La collana SISTEMA GAROFOLI comprende: DIRITTO CIVILE Volume I Teorico Volume II Pratico Volume III Giurisprudenziale

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1 SISTEMA GAROFOLI

2 La collana SISTEMA GAROFOLI comprende: DIRITTO CIVILE Volume I Teorico Volume II Pratico Volume III Giurisprudenziale DIRITTO PENALE Volume I Teorico Volume II Pratico Volume III Giurisprudenziale con elaborazione e coordinamento a cura di Floriana LISENA

3 Carla LONGO Andrea PAIANO Davide CIRIOLO Giovanni VINCI DIRITTO PENALE PRATICO con coordinamento del volume a cura di Floriana LISENA

4 SOMMARIO PARERI - PARTE GENERALE Parere n. 1 Parere n. 2 LA SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI NEL TEMPO L individuazione del tempus commissi delicti nei reati di durata 2 LA SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI NEL TEMPO La successione mediata di norme 10 Parere n. 3 I SOGGETTI La responsabilità ex d.lgs. 231/01 dell impresa individuale 17 Parere n. 4 I SOGGETTI Natura della responsabilità degli enti e costituzione di parte civile 22 Parere n. 5 IL REATO OMISSIVO Tipologie di posizioni di garanzia 27 Parere n. 6 IL REATO OMISSIVO Posizione di garanzia e personalità della responsabilità penale 34 Parere n. 7 IL RAPPORTO DI CAUSALITÀ L incidenza sul nesso causale del comportamento dell offeso 42 Parere n. 8 Parere n. 9 Parere n. 10 Parere n. 11 IL RAPPORTO DI CAUSALITÀ Causalità omissiva ed esposizione a sostanze tossiche 48 IL RAPPORTO DI CAUSALITÀ Le cause sopravvenute da sole sufficienti a produrre l evento 53 IL PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ L efficacia della ritrattazione nei reati contro l amministrazione della giustizia 58 LE CAUSE DI GIUSTIFICAZIONE L incerta collocazione di singole fattispecie tra le cause di giustificazione 64 Parere n. 12 IL CONSENSO DELL AVENTE DIRITTO La durata e la revoca del consenso 69 Parere n. 13 ESERCIZIO DEL DIRITTO, ADEMPIMENTO DI UN DOVERE ED USO LEGITTIMO DELLE ARMI Esercizio di un diritto e reati culturalmente orientati 73 Parere n. 14 ESERCIZIO DEL DIRITTO, ADEMPIMENTO DI UN DOVERE ED USO LEGITTIMO DELLE ARMI L efficacia scriminante dell ordine insindacabile 78 Parere n. 15 LEGITTIMA DIFESA Natura e limiti di operatività della legittima difesa domiciliare 82 Parere n. 16 STATO DI NECESSITÀ Esigenze abitative e stato di necessità 86 VII

5 Parere n. 17 LE SCRIMINANTI TACITE Scriminate sportiva 91 Parere n. 18 IL DOLO La compatibilità tra il dolo eventuale e la fattispecie di ricettazione 96 Parere n. 19 LA COLPA Lavoro multidisciplinare e principio di affidamento 102 Parere n. 20 RESPONSABILITÀ OGGETTIVA La responsabilità del direttore del periodico 111 Parere n. 21 LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA La distinzione tra caso fortuito e forza maggiore 115 Parere n. 22 IL DELITTO TENTATO Rilevanza degli atti preparatori 122 Parere n. 23 Parere n. 24 Parere n. 25 CONCORSO DI REATI E CONCORSO DI NORME La distinzione tra unità e pluralità di reati 127 CONCORSO DI REATI E CONCORSO DI NORME L applicazione del principio di sussidiarietà 132 IL CONCORSO DI PERSONE NEL REATO Il concorso esterno nei reati associativi 137 PARERI - PARTE SPECIALE Parere n. 26 Parere n. 27 Parere n. 28 Parere n. 29 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Uso improprio del telefono d ufficio 142 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il discrimine fra concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità - Profili di diritto intertemporale della riforma della concussione 148 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE La riformulazione dell art. 318 c.p.: profili di diritto intertemporale 155 I DELITTI CONTRO L AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA Calunnia e diritto di difesa 161 Parere n. 30 I DELITTI CONTRO L AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA Falsa testimonianza: valutazione sulla pertinenza e la rilevanza 165 Parere n. 31 Parere n. 32 I DELITTI CONTRO L AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA Rapporti fra reato di favoreggiamento personale e reato di false informazioni al p.m. di cui all art. 371 bis c.p. 172 I DELITTI CONTRO L ORDINE PUBBLICO Responsabilità degli associati per i reati-fine 177 VIII

6 Parere n. 33 Parere n. 34 Parere n. 35 Parere n. 36 Parere n. 37 Parere n. 38 I DELITTI CONTRO L ORDINE PUBBLICO La rilevanza penale dello scambio voti-favori 182 I DELITTI CONTRO L INCOLUMITA PUBBLICA Rapporti fra incendio e crollo di costruzioni di cui all art. 434 c.p. 189 I DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA La rilevanza penale del c.d. falso consentito - Falso commesso dal medico: natura di atto pubblico del registro operatorio 193 I DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA Omessa timbratura del cartellino segnatempo: esclusione del reato di falso ideologico in atto pubblico e ammissibilità del reato di truffa 197 I DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA Separazione fra i coniugi, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori 201 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Contagio da HIV tra dolo eventuale e colpa cosciente 207 Parere n. 39 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Distinzione fra ingiuria e diffamazione 212 Parere n. 40 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Diffamazione e diritto di cronaca e di critica - Pubblicazione di un intervista con contenuto diffamatorio 215 Parere n. 41 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Violenza sessuale e revoca del consenso 219 Parere n. 42 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Momento consumativo del furto - Circostanza aggravante dell utilizzo del mezzo fraudolento nel furto in supermercato - Legittimazione alla proposizione della querela da parte del responsabile di un esercizio commerciale 225 Parere n. 43 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Momento consumativo della rapina - Violenza nella rapina impropria 230 Parere n. 44 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO L aggravante delle più persone riunite nell estorsione - Rapporti fra l aggravante di cui all art. 628, n. 3, c.p. e l aggravante di cui all art. 7 l. 12 luglio 1991, n Parere n. 45 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Truffa nelle pubbliche assunzioni 241 Parere n. 46 Parere n. 47 Parere n. 48 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Il momento consumativo nel reato di usura 246 DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Ricettazione e illecito amministrativo di cui all art. 1, co. 7, d.l. 35/ I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Concorso omissivo del funzionario di IX

7 banca nell altrui reato di riciclaggio 254 Parere n. 49 Parere n. 50 I REATI IN MATERIA DI STUPEFACENTI Acquisto, detenzione, cessione e principio di offensività 259 I REATI IN MATERIA DI STUPEFACENTI La natura giuridica dell ipotesi di cui all art. 74, comma 6, d.p.r. 309/ Concorso fra reati associativi di cui agli artt. 416 e 416-bis c.p. e reato di cui all art. 74 d.p.r. 309/ ATTI Atto n. 1 LA SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI NEL TEMPO L efficacia temporale delle leggi dichiarate incostituzionali: la declaratoria di incostituzionalità dell aggravante 272 Atto n. 2 LA SUCCESSIONE DI LEGGI PENALI NEL TEMPO Irretroattività e confisca 277 Atto n. 3 IL REATO OMISSIVO Criteri di identificazione delle posizioni di garanzia 284 Atto n. 4 Atto n. 5 IL RAPPORTO DI CAUSALITÀ Accertamento della causalità e grado di probabilità di verificazione dell evento 290 IL PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ La rilevanza della cd. soglia drogante della disciplina penale degli stupefacenti 296 Atto n. 6 IL PRINCIPIO DI OFFENSIVITÀ Omesso versamento delle ritenute previdenziali 302 Atto n. 7 IL CONSENSO DELL AVENTE DIRITTO Consento tacito, putativo e presunto 307 Atto n. 8 ESERCIZIO DEL DIRITTO, ADEMPIMENTO DI UN DOVERE ED USO LEGITTIMO DELLE ARMI Diritto di difesa e reato di favoreggiamento 312 Atto n. 9 LEGITTIMA DIFESA Il giudizio di proporzione 317 Atto n. 10 IL DOLO Il dolo colpito a mezza via dall errore 324 Atto n. 11 LA COLPA La colpa nell ambito della circolazione stradale 329 Atto n. 12 RESPONSABILITÀ OGGETTIVA Il fallimento nei reati di bancarotta 335 Atto n. 13 LE CAUSE DI ESCLUSIONE DELLA COLPEVOLEZZA L errore inevitabile sulla norma incriminatrice 340 Atto n. 14 IL DELITTO TENTATO Desistenza e concorso di persone 345 Atto n. 15 IL DELITTO TENTATO Tentativo e circostanze 352 X

8 Atto n. 16 CONCORSO DI REATI E CONCORSO DI NORME Il concorso con gli illeciti amministrativi 356 Atto n. 17 IL REATO CONTINUATO Continuazione e tossicodipendenza 361 Atto n. 18 Atto n. 19 IL CONCORSO DI PERSONE NEL REATO I criteri d imputazione della responsabilità del concorrente 365 IL CONCORSO DI PERSONE NEL REATO Cooperazione colposa e attività medica in equipe 370 PARTE SPECIALE Atto n. 20 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L elemento psicologico del delitto di abuso d ufficio: il dolo intenzionale 375 Atto n. 21 Atto n. 22 I DELITTI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Violazione di sigilli e sequestro di veicolo 380 I DELITTI CONTRO L AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA Il criterio di distinzione fra estorsione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all art. 393 c.p. 384 Atto n. 23 I DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA Maltrattamenti e mobbing 388 Atto n. 24 Atto n. 25 Atto n. 26 Atto n. 27 Atto n. 28 Atto n. 29 Atto n. 30 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Lesioni personali colpose e custodia di animali 392 I DELITTI CONTRO LA PERSONA L effettivo pregiudizio della libertà della vittima nel reato di cui all art. 600 c.p. 396 I DELITTI CONTRO LA PERSONA Responsabilità concorsuale del titolare di un internet point e dell host provider 400 I DELITTI CONTRO LA PERSONA L interpretazione costituzionalmente orientata del reato di atti persecutori 405 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Sequestro di persona a scopo di estorsione e precedente causa illecita 410 I DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO Truffa contrattuale a prestazioni equivalenti 413 I REATI IN MATERIA DI LOTTA ALL IMMIGRAZIONE CLANDESTINA Profili di diritto intertemporale: revoca delle condanne passate in giudicato per illegittimità comunitaria della fattispecie e irretroattività della nuova disposizione incriminatrice 417 XI

9 Parere n. 23 Parere n. 23 La distinzione tra unità e pluralità di reati TRACCIA Tizio veniva tratto in arresto in flagranza di reato perché colto dalla polizia subito dopo aver ceduto a Caio due grammi di cocaina e tre di hashish, in due dosi confezionate separatamente. Infatti, mentre un agente tratteneva Tizio, l altro aveva seguito Caio e, fermatolo, colto in possesso dei quantitativi di sostanza stupefacente anzidetti. Caio spontaneamente dichiarava di averli appena acquistati da Tizio, dal quale si era già rifornito in passato, in cambio di un corrispettivo pari a 150 euro. La perquisizione personale e domiciliare a carico di Tizio, invece, dava esito negativo. L acquirente veniva segnalato ex art. 75 d.p.r. 309/90 mentre Tizio era tratto in arresto per la plurima violazione dell art. 73, commi 1 e 4, del DPR 309/90. Preoccupato per le conseguenze penali delle sue condotte, Tizio si rivolgeva ad un legale di fiducia. Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere, concentrandosi, in particolare, sulla possibilità di contestare a Tizio un solo reato o plurime violazioni della norma incriminatrice. SVOLGIMENTO Al fine di pervenire al corretto inquadramento della vicenda in esame, occorre esaminare la fattispecie prevista dall art. 73 DPR 309/1990, rubricato produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, nella sua evoluzione storica e alla luce delle recenti novità giurisprudenziali e normative che hanno interessato la norma. In particolare, è necessario ricostruire la disciplina vigente del reato di cessione di sostanze stupefacenti in considerazione del ripristino della distinzione tra droghe c.d. pesanti e droghe c.d. leggere, avvenuto ad opera della sentenza n. 32/2014 della Corte Costituzionale. Nello specifico, l intervento della Consulta ha riguardato la legittimità costituzionale degli artt. 4-bis e 4-vicies ter, commi 2, lettera a), e 3, lettera a), numero 6), del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 272 convertito, con modificazioni, dall art. 1, comma 1, della legge 21 febbraio 2006, n. 49, c.d. legge Fini- Giovanardi, con cui erano state eliminate le tabelle per la classificazione delle sostanze stupefacenti in droghe pesanti e droghe leggere e realizzata la sostanziale equiparazione delle stesse in relazione al trattamento sanzionatorio dell illecito in esame. Con la dichiarazione di illegittimità costituzionale di dette norme e la conseguente abrogazione delle stesse, si è realizzata la reviviscenza del testo normativo dell art. 73 DPR 309/1990 antecedente alle modifiche del e, quindi, è stata reintrodotta la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere con le inevitabili ripercussioni sul trattamento sanzionatorio previsto. Questione 127

10 Parte generale Premesso, quindi, che a prescindere dalle modifiche apportate alla norma - la cessione di sostanza stupefacente costituiva e costituisce una delle condotte materiali tipizzate dall art. 73 DPR 309/1990, occorre comprendere, in primis, quale sia la normativa applicabile al caso in esame e, in secondo luogo, verificare se la condotta di Tizio possa integrare gli estemi di un unico reato oppure più reati distinti, eventualmente attinti dal vincolo della continuazione o del concorso formale tra essi. Fatto Inquadramento giuridico Nel caso di specie, è accaduto che Tizio veniva tratto in arresto per aver ceduto a Caio due grammi di cocaina e tre grammi di hashish, in dosi confezionate separatamente. Caio confermava di aver acquistato la droga da Tizio, al quale aveva corrisposto la somma di 150,00, come già avvenuto in altre occasioni in passato. Le sostanze stupefacenti detenute da Tizio ai fini di spaccio hanno diversa natura, in quanto l hashish appartiene alle sostanze di cui alle tabelle I e III dell art. 14 del DPR 309/1990 e, quindi, è considerata una droga leggera, mentre la cocaina è annoverata nelle sostanze di cui alle tabelle II e IV della suddetta norma e, dunque, ricompresa tra le droghe pesanti. L art. 73 DPR 309/1990 punisce chiunque, senza l autorizzazione di cui all articolo 17, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo sostanze stupefacenti o psicotrope. La norma introduce un reato comune, realizzabile da chiunque, che prevede quali elementi costitutivi, da un lato, l assenza delle autorizzazioni obbligatoriamente previste dall art. 17 del DPR 309/1990, e dall altro la commissione di una delle condotte tipiche descritte dalla norma. L oggetto materiale del reato è rappresentato dalle sostanze stupefacenti che, a seconda del principio attivo che contengono, sono state catalogate, fin dall introduzione della norma, nelle tabelle previste dall art. 14 del T.U. Stupefacenti, in c.d. droghe pesanti e c.d. droghe leggere. Nel testo normativo originario il trattamento sanzionatorio previsto dalla norma era differenziato, dunque, in base alla circostanza che la condotta materiale avesse ad oggetto una droga leggera, punita con la reclusione da 2 a 6 anni, oppure a una droga pesante, punita con la reclusione da 8 a vent anni. Con la L. 49/2006 era stata soppressa la distinzione tabellare tra droga pesante e droga leggera e previsto un unico trattamento sanzionatorio compreso tra un minimo edittale di pena pari a 6 anni ed un massimo edittale pari a 20 anni. Come anticipato, con la sentenza 25 febbraio 2014 n. 32, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge Fini- Giovanardi, dichiarando illegittimi per violazione con l art. 77 Cost. gli artt 4-bis e 4 vicies ter e, conseguentemente rimuovendo le modifiche apportate dagli stessi agli artt. 73, 13 e 14 del T.U. Stupefacenti. La dichiarazione di illegittimità costituzionale rende, quindi, inefficace la norma dal 128

11 Parte generale veniva comminata in maniera unitaria individuandone l ammontare nell ambito del suddetto intervallo edittale. Con l abrogazione per illegittimità costituzionale delle succitate norme, tornano a rivivere le tabelle nonché la previsione di pene edittali differenziate a seconda della natura della sostanza detenuta: da due a sei anni per le droghe leggere e da otto a venti per le droghe pesanti. Pertanto, la detenzione e la cessione della cocaina deve essere autonomamente e separatamente considerata rispetto alla detenzione e alla cessione dell hashish, dato il diverso oggetto materiale su cui ricade la condotta. Pertanto, la violazione perpetrata da Tizio non può essere valutata in maniera unitaria in quanto comporta la simultanea violazione di più disposizioni di legge, ovvero il comma 1 e 4 dell art. 73 DPR 309/1990. Conclusione Alla luce di tali considerazioni, è possibile ritenere che Tizio debba rispondere di entrambe le condotte ascrittegli e che, ai fini del trattamento sanzionatorio, ad esso debba essere comminata una pena parametrata sui minimi e massimi previsti per la cessione della cocaina, determinata in base ai criteri di cui all art. 133 c.p., con l applicazione di un incremento di pena per la cessione dell hashish, in considerazione della continuazione tra reati. GIURISPRUDENZA DI RIFERIMENTO Tema caldo e dibattuto. Si segnalano: 1. Cass. Pen., Sez. III, 29 gennaio 2015, n (dep. 18/03/2015) non massimata 2. Cass. Pen., Sez. IV, 5 giugno 2014, n Cc. (dep. 17/09/2014) In tema di stupefacenti, stante la reviviscenza dell art. 73 d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 309, nel testo anteriore alle modifiche introdotte dal D.L. 30 dicembre 2005, n.272, convertito con modificazioni dalla Legge 21 febbraio 2006, n. 49, successivamente dichiarate incostituzionali dalla sentenza della Corte costituzionale n. 32 del in base al quale sono configurabili distinti reati per la detenzione illecita di sostanze stupefacenti appartenenti a tabelle diverse - nell ipotesi di condanna per contestuale possesso di "droghe leggere" e "droghe pesanti", deve essere annullata la sentenza di merito che non abbia specificato la relazione intercorrente tra le condotte aventi ad oggetto le distinte sostanze stupefacenti, potendo la stessa incidere sul trattamento sanzionatorio applicabile. (Nella fattispecie l imputato era stato condannato per detenzione illecita di cocaina e di marijuana senza che fossero specificate ulteriormente le modalità di essa, così da impedire la verifica in ordine alla possibilità di ricondurre le distinte condotte al paradigma del concorso formale, del concorso materiale ovvero della continuazione tra reati). 3. Cass. Pen., Sez. IV, 11 luglio 2014, n Ud. (dep. 27/10/2014 ) In tema di stupefacenti, stante la reviviscenza dell art. 73 d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 130

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