Valutazione dell efficienza e dell efficacia del servizio idrico nel territorio riminese attraverso l analisi di bilancio

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1 Facoltà di Economia Facoltà di Scienze Statistiche Osservatorio sui Bilanci dei Comuni della Provincia di Rimini Valutazione dell efficienza e dell efficacia del servizio idrico nel territorio riminese attraverso l analisi di bilancio Relatori : Dott.ssa Annamaria Risi Dott. Marco Tognacci 1

2 VALUTAZIONE DELL EFFICIENZA E DELL EFFICACIA DEL SERVIZIO IDRICO NEL TERRITORIO RIMINESE Relatori Dott.ssa Annamaria Risi Borsista all Osservatorio sui Bilanci dei Comuni della Provincia di Rimini Dott. Marco Tognacci Consulente tecnico dell Osservatorio sui Bilanci dei Comuni della Provincia di Rimini 2

3 SOMMARIO PREMESSA LEGENDA FORMULE E SIGLE PRESENTI NEL TESTO PARTE PRIMA Capitolo 1: Problematiche relative il servizio idrico integrato 1.1 La Risorsa idrica: Bene Pubblico ; 1.2 Quadro legislativo in materia di servizio idrico integrato; 1.3 Verso la privatizzazione. PARTE SECONDA Capitolo 2: Analisi di Bilancio delle Società per Azioni che gestiscono il Servizio Idrico integrato nel territorio riminese 2.1 Cenni sulla validità delle Analisi di Bilancio verso il processo di privatizzazione 2.2 Le Società per Azioni nella Provincia di Rimini Capitolo 3: Società italiana Servizi S.p.A. 3.1 Presentazione della realtà aziendale; 3.2 Analisi di Bilancio per margini e per indici; Situazione finanziaria; Situazione patrimoniale; Situazione economica; 3.3 Riflessioni sulla gestione della Società S.i.s. 3.4 Alcuni dati interessanti. 3

4 Capitolo 4: AMIR S.p.A 4.1 Presentazione della realtà aziendale; 4.2 Analisi di Bilancio per margini e per indici; Situazione finanziaria; Situazione patrimoniale; Situazione economica; 4.3 Riflessioni sulla gestione di Amir S.p.A.; 4.4 Alcuni dati interessanti. Capitolo 5: Romagna Acque S.p.A. 5.1 Presentazione della realtà aziendale; 5.2 Analisi di Bilancio per margini e per flussi; Situazione finanziaria; Situazione patrimoniale; Situazione economica; 5.3 Riflessioni sulla gestione di Romagna Acque S.p.A. 5.4 Alcuni dati interessanti. Si ringrazia per la cortese collaborazione L ATO della Provincia di Rimini. 4

5 SOMMARIO L interesse nei confronti della gestione della risorsa idrica, quale servizio produttivo indispensabile, di indiscussa rilevanza economica ed industriale, è apparso sempre più evidente su tutto il territorio nazionale, per il fermento in campo normativo ed istituzionale che esso ha determinato, rilevando processi di organizzazione e di innovazione degli strumenti e delle strategie per l uso e la tutela della stessa. Basti pensare non solo alla Legge n. 36/90 ma anche al decreto legislativo dell 11 maggio 1999 n. 152, recante Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento delle direttive 91/27/CEE e 91/676/CEE. Tale decreto e le sue successive integrazioni, innovano in modo significativo parti non secondarie della Legge n. 36 del 5 gennaio 1994 (Legge Galli), che detta le norme per la riorganizzazione dei servizi idrici anche ai fini del migliore impiego della risorsa pubblica. Per questo risulta di fondamentale importanza trattare la risorsa idrica come un bene economico, la cui gestione, in tutte le sue fasi, deve rispondere sempre più a criteri di razionalizzazione, di ottimizzazione, di economicità, di efficienza, di efficacia e di trasparenza; criteri al quale il tradizionale monopolio pubblico, non poteva rispondere, data l eccessiva frammentarietà delle gestioni, organizzate essenzialmente in ambito municipale. Da qui l avvio della fase di privatizzazione della gestione della risorsa idrica, attraverso l abbattimento di tutte quelle barriere all entrata, proprie del settore pubblico per gli investitori privati. Attraverso le Analisi di Bilancio per le ex aziende municipalizzate che gestiscono il Ciclo idrico integrato nella Provincia di Rimini, con la predisposizione di indicatori (ROE, ROI, Indice di indebitamento, ecc ), si è cercato di predisporre un primo Quadro di controllo con indicatori monetari, utile per un primo apprezzamento dell economicità delle gestioni nel loro complesso, dei risultati della gestione economica caratteristica, della struttura patrimoniale e della dinamica finanziaria, per l individuazione delle aree gestionali critiche proprie di questo settore che tanto si sta evolvendo e che si sta preparando ai benefici e agli impegni prospettati dalla competizione del libero mercato. 5

6 LEGENDA FORMULE E SIGLE PRESENTI NEL TESTO F Attività fisse: sono rappresentate dai valori netti delle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. K Attività totali o Totale delle attività: si tratta degli investimenti in essere in un dato istante (capitale acquisito e investito); sono date dalla somma del capitale circolante lordo (CCL = l+l+m) e delle attività fisse (F). CCL Capitale circolante lordo: è dato dalla somma delle attività correnti, ossia dalla somma delle liquidità immediate (l), delle liquidità differite (L) e dalle rimanenze di magazzino (M). CCN Capitale circolante netto: è dato dal capitale circolante lordo (CCL) al netto delle passività correnti (p); come margine è dato anche dalla differenza fra le fonti durevoli di capitale ( N+P) e le attività fisse (F). N Patrimonio netto o capitale netto: è la differenza fra tutte le attività (K) e il capitale di credito (p+p). i È il costo medio delle fonti di finanziamento: determinato come rapporto fra gli oneri finanziari e le fonti di terzi, onerose e non onerose (T). l Liquidità immediate: trattasi di disponibilità liquide (Banca c/c attivo, e cassa) o prontamente liquidabili (investimenti fruttiferi temporanei di denaro). L Liquidità differite: comprende tutti i crediti esigibili entro l anno (crediti v/clienti e cambiali attive commerciali c e altri crediti), le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, nonché ratei e risconti attivi. M Realizzabilità, disponibilità: si tratta delle scorte o rimanenze di beni e servizi. MOL Margine operativo lordo: dato dalla differenza fra i ricavi e i costi; corrisponde al valore aggiunto al netto del costo del personale. MS Margine di struttura: è dato dalla differenza fra il patrimonio netto (N) e le attività fisse (F). Questo sta ad indicare quanto i mezzi propri sono in grado di coprire il fabbisogno durevole di capitale (immobilizzazioni). 6

7 MT Margine di tesoreria: è dato dalla differenza fra le attività correnti, escluse le scorte, e le passività correnti (l+l-p). Informa sull esistenza di tensioni finanziarie. p Passività correnti: si tratta di tutte le passività con esigibilità prevista entro il successivo esercizio. P Passività fisse, o consolidate: si tratta di tutte le passività con esigibilità prevista oltre l esercizio successivo. T Capitale di terzi: dato dalla somma delle passività correnti (p) e delle passività fisse (P). RAI Reddito ante imposte: corrisponde al risultato economico dopo la voce 21 dello schema legale di conto economico. RN Risultato netto: è il risultato economico dell esercizio. ROC Risultato operativo caratteristico: è la differenza fra le componenti reddituali positive e negative dell attività tipica aziendale. ROG Risultato operativo globale: è dato dal reddito operativo + il saldo delle partite accessorie + il saldo delle partite finanziarie. ROE Indice di redditività del capitale proprio: dato dal rapporto fra il reddito netto (RN) e il patrimonio netto (N). Misura l efficacia con la quale l alta direzione ha svolto l attività di indirizzo e coordinamento nei vari settori aziendali ROI ROS Indice di redditività del capitale investito: è dato dal rapporto fra il reddito operativo globale (ROG) e il capitale investito (K). Segnala la resa di tutti i mezzi finanziari investiti in azienda nell attività tipica. Indice di redditività delle vendite: dato dal rapporto fra il reddito operativo e le vendite nette. Indica il reddito medio operativo per unità di ricavo RN/Ro Incidenza del risultato netto sul Risultato operativo: esprime indirettamente il peso esercitato dai componenti non operativi di reddito (Imposte sul reddito, Partite straordinarie, Oneri finanziari) K/N Rapporto di indebitamento in forma indiretta: è dato dal rapporto fra il capitale investito e il patrimonio netto. Misura il peso del patrimonio netto sul totale delle fonti di capitale. 7

8 PARTE PRIMA Capitolo 1: Problematiche relative il servizio idrico integrato 1.4 La Risorsa idrica: Bene Pubblico ; 1.5 Quadro legislativo in materia di servizio idrico integrato; 1.6 Verso la privatizzazione. 1.1 La risorsa idrica: Bene pubblico Con il termine Servizi idrici e fognari si vuole descrivere tutto quell insieme di servizi inerenti l utilizzazione dell acqua dal momento del prelievo della stessa dal sottosuolo al momento della sua restituzione all ambiente sotto forma di scarico: riferendosi così alle attività di captazione, potabilizzazione, distribuzione, raccolta dei reflui, depurazione e restituzione ai recettori naturali. In Italia la gestione delle acque è sempre stata problematica, caratterizzata da un approccio di tipo settoriale dovuto sia alle caratteristiche geo-morfologiche del territorio, sia allo stratificarsi nel corso del tempo di scelte legislative ed amministrative eterogenee effettuate in assenza di qualsiasi programmazione dei vari usi nelle varie zone ed in relazione alle complessive esigenze emergenti. L aumento dei consumi civili ed industriali, l aumento del livello d inquinamento, la progressiva obsolescenza degli impianti di distribuzione e il conseguente presentarsi di perdite nelle reti distributive, hanno portato ad una preoccupante dispersione di una risorsa così importante per l umanità, nonché ad inefficienze gestionali ed organizzative. Ben note sono le situazioni di degrado in cui versano sul territorio italiano le falde acquifere ed i corsi d acqua; altrettanto conosciute sono le loro implicazioni sulla salute umana, sull equilibrio ecologico, senza dimenticare la sempre più difficile reperibilità di fonti di approvvigionamento idrico di qualità. È risultato quindi di fondamentale importanza trattare la risorsa idrica come un bene economico che incide direttamente sulla collettività, la cui gestione, in tutte le sue fasi, deve rispondere sempre più a criteri di razionalizzazione, di ottimizzazione, di economicità, di efficienza, di efficacia nonché di trasparenza: il tutto in un ottica di sostenibilità ambientale. 8

9 Proprio per la sua natura di Bene collettivo, la gestione dell acqua è sempre stata affidata all Amministrazione Pubblica locale, che a volte per mancanza di programmazione (effetti di decisioni non coerenti con corrette logiche programmatorie), ha implicato la diffusione di assetti organizzativi e gestionali inidonei per l efficace ed efficiente soddisfacimento dei bisogni del cittadino utente, impedendo da subito una gestione autonoma rispetto a quella dell ente stesso. I modelli gestionali utilizzati sono stati in prevalenza quelli della gestione diretta in economia (la più diffusa), dell azienda municipale o consortile e della concessione a terzi. Nel settore idrico, gli operatori privati sono stati sempre scoraggiati dalla presenza di invalicabili barriere all entrata: la presenza delle aziende speciali e la conseguente politica tariffaria scarsamente remunerativa che prescindeva dai costi connessi all erogazione della risorsa e dal suo valore economico. L erogazione del servizio a costi sociali anziché a costi effettivi, richiedeva la costante azione correttiva dell Amministrazione Pubblica nella copertura delle perdite sopportate dalle proprie aziende speciali, è questo non ha fatto altro che disincentivare la ricerca verso la riduzione degli sprechi e delle inefficienze, dei miglioramenti negli standard qualitativi della risorsa a tutela del cittadino in un ottica di lungo periodo. 1.2 Quadro legislativo in materia di servizio idrico integrato La Legge Merli (Legge 10 maggio 1976) può essere considerata il primo provvedimento in tema di tutela delle acque dall inquinamento, attraverso la formazione di piani regionali di risanamento delle stesse. Sulla scia della Legge Merli venne formulata la Legge n. 183 del 18 maggio 1989 in tema di Tutela del suolo, mirante ad assicurare la difesa dello stesso, ad attuare un contestuale risanamento delle acque ed una gestione delle risorse tale, da consentire un razionale sviluppo economico e sociale anche in termini di sostenibilità ambientale, organizzando e programmando la tutela globale del territorio, in tutti i suoi aspetti, sulla base di ambiti territoriali ottimali, coincidenti di regola con i bacini idrografici naturali. Le considerazioni fatte sulla frammentarietà delle gestioni del servizio idrico a livello territoriale ed a livello funzionale 1, (che sin dall inizio ha condizionato negativamente il settore), da anni hanno 1 Basti pensare che in uno stesso ambito territoriale, le varie fasi del servizio Ciclo idrico integrato venivano esplicate da diversi operatori. 9

10 sottolineato l esigenza di ristrutturare profondamente il settore idrico, rafforzando la necessità di una seria e compiuta riforma. La Legge nazionale n. 36 del 5 gennaio 1994 (Legge Galli), ha profondamente innovato il quadro legislativo in materia di servizio idrico integrato, ribadendo la natura pubblica di tutte le acque, la necessità di salvaguardarle (evitando gli sprechi) di utilizzarle secondo criteri di solidarietà, (usufruendo della risorsa senza pregiudicare il diritto delle generazioni future di poter fruire di un patrimonio ambientale integro). La vera grande innovazione che la legge Galli introduce, appare la riorganizzazione a livello sovracomunale del settore (l esigenza di superare l orizzonte strettamente locale che ne ha limitato la conduzione) e la necessità di assicurarne una gestione di tipo imprenditoriale. La legge n. 36, mira a conseguire l espletamento del Servizio idrico integrato secondo quei tanto decantati criteri di economicità, efficacia ed efficienza. Concretamente per l organizzazione del servizio idrico integrato, la Legge n. 36 pone a carico delle Regioni, sentite le Provincie interessate, il compito di individuare gli ambiti territoriali ottimali 2. Entro il termine di sei mesi dall avvenuta delimitazione territoriale, Comuni e Province devono organizzare il servizio idrico integrato, scegliendo come forma gestionale una di quelle previste dalla Legge n. 142 del 1990 Testo unico degli enti locali, (l azienda speciale, la società per azioni a prevalente capitale pubblico locale, la società per azioni con prevalente capitale privato) basando la propria scelta su considerazioni di efficienza, efficacia ed economicità. Dopodichè sarà compito della Regione, ai sensi della legge n.142 (poi Decreto Legislativo n. 267 del 2000, tuttora integrato dall articolo n. 35 della Finanziaria ) individuare, la forme e la modalità di cooperazione fra gli Enti locali posti all interno dello stesso ambito territoriale. Al fine di completare il quadro normativo della Legge Galli e della normativa regionale di sua attuazione (Legge Regionale Emilia Romagna n. 25 del 6 settembre 1999) attualmente resta viva 2 Secondo quanto previsto dalla Legge, l individuazione dell ambito ottimale, doveva avvenire nel rispetto dell unità del bacino idrografico o dei bacini idrografici contigui, conseguendo dimensioni gestionali adeguate in relazione a parametri tecnici, fisici e demografici, eliminando l antifunzionale frammentazione delle gestioni. 3 Il Decreto Legislativo n. 267 del 2000 disciplina le forme associative fra enti locali, Convenzioni e Accordi di programma (forme di collaborazione non associative), Consorzi e l Unione di comuni (forme associative), dando larga discrezionalità decisionale sulle soluzioni organizzative da adottare, palesando la volontà del legislatore di sostenere gli sforzi degli Enti nel loro processo d integrazione anche attraverso finanziamenti, in relazione al livello di unificazione posto come obiettivo. La Legge Finanziaria dello Stato 2002 introduce innovazioni importati per l accelerazione del processo di privatizzazione delle aziende municipalizzate, (per esempio i comuni potranno cedere la propria partecipazione di controllo delle aziende erogatrici del servizio idrico, senza che si abbiano effetti sulla durata della concessione e degli affidamenti), facendo capire i notevoli benefici economici che si riverseranno sugli Enti Pubblici cedenti. 10

11 la necessità di un intervento legislativo nel campo dei servizi pubblici locali per l integrazione della disciplina regionale di settore, che potrebbe accompagnare o seguire la legge quadro regionale sui servizi pubblici locali, soprattutto per quanto riguarda la specificazione delle modalità di affidamento del servizio idrico integrato e per la concreta attuazione della scelta compiuta dagli Enti Locali Verso la privatizzazione Dopo decenni di sistematico monopolio pubblico nel settore, ci si sta quindi avviando verso un compiuto processo di liberalizzazione del servizio, una politica di privatizzazione dei pubblici servizi locali a carattere industriale che comporterà notevoli benefici per l intera collettività: la migliore qualità dei servizi, la possibilità di investimenti infrastrutturali altrimenti irrealizzabili, la realizzazione di notevoli risorse per Enti Locali, proventi che nella generalità dei casi, potranno addirittura superare l attuale indebitamento dei singoli Comuni. La privatizzazione potrà essere realizzata inizialmente con la cessione di quote di minoranza ai privati e successivamente, quando sarà entrato a regime il progetto di riforma dei pubblici servizi locali, con la cessione da parte delle Amministrazioni pubbliche della propria partecipazione maggioritaria; fasi che dovranno essere sempre accompagnate da un azione di controllo e di indirizzo sull operato delle Aziende 5. Il processo di Privatizzazione non deve essere subito dagli Enti Pubblici, ma essere governato, è necessario che dalla privatizzazione, si aprano prospettive di autentico sviluppo, capaci di generare e sostenere un proprio mercato e di realizzare ricchezza differenziale ed opportunità di lavoro 6. 4 Convegno del 20 giugno 2002 Comunità di esperienze in materia di servizi idrici Idroproject, Università di Siena. 5 P. Baldazzi, M. Ferri, I servizi pubblici locali, Maggioli Editore, G. Zanetti, Il sole 24 ore, 13 ottobre

12 PARTE SECONDA Capitolo 2: Analisi di Bilancio delle Società per Azioni che gestiscono il Servizio Idrico integrato nel territorio riminese 2.3 Cenni sulla validità delle Analisi di Bilancio verso il processo di privatizzazione 2.4 Le Società per Azioni nella Provincia di Rimini 2.1 Cenni sulla validità delle Analisi di Bilancio verso il processo di privatizzazione Il termine Analisi di Bilancio << ([ *]) è assai usato in dottrina per indicare un complesso di operazioni atte a formulare degli indici rappresentativi di situazioni, di tendenze, di risultati >> 7, e rappresenta un fondamentale strumento tecnico di cui si avvale l economia aziendale per studiare la gestione delle imprese, valutandone lo stato di salute dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale. Chiunque abbia la responsabilità di direzione d impresa ha bisogno di disporre di strumenti semplici ma efficaci che possano essere utilizzati per: - una apprezzamento dei propri risultati aziendali rispetto ai risultati dei concorrenti nell ambito dello stesso settore di attività; - un controllo sistematico dei propri concorrenti, dei loro punti di forza e di debolezza; - la definizione di equilibrate strategie economico finanziarie; - un apprezzamento del corretto potere contrattuale, attuale e prospettico, di clienti e fornitori. È quindi un complesso ragionamento teso ad accertare, mediante l uso dei Bilanci, il raggiungimento o meno dell equilibrio aziendale, nelle sue manifestazioni economiche, finanziarie e patrimoniali. In definitiva l analisi è uno strumento per migliorare la capacità informativa del bilancio, nella sua espressione sia sintetica (stato patrimoniale e conto economico), sia analitica (nota integrativa e 7 G. Capodaglio, Considerazioni generali sulle analisi di Bilancio, in Rivista Italiana di Ragioneria e di Economia Aziendale, n. 1/

13 relazioni accompagnatorie), tenendo presente che i limiti del Bilancio sono i limiti delle analisi e viceversa. Fino ad oggi le analisi di Bilancio sono state strumento abituale delle società private operanti sul libero mercato; con l avvio della fase di privatizzazione dei pubblici servizi locali a contenuto industriale, anche gli Enti Pubblici dovranno cominciare ad avere dimestichezza con gli indicatori di efficienza e di efficacia (ROI, ROE, ) che possono essere predisposti attraverso l analisi dei bilanci aziendali. Il processo di privatizzazione deve essere controllato e governato, creando le condizioni affinché la cessione ai privati, delle quote maggioritarie che gli Enti Pubblici detengono nelle aziende che erogano il servizio idrico, sia valorizzata e non svenduta. Ma prima che questo avvenga è necessario che le Ex aziende Municipalizzate imparino a valutarsi sulla base degli stessi indicatori con i quali operano le aziende sul mercato, per potersi confrontare con la concorrenza e potersi migliorare; perché la competizione condurrà alla perdita delle rendite di posizione del settore pubblico, escludendo le imprese inefficienti dal mercato. L analisi di Bilancio, presuppone la conoscenza delle caratteristiche del modello principe di rappresentazione della realtà aziendale: il Bilancio di esercizio. La redazione del Bilancio d esercizio (Conto Economico, Stato Patrimoniale, Nota integrativa e per le aziende di determinate dimensioni, la Relazione sulla gestione), nasce da un obbligo preciso di legge, sia per la normativa civile che per quella tributaria, senza dimenticare che il Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione (redatto sulla base delle regole legali degli articoli 2423 e segg. Del codice civile) rappresenta il veicolo d informazione principale dell impresa verso l interno e verso l esterno. L art del Codice Civile, impone l obbligo agli amministratori di descrivere nella Relazione sulla Gestione, non solo la situazione aziendale nel suo complesso, ma anche quello che è stato l andamento della gestione nei diversi settori in cui ha operato La Legge Galli, ha previsto per i gestori del servizio idrico integrato, la possibilità di gestire altri servizi pubblici, oltre a quello idrico, ma con questo compatibili, anche se non estesi all intero ambito territoriale ottimale (servizio dell erogazione del Gas). Da qui la necessità per chi deve attuare il controllo su tali gestori, di attuare, a diversi livelli, la separazione contabile (attraverso la predisposizione di distinti stati patrimoniali e conti economici) in presenza di aziende pluriservizio 8, che renda trasparenti le disaggregazioni delle componenti patrimoniali ed economiche per determinare il costo effettivo del singolo servizio. Una buona trasparenza a monte dei Bilanci rimane il supporto più potente dell attività di analisi. 8 Un impresa a cui è affidata la gestione di più servizi pubblici, o di uno stesso servizio in diversi ambiti territoriali, o la concomitante gestione di attività non strettamente connesse al servizio pubblico. 13

14 È importante che chi si occupa del controllo dei gestori del servizio idrico, nonché le Amministrazioni Pubbliche, sappiano leggere e monitorare i Bilanci d Esercizio per valutare la presenza o meno di un equilibrio economico, finanziario, patrimoniale. 2.2 LE SOCIETA PER AZIONI NELLA PROVINCIA DI RIMINI La Legge Regionale Emilia Romagna n. 25/1999 ha individuato un unico ambito territoriale ottimale per l organizzazione del servizio idrico integrato nella Provincia di Rimini, coincidente con territorio provinciale stesso. Il Servizio idrico integrato nel territorio riminese è affidato a due gestori, ex aziende municipalizzate: la Società AMIR S.p.A. e la Società Italiana Servizi S.p.A. Nel corso delle prossime pagine verrà presentata l analisi di Bilancio effettuata sui Documenti Civilistici che vanno dal 1996 al 2000 per queste due società e per una terza impresa, Romagna Acque S.p.A. che gestisce la Diga di Ridracoli, dalla quale le precedenti Aziende idriche Riminesi acquistano acqua a seconda del proprio fabbisogno. Al fine di poter realizzare l analisi, è stata realizzata una preliminare rielaborazione dei dati grezzi derivanti dalla contabilità generale sulla base di schemi di riclassificazione. Per la Riclassificazione dello Stato Patrimoniale è stato adottato lo schema ispirato al Criterio di liquidità esigibilità (al fine di dinamizzare i documenti contabili, svincolandoli dalla loro patrimonialità originaria, collegando strettamente le sue poste ai futuri esiti finanziari delle stesse) e per la riclassificazione del Conto Economico è stato adottato lo Schema di Riclassificazione a PIL e MOL (per poter misurare l economicità sociale delle imprese). 14

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17 Capitolo 3: Società italiana Servizi S.p.A. 3.1 Presentazione della realtà aziendale; 3.2 Analisi di Bilancio per margini e per indici; Situazione finanziaria; Situazione patrimoniale; Situazione economica; 3.3 Riflessioni sulla gestione della Società S.i.s. 3.4 Alcuni dati interessanti. 3.1 Presentazione della realtà aziendale La Società Italiana Servizi è sorta il 30 ottobre 1995 a seguito della trasformazione del Consorzio Potenziamento Acquedotti in Società per Azioni (ai sensi dell art. 60 della legge 8 giugno 1990 n. 142), quale scelta dei Comuni di Cattolica, Gabicce Mare, Misano Adriatico, Mondaino, Montegridolfo, San Giovanni in Marignano, Saludecio e Riccione, di dar vita ad una struttura d impresa per la gestione del servizio idrico integrato nel territorio di competenza (obiettivo che verrà raggiunto solo a partire dal 2000) con un Capitale Sociale di Euro che, con Assemblea Straordinaria del maggio 1999 è passato a Euro mediante il conferimento d azienda effettuato dal Consorzio Intercomunale per il Risanamento della Valconca (operante nel settore del collettamento e trattamento delle acque reflue) e attraverso il conferimento, in proprietà, dei beni e degli impianti di fognatura e depurazione da parte dei Comuni di Cattolica, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano, Mondaino, Montegridolfo, Montescudo e Saludecio. La Società Italiana Servizi S.p.A. non dispone di contributi comunali su oneri di gestione. La scadenza della concessione è fissata per il 2011, data entro la quale la Società dovrà provvedere alla restituzione di tutti i beni in perfetta efficienza. la Società deve ai Comuni annualmente un corrispettivo di Lire 150 per metro cubo d acqua erogata e fatturata, per l affidamento in uso del sistema acquedottistico. 17

18 Attualmente l assetto societario risulterebbe così articolato: COMUNI PERCENTUALE DEL CAPITALE SOCIALE Comune di Cattolica 40,03% Comune di Gabicce 3,22% Comune di Gemmano 0,09% Comune di Misano Adriatico 24,28% Comune di Mondaino 1,37% Comune di Montegridolfo 0,93% Comune di Montecolombo 1,16% Comune di Montefiore Conca 0,25% Comune di Montescudo 1,16% Comune di Morciano di Romagna 0,85% Comune di Riccione 19,03% Comune di San Giovanni in Marignano 6,96% Comune di Saludecio 1,28% Comune di San Clemente 0,39% La Società Italiana Servizi S.p.A. ha per oggetto sociale, la Captazione, produzione, distribuzione e vendita di acqua potabile nei Comuni di Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, San Giovanni in Marignano e la gestione del Servizio depurazione e fognature anche per i Comuni di Gabicce Mare, Saludecio, Montegridolfo, Mondaino e Montescudo (per il Comune di Montecolombo, il solo servizio di depurazione) a partire dal La Società ha l onere di provvedere all incasso dei canoni di fognatura e depurazione previsti dalla Legge n. 319/76, in attesa della loro integrazione nella tariffa del servizio idrico, che avverrà al momento dell applicabilità del Metodo tariffario emanato con Decreto Ministeriale del 1 agosto del Esazione accollata al Gestore dell Acquedotto, il quale è tenuto, sopportando eventuali insolvenze, a versare l intero gettito all Ente titolare della gestione del servizio fognatura e depurazione. Dalla data della sua nascita fino al 31/12/99 la Società è stata esente dal pagamento di impose sul reddito e sul patrimonio usufruendo della moratoria fiscale della Legge 427/93 che consiste nell applicazione al reddito delle società costituite ai sensi della Legge 142/93 delle disposizioni tributarie proprie degli enti locali soci. 18

19 3.2 Analisi di Bilancio per margini ed indici Al fine di valutare lo stato di salute della Società Italiana Servizi S.p.A. sotto il profilo economico, patrimoniale e finanziario si presentano grafici indicativi delle capacità, o meno, dell impresa di produrre reddito, di fronteggiare tempestivamente ed economicamente i propri impegni finanziari e la presenza di un equilibrio fra le diverse tipologie di capitale che congiuntamente formano il patrimonio dell impresa Situazione finanziaria Nell impresa in funzionamento, la situazione finanziaria comporta un giudizio sulle esistenti o istituibili relazioni fra finanziamenti ed impieghi di mezzi finanziari, ricordando che una situazione ottimale sul piano del rapporto fra impieghi e fonti di capitale, si ha quando le attività fisse sono coperte da fonti durevoli. Gli indicatori della situazione finanziaria (margini ed indici) che verranno di seguito presentati sono: 1. Margine di struttura (Patrimonio Netto Attivo Immobilizzato); 2. Margine di tesoreria (Liquidità immediate + Liquidità differite Passività correnti); 3. Capitale circolante netto (Capitale circolante lordo Passività correnti); 4. Indice quickratio [(Liquidità immediate + Liquidità differite) / Passività correnti]; 5. Quoziente di liquidità generale (Capitale Circolante lordo / Passività correnti); 6. Indice di liquidità immediata (Liquidità immediata / Passività correnti). 19

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22 Tabella n. 1A: Dimensione dei margini Margine di struttura Margine di tesoreria CCN Grafico n. 1B: Direzione dei margini Analisi per M argini S.i.s. MT - MS - CCN Margine di struttura Margine di tesoreria Capitale Circolante netto 22

23 Figura n. 2: Indice Quickratio (Indice di liquidità primaria) Indice quickratio (l+l)/p "Acid test" Acid test 2,000 1,800 1,600 1,400 1,200 1,000 0,800 1,249 1,286 1,436 1,637 1,897 0,600 0,400 0,200 0,000 Figura n. 3: Indice di liquidità generale 2,500 Quoziente di disponibilità 2,000 1,723 2,005 C/p 1,500 1,000 1,309 1,351 1,513 0,500 0,000 Figura n. 4: Indice di liquidità immediata Quoziente di liquidità secca 0, , , , , , , , ,48884 l/p 0, , , ,

24 3.2.2 Situazione patrimoniale Gli indici sulla struttura patrimoniale devono evidenziare la struttura delle attività aziendali, la correlazione esistente tra investimenti e capitali ed il grado d indebitamento nei confronti dei terzi. Si tratta di indici volti ad esprimere un giudizio sulla Solidità patrimoniale dell impresa, si dovrà accertare da quali elementi dipenda la solidità/flessibilità della stessa Società Italiana Servizi S.p.A. Gli indicatori presi in esame per accertare tale capacità sono: 1. Rapporto di elasticità degli impieghi (Attività correnti/capitale mediamente investito); 2. Rapporto di rigidità degli impieghi (Attività immobilizzate/ Capitale mediamente investito); 3. Indice di rigidità delle fonti di capitale [(Passività consolidate + Patrimonio netto)/ Capitale mediamente investito]; 4. Indice di copertura delle immobilizzazioni ([(Passività consolidate + Patrimonio netto)/ Attività immobilizzate]; 5. Indice di autonomia finanziaria (Patrimonio netto / Capitale mediamente investito). Figura n. 5: Rapporto di elasticità degli impieghi 0,450 Rapporto di elasticità degli impieghi 0,400 0,350 0,381 0,396 0,413 C/K 0,300 0,250 0,200 0,311 0,281 0,150 0,100 0,050 0,000 l attitudine dell impresa di sopravvivere e svilupparsi nel tessuto economico, grazie alla sua capacità di adattamento. 24

25 Figura n. 6: Rapporto di rigidità degli impieghi Rapporto di rigidità degli impieghi 0,800 0,700 0,600 0,500 0,619 0,604 0,587 0,689 0,719 F/K 0,400 0,300 0,200 0,100 0,000 Figura n. 7: Indice di rigidità delle fonti di capitale 1,000 Grado di solidità delle fonti di capitale (N+P)/K 0,900 0,800 0,700 0,600 0,500 0,400 0,709 0,707 0,727 0,820 0,860 0,300 0,200 0,100 0,000 Figura n. 8: Indice di copertura delle immobilizzazioni Indice di copertura delle immobilizzazioni 1,400 1,200 1,000 1,145 1,170 1,239 1,189 1,196 (N+P)/F 0,800 0,600 0,400 0,200 0,000 25

26 Figura n. 9: Indice di autonomia finanziaria Indice di autonomia finaziaria N/K 0,800 0,700 0,600 0,500 0,671 0,640 0,579 0,656 0,681 N/K 0,400 0,300 0,200 0,100 0, Situazione economica L analisi di bilancio che stiamo affrontando permette, di osservare sotto il profilo economico, la redditività della gestione, quale capacità della Società Italiana Servizi S.p.A. di remunerare tutti i fattori produttivi, compreso il rischio imprenditoriale. Gli indici impiegati per saggiare la redditività sono di seguito elencati: 1. Return On Equity (Risultato netto / Patrimonio Netto); 2. Return On Investements (Risultato operativo / Capitale mediamente investito); 3. Return On Sales (Risultato operativo / Vendite nette); 4. Fulcro della leva finanziaria (Return On Investements Tasso di onerosità del capitale di credito); 5. Rapporto di indebitamento (Capitale mediamente investito / Risultato Netto); 6. Incidenza dei componenti non operativi di reddito sul Risultato netto. 26

27 Figura n. 10: Return On Equity (ROE) ROE=RN/N 1,600% 1,400% 1,200% 1,000% 1,330% 1,464% ROE 0,800% 0,600% 0,400% 0,200% 0,000% 0,286% 0,305% 0,025% Figura n. 11: Return On Investements (ROI) ROI=Ro/K 1,600% 1,400% 1,363% 1,200% 1,000% 1,082% 0,922% ROI 0,800% 0,600% 0,400% 0,200% 0,000% 0,052% 0,178% Figura n. 12: Return On Sales (ROS) ROS= Ro/V 3,500% 3,000% 2,500% 2,833% 2,793% 2,940% 2,000% Ros 1,500% 1,000% 0,500% 0,148% 0,357% 0,000% 27

28 Figura n. 13: Risultato netto / Risultato operativo Incide nza de l Rn sul Ro = Rn/Ro 6,000 5,000 4,777 Rn/Ro 4,000 3,000 3,658 2,000 1,000 0,000 0,622 0,185 0,018 Figura n. 14: Fulcro della leva finanziaria Fulcro della Leva Finanziaria 2,500% 2,000% 1,945% (ROI - i) 1,500% 1,000% 0,500% 0,000% 1,446% 0,583% 0,431% 0,220% Figura n.15: Rapporto di indebitamento Rapporto di indebitamento indiretto=k/n 2,000 1,800 1,728 1,600 1,400 1,491 1,562 1,524 1,468 1,200 K/N 1,000 0,800 0,600 0,400 0,200 0,000 28

29 3.3 Riflessioni sulla gestione della Società S.I.S. La Società Italiana Servizi S.p.A. dal 1996, primo esercizio aziendale nella forma giuridica di società per azioni, al 2000, primo anno di attività totalmente integrata del Ciclo idrico (avendo concluso nell estate del 1999 il processo di integrazione con le attività di depurazione gestite dal Consorzio Risanamento della Valconca), ha registrato un aumento del valore della produzione più che doppio nel 1996 quale conseguenza anche del mantenimento delle diverse e più redditizie ex tariffe comunali per l intero esercizio, ed una crescita costante negli anni successivi. Tasso di Crescita annua del Valore della Produzione Crescita annua 100% 50% 0% Crescita annua 69% 14% 20% 17% Nel 1996 il fatturato della Società, era totalmente rappresentato da ricavi per la distribuzione d acqua nei quattro Comuni utenti del servizio (Riccione, Cattolica, Misano Adriatico, Gabicce Mare); mentre a partire dal 1997 si è dato avvio alla gestione del servizio depurazione e fognatura, fase che è giunta a completa realizzazione nel 1999 (esercizio amministrativo di svolta nella storia della società che ha visto realizzarsi il pieno conseguimento delle caratteristiche di Gestore integrato, così come prospettato dallo Statuto e dalla Legge Galli), con un incidenza di tale servizio, del 34,86% sul totale del fatturato conseguito nel corso dell esercizio Nel 2000 il settore depurazione ha evidenziato un risultato negativo a causa dell entità degli ammortamenti e del minor afflusso di acque anche quale conseguenza delle condizioni climatiche. La redditività della gestione della S.I.S., quale capacità della stessa di remunerare tutti i fattori produttivi, compreso il rischio imprenditoriale, appare pressoché insufficiente: un tasso di redditività del capitale proprio (ROE) ed un tasso di redditività del capitale investito (ROI), Figure n. 10 e n. 11, mantenuti bassi da un aumento degli investimenti, un basso tasso di rotazione del capitale investito attraverso le vendite, una forte incidenza degli ammortamenti sul valore della produzione che tocca il livello del 14,26% nel 2000 e soprattutto un elevato peso dei componenti non operativi di reddito a partire dal 1998 quando la società smette di usufruire della moratoria 29

30 fiscale della Legge n. 427/93, che prevede l applicabilità delle disposizioni tributarie proprie degli enti locali. Per quanto riguarda la struttura e la situazione finanziaria della Società Italiana Servizi S.p.A. possiamo dire che una situazione ottimale sul piano del rapporto fra fonti e impieghi di capitale, come già accennato, si ha quando, le attività fisse sono coperte da fonti durevoli (mezzi propri non destinati alla distribuzione), la negatività del Margine di Struttura (Figura n.1), sempre che non sia eccessiva, è considerata normale se la differenza è coperta da passività consolidate (debiti a medio/lungo termine), questo è il caso che si presentava per la S.I.S a partire dal 1998, che evidenziava inizialmente un Margine di Struttura positivo, che nel corso degli ultimi anni ha assunto valori sì negativi, (anche quale conseguenza del conferimento in natura dell impianto di depurazione e delle reti fognarie), ma che si possono ugualmente ritenere indicativi di una equilibrata struttura patrimoniale, data la loro esiguità; per non tralasciare poi la presenza di un Capitale Circolante Netto e di un Margine di tesoreria abbondantemente positivi ed in crescita nel corso degli anni presi in esame, che rappresentano una sorta di Margine di sicurezza contro l Incaglio finanziario. E possibile che la Leva Finanziaria, non sia stata opportunamente sfruttata (Figura n. 14), dato il peso della Redditività del capitale investito (misurata dal ROI) rispetto al Tasso di onerosità del capitale di credito (i); divario che avrebbe potuto creare effetti positivi amplificati sulla Redditività netta aziendale (misurata dal ROE) nel caso in cui la Società avesse puntato maggiormente all indebitamento. Il buon equilibrio finanziario è testimoniato anche dalla presenza di un indice di Liquidità Generale (Figura n. 3) abbondantemente superiore all unità e costantemente in crescita nonché, di un indice di Liquidità Primaria che segnala la presenza di un Capitale Circolante Lordo (quella parte dell attivo circolante caratterizzata da una connaturale mobilità ed elasticità, dipendente dalla brevità del suo realizzo) prossimo al doppio dell indebitamento a breve termine. Per quanto riguarda la Solidità patrimoniale, bisognava accertare la presenza di una corretta correlazione fra la qualità delle Fonti e degli Impieghi di capitale, nonché il grado di indipendenza dell azienda nei confronti dei terzi. La presenza di un Rapporto di rigidità degli impieghi di capitale elevato (Figura n. 6) nello specifico settore dei Gestori del servizio idrico può ritenersi funzionale (Rigidità funzionale), anche se l indice risulta particolarmente condizionato nel 1999 e nel 2000 dal conferimento in natura degli impianti di depurazione e delle reti di fognatura avvenuto nell estate del 1999 (come meglio evidenziato dall andamento del Rapporto di elasticità degli impieghi nella Figura n. 5). Incaglio Finanziario : la condizione per cui l impresa non riesce ad affrontare le uscite previste con le disponibilità liquide e le entrate monetarie previste. 30

31 Nel periodo che va dal 1996 al 1999 gli investimenti sono passati da circa 1,2 miliardi a circa 4,6 miliardi, per l adeguamento ed il potenziamento degli impianti gestiti, interventi per il risanamento delle reti di distribuzioni nei comuni e per la ristrutturazione degli impianti di distribuzione e di trasporto, che hanno avuto anche il vantaggio di ridurre le perdite degli acquedotti comunali con conseguenti vantaggi sugli esercizi; investimenti di entità accettabile soprattutto dopo aver riscontrato alcuni disservizi all inizio della sua trasformazione in società per azioni, rotture sulle condotte delle reti comunali, e problemi in materia di regolarità e qualità dell erogazione dell acqua (carenza di risorse finanziarie per realizzare gli interventi necessari negli anni precedenti al 1996). Si può affermare che nel 2000 è stato riscontrato l ottimo stato delle reti, con perdite che si aggirano al 12% inferiori alla media nazionale (all incirca il 40%). La strutturazione aziendale, con il peso delle liquidità immediate cresciuto del 106% in cinque anni; le passività a medio lungo/termine aumentate del 166% nel solo primo anno e passate da Lit a Lit in soli tre anni ha permesso di finanziare gli investimenti realizzati fino al 2000, senza mettere in discussione l equilibrio finanziario. Come meglio evidenziato dai prospetti per l analisi per margini (Figura n.1) le passività consolidate sono passate da un incidenza del 3,86% sul capitale totalmente investito in impresa ad una incidenza del 20,88%. In conclusione se la redditività aziendale appare deludente, la situazione finanziaria e la solidità patrimoniale appaiono nel breve periodo soddisfacenti. 3.4 Alcuni dati interessanti Numero medio dei dipendenti in forza alla Società Italiana Servizi unità 52 unità 62 unità 73 unità 86 unità Tasso di crescita: 1,48 Tasso di crescita: 0,19 Tasso di crescita: 0,17 Tasso di crescita: 0,18 31

32 Numero utenze della Società Italiana Servizi S.p.A Km di rete per il trasporto dell acqua: Km 481 Km di rete fognaria: Km 597,5 Metri cubi d acqua prodotta (acqua prelevata dalle sorgenti, corsi d acqua e falde interne, nonché l acqua acquistata da Romagna Acque S.p.A.) Metri cubi d acqua erogata

33 Valore dell acqua non erogata Acqua prelevata ma non erogata Tariffa (Lire) Valore dell acqua non erogata Totale Risorse procapiti che non sono state erogate Mc acqua non erogata Popolazione residente Mc Perdite procapiti , , , ,2 Totale Risparmio nei costi di approvvigionamento (a livello procapite) che la S.i.s. avrebbe potuto realizzare se tutta l acqua prodotta fosse stata anche erogata. Mc acqua non erogata Costo di approvvigionamento al Mc Minori Costi , , , Totale Per Popolazione residente si intende la popolazione residente nei Comuni serviti dal solo gestore S.i.s. Per Costo di approvvigionamento si intende il costo di produzione pozzi interni. 33

34 Risparmio procapite in assenza di sprechi (per utente servito) Mc d acqua non Risparmio Costo di approvvigionamento al Mc erogata procapiti Procapite ,7 235, , ,6 235, ,2 230,

35 Capitolo 4: AMIR S.p.A 4.1 Presentazione della realtà aziendale; 4.2 Analisi di Bilancio per margini e per indici; Situazione finanziaria; Situazione patrimoniale; Situazione economica; 4.3 Riflessioni sulla gestione di Amir S.p.A.; 4.4 Alcuni dati interessanti. 4.1 Presentazione della realtà aziendale La Società AMIR S.p.A., sorta il 17 dicembre del 1994 a seguito della trasformazione dell Azienda Municipalizzata AMIR, mediante conferimento di beni da parte del Comune di Rimini, ha organizzato la propria attività sulle orme di quanto ereditato dalla revocata azienda adottando le scelte aziendali ritenute più opportune alla luce dello scenario che si va delineando, in attesa della piena attuazione della Legge n. 36 del 1994, riguardante il Ciclo Integrale delle Acque per l individuazione di aree geografiche ben definite quali Bacini idrografici ottimali. La durata della società è fissata fino al 31/12/2100. Il Capitale Sociale all atto di costituzione dell azienda di (Lit ), è passato con Delibera dell Assemblea Straordinaria del 28 febbraio 1998 a (Lit ), aumento realizzato attraverso il conferimento di un complesso di beni immobili da parte del Comune di Rimini (Socio di riferimento). I beni destinati al servizio idrico dati in concessione per sessanta anni con l obbligo di mantenere gli stessi in perfetta efficienza e funzionalità, dovranno essere gratuitamente devoluti all ente concedente alla scadenza della concessione senza alcun corrispettivo. I beni acquisiti successivamente alla data di conferimento non entrano a far parte dei beni in concessione da devolvere gratuitamente all ente concedente alla scadenza della concessione. La Società ha l onere di provvedere all incasso dei canoni di fognatura e depurazione prevista dalla legge n. 319/76 (Legge Merli), in attesa della loro integrazione nella tariffa del servizio idrico. 35

36 Attualmente l assetto societario risulterebbe così articolato: SOCI VALORE NOMINALE AZIONI Comune di Rimini Lit Comune di Cattolica Lit Comune di Coriano Lit Comune di Gemmano Lit Comune di Verucchio Lit Comune di Torriana Lit Comune di Montecolombo Lit Comune di Montefiore Conca Lit Comune di Poggio Berni Lit Banca Popolare Valconca Lit Cassa di Risparmio di Rimini Lit Rolo Banca 1473 S.p.A. Lit Comune di Santarcangelo di Romagna Lit Comune di San Leo Lit Comune di Mondaino Lit Comune di Montegrdolfo Lit Comune di Saludecio Lit Comune di San Clemente Lit Comune di Mercatino Conca Lit Comune di Montecerignone Lit Comune di Montegrimano Lit Comune di Novafeltria Lit Comune di Sassofeltrio Lit Comune di Morciano Lit A.A.S.S. San Marino Lit La società opera nel settore dei servizi ed in particolare la sua attività è incentrata sulla captazione, produzione, distribuzione e vendita d acqua potabile in 16 Comuni della Provincia di Rimini, per i quali gestisce anche il servizio depurazione e fognatura (Bellaria - Igea Marina, Coriano, Gemmano, Mondaino, Montecolombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo, Morciano 36

37 di Romagna, Poggio Berni, Rimini, Saludecio, San Clemente, Santarcangelo di Romagna, Torriana, Verucchio). Tramite gli impianti di Senatello, fornisce acqua potabile anche a cinque Comuni al di fuori del territorio provinciale (Novafeltria, Casteldelci, Sant Agata Feltria e Talamello). Dall esercizio 2000 l AMIR gestisce i servizi fognature e depurazione al di fuori del territorio provinciale nei Comuni di Pesaro: Montegrimano, Novafeltria, San Leo. La società svolge inoltre servizi accessori all oggetto principale, quali le analisi chimiche delle acque e la gestione dei sottopassi comunali di Rimini. A norma di Statuto, la Società può svolgere, anche tutta una serie di attività estranee ai servizi di fognatura e depurazione delle acque, quali la produzione e distribuzione del gas, dell energia elettrica e calore, l esercizio delle reti di pubblica illuminazione e delle reti semaforiche. La Società AMIR a partire dall esercizio 2001, svolge anche servizi di onoranze funebri ed attività connesse. A norma dell art. 66 della Legge n. 427/93 ed art. 3 comma 70 della Legge n. 549/95, la Società fino all esercizio 1998 (conseguenza della trasformazione in S.p.A., ai sensi dell art. 22 della Legge n. 142/90), è esente da imposte sul reddito e sul patrimonio, questo per permetterle di formulare un ordinato progetto di sviluppo verso la configurazione di Azienda Pluriservizi. L AMIR dispone di contributi Comunali annuali da parte del comune di Bellaria, Coriano e Rimini che verranno utilizzati per il mancato adeguamento degli aumenti tariffari nel settore della depurazione. Quale compenso per il godimento dei beni ottenuti in concessione dai Comuni soci, l AMIR è tenuta al pagamento di un canone commisurato ai metri cubi d acqua fatturati, (compenso eterogeneo nei diversi Comuni, nella misura stabilita dalla convenzione di ciascun Comune, che regola i rapporti fra enti locali e soggetti gestori del servizio idrico integrato). 37

38 4.2 Analisi di Bilancio per margini ed indici Al fine di valutare lo stato di salute della società AMIR S.p.A. sotto il profilo economico, patrimoniale e finanziario si presentano grafici indicativi delle capacità, o meno, dell impresa di produrre reddito, di fronteggiare tempestivamente ed economicamente i propri impegni finanziari e la presenza di un equilibrio fra le diverse tipologie di capitale che congiuntamente formano il patrimonio dell impresa Situazione finanziaria Nell impresa in funzionamento, la situazione finanziaria comporta un giudizio sulle esistenti o istituibili relazioni fra finanziamenti ed impieghi di mezzi finanziari, ricordando che una situazione ottimale sul piano del rapporto fra impieghi e fonti di capitale, si ha quando le attività fisse sono coperte da fonti durevoli. Gli indicatori della situazione finanziaria (margini ed indici) che verranno di seguito presentati sono: 7. Margine di struttura (Patrimonio Netto Attivo Immobilizzato); 8. Margine di tesoreria (Liquidità immediate + Liquidità differite Passività correnti); 9. Capitale circolante netto (Capitale circolante lordo Passività correnti); 10. Indice quickratio [(Liquidità immediate + Liquidità differite) / Passività correnti]; 11. Quoziente di liquidità generale (Capitale Circolante lordo / Passività correnti); 12. Indice di liquidità immediata (Liquidità immediata / Passività correnti). 38

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