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1 / GazzettaTv canale 59 lunedì 18 maggio 2015 anno numero 115 euro 1,40 MOTOGP Lorenzo è magnifico La rimonta di Rossi si ferma al 2 posto A Le Mans bis del maiorchino, adesso a -15 da Vale. Dovizioso sul podio. Marquez 4 CASADIO, FALSAPERLA, ZAMAGNI DA PAG. 42 A 47 GIRO D ITALIA Aru pizzica Contador e poi si commuove per l amico Tiralongo Il gregario, a 37 anni, è il più vecchio vincitore di tappa. Il sardo rosicchia 1 alla maglia rosa DA PAGINA 34 A PAGINA 41, COMMENTO A PAGINA 27 TENNIS Djokovic imperatore della terra di Roma La Sharapova regina Il serbo al quarto trionfo: più che con Federer rischia soltanto con il tappo dello champagne CALABRESI, CRIVELLI, MARTUCCI PAG COMMENTO DI VALENTI PAG. 27 BERARDI 12 UDINESE, CHE LISCIO GARCIA TORNA 2 E ORA DERBYSSIMO 50518> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano UN ANTIDIAVOLO PER LA JUVE La sua tripletta (con gol non gol) condanna il Milan col Sassuolo e risveglia la voglia dei bianconeri BIANCHI, CENITI, FOGLIANI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 2-3, 6, 9, 14 Altra rete fantasma ma l occhio di falco slitta Svista sull 1-0: la palla ripresa da Diego Lopez non supera la linea. E l occhio di falco, previsto per la finale di Coppa Italia, slitta... LA SIGNORA DEL MERCATO VIDAL VIA? ECCO NAINGGOLAN. E POGBA... Il Liverpool va sul cileno, Marotta pronto a sostituirlo col romanista e a tenere Paul a Torino GRAZIANO, LAUDISA A PAGINA 5 RISULTATI & CLASSIFICA 36 a GIORNATA ATALANTA-GENOA 1-4 CAGLIARI-PALERMO 0-1 INTER-JUVE 1-2 ROMA-UDINESE 2-1 SAMPDORIA-LAZIO 0-1 SASSUOLO-MILAN 3-2 TORINO-CHIEVO 2-0 VERONA-EMPOLI 2-1 OGGI FIORENTINA-PARMA (0-1) ORE 19 NAPOLI-CESENA (4-1) ORE 21 JUVENTUS 83 ROMA 67 LAZIO 66 NAPOLI* 60 GENOA 56 FIORENTINA* 55 SAMPDORIA 54 INTER 52 TORINO 51 PALERMO 46 *Una partita in meno MILAN 46 VERONA 44 SASSUOLO 43 CHIEVO 42 UDINESE 41 EMPOLI 41 ATALANTA 36 CAGLIARI 28 CESENA* 24 PARMA* (-7) 17 SPAGNA Barça campione nel segno di Messi in casa di Simeone Titolo numero 23, il primo per Luis Enrique allenatore. Inutile la tripletta di CR7 w 30 RICCI A PAGINA 30 IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI La festa del Barcellona a Madrid Dopo l erroraccio di sabato, Handanovic lascia l Inter. Ha firmato un biennale col Paperopoli DA NON PERDERE 1 Il Cagliari perde ancora Dopo undici anni va in B Genoa boom: è quinto 2 3 ALLE PAGINE E 23 Il bacio di Domenico Berardi, 7 gol al Milan in 2 stagioni, ad Antonio Floro Flores Tocca alle panche calde Napoli, Benitez ai saluti Firenze, Montella tuona MALFITANO, SARDELLI A PAGINA 15 Basket: via ai playoff Bologna guida l assalto alla favorita Milano DI SCHIAVI E PETERSON A PAGINA 50 Il gol di Torosidis. I giallorossi vanno a +1 sulla Lazio Perica spaventa la Roma, pari di Nainggolan. Poi Torosidis, su clamoroso svarione difensivo, firma il 2-1 e il nuovo sorpasso CECCHINI, PUGLIESE, STOPPINI, ZUCCHELLI ALLE PAG MANCINI E THOHIR UN VERTICE DI 90 OK PER YAYA TOURÉ 10 BOLDRINI, BREGA ALLE PAGINE LA MAXI OFFERTA Pronti 50 milioni per Anderson United in pressing sulla Lazio PESSINA, SCHIRA A PAGINA 14 IL COMMENTO di Fabio Licari INTRIGANTE CORSA ALL EUROPA 27 Tre campionati in uno, c è ancora da divertirsi e soffrire. Quello della Juve si gioca ormai su un altra dimensione, tra Coppa Italia, Berlino e mercato: Berardi può aggiungersi a Dybala, Pogba restare, Nainggolan è una suggestione da non sottovalutare, e il vantaggio sulle rivali teoricamente aumenta ancora. L'ARTICOLO A PAGINA 27

2 2 Primo piano R Tra campionato e mercato Un esorcista AI ROSSONERI NE SEGNÒ GIÀ 4 LO SCORSO ANNO L incredibile domenica vissuta ieri da Domenico Berardi, 20 anni. L attaccante del Sassuolo, quando vede Milan al Mapei Stadium, diventa letale. Nella scorsa stagione realizzò quattro reti, ieri s è fermato a tre. 1 Il primo grazie alla complicità di Diego Lopez, che non trattiene una sua conclusione dalla distanza, prima di respingerla sulla linea. ANSA 2 Splendida la seconda rete, con un sinistro di collo esterno a fil di palo, su bella imbeccata di Missiroli ANSA 3 Il terzo da opportunista, a spingere con la punta un tacco di Zaza GETTY fil PERSONAGGIO L ATTACCANTE DEL SASSUOLO Berardi vede il Diavolo e lo manda al tappeto Sette gol in due partite «Il Milan mi porta bene Il futuro? Non ci penso» 1Una tripletta che conferma il grande bagaglio tecnico dell attaccante. Ma uno così piace troppo alla Juve... G.B. Olivero INVIATO A REGGIO EMILIA C omprarlo non si può: costerebbe troppo e comunque andrà alla Juve. Marcarlo si potrebbe, almeno in teoria: però quando Domenico Berardi si alza bene dal letto, controllarlo diventa complicato. E anche per questo motivo la Juve vuole riportarlo alla base. Quando gioca contro il Milan sembra che Berardi corra su una nuvoletta. Quattro gol il 12 gennaio 2014: vittoria del Sassuolo per 4-3 ed esonero di Massimiliano Allegri. Tre gol ieri, vittoria del Sassuolo per 3-2 e altra giornata difficile per Inzaghi al di là delle recriminazioni per le decisioni arbitrali. COMPLETO I tre gol di Berardi a Diego Lopez sono tutti diversi tra di loro, a testimoniare l ampiezza del bagaglio tecnico. Il primo è un classico del repertorio: movimento da destra verso il centro e tiro da lontano. Un tiro parabile, certo, ma le conclusioni di Domenico sono sempre maligne e anche un grande portiere come Lopez è stato ingannato. Il secondo gol è un gioiellino: sul lancio di Missiroli lo scatto di Berardi è secco, ma poi ci si sarebbe aspettati un tiro di destro, ossia la soluzione più normale da quella posizione. E invece la stella del Sassuolo si è inventato un esterno sinistro tutt altro che banale: tiro forte e preciso con un movimento consono del corpo, palla nell angolino. La tripletta, invece, è arrivata con un azione da opportunista: sul tocco di Zaza, Berardi è stato bravissimo ad anticipare tutti a pochi metri da Lopez e a toccare di punta. Un gol alla Inzaghi, da uomo d area: Domenico ha capito prima dove sarebbe andata la palla e ha approfittato della situazione. Così Berardi ha servito il tris, ma avrebbe potuto perfino bissare l incredibile poker del 2014 se non avesse sprecato l occasione più semplice: a due passi da Lopez ha esagerato con le finte e poi, forse convinto di aver già segnato, non è stato sufficientemente cattivo consentendo al portiere spagnolo di intervenire con una grande parata di piede. All andata a San Siro Berardi aveva fatto gli assist per i gol decisivi di Sansone e Zaza, ieri ha preferito risolvere direttamente la partita. Al Milan ha già segnato 7 gol e, tanto per fare un paragone importante legato alla squadra in cui probabilmente andrà a giocare, gliene mancano solo due per eguagliare il bilancio contro i rossoneri di Alessandro Del Piero. LE FRASI Domenico, che all uscita dello stadio ha dovuto mettersi in posa per tante foto e selfie richiesti dai tifosi, non è un chiacchierone. E l ufficio stampa del Sassuolo, forse un po troppo ossequioso con lui, ha evitato che gli fossero rivolte domande escluse quelle a caldo in campo. Ieri, così, sono stati quasi più i tiri delle parole: «Giocare contro il Milan mi porta fortuna. Ho lavorato molto ogni settimana per migliorare sempre di più. Adesso non penso al futuro, vedremo a giugno, credo di restare». Sulla partita un analisi rapida: «Abbiamo giocato come volevamo e come avevamo preparato la gara in settimana. Siamo contenti, ma dobbiamo già concentrarci sulla prossima partita. Quest anno abbiamo iniziato bene ed è arrivata la salvezza nel nostro momento migliore». Infine sul suo primo gol, quello contestato dal Milan perché la palla non supera completamente la linea: «Non ho visto bene, avevo un giocatore del Milan davanti. Il giudice di porta avrà visto meglio di me». Pare di no, ma non è questo il punto. Il punto è che, ancora una volta, Domenico Berardi ha mostrato di avere qualcosa di speciale. Un qualcosa di speciale che piace alla Juve I milioni con i quali la Juve potrebbe riscattare la seconda metà di Domenico Berardi dal Sassuolo, se pagati però entro il 10 giugno. Diventerebbero invece 20 se pagati nei dieci giorni successivi. Dal club emiliano la Juve riscatterà anche Simone Zaza L'IDENTIKIT DOMENICO BERARDI NATO IL: 1/8/1994 A: CARIATI MARINA (COSENZA) RUOLO: ATTACCANTE ALTEZZA: 183 CM PESO: 70 KG Berardi comincia a giocare in Calabria, quindi nel 2010 approda in Emilia: il Sassuolo lo acquista dal Cosenza e lo inserisce nel suo vivaio. La stagione successiva Berardi gioca con la Primavera, realizzando 5 reti in 18 partite. Nel è tra i grandi protagonisti della storica promozione in A: realizza 11 gol in 37 partite. In queste due stagioni di Serie A, Berardi ha segnato con la tripletta di ieri al Milan 30 gol. Fa parte della Nazionale Under 21, con cui a giugno parteciperà all Europeo di categoria in Repubblica Ceca. Per la qualificazione, decisivo un suo gol contro la Serbia (3-2). CARRIERA AL SASSUOLO DAL 201O

3 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 per la Signora 2 3 E ora ha convinto la Juve A giugno sarà riscattato 1Per il Sassuolo 15 o 20 milioni in base ai tempi dell affare, poi l attaccante potrebbe essere ceduto in prestito proprio ai neroverdi Mirko Graziano Carlo Laudisa MILANO L a Juventus resterà parecchio italiana anche nella prossima stagione, è una politica che Marotta e Agnelli hanno voluto imporre fin dai primissimi giorni della loro gestione, ormai quinquennale. La filosofia bianconera verrà rafforzata in estate dal sicuro ingresso del 21enne difensore centrale Daniele Rugani (già riscattato dall Empoli) e dai probabilissimi innesti di Simone Zaza e Domenico Berardi. Su Zaza esiste di fatto una prelazione fissata intorno ai 15 milioni di euro, Berardi è invece in comproprietà con il Sassuolo, e la cosa andrà risolta per forza entro la fine di giugno. In questo senso, particolare fondamentale, il contratto fra Sassuolo e Juve, stipulato insieme agli agenti Simone Seghedoni e Beppe Galli, consente ai bianconeri di portare a casa il 20enne per 15 milioni di euro se riscattato entro il 10 giugno e per 20 milioni nei dieci giorni successivi. E l intenzione di Beppe Marotta è quella di tenere assolutamente nell orbita del club entrambi gli attaccanti, girandone eventualmente uno solo in prestito. Valutazioni che verranno fatte più avanti, insieme allo staff tecnico. Zaza si è detto più volte pronto a fare il salto di qualità, per nulla intimorito dall inevitabile forte concorrenza che troverà in una piazza tanto prestigiosa. STRATEGIE «Il mio futuro? A giugno vedremo, ma è probabile che resti...», ha detto invece ieri Berardi, dopo aver asfaltato il Milan (tripletta), raggiungendo quota quattordici reti in campionato. Deciderà appunto insieme alla Juventus, senza RLa cifra della trattativa è legata alla definizione entro il 10 o il 20 giugno RRientrerà anche Zaza. E con l arrivo di Rugani sarà un gruppo sempre più made in Italy quindi escludere proprio un prestito al Sassuolo, nell ambito di un processo di maturazione più ampio. L intenzione di Massimiliano Allegri è quella di avere una rosa di cinque attaccanti, dei quali due di esperienza e tre giovani. Insomma, a oggi potrebbero essere Carlos Tevez, Fernando Llorente, Alvaro Morata, Paulo Dybala e uno fra Berardi e Zaza. In caso di partenza di Tevez o Llorente, ecco che entrerebbero in scena altri pezzi da novanta come Cavani, Falcao, Van Persie e il sogno Higuain. Eventuali operazioni parecchio care, va detto, e dunque legate anche a possibili cessioni eccellenti, tipo quelle di Arturo Vidal o Paul Pogba. CARATTERISTICHE Ma torniamo a Berardi. La punta calabrese, già 30 reti in Serie A, quest anno è stato seguito settimanalmente dai vertici torinesi, che ne hanno constatato un importante crescita non solo tecnica, ma anche caratteriale. Il baby talento ha personalità da vendere e caratteristiche di fantasia che in effetti dalla metà campo in avanti servono non poco alla banda Allegri. Attaccante esterno in un tridente, seconda punta pura e all occorrenza anche trequartista: tutto questo è l azzurro Under 21, giocatore che là davanti garantirebbe al tecnico campione d Italia più soluzioni tattiche. Non è un segreto, infatti, che Max voglia alzare di parecchio il tasso tecnico negli ultimi trenta metri, e non a caso nel mirino della Juve resta Franco Vazquez, trequartista puro, fresco convocato da Conte e «gemello» di Dybala nel Palermo. Sogni al momento impossibili, invece, Javier Pastore del Paris Saint Germain e Kevin De Bruyne del Wolfsburg.

4 4 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5 Primo piano R Mercato Vidal accende il Liverpool Ora tutto su Nainggolan così Pogba resta a Torino LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT IL VICE DI BUFFON 5 1Un eventuale cessione del cileno bloccherebbe la partenza del francese salvo offerte mostruose. Witsel e Ramires le alternative al belga della Roma Arturo Vidal, 27 anni GETTY Radja Nainggolan, 27, ANSA Carlo A ssoci Radja Nainggolan alla Juve e pensi al futuro di Paul Pogba. Ma c è un terzo incomodo in questa sceneggiatura del grande mercato bianconero: Arturo Vidal. Proprio in questi giorni in Premier League s è risvegliato l interesse per il cileno che la scorsa estate era stato a lungo nel mirino del Manchester United. Stavolta le indiscrezioni portano ad Anfield Road: il Liverpool che ha appena salutato Gerrard sta progettando un rimpasto a centrocampo e la freccia juventina potrebbe fare al caso dei Reds. Questo nuovo indizio consiglia così di prestare sempre maggiore attenzione alla trama che l a.d. bianconero Beppe Marotta sta tessendo per Radja Nainggolan, da tempo indicato da Max Allegri come uno degli incursori di suo gradimento. Il centrocampista belga è in comproprietà tra Roma e Cagliari, che stanno faticando a trovare un intesa considerando peraltro le questioni aperte per i riscatti del difensore Davide Astori e dell ala Victor Ibarbo. La prima metà è costata nel complesso 9 milioni (3 di prestito più 6 a bilancio), adesso i sardi ne chiedono 15 per uscire definitivamente di scena, mentre il d.s. giallorosso Sabatini si è fermato a quota 11. Tra oggi e domani è previsto un nuovo summit tra il dirigente romanista e Marroccu, d.s. cagliaritano. Il rischio è quello di impantanarsi, magari con la regia della Juve sulla sponda isolana. Queste sono vicende delicate, non c è mai la controprova su determinati assi, tuttavia a Torino sono costantemente informati sull evoluzione di un riscatto condizionato anche dal mancato adeguamento del contratto del nazionale belga con la società di James Pallotta. Ovviamente questa è una partita che rischia di protrarsi sino al 25 giugno, data entro la quale i club italiani devono trovare un intesa sulle comproprietà se vogliono evitare la roulette delle buste. La Juventus potrà pazientare sino ad allora? L interesse tecnico è esplicito, la disponibilità economica è rilevante, ma non vanno sottovalutate le sfumature politiche. La Roma non può vendere Nainggolan ai rivali bianconeri, a meno che non si determini una situazione tale da permettere il trasloco in bianconero con un imponderabile soluzione alle buste a favore dei sardi. I contorni del giallo ci sono tutti, anche per questo le prossime mosse meritano di essere seguite con particolare attenzione. ALTERNATIVE Ad ogni modo in corso Galileo Ferraris non trascurano altre opzioni di primo livello. Sia Witsel (compagno di squadra in nazionale di Radja) dello Zenit San Pietroburgo che il brasiliano Ramires del Chelsea, sono al centro degli interessi del management bianconero. In particolare il belga è ormai dichiaratamente in rotta con il club russo e anche il suo valore di mercato è sceso in maniera sensibile, considerando che al suo arrivo in Russia fu pagato oltre 35 milioni di euro. Nel caso del centrocampista sudamericano, invece, va sottolineato come sia uscito dai radar di Mourinho e ciò l ha posto automaticamente sul mercato. Considerato tutto si può ben capire come alla Juve seguano con serenità le evoluzioni sul futuro di Pogba. Deve proprio arrivare un offerta-monstre per cadere in tentazione. Altrimenti il francesone resta dov è. Marco Storari, 38 anni, vice Buffon alla Juventus dal 2010 LAPRESSE Storari, la finale poi il futuro: c è aria di addio 1Sarà titolare in Coppa Italia. Il club gli ha promesso il rinnovo, lui non vuole fare il terzo Mirko Graziano MILANO «U no di noi, Storari uno di noi...», cantava la curva bianconera l altra sera, a Milano. Il vice di Buffon aveva appena vanificato l ennesimo assalto interista con una doppia prodezza su Palacio e Icardi. In precedenza, altro miracolo a stoppare sempre Palacio. E se un ragazzo di 38 anni sfodera una prestazione simile con appena nove presenze stagionali sulle spalle, ci sono prove concrete che trattasi di giocatore fisicamente integro, professionista serio e soprattutto portiere di alto livello. PROSPETTIVE Per molti, Storari è il vice più forte d Italia. Allegri lo «premierà» con la finale di Coppa Italia, ma intanto il mercato è tornato a farsi caldo attorno all eterno giovanotto romano, perché non è per nulla certo che resti bianconero anche l anno prossimo. La Juventus ha infatti da tempo preso il brasiliano Neto, che ha già fatto sapere di preferire una maglia da vice a una soluzione in prestito lontano da Torino. Storari terzo portiere? Non se ne parla nemmeno. Dunque, la Juve è in piena riflessione: affrontare anche la prossima stagione con un 37enne numero uno e un 38enne numero «dodici», oppure affiancare a Buffon un potenziale successore, insomma un vice di prospettiva? L impressione è che si vada verso la seconda ipotesi. UN ANNO CHE BALLA... L anno scorso Storari rifiutò un biennale (con opzione per il terzo anno) offertogli dal Sassuolo: preferì restare alla Juve. Qualche mese fa, ecco la promessa bianconera di un altro anno di contratto, fino al 2016: nessuna firma finora, ma non c è pericolo che il portiere venga in un certo senso abbandonato al proprio destino. Da corso Galileo Ferraris emerge forte la gratitudine nei confronti del professionista e dell uomo. Insomma, come dire: se addio sarà, gli daremo una mano noi a trovare la giusta soluzione. E questo è ciò che eventualmente si aspetta Storari stesso: forte appunto della promessa di un nuovo contratto, non è che ultimamente si sia messo a cercare nuove avventure, e a fine maggio è difficile pianificare qualcosa di particolarmente gradito. La priorità di Storari è e resterà la Juve, sia chiaro, ma intanto occhio alle piste Fiorentina e Bologna. Norberto Murara Neto, 25 anni LA SFIDA DELL OLIMPICO Cannibale Allegri: si giocherà la Coppa con i big 1Turnover limitatissimo. Assenti soltanto gli squalificati Marchisio e Morata, dentro Pereyra e Llorente COSÌ MERCOLEDÌ MILANO D a oggi inizia di fatto l operazione Coppa Italia. Prima seduta tattica STORARI della Juve in vista della finale di LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI EVRA mercoledì, contro la Lazio. Assenti gli squalificati Marchisio e VIDAL LLORENTE PIRLO PEREYRA POGBA TEVEZ Morata, in porta giocherà Storari, per il resto zero sorprese a livello di formazione con un unico ballottaggio in difesa. Insomma, si va verso un GDS con appunto Storari in porta, Lichtsteiner ed Evra terzini, Bonucci-Chiellini coppia centrale, Pirlo in regia, Vidal e Pogba interni, Pereyra alle spalle di Tevez e Llorente. Ancora in corsa, però, Andrea Barzagli che contende la maglia da titolare a Leonardo Bonucci. BIGLIETTI CHAMPIONS Sta per scattare intanto la caccia ai biglietti per la finale di Champions. Oggi, la Juve comunicherà ufficialmente le modalità attraverso le quali arrivare al prezioso tagliando, mentre già ieri il tour operator che si occupa delle trasferte europee del club bianconero ha pubblicato sul suo sito un comunicato per i tifosi. Quattro le categorie di prezzi: 390 euro, 280 euro, 160 e 70 euro. Proprio in queste ore Uefa, Juve e Barcellona stanno definendo ogni dettaglio a livello di disponibilità per ciascun club. La stima è di mila biglietti a società: la capienza dell Olympiastadion di Berlino è di spettatori. La quota di tagliandi per il pubblico generale è già stata venduta a marzo dall Uefa, ancora prima che si conoscessero i nomi delle finaliste. ELKANN E AGNELLI... Serata di campioni e artisti il 2 giugno allo Juventus Stadium, ci sarà la Partita del Cuore tra la Nazionale Cantanti e i Campioni per la ricerca. Dopo l adesione di Carlitos Tevez, 31 anni ANSA Andrea Agnelli, anche John Elkann sarà della partita. E la prima volta che i due cugini giocheranno insieme davanti al pubblico torinese e ai milioni di telespettatori che seguiranno l incontro benefico su Rai 1. Nella loro squadra anche Allegri e Nedved, poi Eros Ramazzotti e Massimo Giletti. Anche i cantanti stanno consolidando la rosa: in arrivo lo straniero, ovvero Liam Gallagher, tra l altro tifoso del Manchester City. L incasso andrà alla Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro, presieduta da Allegra Agnelli, in particolare al Centro di Candiolo, e a Telethon. Mauro-Mancini

6 6 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie AR 36 a giornata SASSUOLO 3 MILAN 2 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Berardi (S) al 13 e al 31, Bonaventura (M) al 33 p.t.; Alex (M) al 6, Berardi (S) al 33 s.t. SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Fontanesi (dal 29 s.t. Magnanelli), Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini, Missiroli, Taider (dal 16 s.t. Brighi); Berardi, Zaza, Sansone (dal 25 s.t. Floro Flores). PANCHINA Pomini, Celeste, Longhi, Chisbah, Bianco, Lazarevic, Natali, Floccari. ALL. Di Francesco CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 46.5M AMMONITI Missiroli per gioco scorretto, Consigli per proteste MILAN (4-3-3) Diego Lopez; Abate (dal 1 s.t. Suso), Alex, Paletta, Bonera; Poli, De Jong, Van Ginkel; Honda (dal 34 s.t. El Shaarawy), Destro (dal 23 s.t. Pazzini), Bonaventura. PANCHINA Abbiati, Gori, Menes, Suso, Pazzini, Albertzzi, Zapata, Bocchetti, Mastalli, Zaccardo, El Shaarawy. ALL. Inzaghi CAMBI DI SISTEMA dal 1 s.t , dal 12 s.t BARICENTRO MEDIO 52.2M ESPULSI Bonaventura al 12 s.t, doppio giallo: proteste e fallo di mano, Suso al 49 s.t. rosso diretto per g.s.. AMMONITI Bonera e Paletta per gioco scorretto, Honda e El Shaarawy per c.n.r ARBITRO Guida di Torre Annunziata NOTE Paganti 5980, incasso di euro; abbonati 7797, quota di euro. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 4-0. Recuperi: 1 p.t., 4 s.t. La delusione a fine partita di Filippo Inzaghi, 41 anni: a Reggio Emilia è finita con una nuova sconfitta, addirittura la 12esima in questo campionato per la squadra rossonera AP Pippo affonda, povero Milan 1I rossoneri si confermano la vittima preferita del Sassuolo, che vola con Berardi Gli arbitri sbagliano a dare la prima rete, Inzaghi rimonta da 0-2 e poi chiude in 9 Fabio Bianchi INVIATO A REGGIO S embrava una tranquilla domenica di fine stagione. Sole, tanto caldo, conseguente ritmo da democrazia globale, sostenibile per chiunque. Sul campo dieci minuti di nulla lontano dalle aree e dalle idee. Sì, sembrava una scampagnata all insegna del non facciamoci del male. Invece da qualche parte si nascondevano le tenebre e la luna piena, perché si è scatenato il lupo mannaro, e sono comparsi fantasmi e incubi. Per il Milan. Contrordine compagni: la vittoria sulla Roma è stata una casualità. Si ripiomba nella stagione nera. Il Milan deve essere la vittima preferita del Sassuolo. E la personale luna piena di Berardi che quando vede i rossoneri si trasforma in lupo mannaro. L anno scorso al Giglio gli rifilò 4 morsi. E decretò l esonero di Allegri. Stavolta si limita a 3. Quanto basta per lasciare una pesante ferita alle speranze di riconferma di Inzaghi. LE PAGELLE di FA.BI. MALE CONSIGLI, MISSIROLI DÀ QUALITÀ. PALETTA AFFONDA, DESTRO È IMMOBILE. SI SALVA BONAVENTURA SASSUOLO 6,5 CONSIGLI 5,5 I conti non tornano: prende due gol su 4 tiri in porta. Esce male sul gol di Alex. FONTANESI 6,5 Baby neroverdi crescono. Bell esordio da titolare di questo ragazzo del 96. Esce per infortunio. MAGNANELLI 6 Un quarto d ora di sostanza e di un pestone che rimedia nel finale dal Suso espulso. CANNAVARO 6 Chiude e imposta senza problemi. Concede, lui come tutti, solo l incursione di Bonaventura-gol. ACERBI 6,5 Destro non è un problema, gioca attento e si concede parecchie avventure in avanti. PELUSO 6 Non riesce a cavalcare l Honda, però gli limita il raggio d azione e va in crescendo. BIONDINI 6,5 Capelli rossi ovunque. Maratoneta di qualità. Bella l azione in doppio tacco con Berardi. MISSIROLI 6,5 Uomo giusto al posto giusto. Al centro della manovra fa sentire il peso del suo dinamismo e della sua qualità. TAIDER 5,5 Corpo estraneo alla manovra. Non riesce a trovare posizione. BRIGHI 6 Sparge cemento sul centrocampo. Con lui il Sassuolo è più solido. Ma sono già in superiorità. ZAZA 6,5 Dove sta Zaza? In zona assist più che in zona gol. Ma va bene così. Lotta dura e senza paura con Alex. SANSONE 5,5 Nomen «non» omen. Subisce la forza di Abate, in generale insiste troppo nei dribbling. FLORO FLORES 6,5 Così si entra in partita. Subito nel vivo del gioco, subito incisivo. TUTTO STORTO Povero Diavolo, che pena ci fa. Quando le cose vanno male, andranno peggio, recita un famoso detto. Ma qui si esagera. Il fantasma si presenta presto, sotto forma di gol. Diego Lopez, invidioso forse di Handanovic (insegue anche lui la Champions?) fa una papera sul tiro centrale e da lontano di Berardi: la palla gli sfugge e riesce ad agguantarla sulla linea. Ma è dentro o fuori? L addizionale Damato, a un metro dal palo, suggerisce gol e Guida conferma. In verità la palla non è entrata del tutto. Era difficile giudicare ma nel dubbio non è meglio non convalidare? Gli errori arbitrali non si fermano qui, ma sono equi. Guida nega un rigore al Sassuolo per un fallo di De Jong su Berardi, sul 2-2. Ma il danno più serio lo fa al Milan, quando espelle Bonaventura a inizio secondo round con IL NUMERO 12 le espulsioni del Milan in campionato, record della Serie A: ieri sono stati espulsi Bonaventura e Suso 8 IL MIGLIORE BERARDI Vedi Milan e poi esaltati. Tripletta dopo il poker dell anno scorso. E si,mangia anche un gol. Ogni volta che parte è un pericolo. 7 L ALLENATORE DI FRANCESCO Ha riportato in salute il Sassuolo dopo la crisi delle ultime settimane. I suoi schemi d attacco divertono di nuovo. il 2 giallo per un fallo di mano. Che c è, ma Jack sembra volersi coprire la faccia. Decisione da regolamento, ma troppo severa. Tant è. Il Milan che aveva appena segnato il 2-2 ed era nel suo momento migliore si trova con le gambe già poco stabili piegate. Nel recupero l arbitro caccerà anche Suso per un fallo cattivo ma non brutale su Magnanelli e forse poteva risparmiarlo. Ecco dove è primo il Milan: nella classifica delle espulsioni, siamo arrivati a 12. Un altro segnale che c è parecchio che non va. Persino El Shaarawy, al rientro dopo mesi, era talmente nervoso da dover essere cacciato per insulti dopo pochi minuti. RITROVATO Da contorno ai tanti episodi, c è la partita. Che il Sassuolo, diciamolo chiaro, ha meritato di vincere. Ha giocato meglio, è stato più incisivo, aveva un super Berardi. Sette punti in tre partite, dopo una sfilza di sconfitte. Sassuolo is back, in MILAN 5 DIEGO LOPEZ 5 Statue milanesi che cadono. Ma a differenza di Handanovic, lui ha rimediato. Poi prodezza su Berardi. ABATE 5,5 Tiene a bada Sansone, ok, ma non fa una discesa una. Il Milan ne risente. Esce per una contusione al piede. SUSO 5,5 Sarebbe sufficiente, senza l inutile pestone del finale. Perché una piccola sveglia la dà. ALEX 6 Fa a sportellate con Zaza, poi segna il del momentaneo pari. In difesa però balbetta anche lui. PALETTA 5 L anello debole. Quando Berardi s accentra non riesce a prenderlo. Bruciato dal lancio di Missiroli. BONERA 5,5 Adattato ancora una volta a terzino sinistro, fa quel che può con Berardi. Ma sale più di Abate. POLI 6 Il più attivo al centro e funziona discretamente anche in difesa al posto di Abate. DE JONG 5,5 Il guardiano che non protegge. Davanti alla difesa non chiude i varchi, nell impostazione se la cava. VAN GINKEL 5 O dell insostenibile lentezza del gioco. Poco «presente», spesso superato EL SHAARAWY s.v. Tornato troppo nervoso: andava espulso. DESTRO 5 L uomo è immobile. Non ha rifornimenti ma la non sua voglia di andare a cercarli è imbarazzante. PAZZINI 5,5 Anche il Pazzo non combina nulla. Ma almeno si muove. BONAVENTURA 6 Jack squarta la difesa da solo e ridà speranza al Milan. Poi gliela toglie con l espulsione non del tutto meritata. Sconforto di Galliani in tribuna IPP questo finale. Nel primo round il Milan ha tenuto il pallino in mano, ma lo faceva girare così lentamente che mezzo stadio aveva i crampi alle mandibole dagli sbadigli. Il Sassuolo era più vivo e puntava sulle ripartenze e le pecche della difesa davanti allo speedy tridente. Berardi ha colpito due volte: la seconda con uno stupendo esterno nell angolino dopo aver bruciato Paletta sul lancio di Missiroli. Inzaghi aveva chiesto risposte ai giocatori: vediamo chi merita di essere da Milan. Ne ha avute davvero poche. Non dalla difesa, non dall attacco. Un tiro in porta (il gol) in 45 minuti. Si può? Meglio giocare col «falso nueve» che con i «nueve inesistenti». Destro è un palo della luce, Pazzini ha fatto poco di più. Curioso che Inzaghi non riesca a trovare formule per far funzionare i centravanti. Il Milan è rimasto in piedi per la voglia di Honda (lui sì che ha preso alla lettera le parole del tecnico) e di Bonaventura, che ha accorciato le distanze con un azione personale. SENTENZA BERARDI Nella ripresa il Milan è entrato con più cattiveria e ha raccolto subito il pari. Ma dopo l espulsione di Bonaventura è di nuovo sparito. Inzaghi ha perso Abate per infortunio e ha fatto i cambi che doveva fare ma non ha raccolto frutti, incluso l innesto di El Shaarawy nel finale. Di Francesco invece sì. Floro Flores speso per Sansone non ha sbagliato nulla e Brighi per Taider ha dato solidità al centro. Il Sassuolo ha mostrato la sua bellezza quando scambia in velocità coi suoi attaccanti. Berardi si è mangiato un gol prima di firmare il sigillo della vittoria. È un cerchio che si chiude: a il Milan cominciò il periodo buio all andata con la sconfitta casalinga col Sassuolo. È ancora qui a leccarsi le ferite. 6,5 IL MIGLIORE HONDA Giapponese versione samurai. Il Milan s appoggia su di lui perché ha voglia, ritmo e palleggio. Non basta, ovviamente. 5 L ALLENATORE INZAGHI Ha l alibi degli episodi arbitrali, ma il suo Milan è una squadra sempre inaffidabile. E ancora con poca qualità. 4,5 GUIDA Il gol fantasma colpa di Damato. C è un rigore su Berardi. Dubbi sul terzo gol di Berardi, Zaza VIVENZI 5 gol è regolare. GAVA 5 DAMATO 4 CHIFFI 5

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9 Serie AR 36 a giornata fquanti ERRORI LA DOMENICA NERA DEGLI ARBITRI LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT LA POLEMICA Inzaghi: «Partita non commentabile Colpa dell arbitro» 1L allenatore: «Una gara decisa da scelte dubbie, alla squadra nulla da rimproverare» 9 Marco Pasotto INVIATO A REGGIO EMILIA 1-2 Nei fotogrammi Sky si vede come la palla che sfugge a Diego Lopez sulla conclusione dalla distanza di Berardi non ha completamente varcato la linea di porta, dunque è scorretto assegnare il gol 3 L espulsione per doppia ammonizione di Bonaventura: da regolamento ci sta ANSA Gol fantasma, fuorigioco e rigori Guida-Damato flop 1Sulla papera di Diego Lopez il pallone non supera la linea: non è gol. De Jong su Berardi è da penalty Francesco Ceniti M ale, male, male. Da dimenticare la domenica di Guida e soci: errori su errori e anche molta sfortuna. Perché quando gira in un certo modo stai sicuro che andrà peggio (è la legge di Murphy): persino gli episodi al limite sono andati al contrario e vanno ad aggiungersi a una partita da cancellare in fretta. ANCORA TU... Come antipasto sostanzioso al menu di pranzo (si giocava alle 12.30) Guida e soprattutto l addizionale Damato servono l ennesimo caso di gol fantasma. Siamo al 13 quando sul tiro non irresistibile di Berardi c è la mezza papera di Diego Lopez: il portiere si lascia sfuggire il pallone, ma poi si lancia per recuperarlo. Cosa che avviene nei pressi della linea di porta. Gol o non gol? Per Damato il pallone ha varcato del tutto la linea, così Guida assegna la rete. Le immagini, invece, danno torto all occhio umano: per pochissimo (2-3 centimetri) la sfera pizzica la linea. Quindi non gol. Dalla prossima stagione di queste cose si occuperà l Occhio di falco. Nulla da fare per la finale di Coppa Italia (ne parliamo in un pezzo a parte) a causa della data anticipata (si gioca mercoledì invece del 7 giugno), ma questa è un altra storia. Torniamo a Sassuolo-Milan. RGiusto convalidare il pari di Alex, ci sta l espulsione per doppio giallo di Bonaventura I FUORIGIOCO C è da dire anche sul 2-0 del Sassuolo. Di mezzo c è sempre Berardi: sul lancio di Missiroli, l attaccante neroverde potrebbe essere di pochissimo davanti a Paletta. Quindi fuorigioco anche se Fifa e Uefa danno un indicazione: nei casi dubbi (e al limite) tenere giù la bandierina. Insomma, quasi un «non errore», ma bisogna spiegarlo al Milan... Nel finale stessa cosa si può dire per il gol annullato a Zaza: questa volta la posizione sembra regolare. Qui l aggravante è una: l assistente decide di alzare la bandierina. Vuol dire che non aveva dubbi (sbagliando). RIGORE E ROSSI Gli altri errori sono sparpagliati nella partita, ma in mezzo ci sono anche decisioni giuste: come quella di convalidare il 2-2 di Alex perché è davvero minimo il contatto con Consigli. Semmai è il portiere a sbagliare il tempo dell uscita. Dopo il Milan resta in 10: secondo giallo a Bonaventura. Può sembrare una scelta forzata, ma per il regolamento quel fallo di mani volontario (braccio sopra la testa) a interrompere un passaggio tra due compagni è da ammonizione. Guida sbaglia, invece, quando non assegna un netto rigore al Sassuolo: De Jong stende Berardi. Penalty chiesto anche da Honda che però si lascia cadere: ammonito per simulazione. Dubbi, invece, sull intervento di Biondini su El Shaarawy. A proposito del Faraone: doveva essere espulso per la protesta clamorosa (prende il pallone e lo scaraventa in cielo) dopo una rimessa laterale data al Sassuolo (era del Milan), ma soprattutto Guida «accetta» un paio d insulti sentiti pure in tribuna. El Shaarawy se la cava col giallo. Ok, infine, l espulsione diretta di Suso nel recupero: entrata durissima su Magnanelli. C ome spesso avviene in questi casi, e come spesso è avvenuto quest anno, il confine tra lamentele legittime e l inopportunità di nascondere la squadra sotto l ombrello dell ennesimo alibi, è molto sottile. Perché se è vero che il signor Guida ha mancato l appuntamento con le decisioni più importanti della gara, penalizzando il Milan (ma non solo), è altrettanto vero che i rossoneri hanno fatto il primo tiro nello specchio della porta - e cioè il gol di Bonaventura - dopo oltre mezzora (ed è stato l unico del primo tempo). Eppure i cardini attorno ai quali ruota il grosso delle parole di Inzaghi sono due. Il primo: «La partita non è commentabile perché è stata decisa da interpretazioni arbitrali dubbie». Il secondo: «Alla squadra non ho nulla da rimproverare. Eravamo padroni del campo, ma quando prendi due gol in quel modo poi la partita cambia». Ecco, quel «padroni del campo» appare un tantino benevolo e amplifica a dismisura la portata della prova di una squadra che ha già ampiamente superato l orlo della crisi di nervi: nel senso che ci è proprio dentro. Altrimenti non si spiegherebbe perché uno pacato come Bonaventura dovrebbe sbraitare in faccia all arbitro beccandosi il primo dei due gialli, o perché El Shaarawy dovrebbe farsi ammonire dopo aver calciato il pallone con rabbia a gioco fermo. Oppure perché Honda, personaggio intimamente zen, ha lasciato il campo con un evidente gesto di stizza al momento della sostituzione, e perché Suso si è fatto cacciare per un (evitabile) intervento su Magnanelli al Filippo Inzaghi, 41, prima stagione sulla panchina del Milan ANSA 50 del secondo tempo. Il quadretto è completato dagli ultrà, che hanno disertato in blocco la trasferta per protesta. TECNOLOGIA Già, protesta. Loro protestano perché non vedono il Milan che vorrebbero. Il Milan protesta perché non si sente tutelato dall arbitro. Il protagonista assoluto del dopogara rossonero è Guida. Intanto la doppia espulsione fa arrivare il Milan al 12 rosso di questo campionato (mai un dato così pesante: al massimo si era arrivati a 10 nel 96-97), però i cartellini sono solo una parte delle accuse. Il club non commenta ufficialmente, ma filtra che attenderà con attenzione le valutazioni del designatore. Ci pensa Inzaghi, peraltro, a chiarire bene lo stato d animo comune: «Io non mi lamento mai, ma stavolta è difficile parlare di calcio. È una partita da cui usciamo troppo penalizzati. In parità numerica sarebbe finita diversamente. Se vai sotto con un gol immeritato che non c è, il risultato viene fortemente condizionato. Sono assolutamente a favore della tecnologia in campo. E il secondo gol è dubbio, forse era fuorigioco. Questo cambia la partita, perché poi è dura reagire. Tante espulsioni? Quella di De Sciglio a Napoli non c era, il primo giallo a Bonaventura nemmeno, il tocco di mano sul secondo era involontario, e quello di Suso non mi è parso un intervento spaccagambe. Sono tre partite che facciamo un buon calcio, sul 2-2 abbiamo anche provato a vincere». RIENTRO AMARO ElSha, 100 a senza festa «Il futuro? Vedremo...» INVIATO A REGGIO EMILIA T roppe scorie accumulate per riuscire a entrare in campo sereno. Troppe difficoltà di squadra per riuscire a lasciare il segno sulla partita. Troppi mesi costretto a guardare i compagni dalla tribuna per convincersi di essere davvero tornato. A raccontare il suo rientro sarà solo il tabellino, perché di certo El Shaarawy aveva immaginato in maniera diversa la presenza numero 100 in maglia rossonera. Avrebbe dovuto essere una festa, e non una specie di girone dantesco costellato da errori arbitrali e di squadra. Questa stagione è stata un disastro e Stephan è tornato in campo con un macigno legato alla vita: ogni passo, uno sforzo sovrumano. ESTERO? Mancava da quattro mesi, cancellato dai guai che nelle ultime due stagioni hanno messo sulla strada di questo ragazzo un percorso perennemente in salita. ElSha è entrato pochi secondi dopo il terzo gol del Sassuolo, con la voglia di spaccare il mondo e di rimettere il Milan sulla strada. Come El Shaarawy consolato da Magnanelli faceva una volta. Si è invece ritrovato a litigare con l arbitro, a calciare il pallone verso il cielo con tutta la forza per una semplice rimessa laterale negata. Si è visto sventolare il cartellino giallo davanti alla cresta, e viste le parole uscite dalla sua bocca è andata ancora bene. Stephan sta concludendo un anno vissuto all insegna dell incertezza, ma anche l estate potrebbe essere così. «Se rimarrò? Penso di sì. Ora voglio recuperare, l anno prossimo vedremo cosa fare». Convinto fino a un certo punto. Di sicuro parole molto diverse rispetto a quando giurava fedeltà negli anni scorsi. Il fratelloagente qualche tempo fa raccontava: «Il futuro di Stephan? Resta al Milan o va all estero». Un opzione che potrebbe diventare sempre più concreta. m.pas. IL TECNICO DEL SASSUOLO Di Francesco: «Resto? Probabile Abbiamo meritato la vittoria» «Quante possibilità ci sono che resti? Non faccio percentuali, ma sono tante». Il futuro neroverde di Di Francesco è porta aperta, il presente è la soddisfazione di aver ritrovato il suo Sassuolo. «Liberi da assilli di classifica, abbiamo giocato da Sassuolo: imponendo il nostro gioco costruito dal basso e meritando la vittoria. Sento parlare di episodi, ma io mi tengo stretto atteggiamento e prestazione», dice il tecnico neroverde, che liscia il suo Sassuolo giovane e italiano. Nel Berardi che non lo stupisce più («il Milan gli porta fortuna») e nel quasi deb Fontanesi, «simbolo di una società che fa crescere i giovani. Personalità, cultura, spirito di sacrificio: in distinta avevamo diversi 90 e la cosa mi riempie di soddisfazione, perché vuol dire che siamo dentro un percorso di crescita importante». Non privo di alti e bassi, «fisiologici: intanto ci godiamo un risultato di prestigio e l obiettivo fissato in estate, ovvero la salvezza in anticipo: non è stata una stagione di altissimo livello, perché si può sempre migliorare, ma di alto livello sì». E adesso che l asticella si alza, Di Francesco aspetta l incontro con la società per capire dove può arrivare il Sassuolo Stefano Fogliani

10 10 Serie A R Mercato ET-Mancini, patto Touré E si punta sul genio Fekir 1Thohir incontra il tecnico e dà l ok per l ivoriano. Il club tenterà l ultimo affondo su Dybala prima di virare sul talento del Lione selfie. Nei suoi piani Touré deve diventare l ombelico dell Inter. C è ottimismo su questo fronte. Anche se il d.s. Piero Ausilio, ann ora e un quarto per fir- cora in Argentina per visionare mare il rilancio nerazzur- alcuni giovani prospetti, dovrà ro. Erick Thohir e Rober- fare in fretta perché su Yaya ora to Mancini si sono incontrati ie- ci sarebbe anche il Chelsea di ri per mettere nero su bianco Mourinho. Non facile nemmeno l Inter del futuro. Espressione raggiungere un accordo col City forzata, visto che le strategie di per un pagamento rateizzato mercato sono già delineate da del cartellino, come avvenuto tempo. Ma nel summit di ieri col Bayern per Shaqiri. I citizens pomeriggio - alla presenza an- al momento chiedono 28 milioni di euro. che del Ceo Michael BoL Inter vuole lingbroke e come minimo Yaya vedrà lo del direttore dimezzare la sceicco Mansour generale Marrichiesta e co Fassone - il per liberarsi. Nella confida molto presidente ha nell incontro lista del Mancio siglato davanche entro la ti al tecnico anche Mammana prossima setuna sorta di timana il calimpegno per ciatore avrà soddisfarne le richieste. con il proprietario del City, lo sceicco Mansour Bin Zayed, per PUNTO YAYA Il punto di parten- ribadirgli l intenzione di camza è ovviamente Yaya Touré, ma biare aria dopo cinque stagioni. si è parlato anche degli altri ruoli che vengono considerati sco- FEKIR E ASSALTO DISPERATO perti. Una chiacchierata inizia- Ovviamente si è parlato anche ta intorno alle 14.15, quando degli altri obiettivi. Con ManciMancini ha raggiunto i dirigenti ni che ha mostrato buon senso nell hotel che per un giorno è di- nelle richieste, specificando che ventato il quartier generale in- se si prende in considerazione le terista. Alle Mancini se ultime dieci giornate l Inter san è andato. Bocca cucita, ma rebbe terza. Una buona base ampi sorrisi e disponibilità per i quindi c è, ma per il salto di quatifosi pronti per l immancabile lità da Champions servono i giu- Matteo Brega Luca Taidelli U sti rinforzi. A partire da una seconda punta integra che - sfumato Dybala, anche se l Inter farà un rilancio per provare sino all ultimo a strapparlo alla Juve - si sposi con Icardi e garantisca almeno 15 reti. Anche per questo Jovetic e Lamela non convincono sino in fondo. Senza dimenticare gli argentini Driussi e Pavon, che però sono classe 96, salgono le quotazioni di Fekir (21 anni) e Lacazette (23, votato miglior giocatore della Ligue 1), entrambi reduci da un ottima stagione con il Lione. Bottega però cara e disposta a cedere più il secondo del primo, che piace anche per la sua duttilità. MAMMANA E TESORETTO Oltre a un portiere (Reina o Cech) se partirà Handanovic, Mancio poi chiede un terzino, un altro centrocampista (Thiago Motta il favorito) e un centrale difensivo, oltre a Murillo, già bloccato nel gennaio scorso. Qui verrà trovato il compromesso, perché se arriveranno Touré e una punta di peso poi il tecnico è pronto a scommettere su alcuni giovani prospetti come gli argentini di cui sopra, Mammana o Kranevitter. Senza dimenticare quelli già in casa. Un mercato comunque oneroso, che verrebbe finanziato con alcune cessioni ma oltre a Icardi, intoccabile, Mancio ha chiesto di trattenere anche Kovacic - tra pesanti (Handanovic, forse Juan Jesus e almeno uno tra Hernanes e Guarin) e meno (Kuz, Andreolli, Obi, forse anche Crisetig e uno se non due tra D Ambrosio, Dodò e Nagatomo). Ma poi ci sono anche gli ingaggi risparmiati con Campagnaro, Felipe, Jonathan, Podolski e forse Vidic. Senza dimenticare i potenziali 22 milioni che frutterebbero i riscatti obbligatori, ma a determinate condizioni, di Alvarez, Mbaye, Pereira e Schelotto. R Roberto Mancini, 50 anni, con il presidente dell Inter Erick Thohir, 44 GETTY, Obiettivi nerazzurri YAYA TOURÉ Ivoriano, 32 anni, è arrivato al Manchester City nell estate del 2010 dal Barcellona. Ha un contratto fino al NABIL FEKIR Trequartista francese, nato a Lione, origini algerine. Il suo accordo con i lionesi scadrà nel 2019 e il prezzo è elevatissimo. EMANUEL MAMMANA Difensore centrale e anche terzino destro all occorrenza, argentino, gioca nel River Plate.

11 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 fil PERSONAGGIO IL LEADER CHE MANCA Intanto Yaya si scalda con 2 gol da Champions Regalo d addio al City? 1Ieri Touré ha toccato quota 50 reti in Premier, a Swansea dove i citizens hanno blindato il 3 posto. E la stampa ora si ricrede... Stefano Boldrini INVIATO A MANCHESTER L a quarta qualificazione di fila in Champions in regalo. Doppietta di Yaya Touré a Swansea chiude una delle settimane più lunghe dell ivoriano del City, cominciata con la partecipazione al meeting anti-razzismo di Londra e proseguita con le voci di mercato che lo danno ormai in partenza. E con editoriali sui giornali in cui, riassumendo il concetto, si invita lo sceicco Mansour a trattenerlo in Inghilterra. «Una stagione opaca non cambia l importanza di Yaya per il City. Senza di lui non si perde solo un campione, ma un leader». LEADER Che Yaya abbia personalità da vendere si è visto a Londra, dove ha parlato con competenza e passione del problema razzismo, tema che in Italia potrebbe tornare di attualità. «Il calcio sta facendo molto, ma non è ancora abbastanza. Bisogna inasprire le pene, non potete neppure immaginare che tormento e che offesa sia per un calciatore nero essere offeso da centinaia di persone. Non è facile giocare in quelle condizioni e neppure prendere decisioni forti. Uno vorrebbe prendere e mollare tutto, ma in quel momento stai svolgendo la sua professione e andarsene significa mollare il lavoro». FEELING Yaya è questo e si capisce perché roberto Mancini voglia portarlo a Milano. Tra i due ci fu feeling vero nelle stagione dell allenatore italiano a Manchester. Mancio lo chiamava Yaya, come fosse uno di casa. Approdato al City nel 2010, l ivoriano è l architrave dei successi del club di Mansour. Come i gol di Aguero, forse di più. Anche lui segna molto: ieri ha raggiunto quota 50 in Premier. 50 I gol segnati da Yaya Touré in Premier League, tutte con la maglia del Manchester City, club al quale è approdato nell estate del 2010 dal Barcellona. In questa stagione, ha pagato il post-mondiale, le lune del Manchester City, le voci di mercato e qualche dramma in famiglia, come la morte di un fratello. Al conto, va aggiunta la coppa d Africa. Non è un caso se il City, che a capodanno aveva affiancato in vetta alla classifica il Chelsea, è crollato a gennaio, quando Yaya è partito per la Guinea Equatoriale. Yaya Touré, 32 anni, segna il primo dei due gol al Swansea LIVERANI DESTINO L addio di Yaya al club inglese è cominciato un anno fa quando si manifestarono i primi mal di pancia. la voglia di cambiare aria è diventata più forte strada facendo. Il desiderio ha trovato una sponda perfetta nel profetto di Roberto Mancini. L Inter è la squadra giusta al momento giusto. C È L EX GASPERINI Ripresa domani Contro il Genoa torna Hernanes Domani mattina inizia la preparazione per la trasferta di Genova di sabato sera. Contro la squadra dell ex Gasperini si giocheranno davvero le ultime chance di raggiungere l Europa League. La gara con l Empoli, in caso di sconfitta o pareggio al Ferraris, diventerebbe inutile. Roberto Mancini recupererà Hernanes, di rientro dalla squalifica, e forse otterrà un aggiornamento sulle condizioni fisiche di Guarin. Il colombiano è atteso da una risonanza tra domani e mercoledì: non ci sono margini per averlo sabato, si attendono notizie sullo stato dell infortunio. Domani sarà anche l occasione per tornare con ogni probabilità sulla sconfitta contro la Juventus. Soprattutto per analizzare l atteggiamento della squadra nel secondo tempo. Il lato positivo del prossimo turno è che si giocherà lontano dal Meazza dove l inter ha vinto solo 2 volte in tutto il girone di ritorno, una nelle ultime 7. Nello stesso lasso di tempo, i nerazzurri hanno vinto 5 volte su 7 lontano da casa (più un pareggio a Napoli e la sconfitta di Genova contro la Sampdoria). E questo potrebbe essere un vantaggio contro il Genoa che comunque al momento non possiede la licenza Uefa per poter disputare la prossima Europa League. Infine, una notizia che renderà felice il presidente Thohir. Roberto Samaden, direttore del settore giovanile nerazzurro, è stato nominato Responsabile della Sezione per lo sviluppo del calcio giovanile e scolastico del Settore Tecnico federale.

12 12 Serie AR 36 a giornata La Roma guarderà la Lazio dall alto nel derby dei derby 1La sofferta vittoria sull Udinese regala il secondo posto a Garcia. E adesso sfida Champions decisiva con Pioli a -1 ROMA 2 UDINESE 1 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Perica (U) al 19, Nainggolan (R) al 45 p.t.; Torosidis (R) al 20 s.t. ROMA (4-3-3) De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic (dal 42 s.t. Ljajic), De Rossi, Nainggolan; Iturbe (dal 37 s.t. Doumbia), Totti (dal 30 s.t. Keita), Ibarbo. PANCHINA Lobont, Skorupski, Cole, Balzaretti, Astori, Uçan, Paredes, Sanabria, Pellegrini. ALLENATORE Garcia. BARICENTRO MOLTO ALTO 57,3 M ESPULSI nessuno. AMMONITI Nainggolan per proteste, Ljajic per gioco scorretto. UDINESE ( ) Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Allan, Pinzi (dal 28 s.t. Bruno Fernandes), Badu; Guilherme (dal 37 s.t. Geijo); Perica (dal 21 s.t. Kone), Thereau. PANCHINA Scuffet, Meret, Bubnjic, Domizzi, Neuton, Gabriel Silva, Pasquale, Aguirre. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBIO DI SISTEMA dal 21 s.t ; dal 37 s.t BARICENTRO MOLTO BASSO 45,9 M AMMONITI Piris e Heurtaux per gioco scorretto. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE spettatori , incasso euro; abbonati , quota euro. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 6-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-5. Recuperi: p.t. 2 ; s.t. 4. Daniele De Rossi, 31 anni ANSA Masssimo Cecchini ROMA N on lasciatevi fuorviare dalle maglie bianconere dell Udinese. Al netto delle mattane del Napoli, anche stavolta all Olimpico il vero avversario della Roma è in realtà la Lazio, prima rivale per il lungo sprint Champions che vedrà il derby la cui data si conoscerà solo oggi come momento chiave della stagione. A renderlo più vivo che mai, in fondo, è proprio il 2-1 con cui si conclude una partita vivace, grazie alle reti di Perica, Nainggolan e Torosidis, oltre a tre legni non banali. Insomma, una partita in rimonta che vale il nuovo sorpasso e perciò un balsamo per un ambiente in chiara fibrillazione, certificato dal fatto che ancora una volta all inizio del match si sono sentiti cori pesanti degli ultrà romanisti contro il presidente Pallotta e il d.g. Baldissoni. LA FIDUCIA DI TOTTI Garcia viene fuori dal discusso ritiro «light» della settimana rilanciando Totti titolare al posto di Doumbia, mentre Yanga- Mbiwa gioca per Astori e Holebas torna titolare approfittando della squalifica di Florenzi. La voglia sembra quella dei giorni migliori, ma Stramaccioni orfano di Di Natale studia bene in avvio le contromosse, piazzando Guilherme sui piedi di De Rossi, Pinzi praticamente a uomo su Pjanic e Badu pronto a scalare nella linea a quattro difensiva. Ne viene fuori che la circolazione di palla al limite dell area della Roma per un tempo è abbastanza asfittica, mentre le linee di tiro risultano spesso intasate dal muro friulano. La difesa alta poi alza il tasso rischio sulle ripartenze, condotte spesso da Allan e Thereau in praterie invitanti e pericolose. Ne consegue che al 19 Manolas pasticci, lasciando campo a Thereau abile a presentarsi davanti a De Sanctis. Risultato: il portiere respinge la conclusione che però finisce sui piedi di Perica per un agevole tap-in che vale la prima rete in Serie A. L impressione, però, è che la Roma sia più viva del solito, e così non meraviglia che capitan Totti dica ai compagni: 12 i tiri verso la porta della Roma nei primi 45 minuti. Soltanto all andata contro il Sassuolo i giallorossi ne avevano fatti di più prima del riposo (14) 9 il numero di partite consecutive a segno in campionato della Roma: insieme con l Atalanta detiene la striscia più lunga tra quelle aperte 4 le sconfitte consecutive dell Udinese contro la Roma in campionato: le due della scorsa stagione (1-0 e 3-2) e le due di questa (1-0 e 2-1) «Calmi, che a questi je ne famo 4». L impresa riuscirà ma dimezzata, senza contare che prima del ribaltone l Udinese sfiorerà quattro volte il raddoppio. Vero che nel primo tempo Ibarbo sciupa un bell assist di Holebas (39 ) e Kernezis miracoleggia su Totti da punizione (26 ) e su Ibarbo bravo in dribbling su Piris (41 ), ma dall altra parte al 45 Allan e Thereau non riescono neppure a tirare in porta in un contropiede solitario a campo aperto. Come da manuale, gli errori si pagano e così sul rovesciamento di fronte Pjanic e Totti confezionano l assist decisivo per Nainggolan che pareggia segnando il suo quinto gol stagionale, record per lui in Serie A e biglietto da visita per un mercato assai vivace. È il 45, ma l Udinese che 10 prima aveva sciupato ancora con Perica di testa trova il tempo nel recupero di colpire una traversa con Guilherme su punizione. VERSO IL DERBY Nella ripresa la Roma prende di nuovo il centro del ring il possesso palla sarà suo al 67 per cento però l Udinese non ha affatto intenzione di chiudersi. Lo certifica il fatto che al 10 De Sanctis deve deviare di piede una conclusione velenosa dell onnipresente Thereau e al 18 Allan si presenta da solo ma cincischia quanto basta per far recuperare Yanga-Mbiwa. Perciò, se Ibarbo in fase offensiva si spegne in fretta e Iturbe è sì autore di buone iniziative ma non inquadra mai la porta, non è un caso che il gol arrivi nel modo più sciocco. Ovvero, un cross dell ottimo Nainggolan viene mancato prima da Heurtaux e poi sbucciato nell area piccola da Widmer consentendo a Torosidis di firmare il sorpasso giallorosso. Solo a questo punto l Udinese che con l ingresso prima di Kone e poi di Geijo aveva cambiato modulo due volte ( e ) pare arrendersi, mentre la Roma si blinda alzando Pjanic nel tridente. L inerzia e gli spazi, perciò, stavolta sono tutti per i giallorossi, che legittimano a questo punto la vittoria con un palo di Nainggolan, su cui è bravo Karnezis nella deviazione (36 ), e con una traversa di Holebas (40 ). Sono questi i veri titoli di coda che introducono il derby. Avvertenza: la settimana sarà lunghissima. L esultanza di Vasilis Torosidis, 29 anni, e capitan Francesco Totti, 38, dopo il gol del 2-1 della Roma AP LA VOLATA CHAMPIONS ROMA PT. 67 LAZIO PT. 66 NAPOLI PT ª 37ª 38ª Udinese LAZIO Palermo 2-1 SAMPDORIA Roma NAPOLI 1-0 Cesena JUVENTUS Lazio La 2ª classificata va direttamente alla fase a gironi, la 3ª ai playoff (18-26 agosto) STATO DI FORMA: scarso buono ottimo DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta JUVENTUS campione d'italia GDS LE PAGELLE di ANDREA PUGLIESE DE SANCTIS E KARNEZIS PARATE DA CAMPIONI. DE ROSSI GLADIATORE, WIDMER DA FILM DEGLI ORRORI ROMA 6,5 DE SANCTIS 6,5 Sul gol chiude bene su Thereau, poi sull attaccante francese salva anche nella ripresa. Decisivo. TOROSIDIS 6,5 Mette dentro tanti palloni, ma molti a vuoto. Poi segna un gol che pesa senza quasi rendersene conto. MANOLAS 5 A volte la presunzione è una brutta bestia da domare. L errore sul gol di Perica è troppo grave, quasi da dilettante. YANGA-MBIWA 6 Stavolta il difensore francese è pulito e si concede anche un paio di preziosismi. Prima, però, di lasciarsi andare a due erroracci. HOLEBAS 6 Prova a dare intensità, ci riesce a tratti. Oltre alla traversa, l assist d oro a Ibarbo. DE ROSSI 6,5 Salva su Badu e ci rimette un sopracciglio. È l istantanea della sua gara, da autentico gladiatore. PJANIC 6,5 Mette subito due volte Ibarbo davanti a Karnezis, poi lavora tanti palloni in transizione, come quello dell 1-1. (Ljajic s.v.) ITURBE 6 Smania, a volte sbaglia per eccesso di foga. Ma ci mette voglia e corsa. (Doumbia s.v.) TOTTI 6 C è l assist delizioso per Nainggolan. Ma non riesce mai a trovare campo per giocare. KEITA 6 Garcia lo mette dentro con l obiettivo di congelare il risultato, lui che in questi casi è un freezer perfetto. IBARBO 5,5 L ex cagliaritano sembra vivo, ma è soltanto un illusione. Davanti a Karnezis, infatti, il colombiano sbaglia tutto quello che si può sbagliare. 7 IL MIGLIORE NAINGGOLAN Corre, pressa tutti i portatori di palla e segna il quinto gol stagionale. È il suo record in Serie A. E il prezzo lievita... 6,5 IL TECNICO GARCIA Stavolta la Roma è più reattiva. Il gol preso poteva uccidere un leone, ma la squadra si rialza e lui si gode il record delle 50 vittorie giallorosse. UDINESE 6 WIDMER 5 La svirgolata sul 2-1 giallorosso è da manuale degli orrori. Quello da far vedere su cosa non fare a chi inizia a giocare. DANILO 6 Si mette lì e respinge tutto quello che c è da respingere. Ma in impostazione perde 7 palle. HEURTAUX 5,5 All inizio sembra un muro, poi si sgretola strada facendo. Colpevole sul pari giallorosso, è fuori posizione. PIRIS 5,5 Gli sarà venuto lo strabismo a forza di rincorrere palloni solo con gli occhi. In sofferenza. ALLAN 6 Gestisce tutti i palloni e regala geometrie. Meriterebbe di più, ma fallisce prima la ripartenza a campo aperto e nella ripresa il colpo del 2-1, da solo davanti a De Sanctis. PINZI 5,5 Ha il compito di annullare Pjanic e lo segue ovunque. Con i soliti limiti in fase di palleggio. BRUNO FERNANDES 6 Entra sul 2-1. Tocca pochi palloni, ma si fa notare per cattiveria agonistica. BADU 6,5 Importante in fase difensiva (dove allunga la linea a 5), nella ripresa cresce negli inserimenti. GUILHERME 6 Va in verticale, chiude con 23 passaggi positivi. Sfortunato sulla traversa (Geijo s.v.). THEREAU 6,5 Gioca di fino, a volte sembra danzare sul pallone. Qualità e alcune invenzioni, come il pallone in verticale per Allan. PERICA 6 Segna il gol del vantaggio, a porta vuota poi si divora di testa il 2-0. Poteva vivere una serata di gloria, dovrà accontentarsi del primo gol in serie A. KONE 5,5 In 24 minuti riesce a perdere ben dieci palloni sui 20 giocati, senza mai entrare in partita. 7 IL MIGLIORE KARNEZIS Subisce gol per uno sbilanciamento difensivo e per un errore individuale. Ma si distingue su Totti, Ibarbo e Nainggolan. 6 IL TECNICO STRAMACCIONI L Udinese se la gioca: fraseggio orizzontale e verticalità improvvisa a sfruttare il movimento della punta. Se si spreca troppo non è colpa sua. 6,5 BANTI Indovina il giallo su Piris (e non il rosso), come il non rigore di Heurtaux su Totti ad inizio gara. TONOLINI 6 Buona in generale la gestione della partita. CRISPO 6 ORSATO 6 DI PAOLO 6

13 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 fil PERSONAGGIO IL FRANCESE Le 50 vittorie di Garcia Rudi meglio di Capello «Ora non penso al pari» 1L allenatore: «La Lazio? Noi non siamo fatti per puntare al pareggio. Partite come il derby si devono soltanto vincere» Davide Stoppini ROMA L allenatore in campo l aveva letta bene, con quella frase urlata ai compagni che a rileggerla a giochi fatti pare una profezia. L allenatore in panchina si è regalato qualche ora di relax, perché di lavoro ora ce n è da fare. C è da sistemare un villaggio che ha perso qualche riferimento, una chiesa che rischia il trasloco, una Champions che vale un ipoteca sul futuro. Rudi Garcia deve lavorare sulla Roma, perché il derby è laggiù in fondo: non si sa quando si gioca, ma si sa cosa si gioca. Tanto, anche il francese si gioca tanto. E allora buon per lui se Francesco Totti, la guida in campo di una squadra che pareva smarrita, dopo il gol di Perica si è sbattuto per dire a chiunque indossasse la maglia rossa che «non è successo niente, je ne famo 4». Non sarà il «4 e a casa» ai tempi della Juve e di Igor Tudor, ma valgono un segnale di fiducia. E poi quattro i Rudi Garcia, 51 anni, seconda stagione sulla panchina giallorossa ANSA gol potevano essere davvero, se i centimetri non avessero fatto il loro sporco lavoro sul tacco di Naiggolan e sulla traversa di Holebas. «Vincere era indispensabile, la squadra ha risposto bene allo svantaggio», ha commentato il capitano. COME SPALLETTI I gol sono stati (solo) due, sufficienti alla Roma e a Garcia per un altro due: secondo posto, +1 sulla Lazio, Totti dice ai compagni «je ne famo 4» dopo lo 0-1 dell Udinese la possibilità di approcciare a una partita più leggeri nell animo. È stata una serata tonda, pure nei numeri: 50 a vittoria giallorossa di Garcia, in 90 panchine. Come Luciano Spalletti, meglio persino di un totem come Fabio Capello, che per fare 50 impiegò 98 match. Ma pure uno che con i derby di Roma aveva un rapporto ottimo. In fondo neppure Rudi può lamentarsi: due pareggi e una vittoria. La Vittoria, con quella con la V maiuscola, quella della famosa «chiesa al centro del villaggio», quella che fece di Rudi un personaggio oltre che un allenatore. E forse sarà per questo che il francese torna a citare la stessa frase di quel settembre 2013: «Mi chiedete se abbiamo due risultati su tre contro la Lazio? Non siamo fatti per giocare per il pareggio. È un derby. E un derby si vince». Della serie: fatto 50, l obiettivo è 51. Una vittoria che vorrebbe dire secondo posto matematico con una giornata di anticipo: «L ho detto ai miei giocatori, abbiamo fatto solo metà strada. Domenica abbiamo i nostri veri preliminari di Champions». E per fortuna che con l Udinese è riuscito il ribaltone: «Il risultato giusto sarebbe stato 5-2, ma per il prossimo futuro sarà bene non regalare un gol come fatto con l Udinese e molte altre volte quest anno», ha sorriso Rudi. Uscito vincitore in fondo alla prima settimana della sua storia con la Roma con un ritiro in mezzo: «Se ha funzionato? Credo che riflettere un po e fare cose intelligenti serva a una squadra, molto più che fare le cose a caldo», ancora Garcia. Sembra un messaggio a chi in società non voleva un ritiro light. Leggero, come sarà il riposo dopo la «fatica»: due giorni liberi, Trigoria riaprirà solo mercoledì. L EX GIALLOROSSO Amarezza Strama «Sfiorato il colpaccio Troppi errori fatali» 1Il tecnico: «Ma la mia Udinese ha un grande avvenire». Il giovane Perica: «Felice per il gol, qui mi sento a casa» Stipe Perica, 19 anni LAPRESSE Chiara Zucchelli ROMA P er preparare bene la partita e cercare l ispirazione giusta, ieri mattina Andrea Stramaccioni ha portato l Udinese al campo della Romulea, zona San Giovanni, a due passi da dove è nato Francesco Totti. Lì, 10 anni fa, lo scoprì Bruno Conti e lì ha scelto di far allenare la sua squadra, sperando di riuscire a evitare all Udinese la quarta sconfitta di fila contro la Roma. C era quasi riuscito, con la prima rete in Serie A del ventenne Perica, che dopo 7 presenze (di cui 3 da titolare), ha gelato l Olimpico. Poi l Udinese «ha sbagliato troppo, soprattutto fallendo un contropiede che poteva chiudere la gara e abbiamo subito il pareggio che ha cambiato l inerzia», spiega il tecnico. Nonostante la sconfitta, Stramaccioni si gode «una squadra in crescita» e, racconta, «i complimenti di Garcia e di alcuni giocatori della Roma che mi hanno detto di averci visto migliorati rispetto all andata. Li abbiamo messi in difficoltà perché sapevamo che avevano molta pressione dopo la vittoria della Lazio e se avessimo chiuso in vantaggio il primo tempo non sarebbe servito fare il conto dei gol (il riferimento è a Garcia che aveva detto che la Roma avrebbe dovuto vincere 5-2, ndr)». Dello stesso avviso anche Thereau: «Peccato che dopo una prestazione così torniamo a casa senza punti. Dovevamo segnare di più». FUTURO La soddisfazione di Stramaccioni si proietta poi al prossimo anno: «La società è ambiziosa e anche io, possiamo fare una stagione importante grazie al nuovo stadio e ad alcuni innesti. La base è molto buona». In questa base c è anche Perica, in prestito dal Chelsea: «Sono felice per il mio primo gol, ma purtroppo non è servito a vincere. Adesso devo continuare così, Udine mi piace, voglio restare qui e spero che succeda».

14 Serie A R Mercato 14 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Anderson boom! Offertona United 50 milioni alla Lazio 1Lotito vuole trattenerlo con gli introiti Champions ma il brasiliano piace anche a Psg, Chelsea e Atletico Luca Pessina Nicolò Schira I l Manchester United piomba in maniera decisa su Felipe Anderson, Lotito permettendo. Il gioiello brasiliano della Lazio è in cima alla lista dei desideri di Louis Van Gaal per rinforzare il reparto offensivo dei Red Devils. Gli inglesi hanno fatto seguire con costanza il trequartista brasiliano negli ultimi mesi, inviando puntualmente i propri osservatori alle gare di campionato della Lazio. RI biancocelesti acquistarono il trequartista per 7,5 milioni. Ora il valore è schizzato OFFERTA UNITED Il rendimento elevatissimo fornito dal classe 93 non è passato inosservato in Premier League e ha stregato lo United, pronto a investire almeno cinquanta milioni di euro per colorare di rosso il gioiello cresciuto nel Santos. La valutazione della mezzapunta brasiliana è cresciuta in maniera esponenziale in meno di un biennio. Lotito e Tare l avevano acquistato per circa 7,5 milioni nel luglio Un ascesa iperbolica della quotazione coincisa con lo straordinario impatto avuto sulle prestazioni della squadra di Pioli. Da dicembre, ovvero da quando FA7 è diventato titolare con continuità, la Lazio ha intrapreso un ruolino incredibile di risultati, che l hanno portata ad arrampicarsi in zona Champions League. Continuità di rendimento che ha fatto breccia nei dirigenti dello United, a caccia di un elemento con le sue caratteristiche tecniche. Van Gaal potrebbe perdere in estate un tassello importante del suo schieramento: Angel Di Maria. L argentino è corteggiato, infatti, in modo serrato dal Bayern Monaco (fari puntati anche su Antoine Griezmann dell Atletico Madrid) e dal Psg di Laurent Blanc. L ex Real Madrid lascerà probabilmente Old Trafford dopo una sola stagione, liberando un posto in avanti e garantendo a Van Gaal un tesoretto importante per dare l assalto al brasiliano ex Santos, autentica rivelazione della Serie A. Gli estimatori in Europa per Felipe non mancano; infatti a monitorare da vicino le prestazioni del numero sette laziale si sono mossi anche Psg, Chelsea e Atletico Madrid. Il Gotha del calcio internazionale che potrebbe innescare un asta al rialzo durante la sessione estiva di calciomercato. PIANI LAZIALI La qualificazione diretta della Lazio alla prossima Champions League dovrebbe allontanare le pretendenti. Gli introiti economici derivanti dalla partecipazione alla massima manifestazione internazionale rappresentano lo scudo tramite il quale Lotito intende allontanare le milionarie sirene estere per il suo gioiello. Felipe Anderson poche settimane fa ha esteso il proprio Il brasiliano Felipe Anderson, 22 anni, 10 gol in questo campionato LAPRESSE contratto con i capitolini sino al Segno del desiderio comune di proseguire insieme. Un binomio che nella prossima stagione affronterà la vetrina della Champions League. Un palcoscenico destinato ad estendere su scala mondiale le doti tecniche di Felipe Anderson. Per questo motivo Lotito non vuole privarsene, conscio di come le gesta di FA7 in campo europeo possano, ulteriormente, innalzarne il valore. Il corteggiamento dello United sta, però, diventando sempre più forte. Insieme allo juventino Paul Pogba, Felipe Anderson incarna la stella più brillante del firmamento della Serie A. Non a caso i due classe 93, che si affronteranno mercoledì all Olimpico nella finale di Coppa Italia, hanno catturato l attenzione delle big del Vecchio Continente, pronte a contenderseli a suon di rilanci milionari. VERSO LA JUVE Biglia è ai box A centrocampo pronto Cataldi E adesso tocca a Cataldi. Dopo i rientri a Genova di Gentiletti, De Vrij e Lulic, il prossimo laziale a tornare disponibile è un altro centrocampista, Danilo Cataldi. Il romano era stato bloccato da un guaio muscolare che gli aveva fatto saltare sia la partita con l Inter sia quella di sabato sera contro la Sampdoria. In entrambe le gare, peraltro, è andato in panchina, pur non essendo ancora al meglio. Adesso, però, il peggio è alle spalle e l ex capitano della Primavera biancoceleste è pronto a tornare in campo. Lo farà nelle due partite più importanti dell anno: la finale di Coppa Italia di mercoledi sera contro la Juventus e il derby con la Roma. E probabile che, con Biglia assente (per l argentino campionato finito a meno di miracoli), Cataldi sia utilizzato da Pioli nelle vesti di play, con Parolo e Lulic ai suoi fianchi. Il tecnico infatti, almeno nella finale dell Olimpico contro la Juventus, pare intenzionato a riproporre il Se così sarà, oltre a questo trio di centrocampo ci sarà un tridente d attacco Candreva- Klose-Anderson e una difesa con Basta e Radu sulle fasce e De Vrij e uno tra Mauricio e Gentiletti al centro. Dilemma in porta: Marchetti o il titolare di coppa Berisha? Stefano Cieri LA TECNOLOGIA Occhio di falco: salta il debutto in Coppa Italia Arbitra Orsato? 1Finale anticipata e niente esperimento Il fischietto di Schio è favorito su Banti Il gol della Francia convalidato dalla goal-line technology al Mondiale AP Francesco Ceniti T utta colpa della Juventus. L esperimento dell Occhio di falco slitta alla prossima stagione: nulla da fare nonostante la volontà di Lega, Federcalcio e Associazione arbitri di anticipare l introduzione della tecnologia in Italia, proprio utilizzando come test la finale della Coppa nazionale. Tutto era stato calibrato, ma c era una condizione non eludibile: per questioni tecniche l Olimpico di Roma sarebbe stato dotato degli strumenti necessari all Occhio di falco solo per il 7 giugno, la data scelta dalla Lega per l ultimo atto della Coppa Italia. PROSSIMA STAGIONE La Juve ha scompaginato i piani. Con l approdo dei bianconeri alla finale della Champions League, le cose sono cambiate: a Berlino si giocherà il 6 giugno e ovviamente la squadra di Allegri non può disputare due partite così importanti in 24 ore. Ecco perché si era già trovata una data di riserva nel caso (poi avvenuto) che la Juve eliminasse il Real Madrid in semifinale: il 20 maggio. Cioè dopodomani. Tempi troppo stretti per avere l Occhio di falco: venerdì prossimo è in programma una assemblea di Lega a Milano e in quell occasione ci sarà (salvo clamorose retromarce) il via definitivo alla tecnologia. Attiva dalla prossima stagione a questo punto. Certo, il caso ha voluto che proprio nella settimana dell ennesimo episodio di gol fantasma (in Sassuolo- Milan), c è il rinvio dell introduzione dell Occhio di falco. Dopodomani ci sarà, quindi, la cinquina tradizionale: arbitro, assistenti e due addizionali. ORSATO, POI BANTI A questo punto la domanda è d obbligo: chi dirigerà la delicata sfida tra Juventus e Lazio. Il designatore Domenico Messina ha già deciso e la sua scelta sarà ufficializzata oggi. C è un favorito naturale: Daniele Orsato di Schio. Anche qui non dovrebbero esserci sorprese anche se il designatore si è tenuto un nome di riserva: Luca Banti di Livorno che proprio ieri ha ben diretto Roma-Udinese. A proposito di Roma: l altra scelta pesante è quella dell arbitro a cui toccherà il derby della capitale, decisivo per il secondo posto. Il favorito è Nicola Rizzoli con almeno due possibili outsider: Paolo Tagliavento e lo stesso Banti anche se praticamente impossibile dirigere la stessa squadra per due sfide di fila. La designazione del penultimo turno del campionato saranno rese note il prossimo giovedì. Non resta che attendere. IL CALENDARIO Derby, rebus sul posticipo Supercoppa: Cina a rischio 1Oggi la Lega decide su Lazio-Roma E ad agosto il trofeo può giocarsi in Italia Una fase del derby d andata tra Roma e Lazio, terminato 2-2 ANSA Marco Iaria I l calendario è ormai diventato un gioco a incastri. Che si fa complicatissimo quando ci sono di mezzo le coppe europee. Quest anno, con le italiane fortunatamente protagoniste delle fasi a eliminazione diretta, è una piacevole complicazione. Prendete il derby di Roma. Fissato per domenica 24 alle 15, si è ritrovato nell imbuto di date creato dall exploit della Juventus, planata sulla finale di Champions del 6 giugno. Di conseguenza, la finale di Coppa Italia tra gli stessi bianconeri e la Lazio, originariamente in programma il 7, è stata anticipata al 20 maggio, cioè nel pieno della volata finale del campionato. Non si poteva fare altrimenti, il piano B era noto da tempo. Solo che, una volta ufficializzato il cambio, Claudio Lotito si è messo in moto : a giudizio dei biancocelesti, sono troppo pochi 4 giorni di distanza tra la finale di Coppa Italia e la stracittadina di campionato che vale l accesso alla Champions. Insomma, la Lazio vuole giocare il derby il lunedì e avere un giorno in più di recupero. La Roma non è affatto d accordo. Anche ieri il d.s. Sabatini ha detto: «Sarebbe sbagliato spostare il derby perché la Lazio gioca mercoledì, noi abbiamo spesso giocato la domenica dopo aver giocato il mercoledì. Non vedo perché si debba cambiare un calendario che già esiste». La Lega, però, può agire in autonomia, il parere della Roma non è vincolante. La decisione dovrebbe arrivare oggi. In Lega sono pronti a posticipare la partita al lunedì per aderire a «un esigenza sportiva», ma sono anche consapevoli che il derby, non potendosi giocare in notturna per motivi di ordine pubblico, verrebbe svilito nella collocazione del lunedì pomeriggio. SUPERCOPPE Più in prospettiva, c è un altra data in bilico. E quella della Supercoppa italiana, sempre tra Juventus e Lazio, fissata per l 8 agosto in Cina, quasi sicuramente a Shanghai. Bisogna onorare l ultimo anno di contratto coi cinesi, ma ci sono due deroghe: che una delle finaliste sia impegnata nella Supercoppa europea o nel terzo turno preliminare di Europa League. Quest ultimo caso è scongiurato, visto che la Lazio è in orbita Champions. La Juve, però, è in lizza per la Supercoppa europea, che si giocherà l 11 agosto a Tbilisi: se i bianconeri vinceranno la Champions la Supercoppa italiana cambierà data e salterà la trasferta orientale. La data di riserva già predisposta dalla Lega è il 16 agosto, come da regolamento allo stadio Olimpico di Roma.

15 Serie AR Posticipi 36 a giornata Una fragile tregua fra Napoli e Benitez Prima dei saluti 1C è il Cesena da battere per inseguire il terzo posto Poi il tecnico andrà via. Insieme a Callejon e Higuain? LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 NAPOLI ( ) CESENA ( ) OGGI 21 ARB. Irrati; Barbirati-Musolino Nicoletti; Rizzoli-Baracani. TV Sky Sport 1 e Supercalcio; Premium Calcio (A. 4-1) 11 MAGGIO 33 ALBIOL 19 LOPEZ 45 ANDUJAR 5 BRITOS 8 JORGINHO 14 7 CALLEJON 17 HAMSIK MERTENS 91 ZAPATA 33 RENZETTI 23 TABANELLI 18 DJURIC 11 BRIENZA 92 DEFREL 8 DE FEUDIS KRAJNC VOLTA 30 AGLIARDI 7 CARBONERO 3 STRINIC 24 PERICO PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 16 Mesto, 4 Henrique, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam, 88 Inler, 77 Gargano, 23 Gabbiadini, 24 Insigne, 9 Higuain. ALLENATORE Benitez. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Albiol, Maggio, Koulibaly e Britos. PANCHINA 1 Leali, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 25 Capelli, 34 Cascione, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 19 Succi, 9 Rodriguez, 27 Dalmonte. ALL. Di Carlo. SQUAL. nessuno. DIFF. Cascione, Krajnc, Perico, Renzetti e Rodriguez. Giovanni Sardelli FIRENZE O ltre il massimo. Il corto circuito creatosi fra alcune parti del pianeta viola nelle ultime quarantotto ore, ha l epicentro in un concetto. La ferma convinzione di Vincenzo Montella che il suo gruppo di lavoro, per risultati, impegno e orgoglio, sia andato ben oltre i propri limiti. Per questo nessuna caduta, anche fragorosa, può giustificare la presa in giro: soprattutto se giunta dal fuoco amico. «Questa squadra non merita di essere derisa spiega - magari fischiata, al limite offesa, ma non derisa. I calciatori hanno dato grandissime soddisfazioni a me, ai tifosi e alla società. E io per loro sono disposto ad andare anche contro una città intera». Non è una guerra. Anzi. Ma una difesa totale della squadra. «Le mie parole sono rivolte alla voglia di motivare i miei per arrivare quinti». Mimmo Malfitano NAPOLI L a tregua gli spetta, almeno per una notte. Perché, stasera, il Napoli è atteso da un altro impegno dai contenuti importanti. La sfida col Cesena ha poco o nulla da dire per gli avversari, già retrocessi. L unico loro interesse sarà quello di onorare il campionato fino in fondo, così come sta facendo il Parma. Ma avrà mille significati per il collettivo napoletano, il cui obbiettivo resta il terzo posto. Di certo, non avrà alternative, Rafa Benitez, stasera. Per evitare il fallimento totale della stagione, dovrà battere il Cesena per restare agganciato alle posizioni che contano. Il timore di un flop ha convinto persino Aurelio De Laurentiis a ritornare al fianco della squadra: il pranzo offerto sabato ai giocatori e allo staff tecnico gli è servito per ribadire l importanza di conquistare un posto Champions e per promettere loro un robusto premio se dovessero riuscire nell intento. LA GRANDE FUGA Intanto, da queste parti si sta preparando la grande fuga, prevista per i primi Vincenzo Montella, 40 anni, qui con Pizarro, da tre stagioni alla Fiorentina: ha allenato anche Roma e Catania ANSA Donadoni: «Io viola? Non parliamone» Società, oggi l asta PARMA (s.p) Roberto Donadoni sorride quando gli si fa presente che potrebbe essere proprio lui il sostituto di Montella sulla panchina della Fiorentina e liquida l argomento con un serafico «Non è elegante parlare di quello che succede in casa d altri». Intanto oggi c è un altra asta, che presumibilmente andrà deserta, aspettando le decisioni di ex come Cassano e Amauri che ancora non hanno firmato. di giugno quando, cioè, la serie A chiuderà la competizione. Rafa Benitez andrà via, a prescindere dalle offerte che gli sono giunte (West Ham e Newcastle, in Premier League) e dal conseguimento del risultato (qualificazione Champions League). Il rapporto con De Laurentiis è del tutto compromesso, specialmente dopo l eliminazione dall Europa League. Con lui, lascerà l intero staff tecnico, mentre resta in sospeso la questione legata alla permanenza di Riccardo Bigon. Il diesse ha ancora un anno di contratto e l unica opportunità a disposizione delle parti è quella della risoluzione consensuale. Diversamente, ci sarebbero da pagare delle penali in caso di separazione unilaterale. Le indiscrezioni sul sostituito di Benitez si susseguono. Quillon, procuratore dello stesso allenatore spagnolo, avrebbe consigliato a De Laurentiis il tecnico del Siviglia, Unai Emery. Ma il presidente è già in parola con Sinisa Mihajlovic, che verrà annunciato a fine campionato. NESSUNA TATTICA Il fermo pensiero dell Aeroplanino suona più o meno così. «Impossibile fare di più». E spiega. «Se un figlio non riesce a fare qualcosa più grande di lui, vi sembra giusto deriderlo? Questo era lo stato d animo della squadra, che non meritava di essere ferita. Ho parlato di pancia, ma siamo andati a braccetto con i tifosi per anni e questo deve continuare. Farci del male come stiamo provando a fare sarebbe controproducente». Giusto dire che non tutto lo stadio ha reagito così. E che buona parte di coloro che si sono lasciati andare al dileggio, non lo rifarebbe. Alcuni hanno invece visto lo sfogo del tecnico come una voglia di L argentino Gonzalo Higuain, 27 anni, e il tecnico Rafa Benitez, 55: sono arrivati nel club azzurro nel 2013 AFP Aria di contestazione Ok Jorginho-Strinic Lopez più di Gargano NAPOLI (g.m.) Aria di contestazione stasera al San Paolo, dove ci saranno 25mila spettatori per Napoli-Cesena. Per evitare che i fischi diventino ancora più assordanti di quelli di sabato all esterno dell hotel Vesuvio, Rafa Benitez cercherà di mandare in campo gli uomini più freschi. A sinistra dovrebbe tornare titolare Strinic, che non era in lista Uefa. A centrocampo Jorginho partirà dal primo minuto mentre Lopez è in vantaggio nel ballottaggio con Gargano. Mertens sarà preferito a Insigne. rompere per poter approdare verso altri lidi. «Niente di più sbagliato. Io sono super corretto e non ho mai parlato con altre squadre. Lo scorso anno ho rifiutato l incontro con un grande presidente (Berlusconi?, ndr.) per rimanere dove sono. Quando deciderò di andarmene, la Fiorentina sarà la prima a saperlo». FATTI Almeno tre gli episodi accaduti nel corso della gara con il Siviglia che hanno ferito a tal punto da far sbottare il tecnico nel post match. I cori di scherno verso i calciatori («Fate ridere», un esempio) intonati già nel TRISTEZZA HIGUAIN Persino lui è stato contestato da quel gruppetto di tifosi che s era radunato dinanzi all hotel che ha ospitato il pranzo del riavvicinamento tra la società e la squadra. Gonzalo Higuain è a pezzi, svuotato mentalmente dopo l eliminazione dall Europa League, determinata dai suoi errori, principalmente, e stasera andrà in panchina: al suo posto ci sarà Zapata. Qualcosa è cambiato nell umore del Pipita, sempre più nervoso e irascibile in campo. I fatti di Parma ne hanno evidenziato il disagio di questo periodo. L impressione è che anche lui stia progettando la fuga, ma nel suo caso l operazione appare molto complicata: c è un contratto che lo lega fino al 2018 al Napoli e De Laurentiis non ha alcuna intenzione di cederlo. A lui non dispiacerebbe ritornare a Madrid, all Atletico, così come vorrebbe anche Callejon: Simeone li ha chiesti ai primo tempo con la Viola sotto di due gol. Gli «olè» canzonatori ai passaggi poco fruttuosi. L esultanza di buona parte dello stadio al rigore calciato alto da Ilicic. «Non ho mai visto una cosa del genere verso una squadra con i nostri risultati prosegue Montella- In meno di tre anni abbiamo ottenuto due volte il quarto posto, e ora possiamo e vogliamo arrivare quinti. Una finale di Coppa Italia, una semifinale della stessa Coppa, una semifinale di Europa League. Abbiamo perso con squadre che si sono mostrate più brave. Ma ne abbiamo fatte fuori tante altre in teoria superiori a noi. La nostra tifoseria ha dimostrato sempre grande civiltà. Ma stavolta ha sbagliato». FUTURO Montella ribadisce anche di «sentirsi dentro fino al collo alla causa viola», ma solo parlando della volata finale di questo campionato. Sul resto invece rimanda a fine stagione «Quando mi incontrerò con la società». Il contratto è lungo (2017). Ma le possibilità che le strade possano dividersi sono in aumento. Intanto stasera contro il Parma i ballottaggi sono agli estremi. Dubbi in porta (Neto o Tatarusanu?) e davanti. Con il duello Gomez-Gilardino apertissimo. Che spiega da solo quanto siano poche le possibilità di conferma del tedesco per la prossima stagione. «Il Parma ha insegnato qualcosa a tutti noi. Complimenti a Donadoni, darei a lui la Panchina d Oro». suoi dirigenti che stanno preparando l offerta da presentare al presidente napoletano. FRAGILE TREGUA Il periodo non è dei migliori, dunque. Per il Napoli, ma anche per i giocatori più rappresentativi, dai quali i tifosi si sarebbero aspettati quel qualcosa in più in grado di fare la differenza. Invece, ancora una volta, Higuain e Callejon sono venuti meno proprio nel momento più intenso della stagione, quando forse ci sarebbe voluto il loro talento per scrivere nuove pagine della storia del club. Resta l importanza della gara di stasera: i 3 punti sono l unico modo per tenere in piedi la tregua, che sta diventando sempre più fragile. L ALTRO POSTICIPO Montella contro i tifosi: «Rispettate la Fiorentina» 1Il tecnico aspetta il Parma e tuona: «Sbagliato deridere questa squadra. Pronto a sfidare la città per difenderla» FIORENTINA (4-3-3) PARMA (4-5-1) OGGI Ore 19 ARBITRI Tommasi; La Rocca- Tegoni; Costanzo; Peruzzo-Fabbri TV Sky Calcio 1 e Supercalcio; Premium Calcio (And.0-1) 40 TOMOVIC 18 DIAMANTI 15 SAVIC 1 NETO 14 7 MATI PIZARRO FERNANDEZ 2 G.RODRIGUEZ 33 M.GOMEZ 17 PALLADINO 83 MIRANTE 10 AQUILANI 74 SALAH 23 PASQUAL GHEZZAL 5 23 JORQUERA 80 8 VARELA 26 NOCERINO MAURI 18 GOBBI 28 FEDDAL 4 MENDES 2 CASSANI PANCHINA 12 Tatarusanu, 31 Rosati, 38 Rosi, 19 Basanta, 28 Alonso, 20 Borja Valero, 16 Kurtic, 5 Badelj, 32 Lazzari, 17 Joaquin, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Gomez-Gilardino 51-49% Diamanti-Ilicic 60-40%; Neto- Tatarusanu 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, Neto, Borja Valero. INDISP. Babacar (20 giorni), Rossi (30 giorni), Vargas (7 giorni), Richards (7 giorni), Bernardeschi (da valutare) ALTRI Lezzerini, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui. PANCHINA 22 Iacobucci, 1 Bertozzi, 6 Lucarelli, 13 Prestia, 58 Esposito, 37 Broh, 31 Mariga, 14 Galloppa, 21 Lodi, 7 Ravanelli, 34 Haraslin, 88 Coda. ALLENATORE Donadoni. BALLOTTAGGI Palladino-Coda (55-45%) SQUALIFICATI Lila (1). DIFFIDATI Varela, Lodi. INDISP. Costa, Santacroce e Bajza (da verificare). ALTRI Rossetto, Taider, Erlic.

16 16 Serie AR 36 a giornata L Atalanta si salva ma non dal Genoa Infuria il tifone Gasp 1Dopo i 5 gol al Toro, ecco i 4 ai bergamaschi che festeggiano comunque la salvezza. Il Grifo supera la Samp LA VOLATA PER L EUROPA LEAGUE NAPOLI PT. 60 GENOA ATALANTA PT FIORENTINA PT. 55 Cesena JUVENTUS Lazio Inter SASSUOLO Parma PALERMO Chievo SAMPDORIA Lazio EMPOLI Parma PT INTER Juventus GENOA Empoli PT TORINO PT ª 37ª 38ª Chievo MILAN Cesena 2-0 La 4ª e la 5ª classificata vanno direttamente alla fase a gironi, la 6ª al terzo turno preliminare (30 luglio-6 agosto) STATO DI FORMA: scarso buono ottimo DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta Andrea Elefante INVIATO A BERGAMO E pedalarono tutti felici e contenti. Reja lo farà per sciogliere il voto che aveva fatto invocando la salvezza, e magari si fermerà anche per accendere un cero dedicato al Palermo, che ha spedito il Cagliari in B: strana sensazione festeggiare il quinto anno consecutivo in A perdendo in casa 4-1, e infatti l annuncio dello speaker sopra il fischio finale di Gervasoni faceva il rumore di un sospiro liberatorio. QUINTO POSTO Gasperini e la sua banda, invece, continuano a pedalare forte verso frontiere extraitaliane. Suonerà anche LA CIFRA 58 I gol segnati finora dai rossoblù, 2 in più del (c erano Gasp, Milito e Thiago Motta) quando andò in Europa retorico, banale e pure ripetitivo, ma va detto ancora: dover pensare già oggi che questa squadra rischia di non poter giocare nell Europa League che ieri ha iniziato a toccare più che accarezzare, sbarcando al 5 posto in attesa del risultato di stasera della Fiorentina, è un ingiustizia, per tutti. Solo per i tifosi rossoblù, invece, il pensare di farsi fregare quel passaporto, fra l altro per vederlo finire proprio nelle tasche della Samp scavalcata ieri, è un incubo: il danno che si aggiungerebbe alla beffa (e chissà se più danno o più beffa). Resta da capire se Preziosi, che in settimana ha sentenziato «avere la licenza Uefa sarà dura», ha già assolute certezze negative e preferisce non illudere nessuno, oppure nell incertezza abbia scelto di mettere le mani avanti, prospettando il peggio per poter festeggiare il meglio (la «sorpresa» di cui ha parlato sabato Gasp). PARADOSSI E LOGICA Già sicure invece sono altre cose: quasi nessuno ha lo score attuale del Genoa, che ha vinto sei delle ultime otto partite e non sa più cosa sia un pareggio; forse nessuno ha momenti di calcio come quelli che ieri hanno consentito ai rossoblù di sbattere in un cassetto le recriminazioni nerazzurre (rigore non concesso per fallo di Roncaglia su D Alessandro a fine primo tempo, sull 1-1) e di stravincere in una ripresa che alla partita ha restituito logica dopo i paradossi di un LE PAGELLE di A.E. CIGARINI MORTIFICATO DA BERTOLACCI, STENDARDO SOVRASTATO DA PAVOLETTI, KUCKA STRAPOTENTE ATALANTA 5 SPORTIELLO 6 Come prendere quattro gol e non avere colpe specifiche. Anzi: sicuro all alba della partita su Lestienne, poi frena Bertolacci e dice no al 4-1 di Rincon. BELLINI 5,5 Ha spesso il fianco scoperto su Lestienne, che pure non sempre ne approfitta: con Zappacosta (squalificato) forse il belga avrebbe avuto più necessità di difendere STENDARDO 5 Non è piccolino, ma sul gol Pavoletti gli mangia in testa. CHERUBIN 4,5 Iago e Rincon lo prendono in mezzo, Bertolacci e per due volte Iago lo fanno arrossire per impotenza. E si era pure mangiato l 1-0. BENALOUANE 6 Fa in tempo a sfiorare il 4-2: con il senno di poi, sarebbe stato da preferire a Cherubin DRAMÉ 6 Nessuno nell Atalanta ha la sua corsa e con Bellini così bloccato sull altra fascia ha spesso via libera (infatti quasi segna il 2-1). Però in fase difensiva paga per forza qualcosa: il Genoa sfonda preferibilmente dalla sua parte CARMONA 5,5 In quel tourbillon lì in mezzo si perde anche lui: non basta correre i soliti chilometri. MIGLIACCIO 5 Solo quantità (e qualche fallo di troppo) dove servirebbe almeno un po d ordine. CIGARINI 5 Il confronto con Bertolacci a livello di idee è mortificante: luce spenta come poche volte, e se lì in mezzo non la accende neanche lui... MORALEZ 5,5 Ha più di mezzora di tempo ma sposta poco e la mira è troppo alta su assist di tacco di Pinilla. D ALESSANDRO 4,5 Più che annullato da Edenilson e poi da Roncaglia, si annulla da solo. Timido, incostante: non pervenuti lui e la profondità che avrebbe dovuto dare BIANCHI 5,5 Pochi rifornimenti anche dalle fasce, poche chance per svoltare A. GOMEZ 6 Mette due palloni in area e ne nascono un quasi gol e un rigore procurato (regalato, da Burdisso). Poi sono più che altro sprazzi e tentativi, ma comunque sei occasioni create. 6 IL MIGLIORE MAURICIO PINILLA Il 5 gol nelle ultime sei presenze, salva sulla linea l 1-2, un quasi assist per Moralez: peccato solo il possibile 4-2 sulla traversa. 5 IL TECNICO REJA In emergenza, ok: però i fatti dicono che sbaglia la scelta Cherubin- Benalouane e forse anche quella Cigarini-Baselli. Quando azzarda un quasi ormai è tardi. GENOA 8 PERIN 7 Non riesce a incantare l ex compagno Pinilla dal dischetto, ma fa bene tutto il resto: le uscite che servono su Cherubin (che lo grazia) e Dramé e poi una paratissima su Benalouane RONCAGLIA 5 Rischia con Dramé e soprattutto D Alessandro: il rigore c è, ma Gervasoni lo «pedona». Poi arriva anche la «roncagliata», su Gomez, e non è 4-2 solo per poco. BURDISSO 4,5 E quel rigore da pallavolista? Troppo esperto per non parlare di incidente di percorso, infatti poi si rialza e compatta il reparto IZZO 6 Tutto sommato sempre puntuale: si lascia andare soltanto a un incertezza che quasi costa il 3-2 di Moralez. EDENILSON 6,5 Per lui cambiare fascia da sinistra a destra è come bere un bicchier d acqua: resta sempre un ottimo ago della bilancia per far oscillare la squadra fra difesa a quattro e 3-4-3, senza mai squilibrarla. RINCON 7 Stretto o largo, a destra fa tutto e con Iago ormai si capisce a occhi chiusi. Accarezza anche il 4-1, ma c è Sportiello. KUCKA 7 Se Bertolacci con 45 passaggi e 12 lanci positivi è il fosforo e l essenzialità che fanno sgorgare calcio e occasioni, lui un po gli copre le spalle e un po lo affianca: partenza all insegna della strapotenza, poi governa con sicurezza. IAGO 8 Ok, Cherubin lo fa accomodare, ma quei sinistri a girare sono canzoni. Prima doppietta, e siamo a 13 gol (11 nel 2015: soltanto Toni meglio di lui). Perdonatissimi i 18 palloni persi. (També s.v.) PAVOLETTI 7 Prende l ascensore e non perdona Stendardo, dà a Iago la palla del 3-1. E arrivato alla quarta firma nelle ultime 5 partite, sempre a segno nella ultime tre: sta diventando sentenza. LESTIENNE 6 Idee di qualità a volte ancora irrisolte, ma cerca subito la porta ed è lui che inizia a «vedere» il 3-1. Quando migliorerà l esecuzione dell ultimo spunto... BERGDICH 6 Largo a sinistra, quando il risultato della partita è già nella tasca del Genoa. 8 IL MIGLIORE BERTOLACCI Aggiorna i suoi primati personali: 7 assist e 6 gol - una goduria per gli occhi - dopo averne sfiorato un altro (Mandragora s.v.) 8 IL TECNICO GASPERINI Nelle difficoltà Gasperini sembra sguazzare: il suo Genoa è forte di un disegno che esalta gli uomini, non viceversa. GERVASONI Giusto non essere fiscale quando Bertolacci va giù in area, invece ci sarebbe rigore per il DI FIORE 6 5 contatto Roncaglia-D Alessandro. PEGORIN 6 DI BELLO 6 MERCHIORI 6 ENERGIA? SU CON Quando devi fare tante cose e hai bisogno di più energia c'è Sustenium Plus! Sustenium Plus ha una formula unica, con Creatina, Arginina, Beta Alanina, Vitamine e Sali minerali, studiata per trasformare i nutrienti in energia ed aiutarti a stare su tutto il giorno.

17 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 primo tempo schizofrenico, ma dagli ingredienti chiarissimi: il gioco comunque già limpido del Genoa contro quello speculativo dell Atalanta, fatto di occasioni trovate più che create, e sempre su calci da fermo (una chance per Cherubin, e poi la gigantesca sciocchezza del mani da rigore di Burdisso). Dunque i rischi rossoblù (blitz di Dramé murato da Perin e poi il sospettissimo rigore di cui sopra), anche dopo aver pareggiato con Pavoletti e prima di gridare alla beffa, per un gol di testa di Bertolacci ricacciato fuori dalla porta da Pinilla. Insomma la scivolosa sensazione di incompiuto a dispetto del potere delle proprie idee, incarnate perfettamente da Kucka e soprattutto Bertolacci nel cuore ATALANTA 1 GENOA 4 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Pinilla (A) su rigore al 18, Pavoletti (G) al 30 p.t.; Bertolacci (G) al 12, Iago (G) al 16 e al 28 s.t. ATALANTA (4-3-3) Sportiello; Bellini, Stendardo, Cherubin (dal 30 s.t. Benalouane), Dramé; Carmona, Migliaccio, Cigarini (dal 15 s.t. Moralez); D Alessandro (dal 21 s.t. Bianchi), Pinilla, A. Gomez. PANCHINA Frezzolini, Merelli, Del Grosso, Scaloni, Baselli, Grassi, Emanuelson, Rosseti, Boakye. ALLENATORE Reja BARICENTRO BASSO 49.7 M. CAMBI DI SISTEMA dal 15 s.t , dal 21 s.t ESPULSI nessuno. AMMONITI Migliaccio, Carmona e Pinilla per gioco scorretto. GENOA (4-3-3) Perin; Roncaglia, Burdisso, Izzo, Edenilson; Rincon, Bertolacci (dal 39 s.t. Mandragora), Kucka; Iago (dal 42 s.t. També), Pavoletti, Lestienne (dal 22 s.t. Bergdich). PANCHINA Lamanna, Sommariva, Soprano, Gulli, Laxalt, Ghiglione, Panico ALLENATORE Gasperini. BARICENTRO BASSO 49.4 M. CAMBI DI SISTEMA dal 22 s.t , dal 42 s.t ESPULSI nessuno AMMONITI Izzo per gioco scorretto. ARBITRO Gervasoni di Mantova NOTE paganti per un incasso di euro ,09; abbonati per una quota di euro ,98. Tiri in porta 6-7. Tiri fuori 9-4. In fuorigioco 1-4. Angoli 9-7. Recuperi: 2 p.t., 3 s.t. del campo, dove il Genoa ha iniziato a vincere la patita. DEDICATO ANCHE A CONTE Il c.t. Conte, che ultimamente vede Genova e sorride (domenica scorsa era toccato a Soriano) e ieri dev essersi compiaciuto anche per la reattività di Sportiello e Perin, avrà preso nota con speranza: proprio a Bertolacci è toccato il primo ciak del film dedicato alla bellezza del gol - inserimento già faccia alla porta, tunnel, finta al portiere - e poi sciambola. Come se il Genoa avesse deciso di vincere la partita, nel giro di 4, e la cosa diventasse inevitabile: perché poi è entrato in scena anche Iago ed è sembrato che con il sinistro i suoi due gol li disegnasse, più che segnasse, soprattutto il 4-1; perché le vie del gol per Gasperini sono quasi infinite come le sue possibili variabili tattiche, anche e soprattutto in corsa; in buona sostanza perché il Genoa oggi è così: anche se un giorno dopo l altro gli mancano i dribbling di Perotti e Niang, e poi le soluzioni di Tino Costa, e poi la potenza di Borriello, continua ad essere una gioiosa macchina che percorre quelle strade verso la porta avversaria senza sbandare. E spera che tutto questo serva a qualcosa che non sia solo pura gloria calcistica: tipo avere un attacco che già oggi, con altre due partite da giocare, ha segnato più gol (58-56) del Genoa , quello di Gasp, Milito e Thiago Motta. Solo che quello in Europa ci andò. GENOA Iago ha fatto 13 tra i marcatori Ora è il gioiello sul mercato 1Lo spagnolo, Bertolacci, Perotti: sarà dura per Preziosi resistere alle offerte Matteo Brega MILANO I l giochino del «vorrei ma non posso» si mischia con la realtà. E questo Genoa, ripetutamente bello sul campo e meritatamente in prima fila per strappare il codino dell Europa League rischia la doppia burla. Senza licenza Uefa la squadra di Enrico Preziosi cederà il gettone a chi arriva dietro e senza cambi di linea il giocattolo rischierà di essere smontato ancora una volta. Il Gasp, se resterà, dovrebbe ricominciare ancora tutto dalle fondamenta. Perdendo con ogni probabilità i fari della gara di ieri, Iago Falque e Andrea Bertolacci, oltre che Diego Perotti. Il mercato chiama, anzi urla. E Preziosi difficilmente non ascolterà. Perché le cifre che circolano sono decisamente interessanti nell ottica presidenziale. FALQUE, BASTA LA PAROLA Iago era stato acquistato dalla Juventus nell estate 2008, in uscita dalla cantera del Barcellona. Non è mai sbocciato il feeling e dopo vari passaggi anglo-iberici, l estate scorsa ha trovato la terra promessa al Genoa. «Mi ispiro a Del Piero - aveva rivelato giorni fa -. Ho imparato molto allenandomi con lui nella Juventus». Gasperini lo ha elogiato per la sua maturità tattica. Non è solo un attaccante che segna e inventa, ma mette a sua disposizione le corse di sacrificio per accorciare e cucire in fase difensiva. «Proprio quando pensi che non ne abbia più e ti prepari a sostituirlo - ha detto Gasperini - lo vedi ripartire in aiuto alla difesa. Per questo è un giocatore fondamentale per il Genoa». Su di lui il movimento aumenta: con 13 gol in A è comprensibile. BERTOLACCI Le attenzioni buone che circondano Bertolacci sono quelle di Antonio Conte che ormai lo tiene avvinghiato al gruppo azzurro. «Il futuro per me adesso non è importante - ha spiegato ieri il genoano -, voglio far parlare il campo, devo dimostrare le mie qualità sul terreno di gioco, poi a queste cose ci pensa la persona che mi segue che per me è come un secondo papà». Niente mercato, niente Nazionale. Nella testa di Bertolacci c è solo il Genoa. «Dobbiamo restare con i piedi per terra, mancano due gare difficili con Inter e Sassuolo, crediamo nell obiettivo europeo - ha chiuso -, ma dobbiamo restare concentrati. Abbiamo comunque dimostrato di essere una squadra forte e di meritare questa classifica». Iago Falque (in alto lo splendido gol del 4-1), 25 anni, con la doppietta di ieri è arrivato a 13 gol in Serie A: 11 li ha fatti nel 2015 ANSA ATALANTA E Reja va già oltre «La mia conferma è lapalissiana» Edy Reja, 69 anni, a marzo ha sostituito Colantuono 1«Siamo salvi, quindi resto: lo dice il contratto. Abbiamo bisogno di tre-quattro rinforzi» Matteo Spini BERGAMO «M ai sconfitta fu così dolce». Nel giorno della salvezza matematica, Edy Reja non riesce proprio a dispiacersi, nemmeno di fronte ad un brusco k.o. come quello di ieri contro il Genoa (il settimo in casa per l Atalanta). Obiettivo centrato con una sconfitta, metafora di una stagione strana e difficile: «Avere raggiunto la salvezza a due giornate dalla fine ci rende orgogliosi - attacca il tecnico - viste le condizioni in cui eravamo, il traguardo è importante e possiamo dire di esserci salvati con i nostri meriti. Dispiace avere perso sonoramente: i giocatori erano abbattuti, avremmo preferito festeggiare in una maniera più adeguata». Merito di un Genoa bellissimo, ma non solo: «Eravamo in vantaggio ma forse dopo avere visto che il Palermo vinceva a Cagliari, ci siamo sentiti salvi e abbiamo abbassato il ritmo: è mancata l intensità e di fronte avevamo la squadra più in forma del campionato». SGUARDO AL DOMANI Da ieri, a Bergamo, si parla di futuro: innanzitutto quello imminente, con le ultime due partite. «L obiettivo è raggiungere i fatidici 40 punti continua Reja -: mi piacerebbe finire il campionato in maniera dignitosa, in quanto a gioco e risultati. In queste partite proverò qualche soluzione diversa per trovare stimoli nuovi». Ma all orizzonte c è la prossima stagione: «Secondo il mio contratto, la conferma è lapalissiana in caso di salvezza. Quanto ai giocatori, non ho ancora parlato con la società: finora il pensiero era la permanenza in A. Bisogna essere riconoscenti ai ragazzi. Poi l Atalanta ha una filosofia giovane: vedremo anche se avremo bisogno di due, tre o quattro pedine per alzare il tasso tecnico». CIGARINI A DUE FACCE Luca Cigarini è diviso tra la soddisfazione per la salvezza e la delusione per la sconfitta: «Siamo contenti di avere raggiunto l obiettivo, al termine di una stagione nella quale non ci saremmo aspettati tutte queste difficoltà. Dispiace per il risultato e per una prestazione non all altezza». L ALLENAMENTO SI FA DURO? SU CON Quando devi resistere alla fatica c è Sustenium Energy Sport! Sustenium Energy Sport ha una formula ipotonica e tecnologicamente avanzata con Sali minerali, Carnitina, Taurina, Glutammina ed isomaltulosio, studiata per reintegrare i Sali persi con la sudorazione e sostenere l organismo nelle sessioni di allenamento anche prolungate.

18 Magic+3 R Campionato 18 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Samp, è allarme attacco Quanto pesa il k.o. di Eder 1Con l infortunio del brasiliano le punte di Mihajlovic si sono spente Okaka fuori forma, Muriel va a fiammate ed Eto o fatica in zona gol 36 a GIORNATA Alessio Da Ronch GENOVA S inisa Mihajlovic ora dovrà cercare in ogni angolo della sua mente e scandagliare ogni piccola piega della sua esperienza calcistica per trovare le mosse giuste per rivitalizzare la Sampdoria. NUMERI I numeri parlano chiaro: nella volata per un posto in Europa la squadra blucerchiata ha la velocità più bassa: nelle ultime otto partite Palombo e compagni sono riusciti a esultare una sola volta, a Udine. Dopo il successo sull Inter, datato 22 marzo, sono arrivati anche tre pareggi e ben quattro sconfitte. Rispetto alla Sampdoria delle prime tre settimane di marzo, quella che con 4 successi consecutivi su Atalanta, Cagliari, Roma e Inter aveva quasi messo le mani sul rinnovo del passaporto europeo, manca Eder, l uomo dei gol, ma anche e soprattutto del sacrificio e dell imprevedibilità, l attaccante che aiutava la difesa, l ala che riusciva spesso a creare superiorità numerica con i suoi dribbling e la sua velocità. ASSENZA PESANTE Il problema principale è proprio il fatto che Eder non ci sarà neppure nelle ultime due partite contro Empoli e Parma. L infortunio rimediato a Napoli lo costringe ancora a camminare con difficoltà: il brasiliano sarà pronto soltanto a luglio, in tempo per aggregarsi ai compagni in ritiro. Mihajlovic sa che deve puntare l obiettivo altrove, sui tre problemi risolvibili. CASA AMARA Il Ferraris è stato per quasi tutta la stagione una fabbrica di punti: 7 successi e 7 pareggi, nelle prime 14 sfide a Marassi, per un totale di EDER L italo-brasiliano ha chiuso il suo campionato il 26 aprile facendosi male durante Napoli-Samp: per lui 30 gare e 9 reti FORTE 28 punti, alla media di 2 punti a partita. Ora però lo stadio di casa è divenuto una trappola: nelle ultime quattro sfide, contro Cesena, Verona, Juventus e Lazio, sono arrivati 2 pareggi e due sconfitte, 2 soli punti, alla media di 0,5 a partita. Il tutto condito con un solo gol, quello che aveva illuso i blucerchiati contro il Verona, messo a segno da De Silvestri, un difensore. ETO O Ecco il secondo problema: l attacco fatica perché Eder non c è, ma anche perché Okaka è scaduto di condizione, Muriel va a fiammate ed Eto o pare annebbiato dalla fatica. La sostituzione del camerunese nelle ultime due sfide la dice lunga, il suo errore, pesante, contro la Lazio è la prova di un momento difficile. SAMUEL ETO O Il camerunese è arrivato alla Samp nel mercato di riparazione: in 16 partite di campionato ha realizzato un solo gol ANSA Mihajlovic aveva intuito tutto in anticipo, contro il Cesena aveva provato a forzare il destino, inserendo in campo tutti i suoi attaccanti di maggior qualità contemporaneamente. A Udine il tecnico ha azzeccato la mossa Djordjevic, ora dovrà inventarsi altre magie. Non sarà semplice. DIFESA Nel frattempo anche il reparto arretrato fa acqua. Otto reti subite nelle ultime 5 sfide sono troppe, anche perché in buona parte sono scaturite da errori banali. Alla squadra manca lo spirito di sacrificio degli attaccanti visto nei mesi precedenti. A Empoli, contro l amico Sarri e le sue ripartenze, sarà fondamentale ritrovare la difesa per rilanciare il sogno Europa. Polveri bagnate LUIS MURIEL Voluto fortemente da Mihajlovic a gennaio, ha messo in cascina quattro reti in 14 presenze in campionato con la Samp GETTY STEFANO OKAKA Era partito bene da titolare, poi è lentamente scivolato in panchina, complici gli arrivi di Eto o e Muriel. Per lui 31 gare e 4 gol in campionato LAPRESSE GONZALO BERGESSIO Acquistato in estate dal Catania, il Toro non ha quasi mai lasciato il segno a Genova: solo una rete in campionato in 21 gare LAPRESSE ZUPPING di VINCENZO CITO QUELLI DEL COORDINAMENTO, CONSIGLI PARA PER IL MILAN E L OSPIZIO DI MANDORLINI M ancano solo due giornate alla fine e forse un giorno ce lo diranno chi sono quelli del famigerato «coordinamento» che prima dell arbitro, prima degli assistenti, prima del bordocampista, sanno sempre quanti saranno i minuti di recupero... Andrea Bertolacci a Sky sul suo futuro «Non dipende da me, l ultima parola spetta a me» «Il mio futuro è quello di Toni? Siamo due vecchietti, vorrà dire che ce ne andremo assieme all ospizio» (Andrea Mandorlini a «Stadio sprint», Rai Due) Inter-Juve, il solito incipit della coppia Caressa- Bergomi su Sky «Ciao Beppe!». «Ciao Fabio!». «Come può trovare motivazioni la Juve?». «Le troverà». Ciao Beppe, ciao Fabio, per fortuna il campionato sta finendo. Sassuolo Milan, sul gol dell 1-0 fa chiarezza Massimo Barchiesi (Radiorai) «Forse il pallone è entrato del tutto, forse no». Sulla rete del 2-2 Antonio Nucera (Sky) non ne azzecca una. «De Jong anticipa il portiere del Milan Consigli». Ha segnato Alex e Consigli è del Sassuolo. Arriva Massimo Veronelli e gli dice «Guardi che il gol del Dnipro era irregolare!». Benitez «Non lo possiamo cambiare». L inviato insiste, il tecnico ribadisce «Non lo possiamo cambiare» Graziano Cesari dallo studio, dopo la moviola, rincara la dose «Il gol non c era!». L allenatore imperterrito «Non lo possiamo cambiare». (A Canale5, tanto per non fare polemiche, cercano di aizzare Benitez senza riuscirci dopo la partita di Europa League fra Dnipro e Napoli). Gaia Brunelli (diretta gol serie B, Sky) dopo la rete del Cittadella. «Grande assist di Minesso per Gerardi che conosce il suo compagno di squadra!». E volevamo pure vedere, dopo 41 partite I grandi servizi esterni di «Novantesimo minuto» (Rai due). L inviato Alberto Rimedio è fuori dallo stadio di Bergamo, dopo la partita. Il conduttore Marco Mazzocchi è ansioso di sapere «Ma lì come va, sai che a a me piace inquadrare l ambiente, entrare nelle situazioni..». Veramente c è solo il piazzale vuoto e un tipo che mette gli attrezzi nel pullman Fabrizio Frates (basket su Sky, playoff serie A2) «Carra segna con la mano sinistra, è quello che ha fatto in 35 anni di carriera!». E quanti ne ha? Su Raisport le ultime palpitanti fasi della settima tappa Grosseto- Fiuggi del Giro d Italia, c è la volata. Francesco Pancani «Spunta da quest altra parte anche Lobato, cerca Lobato il tentativo..» Silvio Martinello «Modolo!». Francesco Pancani «Modolo, Modolo, c è la vittoria di Sacha Modolo!». Martinello «Attenzione, Diego Ulissi, attenzione!». Uno stupito Pancani «No, Ulissi! E Ulissi! Ulissi...Anche lui non credeva a questo successo!» (veramente non ci credevano loro). Un amaro Martinello «Ulissi ci ha sorpreso.ci ha sorpreso Io primo avevo detto Modolo Mi sembrava la sua sagoma.». Che sagome GLI ANTICIPI DI SABATO Marchisio-Morata La Juve affonda l Inter in rimonta INTER 1 JUVENTUS 2 MARCATORI Icardi (I) al 9, Marchisio (J) su rigore al 42 p.t.; Morata (J) al 38 s.t. INTER ( ) Handanovic 4,5; D Ambrosio 6,5, Ranocchia 5,5 (dal 44 s.t. Gnoukouri s.v.), Vidic 5, Juan Jesus 6; Brozovic 6,5 (dal 37 s.t. Podolski s.v.), Medel 5, Kovacic 6; Shaqiri 6,5 (dal 26 s.t. Nagatomo 6); Icardi 5,5, Palacio 6,5. All. Mancini 6. JUVENTUS ( ) Storari 7,5; Lichtsteiner 5,5 (dall 11 s.t. Ogbonna 6), Barzagli 6, Bonucci 6, Padoin 5,5; Romulo 5,5, Marchisio 7, Sturaro 6; Pereyra 6 (dal 33 s.t. Pogba s.v.); Matri 6 (dal 21 s.t. Llorente 6), Morata 7,5. All. Allegri 6,5. ARBITRO Doveri 5. NOTE Ammoniti Ranocchia (I), Brozovic (I), Vidic (I), Kovacic (I), Juan Jesus (I), Morata (J), Lichtsteiner (J). Che Gentiletti La Lazio supera la Sampdoria SAMPDORIA 0 LAZIO 1 MARCATORE Gentiletti al 9 s.t. SAMPDORIA ( ) Viviano 6; De Silvestri 6, Silvestre 6,5, Romagnoli 6, Regini 5,5; Acquah 5,5 (dal 17 s.t. Rizzo 6), Palombo 5 (dal 36 s.t. Okaka s.v.), Obiang 5; Soriano 6,5; Muriel 5,5, Eto o 5 (dal 17 s.t. Bergessio 5,5). All. Mihajlovic 5,5. LAZIO ( ) Berisha 6; Basta 6,5, Ciani 5,5, Gentiletti 7 (dal 31 s.t. De Vrij 6), Radu 6; Parolo 7, Ledesma 6,5, Lulic 6,5; Candreva 7,5 (dal 38 s.t. S. Mauri s.v.), Klose 6 (dal 25 s.t. F. Djordjevic 6), F. Anderson 7. All. Pioli 7,5. ARBITRO Mazzoleni 5,5. NOTE Ammoniti Palombo (S), Silvestre (S). BEATI GLI ABBONATI PREMIUM PERCHÈ VEDRANNO LA CHAMPIONS Non è una parabola. Da agosto 2015 e per le successive tre stagioni tutta la Champions League è un esclusiva Mediaset Premium. Le partite non saranno visibili sulla pay tv satellitare. We are the Champions DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

19 LUNEDÌ 18 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19

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