LE POLITICHE DI TUTELA DELLA SALUTE NELLA REGIONE LOMBARDIA. Antonio G. Mobilia Direttore Generale ASL Città di Milano
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- Giulietta Mazza
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1 LE POLITICHE DI TUTELA DELLA SALUTE NELLA REGIONE LOMBARDIA Antonio G. Mobilia Direttore Generale ASL Città di Milano
2 LA SITUAZIONE ITALIANA ASL con gestione diretta degli Ospedali ASL senza alcun ospedale da gestire direttamente (Lombardia, L.R. 31/1997) Aziende Ospedaliere
3 La Lombardia e la L.R. 31 del Norme per il riordino del SSR e sue integrazione con le attività dei servizi sociali PRINCIPI DELLA RIFORMA Libera scelta dell agente di cura da parte del cittadino Separazione tra i soggetti erogatori di prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale e i soggetti garanti della salute dei propri cittadini e acquirenti le stesse prestazioni (ASL) Piena parità di diritti e di doveri tra soggetti erogatori accreditati di diritto pubblico e di diritto privato Aziendalizzazione per il recupero di efficacia ed efficienza delle organizzazioni sanitarie
4 REGOLE 2006 Attribuisce alle ASL il ruolo di PROGRAMMAZIONE, ACQUISTO e CONTROLLO Mediante l ACCREDITAMENTO delle strutture e la STIPULA DEI CONTRATTI vengono garantiti: La tutela del cittadino Il controllo sulle Aziende Ospedaliere La promozione e il miglioramento della qualità
5 Milano Comune di Milano Territorio Popolazione residente 181 kmq ab. circa Cittadini fragili over 75 anni soli e con pluripatologie Immigrati regolari Pendolari Turisti circa al dì circa l anno circa
6 Milano ASL Città di Milano Bilancio 2004: 2.109,583 Milioni di euro Movimenti di cassa ,531 Milioni di euro Dipendenti: circa Distretti Umani: 5 Distretti Veterinari: 2 Medici di Continuità Assistenziale: 70 Medici di Medicina Generale: Pediatri di Libera Scelta: 132
7 Milano ASL Città di Milano Strutture accreditate e contrattate di ricovero e cura: 31 ( posti letto; prestazioni) Strutture ambulatoriali accreditate e contrattate: 111 (31 milioni e 374 mila 920 prestazioni) Strutture socio-sanitarie-assistenziali: 1148 Strutture riabilitative: 26 Alto tasso di attrazione da fuori regione
8 Soccorso violenze Terapia familiare Tutela Minori CPBA Cons.Familiari Cons.Pediatrici Riabilitativa Territorio Comune di Milano Prevenz. Area MMG dipendenzepenale Educaz. Nuclei Assistenza Alcologia sanitaria Dipendenze Anziani PLS Cittadino Farmacie Ospedali Continuità Assistenziale 118 Analisi domanda Analisi offerta Programmazione Vigilanza Controllo Accreditamento Contrattazioni Protesica Pagamenti Patenti Invalidità civile Prevenzione Medicina legale Vaccinazioni Canile Sanitario Controlli cantieri Veterinaria Alimenti Screening Sicurezza Lavoro MPC MTS Igiene Ambiente Il sistema di tutela della salute
9 Stato di diritto Dal diritto alla salute (Costituzione) Alla tutela della salute
10 PROGETTO OSPEDALI UNIVERSALITA SELETTIVITA E PRIORITA PARTECIPAZIONE PROMOZIONE DEL SISTEMA AZIENDALE DI PREVENZIONE
11 VIGILANZA Occorre impegnare ogni sforzo per elevare qualitativamente la professionalità degli organi di vigilanza, specificando bene ad ogni livello e soprattutto a livello di indirizzo generale che da essi non ci si attende un attività poliziesca, burocratica e meramente repressiva, ma una vera sorveglianza prevenzionale, che cerca di condurre verso l ottemperanza agli obblighi di legge. Commissione di indagine sulle condizioni di sicurezza sul lavoro Senato della Repubblica
12 OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO OSPEDALI Contribuire a migliorare le condizioni di igiene e sicurezza di chi lavora nelle strutture di ricovero e cura pubbliche e private presenti a Milano Stimolare queste strutture ad una efficace applicazione del titolo I del 626
13 OBIETTIVI SPECIFICI MIGLIORARE GLI IMPIANTI METTERE A PUNTO EFFICACI PIANI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ATTUARE IN MANIERA SODDISFACENTE IL TITOLO I DEL 626
14 COSA PROPONIAMO: UN PATTO PER LA SICUREZZA ASL OSPEDALI LAVORATORI PAZIENTI
15 COME SI REALIZZA IL PATTO? Mettendo al lavoro gruppi di esperti appartenenti alle case di cura ed agli ospedali pubblici e privati, all ASL, alle organizzazioni che rappresentano i lavoratori e i cittadini Questi gruppi devono elaborare Documenti sulla sicurezza degli impianti, sulla gestione delle emergenze, sul sistema aziendale di prevenzione previsto dal Titolo I del 626
16 A COSA SI IMPEGNA L ASL PROPONENDO IL PATTO? A partecipare con i propri medici, tecnici ed altre eventuali figure alle attività dei gruppi di lavoro A programmare le proprie attività di vigilanza alla luce dei contenuti dei documenti prodotti dai gruppi di lavoro Ad impiegare le indicazioni fornite dai gruppi di lavoro come riferimento integrativo degli obblighi di legge nelle attività di vigilanza
17 E LE AZIENDE CHE SOTTOSCRIVONO IL PATTO? A partecipare con i propri RSPP, medici competenti, RLS ed altre eventuali figure alle attività dei gruppi di lavoro A valutare le rispettive realtà aziendali alla luce delle indicazioni contenute nei documenti prodotti dai gruppi di lavoro Ad adeguare le rispettive realtà aziendali alle indicazioni contenute nei documenti prodotti dai gruppi di lavoro o ad adottare misure equivalenti
18 SISTEMA DI SICUREZZA AZIENDALE APPLICARE COERENTEMENTE IL TITOLO I DEL 626 PER CREARE UN CREDIBILE SISTEMA DI SICUREZZA AZIENDALE DEFINIRE PROFICUI MODELLI DI RELAZIONE TRA DATORE DI LAVORO, RSPP, MEDICO COMPETENTE, LAVORATORI E LORO RAPPRESENTANTI PER LA SICUREZZA
19 DIRITTO ALLA SICUREZZA Chiunque si trovi in una situazione di rischio per la sua salute ha diritto ad ottenere tutte le prestazioni necessarie alla sua condizione e ha altresì diritto a non subire ulteriori danni causati dal cattivo funzionamento delle strutture e dei servizi. Protocollo nazionale dei diritti del malato 1995
20 SICUREZZA Definizione: concetto operativo Regime di governo dei rischi
21 REGIME sistema di norme, valori, risorse, informazioni, procedure, comportamenti codificati che impegna tutti i soggetti presenti a prevenire e a limitare gli effetti dannosi dei PERICOLI comunque presenti.
22 AZIENDA SANITARIA LOCALE AZIENDA COME TALE: con doveri delle altre aziende sanitarie ASL ACCREDITAMENTO VIGILANZA
23 Un Benchmarking Regionale: Indicatori di Risk Management nelle Aziende Ospedaliere Lombarde
24 Risk Management: Obiettivi Validare nel tempo un sistema di indicatori di Risk Management per effettuare comparazioni statistiche tra le Aziende Ospedaliere: utili alla Regione per misurare lo stato della prevenzione e della sicurezza sia per i degenti che per i visitatori ma anche per gli addetti all assistenza ospedaliera; utili alle Strutture Sanitarie per mettere a punto piani di indagine (Risk Management, Root Causes Analysis) e piani di miglioramento mirati (Circolare 46/SAN del 27 dicembre 2004, D.g.r. 14 dicembre 2005 n 8/1375). Comunicare le conoscenze per attivare il grado di consapevolezza delle persone
25 UN MODELLO DI RISK MANAGEMENT SANITARIO Sistema Integrato Rischi e Danni ANALISI UNITÀ DI RISCHIO ANALISI DEL RISCHIO ANALISI TEMPORALE TIPOLOGIE DI RISCHIO Indicatori di esito e risultato Rischio CLINICO MORTALITÀ DEA, EA, Pronto Soccorso Alte Specialità Interventi Chirurgici INCIDENTI Interventi Chirurgici Trasfusioni Somministrazione farmaci INFEZIONI DURANE LA DEGENZA % DI RIENTRI NON PROGRAMMATI ATTIVITÀ PARALBERGHIERA Cadute accidentali Incidenti nei trasporti interni Rischio INFORTUNI FREQUENZA DEGLI INFORTUNI DISTRIBUZIONE Tipologie di operatori Aree di accadimento MODALITÀ DI ACCADIMENTO RISCHIO BIOLOGICO Liquido biologico interessato Sorveglianza sanitaria ALTRI RISCHI Ustioni Cadute Rischio ASSICURATIVO SPESA IN PREMI ASSICURATIVI Responsabilità Civile Terzi (RCT) Responsabilità Civile Operatori (RCO) Assicurazione di cose Assicurazione della tutela giudiziaria CONTENZIOSO Costi a carico dell Azienda Azioni civili Procedimento penale
26 Classificazione delle Aziende Ospedaliere Calcolo della mediana di ciascun indicatore o parametro: INDICATORI DI MEDIANA COMPLESSITÀ Peso Medio DRG 0,9618 PARAMETRI DIMENSIONALI Addetti Posti Letto Ricoveri Ordinari Giornate di Degenza INDICATORI DI ATTIVITÀ Degenza Media MEDIANA MEDIANA 5,70 Collocazione delle AO nell area inferiore o nell area superiore alla mediana, Sovrapposizione di tutte le distribuzioni, Considerazione del Peso Medio DRG come, parametro predominante Identificazione della classe risultante per ciascuna AO: Classe 1 Classe 2 2, 3, 5, 8, 10, 13, 14, 15, 16, 22, 25, 26, 28 1, 4, 6, 7, 9, 11, 12, 17, 18, 19, 20, 23, 24, 27, AO 15 AO
27 TASSI DI MORTALITÀ Rischio Clinico: Dati e Indicatori FONTE DATI SU RICOVERI ORDINARI ENTRO LE PRIME 24 ORE SU RICOVERI ORDINARI PROVENIENTI DA DEA, EAS PRONTO SOCCORSO SU RICOVERI ORDINARI PROVENIENTI DA ALTE SPECIALITA' SU RICOVERI ORDINARI TASSO DI MORTALITA' IN FASE INTRA O POST OPERATORIA SU INTERVENTI CHIRURGICI TASSO DI MORTALITA' MATERNA SU PARTI, PERINATALE SU PARTI SDO o Registro Obitorio SDO: DRG Chirurgici SDO correlato Registro Operatorio % INCIDENTI INTRA E POST OPERATORI SU INTERVENTI CHIRURGICI DA TRASFUZIONE SU RICOVERI TOTALI DA SOMMINISTRAZIONE FARMACI SU RICOVERI TOTALI % DI INFEZIONI CONTRATTE DURANTE LA DEGENZA SU RICOVERI ORDINARI % DI RIENTRI NON PROGRAMMATI, ENTRO 45 GIORNI DALLA DIMISSIONE, PER LA STESSA PATOLOGIA % CADUTE ACCIDENTALI DEGENTI SU RICOVERI TOTALI Commissione Tecnica sul Rischio Clinico (Ministero della Salute) ERRORI DA SOMMINISTRAZIONE FARMACI errore di prescizione; errore di trascrizione/interpretazione; errore di preparazione; errore di distribuzione; Flussi interni strutturati errore di somministrazione. Comitato Regionale dei Comitati di Controllo delle Infezioni Ospedaliere
28 9 TREND TASSO DI MORTALITÀ IN FASE INTRA O POST OPERATORIA SU INTERVENTI CHIRURGICI Rischio Clinico 8 7,92 Deceduti % º 7 6 Il 44% delle AO non ha dichiarato il dato 7,17 Il 38% delle AO non ha dichiarato il dato 6,88 Il 17% delle AO non ha dichiarato il dato ed il 14% ha dichiarato 0 casi 6,36 Il 17% delle AO non ha dichiarato il dato 5 4 Nel 2004 diminuzione del 20% rispetto al 1999 Nel 2004 il 17% delle AO ha migliorato la performance rispetto al Anni
29 TREND % DI RIENTRI ENTRO 45 GIORNI NON PROGRAMMATI PER LA STESSA PATOLOGIA Rischio Clinico 8% 6% 6,66% 5,88% Nel 2004 diminuzione del 63% rispetto al 1999 Nel 2004 il 45% delle AO ha migliorato la performance rispetto al % Rientri 4% 2% 3,10% 3,23% 3,03% 2,49% 0% Anni
30 % DI RIENTRI ENTRO 45 GIORNI NON Rischio Clinico PROGRAMMATI PER LA STESSA PATOLOGIA % 5% % 29 % Rientri 3% 2% Mediana: 2,42% % Classe 1: complessità e attività MEDIA Classe 2: complessità e attività ALTA 0% Aziende Ospedaliere
31 TREND CADUTE ACCIDENTALI DEGENTI SU RICOVERI TOTALI Rischio Clinico 8 6 6,11 5,79 5,57 Cadute % º 4 4,53 4,62 4,09 2 Nel 2004 diminuzione del 33% rispetto al 1999 Nel 2004 il 65% delle AO ha migliorato la performance rispetto al Anni
32 CADUTE ACCIDENTALI DEGEN Rischio Clinico SU RICOVERI TOTALI Cadute % º Mediana: 3, Classe 1: complessità e attività MEDIA Classe 2: complessità e attività ALTA Aziende Ospedaliere
33 Anni Ospedali di Milano Numero di ricoveri ordinari di residenti in Italia (esclusa Lombardia)
34 Anni Ospedali di Milano Importi in Euro per ricoveri (Ord + DH) di residenti in Italia (esclusa Lombardia)
35 Anni Ospedali di Milano Numero di ricoveri ordinari di residenti in regioni del Centro-Italia EMILIA ROMAGNA TOSCANA LAZIO 1000 MARCHE ABRUZZO UMBRIA
36 Anni Ospedali di Milano Numero di ricoveri ordinari di residenti in regioni del Centro-Italia Regione EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO TOTALE CENTRO ITALIA
37 Anni Ospedali di Milano Importi in Euro per ricoveri (Ord + DH) di residenti in regioni del Centro-Italia EMILIA ROMAGNA TOSCANA LAZIO MARCHE ABRUZZO UMBRIA
38 Anni Ospedali di Milano Importi per ricoveri (Ord + DH) di residenti in regioni del Centro-Italia Regione EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO TOTALE CENTRO ITALIA
39 Anni Ospedali di Milano Numero ricoveri ordinari, per reparto, di residenti in regioni del Centro-Italia ABRUZZO EMILIA ROMAGNA LAZIO MARCHE TOSCANA UMBRIA TOTALE CHIRURGIA GENERALE ONCOLOGIA ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA CARDIOLOGIA NEUROLOGIA MEDICINA GENERALE OSTETRICIA E GINECOLOGIA NEUROCHIRURGIA UROLOGIA RECUPERO E RIABILITAZIONE FUNZIONALE OCULISTICA CARDIOCHIRURGIA Altri reparti Totale
40 Anni Ospedali di Milano Numero ricoveri ordinari, per provincia, di residenti in Emilia-Romagna Province PIACENZA PARMA REGGIO NELL'EMILIA MODENA BOLOGNA FERRARA RAVENNA FORLI' RIMINI Totale Emilia Romagna
41 Anni Residenti a Milano Numero di ricoveri ordinari in regioni del Centro-Italia EMILIA ROMAGNA LAZIO TOSCANA MARCHE ABRUZZO UMBRIA
42 Anni Residenti a Milano Numero di ricoveri ordinari per mese in regioni del Centro-Italia EMILIA ROMAGNA 1000 TOSCANA 500 MARCHE LAZIO 0 UMBRIA GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
43 Anni Residenti a Milano Importi in Euro per ricoveri ordinari in regioni del Centro-Italia EMILIA ROMAGNA LAZIO TOSCANA MARCHE ABRUZZO UMBRIA
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