Attività di laboratorio kit didattico Il cibo fra tradizione e invenzione della tradizione
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- Daniela Molteni
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1 Attività di laboratorio kit didattico Il cibo fra tradizione e invenzione della tradizione Materiale: La storia del cibo, la storia nel cibo (Scheda PDF e materiali di approfondimento) Tempo richiesto: 1h 30 min. Target: studenti della scuola secondaria di 2 grado Materiale necessario: carta, penna, registratore vocale e/o video (o smartphone) Obiettivi: Saper strutturare una ricerca, attraverso l individuazione delle tradizioni alimentari del proprio territorio, analizzandone le trasformazioni subite nel tempo Confrontarsi con le abitudini e le tradizioni alimentari del passato e del presente, circoscrivendole ad aree geografiche specifiche Conoscere i processi produttivi e i luoghi di produzione di alcuni alimenti Discipline coinvolte: educazione civica; storia; economia; agraria La multidisciplinarità dell'attività permette di impostare degli approfondimenti mirati con gli insegnanti delle discipline toccate. Alcuni esempi: - Approfondimento sulla memoria sociale dei territori; - Approfondimento sulle trasformazioni storiche del produrre e consumare cibo locale; - Approfondimento sui significati simbolici associati al cibo in relazione alle tradizioni della propria comunità. DESCRIZIONE L'attività mira a far riscoprire ai ragazzi l'importanza delle tradizioni attraverso la storia di ciò che mangiano, e come questa sia connessa alla storia della comunità cui appartengono o dalla quale provengono. Attraverso differenti fasi di lavoro, alcune in classe, alcune "sul campo" in autonomia, gli studenti sceglieranno degli alimenti tipici ed effettueranno delle ricerche in diversi contesti attraverso un 1
2 processo "bottom up", partendo dal consumatore fino ad arrivare al produttore, per risalire all'origine storica di una particolare pietanza. SVOLGIMENTO DELL ATTIVITA Fase 1 Cibi di tutti i giorni, cibi delle feste in classe (durata ~30 minuti) Si dividono i ragazzi in piccoli gruppi, da 3 o 4 studenti. Ogni gruppo sceglie una categoria di cibi tipici, del quotidiano o delle feste e all'interno della categoria scelta individuano un cibo a testa che dipenderà dalle proprie tradizioni (es. cibi delle feste: dolci di carnevale; cibi quotidiani: "pane e panelle", cous cous, etc). Di questi cibi provano a ipotizzare le origini storiche: l'ambiente in cui sono nati e diventati cibi tipici, come si sono diffusi, se sono cibi locali o comuni a una zona molto ampia, cosa rappresentano. I ragazzi lavorano in classe (per evitare che usino internet) e in questa fase le loro ipotesi possono essere anche molto fantasiose. Al termine della stesura delle ipotesi da parte degli studenti l'insegnante assegna un primo compito da svolgere in famiglia, individualmente. FASE 2 Cibi di tutti i giorni, cibi delle feste in famiglia (durata variabile) In questa fase i ragazzi pongono a casa le stesse domande sull'origine del cibo scelto per vedere se in famiglia, tornando indietro di una o più generazioni, la memoria della tradizione gastronomica è più viva. Ogni studente prende nota di quanto scoperto a casa. Nota: gli studenti dovranno essere incoraggiati a porre domande sui cibi tipici delle loro culture di origine, che siano esse appartenenti alla tradizione locale, ad una differente tradizione regionale, o ad una tradizione appartenente ad una cultura differente da quella italiana. FASE 3 Il piatto preferito in classe (durata ~30 minuti) Al rientro in classe si porta la ricerca ad un livello superiore. Grazie alle risposte date dai ragazzi e a quelle delle famiglie si individua l'alimento la cui storia appare più viva nella memoria, quindi ci si concentra solo su quello.si procede organizzando un lavoro da fare "sul campo": per prima cosa si stabilisce di intervistare nuovamente le famiglie, in modo che ogni membro del gruppo abbia le risposte relative al proprio nucleo familiare. Poi si individuano uno o più venditori locali che propongono la specialità scelta (anche ristoratori di vario genere si possono scegliere) e si imposta 2
3 in classe una piccola intervista per capire se chi propone in vendita alimenti tradizionali ne conosce la storia e il significato simbolico. Si organizza lo stesso tipo di intervista per i produttori o i distributori individuati grazie all'intervista con il venditore. È bene che i ragazzi impostino una scheda di domande standard da porre ai soggetti intervistati e che una volta compilata dovrà contenere queste informazioni: - storia di quel cibo; - usi passati e usi presenti (cioè trasformazioni: il cibo è tradizionale delle feste, oppure era festivo ma oggi è divenuto feriale, etc..); - come si produceva un tempo, come si produce oggi; - come si consumava un tempo, come si consuma oggi. Una delle domande da porre ai venditori dev'essere relativa alla produzione del cibo: produzione propria o prodotto acquistato da un produttore differente. FASE 4 Il piatto preferito sul campo (durata variable) I gruppi di studenti procedono in maniera automa alla conduzione delle interviste, partendo dalle famiglie per poi passare ai venditori e infine ai produttori. Si parte dal primo venditore individuato: se la vendita si basa su una produzione propria ma il venditore non conosce le origini dell'alimento si prova a cambiare venditore; se il venditore è solo intermediario si chiede la provenienza del cibo e si raggiunge, se possibile, il produttore per porre le stesse domande. Si può procedere telefonicamente o con un contatto via mail a contattare il produttore. I ragazzi in questa fase sono dei veri e propri ricercatori e sta a loro scegliere la modalità più adatta per portare avanti la loro ricerca. Si può procedere in questo modo intervistando diversi venditori e diversi produttori, nella speranza di risalire alle origini dell'alimento scelto. Se nessun produttore è in grado di fornire la storia del prodotto, i ragazzi riportano che la memoria del prodotto scelto non è rimasta nei produttori individuati. 3
4 Nota: lo scopo non è quello di ottenere la storia del prodotto più completa, altrimenti i ragazzi tenderanno a "barare" cercando subito in rete le risposte. L'obiettivo è capire come una tradizione possa rimanere sulle nostre tavole con o senza la memoria delle condizioni in cui si è sviluppata. FASE 5 Ricerca finale e resoconto a casa (durata variabile) A completare il lavoro sarà una ricerca da condurre online per risalire alla storia dell'alimento scelto. Il lavoro conclusivo sarà un resoconto (cartaceo o digitale, solo verbale o sotto forma di presentazione) organizzato su vari livelli: livello 1 = i ragazzi, la generazione più giovane qui si riassumono le varie ipotesi degli studenti livello 2 = le famiglie, una o più generazioni precedenti qui si riassumono le varie ipotesi delle famiglie livello 3 = venditori di cibi tipici in teoria portavoce di tradizioni alimentari livello 4 = produttori di cibi tradizionali in teoria portavoce di tradizioni alimentari livello 5 = ricerca online memoria collettiva Se la memoria della tradizione non è stata individuata con le esperienze sul campo, i ragazzi evidenzieranno a quale livello la memoria si è persa. Il resoconto deve contenere la narrazione del percorso con cui hanno costruito la loro ricerca, e a quale tipo di trasformazioni è stato sottoposto il cibo in esame: come si usava ieri? come si usa oggi? Il resoconto conterrà infine le idee degli studenti per riportare alla luce le tradizioni locali legate al consumo di un cibo tipico. FASE 6 Esposizione dei lavori e riflessioni in classe (durata da 30/45 minuti) Nell'ultima fase di lavoro i gruppi presentano il resoconto delle loro ricerche alla classe, approfondendo quindi la storia degli alimenti prescelti. Ogni presentazione avrà la durata di circa 5 minuti. Al termine delle presentazioni gli studenti si possono confrontare riflettendo sul concetto di tradizione e su quello di trasformazione: se un cibo si è trasformato nel tempo, o nel tempo si è 4
5 trasformato l'uso che ne facciamo, si può ancora considerare tradizionale? La tradizione può evolversi o è un concetto immutabile per definizione? Le risposte saranno aperte e gli scambi di opinione porteranno i ragazzi a riflettere sul legame forte che esiste fra tradizione e identità culturale. 5
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