ITALY N 19 - DICEMBRE Buone Feste! Reportage dal Taiwan Kom. #Colnago World: Manila PRO SHOP. #Imperdibili. Colnago stories

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1 ITALY N 19 - DICEMBRE 2015 Buone Feste! Reportage dal Taiwan Kom #Colnago World: Manila PRO SHOP #Imperdibili Colnago stories

2 #storia Taiwan KOM: l Everest per ciclisti Di Kapser Anker Ho iniziato a pensare a questa sfida due anni fa, quando ho trascorso circa 6 mesi a Taipei, Taiwan, per motivi di studio. Studiavo nei giorni feriali e mi dedicavo a lunghe pedalate sulle montagne nei fine settimana. Normalmente non si associa Taiwan al ciclismo pedalato, ma in realtà l isola è percorsa da una grande catena montuosa. Circa il 70% del territorio è montagnoso, con oltre 200 vette sopra i metri di altezza. Un paradiso per la bicicletta. Ho sempre cercato salite ripide e lunghe e quando ho guardato il profilo del Taiwan KOM mi sono esaltato. La competizione prevede una salita unica a partire dal livello del mare fino a raggiungere i metri dell arrivo. Tutto in 105 km. I primi 95 km hanno una pendenza media del 7% interrotti da una discesa di 4 km che precede l ascesa reale che parte da Dayuling, a 2565m di altitudine. Otto chilometri ad una media del 17%, con un breve tratto al 27%. Sfortunatamente non sono riuscito a partecipare all edizione 2013, ma due anni dopo mi sono presentato alla partenza della gara. Race Day: 30 Ottobre 2015 La sveglia ha suonato alle 4, il cielo era bellissimo. Ho fatto un rapido check-up al mio C59, come da abitudine prima di ogni gara. Ricordando il cattivo tempo di due anni fa, ero preoccupato per la scelta delle gomme. Ho utilizzato i 23 millimetri, ma ho portato con me anche i 25 millimetri per far fronte a ogni evenienza. Oltre a questo, mi sono affidato al mio gruppo Campagnolo Record con guarnitura compatta (50-34) e cassetta montata su un paio di ruote Zipp 303. Normalmente odio alzarmi la mattina presto, ma questa volta ero rilassato, con molta voglia di mettermi alla prova. Essendo a 12 mila chilometri di distanza da casa (abito a Copenaghen, Danimarca) non ho potuto fare la mia colazione tipo. La sera prima ho comprato alcune palle di riso, banane e yogurt che ho consumato appena sveglio. Ho lasciato quindi l hotel alle 5.15, l aria era frizzante. Mi sono scaldato per circa 40 minuti insieme a molti altri partecipanti, atleti di valore del calibro di Omar Fraile, due volte vincitore della prova, John Ebsen, taiwanese campione su strada, Chun-kai Feng (Lampre- Merida) e Lasse Norman Hansen (Cannondale-Garmin). Tutti con almeno un buon motivo per fare bene: il montepremi di euro per il vincitore. I primi 18 km sono stati neutralizzati, non appena è stato dato il via, la bagarre si è accesa. Nel mio piano l idea di avvicinarmi alla fase più dura con il gruppo di testa senza bruciarmi prima degli ultimi 8 km finali. A un certo punto mi sono trovato fianco a fianco al pro Lasse Norman, danese anche lui, abbiamo avuto il tempo di scambiare due parole. Dopodiché è iniziata una delle parti più dure della salita e mi sono staccato dal primo gruppo. Ho deciso di non spingere troppo e risparmiare energie per il finale, così ho aspettato un gruppetto in cui si trovava Marg Fedyna, vincitrice delle ultime due edizioni femminili. Abbiamo lavorato di comune accordo cercando di goderci più possibile un paesaggio stupendo. A un certo punto siamo stati raggiunti da un ciclista giapponese, il ritmo è salito sensibilmente per i successivi venti chilometri in cui abbiamo raccolto una serie infinita di corridori bruciati dal gruppo di testa. Al chilometro 85 il corridore giapponese ha attaccato in discesa, l unica del tracciato. Non l ho seguito e ho cercato di mangiare e bere più possibile. Ho pensato che quel tratto mi aiutasse a recuperare, a stare meglio, in realtà è stato l opposto. Quattro chilometri di discesa dopo 84 km di scalata uccidono le gambe! Inoltre, la discesa si è rivelata piuttosto tecnica e difficile, con molti tornanti. Il gruppo a quel punto si è sparpagliato e mi sono ritrovato solo all attacco degli ultimi e fatali 10 km. Ho continuato a pensare in modo positivo e ho cercato di godere del magnifico panorama che offre questa ultima parte di strada. Gli ultimi 8 km sono stati un incubo! Procedevo costantemente zizzagando, sul display del Garmin la pendenza oscillava tra il 12-16%. A quel punto il mio modo di pensare è completamente cambiato, sono entrato in modalità sopravvivenza, volevo solo arrivare al top, non riuscivo a pensare ad altro. A un certo punto è comparsa la cima e ho potuto sentire i commentatori annunciare qualcosa. Il traguardo era proprio lì, ma sembrava che fosse lontano una vita Ho attraversato la linea del traguardo dopo 4 ore, 10 minuti e 10 secondi al 53 posto assoluto, 6 del mio gruppo di età (20-30 uomini). Completamente esausto ma soddisfatto, ho anche pianto dalla gioia. Il Taiwan KOM rappresenta l Everest per i ciclisti e almeno una volta nella vita andrebbe provato! 2

3 #agonismo Hagiwara rinnova con Wiggle-Honda La campionessa giapponese Mayuko Hagiwara ha rinnovato il suo contratto con la squadra nero e arancio capitanata dalla manager Rochelle Gilmore. La ragazza giapponese è parte del team sin dal esordio, avvenuto nel 2013, ed è una delle cicliste più popolari e conosciute nel mondo del ciclismo femminile. Gregaria esemplare, Mayuko ha ottenuto i primi successi in Europa in questa stagione, diventando la prima ciclista nipponica a vincere una tappa del Giro d Italia. Ho veramente apprezzato la proposta e sono davvero entusiasta di poter continuare la mia esperienza professionale con il team Wiggle Honda nel 2016, ha detto Hagiwara. Per me sarà il quarto anno consecutivo di permanenza in questa squadra. Sono stata fra le prime ad aderire a questo progetto e credo di avere dato il mio contributo speciale in tutte le gare a cui ho partecipato. Amo questa squadra e credo di avere ancora molto da dare nella prossima stagione, ha aggiunto. Il prossimo anno arriveranno altre campionesse, sono impaziente, ho voglia di lavorare con loro. Per conto mio continuerò a impegnarmi duramente per trovare la mia posizione nella squadra. L incredibile stagione della campionessa giapponese, però, si è chiusa in modo sfortunato. Durante la gara concomitante con la tappa finale della Vuelta ciclistica di Spagna riservata agli uomini, infatti, è caduta rovinosamente a terra procurandosi la frattura della clavicola. Un brutto episodio, recuperato abbastanza velocemente, che non rovina in alcun modo la stagione 2015 per lei indimenticabile. COLNAGO V1-R 4

4 #Colnago world Il turno di notte Allenarsi e o gareggiare con un lavoro a tempo pieno è veramente difficile. Servono motivazione e tanta determinazione. Perché? Una parte dell allenamento, soprattutto in certi periodi dell anno, si dovrà fare al buio, magari in solitudine con le ultime energie a disposizione. Così fa il mio amico Hector, che abbiamo seguito e fotografato durante una sessione di allenamento serale. Un giro breve, ma veloce per le strade di Città del Capo sotto le luci della strada. Hector pedala su Colnago AC-R, una bici che ha il dna da corsa. L arma vincente per trasformare una semplice uscita di allenamento in puro piacere. Scatta svelta in uscita dalle curve e non si tira indietro sulle salite corte e veloci. Il telaio, approvato secondo le normative Uci, è incredibilmente reattivo, ma non è scomodo e può vantare un feeling molto simile a quello di altri modelli Colnago di gamma superiore. L assemblaggio standard offre già un più che ottimo livello di partenza, ma è con le ruote ad alto profilo che si trasforma completamente per diventare una vera belva da criterium. Che spettacolo AC-R, tu spacchi! Di Raymond Cox COLNAGO AC-R 6

5 #Colnago world Colnago per sempre! Di Yum San Pedalare in salita è la vera sfida. La discesa è il meritato premio, dopo tanta fatica. Colnago è il mio marchio di bici preferito da quando ho iniziato a pedalare. Prima Strada SL ora C60, una bici strepitosa che mi rende ancora più agile, veloce e abile nella guida. La capacità di chi l ha costruita si intuisce. È morbida sulle asperità e si ha sempre il pieno controllo della situazione, in tutte le condizioni. Colnago è arte, voglio stare sul mio C60 per sempre. COLNAGO C60 Da sinistra Glenn Minlay, Harley Coherco e Dale Rosales. #Colnago world Colnago Manila powered by Hco Cyclery 8

6 #Triathlon Inseguendo il sole Di Marco Stichini In questo periodo dell anno, in Europa, il freddo, la pioggia e le giornate che si accorciano diventano la normalità, segno che l inverno è arrivato. In Sud Africa, invece, abbiamo il clima opposto. La nostra estate è a buon punto, le giornate sono più lunghe e fa caldo, anche molto caldo. Per noi il Natale ha il profumo della crema solare! L ultimo mese è stato molto soddisfacente per me. Ho recuperato bene dall Ironman Mallorca e ho potuto godere di un più che buono stato di forma. Ho portato a termine una gara di triathlon su distanza olimpica, chiamata Slanghoek Triathlon, che significa serpente d angolo nella lingua locale, specie che vive dove si svolge la gara. È la prova di apertura della stagione di triathlon a Città del Capo e il percorso non è facile. I 10 km finali si corrono fuoristrada, due giri di cinque chilometri, sabbia soffice, qualche pietra e due attraversamenti di fiume! Sono molto soddisfatto della mia prova, ho anche vinto il mio gruppo di età. Nel periodo post Ironman mi sono dedicato anche alle gare di ciclismo su strada sfruttando appieno il mio V1R che mi consente di allenarmi in modo decisamente diverso rispetto al K-Zero. Nel mese di novembre, ad esempio, ho fatto una corsa su strada di 170 km e sono riuscito a finire terzo nel mio gruppo di età. Una prova impegnativa, visto che sono riuscito ad entrare in una fuga di 12 corridori dopo appena 10 km e ci sono rimasto sino al termine della prova! V1-r è una bici pazzesca, ideale per allenamenti lunghi, giri di recupero e aggredire la salita. Inoltre, la uso in alternativa alla bici da crono quando viaggio perché è più semplice da trasportare ed è la soluzione migliore quando non si conoscono alla perfezione il tipo di strade sulle quali ci si troverà a pedalare. Un altra novità riguarda la mia azienda, Dimension Data, che ha recentemente deciso di sponsorizzare la squadra MTN Qhubeka Professional Cycling. Ho avuto il privilegio di incontrare i corridori a Città del Capo per il lancio ufficiale. Abbiamo fatto un paio di uscite con alcuni di loro, è stato molto bello sentire le loro storie sul primo Tour de France e la prima Vuelta Espana. Al prossimo articolo! Ovunque vi troviate nel mondo godetevi questo periodo dell anno. Buone pedalate! Come allenarsi in bici: Io utilizzo la mia FTP (soglia di potenza) insieme al mio power meter per eseguire un programma di allenamento mirato. Il più semplice, efficace e redditizio per chi, come me, svolge un attività lavorativa a tempo pieno. Per individuare l FTP, e di conseguenza trovare le varie soglie di allenamento, uso il metodo seguente. Riscaldamento 2 intervalli x 1min (duro) - 1 x 8 minuti (massimo sforzo) 10min facile rotazione - 1 x 8 minuti (massimo sforzo) Raffreddamento Durante gli sforzi di 8 minuti si devono registrare i valori di: potenza media, frequenza cardiaca massima e frequenza cardiaca media. Terminati entrambi gli intervalli di 8 minuti si deve fare la media dei valori di potenza riscontrati a cui va sottratto il 5%. Il valore che risulta è l FTP. Conoscere l FTP vi permetterà di stabilire le diverse zone di allenamento e svolgere, quindi, sedute di allenamento sempre più curate e precise

7 #allenamento Preparazione invernale: non solo endurance Molti ciclisti amatori pensano che la preparazione di base comporti solo ed esclusivamente ore di sella senza qualità. Questo è quello che fanno i ciclisti professionisti all inizio dell anno, che passano, magari, anche cinque o sei ore consecutive in sella alla loro bicicletta e possono arrivare a fino a trenta ore settimanali di allenamento. Tuttavia, le persone che praticano il ciclismo nei momenti liberi (la maggior parte), hanno la necessità di focalizzare il proprio allenamento invernale anche sulla qualità, pur rimanendo nell ambito della fase dedicata alla resistenza. La linearità dello sforzo e la quantità di tempo trascorso in intensità di base sono le chiavi per il successo di questa parte della preparazione. Ad esempio, un giro di due ore ad una cadenza di rpm al 60 al 70% della frequenza cardiaca massima e del 65-70% della FTP (Functional Treshold Power) è di gran lunga migliore di tre ore caratterizzate da lunghe ascese e altrettanto lunghe discese. In questa fase, infatti, è la continuità del ritmo che fa la differenza. Chi ha poco tempo a disposizione, invece, come la maggior parte delle persone occupate da un lavoro quotidiano, può comportarsi così: il range entro cui pedalare è sempre il medesimo (65-70% della frequenza cardiaca massima / 65-75% di potenza di soglia) ma può farlo vicino ai limiti superiori. In sintesi, meno tempo più intensità. Cosa importante: i valori prescritti vanno rispettati evitando inutili sovraccarichi. Avendo più tempo a disposizione si può aumentare la quantità, ma mantenendo l entità dello sforzo nella parte bassa del range di FC e potenza. Un consiglio ai weekend warriors : due giri di base alla medesima intensità suddivisi tra sabato e domenica sono meglio che un giro duro al sabato a cui ne segue uno di recupero forzato il giorno seguente. #alimentazione Il succo di melograno Ricco di flavonoidi, sostanze antiossidanti, questo succo è ottimo come bevanda post-allenamento per contrastare la formazione di radicali liberi. Tra gli effetti benefici si può annoverare l azione anti-età che aiuta non soltanto a rallentare il naturale invecchiamento dell organismo, ma rappresenta anche un potente antiinfiammatorio. Nella stagione invernale può aiutare il sistema immunitario a combattere le infezioni. Infine ha un effetto protettivo sui reni. Preparazione Aprire il melograno e raccogliere i singoli acini in un contenitore. Versare il contenuto all interno di una centrifuga (meglio se a pochi giri/min), bere fresco. #Storia Icone del ciclismo: Colnago C40 Le potenzialità della fibra di carbonio per costruire telai di biciclette sono note dall inizio degli anni Ottanta. Ma è intorno alla metà del decennio, grazie all intuizione e alla curiosità di Ernesto Colnago, che inizia a collaborare con il marchio Ferrari, che il carbonio compie il salto di qualità definitivo. I primi studi portano alla creazione di Concept, tubi e congiunzioni in composito, cambio desmodromico e impianto frenante idraulico, una bici avanzatissima ancora oggi all avanguardia. Sulla scia di Concept nasce C40, telaio che commemora i primi quarant anni del marchio. Tubazioni e congiunzioni sono in fibra di carbonio, incollate tra loro. Ancora una volta Colnago sconvolge il mercato. Una sfida tecnologica che si rivela vincente sin dalle prime apparizioni. Gli atleti del team Mapei, infatti, si aggiudicano ben cinque edizioni della corsa più dura al mondo in sei anni: la Parigi-Roubaix. Museeuw, Ballerini e Tafi scrivono sulle pietre dell inferno del Nord il futuro del ciclismo. Persino Sir Bradley Wiggins, detentore dell attuale record dell ora, durante un intervista, elegge C40 a miglior telaio di tutti i tempi

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