Il progetto in esame prevede la realizzazione di interventi di manutenzione e protezione spondale attia a

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1 1 - Breve descrizione della natura e dei fini del progetto Il progetto in esame prevede la realizzazione di interventi di manutenzione e protezione spondale attia a mitigare il livello di rischio idraulico connesso alle piene del rio Enas, le cui aree di allagamento delimitate nel Piano di Assetto Idrogeologico vigente, includono tratti della viabilità principale strategica quali la S.S. 199 Sassari Olbia, tratti della dorsale ferroviaria Olbia-Sassari-Cagliari, terreni coltivati con colture di pregio e lambiscono fabbricati residenziali. I livelli di pericolosità e di rischio associati a dette aree sono i più elevati e, come tali, limitano le possibilità di fruizione del territorio in condizioni di sicurezza. La documentazione fotografica allegata, illustra le criticità e l esposizione dei beni materiali e della collettività ai frequenti fenomeni di allagamento, con i danni conseguenti alla mancanza di manutenzione e alla assenza di adeguate opere di arginatura o protezione. Gli interventi si configurano come di manutenzione straordinaria, arginatura e protezione antierosiva, con lo scopo di ripristinare la capacità di deflusso in alveo, attualmente drasticamente ridotta dalla presenza di fitta vegetazione e detriti trasportati dalle piene, e di proteggere alcuni elementi sensibili (fabbricati civili e strade) dall allagamento in cadso di piene con tempi di ritorno di 50 e 100 anni. Il presente lavoro si propone di : effettuare interventi di manutenzione orientati prevalentemente a liberare l alveo dalla presenza di vegetazione fitta e detriti grossolani, causa dell innalzamento del pelo libero e di frequenti allagamenti in sponda destra; realizzare gli interventi di protezione spondale e arginatura più urgenti, con lo scopo di diminuire significativamente il reale rischio e la pericolosità almeno a livello 2 (contenimento di piene con tempi di ritorno 50 e 100 anni) in prossimità di alcuni elementi manifestamente vulnerabili; definire con maggiore precisione e attendibilità le aree soggette ad inondazioni e allagamenti in caso di eventi di piena con i tempi di ritorno previsti nel PAI, individuando le situazioni realmente più gravi; avviare la procedura di declassamento dovuta all esecuzione di interventi di mitigazione secondo ai sensi dell art. 37 delle N.A. del P.A.I. e chiedere la relativa variante di perimetrazione; ridefinire gli elementi a rischio in funzione del maggior livello di conoscenza acquisito durante il lavoro; creare le condizioni di sicurezza ambientale per favorire nuove iniziative imprenditoriali e di sviluppo nonché per consentire l utilizzo delle infrastrutture viarie in condizioni di sicurezza; la migliore conoscenza dei reali livelli di pericolosità idraulica e la progressiva realizzazione di interventi compatibili ai sensi delle regole indicate dal PAI, consentirà una fruizione del territorio più consapevole e sicura da parte degli imprenditori agro-pastorali e più in generale della collettività in transito nell area; investire nella manutenzione come fattore di prevenzione e nella realizzazione di opere mirate alla protezione di aree sensibili per ridurre e possibilmente evitare i danni e le spese conseguenti di ripristino e risarcimento prodotte dagli eventi di piena su strutture pubbliche e sull ambiente in genere. Promuovere interventi efficaci riguardo agli scopi di sicurezza idraulica ma rispettosi del paesaggio e degli equilibri ambientali in genere, adottando soluzioni di minimo impatto ambientale possibilmente integrate con i contesti esistenti. 1

2 Le principali norme di riferimento sono le seguenti: - D.P.R , n 554 (Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici); - D.M (Norme Tecniche per le Costruzioni); - D.Lgs , n 152 (Norme in materia ambientale); - D.Lgs , n 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture); - L.R , n 5 (Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi); - D.Lgs. aprile 2008, n. 81, testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; R.D. 523/1904, T.U. sulle opere idrauliche 2 - Elementi dimensionali del progetto; valutazioni finanziarie e tempistica Si prevede di realizzare i seguenti gruppi di lavorazione, in armonia con le ipotesi d intervento formulate nella scheda del P.A.I., in aree classificate con pericolosità Hi4 e Hi3 dando priorità ai lavori di manutenzione e risagomatura dell alveo, alla protezione dall erosione di alveo e sponde e ad alcune arginature. Lo sviluppo longitudinale dell alveo interessato ai lavori è di circa 1100 metri, di cui 80 m a monte del ponte stradale di attraversamento che conduce alla Stazione Ferroviaria e per la restante parte a valle di esso. Lungo l intero tratto si provvederà ad effettuare la pulizia dalla vegetazione e dai detriti che ostacolano il deflusso della corrente e a risagomare l alveo con scavi di sbancamento e riporti che consentano la regolarizzazione del fondo sino alle sponde, con larghezza variabili tra 25 e 40 m. Gli interventi sulle essenze arboree avverranno senza eliminazione della ceppaia e operando con criteri di diradamento selettivo, liberando la sezione idraulica in alveo almeno sino ai livelli raggiunti dal tirante idrico nelle piene con tempi di ritorno 50 e 100 anni (altezze variabili tra 4,00 e 5,00 m); sarà praticata la spalcatura e si valuterà, in sintonia con il locale CFVA e con la collaborazione di esperti in botanica, quali piante sottoporre al taglio raso. Considerando come critiche la condizioni in sponda destra dove sono presenti gli elementi più sensibili, si è stabilito di realizzare i seguenti interventi: - protezione della sponda dal rischio erosivo per circa 80 m di sviluppo con gabbionate di pietrame sciolto, rinverdite con talee di specie autoctone, procedendo dal ponte verso monte; 2

3 - innalzamento del livello della sponda di circa 1,00 m rispetto all attuale quota del terreno, mediante un arginatura in gabbioni a protezione dell edificio di civile abitazione e della S.P. 151; - realizzazione nella porzione di sponda destra a valle del ponte di un nuovo argine con gabbionate e materiale sciolto a ridosso, di sviluppo pari a 30 m circa e a protezione della S.P. 151 e del fabbricato rurale esistente; - riqualificazione dell alveo del canale in destra che attraversa il sottopasso della S.S. 199 e la strada laterale che conduce alla S.P. 151, di cui risultano frequenti le esondazioni a causa dell ostruzione quasi completa della sezione idraulica dai detriti grossolani trasportati dalla corrente; - regolarizzazione della confluenza con il rio Enas In sintesi si ipotizza di realizzare i seguenti gruppi di lavorazioni: MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELL ALVEO pulizia dell alveo da detriti e vegetazione trasportati dalle piene e che si ritengano ostacolo per il normale deflusso della corrente e motivo di innalzamento del pelo libero; taglio di arbusti e abbattimento di alberi ad alto e medio fusto con tronchi di vari diametri, preservando le ceppaie e operando con diradamento selettivo; rimozione di detriti grossolani e oggetti vari depositati in prossimità di luci di attraversamento di manufatti, confluenze o tratti particolarmente tortuosi dell alveo; scavi in larga sezione e riporti per la risagomatura dell alveo secondo andamenti regolari e comunque rispettosi della naturale morfologia fluviale, ripristinando sezioni trasversali con larghezze variabili tra 25 e 40 m circa; ARGINATURE E INTERVENTI ANTIEROSIVI scavo a sezione obbligata per la preparazione del terreno alla posa di gabbionate o materassi in pietrame sciolto e involucro di filo di ferro zincato per la realizzazione di rivestimenti antierosivi; preparazione del terreno per il rinverdimento di gabbionate mediante posa di talee di specie autoctone; 3

4 posa in opera di gabbionate in pietrame sciolto e involucro di filo di ferro zincato, per altezze variabili da 3 a 4 metri e larghezze di 2-3 metri utili a realizzare la protezione delle sponde dalle azioni erosive e l arginatura longitudinali soltanto lungo il tratto di sponda destra in prossimità del ponte della S.P. 151; posa in opera di materassi in pietrame sciolto e involucro di filo di ferro zincato, per spessori variabili tra 0.20 e 0.40 m utili a realizzare la protezione del fondo dell alveo dalle azioni erosive nel tratto a valle del ponte stradale per un estensione di 25,00 m; riqualificazione e ripristino di porzioni di argini in sponda destra con materiale proveniente dagli scavi e in parte con materiale arido di cava; ADEGUAMENTO DI OPERE ESISTENTI ALLE PORTATE DI PIENA OPERE COMPLEMENTARI realizzazione di un manufatto di attraversamento della strada secondaria lungo il tracciato del canale in destra, mediante scatolare in c.a. e acciaio in posa interrata, oggi costituito da tubolare in cemento; realizzazione di opere di scarico in alveo dei terreni golenali delimitati da arginature, mediante tubazioni in cemento rotocompresso di diametro 400 mm munite di sistema di non ritorno costituito da valvola a clapet ; realizzazione di opere complementari e di finitura quali passaggi pedonali e guadi del rio minore in sponda destra oggetto di pulizia e risagomatura, con piste di accesso e rivestimento in pietrame sciolto. Il quadro di spesa prevede un impegno complessivo di ,14 di cui e ,15 per lavori e oneri per la sicurezza e ,99 per somme a disposizione dell Amministrazione. Si prevede che i lavori durino 120 giorni naturali e consecutivi e che si svolgano prevalentemente durante la stagione estiva, sostanzialmente priva di eventi meteorici che possano ostacolare le lavorazioni. Nei lavori non sarà impiegato calcestruzzo ad eccezione della realizzazione del canale scatolare di attraversamento stradale. I volumi di terreno naturale asportati e non utilizzati per arginature o riempimenti a tergo delle gabbionate e in generale ritenuti non riutilizzati nell ambito delle lavorazioni, saranno conferiti a discarica di materiale inerte autorizzata. Il progetto non comporta attività quali il brillamento di mine, la palificazione di sostegno o altre simili. 4

5 Si prevede l impiego di manodopera in misura percentuale media prossima al 26 % dell importo dei lavori. Relativamente alle ricadute positive sull economia locale, non si possono formulare ipotesi specifiche, salvo ritenere verosimile l utilizzo di imprese locali per le lavorazioni subappaltabili e la fruizione dei piccoli esercizi commerciali (agriturismo, bar, piccoli supermarket) presenti nella frazione Enas e nelle campagne circostanti. Il progetto non modificherà le condizioni sanitarie. La realizzazione delle opere in progetto non implicherà la generazione di sostenuti volumi di traffico. Le opere da realizzare saranno permanenti e non si ritiene debbano essere rimosse o ritombate. Il progetto non comporta la costruzione di strutture in mare. Il progetto non richiede la realizzazione di infrastrutture primarie per assicurare l approvvigionamento di energia, combustibile ed acqua. Il progetto non richiede la realizzazione di nuove strade, tratte ferroviarie. 3 Inquadramento territoriale, geografico, paesaggistico, topografico, naturalistico La zona in studio è ubicata nella Sardegna settentrionale, nella porzione orientale, ed è compresa nella sua totalità nei limiti amministrativi del Comune di Olbia.. È ubicata nel Foglio n della Carta Tecnica Regionale in scala 1: Il rio Enas appartiene al bacino idrografico del Liscia e scorre nella Sardegna nord-orientale attraversando i territori dei comuni di Monti, Telti, Olbia e Loiri e confluendo nel rio Padrongianos in prossimità dell abitato di Olbia. Il bacino idrografico sotteso alla sezione di controllo a valle del ponte sulla S.P. 151, (quota m s.l.m.) ha estensione pari a 107,66 km 2 e sviluppo lungo l asta principale di 21,78 km; la pendenza media del reticolo è dell 1,4%, quella del bacino del 1,8 %; la quota altimetrica media del bacino è di 315,29 m s.l.m. Il tratto in esame è individuato nel P.A.I. vigente come tronco critico di codice B4TC028. L area d intervento è compresa tra i tracciati della S.S. 199 e della linea ferroviaria Sassari-olbia- Cagliari e presenta una morfologia pianeggiante. I terreni circostanti sono caratterizzati da piccoli frazionamenti fondiari, la maggior parte non coltivati o utilizzati come prati stabili per pascoli e piccoli orti; sono presenti alcuni fabbricati residenziali e rurali. Non si rileva la presenza di beni storici o architettonici di rilievo. 5

6 Ad eccezione dei fabbricati, i manufatti presenti fanno parte delle infrastrutture viarie e ferroviarie (ponti, sottopassi); sono numerose le recinzioni dei fondi realizzate con muretti a secco o reti metalliche. I colori tipici del paesaggio in oggetto sono dati dai toni della vegetazione e soprattutto dal colore dei campi che, nell alternarsi delle stagioni agricole, vengono lavorati e trattati per le funzioni predette. Il paesaggio è interrotto dai tracciati della viabilità e della ferrovia, paralleli al rio Enas. L area non fà parte di alcuno degli ambiti paesaggistici costieri. Attualmente il settore destinato ad ospitare gli interventi appartiene al demanio fluviale e in minima parte a privati; la Stazione Appaltante ha acquisito in sede di progetto preliminare le autorizzazioni scritte da parte dei proprietari per la realizzazione di quanto previsto. In ogni caso, i terreni soggetti agli interventi non sono edificati e non presentano incompatibilità con le azioni e le finalità previste. L area di cantiere sarà raggiunta agevolmente dai mezzi meccanici e di trasporto in quanto collegata con la viabilità principale (S.S. 199) attraverso svincoli e Strade Provinciali. Per una più chiara rappresentazione di quanto sopra descritto si rimanda alle tavole di inquadramento (corografia e C.T.R.), alle rappresentazioni fotografiche dello stato attuale dei luoghi raccolte nell elaborato Documentazione fotografica. Dal punto di vista vegetazionale nell ambito dell area di studio la vegetazione alberata è fitta a valle del ponte della S.P. 151, occupando tutto l alveo del rio Enas e rappresentando la principale criticità idraulica. Ai margini e lungo le sponde sono presenti rari arbusti e in prevalenza si rileva che il terreno è adibito a pascolo e prati. La macchia mediterranea non è particolarmente sviluppata e appare maggiormente fitta lungo le linee di recinzione e gli affioramenti rocciosi. L area di intervento si localizza in alveo o marginalmente ad esso lungo la sponda destra, in un ambito non edificato, caratterizzato da infrastrutture lineari (strade e ferrovia), destinato urbanisticamente a zone agricole e di pertinenza della viabilità, con terreni incolti. Pertanto non produce impatti negativi sul sistema agricolo limitrofo ma si inserisce e si integra con la situazione attuale rispettandone l attuale morfologia. 6

7 4 Aspetti idrologici e idraulici. Nell affrontare la presente progettazione è stato effettuato lo studio idrologico riferito al bacino idrografico sotteso dalla sezione di chiusura a valle del ponte stradale della S.P. 151, con lo scopo di valutare le portate di piena per i tempi di ritorno previsti dal PAI. Riguardo al bacino delimitato sulla cartografia ufficiale in scala 1:10.000, sono state studiate le componenti che intervengo nel processo di formazione dei deflussi superficiali che contribuiscono agli eventi alluvionali pericolosi per gli elementi sensibili dell area; per la determinazione del tempo di corrivazione e della pioggia di progetto sono stati adottati il metodo SCS (Soil Conservation Service) e il metodo TCEV (Two Components Extreme Values). Con le portate ricavate, sono state sviluppate le verifiche idrauliche in moto permanente su modello matematico costruito con l ausilio del software HEC-RAS. Per i dettagli inerenti gli aspetti ideologici e idraulici, si rimanda agli appositi allegati. Dalle indagini idrogeologiche effettuate, non risultano presenti falde superficiali con le quali possa interferire il cantiere. Le fasi di studio, analisi e verifica idrologica e idraulica, alla luce anche delle risultanza delle indagini geognostiche e della relazione geologica, sono state condivise per modalità e obiettivi con i tecnici del Genio Civile di Sassari. 5 - Potenziali fonti di impatto e mitigazione Il principale fattore dell impatto sul paesaggio può essere attribuito alla presenza del cantiere che, con l occupazione sia pur circoscritta nel tempo, connoterà l ambiente in prossimità delle aree di intervento. I problemi paesaggistici legati ai cantieri non sono di natura quantitativa ma essenzialmente qualitativa. Essendo un lavoro con sviluppo lineare senza elevazione di volumi fuori terra, la visibilità del cantiere sarà limitata e caratterizzata sopratutto dai colori delle reti di recinzione (arancione) di altezza pari a 1,50 m che seguiranno il progressivo avanzare degli scavi e delle sistemazioni e dal movimento dei mezzi deputati allo scavo e al trasporto dei materiali di risulta (escavatore e autocarro). Considerate le peculiarità delle opere in progetto, essenzialmente sviluppate a quota del suolo o in alveo a circa 4,00 m dal livello del terreno circostante, non si rileva 7

8 necessario procedere alla mitigazione degli impatti visivi, a maggior ragione se si considera che le nuove opere a vista saranno costituite esclusivamente da elementi naturali. La piena reversibilità dell intrusione percettiva dell area di cantiere unitamente alla concentrazione dei relativi tempi di occupazione ed alla successione temporale di tali attività nell arco di 120 giorni, determinano condizioni attese per le quali si ritiene di poter considerare assai limitati gli effetti detrattori temporanei sulla qualità del paesaggio del contesto territoriale interessato. Di fatto, i principali effetti negativi significativi in fase di cantiere insorgeranno nei confronti dei rumori percettibili nelle zone limitrofe, che date le qualità morfologiche del territorio risulteranno di comunque modesta entità (tradizionali lavorazioni di scavo, realizzazione di arginature con pietrame naturale e realizzazione di edificazione di modeste opere in c.a. nel sottosuolo). La natura e le specificità delle comunità vegetazionali e faunistiche presenti nell ambito dell area di interesse progettuale non incidono in maniera sostanziale sull impatto generato dall opera, non essendo presenti caratteristiche di particolare rilevanza e sensibilità naturalistica. Si evidenzia che con l attuazione degli interventi sarà incrementata l entità delle superfici bagnate in condizioni di magra, ripristinando andamenti del cordone fluviale più aderenti a quelli naturalmente tracciati dal corso d acqua, in particolare nelle condizioni di magra; attualmente infatti, a causa della presenza di fitta vegetazione e di depositi di detriti, si osservano in alveo numerose zone di ristagno d acqua. La presenza di acqua canalizzata e in movimento consentirà una migliore fruizione dell ambiente da parte degli habitat esistenti, incrementando gli equilibri ecosistemici propri dei corsi d acqua. Tra gli alberi ad alto fusto presenti in alveo, si sceglierà di mantenere le parti più elevate e meno ingombranti riguardo al deflusso del corso d acqua in piena (altezze 4-5 m rispetto al fondo). In ogni caso gli alberi e gli arbusti più sviluppati non saranno eradicati e in generale non saranno eliminate le ceppaie. Per le alberature presenti lungo gli argini o nelle aree golenali in destra idraulica, le cui chiome interferissero con i lavori, si potrà attuare un leggero taglio di contenimento o, se possibile, l'avvicinamento dei rami all'asse centrale del tronco tramite legatura. Su tutte le essenze non abbattute, che avranno subito alterazioni della parte aerea dovranno essere eseguite una serie di lavorazioni, atte a ripristinare il più possibile l integrità dell'impianto esistente. Per tutte le superfici in terra dei nuovi argini e per le porzioni di rinterro a tergo delle gabbionate, con l utilizzo delle somme derivanti dal ribasso in sede di gara e tramite progetti di completamento potrà essere effettuato l inerbimento tramite idrosemina potenziata. Con questa pratica si ottiene il 8

9 rivestimento quasi immediato del terreno, con conseguente importante effetto antierosivo, si controllano le infestanti e si arricchisce il suolo di sostanza organica di facile decomposizione, costituendo la fase primaria per avviare la ricostruzione della copertura vegetale e migliorando inoltre l aspetto estetico dell opera, con una riduzione dell impatto sul paesaggio. Tale tipologia di intervento costituisce una soluzione standard da applicare su tutte le superfici delle sezioni tipo costituite da rilevato o trincea (siano esse semplici o gradonate), sulle quali tale intervento è finalizzato al consolidamento e ad un primo inserimento ambientale dell opera stessa. Qualora successivamente non venisse realizzato l inerbimento tramite idrosemina si avrà comunque, data la natura dell opera, una ricrescita vegetativa naturale anche se in tempi più lunghi. Il progetto non comporta modifiche sostanziali del reticolo di drenaggio superficiale, di cui si incrementerà sensibilmente la capacità di trasporto e il livello di sicurezza. La composizione del paesaggio resterà sostanzialmente inalterata. Si sottolinea il fatto che il rio Enas con le modeste opere di arginatura previste, costituirà per l area in esame l elemento lineare di minore impatto sul paesaggio, in raffronto a quanto rappresentino la S.S. 199 con relativo svincolo per Enas e con il ponte sulla S.P.151 ela linea ferroviaria. La scelta dei materiali naturali per i rivestimenti antierosivi e le protezioni spondali favorisce una rapida azione di rivegetazione lungo le sponde in terra. La geometria delle opere non incide significativamente su quella naturale del corso d acqua; gli interventi di diradamento della vegetazione in alveo e i movimenti di terra necessari per il ripristino della sezione idraulica non stravolgono la morfologia naturale del corso d acqua, ritenendo le scelte operate adatte e ottimali per il conseguimento dei requisiti idraulici e per la riduzione dell impatto paesaggistico. Le interferenze indotte dai lavori di costruzione dei tronchi viabilistici non influenzeranno negativamente la rete tradizionale; quest ultima sarà utilizzata dai mezzi operativi senza che ciò provochi la diminuzione di capacità di trasporto e di livelli di sicurezza per la circolazione. Uno dei principali indirizzi progettuali è ovviamente mirato al ripristino della situazione anteoperam delle aree di lavorazione. È infatti inevitabile, durante la fase di cantiere, la sottrazione di suolo in eccesso rispetto alla superficie di ingombro della sede oggetto dei lavori, nonché l occupazione temporanea delle aree dedicate ad ospitare i cantieri. Questi interventi comportano sempre una fase di rimodellamento morfologico, con ricomposizione del continuum naturale e con restituzione delle aree sottratte che risultano dalla carta di uso del 9

10 suolo essere principalmente incluse nell alveo naturale del rio Enas o destinate agli usi pascolo e seminativo. In tutti i casi in cui l area ripristinata venga restituita all uso agricolo o alla sua vocazione naturale, si procederà inizialmente al rimodellamento e alla stesura dello strato di suolo humico, per poi procedere eventualmente, come già spiegato, ad interventi di idrosemina, i quali dovranno essere realizzati curando l utilizzo di specie erbacee leguminose, onde consentire l arricchimento in azoto del terreno. Il tecnico incaricato Ing. Fabio Cambula 10

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