VALUTAZIONE DEI FLUSSI DI RIFIUTI IN PLASTICA IN ITALIA DERIVANTI DALLA DAL RICICLO DI ELETTRODOMESTICI
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- Romina Severina Righi
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1 Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio, il Recupero dei Rifiuti di imballaggi in plastica PROGETTO: VALUTAZIONE DEI FLUSSI DI RIFIUTI IN PLASTICA IN ITALIA DERIVANTI DALLA DAL RICICLO DI ELETTRODOMESTICI Realizzato da: CAPELLINI Consulting & Design
2 VALUTAZIONE DEI FLUSSI DI RIFIUTI IN PLASTICA IN ITALIA DERIVANTI DAL RICICLO DI ELETTRODOMESTICI Realizzazione: CAPELLINI Consulting & Design per: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio, il Recupero dei Rifiuti di imballaggi in plastica Roma, luglio 2002 Tutti i diritti riservati a CO.RE.PLA 2
3 INDICE ELETTRODOMESTICI 1 INTRODUZIONE 2 QUADRO LEGISLATIVO 2.1 Il quadro normativo italiano 2.2 Il quadro normativo europeo 3 IL MERCATO DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN ITALIA 3.1 Stima del numero di elettrodomestici venduti in Italia 3.2 Andamento complessivo e spesa dei mercati 4 DISMISSIONE ELETTRODOMESTICI 5 COMPOSIZIONE ELETTRODOMESTICI 6 RIFIUTI PROVENIENTI DALLA DISMISSIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI 7 LE PLASTICHE NEGLI ELETTRODOMESTICI 7.1 I rifiuti in plastica provenienti dalla dismissione degli elettrodomestici Fonte dati 3
4 1 INTRODUZIONE L industria elettrica ed elettronica rappresenta uno dei maggiori settori produttivi d Europa; essa produce una vasta gamma di prodotti in continua crescita ed ulteriori importanti sviluppi si possono prevedere in questo settore, che sta rapidamente interessando molte altre aree di produzione e di consumo. Nel 2000, su base APME, sono state prodotte in Europa Occidentale circa tonnellate di beni elettrici ed elettronici, portando un incremento annuale del 4,3% dal Tra questi dati rientra quello della massiccia quantità di materie plastiche in queste apparecchiature, la cui produzione nel 2000 ha sfiorato le tonnellate, rappresentando il 20% del peso di un elettrodomestico (nel 1980 questa percentuale si aggirava intorno al 15%). In riferimento a dati provenienti da CECED (European Committee of Domestic Equipment Manifactures) si stima che nel 1998 in Europa sono stati venduti circa milioni di elettrodomestici in totale, mentre, nello stesso anno, ne sono stati dismessi circa 223 milioni. Stando a tali cifre, si è calcolato che la percentuale di beni durevoli dismessi rispetto a quelli acquistati, in un anno, sia pari all 11,4%. Conseguenza diretta di ciò è l aumento della quantità di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e, quindi, la maggiore considerazione verso metodi di minimizzazione dell impatto ambientale, sia quantitativo che qualitativo, generato da tali rifiuti. Inoltre, dal momento che questa tipologia di rifiuti rappresenta contemporaneamente una fonte potenziale di inquinamento ed una risorsa di materiali, si pone la necessità di integrare, nella loro gestione, gli aspetti ambientali con gli aspetti economici, tecnologici e di consumo. È necessario sviluppare un intervento organico a livello pubblico e privato per far sì che il materiale dismesso non diventi immediatamente rifiuto, ma continui la sua vita nel ciclo economico e produttivo del Paese e che, in ogni caso, a fine vita, venga gestito in maniera tale da ridurre al minimo ogni impatto negativo sull ambiente. 4
5 2 QUADRO LEGISLATIVO 2.1 IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO Decreto legislativo 5/2/97, n. 22 Il decreto legislativo 22/97, norma di riferimento in materia di gestione di rifiuti, introduce all art. 44, specifiche disposizioni relative alle seguenti tipologie di apparecchiature elettriche ed elettroniche: Frigoriferi, surgelatori, congelatori Televisori Computer Lavatrici e lavastoviglie Condizionatori d aria Tali beni, sono accomunati dalla caratteristica di essere prodotti complessi, composti da una pluralità di materiali, alcuni potenzialmente pericolosi, che necessitano di specifiche logiche di gestione, individuate dallo stesso decreto legislativo. Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti il decreto prevede, agli articoli 3 e 4, l adozione di iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, e successivamente la riduzione dello smaltimento dei rifiuti attraverso: il reimpiego e il riciclaggio; le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti; l adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l impiego dei materiali recuperati dai rifiuti, al fine di favorire il mercato dei materiali medesimi; l utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Per garantire l avvio allo smaltimento dei beni durevoli per uso domestico giunti a fine vita, il decreto legislativo 22/97 stabilisce che tali prodotti siano consegnati ad un rivenditore, contestualmente all acquisto di un altro bene di tipologia equivalente, ovvero siano conferiti alle imprese pubbliche o private che gestiscono la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani o ad appositi centri di raccolta per la messa in riserva. Al fine di favorire la restituzione dei beni ai rivenditori, viene disposto che gli stessi rivenditori, insieme ai produttori, agli importatori ed ai distributori, e loro associazioni di categoria, possano stipulare appositi accordi e contratti di programma. Il decreto prevede, inoltre, che decorsi tre anni dalla sua entrata in vigore, in caso di manifeste necessità di tutela della salute pubblica e dell ambiente, causate dallo smaltimento dei beni durevoli, sia introdotto un sistema di cauzionamento obbligatorio, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. 5
6 2.2 IL QUADRO NORMATIVO EUROPEO Nel 1998 sono stati generati, al livello europeo, 6 milioni circa di tonnellate di rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, una media di 16 Kg per cittadino comunitario. Inoltre si è stimato che il volume di tali rifiuti aumenterà di circa 3-5% all anno. Questo significa che in 5 anni i rifiuti di beni durevoli aumenteranno del 16-28% e in 12 anni l ammontare sarà raddoppiato. Più del 90% di rifiuti di beni durevoli è smaltito in discarica, incenerito o recuperato senza nessun pre-trattamento. Nel mese di giugno 2001 la Commissione europea ha adottato in prima lettura una proposta di Direttiva specificatamente rivolta alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: Directive on Waste from Electric and Electronic Equipment (WEEE), ed una concernente la limitazione dell uso di alcune sostanze pericolose nelle attrezzature elettriche ed elettroniche (Rohs). La Direttiva dovrebbe essere adottata verso la fine del 2002 e divenire operativa 18 mesi dopo, dando agli Stati membri il tempo per adeguare la normativa nazionale. L obiettivo della Direttiva è il raggiungimento di un alto grado di protezione ambientale, partendo dalla prevenzione, il riutilizzo ed il riciclaggio dei rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nella proposta vengono elencate le diverse categorie di prodotti elettrici ed elettronici a cui applicare il sistema di raccolta e recupero. La proposta di Direttiva si applica ad una serie di prodotti utilizzati sia in ambito privato che pubblico. I prodotti inclusi nella Direttiva sono raggruppati nelle seguenti categorie: 1. Grandi elettrodomestici 2. Piccoli elettrodomestici 3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni 4. Apparecchiature di consumo 5. Apparecchiature di illuminazione 6. Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione degli utensili industriali fissi di grandi dimensioni) 7. Giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero 8. Dispositivi medicali (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infettati) 9. Strumenti di monitoraggio e di controllo 10. Distributori automatici Sono diversi gli aspetti di intervento proposti dalla Direttiva. - prevenzione della produzione dei rifiuti tramite il design ambientale dei prodotti, il riuso dei componenti, il riciclo e il recupero dei materiali, il miglioramento dei processi di trattamento. - gli Stati membri devono organizzare la raccolta di rifiuti dai privati cittadini e garantire che i distributori ritirino gratuitamente i prodotti presso i centri di raccolta e trasportino gli stessi ai centri di trattamento certificati secondo le leggi vigenti. 6
7 - i produttori devono finanziare la gestione dei rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici e devono inoltre sostenere la gestione del parco storico (prodotti immessi nel mercato prima dell entrata in vigore della Direttiva). - la Commissione propone un tasso ottimale di raccolta, non vincolante per gli Stati membri, pari a 4 Kg annui pro capite. Questo comunque non favorirebbe la riduzione di rifiuti mandati in discarica, ai quali si aggiungerebbe inoltre il 20-40% di rifiuti residui che derivano da recupero di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) raccolti separatamente. - il Parlamento Europeo ha richiesto che gli Stati membri garantiscano che, entro 30 mesi dall entrata in vigore della Direttiva, i RAEE non vengano più smaltiti assieme a rifiuti urbani misti e che vengano raccolti separatamente. Ha inoltre innalzato l obiettivo l obiettivo di raccolta separata dei nuclei domestici da 4 Kg a 6 Kg annui pro capite. - il Consiglio ha proposto che i produttori, dopo 30 mesi dall entrata in vigore della Direttiva, siano responsabili della raccolta e del recupero dei RAEE depositati nei punti di raccolta locali dai consumatori, fissando un obiettivo di 4 Kg per persona entro 3 anni dall entrata in vigore della Direttiva. - limiti all uso di alcune sostanze pericolose quali cadmio, piombo, mercurio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (Direttiva Rohs). - la definizione delle percentuali di riciclo in peso dei prodotti, sulla base della loro composizione. Secondo la proposta della Commissione le norme in materia di trattamento prevedono percentuali minime di recupero dei RAEE, che entreranno in vigore entro il 2006 e variano tra il 60 e il 90%, a seconda del tipo di prodotti. Secondo il Parlamento questi parametri sono poco ambiziosi e, se si riuscisse ad aumentare gli obiettivi di recupero e non quelli di riciclaggio, il settore del trattamento verrebbe spinto verso l incenerimento con recupero di energia. Per questo il PE ha proposto di aumentare i suddetti obiettivi minimi del 5-10%. - le aree per lo stoccaggio e il trattamento delle apparecchiature devono attrezzarsi secondo le norme vigenti e devono garantire una completa tutela dell ambiente. In particolare deve essere previsto un adeguato deposito separato dei pezzi smontati e dei contenitori adeguati per lo stoccaggio di batterie, accumulatori, condensatori contenenti PCB/PCT. - i produttori devono predisporre manuali e guide che agevolino la messa in sicurezza, lo smontaggio e il riciclo dei prodotti al fine di facilitare i riciclatori nelle diverse fasi di trattamento dei beni durevoli. - possibilità di effettuare operazioni di trattamento al di fuori dei rispettivi Stati membri o dell UE. Anche su questo punto dovranno essere garantiti alcuni aspetti soprattutto dal punto di vista normativo. Tutti i centri di un eventuale circuito europeo devono operare con la massima trasparenza e nel rispetto delle comuni regole del mercato. - informazione ai consumatori sui sistemi di recupero e raccolta al fine di ottimizzare il riciclo dei beni dismessi. 7
8 La Direttiva WEEE, è ancora in fase di definizione. Alcuni Stati hanno già percepito e messo in atto in maniera definitiva la Direttiva. Tra questi troviamo: Norvegia, Belgio, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Austria e Svizzera. I Paesi dove invece la Direttiva WEEE sta per essere avviata o è in fase di discussione sono Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Finlandia. La Germania risulta essere l unico Paese dove la Direttiva è presente solo sottoforma di bozza a livello legislativo. Infine, in Grecia, Lussemburgo, Irlanda e Regno Unito, non sembrano esserci ancora iniziative riguardanti provvedimenti normativi sul trattamento dei rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. 8
9 3 IL MERCATO DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN ITALIA Il comparto delle apparecchiature elettriche ed elettroniche si presenta come un settore fortemente eterogeneo per quanto riguarda le caratteristiche dei diversi prodotti che lo compongono e la funzione che gli stessi devono svolgere. E per questo motivo che si è ritenuto opportuno, in questa sezione, evidenziare una suddivisione categorica delle tipologie di elettrodomestico presenti sul mercato. Di seguito è riportata tale suddivisione, in cui vediamo comparire quattro grandi sezioni: 1. grandi elettrodomestici bianchi: - lavatrici - lavastoviglie - frigoriferi - congelatori - cucine - forni a microonde 2. elettrodomestici bruni: - TV color - videoregistratori - videocamere - TVR - Hi-Fi - computer satellitari - autoradio - DVD 3. elettrodomestici grigi: - personal computers - stampanti - monitor - scanner 4. piccoli elettrodomestici: - aspirapolvere/pulizia a vapore - macchine da caffè - ferri da stiro - rasoi - cellulari - domestici - fax 9
10 3.1 STIMA DEL NUMERO DI ELETTRODOMESTICI VENDUTI IN ITALIA La tabella sottostante mostra una stima del numero di apparecchi elettrici ed elettronici venduti in Italia negli ultimi tre anni (1999, 2000, 2001), suddivisi per categorie. Nel 2001 si stima che nel nostro Paese siano stati venduti quasi 45 milioni di elettrodomestici. Nel paragrafo seguente sono indicati anche i dati relativi alla spesa del mercato dei beni di consumo. Tab. 1 Numero di apparecchi elettrici ed elettronici venduti in Italia Elettrodomestico ? % 00/99? % 01/00 Lavatrici % 1% Lavastoviglie % 3% Frigoriferi % 1% Congelatori % 5% Cucine % 3% Forni a microonde % -6% Totale bianchi % 1% TV color % 1% Videoregistratori % 5% Videocamere % 8% TVR % -8% Hi-Fi % 3% Satellitari % Autoradio % -3% DVD % Totali bruni % 6% Aspirapolvere / Pul Vap % 3% Macchine caffè % -5% Ferri da stiro % 5% Rasoi % 4% Tostapane Friggitrici Cellulari % Domestici % Fax % Totale piccoli % Personal % -6% Stampanti % Monitors % Scanners % Totale grigi % Totale complessivo % 2% Fonte: Findomestic ANPA, ONR, ANIE Elaborazione dati: CAPELLINI Consulting & Design 10
11 3.2 ANDAMENTO COMPLESSIVO E SPESA DEI MERCATI La Tab. 1 mostra come il mercato degli elettrodomestici in generale abbia subìto un incremento piuttosto considerevole negli ultimi anni nel nostro Paese. Più nel dettaglio, il settore degli elettrodomestici bianchi mostra una crescita rilevante. Per quanto riguarda gli elettrodomestici bruni, se nei primi mesi del 2002 si è registrato un calo del 10-15% per quanto riguarda la vendita di TV colors, videoproiettori etc., nel maggio 2002, grazie alla febbre dei mondiali di calcio che ha preso il sopravvento, l incremento sulla produzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ha toccato il 50% per alcuni grandi case dell elettronica di consumo, mentre per quanto riguarda i gruppi di distribuzione l aumento sulle vendite è arrivato anche al 150%. Per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici, escludendo il mondo della telefonia, si può notare un discreto incremento negli ultimi due anni (2000/2001). Anche l informatica, e quindi gli elettrodomestici grigi, scende sensibilmente nel 2001, a causa di una serie di fattori che influenzano negativamente il mercato: le forti oscillazioni borsistiche, i probabili effetti della crisi americana e il fatto che ancora il PC non sia ritenuto dalle famiglie italiane un oggetto indispensabile sembrano essere alcune tra le cause principali. Il mercato degli elettrodomestici in Italia - Consistenze (milioni di euro) Tab. 2 Anno Bianchi Bruni Grigi Piccoli + telefonia Totale ,04 2,36 4,70 3,15 12, ,13 2,40 6,42 3,50 14, ,21 2,50 4,80 3,40 13,00 Il mercato degli elettrodomestici in Italia - Variazioni % sull anno precedente in base alla consistenza in milioni di euro Tab. 3 Anno Quantità Prezzi Totale Bianchi Bruni Grigi Piccoli + telef. Bianchi Bruni Grigi Piccoli + telef. Bianchi Bruni Grigi Piccoli + telef. 00/99 +2,9% +4,0% +27,4% +23,5% +1,4% -2,2% +7,2% -8,0% +4,4% +1,7% +36,6% +12,6% 01/00 +2,1% +3,6% -2,0% +3,9% +1,8% +0,3% -6,5% -23,0% +4,0% +4,0% -8,4% -19,9% Fonti: Findomestic, GfK, Prometeia 11
12 4 DISMISSIONE ELETTRODOMESTICI IN ITALIA Di seguito viene riportata una tabella con la stima della quantità di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse in Italia negli anni 1999, 2000 e Tab n n n Lavatrici Lavastoviglie Frigoriferi Congelatori Cucine Forni a microonde Totale bianchi TV color Videoregistratori Videocamere TVR Hi-Fi Satellitari Autoradio DVD Totali bruni Aspirapolvere / Pul Vap Macchine caffè Ferri da stiro Rasoi Cellulari Domestici Fax Totale piccoli Personal Stampanti Monitors Scanners Totale grigi Totale Fonte: FINDOMESTIC, FISE Assoambiente, ANIE Elaborazione dati: CAPELLINI Consulting & Design 12
13 5 COMPOSIZIONE ELETTRODOMESTICI Consumo totale dei materiali negli elettrodomestici in Europa e in Italia nell anno 2000 La tabella che segue mostra la quantità media di materiali presenti nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzate in Europa ed in Italia e la suddivisione materia dei rifiuti provenienti dal settore degli elettrodomestici in Europa. In entrambi i casi si nota come le plastiche, relazionate al resto dei materiali, rappresentino una percentuale abbastanza rilevante. Tab. 5 CONSUMI RIFIUTI Europa Italia (12%) Europa Ton % Ton % Ton % Plastica % % ,7% Altri materiali (metalli, legno, vetro, oli, elastomeri, fibre ottiche, etc.) % % ,3% Totale % % % Fonte: APME Elaborazione dati: CAPELLINI Consulting Nelle seguenti Tab. 6 e 7 vengono elencati e quantificati più nel dettaglio i diversi materiali componenti le quattro grandi categorie di elettrodomestici specificate precedentemente, e cioè: - grandi elettrodomestici bianchi; - elettrodomestici bruni; - piccoli elettrodomestici; - elettrodomestici grigi. Dalla media effettuata per individuare il peso e la percentuale complessivi delle diverse categorie, è opportuno evidenziare come per i piccoli elettrodomestici il materiale plastico rappresenti in alcuni casi più della metà dell intera composizione (51,2% su una media totale di 1,5 Kg): questo può essere attribuito sia alle caratteristiche strutturali, sia all esigenza di praticità e maneggevolezza dei prodotti. Inoltre è importante tenere in considerazione che i dati sulla composizione dei grandi elettrodomestici, in termini di materiale, fanno riferimento alla produzione del triennio 1993/1994. Per quanto riguarda i piccoli elettrodomestici sono stati analizzati complessivamente 22 tipologie differenti di prodotti. Nella tabella a seguire vengono riportate le composizioni solo di quelli più rappresentativi 13
14 Composizione media grandi elettrodomestici bianchi ed elettrodomestici bruni La seguente tabella mostra i materiali componenti alcune tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche che costituiscono le categorie dei grandi elettrodomestici bianchi e degli elettrodomestici bruni. Tab. 6 GRANDI ELETTRODOMESTICI BIANCHI EL. BRUNI Materiali FRIGORIFERO CONGELATORE LAVABIANCHERIA LAVASTOVIGLIE FORNO CUCINA CALDAIA MEDIA Media Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Kg % Kg % Kg % Kg % Kg % Kg % Kg % kg % Kg % Metalli ferrosi 28, , ,2 45,0 29,8 62,1 23,2 76,3 6,5 58,0 33,7 71,9 25,7 60,42 0,3 1,5 Metalli non ferrosi 2,8 6,0 2,8 6,0 10,1 15,1 1 2,1 3,82 34,1 9,7 20,7 4,3 10,15 0,4 2,1 Plastiche 11,3 24,0 11,3 24,0 3,4 5,1 5,8 12,1 0,02 0,07 0,05 0,40 1,2 2,6 4,7 11,11 4,1 21,0 Gomma 2 1 2,1 0,07 0,2 0,1 0,2 0,5 1,066 Vetro 0,5 1,1 0,5 1,1 1,3 1,9 1,7 5,6 0,02 0,0 0,6 1,351 Ceramica 0,0 0 Componen ti elettriche 0, ,1 Altro 4,2 8,9 4,2 8,9 20,1 30,0 10,4 21,7 5,4 17,8 0,8 7,5 2,18 4,6 6,8 15,9 13,7 70,3 Totale , , , , , ,5 100 Elaborazione dati: CAPELLINI Consulting & Design 14
15 Composizione media elettrodomestici grigi e piccoli elettrodomestici La seguente tabella mostra i materiali componenti alcune tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche che costituiscono le categorie dei piccoli elettrodomestici e degli elettrodomestici grigi Tab. 7 Materiali TRITATUTTO SBATTITORE PICCOLI ELETTRODOMESTICI EL. GRIGI MACCHINA DA FERRO DA CAFFE' STIRO A TELEFONO FAX MEDIA Media ESPRESSO VAPORE Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Composizione Kg % Kg % Kg % Kg Kg % % Kg % kg % Kg % Metalli ferrosi 0,1 7,1 0,04 5,7 0,8 33,0 1,0 69,4 0,002 0,3 0,6 22,0 0,4 27,1 6,8 29,2 Metalli non ferrosi 0,042 6,4 0,2 6,0 0,04 2,3 3 12,9 Plastiche 0,6 42,9 0,23 32,9 1,2 52,2 0,3 20,8 0,53 80,7 1,9 68,0 0,8 51,2 9,3 39,9 Gomma 0,04 2,9 0,01 0,4 0,01 0,7 0,039 6,0 0,02 1,1 Vetro 0,0 0 Ceramica 0,01 0,7 0,001 0,2 0,002 0,1 0,2 0,9 Componenti elettriche 0,1 4,0 0,02 1,2 1,2 5,2 Altro 0,66 47,1 0,43 61,4 0,33 14,3 0,1 8,3 0,04 6,4 0,3 17,0 2,8 12,0 Totale 1, , , , , , , ,3 100 Elaborazione dati: CAPELLINI Consulting & Design 15
16 6 I RIFIUTI PROVENIENTI DALLA DISMISSIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI L innovazione tecnologica che ha portato ad un miglioramento della qualità della vita e l espansione del mercato continua ad accelerare il processo di sostituzione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche: basti pensare che la vita media di un computer, che negli anni 60 era di circa 10 anni, è scesa a 4,3 anni e per i prodotti più innovativi a due anni. Tutto questo ha portato ad un notevole aumento dei rifiuti elettronici. Oggi nella U.E, come in Italia, più del 90% di tali rifiuti sono messi in discarica, inceneriti o recuperati senza trattamento preliminare. Nella tabella sottostante viene indicata la quantità in peso di rifiuti prodotti nel settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche in Italia negli anni 1999, 2000 e Tab Categoria elettrodomestico ton ton ton Grandi elettrodomestici bianchi Elettrodomestici bruni Piccoli elettrodomestici Elettrodomestici grigi Totale Elaborazione dati CAPELLINI Consulting & Design 16
17 7 LE PLASTICHE NEGLI ELETTRODOMESTICI L uso della plastica conduce senza dubbio il settore elettrico ed elettronico allo sviluppo di performances sempre più avanzate e più convenienti. Esso contribuisce inoltre in maniera preziosa ad assicurare la sostenibilità del suddetto sviluppo, ambientalmente ed in termini socio-economici: l uso delle risorse risulta minimizzato, creati posti di lavoro e ricchezza. Il risultato è il continuo miglioramento nel settore dell elettronica, sia per quanto riguarda le attrezzature domestiche che all interno degli uffici o per uso personale, soprattutto nel campo dell informatica e della telefonia. I polimeri utilizzati negli elettrodomestici in Europa nel 2000 Tab. 9 Fonte: APME Quantità per elettrodomestico Ton (x 1.000) % PE 8 0,5 PBT-PET 19 1,3 POM 26 1,8 PA 45 3,0 UP 49 3,3 PC 53 3,6 PVC 54 3,6 EP 55 3,7 PU 125 8,4 PP ,9 PS ,4 ABS-ASA-SAN ,4 Totale
18 7.1 I RIFIUTI IN PLASTICA PROVENIENTI DALLA DISMISSIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI La natura integrata dei prodotti elettrici ed elettronici, con i suoi numerosi piccoli componenti realizzati in plastica, metallo e vetro, rende questi difficili da affrontare in termini di gestione dei rifiuti. Il recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso rappresenta ancora un settore in fase di sviluppo: nell anno 2000 solo il 5% del totale dei rifiuti in plastica provenienti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche, pari a tonnellate, è stato avviato al recupero in Europa. La legislazione che inquadra il recupero di tali prodotti è in discussione e sono stati fissati alcuni obiettivi per il riciclaggio. Di seguito è riportata la tabella con i quantitativi in tonnellate dei rifiuti in plastica prodotti dalla dismissione degli elettrodomestici in Italia negli anni 1999, 2000 e Tab Categoria elettrodomestico ton ton ton Grandi elettrodomestici bianchi Elettrodomestici bruni Piccoli elettrodomestici Elettrodomestici grigi Totale Elaborazione dati CAPELLINI Consulting & Design 18
19 Fonte dati - Findomestic - Prometeia - Gfk Group - Association of Plastic Manifactures in Europe (APME) - Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (ONR) - Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche (ANIE) - FISE Assoambiente 19
20 Consorzio Nazionale per la Raccolta,il Riciclaggio, il Recupero dei Rifiuti di imballaggi in plastica CAPELLINI Consulting & Design
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