IL LAVORO AUTONOMO E I GIOVANI TALENTI

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1 Documento di lavoro IL LAVORO AUTONOMO E I GIOVANI TALENTI A cura di Brigida Orria Il progetto europeo Interreg IVC Working 4 Talent 1, è focalizzato sul tema dell occupazione, della formazione e della valorizzazione del capitale umano. L iniziativa, di cui è partner la Provincia di Torino, si svolge nel triennio Gli obiettivi centrali del progetto sono la valutazione e la condivisione di esperienze e buone pratiche che riguardino linee politiche o iniziative di livello locale, che possano essere introdotte nelle regioni partner per facilitare l attrazione e/o la permanenza del capitale umano con alta formazione (ovvero i talenti, target del progetto). La Provincia di Torino presenta significative esperienze nell ambito della promozione di iniziative a sostegno dei giovani talenti. Si tratta di azioni orientate ad offrire al giovane laureato un supporto di accompagnamento, sia in campo formativo (es. tirocini e stage) sia di orientamento e consulenza per l ingresso nel mondo del lavoro autonomo. In particolare, per coloro che intendono avviare un attività in proprio, la Provincia di Torino, 1 1

2 tramite il servizio MiP - Mettersi in Proprio 2, vanta un'esperienza più che decennale nelle iniziative volte a favorire la nascita ed il consolidamento di nuove imprese. A quanti intendano avviare nuove attività imprenditoriali, il servizio offre una rete di "sportelli provinciali per la creazione d'impresa", con compiti di supporto e consulenza agli aspiranti imprenditori. Esiste inoltre, dedicata a coloro che intendono avviare un attività in forma individuale, l iniziativa sperimentale denominata AproPartitaIva, un supporto consulenziale gratuito che accompagna sia nella fase preliminare all'apertura della Partita Iva sia in quella successiva di inserimento sul mercato. 1. Definizione di lavoro autonomo La definizione di cosa sia il lavoro autonomo non è univoca, in linea generale esso si distingue per via negativa dal lavoro subordinato, per l assenza del vincolo di subordinazione (art C.C.) Le recenti riforme del mercato del lavoro (D.Lgs. 276/2003 e Legge 92/2012) hanno permesso di integrare indicazioni utili alla definizione del lavoro autonomo, con la finalità di evitare l abuso da parte dei datori dell utilizzo di quelle forme contrattuali che mascherano, di fatto, veri e propri rapporti di lavoro subordinato 3. Ad un livello intermedio si colloca il lavoro parasubordinato, che presenta caratteristiche desumibili sia dal lavoro subordinato che dal lavoro autonomo. Essenzialmente si distingue per tre requisiti: il carattere prevalentemente personale della prestazione, non svolta in forma imprenditoriale; la continuità lavorativa della prestazione in un determinato periodo di tempo, quindi non occasionale; la coordinazione con l attività del committente, senza esserne suo dipendente. Rientrano nella categoria della c.d. parasubordinazione i contratti di collaborazione a progetto (e le collaborazioni coordinate e continuative), le collaborazioni occasionali e le associazioni in partecipazione (Isfol 2013). Secondo la classificazione dell ISTAT, il lavoratore autonomo può essere: 2 /sviluppolocale/crea_impresa/ 3 Per una comparazione descrittiva sulla tipologia cfr Isfol 2013 p.28. 2

3 Imprenditore: Chi gestisce la propria impresa (piccola o grande; agricola, industriale, commerciale, ecc.), e impiega personale dipendente. Il suo lavoro prevalente è quello di organizzazione, gestione e direzione dell attività dell impresa. 4 Libero professionista: Chi esercita in modo indipendente una professione nella quale predomina il lavoro intellettuale. Il libero professionista è spesso iscritto ad un albo professionale, vi sono compresi ad esempio avvocati, notai, ingegneri, architetti, agronomi, geometri, consulenti del lavoro (ecc. ). Opera come lavoratore in proprio ma non in forma di impresa 5. Lavoratore in proprio: Chi gestisce in proprio un azienda agricola, industriale, commerciale, una bottega artigiana o un esercizio pubblico, con o senza dipendenti. Si distingue da un imprenditore per il fatto che il proprietario è coinvolto materialmente nel processo produttivo, tale lavoro è prevalente rispetto a quello di gestione dell attività. Comprende ad esempio artigiani, commercianti, titolari di piccole imprese, coltivatori diretti. Coadiuvante nell azienda di un familiare: Chi collabora abitualmente nella ditta di un familiare o di un parente senza avere un rapporto di lavoro regolato da un contratto. Si intende un lavoro prestato in modo continuativo, anche senza retribuzione, ma con diritto di mantenimento e/o di partecipazione agli utili dell impresa familiare da un componente della famiglia con riferimento al vincolo coniugale (moglie, marito) o di parentela (figli, fratelli) o di affinità (nuora, genero, cognato, cognata), nonché di convivenza a carico. Socio di cooperativa: Chi è socio di una cooperativa 6 di produzione di beni e/o di prestazione di servizi e riceve una remunerazione. In seguito all adesione all ente, il socio di cooperativa può stabilire un rapporto di natura lavorativa, in forma subordinata o autonoma o in qualsiasi altra forma, ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata non occasionale 7. 4 Se oltre a organizzare e gestire l attività, il proprietario dell azienda, è coinvolto materialmente nel processo produttivo e tale coinvolgimento assume carattere di prevalenza, rispetto a quello di organizzazione, gestione e direzione, egli è definito Lavoratore in proprio. Per esempio, un fabbro con una propria bottega, la cui attività prevalente è quella di forgiare il ferro insieme ai suoi dipendenti piuttosto che di gestione della bottega stessa. 5 Il libero professionista opera con partita IVA rilasciata dall Agenzia delle Entrate. L attività di impresa è invece iscritta al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio, ai sensi dell art C.C., e D.P.R. n. 581 del Una società costituita per gestire in comune un impresa che si prefigge lo scopo di fornire innanzitutto agli stessi soci (scopo mutualistico) quei beni o servizi per il conseguimento dei quali la cooperativa è sorta (art e 2548 C.C.). 7 In questo contesto sono compresi solo i soci che svolgono un lavoro all interno della cooperativa. 3

4 2. Giovani laureati e lavoro autonomo Secondo le rilevazioni ISTAT, nel 2012 i lavoratori indipendenti in Italia sono il 24% degli occupati, circa cinque milioni e settecentomila ( ). Grafico. Posizione nella professione La percentuale di lavoratori autonomi è diversamente ripartita tra le fasce d età. È meno alta nella classe d età dei giovani sotto i 35 anni, cresce nelle fasce di età superiori, soprattutto per la classe che va dai 55 anni in su. La relazione positiva tra età e percentuale di lavoratori autonomi è da collegarsi in parte alle caratteristiche insite nella tipologia di lavoro. Per mettersi in proprio si richiedono numerose caratteristiche: talvolta è necessario sviluppare alcune competenze tecniche; in generale è importante l esperienza nel settore e la capacità di creare propri canali di mercato; inoltre richiede propensione al rischio, volontà di mettersi alla prova, creatività e doti di autorganizzazione. Alcune di queste qualità si possono maturare in un esperienza di lavoro dipendente, durante i primi anni di entrata nel mercato del lavoro. Inoltre, è più frequente che i primi anni di lavoro dei giovani siano caratterizzati da forme contrattuali flessibili, di tipo non standard (inclusi nella categoria collaboratore ). 4

5 Tabella 1. Posizione nella professione per fasce d età in Italia. Autonomo Collaboratore Dipendente Totale Under 35 10,0% 4,3% 85,7% 100% Tra i 35 e i 55 anni 21,2% 1,9% 76,8% 100% Over 55 28,2% 1,2% 70,6% 100% Totale 24,0% 1,7% 74,3% 100% La condizione occupazionale dei laureati presenta alcune particolarità. In Italia i laureati rappresentano circa il 10% della popolazione, la percentuale sale a 12,5% tra i giovani. Inoltre, tra i giovani si riscontra che più frequentemente il titolo di studi terziario conduce al lavoro autonomo. Infatti, considerando che nella popolazione complessiva dei lavoratori autonomi i laureati sono il 17,9%, tra i giovani la proporzione di laureati sale al 20,6%. Tabella 2. Distribuzione del lavoro dipendente e autonomo in Italia per livello di istruzione. Autonomo Collaboratore Dipendente Totale Popolazione italiana Non Laureato 82,1% 64,8% 82,9% 82,4% Laureato 17,9% 35,2% 17,1% 17,6% Totale 100% 100% 100% 100% Giovani under 35 Non Laureato 79,4% 55,4% 83,3% 81,8% Laureato 20,6% 44,6% 16,7% 18,2% Totale 100% 100% 100% 100% Considerando la propensione al lavoro autonomo secondo l area di laurea di provenienza, si nota una incidenza maggiore delle scienze giuridiche, della salute, delle discipline della cultura e delle arti, e dell economia. Si nota una tendenza differente tra i giovani, tra questi assumono maggior peso le discipline culturali e artistiche, le scienze motorie e della vita. 5

6 Tabella 3. Posizione nella professione e area di laurea di provenienza, sulla popolazione italiana. AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Autonomo Collaboratore Dipendente Totale scienze giuridiche 48,8% 2,4% 48,7% 100% scienze della salute 25,5% 1,2% 73,3% 100% discipline culturali e artistiche 25,4% 8,7% 65,8% 100% scienze economiche e gestionali 24,4% 2,9% 72,7% 100% scienze della vita 23,1% 3,7% 73,2% 100% scienze sociali 18,9% 6,7% 74,4% 100% scienze motorie 17,7% 5,1% 77,2% 100% matematica fisica chimica 13,4% 4,1% 82,4% 100% discipline linguistiche e letterarie 9,7% 4,6% 85,7% 100% scienze della formazione primaria 9,1% 3,1% 87,8% 100% discipline delle professioni sociali 5,4% 4,1% 90,5% 100% Totale 22,4% 3,5% 74,1% 100% Tabella 4. Posizione nella professione e area di laurea di provenienza, dei giovani under 35 in Italia. AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Autonomo Collaboratore Dipendente Totale scienze giuridiche 47,8% 4,7% 47,5% 100% discipline culturali e artistiche 23,1% 17,2% 59,8% 100% scienze motorie 21,1% 16,2% 62,8% 100% scienze della vita 19,2% 10,5% 70,3% 100% scienze della salute 17,8% 2,8% 79,4% 100% scienze economiche e gestionali 14,8% 5,4% 79,9% 100% scienze sociali 13,6% 12,3% 74,1% 100% matematica fisica chimica 10,4% 10,9% 78,8% 100% discipline linguistiche e letterarie 10,0% 10,7% 79,3% 100% scienze della formazione primaria 7,5% 5,7% 86,7% 100% discipline delle professioni sociali 3,1% 10,9% 85,9% 100% Totale 17,1% 8,0% 74,8% 100% 6

7 3. La tipologia del lavoro autonomo in Italia secondo le aree di laurea La tipologia del lavoro autonomo, suddivisa in imprenditori, liberi professionisti, lavoratori in proprio e soci di cooperativa, sarà analizzata nelle seguenti tabelle osservando l area di laurea di provenienza, secondo la suddivisione proposta dall Atlante delle Professioni dell Università di Torino 8. Imprenditori. Sono il 2,5% della tipologia, ovvero circa 4900 nel Gestiscono un impresa più spesso i laureati in scienze economiche e in discipline letterarie e linguistiche. Tabella 5. Lavoro autonomo come imprenditore e area di laurea di provenienza dei giovani AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Imprenditore scienze economiche e gestionali 43,3% discipline linguistiche e letterarie 20% scienze giuridiche 10% scienze sociali 8,3% scienze della vita 8,3% matematica fisica chimica 6,7% scienze della formazione primaria 3,3% Totale 100% Liberi professionisti. Sono il 71,5%, circa 139 mila. La libera professione è esercitata soprattutto da laureati in ambito giuridico, della salute, dell economia e a seguire delle scienze sociali. Si può ad esempio includere in questo settore la presenza di avvocati, medici, commercialisti e psicologi. 8 Per un dettaglio sui corsi di studio compresi nelle singole aree consultare il documento Orientarsi nel mercato del lavoro

8 Tabella 6. Lavoro autonomo come libero professionista e area di laurea di provenienza dei giovani AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Libero professionista scienze giuridiche 34,1% scienze della salute 20,5% scienze economiche e gestionali 12,7% scienze sociali 10,8% scienze della vita 7,5% discipline linguistiche e letterarie 6,3% matematica fisica chimica 2,9% altro 4,3% Totale 100% Lavoratori in proprio. Sono il 24%, circa I lavoratori in proprio laureati provengono soprattutto dall area economica, da scienze sociali, da discipline linguistiche e letterarie e dalle scienze della vita. Tabella 7. Lavoro autonomo come lavoratore in proprio e area di laurea di provenienza dei giovani AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Lavoratore in proprio scienze economiche e gestionali 20,7% scienze sociali 13,6% discipline linguistiche e letterarie 13,3% scienze della vita 13,0% scienze della salute 9,0% scienze giuridiche 7,4% discipline culturali e artistiche 7,4% scienze della formazione primaria 6,3% altro 9,2% Totale 100% Soci di cooperativa. Sono l 1%, circa Lavorano in forma cooperativa soprattutto i laureati di scienze sociali, di discipline linguistiche e letterarie e di scienze della formazione. 8

9 Tabella 8. Lavoro autonomo come socio di cooperativa e area di laurea di provenienza dei giovani AREE LAUREA ATLANTE DELLE PROFESSIONI Socio di cooperativa scienze sociali 32,4% discipline linguistiche e letterarie 19,0% scienze della formazione primaria 15,2% scienze della salute 8,6% scienze economiche e gestionali 6,7% scienze della vita 5,7% scienze motorie 4,8% altro 7,8% Totale 100% 4. Le aree di laurea dei giovani autonomi e i settori di attività economica. Le attività dei giovani lavoratori autonomi, che abbiano un titolo di studio terziario, si distribuiscono prevalentemente nel settore delle attività legali e contabili (in corrispondenza di un alto numero di laureati in scienze giuridiche), dell assistenza sanitaria (corrispondente all area di scienze della salute), e dell istruzione (attività trasversale ai diversi ambiti di studio). Accanto ai laureati di alcune discipline, come giurisprudenza e scienze della salute, che conducono direttamente quasi a un unica attività professionale, vi sono ambiti di studi che dispongono a una maggiore flessibilità di ambito di occupazione. Saranno illustrati in tre sottogruppi. 9

10 Tabella 9. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi laureati in Italia ATTIVITÀ ECONOMICA Percentuale attività legali e contabilità 21,0% assistenza sanitaria 16,0% istruzione 7,7% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 5,4% altre attività professionali, scientifiche e tecniche 3,8% assistenza sociale non residenziale 3,5% commercio all'ingrosso (esclusi autoveicoli e motocicli) 2,8% attività dei servizi di ristorazione 2,6% assistenza sociale non residenziale 2,6% altro 34,6% 4.1 Le aree di laurea con sbocco professionale univoco: scienze della salute, scienze giuridiche. I laureati di scienze della salute si occupano, come lavoratori indipendenti, prevalentemente di assistenza sanitaria, ovvero di medicina, odontoiatria e infermieristica. Tabella 10. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE DELLA SALUTE Percentuale assistenza sanitaria 80,9% servizi di assistenza sociale residenziale 3,1% assistenza sociale non residenziale 2,7% altro 13,3% I laureati di scienze giuridiche si occupano prevalentemente di attività legali e notarili. 10

11 Tabella 11. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE GIURIDICHE Percentuale attività legali e contabilità 80,6% attività ausiliarie di servizi finanziari e assicurativi 2,0% produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 1,7% altro 15,7% 4.2 Le aree di laurea con parziale prevalenza di uno sbocco professionale: professioni sociali, scienze motorie, scienze economiche e gestionali. I laureati delle discipline delle professioni sociali, sono principalmente educatori e assistenti sociali, si occupano soprattutto di assistenza sociale non residenziale, che comprende assistenza diurna per minori, disabili, immigrati. In parte sono occupati nell assistenza sociale all interno di strutture, e di assicurazioni sociali obbligatorie. Circa il 5% si occupa di istruzione. Tabella 12. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di DISCIPLINE DELLE PROFESSIONI SOCIALI Percentuale assistenza sociale non residenziale 44,5% servizi di assistenza sociale residenziale 9,4% amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 8,6% istruzione 4,7% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 3,9% altro 28,9% I laureati dell area di scienze motorie si occupano prevalentemente di attività connesse allo sport, in cui rientra la gestione di palestre e impianti sportivi, di assistenza sanitaria (tra cui le attività fisioterapiche e paramediche), e di insegnamento (ad esempio i cosiddetti personal trainers ). 11

12 Tabella 13. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE MOTORIE Percentuale attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 43,4% assistenza sanitaria 22,2% istruzione 15,2% assistenza sociale non residenziale 4,1% altro 20,6% I laureati in scienze economiche e gestionali si occupano principalmente di contabilità, controllo e revisione contabile, consulenza in materia fiscale e del lavoro. Si estende la gamma di attività ai servizi finanziari e assicurativi, all insegnamento, al commercio al dettaglio e all ingrosso, e ai servizi di ristorazione. Coloro che conseguono un titolo in scienze strategiche si occupano di attività legate all amministrazione pubblica e alla difesa. Hanno spesso un titolo in studi economici coloro che si occupano di direzione aziendale e consulenza gestionale. Tabella 14. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area Attività economica per l area di SCIENZE ECONOMICHE E GESTIONALI Percentuale attività legali e contabilità 32,2% attività ausiliarie di servizi finanziari e assicurativi 5,5% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 5,4% istruzione 4,9% amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 4,7% commercio all'ingrosso (esclusi autoveicoli e motocicli) 4,7% attività dei servizi di ristorazione 4,5% attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 3,5% altro 34,6% 12

13 4.3 Le aree di laurea con sbocco professionale multiplo: discipline culturali e artistiche, scienze sociali, scienze della formazione primaria, scienze della vita, matematica-chimica-fisica. I laureati delle discipline culturali e artistiche si occupano prevalentemente di attività legate al web design e al visuale (fotografia, video), di insegnamento nel privato, di attività di supporto alle rappresentazioni artistiche e nel campo della regia. Si occupano anche di commercio al dettaglio, attività di supporto negli uffici (es. call center, hostess per convegni, segreteria d ufficio), servizi editoriali. Tabella 15. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di DISCIPLINE CULTURALI E ARTISTICHE Percentuale altre attività professionali, scientifiche e tecniche 24,0% istruzione 13,3% attività creative, artistiche e di intrattenimento 10,7% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 8,0% attività di supporto per funzioni d'ufficio e servizi di supporto alle imprese 4,0% attività editoriali 3,3% attività di organizzazioni associative 3,3% pubblicità e ricerche di mercato 3,3% altro 30,1% I laureati in scienze sociali si occupano, come autonomi, soprattutto di assistenza sanitaria e sociale (in cui rientra il lavoro da psicologo), di insegnamento. Seguono numerose attività che spaziano tra i servizi editoriali, il commercio al dettaglio, attività all interno di organizzazioni associative (es. sindacati, associazioni di settore), supporto per le funzioni di ufficio. 13

14 Tabella 16. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE SOCIALI Percentuale assistenza sanitaria 28,4% assistenza sociale non residenziale 8,7% istruzione 7,9% attività editoriali 6,5% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 5,6% attività di organizzazioni associative 4,4% attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 3,5% attività legali e contabilità 3,3% amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 3,2% altro 39,4% I laureati in scienze della formazione primaria si occupano, quasi in egual misura, di insegnamento, di attività creative e artistiche, di assistenza sociale e sanitaria e di commercio al dettaglio. Tabella 17. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Percentuale istruzione 17,0% attività creative, artistiche e di intrattenimento 15,6% assistenza sociale non residenziale 13,5% servizi di assistenza sociale non residenziale 13,1% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 7,8% assistenza sanitaria 5,7% altre attività professionali, scientifiche e tecniche 5,0% attività di produzione cinematografica, di video e di programmi 3,5% televisivi, attività dei di servizi registrazioni di ristorazione musicali e sonore 3,5% attività immobiliari 3,5% altro 25,3% Per i laureati di scienze MFN è frequente l attività in campo di software e informatica, di collaudi e analisi tecniche, l attività di insegnamento (in privato) e di consulenza tecnica. Alcuni si 14

15 occupano di ricerca e sviluppo, oltre che di commercio all ingrosso. Tabella 18. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di MATEMATICA FISICA CHIMICA Percentuale produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 16,8% istruzione 15,2% attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi, analisi tecniche 11,4% altre attività professionali, scientifiche e tecniche 6,5% commercio all'ingrosso (esclusi autoveicoli e motocicli) 6,0% ricerca scientifica e sviluppo 4,9% pubblicità e ricerche di mercato 4,9% altro 33,9% I laureati in scienze della vita si occupano prevalentemente di commercio al dettaglio e assistenza sanitaria (in cui rientrano farmacie e studi di veterinaria), e di istruzione. Alcuni offrono servizi di consulenze scientifiche e tecniche, si occupano di ricerca e sviluppo, e di commercio. Tabella 19. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di SCIENZE DELLA VITA Percentuale commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 16,0% assistenza sanitaria 12,7% istruzione 10,9% altre attività professionali, scientifiche e tecniche 8,8% commercio all'ingrosso (esclusi autoveicoli e motocicli) 8,3% ricerca scientifica e sviluppo 8,0% altro 36,7% I laureati di discipline linguistiche e letterarie si occupano primariamente di insegnamento (in privato), di traduzione e interpretariato. A seguire si suddividono in vari ambiti letterari (servizi editoriali, bibliotecari), commerciali (inclusa ristorazione), associativi e artistico-creativi, assistenziali. 15

16 Tabella 20. Distribuzione delle attività svolte dai giovani lavoratori autonomi in Italia per area. Attività economica per l area di DISCIPLINE LINGUISTICHE E LETTERARIE Percentuale istruzione 15,2% altre attività professionali, scientifiche e tecniche 7,7% commercio al dettaglio (esclusi autoveicoli e motocicli) 6,7% attività editoriali 5,8% attività dei servizi di ristorazione 5,6% attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali 4,8% attività di organizzazioni associative 4,2% attività creative, artistiche e di intrattenimento 4,2% assistenza sociale non residenziale 4,0% altro 51,1% 5. I Giovani Laureati dell Università di Torino e il Lavoro Autonomo I dati sui laureati dell Università di Torino, forniti da Almalaurea (2012), indicano che il lavoro autonomo interessa il 21% dei laureati. Confrontando la base dati di due classi di laurea, a 3 e a 5 anni di distanza dal conseguimento del titolo, sono autonomi rispettivamente 471 lavoratori (su 2211) e 389 (su 1995). Il settore di maggior impiego è il terziario. 16

17 Tabella 21. Settore di attività dei lavoratori autonomi e area di laurea. AREA DI LAUREA A 3 anni dalla laurea A 5 anni dalla laurea Servizi Totale Servizi Totale scienze della salute scienze giuridiche scienze sociali scienze economiche e gestionali discipline linguistiche e letterarie scienze motorie scienze della vita discipline culturali e artistiche matematica fisica chimica scienze della formazione primaria discipline delle professioni sociali Totale Fonte: elaborazione su dati Almalaurea 2012 Rispetto ai colleghi che trovano impiego nel lavoro alle dipendenze, i lavoratori autonomi sono più soddisfatti del percorso di studi pregresso. Ritengono infatti che le competenze acquisite siano di maggiore utilità. La differenza si apprezza maggiormente con l'aumentare degli anni nel mercato del lavoro. Tabella 22. Utilizzo delle competenze acquisite negli studi per posizione nella professione a 3 anni dalla laurea In misura elevata In misura ridotta Per niente Totale A 3 anni dalla laurea Lavoratore autonomo 68,4% 24,8% 6,6% 100% Altro 44,3% 42,5% 13,2% 100% Totale 49,1% 39,0% 11,9% 100% A 5 anni dalla laurea Lavoratore autonomo 71,0% 22,7% 6,3% 100% Altro 48,9% 41,4% 9,8% 100% Totale 53,6% 37,4% 9,1% 100% Fonte: elaborazione su dati Almalaurea

18 Nel gruppo dei lavoratori autonomi, la percezione dell utilità del titolo di studi nella professione si differenzia molto a seconda dell area di laurea di provenienza. Coloro che sentono di valorizzare meno il proprio percorso pregresso sono i laureati delle discipline culturali e artistiche, linguistiche e letterarie e delle scienze sociali. Viceversa, coloro che utilizzano in misura elevata le competenze acquisite sono soprattutto laureati di scienze giuridiche, della salute e della vita (come si evinceva prima sono soprattutto: avvocati e notai, medici, farmacisti), ovvero coloro per i quali il titolo è necessario per legge per l esercizio della professione. Tabella 23. Lavoratori autonomi: utilizzo delle competenze del titolo di studi per area, a 3 anni dalla laurea. AREA DI LAUREA Poco o per niente In misura elevata Totale discipline culturali e artistiche 85,7% 14,3% 100% discipline linguistiche e letterarie 59,4% 40,6% 100% scienze sociali 54,3% 45,7% 100% scienze motorie 52,2% 47,8% 100% scienze economiche e gestionali 39,1% 60,9% 100% matematica fisica chimica 33,4% 66,7% 100% scienze della vita 29,4% 70,6% 100% scienze giuridiche 17,3% 82,7% 100% scienze della salute 7,3% 92,7% 100% scienze della formazione primaria discipline delle professioni Totale 31,4% 68,6% 100% Fonte: elaborazione su dati Almalaurea 2012 I lavoratori autonomi si distinguono dagli altri colleghi laureati anche nelle prospettive di guadagno. Numerosi sono i fattori che concorrono a questa distinzione: il lavoratore autonomo nei primi anni della professione solitamente va incontro a spese di inizio attività, deve costruirsi una clientela, sostiene oneri fiscali talvolta superiori ai profitti. Inoltre, nella definizione autonomi rientra in questo caso anche la categoria dei collaboratori, che mediamente ha stipendi più bassi. Viceversa i colleghi che lavorano alle dipendenze possono godere di tutele contrattuali che prevedono anche un minimo salariale sindacale. Nel tempo, confrontando l andamento a cinque anni dalla laurea, si nota per entrambe le 18

19 categorie un aumento del reddito, più marcata per i lavoratori autonomi. Viceversa per chi lavora alle dipendenze la mobilità sulla scala del reddito è minore, come minori sono le possibilità di carriera. Tabella 24. Posizione nella professione e guadagno medio mensile (in euro). Meno di 1000 Tra 1000 e 2000 Più di 2000 Totale A 3 anni dalla laurea Lavoratore autonomo 50,2% 34,3% 15,4% 100% Altro 23,1% 70,7% 6,1% 100% Totale 28,5% 63,5% 8,0% 100% Lavoratore autonomo 35,3% A 5 anni dalla laurea A 3 43,5% anni dalla laurea 21,3% 100% Altro 12,3% A 3 76,2% anni dalla laurea 11,5% 100% Totale 17,1% A 3 69,3% anni dalla laurea 13,6% 100% Fonte: elaborazione su dati Almalaurea 2012 La differenza tra le due categorie di lavoratori è correlata al genere. La propensione al lavoro autonomo è maggiore per gli uomini che non per le donne, e tale differenza si accentua con il passare degli anni. Tabella 25. Posizione nella professione e genere Uomini Donne Totale A 3 anni dalla laurea Lavoratore autonomo 40,7% 59,3% 100% Altro 33,0% 67,0% 100% Totale 34,5% 65,5% 100% A 5 anni dalla laurea Lavoratore autonomo 43,5% 56,5% 100% Altro 28,7% 71,3% 100% Totale 31,8% 68,2% 100% Fonte: elaborazione su dati Almalaurea

20 6. I talenti e l autoimprenditoria In un contesto economico difficile, in cui la possibilità di accesso al lavoro da dipendente è in calo, molti giovani laureati si confrontano con l alternativa del lavoro in proprio. È in questo scenario che talvolta decidono di impegnarsi coloro che varcano per la prima volta la soglia del mercato del lavoro, o coloro che da esso sono stati espulsi e vogliono tornarvi. Secondo il rapporto Unioncamere (2013) sull imprenditorialità giovanile: << L accesso al lavoro tramite modalità di autoimpiego è, e sarà sempre più, una forma rilevante di superamento della barriera all ingresso da parte dei giovani inoccupati.>>. Per alcuni ambiti occupazionali il lavoro in proprio è un naturale processo di crescita professionale, ad esempio per medici, avvocati e commercialisti. Accanto a questi, stanno aumentando gli sbocchi di autoimpiego dei laureati verso ambiti non tradizionalmente collegati ai percorsi di studi. Questo dato porta a considerare le nuove prospettive che si possono aprire per i giovani laureati che si affacciano al mercato del lavoro. Affacciarsi al mercato del lavoro con un attività autonoma è, d altra parte, un'operazione molto complessa, a questo scopo è utile fare riferimento a servizi di consulenza e accompagnamento, che sul territorio della provincia di Torino sono piuttosto articolati e prevedono un forte impegno da parte delle istituzioni locali. 7. Riferimenti bibliografici Atlante delle Professioni, 2012, Orientarsi nel mercato del lavoro, Torino. Isfol, 2013, Lavoratori autonomi. I risultati di un analisi quali-quantitativa, Roma. Istat, 2013, Rapporto Annuale La situazione del paese, Roma. Ossola P., 2006, Imprenditori si nasce o si diventa?, Edizioni Sonda, Casale M.to. Unioncamere, 2013, Giovani, Imprese e Lavoro, Roma. 20

21 Formazione per operatori del Job Placement dell Università di Torino. Sintesi dei contenuti degli incontri e link di riferimento Nell ambito della struttura del tessuto economico e sociale italiano, un ruolo cruciale è svolto dalla categoria dei lavoratori autonomi e dei piccoli imprenditori. Una realtà per molti aspetti difficile da comprendere con i tradizionali strumenti di analisi e che reclama soluzioni per molti aspetti nuove. Considerando il contesto economico attuale e contestualmente agli obiettivi del progetto Working 4 Talent, la Provincia di Torino ha deciso di intraprendere uno studio pilota sul lavoro autonomo e i laureati, con un percorso che coinvolge le Università. In particolare, nell Università di Torino è stato organizzato un ciclo di incontri con gli operatori dei Job Placement, identificati come intermediari ideali per andare incontro ai bisogni informativi degli studenti e dei laureati che vogliano incamminarsi verso l autoimprenditoria. Di seguito in breve il contenuto dei seminari. I incontro - 12 novembre 2013 Con Adriana Luciano, professoressa di processi economici e mercato del lavoro, Marco Manero, responsabile del servizio Mettersi in Proprio, Brigida Orria, tirocinante presso il servizio MIP. Il lavoro autonomo è un ambito meno esplorato tra le possibilità di attività economica dei laureati dell Università. Esso costituisce il diretto sbocco lavorativo per una ristretta fascia di laureati, è tuttavia un ambito in ascesa per alcune professioni. Pertanto si configura come settore nuovo sui cui prestare attenzione. (cfr. documento di lavoro) Il servizio MIP si occupa specificamente di orientamento, accompagnamento e consulenza per lo sviluppo di business plan e avviamento all impresa. 21

22 II incontro - 26 novembre 2013 Con Giuseppe Serrao, presidente di 2i3T, Incubatore Imprese Innovative dell Università di Torino. 2i3T è la società per la gestione dell Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico dell Università degli Studi di Torino. Esso si occupa di valorizzare in chiave economica i risultati della ricerca svolta in ambito accademico promuovendo e sostenendo la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza. III incontro - 3 dicembre 2013 Con Simona De Giorgio (settore Nuove Imprese), Pietro Izzo (redazione sito web), Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino. La Camera di Commercio di Torino offre alcuni servizi specifici per l avviamento delle nuove imprese, dall orientamento alla consulenza, con attenzione ad temi specifici come l imprenditoria femminile e giovanile. Il sito dell ente offre numerose informazioni per coloro che intendono conoscere le opportunità legate all imprenditoria. IV incontro - 10 dicembre 2013 Con Marco Manero, responsabile servizio Mettersi in Proprio. Le agevolazioni pubbliche sono un mezzo tramite cui gli enti pubblici provvedono periodicamente allo stanziamento di fondi (per spese di avvio, consolidamento, riqualificazione, qualità, tecnologia, ecc.) per agevolare lo sviluppo delle imprese. Questi sono contributi da considerarsi di carattere straordinario, rientrano in programmi che devono rispondere a controlli, richiedono iniziative imprenditoriali coerenti con le specifiche finalità dell ente pubblico, e fanno capo a iniziative con una disponibilità di risorse definita. 22

23 V incontro - 17 dicembre 2013 Con Pierluigi Ossola, coordinatore dell Osservatorio sull Economia Civile. L Osservatorio sull'economia civile ha la finalità di sviluppare e diffondere la conoscenza del cosiddetto terzo settore, o settore nonprofit, nelle sue varie articolazioni e di contribuire a qualificarne l azione. L economia civile a cui l Osservatorio fa riferimento è una visione dei processi economici che offre il terreno culturale adatto per attuare innovazioni rilevanti sia sul piano economico sia su quello sociale basate su una nuova stagione di dialogo tra i produttori di sviluppo profit e nonprofit, pubblici e privati. Si fonda su imprese impegnate a generare processi di responsabilità sociale e di reciprocità mediante il loro modo di funzionare e la qualità dei prodotti e servizi offerti

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