GLI OROLOGI SOLARI E LE MERIDIANE
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- Rocco Riccio
- 8 anni fa
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1 SIMONE BARTOLINI GLI OROLOGI SOLARI E LE MERIDIANE UN PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E SCIENTIFICO Nel corso dei millenni l uomo ha imparato ad osservare il Sole e le sue posizioni nel cielo, in modo da regolare le proprie attività, prevalentemente agricole, con metodi empirici, ma perciò non meno efficaci. Per molti anni il solstizio d'inverno, giorno in cui il seme inizia a germogliare nel solco, è stato celebrato dall'umanità contadina come una ricorrenza gioiosa, mentre in giugno si festeggiava, con il solstizio d'estate, la maturità del Sole. Il mondo Romano consacrò al sole il primo giorno della settimana: il "dies Solis", trasformato, dopo l'avvento del Cristianesimo, in "dies Domini", cioè domenica, mentre le lingue anglosassoni conservano tutt'oggi le antiche valenze di carattere solare: Sonate, Sunday = giorno del sole. Il movimento (apparente) del Sole intorno alla Terra, gli equinozi, i solstizi e le eclissi hanno avuto per molte popolazioni precisi significati religiosi che si sono tramandati di generazione in generazione, fino a coincidere con alcune feste popolari religiose: la festività del Natale con il solstizio invernale, la festa di S. Giovanni coincideva con il solstizio estivo, la Pasqua di Resurrezione legata all equinozio di primavera. 2. Il segno del Capricorno inciso al termine della linea meridiana della cattedrale di Milano. 1. La linea meridiana in ottone incassata nel pavimento della cattedrale di Milano. Per millenni la misura del tempo si è identificata con l'osservazione delle ombre create dal sole ed il senso del tempo che scorre è stato dato per secoli dal loro apparire, dal loro allungarsi ed infine dissolversi, si può quindi dire che l'uomo ha imparato dal Sole a misurare la sua stessa vita. E dall'ombra di un bastone piantato al suolo, come primordiale meridiana, che egli seppe misurare il tempo e perfino le altezze dei monumenti. Ricordo a questo proposito che Talete da Mileto (VII secolo a.c.), ricorrendo all'aiuto del sole, riuscì a misurare l'altezza di una piramide utilizzando un bastone infisso per terra, presso di essa, e pensando: se l'ombra del bastone ha lunghezza doppia rispetto ad esso, anche l'ombra della piramide sarà
2 il doppio della stessa; scoprì così le leggi delle proporzioni. Invece Eratostene (III secolo a.c.) determinò con buona precisione il raggio terrestre avvalendosi delle diverse inclinazioni assunte da sole, nel giorno del solstizio estivo, tra le città di Alessandria d Egitto e Siene (attuale Assuan). 4. Il segno del Cancro all inizio della linea meridiana della basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. 3. La linea meridiana in ottone incassata nel pavimento della basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. La costruzione di orologi meccanici avrebbe dovuto segnare la fine degli orologi solari, invece a causa dell'imperfezione dei meccanismi non fu così, per cui gli orologi meccanici dovevano essere regolati continuamente. Per effettuare questa regolazione obbligatoria vennero costruite le meridiane nelle cattedrali. Questi strumenti fornivano l'ora esatta al passaggio del Sole in meridiano, cioè a mezzogiorno vero locale. Veniva praticato un foro nella facciata sud dell'edificio, quindi si materializzava sul pavimento la traccia del meridiano, generalmente con una linea di ottone o di marmo, e quando il raggio del Sole coincideva con quella linea era mezzogiorno vero, con una precisione che dipendeva dalle dimensioni della meridiana: si pensi che può arrivare al secondo, come è stato verificato per la meridiana del Duomo di Milano (Foto 1 e 2). Tra le più famose sono quelle di Santa Maria del Fiore (Firenze), San Petronio (Bologna) e Santa Maria degli Angeli a Roma (Foto 3 e 4). L'orologio solare comunque appartiene al passato, ma va sfatato il luogo comune che sia meno preciso degli attuali orologi, che scartano di pochi secondi l'anno. Il fatto è che l'orologio solare non scarta di niente nel corso di molti anni, è solo meno microscopica la sua approssimazione. Le antiche meridiane rappresentano un patrimonio scientifico ed artistico che non possiamo permetterci di trascurare, ignorare o peggio distruggere. L attenzione per gli orologi solari è rinata agli inizi degli anni 80 del secolo scorso, ne danno testimonianza i numerosi orologi solari, anche realizzati dallo scrivente, che si sono aggiunti a quelli antichi. Sono stati realizzati generalmente per privati che volevano personalizzare una parete di solito anonima ed uniforme, facendo rivivere la scienza gnomonica unitamente all aspetto decorativo (foto 5).
3 Inoltre sono stati realizzati orologi solari e meridiane aventi la funzione di arredo urbane di numerose piazze italiane (foto 6, 7 e 8). Anche se nell accezione comune il termine meridiana è sinonimo di orologio solare o quadrante solare, in realtà, volendo essere precisi, quando parliamo di meridiana intendiamo solo la linea del mezzogiorno locale corrispondente ad un tratto di meridiano; invece un orologio solare o quadrante solare è composto da tutte le linee orarie compresa quella del mezzogiorno. 5. Il grande orologio solare dipinto da Simone Bartolini nel complesso dell associazione che ne ha assunto il nome: LA MERIDIANA. 6. L orologio solare della piazza di Panicaglia nel comune di Borgo San Lorenzo (FI) progettato e calcolato da Simone Bartolini nel 1999.
4 7. Particolare della rosa dei venti al centro dell orologio solare della piazza di Panicaglia ( Borgo San Lorenzo-FI). 8. L orologio solare realizzato nella piazza antistante la stazione ferroviaria di Pineto degli Abruzzi (TE), calcolato da Simone Bartolini.
5 ELEMENTI DI UN OROLOGIO SOLARE Leggendo un qualsiasi libro di gnomonica ci rendiamo conto di quanto sia vasta la varietà di orologi solari e come la fantasia dei costruttori si sia sbizzarrita in questo settore. Nel passato tante botteghe di artigiani, orafi ed artisti hanno ideato e realizzato innumerevoli quadranti solari di varia fattura ingegnandosi nel realizzare opere funzionali ed artistiche. Infatti sono stati normalmente presi in esame i vari tipi di quadranti solari derivati dai vari assetti del quadrante (verticale, orizzontale, inclinato, declinante o no, ecc.) sul quale si proietta l ombra dello gnomone o stilo. Anche l assetto di questo ultimo (ortogonale al quadrante o parallelo all asse terrestre) differenzia i vari tipi di orologi solari. Costruire un quadrante solare è solo un problema di scelta: si può realizzare su di una superficie orizzontale, verticale o inclinata; sul pavimento all interno di un palazzo o a riflessione sul soffitto; dipinto sulla parete, inciso su pietra o in ceramica. La forma e le linee presenti sui quadranti solari verticali variano soprattutto in funzione dell esposizione al sole della parete ove verrà realizzato l orologio solare. Non possono quindi essere fatti in serie, come sono quelli di terracotta che si trovano comunemente in vendita, o spostati da una località all altra. A questo proposito la Storia ci racconta un fatto curioso. Quando i romani conquistarono Siracusa, portarono come trofeo di guerra un orologio solare nel Foro di Roma. I romani, grandi soldati ma pessimi astronomi, impiegarono un secolo per accorgersi che lo strumento progettato per la latitudine di Siracusa, a Roma non dava l ora giusta! Poiché sono veramente molteplici i tipi di realizzazione, in queste pagine tratteremo solamente i quadranti solari verticali, quelli predominanti sul nostro territorio comunale. L orologio solare, a differenza della meridiana che indica solamente l ora del mezzodì, segna molte ore del giorno, in relazione all illuminazione della parete su cui è ubicato. Su di una parete che volge ad est potremo leggere le ore dalla levata del sole fin verso il mezzogiorno solare, sulle pareti a sud vedremo le ore da circa le 6 del mattino fino alle 6 del pomeriggio e sulle pareti esposte ad ovest dal mezzogiorno fino al tramonto. Gli elementi caratteristici di un orologio solare sono lo stilo o gnomone, le linee orarie e le linee diurne. In sintesi su di un quadrante solare generalmente possiamo leggere l ora e la data. Nel primo caso la precisione di lettura è di circa un paio di minuti, mentre la data può essere determinata con un approssimazione che varia fortemente in funzione della grandezza del quadrante e del periodo di lettura. Infatti per molti giorni intorno ai solstizi (22 dicembre e 21 giugno) il sole non ha un escursione tale da rendere visibile uno spostamento dell ombra dello gnomone sul quadrante. Lo stilo o gnomone Negli orologi meccanici l'indicatore delle ore è una lancetta, il suo corrispondente nelle meridiane è lo gnomone o stilo, che in genere è un'asta di metallo infissa nel muro, la cui ombra determina la lettura dell'ora. Il termine gnomone deriva dalla parola greca gnomos e significa indicatore, indice. Da esso deriva la parola gnomonica ovvero la scienza per lo studio e la costruzione degli orologi solari. La sua lunghezza è proporzionale alla grandezza del quadrante ove genera la sua ombra. Lo gnomone può essere di due tipi: - polare, quando lo stilo assume la direzione parallela all'asse di rotazione terrestre (figura 9); in questo caso tutta l'ombra dello stilo serve per l'indicazione dell'ora, mentre per la lettura delle date farà riferimento solo la punta dello stilo, oppure un indice appositamente inserito lungo lo stilo stesso, come quello della foto 10 costituito da un disco forato; - perpendicolare al muro o orto stilo, in questo caso solo l'ombra della punta dello stilo serve per la lettura dell'ora e delle date (foto 11).
6 9. Lo stilo polare è direzionato verso il Polo Nord celeste e forma un angolo con il piano orizzontale pari alla latitudine locale. 10. In questo orologio solare il foro del disco in ottone rappresenta l indice di riferimento per la lettura delle date sulle linee diurne. Poggio La Leona Scandicci (FI) Le linee orarie e i diversi modi di misurare il tempo Attualmente ci pare scontato che il giorno inizi a mezzanotte, ma in passato non era così, poiché già dal medioevo erano utilizzati 5 sistemi di misura del tempo, che derivavano da differenti concezioni di inizio e fine del giorno, in combinazione con diverse modalità di suddividere il giorno chiaro e la notte. Infatti il conteggio delle ore poteva iniziare all alba, al mezzodì o al tramonto e il giorno veniva suddiviso in 24 ore, oppure il giorno chiaro, come la notte, poteva essere suddivisa in 12 ore, indipendentemente dalla sua lunghezza. In particolare nelle nostre zone possiamo trovare orologi solari che misurano: 11. L ombra della punta dello stilo ortogonale al quadrante solare è l unico riferimento per la lettura dell ora e delle date (basilica di Santa Maria Novella a Firenze). - Ore francesi o astronomiche. Con questo sistema di misura il termine e l'inizio della giornata coincidono con la mezzanotte e il giorno viene diviso in 24 ore. In tal modo se l'ombra dello gnomone su di un quadrante solare segna le 11 significa che sono passate 11 ore dalla mezzanotte. La grande maggioranza dei nostri orologi solari riporta questo tipo di linee orarie, aventi la particolarità di convergere verso il punto dove è infisso lo stilo polare o centro dell'orologio solare (foto12). Nel caso particolare che la parete sia rivolta esattamente a ovest o a est le linee orarie sono parallele tra loro e lo gnomone è posizionato parallelo al muro. - Ore italiche. In questo sistema di misura del giorno il suo inizio e termine è fissato con il tramonto che è la XXIV ora, perché il giorno è suddiviso in 24 ore. In questo caso se l'ombra della punta dello stilo segna le ore 20 significa che mancano 4 ore al termine della giornata, cioè al tramonto; questo sistema di misura del giorno si è molto diffuso in Italia dal Medioevo fino al '700 e non è difficile trovare ancora degli orologi solari con questo tipo di linee orarie. Un esempio di orologio
7 solare italico lo troviamo inciso sul quadrante in marmo, realizzato da Egnazio Danti nel 1572, posizionato sulla facciata della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze Le linee orarie convergono nel centro C dell orologio solare, punto ove è infisso lo gnomone. - Ore canoniche. Queste ore appartengono alla tipologia delle ore temporarie o ineguali, cioè di diversa lunghezza durante il corso dell anno e si basano su di una particolare ripartizione del giorno che prende come riferimento due momenti: l alba ed il tramonto. Le ore temporarie diurne vengono determinate calcolando l'intervallo di tempo tra l'alba ed il tramonto del giorno, dividendolo in dodici parti uguali. Le ore temporarie notturne vengono determinate in maniera analoga, calcolando l'intervallo di tempo tra il tramonto del giorno e la successiva alba (del giorno successivo, secondo il calendario civile). In sostanza, alla latitudine di Scandicci, al solstizio estivo le ore temporarie diurne saranno lunghe circa 76 minuti mentre le notturne saranno lunghe circa 44 minuti, invece al solstizio invernale sarà il contrario. Con le ore canoniche la dies naturalis e la nox dei Romani, ovvero il tempo diurno e quello notturno, veniva frazionato in 4 parti e a sua volta nuovamente suddivise in 3 ore. Solo la terza ora di ogni gruppo aveva un nome specifico, che dava il nome a tutto il gruppo. Avevamo così l ora prima che coincideva con l alba, seguiva l ora tertia che terminava con la terza ora temporaria, la sexta che si concludeva a metà giornata, il mezzodì, l ora nona che andava dalle VI alle IX ed infine la duodecima corrispondente con il tramonto, a sua volta suddivisa in vesperale e completorum. Questo tipo di ore sono state usate nelle zone conventuali per scandire i vari momenti di preghiera comunitaria. Un particolare esempio di orologio solare ad ore canoniche lo troviamo inciso sui marmi della facciata di Santa Maria Novella a Firenze ed un altro è posizionato sul Ponte Vecchio (foto 13). Per poter leggere l'ora sul quadrante solare è indispensabile distinguere le linee orarie dalle altre linee. Una caratteristica delle linee orarie è che sono sempre delle linee rette, qualunque sia il sistema di misura del tempo, mentre quelle che segnano le date o i segni zodiacali (linee diurne) sono linee curve, ad eccezione della retta degli equinozi. 13. L elegante orologio solare ad ore canoniche posizionato in direzione sud, sopra ad uno spigolo di un edificio del Ponte Vecchio. 1 S. BARTOLINI, Gli strumenti astronomici di Egnazio Danti e la misura del tempo in Santa Maria Novella, Firenze, Edizioni Polistampa, Collana Testi e Studi 2008.
8 Le linee diurne e il calendario dello zodiaco Sui quadranti solari, oltre alle linee orarie, spesso troviamo altre linee, denominate linee diurne, cioè che individuano i giorni dell'anno determinando un calendario, a fianco di tali linee sono presenti alcuni simboli spesso sconosciuti a chi guarda distrattamente l orologio solare: sono i segni zodiacali. Anticamente gli Egizi ed i Caldei individuarono una fascia a cavallo dell eclittica che venne divisa in dodici parti: questa regione del cielo venne chiamata zodiaco 2. Secondo Plinio, libro 2 cap. 8, il primo a distinguere lo zodiaco nei dodici segni fu Cleostrato Tenedio circa nel 550 a.c.. Per ogni settore dell eclittica di ampiezza 30 egli vide delle figure formate dalle stelle presenti in quella zona di cielo, queste costellazioni dettero il nome ai segni zodiacali, ovvero l Ariete, il Toro, i Gemelli, il Cancro, il Leone, la Vergine, la Bilancia, lo Scorpione, il Sagittario, il Capricorno, l Acquario ed i Pesci. Quindi i segni corrispondono a divisioni tutte uguali dell orbita del Sole: settori di 30 di ampiezza a partire dall equinozio di primavera (figura 14). 14. L eclittica suddivisa in 12 parti di ampiezza 30 ciascuna danno origine allo zodiaco. Ad ogni segno zodiacale venne assegnata l epoca del passaggio del Sole, come riportato in tabella 2. Nome del segno ARIETE TORO GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO CAPRICORNO ACQUARIO PESCI Data 21 Marzo 20 Aprile 21 Maggio 21 Giugno 23 Luglio 23 Agosto 23 Settembre 23 Ottobre 22 Novembre 22 Dicembre 21 Gennaio 19 Febbraio Da questa notazione risultava che il 21 marzo, equinozio di primavera, coincideva con l inizio dell Ariete, il 21 giugno, solstizio d estate, con l inizio del Cancro, il 23 settembre, equinozio d autunno, con il primo punto della Bilancia e il solstizio d inverno, il 22 dicembre, col punto d inizio del Capricorno. Si deve 2 Dal latino zodiacum e dal greco zodiakos che significa: proprio del circolo delle figure animali.
9 però notare che oggi tale coincidenza non ha più luogo, ciò a causa della precessione degli equinozi. Accade dunque come se tutta la sfera celeste compia, con moto uniforme, una lenta rotazione intorno ai poli dell eclittica, da occidente ad oriente, con la velocità angolare di 50 all anno. Di conseguenza sono necessari anni affinché gli equinozi compiano un giro completo di 360 lungo l eclittica. In 2160 anni l equinozio di primavera percorre l ampiezza di un segno zodiacale (30 ), per cui attualmente non è più nella costellazione dell Ariete ma da pochi anni è entrato in quella dell Acquario. In definitiva ogni mese il Sole entra in una costellazione zodiacale differente che non è visibile in cielo a causa della luce solare. Se ad esempio diciamo che il Sole si trova nella costellazione della Bilancia, questa non risulta visibile, è invece visibile durante la notte quella diametralmente opposta, ovvero la costellazione dell Ariete. In particolare è consuetudine riportare sul quadrante solare le linee che indicano il momento di entrata del sole nel corrispettivo segno zodiacale come stabilito anticamente, per cui avremo: - le curve dei solstizi che segnano il limite superiore ed inferiore del quadrante solare. L ombra della punta dello gnomone percorre la curva superiore il 22 dicembre, solstizio d inverno (Capricorno) e giorno più breve dell anno, e la curva inferiore il 21 giugno (figura 15), solstizio d estate (Cancro) e giorno più lungo dell anno, rispettivamente giorni di minima e massima altezza solare. - La linea degli equinozi, che è l unica linea retta tra le linee diurne; questa linea individua la data del giorno in cui la notte e il dì hanno la stessa durata, per cui l ombra della punta dello stilo percorre questa linea il 21 marzo, equinozio di primavera (Ariete), e il 23 settembre, equinozio d autunno (Bilancia). Osservando la linea equinoziale si può desumere l orientamento della parete ove è dipinto 15. Il Sole proietta la punta dell ombra dello gnomone sulle curve dei solstizi e sulla retta equinoziale rispettivamente i giorni 21 giugno e 22 dicembre (solstizi), 21 marzo e 23 settembre (equinozi). l orologio solare: quando questa linea è orizzontale significa che il muro è rivolto perfettamente a sud, quando è più bassa a sinistra significa che il muro è orientato a sud ovest, mentre se è più bassa a destra il muro è orientato a sud est (figure 16 a-bc). Le altre quattro curve indicano gli altri segni zodiacali (figura 17): 21 gennaio (Acquario), 19 febbraio (Pesci), 20 aprile (Toro), 21 maggio (Gemelli), 23 luglio (Leone), 23 agosto (Vergine), 23 ottobre (Scorpione), 22 novembre (Sagittario). Inoltre come ulteriore informazione, avremo che quando l ombra della punta dello gnomone si trova sotto la retta degli equinozi il giorno è più lungo della notte, mentre quando l ombra si troverà sopra allora sarà la notte ad essere più lunga del giorno.
10 16a. Se la retta degli equinozi risulta orizzontale la parete dell orologio solare è rivolta a sud. 16b. Se la retta degli equinozi risulta più bassa a sinistra la parete dell orologio solare è rivolta a sud-ovest. 16c. Se la retta degli equinozi risulta più bassa a destra la parete dell orologio solare è rivolta a sud-est. 17. Le linee diurne relative a i segni zodiacali e le corrispettive date di inizio dei segni.
11 IL TEMPO DEL SOLE E IL TEMPO CIVILE E importante precisare che gli orologi solari non sono di facile lettura, guardandone uno forse sarà capitato anche a voi di confrontare l ora del proprio orologio con quella letta con una meridiana o un orologio solare, e rimanere perplessi nel constatare che non c è accordo tre le ore solari e le ore civili. Forse chi ha calcolato e realizzato la meridiana ha commesso qualche errore? Nulla di più falso. Nei secoli passati le lancette dell orologio meccanico dovevano essere spostate praticamente ogni mezzodì per far coincidere l ora meccanica con quella solare. Ma la cosa più sconcertante era che l entità della variazione era diversa per ogni giorno, nonostante gli orologi funzionassero bene avendo una scansione regolare. L avvento degli orologi, necessariamente a marcia uniforme, la loro diffusione e la loro sempre maggior precisione, hanno indotto la società ad adottare il Tempo Solare Medio negli usi civili. Il Tempo Solare Medio è il Tempo Solare Vero mediato sul periodo di un anno, cioè supponendo che la Terra descriva un orbita circolare attorno al Sole a velocità costante e che il piano orbitale sia parallelo al piano equatoriale. In questo modo abbiamo reso più uniforme la misura del tempo basata sulla rotazione terrestre; supponendo che i passaggi giornalieri di un Sole fittizio sopra un meridiano avvengano ad intervalli regolari di 24 ore otteniamo il Giorno Solare Medio. Mentre il Giorno Solare Medio è di durata costante, il Giorno Solare Vero varia durante l anno a causa della non uniformità del moto di rivoluzione terrestre intorno al Sole, queste variazioni di pochi secondi al giorno, cumulandosi, danno un anticipo e un ritardo che arriva fino a circa 15 minuti nel corso dell anno. Per poter utilizzare gli orologi solari come i nostri orologi, si è dovuto quindi adottare l equazione del tempo (E), che è la differenza tra Tempo Solare Medio (TSM) e Tempo Solare Vero (TSV): (E) = (TSM) (TSV) 18. La differenza di longitudine espressa in minuti tra Firenze e il meridiano centrale del fuso orario (TMEC). In conseguenza di tale convenzione, succede che il mezzogiorno medio coincide con il mezzodì vero soltanto per quattro volte all anno, cioè il 16 aprile, il 14 giugno, il 1 settembre e il 25 dicembre. Nelle altre epoche dell anno il mezzogiorno medio ora avanza, ora ritarda sul mezzodì vero. Ma l equazione indica la differenza tra l ora solare vera e l ora media, mentre gli orologi non indicano più l ora locale. L era moderna con i nuovi mezzi di comunicazione e trasporto, soprattutto il treno, portò nuove esigenze nel settore della misura del tempo. Infatti nel 1893 ci fu l adozione del tempo civile, cioè un adattamento tra le realtà socio-politiche e meridiani geografici distanti 15 che corrispondono ad un
12 Giorno di lettura dell'ora solare ora. Tutto il territorio compreso in un fuso ha convenzionalmente la stessa ora e precisamente l ora del suo meridiano centrale, in tal modo la superficie terrestre fu suddivisa in 24 fusi orari. Il fuso orario per l Italia è il Fuso Europa Centrale e il suo meridiano centrale è quello che passa per l Etna, ed ha longitudine 15 Est. Mentre il Sole passa sul meridiano centrale al mezzodì di un giorno qualsiasi, per transitare sul meridiano locale di Firenze la Terra deve ruotare ancora della differenza di longitudine ( ) tra il meridiano centrale ( MC = 15 ) e la longitudine media di Firenze ( 11 15') cioè di 3 45' a cui corrispondono circa 15 minuti, come rappresentato in figura 18 (15 = 1 h, 1 = 4 m ). In definitiva per conoscere l ora indicata dall orologio quando è mezzogiorno solare vero, dobbiamo sommare algebricamente 15 minuti al valore dell equazione del tempo del giorno in questione. In tabella 3 sono stati riportati i valori relativi ai giorni 1, 6, 11, 16, 21, 26 di ogni mese, risultato della somma dei due correttivi, da utilizzare quando si effettua una lettura dell ora su di un orologio solare ubicato nel territorio di Scandicci, al fine di determinare l ora dell orologio. Come notiamo la differenza massima tra ora solare ed ora civile è a febbraio con 29 minuti, mentre nel periodo da metà ottobre fino alla fine di novembre, l ora letta sull orologio solare praticamente coincide con quella dell orologio. Ecco perché le meridiane sembrano strumenti di misura approssimativi, ma come abbiamo visto non lo sono; conoscendo i correttivi del luogo possiamo usarle con la stessa precisione di un buon orologio. Tabella 3 Equazione locale del tempo Minuti da sommare all'ora solare vera letta sulla meridiana GEN. FEB. MAR. APR. MAG. GIU. LUG. AGO. SET. OTT. NOV. DIC Dopo questa breve descrizione delle meridiane spero possiate avvicinarvi con curiosità ed interesse a questi strumenti di misura del tempo, che hanno influenzato in modo sostanziale il nostro passato, riuscendo a leggere l ora solare vera, più vicina ai ritmi del sole e delle stagioni, magari soffermandovi a riflettere sul motto. Se comunque vi interessa approfondire la conoscenza su tale argomento, volete realizzare o restaurare un orologio solare visitate il sito web
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