanzionario Pagina 1 di 8. a cura di. Data Ufficio E-learning
Pagina 1 di 8 M.2 RESPONSABILITÀ E SISTEMA SANZIONATORIO a cura di Data Ufficio E-learning Gruppo Data Ufficio Spa Pagina 2 di 8 INDICE DOCUMENTO M2. RESPONSABILITÀ E SISTEMA SANZIONATORIO...3 1. Le sanzioni...3
DettagliLa legionellosi nelle strutture ad uso collettivo: Aspetti giuridico legali in tema di responsabilità
La legionellosi nelle strutture ad uso collettivo: Aspetti giuridico legali in tema di responsabilità Dott. Giovanni Valdinoci Ordinanza Comune di Cesenatico prot.n. 37311 del 20.12.2012 Oggetto: Recepimento
DettagliAdottato da TECAM Srl in ottemperanza al Decreto legislativo 231 del 2001
Adottato da TECAM Srl in ottemperanza al Decreto legislativo 231 del 2001 6 marzo 2015 INDICE Articolo 1 Finalità del Codice comportamentale Articolo 2 Regole di comportamento generali nei confronti di
DettagliProtocollo D.Lgs. 231/2001 n. 11. Gestione ed elaborazione della contabilità e del bilancio di esercizio
Pag. 1 di 5 Sommario 2 Scopo e applicabilità... 1 3 Riferimenti... 1 4 Aree interessate... 2 5 Reati potenziali e rischi da presidiare... 2 6 Modalità operative... 2 6.1 Principi di prevenzione... 2 6.2
DettagliModello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. n. 231/2001
Studio Bolzoni Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. n. 231/2001 Introduzione Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ha introdotto nell ordinamento italiano la responsabilità degli
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliModello di ORGANIZZAZIONE GESTIONE e CONTROLLO
Pag. 1 di 4 Consorzio Train Modello di ORGANIZZAZIONE GESTIONE e CONTROLLO conforme ai requisiti del D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, e smi Indice Pag. 2 di 4 I) PARTE GENERALE INTRODUZIONE 1 PRESENTAZIONE
DettagliAIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo)
AIFI ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) Indice LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DEL PRESENTE
DettagliServizio Premium 899. Carta di Autodisciplina di WIND Telecomunicazioni S.p.A
899 Carta di Autodisciplina di WIND Telecomunicazioni S.p.A Carta di Autodisciplina di WIND Telecomunicazioni S.p.A. per l assegnazione delle numerazioni 899 e l offerta dei relativi servizi Ex art. 18
DettagliAssociazione Comunità IL GABBIANO ONLUS
Associazione Comunità IL GABBIANO ONLUS Sede Legale: Loc.Cascina Castagna, 4-26854 Pieve Fissiraga (LO) Cod.Fisc. 07124640157 Uff. Amministrativi: Via Bonfadini, 11-23100 Sondrio - 0342-200844 Fax 0342-216702
DettagliREGOLAMENTO AZIENDALE SULLA TUTELA DELLA PRIVACY
REGOLAMENTO AZIENDALE SULLA TUTELA DELLA PRIVACY Art. 1 Oggetto Il presente regolamento disciplina gli interventi diretti alla tutela della privacy in ambito sanitario. Esso si attiene alle disposizioni
DettagliARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE
ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA DESCRIZIONE APPROVAZIONE 00 28/07/15 Codice _Disciplinare
DettagliComune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona REGOLAMENTO IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 32 del 12/05/2009) Sommario Art. 1.
DettagliMODULO CONVALIDA ESAMI LAUREA MAGISTRALE
MODULO CONVALIDA ESAMI LAUREA MAGISTRALE AL MAGNIFICO RETTORE DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI GUGLIELMO MARCONI La valutazione del profilo professionale e culturale dell'interessato ai fini del riconoscimento
DettagliPARTE SPECIALE Sezione II. Reati informatici
PARTE SPECIALE Sezione II Reati informatici PARTE SPECIALE Sezione II Sommario 1.Le fattispecie dei Reati Presupposto (Art. 24 bis del D. Lgs. 231/01)... 3 2.Processi Sensibili... 5 3.Regole generali...
DettagliRESPONSABILITÀ DI IMPRESA (D.L. 231/01) E PRIVACY AREA LAZIO E AREA MARCHE
RESPONSABILITÀ DI IMPRESA (D.L. 231/01) E PRIVACY AREA LAZIO E AREA MARCHE D&D srl offre servizi di consulenza per la responsabilità d impresa (D. Lgs. n. 231/01) e la privacy agli Enti, alle PMI e alle
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001. Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO
Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO 1 01.00 PREMESSA Recordati è un gruppo farmaceutico europeo fondato nel 1926, quotato alla Borsa Italiana, che si dedica alla ricerca, allo sviluppo, alla produzione
DettagliCODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011
CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 2 Premessa Con il la Belli S.r.l. vuole creare una sorta di carta dei diritti e doveri morali che definiscono la responsabilità etico-sociale di
DettagliAZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO PER IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI DELL AZIENDA
AZIENDA TERRITORIALE PER L EDILIZIA RESIDENZIALE DELLA PROVINCIA DI TREVISO **** REGOLAMENTO PER IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI DELL AZIENDA REGOLAMENTO PER IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI DELL AZIENDA
DettagliOrgani di Vigilanza e Sistema sanzionatorio. Dott. Leonardo SCATURRO
Organi di Vigilanza e Sistema sanzionatorio Dott. Leonardo SCATURRO Organi di Vigilanza S.Pre.S.A.L. - Azienda Sanitaria Locale Chi è? Ente che fa parte del Dipartimento di Prevenzione delle A.S.L. Quale
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
DettagliSOMMINISTRAZIONE DI LAVORO
ARTT. 30 40 D.LGS 81/2015 IL CONTRATTO DI È IL CONTRATTO, A TEMPO INDETERMINATO O DETERMINATO, CON IL QUALE UN AGENZIA DI AUTORIZZATA METTE A DISPOSIZIONE DI UN UTILIZZATORE UNO O PIÙ LAVORATORI SUOI DIPENDENTI,
DettagliModelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015
Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA. Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 30.6.2010
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera di Consiglio comunale n. 36 del 30.6.2010 Art. 1 Definizioni Ai fini del presente regolamento, con i termini che seguono si
DettagliBENEFICI DEI SISTEMI DI GESTIONE QUALITA E SICUREZZA CERTIFICATI
BENEFICI DEI SISTEMI DI GESTIONE QUALITA E SICUREZZA CERTIFICATI CERTIQUALITY Via. G. Giardino, 4 - MILANO 02.806917.1 Armando Romaniello Direttore Marketing CERTIQUALITY D.LGS. 231/01 Legge 123/07 BS
DettagliModello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001
Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Delitti informatici e trattamento illecito di dati ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA NATURA DELLE MODIFICHE
DettagliIl Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro OHSAS 18000:2007 e il Modello di Organizzazione e Controllo secondo il D.Lgs.
Convegno ASACERT Il Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro OHSAS 18000:2007 e il Modello di Organizzazione e Controllo secondo il D.Lgs. 231/01 Centro Congressi Relaisfranciacorta 20 marzo
DettagliREATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.lgs 8 giugno 2001 n. 231 Parte Speciale E REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO di Fujitsu Technology Solutions S.p.A. Vers.
DettagliL IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI
L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI Workshop Gli organismi di vigilanza ex D.Lgs 231/2001 in ambito cooperativo: esperienze a confronto Paolo Maestri Unilab
DettagliMetodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale
Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE
DettagliCodice antimafia, via libera alle modifiche Ipsoa.it
Codice antimafia, via libera alle modifiche Ipsoa.it Il Consiglio dei Ministri del 26 ottobre 2012 ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti,
Dettagli