con il contributo della Camera di Commercio di Modena Presentazione
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- Domenico Martinelli
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1 con il contributo della Camera di Commercio di Modena Presentazione Quella che segue è la documentazione raccolta in 5 anni di lavoro, dal 2002 al 2007, attingendo a studi effettuati da esperti della materia e da esperienze e progetti che hanno visto CAT FEASA in qualità di consulente di diverse Amministrazioni Comunali, molte volte insieme ai CAT delle altre Associazioni di categoria: CNA.COM, Confesercenti, Confcommercio. Questa pubblicazione si pone l obiettivo di essere di aiuto a tutti coloro che in veste di commercianti, di responsabili di Consorzi o Associazioni di promozione, di Pubblici Amministratori o di Funzionari di Associazione sono quotidianamente impegnati a valorizzare e riqualificare il commercio e i luoghi del commercio. FEASA CAT Marco Poletti 1
2 IL MARKETING URBANO DEFINIZIONE DI MARKETING URBANO Oggi la città rappresenta un sistema integrato di sviluppo che coinvolge diverse componenti. Tra le principali possiamo elencare esigenze sociali di benessere e qualità della vita, interessi economici, dinamiche di sviluppo territoriale. E per questo motivo che si tende sempre più ad affrontare problemi e proposte di riqualificazione urbana, ed in particolare di riqualificazione dei centri storici, attraverso politiche di marketing urbano in alternativa a semplici interventi di trasformazione edilizia che ineriscono al solo tessuto fisico della città. Il concetto di marketing urbano, di radici storiche prevalentemente anglosassoni, nasce dal riconoscimento che anche il territorio produce uno scambio volontario di valori con chi ci vive, ci opera e lo frequenta. Pertanto città e territorio hanno l esigenza di rispondere alle domande che vengono poste dai residenti, dalle attività economiche e produttive nell'ambito delle trasformazioni sociali di benessere e miglioramento della qualità della vita. Sviluppare una politica di marketing urbano (market=mercato, to market=operare, marketing=attività di mercato) significa pertanto rendere concreto un processo decisionale inerente operazioni di trasformazione o riqualificazione territoriale, sociale ed economica basato su azioni di analisi, pianificazione, progettazione, realizzazione e controllo dei risultati. Le politiche di riqualificazione dei centri storici impostate come azioni di marketing urbano, stanno ora assumendo una notevole centralità in quanto si pongono l obiettivo di realizzare interventi di trasformazione territoriale, di crescita e di innovazione del commercio e dei servizi, di sviluppo di politiche di attrazione della città, della ricettività e del tempo libero. Ciò significa adeguare l offerta della città ai bisogni e alle esigenze del mercato. La Legge 41/97 della Regione Emilia Romagna ha assegnato un ruolo sempre più importante allo sviluppo di una politica 2
3 attiva di riqualificazione e rivitalizzazione dell offerta nei centri cittadini. Sono pertanto gli obiettivi di sviluppo indicati dalle Amministrazioni locali a dover essere coniugati con gli interessi, i bisogni ed i desideri dei potenziali utenti e utilizzatori dei singoli interventi. Da questo punto di vista la politica di marketing urbano si prospetta anche come un processo decisionale e tecnico fortemente democratico, che deve necessariamente assumere gli interessi ed il punto di vista degli utenti/clienti per fornire adeguate risposte circa l'obiettivo definito. Per questo motivo le politiche di marketing e riqualificazione territoriale vengono spesso gestite attraverso azioni di partnership con soggetti privati sotto diverse forme: dalla costituzione di società di scopo per singoli interventi, alla definizione di specifici project financing, ad attività di gestione dell'iniziativa etc. Il marketing urbano diviene a questo scopo lo strumento fondamentale per fornire una regia ai processi decisionali legati ad operazioni di trasformazione o riqualificazione territoriale, sociale ed economica, oltre che per sviluppare il sistema dell offerta e rafforzare l attrattività dei centri come luoghi da vivere, piacevoli da frequentare e in cui realizzare gli acquisti. La presenza ed il diretto intervento del partner pubblico nelle operazioni di trasformazione e riqualificazione territoriale e, dunque, nella gestione delle politiche di marketing urbano ha le seguenti finalità: - quella di assicurare la coerenza e lo sviluppo degli interventi secondo gli obiettivi strategici definiti all'interno degli strumenti di pianificazione pubblica; - quella, specie in città e in comuni di medio-piccole dimensioni, di fungere da promotore ed attivatore di iniziative che assumono valenza di interesse pubblico e rispondono ad interessi di carattere generale; - quella di assicurare il controllo del processo che si avvia attivando anche politiche di riequilibrio territoriale (finanziare interventi in zone a scarso valore aggiunto) ed economico (riequilibrio nello sviluppo e nel benessere tra diverse zone della città). 3
4 - far si che il piano di marketing urbano, governato dall ente pubblico, possa rispondere anche alle esigenze di creazione di una identità del territorio o del centro storico e del Centro Commerciale Naturale basata sulla individuazione delle eccellenze e delle potenzialità, - la definizione di una strategia di comunicazione caratterizzata da azioni promozionali come la creazione di un marchio/logo che consenta di veicolare il "prodotto" territorio o il prodotto centro storico o centro commerciale naturale sui propri mercati-obiettivo. In sintesi il marketing è un vero e proprio strumento di politica urbana mirato alla riqualificazione dell area non solo dal punto di vista della sua attrattività economica ma anche nell ottica del benessere sociale e della vivibilità. Per questa ragione si parla anche di marketing urbano strategico inteso come strumento efficiente per guidare lo sviluppo urbano nella direzione desiderata. Si tratta, in sostanza, di incrementare il grado di attrattività del territorio nel senso più ampio del termine come: > zona residenziale > localizzazione per le imprese punto di attrazione per il turismo valorizzazione del commercio riqualificazione dei luoghi e degli spazi pubblici Gli obiettivi della politica urbana diventano quindi: la prosperità economica e il benessere sociale interdipendenti tra loro in quanto una migliore qualità della vita corrisponde ad una maggiore prosperità economica. Si può affermare pertanto che il marketing urbano è il processo attraverso cui le attività e le funzioni urbane concorrono a massimizzare l efficienza sociale ed economica per dare risposta alla domanda dei vari target di consumatori. Questi principi possono essere applicati a diverse scale spaziali e così il marketing urbano può essere visto come parte di un più esteso marketing geografico (marketing del territorio). 4
5 METODOLOGIA DI LAVORO Nel passaggio da una analisi teorica dei contenuti e dei concetti chiave del marketing urbano alla sua implementazione concreta nella realtà di riferimento, si è affinata una modalità di approccio che ha definito una metodologia operativa nella realizzazione del piano di marketing. Si sono individuati tre fattori che sono propedeutici al decollo del piano. 1) ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA L analisi dei punti di forza e di debolezza aiuta a determinare la migliore posizione competitiva della città, del centro storico e del Centro Commerciale Naturale ad esempio identificando, mettendo in evidenza aspetti positivi ed aspetti negativi, le minacce e le opportunità. 2) COOPERAZIONE E CONSENSO SOCIALE Per una politica di marketing urbano di successo, i diversi attori pubblici e privati dovrebbero operare in maniera integrata e coordinata. Nell ambito di una città o di un comune, le amministrazioni comunali e le imprese private dovrebbero collaborare proficuamente e svolgere attività complementari contribuendo assieme a sviluppare il concetto di città nato da una visione comune del futuro dell area urbana. 5
6 3) GLI ATTORI DEL MARKETING URBANO Una operazione di significativa trasformazione urbana impegna attivamente sempre una numerosa serie di soggetti pubblici e privati costituenti potenzialmente un insieme disaggregato di centri decisionali ciascuno dei quali tende ad ottimizzare il proprio interesse e il proprio ruolo: 1. I DECISORI PUBBLICI 2. GLI INVESTITORI PUBBLICI 3. I PROGETTISTI 4. GLI OPERATORI PRIVATI, LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA (COMMERCIANTI, ARTIGIANI, PICCOLI PROPRIETARI IMMOBILIARI) LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E CULTURALI 5. GLI UTENTI 6. I MEZZI DI INFORMAZIONE 7. GLI STAKE - HOLDERS 6
7 FASI DEL PIANO OPERATIVO DI MARKETING URBANO Come descritto precedentemente il marketing urbano strategico deve essere orientato alla individuazione degli obiettivi e delle priorità che consentono di attuare in modo definitivo uno sviluppo sostenibile della città. Dai postulati e dalle affermazioni di principio occorre passare alla individuazione delle fasi concrete su cui è strutturato il piano operativo di marketing urbano. Ecco una check list delle azioni da intraprendere. 1) ANALISI DEL MERCATO Il primo passo da compiere nella strutturazione di una politica orientata al marketing consiste nel riconoscere e studiare i meccanismi tipici del mercato in cui il consumatore e l insieme delle attrezzature urbane esistenti si collocano. Lo strumento impiegato in questa fase è l auditing (interno ed esterno); strumento solitamente utilizzato nel marketing aziendale per valutare le caratteristiche di un mercato. Auditing esterno: la sua funzione consiste nell identificazione delle sollecitazioni che l ambiente esterno esercita sulla città al fine di attuare manovre di sviluppo urbano che consentano di sfruttare le opportunità di crescita. Fase questa caratterizzata da una operazione di monitoraggio per la definizione dello scenario macroeconomico: * variabili economiche e dei consumi regionali e provinciali * cambiamento nel comportamento dei consumatori * opportunità e minacce/problemi Auditing interno: procedura rivolta al microambiente che si prefigge di delineare il contesto economico-sociale cittadino e l area di gravitazione della città. L analisi potrà essere sviluppata, da un punto di vista economico, nell individuazione dell andamento dei vari settori presenti sul territorio, attribuendo a ciascuno di essi un valore relativo al grado di sviluppo raggiunto. L importanza di questa analisi consiste nell individuazione del tipo di evoluzione che i fattori determinanti dell atmosfera urbana stanno perseguendo. 7
8 Sarà così possibile definire tempestivamente adeguate scelte strategiche. Lo strumento di indagine costituito da questi due tipi di auditing si definisce, nel linguaggio del marketing: ANALISI SWOT (punti di forza e punti di debolezza, opportunità e minacce). 2) DEFINIZIONE DEL PRODOTTO Nella fase successiva l attenzione va rivolta alla natura del prodotto urbano soprattutto se inteso nel suo insieme (the nuclear product). Per rendere possibile la descrizione del prodotto città è stata necessaria l elaborazione di quelle che gli studiosi chiamano tassonomie o classificazioni. Sono stati individuati tre criteri di classificazione: a) Il criterio di ordine fisico - edilizio: con tale criterio viene considerato il patrimonio edilizio della città, con particolare riguardo alle sue emergenze monumentali e culturali perché questo è uno dei principali fattori di attrazione del centro urbano. b) il criterio d ordine economico: in questo caso vengono privilegiati elementi di ispirazione economica cioè saranno usati fattori di valutazione tradizionali dell analisi economica della città, quali: la dimensione delle imprese, la ripartizione delle attività, il tasso di ricerca e di innovazione, la diffusione di nuove tecnologie, il livello di qualificazione della manodopera, l offerta di servizi e infrastrutture, l offerta di terreni ed edifici, l offerta commerciale e l offerta turistica. c) Il criterio di ordine sociologico Il modo di vita della comunità urbana. Rappresenta le credenziali possano privilegiare un apprezzamento positivo del prodotto città (diffusione dell Associazionismo culturale, sociale, sportivo, dotazione di servizi pubblici a domanda individuale, trasporti, tempo libero, ecc.) 8
9 3) DEFINIZIONE DELL IDENTITÀ Il concetto di identità sta ad indicare il ruolo che la città deve sostenere in ambito locale, provinciale, regionale, nazionale e può essere determinato dai suoi vantaggi in termini di funzione economica; in pratica l idea della città viene associata all immagine del centro commerciale naturale (centro storico) o ad altri elementi caratteristici o identificativi della città. L identità di una città può essere pensata come una sorta di pre-condizione del processo di comunicazione di identità stesso. Ne consegue che l immagine della città non sempre corrisponde a quello che la città vorrebbe essere: il prodottocittà è infatti una nozione astratta che l utente associa con la sua esperienza soggettiva. 9
10 4) DEFINIZIONE DELLE LINEE DIRETTRICI DEL PIANO DI MARKETING URBANO (DALLA TEORIA ALLA PRATICA) Riportiamo di seguito un esempio di linee di intervento di un piano di marketing urbano tratto da molteplici esperienze fatte sul campo. L obiettivo principale di tutti i casi da noi analizzati è stato quello di intervenire sul centro commerciale naturale della città (centro storico o centro urbano). Sono state individuate cinque piste di lavoro considerate come aree caratterizzanti il piano di marketing: la riqualificazione dell offerta commerciale e turistica, la comunicazione e promozione del centro, l accessibilità dall esterno, la cura dell ambiente urbano e dei luoghi del commercio, l integrazione delle normative. In ogni area si sono individuate delle ipotesi di proposte e di progetti concreti per raggiungere l obiettivo fissato dal marketing strategico. I) RIQUALIFICAZIONE DELL OFFERTA COMMERCIALE E TURISTICA a) Proposta: ELEMENTI DI COMUNICAZIONE ESTERNA *RIDUZIONE SERRAMENTI CIECHI *RIALLESTIMENTO VETRINE E SPAZI PER LA CLIENTELA b) Proposta: CONSULENZA E FORMAZIONE *ANALISI DI SCENARIO *NUOVE FORME DI COLLABORAZIONE FRA IMPRESE *PERCORSI DI FORMAZIONE SU TEMI SPECIFICI PER TITOLARI E DIPENDENTI 10
11 c) Proposta: POLITICHE DEI FATTORI E DEI SERVIZI *MODULAZIONE ORARI *SERVIZI ALLA CLIENTELA *INCENTIVI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE d) Proposta: INCREMENTO DIMENSIONI MEDIE AZIENDALI DIVERSIFICAZIONE MECEOLOGICA *INSERIMENTO MEDIA STRUTTURA SPECIALISTICA *AVVIO NUOVE ATTIVITÀ IN SETTORI NON COPERTI e) Proposta: COMMERCIO SU AREA PUBBLICA *RICOLLOCAZIONE MERCATI NELLE PIAZZE E VIE DEL CENTRO f) Proposta: POLITICHE DI FIDELIZZAZIONE CLIENTELA *NUOVE FORME DI PROMOZIONE ALL ACQUISTO (FIDELITY CARD, TELEMARKETING, ECC) 11
12 II) COMUNICAZIONE E PROMOZIONE DEL CENTRO a) Proposta: MARCHIO IDENTIFICATIVO *LOGO PER TUTTI I NEGOZI b) Proposta: IDENTIFICAZIONE AREE DI RITROVO STRATEGICHE *PUNTI DI INCONTRO DAVANTI A PUBBLICI ESERCIZI c) Proposta: INIZIATIVE DI ANIMAZIONE *PIANO DI COMUNICAZIONE ANNUALE *EVENTI - MANIFESTAZIONI - GIORNATE A TEMA d)proposta: ASSI E PERCORSI COMMERCIALI *SEGNALAZIONE SU LOCALIZZAZIONE ATTIVITÀ e) Proposta: INTERVENTI PER UTENZA *ANIMAZIONE IN SPAZI ESTERNI, SERVIZI A CLIENTELA, INFORMAZIONI SU OPPORTUNITÀ PRESENTI f) Proposta: OFFERTE PER SEGMENTI DI MERCATO *PERCORSI COMMERCIALI SUL SITO INTERNET DEL COMUNE 12
13 III) ACCESSIBILITÀ DALL ESTERNO a) Proposta: SISTEMA DELLA SOSTA *VERIFICA AZIONI DI PIANO *POSSIBILI SINERGIE TRA OFFERTE COMMERCIALI E SOSTA b) Proposta: SISTEMI INNOVATIVI DI TRASPORTO MERCI *PROPOSTA DI ASSETTO LOGISTICO URBANO c) Proposta: COLLEGAMENTI PEDONALI FRA PARCHEGGI E CENTRO *DEFINIZIONE E CURA DEI PERCORSI d) Proposta: TRAFFICO VEICOLARE DA/VERSO IL CENTRO *VERIFICHE SU INTERMODALITÀ *IPOTESI DI MODIFICA ZONE A TRAFFICO LIMITATO 13
14 IV) CURA DELL AMBIENTE URBANO E DEI LUOGHI DEL COMMERCIO a) Proposta: INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA *LOCALIZZAZIONE ED ATTUAZIONE b) Proposta: SICUREZZA DELL AREA CENTRALE *CONSOLIDAMENTO SISTEMI DI SORVEGLIANZA VIDEOSORVEGLIANZA c) Proposta: ELEMENTI DI ARREDO URBANO *CURA E MANUTENZIONE d) Proposta: ILLUMINAZIONE DEL CENTRO *FORME DI COORDINAMENTO PUBBLICO - PRIVATO e) Proposta: RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE *INCENTIVI PER RISISTEMAZIONE FACCIATE *SERVIZI CULTURALI IN EDIFICI DI VALORE f) Proposta: SOCIALITÀ IN CENTRO *RIFUNZIONALIZZAZIONE LUOGHI SIGNIFICATIVI 14
15 V) INTEGRAZIONE DELLE NORMATIVE a) Proposta: DISPOSITIVI PER IL MIGLIORAMENTO DELL OFFERTA *ATTUAZIONE PIANI DI SETTORE (Pubblici Esercizi) *NUOVE NORMATIVE DI SETTORE (Orari Pubblici Esercizi) b) Proposta: DISPOSITIVI PER IL MIGLIORAMENTO DELL AMBIENTE *CANONI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO *PROGETTI VALORIZZAZIONE COMMERCIALE DI AREE E IMPRESE (L.R.41/97) *SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE *PROVVEDIMENTI SULLA FISCALITÀ LOCALE E SULLA NORMATIVA URBANISTICA ED EDILIZIA 15
16 5) CREAZIONE DEL SOGGETTO PUBBLICO/PRIVATO Lo strumento operativo I progetti di marketing urbano che non hanno previsto la costituzione di una società o Ente di promozione o di una agenzia di sviluppo del territorio, nel tempo hanno perso incisività e l attività si è andata via via riducendo. Non sono sufficienti le buone idee, le eccellenti intuizioni per far marciare un piano di marketing urbano. È necessario che qualcuno, in modo qualificato e costante si occupi di organizzazione, di coordinamento, di realizzazione e di monitoraggio delle diverse azioni. Per tale ragione, a nostro giudizio, è indispensabile prevedere la costituzione di un soggetto pubblico-privato (ATI, CONSORZIO, ASSOCIAZIONE) con queste funzioni: *Definizione degli indirizzi e dei programmi annuali di intervento *Programmazione e coordinamento delle iniziative per la promozione del territorio *Organizzazione di eventi e attività di animazione urbana *Iniziative per lo sviluppo della rete commerciale e del tessuto economico *Iniziative di promozione turistica e di valorizzazione del territorio *Comunicazione *Attività di monitoraggio Gli organi del soggetto Pubblico- privato Lo statuto prevederà quali organi dirigenti: l Assemblea, che rappresenterà l universalità dei soggetti partecipanti, il Consiglio Direttivo, la Presidenza. Il coordinamento operativo delle attività potrà essere affidato ad una società, un consulente, un referente comunale. 16
17 IL RUOLO DEGLI OPERATORI COMMERCIALI NELLA REALIZZAZIONE DI UN PIANO DI MARKETING URBANO 17
18 Il confronto, la collaborazione e la concertazione fra pubblico e privato, in particolare con le imprese del commercio, sono gli elementi fondamentali per garantire un buon successo al piano di marketing urbano. Solo così si possono individuare e mettere in campo i nuovi interventi per i Centri Commerciali Naturali che puntano alla valorizzazione del tessuto commerciale. Il piano di marketing pertanto non si limita unicamente ad un rilancio dell offerta commerciale ma diventa uno strumento che può imprimere valore aggiunto a tutto il tessuto urbano. In questo processo un ruolo determinante è attribuito alla rete dei negozi al dettaglio che da semplice spettatrice diventa protagonista nel processo di sviluppo della città. Non sono solo gli investimenti infrastrutturali o le macro opere, come la riqualificazione di piazze, di vie, ecc. a consentire lo sviluppo e la riqualificazione dei luoghi del commercio, condizione per altro indispensabile per assicurare il raggiungimento degli obiettivi che il piano di marketing si pone. Esistono, infatti, e qui le abbiamo individuate, una serie di azioni e di micro interventi a carico dei commercianti che concorrono a pieno titolo allo sviluppo economico di una città, di un centro storico, di un Centro Commerciale Naturale e che possono essere inclusi in una programmazione condivisa. L articolo 10 bis della Legge Regionale E.R. 41/97 ha istituito i Programmi di Intervento Locali (PIL) intesi come Piano di azioni coordinate ai fini dell adeguamento dell offerta e del miglioramento del servizio al consumatore. Cosa prevedono i PIL: Interventi volti a riqualificare le attività presenti nella zona, anche attraverso: introduzione di innovazioni nelle tecniche di vendita e nel servizio alla clientela (orari, informazioni, nuove tecnologie informatiche, ecc.) adeguamento di vetrine, arredamenti, insegne, ecc. formazione del personale e degli imprenditori su temi comuni di servizio 18
19 Interventi sulla mobilità della zona (studi sui flussi di traffico, modifiche dell accessibilità e della circolazione, anche ciclopedonale) e nella regolamentazione della sosta, interventi sul trasporto pubblico e creazione di zone di scambio tra mezzo privato e mezzo pubblico, ecc; Servizi comuni per la logistica, per l ottimizzazione della gestione dei rifiuti e per la creazione di servizi comuni a più imprese per le consegne a domicilio dei clienti, ecc; Interventi significativi di arredo urbano; Piano di marketing e comunicazione che può svilupparsi attraverso le seguenti attività: realizzazione di una immagine coordinata definizione di un piano di iniziative di comunicazione e animazione creazione di carte fedeltà o sistemi di fidelizzazione avanzati creazione di un sito internet dell Associazione attuazione di servizi di accoglienza alla persona Creazione di una struttura di supporto alla realizzazione del programma anche utilizzando i Centri di Assistenza Tecnica; Monitoraggio e valutazione dell efficacia degli interventi rispetto agli obiettivi del programma; Provvedimenti sulla fiscalità locale; Provvedimenti sulla normativa urbanistica ed edilizia; Acquisizione di immobili per attività commerciali. 19
20 AREE DI INTERVENTO E DETTAGLIO DELLE AZIONI REALIZZABILI 20
21 OBIETTIVO AUMENTARE L OFFERTA COMMERCIALE AZIONI - favorire nascita di negozi con nuove merceologie/servizi - favorire l apertura di nuove attività in aree non servite e di espansione urbanistica - favorire la specializzazione - favorire il rinnovo merceologico di vecchi esercizi, ricambio generazionale 21
22 OBIETTIVO QUALIFICARE L IMMAGINE AZIONI - immagine coordinata dei negozi - vetrine/riduzione serramenti ciechi - insegne/segnaletica: sistema di riconoscimento e di orientamento - colori tendoni - vetrofanie - colori facciate dei negozi - riqualificazione portici - tavoli e sedie dei pubblici esercizi - ristrutturazione dei negozi 22
23 OBIETTIVO AUMENTARE L ACCOGLIENZA, SERVIZI, L ATTRATTIVITÀ AZIONI - sperimentare nuovi orari/concomitanza eventi e iniziative - serate di apertura/domeniche di apertura - consegna spesa domicilio - piantine dei parcheggi - ticket per sosta gratuita - hostess e steward/informazione - musica in centro storico - istituzione aree gioco per bambini/mamme che fanno spesa - fruizione gratuita di biciclette - formule di promozione degli acquisti 23
24 - identificazione di aree di ritrovo strategiche - valorizzare/istituire punti di incontro in prossimità dei p.e. - piani di localizzazione delle attività e dell offerta - offerte per segmenti di mercato OBIETTIVO FAR RISALTARE LA PROFESSIONALITÀ/INNOVAZIONE/ AMMODERNAMENTO TECNOLOGICO AZIONI - sviluppo della capacità di differenziarsi - aggredire gruppi omogenei di consumatori: offrire risposte coerenti con le attese dei vari target - lavorare insieme: convenzioni e contratti collettivi - organizzare incontri di sensibilizzazione 24
25 - organizzare percorsi di formazione/aggiornamento - favorire lo scambio di esperienze tramite il confronto con operatori di altre città - favorire la crescita professionale tramite l introduzione di nuovi sistemi e programmi di gestione del negozio/magazzino - creazione banca dati della clientela - adozione di programmi per il controllo di gestione OBIETTIVO PIANO DI MARKETING E PROMOZIONE DA AZIONI SINGOLE AD AZIONI COORDINATE AZIONI - creazione di un gruppo di lavoro permanente per piano di marketing - creazione di una immagine coordinata - piano di iniziative di animazione e comunicazione 25
26 - sito internet - servizi di accoglienza - iniziative comuni tra commercio fisso e commercio ambulante - esposizione merce fuori dai negozi - creazione di circuiti tra commercianti - iniziative di fidelizzazione: fidelity card - kit di benvenuto ai nuovi residenti comune/commercianti: promozione, sconti servizi e offerte - lotterie, concorsi a premi - vetrine a tema - partecipazione a fiere e mercati per promuovere l immagine della città OBIETTIVO COMUNICAZIONE AZIONI - creazione di un logo/marchio identificativo del centro commerciale naturale 26
27 - realizzazione di campagne pubblicitarie e di comunicazione integrata - realizzazione di una rivista del centro commerciale naturale e dell Associazione - creazione di un sito internet - invio periodico di newsletter 27
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