Ruvo di Puglia, Dati identificativi del procedimento penale:

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1 Procedimento penale : n. 709/09 R.G.N.R.; n /11 R.G.N.R., n. 1350/10 R.G..GIP. Rito ordinario 1. Dati identificativi del procedimento penale: Numeri di registro: n. 709/09 R.G.N.R.; n /11 R.G.N.R., n. 1350/10 R.G.. GIP. Imputati: L.S. nato a Ruvo di Puglia il Autorità giudiziaria: Tribunale di Trani in Composizione Collegiale; G.I.P. Tribunale di Trani dott. Francesco Zecchillo; G.U.P. dott.ssa Margherita Grippo e successivamente dott. Francesco Messina. Vicende cautelari: non sono state applicate misure cautelari. Stato del procedimento: dibattimento. 2. Fonti ed elementi di prova acquisiti: Denuncia da parte delle vittime Dichiarazioni rese dalla persona offesa e da persone informate sui fatti Perquisizioni Consulenze contabili 3. Analisi dei capi d imputazione: Usura [art 81, 644 commi 1 e 5 nn. 4) e 5] con le aggravanti di aver commesso il fatto ai danni di soggetto in stato di bisogno ed esercente attività imprenditoriale, con la contestazione della continuazione ex art. 81 cp Estorsione aggravata dal nesso teleologico (art. 629 e 61 n. 2 c.p.)

2 4. Tempo e luogo: Usura: fatti commessi in Ruvo di Puglia dal al Estorsione: fatti commessi in Ruvo di Puglia il Dinamica estorsiva: L'attività delittuosa si è concretata nella richiesta da parte del L.S. di interessi usurari a fronte dell'erogazione di prestiti in denaro contante, ai quali sono stati applicati tassi di interesse elevatissimi, che a fronte di talune dazioni hanno raggiunto la soglia del 1.738,10%. M.G., la persona offesa, era titolare di una ditta individuale con sede in Ruvo di Puglia, un modesto negozio di frutta e verdura. Nell'anno 2004, nel tentativo di migliorare la sua posizione economica e sociale, la vittima aveva deciso di intraprendere una nuova attività commerciale di vendita di automobili. Purtroppo questa decisione si rivelerà infelice, in quanto il M.G. iniziò ad incontrare serie difficoltà economiche, che lo costrinsero a rivolgersi a colui che diventerà il suo aguzzino. La disastrosa esperienza dell'autosalone aveva infatti obbligato la persona offesa a ripiegare nuovamente nell'attività di commercio al dettaglio di frutta e verdura; tuttavia ne erano residuati talune esposizioni debitorie, che portano il M. a ricorrere al prestito usuraio. A fronte di una iniziale elargizione dell'importo di ,00, avvenuta in data , il L.S. pretese la restituzione di ,00 che sarebbe dovuta avvenire entro la data del (tasso usurario 232,02% per 448 giorni). Il prestito venne garantito attraverso la sottoscrizione di cambiali ed assegni che ben presto iniziano ad essere protestati. Tuttavia il M., prima ancora che i protesti venissero elevati, fu necessitato a richiedere ulteriori prestiti concessi a tassi elevatissimi (tra i quali a fronte di un

3 prestito di 1.950,00 veniva applicato un tasso di interesse pari al 1.164,00%), di tal che accresceva in maniera esponenziale sia la sorte capitale che gli interessi promessi in pagamento. Stretto nella morsa dell'aguzzino, il M.G. iniziò a subire atti intimidatori all'interno del suo esercizio commerciale. Fu proprio in una di queste occasioni che S.G., suocero della persona offesa, a fronte della minaccia del L.S. di compiere atti di danneggiamento all'esercizio e soprattutto a fronte delle minacce rivolte verso i nipoti, fu costretto in data ad emettere nuovi titoli cambiari per l'importo di ,00 al fine di garantire l'esposizione debitoria del genero. Il M.G., prostrato per il coinvolgimento dei familiari nella vicenda, trovò così finalmente nel gennaio del 2009 il coraggio di denunciare i fatti accaduti. La fase delle indagini si è snodata lungo un iter molto travagliato, contraddistinto da molte inspiegabili battute d'arresto. Infatti, nonostante la perquisizione effettuata a carico del L.S. avesse messo in luce che lo stesso era abitualmente dedito all'attività di prestito a tassi usurari (rinvenute ben 1126 cambiali riconducibili a vari soggetti), nonostante la consulenza disposta dall'ufficio della Procura avesse evidenziato la natura usuraria dell'attività svolta ai danni di M.G., e nonostante addirittura lo stesso L.S. in sede di investigazioni difensive avesse ammesso di aver concesso in prestito ingenti somme alla persona offesa, pur ridimensionando l'entità dei tassi applicati, il Pubblico Ministero decise di avanzare richiesta di archiviazione. Il G.i.p., dott. Francesco Zecchillo, a seguito della opposizione della vittima, rigettò la richiesta, così come era d'obbligo, disponendo ulteriori indagini, che si arenarono per lungo tempo a cagione dell'assenza prolungata del Pubblico Ministero assegnatario del fascicolo. L'indagine riacquistò nuovo impulso con l'assegnazione ad altro Pubblico Ministero, che affidò un ulteriore incarico di consulenza in ragione del rinvenimento di ulteriori assegni e che concluse le indagini richiedendo il rinvio

4 a giudizio dell'imputato. Anche la celebrazione dell'udienza preliminare si è prolungata oltremodo (ben 4 udienze) in ragione di vari impedimenti. Veniva infine finalmente disposto il rinvio a giudizio dell'imputato dinnanzi al Tribunale di Trani in Composizione Collegiale; la prima udienza verrà celebrata in data 18 dicembre Contesto criminale e territoriale: Il Comune di Ruvo di Puglia è situato nell'entroterra barese, ed il suo territorio è ricompreso nel Parco dell'alta Murgia. Il centro urbano non è particolarmente sviluppato (si conta una popolazione di abitanti) mentre l'agro di Ruvo di Puglia è uno dei più estesi della provincia di Bari. Proprio in ragione di vaste aree destinabili alla coltivazione uno dei maggiori motori economici è rappresentato dalla produzione agricola (olio extravergine d'oliva, miele e vini DOC). E' in fase di sviluppo anche l'attività di piccola e media impresa. Gli episodi di criminalità che interessano il territorio si concretano soprattutto in furti e rapine ai danni degli esercizi commerciali, sebbene preoccupi una certa recrudescenza criminale, testimoniata da recenti fatti di cronaca ed in particolare dall'omicidio del 40enne Giuseppe Di Terlizzi, giovane commerciante ruvese, titolare dell'esercizio Gastronomia Sant Angelo. Quattro banditi, dopo aver fatto irruzione all'interno dell'esercizio commerciale, intimarono di consegnar loro il denaro custodito nel registratore di cassa, centoottanta euro appena. Ma alla reazione del giovane commerciante ruvese, uno dei banditi gli ha sparato al volto uccidendolo. Tuttavia, allo stato, a fronte di tali episodi criminali non risulta accertata una contiguità degli autori materiali degli stessi ad associazioni criminali o di stampo mafioso, trattandosi di reati commessi sostanzialmente uti singuli.

5 Così come è avvenuto nel caso in esame, in cui il L.S. ha agito al di fuori di qualunque collegamento con le compagini criminali operanti nel territorio barese, trattandosi anzi di un noto imprenditore, forse mosso unicamente dalla bramosia di veder moltiplicati i già lauti guadagni. Era infatti diffusa in paese la voce che prestasse denaro a tassi usurari, ed è proprio per questo che la persona offesa, trovandosi in difficoltà economiche, aveva deciso di rivolgergli la richiesta di prestito. Non a caso nell'ambito delle operazioni di perquisizione e sequestro sono state rinvenute ben 1126 cambiali riconducibili a vari soggetti, segno evidente ed inequivocabile del fatto che L.S. fosse usualmente dedito all'attività usuraia. 7. Costituzioni di parte civile: a) Si sono costituite le persone offese M.G. e S.G. b) Associazione Antiracket Antimafia di Molfetta. Il Tribunale ha rigettato le eccezioni di inammissibilità della costituzione di parte civile dell'associazione Antiracket di Molfetta, fondata sulla mancanza di legittimazione attiva del sodalizio, ritenendo, invece, che sussistesse la piena legittimazione della citata associazione, in quanto portatrice di un autonomo interesse alla costituzione ed alla richiesta di risarcimento. 8. Conclusioni del P.M. e delle parti civili: Il procedimento è ancora in fase dibattimentale. 9. Decisione del procedimento: Il procedimento è ancora in fase dibattimentale. 10. Problematiche di diritto emerse nel procedimento:

6 Nessuna di particolare rilievo. 11. Rilievo mediatico: Il rilievo mediatico attribuito alla vicenda è legato all'intervista realizzata dalla giornalista Sandra Magliani e trasmessa dal programma TERRA! trasmesso in data 18 febbraio 2013 sull'emittente televisiva Mediaset "Rete 4". All'interno della sede dell'associazione Antiracket Antimafia di Molfetta il M.G. ha infatti raccontato la sua storia, senza che ne venissero rese note le fattezze del volto e le generalità, nell'ambito di una puntata del citato programma dedicata al tema dell'usura Procedure civili attuate: nessuna.

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